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1 Un tramite per comunicare ogni sorta di pensiero e ri- flessione, di denuncia e informazione, ma anche e so- prattutto vivo portavoce della presenza sempre attiva dei ragazzi; almeno di un gruppo. Una forma di espres- sione per così dire artigianale, atta a stimolare il senso civico. E’ per questo che cercheremo di dare anche alle critiche, quel senso di riflessione che serve per stimola- re. Procediamo in questa iniziativa in forma scritta, ma con il passare del tempo l’obbiettivo comune è di agire concretamente. Come forma di espressione abbiamo scelto la più classi- ca, la stampa, ma puntiamo a ridurre drasticamente le copie in carta, per vari motivi, principalmente per ridur- re lo spreco di carta. Una forma di ecosostenibilità che ci vedrà pian piano distribuire il periodico in forma digi- tale e attraverso internet. Nessuno di noi è un giornalista, né pretende di esserlo: siamo semplicemente un gruppo di giovani che “ha pre- so l’iniziativa” , accomunati dalla stessa passione per il proprio quartiere e in quanto tali desideriamo conoscer- lo più a fondo per scoprirne vanti e mancanze. Trattere- mo principalmente le attività che svolgiamo in esso, dalla vita parrocchiale agli eventi sportivi. Siamo del parere che, tutti quanti insieme e singolar- mente, consapevoli delle proprie responsabilità, possia- mo e dobbiamo occuparci direttamente delle problema- tiche che ci toccano in prima persona e allo stesso tem- po valorizzare gli aspetti positivi e le tante attività che spesse volte sono ignorate o dimenticate. Esprimiti con un semplice messaggio a [email protected] , pre- sto pubblicheremo una rubrica con tutti i messaggi. Gruppo Giovani The Wall Nei quartieri di Pontegrande e Jano’ ANNO O , NUMERO 3 Periodico GRATUITO - GENNAIO 2012 UNA FORMA DI ESPRESSIONE COMUNE Scrivi a [email protected] Non è troppo tardi se lo vogliamo davvero “Solo coloro che sono abbastanza folli da credere di poter cambiare il mondo ci riescono” , fu un uomo folle e coraggioso che senza la violenza, le armi o qualsiasi altra cosa che provo- chi dolore, riuscì nel suo intento. Mohands Gandhi pacifista indiano, lottò con tutto se stesso per ottenere un’uguaglianza sociale, tramite ribellioni pacifi- che riuscì a far valere le sue idee e unificò un esercito di soldati senz’ armi. Il 2 apri- le del 1947 fece un di- scorso in cui evidenziava il suo desiderio e progetto: UN MONDO UNICO. Facendo un para- gone con il suo progetto e i giorni nostri credo che tutto sia andato perso. La violenza, la guerra, le armi, ma soprattutto la prepotenza hanno preso il sopravvento causando, an- che se spesso non ci se ne rende conto, tristezza e dolore inutili. Può sembrare impossibile ma perché nel nostro piccolo ogni giorno non cer- chiamo anche noi di desiderare davvero un mondo in pace? Potremmo iniziate dalla famiglia fino ad arrivare all’intera comunità. Cer- chiamo di non dimenticare le parole di quest’uomo per- ché sono ricche di insegnamenti e magari nascondo- no anche il segreto della felicità. Recitava Gandhi nel suo discorso: voglio catturare i vostri cuori e non voglio ricevere i vo- stri applausi . Fate battere i vostri cuori all’unisono con le mie parole e io credo che il mio lavoro sarà compiu- to” . Foto : www.cafebabel.com

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The wall - numero 3

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Un tramite per comunicare ogni sorta di pensiero e ri-flessione, di denuncia e informazione, ma anche e so-prattutto vivo portavoce della presenza sempre attiva dei ragazzi; almeno di un gruppo. Una forma di espres-sione per così dire artigianale, atta a stimolare il senso civico. E’ per questo che cercheremo di dare anche alle critiche, quel senso di riflessione che serve per stimola-re. Procediamo in questa iniziativa in forma scritta, ma con il passare del tempo l’obbiettivo comune è di agire concretamente. Come forma di espressione abbiamo scelto la più classi-ca, la stampa, ma puntiamo a ridurre drasticamente le copie in carta, per vari motivi, principalmente per ridur-re lo spreco di carta. Una forma di ecosostenibilità che ci vedrà pian piano distribuire il periodico in forma digi-tale e attraverso internet. Nessuno di noi è un giornalista, né pretende di esserlo:

siamo semplicemente un gruppo di giovani che “ha pre-so l’iniziativa” , accomunati dalla stessa passione per il proprio quartiere e in quanto tali desideriamo conoscer-lo più a fondo per scoprirne vanti e mancanze. Trattere-mo principalmente le attività che svolgiamo in esso, dalla vita parrocchiale agli eventi sportivi. Siamo del parere che, tutti quanti insieme e singolar-mente, consapevoli delle proprie responsabilità, possia-mo e dobbiamo occuparci direttamente delle problema-tiche che ci toccano in prima persona e allo stesso tem-po valorizzare gli aspetti positivi e le tante attività che spesse volte sono ignorate o dimenticate. Esprimiti con un semplice messaggio a [email protected] , pre-sto pubblicheremo una rubrica con tutti i messaggi.

Gruppo Giovani The Wall

N e i q u a r t i e r i d i P o n t e g r a n d e e J a n o ’ ANNO O , NUMERO 3 Periodico GRATUITO - GENNAIO 2012

UNA FORMA DI ESPRESSIONE COMUNE Scrivi a [email protected]

Non è troppo tardi se lo vogliamo davvero

“Solo coloro che sono abbastanza folli da credere di poter cambiare il mondo ci riescono” , fu un uomo folle e coraggioso che senza la violenza, le armi o qualsiasi altra cosa che provo-chi dolore, riuscì nel suo intento. Mohands Gandhi pacifista indiano, lottò con tutto se stesso per o t t e n e r e un’uguaglianza sociale, tramite ribellioni pacifi-che riuscì a far valere le sue idee e unificò un esercito di soldati senz’ armi. Il 2 apri-le del 1947 fece un di-scorso in cui evidenziava il suo desiderio e progetto: UN MONDO UNICO. Facendo un para-gone con il suo progetto e i giorni

nostri credo che tutto sia andato perso. La violenza, la guerra, le armi, ma soprattutto la prepotenza hanno preso il sopravvento causando, an-che se spesso non ci se ne rende conto, tristezza e dolore inutili. Può sembrare impossibile ma perché nel nostro piccolo ogni giorno non cer-

chiamo anche noi di desiderare davvero un mondo in pace? Potremmo iniziate dalla

famiglia fino ad arrivare all’intera comunità. Cer-chiamo di non dimenticare le p a r o l e d i quest’uomo per-ché sono ricche di insegnamenti e magari nascondo-no anche il segreto della felicità. Recitava Gandhi nel suo discorso: “voglio catturare i vostri cuori e non voglio ricevere i vo-stri applausi . Fate battere i vostri cuori all’unisono con le mie parole e io credo

che il mio lavoro sarà compiu-to” .

F o t o : w w w . c a f e b a b e l . c o m

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all’azione, alla scelta al comporta-mento non alla persona; ed in quanto critica sincera avrebbe come unico obiettivo la correzione di un comportamento. Nel bene e nel male bisogna andare oltre, bisognerebbe conoscere tutti i fattori, non solo quelli che risaltano nell’opinione pubblica, allora si che non basterebbero le parole. Un altro dato di fatto è che la deci-

sione dell’ormai ex sindaco del capoluogo di regione fa seguito alla lettera fattagli pervenire il 14 dicembre scorso dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, con cui gli si comunicava la di-chiarazione di incompatibilità decisa dalla Giunta delle elezioni di Montecitorio con il mandato di parlamentare alla luce della sen-tenza n.277 della Corte Costitu-zionale. Si tratta veramente di una scelta politico-economica o è strettamente legata alla salva-guardia dei propri interessi ? Si sarebbe dimesso se non fosse deputato e, quindi, se la sua ca-rica di sindaco non fosse diventa-ta improvvisamente incompatibi-le con quella di deputato? Le po-lemiche contro i vitalizi impazza-no e questo atto non fa altro che assicurarne uno al deputato non-ché ex primo cittadino. Ma è dav-vero tutto qui? Intanto, la città e i cittadini in

prima persona pagano sulla propria pelle una norma, la possibilità di essere insieme sindaco e deputato, voluta e imposta non per ragioni di servizio ai cittadini ma a difesa di insopportabili privilegi del ceto politico italiano. Ma spesso si sa, chi troppo vuole nulla stringe e nono-stante il tentativo della giunta di dichiarare Traver-

