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Piccolo zoo 27_4_2012:Piccolo zoo.qxd 27/04/12 12.38 Pagina 1

Miei cari ragazzi, narrare è raccontare un’esperienzaspeciale, memorabile, fuori dal comune o semplicementepiacevole da ricordare.Scrivendo di voi e dei vostri piccoli e grandi amici animalivi siete confrontati con nozioni affatto semplici: nonframmenti di un percorso di senso avete incontrato, mail senso stesso della vostra ancora minuscola biografia.Ogni episodio della vita può diventare un testo. Scriveredella propria vita ce la fa apparire in forma piùcomplessa di quanto non appaia a prima vista. Così,scrivere non è solo incorniciare un momento che vale, maanche aggiungere qualcosa strada facendo. Non smettetedi raccontarvi, esponetevi a ogni cambiamento dettatonon solo dagli avvenimenti inevitabili, ma anche dairacconti che la vostra vita immancabilmente produrrà.Che il bisogno di raccontarvi vi sorprenda e vi divertasempre. Vi aiuterà a scandagliare un fatto per andarci afondo e magari scoprirne il significato. In questo modocontinuerete a crescere cogliendo non solo una partedell’intero ma l’intero stesso. Scrivendo complicherete ilpresente e vivrete un’autentica esperienza interiore:“scandagliando” rielaborerete passato e futuro sfidandogli equilibri esistenti.Miei piccoli autori continuate a raccontarvi senzacensure, senza limiti nell’esporre i lati negativi e positividi ciò che vi circonda.

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“Nulla dies sine linea” abbiamo voluto stampare sullacopertina dei quaderni di italiano. Allora continuate adascoltare il consiglio di Plinio il Vecchio: “Non lasciarpassare un giorno senza scrivere un rigo”. Non stancatevimai di cercare le parole per raccontare e raccontarvi, unesercizio utile, a mio avviso, per la scuola ma soprattuttoper la vita.

La vostra maestra Bruna B.

Dopo le belle parole della vostra maestra, desideroaggiungere qualche parola anch’io, da veterinario.Le storie che avete raccontato sono tutte all’insegnadella sincerità; divertenti o toccanti che siano,costituiscono la conferma di quanto possa essereimportante per un giovane la relazione con l’animaledomestico. Avere a fianco un essere vivente – diverso danoi, certo, eppure capace di sperimentare le nostrestesse emozioni - del quale prendersi cura e con il qualegiocare, esplorare il mondo, apprendere e condivideremomenti di quotidianità rappresenta un’opportunità dicrescita insostituibile. Durante gli incontri che abbiamoavuto insieme in questi due ultimi anni siete sempre statiattenti, curiosi, desiderosi di intervenire, di raccontare,di partecipare: il vostro entusiasmo sempre gareggiavacon il mio.Stare con voi è stata per me un’iniezione di fiducia nelfuturo. Dunque, grazie: e a tutti buona fortuna, ve lameritate.

Alessandro P.

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I dinosauri mi piacciono molto e mi piacerebbe vives-sero ancora con noi.

I criceti vivono circa due anni e il nostro fra poco licompirà, e allora sono triste pensando che fra un po’morirà.

Per me è veramente incredibile che pur essendo cosìpiccole (le formiche) riescano sempre a trovare lastrada per il loro formicaio. Per me le formiche sono incredibili.

Sono contento che per la prima volta ho visto le mar-motte, ma mi piacerebbe poterne accarezzare una; miopapà mi ha detto che esiste un posto in montagna dovequesti animali si lasciano accarezzare e spero di an-darci presto.

Fra poco sarà il mio compleanno e avrò un cane comeregalo dai miei genitori e mio fratello. Me l’hanno giàfatto vedere e a dir la verità mi ha proprio incuriosito.È un san Bernardo di taglia grande ed è permanente-

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mente un mangione; adesso è un cucciolo e visto chenon ci conosce è un po’ impaurito. Ora è nella cuccia insoggiorno che gioca con una pallina di gomma e appenalo vedi ti senti molta tenerezza. Per me è molto intel-ligente, perché quando ha sete per bere si mette com-pletamente dentro la ciotola e si fa un bel bagnetto.Quando sono con lui e con mio fratello mi sembra diavere due fratelli: uno che gioca con le macchinine euno che fa piccoli salti come un coniglietto.

(Nicolas Andorno)

Il mio cane si chiama Ledi, è un cane grande, è un pasto-re tedesco. A lei di solito piace tenere la lingua fuori. Haun pelo quasi morbido, nero, marrone, biondo, bianco. Leiha fatto altri cuccioli: Rex, Buck, Briciola e Birba.

