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PERIODICO DELLA ZOOTECNIA PRODUTTIVA NUMERO 16 • ANNO VIII (n° 2) • LUGLIO 2013 Stress da caldo Produzioni eccellenti e gestione manageriale: una ricetta che in zootecnia premia Adattamenti ambientali e gestione alimentare, i fattori chiave per superarlo Adattamenti ambientali e gestione alimentare, i fattori chiave per superarlo Produzioni eccellenti e gestione manageriale: una ricetta che in zootecnia premia Stress da caldo

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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I V A

NUMERO 16 • ANNO VIII (n° 2) • LUGLIO 2013

Stress da caldo

Produzioni eccellentie gestione manageriale:una ricetta che in zootecnia premia

Adattamenti ambientali e gestione alimentare,i fattori chiave per superarloAdattamenti ambientali e gestione alimentare,i fattori chiave per superarlo

Produzioni eccellentie gestione manageriale:una ricetta che in zootecnia premia

Stress da caldo

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Gentili Lettrici e Gentili Lettori,l’anno in corso prosegue tra incertezze e difficoltà. Ognuno di noi s’imbatte nelle preoccupazioni che il panorama economico-sociale quotidianamente ci presenta.Non proprio uno scenario ideale, soprattutto per chi vuole “fare impresa” oggi in Italia. L’Istat segnala per il secondo anno consecutivo un calo costante dei consumi alimentari; segno che la crisi che attanaglia le famiglie italiane è arrivata in settori primari che sono generalmente considerati anticiclici.Cosa fare in questo contesto assai critico? In Dell’Aventino tutti concordiamo sul fatto che innanzitutto vanno perseguiti sempre e comunque gli obiettivi strategici individuati da tempo. Certamente però vanno riconsiderate le tattiche di breve periodo. Uno degli obiettivi strategici su cui si fonda la Dell’Aventino Mangimi è quello di essere un punto di riferimento per gli allevatori del centro-sud Italia, del settore latte in particolare (bovino, bufalino e ovino). Nella sostanza vuol dire:• affiancare gli allevatori che producono eccellenze alimentari

fornendo loro il supporto agro-zootecnico con l’intento di ottenere risultati costanti nell’arco dell’anno;

• contribuire a massimizzare la gestione economica della stalla (più ricavi e meno costi);

• fornire le ultime conoscenze nell’ambito del benessere animale;

• concorrere ad esaltare la “qualità delle produzioni”.In questo numero riportiamo casi emblematici di successo di nostri clienti che ci inorgogliscono e ci fanno comprendere che la strada intrapresa è quella giusta. Per poter essere sempre “un passo avanti” e per poter rispondere alle esigenze della Clientela, i nostri Agenti, ma soprattutto i Tecnici, impegnano tempo e risorse per aggiornare le loro conoscenze e per scambiare esperienze anche al di fuori dell’ambito aziendale. Nello specifico crediamo molto nell’interscambio di conoscenza tra azienda e università: oggi è indispensabile ad entrambe per crescere e migliorare. Dell’Aventino da anni collabora con le più prestigiose università italiane del settore agro-zootecnico.Con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ad esempio, partecipiamo ad un progetto coordinato dal Prof. Masoero sulla calibrazione delle curve NIR per la valutazione della composizione aminoacidica delle materie prime e dei mangimi; con la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli, con il Prof. Zicarelli in particolare (vera autorità mondiale del settore bufalino), eseguiamo test ed approfondimenti scientifici su nuove forme di alimentazione; con la Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Teramo, in particolare con il Prof. Giuseppe Martino, sviluppiamo studi sulle filiere del latte e della carne. E soprattutto teniamo a costruire “ponti” di sapere tra mondo aziendale e mondo accademico. Ad esempio lo scorso 5 luglio si è svolta in Azienda un’importante giornata formativa con la partecipazione di una qualificata platea di tecnici, alimentaristi, veterinari, clienti allevatori, oltre alla rete di Agenti Dell’Aventino.

Con la Dott.ssa Isa Fusaro - dell’ateneo teramano - sono stati approfonditi gli effetti dello stress da caldo nelle bovine da latte e con l’occasione sono state presentate le proposte tecnico-commerciali Dell’Aventino per la stagione in corso. Un altro tassello al posto giusto del rapporto tra “chi fa e chi insegna”. Vi rimando agli articoli interni di questo numero per gli approfondimenti del caso. Ringrazio gli autori degli articoli riportati su questo numero per il loro prezioso contributo.Presentiamo infine nella rubrica “Area marketing” il restyling del nostro web-site. Ci auguriamo che rappresenti la miglior vetrina della nostra Azienda ed un mezzo in grado di aumentare la relazione con i nostri stakeholders e di far intendere loro al meglio il nostro lavoro. Spero che possiate essere veramente numerosi ad “entrare in connessione con noi”!Buona lettura.

Nereo Dell’Aventino Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl S.U.

Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag 3Innovazione e sinergia, una via giusta per il futuro

La parola al tecnico . . . . . . . . .Pag 5Lo stress da caldo nelle bovine da latte

Buone nuove ...................Pag 8 Le ultime novità in casa Dell’Aventino

Sotto i riflettori ................Pag 10• Azienda Agricola Faustini • Fattoria Maiuri

A rigor di legge ............... Pag 13Norme e regolamenti

L’esperienza positiva ........ . Pag 14 Nicola Genobile, Torrevecchia Teatina (CH)

In linea con il mercato ....... Pag 162013/14: previsioni di raccolti record per cerali e soia

Vita d’azienda ..................Pag 17Filo diretto tra Dell’Aventino e i suoi collaboratori

Noi&Voi ....................... Pag 18A domanda rispondiamo

Area marketing ............... Pag 19Ricco di informazioni e facile da consultare:è online il nuovo sito Dell’Aventino

P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA

Editore Dell’Aventino S.r.l. - S. U. 66022 Fossacesia (CH) - S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. - Fax 0872.62.00.05 www.dellaventino.it [email protected] [email protected]

Progetto grafico Sinergia Advertising - Pescara

Stampa Litografia Botolini - Rocca S. Giovanni (Ch)

Tiratura 9.000 copie

NUMERO 16ANNO VIII (n° 2)LUGLIO 2013

Dettotra noi

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Prof. Giuseppe Martino

Laureato in Medicina Veterinariaè Docente di Produzioni Animalipresso la Facoltà di Bioscienze

e Tecnologie Agroalimentari e Ambientalidell’Università di Teramo

Innovazione e sinergia,una via giusta per il futuro

I risultati di una sperimentazione sul latte vaccino esaltano il valore aggiunto della collaborazione tra pubblico e privato, tra università, istituti di ricerca, istituzioni e aziende

Gli allevatori, non solo in Abruzzo, vivono sulla propria pelle e quotidianamente la precarietà del loro lavoro; in particolare nel settore latte i modesti prezzi pagati “alla stalla”, la concorrenza estera aggressiva, i ristretti margini, le richieste mensili di latte vaccino in calo generalizzato gettano più di un’ombra sul loro futuro. Tale situazione si ripercuote anche sul prodotto trasformato e sulla produzione.Come uscire allora da quest’impasse?Occorrono doti come dinamismo, intraprendenza, progettualità per scuotersi e aprire nuovi varchi; bisogna ripensare l’azienda zootecnica e i suoi prodotti, non ultimi i processi produttivi.Puntare sulla filiera corta e la trasformazione del latte in formaggi tipici per avere un certo “valore aggiunto”, ad esempio, è una stimolante soluzione: con una oculata strategia ed opportune variazioni sul tema della tipicità si possono cogliere interessanti risultati.Oppure si può guardare oltre, osservare i nuovi trend

Primo pianoL’articolo di apertura

di consumo e notare ad esempio come i prodotti salutistici - e tra essi i cosiddetti funzionali (quelli cioè che promettono più salute con l’aggiunta di sostanze benefiche) - stanno prendendo piede.Sembrano mercati presidiati quasi esclusivamente dai big di settore e invece unendosi in consorzi e investendo nella ricerca, anche piccole aziende possono cavalcare l’onda dell’innovazione.Lo dimostra un progetto dal titolo “Innovazione della filiera bovina da latte in Abruzzo per produzioni lattiero-casearie ad elevato contenuto salutistico ed ecocompatibile” promosso dall’Università di Teramo attraverso il Consorzio di Ricerca “Innovazione Tecnologica, Qualità e Sicurezza degli Alimenti” (IT.QSA), con sede presso l’ateneo aquilano costituito da un’aggregazione di Imprese, Università, Istituzioni di Ricerca, Enti Pubblici e Privati che operano sul territorio abruzzese. Il Consorzio è focalizzato sul

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settore agroalimentare, con particolare riferimento alla Qualità ed alla Sicurezza degli Alimenti, al fine di sviluppare la competitività tecnologica nei territori di attinenza.Il progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Abruzzo nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013, Misura 1.2.4, vede la partecipazione dell’Università di Teramo (ente promotore e coordinatore del progetto di ricerca), l’Università di Chieti, l’Azienda mangimistica Dell’Aventino, l’Azienda Agricola Dino Rossi di Ofena (AQ), l’Associazione Regionale Allevatori d’Abruzzo (ARA), il Centro di Ricerca Regionale “CRAB” e AN.SA.PE., Società Cooperativa Agricola srl.