sa decaduto e non dimissionario così da far subentrare al suo posto il vicesindaco Maria Grazia Caporale, la guida del capoluogo catanzarese passerà nelle mani di un commissa-rio straordinario fino alle elezioni di primavera che, è giusto dirlo, in un momento di grande crisi per le cas-se comunali paradossalmente ver-ranno a costare circa 500 mila euro. Dunque la morale della favola è che a volte si finisce col perdere di cre-dibilità proprio con quanti avevano dato fiducia alle tante promesse fatte; e chissà quante altre elezioni amministrative dovremo vedere succedersi ancora, quante altre vol-te daremo fiducia a qualcuno per poi essere traditi; cinque anni in cui una città ha vissuto sopita in un dormiveglia senza precedenti sono trascorsi, cinque anni in cui non si è riusciti a reperire le risorse neppure per impiantare una striscia di asfal-to in quella che dovrebbe essere una zona motore dell’economia cit-tadina, ora dopo sette mesi io mi chiedo, ciò avviene perché si finisce col credere troppo spesso a false promesse o perché effettivamente la politica sta assistendo al suo più altro degrado? Ai posteri l’ardua sentenza!

Michele Traversa, sindaco eletto a furor di popolo non più di sette me-si fa, ha gettato la spugna lasciando la città di Catanzaro nello sconforto più totale. Nonostante il popolo ca-tanzarese avesse dimostrato una fiducia inaudita nei confronti del candidato di centro-destra che in passato aveva fatto ben sperare, la notizia delle dimissioni è stata for-malizzata il 19 dicembre mattina e

fatta pervenire al segretario gene-rale Sergio Pietramala. Traversa ha motivato la sua decisione in seguito alle disastrose condizioni economi-che dell’ente pubblico, ma se anche scegliessimo di credergli si tratte-rebbe sempre di un tristissimo atto di codardaggine di una persona che pochi mesi fa prometteva senza esitazione di risollevare la situazio-ne catanzarese e rendere finalmen-te orgogliosi i suoi cittadini. Si trat-ta di una critica esatto! Ma è rivolta

Gennaio 2012 - The Wall

T A N T E P R O M E S S E T R A D I T E di Emanuela Iiritano

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Il nostro Paese sta attraversando un periodo economico difficile, principal-mente a causa dell’ingente debito pub-blico accumulato a partire dagli anni settanta – ottanta. La recente crisi economica mondiale, naturalmente, ha contribuito ad aggravare la situazione pregressa. Precarietà, disoccupazione, licenzia-menti, famiglie in difficoltà sono dive-nute ormai un’esperienza quotidiana per milioni di italiani. Il 6 dicembre 2011 è stato convertito in legge il Decreto del Governo Monti, contenente un complesso pacchetto di interventi che, pur nell’emergenza, è finalizzato ad una riforma strutturale dell’economia italiana. L’insieme degli interventi porterà allo Stato circa 20 miliardi di euro di risparmi per il trien-nio 2012 – 2014. Sono molte le misure adottate; ecco in sintesi cosa cambia; Pensioni: dal primo gennaio 2012 passeremo tutti al sistema contributivo pro rata. Viene abolito il sistema delle quote, legate alla somma di età ana-grafica e contributiva, per le pensioni di anzianità. Dal prossimo anno si po-trà accedere solo alla pensione di vec-chiaia o a quella anticipata con 42 anni di contributi dal 2012 la pensione di vecchiaia si raggiunge a 66 anni per i lavoratori dipendenti, e a 66 anni e 6 mesi per gli autonomi. Si applicano anche gli incrementi legati alla speran-za di vita: nel 2022 l’età dovrà essere almeno a 67 anni. Patrimoniale: è una patrimoniale leggera, quella che entra in vigore dal 1 gennaio 2012, introducendo l’addizionale sui veicoli più potenti, tipo Suv, con un ricarico di 20 euro per ogni Kilowatt oltre i 170 Kw, ma che vale solo per le auto immatricolate negli ultimi tre anni. Tassate anche banche, aerei ed elicotteri privati. Tracciabilità: per spese superiori a 1.000 €, non potremo più utilizzare i contanti e saremo sottoposti a traccia-bilità. La soglia era fissata a 2.500 €. Conti correnti agevolati: è prevista inoltre “l’apertura” di conti correnti agevolati per titolari di pensioni mini-me e sociali senza imposte di bollo e senza costi in generale. Estratti conto bancari: l’imposta di bollo di 34,20 euro che si paga ogni anno sull’invio degli estratti conto ban-cari e postali viene annullata per quan-ti hanno una giacenza media annua fino a 5 mila euro. In compenso,

