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PERIODICO DELLA ZOOTECNIA PRODUTTIVA NUMERO 18 • ANNO IX (n° 1) • APRILE 2014 Qualità su tutta la linea Le regine al centro dell’attenzione Il mercato premia le tipicità ispirate ad antiche tradizioni Il mercato premia le tipicità ispirate ad antiche tradizioni Le regine al centro dell’attenzione Qualità su tutta la linea

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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I V A

NUMERO 18 • ANNO IX (n° 1) • APRILE 2014

Qualità su tutta la linea

Le regine al centro dell’attenzione

Il mercato premia le tipicità ispirate ad antiche tradizioniIl mercato premia le tipicità ispirate ad antiche tradizioni

Le regine al centro dell’attenzione

Qualitàsu tutta la linea

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Gentili Lettrici e Gentili Lettori,l’anno 1964 ha segnato l’inizio dell’attività industriale della Famiglia Dell’Aventino imperniata fino ad allora sul commercio, principalmente di cereali e uova.Nel corso degli anni, come in qualsiasi organizzazione produttiva, le vicende aziendali si sono sviluppate di pari passo all’andamento dei mercati, alle tendenze ed alle aspirazioni personali; certamente però questi primi 50 anni d’attività hanno avuto dei tratti comuni e costanti: saranno ricordati per essere stati pieni di successi e gratificazioni.Mezzo secolo di storia ha consentito alla Dell’Aventino Mangimi di diventare un punto di riferimento importante per gli operatori del settore zootecnico del Centro-Sud Italia, di dare certezze e tranquillità alle tante famiglie di impiegati, di operai e di collaboratori, di contribuire allo sviluppo dell’economia locale (nel suo passaggio da agricola ad industriale) e di prestare attenzione al sociale, col supporto fornito a progetti e manifestazioni culturali e sportive.I prossimi cinquant’anni rappresenteranno una grande sfida, da vivere certamente tra maggiori difficoltà quotidiane ma con la certezza che non mancherà la seria volontà di migliorare e progredire.Ho ben chiaro che passione, volontà, caparbietà, serietà, affidabilità, visione e managerialità sono oggi caratteristiche imprescindibili per competere e affermarsi nel tempo.Ce la metterò tutta perché ho la consapevolezza che la forza di quest’Azienda - che da molti anni ho il piacere di guidare - è rappresentata dalle persone, da donne e uomini che quotidianamente dedicano le loro migliori energie per portare avanti un progetto lavorativo chiaro, consapevoli che l’apporto di ognuno è un tassello indispensabile per il buon risultato aziendale.La realizzazione professionale e umana di ogni componente della nostra Organizzazione è per me - ogni giorno - motivo di grande orgoglio e di infinita soddisfazione.E’ noto che ognuno di noi è padrone del proprio destino ma mi piace pensare che tutti insieme siamo e saremo autori anche in futuro del destino della Dell’Aventino Mangimi, ognuno secondo le proprie migliori possibilità.In azienda utilizziamo spesso la metafora “cinematografica” (adottata anche per il nostro calendario celebrativo del 50° anno d’attività): vorrei che fosse chiaro che in Dell’Aventino è sempre il cast a fare la differenza e tutti noi siamo chiamati ad essere attori protagonisti del presente con un contributo attivo e di qualità; a tutti, però, chiedo non solo di calarsi nella parte con grande senso di responsabilità ma di essere anche consapevoli del privilegio che hanno di poter metterci del proprio, di essere anche sceneggiatori del “film Dell’Aventino” che andrà in scena nei prossimi anni.

Ovviamente mi auguro che ci siano ancora tanti e tanti Clienti, Collaboratori, Fornitori e Partner che vogliono condividere con noi questo film.Prima di lasciarvi alla lettura di Zoo-Zoom, tengo a rimarcare che questo numero riporta alcuni interessanti interventi, tra i quali segnalo quello del prof. Luigi Bignardi, Amministratore Delegato del Consorzio di Ricerca ITQSA (Innovazione Tecnologica, Qualità e Sicurezza degli Alimenti) del quale la nostra Azienda da qualche anno è parte importante; lo ringrazio per l’articolo e per il prezioso lavoro che svolge.Avrete modo di conoscere, inoltre, il Dott. Andrea Carusi, nostro nuovo Direttore dell’Area Tecnica. E’ un professionista di lunga esperienza e voglioso di mettere al servizio della Dell’Aventino le sue riconosciute capacità e la sua professionalità: a nome di tutta l’Azienda un cordiale benvenuto e i migliori auguri di buon lavoro. Buona lettura.

Nereo Dell’Aventino Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl S.U.

Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag 3ITQSA: una formula per il futuro

La parola al tecnico . . . . . . . . .Pag 5La necessità di un approccio minerale nella nutrizione dei ruminanti

Buone nuove ...................Pag 7 Le ultime novità in casa Dell’Aventino

Sotto i riflettori .................Pag 9Az. Agr. Migliaccio Gioacchino

Nota bene . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. Pag 11 Appuntamenti da non perdere

L’esperienza positiva ........ . Pag 12 • Az. Agr. Massaro&C.• Az. Agr. Girasole&Giampietruzzi• Az. Agr. F.lli Natuzzi

Noi&Voi ....................... Pag 14A domanda rispondiamo

In linea con il mercato ....... Pag 15Situazione Ucraina

A rigor di legge ............... Pag 16Apprendistato: nuove regole

Area marketing ............... Pag 17Social Media Marketing e comunicazione digitale

Vita d’azienda ..................Pag 18Premi tesi di laurea “Paride Dell’Aventino”

P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA

Editore Dell’Aventino S.r.l. - S. U. 66022 Fossacesia (CH) - S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. - Fax 0872.62.00.05 www.dellaventino.it [email protected] [email protected] Posta Elettronica Certificata: [email protected]

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NUMERO 18ANNO IX (n° 1)APRILE 2014

Dettotra noi

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Ing. Luigi BignardiProfessore Emerito

dell’Università dell’Aquila e Amministratore Delegato

del Consorzio di Ricerca ITQSA

ITQSA: una formula per il futuroNel virtuoso Consorzio convergono il mondo della Ricerca e quello di Aziende private,

in una collaborazione ricca di prospettive

Promosso dalla Regione nell’ambito di un accordo di programma con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e con il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), in Abruzzo ha preso il via nel 2005 il Distretto Tecnologico “Innovazione, Qualità e Sicurezza degli Alimenti (ITQSA)”, punto di raccordo fra gli attori pubblici e privati operanti sul territorio nel campo della ricerca scientifica e dell’alta formazione.ITQSA è un Consorzio che si propone di realizzare ricerche teoriche e sperimentali in aiuto al processo di innovazione verso il quale il territorio è impegnato nel settore agroalimentare - soprattutto a favore dei Soci operatori - con l’obiettivo principale di assicurare e di migliorare la qualità e la sicurezza degli alimenti, nel rispetto di moderni criteri di eco-sostenibilità ed attraverso efficienti fasi di trasferimento. Il Distretto Tecnologico opera soprattutto attraverso le strutture di ricerca del territorio, per programmi intersettoriali che richiedono raccordi e sinergie a carattere locale, nazionale e internazionale.Nella Regione Abruzzo sono infatti presenti strutture di sicura eccellenza: le tre Università abruzzesi (Chieti, L’Aquila e Teramo), l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e Molise “G. Caporale”, il Mario Negri Sud, il Crab, il Cotir (inoltre, fuori Regione collaborano strutture qualificate come l’Università

Primo pianoL’articolo di apertura

di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), ed alcune aziende produttive interessate ad attività di ricerca in propri laboratori o impianti oppure “sul campo”. Tra queste, l’Azienda Dell’Aventino è senza dubbio il riferimento industriale del Distretto Tecnologico per il settore della “mangimistica”, sia per i contributi che già offre sul piano tecnico-scientifico, sia perché è stata tra le prime Aziende che hanno capito il ruolo innovatore affidato dalle Istituzioni al Consorzio ITQSA.Quest’ultimo ha iniziato la sua attività su tre ambiti tematici definiti dall’accordo di programma:1. tecnologie di gestione e produzione di materie prime; 2. di conservazione, trasformazione, distribuzione e controllo dei prodotti; 3. di monitoraggio e controllo ambientale. L’Azienda Dell’Aventino è già presente nel primo ambito.

