Notiziario della Chiesa Evangelica...

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Scuola Domenicale “ Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà” Proverbi 22:6 La Parola Notiziario della Chiesa Evangelica ADI-Castellanza NUMERO 1 SETTEMBRE 2016 STORIA DELLA NOSTRA CORALE TESTIMONIAZE NOTIZIE DA CUGGIONO SCUOLA DOMENICALE ATTIVITÀ DELLA CHIESA pag.4 MEDITAZIONE: pag.7 SPAZIO GIOVANI: pag.4 SCUOLA DOMENICALE ad uso esclusivo interno

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Scuola Domenicale “ Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà”

Proverbi 22:6

La Parola Notiziario della Chiesa Evangelica ADI-Castellanza

NUMERO 1 SETTEMBRE 2016

STORIA DELLA NOSTRA CORALE

TESTIMONIAZE

NOTIZIE DA CUGGIONO

SCUOLA DOMENICALE

ATTIVITÀ DELLA CHIESA pag.4

MEDITAZIONE: pag.7

SPAZIO GIOVANI: pag.4

SCUOLA DOMENICALE

ad uso esclusivo interno

STORIA DELLA CORALE DI CASTELLANZA

Corale ... ne sentiamo parlare ma ci siamo mai chiesti che significa? Cos’è questo servizio? Tutti possiamo farlo? Con questo articolo vogliamo, con l’aiuto del Signore e con la testimonianza della sorella responsabile

del Coro, vedere più da vicino come è nato questo servizio e in cosa consiste.

Cercando sul dizionario la parola CANTO abbiamo trovato che l’etimologia della parola riporta a “raccontare”, “celebrare” e CORALE ha come significato “frutto dell’attività concorde di molti, non dell’azione di un

singolo”.

Per cui possiamo già così capire che se “cantiamo” stiamo raccontando, annunciando quello che diciamo con un accompagnamento musicale e che , se lo facciamo “in molti” siamo parte di un gruppo che racconta e annuncia

lo stesso messaggio.

E perché non unirci per annunciare insieme il meraviglioso e potente messaggio di Cristo? Ecco qui la nascita della CORALE CRISTIANA.

Nella nostra comunità di Castellanza, questa attività è ricominciata un anno fa.

Ci si incontra ogni giovedì sera iniziando con una preghiera tutti insieme al Signore per chiedere la Sua guida sulle prove e su ogni attività che si svolge (esercizi vocali, ascolto e studio dei cantici, prove delle voci insieme

ecc..)e alla fine concludendo con una preghiera insieme di ringraziamento.

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ATTIVITA’ DELLA NOSTRA CHIESA

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Leggiamo ora l’intervista fatta alla sorella Lilly, responsabile di questo servizio.

1. Sorella, da quanto tempo esiste una corale vera e propria a Castellanza? Come è nato questo servizio nella nostra comunità?Pace a tutti,

Nel 1996 in chiesa a Castellanza c’era un gruppo di fratelli e sorelle che spinte dal desiderio di cantare le lodi al Signore, grazie anche alla collaborazione di un fratello della comunità di Nova Milanese, Giuseppe Paladino, formarono un gruppo di lode dove cantavano in maniera molto semplice, riunendosi una volta alla settimana.

L’anno successivo, insieme alla mia famiglia, ci trasferimmo dalla Campania in Lombardia e decidemmo di far parte della comunità di Castellanza. Il pastore Silvano Basile, dopo l’inserimento nella comunità, mi chiese, sicuramente anche in base alle competenze musicali che possiedo, di prendermi cura di questo gruppo per la

troppa lontananza del fratello Paladino nel raggiungere la comunità. Accettai subito con gioia di svolgere questo servizio alla gloria di Dio.

Iniziai facendo una selezione più dettagliata delle voci, dividendole anche in base al timbro e alla loro intonazione, in modo da classificare ognuno nella propria voce, poi passammo allo studio specifico dei brani e

creare così quella che si può definire una vera e propria corale.

2) C’è qualcosa in particolare che ti ha spinta ad intraprendere questo servizio al Signore? Dopo aver accettato Gesù come mio personale Salvatore, il mio primo desiderio, sicuramente, è sempre stato

quello di mettere la mia vita al servizio del Signore. Facendo comunque un’analisi della mia vita, se vado a guardare, sicuramente quello che mi si addice di più è

l’ambito musicale, è ciò che mi coinvolge di più perché già fa parte del mio lavoro secolare, quindi come potrei non metterlo a servizio di Dio nell’ambito spirituale?

Infatti, quando possiedi la competenza di specifiche nozioni, e il Signore ti ha dato l’opportunità di fare un certo tipo di studi, senti l’esigenza di dare agli altri quello che tu hai ricevuto, e, di conseguenza, tu gioisci di questo!

