NUMERO 15 • ANNO VIII (n° 1) • FEBBRAIO 2013 Bufala, una...

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PERIODICO DELLA ZOOTECNIA PRODUTTIVA NUMERO 15 • ANNO VIII (n° 1) • FEBBRAIO 2013 Bufala, una protagonista che si fa amare Un altro grande risultato Energia pulita con il nuovo impianto fotovoltaico Un altro grande risultato Energia pulita con il nuovo impianto fotovoltaico PERCORSO VERDE Bufala, una protagonista che si fa amare

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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I V A

NUMERO 15 • ANNO VIII (n° 1) • FEBBRAIO 2013

Bufala, una protagonista

che si fa amare

Un altro grande risultatoEnergia pulita con il nuovo impianto fotovoltaico

Un altro grande risultatoEnergia pulita con il nuovo impianto fotovoltaico

P E R C O R S O V E R D E

Bufala, una protagonista

che si fa amare

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Gentili Lettrici e Gentili Lettori,il nuovo anno è iniziato portandosi dietro le difficoltà e le incertezze di quello precedente.La crisi economica che attanaglia quasi tutti i settori, la disoccupazione, a mio avviso vera piaga dei nostri tempi, il calo dei consumi - inclusi quelli alimentari - sono tutti elementi di preoccupazione.Ma guidare un’azienda significa avere, oltre ad un im-menso ottimismo, una visione del futuro per organiz-zare la propria attività economica in modo da poter rispondere ai cambiamenti imposti dai tempi.L’intenso lavoro svolto dall’Azienda Dell’Aventino nel corso dell’anno passato dà il senso dell’adeguatezza della nostra attività ai tempi. Ad esempio abbiamo portato a termine due investi-menti importanti: l’impianto fotovoltaico e la meta-nizzazione dell’opificio industriale. Mentre il primo è frutto di una sana e corretta gestione dei consumi energetici anche con un atteggiamento “verde”, l’altro si è reso necessario per colmare una lacuna struttura-le che si trascinava da anni. Entrambi gli investimenti rappresentano la nostra ca-pacità di aggredire i costi energetici, tra i più impor-tanti che un’azienda del settore mangimistico deve sopportare.L’impianto fotovoltaico ci ha permesso di riqualifica-re l’intera superficie del tetto del nostro capannone sacchi con la sostituzione della precedente copertura con una nuova realizzata con materiali e tecnologia all’avanguardia. L’installazione di pannelli fotovoltaici di ultimissima generazione produrrà circa 550 MWh all’anno. Non è sufficiente a produrre tutta l’energia che ci occorre (siamo intorno al 20% circa del fabbi-sogno) ma è certamente un modo intelligente ed eco-nomico per ottimizzare i consumi di energia elettrica. Tale realizzazione, inoltre, si inserisce a pieno titolo nel “Percorso Verde” che guida le nuove scelte aziendali. Da un punto di vista più strettamente commerciale, mi fa piacere evidenziare che la nostra Rete Vendita è molto motivata nel portare avanti lo sviluppo di tutte le regioni presidiate; rilevanti sono le attività a sup-porto che abbiamo predisposto (formazione costante, gruppi di lavoro con il Team Tecnico Dell’Aventino, pro-getti di sviluppo con varie Università, etc.): sono certo che daranno presto i loro frutti. A ciò si affianca un particolare progetto export che speriamo ci consenta a breve di raccogliere importanti risultati anche fuori continente.Tali iniziative ci permetteranno di affrontare le sfide che ci attendono con energia e ottimismo.In questo numero potrete leggere un interessante arti-colo d’apertura a firma del Dott. Antonio Natale, Me-dico Veterinario che collabora anche con diverse APA e

con l’Università “Federico II” di Napoli oltre ad essere nostro storico consulente; a lui va il mio personale rin-graziamento per l’attività che svolge e per il supporto che fornisce alla nostra clientela.

Per concludere, spero di incontrare molti di voi a Na-poli alla Fiera AgroSud, dal 1° al 3 marzo, nella quale saremo presenti con un nostro stand; è un appunta-mento che diventa sempre più cruciale per il centro-sud Italia e, con una nota di orgoglio, ci dà l’opportu-nità di confermare la nostra leadership in Campania.Buona lettura.

Nereo Dell’Aventino Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl S.U.

Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag 3Mozzarella di Bufala: si apre una nuova stagione

La parola al tecnico . . . . . . . . .Pag 5Destagionalizzare sì... ma con attenzione!

Buone nuove ...................Pag 7 Le ultime novità in casa Dell’Aventino

Sotto i riflettori ................Pag 8Az. Agr. Verdesca delle Fiocche Az. Agr. Podere San Vincenzo

L’esperienza positiva ........ . Pag 11 Cereal Sorrentino, Pontecagnano (SA)

In linea con il mercato ....... Pag 13La siccità colpisce ancora

Vita d’azienda ..................Pag 14Filo diretto tra Dell’Aventino e i suoi collaboratori

A rigor di legge ............... Pag 16Norme e regolamenti

Noi&Voi ....................... Pag 17A domanda rispondiamo

Nota bene . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. Pag 18 Appuntamenti da non perdere

Area marketing ............... Pag 19Dell’Aventino esordisce alla Fiera Internazionale del Bovino da latte di Cremona

P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA

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NUMERO 15ANNO VIII (n° 1)FEBBRAIO 2013

Dettotra noi

Dott. Antonio NataleMedico Veterinario e libero professionista,

Specialista in malattie infettive e fisiopatologia della riproduzione.

Collabora con le APA di Molise, Campania e Basilicata e con

il Dipartimento di Clinica Medicadella Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli.

Mozzarella di Bufala: si apre una nuova stagione Miglioramenti genetici, allevatoriali e manageriali, ricambio generazionale:

i punti chiave per superare il periodo di incertezza del settore

Mai come in questi ultimi anni, in Italia, tutto il comparto agro-zootecnico ha fatto registrare una sua drastica contrazione ed un marcato indebolimento. Soprattutto nel Centro-Sud, realtà a me più familiare, si è potuta toccare con mano un’incertezza economica accompagnata ad una prospettiva imprenditoriale e di investimento quanto mai precaria.In particolar modo tutto il settore bufalino - nel quale si stimano più di ventimila addetti nella sola area della DOP (Denominazione d’Origine Protetta)! - è stato colpito da un’enorme tempesta che ha travolto i produttori, i trasformatori e i distributori, con l’innesco di un’importante sofferenza economica.Nonostante i continui attacchi (leggasi diossina, brucellosi, mozzarella blu, emergenza rifiuti in Campania, camorra, etc.), l’eccezionale “Mozzarella di Bufala”, formaggio tra i più famosi al mondo ed unico nel suo genere, è sempre ai vertici dei consumi italiani, europei ed internazionali.Mi piace sottolineare il pensiero di un luminare del settore bufalino il quale sostiene che malgrado tutte le spallate (è un eufemismo!!!) date al settore primario, i successi e i concreti risultati di questo comparto sono dovuti essenzialmente alla caparbietà di imprenditori che all’inizio erano considerati allevatori di “serie B”, in quanto non si dedicavano

Primo pianoL’articolo di apertura

ad allevamenti di prestigio (es. bovini da latte e cavalli). Essi si prodigavano invece per l’umile bufala la quale, secondo gli economisti del passato, sarebbe stata destinata a scomparire. Invece dal dopoguerra ad oggi il numero dei capi (secondo studi di censimento) è aumentato di trecento volte.A questo punto mi viene spontanea una domanda: “Quali sono i motivi di questo incremento?”. La prima risposta che trovo pertinente è che il settore bufalino produrrà sempre qualcosa di unico, che - nonostante diversi tentativi d’imitazione - nessun altro potrà emulare.Partendo da questa riflessione, credo che il 2013 sarà l’anno giusto per una nuova stagione di successi.E’ necessario però fare un minimo di ordine.Per gli altri comparti d’allevamento gli interventi urgenti hanno tamponato non poco la crisi, in quanto il sistema è più globalizzato e tocca interessi diretti ed indiretti sia della UE che di importanti gruppi: il mondo bufalino, invece, sta cercando di uscirne con le sue sole forze!Fa riflettere il fatto che il comparto abbia diversi punti di forza, tra questi il più importante è sicuramente rappresentato dalla presenza di una miriade di piccole e medie imprese di trasformazione, strutture trainanti dell’intero sistema agricolo bufalino localizzate soprattutto nell’area della DOP.

