Onda durto febbraio2008

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ONDA DURTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno X, n.3, febbraio 2008 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni Indice: Fumetti ed altro pag. 2 Decrescita pag. 2 Gruppi e mode giovani pag. 3 I Manga pag. 4 Gli sfigati dei fumetti pag. 5 Paperino interpr. Dante pag. 6 Intervista alla Preside pag. 6 I personaggi dei fumetti pag. 7 Belli e cattivi pag. 8 Dylan Dog pag. 9 Grazie pag. 10 7 in condotta pag. 11 Un guerriero solitario p. 12 60ennio Diritti Umani pag. 12 Artisti tra noi pg.14 Asterix pag.15 Intervista Antonio Mileto pg.16 La musica non si ferma... pg.17 Pro e contro TokioHotel pag.17 PhotoForum pag.18 Musica e film pag.19 Quando l’autista pag. 20 Lettere alla redazione pag.21 Meliolo pag.22

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N.3 Giornale degli studenti del Liceo Porporato

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ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno X, n.3, febbraio 2008

www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni

Indice: Fumetti ed altro pag. 2 Decrescita pag. 2 Gruppi e mode giovani pag. 3 I Manga pag. 4

Gli sfigati dei fumetti pag. 5 Paperino interpr. Dante pag. 6 Intervista alla Preside pag. 6 I personaggi dei fumetti pag. 7 Belli e cattivi pag. 8

Dylan Dog pag. 9 Grazie pag. 10 7 in condotta pag. 11 Un guerriero solitario p. 12 60ennio Diritti Umani pag. 12

Artisti tra noi pg.14 Asterix pag.15 Intervista Antonio Mileto pg.16

La musica non si ferma... pg.17 Pro e contro TokioHotel pag.17

PhotoForum pag.18 Musica e film pag.19 Quando l’autista pag. 20 Lettere alla redazione pag.21 Meliolo pag.22

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Fumetti ed altro L’argomento di apertura di questo numero è leggero, ma coinvolgente: i fumetti. Chi non ama i fumetti o non ha mai letto un fumetto? O non ha mai provato ad abbozzare una storia o un’avventura per immagini? Pensiamo nessu-no o qua- si… Un po’ tutti nella loro fanciullezza o gio-v i n e z z a hanno passato qual-che ora di svago a leggere To-polino, Pa- perino, Dylan Dog, l’Uomo Ra- gno e tanti altri. Il fumetto qualcuno lo considera un sottoprodotto culturale, da bambini. Per di più passato di moda per via dei video-giochi. E qui gli animi degli appassionati si accendono, sostenendo che dietro un fumetto c’è arte, cultura, creativi-tà, drammatizzazione di alcuni eventi della vita. Lasciando agli appassionati la disputa, noi abbiamo solo cercato di presentare alcuni dei personaggi di questo fantastico mon-do. Oltre a questo vi abbiamo stuzzicato con un argomento molto più pesante, che ci sta sempre più coinvolgendo a livello economico: la decrescita. Pure la classificazione dei gruppi giovanili pinerolesi merita attenzione e un bel dibattito tra gli amici del giro. Pensiamo che ne verrà fuori una bella discussione. Buona lettura, con tutti gli altri arti-coli del giornalino.

La Redazione P.S. Un grazie a Renato Storero per il giudizio lusinghiero sul nostro giornale su L’Eco del Chisone del 6 febbraio 2008

Decrescita Nel nostro piccolo siamo riusciti in più oc-casioni ad anticipare dei temi o dei fatti che poi sono diventati di grande attualità. Si veda il caso di Safya per la difesa della cui vita ci siamo mobilitati almeno due mesi prima dei grandi media. Così anche per l’Impero di Cin-dia di Rampini, diventato poi un grande best-seller. Ora vogliamo portarvi a conoscenza di un termine ai più sconosciuto, ma di cui si parla da tempo e di cui, secondo noi, si parlerà sempre di più: decrescita. Col termine voglia-mo sollevare anche le problematiche econo-miche che ci stanno dietro, che ci coinvolge-ranno sempre di più, soprattutto noi giovani, nel futuro prossimo, anzi ci siamo dentro fino al collo (si veda l’attuale crisi economica in tutto il mondo occidentale). Così viene definita su www.decrescita.it: «La decrescita è innanzitutto uno slogan. Uno slogan per indicare la necessità e l'urgenza di una inversione di tendenza rispetto al modello dominante dello sviluppo e della crescita illi-mitati. Una inversione di tendenza che si ren-de necessaria per il semplice motivo che l'at-tuale modello di sviluppo è ecologicamente insostenibile, ingiusto ed incompatibile con il mantenimento della pace. Esso inoltre porta con sé, anche all'interno dei paesi ricchi, per-dita di autonomia, alienazione, aumento delle disuguaglianze e dell'insicurezza. La decre-scita non è una ricetta ma semmai un segno, un cartello stradale che indica un nuovo per-corso. Un percorso che ci conduce verso un nuovo immaginario, un nuovo orizzonte. È l'orizzonte di un'altra economia: pacifica, so-stenibile e conviviale, in altre parole felice». Dietro la critica alla insostenibilità ecologica del modello consumistico (si vedano di rifiuti di Napoli) c’è però un’altra verità nascosta, che è la voglia di crescita e di consumo dei Paesi in via di sviluppo, che crescono il dop-pio o il triplo di noi (basta guardare l’India e la Cina come abbiamo scritto su Onda d’urto, di ottobre 2005). Ormai dobbiamo mettere in conto che la tecnologia che sviluppa il consu-mismo è a portata dei Paesi poveri, che non sono più disposti a farsi sfruttare (si veda il costo del petrolio). Se noi cresciamo 2 questi Paesi crescono 10. L’unica soluzione è mette-re in conto questi eventi e attrezzarsi ad af-frontarli. E in termini generali la linea di fondo suggerita dai pre-cursori (un po’ utopici) di questi eventi legati alla de-crescita è un’economia di con-divisione o di fraternità. La Red. P.S. Su questi argomenti ritorneremo!

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Osservatorio Gruppi e mode tra i giovani del Pinerolese e oltre

Classificazioni, atteggiamenti e luoghi frequentati Suona la campanella: ragazzi e ragazze, stanchi e stravolti dalle noiose lezioni, escono dalle loro scuole.

C’è chi esce con la faccia scura dalla rabbia a causa di un brutto voto, chi con la sigaretta in bocca, chi mano nella mano con il/la proprio/a tipo/a, chi ridendo, chi addirittura piangendo. Sono ragazze/i che si distinguono tra di loro e si dividono anche per gruppi di riferimento: chi con sciarpe molto colorate e pantaloni l a r -ghi, chi con pantaloni e maglie molto stretti. A questi gruppi possiamo attribuire parecchi nomi. Di seguito descri-viamo quelli più comuni: i cosiddetti “alternativi”, chiamati così perché escono fuori dalle righe, si vestono come vogliono, e sono molto distanti dalla classica moda. Si rifanno un po’ agli “squatter” anni Settanta, ascoltano musi-ca rock o heavy metal, e seguono le ideologie “comuniste”, avendo come “idolo” Che Guevara. Si riconoscono dai capelli lunghi o ra-sta, da maglioni larghi, pantaloni a quadrettoni o jeans larghi, scarpe larghe (modello DC, Etnies, Globe…) colori sgargianti (fucsia) con-trapposti al bianco e al nero, la kefia oppure una sciarpa di lana al collo. Si trovano soprattutto al “Borgo antico” e al “Lennon”, ma non hanno un luogo di ritrovo fisso. I “cabinotti”, ovvero i ragazzi “snob”, che vestono solamente i capi firmati, ascoltano musica leggera o da disco, e hanno appunto un atteggiamento un po’ snobista verso gli altri. Portano acconciature stile “Beatles” o comunque molto curate, senza l’uso di gel, jeans e felpe strette ovviamente firmate (Gucci, Armani, D&G, Barbery…) e scarpe basse, abbinate con la cintura. Li troviamo soprattutto al li-ceo scientifico, in alcuni bar (Pepenero o le Cantine) e nelle varie discoteca della zona. I “tamarri”, proprietari di scooter, api o macchine super taroccate, con mega impianti audio, padroni delle piste in disco, occhiali da sole e cappellino rigorosamente appoggiato sulla testa ingellata, magliette molto a-derenti che risaltano i muscoli (o la pancia…), Jeans stretti, molte volte strappati e scarpe basse. Sono i più “numerosi” nelle nostre scuole, ma se volete vederne uno dal vivo, basterà che andiate il sabato sera in una qualsiasi discoteca, loro ci sono! Gli “skin”, che si rifanno alle ideologie neo-naziste e che negli episodi peggiori arrivano anche alle botte contro ragazzi considerati “inferiori” o “diversi”. Ascoltano musica techno, ma soprattutto shock, infatti è pro-prio nei luoghi in cui suonano questi tipi di musica che li troviamo. Portano i capelli tagliati a “furetto” o il cosiddetto “pin-up” in mezzo alla nuca. Vestono maglie strette scure, pantaloni stretti rigorosamente neri con al fondo le cavigliere e scarpe da ginnastica scure. Questi sono in breve i principali gruppi che si formano tra i ragazzi delle nostre scuole. Ovviamente, la stra-grande maggioranza degli studenti non si rifà ad un modello unico di vestirsi e di pensare, ma segue una di

queste mode o tendenze, senza una vera e propria appartenenza. Quindi c’è il ragaz-zo che ascolta musica rock, che si veste firmato e ha la macchina taroccata, chi ha i rasta, ma è vestito stretto e non crede nell’ ideologia comunista e così via. Poi, logicamente, ognuno si sente più alternati-vo o più tamarro, ma sarà libero di essere quello che è. Il rischio è quello di escludere chi non condivide del tutto certi ideali e di giudi-care più da come ci si veste che per quello che si è. In conclusione, l’appello è: siamo unici, siate sempre voi stessi, ma siamo anche una famiglia! Elena & Carlotta 1A C/L

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Il fumetto è la prima lettura dei piccoli, ma rimane anche tra le preferite dei grandi, per le sue avventure illustrate. Qual è la sua storia? Per spiegarla bisogna appoggiarsi alla storia della stampa. Infatti i fumetti sono prima di tutto un mezzo di comunicazione di facile accesso a tutte le classi sociali e venivano (e vengono tuttora) usati come propaganda di vario tipo: religiosa, politica e altro. Il primo vero fumetto è nato nel 1842 e si intitola Oba-diah Oldbuck, ma solo 50 anni dopo i fumetti ebbero un vero successo, grazie all’invenzione di Yellow Kid, un ragazzino vestito di giallo che appariva nel

supplemento domenicale di New York World. Se però si vuole trovare un vero antena-to del fumetto bisogna fare un salto indietro di molti anni: verso la fine del 1400, in Ger-mania, dove venivano diffuse xilografie di vari argomenti.

