NUMERO 5 • ANNO III (n° 1) • APRILE 2008 Rivendite Detto...

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PERIODICO DELLA ZOOTECNIA PRODUTTIVA NUMERO 5 • ANNO III (n° 1) • APRILE 2008 Antonello Ceccarani Direttore Marketing e Vendite Dell’Aventino Srl Unipersonale Rivendite agrarie: si può ancora crescere Detto tra noi Gentili Lettrici e Gentili Lettori, questo numero di Zoo-Zoom è per me particolarmente significativo. Viene stampato, infatti, in concomitanza con due fatti molto importanti della vita aziendale. Il primo riguarda il nuovo assetto societario, condotto di comune accordo con la mia famiglia e che ha portato a concentrare tutte le quote sociali nella mia persona, concludendo un’esperienza durata 16 anni, iniziata con il doloroso passaggio generazionale e costellata di tanti successi. A tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente mia madre e mio fratello che hanno condiviso con me questa difficile e coinvolgente avventura. Per anni abbiamo lavorato con entusiasmo e dedizione, nella convinzione che l’Azienda fosse al di sopra di ogni altra cosa. La riorganizzazione si è resa necessaria per garantire una leadership unica all’Azienda in un momento difficile e consentire agli altri soci di intraprendere strade diverse. Oggi siamo tutti contenti, questo è ciò che conta. Per me, è appena iniziata una nuova stagione lavorativa e sono pronto a lanciarmi in nuove sfide. Il secondo fatto importante è l’inserimento del Direttore Marketing e Vendite. Per garantire all’Azienda un futuro roseo, sarà importante raggiungere maggiori volumi di vendita e sarà necessario dotarsi di una proposta commerciale unica e ben riconoscibile dal mercato. A svolgere questo ruolo così delicato e vitale, in un momento particolare per la zootecnia italiana, ho chiamato il sig. Antonello Ceccarani. Le sue qualità professionali e umane, la lunga esperienza nel settore mangimistico, le sue capacità di programmare e lavorare in team, mi hanno convinto che fosse la persona giusta nel momento giusto. Affido a lui, quindi, la gestione della Clientela e della Forza Vendita, convinto che tra qualche anno l’azienda Dell’Aventino sarà più grande e più forte. Già in questo numero della rivista, abbiamo il piacere di riportare un suo articolo. Questi due avvenimenti non devono però far passare in secondo piano gli altri contributi presenti in questo numero di Zoo-Zoom, concentrato sui temi che caratterizzano la rivendita e su come potrà evolvere negli anni. Noterete, inoltre, una nuova rubrica che parla del mercato delle materie prime e di quello dei prodotti della trasformazione, curata dal dott. A. Garzilli. Consiglio, infine, di leggere attentamente anche la rubrica ‘A rigor di legge’. Essa riporta le recenti disposizioni dell’Amministrazione Finanziaria in relazione alla circolazione degli assegni. Nel ringraziare per l’attenzione che dedicherete agli articoli, porgo un cordiale saluto a tutti. Nereo Dell’Aventino Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl Unipersonale Dagli anni `90 la priorità strategica di molte aziende mangimistiche è rappresentata da una più incisiva presenza nell’ambito della zootecnia cosiddetta “minore”, cioè quella destinata all’autoconsumo e all’affezione. Di fatto, in questo comparto si assiste ad una svolta importante che sta caratterizzando da tempo - e lo farà ancora di più in futuro - l’attività delle rivendite agrarie italiane. In quasi tutte le regioni, si avverte un marcato distacco da parte degli allevatori di polli e conigli nei confronti della pratica d’allevamento per autoconsumo. Modelli di riferimento improntati ad un maggior dinamismo stanno inevitabilmente modificando gli stili di vita, oltre che gli atteggiamenti d’acquisto e di consumo di prodotti alimentari. Sempre più spesso - più per necessità che per piacere - viene preferito un prodotto “industriale” pur rimanendo dell’idea che si sta sostituendo una produzione “artigianale” da sempre caratterizzata da sapidità e da salubrità. Quello che era un certo “amore per la qualità”, quelle che un tempo erano abitudini ritenute sane, oggi diventano un aspetto secondario nella vita di molti. Nonostante ciò, stiamo sempre parlando di un “affare” per gli operatori del settore zootecnico (dall’incubatoio, allo svezzatore, dal mangimista fino al rivenditore o al produttore di ricoveri) di oltre 400 milioni di Euro all’anno che non si esaurirà in pochi anni perché spesso, continua a pag 2 L’ottimismo del nuovo dirigente Dell’Aventino

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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I V A

NUMERO 5 • ANNO III (n° 1) • APRILE 2008

Antonello CeccaraniDirettore Marketing e Vendite Dell’Aventino Srl Unipersonale

Rivenditeagrarie:si può ancoracrescere

Dettotra noi

Gentili Lettrici e Gentili Lettori,questo numero di Zoo-Zoom è per me particolarmente significativo. Viene stampato, infatti, in concomitanza con due fatti molto importanti della vita aziendale.Il primo riguarda il nuovo assetto societario, condotto di comune accordo con la mia famiglia e che ha portato a concentrare tutte le quote sociali nella mia persona, concludendo un’esperienza durata 16 anni, iniziata con il doloroso passaggio generazionale e costellata di tanti successi. A tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente mia madre e mio fratello che hanno condiviso con me questa difficile e coinvolgente avventura. Per anni abbiamo lavorato con entusiasmo e dedizione, nella convinzione che l’Azienda fosse al di sopra di ogni altra cosa. La riorganizzazione si è resa necessaria per garantire una leadership unica all’Azienda in un momento difficile e consentire agli altri soci di intraprendere strade diverse. Oggi siamo tutti contenti, questo è ciò che conta. Per me, è appena iniziata una nuova stagione lavorativa e sono pronto a lanciarmi in nuove sfide. Il secondo fatto importante è l’inserimento del Direttore Marketing e Vendite. Per garantire all’Azienda un futuro roseo, sarà importante raggiungere maggiori volumi di vendita e sarà necessario dotarsi di una proposta commerciale unica e ben riconoscibile dal mercato. A svolgere questo ruolo così delicato e vitale, in un momento particolare per la zootecnia italiana, ho chiamato il sig. Antonello Ceccarani.Le sue qualità professionali e umane, la lunga esperienza nel settore mangimistico, le sue capacità di programmare e lavorare in team, mi hanno convinto che fosse la persona giusta nel momento giusto. Affido a lui, quindi, la gestione della Clientela e della Forza Vendita, convinto che tra qualche anno l’azienda Dell’Aventino sarà più grande e più forte. Già in questo numero della rivista, abbiamo il piacere di riportare un suo articolo.Questi due avvenimenti non devono però far passare in secondo piano gli altri contributi presenti in questo numero di Zoo-Zoom, concentrato sui temi che caratterizzano la rivendita e su come potrà evolvere negli anni. Noterete, inoltre, una nuova rubrica che parla del mercato delle materie prime e di quello dei prodotti della trasformazione, curata dal dott. A. Garzilli.Consiglio, infine, di leggere attentamente anche la rubrica ‘A rigor di legge’. Essa riporta le recenti disposizioni dell’Amministrazione Finanziaria in relazione alla circolazione degli assegni.Nel ringraziare per l’attenzione che dedicherete agli articoli, porgo un cordiale saluto a tutti.

Nereo Dell’Aventino Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl Unipersonale

Dagli anni `90 la priorità strategica di molte aziende mangimistiche è rappresentata da una più incisiva presenza nell’ambito della zootecnia cosiddetta “minore”, cioè quella destinata all’autoconsumo e all’affezione.Di fatto, in questo comparto si assiste ad una svolta importante che sta caratterizzando da tempo - e lo farà ancora di più in futuro - l’attività delle rivendite agrarie italiane.In quasi tutte le regioni, si avverte un marcato distacco da parte degli allevatori di polli e conigli nei confronti della pratica d’allevamento per autoconsumo. Modelli di riferimento improntati ad un maggior dinamismo stanno inevitabilmente modificando gli stili di vita, oltre che gli atteggiamenti d’acquisto e di consumo di prodotti alimentari.Sempre più spesso - più per necessità che per piacere - viene preferito un prodotto “industriale” pur rimanendo dell’idea che si sta sostituendo una produzione “artigianale” da sempre caratterizzata da sapidità e da salubrità. Quello che era un certo “amore per la qualità”, quelle che un tempo erano abitudini ritenute sane, oggi diventano un aspetto secondario nella vita di molti. Nonostante ciò, stiamo sempre parlando di un “affare” per gli operatori del settore zootecnico (dall’incubatoio, allo svezzatore, dal mangimista fino al rivenditore o al produttore di ricoveri) di oltre 400 milioni di Euro all’anno che non si esaurirà in pochi anni perché spesso,

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L’ottimismo del nuovo dirigente Dell’Aventino

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La parola al tecnico . . . . . . . . .Pag 3Uno sguardo all’allevamento rurale

L’esperienza positiva . . . . . . . . Pag 6 SRB Agricola Sanmartinese (Val d’Agri - PZ)

In linea con il mercato ....... Pag 8Inizio 2008, più ombre che luci

Buone nuove ................. Pag 9 Porte aperte in casa Dell’Aventino

Noi&Voi ....................... Pag 10A domanda rispondiamo

Sotto i riflettori ................ Pag 11Azienda G. Sabatelli (Noci - BA)

A rigor di legge ............... Pag 13Norme e regolamenti

Area marketing ............... Pag 14Per un cliente che cambia, come cambia la Rivendita Agraria.