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Altro punto di forza del settore è certamente la particolarità del prodotto finale: di fatto non esistono concorrenti su scala mondiale.Gli allevatori di bufale dovranno essere più preparati e più professionali per adeguarsi agli standard produttivi qualitativi e quantitativi oggi richiesti dal mercato ed esaltare i plus della filiera che sono qualità e salubrità delle produzioni.Al fianco di questa nuova classe di allevatori è necessario che ci siano tecnici e veterinari ancora più preparati, che possano svolgere il loro ruolo oltre che nell’importante sfera riproduttiva e sanitaria anche in quella gestionale e delle tecniche di allevamento.Di fatto il settore primario deve raccordarsi con l’industria di trasformazione, cercando in primis di ottemperare a quelle che sono le esigenze di vendita del prodotto finale dettate dalla stagionalità: destagionalizzare quindi le produzioni ma soprattutto offrire un latte che abbia maggior resa e cioè tale da consentire la produzione di un quantitativo superiore di mozzarella.Ovviamente a tutti questi sforzi focalizzati sull’allevamento devono corrispondere compensi economici congrui agli investimenti. Personalmente credo che ogni impresa di trasformazione dia il giusto peso a quel latte di straordinaria qualità in grado di accrescere il proprio business.Altra azione indispensabile per incrementare il sistema è certamente il miglioramento genetico della nostra “bufala mediterranea” che, all’interno della specie (che conta circa 180 milioni di capi nel mondo!) è la sola ad avere l’attitudine principale a produrre latte. Il miglioramento genetico si rifletterà positivamente sulla qualità del latte in modo da abbassare i costi quotidiani, oggi insostenibili nel quadro economico attuale.La pressione selettiva si rende necessaria anche in considerazione del fatto che le nostre aziende (sia per problemi di reflui che di estensioni di terreni e questioni strutturali) devono rispettare requisiti territoriali

restrittivi e, pertanto, non possono aumentare oltre un certo numero i capi presenti in stalla; pertanto si tenderà a mantenere in azienda solo gli animali più produttivi, più longevi e in grado di generare un buon reddito.A completamento di questi miglioramenti genetici, tecnici e manageriali, non dovrà mai mancare l’eccellenza nell’ambito della sfera alimentare.Precisamente, per un allevamento da considerare sempre al top, è fondamentale che la triade ambiente-genetica-alimentazione sia sempre in equilibrio: se viene meno uno di questi tre fattori anche la capacità di un allevamento di generare reddito viene compromessa.Specie nel Centro-Sud Italia, i territori sono ancora caratterizzati da una zootecnia alle prese con un forte cambiamento generazionale; i “giovani d’oggi” devono essere preparati ed avere al fianco partner competenti per interpretare il lavoro quotidiano in modo diverso dal passato. A tutto questo va aggiunto che per le nuove leve la vita sarà un po’ più facile grazie all’applicazione del regime del subentro in agricoltura, attraverso il quale l’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) favorisce pratiche che facilitano il “ricambio” e prevede finanziamenti agevolati per i giovani che vogliono appunto subentrare in un’attività agro-zootecnica in via di cessazione.E’ doveroso citare, infine, un pensiero dello scrittore Roberto Saviano che colpisce particolarmente: lui considera la mozzarella di bufala campana una tra le “10 cose per cui vale la pena vivere”. Mi piace concludere sottolineando quanto dobbiamo ritenerci fortunati ad essere gli attori principali di un comparto privilegiato, sì di nicchia ma conosciuto in tutto il mondo, che lavora su un prodotto che vanta innumerevoli tentativi di imitazione e, soprattutto, decanta le lodi del nostro territorio…nonostante tutto! Antonio Natale

giorno breve e quindi sensibile al fotoperiodo negativo. Essa accentua l’attività riproduttiva nei mesi in cui le ore di luce giornaliera diminuiscono o, come nel mese di gennaio, pur aumentando prevalgono le ore di buio.

I VANTAGGIDestagionalizzare significa modificare il calendario dei parti in modo da far coincidere la produzione di latte con i periodi di maggior richiesta della mozzarella. La motivazione è prettamente economica in quanto la produzione di latte necessita di una maggiore quantità nel periodo primavera-estate, quando si verifica una naturale e notevole flessione dei parti. In passato il surplus di latte prodotto nel periodo di mercato meno utile (autunno-inverno) veniva congelato ma il prodotto finale presentava caratteristiche organolettiche e qualitative decisamente inferiori rispetto a quello ottenuto da latte fresco.Per ottenere quindi latte nella stagione di maggiore richiesta si applica la cosiddetta destagionalizzazione dei parti che si stima venga impiegata in circa il 60-65% delle aziende bufaline italiane.

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La parolaal tecnico

Il punto di vistadei professionistidel settore su un temadi interesse generale

Gli animali in natura vivono la stagione dell’accoppiamento in funzione del momento in cui le condizioni ambientali permettono la miglior sopravvivenza dei nascituri. La primavera è di norma la stagione ottimale per il parto e il periodo degli accoppiamenti dipende dalla lunghezza della gestazione.Con l’allevamento intensivo, ad es. nei bovini e nei suini, sono mutate le condizioni dell’accoppiamento stagionale. Per altre specie, ad es. negli ovini, caprini ed equini, ci sono ritmi riproduttivi stagionali (invernali). Numerose specie sono influenzate dal fotoperiodo che aumenta in primavera e nella prima parte dell’estate. In alcuni animali come il cavallo, il ritmo riproduttivo è dipendente dal fotoperiodo che è opposto rispetto a quello di pecore e capre: inizia quando il rapporto tra luce del giorno ed oscurità aumenta e finisce quando la luce del giorno diminuisce.

PREMESSACaratteristica della specie bufalina è quella di avere una stagionalità riproduttiva, che è un processo di adattamento o selezione atto a far coincidere parto e svezzamento con le migliori condizioni ambientali più idonee a soddisfare le esigenze termiche e nutritive della bufala e della propria prole.La stagionalità, di fatto, dipende:- dal luogo di origine della specie (quella da cui ha avuto origine la bufala in produzione zootecnica nel nostro Paese viveva in piena zona tropicale a nord dell’equatore, dove la maggior disponibilità di foraggio si ha, solitamente, dopo la stagione delle piogge e quindi ad agosto);- dalla durata della gestazione (10 mesi e 10 giorni circa);Per far coincidere il parto con la disponibilità foraggera è necessario che il concepimento coincida con il periodo agosto-gennaio e che la bufala sia sottoposta, quindi, ad uno stimolo luminoso decrescente.La sensibilità allo stimolo luminoso nella bufala è diventato un carattere genetico che ha prevalso sul condizionamento riproduttivo, anche quando ha seguito l’uomo nelle migrazioni.In definitiva possiamo dire che la bufala è un animale poliestrale tendenzialmente stagionale a

Destagionalizzare sì...ma con attenzione!

Conviene far coincidere i periodi di produzione di latte con quelli di maggior richiesta della mozzarella? Vantaggi e svantaggi della destagionalizzazione nell’allevamento bufalino.