Dopo questa evoluzio-ne strutturale da xilo-grafia a Yellow Kid, ne avviene un’altra che cambia il genere del fu-metto, da comico ad av-venturoso. Un esempio italiano di questo cambiamento può essere Tex Willer, il cowboy amico degli indiani, o Diabolik, un freddo ladro nato dalla fantasia delle sorelle Giusani. Ora il fumetto sta cambiando ancora, mantenendo alcuni avventurosi classici, ma soprattutto ritornando al comico con il “supereroe” Ratman. Inoltre i fumet-ti toccano tutte le fasce di età: i più piccoli con la Walt Disney, gli adolescenti con i manga (i fumetti provenienti dall’oriente, specialmente dal Giappone). Probabilmente i fumetti continueranno ad evolversi e così la storia continuerà cambiando soggetti, perso-naggi, ambientazioni.

Federica e Roberta, 2°b/l

La storia del fumetto

I Manga... Sono fatti con la tecnica narrativa cinematografica

In Giappone la parola “manga” indica il fumetto in generale, mentre in Italia si usa invece associare questa parola in riferi-mento solo ai fumetti giapponesi. In Giappone si utilizza la scrittura ideografica, di conseguenza il disegno è la forma prin-cipale di un testo. Inoltre i manga sono il più importante mezzo di comunicazione in Giappone e in tutta l’Europa. Il manga giapponese possiede una particola-rità: infatti a differenza dei fumetti occidentali, si leggono dall’ultima pagina alla prima. A dif-ferenza delle storie d’avventura per maschi, che sono disegnati in maniera semplice, nel genere femminile, lo shojo (disegnato maggiormente da femmine), la gente che li disegna fa scompari-

re le linee delle vignette. I manga sono quasi tutti in bianco e nero, anche se spesso le prime pagine di ogni capitolo sono a colori. In

base al successo di un fumetto, si decide se stamparlo in libro o meno. Per attirare i lettori, gli scrittori dei manga scrivono

più storie che però non terminano tutte assieme: di conse-guenza il lettore leggendo altre storie pubblicate nella rivista,

quando la storia che ha iniziato a leggere termina, continuerà a leggere la rivista per seguirne le altre. La durata dei manga può

variare: alcuni possono durare anni, altri pochi mesi. Nelle opere più lunghe i personaggi crescono sia fisicamente che caratterial-

mente, e il lettore è attirato da questi cambiamenti. La tecnica narrativa dei manga è cinematografica. In questi fu-metti si trovano cambiamenti improvvisi riguardo il punto

d’osservazione della vicenda. Le categorie principali dei manga sono quattro: gli shonen, gli sho-jo, gli shonen-ai e gli tentai. Lo shojo è per le ragazze e gli shonen sono per i ragazzi. Allora…buona lettura !!! By GIU’ and GIU’ 1DS

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Gli “Sfigati”… In ogni fumetto che si rispetti esiste un eroe buono e uno cattivo. È possibile che tra questi o oltri si possa trovare anche lo “sfigato”, colui che non riesce mai a farne una giusta, ma che a noi lettori fa tanto divertire. Da citare ce ne sarebbero a volontà; ma noi ci limitiamo a parlarvi di quelli che sono tra i più conosciuti. Iniziamo con uno che già conoscevano i nostri nonni: Paperino. Un papero sfortunato quanto scansafatiche presente nei fumetti del famoso Topolino. Paperino viene rappresentato tutto bianco con un becco e le zampe arancioni e con indosso un berretto e una giacca da marinaio. Il papero vestito alla marinara si è sempre impegnato in molti lavori, quasi tutti conclusi con un fallimento o a causa della sua distrazione e della sua sbadataggine, o a causa di sfortunate coincidenze. E’ fidanzato con la frivola Paperina e guida una scassatissima auto, targata 313. Proseguendo nel nostro cammino verso coloro che non sono stati baciati dalla fortuna si può trovare Lupo Alberto. Un Lupo di colore azzurro con grandi occhi e un naso dalla punta rossa e dalla natura stravagante. Vive nella fattoria

McKenzie con moltissimi altri animali, ma da perfetto personaggio sfortunato è privo di una casa pro-pria, per questo motivo sarebbe disposto a tutto, addirittura a sposarsi con la Gallina Marta, sua fidan-

zata, per avere un piatto sicuro dove poter mangiare. A fare di lui un Lupo ancora meno fortunato sono le sue simpatiche e dolorose avventure con Mosè, un

cane da guardia grande e grosso che non ci pensa due volte a dargli qualche sventola appena lo vede in

giro per la fattoria. Questi personaggi, proprio per questa loro ca-

ratteristica di essere sbadati e soprattutto sfiga-ti, fanno in modo che ragazzi ma anche adulti

possano riconoscersi in loro e tenerli nel cuore. Cristina Buttigliero 1ds, Monica Danna 1bs

Paperino, lo sfigato di successo compie 74 anni

Il 9 giugno del 1934, quasi 74 anni fa, muo-veva i suoi pri-mi passi Do-nald Fountle-roy Duck, il papero più fa-moso del mon-do e fra i prin-cipali artefici dell'enorme fortuna Disney. Pa-perino, destinato a divenire una star dell'ani-mazione e dei fumetti. Sin dalle prime apparizioni risalta la pigrizia indolente della sua personalità di buontempo-ne allegro e spensierato, in antitesi all'affac-cendato e responsabile Topolino, personaggio a cui il papero era stato originalmente affian-cato per fornire al bravo ragazzo spunti ridico-li, ma dai cui si è ben presto emancipato. Una sorta di eroe in negativo, pigro e sempre vota-to al fallimento, rispetto all'intraprendente to-po, molto più calzante al modello americano. Ma lo sfigato è piaciuto a tal punto che, da spalla che era, si è trasformato in un protago-nista dalla formidabile fortuna. Probabilmente, rispetto al Topolino perfettino, la forza di Pa-perino sta proprio nel suo essere come l'uomo comune, con la sua ira-scibilità, la sua propen-sione alla spensieratez-za, l'amore sincero per il suo divano o la sua bo-narietà mista a compor-tamenti vagamente egoi-stici. Uno davvero come tanti altri. www.estense.com

La camera da affittare Ci hanno proposto questo test per misurare il nostro tasso di

intercultura. Non vi sono soluzioni o punteggi. Il tutto è in-centrato nell’autoanalisi, magari attraverso il confronto con

un’amica/o. Siete alle prese con la tesi di laurea e dovete

spostarvi in una città molto lontana da quella in cui abitate. Avete trovato un appartamento, ma è

troppo grande per vivere! da soli. Chiedete ad un'a-genzia di aiutarvi a trovare qualcuno disposto a condivi-

dere la spesa e la casa. L'agenzia vi consegna l'elenco di quelli che hanno risposto. Leggete attentamente e poi rispon-dete: con chi pensate di condividere la casa?

© 4 giovani cinesi che lavorano in un ristorante cine-se © 3 fratelli marocchini che lavorano al cali center

sotto casa © Due professoresse di matematica appena trasferite in città © Una signora ebrea titolare di un negozio di abbigliamento © Due hostess svedesi che hanno bisogno di un alloggio qui in città © Un professore di economia politica del Ciad che collabora con l'università cittadina © Una coppia di giovani siciliani appena assunti in una fabbri-ca in città © Due fratelli iraniani che lavorano in una ditta esportatrice di tappeti © Una studentessa statunitense che ha vinto una borsa di studio per imparare l'italiano Poi telefonate all'agenzia e venite a sapere che: dei fratelli marocchini uno, Ahmed, è un bellissimo modello che posa per le riviste di moda; delle due insegnanti di matematica sono 25 enni e hanno l'abitudine di tornare tardi la sera perché vanno sempre in discoteca, invitano amici a tutte le ore e non sono abituate a pulire la casa; le due hostess, Ingmar e Kristel han-no rispettivamente 55 e 57 anni e sono state trasferite a terra per i malanni che accusano; la coppia di siciliani ha vissuto fino a quel momento in una comunità per recupero alcolisti; la studentessa statunitense ha 43 anni, è una manager, sempre di corsa e assolutamente disorganizzata... Quale sarebbe stato il tuo inquilino ideale?

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Test Questo test vi farà scoprire come va la cavereste nel Medioevo. Naturalmente voi siete gli eroi di turno... 1) Un contadino vi chiede aiuto per sconfiggere il solito drago, cosa gli ri-spondete: a) Un drago, molto bene, accettiamo carte di credito... b) Un drago! Dove??! L'ho visto prima iooo!!! Sangue!!! Sangueeeeeeee!!!!!! c) Ma non è mica uno di quei bestioni che sputa fuoco, vero? Sì? Ma che pec-cato, oggi ho un appuntamento, faccia-mo domani 2) La principessa è stata rapita da catti-vo di turno, cosa fate: a) Quanto cattivo? Ma cattivo cattivo o solo cattivello? Siamo sicuri che sia in cima a quella torre così alta? Oh no, sof-fro di vertigini!!! b) Non dovremmo chiamare la polizia? c) ADDOSSSO!!!!! 3) Avete liberato la principessa, ella fa per baciarvi.... a) Haaaarg vuole succhiare il mio san-gue! Lungi da me orrida creatura!!! Non mi avrai mai vivo!!! b) Ma sei matta, lo sai le malattie che ci sono?!? Potrei prendermi la polmonite atipica! O il cancro! O addirittura la feb-bre!!! c) Nooo!!! Ti prego, non divorarmi!!! 4) Sei stato rinchiuso nelle segrete del castello del cattivo numero 574, cosa fai: a) Vi dirò tuttto! Lasciatemi andare, vi darò tutto quello che volete!!!

b) Dov' è la mia super-spada-spacca-tutto? c) Non potete farlo, ho diritto ad un av-vocato!! Voglio fare la mia telefonata!!! 5) Sieti più o meno gloriosamente evasi della segrete, ma quando uscite vi trova-te di fronte a voi un gigantesco drago... a) Tsk! Un drago, i draghi non esistono, e se esistono è impossibile che sputino fuoco. Ora te lo dimostrerò... b) Un altro drago, è il quarto oggi! Poco importa... ADDOSSO!!! c) Aaaaargh!!! Aiuto, voglio la mam-ma!!! 6) Il re vi dona la sua corona come se-gno di gratitudine per tutte le vostre im-prese... a) Quanto vale? b) Si mangia o si beve? c) Ma non è pericoloso? Potrebbero esserci dei germi. Ho paura... Siete giunti alla conclusione della vostra avven-tura, vediamo cos'a-vete combinato. Ecco come calcolare il vostro punteggio: a b c 1) 5 0 10 2) 10 5 0 3) 0 5 10 4) 10 0 5 5) 5 0 10 6) 0 5 10 Fino a 15 punti: Posso consigliarvi u-n'ottima casa

di cura, o forse uno zoo... Da 15 a 30 punti: Ho detto che siete nel Medioevo signori, spero che l'avrete ca-pito dopo essere stati carbonizzati una decina di volte da draghi che credevati inesistenti o trasformati in una miriade di piccoli animali da streghe perché non credevate alla magia... Da 30 a 60 punti: Attenzione!!! Leggere queste righe vi può rovinare la vista! Spegnete lo schermo! Ma attenzione a non prendere la scossa quando lo fate!! E ricordatevi di controllare sempre la data di scadenza sui cibi, chissà che ma-lattia vi potete prendere, forse il terribile MAL DI PANCIA!!! (Liberamente tratto da www.bastardidentro.it)

A cura di Gabriella, 4BL

Chi di voi non ha mai letto Topoli-no? O Asterix e Obelix? o i mitici fumetti della Marvel (che ora sono stati per la maggior parte trasposti in

film) ? o Dylan Dog ? Questi e molti altri fumetti narrano storie allegre di antichi eroi, ragazzi morsi da qualche animale radio-

attivo che scoprono misteriosi su-per poteri con cui salvare il

mondo, oppure di qualche misterioso investigatore col

classico fascino del “bello e dannato”. Ma c’è qualcosa dietro a queste storie, non

sono solo bei racconti ma sono anche dei piccoli capola-vori di disegno. Se si osserva bene ogni vignetta ci si rende conto che dietro a esse ci sono mani esperte di persone piene di talento. Personalmente amo disegnare e trovo che non ci sia modello migliore che i personaggi dei fumetti! Sono anatomicamente perfetti ed essendo già un disegno sono più semplici di una fotografia. Che posso dire? Le vignette sono semplicemente fanta-stiche! E non dimentichiamo quelle che ci sono in fondo al nostro fantastico “onda d’urto” ! fantastiche anche quelle! Un’ottima alternativa ai lunghi libri scolastici. A chi non piacerebbe studiare la storia a fumetti? E Dante interpretato da Paperino? ……si potrebbe proporre…..

