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L'idroeolico può trasformare in elettricità le correnti marine

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LA DOMENICA■ 38DOMENICA 17 MARZO 2013

la Repubblica

NextProfondo blu

Qualche stazione di ricerca,poche centinaia di milio-ni di euro, molti studi: sia-mo solo alle schermaglieiniziali. La vera partita sideve ancora giocare e il

prossimo decennio potrebbe esserequello del decollo dell’energia dal ma-re. Sull’onda del successo delle fontirinnovabili, opzioni fino a ieri conside-rate poco più che un gioco accademicocominciano ad acquistare concretez-za. E ad attirare investimenti: secondoil Cnr, cento miliardi di euro al 2030 perricavare dai mari del mondo il doppiodell’energia consumata dall’Italia. InEuropa è la Francia a lanciare la sfida al-la leadership tedesca nel campodelle rinnovabili. Col nu-cleare che declina in

molti paesi industrializzati, calcolan-do che presto le centrali nucleari piùvecchie dovranno chiudere, Parigi siguarda intorno per diversificare.Delphine Batho, ministro dell’ecolo-gia, il 25 febbraio scorso è arrivata aCherbourg per assicurare che lì sullaManica, dove passa una delle correntipiù forti del continente, la Francia co-struirà la sua supremazia «idroeolica».Con l’aiuto di società del peso di Gdf-Suez ed Edf. Ma Parigi non è l’unica agiocare la carta dell’energia marina. InEuropa ci sono anche Scozia, Irlanda,Grecia e Italia. È stata proprio la Scoziala prima a partire seriamente. Nel 2007una società scozzese con capitali italia-ni, la Ocean Power Delivery, ha co-struito una centrale capace di utilizza-

re l’energia delle on-de con im-

pianti

C’è un mare di energia da sfruttareondasu

OndaL’idroeolico può trasformarein elettricità le correnti marine, ma anche le maree e le escursionidi salinità.Cento miliardi verranno investitientro il 2030 per l’ultima frontiera in fatto di rinnovabili. E in Italia si inizierà dallo Stretto

ANTONIO CIANCIULLO «Le prime stime a livello globale, te-nendo conto di tutte queste opzioni,indicano che il potenziale energeticoteorico del mare supera di gran lunga ilfabbisogno energetico dell’intera po-polazione mondiale», spiega Ilaria Ser-gi, di Enea Utaprad. «È una forma dienergia ideale: pulita, abbastanza con-tinua come capacità produttiva e bendistribuita geograficamente». Propriol’Enea Frascati ha rilanciato la filierapiù avveniristica di energia marina: latrasformazione della differenza di sali-nità in energia elettrica. Questa tecnica— basata sulla capacità elettrica di con-duttori immersi in una soluzione sali-na — in Italia potrebbe essere svilup-pata attraverso impianti capaci disfruttare la differenza di salinità tra ac-qua di mare e acqua proveniente dallesaline, o tra acqua di fiume e di mare. «Èl’ultima frontiera in fatto di produzio-

in Portogallo e Scozia. Poi, nel giugnodel 2012, è stato varato nelle Isole Orca-di il primo parco eolico sottomarino.Una definizione letterale perché le pa-le somigliano a quelle che siamo abi-tuati a veder catturare l’energia eolica.Sono però immerse a trenta metri diprofondità e dunque bisogna parlaredi una centrale che sfrutta le correnti.

In Italia le aree più interessanti sonolo Stretto di Messina, la laguna di Vene-zia, il canale di Sicilia e le Bocche di Bo-nifacio in Sardegna. Per ora l’attenzio-ne si è concentrata sullo Stretto, dovel’Iamc-Cnr e l’Ismar, utilizzando la na-ve oceanografica Urania, hanno stu-diato il fondale per individuare i luoghipiù adatti a ospitare le turbine. Ma lagara per conquistare l’energia del ma-re non finisce qui. Oltre alle correnti ealle onde, si possono sfruttare le mareee le differenze di temperatura e salinità.