Nota bene . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..Pag 15 Appuntamenti da non perdere

Vita d’azienda .................. Pag 15Filo diretto tra Dell’Aventino e i suoi collaboratori

P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA

Editore Dell’Aventino S.r.l. - Società Unipersonale 66022 Fossacesia (CH) - S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. - Fax 0872.62.00.05 www.dellaventino.it [email protected] [email protected]

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NUMERO 5ANNO III (n° 1)APRILE 2008

nel business come nella chimica, “nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. Il distacco dalla pratica d’allevamento, come già detto, è in gran parte legato al dinamismo dei tempi ma è anche vero che molte di queste scelte sono state accelerate da fattori emotivi che hanno spinto l’allevatore a disaffezionarsi (si pensi ad esempio alla malattia emorragica virale per i conigli, all’influenza aviaria per gli avicoli, ad una legislazione sempre più restrittiva, etc.).

L’azienda mangimistica, per la parte che le compete, deve saper stare al fianco della propria Agraria; quest’ultima ha sempre vissuto di questo tipo di consumo e deve inevitabilmente attivare tutti quei meccanismi che ne favoriscano la ripresa e nel contempo esplorare in modo professionale tutte quelle nuove aree di affari che sono linfa vitale per l’attività. Lavorare sui bisogni e sui desideri degli acquirenti finali,

sulla capacità dei rivenditori di saperli intercettare meglio di quanto sappiano fare i loro concorrenti, è la sfida del settore e l’azienda Dell’Aventino non se ne sottrae. Anzi, l’impegno sarà più incisivo nei confronti di chi ha sempre creduto in questo marchio e verso coloro che oggi lo considerano come una possibile alternativa agli attuali fornitori. Per il prossimo settembre sono in fase di elaborazione appuntamenti di rilievo, che vedranno Dell’Aventino recitare un ruolo sempre più da protagonista. Sarà presentata al mercato delle agrarie un’Azienda moderna, resa vivace da tante iniziative promozionali e da tante nuove proposte in termini di prodotti tutte a supporto di un’attività, quella appunto del rivenditore, che può e deve ancora assolvere un compito decisivo per la diffusione della cultura zootecnica ed agricola nel nostro Paese.

Colgo l’occasione di questo spazio, per ringraziare sinceramente il dott. Nereo Dell’Aventino per avermi offerto la guida della propria Rete Commerciale. Spero vivamente di esserne degno e di saper tradurre in una crescita a tutti i livelli le volontà di cui si parlava prima. In tanti anni di lavoro, ho avuto il privilegio di seguire altre Reti Commerciali e in tutte queste esperienze ho arricchito il bagaglio personale di esperienze professionali e soprattutto umane impossibili da dimenticare. Affrontare i mutamenti di questo nostro mercato affidandosi a persone e professionalità diverse che implementino quanto già di buono fatto nel tempo, è la scommessa del nuovo corso Dell’Aventino. Tutta l’Azienda ha la convinzione di poter fare ancora molto per aiutare gli allevatori a gestire in modo più professionale le loro aziende e per sostenere, nel contempo, i propri rivenditori nel loro sforzo di adattamento verso un nuovo approccio alla clientela, più moderno e al passo con i mutati bisogni dei consumatori. La soddisfazione di chi ci legge sarà la nostra stella polare... non la perderemo di vista.

Antonello Ceccarani

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attuale le nostre conoscenze su questo animale sono an-cora incomplete, nonostante lo si allevi da lungo tempo. Il problema maggiore è rappresentato dall’avere trasfor-mato, per esigenze di profitto, un animale che in natura si nutrirebbe esclusivamente di foraggi in un “divoratore” di cereali. Principalmente, in virtù del tipo di dieta cui è obbli-gato, ma anche per la fisiologia del suo apparato intestinale che gli permette di utilizzare la cellulosa pur essendo un monogastrico, il coniglio è caratterizzato da un equilibrio enterico precario che ne condiziona pesantemente la riu-scita dell’allevamento.

GESTIONE DELLE FATTRICI E SVEZZAMENTOIl peso della fattrice alla prima co-pertura dovrebbe essere l’80% di quello da adulto, con una età media di 90-95 gg di vita. Tra l’inizio e la fine della lattazione la perdita in peso non dovrebbe superare il

La parolaal tecnico

Il punto di vistadei professionistidel settore su un temadi interesse generale.

Con il termine zootecnia si intende l’allevamento di dif-ferenti specie animali avente l’obiettivo di ottenere un prodotto finale in grado di determinare reddito. Esistono due sistemi produttivi, differenziabili sulla base della loro importanza economica: quello industriale e quello rurale.Un allevamento industriale ha lo scopo di ottenere dal-le produzioni finali un reddito in grado di garantire utili per sostenere un’attività commerciale primaria. In tal caso l’effettuazione di investimenti economici da parte dell’al-levatore risulta necessaria, richiedendo di forza la massi-mizzazione delle performances degli animali allevati.Ciò è ottenibile, peraltro, esclusivamente con l’impiego di razze selezionate dalle elevate potenzialità genetiche e con una gestione di allevamento ottimale.Un allevamento rurale ha invece la finalità di ottenere pro-duzioni animali, derivanti da una attività commerciale secon-daria, destinate al consumo familiare ed eventualmente all’ot-tenimento di una marginale fonte di reddito aggiuntivo. Ne consegue come l’investimento economico nell’attività debba essere minimo e non fondamentale per la sua sopravvivenza. In tale ottica è auspicabile quindi l’impiego di razze autocto-ne, versatili, poco selezionate e performanti che come tali richiedano minime cure gestionali.Pur se ovvia e forse banale, si ritiene fondamentale que-sta premessa perché la presente trattazione, destinata al mondo zootecnico rurale, vuole essere semplicemente una raccolta di concetti finalizzati alla corretta, semplice ed economica conduzione di un’attività produttiva di na-tura amatoriale.Verrà semplicemente effettuata una carrellata generale sui punti da tenere in considerazione, basati in sostanza sul buon senso ed atti a garantire la riuscita dell’allevamento, senza necessariamente ricorrere a gestione e/o investi-menti consoni all’allevamento industriale. Per praticità e brevità, ma anche per la loro importanza e diffusione, ci si soffermerà sugli allevamenti cunicolo ed avicolo.Per quest’ultimo, che richiederebbe una trattazione estremamente ampia, verranno affrontati essenzialmente aspetti legati alla gestione del pulcino nelle prime setti-mane di vita - le più critiche -, senza soffermarsi né sulla differenziazione della specie (ovaiola, broiler, tacchino) né sulle fasi successive di allevamento.

GENERALITA’Per quanto strano, occorre ammettere che al momento

Dr. Stefano SalernoLaureato in Scienze

della Produzione Animalepresso l’Università di Pisa.

Dal 1996 è Resp. Tecnicodella società Dell’Aventino.Attualmente è Responsabile

della Nutrizionee del Marketing Tecnico.

UNO SGUARDO ALL’ALLEVAMENTO RURALE

APPUNTI DICONIGLICOLTURA

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15-20%, a seconda dell’età dell’animale e della stagione cli-matica. Più lunga vogliamo che sia la carriera riproduttiva della fattrice e più tarda deve essere l’età a cui effettuare la prima copertura. Ideale potrebbe essere effettuare una prima copertura a 4 mesi di vita per poi effettuarle post-svezzamento con una frequenza tale da garantire un nu-mero di parti/anno/fattrice di circa 4/5.Le nidiate troppo numerose (oltre i 10 coniglietti) devono essere pareggiate per non arrecare eccessivo stress alla madre e permettere un accrescimento adeguato ai co-niglietti; il numero ideale di coniglietti per fattrice infatti non deve superare i 10 nelle pluripare e gli 8-9 nelle pri-mipare.Ideale sarebbe svezzare i coniglietti a 30-35 gg. di vita, età alla quale in natura smettono di essere allattati dalla ma-dre. A questa età infatti il coniglietto può essere conside-rato adulto ed alimentato con mangime specifico.Il coniglietto durante lo svezzamento esce dal nido e va a mangiare, per emulazione, ciò che mangia la madre.E’ buona pratica fare in modo che, durante la prima set-timana di vita dei coniglietti, la fattrice non abbia libero accesso agli stessi (concetto di “lattazione controllata”: l’allattamento deve essere effettuato una sola volta al gior-no). Questo rappresenta un fattore chiave nella riduzione della mortalità dei coniglietti e nel mantenerla entro un range fisiologico dell’8-10%.Le temperature ideali nel nido sono di 30-35°C durante le prime due settimane di vita dei coniglietti; per le fattrici invece è opportuno non superare i 25°C.

INGRASSOLa temperatura ideale nella fase di ingrasso non dovrebbe essere superiore ai 20°C. Livelli di umidità superiori al 65-70% sono l’anticamera delle micosi.E’ opportuno evitare l’esposizione diretta alla luce poiché, essendo il coniglio un animale notturno, ne sarebbe infa-stidito. Essendo un animale schivo e timoroso può essere utile tenere accesa una fonte sonora ad alto volume per evitare che possibili rumori improvvisi possano disturbar-lo e spaventarlo.