Karin Occhetti, 3 A Soc

Se Paperino… interpretasse Dante?

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Fumetti italiani * Bonelli: Tex • Dylan Dog • Na-than Never • Legs Wea-ver • Martin Mystère • Julia • Nick Raider • Mister No • Brendon • Gea • Brad Barron • Ma-gico Vento • Zagor • Ken Parker • Demian • Co-mandante Mark • Dampyr • Dragonero • Volto Nascosto

* Altro: Alan Ford • Capitan

Miki • Cattivik • Corto Maltese • Detective Dante • Diabolik • Il grande Blek • John Doe • Jona-

than Steele • Kri-minal • La linea • Lazarus Ledd • La

Pimpa • Lupo Alberto • Valentina • Druuna

Fumetti franco-belgi Asterix il gallico • Lucky Luke • Tintin • Blake e Mortimer • Blueberry • I puffi (Schtroumpfs)

Fumetti britannici La Pantera Rosa

Fumetti statunitensi * Disney: Topi: Topolino • Pippo • Minnie, Commissario Basettoni • Ispettore Ma-netta • Pluto • Macchia Nera • Pietro Gambadile-gno • Eta Beta

Paperi: Paperino • Paperi-na • Paperon de Papero-ni • Qui, Quo, Qua • Pa-peroga • Gastone Papero-ne • Pico de Paperis • Ar-chimede Pitagorico

* Hanna & Barbera: Wacky Races (Le corse pazze) • Orso Yoghi • I Flintstones (Gli Antena-ti) • I Jetsons (I Pronipo-ti) • Scooby Doo • Hair Bear (Napo Orso Capo)

* Warner Bros: Bugs Bunny • Daffy Duck • Wile E. Coyote (Willy Coyote) • Road Runner (Beep Beep) • Sylvester (Silvestro) •

Speedy Gonza-les • Tit-ti • Porky Pig • Elmer Fudd (Taddeo)

* Marvel: Uomo Ragno • Fantastici Quattro • X-Men • Capi-tan America • Devil • Hulk • Iron Man • Puni-sher • Silver Surfer • Vendicatori • Dottor De-stino • Dottor Octopus • Elektra • Dottor Strange • Thor

* DC Comics: Superman • Batman • Wonder Woman • Lanter-na Verde • Freccia Ver-de • Supergirl • Robin • Martian Manhunter • Flash • Justice League of America • Justice Society of America • Giovani Ti-tani • Watchmen

* DC Comics: Vertigo: John Constantine • Prea-cher • Sandman • Swamp Thing • V for Vendetta

* DC Comics: Wil-dstorm: Wildcats • Gen 13 • Planetary

* DC Comics: Helix: Bloody Mary

* Image: Gen13 • Spawn • Wil-dcats • Witchblade

Personaggi di manga Akira • Cat's Eye • Go-ku • Arsenio Lupin III • Kenshiro • Candy Candy • Georgie • Gigi la trottola • Jojo • Ranma Saotome • Yu-Gi-Oh! • Oliver Hutton • Inuya-sha • Kaname Chidori • Rurouni Kenshin • Ryo Saeba • Orphen • Naruto Uzumaki • Hanamichi Sakuragi

Personaggi di fumetti sudamericani Cybersix • Dago • L'Eter-nauta

Da http://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Fumetti

La famiglia Marvel... La Marvel a partire dagli anni ’50 ha pubblicato centinaia di fumetti, i cui protagonisti sono tutti rigorosamente supereroi. Alcuni sono di-ventati colossal, altri invece sono rimasti nell’ombra. Per ogni serie è stato creato un intero mondo, con personaggi, Stati, regole, linguaggi, tutti nati dall’immaginazione degli autori del fumetto, che hanno ap-passionato generazioni di lettori. Vi presentiamo una panoramica dei quattro più letti e conosciuti. Fantastici Quattro: fumetto nato dall’idea di Stan Lee e Jack Kirby e apparso per la prima volta nel novembre 1961 (in Italia nel 1966). I quattro prota- gonisti, Reed Richards, Ben Parker, Susan Storm e Johnny Storm, acquistarono i loro poteri duran- te una missione scientifica nello spazio, in seguito all’esposizione eccessiva ai raggi cosmici. Le qualità dei quattro personaggi si ricollegano agli elementi della natura: terra (La Cosa), fuoco (La Torcia Umana), aria (Donna Invisibile) e acqua (il liquido Mr. Fantastic). Sono la prima vera famiglia di supereroi nella storia del fumetto e sono gli unici senza un’identità se-greta. Spiderman: personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko nel 1962. In Italia fu pubblica-to nell’aprile del 1970 con il titolo “L’Uomo Ragno”, il primo numero di una lunga serie che continua tuttora. Il protagonista del fumetto si ispira a “The Spider, Master of Men”, serie degli anni Trenta, dalla quale Stan Lee prese spunto per creare il suo nuovo personaggio: un adolescente impacciato dotato di superpoteri. La storia fu affidata inizialmente al disegnatore Jack Kirby, ma passò poi a Ditko. Il protagonista della storia è Peter Parker, adolescente timido e secchione, che durante una gita scolastica viene morso da un ragno radioattivo dal quale acquisisce fantastici poteri: agilità, forza, capacità di aderire alle pareti, il “senso di ragno” in grado di avvisarlo di pericoli imminenti. Dopo la morte dello zio Ben, decide di mettere i suoi poteri a disposizione della comunità. X-Men: fumetto creato da Stan Lee e Jack Kirby, apparso per la prima volta nel settembre 1963. È la storia di cinque adolescenti portatori del gene X, una particolare mutazione genetica del DNA, che li dota di abilità straordinarie. L’idea degli autori era quella di paragonare gli adolescenti ai mutanti: entrambi infatti si ritrovano in un mondo estra-neo che non li accetta, prigionieri di un corpo in una continua e incom-

prensibile trasformazione. La trovata risulta geniale, per-ché il successo del fumetto è immediato.

Vendicatori: titolo originale “The Avengers”, serie creata da Stan Lee e Jack Kirby, che de-

butta nel settembre del 1963. I Vendicatori sono un gruppo di supereroi, riconosciu-ti a livello internazionale come una sorta

di “unità di crisi”, appoggiati da quasi tutte le nazioni del pianeta, e finanziati addirittura dall’ONU, per la quale svolgono spesso mis-

sioni o azioni di salvataggio. Il gruppo compren-de numerosi personaggi Marvel e si contrappone

alla “Justice Lea- gue of America” della DC Comics. Altri titoli di spicco sono Capitan America, Devil, Ele-

ktra, Hulk, Iron Man, She- Hulk, Silver Surfer, Thor, Ghost, Gatta Nera, Wolverine, Anni- hilation. Gabriella, 4BL

I personaggi dei fumetti di tutto il mondo

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I belli e anche i cattivi Di bellezza nordica, glaciale, estremamente razionale, con un passato tra-vagliato alle spalle, psicologicamente complicato tanto da rubare talvolta il ruolo al protagonista della storia. Questo è il nostro cattivo, che come voi di sicuro sapete, anima le nostre serie preferite. La domanda sorge spontanea: per quale motivo il cattivo

viene rappresentato così? Non esiste un solo ed unico stereotipo. Lui, il bello e cattivo, viene trattato diversamente se inserito in uno shonen manga o anime (fumetti e cartoni animati per ragazzi), oppure in uno shojo manga o anime (fumetti e cartoni animati per ragazze). Negli shonen e shojo manga le vicende disegnate e narrate hanno come argomento da una parte le battaglie per la conquista di un qualcosa, dall’altra la successione della vi-cenda che passa in secondo piano rispetto all’evolversi degli stati emotivi dei personaggi. In generale il personaggio che può definirsi bello e cattivo risulta pertanto l’antagonista dell’eroe, che possiede tutte le qualità che mancano al medesi-

mo. Le carat-teristiche ge-nerali del no-stro bel catti-vo riprendono quelle arric-chite da ri-svolti psicolo-gici della cul-tura letteraria

ed artistica nipponica. Queste carat-teristiche so-no: 1) la bellez-za, meglio il fascino che

lo/la rende uo-mo/donna-oggetto desiderato/a, ma che nessuno può avere, perché è lui/lei a decidere le sorti del gioco. 2) l’astuzia a volte unita alla crudeltà fa sì che il bello e catti-vo non sia poi completamente cattivo, così come non vi è un vero e proprio antagonismo tra lui e l’eroe.Questo antagoni-smo solitamente si trasforma in amore del bello e cattivo verso l’eroe, donna o uomo. Si innamora assai raramente, di un amore possessivo ed ossessivo, totale, direi molto roman-tico. 3) i tratti somatici gli conferiscono quell’impressione di per-sona sofisticata con una posizione più elevata dell’eroe. 4) il passato complicato ed oscuro alle spalle che assume un ruolo marginale nella vicenda Un’altra caratteristica che potete constatare voi stessi leg-gendo i manga o guardando gli anime è la forma degli occhi. Negli occhi si dice che si legga l'anima dei personaggi: quel-li buoni hanno spesso grandi occhi, a differenza dei cattivi, che hanno occhi piccoli senza mille pagliuzze dorate.

Federica e Antonella 4as

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Buoni o cattivi Vasco Rossi

Si può spegnere ogni tanto il pensiero smettere almeno di crederci per davvero e non essere più schiavi per lo meno di un’idea come di un’altra, di un mistero

sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè e giudicandoci ognuno con gli altri convincersi che se non lo sai

Buoni o cattivi, non è la fine prima c’è giusto o sbagliato da sopportare (da sopportare)

Si può spegnere ogni tanto il cervello smettere almeno di usare solo quello si può far finta che non ci sia niente anche quando ti tremano le gambe

Sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè e giudicandoci ognuno con gli altri convincersi che se non lo sai

Buoni o cattivi, non è la fine prima c’è giusto o sbagliato da sopportare (da sopportare)

Che di per sè è maledetto perché divide Mentre qui tutto dovrebbe solo unire

Buoni o cattivi... Si può spegnere ogni tanto il pensiero!