Dott. Cristiano Chiappa

Laureato in Scienze della Produzione Animale

presso l’Università degli Studi della Basilicata, si è inoltre

specializzato in Alimentazione Animalepresso l’Università degli Studi di Napoli.

In Dell’Aventino dal 2010, svolge il ruolo di Tecnico Alimentarista.

La stagionalità riproduttiva della bufala rappresenta un danno economico per gli allevatori di questa specie.

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Nella pratica si lasciano accoppiare le bufale in lattazione tra marzo e settembre, in modo da avere i parti tra la fine di gennaio e l’inizio di agosto.

GLI SVANTAGGIOvviamente ci sono degli svantaggi nell’applicazione di questa tecnica ed essi consistono nella diminuzione della fertilità a causa dell’instaurarsi dell’anaestro primaverile (mancata ripresa del ciclo estrale dopo il parto) con il conseguente allungamento dell’interparto. Esso si instaura in caso di:- fotoperiodo positivo;- infiammazioni a carico dell’apparato riproduttivo;- condizioni climatiche sfavorevoli del nostro Paese.L’anaestro si instaura generalmente in primavera e dopo 70 giorni dal parto per risolversi di solito dopo 200 giorni o 2 mesi di fotoperiodo negativo.Le bufale maggiormente soggette ad anaestro sono:- le primipare (in cui l’intervallo parto-concepimento è più lungo - circa 60 gg - di quello delle pluripare. La causa non è la stagione del parto ma lo stress della prima lattazione ed il cattivo “management” cui frequentemente vengono sottoposte nell’età prepubere e nel corso della gravidanza.);- le bufale vecchie (risolvono i loro problemi in autunno);- le bufale che hanno partorito di recente.La tendenza alla stagionalità della mandria è pertanto influenzata anche dalla maggiore o minore incidenza di questi soggetti.

TECNICHE DI DESTAGIONALIZZAZIONEEsistono sostanzialmente 2 tecniche di destagionalizzazione: una definita graduale e l’altra drastica.La scelta dell’una o dell’altra tecnica è strettamente dipendente:- dal grado di stagionalità della mandria stabilito sulla base del calendario dei parti degli anni precedenti;- dalla disponibilità di rimonta (è infatti risaputo che le manze non risentono della stagionalità riproduttiva ma è possibile decidere quando farle accoppiare in qualunque momento dell’anno purché abbiano raggiunto almeno i 370-400 kg di peso vivo);- dalle condizioni di mercato e quindi dalla richiesta di mozzarella.Nelle aziende che iniziano a praticare la destagionalizzazione

si suggerisce la tecnica graduale in 3 anni, togliendo i tori dalla mandria nel primo anno tra fine ottobre e metà gennaio, nel secondo tra metà ottobre e inizio febbraio e nel terzo tra fine settembre e metà febbraio.Negli allevamenti in cui la tecnica di destagionalizzazione è adottata da molti anni, i tori vengono lasciati con le bufale in lattazione tra il mese di marzo e la fine di settembre in modo da avere i parti tra la fine di gennaio e la fine di luglio. Nel gruppo delle asciutte, i tori sono sempre presenti e ciò contribuisce a determinare sporadici parti nel periodo autunno-inverno nelle bufale adulte (di solito anziane) che non sono riuscite a ingravidarsi nel periodo marzo-settembre.I trattamenti ormonali di solito mitigano gli effetti dell’aciclia ma risultano inefficaci nelle aziende cosiddette “problema”, che sono quelle aziende in cui il vantaggio economico derivante dall’utilizzo di farmaci è praticamente azzerato a causa della maggiore eliminazione, a fine lattazione, dei soggetti vuoti (non gravidi) trattati, rispetto ai controlli.Da studi effettuati è emerso che le aziende che adottano la destagionalizzazione da più tempo (circa 15 anni), avendo eliminato negli anni individui più sensibili al fotoperiodo, presentano un interparto inferiore a quelle che lo hanno adottato di recente. Analogamente la fertilità risulta mediamente del 74% vs 81% rispettivamente dopo e prima l’impiego della tecnica. Il tasso di eliminazione degli animali non è differente tra i due tipi di aziende (circa il 15%) in quanto chi adotta la pratica della destagionalizzazione da diverso tempo si trova al cospetto di una mandria che presenta un interparto molto simile, in termini temporali, rispetto a chi non applica la tecnica di cui si parla.

CONCLUSIONIAllo stato attuale lo spostamento dei parti si persegue applicando la tecnica di destagionalizzazione selezionando le bufale meno sensibili al fotoperiodo ed incrementando il coefficiente di avvicendamento annuo. Occorre, tuttavia, adottare la tecnica regolarmente e seguire costantemente la gestione riproduttiva della mandria, al fine di evitare che il calendario dei parti in pochi anni ritorni stagionale.Ai fini pratici, anche riguardo l’alimentazione, risulta preferibile gestire una mandria destagionalizzata in quanto è possibile fortemente concentrare la razione per gli animali freschi, cercando di aumentare l’assunzione di sostanza secca per ottenere produzioni quali-quantitative in linea con le aspettative e, nello stesso tempo, aumentare i costi di alimentazione nel periodo estivo. In questa stagione, infatti, il prezzo del latte pagato in stalla è ampiamente più alto rispetto alla stagione invernale nella quale - ovviamente - i costi alimentari sono più bassi per le minori performance produttive degli animali.

Cristiano Chiappa

La tecnica consiste nell’interruzione della promiscuità sessuale nella mandria

proprio nei periodi in cui è massima l’efficienza riproduttiva, al fine di evitare gli accoppiamenti indesiderati (e quindi i parti) ed ottenere una maggiore quantità di latte

prodotto nel periodo primavera-estate.

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Buonenuove

Uno sguardo attentoalle ultime novitàfirmate Dell’Aventino

Come ormai noto dalle pagine di Zoo-Zoom, da anni la Dell’Aventino ha abbracciato una filosofia di lavoro che la porta a “fare impresa” anche in modo sostenibile e in armonia con l’ambiente e a non essere solo concentrati sui requisiti del proprio mangime.Come già più volte ribadito nei precedenti numeri di questa rivista, la formalizzazione di un Percorso Verde conferma un atteggiamento aziendale mirato al rispetto dell’ecosistema.Diversi progetti sono nati nel corso degli anni con questa ottica ed essi fanno da contorno all’ultimo nato, fiore all’occhiello dell’Azienda: il nuovo impianto fotovoltaico.

Il tetto dello stabilimento produttivo è diventato a tutti gli effetti una centrale di produzione di energia pulita.

Realizzato insieme a EDF ENR Solare, azienda italiana che si occupa della progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici su tetti di strutture residenziali e industriali, l’impianto da 469,2 kWp, entrato a regime la scorsa estate, è perfettamente integrato alla nuova copertura del magazzino sacchi, che con l’occasione è stata interamente sostituita.Copre con circa 1.900 moduli una superficie fotovoltaica totale di oltre 3.000 metri quadrati.Questa recentissima installazione produrrà oltre 550 MWh all’anno, tutta energia pulita che proviene da una fonte “inesauribile” come il sole.Il quantitativo di energia prodotta (circa il 20% del fabbisogno aziendale) eviterà l’immissione in atmosfera di oltre 200 t di CO2.

Dell’Aventino sostiene la sostenibilità!Avanziamo nel Percorso Verde, alimentati da una grande passione...e da tanta energia pulita

Tale realizzazione sicuramente contribuisce ad esaltare il “cuore verde” che pulsa dentro la Dell’Aventino ed è questo un altro grande segnale di dinamismo e volontà di “guardare avanti” da parte di una realtà aziendale da sempre sensibile ai temi della ricerca e dell’innovazione.