Nell’ottica del miglioramento e della differenziazione di prodotto, l’obiettivo generale del progetto prevede l’arricchimento del latte con importanti microelementi indispensabili per la nutrizione dell’uomo - soprattutto per le fasce più deboli - come Zinco, Selenio, acidi grassi Omega 3 e - novità assoluta - Iodio, non aggiunti in seconda battuta ma integrati nell’alimentazione delle vacche da latte.Lo Iodio è importante nella nostra alimentazione quotidiana: assicura il normale accrescimento dell’organismo ed è indispensabile per la produzione degli ormoni tiroidei che hanno un ruolo chiave nella regolazione dei processi metabolici cellulari e delle funzioni vitali.

È da tener presente che la carenza nutrizionale di Iodio rappresenta uno dei problemi di salute pubblica più importanti in Italia e nel mondo; si stima che circa 5 milioni di italiani siano esposti agli effetti della carenza iodica e, specialmente nel caso degli anziani, non sempre rimedi come il sale iodato - approvato dalla legge nel 2005 che ne prevede la vendita obbligatoria - sono consigliabili. La sperimentazione è ancora in corso e si svolge comparando l’assorbimento di Iodio in due gruppi di animali, uno cosiddetto “controllo” alimentato secondo una normale razione e l’altro “sperimentale”, alimentato con la stessa razione ma arricchita con 100 grammi al giorno di una particolare integrazione a base di alghe marine Ascophyllum Nodosum (somministrati in due tornate).Dopo due mesi di studio, il latte del gruppo “sperimentale” vantava ben 1400-1500 microgrammi di Iodio/kg di latte, contro i 480-600 riscontrati nel gruppo “controllo”.La ripetizione dell’analisi presso un organismo terzo ha prodotto valori analoghi a testimonianza della veridicità della sperimentazione.A titolo di confronto sono stati prelevati casualmente in alcuni punti vendita diversi campioni di latte ed i risultati si attestano su valori oscillanti dai 580 agli 850 microgrammi/kg (in linea quindi con i 480-600 del gruppo “controllo”).Giova ricordare che il fabbisogno giornaliero di Iodio in un adulto è di circa 150/200 microgrammi, maggiore durante la gravidanza e l’allattamento. Fatte le dovute proporzioni, per apportare benefici al nostro organismo sarebbe quindi già sufficiente bere un bicchiere di “latte iodato” al giorno, alimento dal sapore gradevole oltre che facilmente digeribile.E’ stata calcolata anche l’incidenza del maggior costo delle alghe che l’allevatore si troverebbe a sostenere e che ammonterebbe a pochi centesimi per litro di latte prodotto: un aumento del tutto irrisorio se si considera il valore aggiunto di innovazione di prodotto e i benefit salutistici che sarebbero percepiti dal consumatore.I risultati positivi della sperimentazione hanno indotto il team di ricercatori a spingersi oltre: infatti sono in corso dei test anche sui prodotti trasformati realizzati con latte iodato, i cosiddetti “formaggi iodati”.

Queste esperienze hanno molto da insegnare, a noi che ci occupiamo di divulgazione scientifica e di ricerca applicata, ma soprattutto agli allevatori i quali, stretti nella morsa della crisi e dei prezzi bassi del latte alla stalla, potranno trovare spiragli di successo per il futuro.Promuovendo progetti di ricerca applicata, agendo in rete con imprese lungimiranti, optando per una gestione più moderna e coraggiosa delle aziende, non si farà molta fatica ad inaugurare l’era dei circoli virtuosi.

Giuseppe Martino

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bruscamente e permangono a valori elevati per tempi prolungati, come spesso accade nelle aree mediterranee, è poco probabile assistere ad un acclimatamento veloce; i rapidi cambiamenti climatici con il passaggio da basse ad alte temperature hanno reso l’“heat stress” un problema particolarmente attuale per le bovine da latte.

Stress da caldo:conseguenze fisiologicheLe bovine da latte sono capaci di adattarsi ad una larga varietà di condizioni ambientali ma la massima produttività può essere ottenuta solo all’interno di un range di valori di temperatura e umidità relativa che viene definito di termoneutralità. All’interno della zona di termoneutralità (ZTN) è raggiunta la massima produttività al minimo

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La parolaal tecnico

Il punto di vistadei professionistidel settore su un temadi interesse generale

Il caldo durante la stagione estiva è un fattore prevedibile che deve essere affrontato nella quasi totalità degli allevamenti di bovine da latte presenti sul territorio italiano. Lunghe giornate estive con temperature elevate tra 30°C e i 40°C non rappresentano di certo le condizioni migliori per le bovine, soprattutto per quelle che si trovano all’inizio della lattazione. Alle temperature diurne particolarmente difficili da sopportare, seguono quelle notturne che spesso, purtroppo, variano di pochi gradi. E’ stato dimostrato che gli effetti negativi del caldo diurno possono essere arginati sensibilmente se durante la notte le temperature subiscono un sostanziale abbassamento. Una vasta bibliografia indica che l’adattamento al caldo per le bovine ad alta produttività avviene gradualmente e così, se le temperature si innalzano

Lo stress da caldo nelle bovine da latte:monitoraggio, conseguenze e prevenzione

Guida agli accorgimenti gestionali per affrontare con successo le problematiche di produttività, riproduttività e benessere legate alle temperature elevate

Dott.ssa Isa Fusaro

Laureata in Medicina Veterinariaè Ricercatrice Universitaria e Docente di Alimentazione

e nutrizione animalepresso la Facoltà

di Medicina Veterinariadell’Università di Teramo

Alcuni tipici rimedi per ovviare alla situazione critica che si verifica nella stagione estiva.

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costo fisiologico (Johnson, 1987). In altre parole, la zona di termoneutralità è quell’intervallo di temperature e umidità all’interno del quale è minima l’energia destinata a produrre o disperdere calore ed è massima l’energia destinata alle produzioni zootecniche. Secondo Johnson (1987), la zona di termoneutralità per le bovine in asciutta è compresa fra 0°C e 24°C e per le bovine in lattazione oscilla tra valori di -5°C e 21°C. L’umidità relativa dell’aria svolge un ruolo determinante nel condizionare l’effetto della temperatura sulle risposte metaboliche dell’animale; per questo già dagli anni ‘90 è stato messo a punto un indice sintetico che esprime questo effetto; tale indice viene chiamato THI (Temperature & Humidity Index) e si calcola a partire da valori che si debbono registrare negli spazi dove vivono gli animali.

Il THI è calcolato mediante un’equazione che comprende la temperatura dell’aria e l’umidità relativa. Quando il valore di THI eccede 72 (es. 24°C con 70% di umidità), le bovine iniziano a percepire lo stress da caldo anche se le loro performances produttive e riproduttive non sono state ancora attaccate. Quando il THI eccede il valore di 78 (es. 27°C e 80% di umidità) la produzione di latte da parte delle bovine viene fortemente compromessa; quando i valori invece superano 82 (es. 32°C con 55% di umidità), ci si può aspettare un calo significativo della produzione. E’ molto importante la valutazione del THI in stalla in quanto ci fornisce indicazioni sulla reale percezione dello stress da caldo a cui gli animali sono sottoposti. Infatti, nelle stalle non in possesso di un sistema di rilevazione automatica del THI, l’utilizzo dei sistemi di aerazione artificiale vengono erroneamente attivati da una percezione delle temperature che non tiene conto delle reali esigenze degli animali.

Lo sforzo che gli animali compiono per stabilizzare la loro temperatura corporea è essenziale per controllare le reazioni biochimiche e i processi fisiologici associati al normale metabolismo (Shearer e Beede, 1990). Per mantenere l’omeotermia (capacità di mantenere costante la temperatura corporea), un animale deve essere in equilibrio termico con l’ambiente. E’ opportuno a tal proposito ricordare che tutte le regioni dell’area mediterranea raggiungono durante il periodo estivo temperature superiori a quelle critiche con conseguenti condizioni di stress da caldo per le bovine da latte. L’interazione tra le bovine da latte e l’ambiente è evidenziata da alcuni studi in cui bovine ad alto potenziale genetico, che registravano elevatissime produzioni in contesti caratterizzati da climi temperati, nel momento in cui sono state trasferite in ambienti tropicali non hanno manifestato le loro reali capacità produttive (Kadzere, 2002). Gli animali sottoposti a heat stress mettono in atto una serie di comportamenti tesi a diminuire la loro “sofferenza” e ristabilire l’optimum termico. Col crescere della temperatura, le vacche prediligono, per dissipare il calore, i mezzi evaporativi. In sostanza, eliminano l’eccesso di caldo tramite la respirazione e la sudorazione a scapito dei mezzi non evaporativi (convezione, conduzione, irraggiamento). Quindi i primi effetti riscontrabili sono un aumento delle perdite di acqua tramite il sudore e un incremento della frequenza respiratoria. Berman et al. (1985) riportano che la frequenza respiratoria inizia ad aumentare da temperature di 25°C per raggiungere valori superiori ai 50 atti respiratori.Con il sudore vengono invece persi elettroliti importanti come sodio e potassio. Quest’ultimo in particolare,

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essendo presente nel sudore dei ruminanti in elevate quantità, potrebbe subire bruschi cali di concentrazione e potrebbe condizionare i fabbisogni nutrizionali di questo elettrolita da parte dell’animale.