(Un cane mai stanco) – Birba è un cane un po’ gioche-rellone, gli piacciono i bambini. Ecco perché appena ar-rivo a casa mi salta addosso. Lui ha sempre molto cal-do. La sua schiena è marrone molto ma molto scuro e ilsuo naso è bagnato.

(Lucia Azzara)

A volte avere un cucciolo è come avere un amico chenon ti tradisce mai, non ti lascia mai da solo e persino

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ti rende felice anche nei momenti più tristi. È per que-sto che certe persone, che sono sole, si comprano uncucciolo, per non sentirsi tristi e nemmeno soli. Io pen-so che i cuccioli che fanno sentire più felici le personesono i cani e i gatti, perché i gatti riducono lo stress ei cani sono i migliori amici dell’uomo.

Era un sabato mattina e io facevo colazione con la miamamma che era mezza addormentata come me. D’untratto ho sentito la campanella suonare, allora sonocorsa subito a vedere chi era, e ho sentito una perso-na che diceva: “LA POSTA!”.Così gli ho aperto il cancello e poi la porta e il postino miha consegnato una cesta con dentro un cagnolino tene-rissimo con gli occhi ancora chiusi. Ho ringraziato il po-stino e l’ho salutato. Dopo sono corso in camera mia e misono messo a pensare a che nome dargli. Poi la mamma miha chiamato a finire la mia colazione. Finita la colazionesono corso a vedere come stava il cagnolino e l’ho vistocon gli occhi aperti meravigliandomi moltissimo su comefosse riuscito ad aprire gli occhi così velocemente. Quelcagnolino aveva un musetto piccolo, le orecchie un po’ piùgrandi di quelle di un cagnolino normale e gli occhi mar-roni. Aveva una pelliccia marrone e riccia e quando tiguardava ti inteneriva e calmava subito.Adesso lui ha un anno e mezzo e il suo cibo preferitosono i croccantini al formaggio e come ogni cane al

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mondo gli piacciono le ossa, ma solo quelle che hanno unpo’ di carne attorno.Dimenticavo di dirvi il suo nome che è Tito, e ogni vol-ta che lo pronuncio salterella come una rana pazza equesta cosa mi diverte molto. Tito è il cane dei miei so-gni e vorrei averlo sempre con me.

(Devder Callinic)

Le iene sono cacciatrici e mangiatrici di cadaveri lì datempo.

(La mia tartaruga) è una buona amica e compagnia per meperché mi ricordo che quando l’ho portata a guardare laTV con me lei si è messa tranquilla e attenta e secondome capiva qualche cosa. Le voglio molto bene e non vor-rei che cambiasse per nessuna ragione al mondo.

Le cavie hanno bisogno della vitamina C per cui devonomangiare pomodori.

(Una domenica diversa) - A un certo punto un ragazzodi nome Emanuele spiegava che un tipo di uccelli avevala temperatura di 40° e per mantenerla mangiano mol-to allora mi ha detto “Senti quanto è caldo” e essendo

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abituato a stare in mano non aveva paura ma in com-penso era piccolo quindi mi ha fatto la cacca in mano eio ho detto: “Aaaaa!” ridendo, allora Emanuele ha det-to: “Adesso è ancora più caldo!”.

(Peppino e il suo amico/nemico) – Sono due pappagalli,lui si chiama Peppino. Il loro comportamento è gioche-rellone e le loro abitudini sono di giocare uno con l’al-tro. Lui con me non ha nessun rapporto perché loro so-no in una gabbia molto alta mentre io sono in piedi mol-to più in basso di loro. Suscitano “amore” uno con l’al-tro, anche se sono tutti e due maschi.

Due settimane fa ho ricevuto un gatto di 5 mesi che ètutto color biscotto e infatti l’ho chiamato proprio co-sì: Biscotto.Io e mia nonna siamo molto fiere di lui perché è moltoubbidiente e, dato che sta quasi sempre con me, mi se-gue sempre per la casa e oltretutto è un gran gioche-rellone ed è bravo perché mangia poche scatolette emangia quello che mangiamo noi, quando può. Di seraquando si va a dormire gli do un bacino della buonanot-te e gli dico: “Guarda che questa è casa tua: là hai il ce-sto per dormire, là la ciotola per bere e mangiare e lìla ‘toelette’ per fare i bisognini”. Dopo gli spengo la lu-ce e chiudo la porta.

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Biscotto è il gatto che volevo da sempre per tre cose.Affettuoso, bello e giocherellone.