Dare è una benedizione prima per te stesso e poi per gli altri soprattutto quando riesci a raccoglierne i frutti. Con la corale abbiamo fatto parecchie esperienze: studiarci insieme per crescere, modellarci, pregare insieme, uscendo e visitando altre comunità le esperienze più toccanti sono state proprio quelle in cui abbiamo avuto momenti di condivisioni con altre corali. In particolare con la corale di Matera dove insieme ci siamo unite

formando un’unica armonia e cantando insieme i cantici al Signore. Ancora oggi ricordiamo con gioia e gratitudine le benedizioni di quella giornata. 3) Qual è lo scopo principale della corale?

Ad oggi la corale è costituita da venti membri. E’ un servizio attivo della comunità ma in fase di crescita e richiede impegno, costanza e spirito collaborativo da parte di ogni membro del gruppo e tende a raggiungere

sicuramente dei progressi però non perde mai di vista l’obiettivo principale che non vuole essere professionale ma semplicemente formare un’unica armonia tale da rappresentare uno strumento di benedizione per dare

Gloria al nostro Signore e di edificazione per chi ascolta. Dio ci benedica insieme in quest’opera. Bene! Grazie a Dio per questo servizio che è ripartito con grande benedizione nella nostra Comunità e che aspetta quanti sentono in cuore il desiderio di “raccontare” e “celebrare” le grandi cose del Signore. Non serve un talento fratelli, sorelle, non serve un dono vocale particolare, tutti possiamo farlo!!! Serve solo la predisposizione

sincera del cuore !!! Per il resto .......ci pensa la sorella Lilly!!!!! Che approfittiamo per ringraziare per la sua pazienza e costanza e

che vogliamo incoraggiare ad andare avanti in questo prezioso servizio!

Vi aspettiamo numerosi !!!!

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Intervistiamo il Pastore della Comunità di Castellanza, il Fr.Silvano Basile, che ha vissuto in

prima persona la visione e la chiamata per la realizzazione di questo miracoloso “progetto” ad

opera del Grande RE dei RE e scopriamo insieme a lui il percorso fatto fino ad oggi.....

1) Cosa ti ha spinto a iniziare questo “progetto di costruzione”?

Pace del Signore.

Dopo anni di servizio nella comunità di Castellanza, durante i quali abbiamo visto grazie a Dio anime

liberate e salvate per mezzo della Sua grazia, arrivò un periodo di grande crescita numerica e spirituale. Iniziavano a crescere i bisogni di spazi per le varie

attività della comunità ma, cosa più importante, non c’era più spazio a sufficienza per permettere a tutti i credenti di fare i culti con un posto a sedere, per non parlare delle esigenze degli anziani e delle famiglie

con bambini. Così, quello che era per me un pensiero e desiderio nel cuore, è diventato una vera e propria

esigenza. Ho capito allora che era arrivato il momento di agire.

2) Qual è lo scopo?

Lo scopo primario è stato quello EVANGELISTICO nel senso che, pur riconoscendo che il locale di culto che avevamo non riusciva più a contenere il bisogno

dei credenti, lo scopo rimaneva puramente evangelistico, ovvero avere un locale nuovo che

potesse ospitare nuovi credenti in vista dell’opera grande di Salvezza che Dio avrebbe compiuto in queste zone. Intorno a Castellanza abbiamo un bacino di oltre 500.000 abitanti che comprende anche i paesi limitrofi e, una chiesa che poteva ospitare 150.000 persone, non era più adatta

prendendo in considerazione la spinta evangelistica che abbiamo avuto in tutti questi anni e credendo

fermamente nella potenza dell’opera di Salvezza per mezzo di Gesù.

Lo scopo è quindi raggiungere anime nuove e avere un posto per ospitarle e crescere insieme alle

famiglie e a quanti hanno bisogno del Signore.

3) Da quanto tempo avevi questo desiderio nel cuore?

Naturalmente, considerando l’inizio di questa attività che è nata con spinta, entusiasmo, zelo e desiderio

nel mio cuore già dal 1999, abbiamo iniziato a pensare di spostarci in una nuova struttura.

Inizialmente si pensava di cercare qualche zona a Legnano, ma poi il Signore ha voluto che trovassimo il terreno per costruire a Castellanza e così abbiamo iniziato , con la Sua guida, a rendere concreto questo

meraviglioso progetto alla Gloria di Dio.

Da quando ho sentito sempre più forte il grande peso per le persone attorno a me che avevano bisogno di

Gesù.

In particolare ricordo quella volta in piazza a Legnano mentre evangelizzavo... tutti quei giovani che passeggiavano intorno a me rimasero impressi nella mia mente... e che dire di tutte quelle volte in cui mi recavo al supermercato e vedevo lo scorrere

frettoloso di tante persone dalle vite diverse che però avevano un bisogno comune: Dio.

Nel mio cuore invocai il Signore e Gli chiesi: “Signore, ma perché tutte queste anime non possono venire a te?” Sentii come una voce di risposta dal

Signore: “ E dove andranno tutte queste persone? Dov’è la loro

casa? Dove sarà il luogo dove potrà riunirsi tutta

questa gente?”