Stress da caldo:conseguenze sull’alimentazioneL’alimentazione è fortemente influenzata dalle condizioni microclimatiche interne alla stalla; in condizioni di stress da caldo si riduce il consumo di sostanza secca e la frequenza di alimentazione durante le ore diurne. Tuttavia, durante le ore serali, la notte e le prime ore del mattino il tempo speso in mangiatoia aumenta (Schneider et al., 1988). Per le vacche il consumo di sostanza secca inizia a calare a partire dai 25-27°C. I soggetti stabulati sembrerebbero meno colpiti di quelli al pascolo che devono soddisfare i propri fabbisogni tramite il pascolamento, attività che diminuisce fortemente in animali stressati. Il decremento nell’assunzione di cibo è esacerbato, inoltre, dall’aumento dell’assunzione di acqua (Roman-Ponce, 1977; Mallonee, 1985), che contribuisce a dare la sensazione di sazietà. Cook et al. (2006) confermano che lo stress da caldo influenza negativamente il comportamento alimentare delle bovine da latte e affermano che la capacità d’ingestione di sostanza secca è ridotta. E’ stato dimostrato che durante lo stress

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Effetto dello stress termico sulla produzione di latte e l’ingestione di alimenti.

Valori di THI calcolati tenendo conto della temperatura e dell’umidità relativa.

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da caldo la ruminazione è ridotta (Tapk e Sahin, 2006; Acatincai et al., 2009; Moallemet et al., 2010) e si osserva anche un ridotto flusso sanguigno nell’epitelio ruminale (Hales et al., 1984). Il tasso di passaggio dell’ingesta nel tratto gastrointestinale è rallentato, il che deriverebbe dalla minore assunzione di sostanza secca e dalla ridotta motilità ed attività ruminale (Silanikove, 1992).

Stress da caldo:conseguenze sulla produzione di latteIl protrarsi ininterrotto di temperature ambientali elevate per settimane o mesi, in concomitanza ad elevati valori di umidità relativa dell’aria, comporta un peggioramento delle prestazioni produttive e riproduttive con particolare riferimento agli animali ad alta produzione. Questa condizione è effettivamente più marcata per vacche con alto merito genetico che hanno un metabolismo accelerato e producono più calore da dissipare. In pratica queste vacche si dimostrano più sensibili, avendo una temperatura-soglia decisamente inferiore rispetto a razze con diverso merito genetico. Johnson et al. (1988) riportano un declino più persistente in vacche che producono 30 kg/d di latte (-0,059%/d), rispetto a vacche che producono 25 kg/d di latte (-0,019%/d). Inoltre la produzione di calore, per vacche che producono 18,5 e 31,6 kg/d di latte, è risultata essere più alta del 27,3% e 48,5% rispettivamente, in paragone con vacche non in lattazione (Purwanto et al., 1990). La quantificazione diretta degli effetti del clima sulla produzione di latte è difficile poiché essa è anche strettamente collegata ad altri fattori come, ad esempio, la gestione della razione alimentare (Fuquay, 1981). Comunque, alcuni autori hanno riportato una diminuzione della produzione di latte e una riduzione delle riserve adipose come diretta conseguenza delle alte temperature ambientali.

LE DIFESE CONTRO LO STRESS DA CALDO In condizioni di stress da caldo si possono mettere in atto opportuni accorgimenti gestionali; secondo Beede and Collier (1986), lo stress termico può essere alleviato attraverso una corretta gestione alimentare e con opportuni adattamenti ambientali.

Adattamenti ambientaliLa corretta progettazione delle stalle permette, soprattutto in zone soggette ad estati molto calde ed umide, di gestire in modo più adeguato lo stress da caldo. La creazione di zone di ombreggiamento della stalla e di eventuali zone di

esercizio esterne (paddock) con alberi, reti, pannelli, sporti di gronda permette di ridurre gli effetti dovuti alle elevate temperature. Schutz et al. (2009) hanno dimostrato come bovine al pascolo preferivano un ricovero che avesse una copertura del 99% dalle radiazioni solari rispetto a quelle che invece presentavano solo uno schermo parziale di copertura. Nelle strutture nelle quali sono presenti doccette e/o ventilatori, è stato dimostrato che gli animali risentono molto meno degli effetti dello stress da caldo. In particolare Tao et al. (2011) hanno provato come l’utilizzo di sistemi di raffreddamento dell’ambiente abbia effetti positivi sulle bovine in asciutta, che non hanno evidenziato problemi al parto e la cui produzione lattea si attestata su livelli superiori rispetto ad animali che invece hanno subito forti stress termici. E’ stato anche dimostrato che bovine allevate in stalle dotate di sistemi di raffreddamento hanno prodotto latte con una percentuale di grasso superiore.

Gestione alimentareIn presenza di stress termico è bene riformulare le razioni per riadeguare gli apporti nutrizionali considerando la diminuzione dell’ingestione. Inoltre, bisogna considerare che le fermentazioni nel rumine producono calore che, in caso di stress da caldo, fanno aumentare ulteriormente la temperatura basale dell’animale con il risultato di una ulteriore diminuzione dell’ingestione di sostanza secca. Questa problematica potrebbe essere bypassata attraverso un minore utilizzo di alimenti che hanno tempi di fermentazione molto lunghi nel rumine come ad esempio la fibra poco degradabile e molto lignificata. Una delle strategie alimentari maggiormente proposte per far fronte a queste problematiche è rappresentata dalla somministrazione di una dieta più concentrata a scapito della presenza di alimenti scarsamente degradabili. Conseguentemente si avrebbe a disposizione più energia per le funzione produttive. La riduzione della percentuale di lignina apportata con i foraggi poco digeribili diminuirebbe il calore prodotto dalle fermentazioni ruminali e faciliterebbe una maggiore ingestione. Questa strategia tuttavia può portare a situazioni di pericolo predisponendo l’animale a problemi di eccessivo abbassamento del pH nel rumine. Per limitare il problema è preferibile l’utilizzo di fibre velocemente degradabili (>13-14% della sostanza secca) come ad esempio buccette di soia o polpe di bietola ed una percentuale di zuccheri che non dovrebbe eccedere il 5-7% della sostanza secca della razione. Parallelamente si dovrà porre attenzione al mantenimento di adeguate quote di foraggi strutturati che consentano di mantenere ed esaltare la ruminazione. E’ utile:• lasciare disponibile a libera scelta del foraggio lungo e nella preparazione del carro miscelatore trinciare i foraggi (preferibilmente 2-3 cm di lunghezza) per evitare pericolose cernite; • porre dunque attenzione alla manutenzione dei coltelli del carro ed ai tempi e modi di miscelazione. Anche l’aumento di minerali e di sostanze tamponanti (sodio bicarbonato, sali di potassio, cloruro di sodio, ecc.) sono utili per mantenere il pH a livelli fisiologici.In definitiva le temperature estive molto elevate rappresentano una realtà a cui ciascun allevatore può far fronte sia attraverso una corretta gestione ambientale come pure attraverso delle modifiche sostanziali alla razione. Isa Fusaro

Dettagli costruttivi di una moderna struttura realizzata per massimizzare il benessere dei capi.

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Buonenuove

Uno sguardo attentoalle ultime novitàfirmate Dell’Aventino

Le condizioni ambientali di caldo estremo durante la stagione estiva hanno un effetto negativo sulle performances produttive e riproduttive delle vacche da latte. La temperatura ambientale elevata ed il calore prodotto dal metabolismo impediscono all’animale di mantenere il proprio organismo in zona termoneutrale (ZTN). Si può considerare lo stress da caldo (HS - Heat Stress) il risultato di uno squilibrio tra il calore prodotto e quello dissipato. In questa situazione l’animale mette in moto numerosi meccanismi compensatori per riportare l’organismo in condizioni di ZTN come l’aumento della traspirazione e della sudorazione che permettono di dissipare il calore in eccesso grazie all’evaporazione dell’acqua dalla cute. Quando ciò non è sufficiente, intervengono altri meccanismi fisiologici come la riduzione delle funzioni che generano calore interno (alimentazione, produzione di latte, movimento) e come l’incremento delle attività di dispersione del calore (sudorazione, aumento degli atti respiratori e della salivazione).

Problema Più caldo, meno PotassioDiverse strategie nutrizionali sono state messe a punto per alleviare lo stress da caldo nelle bovine soprattutto per mantenere alte le prestazioni produttive. In particolare

Well’ SUMMERL’approccio nutrizionale Dell’Aventino per la gestione dello stress da caldo

il TeAM TeCnICo DeLL’AvenTIno quest’anno ha valutato alcuni meccanismi di difesa che la bovina mette in atto e che riguardano il metabolismo minerale e in particolar modo il Potassio. E’ noto che durante la sudorazione (meccanismo per dissipare il calore) si hanno importanti perdite di minerali tra i quali proprio il Potassio. Sempre per dissipare calore la bovina aumenta gli atti respiratori determinando l’alcalosi respiratoria.