l’imposta aumenta da 73,8 a 100 euro per le imprese. Capitali scudati: presi di mira anche i capitali scudati: per loro in arrivo un’imposta di bollo speciale del 4 per mille per il 2011 e che, nel 2012 e 2013, sarà del 10 per mille. Ritorno dell’ICI: l’Ici sulla prima casa torna in una nuova forma: dal prossimo 1 gennaio 2012 arriverà l’Imu, Imposta Munici-pale Unica. Sulle aliquote che verranno applicate c’è incertezza, ma è probabi-le che siano simili a quelle della vec-chia Ici: prima casa al 4 per mille e altre case al 7,6, con possibilità di va-riazione per i singoli Comuni. Sull’abitazione principale sarà possibile applicare una serie di detrazioni legate al reddito, alla composizione del nucle-o familiare del contribuente o alla pre-senza di anziani o disabili. Cambia l’IMU: la detrazione per la nuova Imu sulla prima casa sale da 200 a un massimo di 400 euro. Inoltre è stata introdotta la possibilità di au-mentare la detrazione di 50 euro per figlio, fino a quattro figli, purché la loro età non sia superiore a 26 anni e siano residenti nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. La patrimoniale per le case all’estero: viene introdotta un’imposta dello 0,76% del valore su-gli immobili di proprietà dei cittadini italiani al di fuori dei confini nazionali oltre a un’imposta sul valore delle atti-vità finanziarie all’estero per chi risiede in Italia. Rivalutazione delle rendite cata-stali: arriverà una rivalutazione del 60%. Riguarderà probabilmente i fab-bricati di categoria A (abitazioni priva-te), B (servizi vari) e C (attività com-merciali) e si ripercuoterà su tutte le tasse presenti e future, ma altri tipi di proprietà, come i negozi e gli alberghi, avranno aumenti minori. Res: la Res, il nuovo tributo comunale su rifiuti e servizi sarà l’altra tassa a carico dei proprietari di casa. Sostituirà due balzelli esistenti, la Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti) e la Tia (tariffa di igiene ambientale). La novità è che dovrà servire a coprire integral-

mente il costo della raccolta rifiuti, oltre che di altri servizi comunali, e sarà proporzionale alla superficie della proprietà. Farmacie: la vendita di farmaci negli esercizi commerciali è estesa alla fa-scia C, quelli con prescrizione medica a non rimborsati dal Servizio Sanitario nazionale. Il numero delle autorizza-zioni per le farmacie è stabilito in mo-do che ci sia una farmacia ogni 4 mila abitanti. IVA: da settembre 2012 l’Iva aumen-terà del 2% (dal 21% passerà al 23%). Se ne ricaveranno circa 4 mi-liardi che verranno indirizzati a politi-che di sostegno a famiglie, giovani e donne. Tagli a enti locali/Province: gli or-gani in carica decadranno a scadenza naturale. Costi della politica: taglio delle in-dennità di deputati e senatori. L’emergenza economica è alquanto grave e i sacrifici che impone questa nuova manovra sono inevitabili, ma gli italiani dovranno accettarli per risolle-vare le sorti del Paese e, soprattutto, per assicurare un futuro ai propri figli. Anche in passato si sono affrontati momenti molto difficili e sempre, sen-za dare adito a scoraggiamenti si è riusciti ad uscirne a testa alta. Ora più che mai è necessario uno sfor-zo unanime con l’auspicio che presto l’Italia si risollevi e riacquisti credibilità in ambito internazionale.

Fausto Belpanno

“SALVA ITALIA” ? Speriamo! Ripercorriamo a grandi linee i punti della Manovra del Governo Monti

Gennaio 2012 - SPECIALE ECONOMIA

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L’Italia si è mobilitata per garantire i tempestivi interventi volti a promuovere il diritto alla libertà religiosa

I Copti in Egitto costretti a convivere con discriminazioni di varia natura La cronaca nera relativa a questa problematica è, purtroppo, all’ordine del giorno