(Sara Filiputti)

Io abito in un piccolo condominio con intorno tante casee vicino a casa mia c’è un boschetto con erba e alberi.Un po’ di tempo fa io e la mia mamma stavamo cenando,abbiamo sentito belare e ci sembrava che fosse la te-levisione dei vicini.Questo rumore però l’abbiamo sentito diversi giorni diseguito e a me e a mia mamma ci faceva un po’ strano.Un giorno stavamo andando al mare e nel piccolo bo-schetto vicino a casa nostra abbiamo visto tante peco-re in mezzo al prato. Io e la mamma ci siamo messe aridere perché finalmente avevamo capito da dove pro-veniva il belato che sentivamo i giorni precedenti. (…)

Invece la capretta stava sempre sul muretto a guarda-re chi passava. Sembrava che facesse la guardia! Io ela mia mamma quando passiamo di lì e vediamo la ca-pretta cantiamo la canzone “Heidi” e ridiamo quandoc’è la strofa “Le caprette ti fanno ciao”!

È molto bello avere degli animali sotto casa perchésembra di essere in campagna.

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I cani possono essere di diverse dimensioni: dipendedalla razza. Le loro abitudini sono: giocare in giardino,fare i bisognini e avere le coccole.A me piace molto il cane perché con lui puoi fare di tut-to, infatti il cane è il migliore amico dell’uomo.

Circa un anno fa è nato mio cugino Andrea. All’inizioBlack (il cane dei miei zii) era molto geloso perché eraabituato a essere sempre al centro dell’attenzione. Imiei zii sono stati molto bravi perché hanno cercato diinsegnargli piano piano ad accettare Andrea. Mi ricor-do che gli facevano annusare i vestitini di Andrea perfarlo abituare al suo odore. Ora Andrea che è cresciu-to e cammina, gli fa un sacco di dispetti ma Black èsempre molto bravo e lo lascia giocare.

Da tanto tempo desideravo un porcellino d’India. A Na-tale sotto l’albero c’erano tantissimi regali e fra questic’era un piccolissimo porcellino d’India, in una scatolinacolorata con un fiocchetto. È un maschio, perciò l’ab-biamo chiamato Yoshi. Mangia carote, cereali, insalata,ma il suo cibo preferito è la cicoria. Fa pochi versi;quando ringrazia fa uno squittio dolce e quando vuoleancora cicoria fa un verso un po’ più rumoroso. Quando

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gli facciamo il bagnetto non gli piace perché odia l’ac-qua ed è un animale piuttosto freddoloso. Alla sera cimettiamo sul divano con lui e gli facciamo le coccole.Con me ha molta simpatia e viene molto volentieri dame. Infatti, quando la mamma passa l’aspirapolvere, lomette in camera mia e mentre faccio i compiti mi vie-ne vicino e mi fa compagnia.Yoshi è davvero un bel e dolce porcellino d’India e spe-ro di vivere dei bei momenti con lui.

(Silvia Fragiacomo)

Quest’estate vidi un’orata e lo si capiva dalle squame cheavevano il particolare riflesso. L’orata è un pesce che ti-picamente vive nelle acque di Dubrovnik. (…) Sono dovutarisalire in superficie. Poi quando ho detto ai miei tutte lecaratteristiche che avevo visto mi dissero che era un’o-rata, poi purtroppo dovevamo tornare sulla nave. Tutta-via mi sono divertita tanto con l’orata, nonostante impau-rita, scappò appena si accorse che la stavo osservando.

Le mie tartarughe si chiamano Nucleo e Plasma. Il rap-porto che ho con loro non lo conosco, però so che Nu-cleo e Plasma non si vogliono molto bene, anzi a dire ilvero qualche volta si picchiano e molte volte le vedo fa-re la staffetta per assicurarsi il cibo, ma comunque ame stanno molto simpatiche!

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Nerone quando vede altri gatti di solito ringhia e tirafuori gli artigli e poi si volta verso di me. Mi fa pensa-re che ce l’abbia con me! Ma in realtà non mi ha maigraffiata o morsa. Mi piacerebbe abbracciarlo ma houn po’ di paura.

(Alla sagra dei osei) - Il lama è un animale molto sim-patico e molto peloso, ma molto puzzolente! (…) ma lasagra dei osei è dedicata più ai canarini e pappagallini.Davanti alle mostre dei canarini c’erano gli animalisti,che protestavano sulla libertà degli animali e facevanoun gran baccano ma per fortuna c’erano i poliziotti!

Mia nonna abita a Caneva nella pianura Padana e il suogiardino è governato dalle galline: sono circa 15 galline.(...) Mia nonna non vuole che escano dal pollaio perciòper farle restare dentro mette nel pollaio dei chicchidi grano o gli avanzi della frutta o della verdura. Ma legalline escono lo stesso e così ricominciano a correre.Così la nonna si arrabbia e deve ripulire i regalini chele galline lasciano in giardino. Però quando la nonna lecuoce nel forno sono molto buone.

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Vicino a casa mia c’è una casa abbandonata in cui vivo-no cinque capre. Esse vivono in un giardino con un ortoe tante erbacce. (…) Le capre sono animali molto sim-patici, che però hanno un problemino: puzzano troppo!Sinceramente non mi piacerebbe avere una capra.