Soluzione Una dieta con adeguati livelli di PotassioIl Potassio risulta essere il principale catione intra-cellulare ed è un importante co-fattore in diversi processi metabolici. Esso interviene nel calcolo del bilancio Cationi-Anioni (DCAB) della dieta. Il DCAB è un elemento di valutazione importante perché influenza l’omeostasi acido-base dell’animale.Per il suo mantenimento è necessario un continuo input e output di acidità. L’ingestione netta di acidità è legata proprio alla differenza tra cationi e anioni presenti nella dieta. Gli ioni Sodio (Na), Potassio (K), Cloro (Cl) e Zolfo (S) sono individuati come gli elementi più importanti da questo punto di vista nelle bovine da latte. Il concetto su cui si basa il DCAB è il mantenimento dell’equilibrio fisiologico acido-base che è stato posizionato da Kronfeld (1979) nella lista delle priorità omeostatiche, dopo il bisogno di ossigeno e la dissipazione del calore e prima dell’eliminazione della CO2 e della ritenzione idrica.Numerose ricerche eseguite in passato hanno osservato che vacche da latte in lattazione durante lo HS alimentate con diete con DCAB positivo presentavano una maggiore ingestione rispetto a quelle alimentate con diete con bilancio mediamente positivo o con quello completamente negativo.Numerosi ricercatori hanno concluso che il valore DCAB nelle diete per vacche da latte in lattazione è più importante del contenuto dei singoli elementi. Altre ricerche sono state condotte durante lo stress da caldo e hanno evidenziato una risposta lineare al contenuto di Potassio presente nella dieta.

Il TeAM TeCnICo DeLL’AvenTIno ha valutato alcune diete con diversi livelli di Potassio con differenti DCAB e ne ha potuto verificare “in campo” l’effetto positivo sull’ingestione.

Clotilde VilleriLaureata in Medicina Veterinaria

presso l’Università di Parmaè Direttore Area Tecnica

Dell’Aventino

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In conclusione, con l’inserimento nelle diete per bovine durante lo stress da caldo del carbonato di Potassio, si ottiene un aumento dell’ingestione e questo apporta benefici sulla produzione e sullo stato di salute in generale dell’animale.Il bicarbonato di Potassio somministrato in periodi diversi da quello estivo però sembra non determinare benefici sull’ingestione di sostanza secca. Quando il Potassio viene inserito nella dieta, è necessario tener presente l’interazione con il Magnesio e l’aggiunta di bicarbonato di Sodio è pure necessaria durante l’heat stress, sia per il suo coinvolgimento nel calcolo del DCAB e sia per l’effetto nel contrastare l’acidosi ruminale.

Il TeAM TeCnICo DeLL’AvenTIno nella valutazione delle diete per lo stress da caldo pone un accento sulla gestione minerale della bovina da latte.Per molti nutrizionisti la gestione minerale si limita all’aumento del bicarbonato di Sodio in razione, non considerando il Potassio, altro importante catione che insieme al Sodio concorre all’equilibrio acido-base dell’organismo (terza priorità omeostatica). L’utilizzo di Well’ SUMMER K è la soluzione ottimale nelle diete estive perchè favorisce il giusto apporto di Potassio, consentendo di raggiungere le concentrazioni ideali per superare gli effetti negativi dello stress da caldo.Si raccomanda in ogni caso di seguire quanto proposto da Griswold (2007) - vedasi tabella.

Nota Bene - Evitare la somministrazione di Well’ SUMMER K alle vacche da latte in asciutta.

BenefIci per l’animale Più ingestione e benessereLe diete per bovine formulate per ovviare allo stress da caldo devono tener conto del contenuto di Potassio ed avere un DCAB positivo (almeno 25 mEq/100 g ss) per ottenere un aumento dell’ingestione. Esse apportano benefici sulla produzione e sullo stato di salute generale dell’animale.

BenefIci per l’allevatore Più latte e non solo 3 Maggiore ingestione e conseguente miglioramento della produzione di latte; 3 aumento in estate del benessere animale che si renderà maggiormente evidente in occasione della “ripresa” autunnale.

Problema Alte temperature, basse difese immunitarieDurante e dopo lo stress da caldo si assiste nella mandria ad un indebolimento delle difese immunitarie: aumentano i fenomeni infettivi ed in particolar modo gli episodi di mastiti; la produzione di latte diminuisce ed aumentano le cellule somatiche. Le difese immunitarie, infatti, si abbassano nel momento dello stress, poiché l’animale produce cortisone ed adrenalina che sono in grado di distruggere le L-Selectine che rivestono i neutrofili (cellule specializzate del sistema immunitario). Si ha, inoltre, un aumento dei problemi infettivi in periparto e si riscontra la nascita di vitelli sotto peso con incremento del tasso di mortalità neonatale.

Soluzione OMNIGEN-AF stimola le difese immunitariePer ottenere buone lattazioni è necessario concentrare tutti gli sforzi nutrizionali e manageriali durante il periodo di asciutta. Tali sforzi dovrebbero essere indirizzati in particolar modo a rafforzare il sistema immunitario della bovina. Un efficiente sistema immunitario è necessario infatti per limitare i rischi di patologie infettive del periparto e per il trasferimento dell’immunità passiva al vitello.

Il TeAM TeCnICo DeLL’AvenTIno, in collaborazione con AgroTeam, propone Well’ SUMMER OMNI, un’integrazione specifica a base di OMNIGEN-AF particolarmente indicato per le bovine in asciutta che mostrano fenomeni di mastopatie e sono affaticate dallo stress da caldo. Ha un’azione nutrizionale mirata a stimolare il sistema immunitario, diretta sui neutrofili e in particolar modo sulle L-Selectine.E’ indicata soprattutto nei mesi caratterizzati da alte temperature.Nota Bene - Per ottenere una buona risposta immunitaria, somministrare Well’ SUMMER OMNI per almeno 40/50 giorni.

BenefIci per l’animale Benessere e mammella in saluteGrazie a Well’ SUMMER OMNI il sistema immunitario durante la stagione estiva viene salvaguardato e stimolato, con ripercussioni positive sulla salute della mammella e sul benessere generale della mandria.

BenefIci per l’allevatore Produttività, qualità e vitalità 3 Maggiore produttività e miglioramento della qualità del latte per effetto della risposta positiva del sistema immunitario; 3 vitelli più sani e vitali grazie ad un buon corredo immunitario. Clotilde Villeri

PotassioSodio

MagnesioCloroZolfoDCAD

ELEMENTI % sulla SS

1,40,4

0,350,250,22

+25 mEq/100 g SS

Linee guida per gli apporti di minerali durante il periodo estivo.

Well’ SUMMER K e Well’ SUMMER OMNI sono integrazioni specifiche da inserire a richiesta nei mangimi Dell’Aventino previa valutazione “caso per caso” da parte del Team Tecnico Dell’Aventino. Saranno valutati gli indicatori di stress da caldo che possono interessare i singoli allevamenti.

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Sottoi riflettori

Allevatori, rivenditorie personaggi di successo alla ribalta

Qualità alla ribaltaMomento d’oro per l’Azienda Agricola Faustini di Paliano (Fr)che con i suoi prodotti svetta a Roma nel pianeta gourmet di EATALy e su Rai 1 a Linea Verde

“Ci piace far sapere che il nostro latte viene munto, pastorizzato e immediatamente venduto, senza addensanti nè farine. Non temiamo la concorrenza di marchi della zona più blasonati di noi perché l’eccellenza della produzione è la nostra missione. Vorrei essere ricordato per aver fatto del bene alle persone, per aver contribuito alla loro sana e gustosa alimentazione. Non m’importa guadagnare un po’ di più o un po’ di meno ma voglio vivere serenamente”.

Inizia così la testimonianza del sig. Giuseppe Faustini che “Sotto i riflettori” di Zoo-Zoom racconta la sua azienda con sede a Paliano, nel frusinate.Che sia una realtà al top lo si intuisce anche da una sintetica rassegna stampa esaminata prima della visita.L’Azienda Agricola Faustini è già finita sotto le luci della ribalta della celebre trasmissione Rai ‘Linea verde’,

quella che allieta i pranzi domenicali di milioni di italiani con una panoramica sull’agricoltura, sulla zootecnia e sulle eccellenze gastronomiche del nostro Belpaese. Mamma Rai ha deciso di enfatizzare l’orientamento dell’azienda alla qualità estrema; un esempio da seguire e gli stessi conduttori del programma si sono detti stupiti della capacità di un’attività a conduzione familiare di ritagliarsi un’importante fetta di mercato nella quale far primeggiare i propri prodotti.“La nostra splendida realtà - spiega il sig. Faustini - avviata negli anni Settanta a Ripi, si occupava inizialmente solo di attività agricole come viticoltura e olivicoltura ma in azienda non mancavano mai delle pecore da allevare; pochi capi ma sempre presenti per ottenere prodotti ad uso familiare. Nel tempo tale forma di allevamento è cresciuta. Non a caso,

Il sig. Giuseppe Faustini davanti al moderno impianto di imbottiglia-mento dell’Azienda Agricola Faustini di Paliano (Fr).

Il sig. Giuseppe Faustini tra Graziano Di Costanzo e Alessandro Cori (rispettivamente Area Manager e Agente di zona Dell’Aventino).

Il modernissimo impianto di pastorizzazione del latte.

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mio padre Armando che da giovane faceva il “garzone” in una stalla di 300 pecore, conduceva il gregge a pascolare nei luoghi migliori di Paliano e portava con sé anche le nostre poche pecore. Si dà il caso che in quei luoghi, eccellenti per il pascolo, oggi abbiamo sviluppato la nostra azienda. Pascolo che favoriva la riuscita di un prodotto buonissimo e che oggi rappresenta parte del nostro successo imprenditoriale. Immancabile il supporto di mamma Emilia, sempre presente anche oggi in azienda”.