Gennaio 2012 - Inchiesta

I copti sono cristiani egiziani nativi, che costituiscono un importante gruppo etnico del paese. Il cristia-nesimo era la religione predominan-te in Egitto, fino alla conquista da parte dei musulmani, i quali appor-tarono delle modifiche non solo cul-turali ma soprattutto religiose. Co-stituiscono la più grande minoranza religiosa del paese, rap-presentando il 10% della popolazione egizia-na. Proprio per questo sono vittime di discrimi-nazione ed abusi da par-te degli estremisti e fon-damentalisti islamici. La cronaca nera relativa a questa problematica è, purtroppo, all’ordine del giorno. Innumerevoli so-no, infatti, le tragiche vi-cende che provocano una lunga scia di sangue data dagli scontri tra queste due fazioni religiose. Recentemente il Cairo è stata teatro di rivolte e manifesta-zioni da parte dei copti, scesi in piazza per protestare contro l’avvenuto incendio di una chiesa cristiana nei pressi della città di As-suan. La reazione violenta della po-lizia egiziana dinanzi all’accaduto, ha generato la soppressione di 25 persone, tra le quali anche 4 militari musulmani, e circa 200 sono stati i feriti. Secondo le autorità locali, la chiesa era stata costruita senza per-messo, perciò le forze militari si era-no mobilitate per distruggerla cau-sando, così, la ribellione dei fedeli cristiani. Per quest’ultimi la convivenza con i musulmani è lungi dall’essere pacifi-ca e la tensione sale alle stelle nel momento in cui la minoranza copta promuove la costruzione di scuole o chiese. Le forze di sicurezza egizia-ne hanno fermato con vari pretesti i lavori di completamento della chiesa dei santi Maria e Michele a Talbiya, a seguito dell’opposizione dei radi-cali islamici. Gli attacchi ai quartieri copti sono sempre più frequenti, con incendi dolosi contro case e attività commerciali, per cui la comunità cristiana più popolosa del Medio O-riente, sentendosi in costante peri-colo di fronte alla maggioranza mu-sulmana, ha totalmente delegato

alla chiesa la gestione di istituti sco-lastici, orfanotrofi e campi per le attività dei giovani, per evitare di compromettere il forte senso di coe-sione spirituale messo a dura prova dagli attacchi dei fondamentalisti. Ha suscitato molto interesse la sto-ria di due donne Wafaa Con-

stantine e Camilla Sa-haha, (di 53 e 25 anni), entrambe sposate con dei sacerdoti copti. Se-condo i jihadisti del gruppo Al-Mujahidin, legato ad Al Qaeda, le due donne vor-rebbero con-v e r t i r s i all’Islam, ma viene loro impedito dai copti, che vietano il divorzio nel-la loro co-munità. Ma la versione dei cristiani è differente; le due donne, infatti, sarebbero sta-te rapite dai musulmani e costrette ad esprimere la loro volontà di con-versione. Le continue discriminazioni relative a questa minoranza religiosa si ma-nifestano in tutti i tipi di ambiti, ge-nerando conseguenze anche nelle vicende di tutti i giorni. È il caso di citare ciò che è avvenuto durante una sessione d’esami alla facoltà d’odontoiatria. Uno studente aveva praticato una cura su un paziente e la professo-ressa era giunta per valutarne il lavoro e dargli il voto. Stupita per la sua eccellente perizia la docente affermò di volergli attribuire il voto massimo ma, sfogliando più accura-

tamente il registro, si accorse che il ragazzo apparteneva alla comunità copta e, trovatasi molto a disagio, gli diede un voto inferiore a quello promesso. Non è un caso strano né raro nelle facoltà di medicina, cosic-ché agli studenti copti capita spesso di non poter diventare assistenti universitari, e se qualcuno ci riesce difficilmente passa i test successivi e f i n isce pe r a l lontana rs i dall’università. E’ davvero un’ ingiu-stizia, contraria a ogni principio reli-gioso e morale, ma accade ogni giorno da anni: lo sanno tutti i pro-fessori e gli studenti d’Egitto. La vicenda non si limita solo alle facoltà di medicina o alle universi-tà, ma in tutti i posti pubblici: diri-genze accademiche, alti gradi mili-tari, posti di responsabilità, tutte professioni interdette ai copti.

La discriminazione nei loro confronti è, quindi, reale anche se la maggior parte del popolo egiziano tenta di negarlo. Occorre dunque chiedersi se gli organismi internazionali com-petenti usano tutto il proprio potere per combattere questo disordine

religioso che ha già causato la morte di centi-naia di innocenti. Partiamo subito facendo riferimen-to all’articolo 2 della Costituzione d’Egitto: “L’islam è la religione dello stato, l’arabo è la sua lingua ufficiale, la shari`a ( cioè la

legge coranica) è la fonte principale della sua legislazione.” Possiamo notare come l’Islam è posto al centro della politica e della società tutta, è considerato il principio in base al quale vengono approvate o meno le proposte di legge e le disposizioni nor-mative. Tutto deve essere conforme alla religione di Allah ed agli insegna-menti del suo profeta Maometto, pre-senti nel Corano. In Egitto, è permesso, dunque, pro-fessare un altro credo? Teoricamente, si.