Michele Andreoli

Michele Andreoliin Dell’Aventino dal 1988

è Responsabile di Produzione dal 2002.

P E R C O R S O V E R D E

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Sottoi riflettori

Allevatori, rivenditorie personaggi di successo alla ribalta

La qualità si è fermata a Eboli!Nella città del famoso romanzo di Carlo Levi, l’azienda “Verdesca delle Fiocche” punta su benessere animale e tecnologie avanzate

Non si può certamente dire sia nata ieri, con oltre 100 anni di attività alle spalle e 5 generazioni: l’azienda “Verdesca delle Fiocche” è oggi una delle più importanti realtà campane nell’allevamento bufalino.“Il nome deriva dalla località in cui insiste la tenuta - spiega la sig.ra Marina Cerrone oggi alla guida con successo dell’azienda insieme al marito Gaetano Del Grosso - e gestiamo un allevamento di 350 capi (tra vitelli e soggetti adulti). E’ possibile notare subito il benessere di cui tutti gli animali godono: gli spazi a loro disposizione sono ampi, la struttura potrebbe ospitarne fino a 500 ma preferiamo sposare in pieno la filosofia del... pochi ma buoni.”In effetti si percepisce subito anche l’atteggiamento non diffidente delle bufale: si avvicinano agli sconosciuti

ed è questo un fondamentale indicatore di benessere (soprattutto mentale). In caso contrario tenderebbero a ritrarsi e a porsi in atteggiamento di difesa all’interno dell’area recintata a loro destinata.“Nell’ottica della nostra attenzione al benessere animale - ci spiega il sig. Gaetano - la struttura è dotata anche di una grande piscina atta ad abbattere la temperatura corporea dei capi in lattazione, come si confà ai migliori allevamenti del settore bufalino. Nella nostra struttura viene data particolare importanza alla genetica con piani di fecondazione assistita mirati al miglioramento costante. Da un punto di vista veterinario l’Azienda è seguita da mio fratello, il Dott. Dionisio Del Grosso, e i capi sono da sempre iscritti all’albo genealogico dell’ANASB.”

Ogni anno, il miglioramento genetico consente di effettuare una rimonta di circa il 30% dei capi in lattazione, scegliendo le migliori all’interno del vasto parco delle manze; tutto ciò favorisce un aumento di qualità e di quantità della produzione media annua.

La gestione della mandria viene monitorata in tempo reale con dei software specifici, al fine di valutare con tempestività i dati e gestire così l’attività in funzione degli obiettivi prefissati.I risultati vengono costantemente analizzati insieme al Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager Dell’Aventino); per quanto riguarda la parte alimentare il supporto viene fornito dal Dott. Cristiano Chiappa (Team Tecnico Dell’Aventino) ed è stata scelta una formula aperta che varia a seconda dello stadio produttivo degli animali, associata a foraggi aziendali. Per quanto riguarda gli alimenti oltre alle forniture dirette di mangime da

Il sig. Gaetano Del Grosso e la sig.ra Marina Cerrone tra il Dott. N. Beatrice e il Dott. C. Chiappa nella moderna struttura dell’azienda “Verdesca delle Fiocche”.

Foto d’insieme nell’azienda “Verdesca delle Fiocche”. Da sinistra: il Dott. Cristiano Chiappa (Tecnico Alimentarista Dell’Aventino), il sig. Gaetano Del Grosso, il Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager Dell’Aventino), la sig.ra Marina Cerrone, il sig. Giovanni Antonio Del Grosso e il sig. Sukhwinder.

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parte di Dell’Aventino, l’azienda si serve anche dalla Rivendita Cereal Sorrentino.“I tenori analitici del latte sono superiori alla norma ma soprattutto sono superiori agli standard medi fissati dal

Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP e permettono così di avere una resa in mozzarella molto importante. Sempre con riferimento ai parametri genetici, molta importanza è stata attribuita negli anni alla struttura morfologica degli animali col risultato di avere capi fisicamente superiori alla media in termini dimensionali e quindi con una maggiore assunzione di concentrati e di riflesso una maggiore produzione lattea.” - conclude con orgoglio la sig.ra Marina.Nella conduzione familiare cruciale è l’apporto dei figli Giovanni Antonio e Paolo e del sig. Vincenzo Del Grosso, fratello del sig. Gaetano. Il sig. Sukhwinder - collaboratore di origine indiana - cura la gestione della vitellaia che rappresenta un altro fiore all’occhiello di questa importante realtà.L’azienda partecipa attivamente a mostre del settore ottenendo riconoscimenti importanti in tutte le fasi e categorie di allevamento: in ufficio decine di trofei e attestati saltano subito agli occhi.Senza mezzi termini è possibile dire che Verdesca delle Fiocche è proprio un’azienda che “scrive” le più belle pagine della zootecnia di Eboli!

Bufale “in relax” nell’azienda “Verdesca delle Fiocche”.

Da diversi anni sul gradino più altoSempre ad Eboli la famiglia Procida da tre generazioni esalta l’Azienda “Podere San Vincenzo” ed investe sul miglioramento genetico raggiungendo risultati al top

Siamo ad Eboli in località Cioffi e si accendono i riflettori di Zoo-Zoom su un’azienda agro-zootecnica veramente al top.

“Noi siamo le nuove leve al comando - spiega con orgoglio il sig. Tony Procida che insieme al fratello Walter ha ereditato la guida del “Podere San Vincenzo” - ed abbiamo certamente impresso un’ulteriore spinta verso l’eccellenza, tutta orientata al miglioramento genetico.Già dai tempi della fondazione dell’azienda nel 1954, nostro nonno - Vincenzo Procida (in alto in una emblematica foto aziendale) - dapprima puntò su un’eccellente attività d’ingrasso dei vitelli e successivamente sull’allevamento bufalino allo stato semi-brado quando il terreno era ancora paludoso, dedicando tutta la vita alla cura del suo allevamento. Negli anni ‘60 il testimone poi passò nelle mani di nostro padre Roberto che contribuì ulteriormente all’affermazione di questa realtà giorno dopo giorno, investimento dopo investimento e soprattutto lavoro dopo lavoro, fino al passaggio generazionale avvenuto nel 1994 che ci vede oggi al timone”.Già dall’organizzazione delle aree di allevamento si capisce l’approccio molto professionale di questa azienda. I capi

Il sig. Tony Procida tra il Dott. N. Beatrice e il Dott. C. Chiappa, in una foto davanti alla moderna struttura del “Podere San Vincenzo”.

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possono contare su ampi spazi a disposizione ed il loro stato di benessere appare subito molto evidente. Proprio il miglioramento genetico negli ultimi anni è stato ed oggi continua ad essere il “chiodo fisso” di questi dinamici imprenditori e i risultati danno loro ragione. “Dopo 15 anni di intenso lavoro l’azienda ha ottenuto il primo posto in Italia (classifiche AIA) per la qualità dei capi (produzione e morfologia) ed oggi il titolo le è stato assegnato per il 5° anno consecutivo! - afferma il sig. Walter -. Attualmente le medie dei capi del Podere San Vincenzo si aggirano attorno ai 32,50 q.li in lattazione e non occorre tanto per capire l’eccellenza raggiunta in questo settore quando si analizza la media nazionale che si aggira attorno ai 20-21 q.li/capo. In stalla è presente anche una campionessa mondiale, una bufala da 54 q.li in lattazione!Per tale progetto di sviluppo risulta fondamentale la collaborazione instaurata con il Prof. Corrado Pacelli, oggi docente universitario all’Università degli studi della Basilicata, nonché presidente dell’Ordine dei Veterinari di Napoli”.Numeri da capogiro per chi si occupa di allevamento ma che in quest’azienda sembrano non destare stupore, proprio per l’abitudine ai risultati di primo piano.

