Notiziario numero 1

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CERCASI DISPERATAMENTE PROVVEDIMENTI MIGLIORATIVI PER UN QUARTIERE QUASI DIMENTICATO DALLE ISTITUZIONI Editoriale PERCHE’ UN NOTIZIARIO Il Centro Sociale - Comitato di Quartiere Infernetto, con queste pagine vuole informare i cittadini sulle battaglie vinte e su quelle ancora in corso, sulle momentanee sconfitte e sui programmi da seguire tutti insieme per raggiungere dei risultati di comune interesse. Questo notiziario è un compendio del lavoro fin qui svolto e ogni cittadino, speriamo lettore attento, ne ricaverà le notizie di cui ha bisogno. Il nostro quartiere ”dimenticato” non sembra sia riuscito a far sentire la sua voce perché non ci sono orecchi disposti ad ascoltare. Questo è il momento in cui occorre lavorare tutti insieme, con determinazione e unità di intenti, per chiedere la realizzazione dell’assetto urbanistico previsto dal Piano particolareggiato, che comprende anche i servizi essenziali, indicati nel piano medesimo e mai realizzati. Centro Sociale - Comitato di quartiere Infernetto Via Alessandro Stradella, 59 00124 Roma Tel. 065053823 Fax. 065053641 Cell. 3386392921 www.cdqinfernetto.it e-mail: [email protected] FOTOCOPIATO IN PROPRIO PER I SOCI

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Il notiziario del Centrosociale-CdQinfernetto numero 1/2010

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CERCASI DISPERATAMENTE PROVVEDIMENTI MIGLIORATIVI

PER UN QUARTIERE QUASI DIMENTICATO DALLE ISTITUZIONI

Editoriale

PERCHE’ UN NOTIZIARIO

Il Centro Sociale - Comitato di Quartiere Infernetto, con queste pagine vuole informare i

cittadini sulle battaglie vinte e su quelle ancora in corso, sulle momentanee sconfitte e sui

programmi da seguire tutti insieme per raggiungere dei risultati di comune interesse.

Questo notiziario è un compendio del lavoro fin qui svolto e ogni cittadino, speriamo lettore

attento, ne ricaverà le notizie di cui ha bisogno.

Il nostro quartiere ”dimenticato” non sembra sia riuscito a far sentire la sua voce perché non

ci sono orecchi disposti ad ascoltare.

Questo è il momento in cui occorre lavorare tutti insieme, con determinazione e unità di

intenti, per chiedere la realizzazione dell’assetto urbanistico previsto dal Piano

particolareggiato, che comprende anche i servizi essenziali, indicati nel piano medesimo e

mai realizzati.

Centro Sociale - Comitato di quartiere Infernetto Via Alessandro Stradella, 59 00124 Roma Tel. 065053823 Fax.

065053641 Cell. 3386392921 www.cdqinfernetto.it e-mail: [email protected] FOTOCOPIATO IN PROPRIO PER I SOCI

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Ecco chi siamo

Molti dei nuovi abitanti dell'Infernetto che hanno sentito parlare di noi, si chiederanno chi sono coloro che s’impegnano per far vivere la nostra Associazione, qui daremo un breve riassunto della lunga storia. Nel lontano 1970 coordinammo gli abitanti del quartiere per respingere le ruspe inviate dal Pretore Infelisi per demolire le nostre case. Siamo quelli che nel 1973 con le dimostrazioni di piazza ottennero dal Comune di Roma la prima scuola materna ed elementare in via Torcegno (oggi scuola materna Cucciolo). Negli anni '80 ottenemmo dal Sindaco Petroselli la perimetrazione delle case esistenti, l’edificio in muratura dell’attuale istituto comprensivo Mozart, la realizzazione della rete idrica e fognante. Siamo quelli che ottennero dall'Ass. alla Sanità Franca Prisco l'allaccio alla rete idrica, in deroga alla Legge Merli, in attesa dell'allaccio alla rete fognante. Occupammo per un'intera notte la sala del Consiglio comunale per costringere Signorello, all’epoca Sindaco di Roma, ad avviare gli allacci alla rete fognante, eseguiti a partire dal 1990. Siamo quelli che dopo vari viaggi in pullman in via Merulana, sede dell’Assessorato alla Sanità, ottennero l’apertura di una farmacia comunale. Avviammo con varie manifestazioni la richiesta di un Piano particolareggiato, approvato nel 1994, scaduto nel 2004 e ancora non riapprovato. Siamo quelli che contestarono con manifestazioni popolari gli alti costi del Condono edilizio e, a condono avviato, costituirono l’Associazione di Autorecupero per utilizzare nel quartiere le somme dovute a titolo di sanatoria, con cui realizzammo le vie Stradella e Giordano(di recente passate al Comune) e le vie Castrucci, Ceccarossi e che presto metterà a norma via Pasquini e strade limitrofe. Siamo quelli che, con il lavoro volontario, a partire dal 1985, hanno trasformato l'area abbandonata di via Stradella da discarica del quartiere a parco pubblico attrezzato con manutenzione del verde, con giochi per bambini, pista di pattinaggio e campo di bocce. Siamo quelli che hanno fatto tutto quello che hanno fatto per il senso della collettività, perché avevano un intimo bisogno di dare qualcosa di fattivo al quartiere e che si sono dimenticati di quello che hanno fatto, non dovendolo rinfacciare a nessuno ne pretendere un grazie per quello che facevano. E, credendo a quello che facevamo,non abbiamo mai cessato di richiedere al XIII Municipio e al Comune di Roma i provvedimenti necessari per rendere vivibile e civile il nostro quartiere: illuminazione pubblica, viabilità e asfaltatura delle strade, edilizia scolastica, scolo delle acque piovane, servizi sociali, Piano particolareggiato, come preciseremo nei successivi articoli del nostro notiziario.

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EDILIZIA SCOLASTICA DOVE SEI ?

Ci accingiamo a scrivere quest’articolo sul nostro notiziario con animo deluso, amareggiato. Dopo il periodo estivo, tornano alla realtà i problemi che ogni giorno ci circondano. Ci duole dover essere portavoce di tale malessere, ma i problemi non risolti sono così numerosi e vari che la vita nel nostro quartiere è decisamente peggiorata. Le Opere pubbliche che dovevano essere già consegnate e utilizzate sono ben lontane dalla loro conclusione. Ci riferiamo alla scuola materna di 3 aule, realizzata a scomputo dalla Convenzione Parchi di Plinio in via Salorno, angolo via Bedollo. Una struttura completamente finita, già arredata, con 80 bambini iscritti, corpo docente pronto, ma chiusa. Motivo: allacci idrici, elettrici e metano da fare e come se non bastasse manca la firma su un documento del Comune per il cambio d’uso da Nido a materna. Ottanta sono le famiglie in difficoltà che aspettano. Per la scuola elementare di via Bedollo, la prima opera pubblica che il Sindaco Veltroni finanziò nel lontano 2002 e che per problemi tecnico-burocratici ha tardato la sua edificazione di ben due anni, i lavori proseguono a passo di lumaca. Da dichiarazioni avute dal Dipartimento XII, i fondi per ultimare la palestra e altri servizi sono finiti. Nel gennaio 2011 saranno ultimate le aule, ma quello che più ci preoccupa è la conclusione dell’iter burocratico, i vari collaudi e verifiche. Va poi sottolineato che l’appalto non è “chiavi in mano”, cioè mancano gli arredi. Il nostro Comitato ha subito chiesto al Municipio di provvedere a finanziare l’acquisto, ma per quella data gli arredi non ci saranno. Quindi avremo una scuola ultimata ma non utilizzabile. Protestiamo contro il comportamento del Municipio e del Comune di Roma che tendono a prendere tempo, dando il cosiddetto “contentino” che rabbonisce i cittadini. Altro problema: il Liceo che la Provincia di Roma ha programmato dall’anno 2005. Il 16 giugno 2009, il Presidente della Provincia Zingaretti, in una pubblica assemblea nel Parco di via Stradella, prese degli impegni precisi: “Occorre il cambiamento di destinazione urbanistico dell’area; solleciteremo il Comune di Roma ad accelerare i tempi”. Siamo nell’ottobre 2010 ma nulla è ancora avvenuto. Noi non siamo né adulti idioti, né bambini da ingannare. Le mezze verità oltre a non rappresentare chiarezza, offendono il nostro senso di libertà e la nostra intelligenza. Vorremmo che tutti i rappresentanti delle Istituzioni (Comune, Municipio, Provincia, Regione) fossero nei nostri confronti più precisi, più chiari, più veritieri. IN BREVE, PIU’ CORRETTI.

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ROMA CAPITALE E IL DECENTRAMENTO

Con decreto legilsativo n° 156 del 17-09-2010 il Governo, in forza della delega conferitagli dal Parlamento con legge n° 42 del 5 Maggio 2009 (art. 24), definisce le disposizioni per l'ordinamento transitorio per Roma Capitale. La riduzione da 60 a 48 Consiglieri che costituiranno l'Assemblea Capitolina (non più Consiglio Comunale); il massimo di 12 Assessori; il massimo di 15 Circoscrizioni sono alcune delle disposizioni contenute nel decreto in esame. Nulla da osservare sul contenimento del numero dei Consiglieri. Qualche perplessità desta invece la riduzione del numero delle Circoscrizioni. Siamo preoccupati per ciò che potrebbe accadere al nostro Municipio qualora fosse accorpato in tutto o in parte al Municipio XII° EUR. Le dimensioni territoriali del nuovo municipio sarebbero vaste quando l'intera provincia di Milano; la popolazione residente sarebbe di circa 400.000 unità, con tendenza all'aumento; la sua peculiarità dipenderebbe dal servizio rivolto all'intera cittadinanza romana, per il litorale e la pregiata riserva di Castel Fusano. Tutto ciò merita di essere meglio tutelato. Ci auguriamo che il Sindaco, la giunta e l'assemblea capitolina riflettano sulla specificità del nostro territorio e quindi sulla assoluta inopportunità di modificarne gli attuali confini.

LA CLAUSOLA DI INVARIANZA FINANZIARIA

l'art. 6 del decreto in esame, recita testualmente: “ dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” Poiché la riforma in esame prevede tra l'altro: - Il concorso alla valorizzazione dei beni storici ambientali, culturali e fluviali; - Lo sviluppo economico e sociale con riferimento al settore turistico; - Trasporto pubblico e mobilità;

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- Protezione civile; - Funzioni specifiche; - Attribuzione a Roma capitale di un patrimonio commisurato alle funzioni e competenze ad essa

attribuite; - Trasferimento a titolo gratuito (sic!) dei beni appartenenti al patrimonio dello Stato e non più

funzionali alle esigenze dell'amministrazione centrale; sembra quantomeno contraddittorio il disposto dell'art.6 sopra citato a meno che non si pensi che le risorse per la gestione e la manutenzione del vetusto patrimonio trasferito “gratuitamente” debbano essere ricercate nell'ambito dell'autonomia “concessa”, cioè gravanti sulle tasche dei cittadini romani.

Non vorremmo che la clausola suddetta, oggettivamente vessatoria sia il frutto di un compromesso politico con quelle forze del Governo che continuano a valutare la Capitale d'Italia “ladrona”, i suoi abitanti “porci” e che aspirano alla costituzione di un'altra Capitale nel nord dell'Italia. Riteniamo tuttavia positivo che, se pure con enorme ritardo, la politica si sia resa conto che esiste il dovere di allineare la nostra Capitale a tutte le più importanti Capitali Europee. Fino ad oggi, la città di Roma è stata penalizzata sul piano delle risorse trasferite, rispetto a tutte le città del nord (altro che ladrona: i ladroni sono altri). Ci auguriamo quindi che oltre che a prendere atto della situazione d'ingiustizia alla quale Roma è stata assoggettata dal 1973 ad oggi, finalmente alla Capitale d'Italia siano riconosciuti tutti i mezzi patrimoniali e finanziari necessari per conferirle con dignità la rappresentanza di tutta la Nazione. Lo statuto di Roma Capitale, dovrà essere approvato dall'Assemblea Capitolina con le modalità di cui all'art.3 comma 5 e dovrebbe rappresentare un momento di grande partecipazione poiché il suo contenuto riguarderà la nostra vita ma soprattutto quella delle generazioni future. L'ulteriore passaggio riguarderà il reale impegno finanziario da stabilirsi con Decreto del Governo; dovrà riguardare tutti gli aspetti dell'autonoma gestione di Roma Capitale. Ci auguriamo che non intervengano pateracchi politici tendenti a vanificare la realizzazione di una Capitale all'altezza delle altre Capitali Europee. Infine è importante ricordare che l'art.23 della legge 05-05-2009 prevede che Roma Capitale sia organizzata in “città metropolitana” Abbiamo riportato questa ulteriore notizia senza enfasi poiché i cittadini romani attendono da quasi 20 anni l'applicazione delle norme previste dalla legge 142/90 concernente l'istituzione delle città metropolitane Roma compresa. Il nostro pessimismo appare pienamente giustificato.

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COME SI TRASFORMA

UN TERRENO AGRICOLO IN UN’AREA EDIFICABILE ( Purtroppo le Grandi Opere sono arrivate anche da noi)

La storia inizia nell’anno 2009, quando il XIII Municipio chiede che sia realizzata una “Grande opera”, capace di vanificare, saltandole, tutte le norme urbanistiche com’è stato fatto per il G8 alla Maddalena o i Mondiali di nuoto. Il XIII Municipio, ignorando che esistono numerose aree comunali nel quartiere, cedute al Comune dai Comparti Edilizi, in cambio di cubature di edifici, ha deliberato nel 2010 di chiedere un “Distaccamento dei Vigili del Fuoco” su un terreno agricolo in fondo a via della Cacciuta. Chissà perché si è scelta una posizione molto decentrata rispetto ai vari quartieri e alla Pineta di Castelfusano senza valutare altre possibili aree. Si tratta non di una “Caserma”, ma di un molto modesto “distaccamento” di cui non vi è alcun bisogno, visto il suo posizionamento; ma l’affare sta nel fatto che accanto al “distaccamento” sono previste 3 palazzine per 70 appartamenti con posto auto e giardino. Trovato il terreno, il proprietario costruttore, complice il Comune di Roma e il Ministero dell’Interno, venderà gli appartamenti ai Vigili del Fuoco. Il nostro quartiere non avrà la caserma dei Carabinieri, non avrà il distaccamento della Polizia Municipale, né le necessarie aule scolastiche, né il Pronto Soccorso sanitario, né il Centro per la raccolta del verde. In compenso ci saranno 70 nuove abitazioni, ad aggravare i problemi del traffico già al collasso e alla carenza di aule; sarà maggiormente sconvolto l’equilibrio idrogeologico dell’area cementificata.

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UNA STORIA D’ ORDINARIO DEGRADO Negli anni passati, molti cittadini e vari comitati, hanno fatto lotte e raccolto firme per ottenere una viabilità decente all'Infernetto, sino ad oggi nessuna risposta. In questo quartiere, che è il caso di dire, fa acqua da tutte le parti, poteva esserci “un'isola felice”, ci riferiamo a Riserva Verde, dove la viabilità è stata realizzata con una convenzione con il Comune di Roma nel 2004. Con le strade, fu realizzato in via Bedollo, un parco pubblico. Vi invitiamo oggi a visitare quella zona, troverete l'abbandono delle strade e dei marciapiedi, le erbacce la fanno da padrone, distruggendo man mano le opere realizzate, il parco di via Bedollo in stato di abbandono e in pieno degrado, vuoto di persone, ma pieno di escrementi animali e fiore all'occhiello, via San Candido interrotta da una baracca abusiva che impedisce con una strettoia la normale viabilità mettendo a rischio l'incolumità dei pedoni e degli automobilisti. Un palazzo realizzato tra via Grumes e via Dorsino, ha, a difenderlo, una recinzione fatiscente, pericolante e oltremodo degradata. Un cittadino che chiedesse al Comune, al Municipio o all'Ufficio Tecnico il motivo di tanto abbandono, non riceverebbe una risposta oppure non saprebbero dirvi chi dovrebbe essere il responsabile dei controlli e della manutenzione di queste opere. Forse è arrivato il momento, seppur tardivo, d'indignarsi e ribellarsi a questo stato di fatto. I soldi spesi per realizzare tali opere sono i nostri, di colui che paga le tasse e che poi a caro prezzo acquista una casa. Osservando con occhio critico il territorio del quartiere, si può notare come l'abbandono sia quasi una norma. Qui è arrivata, arriva e continuerà ad arrivare una valanga di cemento, ma non esiste e non si realizza un progetto che tenti di rendere la vita più semplice. E' l'ora di dire basta, non si può, ne si deve ancora tollerare, dobbiamo vincere l'indifferenza generale, ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Torniamo risoluti a farci sentire!

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PERCHE' CI ALLAGHIAMO ALL'INFERNETTO ?

La sicurezza idraulica nel nostro quartiere è una delle cose importanti che dovremmo tenere in debita considerazione. Occorre tenere presente la pendenza del suolo che va da una quota di 14 metri al confine della riserva ad una quota di 3 metri all'incrocio di Viale di Castelporziano con Via della Lingua. Ciò premesso, nel 1972 i residenti dei primi insediamenti, (gli abusivi), erano tenuti al rispetto delle regole naturali come tener pulite le cunette stradali senza scaricare materiali nelle stesse. Il Consorzio di Bonifica di Ostia, dal canto suo faceva la manutenzione annuale dei fossi e dei canali di scolo delle acque meteoriche con il controllo che veniva effettuato dai vigili urbani. Le case esistenti allora erano 1160 equivalente ad una ogni 1500 mq di superficie. Oggi 2010, le cunette stradali non ci sono più perché l'asfalto ha coperto tutte le superfici , di queste una parte è stata intubata ed il resto è stato riempito. Per la parte intubata dovrà essere verificato se le dimensioni sono sufficienti per sopportare le portate che si verificano durante gli acquazzoni violenti che non di rado si abbattono sulla nostra zona. Inoltre le case esistenti oggi all' Infernetto, sono circa 4300 edificate proporzionalmente nel n° di 4/6 unità per lotto di 1500 mq. Quindi la superficie detratta all'assorbimento delle acque piovane è drasticamente ridotta. Consideriamo poi che i costruttori di parte dei fabbricati di recente costruzione hanno scaricato le gronde dei tetti direttamente o indirettamente nelle fogne mettendo le stesse in crisi se non a rischio di far scoppiare le tubature. (I proprietari di dette case normalmente non ne sono neppure a conoscenza). Il Comitato di Quartiere Infernetto, chiede pertanto a tutti gli abitanti un sostegno per ottenere dal Comune di Roma il progetto per la sistemazione idrogeologica del territorio con la realizzazione di una rete per lo smaltimento delle acque chiare, richiesta già fatta più volte e per la quale esiste già uno stanziamento di € 400.000,00 giacente da un paio d'anni. Lo stato attuale delle cose è che un evento meteo leggermente superiore alla norma ripeta o peggiori le cose già viste: Strade e cantine allagate. Abbiamo fornito alcune informazioni ed agli interessati altre vorremmo darne. La nostra Associazione attende da tutti, proposte e suggerimenti. Siamo presenti nella sede di Via A. Stradella 59, il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 16,00 alle 18,00