ALIMENTAZIONEPer la precarietà dell’equilibrio del suo apparato digerente è sempre opportuno controllare con attenzione la consi-stenza delle feci, che devono essere molli ma non troppo.Il coniglio mangia molto frequentemente, per cui ideale è effettuare l’alimentazione ad libitum.I consumi di alimento nelle fasi iniziali di allevamento sono di circa 100-150 gr/capo/giorno per arrivare a 200-250

in età adulta. E’ opportuno lasciare le mangiatoie piene durante la notte, poiché è in questa fase della giornata che l’animale predilige mangiare. Una fattrice può ingerire mediamente 400-450 gr/capo/giorno.Ideale è utilizzare una dieta povera in amido e ricca in fibra strutturata, cioè grossolana, atta a stimolare la normale funzionalità del cieco e la peristalsi intestinale ed è sicu-ramente opportuno introdurre, lasciandola liberamente a disposizione, della fibra proveniente da foraggio o paglia, atta a mantenere e/o ripristinare la normale funzionalità enterica

PATOLOGIEPARASSITOSICoccidiosi (intestinale ed epatica): se gli animali sono allevati a terra è consigliabile pulire e trattare attentamente quanto frequentemente con prodotti specifici (sulfamidici e anticoccidici). In gabbia il rischio è sicuramente ridotto ma non assente, pertanto conviene effettuare comunque un trattamento periodico sugli animali da vita ogni 90 gg. per una settimana.

BATTERIOSIFORME ENTERICHEColibacillosi: la fase in assoluto più critica è quella dei 10-15 gg. post-svezzamento, da quando cioè il coniglio ini-zia ad ingerire elevate quantità di alimento che l’intestino non è ancora pronto ad utilizzare.Occorre lasciare sempre disponibile acqua a volontà, poi-ché la fibra somministrata è bassissima di umidità mentre in natura l’animale ingerirebbe sostanze vegetali ricche in acqua. Avere l’accortezza di non somministrare mai fieno di erba medica per evitare eccessi proteici, bensì lasciare sempre disponibile fieno e/o paglia in modo da stimolare sempre in maniera corretta la funzionalità ciecale.L’acqua non deve essere né sporca né fredda e poiché ne-gli impianti si possono accumulare alghe e batteri è oppor-tuno pulire e disinfettare ogni 15-30 gg utilizzando anche cloro. Altra buona norma è quella di acidificare l’acqua di bevanda con ac. propionico o formico nel periodo imme-diatamente successivo lo svezzamento (10-15 gg. dopo).FORME RESPIRATORIEPasteurellosi: patologia classica delle fasi di svezzamento ed ingrasso. Nelle forme più leggere gli animali starnuti-scono fino a produrre un essudato nasale che nelle forme più gravi determina la morte per asfissia del soggetto col-pito. La profilassi consiste nel controllare la velocità del ricambio dell’aria e dell’umidità; quest’ultima non deve superare il 65-70%. Porre estrema attenzione all’introdu-zione di soggetti dall’esterno.FORME A CARICO DELL’APPARATO RIPRODUTTIVOStafilococcosi: fonte di problematiche riproduttive prin-cipalmente a carico della mammella con mastiti purulente e gravi necrosi dei tessuti. Può estendersi anche agli arti ed ai piedi poiché è un germe ubiquitario.

VIROSIMixomatosi: generalmente nell’allevamento rurale non si provvede alla vaccinazione degli animali, a differenza di quanto accade negli allevamenti industriali. La malattia pe-netra in allevamento attraverso gli insetti ematofagi o tra-mite l’introduzione di animali infetti. La prassi più corretta in caso di patologia conclamata è quella di sopprimere tut-ti i soggetti che manifestano segni clinici quali mixomi sulle orecchie, scolo nasale ed oculare, orchite, infiammazioni alle zone genitali. Gli animali sopravvissuti si immunizzano naturalmente.In caso di problematica conclamata occorre introdurre la

ALIMENTO FRESCO

PERCORSODEGLI ALIMENTI

PERMANENZANELLO

STOMACO(Regione del Piloro)

PERMANENZANELLO

STOMACO(Regione del Cardias)

PERMANENZA NEL CIECO6 ore

TRASFORMAZIONENELL’INTESTINO CRASSO

DELLE FECI MOLLI IN FECI DURE

FORMAZIONIFECI MOLLI

ELIMINAZIONE FECI MOLLICiecotrofo=alimento prodotto dal cieco

ELIMINAZIONE FECI DURE

ASPIRAZIONE CIECOTROFO

Sistema di funzionamento dell’apparato intestinale del coniglio.

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vaccinazione di emergenza tutti i mesi fino ad esaurimen-to dei casi clinici su tutti i soggetti sopravvissuti e sospen-dere le coperture per evitare la diffusione della virosi ai nuovi nati.Malattia emorragica: meno frequente della prece-dente. La trasmissione è diretta da soggetto a soggetto mediante l’introduzione di animali colpiti in allevamento. L’unico rimedio è la vaccinazione quale profilassi, poiché in caso di patologia conclamata l’unica soluzione è l’abbat-timento di urgenza di tutti i soggetti di allevamento.

GENERALITA’Un presupposto fondamentale è che la sanità di un pulcino acquistato rappresenta una condizione di benessere indi-viduale derivante da molteplici fattori genetici ed ambien-tali pregressi (qualità delle uova, condizioni di incubazio-ne, sanità dei riproduttori, condizioni igienico/ambientali di trasporto) su cui non è possibile intervenire se non a monte da parte dell’allevatore, ponendo cioè la massima attenzione alla selezione dei fornitori.

Ciononostante occorre tenere presente che se le prime settimane di vita in allevamento risultano in generale le più critiche nell’economia della sua gestione, in assoluto i primi sette giorni sono i più delicati.Un’accurata e corretta gestione di questa fase contribu-isce alla buona riuscita del ciclo produttivo dell’animale.

SVEZZAMENTODue sono i parametri fondamentali da tenere presenti per valutare qualitativamente un gruppo di pulcini: l’uniformità (intesa come la percentuale di animali il cui peso rientri in un range del 10% maggiore o minore del loro peso medio) e la vitalità.Esiste una stretta correlazione tra peso vivo ed uniformità dello stesso nel pulcino alla nascita ed a 7 gg. di vita, a 7 ed a 35 gg. Una bassa uniformità è infatti sinoni-mo di più elevata mortalità a 7 gg. di vita.La vitalità dei pulcini è invece un indice dei loro livelli di ma-turazione ed autonomia.In tal senso devono essere autosufficienti nell’alimentarsi e nell’abbeverarsi, dimostrare buona socialità, buona vocaliz-zazione, buona visione, buona memoria e buon udito, nonché la capacità di avvertire i peri-coli e sfuggirli, quella di intera-gire con l’ambiente.

Altri parametri degni di nota, non meno importanti dei pre-cedenti, sono senza dubbio la presenza di un ombelico ben cicatrizzato, l’esenza da difetti meccanici nelle articolazioni e l’assenza di infezioni batteri-che e/o fungine.La pulcinaia deve essere carat-

terizzata da condizioni ideali di temperatura, luce, aria di buona qualità, disponibilità di spazio. I pulcini sono ome-otermi ma hanno una termoregolazione immatura ed in-completa fino ai 14 gg. di vita. Per favorire una buona cre-scita, pertanto, è opportuno mantenere una temperatura non inferiore ai 32°C per scendere nelle tre settimane successive rispettivamente a 29°C, 25°C e 22°C. Trascorso il primo mese di età poi ogni fonte di calore può essere eliminata.La quantità di luce deve essere adeguata per permettere una elevata assunzione di alimento e garantire una crescita in linea. L’umidità relativa ottimale non deve superare il 60-70%, nelle prime tre settimane di vita valori ideali sono compresi tra il 60 e il 45%.La ventilazione dinamica è ottimale per assicurare un ido-neo rinnovamento dell’aria e serve fondamentalmente per fornire ossigeno, rimuovere l’eccesso di calore, l’ec-cesso di umidità, polveri e gas nocivi.E’ preferibile che i valori di temperatura ed umidità si as-sestino almeno 24 ore prima dell’accasamento del pulci-no. Il comportamento dei pulcini comunque è indice at-tendibile dei livelli di temperatura ed areazione presenti nell’ambiente (animali accovacciati comodamente e tran-quillamente sono sinonimo di ventilazione e temperatura corretti, animali ammassati di eccesso di ventilazione e/o bassa temperatura, animali sparpagliati di insufficiente are-azione e/o alta temperatura).

ALIMENTAZIONEFondamentale per il pulcino risulta la disponibilità adegua-ta di cibo ed acqua, il cui accesso deve essere agevole per evitare problemi di disidratazione. Una scarsa uniformità ed una crescita ridotta sono infatti spesso conseguenze di apporti inadeguati di mangime ed acqua.Inoltre se lo spazio a disposizione di ciascun animale è limitato si possono verificare irregolarità di sviluppo e cannibalismo. Un’alimentazione immediata e corretta aiuta il pulcino a passare dai nutrienti presenti nel residuo del

tuorlo a quelli del mangime somministra-to. L’intestino da questo punto di vista

avrà la possibilità di svilupparsi meglio e sarà conseguentemente meno su-

scettibile alle infezioni enteriche. Se il pulcino riceverà acqua e man-

gime immediatamente dopo la schiusa, inoltre, riuscirà duran-

te l’accrescimento a converti-re meglio l’alimento.