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la Repubblica

IdrodinamicaLa meccanicadei fluidi, che studiail moto dei liquidi,serve a migliorarel’impatto delle correnti sulle paleper aumentarela forza delle turbine

INFO

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IdroeolicoÈ la retedell’energia marinache si basasulla tecnologiamessa a puntodai sistemi eolicie la applicaal moto delle correnti

RotorÈ la parte centraledella macchinaidroeolica,la sola mobileRuota in direzioneoppostaal flussodella marea

ConvertitoreServe a modificarela tensionedella correnteprodotta dall’impiantoidroeolicoper trasferirlaa terra attraversoun cavo

GLOSSARIO

ne di energia rinnovabile e le possibi-lità di sviluppo sono molto interessan-ti», continua Ilaria Sergi. «Prendiamo ilTevere: la sua portata d’acqua permet-terebbe di produrre alla foce una quan-tità di elettricità maggiore del fabbiso-gno di Roma. Tanto che Norvegia ePaesi Bassi guardano con interesse aquesta inesauribile fonte di energia perl’abbondanza di acqua dolce di cui di-spongono». Ma se il mare è un serba-toio energetico così conveniente per-ché non è stato già utilizzato? «C’eranodue problemi: il costo delle turbine e lacorrosione delle parti meccaniche de-gli impianti», risponde Mario Pagliaro,dell’Istituto materiali nanostrutturatidel Cnr Palermo. «Oggi però sono statirisolti. Lo sviluppo straordinario del-l’eolico ha abbattuto i costi delle pale edi conseguenza sono scesi anche iprezzi delle turbine marine che rap-

Quante volte, sotto il calore del sole, davanti alla potenza del vento o alla for-za del mare, ci siamo chiesti: perché sprecare tanta energia o non utiliz-zarla fino in fondo? Sì, d’accordo. Anche il petrolio o il carbone sono fon-

ti naturali, ricavate dalle viscere della terra. Ma hanno il difetto di inquinare l’at-mosfera, danneggiando l’ambiente e la salute collettiva. E poi, sono risorse li-mitate, in via di esaurimento, destinate a finire. Le fonti alternative, come il so-le e il vento, sono invece rinnovabili: potenzialmente illimitate, infinite. Non in-quinano. Non avvelenano l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo chemangiamo. Non sono concentrate nei giacimenti di pochi paesi ricchi e anzi so-no diffuse su tutto il pianeta, anche nei paesi più poveri. Sono risorse naturaliche non sfruttano però la natura, nel senso che non ne riducono o compromet-tono l’equilibrio. È questa, oggi, la vera sfida per la modernità. Uscire dall’eco-nomia e dalla schiavitù del petrolio, per entrare nell’economia verde, la greeneconomy predicata dal presidente americano Barack Obama su scala globale.Una grande scommessa sulla sopravvivenza e sul futuro dell’umanità. Sappia-mo bene che la prima fonte energetica a nostra disposizione è il risparmio ener-

getico: inteso non come semplice riduzione dei consumi, spegnere le luci e ac-cendere le candele, ma piuttosto come evoluzione tecnologica, nuovi prodottie nuovi impianti. E quindi, anche come business, opportunità economica e so-ciale, in grado di favorire nuova occupazione. Ma occorre una rivoluzione cul-turale, un cambio di prospettiva e di mentalità, per abbandonare un vecchiomodello di sviluppo e adottarne uno più sostenibile, compatibile col rispettodell’ambiente e della salute. Basti pensare a cosa potrebbe accadere nel mon-do e del mondo se le popolazioni dei paesi cosiddetti emergenti, dalla Cina al-l’India, consumassero carbone e petrolio come abbiamo fatto finora noi occi-dentali. Sarebbe una catastrofe mondiale, un’Apocalisse planetaria.

Sole, vento e mare, allora; ma anche geotermia, vale a dire il calore della Ter-ra. La riconversione ecologica dell’economia s’impernia necessariamentesulle fonti rinnovabili. Non è un’alternativa, un optional. Ormai è una stradaobbligata, una necessità per tutto il genere umano, in particolare per le futu-re generazioni.

Strada obbligata per sopravvivereGIOVANNI VALENTINI

presentano un adattamento di quellatecnologia. E poi, grazie alle nanotec-nologie, tutte le parti metalliche posso-no essere coperte da una pellicola sot-tilissima e non inquinante di silicatiidrofobici che prevengono la forma-zione di vegetazione marina».

Naturalmente, come è successo conl’eolico, poi col fotovoltaico e infinecon le biomasse, già si intravedono leproteste. In Francia gruppi locali han-no protestato contro i divieti di pescache, nella zona degli impianti, servonoa proteggere le turbine. Ma, visto che ilmare copre il 71 per cento della super-ficie terrestre, sembra strano non si rie-sca a trovare un accordo per dedicarequalche ettaro alla produzione di un’e-nergia rinnovabile destinata a sostitui-re i combustibili fossili che minaccianola stabilità climatica del pianeta.

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NanotecnologieLa manipolazionedella materiaa livello atomicoe molecolarepermetteenormi risparmie apre nuovefrontiere applicative

Il potenziale energetico supera di gran lunga il fabbisognodell’intera popolazione mondialeIlaria Sergi, Enea ‘‘

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