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Dylan Dog

Creato da Tiziano Sclavi, Dylan Dog è il più celebre protagonista di un fumetto di serie horror italiana. Pubblicati a partire dal 1986 da Sergio Bonelli Editore, gli episodi di Dylan hanno alternato l'horror tradizionale con i mostri classici (Frankenstein, l'Uomo Lupo, Dracula e tanti altri) e con lo splatter mo-derno dei film di Dario Argento, George Romero e Quentin Tarantino. Con questi ingredienti, è esploso il "fenomeno Dylan Dog", diventato il fumetto più venduto in Italia (tra inediti e ristampe ha raggiunto il milio-ne di copie mensili). Dylan Dog è un detective privato che si occupa esclusivamente di casi insoliti: ha poco più di trent'anni, è inglese, vive a Londra in una casa colma di gadget "mostruosi" e con un campanello che invece di suonare lancia un urlo agghiacciante. E non a caso, il sogno (o meglio l'incubo) e tutto ciò che sembra essere oltre la realtà sono i suoi interessi personali e professionali. Chi si rivolge a lui non è il normale cliente di un investigatore privato, ma una persona che è stata colpita dall'ala nera del soprannaturale: una donna che ha visto un morto risorgere dalla tomba e diventare uno zom-bi, un uomo ossessionato dagli spettri, una ragazza il cui fidanzato è sta-to ucciso da un mostro tentacolare. È la paura ad affascinarlo, la paura irrazionale e inspiegabile dell'ignoto. E lui stesso ha paura: non è un eroe invincibile, anzi a volte non riesce a risolvere il caso, a uccidere il mostro, a scacciare l'incubo; o più spesso ci riesce solo in parte, e quando tutto sembra finito, l'orrore ricompare. Un anti-eroe, dunque? Neanche: soltanto un uomo. Un uomo che, a differenza di tanti, non rifiuta l'ignoto ma tenta di penetrarlo e comprenderlo, specialmente quando il mistero e l'orrore si celano nel profondo dell'incon-scio. Ironico, impulsivo, problematico, pieno di dubbi su se stesso e sul mondo, forte e tenero allo stesso tempo, Dylan Dog odia la violenza, ama le donne (e puntualmente, quasi in tutti gli episodi, ha un'avventura sentimen-tale), si diverte a suonare il clarinetto e a costruire un modellino di galeone che forse non finirà mai, è un acca-nito cinefilo, adora la pizza e si veste sempre nello stesso modo (ha una serie infinita di giacche nere, camicie rosse e jeans). Groucho, oltre a essere il miglior amico di Dylan, è il suo assistente: di età indefinibile, non prende mai niente

sul serio, interviene a sproposito, a volte mette in fuga i clienti e corteggia ogni bella ragazza che gli capita a tiro, anche se gli va quasi sem-pre male, a differenza di Dylan. "Ma cosa fai tu alle donne per farle cadere tutte ai tuoi piedi? Lo sgambetto?". "Posso leggere la Bibbia, Omero e Dylan Dog per giorni e giorni...": così ha dichiarato Umber-to Eco, lo scrittore e s e m i o l o g o italiano più famoso nel mondo.

Giulia 3A/S

Il più bello dei mari Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto.

Nazim Hikmet

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… alla mia famiglia xké mi sostiene sempre; al mio amore x tutte le emozio-ni ke vivo con lui; alle mie due patatine: sono 2 punti saldi nella mia vita… grazie “amica”, xké con te mi diverto davvero tanto e grazie ai miei compagni x tutti i giorni ke passiamo insieme, grazie a te… sai

ke nonostante tutto ti voglio bene e te ne vorrò sempre, grazie x quello ke sei stata e per quello ke mi hai dato – Pulce … ai miei amici e ai miei compagni di classe (soprattutto compagne) che rendono più divertente ogni istante della mia vita – Razy’91 … alle mie Bad Girls: Vranza, Sburby, Banqui, Sbrinchiaz, Puna e Zama xkè sono lo splendore fatto a persona e ogni giono sanno farmi sorridere;al “gruppone”: Po, Smarpy, Frappa e Brika xkè sono le mie piccoline e le serate a ballare con loro sono fantastiche!Siete uniche! Vi paeei donne!Vi ado-ro!W gioggio! Grazie alla mia Sis e alla mia Po xkè sono l’essenza della mia vita e grazie a loro tutto è migliore!Siete le sorelle del mio cuore! Vi amo! Grazie a Davidozzolo ke è un grande e un amico unico! Tvb – Ramo (Ranza) … al mio amore: sono la persona + felice di questo mondo! È la mia vita, e senza di lui… L … grazie anke a tutti i miei amici, soprattutto a Vale ed Ely: non so proprio come fate a sopportare i miei scleri! Vi adoro – Silvia … a mia sorella ke appena metto in ordine la camera, fa di tutto x rimetterla in disordine; alla mia mamma ke solo dandomi il buon esempio mi prepara alla vita e alle sfide di tutti i giorni; alla mia nonna, ke quando decido di mettermi a dieta inizia a sfornare manicaretti e dolci di tutti i tipi ed ogni mattina mi fa trovare una torta di 70 cm di diametro x colazio-ne! Grazie a C. ke lo scorso anno ma ha fatto il regalo di S. Valentino xkè ero l’unica ke non aveva il ragazzo! – Gi* … a Ely, ke c’è sempre ogni volta che sono triste, grazie x tutte le volte ke mi ha ascoltato e aiutato. Grazie a Sy x tutte le volte ke mi ha fatto ridere, grazie a Pimpa e alla mia Socia ke mi ascoltano quando parlo di “lui”. Grazie alla mia classe di essere unica – Vale … mamma!!! – Tata … alle mie uniche e favolose amiche, ke nonostante il mio brutto carattere mi stanno vicine in ogni momento, rallegrando sempre le faticose e noiose giornate di scuola…vi adoro! – Fifi’91 … a Pa, Vale e Ale, ke riescono a farmi ridere anke quando sono super depressa, un grazie particolare a Sy x i suoi corsi di “yoga” prima delle verifiche, grazie anke alla mia So-cia, Ely e Silvy, e a mia cugina Fede xkè ogni volta ke uscia-mo arriva sempre in ritardo… J non ti preoccupare… Terry&Maggy 4e! – Vale*91 … alla speranza ke ci circonda xkè solo grazie a lei riusciremo a sfidare e a rovesciare il nostro destino; a tutti i nostri sogni e desideri ke ci aiutano ad affrontare ogni giorno con il sorriso; alle nostre emozioni e alle nostre paure ke ci rendono unici e speciali; a chi ascolta il proprio cuore xkè esso conosce ogni cosa… ma soprattutto grazie a chi non si da mai x vinto xkè soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungi-mento di una splendida felicità – Vally 91 … alla mia mamma e al mio papà ke mi hanno aspet-tato una sera fino alle 3.30 di notte svegli…x festeggiare con torta e candeline il mio compleanno al mio ritorno! Siete uni-ci! – Kia … a tutti i vizi del mondo ke ti fanno piacere la

vita – Gianluca … a Bagi, x la sua determinazione e il suo magnifico

stile; a Fido x la sua dolcezza e x la sua deli-catezza; a Vale e Emy x la loro grinta e atten-zione ke mi dedicano continuamente; a Ramo x la sua saggezza e la sua sfrontatezza… a tutte loro xkè mi aiutano a crescere! – Lulu

… a 2 persone ke da 3 anni a questa parte mi sono vicine in tutto e x tutto, 2 persone senza le quali non potrei vi-vere… grazie di cuore Pulce e Remì! Vadb! Grazie anke a Chiara con cui ho condiviso e condividerò ancora pezzi di vi-ta… e grazie anke a Geka e alle geme! Vi voglio bene ragaz-ze! – Gaja … a Teso, ke ravviva i pomeriggi del DELF, ad Amo e alla mia Sore, xkè tentano ancora (invano!)di trovarmi un tipo, alla piccola Tokio Girl e ad Ale x tutta la tenerezza ke mi dimostrano, alla mia classe, da cui continuo ad imparare tanto, al mio Pünu ke mi aiuta a studiare quando proprio non ce la faccio e a Franca&Claudio: so ke x me ci sarete sempre! – Sy “Pimpa” … a mia mamma ke crede in me e ke mi rende orgo-gliosa di lei; a mia sorella ke trova i lati positivi di ogni situa-zione, ke nei momenti tristi mi riaccende il sorriso con un ab-braccio e con naturalezza rende speciale ogni mia giornata… e grazie ai miei cuginetti, ke quando se ne vanno da casa mia sembra ke sia passato l’uragano Katrina! – V. … a Fabio ke mi ama sempre di più, alla mia piccola ke mi rende felice in ogni istante! Grazie a Silvia e Vale ke mi sostengono e un mega grazie alla mia famiglia, soprattutto alla mia splendida nipote ke mi rende la vita un’avventura – Ely … a Fede, Lucy, Fido, Ramo e Vale ke ogni giorno mi regalano il sorriso e ke ci sono sempre: senza di voi non potrei vivere…vvb; alla mia famiglia ke mi ha cresciuto nel miglior modo…vvb; all’amore della mia vita, ke x me è come l’ossigeno, è il mio angelo custode x cui io vivo… ti amo! – Bagi … ai miei genitori su cui posso sempre contare – Pa-trick … specialmente a Silvia (Pimpa) xkè ci ha dato l’opportunità di scrivere sul giornalino della scuola! Un bacio-ne! – Kia&Ge

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Grazie…

Almeno l'italiano sallo * I raggi ultaviolenti. * Spezziamo un'arancia in favore. * Spezziamo un braccio in favore della pace. * Non piangere sul latte macchiato. * Ha studiato da solo: è un'auto di latta. * Tu fai juke-box. * Mi può disinnescare la segreteria telefonica? * Soffro di vene vorticose. * In farmacia: Può darmi un "una tantum"? * Arriva il treno, hai blaterato il biglietto? * Come faccio a fare tutte queste cose simultaneamen-te? Dovrei avere il dono dell'obliquità! * Un'onda anonima ha travolto i surfisti. * Basta! Vi state coagulando contro di me! * Non so a che santo riavvolgermi. * Avete i nuovi telefonini GPL? * Il cadavere presentava evidenti segni di decesso. * Prima di operarmi mi fanno un'autopsia generale. * Vorrei un pacco di cotone idraulico. * Hanno messo le sedie sedute. * Il coro di ballo.

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7 in condotta “7 in condotta”, la rubrica che raccoglie le imprese scolastiche degli studenti e le note dei professori che le hanno descritte. Pubblichiamo solo le miglio-ri!!! Naturalmente le note sono “autentiche”. Sono riprese dal blog http://

www.notadisciplinare.it. Ridere con moderazione!!!! Roberto S. pensa di essere al Festival di Sanremo e intona la canzone "nella vecchia fattoria".

Nell'ora di arte l'alunno Francesco P. cerca di aggiustare l'acconciatura del compagno Raffaele I.