Mangiatoie ed abbeve-ratoi, quindi, devono garantire l’agevole ap-provvigionamento di cibo ed acqua in modo anche da mantenere la temperatura corporea. Può essere utile allo scopo mettere a di-sposizione mangiatoie ed abbeveratoi supple-

mentari, atti a ridurre al minimo lo spazio percor-

so dal pulcino.Fornire acqua fresca e puli-

ta alla corretta temperatura (10-12°C) 24 ore su 24 (acqua

troppo calda o troppo fredda ridu-ce l’assunzione di cibo con crescita

conseguentemente limitata).

APPUNTI DIAVICOLTURA

continua a pag 6

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In Val d’Agri la relazione tra politica, econo-mia e risorse (ener-getiche e naturali) è molto stretta. E’ un’area vasta ed im-portante tale da es-sere diventata Parco Nazionale ed è un territorio interessato da anni alla coltivazi-one ed alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi.La Valle prende il nome dal fiume Agri, è una delle più suggestive della Basilicata e comprende 13 paesi ed una Comunità Montana. Si passa dagli ambienti montani dell’Appenino Lucano, a quelli collinari, coltivati a vigneti ed oliveti, fino a giungere alla pianura, in cui si trova lo splendido Lago del Pertusillo. In un contesto economico come quello della Basilicata,

occorre certamente menzionare le due ricchezze fondamentali di questa zona: il turismo e le attiv-

ità petrolifere. Non per nulla in quest’area l’interrogativo più ricorrente è: “Il

petrolio o il parco?”.Per alcuni abitanti del comp-

rensorio, però, la scelta di vita è avvenuta in un ambito diverso. Infatti, questa “Es-perienza Positiva” è dedicata alla SRB ed in particolare al suo fondatore e titolare Felisiano Bianculli che ha dedicato alla agro-zootecnia la sua vita professionale.Dimensione Verde è la catena di ne-gozi della società,

L’esperienzapositiva SRB - Agricola

Sanmartinesedi F. Bianculli &C.(Val d’Agri - PZ)

Tra petrolioe turismo, si fa largo la zootecnia

VACCINAZIONIPIANI VACCINALI BROILERS

I giorno Bronchite Infettiva (spray) Malattia Newcastle (spray)

I8 giorni Bronchite Infettiva (acqua di bevanda o spray) Malattia Newcastle (acqua di bevanda o spray)Marek se allevati oltre i 60 gg. di vita.

PATOLOGIELe principali cause di mortalità nelle prime due settimane di vita sono rappresentate essenzialmente da setticemie, onfaliti, infezioni del sacco vitellino, enteriti virali (determi-nano disomogeneità e rallentamento dell’accrescimento) e malattie batteriche (micoplasmi, coli).

PARASSITOSIMicoplasmosi: determina generalmente forme respira-torie ed artritiche.Coccidiosi: caratterizzata da enterite. Correlata general-mente ad una elevata densità di allevamento, determina feci sanguinolente. Oggi è molto diffusa ed efficace la pra-tica vaccinale.

BATTERIOSISalmonellosi: colpisce in genere animali al di sotto delle due settimane di età e si verifica raramente oltre le quat-tro. I soggetti colpiti risultano depressi, abbattuti, con gli occhi chiusi, le penne arruffate e le ali abbassate.Presentano fenomeni diarroici con conseguente imbratta-mento delle penne attorno alla cloaca.Colibacillosi: sono generalmente colpiti i soggetti dalle 4 alle 12 settimane di età.Presentano generalmente un calo di consumo del mangi-me, risultano abbattuti e fiacchi con respirazione difficile e rapida. Il gruppo risulta successivamente disomogeneo.Clostridiosi (enterite necrotica): malattia sporadica che colpisce i soggetti dopo le quattro settimane di età.Le manifestazioni cliniche ricordano la coccidiosi. Gli ani-mali sono abbattuti, inappetenti e caratterizzati da elevata mortalitàStafilococcosi: determina lesioni alla cute ed alle muco-se. Stress ambientali e sociali ed infezioni concomitanti o precedenti sono fattori predisponenti

VIROSIMarek: determina coinvolgimento neurale con conseguente paralisi a partire dalle 6 settimane di età dell’animale.Malattia Newcastle: determina depressione, prostra-zione, diarrea, edema della testa e sintomi nervosi.Malattia di Gumboro: colpisce generalmente soggetti nelle prime sei settimane di età. Determina diarrea bianca-stra ed acquosa, penne della cloaca sporche, abbattimento, penne arruffate.

Come già detto in apertura e come ovvio, questa tratta-zione risulta ben lungi dall’essere completa ed esaustiva; si spera però che possa risultare un utile promemoria da tenere presente, nella sua semplicità e schematicità, quale lista di buone pratiche di allevamento. Infatti non occorre dimenticare che, al di là di tutto, il buon senso e l’occhio vigile di un allevatore attento sono i veri segreti della riu-scita dell’attività di allevamento.È la passione il vero motore di questo mestiere antico che, proprio per questo, solo in pochi sono in grado di svolge-re correttamente e con soddisfazione. Dott. Stefano Salerno

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in grado di offrire alla clientela una vasta gamma di articoli per l’alimentazione e la cura degli animali, per il giardinaggio e l’hobbistica in generale, oltre ad un’accurata assistenza zoo-tecnica ed agronomica garantita dallo staff altamente qualifica-to dell’azienda Dell’Aventino.La SRB, attraverso i suoi tre punti vendita, rappresenta nella sua area di operatività una delle realtà più sviluppate e competenti della provincia di Potenza, divenuta il principale punto di riferimento per gli operatori del settore.A Viggiano è presente l’ormai storico magazzino e a Villa D’Agri è nato un punto ven-dita di moderna concezione; a Calvello, inoltre, presto verrà aperto un nuovo agri-store.Il sig. Felisiano ha il merito di aver capito con un lustro di anticipo la “debolezza” e le difficoltà dei sistemi agro-zootecnici preesistenti ed ha deciso di rischiare scegliendo la strada dell’imprenditoria personale, capitalizzando il patrimonio di conoscenze acquisite in tanti anni di lavoro nel settore.Nel ’98, infatti, iniziò con passione la sua attività professio-nale come dipendente di un noto ente agrario e nel 2003, decise di tentare l’avventura “in proprio” trasformando una passione in una organizzazione imprenditoriale degna di nota.

Oggi l’azienda SRB è leader sul territorio lucano e non solo, l’entusiasmo del suo fondatore cresce di giorno in giorno e la “mission aziendale” è finalizzata ad “assistere costantemente i numerosi clienti con prodotti, sistemi e servizi per facilitare il loro lavoro”. Felisiano ed i suoi più stretti collaboratori gestiscono oltre 500 clienti nell’ambito dei settori zootecnico (vacche da latte, bovini da carne e ovini), agricolo e hobbistico.In una città, Villa d’Agri, nella quale petrolio e turismo si contendono il primato, è possibile affermare che per Felisiano Bianculli l’agro-zootecnia è il vero “oro nero”. Sebbene sia cliente esclusivo solo dal 2006, il legame con l’Azienda Dell’Aventino è già molto saldo. Basta girare un po’ per le caratteristiche zone della Val d’Agri per capire come i mangimi dell’azienda abruzzese siano presenti in moltissime stalle. Chiacchierando con il sig. Felisiano traspare la sua certezza di poter contare su un partner serio e professionale che fin dall’inizio della collabora-zione ha messo a disposizione una serie di professionalità che gli permettono di seguire il business con una visione moderna e con la giusta tranquillità.

Oggi il passaggio dalla posizione di solo grossista a quel-la d’imprenditore a tutto tondo che investe anche sulle rivendite “cittadine”, ha contribuito a fare di Felisiano un professionista molto stimato e pronto a fornire qualsiasi tipo di supporto ai clienti, non solo allevatori. Si capisce che il lavoro negli ultimi anni è cambiato profondamente, c’è stata molta evoluzione nei diversi settori, dal cereali-colo all’ortofrutticolo. L’aggiornamento passa per un rapporto stretto con gli esperti tecnici delle aziende ma Felisiano non trascura di visitare fiere ed eventi di settore. Occorre un aggior-namento continuo, bisogna essere sempre al passo con i tempi e forse...occorre anticiparli.

Una riunione “improvvisata” nello storico magazzino di Viggiano.

Felisiano Bianculli ed il dott. Stefano Albanese (capoarea Dell’Aventino) all’interno della nuova rivendita di Villa D’Agri.