Alla vendita del latte bufalino, si affianca l’allevamento di manze e tori da riproduzione, tutti valutati dall’ANASB (Associazione Nazionale Specie Bufalina): è proprio quest’ultimo il “core business” di Podere San Vincenzo, focalizzato sulla vendita dei migliori soggetti allevati.Tutti gli animali venduti sono figli di campionesse italiane con una media al primo parto di 3.500 q.li ed i torelli sono valutati dai massimi esperti del settore, oltre ad essere geneticamente testati. Certificata CSQA e Cermet sia per la qualità che la tracciabilità, l’azienda ha adottato la

regola “universitaria” del numero chiuso: massimo 300 capi per poter rispettare i rigidi parametri qualitativi autodeterminati. Vengono effettuati controlli serratissimi ogni giorno affinchè l’allevamento resti sempre il migliore allevamento bufalino italiano!Con severa lucidità Tony ci parla della situazione del momento: “La spinta sulla genetica, a maggior ragione, è giustificata anche dall’attuale situazione economica: occorre trarre il meglio da ognuno dei capi. Per un’azienda agro-zootecnica, infatti, oggi la soglia di guadagno diventa sempre più alta, sempre più difficile da raggiungere ed è necessario quindi contenere i costi aziendali ottimizzando al meglio costi e risorse. Una strada da seguire è proprio quella del miglioramento genetico che consente di mantenere alti non solo i parametri quantitativi ma anche qualitativi di capi e produzioni”.Da quando l’Azienda Dell’Aventino presidia commercialmente quest’area grazie all’azione dell’Area Manager Dott. Nicolino Beatrice, Podere San Vincenzo risulta uno dei più stimati Clienti. La ricerca dell’eccellenza in ogni settore è il concetto che guida l’attività manageriale di questa realtà, la stessa che anima la Dell’Aventino Mangimi.Sul fronte nutrizione, la razione - studiata in collaborazione con il Dott. Cristiano Chiappa del Team Tecnico Dell’Aventino - è rappresentata da un mix di foraggi aziendali oltre al mangime BU 30 di linea ed alla farina di mais sempre targata Dell’Aventino: un’alimentazione a regola d’arte già imitata in zona. Sì, perchè Podere San Vincenzo fa scuola e la sua assoluta leadership nel settore bufalino si coglie ad occhio.Podere San Vincenzo dimostra che per avere successo in un’attività imprenditoriale non conta solo arrivare in vetta ma soprattutto risulta importante conservare nel tempo la posizione di privilegio raggiunta, con costanza e lungimiranza. Piace in questo articolo evidenziare anche il sito internet aziendale (www.poderesanvincenzo.it) che forse più di questo sintetico racconto riesce ad esaltare i risultati d’eccellenza ottenuti non solo col duro lavoro quotidiano ma oggi anche con la lucida e competente visione imprenditoriale dei giovani fratelli Procida.

Ampi spazi a disposizione per le bufale del “Podere San Vincenzo” ne determinano il loro benessere.

Il Prof. Corrado Pacelli e il sig. Walter Procida esaminano i dati dell’allevamento; grazie a questa attività, costantemente, ven-gono prese decisioni per mantenere l’azienda al top.

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Antonio, Luigi e Giuseppe ed oggi quel modo di “essere commerciante” sapiente e garbato è stato ereditato dal nipote Matteo che continua con successo con la Cereal Sorrentino l’attività iniziata dal nonno.Se in zona l’allevamento rurale gioca un ruolo importante, quello bufalino recita la parte del leone specialmente nell’area geografica denominata Piana del Sele.

Siamo in località Sant’Antonio di Pontecagnano, nel salernitano. In questi luoghi nei quali la zootecnia è un pilastro dell’economia opera dal 1996 la Cereal Sorrentino di Matteo Sorrentino.L’esperienza positiva che raccontiamo su queste pagine ha un artefice ben noto: tutto parte infatti dalla vocazione e dall’impegno di “Don Matteo Sorrentino”, nonno del giovane imprenditore che oggi occupa queste pagine di Zoo-Zoom.Già nel lontano 1915 e durante gli anni della Grande Guerra, infatti, Don Matteo si occupava “dell’ammasso” del grano (cioè della sua raccolta!) ordinata ed amministrata dal Governo per le necessità belliche. Poi, con il passare degli anni, all’interno di un piccolo negozio la Ditta Sorrentino vendeva oltre al grano anche farina, granone, legumi, cereali e crusca. Del granone c’era molta richiesta per l’allevamento, allora molto praticato di animali da cortile e da lavoro ma di

farina c’era molta richiesta per il pane, fino a cinquant’anni fa l’alimento più importante di tutte le comunità contadine.Nel 1962, alla morte di Don Matteo, la Ditta passò ai figli

L’esperienzapositiva

Cereal Sorrentino di Matteo SorrentinoPontecagnano (SA)

Cereali e mangimi: “passione di famiglia”

In alto e al centro il sig. Matteo Sorrentino insieme al Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager Dell’Aventino).In basso una foto del team di lavoro della Cereal Sorrentino.

Il sig. Matteo Sorrentino (junior) nell’ufficio della Cereal Sorrentino a Pontecagnano (SA); appena sopra, una foto del nonno.

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Il Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager Dell’Aventino) è di casa in quest’azienda e negli anni ha strutturato un rapporto di fiducia che va ben oltre la semplice relazione commerciale.Ciò ha consentito di sviluppare anche soluzioni tecniche ad hoc per il miglioramento della proposta tecnica per l’allevamento bufalino in quest’area vocata, vera zona d’eccellenza per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP.Con l’Azienda Dell’Aventino c’è un rapporto che si fonda in particolare sui ruminanti e sui fioccati, sempre a supporto degli allevatori bufalini.I numeri illuminano sulla portata di questo rapporto (parliamo di circa 8.000 q.li di mangime movimentati ogni anno). Cereal Sorrentino per l’Azienda Dell’Aventino è un cliente al top nell’intera Campania.Come da tradizione, questa ditta si contraddistingue anche per l’attività ormai storica di commercio e stoccaggio dei cereali, come veniva svolta molti anni fa anche in considerazione dell’elevata produzione di grano in questa zona.Ciò consente di mantenere forti relazioni umane che favoriscono poi lo sviluppo di attività commerciali e allevatoriali.Nonostante in questo periodo molti allevamenti stiano “in stand-by” e attraversino un periodo di riflessione più che di crisi, gli imprenditori sono molto focalizzati sulla gestione dei costi aziendali e, senza voli pindarici, cercano di racchiudere al sodo l’essenza delle loro attività.Non è possibile omettere casi che continuano ad eccellere nell’allevamento bufalino della zona e che vengono riforniti di mangime Dell’Aventino con precisione e professionalità dalla Cereal Sorrentino: piace ad esempio evidenziare l’Azienda Agricola del Dott. Filippo Morese (nella quale il sig. Giovanni D’Onofrio collabora con il titolare nella conduzione e nelle scelte sia in campo agrario che zootecnico) e servita con il noto mangime da svezzamento Calf Easy Meal.

Nel caseificio Taverna Penta sono in mostra (e in vendita!) i prodotti unici di una tradizione allevatoriale di grande successo.La condizione di riflessione, in questo periodo, caratterizza anche la Cereal Sorrentino che però vede nel futuro ancora spazi di incremento e di crescita, soprattutto in funzione delle ampie potenzialità che la Mozzarella di Bufala Campana ha nei progetti di valorizzazione a livello mondiale.“Dal feed al food” è il grido di battaglia, ma in questa impresa occorre una “catena solida” tra gli attori della filiera, nella quale tutti svolgano al meglio e con professionalità la propria funzione.Il giovane Matteo Sorrentino lavora con dinamiche commerciali ben rodate e guarda al futuro con fondato ottimismo e ripone nei giovani figli Antonio e Ludovica tutte le speranze per continuare questa che, come è stata definita nel titolo, è una vera e propria “passione di famiglia”.