Da quel momento Dio ha messo nel mio cuore la fermezza di realizzare questo progetto che, grazie a Dio stiamo per concludere. Già da quando siamo entrati nel seminterrato, circa un anno fa, in attesa

del completamento dei lavori al piano terra destinato al locale di culto, il Signore ci sta dando grazia di

vedere nuove anime e famiglie salvate che si accostano a Lui, liberazioni e guarigioni, battesimi

nello Spirito Santo, miracoli alla Sua Gloria. E posso affermare con certezza che tutto questo è solo una

goccia di quello che Dio farà nella Chiesa di Castellanza perché il Signore mi ha fatto vedere un

piano ben preciso e ogni cosa pian piano sta prendendo il suo posto, tutto sta ritornando. Mi

dispiace per qualcuno che nel corso del tempo ci ha lasciato, forse perché solo scoraggiato dalle

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COSTRUZIONE DELLA CHIESA DI CASTELLANZA

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difficoltà, o forse perchè non ha creduto in questo miracolo ad opera di Dio.

Il piano di Dio sussiste perché l’opera è Sua, e non per mano d’uomo. E’ Dio che la porta avanti per

mezzo dei Suoi umili servitori, ma non è certo grazie alle nostre capacità. Anche i fratelli che collaborano con me nella costruzione testimoniano di aver visto con i loro occhi e vissuto personalmente il miracolo

di come ogni pezzo del “puzzle” sta andando al posto giusto. Nel momento giusto Dio mette la

persona giusta per far cooperare ogni cosa al bene: architetti, ingegneri, geometri, assessori, Comune .. grazie a Dio hanno tutti partecipato, guidati da Lui, alla realizzazione di questo piano, anche chi, forse,

non era consapevole di far parte di un progetto celeste!!!

E’ doveroso riconoscere che anche gli intoppi sono stati utili perché ci hanno messo in guardia dalle eventuali cadute e pericoli nei quali potevamo incorrere. Di sicuro degli errori sono stati fatti, siamo uomini, ma grazie a Dio il Signore ha

sopperito anche a questo, ai nostri piccoli e grandi errori e l’opera sta andando avanti e presto vedremo la conclusione della costruzione che testimonierà che

quando è Lui ad iniziare un’opera certamente la porterà a compimento.

4) Che cosa provi quando vedi che ciò che avevi nel cuore si sta concretizzando e che l’opera sta andando

avanti?

Quando vedo che si sta realizzando ciò che insieme ai fratelli e sorelle della Chiesa abbiamo deciso di fare e portare avanti, mi sembra come di vedere un

puzzle finito davanti a me, il cui disegno era già davanti ai miei occhi quando i pezzi erano ancora sparsi e confusi , alcuni neanche si intravedevano.

E ora, dopo tante vicissitudini, tra le molteplici difficoltà e risposte, è chiaro ed evidente che è Dio che porta avanti l’opera Sua, non certo noi. Quello

che ad un occhio comune può sembrare una semplice costruzione edilizia, per noi credenti della

comunità che abbiamo vissuto passo passo l’evolversi del progetto, è diventata un’opera di

crescita spirituale perché Il Signore sta lavorando i cuori, sta facendo crescere la nostra fede e sta

plasmando profondamente anche la mia vita perché l’esperienza è stata forte, ma, vedere che questo

progetto si sta concretizzando, sicuramente ci accerta che siamo nella volontà di Dio e testimonia della Sua

fedeltà immutabile.

Come dico spesso : “Senza saperlo, stiamo

vivendo un miracolo! Gli

altri che verranno dopo

di noi e godranno della struttura forse si chiederanno come sia stato possibile realizzarla!!!”.

Ma la risposta è semplice: noi non abbiamo fatto nulla, ha fatto tutto il Signore, noi siamo stati solo strumenti nelle mani del Grande RE dei RE per

realizzare concretamente il Suo glorioso disegno e dare uno spazio alle anime in cerca di salvezza. Vedere mettere tutti i pezzi di quel puzzle al loro posto perché si ricomponga mi riempie il cuore di

gioia e mi da tanta forza per andare avanti perché la messe è ancora grande! Presto, Dio piacendo,

avremo un buon locale di culto accogliente, molto funzionale e capiente per noi e per quanti Dio

chiamerà a salvezza.

A Lui sia la Gloria! Dio ci benedica insieme!

Fr. Silvano Basile

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Ringraziamo il nostro caro Pastore per questa testimonianza che ci ha fatto capire più da vicino il percorso spirituale che c’è stato e che c’è dietro

alla costruzione della nuova Chiesa di Castellanza, e che ci fa sentire parte di un meraviglioso progetto divino pensato e voluto dal nostro Salvatore! Che

grande privilegio!!! Che dire fratelli e sorelle di fronte ad una così

grande testimonianza di fedeltà di Dio... abbiamo il privilegio e l’onore di essere al servizio del nostro

Signore e Salvatore ed essere parte di un Suo “puzzle” divino!!! Non scoraggiamoci anzi, uniamo

le nostre forze con la guida di Dio, ognuno per quello che ha e che il Signore lo chiama a fare e,

mandiamo avanti insieme la Sua opera!

Dio ci benedica GRANDEMENTE!