Continua a pag. seguente

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Segue dalla pagina precendente

Infatti, proprio nella Dichiarazione del Cairo sui diritti umani possiamo individuare l’importanza delle parole contenute nell’ Articolo 1, che recita: “Tutti gli esseri umani formano un'unica famiglia i cui membri sono uniti dalla sottomissione a Dio e dalla discendenza da Adamo. Tutti gli uomini sono eguali in termini di fondamentale dignità umana e di fondamentali obblighi e responsabilità, senza alcuna discriminazione di razza, colore, lingua sesso, credo religioso, affiliazione politica, stato sociale o altre considerazioni. La vera fede è la garanzia per rispettare questa dignità lungo il cammino della umana perfezione.” Vediamo come l’eguaglianza sta alla base di questa Dichiarazione e le discriminazioni di varia natura, compresa quella religiosa, non sono

consentite. Il problema è, però, che questa tolleranza è presente solo nell’atto formale scritto, ma palesemente non viene applicata nella realtà sociale, innescando, così, reazioni da parte di chi subisce continue limitazioni o addirittura divieti relativamente alla propria libertà di credo. I cristiani copti, purtroppo, rappresentano l’esempio più recente e soprattutto più tragico degli ultimi anni.

Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della "Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di intolleranza e di discriminazione basate sulla religione o sul credo", ma il contesto egiziano, com’è già stato detto, è scenario di violenze inaudite proprio in questo ambito.

La difesa dei diritti umani, rappresenta una priorità nella politica estera dell’Italia dall’ex

Ministro Franco Frattini che ha condannato la violenza che ha colpito la comunità copta dicendosi allarmato per il suo esodo dall’Egitto “che rischia di gettare un’ombra sulla transizione democratica di uno Stato a noi amico e punto di riferimento centrale per la stabilità in Medio Oriente”. Il nostro paese, dunque, si è mobilitato per garantire i tempestivi interventi volti a proteggere e a promuovere il diritto alla libertà religiosa. L’augurio è quello di passare finalmente dalle parole ai fatti e di porre definitivamente fine a questa tragica realtà in cui circa 10 milioni di cittadini su una popolazione di 82 milioni di abitanti vengono discriminati istituzionalmente, perseguitati, massacrati e costretti a fuggire in massa dal proprio Paese.

Mariangela Belpanno

Valentina Gigliotti

Gennaio 2012 - Inchiesta

LA REALTA’ DI DONNE E BAMBI-NI NEI PAESI SOTTO SVILUPPA-TI

di Francesco Paone

Un problema che riguarda quasi tutti i diversi strati sociali è "la condizione delle donne e dei bambini". Essi costituiscono i settori più deboli della popolazione. La condizione delle donnne, nelle regioni meno sviluppate, è peggiore di quella dell'uomo poichè ha un carico di lavoro sia domestico che esterno. Ha una minore pos-sibiltà di frequentare la scuola. Ecco perchè molte donne, ma anche uomini e bambini sono analfabeti. La maggior parte delle donne lavora-no nel settore dell'allevamento, dell'agricoltura e in quello informale. Le donne subiscono anche delle discriminazioni provenienti da antiche pra-tiche tradizionali. La più dannosa e la mutilazio-ne genitale femminile il cui scopo è preser-vare la vergini-tà e impedire che la donna provi piacere nell'atto sessu-ale. Altri vari tipi di discrimi-

nazioni sono: la separazione dei sessi; la prati-ca del matrimonio forzato in cui è il padre a scegliere il fidanzato della figlia, con il quale messa si può incontrare una volta alla presenza dei genitori e parlare per telefono; l'uso dello chador, un lungo velo che lascia scoperti solo il viso e gli occhi. Quest'ultima viene praticata nella religione musulmana. Altre discriminazioni sono presenti nei paesi sviluppati, come ad e-sempio le violenze sessuali. Per quanto riguarda i bambini,tra i 5 e i 17 an-ni,essi lavorano nell'agricoltura, nei servizi e nell'industria. Altri lavorano come domestici in casa altrui: qui vengono non solo sfruttati, ma spesso sono sottoposti a violenze e ridotti in schiavitù. Altri ancora vengono usati come bambini-soldato, o da bande che li impiegano per attività criminali. Oggi per fortuna vi sono persone e organizzazioni che si battono per i diritti delle donne e dei bambini. La convenzio-ne per l'eliminazione di tutte le forme di discri-

minazione contro le donne indica le mi-sure per realizzare i diritti delle donne nell'istruzione, nel lavoro, nel matrimo-nio e in tutti gli altri campi. I bambini invece sono tutelati dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia. Essa impegna tutti gli stati a garantire i diritti umani a tutti i bambini senza distinzione di raz-za, sesso, lingua e religione.