Durante l'ora di matematica, Francesco U. ed M. B. rientrano in classe con 20 minuti di ritardo dall'intervallo e con le sigarette in bocca accese, ignorandomi completamente aprono i loro rispettivi zainetti ed li svuotano ordinatamente sui banchi ed incominciano a venderne il contenuto cioè: piccole boccette di liquore, porta sigarette, occhiali da sole e merendi-ne di vario tipo. Nonostante i miei richiami e le mie minacce, quando sono andata per togliere di mezzo con la forza quel chiosco mi hanno minacciato che mi avrebbero "Sguinzagliato contro i loro avvocati!"

L'alunno L. B. durante l'ora di storia mi interrompe, si mette in piedi sul banco e spiega cos'è un emo e come combatterli.

L'alunno L. B. durante l'ora di italiano si spoglia, si mette il pigiama, gonfia un materassino, tira fuori una coperta e si mette a dormire insieme a un orsacchiotto. Richiesto colloquio con i genitori.

L'alunno L. B. durante l'interrogazione di Italiano imita il comico Baz dicendomi più volte che mi posso ammalare, aggravarmi e morire. Richiesto colloquio con i genitori.

L'alunno L. B. entra in classe dopo la ricreazione con 20 minuti di ritardo, a mia richiesta di spiega-zioni sostiene che un tale di nome Hiro Nakamura è venuto dal futuro per chiedergli di salvare la principessa e che in questi 20 minuti avrebbe fatto ciò.

Richiedo colloquio con uno specialista.

"L'alunno L******** Mauro, al mio invito fatto ieri a vivere la filosofia, metaforicamente parlan-do, in abiti monacali, si presenta a scuola questa mattina vestito da frate francescano, con tanto di bibbia e sandali, tentando di evangelizzare i compagni. A voi le conclusioni"

Gli alunni L. B., F. M., L. C. e D. R. giocano a Golf durante l'ora di elettronica. L.B. dopo aver sba-gliato un tiro sbatte la mazza sulla cattedra imprecando sostenendo che l'alunno D. R. barava.

L'alunno L. B. sostiene che il problema del malfunzionamento delle scuole italiane sono io. Dopo aver esposto la sua tesi mi consegna un giornale di offerte di lavoro ed esce dalla classe perché offeso.

L'alunno L. B. mette il bianchetto sul banco e ci dà fuoco sostenendo che in classe fà troppo freddo e bruciando i banchi ci si scalda. Come dargli torto.

L'alunno L. B. ordina 4 pizze durante l'ora di italiano.

"Gli alunni Bontempi e Novellino simulano un omicidio in classe, il primo si è ste-so a terra, il secondo disegna la sagoma"

L'alunno L. B. organizza un torneo sanzionato di Magic durante l'ora di italiano.

Giacomo 1B Cl

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SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)

1. Siamo nati tutti liberi e uguali Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali

in dignità e diritti

2. Non discriminare Questi diritti spettano a tutti senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso,

di lingua, di religione...

3. Il diritto alla vita Di vivere in libertà e sicurezza.

4. Nessuna schiavitù Nessun individuo può essere

tenuto in stato di schiavitù o di servitù

5. Nessuna tortura Nessuno ha il diritto di farci del male o

di torturarci

6. Hai i tuoi diritti ovunque tu vada Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al rico-

noscimento della sua personalità giuridica.

7. Siamo tutti uguali di fronte alla legge Tutti hanno diritto, senza alcuna discriminazio-

ne, ad una eguale tutela da parte della legge

8. I tuoi diritti sono protetti dalla legge Ogni individuo ha diritto di ricorso a compe-tenti tribunali contro atti che violino i suoi dirit-ti fondamentali.

9. Nessuna detenzione ingiusta Nessun individuo può essere arbitrariamente

arrestato, detenuto o esiliato

10. Diritto ad un giudizio giusto Ogni individuo ha diritto ad una equa udienza e

ad un giudizio indipendente e imparziale

11.Innocente finché non dimostrato colpevole Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non

sia stata provata

12. Il diritto alla privacy Nessun individuo può essere sottoposto ad in-

terferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa

13. Libertà di movimento Ogni individuo ha diritto alla libertà di movi-

mento e di residenza

14. Il diritto di asilo Ogni individuo ha il diritto di cercare e di go-

dere in altri paesi asilo dalle persecuzioni

15. Il diritto alla nazionalità Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza

16. Il diritto a sposarsi ed avere una famiglia Ognuno ha il diritto di sposarsi e di fondare una

famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione.

17. Il diritto di proprietà Nessuno può toglierci in modo arbitrario ciò

che possediamo.

18. Libertà di pensiero Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensie-

ro, di coscienza e di religione

19. Libertà di espressione Ogni individuo ha diritto alla libertà di opi-

nione e di espressione

20. Il diritto di pubblica assem-blea

Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica

21. Il diritto alla democrazia Ogni individuo ha diritto di partecipare al

governo del proprio paese. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità di governo.

22. Il diritto alla sicurezza sociale Ogni individuo ha diritto alla sicurezza sociale indispensabile alla sua dignità ed al libero svi-

luppo della sua personalità.

23. I diritti dei lavoratori Ogni individuo ha diritto al lavoro e alla giusta

retribuzione

24. Il diritto di giocare Ogni individuo ha il diritto al riposo e allo svago

25. Il diritto ad avere una casa Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere

proprio e della sua famiglia

26. Il diritto all’istruzione Ogni individuo per il pieno sviluppo della pro-

pria personalità ha diritto all’istruzione

27 Il diritto d’autore Ogni individuo ha diritto di prendere parte alla vita culturale e di veder protetta la sua opera

intellettuale

28. Un mondo libero e giusto Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e

internazionale nel quale i diritti enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamen-

te realizzati.

29. La responsabilità Ogni individuo ha dei diritti, ma anche dei do-veri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua

personalità

30. Nessuno può toglierci questi diritti Nessuno Stato, gruppo o persona può compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà enunciati in questa Dichia-razione.

I 30 diritti di ogni essere umano 60 anni fa la dichiarazione dei Diritti Umani

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani fu adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Quest’anno perciò ricorrono i 60 anni del-la sua proclamazione. I trenta articoli di cui si compone sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. Ve li abbiamo sintetizzati di seguito. Vi segnaliamo anche dei brevi video su ognuno di questi diritti su You-Tube, che abbiamo lin-kato da una pagina del nostro sito: www.liceoporporato.it/didattica/diritti-umani_tube.htm

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Un guerriero solitario C’e un guerriero che non combatte con le armi, un rivoluzionario che non fa guerre, un soldato che non usa carri armati, un pellegrino che cammina scalzo, un uomo che non combatte per il potere ma per la pace. Il suo nome “Dalai Lama” è traducibi-le come "Maestro-oceano", ma si pre-ferisce utilizzare la più elegante e-spressione Oceano di saggezza. Un uomo straordinario, guida spirituale del Buddhismo tibetano che presiede inoltre il governo tibetano in esilio. Premio Nobel per la pace nel 1989 ed esponente del pacifismo. Vive dal 19-59 in esilio in India, a Dharamsala con un seguito di 120.000 tibetani coi qua-li ha costituito il governo tibetano in esilio. Quest’uomo grandioso è venuto a To-rino il 16 dicembre per ricevere dal Comune la cittadinanza onoraria.All’auditorium Rai di via Rossini dove è avvenuta la cerimonia bisognava essersi prenotati con mesi di anticipo. Per quelli come me senza biglietto c’era un mega schermo in piazza. Non so dire quanta emozione vederlo e sentirlo parlare e, cosa ancora più bel-la, scoprire che è un uomo semplice, alla buona. Non ha parlato di politica, dei problemi del suo popolo ma ha affrontato temi di morale e di vita, di-mostrando la saggezza di chi parla con il cuore. Sorvoliamo sui pregiudizi di uomini politici e di chiesa su quest’uomo eccezionale. Penso che ogni persona dovrebbe sentirsi toccata dal suo appello a una richiesta di pace e di aiuto a cui la nostra stessa scuola ha risposto con l’iniziativa “Rosso Porporato”. Forse singolarmente non possiamo fare molto, ma insieme po-tremo forse fare quello che il nostro governo non sta facendo; insieme pos-siamo smuovere le montagne, esatta-mente come quel piccolo uomo sta facendo da anni e anni.

Karin Occhetti, 3 A Sociale

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Allora, Giulia, come è nata la tua passione per il violino? Mia mamma aveva iniziato a studiare violino da ra-gazza e ne teneva uno appeso in salotto. La curiosità mi ha portato a volerlo provare e da allora me ne sono appassionata. Quando hai cominciato a studiare? Ho incominciato a suonare quando avevo 7 anni e da allora non ho ancora smesso.

Dove studi? Studio al Conservatorio di Torino. È difficile conciliare lo studio quoti-diano con il conservato-rio?

Diciamo di sì, anche perché quando ci sono le lezioni d’orchestra le prove si protraggono molto a lungo. Poi col fatto che devo andare fino a Torino sono costretta a studiare di sera. Devo però ammettere che faccio vo-lentieri questo sacrificio, dato che le lezioni di orche-stra mi consentono di stare con i miei amici e poi per-ché suonare il violino mi piace davvero moltissimo. Dato che suoni da tanto, quale è stato il concerto

più bello a cui hai preso parte? Qualche mese fa ho fatto un concerto importante per Piemonte in Musica, ma il più bello è stato l’anno scorso, quando abbiamo suonato con tutta l’orchestra brani tratti dalle colonne sonore di molti film. Per esempio abbiamo suonato il tema del “Gladiatore” e di altri film famosi. E l’esperienza più bella e emozionante? Qualche tempo fa al Conservatorio un professore ha tenuto un’esibizione con uno Stradivari del 1600 (gli Stradivari sono tra i violini più preziosi e pregiati al mondo) e mi ha chiesto se volevo provare a suonarlo. Ovviamente ho risposto di sì ed è stata un’esperienza meravigliosa; quando suoni sembra che la melodia ti esca da dentro, dal profondo: è una sensazione che ti prende moltissimo. Hai intenzione di proseguire la carriera musicale, in futuro? Prevedi che suonare il violino diventerà il tuo mestiere? Non posso negare che mi piacerebbe molto suonare in un’orchestra e fare concerti, ma non voglio ancora da-re una versione definitiva di ciò che voglio fare del mio futuro. La decisione è difficile da prendere, so-prattutto perché voglio conciliare lo studio con la mia passione per il violino. Gaia, II B Classico

Asterix Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani...Tutta? No! Un villaggio dell' Armo-rica, abitato da irriducibili Galli, resiste ancora e sempre all' invasore. E la vita non è facile per le guarnigioni legionarie romane negli accampamenti fortificati di Babaorum, Aquarium, Lauda-num e Petibonum...