Nella vitellaia dell’Azienda Filippo Morese, il sig. Giovanni D’Onofrio tra il sig. Matteo Sorrentino e il Dott. Nicolino Beatrice.

Foto d’insieme davanti al Caseificio Taverna Penta, altro fiore all’occhiello dell’Az. Agr. Filippo Morese: Il Dott. Nicolino Beatrice, il titolare Dott. Filippo Morese, una collaboratrice del Caseificio, il sig. Giovanni D’Onofrio e il sig. Matteo Sorrentino.

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I dati pubblicati ad inizio anno dall’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura Americano) hanno confermato che la campagna 2012-2013 è stata tra le peggiori degli ultimi anni. La causa è ancora una volta il clima che, per la sua volatilità, rappresenta oggi il principale “fondamentale” del mercato. Le cifre più allarmanti diffuse dall’USDA nel suo rapporto riguardano gli Stati Uniti, prima potenza agricola mondiale, oggi in difficoltà per la terribile siccità che ha danneggiato le coltivazioni di mais e soia. La grande sorpresa è stata quella relativa alle scorte del mais che a livello mondiale sono state stimate in 116 milioni contro i 131 dell’anno precedente. Preoccupante, soprattutto, il dato americano indicato a circa 15 mln di tons, molto meno di quanto stimato dagli analisti e quasi il 20% in meno rispetto ad un anno fa. Un quantitativo del genere copre un fabbisogno di consumi di appena tre settimane e, in queste condizioni, bisogna aspettarsi per il mais prezzi alti e volatili fino ad estate inoltrata, specie sul mercato americano. Sul grano poche sorprese sugli stock mondiali indicati a 176,60 contro 177 del mese prima e 196 della campagna precedente. A preoccupare, però, è la siccità che sta compromettendo le semine invernali in America. Migliori i numeri indicati per la soia. La produzione USA è stata stimata a circa 82 mln di tons, solo qualche mese fa si prevedevano non più di 73 milioni. Ma con stock stimati a 3,67 milioni in America si continuerà a soffrire per la carenza di merce. Ottime le stime per il Sud America: l’Argentina con una previsione di circa 53 mln di tons e soprattutto Brasile (circa 85 mln) che dovrebbe diventare il primo dei produttori ed esportatori superando gli Stati Uniti.La prima reazione dei mercati è stata in linea con i dati: le quotazioni di mais e frumento, dopo una fase riflessiva, hanno guadagnato quasi il 3%; la soia invece ha proseguito il suo trend al ribasso favorito anche dalla pressione del raccolto americano.

Ma i segnali di vitalità innescati dai dati USDA sono stati presto annullati a causa di: • un euro forte che in parte ha compensato gli aumenti dell’area dollaro; • una domanda molto guardinga; • una massiccia liquidazione realizzata da parte dei fondi d’investimento a vantaggio di altri mercati più remunerativi; • una vicinanza dei promettenti raccolti sudamericani.

Per quanto riguarda i nostri raccolti: ottimi sono stati quelli di grano e orzo; critici invece quelli del mais, a seguito di una siccità senza precedenti. Secondo stime recenti la produzione si attesterà su circa 7 mln di tons (-30% rispetto alla campagna precedente). Il calo produttivo è stato ulteriormente penalizzato a causa di una estesa contaminazione da ‘’aflatossine’’ che ha interessato molte regioni del nord Italia.L’impatto sui prezzi è stato immediato e le quotazioni del mais, a fine agosto, hanno raggiunto un livello record di 280 euro/t., trascinando al rialzo anche le quotazioni degli altri cereali. La tensione sui prezzi si è attenuata solo a metà ottobre con i primi arrivi di merce estera maggiormente garantita in termini di sicurezza sanitaria. La criticità qualitativa del mais nazionale e le elevate quotazioni hanno favorito l’importazione di ingenti quantitativi di merce estera non solo sui porti del Sud ma anche su quelli di Ravenna e Venezia (fatto eccezionale nel periodo di inizio campagna). Si è creata quindi una situazione di forte pressione dell’offerta sia di merce estera dai porti che di merce nazionale che ha determinato una tendenza al ribasso in sintonia con quanto stava avvenendo sui mercati internazionali.Nonostante la fase riflessiva del momento attuale, la tendenza di fondo per i cereali dovrebbe comunque mantenersi rialzista fino alla fine della campagna.

C’è la consapevolezza - degli operatori - che nel medio periodo ci si dovrà confrontare con squilibri crescenti in quanto le scorte mondiali, almeno nei prossimi 5 anni, difficilmente potranno tornare ai livelli del 2011-2012. Al contrario, la domanda è destinata a crescere esponendo il settore a un elevato rischio di volatilità dei prezzi con forti rincari in caso di eventi climatici avversi.

Andrea Garzilli

In lineacon il

mercatoRubrica dedicata al mercato delle materie prime, con un breve accenno alla situazio-ne dei prezzi dei principali prodotti della trasformazione zootecnica

La siccità colpisce ancora

Dott. Andrea GarzilliDipartimento Acquisti, Produzione e Logistica

Dell’Aventino

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Vita d’aziendaFilo diretto tra Dell’Aventino ed i suoi collaboratori

Alla Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo in scena la zootecnia abruzzese e la consegna dei premi alla memoria di “Paride Dell’Aventino”

Un incontro-tavola rotonda per ribadire l’importanza della filiera del latte in Abruzzo e assegnare due riconoscimenti per le migliori tesi di laurea ad indirizzo agro-zootecnico

Lunedì 17 dicembre scorso si è tenuta un’importante tavola rotonda presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo, nella sede di Mosciano Sant’Angelo.

L’incontro è stato aperto dagli interventi del Preside della Facoltà di Agraria, del Direttore del Dipartimento di Scienze degli alimenti e del Direttore delle Politiche Agricole della Regione Abruzzo.La tavola rotonda è stata incentrata su diversi argomenti come, ad esempio, le strategie di marketing per lo sviluppo della filiera corta del latte bovino fino ad arrivare alle opportunità ed all’innovazione per la produzione di latte; relatori il Prof. Andrea Fantini e la Dott.ssa Isa Fusaro, entrambi Docenti all’Università di Teramo.E’ stato poi affidato a Nereo Dell’Aventino, Amministratore unico dell’Azienda Dell’Aventino Mangimi, il compito di affrontare i temi legati alla qualità ed alla sicurezza degli alimenti zootecnici.Dopo un intervento del Dott. Francesco Cortesi (Direttore ARA Abruzzo) sull’assistenza tecnica e sul supporto agli allevatori abruzzesi, la giornata zootecnica ha visto riuniti attorno ad un tavolo gli altri principali attori della filiera del latte in Abruzzo (allevatori, trasformatori, commercializzatori e organizzazioni dei produttori) per fare il punto sulla realtà e sulle opportunità di un settore d’eccellenza che può rivelarsi sempre più strategico per l’intera economia regionale.Il dibattito, a tratti anche animato, è risultato molto interessante ed ha perfettamente fotografato le minacce ma anche le tante opportunità che il settore zootecnico abruzzese è in grado di vivere.La chiusura dei lavori è stata poi affidata al Prof. Giuseppe Martino (Docente alla Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo e che si è prodigato nell’organizzazione dell’incontro) che ha affrontato il tema della formazione e della ricerca universitaria a supporto del mondo allevatoriale abruzzese.Moderatore dell’incontro è stato il Dott. Lucio Valentini, giornalista Rai e volto noto del TG3 Abruzzo.

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Premio Tesi di Laurea “Paride Dell’Aventino” consegnato al Dott. Vincenzo Cori. Nereo Dell’Aventino premia il Dott. Ivano Gasbarri.

L’evento si è concluso con l’assegnazione ufficiale dei premi Tesi di Laurea “Paride Dell’Aventino” istituiti alla memoria del papà dell’attuale Amministratore dell’Azienda Dell’Aventino Mangimi. Premiati il Dott. VINCENZO CORI per la tesi dal titolo “Effetto del siero di latte vaccino e dell’alfatocoferolo sui processi ossidativi delle uova” e il Dott. IVANO GASBARRI per la tesi dal titolo “Effetti di diverse diete sul contenuto in Omega 3 e CLA sul latte ovino, sul pecorino e ricotta romana DOP”.I due studenti sono stati selezionati da un’autorevole commissione scientifica.

Il Dott. Nereo Dell’Aventino, il Dott. Lucio Valentini (giornalista RAI che ha mode-rato la tavola rotonda), la Dott.ssa Isa Fusaro e il Prof. Giuseppe Martino.

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A rigordi legge

Come essere informatie districarsi tra normee regolamenti

Antonio De Mattia

Dott. Antonio De MattiaResponsabile Amministrativo

Dell’Aventino

In sintesi, di fatto le variazioni apportate sono le seguenti:1) le regole non si applicano per contratti conclusi tra imprenditori agricoli;2) viene a decadere la nullità se manca la forma scritta ma permangono le sanzioni.

Come noto, punto fondamentale introdotto dall’Art. 62 è l’individuazione della certezza del termine di decorrenza dei pagamenti, nonché per l’adempimento di tutti gli altri obblighi previsti dalla legge stessa.

Di fatto la nuova normativa introduce e dà risalto all’utilizzo delle PEC aziendali (Posta Elettronica Certificata) al fine dell’esatta identificazione della data certa dell’invio/ricezione dei documenti (fatture, ddt, etc.).

NOTA BENERicordiamo che la legge 221 del 17.12.2012 (pubblicata nel suppl. ord. della G.U. n. 294 del 18.12.2012), di conversione del D.L. 18.10.2012 n. 179, prevede che le ditte individuali già iscritte nel Registro delle Imprese debbano comunicare il proprio indirizzo PEC entro il 30.06.2013 anziché il 31.12.2013, come originariamente previsto dal decreto n. 179.

Altra novità è data dal fatto che dal 1° luglio 2013 le pratiche relative ad imprese individuali che non hanno iscritto la PEC nel Registro delle Imprese saranno sospese per 45 giorni fino alla corretta integrazione delle stesse; trascorso inutilmente tale periodo, la pratica si dovrà considerare come non presentata.Rimane immutato il fatto che le imprese individuali che si iscrivono nel suddetto Registro sono tenute a comunicare il proprio indirizzo PEC al momento della presentazione della domanda d’iscrizione, pena il rifiuto della pratica presentata.

L’Azienda Dell’Aventino, in ordine agli adempimenti normativi, ha da tempo avviato l’attività di acquisizione nel proprio database degli indirizzi PEC dei Clienti.

Invitiamo coloro che non avessero già messo in atto gli adempimenti necessari ad ottenerla, a provvedere al più presto ed a comunicare in sede l’indirizzo elettronico certificato.

Art. 62 (evoluzione e precisazioni) ed obbligo di PEC anche per ditte individualia partire dal 1° luglio 2013

Ad oltre 3 mesi dall’entrata in vigore dell’ormai famoso Art. 62 che in sostanza ha fatto da battistrada in ordine ai termini di pagamento per la compravendita di prodotti agricoli e alimentari, il bilancio è certamente positivo.

Ricordiamo i principali punti che caratterizzano la nuova norma:

Obblighi: Contratto in forma scritta - a pena nullità;Termini di pagamento delle forniture e decorrenza: 30gg/60gg data fattura fine mese;Adempimenti: emissione e invio fattura secondo modalità certe (con data fattura incerta vale la consegna della merce);Interessi di mora: decorrenza automatica dal giorno successivo alla scadenza - tasso interesse 10%;Sanzione: il pagamento degli interessi di mora da parte del Cliente non evita la sanzione e non sana la sua posizone;Pratiche commerciali sleali: vengono definite “pratiche sleali” e sanzionate il mancato rispetto delle pratiche identificate dalla Normativa Europea (es. esclusione dell’applicazione degli interessi di mora ed il risarcimento delle spese di recupero crediti).

Gli ultimi sviluppi sono rappresentati dai due emendamenti in sede di approvazione del decreto che riguardano l’ambito d’applicazione della nuova disciplina e la forma scritta dei contratti:

- Art. 36 comma 6 bis“I contratti conclusi fra imprenditori agricoli non costituiscono cessioni ai sensi dell’art. 62 del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1 convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012 n. 27;- Articolo 36 bis (Disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agro-alimentari)“Al comma 1 dell’art. 62 del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1 convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012 n. 27, sono apportate le seguenti modificazioni:a) al primo periodo, le parole “a pena di nullità” sono soppresse;b) l’ultimo primo è soppresso.

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Noi&VoiA domandarispondiamo

Volete saperne di più su un argomento che vi sta a cuore? Intendete soddisfare una curiosità? Inviateci i vostri quesiti per e-mail all’indirizzo [email protected] oppure per posta a Redazione Zoo-Zoom c/o Dell’Aventino Srl S. U., S.P. Pedemontana 8, 66022 Fossacesia (CH). Esperti e studiosi del settore saranno lieti di rispondervi dalle colonne di questa rubrica.

D. All’interno di una rivendita da voi servita, in provincia di Frosinone, ho notato alcuni sacchi di un prodotto denominato Cuni Pro-tz-one. E’ possibile ricevere qualche informazione in più sul prodotto per comprendere meglio le specifiche proprietà di quel mangime per conigli?Giuseppe R. (Arce - FR)

R. L’allevamento del coniglio è una pratica diffusa nel nostro Paese. Le sue carni hanno caratteristiche particolari sul piano organolettico (gusto più deciso del pollo) e nutrizionale (carne magra, bassi livelli di colesterolo e sodio, ricca di vitamine del gruppo B). Se da un lato questi aspetti fungono da incentivo, diversi altri scoraggiano e ne rendono problematico l’allevamento che, nel corso del tempo, ha comunque conosciuto diversi stadi, come la nascita di quello intensivo (anni ‘70) e un approccio più metodologico e razionale con l’affinamento delle tecniche alimentari (anni ‘90).Il coniglio in natura è un animale predato ed ha sviluppato un carattere timido e pauroso che penalizza le sue possibilità di sfruttamento intensivo moderno e senza il ricorso a continue terapie. Infatti il suo principale handicap risiede nella sua salute fragile e bisogna adottare cure

ed accorgimenti con un occhio attento alle conseguenze sanitarie sul prodotto finale.In passato la prevenzione avveniva con Salinomicina, bandita però nel maggio 2011. Oggi per alcuni coccidiostatici vengono riscontrati fenomeni di resistenza (la loro efficacia nei confronti del coccidio è notevolmente diminuita). L’uso di coccidiostatici di sintesi era ed è in evidente contraddizione con la forma di allevamento “rurale”. Attualmente, anche in linea con la nuova disciplina che prende il nome di NUTRACEUTICA (studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute) viene posta l’attenzione sulla necessità di sviluppo:1) di sostanze naturali in grado di prevenire il rischio di coccidiosi, giardia e clostridiosi (con estratti di piante e oli essenziali);2) di sostanze immunostimolanti.Per offrire risposte concrete agli inconvenienti descritti, il Team Tecnico Dell’Aventino dietro la spinta di Graziano Di Costanzo (Area Manager Dell’Aventino nel Lazio) ha recentemente lanciato l’innovativo Cuni Pro-tz-one, mangime formulato con elementi naturali utili ad assicurare all’animale una crescita sana e a stimolare la sua resistenza immunitaria.