Interessanti risultati si stanno prefigurando nel progetto “Innovazione della filiera bovina da latte in Abruzzo per produzioni lattiero-casearie ad elevato contenuto salutistico ed ecocompatibile”, promosso dall’Università di Teramo attraverso il Consorzio (su finanziamento PSR Regione Abruzzo, Misura 1.2.4) nel quale l’Azienda Dell’Aventino sta offrendo un prezioso contributo.

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Nell’ottica della differenziazione e del miglioramento di prodotto, il progetto ha previsto l’arricchimento del latte con importanti microelementi indispensabili per la nutrizione umana (es. Zinco, Selenio, acidi grassi Omega 3) e soprattutto con Iodio per ottenere “latte iodato” arricchito direttamente tramite la razione fornita agli animali. I primi risultati sono davvero interessanti e fanno ben sperare per il futuro.

Nell’ultimo biennio l’attività si sta ampliando e differenziando verso maggiori aperture al contesto nazionale e internazionale connesse con l’ingresso del Consorzio nel “Cluster Tecnologico Nazionale Agrifood”, quale partner del Progetto PROS.IT, di prossima attivazione, che attribuisce alla nutrizione anche funzioni di prevenzione di malattie associate alla dieta (obesità, diabete e patologie cardiovascolari) e promozione dell’invecchiamento in salute.A tal fine appare assolutamente necessario il miglioramento delle qualità nutrizionali degli alimenti e dei prodotti primari oltre al ricorso ad alimenti funzionali innovativi ad alto valore aggiunto economicamente accessibili e tipici del territorio (prodotti funzionali e probiotici).

Anche su questo fronte la Dell’Aventino è impegnata sul tema di ricerca “Innovazione delle caratteristiche nutritive del latte e dei prodotti lattiero-caseari”. Un altro argomento cardine all’attenzione del Distretto Tecnologico è rappresentato dalla sicurezza del sistema agroalimentare (prodotto e filiera) attraverso tecnologie innovative di filiera a scopi di “diagnostica” e di “prevenzione”.

L’obiettivo è quello di conferire al concetto di sicurezza alimentare (safety) una valenza importante per la competitività del prodotto e per l’immagine dell’azienda produttrice.L’argomento si riferirà ad intere filiere e le competenze in gioco dovranno riguardare gli ambiti del prodotto primario (agricoltura e tecniche relative), le fasi dei processi di lavorazione aziendale/industriale, la conservazione, gli imballaggi, il trasporto.Competenze, quindi, che spaziano dall’agraria alla veterinaria, dall’ingegneria dei processi industriali alla sensoristica, dall’Ict alla fisica dello stato solido.Ultimo importante argomento d’interesse di ITQSA risulta essere la qualità del prodotto alimentare, ottenuta in un contesto di ottimizzazione dei singoli processi di filiera, di recupero e riutilizzo di sottoprodotti e scarti delle trasformazioni per la produzione di molecole ad alto valore aggiunto, della sostenibilità energetico-ambientale nonché del sistema produttivo complessivo.Le attività di ricerca da parte del Consorzio ITQSA richiederanno forti legami con aree culturali tra loro molto eterogenee, nonché efficaci sinergie per raggiungere i migliori risultati possibili.Il Distretto Tecnologico punta a ricerche di ampio respiro, sia per la qualità degli argomenti che affronta, sia per metodologie teoriche e strumentali che dovranno sempre più essere adeguate a livelli di eccellenza.

Luigi Bignardi

Risposta del Prof. Bignardi al quesito “Quale il ruolo di ITQSA e quale il ruolo del mondo industriale?” posto da Nereo Dell’Aventino, Amministratore Unico Dell’Aventino Mangimi, in sede di programmazione triennale delle attività di ricerca del Consorzio ITQSA.

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La parolaal tecnico

Il punto di vistadei professionistidel settore su un temadi interesse generale

Il controllo dello stato immunitario e il benessere dei ruminanti rappresentano fattori basilari per ottenere da essi le migliori performances produttive e riproduttive. Negli ultimi anni, un ruolo fondamentale e sempre più sotto la lente d’ingrandimento di studiosi e tecnici di campo è attribuito alla componente inorganica della razione associata al periodo di transizione, periodo cioè di passaggio dalla fase di asciutta alla nuova lattazione. La gestione adeguata della razione durante questo periodo è importante tanto quanto durante l’allattamento, se non di più.Nella fase di transizione è fondamentale soddisfare i fabbisogni degli elementi minerali quali Calcio, Fosforo, Magnesio, Sodio, Cloro, Potassio e Zolfo non solo per evitare carenze ma soprattutto per limitare i rischi di disordini metabolici come chetosi e ipocalcemia.Un programma alimentare che mira a fornire le quantità ottimali di macro-minerali contribuisce al miglioramento della salute e della produttività dell’animale.

La base di partenzaL’ipocalcemia rappresenta uno dei più importanti - se non il più importante! - disordini del metabolismo minerale dei ruminanti ed in particolare della vacca da latte. Poiché ad essa troviamo frequentemente associate anche altre complicanze, è ormai considerata come uno dei principali fattori che predispongono alle più ricorrenti problematiche sanitarie registrate negli animali al parto (mastiti, ritenzioni di placenta, dislocazioni, chetosi, etc.).I capi nella fase di transizione sono soggetti ad una forte domanda di Calcio per sintetizzare e secernere colostro e latte. Se la domanda di Calcio supera il Calcio disponibile nel plasma, al parto assisteremo ad una forte e repentina caduta del tenore di minerale

La necessità di un approccio minerale nella nutrizione dei ruminanti

Dott. Andrea Carusi Laureato in Scienze Agrarie presso

l’Università degli Studi di Milanoda quest’anno è Direttore

Area Tecnica Dell’Aventino

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La bassa concentrazione nel sangue di questi minerali può causare ridotta assunzione di cibo, scarsa attività ruminale e motilità intestinale, scarsa produttività e una maggiore suscettibilità ad altre malattie metaboliche infettive.

La misura dello stato di mineralizzazione: il ruolo del reneIl rene ha un ruolo fondamentale nel mantenimento degli ambienti fluidi extra e intracellulare. L’escrezione renale permette l’eliminazione di elettroliti ed acqua,

assicurando i requisiti per la crescita e per i processi metabolici. Nel contempo, a mezzo sudore, saliva e tratto respiratorio, vengono bilanciate le perdite insensibili (non misurabili). Le principali funzioni del rene che ci interessano sono:1) Il mantenimento del volume circolante (efficace attraverso la regolazione della escrezione di Sodio);2) il mantenimento dell’osmolarità plasmatica (attraverso la regolazione dell’escrezione di acqua);3) il mantenimento dell’equilibrio acido-base (attraverso i tassi relativi di escrezione dei cationi o anioni).E’ possibile monitorare la quantità di macro-minerali costitutivi dell’animale (ad es. della vacca da latte) utilizzando sistemi diagnostici di massa differenziali (esame delle urine, emogas analisi).