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L’articolo sull’andamento di mercato 2007 delle materie prime, trattato nel precedente numero in risposta ad alcuni quesiti che erano pervenuti da un lettore di Potenza, terminava con una previsione improntata all’incertezza e alla volatilità sul breve e medio periodo.In effetti, nei primi mesi di quest’anno, è stata confermata in pieno quella previsione.Vediamo ora quale è stata l’evoluzione da fine 2007 ad oggi e quali sono le prime indicazioni sulla nuova campagna 2008/2009.I prezzi alti hanno influenzato in maniera significativa le semine. Quelle invernali (grano e orzo) sono state favorite da un buon andamento climatico. Si stima un incremento dei raccolti di oltre il 10% nei principali paesi produttori. Queste notizie positive, che si rif-eriscono al periodo fine 2007-inizi 2008, accompagnate da una pre-visione fatta dal Fondo Monetario Internazionale di un rallentamento dell’economia mondiale nella misura del 16% (+4,1% contro il 4,9% del 2007), hanno dato un po’ di respiro a un mercato in continua tensione.Ma la calma è durata poco. Ad in-terromperla è stato il consueto rapporto mensile (febb.’08) del Di-partimento dell’Agricoltura Ameri-cano che ha rivisto ulteriormente al ribasso, rispetto al mese prece-dente, i dati sulle scorte cerealicole mondiali. In particolare: - Frumento 110 mln di tons contro 125 della scorsa campagna;- Cer. Foragg. 126 mln di tons contro 137 della scorsa campagna;- Semi Soja 46 mln di tons contro 62 della scorsa campagna.

Se si considera poi, che la produzione mondiale viene stimata in 1.875 mln di tons e che i consumi ammontano a 1.917 mln di tons (circa 160 mln mese) si comprende come una scorta di 282 mln non copre neanche il fabbisogno di 2 mesi. Appare evidente come ci si trovi ad operare in una situazione particolarmente critica e in un mercato sensibile a qualsiasi turbativa di carattere climatico, economico e speculativo.

In queste ultime settimane il ruolo di protagonista sul mercato di Chicago è toccato al grano, che in più sessioni consecutive ha corretto al rialzo il suo massimo storico. Valori record sono stati registrati anche dalla soja mentre il mais è apparso “più riflessivo”.Per far comprendere meglio l’andamento di mercato in questi primi mesi del 2008, riportiamo tre grafici relativi alle quotazioni di grano, mais e soja sul mercato di Chicago.

Lo scenario di fine campagna si presenta ancora difficile a causa di “scoperture” di grano da parte di molti Paesi in particolare afri-cani e medio orientali; il prodotto più competitivo, al momento, è di origine europea.La situazione sui mercati italiani, in questi mesi, è apparsa complessiva-mente più statica rispetto a quella internazionale a seguito di scambi modesti sia sul fisico che sui “fu-tures” (sui mercati a termine). No-nostante ciò i prezzi sono rimasti sostenuti in tutti comparti.Per quanto riguarda la nuova cam-pagna (2008/2009), le quotazioni dei “futuri” sul mercato di Chicago sono cresciute soprattutto a seguito di uno spostamento di interesse dei Fondi d’Investimento dal settore azionario a quello dell’oro, del petrolio e delle commodities (ma-terie prime).La situazione climatica, attualmente, è ideale ed autorevoli analisti sti-mano che i prezzi dei futuri base raccolto ‘08 su Chicago potrebbero aver raggiunto i valori massimi.Le prime stime sui raccolti di grano possono essere considerate incorag-gianti. In particolare alcuni dati:• +15% in Europa con +20% in Italia• +39% in Ucraina• +25% in Canada• Raddoppio in Australia con 25 milioni di tons• +10% in EgittoCome dicevamo, i “fondamentali” si presentano favorevoli: incremento deciso delle semine invernali, stima positiva per quelle primaverili, clima

favorevole fino ad oggi. A questo punto, se il clima non farà brutti scherzi e visto il rallentamento dei consumi provocato dalla crisi finanziaria americana, il mercato dovrebbe assumere una fisio-nomia diversa. Certo non ci dovremo aspettare un crollo, ma certamente è all’orizzonte un discreto ridimensionamento. Dott. Andrea Garzilli

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In lineacon il

mercato

La redazione di Zoo-Zoom è aperta a stimoli e suggeri-menti. Per questo sulla scia delle richieste pervenute da molti clienti, a partire da que-sto numero inauguriamo una rubrica che si occuperà dello scenario di mercato delle ma-terie prime, con un breve ac-cenno alla situazione dei prez-zi dei principali prodotti della trasformazione zootecnica.

Inizio 2008,più ombre che luci

Dott. Andrea GarzilliDipartimento Acquisti, Produzione e Logistica

Dell’Aventino.

Borsa di Chicago: andamento nei primi mesi del 2008 di mais, soja e grano.

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Il borsino

POLLI A TERRA (Fino a 1,85 Kg)

Euro/Kg

GALLINEBATT. LEGG.

Euro/Kg

TACCHINIPES. MASCHI

Euro/Kg

POLLASTREROSSE 112 GG

Euro/Cad

CONIGLI(fino a 2,5 Kg)

Euro/Kg

UOVAEuro/100 pz

SUINI(Da 90 a 115 Kg)

Euro/Kg

SUINI(Da 156 a 176 Kg)

Euro/Kg

SUINI(oltre 185 Kg)

Euro/Kg

Novembre 2007(media mensile) 1,14 0,80 1,52 3,28 1,76 10,85 1,24 1,27 1,16Dicembre 2007(media mensile) 1,19 0,78 1,52 3,30 1,67 10,90 1,25 1,26 1,17Gennaio 2008

(media mensile) 1,13 0,54 1,40 3,30 1,37 10,20 1,20 1,21 1,13Febbraio 2008

(media mensile) 1,07 0,36 1,29 3,30 1,19 10,46 1,19 1,20 1,12Marzo 2008

(media mensile) 1,08 0,33 1,13 3,30 1,69 10,55 1,25 1,26 1,16

TIPOLOGIA PRODOTTO

MEDIE MENSILI QUOTAZIONI PRODOTTI ZOOTECNICI*

* Riferimenti: Mercato Avicunicolo di Forlì per avicunicoli e uova, Borsa Merci di Reggio Emilia per suini.

Buonenuove

Uno sguardo attentoalle ultime novitàfirmate Dell’Aventino.

Porte Aperte in casa Dell’Aventino...

Gli incontri tecnici che l’Azienda sta promuovendo, sono arricchiti anche da visite dirette agli impianti produttivi.

Avere ospiti in casa è sempre un piacere...almeno per molti!Senza dubbio lo è per Dell’Aventino che, alla presenza del dott. Nereo (Amministratore Unico dell’Azienda), ha accolto con piacere una nutrita comitiva di Allevatori appartenenti all’APA (Ass.ne Prov.le Allevatori) di Bari. Particolarmente graditi sono risultati gli interventi dei tecnici aziendali, in par-ticolare quelli del dott. S. Salerno, della dott.ssa C. Salvatore e del sig. Michele Andreoli. Il primo si è focalizzato sul pe-riparto, fase “virtuale” che caratterizza la vacca da latte, a cavallo tra periodo di “asciutta” e quello di inizio produzio-ne. Tale importante fase, come noto, ha un’influenza diretta sulla lattazione e sulla durata d’interparto, in un momento importantissimo per l’animale nel quale esso è vulnerabile a squilibri alimentari, ambientali e gestionali e nel quale posso-no facilmente verificarsi fenomeni infetti-vi ed infiammatori. L’intervento del dott. Salerno si è con-cluso con utili suggerimenti agli alleva-tori, finalizzati a garantire all’animale il necessario adattamento digestivo e

Il dott. Salerno illustra le particolarità della linea Armonia.

metabolico, a predisporlo per l’ottenimento della massima produttività quali-quantitativa e ad evitare - con una giusta prevenzione - i possibili squilibri metabolici e riproduttivi. La dott.ssa Salvatore, Responsabile del Controllo Qualità Aziendale, ha illustrato le principali operazioni di controllo che vengono effettuate sia sulle materie prime che sui mangimi. Si è anche soffermata sulle principali analisi chimiche, micro-biologiche e nutrizionali che costantemente vengono effettua-te, senza trascurare le modalità d’assistenza ai clienti offerta nell’ambito della conoscenza dello stato di conservazione e del valore nutritivo dei foraggi, degli insilati/trinciati e delle materie prime aziendali. È stata concessa agli ospiti anche la possibilità di visitare diret-

tamente il moderno laboratorio analisi dell’Azienda. Il sig. Michele Andreoli, Responsabile di Produzione, ha messo in campo tutta la sua esperienza per illustra-re dettagliatamente tutti i passaggi produttivi che portano ad ottenere mangimi di qualità e come, nel tempo, l’evoluzione tecnologica abbia contri-buito a migliorare i processi produt-tivi ed i prodotti. Alla presenza degli agenti e del capoarea Dell’Aventino che operano in Puglia, è risultato mol-to gradevole e costruttivo lo scambio di opinioni tra i relatori aziendali, gli allevatori ed alcuni tecnici dell’APA, soprattutto durante la presentazione di ARMONIA (linea unifeed multipel-let per ruminanti), lanciata lo scorso anno da Dell’Aventino e che molti consensi sta riscuotendo sul mercato.

Alcuni allevatori dell’APA di Bari in visita allo stabilimento di Fossacesia (Ch).

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Noi&VoiA domandarispondiamo Volete saperne di più su un argomento che vi sta a cuore? Intendete soddisfare una curiosità?