(Elisa Gerini)

A me piacciono gli animali domestici, vorrei un cane, unbarboncino bianco perché mio fratello è allergico al pe-lo dei cani e il barboncino ha il pelo anallergico. Nonvorrei un gatto perché molla peli, fa versi strani e ri-esco a capirlo meno. Le tartarughe marine e i cricetinon saprei, con loro posso solo tenerli in mano e non sogiocare con loro.

...a un certo punto mi addormentai e sognai di essere an-cora a giocare con il cagnolino dei vicini, e loro dicevanoche non lo volevano più perché a loro faceva scomodo eallora io dissi a loro che a me piacevano molto i cani, cosìdecisero di regalarmelo. Anche se era un cane piccolo ame piaceva molto e finalmente ne avevo uno. Tornai nellamia casa e lo mostrai alla mamma e disse che potevo te-nerlo. Decidemmo di chiamarla nuvola perché era tuttabianca, il pelo era pieno di ricciolini e aveva le zampe po-co più grandi di quando faccio il cerchio con le dita; conme si lascia fare tutto, ubbidisce quasi sempre.

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Andai con lei a letto, e la mamma mi svegliò così io ca-pii che era un sogno. Non avevo mai vissuto un’espe-rienza così bella e spero che presto avrò anch’io uncane.

(Giada Germanò)

Il gatto Muccetton vive nel porto ed è un gatto randa-gio, lui è un gatto molto pauroso, nessuno gli si può av-vicinare. Alla mattina verso le otto mio papà si reca allavoro e puntualmente davanti al portone c’è Muccet-ton che lo aspetta. Mio papà con il suo grande amoreverso gli animali e soprattutto per i gatti è riuscito adavvicinarlo e a dargli da mangiare. Così da sei mesi so-no diventati amici. Mio papà gli ha dato il nome Muc-cetton perché è grasso, infatti è un gatto molto gras-so, di colore bianco e nero.Mio papà si è molto affezionato a Muccetton.

I pipistrelli si attaccano ai capelli, sono aggressivi,sembrano topi volanti e portano malattie!Tutto falso! I pipistrelli, in realtà, sono innocui perl’uomo e soprattutto combattono in modo efficace enaturale le fastidiose zanzare: in una sola notte un pi-pistrello ne mangia circa 2.000 e senza inquinare, comefanno invece gli insetticidi chimici, e senza danneggia-re gli insetti “buoni”, per esempio le coccinelle che aiu-

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tano gli agricoltori a eliminare vere e proprie piaghecome gli afidi.

(Alessia Giustincich)

Il mio animale preferito è il gatto, noi a casa ne abbia-mo sette. (Cika) la prima cucciolata che ha fatto è sta-ta in marzo ai 150 anni dell’Italia; sono nati 4 gattini eli abbiamo chiamati Garibaldi, Puffetta, Bijou e Anita.Erano stupendi però facevano un po’ di disastri.

(Mirtilla Ivaldi)

Camminavamo sulle scogliere della Cornovaglia ed ioero incantata dalle onde che si scagliavano contro lerocce quando ad un tratto mia mamma mi chiama in ma-niera frettolosa dicendomi: “Guarda, guarda un fal-chetto, sta volando a pochi metri dalla nostra testa!”.Questo falchetto volava sfruttando l’aria del maresenza sbattere le ali. Puntava ai nidi delle rondini, pro-babilmente voleva mangiare le uova. Mi è piaciuto mol-to osservare quel bellissimo falchetto, perché facevatante bellissime acrobazie in volo.

Il gabbiano è un animale che non mi piace. Questo uc-cello è molto grande, mi fa paura perché oltre ad es-sere grande, ha il becco e se gli dài fastidio lui ti puòpizzicare.

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Le marmotte quando emettono quel rumore si alzano sudue zampe per richiamare i loro amici. Vivono molto vi-cino alle montagne perché lassù non corrono pericoli.Mangiano un po’ di tutto, tipo bacche, more, topolini etante altre cose. A me piacciono tanto le marmotte esono felice di averne vista una.

Gli asini sono degli animali molto intelligenti nonostan-te la loro testardaggine, però loro si intestardisconosolo quando non sono nel loro ambiente, tipo la città.

Mi piacerebbe avere un coniglio perché mi prendereicura di lui nutrendolo, spazzolandolo, portandolo dalveterinario e costruendogli una bella casetta. Lo trat-terei molto bene e sarei felice di vederlo giocare con ilmio cane Pluto. Se fosse un coniglio maschio lo chiame-rei Puffete, se fosse femmina la chiamerei Rosalì.Mi piacerebbe tanto avere un coniglio ma avendo già unbel cane non si può avere tutto dalla vita.