Nell’ambito dell’allevamento vaccino, l’azienda vanta circa 200 frisone, di cui 60 in lattazione e per l’alimentazione si affida con fiducia al Team Tecnico Dell’Aventino (in particolare al Tecnico Alimentarista Dott. Cristiano Chiappa) che ha realizzato un “Personal Faustini” per una perfetta complementarietà con le caratteristiche delle materie prime aziendali come silomais, fieno di medica, fieno misto di graminacee.L’azienda è seguita commercialmente ormai da anni da Alessandro Cori e da Graziano Di Costanzo (Agente di zona ed Area Manager Dell’Aventino per il Lazio).Passeggiando tra i ricoveri degli animali si percepisce subito la cura con la quale vengono gestiti i capi; il loro benessere è evidente.

nel caseificio Faustini viene lavorato solo latte proprio per controllare al meglio tutta la filiera. “Mia moglie Sandra - precisa il sig. Giuseppe - gestisce prevalentemente il caseificio con i suoi 4

La ricca vetrina dei prodotti Faustini al prestigioso EATALy di Roma.

dipendenti con una meticolosità quasi svizzera”.Questo modus operandi associato all’indubbia qualità dei prodotti, ha spalancato all’azienda le porte di uno dei luoghi di culto del mangiare bene all’italiana, EATALy, aperto a Roma nel 2012 nell’ambito di un progetto riuscitissimo con il suo originale mix di ristorazione, vendita di specialità ed eventi a sfondo gastronomico con prodotti rigorosamente Made in Italy. Un “format” che sta portando in giro per il mondo la nostra migliore cultura alimentare.“L’impatto di EATALy si è avvertito dal primo giorno, è per noi una eccezionale vetrina e chi vede il latte in quel contesto di riflesso gli attribuisce un valore elevato” - sottolinea con grande orgoglio il sig. Faustini.Oggi il portafoglio prodotti di questa azienda è ben diversificato: oltre all’ottimo latte fresco pastorizzato (Alta Qualità, intero e parzialmente scremato) include panna fresca, yogurt, primosale e mozzarella per quanto riguarda i prodotti vaccini.Formaggio classico di pecora, Scamosciato della Ciociaria e Secco Scoperino sono invece i pecorini ottenuti dai 300 capi esclusivamente di razza massese presenti in azienda.oltre al fiore all’occhiello EATALy, vengono riforniti numerosi bar e supermercati del frusinate e della provincia di Roma, con una forte concentrazione a Ripi e Subiaco: un mercato che cresce al ritmo giusto proprio perché l’azienda ha sposato la politica dei piccoli passi. Ogni mattina latte e formaggi sono consegnati con 4 moderni automezzi refrigerati, uno specifico per EATALy ...segno che la qualità ha sempre un forte appeal!

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della Grande Distribuzione della provincia di Frosinone.Benessere animale, una severa selezione delle materie

p r i m e a z i e n d a l i , un’alimentazione attenta con mangimi mirati, oculata gestione delle stalle e rispetto delle tradizioni casearie sono alla base di un successo consolidato. Numerosi i formaggi eccel lent i f i rmat i Maiuri: tra essi i classici del centro-sud come caciocavalli, scamorze, mozzarella, provoloni e accanto a questi anche interpretazioni più

fantasiose come i formaggi speziati tra cui svettano quelli al peperoncino e al tartufo.Durante l’intervista viene “intercettata” anche una dottoressa di una società specializzata intenta a verificare gli elevati standard qualitativi tipici della Fattoria Maiuri e il sig. Rocco Maiuri puntualizza: “Per il nostro progetto-qualità i controlli non sono solo un aspetto normativo, obbligatorio, ma sanciscono il nostro modo di considerare la zootecnia e l’arte casearia; in pratica non rappresentano un peso per noi ma sono uno stimolo per essere sempre al passo con i tempi!”. Rotto il ghiaccio, il sig. Rocco si lascia andare anche a qualche considerazione a ruota libera: “Il futuro non è privo di preoccupazioni ma la nostra elasticità fa ben sperare. In passato abbiamo avuto dei cali, ma una decina di anni fa l’impulso dato dal rinnovato caseificio ci ha fatto invertire la tendenza”.L’azienda si estende su circa 50 ettari (tra proprietà e locazione) seminati a triticale (parte per l’insilato e parte che viene trebbiato e somministrato in farina); a disposizione anche buona paglia. Nell’avvicendamento colturale tolto il triticale viene seminato il mais per il relativo insilato.Il sig. Rocco, oltre a gestire l’allevamento, si occupa personalmente del caseificio. Come accennato, la conduzione della Fattoria Maiuri è di tipo prettamente familiare, con l’ausilio di un operaio nell’allevamento e di una collaboratrice nel caseificio.Un’organizzazione tradizionale ma al passo con i tempi come testimonia la partecipazione a diversi corsi e incontri di Slow Food …ovviamente per una crescita fast!

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Divini quei formaggiA Ceprano, in provincia di Frosinone, la Fattoria Maiuri si è costruita una solida reputazione nel comparto caseario

In casa Maiuri l’allevamento ha profonde radici. Da generazioni infatti si respira in casa la passione per questa pratica antica.Zoo-Zoom fa visita per questo numero all’azienda del sig. Rocco Maiuri e incontra anche suo padre, il sig. Arduino, uno dei fratelli Maiuri storicamente dediti alla pratica zootecnica con eccellenti risultati.Il sig. Arduino è in pensione ma non perde l’abitudine di “salutare” quotidianamente i suoi capi; anzi, ci tiene ad illustrare il patrimonio oggi passato al figlio: “Nella nostra azienda vengono allevati circa 80 capi tra quelli in lattazione,

in asciutta e manze, tutti di razza Frisona. Le vacche sono alimentate con i l mangime Dell’Aventino VL Cotton Mash U (21-34), con il B500 per l’asciutta e con il Mini Beef per lo svezzamento dei vitelli. Da circa 5 anni siamo clienti Dell’Aventino e sicuramente è una collaborazione positiva fonte finora di ottimi risultati. Oltre ai mangimi le vacche possono contare su degli ottimi insilati, fieno di loietto e fieno di erba medica”.Per mantenere sempre al top gli standard qualitativi aziendali Alessandro Cori e il Dott. Cristiano Chiappa (rispettivamente

Agente e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino) seguono puntualmente la Fattoria Maiuri, sotto la supervisione di Graziano Di Costanzo, Area Manager per il Lazio.La qualità, infatti, è di rigore nella “Fattoria Maiuri”. Inoltre sono stati saggiamente diversificati i canali di vendita: parte della produzione passa direttamente dal caseificio aziendale all’annessa rivendita ormai entrata stabilmente nei ‘giri’ dei palati più sopraffini; il resto arriva in diversi punti vendita

Il sig. Rocco Maiuri all’interno del punto vendita Fattoria Maiuri.

Il sig. Arduino Maiuri con Alessan-dro Cori e Graziano Di Costanzo (rispettivamente Agente di zona e Area Manager Dell’Aventino).

Allevatori, rivenditorie personaggi di successo alla ribalta

Sottoi riflettori

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A rigordi legge

Come essere informatie districarsi tra normee regolamenti

Dott. Antonio De MattiaResponsabile Amministrativo

Dell’Aventino

CALCOLO della tariffaLa normativa nazionale fissa le regole principali, i singoli Comuni determineranno eventuali maggiorazioni, riduzioni ed esenzioni.La Tares viene calcolata in base a: 1. numero componenti del nucleo familiare; 2. metratura dell’abitazione. • Quota fissa: si applica alla superficie dell’alloggio e dei locali di pertinenza, le tariffe privilegiano i nuclei familiari più numerosi.• Quota variabile: in relazione al numero degli occupanti.• Coefficienti: determinati nella delibera comunale. Calcolo quota fissa• per le unità immobiliari a destinazione, viene calcolata sull’80% della superficie catastale; • per le altre unità immobiliari, è da calcolare sulla superficie calpestabile interna al netto;• le medesime disposizioni si applicano alle unità immobiliari per le quali è stata attribuita la rendita presunta.

Calcolo quota variabileSulle utenze domestiche è calcolata sulla base del numero degli occupanti l’abitazione. Per le abitazioni in cui vivono più nuclei familiari, la Tares è calcolata in base al numero complessivo degli occupanti l’alloggio.

Riduzioni e agevolazioniSaranno regolamentate dai singoli Comuni.Ecco sinteticamente quelle previste dalla normativa nazionale:1) Riduzione della quota variabile per le utenze domestiche che si trovano nelle seguenti condizioni: • abitazioni con unico occupante;• abitazioni per uso stagionale, limitato, discontinuo;• locali, diversi dalle abitazioni, e aree scoperte adibiti a uso stagionale o a uso non continuativo, ma ricorrente;• abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;• fabbricati rurali a uso abitativo.

2) Riduzione della tariffa per le utenze domestiche in cui il Comune non abbia proceduto ad attivare la raccolta differenziata.E’ facoltà del Comune prevedere ulteriori riduzioni ed esenzioni totali.

COME E DOVE PAGAREPer le scadenze attuali si continuerà a pagare sulla base della Tarsu, Tia, Tari, secondo le denominazioni nei diversi Comuni.Dal 2014, la Tares si pagherà in 4 rate (gennaio, aprile, luglio e ottobre). Per il 2013 è stato previsto un regime transitorio con il pagamento della prima rata a luglio mediante apposito modello F24, oppure tramite bollettino postale.