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Gennaio 2012 - Nella tua Diocesi

“Questa casa non è un albergo” con questa frase ha inizio il primo incon-tro Genitori e Figli, tenutosi giorno 18 dicembre 2011 al Palagiovino e organizzato da Don Ivan, responsa-bile della pastorale giovanile, con la presenza del nostro Vescovo Mons. Bertolone. “Lodo il Signore per que-sto momento e ringrazio voi per la presenza” queste le prime parole del Vescovo al quale preme continuare precisando — <<questo pomeriggio non consideratelo un momento per-so, avete dovuto dire si e siete qui; lo dico ai più giovani, questo pome-riggio è un tempo che dedichiamo a noi stessi, alla nostra riflessione in vista della crescita di Cristo in noi>>. Mai il mondo ha avuto cambiamenti così dannosi, così traumatici, così esaltanti; si è passati da una fase per così dire tranquilla, ad una fase pondicosa; tutto ciò influisce sui rapporti umani in maniera drastica. La reale difficoltà è una sola: la ragione umana. <<Ha bisogno di essere illuminata dalla fede ed in questo senso allora il vostro vesco-vo, i vostri sacerdoti, i vostri cate-chisti, parlano per trasmettere la fede che abbiamo ricevuto>> Mons. Bertolone ha a cuore l’argomento tanto da auspicarsi che incontri del genere si possano ripetere più volte nell’anno. Rivolge un invito a tuttta la comunità: << dobbiamo tor-nare a scuola, dobbiamo imparare ad essere uomini umili, non dobbia-mo preoccuparci solo del materiale ma c’è un aspetto molto importante, la Spiritualità>>. Oltre alle importanti parole del Ve-scovo l’incontro ha visto la parteci-pazione di Don Mario Pozza un par-roco d i una parrocchia veneta. <<Una delle testimonianze più belle alle quali abbia mai assistito e che

abbia mai ascoltato>> con queste parole alcuni giovani presenti si e-sprimevano a riguardo. Un mix di

attuale e spirituale con la saggia scelta di accompagnare alle parole alcuni video molto toccanti che met-tevano in risalto proprio le vicende Genitori-Figli. Per tutti i genitori una delle diff icol-tà più grandi è capire cosa possa essere la cosa migliore da fare per il proprio figlio. Esattamente in questa fase avvengono quegli errori per i quali ci si era posti la condizione di non commetterli. Qual’è la cosa giu-sta? La cosa facile o la più diff icile? La realtà è che bisogna avere il co-raggio di correre dei rischi, anche i genitori devono farlo. Ma questo è difficile... “Allora è la cosa giusta!” Fare diversamente significherebbe sbagliare. Tenere il proprio figlio chiuso in casa per poter fare sonni tranquilli è un rischio molto alto per la vita del giovane ma anche la cosa

più comoda per il proprio ruolo di genitori. Bisogna fare attenzione, e siccome fare il genitore significa cavarsela da soli, non bisogna ten-tare di strafare per non commettere l’errore inverso, perdere il proprio figlio per un eccesso di egoismo (adulto). Un “semplice” racconto bibblico ci insegna qualcosa a riguardo. Vi era un uomo che aveva due figli, il più piccolo decise di prendere la parte di patrimonio che gli spettava, dal padre e partì per un paese lon-dano. Qui sperperò tutti i suoi averi. Fin quando non crollò in miseria e decise di tornare a chiedere scusa al proprio padre. Quando fu tornato il padre decise di far festa ma al pri-mogenito dette fastidio. “Io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgre-dito e non mi hai mai dato un agnel-lo, ora che questo tuo figlio è torna-to per lui hai ammazzato un vitello grasso. Il padre rispose: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi perchè questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. Ricordate, affidandosi a Dio, non si sbaglia mai.