Inviateci i vostri quesiti per e-mail all’indirizzo [email protected] oppure per posta a Redazione Zoo-Zoom c/o Dell’Aventino Srl - Soc. Unipersonale, S.P. Pedemontana 8, 66022 Fossa-cesia (CH). Esperti e studiosi del settore saranno lieti di rispondervi dalle colonne di questa rubrica.

“Il nuovo regolamento sull’igiene degli alimenti zootecnici impone nuovi obblighi a tutti gli ope-ratori del settore dei mangimi. Chi sono, come de-vono comportarsi e perché sono stati investiti da questo provvedimento?” (Antonio C. - prov. Caserta)

Risponde laDott.ssa Cristina Salvatore,in Dell’Aventino dal 2002e dal 2007 Responsabiledel Controllo Qualità.

Il processo della globalizzazione dei mercati, gli episodi di cro-naca che hanno messo alla luce dei percorsi di filiera non sempre trasparenti, l’incompletezza e la superficialità dell’informazione dei media hanno incrinato in maniera decisiva il concetto di sicurezza alimentare. In questo difficile scenario sono apparsi i mostri della BSE (più noto come “morbo della mucca pazza”), dell’influenza aviaria e della dios-sina decretando l’avvento della crisi alimentare. Da qui la rivolta dei consumatori che continuano a reclamare il diritto ad una ali-mentazione sicura. I legislatori hanno risposto con l’emanazione del famigerato “Pacchetto Igiene” che mira a servire sulle nostre tavole soltanto alimenti sicuri attraverso il controllo di filiera dalla produzione al consumo, dalla terra alla tavola. Infatti, esso contiene tutta una serie di regolamenti comunitari destinati a sconvolgere il quadro normativo della sicurezza alimentare. Tra le tante novità ritroviamo il Regolamento (CE) 183/2005 che stabilisce i requisiti per l’igiene dei mangimi, a partire dalla pro-duzione primaria fino alla somministrazione agli animali destinati alla produzione di alimenti (non dimentichiamo che per tutti gli alimenti di origine animale la sicurezza è legata allo stato sani-tario degli allevamenti per cui diventa imperativo perseguire un oculato controllo dei mangimi lungo tutta la filiera alimentare). D’altronde la politica alimentare ha le sue peculiarità proprio nei livelli elevati di sicurezza. In questo contesto il campo di applica-zione coinvolge tutte le fasi della produzione, della trasformazi-one e della distribuzione di alimenti e mangimi per animali destinati alla produzione alimentare poiché ciascuno stadio ha un impatto potenziale sulla sicurezza generale degli alimenti.

CONTROLLO SULL’ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

PRODUZIONE COMMERCIO ALLEVAMENTO (mangimifici) (depositi e rivendite) (bovini, suini, ovicaprini, avicoli)

Dunque gli operatori dei mangimi sono direttamente re-sponsabili della sicurezza dei mangimi e sono chiamati ad applicare tutte le procedure basate sull’analisi dei rischi e sul controllo dei punti critici (HACCP), mediante l’applicazione di

buone pratiche igieniche, nonché attraverso l’utilizzo esclusivo di mangimi provenienti da stabilimenti registrati/riconosciuti ai sensi del presente regolamento. L’HACCP è un sistema di au-tocontrollo aziendale teso a garantire l’igiene dei prodotti. Esso è completamente affidato al titolare dell’azienda mediante l’esecuzione di controlli prestabiliti. Gli organi di vigilanza (ASL, NAS) verificano l’applicazione di quanto dichiarato nei manuali. Tutti gli operatori del settore dei mangimi devono avere un pro-prio manuale di autocontrollo a garanzia della conformità delle produzioni alle specifiche aziendali e alle disposizioni norma-tive vigenti in materia e inviare apposita dichiarazione alla ASL competente. Tutte le attività connesse alla catena dei mangi-mi, dalla produzione primaria fino alla vendita all’ingrosso (compresi i fornitori di aziende agricole) devono essere regi- strate o riconosciute presso le ASL di competenza territoriale.

Destinatari del Regolamento 183/2005• coloro che hanno una attività nel settore dei mangimi a partire dalla produzione primaria1 (fino e compresa l’immissione dei mangimi sul mercato -rivendite agrarie-);• allevatori che somministrano mangimi ad animali destinati alla produzione di alimenti;• importazioni ed esportazioni di mangimi da e verso paesi terzi.

Esonerati dal Regolamento 183/2005• coloro che producono mangimi destinati alla produzione di alimenti per consumo domestico o per animali non allevati per la produzione di alimenti;• coloro che somministrano mangimi ad animali produttori di alimenti per consumo domestico privato (hobbisti);• coloro che danno una fornitura diretta di piccoli quantitativi2 di prodotti primari dal produttore al consumatore finale o a dettaglianti locali che forniscono direttamente il consumatore finale;• somministrazione di mangimi ad animali che non producono alimenti;• vendita al dettaglio di mangimi per animali da compagnia.

1 produzione primaria: produzione di prodotti agricoli (coltivazione e raccolto), mungitura, allevamento di animali (macellazione esclusa) o la pesca da cui de-rivano prodotti che, dopo la raccolta o la cattura, non vengono sottoposti ad altre operazioni, ad eccezione di un semplice trattamento fisico, quale ad esempio puli-tura, imballaggio, stoccaggio, essiccamento naturale.

2 fornitura di piccole quantità di prodotti primari: vendita diretta, su richiesta del consumatore finale di prodotti primari ottenuti nell’azienda stessa; il livello locale deve essere identificato nel territorio della Provincia dell’azienda e nel territorio delle Province confinanti.

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Sottoi riflettori

Allevatori, rivenditorie personaggi di successo alla ribalta.

La tradizionesi rinvigorisce da un Domenicoall’altro!A Noci (BA), in Contrada Pietramolla Zona C, prospera l’impresa di Gianvito Sabatelli, storico cliente Dell’Aventino, che rinsalda la sua fedel-tà all’azienda mangimistica.

Dopo aver accettato con entusiasmo di ‘raccontare’ la sua azienda e la sua storia su Zoo-Zoom, il sig. Gianvito

Sabatelli, senza mezzi termini, inizia la chiacchierata per la stesura di questo articolo con una frase che non ha bisogno di spiegazioni: “Il prodotto Dell’Aventino è ottimo, costante, i miei clienti sono sempre soddisfatti e contenti”.Si capisce subito che il suo rapporto con l’Azienda Dell’Aventino vive e si alimenta quotidianamente nell’ambito di eccellenti relazioni professionali e per-sonali. L’azienda Sabatelli è stata fondata nel 1949, con la li-cenza intestata a Domenico Sabatelli, papà di Gianvito; quest’ultimo volle rinnovare il nome del papà in occa-sione della nascita di suo figlio, battezzato per l’appunto Domenico, da tutti chiamato Mimmo, che oggi affianca

Il sig. Gianvito Sabatelli, il figlio Mimmo ed il dott. S. Albanese nel magazzino della Ditta a Noci.

Il sig. Gianvito nella sua scrivania “scortato” da Mimmo.

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l’esperto genitore nella gestio-ne dei clienti.

L’azienda ha sede ed opera nella città di Noci e grazie al grosso magazzino di proprietà vengono serviti circa 100 clienti, alleva-tori in prevalenza di vacche da latte e qualcuno di bovini da carne, dislocati in massima parte nei territori di Noci e Mottola.Di rilievo è anche l’attività di import di fave e favino. Dal 1961 il sig. Gianvito gest-isce direttamente l’attività di commercio all’ingrosso e dal 1970 è esclusivista di zona dei prodotti Dell’Aventino: “Il rap-porto commerciale iniziò con la famiglia Dell’Aventino negli anni in cui si cominciava a ‘pellettare’ perché prima i mangimi erano solo in farina... Con ogni proba-bilità - prosegue il sig. Gianvito - la passione per il commercio è stata ereditata da mio nonno Ma-rio, il quale gestiva ai suoi tempi un negozio di alimentari ‘vecchia maniera’, quelli nei quali si trova-va di tutto, una sorta di emporio molto orientato al servizio comple-to ai clienti”. Il sig. Gianvito, si diverte a rac-contarci che: “Negli anni passati, ogni azienda agricola aveva 2-3 capi di bestiame, poi si è arrivati pian piano alla generazione dei 30-50 capi, fino agli attuali 80 capi di me-dia. Credo che i piccoli allevamenti tenderanno a scomparire con gli allevatori della vecchia guardia... ed è un peccato non aver assistito ad un vero e ‘imprenditoriale’ ricambio genera-zionale. Tutt’ora serviamo alcuni clienti ultra-ottantenni...”. La famiglia Sabatelli vede il futuro molto roseo. “In ques-ta zona, il settore zootecnico andrà sempre avanti e pro-gredirà”, ci dice con determinazione il sig. Gianvito.“Per tale motivo - puntualizza - la gestione commerciale di un’attività come la nostra deve essere sempre impostata con la massima serietà e trasparenza nei rapporti, sia a monte che a valle, con gli attori della filiera produttiva”.“Sono fiero” - sottolinea con una punta d’orgoglio il sig. Gianvito - “di non aver mai preso in considerazione pro-poste di altre aziende mangimistiche, perché il rapporto commerciale, oltre a quello umano e familiare che mi lega al nome Dell’Aventino, è basato su solide basi di fiducia e rispetto reciproci. Il servizio offerto ai nostri clienti è sem-pre stato di ottimo livello.Molti sono anche i piacevoli ricordi legati a gite premio orga-