L’interpretazione dell’escrezione urinaria come sistema diagnostico differenziale I dati di escrezione urinaria sono in grado di offrire una preziosa indicazione dei diversi stati fisiologici dell’animale.Il rene sano è in grado di rispondere alle esigenze di omeostasi (condizioni di equilibrio idrico-salino del sangue che assicurano la vita) producendo una vasta gamma di concentrazioni di elettroliti nell’urina. L’interpretazione di questi dati permette di valutare la predisposizione al rischio clinico di patologie e di adattare la dieta alimentare alle condizioni specifiche dell’allevamento.In particolare: la misurazione della sostanza secca ingerita in asciutta e in preparazione al parto (close-up), la misurazione del pH delle urine in asciutta e delle patologie nel post-parto, l’applicazione di un protocollo di valutazione quotidiana del gruppo di “partenza” (0-21 giorni), sono fattori importanti per avere sotto controllo la situazione complessiva della stalla e poter affrontare con metodo il calcolo della corretta supplementazione minerale.

Andrea Carusi

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nel sangue. La manifestazione clinica evidente sarà il collasso puerperale: l’animale è a terra e non riesce ad alzarsi. Esistono però situazioni che pur passando “inosservate”, sono comunque segnali del problema: animali spesso definiti pigri o letargici rappresentano indicatori della cosiddetta ipocalcemia subclinica. Essa porta con sé importanti conseguenze fisiologiche: il Calcio è essenziale per la contrazione muscolare - abbiamo detto di animali dall’aspetto letargico - e per la funzione immunitaria.

L’ipocalcemia subclinica è spesso associata a distocía, prolasso uterino, ritenzione placentare, endometrite; la fertilità è compromessa e aumentano i casi di mastite.L’incidenza dell’ipocalcemia è ben evidenziata da numerosi studi nei quali è stato riscontrato come il 25, 42 e 53% degli animali, rispettivamente in prima, seconda e terza lattazione e oltre, mostrassero il livello di Calcio al di sotto della normalità.

La supplementazione macro-minerale specificaSi è detto della difficoltà degli animali nel periparto a mantenere l’omeostasi del Calcio. Il periodo perinatale provoca in genere perturbazioni minori nel sangue per Potassio, Fosforo e Magnesio.Dopo il parto, tutti i meccanismi di mantenimento minerale del sangue (Calcio, Fosforo, Magnesio, Sodio, Cloro, Potassio) sono lenti a rimettersi in funzione; ad esempio, nella vacca da latte che ha appena partorito, inadeguate concentrazioni ematiche di Calcio, Fosforo, Magnesio, Sodio, Cloro e Potassio possono causare perdita della capacità di alzarsi in piedi in quanto questi minerali sono necessari per la funzione muscolare e nervosa.

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Buonenuove

Uno sguardo attentoalle ultime novitàfirmate Dell’Aventino

E’ difficile definire l’integrazione minerale nell’ambito degli allevamenti da latte; chi lavora da tempo in questo settore sa che se essa non risulta equilibrata è spesso all’origine di disordini metabolici e fisiologici che possono avere conseguenze economiche pesanti (problemi di salute come ritenzioni della placenta, metriti, chetosi, dislocazioni dell’abomaso, ipocalcemia, problematiche di natura riproduttiva e riduzione della produzione di latte).Per evitare tali inconvenienti occorre soddisfare al massimo tutti i fabbisogni della mandria.

Il programma nutrizionale sviluppato dal Team Tecnico Dell’Aventino permette di ottimizzare la strategia della nutrizione minerale nei ruminanti, vacche da latte e bufale, distinguendo i fabbisogni dei macrominerali per l’animale e per l’ecosistema ruminale.

Si tratta di massimizzare le prestazioni zootecniche , ottimizzare il costo dell’integrazione macrominerale riducendo nel contempo le escrezioni nocive per l’ambiente.Esistono mezzi efficaci per diagnosticare l’efficienza minerale delle razioni.

La ricerca realizzata in Dell’Aventino (in collaborazione con Team Paragon - società di consulenza all’avanguardia in temi di innovazione tecnica e marketing) mostra che, per ottimizzare la nutrizione minerale del ruminante, è importante distinguere i fabbisogni in:• macrominerali dell’ospite (bufala o vacca da latte);• macrominerali dell’ecosistema ruminale (batteri, protozoi, funghi).

Mineral Nutrition SystemUn nuovo programma nutrizionaletargato Dell’Aventino per migliorarel’efficienza della razione attraverso l’integrazione minerale (con un occhio all’ambiente!)

Il ruminante ed il suo “ecosistema ruminale” hanno fabbisogni differenti in termini di qualità e quantità.Fino a poco tempo fa la stima dei fabbisogni riguardava solo l’aspetto quantitativo espresso in grammi totali di macrominerali per capo e per giorno.

Il Mineral Nutrition System sviluppato in Dell’Aventino va molto più lontano; si tratta di un programma nutrizionale basato su due sistemi diversi:• SISTEMA MINERALE NETTO che permette di caratterizzare i fabbisogni e gli apporti per il ruminante;• SISTEMA MINERALE FLORA che considera gli apporti della razione e i fabbisogni dei microorganismi del rumine.

Il programma prevede, per ogni macroelemento essenziale per l’animale, l’apporto di minerale netto disponibile per l’assorbimento e riguarda: Calcio, Fosforo, Magnesio, Zolfo, Sodio, Cloro, Potassio.

Dott. Stefano Albanese,Laureato in Medicina Veterinaria

presso l’Università di Bari,dal 1997 è in Dell’Aventino.E’ Area Manager e dal 2011

è anche Product Managerper il settore Ruminanti.

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Prevede, inoltre, il sistema minerale flora per ogni macroelemento essenziale per la crescita e lo sviluppo della microflora ruminale.I macroelementi sono: Fosforo, Magnesio, Zolfo.

Innovazione tecnica al serviziodella nutrizione minerale

Con il nuovo sistema di razionamento, in primo luogo si deve effettuare il bilancio tra fabbisogni ed apporti in MINERALI DIGERIBILI. I fabbisogni della microflora ruminale sono definiti in base alle caratteristiche della razione e saranno tanto più elevati in funzione della fermentescibilità della dieta, del titolo proteico della razione, del livello energetico e della produzione di latte.Per quanto riguarda gli apporti, i più recenti lavori di ricerca hanno permesso di identificare le fonti minerali più efficaci per stimolare l’attività del rumine.

All’interno dell’ecosistema ruminale, poi, ogni gruppo di batteri ha fabbisogni specifici e substrati specifici: così i batteri cellulosolitici sono grandi consumatori di Fosforo e Zolfo mentre gli amilolitici lo sono di Zolfo e Magnesio.

Non tutti i minerali ingeriti con la razione, infatti, sono assorbiti con la stessa efficienza dall’animale.

I Coefficienti di Disponibilità Ruminale (CDR) di foraggi e materie prime - cuore del sistema sviluppato in Dell’Aventino - permettono di garantire la massima efficacia delle fonti minerali per la flora ruminale.Più il CDR risulta elevato e più la fonte minerale utilizzata sarà disponibile ed efficiente per l’ecosistema ruminale.Basti pensare, ad esempio, che se più dell’80% del fosfatomonocalcico risulta disponibile per i microorganismi del rumine, la disponibilità si riduce al 5% soltanto per il fosfato bicalcico.

L’obiettivo di questo nuovo passo nella conoscenza della nutrizione macrominerale è di massimizzare il CDR dei minerali per massimizzare la crescita microbica e la digestione della fibra.Ciò permette di valorizzare al massimo la sostanza secca ingerita ed ottenere il massimo di energia e di proteina digeribile della razione.

Il Mineral Nutrition System, massimizzando l’efficienza dell’integrazione minerale, permette all’alimentarista di valutare e perfezionare l’integrazione macrominerale soddisfacendo completamente i fabbisogni del ruminante e della microflora ruminale.Conoscere meglio i fabbisogni ad es. della vacca e del suo ecosistema ruminale significa spesso poter ridurre gli apporti evitando inutili sprechi, ancorchè dannosi per l’ambiente (si può arrivare per alcuni minerali fino al 20% di riduzione).Il Sistema Minerale Netto nutre correttamente l’animale, il Sistema Minerale Flora garantisce i nutrimenti necessari allo sviluppo della microflora ruminale: gli apporti qualitativi e quantitativi della razione così calcolati limitano gli sprechi e le escrezioni nell’ambiente dei minerali non digeriti, i fabbisogni sono soddisfatti e le performances degli animali garantite.