Artisti e campioni tra noi Giulia Costelli, violinista della II b Classico

È il 1959 e René Goscinny e Albert Uderzo, non sanno come impiegare un afoso pomeriggio d’estate. Sono due disegnatori, due fumettisti e cercano l’ispirazione per qualcosa di nuovo e divertente…ed ecco che nasce un piccoletto furbo, dai folti baffi, con due alette fiere che spuntano dall’elmo: ecco a voi Asterix il Gallo!!!!!! Siamo nel 50 a.C. e Giulio Cesare sembra inarrestabile, però, a nord, in Armonica, Asterix e il suo villaggio si fanno le beffe di ben quattro accampamenti romani. La loro forza, aumentata da un pozione magica, li rende in-vincibili, e la loro simpatia, indimenticabili. Forse non tutti hanno letto i fumetti di Asterix, ma alme-no alcuni avranno visto i cartoni animati e molti i film. A proposito, fra poco uscirà nelle sale l’ultimo film… Io non vedo l’ora di andarlo a vedere…. Ma, prima di tutto, ve li presento: Asterix è guerriero. È, secondo l’identikit dei romani, un “piccoletto furbo” tan-to coraggioso quanto fedele al suo migliore amico, Obe-lix, un paffutello scultore di menhir. Obelix è fortissimo (da bambino è caduto nel paiolo della pozione magica!),

ma resta sempre un po’ bambino; è sempre accompagna-to dal fedele cagnolino Idefix, piccolo quanto intelligen-te. Come non parlare poi del druido Panoramix? È lui l’inventore della pozione magica che rende i suoi amici imbattibili. Ci sono poi il bardo Assurancetourix, il fab-bro Automatix, il pescivendolo Ordinalfabetix e il capo del villaggio Abraracourcix….Senza dubbio è anche im-portantissimo Giulio Cesare, che tenta in tutti i modi di sottomettere il villaggio e di sicuro ammira i suoi più a-cerrimi e simpatici nemici, che lo hanno aiutato in passa-to nel suo conflittuale rapporto con l’irascibile Cleopa-tra…(per ulteriori gossip leggere “Asterix e Cleopatra” e “Il Figlio di Asterix”). Consiglio a coloro che vogliono godersi qualche risata fresca e giocosa di andare a vedere l’ultimo film (nel cast figurano anche Michael Shumacher, Zinedine Zidane e Gerard Depardieu). A chi non ha paura di tornare bambi-no almeno per un po’ tutti i fumetti…I miei preferiti sono Asterix , la rosa e il gladio e Le mille e un’ora di Asterix. Buon divertimento!!!!! Gaia II B classico

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Ipse Dixit (Sono un po’ stagionati, ma sempre validi!)

• “Mi sono stata chiara? Io, per me, è sette” • “Fate almeno finta di essere vivi” • “Chissà se qualche dinosauro si è mai accorto dei nostri antenati del sottobosco! • “I greci si ubriacavano quanto le caprette tibetane”

BuoneNews Il nostro liceo è tra i vincitori del con-corso “La scoperta scientifica”, pro-mosso dalla Fondazione per la Scuola. Il premio consiste in un kit di stru-menti per l’osservazione del sole: n. 1 solarscope, n. 1 telescopio solare Co-ronado P.S.T., n. 1 sid monitor.

Detti&Massime • «Non prendertela se ti considerano mezzo scemo. Si vede che ti conoscono soltanto a metà.» Tiziano Sclavi • «Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in dieci secondi, allora non vale la pena di sa-perla». Bill Watterson • La giornata è infinitamente lunga per colui che sa co-me usarla e apprezzarla. J. W. Von Goethe • L’unico Zen che troverai in cima alla montagna è lo Zen che tu ti porterai lassù. Robert M. Pirsig

L’innominata:a voi scoprire l’identità

Caricatura La caricatura è un disegno nel quale i tratti fisionomi-ci della figura umana rappresentata sono particolar-mente accentuati. Le caricature generalmente sono ritratti interpretati dall'artista in modo da accentuare al massimo i linea-menti e la struttura della persona ritratta. Le caricature più comuni sono disegni realizzati a matita o carboncino ed in genere l'attenzione è con-centrata sul volto del soggetto, mentre il corpo viene rappresentato in proporzioni assurde rispetto al volto.

Da www..babelearte.it

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!?L’enigma?! Test di cultura generale

6. In quale film è pronunciata la celebre frase “Non dire sciocchezze…tutti voglio-no questa vita…tutti vogliono essere noi”? A. Il diavolo veste Prada B. Titanic C. Notting Hill

7. Nel Far West, chi di loro stava dalla parte dei cow–boy? A. Toro Seduto B. Buffalo Bill C. Cavallo Pazzo

8. I giapponesi lo chiamano « Fugu » e lo trovano un piatto prelibato, ma che cos’è? A. Pesce palla B. Serpente a sonagli C. Scorpione

9. Nei capi d’abbigliamento, quale “modello di collo” si indossa rigirandolo su se stesso? A. Coreana B. Dolcevita C. Lupetto

10. Dove si trova la “Repubblica del Suri-name”? A. Asia B. Africa C. America

Soluzioni: 1c; 2b; 3b; 4c; 5c; 6a; 7b; 8a; 9b; 10c.

A cura di Silvia 3° A/l

1. Nelle acque del Bosforo avviene l’incontro tra Mar Nero e Mar … A. Egeo B. Caspio C. Della Marmara 2. Il nome in codice dello sbarco in Normandia era “operazione… A. Leone Marino B. Overlord C. Barbarossa 3. Quale di questi personaggi dei fumetti è tatuato? A. Superman B. Braccio di Ferro C. Topolino 4. Quale tra questi romanzi non è stato scritto dal narratore italiano Umberto Eco? A. Sei passeggiate nei boschi narrativi B. L’isola del giorno prima C. Intervista sullo scrittore scomodo 5. Quale di queste nazioni è go-vernata da 2 capi di stato eletti ogni 6 mesi? A. Stato del Vaticano B. Principato di Monaco C. Repubblica di San Marino

Quando a interrogarti è il computer È certamente capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di temere un’interrogazione. Quella strana sensazione che ti prende, un misto tra ansia e paura, alimentata soprattutto dall’occhio vigile e dallo sguardo impassibile del prof. Non sarebbe meglio se potessimo essere interrogati (vabbè…sarebbe meglio non essere proprio interrogati!) dal posto in maniera del tutto anonima? È quello che permette di fare “Senteo”, un siste-ma di insegnamento elettronico ideato dalla Smart Technologies e già adottato in molte scuole americane. In pratica ogni ragazzo nella classe viene dotato di un telecomando con cui può digitare la scelta giusta tra quelle visualizzate su uno schermo, un po’ come nei quiz televisivi. Ol-tretutto c’è la possibilità di vedere subito la percentuale di risposte esatte. “Senteo” è un sistema comodo e innovativo, che permette sì di poter parteci-pare a lezioni multimediali, ma, soprattutto per i più timidi, riduce il classico imbarazzo dell’interrogazione davanti a tutti. Roba da non credere, eh?

Silvia Garis 3° A/l

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In questo nume- ro ab-biamo incon- trato

Antonio Mileto, diploma- tosi al Liceo

Clas- sico nell’anno 1997/98.

Da quando ha la-sciato il Liceo, ha provato sva-

riate esperienzae, fino all’ultima e (forse) definitiva apertura del suo ne-

gozio di articoli musi-cali in Corso Torino a Pinerolo. Ci avviciniamo a lui, e partiamo con

l’intervista…

Ciao Antonio! Allora, nostalgia per le giornate tra i banchi del Porporato? Raccontaci un po’ la tua esperienza a scuola, ed il pas-saggio da essa al mondo del lavo-ro… Be’, caspita, ormai son passati dieci anni da quando ho lasciato il Liceo, e devo ammettere che la nostalgia c’è, ed è soprattutto per il gruppo, perché iniziando a lavorare, per for-za di cose, si ha sempre meno tempo anche per le cose più semplici, come il chiacchierare tranquillamente, suonare… cosa che ai tempi della scuola, invece, interrogazioni a parte ovviamente, si riusciva sempre a fa-re, mentre adesso, sembra scontato dirlo, ma è veramente raro, difficile. E poi, per quanto possa sembrare strano, mi mancano un po’ le inter-rogazioni, i compiti, ed i confronti anche con i compagni che potevano andare a crearsi. Ed invece, hai qualche episodio o professore particolarmente im-presso nella tua memoria? Professori… eh, beh, prima di tutto premetto che non vuol essere una sviolinata, ma mi fa piacere, dopo dieci anni, sentir ancora parlare del professor Den..., perché già ai miei tempi era nei cuori dei giovani, ed oggi continua a rimanerci, e questo significa che è una persona che ci sa fare, e che oltre al suo lavoro, occu-pa il suo tempo per dedicarsi a quelli che sono gli svaghi e gli interessi dei ragazzi. Per quanto riguarda gli altri

professori, io ritengo che ogni pro-fessore alla fine dia “del suo”, anche se la mia classe in particolare ne cambiò parecchi, anche in uno stesso anno. Ma va bene così, tutti hanno lasciato qualcosa, e se dovessi torna-re indietro, rifarei il Classico, nono-stante non fossi una cima, perché non ci si rende conto a quindici anni di cosa significhi avere una cultura che poi in certe situazioni aiuta, aiu-ta anche solo l’apertura mentale che il Liceo Classico ti dà. Sappiamo che hai viaggiato molto all’estero, vuoi dirci qualcosa al riguardo? Sì, beh, ricordo anche quando ero ad esempio in vacanza con i miei geni-tori, incontrai un signore, un chitarri-sta nella fattispecie, che mi disse “Guarda che è sì importante la cultu-ra che ti fai sui libri, ma altrettanto, se non di più, quella che ti fai viag-giando, vivendo”. Ho seguito questo consiglio, utilizzando la mia arte, la musica, inizialmente nei pub e nei localini, e poi in giro per il mondo, in posti come la Normandia, la Sviz-zera, l’Africa, in Tanzania, l’Irlanda… L’ho fatto per un po’ di anni, e poi per scelta assolutamente personale, ho deciso di fermarmi, per costruire qualcosa qui a Pinero-lo, che comunque resta la mia città natale. Ma anche in questo caso, ri-farei ciò che ho fatto: finito il liceo, riandrei a laurearmi nel settore del teatro, e viaggerei per il mondo con la mia musica! Ed inoltre sei autore di canzoni che hai anche registrato, quali so-no le tue impressioni ed i tuoi pro-positi per un futuro in questo cam-po? Guarda, il campo musicale oggi è, come tanti altri, un campo difficile. Però mi fa star bene, e questa è la cosa importante, perché anche se non diventerò necessariamente qual-cuno (pur rimanendo convinto che tutti nel nostro piccolo siamo “qualcuno”) è una grandissima sod-disfazione dare le mie canzoni, far sentire le mie canzoni alle persone che mi stanno intorno, e questo mi fa star bene. Ed inoltre, vorrei aggiun-

gere anche che, se non esistessero le don- ne, probabilmente il 90% delle mie can- zoni non sarebbe nato, e quindi… Grazie don- ne, grazie di cuore. Ed infine, il negozio. Come trovi quest’esperienza, e quali obiettivi ti sei posto? Prima di tutto io penso che a Pinero-lo mancasse, prima che un negozio che ti vende strumenti musicali – poiché chiunque sarebbe in grado di farlo –, un negozio che fosse anche un luogo di incontro e di unione, nonché di confronto. Mi fa piacere guardare la mia bacheca, dove tutti possono affiggere qualcosa, da an-nunci per formare gruppi, proporsi come cantanti, chitarristi, o proporre la loro musica. E poi adesso c’era l’idea di offrire una piccola sala di registrazione, poiché ho i mezzi, ad amici e non, per dare registrazioni assolutamente dignitose a prezzi non esorbitanti. Mileto Musica vuole essere un luogo di unione, di chiacchiera, di confron-to, dove provare gli strumenti, no-leggiarli o venderli. Un qualcosa che secondo me a Pinerolo ancora man-cava. Lasci un saluto per gli studenti del Liceo? Certo! Un saluto a tutti quanti, e così come son fiero io d’aver fatto il Li-ceo, dovete esserlo anche voi, anche se spesso c’è l’antipatia di un profes-sore, per un brutto voto o per i tanti compiti, però godetevi appieno gli anni più belli, perché i vostri sono i più belli, nella loro straordinaria spensieratezza. Ed in più, tenete un po’ di spazio per la musica!