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Grazie a Dio nella nostra comunità ci sono molti fratelli e sorelle anziani che

rappresentano un esempio di fede anche e soprattutto per noi giovani e meno giovani. Questo mese abbiamo

dato spazio alla testimonianza del fratello Serafino Londino che si è

dimostrato molto cordiale e disponibile.

- Quando hai conosciuto il Signore?

“La prima volta che andai in chiesa ero piccolo, avevo 7 anni circa e vivevo ancora in casa con i miei genitori non convertiti. La sera del culto si fece tardi e, per non mentire ai miei genitori, pur sapendo che mi avrebbero sgridato, gli dissi la verità cioè che ero andato in una chiesa evangelica. Dicendogli così, mio papà si commosse e, grazie a Dio, non mi sgridò. La mia ricerca personale di Dio era iniziata molto prima perché, essendo cresciuto con mia nonna, mi insegnava a passare del tempo a pregare e a parlare con il Signore: ricordo che mi mettevo fuori al balcone e iniziavo a pregare guardando in alto verso le stelle. Da allora anche mia madre iniziò a venire in chiesa: pur non sapendo leggere, il Signore le permise di imparare a memoria la Bibbia e ripeterla senza problemi di lettura. Nei primi tempi eravamo solo io e mia madre ad andare in chiesa ma poi il Signore, che è buono, salvò tutta la mia famiglia.”

- A che età hai scelto di fare il patto in acqua?

“Ero piccolo: io ho sempre creduto in Gesù ma, nel momento in cui sono andato in chiesa, ho incontrato davvero il Signore. Il battesimo in acqua (che allora si svolgeva a mare) l’ho fatto a Crotone e da lì è iniziato il mio cammino cristiano. Nel 1959 mi sono trasferito da solo al nord per motivi di lavoro, successivamente mi ha raggiunto mia moglie. In quel periodo di solitudine non c’era una chiesa vicina, infatti andavo a Canegrate finché sono arrivato a Castellanza.”

- Hai qualche esperienza con il Signore che ti ricordi in maniera particolare?

“All’età di 4 anni ho avuto una bronchite polmonite che mi stava portando alla morte. Mi hanno raccontato che mia nonna si inginocchiò vicino al mio letto ed iniziò a pregare per me invocando il nome del Signore Gesù Cristo. Dopo un po’ che mia nonna era inginocchiata con la faccia per terra mentre invocava il nome del Signore, mi svegliai e sentì forte la presenza di Dio. Non so cosa sia successo in particolare, ricordo solo di aver avvertito la presenza del Signore.”

- Come hai vissuto il periodo in cui non c’era la libertà che c’è adesso nel seguire il Vangelo?

“Spesso le riunioni di culto si svolgevano in casa, infatti ricordo che i fratelli e le sorelle venivano a trovarci per incoraggiarci, per parlare di Dio e per pregare. Di solito iniziavamo la preghiera in pochi e pian piano si aggiungevano sempre più persone e il Signore battezzava nello Spirito Santo. Ogni tanto invece andavamo in chiesa, ma non era semplice dichiararlo davanti a tutti perché la maggior parte dei nostri conoscenti ci allontanava e ci chiamavano “protestanti”, ma la fede e l’amore per il Signore ci spingeva a proseguire e dichiarare dinanzi a tutti la nostra fede e l’amore per Cristo.

- Come hai affrontato i momenti difficili della tua vita?

“Abbiamo confidato sempre nel Signore, e con questa fiducia siamo riusciti ad affrontare ogni problema nonostante ogni volta si pensasse che non eravamo in grado di superarlo. Lui ci dà la forza e ci incoraggia sempre ad andare avanti con fiducia: quando siamo arrivati al nord non avevamo nessun appoggio, ma il Signore ci ha sempre aiutato. Nel 1962-63 ho avuto anche un incidente in motorino ed ho rotto il femore, questo mi ha portato ad affrontare altre difficoltà anche lavorative ma, anche in queste circostanze, abbiamo sempre messo ogni cosa davanti a Lui, ed Egli si è mostrato sempre fedele, non abbandonandoci mai. Il timore del Signore è sempre stata la mia forza. Nel 1975 ero preoccupato per il mio lavoro e la mia vita, stavo per perdere il lavoro, così ho messo anche questo nelle mani di Dio: nonostante io pensassi di non farcela con le mie forze, Dio ha provveduto un altro lavoro per me e mi ha permesso di andare avanti. Nell’87 ho smesso di lavorare a causa di un intervento e, successivamente, sono andato in pensione. Il Signore ci ha sempre aiutato e non ci ha fatto mai mancare nulla.”

- Hai un consiglio da dare ai nostri giovani?

“Di vivere la loro vita cristiana con umiltà, di non mostrarsi mai superbi e di non scoraggiarsi dinanzi a nulla ma affrontare ogni cosa con il timore di Dio e con la certezza che Dio opera in ogni avversità tramite la loro fede in Cristo Gesù.”

Ringraziamo il Signore per la testimonianza del Fratello Serafino.

SPAZIO TESTIMONIANZE

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“CAMBIARE”… È POSSIBILE!

“Poi Mose’ fece partire gli Israeliti dal mar Rosso ed essi si diressero verso il deserto di Sur; camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Quando giunsero a

Mara, non potevano bere l-acqua di Mara, perché era amara; perciò quel luogo fu

chiamato Mara. Allora il popolo mormoro’ contro

Mose’ dicendo: <che berremo?> Egli grido’ al Signore; e il

Signore gli mostro’ un legno. Mose’ lo getto’ nell'acqua, e l'acqua divenne dolce. E’ li’

che il Signore diede al popolo una legge e una prescrizione, e lo mise alla prova, dicendo: <se tu ascolti attentamente la voce del Signore che e’ il tuo

Dio, e fai ciò che e’ giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai

suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti

infliggerò’ nessuna delle mie infermità’ che ho inflitte agli

Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce>.

Poi giunsero a Elim, dov’erano dodici sorgenti

d’acqua e settanta palme; e si accamparono li’ presso le

acque.” Esodo 15:22-27

Vediamo che il popolo d’Israele, dopo il passaggio del Mar Rosso, dopo aver giubilato davanti al Signore, arriva al deserto di Sur, dopo tre giorni di cammino arrivano ad una sorgente “MARA” ma l’acqua era amara..

A volte sembra che quando stiamo seguendo la volontà del Signore, incontriamo acque amare, l’amarezza nuoce alla nostra vita e non riusciamo a bere. Quando le cose non vanno come noi pensiamo, siamo pronti a lamentarci con gli altri e vediamo tutto nero intorno a noi. C’è però una buona notizia per tutti noi oggi, con Dio le situazioni possono cambiare. v. 25 Cosa cambiò l’amaro in dolce:

1 – Il grido di Mosè - Mosè si rivolse al Signore con tutto il Suo cuore, Egli Gli presentò il suo bisogno, la sua necessità. A volte vogliamo che le cose cambiano da sole, senza che noi preghiamo, cerchiamo, l’invochiamo. Nulla potrà accadere nella tua vita se non gridi (spalanchi tutto il tuo cuore) a Colui che può ogni cosa. A volte gridiamo agli altri: amici, parenti, conoscenti, fratelli chiesa, pastori, predicatori, ma nulla accade, perché è indispensabile che personalmente andiamo al Signore. Forse nel tuo cuore c’è amarezza, delusione, afflizione, non riesci ad accettare questa situazione angosciosa in mezzo ad un deserto… grida al Signore

2 – Il Legno - Dio gli mostrò un legno – Un mezzo attraverso il

quale Egli avrebbe operato. A volte la soluzione è proprio davanti a noi a nostra portata e non ce ne accorgiamo. Questo legno è figura della Croce di Cristo Gesù. Alcuni studiosi descrivono che questo legno appartenesse ad una radice molto amara, eppure gettata nell’acqua cambia l’amaro in dolce.. Cristo ha sofferto per noi ogni cosa, in modo che potessimo trovare vita eterna. Gesù è venuto nel mondo per essere l’Agnello, quella croce ci parla di speranza, di vita, di gioia, di pace, egli trasforma il l’uomo peccatore in un figlio di Dio.

3 – L’Ubbidienza – Mosè ubbidì al Signore, solo allora l’acqua divenne dolce. A volte ascoltiamo la voce del Signore, gridiamo a Lui, ma poi non facciamo le cose che ci comanda e le situazioni non cambiano mai. Dobbiamo imparare ad agire per fede, mettere in pratica quello che Egli dice, solo così vedremo la Sua Gloria.

Cosa può cambiare nella tua vita:

• Il tuo cuore - Il cuore è la sede dei nostri sentimenti, dei desideri, delle emozioni. Il nostro cuore può cambiare, solo se gridiamo a Lui, se Gesù entra nella nostra vita. Se Ubbidiamo alla Sua Parola e facciamo ciò che Egli

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MEDITAZIONE

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dice: Quanti cuori trafitti dall’amarezza, dalla tristezza, dall’inquietudine, dalla paura, le acque di MARA sono a volte insopportabili forse non ce la fai èiù, lo sconforto stà distruggendo la tua vita. GRIDA AL SIGNORE… La situazione può cambiare Egli lo vuole. Es.

• La tua Mente – quanti pensieri cattivi a volte fanno breccia nella tua vita, ansia, ragionamenti maligni, cattivi, pensieri contrari alla pace e alla volontà di Dio. Se qualche

pensiero stà distruggendo la tua vita la tua famiglia.. GRIDA AL SIGNORE .. perché Egli può cambiare la tua mente donandoti la Sua pace. Es. Figliuol prodigo..

• Il tuo futuro - A volte abbiamo delle prospettive per il nostro futuro che non sono secondo la volontà del Signore. Ci intestardiamo e ci impegniamo a fare secondo le nostre vedute, ma Dio ha qualcosa di meglio per noi. Se davanti a te non vedi aurora, se il pensiero del domani ti

annienta ti fa paura, allora GRIDA AL SIGNORE Egli ha per te un futuro nella Sua Gloria..

Es. Il ladrone penitente

Conclusione: Dio mutò le acque di Mara in acque dolci. Non tornare a casa con la tua amarezza, con la tua inquietudine, con il tuo peccato, con il tuo risentimento, Gridiamo al Signore Egli ci darà il Meglio anche se stiamo attraversando un pericoloso deserto.

Silvano Basile

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Giovani insieme contro corrente

Il giorno 8 ottobre 2016 avremo la gioia di ripetere l’evento Giovani Insieme Dopo l ’ apprezzamento e l e g rand i benedizioni dell’anno scorso, avremo una giornata di campeggio in chiesa alla quale parteciperanno giovani di più comunità e insieme condivideremo momenti di svago, con giochi di squadra organizzati, ma soprattutto di benedizione offrendo il culto alla presenza del Signore.

L’argomento di quest’anno riprende il tema del turno giovani 2016 del Villaggio Resegone, turno diretto dal nostro pastore fr. Silvano Basile insieme al pastore della comunità di Gallarate fr. Franco Spina come responsabile degli studi biblici.

Il tema Contro Corrente è stato di grande benedizione questa estate per tutti i giovani campisti presenti. Per grazia abbiamo visto la mano di Dio operare culto dopo culto: giovani salvati e battezzati nello Spirito Santo !

È bello sottolineare l’importanza di questi m o m e n t i , p o i c h é creano l’occasione di conoscersi al di fuori d e l l a n o r m a l e r iunione di culto, dove purtroppo per esigenze naturali, non è possibile fermarsi e c o n d i v i d e r e esperienze personali i n s i e m e a d a l t r i g iovan i coetane i . Grazie a Dio per la Riunione dei Giovani

presente nelle nostre comunità, ma con questi eventi si ha la possibilità di stare un giorno intero insieme anche a giovani cristiani di altre comunità, per questo viene definito “un giorno di campeggio in chiesa”.

Preghiamo il Signore per questa giornata speciale e aspettiamoci di vedere una grande benedizione anche quest’anno, affinché ogni giovane partecipante, ogni collaboratore, ogni anima che si aggiungerà potrà essere un canale di benedizione per la propria famiglia e la propria comunità.

Dunque ci aspetta una fusione tra l’esperienza di Giovani Insieme dell’anno scorso e il turno Giovani del Villaggio Resegone appena concluso! Siamo convinti che ci sarà una grande partecipazione, di giovani della nostra comunità di Castellanza e di altre comunità, perché innanzitutto confidiamo nella bontà di Dio e poi nella voglia di ricevere e condividere dei nostri cari giovani cristiani.

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SPAZIO GIOVANI

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UN TURNO DA ASSISTENTE : un’esperienza che cambiaIntervista al Fr. Rino Di Criscito collaboratore al turno GIOVANI 2016 Villaggio Resegone

Pace Fratello Rino, oggi vorremmo approfondire la tua recente esperienza estiva come collaboratore al Turno Giovani del Villaggio Resegone. E’ stata la tua prima volta oppure avevi già avuto esperienze come collaboratore di un turno giovani al campeggio ?

Pace a tutti. Si avevo già fatto questa esperienza circa dieci anni fa con il fr. Samuele Plasmati, attuale pastore della comunità di Saronno, al centro comunitario evangelico Poggiale (BO).

Quest’anno però è stata un’esperienza molto diversa, poiché ho costatato come i nostri giovani siano cambiati nel tempo, se prima erano più frenetici ed esuberanti, questa estate al Villaggio Resegone ho notato la loro predisposizione più a socializzare, a riflettere, e una particolare maturità nel mantenere sempre strette le benedizioni del Signore anche dopo la riunione di culto.

Quando ti è stato chiesto di fare il collaboratore che cosa hai pensato ?

Da una parte, avendo poca esperienza nel campo, ero preoccupato di come avrei dovuto approcciarmi ai giovani campisti, dall’altra essendo un’attività spirituale sapevo che quando ci si dona per l’opera del Signore c’è solo da guadagnare, ero certo che dare una mano per il Signore al campeggio oltre che fare del bene a chi ne ricevere, avrebbe fatto del bene spirituale all’anima mia e infatti così è stato.

Quale è stata la benedizione più grande durante tutto il turno e invece quale la più complicata ?

Le cose più complicate sono state piccole cose a livello logistico e di gestione, a causa della mia inesperienza, sicuramente se dovessi rifarlo mi preparerei meglio, ma grazie a Dio sono state superate.

Le benedizioni più belle sicuramente sono state durante le riunioni di culto, perché in particolari momenti si avvertiva una forte presenza del Signore, lo Spirito di Dio si è mosso con potenza; ho avuto la gioia di vedere battesimi nello Spirito Santo di

diversi giovani della nostra comunità e questo ha riempito il mio cuore di felicità soprattutto per il legame affettivo che mi lega a loro.

E’ stata di particolare benedizione anche vedere i giovani con cui condividevo gli studi biblici mattutini, crescere di giorno in giorno nella ricerca del Signore e vedere come Dio operava in loro. Posso dire di aver visto la benedizione di Dio evolversi letteralmente nella loro vita.

Al campeggio avevi anche il compito di coordinare il servizio musica visto che anche nella nostra comunità sei untile in questo. Come ti sei trovato con i giovani della musica ?

Molto bene perché prima di tutto i ragazzi erano davvero maturi spiritualmente, questo mi ha facilitato le cose e anche quando c’erano diversità nei modi di suonare certi cantici, il desiderio di essere di benedizione e mettere La benedizione al di sopra di tutto ha fatto sì che questo servizio fosse di edificazione per il turno evitando protagonismi o esagerazioni.

Anche nella nostra comunità stiamo lavorando per questo, affinché avendo un sentimento di vera adorazione e sottomissione, si possa gustare della benedizioni di Dio interamente e costantemente, edificando tutta la comunità.

Cosa ti ha lasciato questo turno di campeggio ?

Personalmente ho sperimentato il Salmo 126 al versetto 5 che dice:

“quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia”

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perché sono arrivato all’inizio del turno “piangendo” a causa della stanchezza che porta il lavoro e le pressioni della vita, quando ho realizzato che al turno c’era da lavorare ho avuto un momento di disorientamento ma poi quando ho visto la mano di Dio operare grandemente la mia anima è state profondamente benedetta e posso dire di aver raccolto con canti di gioia.

________________________________________________________________ Fr. Rino_________

Cari fratelli e sorelle non ci stanchiamo di seminare anche se a volte con lacrime perché la promessa del Signore è ancora valida oggi per tutti noi:

Mieteremo con canti di GIOIA!!!

Ringraziamo il fratello per la sua disponibilità e la sua testimonianza e ringraziamo il Signore per queste esperienze meravigliose alla Sua gloria!

UN TURNO DA CAMPISTA: un’esperienza che cambiaI Il Villaggio Resegone si trova sul versante orientale del Monte Resegone, nella verde Valle Imagna, precisamente a Rota d’Imagna (BG). È uno tra gli 8 centri comunitari evangelici di culto delle ADI dislocati in tutta Italia. Ma vediamo un pò insieme... Perchè andare al campeggio? Lo scopo primario di questo centro evangelico è sempre stato quello di aiutare i credenti a conoscere meglio il Signore mediante lo studio della Bibbia e la preghiera in un ambiente completamente diverso rispetto a quelli frequentati abitualmente, direi a dir poco meraviglioso. Un luogo dove è possibile appartarsi qualche giorno per ricercare le benedizioni del Signore e dove l’anima si nutre all’ascolto della Parola di Dio. Non che questo non sia possibile nella vita di tutti i giorni, anzi.. ma al campeggio è possibile “staccare la spina” dalla frenesia della vita secolare e dedicarsi completamente al Signore scoprendo sempre di più la bellezza di una vita al servizio del RE dei re e soprattutto conoscendo più in profondità Colui che ha redento la nostra vita e ogni giorno si prende cura di noi. Il campeggio non è solo un luogo dove l’anima può essere ristorata, anche il corpo ne trova i suoi benefici. Il nostro centro, infatti, è completamente circondato da montagne e vallate, vi sono diversi luoghi dove ci si può fermare e considerare le meraviglie di cui Dio ci ha fatto dono. Non si è mai troppo piccoli né troppo anziani per andare al campeggio perché il nostro centro apre le porte a credenti di qualsiasi età. È stata stabilita una divisione di turni di durata variabile dai 7 ai 10 giorni, in base alle diverse fasce d’età. Ogni

turno viene organizzato tenendo conto la fascia d’età interessata, in base a quest’ultima vengono organizzate le diverse attività spirituali e, perché no, anche pratiche. Al campeggio ce n’è per tutti,

nessuno si annoia mai!!! Il nostro centro mette a disposizione un campo da calcio, uno da pallavolo e uno da basket per fare in modo che i nostri ragazzi/bambini possano divertirsi e condividere ore di gioco insieme ad altri. In oltre, per quanti non siano interessati a questi sport, in base alle diverse fasce d’età, vengono organizzati opportuni giochi per fare in modo che ogni campista si senta coinvolto nel turno al 100%. Vogliamo parlare di musica e canto?! Al campeggio anche questo è possibile!! Qui ragazzi/e possono sentirsi liberi di esprimere la loro lode a Dio cantando e suonando insieme creando in questo modo un’unica armonia alla gloria di Dio. Il campeggio infine è una bellissima opportunità per stringere forti legami e amicizie cristiane con cui crescere insieme anche al termine del turno. Ora spostiamo un po’ di più l’attenzione sul turno giovani di quest’anno.. Il tema di questo turno era : CONTRO CORRENTE è vivere per CRISTO!! Andare contro corrente è ciò che Dio ci ha chiama a fare così che, in un mondo che va verso la

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perdizione, ci siano ancora giovani che si distinguono perché hanno deciso di prendere la loro croce e seguire Cristo. Il direttore del turno era il fratello Silvano Basile e il responsabile degli studi biblici il fratello Franco Spina. Nei 10 giorni di turno, entrambi, sono stati usati potentemente dal Signore nella predicazione della Parola di Dio e sono stati di edificazione per tutti. Durante questi 10 giorni si sono svolte diverse attività interessanti tra cui un seminario pomeridiano,a frequenza facoltativa, tenuto da Simon Pietro,un fratello italiano che ha frequentato l'istituto biblico a Gerusalemme, che con dedizione ci ha fatto partecipi di interessanti ed edificanti notizie sull'ebraico e su Israele ieri e oggi.