nizzate a Londra e a Parigi negli anni passati, per il raggiungimen-to di cospicui obiettivi commer-ciali. Esperienze, queste, che mi hanno premesso di conoscere al-tri importanti clienti Dell’Aventino, che hanno contribuito a consoli-dare il legame con Nereo e che - per come siamo stati trattati - mi hanno fatto comprendere quanta considerazione ci sia nei nostri ri-guardi!”. Nei prossimi anni l’attività sarà presa completamente in gestione dal “giovane” Mim-mo, il quale già oggi affianca il papà nell’attività organizzativa della struttura e, come detto, nella gestione dei clienti. Non bisogna trascurare, però, il quotidiano contributo che Giulia, l’altra figlia, fornisce all’azienda per quanto riguar-da la parte amministrativa condotta negli anni passati dalla sig.ra Pierina, moglie di Gianvito. Ciò ribadisce ancora di più il successo ottenuto gra-zie alla conduzione familiare dell’attività. Durante l’amabile conversazione che ha prodotto questo artico-

lo, si è capito che Mimmo è orgoglioso del patrimonio aziendale che erediterà ed è sereno - per ora - perché potrà contare ancora sul valido supporto paterno. Non crede che ci saranno problemi per il futuro. È simpatico citare un aneddoto che egli ci racconta: “In occasione delle visite degli Organi preposti al con-trollo (vedi es. NAS), gli operatori si stupiscono di non trovare mai altri mangimi da analizzare; sembrano quasi annoiarsi in fase di controllo perché sono loro - prima degli altri - sicuri che con il marchio Dell’Aventino tutto è a posto”. Il sig. Sabatelli, per concludere, ci dice: “Il segreto di un successo commerciale come il nostro sta, ovviamente, nel lavoro costante. Io mi alzo tutte le mattine alle cinque e trovo le condizioni migliori per concentrarmi e lavorare con tranquillità.” In queste poche parole si comprende la dedizione e i duri sacrifici che hanno fatto di questa azienda com-merciale una delle più importanti realtà del sud Italia nel settore zootecnico.

Mimmo e il sig. Gianvito Sabatelli nel piazzale della loro azienda.

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A rigordi legge

Come essere informatie districarsi tra normee regolamenti.

Gli assegni già in circolazioneModuli «liberi» - Sono regolari i titoli trasferibili effettivamente emes-si prima del 30 aprile per somme fino a 12.500 euro (compresi), anche se incas-

sati dal 30 aprile in poi.Salve le scorte - I carnet giacenti in banca o alle Po-ste possono essere usati anche successivamente, ma l’in-termediario deve annullare la dichiarazione circa il limite di 12.500 euro, riportando il nuovo limite «pari o superiore a 5.000 euro», con il relativo obbligo di «non trasferibilità». - I correntisti e i delegati possono continuare a usare gli assegni già in loro possesso ma rispettando i nuovi limiti: • trasferibili sotto i 5.000 euro e inserendo il codice fiscale nella girata; • con la clausola di non trasferibilità, il nome e la ragione sociale del beneficiario per somme pari o superiori a 5.000 euro.Esonero dall’imposta - Sui vecchi carnet non oc-corre pagare il bollo di 1,5 euro, anche se l’assegno è usato dal 30 aprile.Per i non trasferibili - Nulla vieta di trarre assegni non trasferibili anche sotto i 5.000 euro.

Antiriciclaggio:come cambiano le abitudinidi pagamento

I nuovi moduliSotto i 5.000 euro - Consentito staccare assegni bancari o postali trasferi-bili ed emettere assegni circolari trasferibili solo per somme sotto i 5.000 euro.Le diciture - I nuovi carnet «non tra-

sferibili» devono riportare la dicitura «Gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori ai 5.000 euro devono recare l’indicazione del nome e della ragio-ne sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibili-tà» (o avvertenza simile). - Sui nuovi carnet “liberi” va inserita la dicitura «Gli asse-gni liberi sono ammessi solo per importi inferiori a 5.000 euro».All’ordine del traente - Nessun tetto di importo per gli assegni «a me medesimo», che però si potranno solo incassare in banca e alle Poste e non far circolare.Più vincoli alla circolazione - Per avere i nuovi asse-gni trasferibili occorre presentare una richiesta scritta in ban-ca o in Posta. Su ogni modulo va pagato il bollo di 1,5 euro.Sulla girata - Ogni girata dovrà indicare, a pena di nullità, il codice fiscale del girante.

Fino al

29Aprile

Dal

30Aprile

Utilizzo obbligatoriodel codice IBANL’IBAN è un codice internazionale, automaticamente attri-buito ad ogni rapporto bancario, che identifica in maniera univoca ogni conto corrente e che contiene le informazioni relative al Paese, all’Istituto (Banca o Poste), alla Filiale e al Numero di conto del destinatario del bonifico. Il codice IBAN italiano è composto da 27 caratteri alfanumerici. Nasce come strumento all’interno del progetto SEPA, realiz-zato a partire dal 1° gennaio 2008 in ambito europeo. SEPA è l’area costituita dai 27 Paesi dell’Unione Europea più Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia, nella quale i consumatori, le imprese e gli altri operatori economici, indipendentemente dalla loro ubicazione, potranno effettuare e ricevere paga-menti in Euro all’interno di un singolo paese o al di fuori dei confini nazionali, alle stesse condizioni di base e con gli stessi diritti e doveri.

A partire dal 1° gennaio 2008 il codice IBAN ha sosti-tuito obbligatoriamente in tutti i servizi di incasso e pagamento, anche su territorio nazionale, le coordi-nate bancarie (ABI, CAB, numero di conto).Dopo il 1° gennaio 2008 i pagamenti disposti senza l’indicazione del codice IBAN del conto beneficiario sono ancora accettati dal sistema bancario per un periodo di tempo transitorio, la cui scadenza è attual-mente fissata al 1° giugno 2008.

È importante sottolineare sin d’ora che, terminato il periodo transitorio, per la clientela ordinante i pagamenti privi di co-dice IBAN avranno progressivamente tempi di esecuzione e costi maggiori, dato il graduale abbandono a livello di sistema bancario delle procedure informatiche che utilizzano oggi le coordinate bancarie. L’utilizzo di tale codice consentirà, invece, di beneficiare di una maggiore rapidità ed efficacia nell’esecuzione delle operazioni. Prima di effettuare un boni-fico è necessario chiedere al beneficiario del bonifico che si intende effettuare, il codice IBAN del conto sul quale vuole riceverlo. Per ricevere un bonifico è necessario comunicare a chi deve eseguire il bonifico, il codice IBAN del conto sul quale si in-tende riceverlo.Il codice IBAN è visibile all’interno dell’estratto conto periodi-co. Viene suggerito di conservare il codice in modo da averlo sempre a portata di mano nel caso dovesse essere utilizzato.

Il codice IBAN dell’Azienda DELL’AVENTINO S.r.l. - Società Unipersonale

è il seguente:IT68W0100577750000000004567

Preghiamo i lettori interessati di prenderne nota.

Fino al

29Aprile

Dal

30Aprile

Tutto pronto per il debutto dei nuovi limiti all’uso di assegni e contanti. La circolare del ministero dell’Economia, firmata il 20 marzo scorso da Giuseppe Maresca, direttore della divisione antiriciclaggio del dipartimento del Tesoro, chia-risce le questioni emerse dopo l’approvazione del decreto legislativo 231/2007 che, all’articolo 49, rivoluziona il regime di circolazione della moneta e dei titoli al portatore.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Areamarketing

Studi, analisi, ricerchee consigli per puntare sempre più in alto.