TARES, costa cara la tariffa che pensionerà Tarsu e TiaIn attesa di chiarimenti sull’IMU, per ora sospesa solo sulle prime abitazioni, introduciamo quella che invece è una certezza che accrescerà sensibilmente la pressione fiscale anche di allevatori e rivenditori

CHE COS’E’ LA TARESLa Tariffa comunale sui rifiuti e servizi entrerà in vigore a luglio 2013, sostituirà Tarsu e Tia, racchiudendo in un solo tributo le voci riguardanti raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e affini, maggiorazioni per illuminazione e manutenzione strade da parte dei Comuni.Avrà un maggior impatto sui contribuenti per due ragioni:• è una “tariffa”, cioè deve coprire per intero la spesa per i servizi resi (l’attuale Tarsu invece è un contributo parziale);• oltre allo smaltimento rifiuti ingloba anche le maggiorazioni per illuminazione, manutenzione strade etc. da parte dei Comuni; la sua incidenza sarà maggiore delle attuali Tarsu e Tia, specialmente per imprese, uffici, attività commerciali etc.

CHI DEVE PAGARLAChi possiede o detiene a qualsiasi titolo locali e aree scoperte (superfici prive di edifici o di strutture edilizie, di spazi circoscritti che non costituiscono parte integrante del locale come tettoie, balconi, terrazze, campeggi, dancing e cinema all’aperto, parcheggi, adibiti a qualunque utilizzo e in grado di produrre rifiuti urbani e assimilati).Sono escluse:• le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni, quali i balconi e le terrazze scoperte, i posti auto scoperti, i cortili, i giardini e i parchi;• le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 c.c. che non siano detenute o occupate in via esclusiva, come androni, scale, ascensori, stenditoi o altri luoghi di passaggio o di utilizzo comune tra i condomini.La Tares colpisce proprietari e fruitori di immobili.

COME SI CALCOLALa base imponibile è l’80% della superficie catastale degli immobili. Prima del trasferimento dei dati catastali ai Comuni, per gli acconti si terranno gli importi precedenti della Tarsu. Con il saldo di dicembre i comuni potranno applicare la maggiorazione di 0,30 €/mq.La Tares vera e propria, calcolata in base alla produzione dei rifiuti, è rimandata all’ultima rata, da pagare fra ottobre e dicembre in base alle decisioni locali insieme alla maggiorazione destinata allo Stato. Antonio De Mattia

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Il sig. Carmine Pizzi, con il Dott. Guido Massimini, il Dott. Fabrizio Di Fonzo e Simone Vellante (rispettivamente Area Manager, Tecnico Alimentarista e Agente di Zona Dell’Aventino).

tecnologico dei risultati di un progetto di ricerca finanziato dal CIPe-MIUR dal titolo “Allevamento di suini all’aperto: qualità e sicurezza delle produzioni” promosso dal Consorzio di Ricerca “Innovazione Tecnologica, Qualità e Sicurezza degli Alimenti”.L’Azienda Genobile, almeno sulla carta, può definirsi “artigianale” ma in quanto a risultati, a tutela del gusto e della qualità è una grandissima realtà.Benessere animale e filiera chiusa quasi a Km 0 producono risultati che si traducono in una proposta commerciale completa per la vendita diretta e per le forniture a negozi specializzati: carne fresca, salumi, gli esclusivi Genottini (arrosticini di maiale che coniugano qualità e tradizione) e per finire la rinomatissima porchetta.Come accennato, la sede dell’attività che ingloba laboratorio e macelleria è a Torrevecchia Teatina, sulle verdeggianti colline del chietino.Da qui partono i grandi “auto-negozi” che girano tutto il giorno con porchette appetitose, di mattina nei mercati di molti comuni in provincia e di sera in punti strategici cittadini. Le porchette targate Genobile, inoltre, sono distribuite anche nelle insegne più note della Grande Distribuzione locale.L’azienda Genobile è molto orientata al servizio: questa filosofia si è cementata negli anni con l’alternarsi delle generazioni. Le sue radici infatti si perdono nei secoli e bisogna tornare al lontano 1855 con il bisnonno del sig. Nicola, poi il nonno e poi il papà classe 1921: un cliché tipico di aziende familiari che lavorano duro ma che trainate da una passione sconfinata raggiungono risultati eccellenti.Il sig. Nicola si sofferma sui suoi inizi, racconta che a 20 anni già intuiva che solo l’allevamento (che comprendeva allora 25 scrofe) non poteva essere il suo futuro; a “governare” gli animali pensava sua madre mentre lui si divideva tra lavoro e... qualche svago giovanile.

Che ci si trovi in una delle vie principali di Pescara o che si decida di ascoltare un po’ di musica in occasione di una festa patronale di un paese del chietino o anche che si faccia un giro tra le bancarelle di un mercato cittadino... il panino con la porchetta di Genobile è una tappa obbligata.viene da dire Ge-nobile, tanto è aristocratico ed alto il gusto della porchetta “made in Torrevecchia Teatina” e che da questo paese del chietino raggiunge diversi paesi limitrofi.Per ottenere una buona porchetta, però, bisogna partire innanzitutto da un “buon” maiale. Lo sa bene il sig. Nicola Genobile, titolare dell’omonima azienda che possiede l’allevamento a Pennapiedimonte, un piccolo centro all’interno del Parco della Majella, in un ambiente incontaminato ed ideale per una zootecnia modernamente concepita. L’allevamento è gestito con molta cura dal sig. Carmine Pizzi, collaboratore dell’azienda Genobile che porta i maiali fino alla macellazione.L’aria buona e un’alimentazione “ad hoc” con i mangimi Pig 1 e Pig 2 Dell’Aventino fanno tutto il resto. Simone vellante, il Dott. Guido Massimini e il Dott. Fabrizio Di Fonzo (rispettivamente Agente di Zona, Area Manager e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino) seguono da tempo e con passione questo importante cliente. L’allevamento è seguito dal Prof. Giuseppe Martino, docente presso la Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Teramo per il trasferimento

L’esperienzapositiva

Nicola Genobile, Torrevecchia Teatina (CH)

Il re della porchettafa Nobile ancheil servizio catering

Suinetti Genobile alimentati con i mangimi Pig 1 e Pig 2 Dell’Aventino.

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di gala, una convention aziendale, un vernissage, un ricevimento nuziale, possono essere confezionati ad arte da Genobile, con un servizio completo condito da uno staff super organizzato composto da chef, maître professionisti, decine di camerieri. Gastronomia sopraffina, personalizzazione della mise en place, effetti scenografici e location suggestive sono gli ingredienti giusti per aziende e privati. “Un’esperienza positiva”, quindi, che amplia con intelligenza e coerenza il core business dell’azienda. Tornando alla “regina di casa Genobile”, la sua unicità non nasce a caso. La tipicità della porchetta è data anche dalla cottura nel forno “a mattone”. Oggi i forni sono generalmente in metallo e si è passati dalla legna al gas ma il sig. Genobile non rinuncia ai mattoni perché si impregnano di profumo di porchetta e rappresentano la cottura ideale per i suoi maiali.Nell’ambito del perfezionamento dei metodi di cottura - dopo innumerevoli prove - ha anche costruito di sana pianta un forno che si riscalda dall’esterno. La ricetta di questa delizia è quella classica abruzzese: benessere animale, maiali alimentati e trattati con guanti bianchi, sale, pepe, rosmarino, aglio e gli immancabili chiodi di garofano. Sono quest’ultimi, infatti, a distinguere la porchetta d’Abruzzo da quelle del resto d’Italia.L’irresistibile porchetta di Genobile è versatile nel consumo: si va dal classico panino di strada ad un gustoso secondo, economico e gratificante per l’intera famiglia… crosta compresa!Genobile ha stabilito anche un record da libro del “Guinness dei primati 2010”, merito di una gigantesca porchetta lunga 31,19 metri, la più lunga al mondo e venduta in poco meno di 2 ore in un ipermercato pescarese. Certo, non è stato facile allevare un maiale così lungo!!!Ironia a parte, è possibile affermare senza tema di smentita che la porchetta griffata Genobile è di una bontà…mondiale!

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Un passaggio importante è stato il dislocamento dell’allevamento in montagna, a Pennapiedimonte; come si diceva, aria buona e “ambiente” ottimo per i capi.La qualità però è il chiodo fisso di quest’azienda; anche i numeri danno la misura delle performance di Genobile, ormai un vero “brand” ma forse meglio dire una vera “casa d’arte” della porchetta!Oggi l’azienda conta 15 dipendenti oltre ai componenti della famiglia. I figli Domenico, Arianna e Serena seguono ciascuno una precisa divisione dell’azienda e la sig.ra Rita Pelagatti, moglie del sig. Nicola e anche lei in azienda, è molto orgogliosa del lavoro dei figli i quali hanno ben saputo ereditare le competenze del papà e trasformarle in un moderno business.Numeri da spavento che fanno la differenza:- oltre 3.000 porchette all’anno vendute;- 20 servite in contemporanea in occasione della festa per il ritorno del Pescara calcio in serie A nell’estate del 2012;- 80 porchette servite in 8 punti di distribuzione (per 50.000 panini) in occasione della festa aziendale di una delle più grandi realtà industriali della val di Sangro.Apriamo qui una parentesi su Catering&Banqueting, un indicatore dello spirito innovativo di Nicola Genobile.In realtà è il figlio Domenico che, ereditata la passione di famiglia per la ristorazione, si occupa di questa divisione. Oggi una cena

Simone Vellante (Agente di Zona Dell’Aventino), il sig. Nicola Genobile, il Dott. Guido Massimini e il Dott. Fabrizio Di Fonzo (Area Manager e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino) davanti alla sede di Torrevecchia Teatina (CH).

