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Il Gallettino Istituto comprensivo Gallicano Nel Lazio Mese: Marzo A BUON RENDERE…! A buon rendere... p.1 I luoghi della memoria p.2- 3 Scuola materna P.4- 5 Articoli scuola elementare Foto p.6 P.7- 8 Sommario Ormai questa gita sta per terminare Ed ecco qui che ci tocca ristudiare: la tesina infatti dobbiamo preparare. Dell’esito degli esami siamo impauriti Ma per ora l’importante è che ci siamo di- vertiti Cari professori è stata un’esperienza Difficile da dimenticare Che nei nostri cuori continueremo a portare Tra un po’ però vi dobbiamo salutare Perché grandi dovremmo diventare . Francesca e Azzurra le nostre accompagna- trici Alle sette del mattino con le borse in mano Siamo partiti da Gallicano Tre sono i professori che ci accompagnano E come alziamo la voce ce se magnano. In questa gita alquanto movimentata C’e una professoressa un po’ sbullonata, capellino nero e viso sorridente la sua simpatia non è mai assente. Unico ed imbattibile motto di vita da apprendere? “A buon rendere” Non ci lascia dormire nemmeno un’ora Perché tramite il microfono fa la “bora” D’altronde non possiamo darle torto: in questi giorni non le abbiamo fatto chiudere occhio! Ora il “cappottone”riguarda un’altra donna; la professoressa Colonna! È buona,dolce e gentile Ma dal suo comportamento mai farla pentire Quando si parla di chi è disposta a partire Lei subito “appizza” le orecchie per sentire Poi fiera ci accompagna per le gite E con lei si che ci possiamo divertire. Ora tocca al nostro caro prof Tiberti Che pur di fotografare si arrampicherebbe pure sui tetti Monumenti,chiese barcollanti….. Sono ottimi soggetti per le sue foto brillanti. Durante questi giorni solo una la regola da rispettare: non sporcare!!!! Il nostro autista “Dino lo spericolato” Ci tiene molto a tenere il suo pullman immacolato E nella paura che questa regola Non siamo disposti a rispettare I nostri zainetti di sotto ci fa depositare.

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Il Gallettino

Istituto comprensivo Gallicano Nel Lazio

Mese: Marzo

A BUON RENDERE…!

A buon rendere... p.1

I luoghi della memoria p.2-3

Scuola materna P.4-5

Articoli scuola elementare Foto

p.6 P.7-8

Sommario

Ormai questa gita sta per terminare

Ed ecco qui che ci tocca ristudiare:

la tesina infatti dobbiamo preparare.

Dell’esito degli esami siamo impauriti

Ma per ora l’importante è che ci siamo di-vertiti

Cari professori è stata un’esperienza

Difficile da dimenticare

Che nei nostri cuori continueremo a portare

Tra un po’ però vi dobbiamo salutare

Perché grandi dovremmo diventare .

Francesca e Azzurra le nostre accompagna-trici

Alle sette del mattino con le borse in mano

Siamo partiti da Gallicano

Tre sono i professori che ci accompagnano

E come alziamo la voce ce se magnano.

In questa gita alquanto movimentata

C’e una professoressa un po’ sbullonata,

capellino nero e viso sorridente

la sua simpatia non è mai assente.

Unico ed imbattibile motto di vita da apprendere?

“A buon rendere”

Non ci lascia dormire nemmeno un’ora

Perché tramite il microfono fa la “bora”

D’altronde non possiamo darle torto:

in questi giorni non le abbiamo fatto chiudere occhio!

Ora il “cappottone”riguarda un’altra donna;

la professoressa Colonna!

È buona,dolce e gentile

Ma dal suo comportamento mai farla pentire

Quando si parla di chi è disposta a partire

Lei subito “appizza” le orecchie per sentire

Poi fiera ci accompagna per le gite

E con lei si che ci possiamo divertire.

Ora tocca al nostro caro prof Tiberti

Che pur di fotografare si arrampicherebbe pure sui tetti

Monumenti,chiese barcollanti…..

Sono ottimi soggetti per le sue foto brillanti.

Durante questi giorni solo una la regola da rispettare:

non sporcare!!!!

Il nostro autista “Dino lo spericolato”

Ci tiene molto a tenere il suo pullman immacolato

E nella paura che questa regola

Non siamo disposti a rispettare

I nostri zainetti di sotto ci fa depositare.

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Il 27 marzo,ultimo giorno del no-stro camposcuola,abbiamo visita-to Marzabotto dove durante la Seconda Guerra Mondiale ci fu una strage in cui morirono circa 700 persone.I professori casual-mente hanno incontrato un signo-re,di nome Francesco Pirini che ci ha raccontato di essere l'ultimo sopravvissuto alla strage di Mon-te Sole,frazione di Marzabotto.Ci siamo sistemati in una stanza per ascoltare le testimonianze del superstite;il signor Francesco ci ha raccontato granparte della sua vita con delle testimonianze mol-to toccanti che ha vissuto in pri-ma persona e che ci hanno fatto venire i "brividi".Io mi sono com-mossa perchè è stato emozionan-te ascoltare da una persona so-pravvissuta cio che in genere si studia sui libri.Il signor Pirini ci ha fatto rivivere, con la sua voce serena e pacata,un momento tra-gico di quel periodo;cio che mi ha colpito. e che ha colpito tutti noi, è stata proprio la serenità con cui l'anziano ci ha fatto partecipi di questa sua tremenda esperienza che ha coinvolto anche la sua famiglia.Per toccare con mano questa esperienza vorrei invitare tutti coloro che stanno leggendo questo articolo,di ascoltare que-ste testimonianze e gli auguro di poter provare qualche sensazione che credo hanno provato anche i miei compagni.Comunque colgo l'occasione per poter ringraziare tutte le persone che hanno colla-borato a questo viaggio di istru-zione e per aver fatto provare e-mozioni in prima persona.

PETITTA DENISE 3H

Il sacrario di Re di puglia è uno dei luoghi,simbol o della prima Guerra Mondiale,è una sorta di luogo di ricordo per i cadu ti in guerra,qui si triva-no le lapidi e le tombe dei soldati caduti;circa 40 000 sono stati ricono-sciuti e 60000 soldati rimasti ignoti sulla spianat a del piazzale ci sono le tombe degli ufficiali e del Duca D'Aosta. Il sacrar io è articolato in 22 gra-doni all'intrno dei quali sono disposte le salme se guendo l'ordine alfabe-tico. Ogni salma è individuata da nome e cognome e grado molitare del combattente.L'opera è stata inaugurata nel 1938 ed è stata voluta dal so-vrano regnante per onorare le gesta dei caduti dell a Patria e la liberazio-ne di Trento e Trieste.Questo sacrario è un posto c he fa riflettere chi ha buon senso e che meglio comprende che cosa signific a combattere con-tro la morte quasi certa per la Libertà. In questo "magnifico" ma nello stesso tempo triste posto, credo che tutti noi abbi amo capito chiaramen-te il vero duro lavoro che hanno fatto i tanti sol dati in quel tempo ma so-prattutto lo riusciamo a capire pensando a quanto è stato difficile per tutti quei soldati combattere contro la morte ogni giorno.Una cosa che ci ha colpito maggiormente a tutti noi è che alcuni ha nno ritrovato il loro stesso cognome nei soldati caduti.

CRESCENTI NAZARENO 3 H

L'EMOZIONANTE INCONTRO CON

FRANCESCO PIRINI

IL SACRARIO DI RE DI PUGLIA

I LUOGHI DELLA MEMORIA...I LUOGHI DELLA MEMORIA...I LUOGHI DELLA MEMORIA...I LUOGHI DELLA MEMORIA...

MARZABOTTO—INCONTRO CON FRANCESCO PIRINI

3 F G H—SACRARIO DELLA BASILICA DI MANTOVA

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La Risiera di San Saba

I LUOGHI DELLA MEMORIA...I LUOGHI DELLA MEMORIA...I LUOGHI DELLA MEMORIA...I LUOGHI DELLA MEMORIA...

La Risiera di San Saba è stato un lager nazista situa-to nella città di Trieste ;esso veniva utilizzato per il transito,la detenzione e l’eliminazione di un gran numero di detenuti prevalentemente composti da prigionieri politici è stato l’unico campo di concen-tramento in Italia ad aver un forno crematorio. In esso le autorità tedesche compirono uccisioni , in un primo momento mediante gas (usando i motori disel degli autocarri),in seguito per fucilazione o con colpo di mazza sulla nuca.

Il complesso di edifici che costituivano lo stabili-mento per la pilatura del riso era stato costruito nel 1913 nel rione si San Saba ,alla periferia della città e fu trasformato inizialmente in un campo di prigio-nia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l’8 settembre : venne denominato “stalag 339”.

Successivamente , al termine dell’ ottobre 1943 , il complesso divenne un campo di detezione di poli-zia , utilizato come centro di raccolta di detenuti in attesa di essere deportati in Germania e in Polonia e come depositò dei beni raziati e sequestrati ai de-portati ed ai condannati a morte .nel campo veniva-no anche i detenuti ed eliminati sloveni , croa-ti,partigiani,politici ed ebrei.

Andando al camposcuola ci aspettavamo di assistere all’ evento della Bora. Quest’ ultima è un tipo di vento proveniente dal nord – orien-te e presenta forti raffiche con intervalli di vento cal-mo .Il termine “ bora “ deri-va da boreale cioè settentrio-nale e dal greco opos che significa monte. La Bora che tutti conosciamo è quella di Trieste, ma esistente anche in altre località come in Croa-zia, Sloveni , Friuli e Gorizia. L’aria artica continentale , che è densa e secca , scende sull’ Adriatico passando at-traverso la “porta di Postu-mia “ o “ porta della Bora “ tra l’altopiano carsico del monte re e la rete montuosa del monte Nevoso fino ad arrivare a Trieste . Durante i mesi invernali questo vento raggiunge la velocità di circa 40 m/s con la durata di alcu-ni giorni . A Trieste a causa di questo vento il tempo ha una variabilità veloce . pur-troppo noi siamo rimasti de-lusi , perché non abbiamo avuto l’opportunità di assiste-re a questo fenomeno. Non ostante questa delusione , la nostra professoressa Antonel-la Sordi ci ha tirato su il mo-rale facendo l’imitazione del-la Bora ,riuscitale molto be-ne. CRISTIAN PATRIZI—3 G

RISIERA DI S. SABA: FORNO CREMATORIO

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ESPERIENZA DI SEMINA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

IPOTESI SU COME SI CHIAMANO I SEMI, COSA NASCERA’ DA ESSI E POI COSA SUCCE-

DERA’

VERIFICA

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IPOTESI SU COSA NASCERA’ DALLE VASCHETTE TRASPARENTI NELLE QUALI AB-

BIAMO MESSO ALCUNE COSE...

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Benedizione delle case Ieri 10 Marzo 2009 Don Enrico mi ha invitato ad accompagnarlo a benedire le case di Gallicano. Alle ore 9,00 sono andata in chiesa dove avevo appuntamento. Quando mamma è andata via ,sono andata con Don Enrico a prendere un pezzo di pizza, questa cosa mi ha fatto molto piacere. Dopo siamo andati a prendere Camilla, un’altra bambina che è venuta con noi. Davanti scuola c’era Don Pietro ad aspettarci, insieme siamo andati a benedire le case. Era la prima volta che ci andavo ed ero felice.Nelle prime case che abbiamo visitato c’erano tutte persone che aspettavano ed erano felici di far benedire la loro casa, però volevano tutti che ci fosse Don Enrico che è il nostro Parroco.Dopo siamo andati a benedire la casa Lidia, una bambina della quarta elementare, che è voluta venire con noi.Non abbiamo trovato solo gente felice, molti erano malati, hanno voluto raccontarci la loro storia.Una signora vedova, aveva perso il marito a 36 anni ed era rimasta con una figlia di tre anni e aveva dovuto mettersi a lavorare, la sua vita non è stata molto bella.Un altro signore che aveva avuto l’ictus non si ricordava il Padre Nostro e piangeva perché non si ricordava nemmeno i nomi dei suoi parenti, questo signore faceva il pittore, baciava e abbracciava la Madonna delle Grazie dicendo che l’aveva aiutato.Siamo andati a casa della nonna di un mio amichetto che aveva una parente ammalata, ci ha portato da lei che era sotto le coperte, la signora è stata molto contenta e sorpresa della visita e abbiamo pregato tutti insieme.Un’altra signora era in un letto che sembrava quello di un ospedale, aveva vicino anche la sedia a rotelle, la figlia ci ha fatto entrare dicendo che la madre stava molto male. Abbiamo visitato le case di molta gente e ci hanno offerto soldi, caramelle, una signora il tè e un’altra una spremuta d’arancia.Siamo andati a casa di un signore che si chiama Tonino e ci ha invitato a pranzo, sono stati tutti molto gentili e abbiamo mangiato tanto, Camilla diceva sempre che le facevano male le gambe. Per me è stata una bella esperienza non credevo che fosse così, perché non mi aspettavo di trovare tutta quella gente che soffriva, fuori dalle case la gente sembra contenta ma entrando nelle loro case non sempre sembrano tutti felici.

Valeria Albanese

Classe V C

LA TORTA IN CIELO Recensione di un libro:

Il libro che ho letto si intitola “ La torta in cielo “ ed è stato scritto da Gianni Rodari.E’ ambientato a Roma nel quartiere del Trullo .Inizia raccontando che una mattina al trullo si vedeva nel cielo un grosso disco volante e che tutta la gente lo guardava pensava che ci fossero i “marziani”. Solo due bambini Paolo e Rita erano convinti che fosse una grande torta perché sul loro balcone era caduto un grosso pezzo di cioccolata . Paolo e Rita fanno di tutto per convincere i grandi ,ma non ci riescono. Mentre fu facile convincere i loro compagni e tutti i bambini di Roma che si sono precipitati a mangiare la torta una volta che si è appoggiata a terra . All’ interno della torta c’era uno scienziato che era stato incaricato di costruire una bomba atomica . Mentre si svolgeva un rinfresco prima del lancio , un pasticcino al cioccolato è finoto in un ingranaggio .Una volta in volo , sganciata la bomba , invece del fungo atomico , si formò una grande torta e lo scienziato vi si tuffò dentro . Lo scienziato venne ringraziato dai bambini e dalle loro mamme per la bontà della torta e perché era riuscito a costruire una torta invece di una bomba. Questo libro mi è piaciuto perché fa capire che i bambini tra loro si capiscono subito mentre i genitori e i grandi in genere , pensano sempre che i bambini dicano le bugie . E poi perché è meglio un pezzo di torta per tutti , al posto delle bombe per far pace nel mondo.

GIORGIA VITTUCCI Classe VC

UN GRADITO PREMIO... Quest’anno le classi V B-C hanno partecipato alla 50° EDIZIONE DEL "CONCORSO GIORNALISTICO" del PREMIO "ROMA PER ROMA-ILARIA ALPI-“.Il Concorso è stato bandito dall'ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA in collaborazione con il COMUNE DI ROMA, indirizzato ai ragazzi delle quinte della Scuola Primaria di Roma e provincia, per il miglior tema dal titolo: “ Il mio quartiere è una piccola città: io lo vorrei così…..”. In questa edizione ci si poteva avvalere del tutor giornalista che insieme all’insegnante impostava il lavoro dei ragazzi. Il tutor, che ha seguito gli alunni delle due classi, è stato il giornalista Massimo Marciano che si è incontrato con i ragazzi, ha spiegato loro come dovevano svolgere l’elaborato, come si può diventare giornalisti e cosa si fa in questo lavoro. Lo scopo di questo concorso è onorare la memoria della giornalista, Ilaria Alpi, e sollecitare le future generazioni di cittadini e di lettori a riflettere sui problemi urbani di oggi sia in paese che in città. Uno dei 15 premi in palio di questo concorso è stato assegnato dalla giuria all’ alunna della classe V C "SARA SANTINI" Siamo tutti, molto contenti per questa sua vincita e le facciamo tanti auguri e congratulazioni.

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Camposcuola: tra esperienze toccanti e notti da sballo…

Noi ragazzi delle classi terze in questo viaggio di istruzione ci siamo divertiti molto.Naturalmente oltre a pensare al divertimento abbiamo visitato posti molto “Toccanti”,uno di questi è stato la Risiera di San Sabba che è stato l’unico campo di concentramento in Italia, qui c’era un forno crematorio di cui oggi rimane solo un segno.Inoltre siamo andati a vedere la Foiba di Basovizza dove sono state uccise moltissime persone.Dopo questi due luoghi abbiamo visitato Aquileia, in particolare la sua Basilica dove abbiamo potuto ammirare il bellissimo pavimento mosaico unico in Europa, che risale ad epoca Romana e che ci ha colpito moltissimo.Oltre alla parte storica c’è stata anche una parte naturalistica.Infatti abbiamo visitato la Grotta Gigante dove abbiamo faticato molto scendendo cinquecento scalini e risalendone altrettanti. È stata un’esperienza magnifica perché non avevamo mai visto una grotta così profonda e bella dove la natura ha creato delle stupende “sculture”.L’altra parte naturalistica è la “Dolina di Percedol”, essa è praticamente una montagna alla rovescia, dove si trovano diverse specie di animali e di piante .La parte in cui ci siamo divertiti di più è stato in albergo, perché sono successe molte cose di cui solo alcune si possono riferire per non deludere i professori .Il momento in cui ci siamo maggiormente divertiti è stata la festa dell’ultima sera organizzata dalle nostre animatrici che hanno fatto travestire le femmine in maschi e viceversa; oltre a travestirci, quella sera, abbiamo cantato con il karaoke e imitato i nostri professori.Vogliamo ringraziare il Comune di Gallicano che ci ha finanziato il viaggio, la nostra Preside e i nostri professori che ci hanno accompagnato e ci hanno permesso di divertirci e istruirci.

3°G-H -F

MANIFESTAZIONE DELL’ISTITUTO

COMPRENSIVO DI GALLICANO NEL LAZIO

ROMA SCUOLE IN FOLK

FESTIVAL DI DANZE POPOLARI

Il giorno 14 Maggio 2009 al Palazzetto dello Sport di Ostia si terrà un Festival di Danze Internazionali dal titolo: “DANZE SENZA FRONTIERE” , danze popolari di tutto il mondo a cui parteciperanno le classi IV e le classi V dell’Istituto Comprensivo di Gallicano nel Lazio.Un modo per divertirsi, fare amicizia, fare cultura….Il Festival è organizzato dall’A.S.D.”Il cerchio dell’Amicizia “ Pres. Paola Pagliani.La manifestazione vuole far comprendere ai bambini ed ai ragazzi che il ballo è un aspetto della vita e che le danze popolari, considerate come elemento che avvicina le persone di varie culture, sono accessibili a tutti, dai bambini agli anziani. Le danze predispongono alla comunicazione, al contatto, all’apertura verso gli altri e verso i diversamente abili e rappresentano un ulteriore strumento di comunicazione internazionale. E’ il terzo anno che gli alunni della scuola Primaria partecipano con entusiasmo alla Manifestazione.Insieme ai bambini vengono coinvolti anche i genitori e i nonni che partecipano con un ballo organizzato per loro.La stessa Manifestazione viene ripetuta, ogni anno, per tutte le classi dell’Istituto Comprensivo come “ Saggio di fine anno”.Quest’anno si terrà l’11 Giugno a Palestrina al palazzetto dello sport.

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CASTELLO DI MIRAMARE Il castello di Miramare si trova a Trieste affacciato sul mar Adriatico.Fu costruito per volere dell'Arciduca Massimiliano d'Asburgo fratello dell'allora Re d'Austria,Francesco Giuseppe,nel 1924.Massimiliano era sposato con la principessa Carlotta del Belgio e insieme si trasferirono nel neo-castello,però durante la costruzione loro abitavano in un altro castello che si trova nel giardino,chiamato Castelletto,che poi divenne la ''prigione'' di Carlotta dopo la morte del marito;si rinchiuse là perchè era impazzita e non voleva più uscirne.All'esterno vi è un giardino che sembra quasi una foresta,piena di alberi stupendi e tante vie,quasi come un labirinto.Massimiliano ci teneva particolarmente,infatti molte piante furono personalmente piantate da lui.Sia Massimiliano che Carlotta amavano molto leggere soprattutto la letteratura di quell'epoca,tant'è che in una delle sale che abbiamo visitato vi erano moltissimi libri e anche quattro busti di personiaggi letterari come quello di Dante Alighieri.Massimiliano essendo un ammiraglio della marina militare volle che alcune delle stanze fossero come le cabine della sua nave,proprio per questo vi è il parquet;vi sono anche molti quadri e ornamenti dell'epoca.Un quadro che ha sucitato molto il mio interesse è un quadro che rappresenta Carlotta vestita come Lucia del romanzo ''I Promessi Sposi'' di Alessandro Manzoni.Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è il fatto che da ogni finestra di ogni camera si vede il mare che nelle giornate di sole è ancora più bello e noi per fortuna abbiamo potuto ammirare in pieno questa bellezza naturale. Donatella Potente —3 G