Grazie ad Antonio, e per chi volesse andarlo a trovare, il suo negozio è in Corso To-rino 152/A, Pinerolo. Tel/fax 012-1.76237 [email protected]

Carlo Guassone I C

Classico

Cosa fanno gli ex? Incontro con Antonio Mileto

Dopo il Porporato l’università (il DAMS), quindi in giro per il mondo e poi... Pinerolo

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Scrivono di noi

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Da quest’estate ormai questo gruppo composto da quat-tro giovani ragazzi è arrivato con furore dalla Germania, fino a noi Italiani. Ebbene si! Da quando abbiamo sentito il loro primo sin-golo si sono scatenati commenti di ogni tipo. Ad alcune ragazze sono entrati direttamente nel Cuore, ma per al-tri…non sono arrivati da nessuna parte. Parole di una Pro: “I Tokio Hotel fanno bella musica, con testi diversi dai soliti! Le parole che sono presenti nelle loro canzoni non parlano solo d’amore e forse que-sto dipende anche dalla loro età, sono giovani e capisco-no i nostri problemi! Piacciono perché sono quasi nostri coetanei. Li trovo semplici e non si sono montati nem-meno la testa nonostante la loro popolarità…e poi hanno uno stile bellissimo!” Parole di una Contro: “Credo che gran parte delle loro Fan dicano di adorarli per il semplice motivo che si pos-so definire “carini” (dire che sono belli mi parrebbe un’esagerazione, per questo non lo faccio)”. A parere mio molte ragazze oltre alle canzoni che si sono sentite per radio non conoscono nulla di questi quattro ragazzi che vengono definiti “Stilosi”. Vorrei sottolineare che sono un gruppo, e che quindi sarebbe molto carino che

almeno essendo un quartetto si vestissero in modo non uguale, ma almeno simile! Hanno uno stile completa-mente differente l’uno dall’altro, sembra che si siano in-contrati per caso e abbiano deciso all’improvviso di met-tersi a scrivere qualche testo, probabilmente anche in un momento in cui mancava l’ispirazione. Già! Perché cre-do che molti dei testi (mi sono sacrificata di leggerli e anche di tradurli) non esprimono nulla! Penso che siano frasi buttate lì, prive di un filo logico. Oltre al fatto che le loro parole non suscitano in me alcuna reazione oltre che indifferenza assoluta vorrei anche dire che la voce del cantante non mi arriva da nessuna parte. La sento, ma non mi viene voglia di ascoltarla, soprattutto quando lo si può sentire mentre urla dannatamente con tutta la voce che ha in gola per circa venti volte di seguito la parola “Scream”! Quale significato ha una canzone del genere? Quale comune mortale vorrebbe sentirsi queste urla nelle orecchie? Ma soprattutto: come sono riusciti a sbucare all’improvviso e a scatenare così tante adulazioni da par-te di ragazzine? Il mio motivo è sempre lo stesso: loro sono carini, non altro!

Bellissimo titolo, non si tratta di uno tsunami deva-stante e tanto meno un qual-cosa di malignamente aggres-sivo e ambiguo. Si tratta di un "giornalino", coltivato, alimentato e fiorito dagli stu-denti del liceo Porporato di Pinerolo, di cui è responsabi-le An ton io Denanni . "Giornalino" è termine tradi-zionale in questi casi, ma molto riduttivo, che certo non rispecchia il piccolo mondo che da vita alla pubblicazione periodica. A dicembre, leg-gendo il "fondo" su "Noi e gli altri", mi è apparso un brevissimo e lampeggiante verso di Rimbaud: "Io è un altro". Forse mi sbaglio, ma il dualismo del poeta può lasciare intravedere, insieme con le parole di Umberto Tozzi, una sorta di transfert che non annulla, ma abbrac-cia il cuore, la mente, la cul-tura dell'altro, la sua intera persona. Di uso interno, il foglio rivela una maturità reale, non esibita ne ricercata. Così, in una lettera di una ragazza del 3° anno, che "spera di turba-re...", appare la scritta "non

parlo ad uno di voi, ma ad ognuno di voi", quasi che le sensazioni, impressioni ed espressioni escano dal "sé" per coinvolgere tutti gi altri. C'è un Luca (da una rivista giovanile) che lancia il suo ultimo saluto, trafitto dall'ini-quità che lo ha colpito. In "Grazie" una sequela di "confessioni" ricche di ironia e cultura contemporanea. In-somma filtrano scenari inte-riori ben oltre la superficie. Non dimentichiamo i "Fuori di teatro", con il loro genuino "A teatro è diverso", morden-te satira che lacera le appa-renze mediatiche con estrema limpidezza. Quanto all'impli-cito saluto di autore, regista e attori della 3a B, c'è da augu-rarsi, viste le potenzialità e-spresse, che la compagnia non si disperda: sarebbe un peccato mortale che ricadreb-be su di loro e noi tutti! Le battute di chiusura del "giornalino" rientrano nel-l'ambito dell'atmosfera dei "compiti" e delle astuzie che li avvolgono! Un "foglio" libero da condizionamenti! Renato Storero L’Eco del Chisone, 6.02.08

Onda d’urto

ECCE PAVOR ET AMOR MEI

Il tuo abito verde ti inonda di bellezza Quand’anche il nero domina sullo scuro Quand’anche il presente assomiglia ad un muro Che mi rinchiude dentro a Tristezza.

Ma ciò che conta non è illuminato dagli occhi, giacché ogni cosa accade alla luce del mio cuore. E non riesco a non pensare al tuo splendore, ché i muri riflettono il tuo viso, come specchi.

Ed io qui inizio il mio delirio quotidiano Poiché il Sentimento ancora non muore, poiché ancora il tuo nome sussurro piano.

Nella consapevolezza d’essere solo spettatore, silenzioso piango, ma capisco, e m’allontano, pur se con l’anima spezzata dal dolore.

Carlo Guassone I C Classico

Punti di vista Pro e contro i Tokio Hotel

Cristina Buttigliero 1DS

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Alan Ford

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Comics Forum

Il fumetto italiano più amato

Un sondaggio ha stabilito che il fumetto italiano più amato è Rat-Man. Su 5.600 votanti in 68 fumetterie sparse in tutt'Italia Rat-Man è risultato primo con 764 voti. Al secondo posto si è classificato Dylan Dog con 573 voti e al terzo posto Tex con 491 voti. Seguono Diabolik (ma an-che Eva Kant ha avuto prestazioni lusinghiere), Nathan Never (con compagni e compagne d'avventura), Lupo Alberto (e tutti i membri della fattoria, con in testa Enrico la talpa), Martin Mystère (con Dia-na, Java e persino Orloff!), Julia, Alan Ford (con tutto il gruppo TNT). A sorpresa hanno ricevuto molti voti anche alcuni personag-gi legati al fumetto d'autore come Ken Parker (di Berardi e Milaz-zo), (di Hugo Pratt), Druuna (di Serpieri) e Zanardi (di Pazienza). Il vincitore Rat-Man interpellato a caldo sul suo succes-so nelle elezioni del fumetto più amato ha dichiarato: “Il successo non mi ha dato alla testa. Re-sto il semplice ragazzo di Bet-lemme che tutti conoscono”. Sito ufficiale di

Rat-Man: www.imd.it/rat-

man/.

Rat-Man

Brendon Lupo Alberto

Cocco Bill

Tex

Diabolik

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Vi è piaciuto l’ultimo mese musicale? Vi siete divertiti a sentire ad esempio il nuovo CD dei Simple Plan, oppure tutte le novità che vi

sono state in tutto questo tempo? Siete leggermente curiosi di scoprire che cosa ci riserverà la futura scena musicale? Prima di tutto devo segnalarvi l’uscita del nuovo album di Dido, anche se per ora non è stato annunciato il titolo, l’11 di marzo. La settimana dopo, esattamente il 18, saremo inondati da nuovi album: usciranno infatti il nuovo album di Usher, di Fergie e di Ashlee Simpson. Quest’ultima ha inoltre dichiarato che il suo al-bum sarà molto più rock dei precedenti, grazie anche all’aiuto datole dal fidanza-to Pete Wentz, leader dei Fall Out Boy. Il 25 sempre dello stesso mese sarà reso bollente dall’uscita dei nuovi album di Anastacia, che si era fatta sentire solo in duetto col nostrano Eros Ramazzotti, e di Mariah Carey. Per gli amanti del punk il primo aprile uscirà finalmente il nuovo lavoro dei Gre-en Day, che speriamo sia leggendario come il precedente. Sette giorni dopo usci-ranno anche i nuovi album di Alanis Morrisette e di Whitney Houston, che spe-riamo abbia accantonato le sue “amicizie stupefacenti” per continuare a fare musica. Notizia bomba: il due marzo a Milano ci sarà l’unica data del tour italiano dei Nightwish, che tornano alla ri-balta dopo alcune piccole variazioni all’interno della band. Lara IVB Ginn

Musica & film

…I film in arrivo Prima di annunciarvi i film che usciranno nelle sale cinema-tografiche nei prossimi mesi devo tornare indietro sui miei pas-si: nello scorso numero di Onda avevo ventilato l’ipotesi della presenza di Peter Jackson dietro la cinepresa de Lo Hobbit, ma alla redazione è giunta la notizia che in realtà il film, anzi i film visto che la produ-zione ha deciso di dividere la storia, saranno diretti da Guillermo del Toro ed usci-ranno tra il 2010 e il 2011. Per i film in uscita, marzo sarà affollato dalle produzioni made in Italy, tra cui Que-sta Notte è Ancora Nostra, con Nicolas Vaporidis, Colpo d’Occhio, con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini, Tutta la Vita Davanti, con Sabrina Ferilli e Grande Grosso e Verdone, in cui l’ormai leggendario Carlo Verdone riporta sul grande schermo i suoi personaggi più caratteristici. Si prevede un grande successo per Le Cronache di Spiderwick, interpretato dall’enfant prodige Freddie Highmore, tratto dal primo capitolo della fortunata saga di Holly Black. Giusto per ingolosirvi un poco vi avviso che le sale si stanno già pre-parando ad avere sullo schermo il ritorno di grandi come Angelina Jolie, Gorge Clo-oney per non parlare dell’attesissimo ritorno di Indiana Jones, che sarà accompagna-to nelle sue ricerche non dal padre, come visto ne L’Ultima Crociata, ma dal figlio, nel film, Shia LaBeouf. Lara IVB Ginnasio