(Martina Malalan)

Codi è un gatto molto pulito, si lava sempre il pelo conla lingua. Di solito quando torniamo dal mare non lo tro-

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viamo mai, ma dopo Caterina lo trova sulla sedia nellasala da pranzo dove mangiamo quando piove. Io non stomolto tempo con lui, perché sono spesso via, però quan-do vado a trovare i nostri nonni sto tanto tempo con lui:vado in altalena e lo accarezzo sul divano. Codi è ungatto molto affettuoso e ci fa tanta tenerezza.

Barbie è una cavalla che ha 5 anni, di razza avellinese.Il suo corpo è molto robusto: è un po’ cicciotella, la co-da e la criniera sono bionde e mia zia l’ha chiamata Bar-bie perché è bionda come una Barbie. Lei nitrisce quan-do ha fame, quando ha freddo, quando è felice.

La farfalla è un animale molto leggero ha due ali che lepermettono di volare, che sono tutte colorate e che larendono molto bella.Mi piace la farfalla perché nel corso della sua vita sitrasforma. È molto bella, mi piacerebbe vederla tuttoil giorno, solo che mi dispiace che muoia così presto.

(Annalisa Marussich)

Lo scoiattolo è sempre in movimento, proprio come me.

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Nel mio acquario c’è un pesce lavavetri. L’abbiamo com-prato perché il negoziante ci aveva convinto che pulivai vetri stando attaccato alle pareti dell’acquario. Lochiamiamo “il mostro” perché ormai è diventato moltogrande e più nero. Il pesce lavavetri assomiglia a un “guatto”. Gli piacemolto stare sotto a un’anfora. Il pesce lavavetri è mol-to strano perché non è simile agli altri pesci.

A casa mia c’è un bellissimo acquario. Ci sono quattropesci. Una volta una “pescia” incinta ha partorito tantipesciolini che abbiamo messo in una vaschetta, altri-menti i pesci grandi cominciavano a mangiarli. Ogni set-timana io aiuto mio papà a cambiare l’acqua dei pesci,però non tutta, infatti non tutti sanno che i pesci pos-sono vivere solo nell’acqua già abitata, e allora non sicambia tutta l‘acqua.

(Riccardo Marussich)

Io ho una gatta che si chiama Caterina, che vive con mee la mia famiglia, a lei piacciono tanto i formaggini, ilpollo e i Gourmet. Caterina con me è molto affettuosae mi fa le fusa, e in me suscita gioia, affetto e compa-gnia.

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Il leopardo è solitamente solitario e ognuno ha il suoterritorio, vive cacciando gli altri animali e suscita mol-to timore.

Il pesce più grande del mondo è lo squalo elefante.Quasi tutti nuotano in continuazione, altrimenti af-fonderebbero troppo. Vivono negli oceani di quasi tut-to il pianeta. Evitano solo le acque più fredde vicino aipoli. Gli squali sono animali molto intelligenti e curiosi,ed escono fuori dall’acqua con la testa per vedere co-sa c’è fuori. L’uomo è una preda perché lo scambia peranimale.

Tornato a casa vidi mio papà seduto sul muretto cheteneva avvolta in una coperta una piccola cagnetta diappena due mesi di vita. Aveva il manto nero, le orec-chie nere e rosa, le zampine nere e bianche, gli occhi liaveva un po’ chiusi ma erano marroni. Gli chiesi: “Comel’avete chiamata?”. “Luna”. “Dove l’avete presa?”. “L’ab-biamo presa al Rio Ospo di Muggia e ce l’hanno regala-ta perché avevano tanti cuccioli”. Mia mamma e mio pa-pà dovevano andare a lavorare e prima di andare miamamma mi lasciò una cesta con i cuscini, una coperta di‘pail’, un ‘biberon’, un pinguino di gomma e una pallina eandarono via. Avevo preso in braccio Luna e le mostraila casa e il giardino. Dopo tornammo su e la portai nel-

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la cesta. Voleva stare con me, allora andammo in sog-giorno e le lanciai il pinguino fino a stancarmi.Tornarono i miei genitori e mi chiesero: “Com’è anda-ta?”. Risposi: ”Bene, e Luna mi ha fatto imparare diavere affetto, cura di lei e starle vicino”.

(Enrico Moscato)

Quest’estate, proprio il primo week-end che sono an-dato in barca, ho avuto la fortuna di vedere un anima-le acquatico che secondo me pochi hanno visto: il pesceluna. Allora mio papà ha acceso il motore della barcaper avvicinarsi e osservarlo: viaggia con una lentezzaincredibile, nuotando obliquamente e muovendo la pin-na laterale. A un certo punto mio padre si è avvicinatotalmente che ho potuto vedere il suo occhio grande etondo. Dopo un po’ si è inabissato e non l’abbiamo più vi-sto. Spero che questo pesce non sia l’ultimo di quei pe-sci particolari che ogni tanto si possono vedere.