Stefano Albanese

E’ spesso presente un complesso gioco di antagonismi fra minerali che ne riduce la biodisponibilita. Tale gioco di interazioni viene co-munemente rappresentato con la ruota di Dyer in cui le punte delle frecce rappresentano l’antagonismo fra minerali presenti a livello degli alimenti somministrati.Come è possibile vedere, i processi di antagonismo sono numerosi e, spesso, reciproci (punta della freccia contro punta dell’altra frec-cia) rendendo problematica la supplementazione degli alimenti.

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Sottoi riflettori

Allevatori, rivenditorie personaggi di successo alla ribalta

Massima qualità e miglioramentogenetico, gli ingredienti giustiTra Cancello e Arnone e Carinola (CE), anche l’Az. Agr. Migliaccio Gioacchino contribuisce ad esaltare un’eccellenza di questo territorio

Il Dott. Gioacchino Migliaccio, Pasquale Migliaccio (Collaboratore Commerciale Dell’Aventino) e il Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager Dell’Aventino).

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“Don Gioacchino” come si usa da queste parti in segno di rispetto) a proseguire il lavoro del papà prematuramente scomparso.Tra le attività rilevanti di quest’impresa all’inizio vi era la coltivazione dei cereali e delle leguminose, attività all’epoca fondamentale se si analizza l’importanza che i cereali rivestivano in una nazione “fiaccata” dalla seconda guerra mondiale.Ad un certo punto la svolta, come ricorda il Dott. Migliaccio: “Man mano che si diffondeva il benessere economico decidemmo di investire sulle bufale diminuendo la nostra attenzione verso le colture; dall’esiguo numero di 60 capi in lattazione in possesso di papà, decidemmo di attuare un rapido incremento fino a 600 capi”.Se all’inizio - con questo nuovo patrimonio zootecnico - a prevalere era l’aspetto della consistenza, da svariati anni

I riflettori di Zoo-Zoom si accendono su una grande realtà in provincia di Caserta, situata in una zona di elezione della Mozzarella di Bufala. Sorta nel dopoguerra, l’azienda Migliaccio negli anni Sessanta vede subentrare al timone il Dott. Gioacchino (Medico Veterinario chiamato da tutti i suoi collaboratori

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massimizzare gli effetti del benessere animale, tematica quest’ultima molto sentita in azienda.Alla domanda “Don Gioacchino, come vede il futuro?” senza esitazione la risposta arriva decisa: “Qualità totale! Già da 7-8 anni ho detto stop all’ampliamento del parco animali e - grazie alla visione anche dei miei figli - i fari sono puntati sul miglioramento genetico. La pratica della fecondazione artificiale, oltre a portare un indubbio miglioramento genetico, rappresenta - a conti fatti - anche un risparmio di costi rispetto all’accrescimento dei torelli aziendali per la monta naturale.L’inseminazione strumentale è inoltre anche un importante metodo per favorire la destagionalizzazione dei parti aziendali, importante per far in modo che quest’ultimi si concentrino nei periodi di maggior richiesta di latte e di mozzarella Dop”.Tutti i foraggi utilizzati sono prodotti in azienda: mais insilato come coltura primaverile, insilato di loietto e orzo come coltura autunno-invernale, medicai e fieni polifiti da terreni nei quali prima di condurre al pascolo gli animali viene effettuato un “ricaccio” naturale.Per le bufale in accrescimento e in asciutta, infatti, il pascolo risulta sempre di grande vantaggio: gli animali ne beneficiano dal punto di vista del tono muscolare e della resistenza al prolasso nel momento del parto oltre ai benefici che si ottengono a livello podale.Tali aspetti sono molto ben conosciuti dal Dott. Nicolino Beatrice (Agronomo ed Area Manager Dell’Aventino) e dal Dott. Cristiano Chiappa (Tecnico Alimentarista Dell’Aventino) che da diversi anni seguono con estrema attenzione questa importante realtà insieme a Pasquale Migliaccio, collaboratore commerciale Dell’Aventino e nipote del Dott. Gioacchino.Oltre a quanto sopra detto, da un punto di vista alimentare è stato scelto un mangime personalizzato Dell’Aventino realizzato con materie prime nobili e nei gruppi più produttivi vengono utilizzati anche mais fioccato e soia fioccata.Enrico Migliaccio, l’altro figlio di Don Gioacchino, si lascia andare anche a qualche considerazione su mercati e prodotto: “Il momento è critico ma la mozzarella si vende

ad orientare le scelte sul fronte allevamento è la genetica, al fine di migliorare sia la quantità che la qualità delle produzioni.Oggi il patrimonio bufalino complessivo ammonta a circa 1200 capi (di cui 600 in lattazione) e da esso deriva la materia prima destinata ad un caseificio aziendale (in comproprietà con altri soci) che rappresenta un altro fiore all’occhiello di questa rinomata attività imprenditoriale.In quest’azienda si sperimentano anche energie alternative come sottolinea con orgoglio Fabio Migliaccio, figlio di Don Gioacchino: “Teniamo anche a limitare il nostro impatto sull’ambiente e trasformiamo le deiezioni in una preziosa risorsa energetica grazie ad un moderno impianto con centrale a biogas”.L’azienda oggi si sviluppa su una superficie di circa 200 ettari coltivati a foraggi. Durante il periodo primavera-estate le bufale che non vengono munte sono gestite con il pascolo, all’interno di un programma finalizzato a

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La prima foto ad un nuovo arrivato nelle stalle Migliaccio.

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Pasquale Migliaccio (Collaboratore Commerciale Dell’Aventino), il Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager Dell’Aventino) e il giovane Enrico Migliaccio davanti alle storiche arcate dell’Azienda.

comunque tantissimo: questa è una zona che ha lavorato nel tempo con professionalità e, in proiezione futura, ciò rappresenta un punto di forza per il comparto. Qui si sconfigge anche qualche convinzione legata alla crisi e con la qualità si cerca di fronteggiare il potere della Grande Distribuzione che mira a standardizzare i consumi”.Prima di chiudere questa intervista, Don Gioacchino non risparmia una frecciatina alle istituzioni politiche e della filiera che sembrano non favorire un virtuoso percorso di trasparenza e tracciabilità: “Considerando che molta della produzione di quest’area viene destinata all’estero, spero che maggiori attenzioni vengano poste sul tema della tracciabilità, in particolare quella regionale del prodotto Dop. Chi lavora con la mozzarella a Denominazione d’Origine Protetta si aspetta che vengano messe in atto tutte le azioni possibili a tutela di questa eccellenza alimentare”.L’auspicio del Dott. Gioacchino Migliaccio, come quello di Zoo-Zoom del resto, è che alla fine la Mozzarella di Bufala Campana Dop contribuisca ogni giorno di più alla creazione di quel Made in Italy tanto famoso nel mondo.

Notabene In ogni numero

i principali appuntamenti del periodo per esseresempre aggiornatie al passo con i tempi.

Manifestazioni e date sono desunte, al momento della stampa di questo numero di Zoo-Zoom, da siti internet e da materiale diffuso dalle singole organizzazioni.

APRILE 2014• FIerA AgrIcoLA - 10a edIzIone Polo Fieristico, Pastorano (CE) Uscita A1 Capua, 24-27 aprile

• MoSTrA InTerregIonALe deL cenTro SUD deLLe rAzze BrUnA e FrISonA Foro Boario, Martinafranca (TA), 25-27 aprile

• cAvALLI A roMA SALoNE INTERNAZIoNALE DELL’EQUITAZIoNE E DELL’IPPICA Fiera di Roma, 25-27 aprile

• 65a FIerA InTernAzIonALe deLL’AgrIcoLTUrA e deLLA zooTecnIA IN CONTEMPORANEA A • cUnAvISUd FIERA NAZIoNALE DELLE ATTIvITà CUNICoLE, AvICoLE, SPECIE MINoRI Quartiere Fieristico, Foggia, 30 aprile-4 maggio

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Stand 182-183

Stand 1-2

Corner all’interno dello stand ANCI(Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani)

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L’esperienzapositiva

Massaro&C.,

Girasole&Giampietruzzi,

F.lli Natuzzi

Santeramo in Colle (Ba)

Murgia, a Santeramo in colle (Ba) tre esempi virtuosiCi troviamo ad un’altitudine di circa 500 metri, nella Murgia barese, con un particolarissimo paesaggio che fa da contorno ad allevamenti di grande qualità.Quella dell’agro-zootecnia da queste parti è una pratica diffusa; si pensi che per secoli l’economia murgiana si è fondata sulla pastorizia e sull’agricoltura e fino al XIX secolo è stato presente il latifondo, caratterizzato da grandi estensioni territoriali possedute da ricche famiglie che vi praticavano un’agricoltura estensiva, dovuta anche alla limitata disponibilità di acqua. In quest’area vocata operano le tre realtà protagoniste di questo articolo; con esse l’Azienda Dell’Aventino ha instaurato solidi rapporti, garantiti anche dal preciso lavoro dell’Agente di Zona Nicola Defilippis e dalla supervisione tecnico-commerciale del Dott. Stefano Albanese (Area Manager e Product Manager Ruminanti).

Az. Agr. Massaro&c.,l’alimentazione al topIl sig. Giuseppe Massaro racconta la sua esperienza, in una realtà che lavora con 40 capi in lattazione di razza frisona. L’inizio dell’attività risale al lontano 1985; il latte viene conferito ad uno dei più rinomati caseifici della zona per la produzione di fiordilatte, caciocavalli ed altre sfiziosità casearie murgesi. Nell’azienda Massaro&C. è stato previsto un mangime personalizzato Dell’Aventino, formulato con materie prime nobili, con soia a vista e mais fioccato ma l’esperienza positiva di questa realtà va individuata nel tipo e nella tecnica di alimentazione: infatti le vacche sono alimentate con auto-alimentatore e fieno secco di graminacee. Si tratta di un “pasto” molto simile a ciò che è previsto dal disciplinare adottato per la realizzazione del Parmigiano Reggiano. L’azienda è a conduzione familiare, il sig. Giuseppe è coadiuvato nel duro lavoro giornaliero dalla moglie, la sig.ra Francesca Girasole. Come gran parte degli allevatori, è preoccupato dalla “battaglia sul prezzo” del latte. Ci si augura che nell’attività la forbice tra

costo delle materie prime e il prezzo del latte, che al sud assume valori veramente critici, consenta di praticare una decorosa attività imprenditoriale. Si vivono questi giorni con la speranza che da luglio si possa prendere qualche centesimo in più per litro di latte. E’ dura ma l’ottimismo è d’obbligo. Il sig. Giuseppe sta pensando di incrementare il numero dei capi, mettere un toro in stalla e iniziare la vendita dei vitelli da carne. Presto, come da normativa europea, verrà meno il vincolo delle quote latte e l’aumento della produzione consentirebbe all’azienda Massaro di affrontare al meglio il futuro.

Az. Agr. girasole&giampietruzzi,il coraggio premiatoZoo-Zoom prosegue il viaggio nella Murgia visitando l’azienda gestita da trent’anni dal sig. Pasquale Giampietruzzi che ha seguito le orme del papà Paolo. Questa realtà è giunta al 50° anno di attività e nel tempo, specie negli ultimi decenni, si è sviluppata anche per quanto riguarda le strutture che allo stato attuale ospitano circa 100 capi, di cui 50 vacche in lattazione oltre ad un centinaio di pecore.

Il sig. Giuseppe Massaro tra Nicola Defilippis e il Dott. Stefano Albanese (rispettivamente Agente di Zona e Product Manager Ruminanti) davanti all’auto-alimentatore dell’Azienda Agricola Massaro&C.

Il sig. Pasquale Giampietruzzi tra il Dott. Stefano Albanese e Nicola Defilippis. Sullo sfondo l’auto-alimentatore aziendale per la sommi-nistrazione del “premio” alle vacche più produttive.

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La particolarità che piace evidenziare in questo articolo è che sei anni fa l’azienda era in procinto di chiudere i battenti; la svolta è stata quella di acquistare una piccola cisterna per il trasporto diretto del latte ad un noto caseificio di Acquaviva della Fonti che con questa preziosa risorsa realizza le pregiate eccellenze casearie di questa zona. Tale esclusivo rapporto di fornitura richiede che il latte abbia una qualità sempre elevatissima e soprattutto costante per garantire la costanza nella lavorazione e nelle produzioni finali. Quindi, un’esperienza positiva di una azienda tesa al “rilancio” con una elevata qualità, che ha fatto anche del tipo di alimentazione dei capi un punto di forza: carro unifeed e auto-alimentatore per premiare le vacche più produttive. Il mangime Dell’Aventino Personal Girasole&Giampietruzzi è un prodotto in farina, formulato con materie prime nobili a vista e viene affiancato ad un “premio” composto da mais e soia fioccati e semi di lino estrusi che, come si diceva, viene somministrato con l’auto-alimentatore. Anche quest’azienda è a conduzione familiare, il sig. Pasquale la gestisce insieme alla moglie, la sig.ra Maria Girasole. E’ interessante evidenziare la storia recente di questa impresa: l’aver “rilanciato” la struttura e il business puntando su investimenti e produzioni qualitativamente molto alte deve essere di esempio per moltissimi allevatori. Un dinamismo confermato da alcune recenti scelte fatte per migliorare ulteriormente la qualità; nella mandria sono stati inseriti dieci capi di razza Montpellier e Pezzata Rossa Austriaca mentre le restanti sono tutte frisone. La struttura colpisce anche per la sua essenzialità: nella Murgia infatti i vincoli paesaggistici impongono costruzioni molto basse e poco impattanti, con suggestivi muri a secco ed edifici inseriti nell’ambiente con bassissimo impatto.

Az. Agr. F.lli natuzzi,il latte che ha fatto stradaSempre a Santeramo in Colle, Zoo-Zoom visita quest’azienda ufficialmente attiva dal ’97 con questo nome e gestita oggi da Erasmo, Leonardo e il giovane Donato Natuzzi, ora studente all’Università di Bari e che presto sarà Dottore in Medicina veterinaria. Come capita sovente in questo settore si tratta di una storica realtà ereditata dal capostipite sig. Donato Natuzzi. Il sig. Erasmo illustra l’allevamento e si sofferma sull’alimentazione: “Il patrimonio zootecnico si attesta attorno ai 180 capi, di cui 90 in lattazione, tutti di razza frisona. Viene utilizzato un carro unifeed e l’alimentazione è composta da un Nucleo Personalizzato Dell’Aventino, realizzato con materie prime a vista che viene somministrato in abbinamento alla farina di mais”. L’esperienza positiva, in questo caso, risiede nel rapporto consolidato con Granarolo, partner d’eccezione al quale viene consegnata gran parte dell’ottimo latte prodotto. Una parte della produzione, però, viene trasformata nel caseificio aziendale per realizzare fiordilatte, ricotta, caciocavalli ed altre eccellenze alimentari pugliesi. Rispetto al passato, i fratelli Natuzzi hanno scelto di ridurre il numero dei capi in lattazione e di concentrarsi sul miglioramento genetico finalizzato alla qualità delle produzioni.Per diversificare, l’azienda è attiva anche nel settore ovino. Il parco animali, infatti, si completa con circa 400 pecore ed anche nel settore ovino viene perseguita la politica della massima qualità con risultati di rilievo.

Stefano Albanese e Nicola Defilippis tra il giovane Donato, il sig. Erasmo e il sig. Leonardo Natuzzi nella moderna struttura dell’Az. Agr. F.lli Na-tuzzi di Santeramo in Colle in provincia di Bari.

Ottima alimentazione e benessere animale: caratteristiche distintive dell’azienda dei F.lli Natuzziper ottenere un prodotto ai massimi livelli.

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Noi&VoiA domandarispondiamo

Volete saperne di più su un argomento che vi sta a cuore? Intendete soddisfare una curiosità? Inviateci i vostri quesiti per e-mail all’indirizzo [email protected] oppure per posta a Redazione Zoo-Zoom c/o Dell’Aventino Srl S. U., S.P. Pedemontana 8, 66022 Fossacesia (CH). Esperti e studiosi del settore saranno lieti di rispondervi dalle colonne di questa rubrica.

D. All’inizio del periodo di lattazione il grasso nel latte ottenuto dalle mie bufale risulta sempre basso; è auspicabile l’utilizzo di grasso by-pass?(Franco G. - S.Maria la Fossa, prov. Caserta)

R. Spesso, soprattutto ad inizio lattazione, è abitudine radicata negli allevatori di aumentare la densità energetica della razione con l’utilizzo di grassi by-pass, al fine di aumentare il tenore lipidico del latte che risulta tendenzialmente basso.Questa tecnica, però, non sempre determina l’incremento del titolo lipidico, ma esplica un effetto positivo solo sulla quantità di latte prodotto. Infatti gli effetti che scaturiscono dal loro impiego dipendono dalla fase della lattazione e dalla condizione metabolica degli animali in quanto il latte deve soddisfare le esigenze del vitello e deve - quindi - contenere un’ottimale e bilanciata composizione acidica del grasso. I trigliceridi ematici passano nel latte (elevandone quindi il tenore in grasso) in misura proporzionale al tenore delle componenti lipidiche del sangue che a loro volta sono influenzate dalla copertura dei fabbisogni energetici. L’aumento del tenore lipidico del sangue normalmente si verifica dopo la metà della lattazione, periodo nel quale s’innalza l’insulina e aumentano i trigliceridi nel sangue, in quanto i fabbisogni risultano generalmente coperti. Per tali motivi ad inizio lattazione l’impiego di grassi by-pass induce un effetto favorevole sulla produzione in considerazione del fatto che va a colmare eventuali deficit energetici mentre successivamente determina un incremento del titolo di grasso nel latte.Ovviamente l’effetto che essi espletano dipende anche dal livello produttivo dei capi: di solito i soggetti maggiormente produttivi beneficiano dell’aggiunta dei grassi in razione incrementando la produzione mentre per quelli meno produttivi si assiste ad un aumento del grasso nel latte.L’impiego dei citati grassi by-pass - che, ricordo, sono grassi saturi che come tali non vengono utilizzati a livello della microflora ruminale ma transitano a livello intestinale dove sono immediatamente disponibili per l’animale - permette di:1) massimizzare l’uso dei foraggi;2) favorire la persistenza della curva di lattazione;3) ridurre le perdite di peso;4) limitare - a parità di densità energetica - il tenore in amidi che determinano ingrassamento e accorciamento della lunghezza della lattazione.E’ necessario rimarcare che un eccesso di amido e zuccheri solubili non garantisce un mantenimento dell’acidità del latte determinando ripercussioni negative sulla caseificazione.

Risponde il Dott. Cristiano ChiappaLaureato in Scienze della Produzione Animale

presso l’Università degli Studi della Basilicata, si è inoltre specializzato in Alimentazione Animale

presso l’Università degli Studi di Napoli.In Dell’Aventino dal 2010, svolge il ruolo di Tecnico Alimentarista.

D. Quali le motivazioni che determinano la scelta della doppia mungitura per le bufale? (Antonio P. - Colliano, prov. Salerno)

R. La composizione chimica del latte è influenzata - tra le tante cose - dal razionamento, dallo stadio di lattazione e dal numero di mungiture praticate: rispetto a bufale munte una sola volta al giorno, le bufale in doppia mungitura presentano nel loro latte un tenore lipidico più elevato insieme ad una maggiore quantità prodotta. Ciò si verifica in quanto i capi, entrando due volte in sala mungitura, ricevono una quantità doppia di concentrato. Per contro, il tenore proteico nel latte ottenuto da bufale munte una sola volta al giorno risulta invece molto simile.A parità di cellulosa grezza, le razioni con più foraggio determinano una minore produzione di latte e un lieve miglioramento del tenore proteico che dipende dalla minore produzione in singola mungitura (diluizione). A parità di foraggi somministrati, all’aumentare del tenore in cellulosa diminuisce la produzione e il tenore in grasso del latte. Ciò dimostra che più basso è il valore energetico dei foraggi, minore dovrà essere il loro impiego; in caso contrario verrà penalizzata la potenzialità produttiva dei soggetti.

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Le premesse per il 2014 lasciavano intendere una diminuzione dei prezzi dei cereali. Due fattori su tutti importanti: il ripristino delle scorte mondiali e la minore crescita della domanda dei Paesi emergenti.Difficile dire oggi se sarà possibile confermare tale an-damento visti gli ultimi dati USDA del 31 marzo 2014. La crisi ucraina sta ponendo le condizioni per un rialzo dei prezzi dei cereali nel breve periodo limitando l’offerta dai Paesi con maggiore disponibilità e rendendo plausibili spinte speculative da altre origini. Anche il weather mar-ket Usa è sempre in agguato con le difficili condizioni degli stati centrali, (grandi produttori di grano, alle prese con mesi freddi, poco piovosi e con molto vento). Per questo potrebbe essere necessario prepararsi a fronteggiare un mercato tendenzialmente rialzista.Come al solito sarà però la soia il prodotto agricolo che potrà riservare le maggiori sorprese nei prossimi mesi. La bilancia commerciale statunitense ha completamente stravolto le stime iniziali con vendite ed esportazioni al disopra delle disponibilità. Vanificato il buon raccolto 2013 oggi non solo si prospettano i rischi di stock finali troppo bassi (vedi 2013) ma addirittura ci si affida alla speranza di “riacquisto” di merce sudamericana da parte degli USA.

In lineacon il

mercatoRubrica dedicata al mercato delle materie prime, con un breve accenno alla situazio-ne dei prezzi dei principali prodotti della trasformazione zootecnica

consigli per gli acquisti...