... “Padre de l C ie lo , a iutac i a r imanere ins ieme nel la g io ia e nel do lore attraverso la pregh iera in famigl i a” Madre teresa di Calcutta

Alla presenza del Vescovo il primo incontro con Genitori e Figli

QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO <<Non consideratelo un momento perso; è un tempo dedicato a noi stessi>>

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Quel l i che. . . s i sparano vernice I n c i t t à s p o p o l a i l P a i n t b a l l

Palla avvelenata? Chi non se lo ricorda, gioco di movimento a volte praticato anche nell'ora di "ginnastica" (oggi guai a chiamarla an-cora così...) a scuola decenni fa, e al giorno d'oggi un po' in disuso. Ma questa non è palla avvelenata, è palla pittu- rata, potrem-mo dire. E poi pallina, più che palla. Insom-ma, stiamo parlando del "paintball", nuova entrata fra le attività ludico - spor-tive a Catanzaro. Chiariamo subito: cos'è questo paintball? Na-to nel 1976 in America fu gio- cato per la prima volta usando una pistola a vernice per segnare gli alberi; da lì in poi il paintball è diventato rapidamente popolare raccogliendo una folta schiera di appassiona- ti in tutto il mondo. Il succo (colorato) del paintball è "eliminare" l'avversario colpen- dolo con delle palline di gelatina riempite di vernice colo-rata, sparate mediante appositi fucili ad aria compressa chiamati marker, marcatori. Data la velocità d'impatto, la capsula del proiettile si rompe colpendo l'obiettivo e rilasciando la vernice sulla tuta dell'avversario: contras-segnato una volta da una paintball, il giocatore è eliminato e per rientrare deve attendere un tempo prestabilito

o l'inizio della partita successiva. Insomma, volendo è proprio un'evoluzione della palla av-velenata di cui sopra, e va detto subito che si svolge in tutta sicurezza e soprattutto è incru-ento. «Questo gioco - spiegano Vitaliano Aloi e Anto-nio Aloi, referenti dell'Associazione Paintball Catanzaro Asd - viene praticato anche a livello agonistico, in competizioni e campionati; si gioca in un campo predisposto con ostacoli che servono ai giocatori per ripararsi dagli avversa-ri. È uno sport di gruppo fatto di intelligenza, velocità, agonismo e adrenalina, oltre che ov-viamente di vittorie e sconfitte come in tutti gli sport. È praticabile da maschi e femmine, da sportivi navigati come da persone con la pan-cetta: non sono necessarie abilità fisiche speci-fiche, ma non deve mancare la voglia di diver-tirsi. Giusto evidenziare, poi, che il paintball non è uno sport per "guerrieri": gli strumenti usati sono del tutto sicuri e l'obiettivo è di tra-scorrere, sudando e divertendosi, qualche ora spensierata». L'Associazione Paintball Catanzaro Asd ha un campo attrezzato con vari ostacoli, allestito in via F. Galiani località Janò. «A tutti i giocatori - spiegano ancora Vitaliano e Antonio - viene messa a disposizione l'attrezzatura necessaria costituita dalla maschera, dal marcatore e dal vestiario. Prima di iniziare a giocare, per i prin-cipianti viene fatto un briefing con lo staff dove vengono spiegate le regole, si decide assieme quale tipologia di gioco mettere in atto e infine segue un breve allenamento per prendere con-fidenza con le attrezzature»

Gennaio 2012 - Attività ricreative e Sport

Foto Archivio asd Paintball Cz : Un gruppo di gioco

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Lezioni di vita Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si. Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si. Il professore, rovesciò dentro il ba-rattolo una scatola di sabbia. Natu-ralmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancora una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un s i u n a n i m e . Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e

li rovesciò interamente dentro il ba-rattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero! “Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosidera-ste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose im-portanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, il nostro Padre che sta nei cieli, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se ri-manessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comun-que la vostra esistenza. “I sassolini sono le altre cose che contano, co-me il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il re-sto, le piccole cose.” “Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra e-nergia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.

“Curatevi delle cose che sono fonda-mentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto con-trollo la vostra salute. Portate il vo-stro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”. Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Ser-ve solo a dimostrare che per quanto possa sembrare piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

Pierantonio Bonato official web site

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Gennaio 2012 - The Wall

SI RINGRAZIANO PER LA PREZIOSA COLLA-

BORAZIONE:

EM Solutions; Danys pictures;

il Consiglio Pastorale della parroc-chia M. Immacolata di Pontegran-de nelle figure di Antonino Modaf-feri e Giuseppe Belpanno e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero.