NOVEMBRE - DICEMBRE 2014 AgrImpresa · 2019-02-28 · AgrImpresa Novembre/Dicembre 2014 Anno XIV -...

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AgrImpresa NOVEMBRE - DICEMBRE 2014 Agrinsieme Prima conferenza economica ANNO XIII NUMERO 11 - 12 Poste Italiane spa - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1 comma 1 - CNS Padova - Abbonamento annuo € 10 Etichettatura prodotti Il Regolamento UE 1169/2011

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AgrinsiemePrima conferenza economica

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Contenuti/ N° 11-12 Novembre/Dicembre 2014

AgrImpresa

Novembre/Dicembre 2014Anno XIV - N. 11/12

Periodico di

AgrImpresa 11-12 3

AgrImpresaNOVEMBRE - DICEMBRE 2014

AgrinsiemePrima conferenza economica

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Etichettatura prodottiIl Regolamento UE 1169/2011

EDITORIALEdi Giordano Emo Capodilista

Malaffare e legalitarismo ottuso: nemici delle imprese serie

AGRINSIEMEPrima conferenza economica: #campoliberofinoinfondo

IL PUNTOConfagricoltura Veneto: intervista al Presidente Lorenzo Nicoli

VENETO AGRICOLTURANasce l’Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario

CONSORZI DI BONIFICABuoni risultati per la lista Agrinsieme

FOCUS ANGA#filiereintelligenti: un progetto per unire l’agroalimentare

FOCUS LEGISLATIVORegolamento Ue 1169/2011: la nuova etichettatura dei prodotti

FOCUS IMPRESALa rete d’impresa: strumento per l’innovazione e la competitività

NOTIZIE IN BREVELegge di Stabilità: emendamenti per l’agricolturaPac 2014: riduzioni valori dei titoli dell’8,41%Bando adeguamento trattori: prorogato al 15 gennaio 2015Cinghiali nei Colli EuganeiImu sui terreni di collina e montagnaAssunzioni congiunte: possibilio dal 7 gennaio 2015Campagna vitivinicola: dichiarazione raccolta uve e produzione vinoPensionati CUPLA: 100 mila lettere al Governo

FOCUS EVENTI“La fiscalità sulla proprietà in Italia”

SCADENZIARIOGennaio/Febbraio 2015

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Direttore EditorialeGiordano Emo Capodilista

Direttore ResponsabileAdolfo Andrighetti

Comitato RedazioneRenzo Cavestro

Andrea CogoBarbara SegatoClarissa Gulotta

Gianfranco SimonettoMichele Bianchin

Piercarlo CavinatoRosaria Traverso

AutorizzazioneTrib. di PD n. 1634 del 19/01/1999

RedazioneConfagricoltura Padova

Via Battaglia, 71/C35020 - Albignasego

E-mail: [email protected]. 049 8223511 - fax 8223520

ImpaginazioneLucio Pizzo

StampaTipografia Veneta

Via E. della Costa, 6 - Padova

Diffusione Distribuito in abbonamento

ai soci di Confagricoltura Padova

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Da imprenditori che lavorano onestamentedobbiamo lottare contro questo stato delle cose

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Editoriale

di Giordano Emo Capodilista

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Malaffare e legalitarismo ottuso:nemici delle imprese serie

n un paese in grave crisi economico-finanzia-ria e moralmente allo sbando, come è l'Italia, le imprese sane, che cercano di lavorare nel rispetto delle regole, non possono non chie-

dersi se la loro fatica e la loro onestà nell’attività di imprenditori sarà mai ricompensata o se, al contra-rio, non abbia più senso scendere a compromessi con i sistemi corrotti e le dinamiche “mafiose” di questo Paese. E’ evidente che le pesanti zavorre che gravano sull’I-

talia, rappresentate dal malaffare diffuso, dall'inefficienza dei servizi pubblici, dal costo esorbitante della pubblica ammini-strazione, dall'eccesso di regole e di buro-crazia, sembrano effettivamente opprime-re qualsiasi nostro spirito d'iniziativa. Ma è veramente così? Non esiste davvero una “altra Italia” possibile?Se si guarda agli scandali emersi nel 2014 può sembrare difficile essere ottimisti. Le commistioni tra politica, pubblica am-ministrazione e malavita più o meno orga-nizzata, emerse relativamente all'Expo, al Mose e adesso a Roma, pongono l'Italia in

fondo alla lista dei Paesi virtuosi. C’è un’ampia parte della pubblica amministrazione -non tutta, ne siamo convinti, ma certamente quella parte in cui circolano ancora troppi soldi, come le Regioni- che opera in una fitta rete di relazioni torbide e clientelari, di appalti più o meno truccati, di spese gonfiate e di costi insostenibili. A questa pubblica amministrazione corrotta e sprecona si aggiunge poi la pubblica amministrazione delle com-

plicazioni normative, dei verbali di accertamento, del legalitarismo ottuso ed esasperato che trova la sua massima espressione nella possibilità di appli-care inevitabili sanzioni civili e penali alle imprese. E’ quell’amministrazione nata dalla visione distorta di chi pensa di contrastare il malaffare imponendo a tutte le imprese, indistintamente, obblighi ed oneri insostenibili, consentendo ad un ispettore dell'Inps, dell'Inail, dello Spisal, dell'Arpav, della Forestale, delle Finanze, di Agea o di Avepa, o di qualcos'altro, di sanzionare un'azienda senza la necessaria ragio-nevolezza e senza concedere una concreta possibili-tà di difesa nella fase interlocutoria. Accanto a questa realtà tutta italiana, di corrotti da una parte e burocrati dall’altra, che sembra stringere le nostre imprese in una morsa di costi e di vincoli, c’è però un’altra Italia, quella degli imprenditori onesti, di chi cerca di sopravvivere, di chi come noi sputa sangue ogni giorno nella propria azienda e che con il proprio impegno crea sviluppo e occupazione.E’ questa l’“altra Italia”… il Paese normale, il Paese possibile; il Paese al quale non dobbiamo e non vogliamo rinunciare. Se c’è una via per uscire dalla crisi profonda nella quale ci troviamo, è questa: continuare con coraggio e dedizione a impegnarci e a lottare ogni giorno nelle nostre aziende. Finché esisteranno le imprese serie ed oneste come le nostre, ci sarà futuro per il nostro Paese. La spe-ranza noi ce l’abbiamo ancora, ed è guardando ad essa che rivolgo un augurio affettuoso a tutti i soci di Confagricoltura Padova, ai loro familiari e ai loro collaboratori.

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La proposta di Agrinsieme alla politica italianaper un cambio di rotta del settore agroalimentare

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Agrinsieme

Prima conferenza economica Agrinsieme:#campoliberofinoinfondo

L iberarsi in primo luogo dai “falsi miti” che connotano una immagi-ne del comparto agricolo, oscuran-do altri pezzi di verità che si prefe-

risce non mettere in luce. E poi superare oneri e costi della burocrazia, eliminare le strutture intermedie, aumentare la di-mensione economica delle imprese, creare una agenzia per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare. Misure che hanno tutte un unico comune denominatore: li-berare risorse utili per dare linfa alle im-prese attraverso investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo del comparto. È questa la strada che, nel quadro della prima Conferenza economica di Agrinsie-me, dal titolo #campoliberofinoinfondo, Confagricoltura, Cia e Alleanza delle co-operative agroalimentari, hanno illustra-to nel corso di un confronto con cinque esponenti del governo: il Ministro delle Politiche del lavoro Giuliano Poletti, delle Politiche agricole Maurizio Martina, della Salute Beatrice Lorenzin, dell'Ambiente Gianluca Galletti e con il vice ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.Abbiamo sottoposto alla politica e alle isti-tuzioni con uno stile propositivo ma allo stesso tempo con determinazione la piat-

taforma di proposte costituita in questi mesi come Agrinsieme. Quello che viene richiesto alla politica è che vengano realizzati interventi radicali nell'ambito del settore pubblico che veda-no una riduzione della burocrazia e dei soggetti che a vario titolo sono impegnati nel supporto al sistema agricolo e agroali-

mentare: il ministero delle Politiche agri-cole, le Regioni, gli altri ministeri, insieme ad una serie di strutture intermedie.Altrettanto necessari appaiono poi gli interventi sul mercato del lavoro, comin-ciando dallo snellimento degli adempi-menti amministrativi per la gestione dei rapporti di lavoro stagionali e di breve durata, e sullo sviluppo delle aggregazioni (compito in condivisione tra politica e pro-duttori) che portino la nostra agricoltura a superare la frammentazione e a ragionare in un’ottica, se non cooperativistica, alme-no comune. Sostanzialmente unanimi le reazioni del mondo politico presente, con il ministro Galletti che ha posto l’accento sulla necessità di rilanciare l’agricoltu-ra partendo da una seria lotta al dissesto idrogeologico in cui investire maggiori fondi da parte di Stato, Regioni e Comuni. Questa prima conferenza segna da un lato il posizionamento politico di Agrinsieme, che nessuno può considerare ormai sol-tanto una sigla, e dell’altro la costruzione di una strategia condivisa per lo sviluppo del settore agroalimentare.

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A tu per tu con il Presidente regionale per parlaredi produzione, politica agricola ed Expo

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Il punto

Confagricoltura Veneto: intervista al Presidente Lorenzo Nicoli

Q uali saranno le sue diret-tive di mandato? Quali gli obiettivi che intende per-seguire?

L’obiettivo primario di Confagricoltura Veneto non può che essere la tutela degli interessi delle aziende; un obiettivo che viene perseguito, in primo luogo, curando i rapporti con le istituzioni regionali, con le quali abbiamo collaborato in maniera proficua, per esempio, nella stesura del nuovo Programma di Sviluppo Rurale, concentrando per quanto possibile le ri-sorse disponibili a sostegno degli investi-menti delle aziende.Oltre a ciò, vorrei che, nel corso del mio mandato, Confagricoltura Veneto potesse svolgere un’azione di stimolo per la rior-ganizzazione del sistema agricolo veneto (pubblica amministrazione, associazioni di categoria, mondo della ricerca e della sperimentazione), perché si crei un rap-porto sinergico fra tutte queste compo-nenti. E’ mio intendimento anche consoli-dare la collaborazione fra le associazioni di categoria approfondendo l’esperienza di Agrinsieme, il coordinamento costitu-ito in tutta Italia e in Veneto fra Confagri-coltura, CIA e Alleanza delle cooperative agroalimentari; il più recente esempio della funzionalità di Agrinsieme si è veri-ficato con la presentazione di liste unita-rie di candidati alle prossime elezioni nei Consorzi di bonifica in Veneto.Da ultimo, mi piace ricordare il rilevante impegno di riorganizzazione interna che si sta conducendo in Confagricoltura Ve-neto, con l’obiettivo di mettere in rete le sette associazioni provinciali affinché la nostra struttura possa fare di più a van-taggio delle aziende ma senza costare di più. Quali sono, secondo il suo osserva-torio, le priorità del settore prima-rio veneto?

Pubblicato su “Dossier Veneto” - allegato de “Il Giornale”

E’ indispensabile soprattutto ridare valore alla produzione agricola. A questo scopo, pun-tando sul fatto che nel Veneto esistono tradizionalmente sia un’agricoltura sia un’agroin-dustria di primo livello, va cercata la sinergia fra queste due componenti fondamenta-li della filiera, con l’obiettivo essenziale di restituire valore aggiunto alle produzioni agri-cole, sia quelle di qualità, che è più semplice remunerare, sia le cosiddette commodity. Per conseguire questo risulta-to rimane strategico il ruolo della ricerca applicata, che deve essere mirata in funzione della domanda di innovazione espressa dalle aziende che vogliono restare compe-titive sul mercato globalizzato. Di conse-guenza, il collegamento fra i centri depu-tati alla ricerca e alla sperimentazione e il mondo produttivo deve diventare sempre più stretto. Cosa ne pensa della recente riforma regionale riguardante Veneto Agri-coltura?Va espresso apprezzamento per l’appro-vazione della legge che chiude Veneto Agricoltura e lo sostituisce con l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore pri-mario, ponendosi come obiettivi la ra-zionalizzazione della spesa pubblica e la costituzione di un ente che sia realmente al servizio dell’impresa agricola che vuole essere competitiva. Ma l’occasione della nuova legge va colta per rivisitare tutto il sistema della ricerca e della sperimen-tazione nel Veneto, creando una rete si-nergica all’interno della quale l’Agenzia faccia da collegamento fra Università ed Istituti agrari, ma anche fra queste realtà e il mondo della produzione.

I centri che oggi si occupano di ricerca e sperimentazione nel settore agroalimen-tare vantano esperienze e professionalità di assoluto valore, che rischiano però di non produrre i risultati di cui le imprese hanno bisogno perché procedono in ma-niera scoordinata, disperdendo così ener-gie e risorse anziché ottimizzarle. Quali sono le linee programmatiche della nuova PAC su cui è più d’accor-do? Quali sono per gli agricoltori ve-neti i pro e quali invece i contro dove tentare di intervenire?Va detto che la nuova Politica Agricola Comunitaria presenta un impianto ana-cronistico, orientato su principi non at-tuali rivolti prevalentemente alla soste-nibilità ambientale dell’attività agricola e molto meno a quella economica. Bisogna che anche Bruxelles cambi la prospettiva dalla quale guarda all’agricoltura, che è prima di tutto un settore economico che deve produrre e creare reddito.In estrema sintesi, la nuova PAC darà un contributo minore alle aziende e lo farà secondo criteri e procedure molto più

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complicati e con un aggravio di obblighi ancora più penalizzante per l’attività pro-duttiva. Recentemente l’agricoltura si è di-mostrata in molte occasioni quasi un “ammortizzatore sociale” per molti giovani che hanno riscoperto questo mestiere, anche se i genitori non se ne occupavano. Quali sono le prospettive reali su questo aspetto e come poter incentivarle?L’incentivo più efficace perché i giovani scelgano l’agricoltura per il loro futuro è rappresentato dalla prospettiva ragione-vole di conseguire un reddito, attraver-so la creazione di un contesto favorevole all’attività imprenditoriale. Apprezziamo, dunque, l’impegno con cui la Regione de-stina risorse a favore del primo insedia-mento di giovani in agricoltura, ma que-sto intervento sarà utile nella misura in cui aiuterà i giovani non solo a entrare in agricoltura ma anche a restarci con un’at-tività remunerativa.In generale, si può guardare con ottimi-smo alle prospettive che il settore agro-alimentare può offrire a dei giovani im-pegnati e motivati e ciò nonostante le difficoltà frapposte dal contesto economi-co, dalla realtà burocratica ecc. Tuttavia è indispensabile che si riscopra a tutti i livelli il valore dell’innovazione come lo strumento che ci apre al futuro. L’Expo 2015 avrà tra le sue linee gui-da proprio l’agricoltura, come inten-de sfruttare Confagricoltura Veneto questa importante opportunità?L’Expo presenta due utilità. L’una riguar-da l’opinione pubblica mondiale, alla quale possiamo mostrare la nostra vi-sione dell’agricoltura diretta a conciliare produttività e rispetto dell’ambiente; una visione fondata sulla valorizzazione delle nostre preziose tradizioni enogastronomi-che ma senza restarne prigionieri in ma-niera ottusa. L’altra utilità dell’Expo potrà manifestarsi nei confronti degli agricolto-ri, per dimostrare loro, attraverso questa prestigiosa vetrina internazionale, che il loro futuro è nell’innovazione, la quale of-fre importanti potenzialità da cogliere. E oggi l’innovazione, dopo quella meccanica e quella chimica, si identifica soprattutto con la rivoluzione genetica, l’unica che possa donarci un’agricoltura più produt-tiva e nello stesso tempo più pulita.

Veneto Agricoltura

l Consiglio Regionale del Veneto ha approvato con 35 voti favorevoli (su 5 contrari e 7 astenuti) la soppres-

sione di Veneto Agricoltura e la sostituzio-ne di questa con una nuova agenzia, l’A-genzia veneta per l’innovazione nel settore primario.Della nuova Agenzia la legge sottolinea, prima di tutto, che si tratta di un ente strumentale della Regione, quasi a eviden-ziarne la subalternità rispetto alla Giunta regionale, che deve fissarne gli indirizzi e le direttive per l’attività ordinaria, per l’as-setto organizzativo, per il contenimento della spesa, nonché per la partecipazione ad altri enti e per la costituzione di società.I cambiamenti principali della nuova agenzia riguardano:- la rimodulazione delle attività del nuo-

vo organismo che si occuperà di ricerca applicata, sperimentazione, diffusione delle innovazioni, tutela della biodiver-sità, gestione del patrimonio forestale e certificazione di qualità;

- la sostituzione del presidente con un di-rettore avente poteri analoghi;

- la soppressione del Comitato consultivo

tecnico-scientifico per manifesta inutili-tà;

- la riduzione del finanziamento dagli at-tuali 13 milioni circa, agli 11 milioni del 2015 e 10 milioni del 2016.

L’Assessore Manzato fa sapere che i rispar-mi derivanti da questa riforma andranno a finanziare un fondo di accesso al credito per le imprese verdi. Secondo il presidente di Confagricoltura Veneto, Lorenzo Nico-li, l’approvazione della legge che istituisce l’Agenzia per l’innovazione in agricoltura deve fornire l’occasione per mettere in rete tutte le realtà che si occupano di ricerca e sperimentazione. Lorenzo Nicoli, ricorda che, oggi più che mai, le aziende agricole abbiano bisogno di un punto di riferimen-to certo sul piano tecnico-scientifico per affrontare una crisi che tocca ogni aspetto della loro attività. L’occasione della nuova legge, continua Lorenzo Nicoli, va colta però per rivisitare tutto il sistema della ri-cerca e della sperimentazione nel Veneto, creando una rete sinergica all’interno della quale l’Agenzia faccia da collegamento fra Università ed Istituti agrari, ma anche fra queste realtà e il mondo della produzione.

Chiude Veneto Agricoltura:nasce l’Agenzia Veneta perl’innovazione del primario

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Consorzi di Bonifica

Grazie al contributo dei soci, Agrinsieme conquista l’Adige Euganeo e si conferma negli altri tre consorzi

Consorzi di Bonifica:buoni risultati per la lista Agrinsieme

i sono da poco concluse le elezioni per il rinnovo dei Con-sorzi di Bonifica, un’impegno che ha visto la nostra as-sociazione in prima fila per sostenere gli interessi degli

agricoltori padovani.Il tema della bonifica ha assunto una grande rilevanza per la no-stra agricoltura, soprattutto in questi anni durante i quali abbia-mo dovuto fare i conti con continue alluvioni, danni alle colture e alle aziende, allagamenti e perdite economiche ingenti.Per questo durante queste elezioni ci siamo impegnati il più possi-bile presentandoci, insieme alla Cia e al mondo delle cooperative, nella lista “Agrinsieme – Bonifica Territorio Ambiente”.Il nostro sforzo e il nostro impegno sono stati però ripagati dai risultati delle urne che vedono la nostra lista ottenere la mag-gioranza nel Consorzio Adige Euganeo e confermare le proprie posizioni sugli altri tre consorzi della provincia.Per questo importante risultato, vogliamo ringraziare tutti i soci che ci hanno sostenuto andando a votare per il proprio consor-zio e tutte le forze che si sono impegnate per sostenere i nostri candidati. A tutti voi un sincero grazie per la fiducia accordataci.

I RISULTATI DELLE ELEZIONIADIGE EUGANEO: VINCE AGRINSIEME

Su 92.892 elettori hanno votato in 6.961, il 7,5%. In prima fascia Agrinsieme ottiene la maggioranza: 1.973 voti (50,9%) contro i 1.443 voti di Coldiretti (37,2%) e i 461 voti (11,8%) del Consorzio di Cittadini. In seconda fascia: Agrinsieme 854 (42,7%) e Coldiretti 1.146 (57,3%). In terza fascia ancora Agrinsieme ottiene la maggioran-za con 631 voti (58,2 %) mentre a Coldiretti vanno 453 voti (41,8 per cento). Questo il nuovo consiglio, ad Agrinsieme vanno 10 seggi: Luciano Sguotti, Sante Albertin, Mattia Cappello, Mauro Bertin, Fabrizio Bertin, Michele Zanato, Chiara Sattin, Michele Barbetta, Giuliano Roverso e Luciano Fin. Nove a Coldiretti e uno al Consorzio di Cittadini.

S BRENTA: NESSUNA MAGGIORANZA IN CONSIGLIO

Su 116.226 contribuenti chiamati alle urne hanno votato in 9.334, poco più dell’8 per cento. I risultati sono i seguenti:Prima fascia: L’acqua è vita 1.859 voti (42,4 %); Agrinsieme 977 (22,2 %), Coldiretti Campagna Amica 1.562 (%). Seconda fascia: L’acqua è vita 868 (32,1 %), Agrinsieme 760 (28,1%), Coldiretti 1.075 (39,8 %). Terza Fascia: L’acqua è vita 609 (37 %), Agrinsieme 254 (15,4 %), Coldiretti (47,6 %). Dei venti seggi del Consiglio otto vanno alla lista “L’acqua è vita”, altri otto seggi vanno a Coldiretti e ad Agrinsieme quattro seg-gi: Renzo Bergamin, Renato Mario Marcon, Diana Marchetti e MarcoCorradin.

BACCHIGLIONE: 8 SEGGI AD AGRINSIEME

Su 182.270 contribuenti hanno votato 7.840 persone, il 4,3 per cento. I risultati sono i seguenti:Prima fascia: Agrinsieme 1.963 (49,2 %), Coldiretti 1.568 (39,3%), Consorzio di Cittadini 458 (11,5 %). Seconda fascia: Agrinsieme 823 (36,4 %), Coldiretti 1.460 (63,6%). - Terza fascia: Agrinsieme 400 (37,3 %), Coldiretti 673 (62,7%). Nel nuovo consiglio d’amministrazione a Coldiretti van-no 11 seggi. Otto i seggi assegnati ai candidati di Agrinsieme: Mi-chela Masiero, Claudio D’Ascanio, Loris Schiavon, Paola France-schin, Gianni Franceschin, Federico Arcolin, Carlo Ferro, Ettore Lazzaro. Un seggio va al Consorzio di Cittadini.

CONSORZIO ACQUE RISORGIVE: MAGGIORANZA A DUE DIVERSE

LISTE COLDIRETTI Su 272.730 aventi diritto hanno votato in 12.683 (4,6 %).I risultati sono i seguenti:Primafascia: Coldiretti Venezia Treviso 1.526 (20,8 %), Coldiretti Padova 1.905 (25,9 %), Agrinsieme 2.242 (30,6 %), Lista cittadini 906 (12,3 %), Consorzio di Cittadini 340 (4,6 %), Insieme possia-mo dare una svolta 411 (5,6 %). Seconda fascia: Coldiretti Treviso Venezia 694 (21 %), Coldiretti Padova 1.388 (42,02 %), Agrinsieme 965 (29,21 %), Lista Colti-vatori 256 (7,7 %). Terza fascia: Coldiretti Venezia Treviso 335 (29,8 %), Coldiretti Padova 272 (24,2 %), Agrinsieme 400 (35,6 %), Lista Coltivatori 115 (10,2 %). 12 seggi vanno a Coldiretti, 6 ad Agrinsieme (Maurizio Mene-ghetti, Franco Barberini, Gianni Piran, Mario Quaresimin, Mi-chelangelo Minio Paluello, Lorenzo Bortoletto) Gli altri due seggi vanno a Loris Benetti (Lista Cittadini) e Franco Bizzo (Lista Col-tivatori).

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Focus Anga

Nasce il progetto di Anga - Giovani di Confagricolturain vista di Expo Milano 2015

#filiereintelligenti: un progetto perunire l’agroalimentare

L’ unione fa la forza. È questo il concetto alla base di #filie-reintelligenti progetto voluto e sostenuto dall’Anga-Gio-vani di Confagricoltura che ha l’obiettivo di riunire e far

collaborare tutta la filiera della produzione agroalimentare in un percorso virtuoso che vada dal produttore al consumatore.Il progetto, sostenuto anche dai Giovani di Federalimentare (Federazione Italiana dell’Industria Alimentare) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, in partnership con il Ministero del-la dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, mira a creare una rete di dialogo e di collaborazione tra il mondo dell’imprenditoria agricola, in particolar modo la fetta più giovane degli imprenditori, la ricerca, la formazione e le istituzioni in un percorso articolato in sette tap-pe che porteranno direttamente all’Expo 2015.Sono stati proprio gli imprendi-tori agricoli più giovani a dare il via alla nascita di questo innovativo progetto, chiedendo l’elimi-nazione di tutto quei passaggi che “snaturano il primario, ren-dendolo in qualche modo ‘secondario’ e di dialogare sullo stesso piano e in modo diretto con coloro che lavorano il prodotto”, con la collaborazione del mondo della ricerca e dell’innovazione che può fornire gli strumenti per il miglioramento dei prodotti agri-coli. Le sette tappe di #filiereintelligenti sono altrettanti even-ti, a cui parteciperanno i rappresentanti dei diversi settori del comparto, sui temi più attuali dell’agroalimentare mondiale, il cui fine è discutere le varie problematiche e criticità del settore cercando soluzioni innovative da proporre e sviluppare ad Expo 2015 e anche oltre.Il primo degli eventi di #filiereintelligenti, che si è tenuto al Ci-bus Tec di Parma, ha riguardato il tema del packaging dei pro-dotti alimentari. “In setto-ri come, ad esempio, quello del vino, dell’olio e nel comparto ortofrutticolo, in particolare la IV gamma – ha rimarcato Raffaele Maiorano, presidente dei Giovani di Confagricol-tura – il packaging è oggi una componente deter-minante per invogliare il consumatore all’acquisto. L’imprenditore agricolo che trasforma i propri pro-dotti e vuole emergere sui mercati in grado di apprez-

zare qualità, valore del territorio e tradizioni italiane non può esimersi dallo studiare, approfondire ed investire su modalità e tecniche di packaging accattivanti, chiare e sostenibili”.Il settore alimentare assorbe circa la metà della produzione com-plessiva di imballaggi e, secondo proiezioni della FAO, nel 2050 la produzione degli alimenti dovrà aumentare del 70% per nutri-re la popolazione mondiale, che raggiungerà 9 miliardi. Il Cnr ha affrontato le tematiche della ricerca per soluzioni tecnologiche innovative, con l’obiettivo di preservare al meglio le caratteristi-che dei prodotti. Nell’intervento dei ricercatori dell’Istituto per i

Polimeri, Compositi e Biomateriali di Pozzuoli (Na) è stato esaminato il binomio food-packa-

ging.

Sono stati analizzati anche i possibili usi dei packaging alimentari in Materi-Bi®,

la bioplastica biodegradabile e compostabile prodotta da No-vamont; i nuovi plastomeri di Versalis, esempio di innovazione di prodotto per un packaging alimentare sempre più vicino alle esigenze del consumatore; le bioplastiche nel packaging dei pro-dotti agroalimentari (Istituto Tecnico Agrario e Chimico “Scara-belli-Ghini”); i processi produttivi di piatti pronti dalle materie prime al confezionamento in atmosfera modificata - esperienza di stage presso “Gi Gastronomia Italiana” (Istituto Alberghiero “Bartolomeo Scappi”), il valore differenziante del brand per i prodotti dell’agroalimentare (Gianfranco Siano – Amministra-tore Delegato CBA Design).Per il Veneto e per Anga Padova ha partecipato all’evento Alessia Barduca (in foto), rappresentante dell’azienda agricola Barduca, un’azienda d’eccellenza nella produzione di prodotti di IV gam-ma. L’azienda Barduca ha avuto il merito di vedere il packaging non solo come un costo, ma piuttosto come un’opportunità di co-municare i propri valori aziendali. In particolare, grazie ad una attenta analisi dell’impatto sull’ambiente, l’azienda ha deciso di ridurre la grammatura della plastica al minimo, e cercare nuovi materiali, nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità am-bientale. I prossimi eventi in programma per #filiereintelligenti riguarde-ranno invece l’agricoltura di precisione, l’uso sostenibile delle ri-sorse, le eccellenze dell’agroalimentare italiano, la sostenibilità, la sicurezza alimentare e la legalità, il foot print, il ruolo sociale dell’agricoltura, la connettività e le opportunità che la tecnologia offre all’agricoltura e ai suoi prodotti.Il futuro dell’agroalimentare parte da qui.

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10 AgrImpresa 11-12

In vigore dal 13 dicembre il nuovo regolamentosull’etichettatura dei prodotti alimentariNovita anche per la somministrazione

Focus Legislativo

Regolamento Ue 1169/2011:la nuova etichettatura dei prodotti

l 25 ottobre 2011, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento (UE) n. 1169/2011 relati-vo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai con-

sumatori. Il regolamento modifica le disposizioni esistenti che disciplinano l'etichettatura degli alimenti nell'Unione al fine di consentire al consumatore di adottare decisioni in piena cono-scenza di causa e di utilizzare gli alimenti in modo sicuro, garan-tendo al tempo stesso la libera circolazione degli alimenti legal-mente prodotti e commercializzati. Il regolamento è applicabile a partire dal 13 dicembre 2014, ad eccezione delle disposizioni relative alla dichiarazione nutrizio-nale, che sono applicabili a partire dal 13 dicembre 2016. Requisiti generali in materia di etichettatura Per gli alimenti preimballati, le informazioni obbligatorie figura-no direttamente sull'imballaggio o su un'etichetta ad esso appo-sta. Le etichette devono essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili. Le informazioni obbliga-torie sugli alimenti non devono essere in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o grafi-che o altri elementi suscettibili di interferire. Per gli imballaggi multipli destinati a essere venduti a collettività e comprendenti articoli imballati individualmente, le indicazioni obbligatorie de-vono apparire direttamente sull'imballaggio multiplo o su un'eti-chetta ad esso apposta.Tuttavia, se gli articoli imballati individualmente (nell'imbal-laggio multiplo) sono unità di vendita destinate al consumatore finale, le informazioni obbligatorie devono figurare anche su cia-scun articolo.

Elenco delle indicazioni obbligatorieIl Regolamento introduce nuove indicazioni obbligatorie.Tra queste ricordiamo:• Il paese d’origine o il luogo di provenienza;• La dichiarazione nutrizionale (dal 13 dicembre 2016);• La dichiarazione della presenza di allergeni (come previsto

dall’allegato II del regolamento).Si potrà continuare ad identificare l'operatore che commercializ-za il prodotto (nome/ragione sociale ed indicazioni dell’indiriz-zo) col solo marchio registrato. Non è più obbligatorio indicare la sede dello stabilimento di produzione o confezionamento se il prodotto è commercializzato da un terzo. Rimane comunque la possibilità di indicarlo volontariamente, purché non sostituisca il nome o la ragione sociale de “l’operatore con il cui nome o con

I la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto o, dell’im-portatore”.In pratica i prodotti venduti a “Marchio” della GDO o importati non hanno più l’obbligo di indicare chi l’ha fabbricati.

Dicitura del LottoAnche se il regolamento non riporta l’obbligo della dicitura del lotto, rimane in vigore per la Direttiva 2011/91 che non è stata abrogata. Sono comunque esentati i prodotti ortofrutticoli de-stinati all’industria di trasformazione, ai centri di immagazzi-namento, alle cooperative ed OP. La vendita diretta dei prodotti ortofrutticoli ai consumatori non richiede la dicitura del lotto.

Quantità nettaLa quantità di alimento da riportare sulla confezione è quella netta e non più quella nominale, che indica invece, un peso che non è perfettamente lo stesso per tutte le confezioni. La norma non si applica ai prodotti che sono soggetti a notevoli perdite del loro volume o della loro massa come, ad esempio, gli ortofrutti-coli. Peraltro per questi ultimi valgono le regole di commercializ-zazione stabilite dall’OCM unica.

Denominazione di venditaE’ obbligatorio indicare la denominazione di vendita e non più quella dell’alimento. La differenza tra le due è che la prima si ri-ferisce al prodotto finito (pasta, pane gelato etc.), mentre la se-conda si riferisce al prodotto finito e alla denominazione del suo ingrediente (ad esempio pane all’olio). Per la denominazione di vendita si veda l’allegato VI del regolamento. Si ricorda che per “denominazione dell’alimento” si intende la sua denominazione legale (formaggio, pane, pasta etc.).

Origine dell’alimento Il regolamento estende l’obbligo dell’origine anche alle carni su-ine, avicole e ovi-caprine, oltre a quanto già accade per le carni bovine, il miele, l’olio d’oliva, la frutta fresca e gli ortaggi. L’obbli-go di indicare il paese di origine o provenienza dell’alimento non sussiste per i prodotti DOP IGP e STG.L’indicazione del paese d’origine o del luogo di provenienza è ob-bligatoria:“Nel caso in cui l’omissione di tale indicazione possa indurre in errore il consumatore in merito al paese d’origine o al luogo di provenienza reale dell’alimento, in particolare se le informazio-ni che accompagnano l’alimento o contenute nell’etichetta nel loro insieme potrebbero altrimenti far pensare che l’alimento

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abbia un differente paese d’origine o luogo di provenienza”.Inoltre se il paese d’origine o il luogo di provenienza di un ali-mento è indicato nell’etichetta e non è lo stesso di quello del suo ingrediente primario (farina, latte, etc.) si deve indicare obbli-gatoriamente il paese d’origine o il luogo di provenienza di tale ingrediente primario; oppure si deve specificare che il paese d’o-rigine o il luogo di provenienza dell’ingrediente primario è indi-cato è diverso da quello dell’alimento.Quest’ultima disposizione si applicherà quando sarà pubblicato l’atto delegato della Commissione che ne stabilirà le modalità corrette.

Obbligo di segnalare gli allergeniNell'elenco degli ingredienti, gli operatori del settore alimentare devono mettere in evidenza il nome della sostanza o del prodotto. Di conseguenza, deve essere evidenziata solo la parte del nome dell'ingrediente corrispondente a queste sostanze o prodotti. Ov-viamente, quando la denominazione dell'ingrediente è composta da più parole separate, deve essere evidenziato solo il prodotto o la sostanza che provoca allergie o intolleranze (ad esempio "latte in polvere").Se tutti gli ingredienti di un alimento sono sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze, essi devono essere citati nell'elenco degli ingredienti e devono essere evidenziati.Gli Stati membri possono adottare misure nazionali concernenti le modalità secondo le quali devono essere comunicate le infor-mazioni sugli allergeni. In linea di principio, per fornire al con-sumatore informazioni sull'alimento, anche relative alle allergie e intolleranze, affinché possa scegliere con cognizione di causa, sono ammessi tutti i mezzi: un'etichetta, altri documenti che ac-compagnano un alimento o qualunque altro mezzo, compresi gli strumenti della tecnologia moderna. Dichiarazione nutrizionaleLe informazioni nutrizionali sono già in vigore secondo la Di-rettiva 90/496/CEE. Anche se le modifiche saranno obbligatorie dal 13 dicembre 2016, molti produttori si stanno già adeguando.Si ritiene utile dare quindi alcune informazioni in merito.Secondo le nuove disposizioni, la "dichiarazione nutrizionale" obbligatoria indicherà il contenuto energetico e le percentuali di ogni singola sostanza riportata, come di seguito meglio specifica-to, in una tabella comprensibile sull'imballaggio.Le unità di misura da usare nella dichiarazione nutrizionale sono per l’energia kilojoule (kJ) e kilocalorie (kcal) e per la massa grammi (g), milligrammi (mg) e microgrammi (μg).Tutte le informazioni dovranno essere espresse per 100 g o per 100 ml e potranno, inoltre, anche essere espresse in porzioni, purché sia riportata la quantità della porzione (ad esempio si

deve riportare che un cucchiaino di olio sono 25 ml di prodotto).La dichiarazione nutrizionale obbligatoria può inoltre essere completata dall'indicazione delle quantità di uno o più dei se-guenti elementi: acidi grassi monoinsaturi; acidi grassi polin-saturi; polioli; amido; fibre alimentari; vitamine e sali minerali.Le vitamine e i sali minerali possono essere tutti indicati se sono presenti in quantità significative.

Prodotti congelatiPer i prodotti congelati deve essere indicata chiaramente la data di congelamento (giorno, mese e anno), deve essere riferito an-che il luogo di provenienza.

Presenza di acqua aggiunta nei prodotti finitiLa presenza di acqua aggiunta che rappresenta più del 5% del prodotto finito, e che può alterare anche il peso dell'alimento, deve essere indicata nei prodotti a base di carne e preparati di carne sottoforma di taglio (anche d'arrosto), fetta, porzione o carcassa di carne; e nei prodotti della pesca e preparati questi prodotti sottoforma di taglio (anche d'arrosto), fetta, porzione, filetto o prodotto intero della pesca.

Novità per l’attività di somministrazioneRispetto alle regole vigenti, il regolamento introduce un’altra novità molto importante: anche chi somministra alimenti, come il ristoratore agrituristico, dovrà comunicare, con annotazio-ni scritte sul menù, se nei piatti che propone alla clientela sono contenuti prodotti o sostanze che provocano allergia (allergeni), come già obbligatorio nelle etichette dei prodotti confezionati.L’indicazione deve essere fatta con carattere in grassetto, maiu-scolo o meglio accompagnato da un asterisco che faccia riferi-mento in fondo al menù al tipo di allergene presente. Esempio classico, un primo piatto come i Bigoli al ragù* , con l’ asterisco si rimanda l’attenzione alla fine del menù dove è riportata la se-guente frase: “può contenere uova, latte, glutine”.Così si assolve all’obbligo di informare il consumatore della pre-senza di eventuali allergeni. Diciture, poi come : “può contenere ...”, “può contenere tracce di ...”, seguite dal nome dell'allergene, indicano l'incapacità dell'operatore di escludere il rischio di con-taminazione accidentale con sostanze non volontariamente im-piegate nel processo di lavorazione.La segnalazione degli allergeni è obbligatoria anche per i prodot-ti venduti sfusi (in tal caso, in appositi cartelli o “libri ingredien-ti” facilmente visibili nell'area di vendita o menù) nonché sulle confezioni “micro”, la cui superficie più ampia non superi i 10 cm quadrati.Sono considerati allergeni secondo l’allegato 2 del regolamento:- Cereali contenenti glutine: grano, segale, orzo, avena, farro;- Crostacei e prodotti a base di crostacei;- Uova e prodotti a base di uova;- Pesce e prodotti a base di pesce;- Arachidi e prodotti a base di arachidi;- Soia e prodotti a base di soia;- Latte e prodotti a base di latte;- Frutta a guscio: mandorle, nocciole, noci, noci di acagiù, noci

di pecan, noci del Brasile, pistacchi, noci macadamia e i loro prodotti;

- Sedano e prodotti a base di sedano;- Senape e prodotti a base di senape;- Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo;- Anidride solforosa e solfiti;- Lupini e prodotti a base di lupini;- Molluschi e prodotti a base di molluschi.

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12 AgrImpresa 11-12

Che cos’è il contratto di rete?Come utilizzarlo per accrescere le nostre imprese?

Focus Impresa

La rete d’impresa: strumento perl’innovazione e la competitività

N el nostro ordinamento giuridico è stato negli ultimi anni introdotto il contratto di rete (art. 3 commi 4-ter e 4-quater del D.L. n. 5 del 10/2/2009 convertito nella Legge n. 33 del 9/4/2009). In seguito, altri interventi

normativi si sono succeduti, con l'obiettivo di rendere più attrat-tivo per le imprese detto contratto e di aumentarne la diffusione, in modo da promuovere la competitività e la capacità innova-tiva delle nostre realtà produttive. Ad esempio, con la Legge n. 221/2012, è stata prevista la partecipazione delle imprese orga-nizzate con il contratto di rete ai contratti pubblici di appalto.

Cos'è il contratto di rete Un accordo scritto tra due o più imprenditori, che si impegnano a collaborare, scambiarsi informazioni o prestazioni, esercitare in comune una o più attivi-tà della propria impresa, allo scopo di accrescere la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Le imprese possono appartenere a settori diversi e non vi è al-cun limite quanto alla loro forma giuridica, dimensione ecc. - l'unico requisito richie-sto è l'iscrizione al Registro delle Imprese presso la CCIAA.Rispetto ad altre forme di aggregazione tra imprese, è una for-ma associativa più leggera di quella societaria, non è temporanea come le ATI (associazioni temporanee di imprese), è meno impe-gnativa di un consorzio, e a differenza dei distretti può coinvol-gere imprese di aree ed attività diverse.

Tipologie di reteNe esistono due (circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 20 del 18/6/2013).Rete-soggettoIl contratto prevede l'istituzione di un fondo patrimoniale comu-ne (si seguono in tal caso le regole sui consorzi, ad esempio entro la fine di febbraio si deve depositare una situazione patrimonia-le presso il Registro delle Imprese) e la rete assume personali-tà giuridica; per le obbligazioni contratte dall'organo comune, i terzi possono far valere i loro diritti esclusivamente sul fondo comune; le imprese partecipanti sono così al riparo da rischi, perché si crea un soggetto distinto, con i conseguenti obblighi

tributari in materia di imposte dirette e indirette (è un ente pri-vato, soggetto IRES, titolare di Partita IVA)Rete-contrattoLa rete non acquista personalità giuridica, anche se può avere un proprio codice fiscale (necessario, ad esempio, per aprire un conto corrente bancario per la gestione dell'eventuale fondo patrimoniale comune; la titolarità dei beni, diritti e obblighi è riferibile alle singole imprese partecipanti, per la quota di loro spettanza.

Elementi minimi del contratto di rete- i dati identificativi delle imprese aderenti, la denominazione

e sede della rete (nel caso di rete-soggetto);- la definizione degli obiettivi (e le modalità concordate per misurare

l'avanzamento verso tali obiettivi), del program-ma di rete, delle moda-

lità di realizzazione dello scopo comune (l'enuncia-

zione dei diritti e degli ob-blighi di ciascun partecipan-

te); - se è previsto un fondo patrimo-

niale comune: le regole di gestione dello stesso, la misura ed i criteri di valutazio-

ne dei conferimenti iniziali e di eventuali contributi successivi che ciascuna impresa ade-

rente si obbliga a versare al fondo;- la durata del contratto, le modalità di adesione di altre impre-

se, le cause del recesso anticipato e le condizioni per l'esercizio del diritto relativo;

- l'eventuale organo comune per l'esecuzione del contratto ed i poteri ad esso conferiti. Può agire “senza rappresentanza” cioè per conto delle imprese ma in nome proprio; in tal caso l'impresa che svolge la funzione di “organo comune” riceve ed emette fattura per l'attività della rete e poi trasferisce costi e ricavi alle altre imprese, emettendo fattura ai singoli par-tecipanti e le riceve da questi, ciascuno per la propria quota. Oppure può agire “con rappresentanza” cioè in nome e per conto delle imprese; il fornitore della rete emette fattura ad ogni partecipante, che a sua volta emette fattura per le vendite della rete, per la propria quota.

- le regole per l’assunzione delle decisioni (maggioranza sempli-ce, qualificata o unanimità).

di Barbara Segato

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AgrImpresa 11-12 13

Il contratto di rete ha un contenuto minimo pre-determinato, ma c’è ampio spazio all’autonomia delle parti, che lo possono adattare alle proprie esigenze.

Forma del contratto di retedeve essere redatto per atto pubblico o scrittu-ra privata autenticata e poi va iscritto presso il Registro Imprese della CCIAA. La rete-soggetto va iscritta nella sezione ordinaria del Registro delle Imprese dove è ubicata la sede della rete; la rete-contratto va iscritta da ciascuna impresa partecipante, nella sezione in cui è iscritta e l’effi-cacia del contratto inizia a decorrere da quando è stata eseguita l’ultima delle iscrizioni. Più recen-temente, grazie soprattutto all’impegno di Con-fagricoltura presso le sedi nazionali competenti, sono state emanate norme specifiche riguardanti il settore agricolo.

Il “contratto di rete agricolo”può essere stipulato da sole imprese agricole (art. 2135 del Codice Civile), di piccole o medie dimensioni, cioè quelle che occupano meno di 250 persone, con fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro. E’ stata recentemente introdotta una norma (art. 1-bis comma 5 del D.L. n. 91 del 24/6/2014 “Competitività”, convertito in Legge n. 116/2014) con la quale si stabilisce che la produzione agricola mediante l’esercizio in comune delle atti-vità di rete può essere assegnata in natura tra i contraenti, con l’attribuzione a ciascun partecipante “a titolo originario” di una quota del prodotto, cioè non si verifica alcuna cessione di beni da un soggetto all’altro, ma l’attribuzione diretta del prodotto in capo a ciascun partecipante. La ripartizione può avvenire in parti uguali tra tutte le imprese partecipanti o in funzione del valore del contributo alla realizzazione del prodotto comune, da parte di ciascuna; pertanto, nella redazione del contratto di rete, andranno indicate anche le modalità di ripartizione del prodotto agricolo comune. Quindi la successiva cessione dei prodotti da parte delle imprese può beneficiare del regime forfettario IVA, non si realizza fiscalmente attività di commercio e ciascuna im-presa dichiara la percentuale di sua spettanza di reddito agrario del terreno coltivato a mezzo del contratto di rete. E’ una svolta importante, perché con la rete le imprese di fatto coltivano in for-ma associata i terreni, ripartendo i prodotti ottenuti in base alle percentuali stabilite nel contratto; ai fini delle imposte dirette, trattandosi di conduzione associata, ad ogni impresa verrà impu-tata una quota di reddito agrario. Ad esempio, un produttore di energia da risorse agroforestali necessita di una quantità di pro-dotti vegetali per soddisfare il requisito della prevalenza di pro-dotti propri, per rientrare nel regime fiscale agricolo; con il con-tratto di rete potrà associarsi con un produttore di cereali, allo scopo di suddividere il prodotto finale; il prodotto a lui spettante si considera ottenuto a titolo originario e quindi come se fosse un prodotto proprio anche ai fini del calcolo della prevalenza. Un altro esempio potrebbe essere costituito da una rete tra due imprese operanti nel settore vitivinicolo: un’impresa dispone di un vigneto, l’altra della cantina per la trasformazione dell’uva; il vino che ne risulta è considerato acquisito a titolo originario da entrambe le imprese. In ogni caso, per applicare questa agevo-lazione fiscale è necessario che le imprese partecipanti alla rete esercitino in comune l’attività agricola o una fase di essa.

La Legge n. 99/2013 disciplina il rapporto tra contratto di rete e rapporti di lavoro, prevedendo l’assunzione congiunta da parte di imprese agricole legate da un contratto di rete o quando alme-no il 50% di esse siano imprese agricole ed estende la disciplina del “distacco” alle aziende che hanno sottoscritto un contratto di rete. Le imprese agricole, forestali e agroalimentari organizzate con il contratto di rete, per le finalità della rete, hanno priorità nell’accesso ai finanziamenti previsti dalle misure dei program-mi di sviluppo rurale regionali e nazionali relativi alla program-mazione 2014-2020 (D.L. 91 del 24/6/2014, art. 6 bis comma 2).E’ previsto un credito di imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione, per incentivare la creazione di reti o lo svolgi-mento di nuove attività da parte di reti già esistenti, nella misura del 40% delle spese sostenute (fino a euro 400.000) per il periodo 2014-2016 (D.L. 91 del 24/6/2014, art. 3 comma 3). Al momento manca il Decreto, necessario per rendere operativa detta dispo-sizione. Rimangono ancora molti punti oscuri nella normativa e pertanto è necessario attendere l’emanazione di altri docu-menti; in particolare, per l’aspetto fiscale è attesa una circolare dell’Agenzia delle Entrate, di interpretazione della norma citata introdotta dal Decreto Competitività. E’ comunque prevedibile che lo strumento più utilizzato sarà quello della rete-contratto, con mandato con rappresentanza, perché permette di sfruttare meglio la flessibilità del contratto di rete

Esempi di esperienze di rete già realizzateAlcune aziende del settore zootecnico situate tra le provincie di Novara e Varese hanno costituito una rete-contratto (senza fon-do patrimoniale) che consente di esercitare maggiore potere con-trattuale sia nei confronti dei fornitori che dei clienti; riescono così ad ottenere prezzi migliori, ad esempio nell’acquisto di se-menti, materiale sanitario ecc. E’ un mandato con rappresentan-za e quindi ogni impresa riceve/emette le fatture pro-quota per le attività condivise. Nel settore florovivaistico alcune imprese della provincia di Milano hanno creato una rete per poter parte-cipare a fiere internazionali (anche Expo). Anche in questo caso si tratta di una rete-contratto.

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Notizie in breve

Legge di stabilitàEmendamenti per l’agricoltura

Pac 2014Riduzione valori dei titoli dell’8,41%

Bando adeguamento trattoriProrogato al 15 gennaio 2015

La Commissione bilancio della Camera ha approvato alcuni emendamenti presentati dal Ministro Martina, che puntano alla internazionalizzazione e ai giovani, ma viene ancora ridotto il quantitativo di gasolio agevolato e restano fuori la stabilizzazio-ne fiscale delle energie rinnovabili.

L'entrata in vigore della Pac 2014-2020 (Reg. UE 1310/2013), che troverà applicazione concreta dal 2015, prevede che già da que-sto anno il nostro Paese, come gli altri paesi europei, sia soggetto ad una riduzione del "massimale nazionale", cioè dello stanzia-mento comunitario destinato all'Italia per gli aiuti diretti, che passa da € 4.379.985.000 ad € 3.953.394.000.In particolare il regime di "pagamento unico" può contare su una somma di € 3.769.644.000, in quanto il restante importo è destinato agli aiuti accoppiati. Partendo da tale ammontare e considerati i dati relativi alle domande uniche, nel 2014 il valore originario dei titoli sarà ridotto in modo lineare dell'8,41%. Per contro non verrà applicata ai pagamenti superiori ai 5000 euro la riduzione relativa alla "modulazione", cioè lo storno a favore del PSR. Sempre relativamente ai pagamenti 2014, ricordiamo che per ora è stata autorizzata la liquidazione di un anticipo pari al 45% del valore originario del diritto, per cui il pagamento del saldo terrà conto della suddetta decurtazione.

Si preannuncia che l'INAIL ha reso nota la decisione di prorogare il termine finale del bando per l'adeguamento dei trattori agricoli dal 3 dicembre 2014 al 15 gennaio 2015.La proroga è stata da noi richiesta sia per le disfunzioni registra-te nei giorni scorsi sulla piattaforma telematica INAIL e sia per il completamento delle procedure di sostegno ai progetti da parte degli enti bilaterali.Si ribadisce che si tratta di un' importante occasione per ottenere dall'INAIL il finanziamento dell'acquisto di dispositivi di sicu-rezza per le trattrici (quali cinture o dispositivi di protezione in caso di capovolgimento, etc.), in modo semplice e veloce.L'iniziativa - voluta e promossa da Confagricoltura - mira ad in-tervenire concretamente su uno dei maggiori fattori di rischio per gli addetti del settore agricolo, anche in vista dell'avvio della revisione delle macchine agricole posto al 30 giugno 2015.

InternazionalizzazioneSono stanziate risorse finanziarie per la realizzazione del piano straordinario per la promozione del made in Italy, con le azioni congiunte ministero Sviluppoeconomico - Mipaaf. Sono previsti 130 milioni di euro per l'anno 2015, 50 milioni per il 2016 e 40 milioni per il 2017.

GiovaniE' stato ripristinato il finanziamento di 10 milioni di euro per cia-scuno degli anni 2015, 2016 e 2017, per la concessione di mutui agevolati per gli investimenti. Lo stanziamento è poi stato incre-mentato di 14,9 milioni per il 2016 e 8,7 milioni per il 2017, per un totale della dotazione di oltre 50 milioni di euro.

GasolioE' stata cancellata la previsione di un aumento dell'accisa, però è stata sostituita con una riduzione dell'8% del contingente age-volato.

FiliereE' stato ripristinato lo stanziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, a favore dell'integrazione di filiera del sistema agricolo e agroali-mentare e il rafforzamento dei distretti agroalimentari.

IrapE' stata estesa l'integrale deducibilità del costo del lavo-ro per i lavoratori a tempo indeterminato ai produttori agricoli soggetti ad Irap e alle società agricole per ogni lavoratore dipendente a tempo determinato che abbia lavorato almeno 150 giornate e il cui contratto abbia al-meno una durata triennale.

Tassazione rinnovabiliLa Commissione della Camera ha rigettato -per man-canza di copertural'emendamento presentato da Con-fagricoltura al fine di stabilizzare il regime fiscale 2014 degli impianti di biogas e di fotovoltaico. L'emendamen-to verrà ripresentato al Senato.

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Notizie in breve

Assunzioni congiunte

Possibili dal 7 Gennaio 2015

Cinghiali nei Colli EuganeiCresce il numero degli abbattimenti nel 2014 ma il problema per gli agricoltori non è ancora risolto

Nonostante la decisa azione di contrasto messa in atto da Confa-gricoltura e da Agrinsieme, il Ministero dell'Economia nei giorni scorsi ha deciso di dare applicazione già dal 2014 alla revisione dei comuni esenti dall'IMU sui terreni agricoli, prevedendo il pa-gamento dell'imposta per il 2014 il prossimo 16 dicembre, nono-stante che molti comuni non abbiano ancora definito le aliquote e perciò sussista l'impossibilità materiale ad effettuare i calcoli dell'imposta e il relativo versamento.Dopo molte proteste soltanto ieri il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta ha annunciato il rinvio e la rivisitazione del provvedimento. Sembra però che tale rinvio non possa andare oltre il 26 gennaio 2016. Dopo di che, come promesso dal Gover-no, l'intera disciplina sarà rivista.In attesa dei provvedimenti di proroga e di revisione dell'imposi-zione, riepiloghiamo di seguito le norme che stanno alla base dei

E’ cresciuto il numero di cinghiali abbattuti nel Parco regionale dei Colli Euganei nel corso del 2014: ad oggi sono 861 i capi ab-battuti da gennaio a novembre 2014 contro gli 815 nel 2012.Nonostante il dato ottimistico però i numeri della popolazione di cinghiali nell’area restano alti e il problema soprattutto per gli agricoltori è lungi dall’essere risolto.I cinghiali continuano a devastare le colture riuscendo a man-giare enormi quantità di uva dai vigneti doc e altre produzione della zona.Il buon risultato raggiunto se da una parte costituisce un dato positivo, dall’altro rende l’idea di quanto il problema sia serio e di quanto siano necessari interventi sempre più incisivi per con-trollare la popolazione di cinghiali nella zona.

La Direzione Generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica e della comunicazione del Ministero del Lavoro e del-le Politiche Sociali ha fornito le modalità operative per la comu-nicazione delle assunzioni congiunte in agricoltura.L'emanazione di tali provvedimenti rende finalmente operativa la normativa sulle assunzioni congiunte da parte di una plu-

Imu sui terreni di collina e montagnaMa il governo annuncia il rinvio

questo allargamento dell'imposizione fiscale sui terreni agricoli.Si ricorda che il D.L. n. 66/2014 aveva infatti disposto la revisio-ne, sulla base di un criterio altimetrico, dell'elenco dei Comuni ove sono ubicati i terreni agricoli esenti da IMU, in quanto con-siderati aree montane o di collina e contenuto nella circolare n. 9 del 14/6/1993.Con il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 28/11/2014 sono state emanate le norme operative di detta revi-sione. In base alle nuove regole sono ora esenti:- i terreni agricoli nei Comuni ubicati ad un'altitudine di 601

metri e oltre;- i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e imprendi-

tori agricoli professionali iscritti nella relativa gestione pre-videnziale, nei Comuni ubicati ad un'altitudine compresa tra 281 e 600 metri.

In entrambi i casi, i Comuni sono individuati nell'elenco di-sponibile nel sito internet dell'ISTAT http://www.istat.it/it/ar-chivio/6789, considerando l'altitudine del centro del Comune stesso. I terreni nei Comuni con altitudine inferiore a 281 metri, anche se prima esenti, sono soggetti al pagamento dell'IMU, an-che se posseduti e condotti da CD/IAP.L'imposta dovuta deve essere versata, per tutto il 2014, in un'u-nica rata entro il 16/12/2014. Nella provincia di Padova tutti i Comuni che finora erano esenti, perchè considerati di collina, diventano soggetti all'IMU anche per i terreni agricoli e anche se posseduti da CD/IAP. Si tratta dei seguenti Comuni:Arquà Petrarca: altitudine 80 mt dal centro; Baone: 17 mt; Batta-glia Terme: 11 mt; Cinto Euganeo: 35 mt; Galzignano Terme: 22 mt; Lozzo Atestino: 19 mt; Monselice: 9 mt; Montegrotto Terme: 11 mt; Rovolon: 18 mt; Teolo: 17 mt; Torreglia: 16 mt; Vò: 19 mtPer informazioni in merito e per aggiornamenti i soci interessati sono pregati di rivolgersi ai nostri uffici.

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Notizie in breve

Campagna vitivinicolaDichiarazione raccolta uve e produzione vino

Con Decreto n 99 Avepa ha approvato le modalità, le procedure e i termini di presentazione delle dichiarazioni obbligatorie di ven-demmia e di produzione di vino e/o mosto della campagna viti-vinicola 2014/2015. Rispetto alla precedente campagna restano invariati i soggetti interessati alla presentazione della domanda, gli obblighi normativi e le sanzioni per la mancata presentazione. Ricordiamo che sono tenute alla presentazione della dichiarazio-ne di vendemmia tutte le aziende vitivinicole che raccolgono uva o trasformano vino o che comunque alla data del 30 novembre detengono uve, mosti concentrati e/o rettificati, vini nuovi an-cora in fermentazione o hanno venduto tutte le uve. Sono esclusi dall’obbligo della presentazione coloro che hanno una superficie di vigneto inferiore ai 1000 mq il cui raccolto non sarà neppure in parte venduto e chi ha ottenuto un quantitativo di vino inferio-re a 10 hl. Sono inoltre esonerati dalla compilazione i produttori che consegnano la totalità della propria produzione ad un orga-nismo associativo (Cantina sociale). Quest’ultimo presenterà una dichiarazione e denuncia sottoforma di elenco riepilogativo delle produzioni degli associati.Si precisa che le aziende sono tenute alla presentazione della di-chiarazione di vendemmia anche se hanno ottenuto una produ-

“Il Natale è prossimo e dovrebbe portare gioia e serenità, ma la condizione di povertà in cui ormai versano molti di noi pensio-nati (7,4 milioni, il 44% del totale percepiscono una pensione in-feriore ai 1.000 euro lordi mensili) non ci consente di essere né gioiosi né sereni”.E’ questo il messaggio contenuto nella vasta iniziativa che han-no assunto gli iscritti alle Organizzazioni dei pensionati facenti capo al CUPLA (Coordinamento Unitario Pensionati del Lavoro Autonomo), di cui è parte anche il nostro Sindacato Pensionati di Confagricoltura, inviando 100 mila lettere al Presidente del Con-siglio e ad altri membri del Governo, nonché alle autorità parla-mentari, ai deputati e ai senatori, alle Istituzioni locali. Nelle lettere si fa presente che la condizione economica e sociale dei pensionati è sensibilmente peggiorata negli ultimi anni ed è ormai divenuta insostenibile, tanto che una grande percentuale di essi è caduta in uno stato di povertà assoluta e deve rinunciare a curarsi a causa delle lungaggini della sanità pubblica o dei costi aumentati, col terrore della possibile perdita dell’autosufficienza, vista l’assenza quasi totale del supporto pubblico.I provvedimenti finora assunti dai vari Governi hanno trascura-to gli anziani e anche il Governo Renzi ha escluso i pensionati dal provvedimento degli 80 euro, che, se dati a chi effettivamente ha bisogno, sarebbero certamente spesi, con conseguente aumento dei consumi per la ripresa economica.Per questo i pensionati del CUPLA chiedono ai destinatari delle lettere l’interessamento su almeno tre punti:• arginare la crescente povertà tra gli anziani intervenendo sulle

pensioni più basse con il “bonus” già concesso ai lavoratori at-tivi ed ampliando la “No Tax area” per una minore pressione fiscale e per ristabilire un minimo di equità e giustizia sociale;

• venire incontro concretamente alle famiglie che hanno un non autosufficiente o un invalido in casa;

• riorganizzare la sanità pubblica e portare avanti con concre-tezza e determinazione il piano volto a "territorializzare" il servizio restituendo ai medici di base un ruolo primario con la costituzione sul territorio dei pool di specialisti multi discipli-nari e assicurando l'assistenza continua.

Pensionati Cupla100mila lettere al Governo e ai parlamen-tari per chiedere misure urgenti

ralità di datori di lavoro legati da determinati vincoli (gruppo, rete, rapporti familiari) di cui all’art. 9, c. 11, del decreto legge n. 76/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 99/2013.Il Decreto direttoriale citato infatti stabilisce espressamente che dal 7 gennaio 2015 sarà possibile effettuare, attraverso il por-tale cliclavoro.gov.it, la trasmissione della comunicazione di as-sunzione dei lavoratori reclutati con questa particolare tipologia contrattuale. In altre parole le assunzioni congiunte, indipen-dentemente dal luogo ove è ubicata la sede di lavoro, dovranno essere comunicate non secondo il tradizionale canale telematico regionale per le comunicazioni obbligatorie, ma solo ed esclusi-vamente tramite la sezione “ADEMPIMENTI” del portale clicla-voro.gov.it dove sarà operativa - dal 7 gennaio 2015 - un’apposita applicazione web denominata “UNILAV-Congiunto”.

zione di uva pari a zero. La mancata presentazione della dichia-razione comporta sanzioni amministrative ed esclude le aziende dall’accesso a qualsiasi contributo del settore vitivinicolo (ricon-versione PRRV, vendemmia verde, contributo per il pagamento dei premi di assicurazione del raccolto, ecc).Si ricorda anche l’obbligo della compilazione l’attestato di con-segna delle uve (modello F1) per quelle aziende viticole che ven-dono le proprie uve. Tale modello deve essere redatto informa-ticamente presso i nostri uffici e successivamente consegnato, con congruo anticipo rispetto alla scadenza, alla cantina che ha acquistato le uve.La dichiarazione unica va presentata in modalità informatica presso i CAA cui i produttori interessati hanno dato mandato per la costituzione del fascicolo aziendale entro il 15 gennaio 2015.

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Focus Eventi

“La fiscalità sulla proprietà in Italia”Si è svolto a Padova il convegno della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria

rande successo ha riscosso il Convegno promosso ed or-ganizzato dalla Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria e da Confagricoltura Veneto, che si è tenuto

il 24 ottobre scorso nella Sala conferenze di Confagricoltura Pa-dova, per dibattere un tema di particolare attualità: “La fiscalità sulla proprietà in Italia”.L’incontro ha richiamato un nutrito e attento pubblico formato da proprietari ed agricoltori interessati a chiarire gli aspetti delle leggi e delle norme relative ai tributi che gravano sulla proprietà. Infatti dal decreto “Salva Italia” del 2011 ad oggi sono state intro-dotte nuove misure che hanno costituito un importante aggravio fiscale per la proprietà immobiliare sia rurale che urbana.I lavori del Convegno sono stati moderati da Antonio Oliva, gior-nalista e Direttore della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria che, ha spiegato brevemente lo scopo del Convegno.“Oggi siamo qui – ha detto – per cercare di delineare un qua-dro complessivo della fiscalità immobiliare ma anche per rac-cogliere istanze da presentare ai legislatori, a cui vogliamo far presente che penalizzando il regime fiscale per la proprietà, si ottengono limitate risorse per il fisco ma si producono effetti negativi sulla crescita e sullo sviluppo economico”. A dare inizio al convegno sono stati i saluti del nostro Presidente Giordano Emo Capodilista, e Pietro Fracanzani, Consigliere na-zionale della Proprietà Fondiaria e Membro del Policy Group del-la ELO (European Landowners’ Organization), l’organizzazioneeuropea che rappresenta le Associazioni dei proprietari rurali dei 28 Stati membri dell’UE.La parola è quindi passata a Ugo Dozzio Cagnoni, Presidente della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria, che ha affrontato le questioni fiscali che riguardano la proprietà, in par-ticolare quella concedente la terra in affitto; “Il discorso che deve uscire da questo incontro - ha esordito Dozzio Cagnoni – non

G

deve essere una lamentela di categoria ma il tentativo razionale di far capire che il meccanismo di tassazione fin qui applicato non produce gli effetti desiderati”.Il Convegno è entrato nel vivo con le relazioni degli esperti che hanno trattato i temi della fiscalità immobiliare sia rurale che urbana: Nicola Caputo, Responsabile fiscale di Confagricoltura, e Giorgio Spaziani Testa, Segretario Generale di Confedilizia.Al termine delle relazioni, prima di aprire il dibattito, il modera-tore Oliva ha invitato ad intervenire il Senatore Bartolomeo Ami-dei, Membro della Commissione Agricoltura del Senato, seduto tra il pubblico.“Sono un agricoltore e conosco i problemi del settore”, così si è presentato il Senatore Amidei.Le conclusioni dei lavori sono state tratte dal Presidente di Con-fagricoltura Mario Guidi che, sintetizzando quanto emerso dalle relazioni e dagli interventi del pubblico, ha sottolineato che quel-

la attuale non è una politica fiscale ma di “raccolta fi-scale”. “La legge di Stabilità degli scorsi anni - ha det-to Guidi - puntava sulla scelta del consenso di breve periodo, ma dopo il 2011 non c’è stata progettazione, si è guardato solo alla necessità di cassa”.Ha quindi affermato che per la costruzione e lo svilup-po di questo Paese non ci deve essere contrapposizione tra categorie: affittuari e proprietari, coltivatori diretti ed Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), ma oc-corre equilibrio e gradualità fiscale.“L’agricoltura - ha concluso il Presidente Mario Guidi – è sempre stata vista come un settore bisognoso di sostegno ma è il momento di cambiare punto di vista. Dobbiamo essere capaci di fare proposte di fiscalità che consentano alla proprietà una marginalità di guadagno oltre la tassazione e ai conduttori una red-ditività d’impresa”.

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Gennaio - Febbraio 2015Scadenziario/

VENERDI’ 16 GENNAIOIVA - CONTRIBUENTI MENSILIVersamento dell’imposta dovuta relativa alla liquidazione del mese precedente (codice tributo 6012), tenendo conto dell’even-tuale acconto versato lo scorso dicembre.

RITENUTE ALLA FONTEPagamento delle ritenute alla fonte operate nel corso del mese precedente su redditi di lavoro dipendente, autonomo e assimi-lati e provvigioni.

INPS - LAVORATORI AUTONOMI AGRICOLIPagamento della quarta rata di contribuzione INPS di compe-tenza dell’anno precedente, mediante versamento con il modello F24.

INPS - GESTIONE SEPARATAPagamento dei contributi relativi alla gestione separata INPS, dovuti sui compensi corrisposti nel mese precedente per rap-porti di collaborazione coordinata e continuativa e lavoratori a progetto.

MARTEDI’ 27 GENNAIOELENCHI INTRASTAT Gli operatori intracomunitari sono tenuti a presentare gli ap-positi elenchi relativamente alle operazioni poste in essere nel mese precedente (operatori con obbligo mensile) o nel quarto trimestre del 2014 (operatori con obbligo trimestrale).

LUNEDI’ 2 FEBBRAIOCATASTO TERRENIPresentazione all’ufficio tecnico erariale, ai sensi dell’art. 30 e 34 del TUIR, della denuncia delle variazioni del reddito domini-cale ed agrario verificatesi nel corso dell’anno precedente.

LUNEDI’ 16 FEBBRAIOIVA - CONTRIBUENTI MENSILI Versamento dell’imposta dovuta relativa alla liquidazione del mese di gennaio (codice tributo 6001).

RITENUTE ALLA FONTEPagamento delle ritenute alla fonte operate nel corso del mese precedente su redditi di lavoro dipendente, autonomo ed assi-milati e provvigioni.

INPS - ARTIGIANI E COMMERCIANTIPagamento da parte degli artigiani e dei commercianti della quarta rata fissa di contributi previdenziali calcolati sul reddito minimale, mediante versamento con il mod. F24.

INPS - GESTIONE SEPARATA Pagamento, da parte dei committenti, dei contributi relativi alla gestione separata INPS dovuti sui compensi corrisposti nel mese precedente per rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e lavoratori a progetto.

DATORI DI LAVORO – IMPOSTA SOSTITUTIVA RIVA-LUTAZIONE TFRTermine per procedere al versamento da parte dei sostituti di imposta della quota a saldo dell’imposta sostitutiva sulle rivalu-tazioni del trattamento di fine rapporto (codice tributo 1713).

MERCOLEDI’ 25 FEBBRAIOELENCHI INTRASTAT MENSILIGli operatori intracomunitari con obbligo mensile sono tenuti a presentare in via telematica gli elenchi mensili relativi alle operazioni del mese precedente.

LUNEDI’ 2 MARZOIVA – COMUNICAZIONE ANNUALEPresentazione della comunicazione annuale dati IVA mediante invio telematico diretto o tramite intermediario abilitato.

CONTRATTI DI AFFITTTOScade il termine per la registrazione cumulativa dei contratti di affitto di fondi rustici dell’anno precedente, stipulati verbalmen-te o con scrittura privata non autenticata.

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Buon Natale e Felice Anno Nuovo da Confagricoltura

Padova