(Marco Moscolin)

Un giorno andando verso il rifugio “Sassopiatto” tra isassi ho visto delle marmotte. Alcune erano grandi cir-ca 60 centimetri, altre erano molto più piccole. Tutteavevano una fitta pelliccia di colore marrone. Appena cihanno visto hanno iniziato a fischiare, probabilmenteper avvisare le compagne del nostro arrivo.

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Durante questa vacanza ho visto anche una cosa triste:un tasso morto sul ciglio del sentiero. Chissà cosa saràsuccesso?Questa è stata una vacanza eccezionale e ringrazio glizii che mi hanno dato la possibilità di stare in mezzo al-la natura ed osservare tanti animali.

Nell’agosto 2010 ho ricevuto una gattina di nome Ro-xanne. L’abbiamo presa perché la pagella è stata bella.Lei è una persiana di colore nero, con due grandi occhiverde oliva e la pupilla nera. Questo felino (anche senon sembra) ha un musetto piccolo, un nasetto a puntae le sue orecchie sono piccole e arrotondate. È piccolae ha quattro zampette con sotto il pelo, perché dormetutto il giorno. Quando per la prima volta l’ho presa inbraccio, aveva tre mesi, era un piccolissimo batuffolo,e mi ha guardato male, come per dire: “Chi è questo?Cosa ci fa qui?”.Quando è diventata un po’ più grande abbiamo comin-ciato a giocare a calcio e a dama. Lei è una bravissimaportierina. Molte volte di sera guarda la televisione conmio papà. Secondo me, è la gattina più bella del mondo.

(Francesco Olivo)

Fin dall’inizio io ho sempre desiderato un cane. Un’ami-ca di mia mamma ha una sorella che ha due cani. I cani

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stanno per avere una cucciolata. L’amica di mia mammaha detto che ce ne darà uno quando nasceranno. Miamamma ha accettato, però ha detto che vuole un ma-schio e la mamma di Francesca ha accettato. La razzaè un ‘ciuaua’ e io non so come chiamarlo. Vorrei che fos-se capace di correre come me, che giocasse tutto iltempo e che non abbaiasse tanto. Vorrei tanto essereil suo padrone, ma sono il vice perché Nicole lo volevatutto per sé. Ogni mattina faremo a turno, una volta ioe una volta Nicole. Non vedo l’ora che nasca.

A Natale mia mamma mi ha fatto una sorpresa bellissi-ma. Non credevo ai miei occhi: due gattini di pochi me-si. Il maschietto l’ho chiamato subito Jerry. È un ba-tuffolino grigio con due grandi occhioni neri. È moltotranquillo e un po’ spaventato. La sorellina, Scotty, ètutta nera ed è una micia molto vivace ed intrapren-dente. Si diverte a correre all’impazzata, salta da unmobile all’altro. Le piace tanto guardare lo schermodella tivù, giocare con le pantofole e infilarsi in buchimolto stretti. Un giorno la mamma, mentre preparavala cena, ha aperto il frigo e Scotty, con un gran salto,è entrata dentro per curiosare. Quando faccio i com-piti entrambi i gattini si divertono a giocare con le pen-ne e a morsicare il quaderno. Questi gattini hanno por-tato alla mia famiglia tanta felicità.

(Patrick Pelizon)

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Giorgia è un cane, la sua razza si chiama meticcio. Vivevanel giardino dei nonni, ma proprio quest’anno è morta.Quando giocavo con lei le dicevo: “Batti cinque!” e lei midava la zampa sulla mia mano. Suscitava sentimenti di pa-ce e tranquillità, ma comunque era una cagna simpatica.

Questo cane che vi descriverò si chiama Giorgio. È mol-to alto ed è un po’ magro, ha le orecchie sempre giù, oc-chi dolcissimi e coda lunga. Abbaia poche volte, infattiè un po’ vecchiotto ed ha delle bolle sul corpo. Con mesi comporta bene e alcune volte batte la coda sulla miagamba. È un cane molto pigro e buono quasi come me.Ogni anno che lo vedo diventa sempre più vecchio e ame dispiace molto.

…non sto più nella pelle, perché voglio scoprire cosa c’èin questa scatola bucherellata. Allora, già che ci sono,la apro e trovo un cane. Esclamo: “Evviva! Finalmente houn cane!”. Visto che adesso ho un cane di razza “bigol”con pelo corto, coda lunga, orecchie lunghe e pelo mar-rone bianco con macchie nere, gli devo dare un nome.Io ho pensato di chiamarlo Leo, e infatti a lui piacemolto. Il mio rapporto con lui è buonissimo, infatti an-diamo molto d’accordo insieme. A me e Roberta piace

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molto giocare con un cane e fargli le coccole, ma in duenon si può perché si romperebbe qualcosa e quindi ab-biamo deciso di giocare un po’ a testa con lui.

(Michele Ricciardi)

Un cane e un gatto dicono:siamo figlidi mondi diversiuna sola memoriache cancellae disegna lastessa storia.

Il mio cane si chiama Deaed è allegra come un’orchidea, sale sul lettoe ci fa un dispettotira sulle scalequello sì che fa malesporca dappertuttocome se fosse un barba-truccoma è coccolosae anche pelosa.

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La mia amica immaginaria è una tigre e si chiama Ra-scia.Rascia mi ha detto che lei viveva in Malesia/India, e miha detto anche che le piace molto la carne, ma nonquella degli umani, lei mi ha detto anche che le piacenuotare nei laghetti.Finora so solo questo della sua vita, domani sera lechiederò qualcos’altro.

Era passata una settimana ed era arrivata (al canile)una nuova cagna che abbaiava a tutti, mi sono avvici-nata e lei mi “rugnava” e mia mamma mi ha detto:“Linda sta attenta per favore”. Ormai avevo la manooltre la rete, mi ha annusata e mi ha leccato. Una cheera rimasta là a vedere era stupita, lavorava con quelcane da una settimana e non ci era mai riuscita. Poi leho chiesto: “Mi scusi, posso entrare?”. Lei mi ha ac-compagnato nel recinto e la cagnetta mi è venuta su-bito incontro. Così ho detto a mia mamma: “È statalei a scegliere me, perché io non ho mica uno stuzzi-chino in tasca!”. E da quel giorno sono andata a cor-rere con lei.

(Linda Russo)

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Ieri pomeriggio avevo invitato i miei amici a giocare conil pallone nel mio giardino. Dopo un po’ che stavamo gio-cando da una siepe è sbucato un riccio. Il suo corpo erasimile ad un cagnolino, aveva gli occhi tondi e molto te-neri e un musetto allungato. Non volendo lo abbiamocolpito con la palla e lui si è sentito minacciato, assu-mendo la forma di una palla e tirando fuori gli aculei habucato il pallone. Poi, piano piano è andato via ed io e imiei amici invece di arrabbiarci perché ci aveva bucatoil pallone, ci siamo messi a ridere e lo abbiamo lasciatolibero di andare per la sua strada.

La settimana scorsa, dopo che mio nonno ha tagliatol’erba, sono arrivati una coppia di uccelli che somiglia-vano all’upupa e si sono messi a beccare i vermetti cheerano saliti un po’ in superficie. Questa coppia di uc-celli è rimasta per un po’ di tempo, quello che bastavaper osservarli, poi sono andati via. Spero che quandomio nonno taglierà nuovamente l‘erba, questi uccelli ri-torneranno per osservarli ancora una volta.

Lunedì pomeriggio, di fronte alla casa mia al mare, in ungiardino c’era un serpente che si era nascosto in unasiepe. I proprietari del giardino si sono accorti e perpoterlo uccidere hanno dovuto tagliare quella bella sie-pe. Lo hanno trovato e ucciso tagliandogli la testa con

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un tridente, poi lo hanno messo in un sacchetto di pla-stica e buttato in un cassonetto. Io mi sono gustatotutto dal terrazzo e alla fine quando ho visto il ser-pente morto mi sono sentito più tranquillo perché quelserpente poteva entrare anche nel mio giardino.

Uno dei miei più grandi desideri è quello di avere un ca-ne, ma i miei genitori continuano a dirmi che non pos-siamo tenerlo. Io però ci penso talmente tanto che unanotte ho fatto un sogno. Ho sognato che andavo con imiei genitori al canile di Opicina perché si erano con-vinti a prendere un cane.Arrivati sul posto ne abbiamo visti tantissimi, eranotutti lì e sembrava volessero dirmi: “Prendi me, porta-mi a casa!”. Ma io ne potevo scegliere solo uno. All’im-provviso eccolo lì, il cane dei miei sogni, un Golden Re-triever dal pelo color giallo marroncino, e il naso nero.Gli sono andato incontro e tra noi c’è stato subito un le-game, ho capito che lui sarebbe diventato il mio cane,con il quale poter giocare e trascorrere le giornate.Subito abbiamo cercato un nome da dargli: Floyd era ilnome perfetto per lui! Con il passare dei giorni Floydnon aveva più paura di noi, eravamo sempre insieme,giocavamo sempre. Tra noi si era instaurato un rappor-to di fiducia, eravamo diventati inseparabili. Pensavo diaver trovato il migliore animale domestico e non loavrei cambiato per nulla al mondo.