Per un clienteche cambia,

come cambia laRivendita Agraria?Gli atteggiamenti del cliente della Rivendita Agraria stanno mutando, non solo a causa dell’evoluzione della zootecnia ma soprattutto perchè, in generale, il modo di fare acquisti sta cambiando.In questo numero di Zoo-Zoom si è già avuto modo di parlare dei nuovi stili di vita che investono le persone, che incidono sul modo di pensare, di agire e di acquistare, im-ponendo nuove scelte ed alcuni ripensamenti. Anche coloro che vivono e praticano l’agricoltura e la zootecnia, natural-mente, non sono esclusi da questi cambiamenti.In molte zone d’Italia, soprattutto nel Centro-Sud, il cliente della Rivendita sta assumendo “connotati” diversi rispetto a qualche anno addietro: egli risente soprattutto di un mu-tato atteggiamento che scaturisce dalle altre esperienze d’acquisto che avvengono al di fuori dell’ambito agricolo.Probabilmente gli scenari emergenti nell’ambito della zoo-tecnia porteranno sempre più a modificare le tipologie e le dimensioni d’allevamento. Già oggi si assiste ad una trasformazione sia della zootecnia “da reddito” che “per autoconsumo”. Tali cambiamenti - fortunatamente - favoriscono la vitalità di un settore che si modifica ma che resterà sempre fiorente.Tali considerazioni ci portano ad ipotizzare una “ridefinizione” dell’utente tipo dell’Agraria tradizionale; nella maggioranza dei casi potremmo definirlo un “hobbista” a tutti gli effetti, in cerca soprattutto di un’offerta più moderna e più in linea con la sua rinnovata attività agro-zootecnica.Questa figura, figlia della cultura del nostro tempo, si rivolge - e si rivolgerà in futuro - alla Rivendita Agraria con richieste sempre più specifiche e mirate.Cercherà un assortimento caratterizzato da un vasto nume-ro di tipologie di prodotti e da un altrettanto vasto numero di varianti (soprattutto nell’ambito del Pet), che la Grande Distribuzione Organizzata non potrà mai garantirgli, nonostan-te quest’ultima stia “approcciando” il settore in maniera interes-sante e forse minacciosa.Sarà sempre più assetato di “competenza”, chiederà sem-

pre più suggerimenti e consigli ad un esercente che dovrà necessariamente essere al passo con i tempi.Di certo il cliente non trascurerà la sua vocazione ad un approccio pragmatico ai problemi e, in questo caso, il Riven-ditore dovrà con chiarezza fugare i suoi dubbi.In una simile situazione è possibile che spesso la leva “prez-zo” possa passare in secondo piano; il riconoscimento di una qualità - e la disponibilità dell’acquirente a pagarla - si tra-durrà sempre più per il Rivenditore in un maggior profitto da reinvestire in crescita professionale e servizi alla clientela.La Rivendita modernamente intesa, pertanto, non solo dovrà fronteggiare al meglio questi nuovi atteggiamenti ma dovrà anch’essa “ripensarsi” per essere presente sul mercato con un’immagine e con dei servizi convincenti.Diventerà sempre più necessario gestire i prodotti-servizi dell’Agraria in modo più professionale, occorrerà allargare il numero delle referenze e disporle su una superficie vasta ed adeguatamente organizzata, in modo da abbracciare altre categorie merceologiche comunque attinenti al mon-do agricolo. Risulta evidente come il successo della Rivendita passi anche per un atteggiamento attivo e dinamico del titolare.Argomenti fino ad oggi sottovalutati come l’aspetto del locale, l’armonia espositiva delle merci, la giusta col-locazione di espositori e di messaggi promo-pubbli-citari e l’interazione con il cliente, sono e diventeranno sempre più questioni cruciali.Le stesse attività promozionali andranno collocate all’inter-no di un quadro strategico e non più considerate come ope-razioni “una tantum”.L’acquirente, in generale, si lascia “catturare” anche da pro-dotti che non rientravano nei suoi programmi d’acquisto al momento dell’ingresso in un punto vendita. Occorrerà quindi - sempre più - valorizzare lo spazio dedicato a prodotti per l’acquisto d’impulso esposti in maniera corretta, soprattutto nell’ambito della zootecnia d’affezione.Negozi tradizionali (spesso bui, grigi e un po’ disorganiz-zati!) non ancora adeguati alle esigenze di un acquirente che ormai frequenta punti vendita modernamente concepiti per altri tipi di acquisto, dovranno presto cambiare volto e - perché no - anticipare i desideri di un’utenza in fase di rinnovamento.I Rivenditori dovranno essere sempre molto attenti ad inter-pretare il cambiamento delle abitudini dei propri clienti e non lasciarsi sopraffare da consuetudini ormai acquisite.Oggi, tutte le aziende, compresa Dell’Aventino, investono

Gianluca RicciutiLaureato in Architettura.

Si occupa di marketinge ha collaborato con

importanti aziende italiane.

In Dell’Aventinoè Responsabile

della Comunicazione edel Marketing Operativo.

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prattutto perché non mi ha mai fatto vive-re quel certo “timore reverenziale” che spesso s’instaura tra dipendente e datore di lavoro.Mi sono sempre sen-tito “a casa”, come uno dei tanti prota-gonisti di un’avven-tura condivisa con una grande squadra. Anche oggi, in Azien-da, sento parlare del “Dell’Aventino Team” quot id ianamente pronto ad affrontare

le sfide del mercato; la cosa non può che rallegrarmi.

Chiudo con un piacevole ricordo: anni addietro l’Azienda orga-nizzò un corso di formazione nel quale emersero chiaramente le mie qualità nella gestione della leadership. Forse - e lo dico con un briciolo d’immodestia - tale attitudine mi ha aiutato nell’attività professionale quotidiana e spero che adesso mi sia utile anche nella gestione del mio tempo libero da novello pen-sionato!” Camillo Morgione

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Notabene In ogni numero

i principali appuntamenti del periodo per esseresempre aggiornatie al passo con i tempi.

APRILE/MAGGIO 2008

• MOSTRA BOVINA INTERREGIONALE DELCENTRO-SUD DELLE RAZZE BRUNA E FRISONANuovo Foro Boario - Martina Franca (TA) - 25/27 aprile

• FIERA AGRICOLAPastorano (CE) - 24/27 aprile

• 47a FIERA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURAQuartiere fieristico - Lanciano (CH) - 24/27 aprile

• 59a FIERA INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURAcon i Saloni specializzati: Enolsud, Cunavisud, Ortosud, S.A. IrrigazioneQuartiere fieristico - Foggia - 30 aprile/5 maggio

Vita d’aziendaFilo diretto tra Dell’Aventino ed i suoi collaboratori.

“L’inizio della collaborazione con la fami-glia Dell’Aventino risale al lontano 1977, nell’azienda Avidel diretta da Paride Dell’A-ventino, padre di Nereo, attuale Ammini-stratore dell’Azienda Dell’Aventino. Sin dall’inizio, mi sono sentito il fac-totum

dell’azienda nelle vesti di autista, meccanico, idraulico, elettrici-sta... Qualche volta, nei ritagli di tempo, mi sono dilettato persi-no nella manutenzione di aiuole e fioriere aziendali!La mia esperienza è stata positiva sin dall’inizio; l’Azienda cre-sceva ed il rapporto con il datore di lavoro proseguiva con il massimo della gratificazione.È stato un impegno sempre vario e stimolante; non sono man-cate le cene post-lavoro e ricordo con piacere anche qualche viaggio fatto in compagnia dei colleghi e dei titolari.Negli ultimi anni d’attività mi sono dedicato prevalentemente alla gestione della manutenzione degli impianti. Dal 31 dicembre 2007 sono in pensione anche se sento anco-ra forte il legame con quella che è stata la mia vita per oltre 30 anni. Il rapporto di fiducia avuto con la famiglia Dell’Aventino è sempre stato imperniato sul rispetto reciproco. Per tale motivo approfitto dell’occasione per ringraziarla, so-

Camillo Morgione, ex Responsabile della Manutenzione, in pensione da alcuni mesi.

tempo e risorse per conoscere i propri clienti e per instau-rare con loro una reciproca relazione solida, duratura e proficua. Provocatoriamente ci permettiamo di suggerire ai nostri clienti di fare altrettanto; anzi, chiaramente, poniamo un paio di interrogativi: “Siete sicuri di conoscere a fondo i Vostri clienti? Siete sicuri di interpretare al meglio le loro esigenze?”.Sicuramente la risposta sarà positiva per molti anche se spesso non viene tradotta in atteggiamenti progettuali a fa-vore di tale relazione.Per concludere, suggeriamo di tenere sempre in mente la parola “rinnovamento”; essa caratterizzerà sempre più in futuro il settore agro-zootecnico. Tale concetto, però, non dovrà essere disgiunto da un impegno costante nell’ambito della formazione.Poniamo un invito ai Rivenditori a non aver paura di iniziare a percorrere la strada del cambiamento. Gli investimenti sono necessari per portare avanti qualsiasi attività imprenditoriale ed il principale patrimonio di tutte le aziende (dalla più piccola alla multinazionale) è rappresen-tato dai clienti. Qualunque attività risulterà vana senza un investimento nella relazione con i clienti; conoscerli bene, quindi, è fondamentale per progredire.

Sarà un percorso da fare in due e per questo Dell’Aventino, ricca di oltre 40 anni di esperienza sul campo e di accre-sciute professionalità oggi presenti in azienda, si propone per essere sempre più il partner ideale.

Gianluca Ricciuti

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Grazie a noi.Darete del pollo a tutti.

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La vostra fiducia come punto fermo. La massima qualità come regola.I Mangimi Dell'Aventino nascono dalla ricerca continua per garantireil miglior nutrimento ai vostri animali, che si traduce in prodottiche portano la bontà in tavola. I mangimi per Polli delle lineeTop Quality e Naturaverde sono studiati per tutte le fasi di allevamento del broiler (svezzamento, accrescimento, ingrassoe finissaggio). Sono rigorosamente controllati e realizzatiesclusivamente con materie prime di origine vegetale. Sono pensati, inoltre, per coprire da soli i fabbisogni dell’animale al fine di ottenere carni sane, dall’elevato valore nutrizionale ed altamente digeribili.Per voi una soddisfazione, per noi una certezza.

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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA Dell’Aventino S.r.l. - Società Unipersonale66022 Fossacesia (CH) S.P. Pedemontana, 8Tel. 0872.62.211 r.a. Fax [email protected] [email protected]