La porchetta Genobile è entrata nel Guinness dei Primati 2010.

Il sig. Nicola Genobile insieme alla figlia Serena.

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Nonostante le condizioni meteo negative abbiano fatto tardare notevolmente le operazioni di semina in Nord America e in alcuni paesi europei, la maggior parte degli operatori di settore è convinta che il prossimo raccolto sarà molto promettente e consentirà un innalzamento delle scorte assottigliate da una serie di stagioni negative.Questo ottimismo in buona parte dipende dagli ultimi dati pubblicati dall’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura Americano) non solo sulle produzioni definitive della campagna in corso con i relativi stock finali (che sono leggermente superiori alle attese) ma anche sulle buone prospettive per la nuova campagna 2013/2014.

La nuova campagna partita il 1° luglio sarà condizionata quindi da stock iniziali molto ridotti.Il grano, nel suo complesso, a livello mondiale presenta stock iniziali (180 mln di tons circa) che corrispondono ad una copertura di appena tre mesi. Rispetto alla precedente campagna si parte con riserve più basse del 10% circa. In Europa gli stock iniziali di grano vengono indicati a 10 mln circa (- 11% rispetto alla partenza 2012/2013) che,

a fronte di un consumo stimato di 120 mln, offrono la copertura per un solo mese.Il mais, a livello mondiale, parte con stock particolarmente bassi (118 mln circa) che, a fronte di consumi di oltre 900 mln, garantiranno una copertura di poco più di un mese. Particolarmente critica la situazione negli USA, primo produttore al mondo di mais con oltre 300 mln di tons. A seguito dei deludenti risultati produttivi nella campagna 2012/2013 (283 mln di tons contro una prima stima di oltre 350 mln) provocati dalla grave siccità che ha interessato i territori del Centro/Nord America, gli americani si troveranno con scorte quasi azzerate alla fine della campagna in corso.Anche in Europa gli stock di mais sono ai minimi: 4 mln di tons (circa il 40% in meno rispetto all’inizio campagna 2012/2013). Considerando un consumo di 68 milioni, garantirebbero una copertura di un mese scarso.Infine, per quanto riguarda la soia, le scorte di partenza dovrebbero attestarsi attorno ai 60 mln di tons con una copertura di circa 3 mesi considerando un consumo di 260 mln annui. Anche per la soia, per gli stessi problemi di siccità, la situazione negli USA si presenta critica; non è escluso che gli americani debbano importare da Argentina o Brasile prima dell’inizio della nuova campagna (sett. 2013).Per quanto riguarda invece la nuova campagna 2013/2014 gli andamenti delle semine e dei primi raccolti si presentano molto positivi.La produzione mondiale del frumento dovrebbe attestarsi a 680 mln circa con un incremento del 4%. Anche in Europa si stima un aumento del 5% con una produzione di circa 138 mln di tons.Per il mais si prevede un consistente aumento della produzione mondiale. Secondo le ultime stime si dovrebbero raggiungere 940 mln di tons con un +10% rispetto alla campagna precedente. Un buon contributo sarà dato dal raccolto americano che dovrebbe attestarsi su livelli record:

In lineacon il

mercatoRubrica dedicata al mercato delle materie prime, con un breve accenno alla situazio-ne dei prezzi dei principali prodotti della trasformazione zootecnica

Previsioni di raccolti record per cereali e soia nella prossima campagna 2013/2014.

Ma attenti al rischio clima!!!

Dott. Andrea GarzilliDipartimento Acquisti, Produzione e Logistica

Dell’Aventino

MAISGRANO

SOIA

Produzionimondiali

2012/13(fine campagna)

2012/13stime diff. %

856655269

940701285

+10+7+6

MAISGRANO

SOIA

Giacenzefinali

11818062

15518675

+37+2

+19

Sintesi dei dati USDA a livello mondiale per mais, grano e soia.

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La Dott.ssa Isa Fusaro spiega alla platea gli effetti dello Stress da caldo.

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Vita d’aziendaFilo diretto tra Dell’Aventino ed i suoi collaboratori

Prosegue in azienda il programma

di formazione a 360° denominato “High School”

per specialisti nel settore dei ruminanti e con esso

il dialogo con i “motori” dellaricerca e dell’innovazione spinta

In Dell’Aventino, da anni, è stata abbracciata la filosofia di crescita allargando lo sguardo oltre il “semplice” prodotto, a cominciare dal rapporto a doppio filo con il mondo della ricerca che nelle Università trova un punto di riferimento imprescindibile. Un “ponte” che per Dell’Aventino non s’interrompe mai, un trait d’union in grado di stimolare innovazioni sulle quali investire con convinzione e coraggio. Ciò perché la ricerca applicata alla fine premia sempre.E’ questo uno degli obiettivi quotidiani dell’Area Tecnica Dell’Aventino ed il contatto con operatori qualificati della zootecnia e allevatori fornisce, poi, gli stimoli giusti per orientare la ricerca.Prendiamo ad esempio il delicato tema del benessere animale, con il suo influsso su salute e produzione dei capi e,

di conseguenza, sul reddito aziendale. Il nuovo “atteggiamento nutrizionale” Dell’Aventino ha generato diverse novità in fatto di diete finalizzate al benessere animale.In quest’ottica lo scorso 5 luglio si è tenuto in azienda un interessante meeting focalizzato sugli effetti dello stress da caldo, su come arginarli o porvi rimedio nel migliore dei modi.La presentazione del meeting è stata affidata al Dott. nereo Dell’Aventino il quale ha tenuto a sottolineare lo “spirito giovane” dell’Azienda e - fortunatamente - anche degli intervenuti. Segno questo che il giusto rinnovamento nel nostro settore è in atto.Illustri i relatori, a cominciare dalla Dott.ssa Isa Fusaro dell’Università di Teramo che ha introdotto il tema dello Stress da caldo e i fattori chiave per superarlo.La seconda relazione è stata affidata invece al Dott. Sergio vaiani, Direttore Tecnico di Agroteam, società leader nel settore agro-zootecnico, il quale si è soffermato prevalentemente sui concetti di Immunità e Immunostimolazione ed ha presentato un prodotto veramente innovativo - omnigen-AF - adottato di recente dalla Dell’Aventino.

La Dott.ssa Clotilde villeri (Direttore Tecnico Dell’Aventino) ha concluso la giornata con un esaustivo intervento focalizzato sul Bilancio minerale della vacca da latte nel periodo estivo.Presenti all’incontro diversi Medici veterinari, i membri del Team Tecnico Dell’Aventino (che con gli agenti vocati al settore ruminanti continuano il loro programma “High School” iniziato 2 anni fa) e alcuni allevatori. Questi ultimi - a completamento del parterre dalle competenze multidisciplinari - hanno offerto il punto di vista “di campo”. Durante l’intervento della Dott.ssa villeri è stata presentata la linea Well’ Summer che comprende le due innovative integrazioni (K e oMnI) concepite proprio per combattere gli effetti negativi sugli animali delle elevate temperature nella stagione estiva.

350 mln di tons che rappresentano un +30% rispetto alla campagna precedente. Anche in Europa è prevista una crescita del 7% circa (68 mln) dovuta soprattutto all’aumento delle rese. La domanda mondiale è prevista in discreto aumento (+5%). Ma il dato molto importante è dovuto al ripristino delle scorte mondiali che dovrebbero portarsi a livelli di sicurezza con un quantitativo che viene indicato a 155 mln di tons, con un aumento del 37% rispetto alla campagna in corso.Per quanto riguarda il comparto soia si prevede un raccolto di circa 290 mln di tons con un incremento del 7% rispetto al 2012/13. Da evidenziare le ottime stime per il prossimo raccolto USA indicate a 92 mln di tons contro gli 82 della precedente campagna. Anche per la soia si prevede un buon incremento delle scorte a fine campagna 2013/2014 che dovrebbero portarsi a 75 mln contro i 63 dell’attuale campagna (+19%).Questo scenario sta creando sul mercato molta

incertezza: sul nuovo raccolto c’è una propensione a ritenere che avremo un mercato ribassista. Il che è anche confermato dalle prime coperture che si stanno definendo sulle posizioni del medio periodo a prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli registrati nel corso delle ultime campagne.Sul raccolto in corso, invece, la scarsa disponibilità di merce, gli stock mondiali molto ridotti e il ritardo dei raccolti determinato da una stagione particolarmente piovosa, stanno provocando tensione sui prezzi e anche qualche incertezza sull’evoluzione futura.Anche se le ultime stime sono molto incoraggianti, dobbiamo essere consapevoli del fatto che è ancora troppo presto per dare per scontato che le produzioni stimate si traducano in risultati effettivi.Come sempre saranno le condizioni climatiche a dettare il verdetto definitivo sulla stagione. Andrea Garzilli

Il Dott. Sergio Vaiani, Direttore Tecnico di Agroteam, durante il suo intervento in Dell’Aventino.