Situazione Ucraina:i veri pericoli per il prossimo mercato dei cereali e semi oleosiLe vicende geopolitiche che stanno investendo tutta l’area dei Balcani sono ormai sotto i riflettori da mesi e nulla sarebbe interessante aggiungere se non una conclusione tanto scontata quanto realistica: la Crimea è ormai “cosa” russa. Altrettanto scontato è ripetere quanto questi Paesi siano importanti nel definire i flussi ed i prezzi del mercato internazionale: Russia e Ucraina valgono il 10% della produzione mondiale di grano e, dopo gli Usa, sono i primi Paesi per export del mais. A riguardo le produzioni sono ancora “relativamente” limitate (solo 40 milioni di tonnellate) ma crescono a ritmi vertiginosi di 10 milioni/anno. Sicuri del loro potenziale, nell’ottobre 2013 Russia, Ucraina e Kazakhstan hanno anche sottoscritto un accordo di cooperazione per il commercio estero dei cereali che prevede la costituzione di un pool unico decisionale che valuti e veicoli le richieste di acquisto dei Paesi terzi al fine di limitare la loro competizione interna e massimizzare (o veicolare) le fluttuazioni del mercato internazionale.Poi sono arrivate le tensioni geopolitiche tra Ucraina e Russia ed i riflessi sui listini nazionali ed internazionali, così come sul mercato reale, non si sono fatti attendere, alimentando un rialzo generalizzato dei prezzi di circa il 10% rispetto alle quotazioni dei primi due mesi del 2014.Le perplessità sulle operazioni logistiche dei porti ucraini e russi, le paure sulle mancate esecuzioni ed una maggiore richiesta su mercati alternativi sia continentali che di oltreoceano hanno spinto al rialzo il MATIF francese ed il monumentale CBOT. In realtà di problemi reali non se ne sono visti e treni e navi hanno continuato regolarmente a circolare all’interno sia dell’entroterra ucraino che in Crimea.Ma effettivamente i rischi per il mercato dei cereali sono dietro l’angolo se si guarda la situazione dal punto di vista finanziario. Innanzitutto il crescente ostacolo al credito, conseguenza soprattutto di un minore finanziamento delle banche straniere sul sistema di liquidità interno. La mancanza concreta di accesso alla liquidità necessaria potrebbe rallentare o diminuire le operazioni di semine primaverili che, come tutti sappiamo, vanno finanziate.In secondo luogo, ma non meno importante, la svalutazione della moneta locale: questo causa un rallentamento delle vendite (se non in valuta estera), ed un maggiore rifugio nei beni materiali (l’agricoltore tiene la merce in magazzino piuttosto che i soldi in banca!). La conclusione potrebbe essere questa: è vero che in fin dei conti nessun problema strutturale ha intralciato le operazioni di esportazione programmate né si sono visti storni contrattuali per opinabili “cause di forza maggiore”, ma è altrettanto vero che da qui a poco i trader maggiormente coinvolti (da Cargill a Bunge o Dreyfus) potrebbero non avere merce da acquistare e quindi da rivendere.

Rapporto USDA del 31 marzo 2014:stime disponibilità e previsioni

di semine 2014L’importante appuntamento del 31 marzo da parte dell’U-nited States Department of Agriculture (il più autorevole riscontro numerico del settore per ciò che riguarda le stime di produzione, le vendite e gli stoccaggi) ha in breve evidenziato che:grano: rimanenze finali inferiori al 2013 ed alle iniziali previsioni di dicembre; previsioni di semine in linea con quanto fatto nel 2013. Conferma dei prezzi al rialzo. Mais: rimanenze finali alte, tra le maggiori degli ultimi trent’anni, ma inferiori alle precedenti stime. Previsioni di semine in calo. Prezzi stazionari.Soia: le rimanenze sono identiche al 2013, ma dimez-zate rispetto alle stime iniziali. Vendite e consumi han-no eroso le maggiori produzioni del 2013. Semine in aumento rispetto al 2013 ma resta forte incertezza sui prossimi raccolti. Tendenza al rialzo dei prezzi anche per la prossima campagna.

Dott. Giovanni Aruffo Dopo la laurea

ha frequentato master e corsi di alta specializzazione

nell’ambito delle tematiche caratterizzanti

la filiera cerealicola. Dal dicembre 2012

è in Dell’Aventino ed è Responsabile Esecuzione

Acquisti e Logistica

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A rigordi legge

Come essere informatie districarsi tra normee regolamenti

Dott. Antonio De MattiaResponsabile Amministrativo

Dell’Aventino

Apprendistato, nuove e interessanti regoleAl fine di favorire l’ingresso di giovani nelle attività economiche ed aziendali, recentemente sono state apportate sostanziali modifiche all’istituto dell’apprendistato, le quali - semplificando alcune regole - rendono più interessante l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro.Sinteticamente sono queste le principali semplificazioni normative:1 - Cancellato l’obbligo della stabilizzazione (scompare cioè l’obbligo di assunzione al termine del periodo di apprendistato);2 - Abolita la necessità in forma scritta del piano formativo;3 - Concessa la possibilità - e non più l’obbligo - di integrare la formazione professionalizzante dell’apprendista con l’offerta formativa pubblica.

Sicuramente positive le ricadute, ad esempio, sulle attività agro-zootecniche e le rivendite agrarie, che rappresentano comparti trainanti della nostra economia. Questi “campi”, anche se caratterizzati da un lavoro molto faticoso, possono riservare numerose soddisfazioni e possono offrire ai giovani una valida opportunità d’inserimento lavorativo; inoltre consentono di tenere vivo e di accrescere il patrimonio di conoscenze maturato nella gestione di una determinata attività familiare.

Per un approfondimento dell’argomento, vedasi lo specchietto a lato tratto da “Il Sole 24 Ore”.

Antonio De Mattia

Norma di riferimentoLa disciplina generale è contenuta nel testo unico dell’apprendistato (decreto legislativo 14 settembre 2011, n.167), il quale, tuttavia, rimette la regolamentazione di questa tipologia di contratto ad accordi interconfederali ad hoc ovvero ai contratti collettivi di lavoro stipulati a livello nazionale da associazioni di datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

CaratteristicheL’apprendistato è un contratto di lavoro subordinato che è finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani. In ragione di questa finalità il datore di lavoro ha l’obbligo di provvedere alla formazione dell’apprendista.

TipologieIl legislatore ha previsto tre tipologie di apprendistato:• l’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, destinato a soggetti tra i 15 e i 25 anni, può avere durata massima fino a 3 anni o 4 anni in caso di diploma quadriennale;• l’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, destinato ai soggetti tra i 18 e i 29 anni, può avere durata massima fino a 3 anni o 5 anni per i profili dell’artigianato;• l’apprendistato di alta formazione e di ricerca destinato ai soggetti tra i 18 ei 29 anni e la cui durata massima è stabilita dalle Regioni.

RecessoE’ importante ricordare che, data la natura di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, è possibile recedere dal contratto di apprendistato per giusta causa o giustificato motivo anche prima della scadenza secondo le regole generali in tema di licenziamento eccezion fatta per il momento esclusivo del periodo formativo, al termine del quale il datore può recedere senza dover fornire alcuna motivazione ma con obbligo del preavviso.

AgevolazioniIl datore di lavoro versa, in via generale, contributi pari all’11,61% della retribuzione e può dedurre le spese e i contributi dalla base imponibile Irap. Inoltre gli apprendisti possono essere inquadrati fino a due livelli contrattuali sotto quello di riferimento e non rientrano nel computo dei dipendenti per determinate finalità.

Fonte ‘Il Sole 24 ore”, 22 marzo 2014

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Areamarketing

Studi, analisi, ricerchee consigli per puntare sempre più in alto

Interessanti esperienze nell’ambito del Social Media Marketing si affacciano in alcune regioni d’Italia, Lombardia in particolare, a supporto e a vantaggio di allevatori ed agricoltori.Il tema diventa sempre più “caldo”, tant’è che è stato molto dibattuto in occasione di diversi convegni ed anche all’ultima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte di Cremona nella quale sono stati presentati diversi progetti.Oggi presentare e promuovere l’impresa agricola usando i Social Media vuol dire entrare in contatto con altre imprese, con clienti, con fornitori ed istituzioni in modo più semplice e sicuramente incisivo. E’ in atto un repentino cambiamento nel modo di comunicare e di trasmettere informazioni e conoscenze.Soprattutto sono cambiati i modi in cui si formano le nostre opinioni, si maturano le nostre decisioni, si promuovono certi prodotti e si effettuano determinati acquisti.Sempre più spesso - di fatto - vengono saltati gli intermediari e si passa direttamente dal produttore al consumatore.Oltre ad un buon sito internet certamente i Social Media come Facebook, Twitter, Youtube possono generare velocemente effetti reali sull’economia di un territorio. Anche piccole realtà imprenditoriali (si pensi a produttori di tipicità, agriturismi o caseifici) possono mettersi alla ribalta perché probabilmente gran parte dei clienti facenti parte di un “mercato obiettivo” utilizzano tali media e li sanno approcciare con estrema facilità.Agricoltura, Allevamento, Trasformazione e Agriturismo sono alcuni tra i settori che maggiormente possono trarre vantaggio da un approccio cosiddetto 2.0, anche considerando come il ricambio generazionale della classe lavorativa in questi settori stia avvenendo con giovani intraprendenti inclini all’uso di smartphone, tablet, etc.Oggi certamente è più pregnante e crescente la domanda di