Con Cuni Pro-tz-one Dell’Aventino continua nel suo percorso innovativo con una duplice finalità: offrire agli allevatori mangimi efficaci e naturali ed al consumatore alimenti buoni, genuini e sicuri come tradizione vuole.

Risponde la Dott.ssa Clotilde Villeri

Laureata in Medicina Veterinariapresso l’Università di Parma

è Direttore Area Tecnica Dell’Aventino

contiene:

• Vitamine essenziali per il mantenimento della salute degli animali;• Alto contenuto di minerali, essenziali per un sano sviluppo e per la crescita;• Alto contenuto in fibre alimentari per promuovere la flora intestinale ed una sana digestione; • Alto contenuto di zuccheri complessi: fucoidani, laminarine, cellulosa e alginato; • Elevato contenuto di antiossidanti naturali.

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Notabene In ogni numero

i principali appuntamenti del periodo per esseresempre aggiornatie al passo con i tempi.

AgroSud è la biennale dedicata alle tecnologie ed innovazioni applica-te al settore agricolo e zootecnico. La IV edizione dell’evento si terrà dall’1 al 3 marzo del 2013 presso la Mostra d’Oltremare di Napoli sviluppandosi su di una superficie espositiva di oltre 10.000 mq.

L’evento, rivolto ad un pubblico di operatori accreditati e specializzati, rappresenta un consolidato punto di riferimento per il Mezzogiorno d’Italia, presentandosi quale unico evento in grado di soddisfare piena-mente le esigenze di ammodernamento, aggiornamento ed approfon-dimento per gli operatori delle filiere agricole.

Le aree tematiche di Agrosud 2013 sono da sempre espressione delle filiere di riferimento, suddividendo il percorso espositivo in padiglioni tematici: ortofrutta, zootecnia, lattiero caseario ed agroenergie.

Manifestazioni e date sono desunte, al momento della stampa di questo numero di Zoo-Zoom, da siti internet e da materiale diffuso dalle singole organizzazioni.

MARZO 2013

• ESPOSIZIONE AGRICOLAParco del Feronia Village - Loc.tà Lucus FeroniaeCapena (RM), 16-17 marzo

APRILE 2013

•AGRIUMBRIA 2013 - 45a EDIZIONEMOSTRA MERCATO NAZIONALE(AGRICOLTURA, ZOOTECNIA, ALIMENTAZIONE)

Quartiere Fieristico

Bastia Umbra (PG), 5-7 aprile

• FIERAVICOLA - 48a EDIZIONESALONE INTERNAZIONALE AVICOLO

Fiera di Forlì, 10-12 aprile

• MOSTRA INTERREGIONALE DEL CENTRO SUD DELLE RAZZE BRUNA E FRISONAQuartiere Fieristico - Noci (BA), 18-21 aprile

• 52a FIERA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURAQuartiere FieristicoLanciano (Ch), 25-28 aprile

MAGGIO 2013

• 64a FIERA INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURA E DELLA ZOOTECNIA

IN CONTEMPORANEA A

• CUNAVISUDFIERA NAZIONALE DELLE ATTIVITà

CUNICOLE, AVICOLE, SPECIE MINORI

Quartiere FieristicoFoggia, 30 aprile-5 maggio

Pad. 6Stand 615/616

Presente ad AGROSUD 2013

• AGROSUDFIERA DELL’ AGRICOLTURA.

Mostra d’OltremareNapoli, 1-3 marzo

Areamarketing

Studi, analisi, ricerchee consigli per puntare sempre più in alto

La Alltech®, leader nella realizzazione di soluzioni avanzate per la nutrizione ed il benessere animale, ha voluto coinvolgere nel proprio stand realizzato in occasione dell’ultima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da latte di Cremona, lo scorso ottobre, i partner più significativi provenienti da diverse regioni italiane con l’intento di mostrare come una collaborazione commerciale possa far scaturire un valore aggiunto tra l’inizio e la fine di una catena produttiva.Presenti allo stand i gustosi prodotti della Masseria Madonna dell’Arco di Martinafranca (TA) ottenuti dall’esperienza e competenza della famiglia Carbotti ma anche grazie ai mangimi Dell’Aventino da anni utilizzati per l’alimentazione degli animali dell’azienda agricola.Per Dell’Aventino, nello specifico, l’occasione si è rivelata importante per lanciare e illustrare la nuova Linea Opti-Syncro New Concept Feed per vacche da latte e bufale, creata con soluzioni tecnologicamente avanzate a base di Optigen® (frutto della ricerca Alltech®), fonte di azoto non proteico che rilascia ammoniaca nel rumine gradualmente ed in maniera controllata.La distribuzione di materiale informativo creato apposta per l’evento e la presenza della rete commerciale Dell’Aventino supportata dall’esperienza degli Area Manager e del Dott. Stefano Albanese (Product Manager Ruminanti, che ha voluto e coordinato questa partecipazione), hanno consentito di spiegare ai numerosi allevatori che hanno raggiunto Cremona, i vantaggi ottenibili dall’utilizzo della linea di mangimi Opti-Syncro.

In particolare è stata posta l’attenzione sull’aumento dell’efficienza alimentare (razione trasformata in più latte e più qualità) e sulla riduzione dei costi per le materie prime proteiche utilizzate per razione.Con l’occasione è stato distribuito in fiera anche il n° 14 di Zoo-Zoom, per la maggior parte focalizzato sulle Vacche da Latte, che ha incuriosito e riscosso consensi.La presenza ad una manifestazione fieristica di così alto rilievo - seppur con uno zampino nello stand di un cortese partner - conferma la crescita dell’Azienda Dell’Aventino, leader nel Centro-Sud Italia nel settore dei ruminanti - e l’attenzione alla ricerca di soluzioni ‘ad hoc’ per gli allevatori con il costante ricorso all’innovazione come leva competitiva. Gianluca Ricciuti

Gianluca RicciutiLaureato in Architettura

è Responsabiledella Comunicazione e

del Marketing Operativoin Dell’Aventino

Dell’Aventino esordisce alla Fiera Internazionale del Bovino da latte di Cremona, ospite nello stand dell’azienda partner Alltech®

Protagonista la nuovaLinea Opti-Syncro New Concept Feed

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In alto: Il Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager Dell’Aventino per la Cam-pania) insieme al Dott. Stefano Albanese (Product Manager Ruminanti). Sotto: Alfonso Di Fonzo (agente - prov. CH), il Dott. Guido Massimini (Area Manager), Nicola Defilippis (agente - prov. BA), Michele Circelli (agente - prov. FG) e la Dott.ssa Clotilde Villeri (Direttore Area Tecnica).

P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VADell’Aventino S.r.l. S. U.66022 Fossacesia (CH) S.P. Pedemontana, 8Tel. 0872.62.211 r.a. Fax [email protected]@dellaventino.itwww.dellaventino.it

C/1076/2008

CH CDM 30319928

Nuovi mercati, nuovi clienti e una gamma in costante evoluzione per non perdere mai di vista le esigenzedi chi ci accorda la fiducia giorno dopo giorno.Dell’Aventino è un’Azienda in forte crescita che cura ogni fase della filiera - dalla materia prima al prodotto finito - e che investe nella ricerca, nell’innovazione e nella formazione continua del proprio personale.

Per noi una soddisfazione, per voi una certezza.

Cresciamoalimentati

da una grandepassione.

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Certificato n. 024