Per lungo tempo si è pensato, erroneamente, che musica e di-segno fossero due mondi separati e che un cantante non sapesse né potesse disegnare, oppure che un cantante non potesse diven-tare un eroe di fumetti. Eppure… la cantante Avril Lavigne è la Guest Star nel fumetto di C. D’Errico e J.Dysart, MAKE 5

WHISHES. E’ la storia di Hana, ragazza chiusa ed intro-versa, che capovolgerà la realtà che la circon-da quando, in una delle sue tante navigazioni in internet, ordina una scatola da cui esce un piccolo essere capace di farle realizzare cin-que desideri a sua scelta. L’unica amica di Hana è, nella sua immagina-zione, Avril Lavigne. Sarà proprio questa, quella vera, che sarà testimone quando la ra-gazza, per far finire l’orrore provocato dai suoi desideri, si tufferà nel fiume con il pic-

colo essere tra le braccia. Il Fumetto è diviso in due volumi usciti a distanza di qualche mese nel 2007 che finisce con la scomparsa di Hana annunciata dai telegiornali. Questo fumetto è raccontato con immagini e pensieri riassunti in pochi ballones, che fanno riflettere, perché non bisogna mai cer-care di apparire quello che non si è. Il frontman dei My Chemical Romance, Gerard Way, ha creato e scritto una serie a fumetti pubblicata dalla Dark Horse intitolata The Umbrella Academy. La serie seguirà le avventure di un grup-po di giovani dotati di superpoteri adottati da un uomo duro e difficile che li unisce per scongiurare la fine del mondo. I prota-gonisti però si odiano tra loro e, alla morte dello zio adottivo, dovranno mettere da parte i loro contrasti per scoprire la verità intorno alla sua dipartita e quale sia la minaccia che incombe sul mondo.

Alessia M. 1Cs, Lara IVB Ginn

Le novità musicali

Musica e cartoons

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La Giornata dell’abbraccio 2007 L’ultimo giorno prima delle vacanze natalizie, il 22 dicembre 2007, nella nostra scuola c’è stata la “giornata dell’abbraccio libero”. Per le scale e nei corridoi gli abbracci sono stati molto numerosi. Simpatiche ragazze con cappello da Babbo Natale e cartellino con scritto “Abbracciami” si sono attivate in questo gesto d’affetto. Ma anche molte persone sono rimaste nelle aule indifferenti, forse bloccate dalla timidezza di abbracciare qua-lunque individuo pur non conoscendolo. In conclusione, questa giornata è andata abbastanza bene e anche se non fosse stato così è sempre carino provarci. Alessia M. 1cs

Immensamente te

La voglia che Ho di te Immensamente mi persuade. Il mio riflesso Nei tuoi chiari Occhi sempre rifletterà.

I tuoi morbidi Baci riempiono il Mio freddo cuore Di enorme gioia In ogni momento Ti vorrei accanto. Giulia Longoni, 1 D Sc. Soc

Quando l’autista fa la differenza Da sempre le generazioni di studenti sono dipendenti dal fedele mezzo pubblico, che ti porta ogni mattina a scuola, quando ancora sei nel mondo dei sogni e non desideri altro che il tuo lettuccio caldo e che poi, di pomeriggio, ti riporta a casa più stremato di quando sei partito. Io e Karin siamo ormai da quattro anni dipendenti da un unico autobus, e ora abbiamo aggiunto Lara nel no-stro club. Guai a chi, tutte le mattine, non prende il mitico, quanto decrepito e sfasciato “Vecchio”. Dobbiamo ammettere che è forse un residuato bellico, dato che sai sempre quando sali, ma non sai se riuscirai a scendere o ancora se riuscirai a rimanerci sopra. Infatti il “Vecchio” si rompe puntualmente ogni due mesi e, cosa ancora migliore fun-ziona solo grazie a noi habituès (la porta dietro, la chiudiamo e teniamo chiusa noi, a forza di braccia…). Ma ciò che di sicuro rende mitico il “Vecchio”, è Carlo, il leggen-dario autista. Carlo è lì ogni mattina, pronto a dispensarti consigli su ogni cosa, dal pranzo alle intricate storie d’amore. Carlo è un’autorità in merito a tutto ciò che ri-guarda noi giovani, d’altronde sono 20 anni che ci sballotta a scuola, al lavoro, dagli amici o dagli amorini. A noi non resta che una domanda…cosa sarebbe andare a scuola senza Carlo???…sarebbe lo stesso andare su un pullman come tutti gli altri, sani e funzionanti, è vero, ma freddi e insensibili??? P.S. Visto che siamo in vena, ci rispondiamo anche…..NOOOOOOOO!!!!!!!

Gaia, Karin e Lara Classi miste…trovateci sull’annuario…

Lettere alla redazione

Amo in te Amo in te l'avventura della nave che va verso il polo amo in te l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte amo in te le cose lontane amo in te l'impossibile entro nei tuoi occhi come in un bosco pieno di sole e sudato affamato infuriato ho la passione del cacciatore per mordere nella tua carne. Amo in te l'impossibile ma non la disperazione.

Nazim Hikmet

C’è un Poeta dentro di voi?! Allora mandate le vostre poe-sie alla Redazione di Onda d’Urto. Rivolgetevi a Carlo od a Giulia, e mostrate al mondo la vena poetica che c’è in voi!! Le migliori verranno pubblicate…!

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Lettere alla redazione

Risposta alla lettera “Spero di turbarvi almeno un po’…”

Se ti rispondo, è perché sei riuscita a fare delle tue parole qualcosa che dav-vero conti. Io premetto che so chi tu sia, ma, per il rispetto del tuo anoni-mato, nulla svelerò in proposito. Ho letto la tua lettera, sono stato tra i primi a leggerla, in quanto “Membro della Redazione”. Mi ha colpito. Mi ha anche messo addosso un po’ di tristezza, non lo nego, ma non mi ha turbato. Probabilmente perché già sa-pevo di cosa parlassi, poiché ho tocca-to con la mia anima – perché solo le cose che essa tocca dav-vero contano – ogni sin-golo momento, ogni sin-gola cosa di cui hai par-lato. Dall’indifferenza all’egoismo, fino alla superficialità ed alla me-diocrità. Sono le cose che con maggiore facilità si riscontrano nelle persone, in gran parte delle persone. L’indifferenza di qualcuno ci sarà sempre: non crucciartene, perché è un bene. Anch’io pensai che fosse triste la cosa, ma ora son sicuro del contra-rio. Da certe persone è meglio riceve-re indifferenza, piuttosto che alcunché d’altro, dal momento che tanto sai che le persone che davvero contano mai ti daranno l’indifferenza, ovvero il peg-gio del peggio. E codeste persone sa-ranno quelle per te veramente impor-tanti, le oggettivamente importanti. Perché oggettivamente? Poiché sono le più importanti per te, e, pur se tal-volta vada messo in discussione, il proprio punto di vista rimane sempre e comunque il più importante. E queste persone, fidati, ci sono. Per tutti. Intorno a noi ci sono le persone migliori, quelle che ci conoscono. Ed io le conosco, le persone che mi cono-scono. Quello che mi chiama Poeta – ed io, superbamente, accetto questo “predicativo” di me stesso – quella che mi chiama Carl, e quelli, non me-no importanti, che mi chiamano sem-

plicemente Carlo. Queste persone so-no coloro le quali mi fanno capire che è bello illudersi, poiché queste perso-ne rendono vere queste pseudo illu-sioni. Con queste persone devi dividere la tua caramella; non con gli indifferenti, così stolti da non vedere l’anima di una persona in quel pezzetto dolce. Perché essi sono anche superficiali e prendono ogni cosa per come la vedo-no, seppur di sfuggita, seppur igno-rando tutto, la prima volta. E questo si

ritorce contro di noi. Per colpa della superficialità mi è stato detto che il massimo che posso la-sciare ad una persona sono parole, ma che le parole nulla contano: io rispondo che sono me-glio le mie futili parole,

piuttosto che la mediocrità che tra molti degli altri impera imponente. La mediocrità dettata dall’invidia e dalla superficialità dei pregiudizi (che non esistono solo verso gli stranieri o i gays). Ma alla fine, scusa, ma che dia-volo ti frega della feccia di persone che si aggirano marginali, e sottolineo il “margi-nali”, nella tua vita? Lascia che si mischino e rimischino nella loro scìbala. Prosegui con le tue per-sone, con le tue belle illusioni reali, e continua a guardare col cuore, come l’ometto biondo. Curati di te stessa e di ciò che ti im-porta. Null’altro. Ad un mio amico, in un momento difficile, scrissi: «Non pensare mai “è colpa mia”. Faccia avanti, e avanti per la tua via! A te lo ripeto. L’unica tua vera illusione forse fu quella di pensare di poter colpire, con la tua lettera, tutti. Ma non si può tur-bare chi non capisce che le parole contano più di tutto; le vere parole, intendo. A noi tutto ciò che verrà…

Carlo Guassone I C Classico

AAA creativi cercasi Colloquio per un posto da

Lord a Cambridge

Prima o poi uscirai dalla scuola. E quando accadrà dovrai darti in pasto ai colloqui di lavoro. Qui ti riportiamo alcune domande che sono state fatte per entrare nel college di Cambridge.

“Perché non abbiamo un orecchio in mez-zo alla fronte?” Medicina “Se tu fossi un topo, quale sarebbe la cosa più importante per te?” Scienze naturali “Quanto è comoda la sedia su cui è sedu-to?” Legge “Dai un prezzo a questa teiera.” Econo-mia “Hitler è davvero il male?” Storia “Spiega la vita di Naomi Campbell.” Leg-ge “Ti definisci figo?” Filosofia “Dove porteresti un marziano per mo-strargli la cultura del tuo paese?” Scienze politiche “Sono tua nonna: spiegami cos’è inter-net.” Informatica

da www.bastardidentro.it

Il tramonto dell’Idea

Che splendida nube si profila all’orizzonte! Così piena di forme variegate, Sì simile alle più strane notti stellate; ma tristemente s’ottenebra dietro un monte…

La dolce nuvola sembrava l’ideale umano Sembrava trascendere da ogni ipocrito valore Sembrava discendere dal dio del vero Amore A spiegare il vero sacro ed il vero profano…

Sembrava la più alta e gentil etica! Ma quel monte imposele fine sì tragica; Per morire dal monte fino al mare,

parea stesse quel terribile pensiero che afferma, par convinto davvero, d’un mondo retto dall’umano errare….

Carlo Guassone I C Classico

DIZIONARIO INGLESE-PIEMONTESE

Crisp of house = Esclamazione di sor-presa e disappunto Cue-arch = Coperchio Cup = Superiore in via gerarchica The cheese = Deciso, determinato The steep sea = Di questo genere Steel = Stile, eleganza Steward-me = Questo lo guardo io Stock = Questo pezzo Phil-at = Taglio pregiato di carne Pick = Piccone

Detti&Massime • “Dire ad un parrucchiere “Fai tu!”, è come fare bungee jumping sen-za elastico. • Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Le donne l’ultimo amore di un uomo. • Dall’amicizia all’amore c’è la distanza di un bacio.

Michela 4A Spp

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