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Noi&VoiA domandarispondiamo

Volete saperne di più su un argomento che vi sta a cuore? Intendete soddisfare una curiosità? Inviateci i vostri quesiti per e-mail all’indirizzo [email protected] oppure per posta a Redazione Zoo-Zoom c/o Dell’Aventino Srl S. U., S.P. Pedemontana 8, 66022 Fossacesia (CH). Esperti e studiosi del settore saranno lieti di rispondervi dalle colonne di questa rubrica.

D. In occasione di una vostra “Giornata del coniglio” a Campobasso, presso la rivendita Edilbiggio, ho notato sui manifesti il logo ANCI. Quali rapporti legano l’azienda Dell’Aventino a tale organizzazione? Pietro I. - Campobasso

R. Per tutto il 2013 l’Azienda Dell’Aventino ha stipulato un accordo con l’ANCI (Ass.ne Nazionale Coniglicoltori Italiani) per la fornitura di conigli e per l’assistenza tecnica veterinaria durante le “Giornate del coniglio”, attività promozionali tese ad incentivare la vendita abbinata animale-mangime e diffondere la cultura dell’allevamento rurale.Presso gli allevamenti ANCI vengono selezionati e allevati riproduttori iscritti al libro genealogico delle razze Bianca Italiana, Macchiata Italiana e Argentata Italiana con l’obiettivo di migliorare costantemente i caratteri produttivi e riproduttivi dei soggetti, attraverso un innovativo programma di valutazioni genetiche.L’ ANCI si propone di migliorare, valorizzare ed incrementare l’allevamento nazionale del coniglio, operando a livello tecnico, economico e promozionale, anche mediante programmi di assistenza tecnica a favore delle aziende cunicole. L’iniziativa delle Giornate di promozione - studiata con dei “pacchetti” particolari per soddisfare le diverse esigenze della clientela - sta riscuotendo molto successo soprattutto perché in occasione di tali incontri presso le rivendite Dell’Aventino aderenti all’iniziativa, è sempre presente (e lo sarà per tutta la durata dell’accordo) un veterinario dell’ANCI disponibile a rispondere agli interrogativi posti dagli allevatori in modo da realizzare al meglio la loro attività.I rivenditori che gradissero aderire a tale iniziativa sono pregati di mettersi in contatto con l’Agente di zona o con l’Area Manager di riferimento o, per altre informazioni, direttamente con il sottoscritto.

Risponde il dott. Fabrizio Di Fonzo,

Medico VeterinarioArea Tecnica Dell’Aventino

La carne di coniglio risulta essere un grosso business per l’Italia in quanto il nostro paese è il primo produttore ma soprattutto il primo consumatore di questo alimento.Ciononostante - considerate le abitudini alimentari degli italiani - la carne di coniglio risulta superata nei consumi da quelle bovine, avicole e suine.Negli anni ‘70, per effetto di molti studi e ricerche, la coniglicoltura è divenuta un’attività zootecnica razionale e intensiva.La vendita del prodotto è rimasta tuttavia per lungo tempo legata a forme tradizionali come la distribuzione della carcassa intera con testa e zampetti.Anche se la carcassa intera e la mezza carcassa sono ancora oggi le tipologie in commercio più diffuse specie nelle macellerie tradizionali, nella grande distribuzione è possibile trovare tagli e porzioni particolari, nel tentativo di venire incontro alle nuove esigenze di consumo e ai nuclei familiari di piccole dimensioni.Il controllo della qualità del prodotto finale è il fiore all’occhiello della produzione italiana, in piena sintonia con la maggiore sensibilità degli acquirenti nei confronti della propria salute e di riflesso sulla bontà e salubrità dei cibi che vengono mangiati.Negli ultimi tempi, infatti, la carne di coniglio viene acquistata per il suo valore nutritivo, ossia per il buon contenuto proteico e per la limitata concentrazione di grasso, che si trova di norma prevalentemente sulla pelle, risultando quindi di facile asportazione.Il coniglio, infine, è caratterizzato da un favorevole rapporto fra acidi grassi insaturi e saturi.La carne di coniglio presenta un contenuto di colesterolo inferiore rispetto alla carne di altre specie, ha un’ottimale concentrazione di Fosforo, Potassio e Magnesio.Da non trascurare che un allevamento rurale del coniglio “ben gestito” è molto conveniente (es. una fattrice può partorire anche una decina di coniglietti per volta!) ed è una risposta concreta alla crisi economica che caratterizza il particolare momento che il nostro paese sta attraversando.

Foto di gruppo nella rivendita Edilbiggio a Campobasso: Nicola Testa, il Dott. Fabrizio Di Fonzo e Giovanni Malatesta (rispett. Tecnico Alimentarista e Agente di Zona Dell’Aventino), Salvatore Testa e il Veterinario ANCI Dott. Michele Schiavitto.

Dell’Aventino collabora con ANCI (Ass.ne Naz.le Coniglicoltori Italiani).

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Areamarketing

Studi, analisi, ricerchee consigli per puntare sempre più in alto

Annotate l’indirizzo, o url nel gergo di internet, www.dellaventino.it: scoprirete il nostro nuovo biglietto da visita sul web. Il restyling si è fatto un po’ attendere ma abbiamo preferito prenderci il tempo necessario per curarlo con attenzione. Il progetto è partito da due punti fermi: l’utilità per il fruitore e la semplicità di navigazione.Al giorno d’oggi capita di imbattersi in siti traboccanti di notizie, di banner e di effetti speciali… salvo poi accorgersi di non sapere da che parte cominciare!Il sito Dell’Aventino è stato concepito come un prolungamento digitale della filosofia aziendale: chiarezza e completezza delle informazioni sono i suoi punti di forza.Interfaccia grafica, forme e tonalità di colore si raccordano allo stile di comunicazione aziendale, alla cosiddetta brand image; in più la realizzazione con il sistema Responsive Web Design (RWD) permette l’agevole consultazione anche con tablet e smartphone.Un sito bilingue, fruibile anche in inglese a testimonianza della crescente volontà di apertura ai mercati esteri da parte dell’Azienda.Movimentata da un alternarsi di foto che spaziano nell’attività aziendale, la home page è caratterizzata nella parte alta da un menu intuitivo e immediato; ‘scrollando’ verso il basso appaiono invece le due aree dedicate ai nostri clienti principali (Rivenditori e Allevatori) e a destra un box con le news su prodotti, iniziative, progetti e molto altro.Mission, Storia, Produzione, Laboratorio, Organizzazione Commerciale, Distribuzione: sono alcune delle sezioni che aiuteranno a descrivere la realtà Dell’Aventino. L’area qualità approfondisce un tema caro all’Azienda, quello sul quale vengono effettuati

investimenti ad ogni livello. Non mancano approfondimenti su Sostenibilità e rapporti con le Università: oggi è un imperativo per le aziende attive e responsabili impegnarsi nella salvaguardia dell’ambiente e crescere confrontandosi con le istituzioni accademiche, fulcro e motore della ricerca.Particolarmente voluta è la sezione dedicata a Zoo-Zoom che mostra l’archivio digitale del nostro Periodico della zootecnia produttiva giunto ormai al settimo anno di pubblicazione e che continua a dare molte soddisfazioni.

Da segnalare anche la sezione Pubblicità, un aspetto cruciale perché la reputazione di un’azienda è strettamente legata alla comunicazione, al suo modo di presentarsi sui mass media, a fiere, eventi e nel punto di vendita. Non manca naturalmente un’Area Riservata per ottimizzare/accelerare i flussi informativi e l’operatività all’interno della nostra organizzazione.Che la Dell’Aventino sia alimentata da una grande passione speriamo si percepisca anche sul web!Buona navigazione a tutti!

Gianluca Ricciuti

Gianluca RicciutiLaureato in Architettura

è Responsabiledella Comunicazione e

del Marketing Operativoin Dell’Aventino

Ricco di informazioni e facile da consultare:è online il nuovo sito Dell’Aventino

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Alcune schermate del nuovo sito Dell’Aventino.

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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VADell’Aventino S.r.l. S. U.66022 Fossacesia (CH) S.P. Pedemontana, 8Tel. 0872.62.211 r.a. Fax [email protected]@dellaventino.itwww.dellaventino.it

C/1076/2008

CH CDM 30319928

Well’SUMMEROMNI

Well’SUMMERK

Dall’esperienza del Team Tecnico Dell‘Aventino sulle diete estive, due innovative integrazioni da aggiungere a richiesta nei nostri mangimi per vacche da latte per fronteggiare lo “stress da caldo”.Well’ SUMMER K a base di Potassio apporta benefici sulla produzione e sul benessere dell’animale e Well’ SUMMER OMNI a base di OMNIGEN-AF stimola il sistema immunitario con ripercussioni positive sulla mammella e sulla salute della mandria.

UNA STAGIONE DI SUCCESSI PER GLI ALLEVATORIcon Well’ SUMMER K maggiore ingestione e miglioramento della produzione di latte;aumento del benessere animale, migliore ‘ripresa’ autunnale.

con Well’ SUMMER OMNI maggiore produttività e miglioramento della qualità del latte;vitelli più sani e vitali grazie ad un buon corredo immunitario.

Dell'Aventino S.r.l. Soc. Unip. 66022 Fossacesia (CH) S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. Fax 0872.62.00.05

www.dellaventino.it [email protected] [email protected]

L’approccio nutrizionale Dell’Aventinoper la gestione dello stress da caldo.

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