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Ma sul più bello sento mia mamma che mi chiama e mi di-ce: “Matteo, sveglia, bisogna andare a scuola!”. Apro gliocchi ed ecco la delusione, Floyd era stato solo un’imma-ginazione, il mio cane preferito resta ancora un sogno.

(Matteo Sia)

Sono molto triste: in questi ultimi giorni ho perso dueamici, Biba e Dark.Sabato mia nonna Marisa mi ha riferito che la gatta Bi-ba stava male ed è morta. Era una micia siamese di 13anni con gli occhi azzurri, era molto buona e viveva coni tre cani della nonna, dormiva sempre sotto la coper-ta. Di giorno andava in giro per il paese, ma alla sera ri-entrava sempre.Domenica Livia, l’amica della mamma, ci ha raccontatoche Dark era morto. Era un bulldog di colore nero, vec-chietto ma simpaticone, quando veniva a trovarci oltrea lasciare la sua bava ovunque ci mangiava il tappeto.Entrambi gli animali erano stati salvati dalla strada edalle malvagità dei precedenti padroni. Almeno sonostati amati e coccolati fino all’ultimo, quindi prima distare male penso siano stati molto felici.

Durante le ferie ho pescato ogni giorno con mio papà.Lui mi ha insegnato come preparare la canna, gli ami, leesche. Un giorno, dopo aver preparato la canna, mio pa-

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pà l’ha appoggiata un attimo sullo scoglio ed è arrivatoun granchietto che si è mangiato tutte le esche. Nonabbiamo pescato un granché ma io sono molto felice diaver trascorso tanto tempo con mio papà!

(Brian Sulcic)

Il mio criceto si chiama Bijou che in francese significagioiello. Appena l’abbiamo preso io lo tenevo in mano,ovviamente nella scatola c’erano dei buchi per farlo re-spirare e li mordeva per uscire, ma ora non morde più.È molto bravo con tutti e soprattutto con me. Ho vistoche è meglio prenderlo per la nuca, se non si vuole far-gli del male, ma io continuo a prenderlo come voglioperché secondo me non gli faccio male e per me va tut-to bene con Bijou. È un criceto fantastico.

Tondo come una palla,occhi neri come perle,zampette rosa come prosa,nasino carino,codina piccina,manto bianco come neve,tutto questo sei tumio dolce Bijou.

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Io, le lucertole le trovo sui muri con l’edera, ma a Bar-cola nascoste fra le piante si trovano dappertutto. An-che quando torno dalla messa per tornare a casa e pri-ma di fare la salita ne vedo parecchie che salgono suimuri.

Un giorno che proprio non me l’aspettavo, mi sono sve-gliata e ho trovato per terra un enorme pacco regalo.Appena l’ho visto l’ho aperto; ero curiosissima e dicevo:“Sicuramente è qualcosa che desidero da tempo, manon so cosa”. Appena l’ho aperto ho chiamato mia mam-ma: “Mamma, mamma, ho trovato un enorme pacco re-galo e dentro c’è un cane! Mamma, hai visto, è anche lamia razza preferita” e mia mamma ha risposto: “Sì te-soro, proprio il Cavalier King Charls Spagnel. Ed è tut-to tuo!”.“Siiiii! Evviva”, sono andata subito a giocare con lei, pe-rò dimenticavo il nome: “Come ti posso chiamare cuc-ciolotto…mmmm…fammi pensare, ecco! Ti chiamerò Lil-li, ti piace? Su Lilli andiamo a giocare”. Lei è tipo un pic-colissimo S. Bernardo, è marroncino chiaro sulle orec-chie, sulla pancia e sulle zampette, mentre su tutto ilresto è marroncino scuro. Una collega di mia mamma haquesto cane e dice che questa razza ha un problema alcuore. Ogni volta che torno da scuola Lilli mi salta ad-dosso e mi lecca.

(Lisa Zafnik)

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Uno zoo su una punta di spillo raccoglie le storieagrodolci sugli animali prodotte dagli scolari dellaV elementare “Sergio Laghi” di Trieste, a seguitodegli incontri formativi avuti con il veterinario, inseno a un progetto di zooantropologia didattica.È la conferma di quanto importante sia per il gio-vane la relazione con l’animale, insostituibile per isuoi contenuti formativi, cognitivi ed emozionali.

Bruna Busdon è laureata in pedagogia, insegna alla scuolaprimaria “Sergio Laghi” di Trieste. Assieme ad AlessandroParonuzzi, è co-autrice del libro Triestini a quattrozampe(Battello 2012), distribuito gratuitamente agli studentidella provincia di Trieste.

Alessandro Paronuzzi, veterinario dell’ASS n. 1 “Triesti-na”, autore di numerose pubblicazioni, è referee SIUA(Scuola Interazione Uomo–Animale) in Zooantropologia di-dattica.


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