prodotti locali e di qualità, specie per rafforzare il legame di produttori e consumatori ad un determinato luogo.S’intravedono interessanti segnali di sviluppo nelle forme di marketing del territorio: si pensi ad esempio a come, attuando sinergie tra allevatori/trasformatori/agricoltori potrebbero essere veicolati attività e prodotti legati a Marchi di qualità, Enti Parco, settori promossi ad hoc dalle Camere di Commercio a sfondo tipicamente agricolo e agroalimentare.Certo, alla stessa maniera di servizi “a terra”, anche in questo caso si parla di infrastrutture in rete ed il mondo dell’associazionismo, delle organizzazioni dei produttori insieme alle organizzazioni politiche preposte, dovrebbero recitare un ruolo pro-attivo a supporto delle categorie citate.Alcune aree del centro sud Italia sono più svantaggiate da un punto di vista geografico e infrastrutturale ma certamente i nuovi strumenti multimediali hanno il potere di abbattere le criticità. Come già anticipato, a Cremona sono state presentate interessanti iniziative e si è mostrato come le APA di diverse province lombarde facciano già molto uso di piattaforme on-line (analisi del latte, abbinamenti ai dati rilevati in azienda, invio per competenza all’AIA ed ai singoli allevatori).

Contestualmente vengono anche generati “sms” di allarme agli allevatori in caso di dati “critici” e vi è un regolare scambio di e-mail con utenti (tecnici e allevatori).Oggi l’utilizzo di smartphone consentirebbe ai tecnici di operare al meglio in ogni area, in virtù dei cambiamenti in atto.In Lombardia lo scenario che si presenta nell’utilizzo dei Social Media è molto interessante, anche in virtù delle tante attività previste

per EXPO 2015, molte incentrate al rilancio di una particolare agricoltura

collinare e pedemontana.

Sulla scia di tali esperienze, le associazioni di allevatori del centro-sud Italia, lavorando ad esempio su aggregazioni (contatti, APA, tecnici, associati, clienti) e tipicità (territorio, cultura, tradizioni e conoscenze), potrebbero incentivare il deciso ingresso nel mondo del Social Media Marketing e generare così un veicolo di promozione di aziende e prodotti di un determinato territorio, nella certezza che mettendo “a sistema” i rapporti di filiera secondo una logica unitaria e socialmente valida si renda maggiormente visibile la qualità dei nostri allevamenti e i relativi prodotti.

Gianluca Ricciuti

Gianluca RicciutiLaureato in Architettura

è Responsabiledella Comunicazione e

del Marketing Operativoin Dell’Aventino

Social Media Marketinge comunicazione digitale, un’area di innovazione anche per allevatori e agricoltori

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Vita d’aziendaFilo diretto tra Dell’Aventino ed i suoi collaboratori

Per il 2° anno consecutivo, all’Università di Teramo,assegnati i Premi “Paride Dell’Aventino” alle migliori tesi di laurea ad indirizzo agro-zootecnico Con l’occasione, in scena la zootecnia abruzzese tra qualità del latte e nuove opportunità di mercato

Al cospetto di un folto pubblico lo scorso 16 dicembre si è svolta a Mosciano Sant’Angelo, presso la Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali dell’Università di Teramo, la cerimonia di consegna dei Premi Tesi di Laurea “Paride Dell’Aventino” destinati ai migliori elaborati in ambito agro-zootecnico.L’evento ha avuto luogo durante un interessante convegno sul tema della Nutraceutica (argomento di grande attualità nel settore alimentare) dal titolo Qualità del latte e nuove opportunità di mercato: la Nutraceutica al servizio del “consum-attore”.Ricercatori, docenti, manager aziendali e addetti ai lavori hanno animato una giornata ricca di spunti ed osservazioni in un settore in rapida evoluzione, anche nell’ottica di un ruolo pro-attivo del moderno consumatore (di qui il

termine “consum-attore”!).Aperto dal Prof. dario compagnone, Preside della Facoltà, l’incontro si è articolato all’interno di tre aree ben distinte della filiera del latte: ricerca, nutrizione e mercato.Diversi gli argomenti trattati: la dott.ssa cecilia Mugnai e la Dott.ssa Isa Fusaro - ricercatrici all’Università di Teramo - hanno discusso di produzione, di qualità funzionali e nutraceutiche del latte bovino; il Prof. giuseppe Martino (Docente alla Facoltà di Bioscienze, che ha voluto fortemente l’incontro) ha affrontato il tema della ricerca universitaria a supporto del mondo allevatoriale abruzzese. In questa occasione sono stati presentati i primi risultati di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Abruzzo (PSR 2013 - Misura 1.2.4) sulla produzione di latte arricchito.

La folta platea composta da allevatori, studenti e rappresentanti di diverse associazioni di categoria che ha assistito all’interessante convegno.

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Dell’Aventino”, istituiti per il secondo anno consecutivo alla memoria del papà dell’attuale Amministratore dell’Azienda Dell’Aventino Mangimi.Il dott. emilio chiarappa con la tesi dal titolo Effetto dell’integrazione alimentare con semi di lino estruso sul profilo acidico di formaggi caprini e la Dott.ssa Laura Apruzzese con la tesi dal titolo Valutazione del rischio di aflatossine nella produzione di mozzarella sono risultati i due studenti premiati, selezionati da un’autorevole commissione scientifica.

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nereo dell’Aventino, Amministratore Unico dell’Azienda Dell’Aventino Mangimi, si è soffermato su temi legati alla moderna mangimistica ed alla qualità e sicurezza degli alimenti zootecnici per la produzione delle eccellenze alimentari nazionali.Nel suo apprezzatissimo e brillante intervento il Prof. nicolantonio d’orazio (Nutrizionista dell’Università di Chieti) ha relazionato sul ruolo del latte nell’alimentazione umana; spazio anche ad una nota azienda trasformatrice (Grifo Latte) con il dott. carlo catanossi che ha portato un interessante punto di vista come operatore di mercato.A conclusione degli interventi, si è tenuta una vivace tavola rotonda con gli altri principali attori della filiera del latte in Abruzzo (allevatori, commercializzatori e organizzazioni dei produttori) ed il Dott. Francesco cortesi (Direttore ARA Abruzzo) ha fatto il punto sulla realtà e sulle opportunità di un settore trainante dell’economia regionale.L’incontro, moderato dal giornalista dott. Pierpaolo di nenno, si è chiuso in bellezza con l’assegnazione dei premi Tesi di Laurea “Par ide

Nereo Dell’Aventino premia la Dott.ssa Laura Apruzzese.

L’apprezzato intervento del Prof. Nicolantonio D’Orazio, nutrizionista dell’Università di Chieti; al ta-volo dei relatori Nereo Dell’Aventino, il Dott. Pierpaolo Di Nenno (moderatore dell’incontro), il Dott. Francesco Cortesi (ARA) e il Dott. Carlo Catanossi (Grifo Latte).

Premio “Paride Dell’Aventino” consegnato al Dott. Emilio Chiarappa.

Carrellata di immagini dei relatori intervenuti: il Preside della Facoltà di Bioscienze Prof. Dario Compagnone, Nereo Dell’Aventino, il Prof. Giuseppe Martino e le Dottoresse Isa Fusaro e Cecilia Mugnai ricercatrici dell’Università di Teramo.

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Quest’anno va in scena il nostro anniversario.Dalle pagine di Zoo-Zoom, un pezzo di storia recente, vogliamo ringraziare quanti hanno condiviso questo percorso virtuoso costellato di impegno, entusiasmo, ricerca, passione.Insieme, saremo protagonisti anche i prossimi anni: più che un augurio, una certezza.