Ora però lasciamo che uno dei campisti che ha frequentato questo turno ci spieghi più nel dettaglio la sua esperienza. Intervistiamo Ruben Volpicelli, un ragazzo di 18 anni che attualmente frequenta la nostra comunità e che si è predisposto a rispondere ad alcune domande

1) Con quale sentimento sei andato al campeggio? Cosa ti aspettavi?

Non sono partito da casa con un sentimento particolare,sono andato per “abitudine”, perché così faccio ogni estate, mi aspettavo il solito turno a cui ero abituato ormai da anni. Ma... quest'anno c'era qualcosa di diverso in me.. sono certo che il Signore ha messo nel mio cuore il forte desiderio di cercarLo davvero come mai prima.

2) Che cosa ha sempre significato per te il campeggio?

Ho sempre visto il campeggio come una bellissima occasione per rivedere i miei amici che frequentano

altre comunità e soprattutto come un appuntamento con Dio per poter stare più in comunione con Lui.

3) Quest’anno è successo qualcosa di particolare al campeggio ?

Quest’anno il Signore ha benedetto davvero tanto la mia vita, ha ristorato la mia anima e mi ha fatto sentire la Sua dolce presenza. Mi chiedi se è successo qualcosa di particolare?? Si!!!!!! Il Signore mi ha dato molto di più di quanto io mi aspettassi: mi ha fatto l’immeritato dono del Suo Santo Spirito. È stata un’esperienza indescrivibile, io ho cercato il Suo volto con tutto il cuore e Lui si è lasciato trovare da me. Ciò che è successo in questo turno ha cambiato completamente la mia vita, mi ha fatto realizzare che Dio è vicino a ognuno di noi, non è disinteressato, Lui è sempre stato al mio fianco anche quando io non facevo stima della sua presenza, ma sta a noi cercarLo ed invitarlo a far parte della nostra vita.

4) Cosa ti sei portato a casa da questo turno?

Questo turno di campeggio ha lasciato un’impronta dentro di me impossibile da non scorgere, è nato dentro di me il desiderio di fare qualcosa per la Sua opera e di conoscere il mio Salvatore sempre più in profondità giorno per giorno.

5) Quali sono i tuoi presupposti per il nuovo anno?

Per il nuovo anno desidero con tutto il cuore stare sempre più vicino al Signore e continuare a fare la Sua volontà per la mia vita. Ringraziamo Ruben per averci raccontato cosa ha significato questo turno di campeggio per lui. Sicuramente ha compreso l’importanza di andare CONTRO CORRENTE per CRISTO GESU’.

Continuiamo a pregare per la meravigliosa opera del campeggio che ogni hanno permette ai nostri ragazzi/giovani di avvicinarsi sempre di più al nostro Padre Celeste.

Dio ci benedica.

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Una delle attività principali della nostra chiesa di Castellanza è la SCUOLA DOMENICALE. Ma com’è nata la Scuola Domenicale nelle nostre comunità evangeliche?

Il termine “Scuola Domenicale” ha un significato storico che con il tempo ha assunto un profilo sempre più spirituale. Storicamente infatti, nel 1780, la “Scuola della Domenica” venne ideata da Robert Raikes per arginare la criminalità e la povertà esistente in Inghilterra: la Domenica, unico giorno libero per questi ragazzi, si svolgevano delle lezioni scolastiche per aiutarli ad imparare a leggere e a scrivere. Successivamente i ragazzi furono condotti nelle comunità locali e quindi istruiti nella conoscenza della Bibbia, trasformando questa iniziativa d’istruzione in una vera e propria Scuola della Bibbia.

Quest’opera si diffuse ben presto anche in America grazie al fratello Dwight L. Moody che istituì a Chicago la più grande "scuola domenicale" del suo tempo: lavorò così tanto da avere in un anno 650 studenti.

Per quanto riguarda l’Italia, invece, fu istituita la prima “Squadra delle Scuole Domenicali” nel 1953, a seguito del Convegno Nazionale ADI: in pochissimo tempo vennero costituite oltre cento nuove Scuole Domenicali e furono tenuti corsi per formazione per oltre duecento insegnanti.

Questa iniziativa condusse alla costituzione del "Reparto Scuole Domenicali" e alla formazione del primo Manuale per le Scuole Domenicali. Ancora oggi la Scuola Domenicale assume un significato importante nei suoi compiti di insegnamento e di evangelizzazione. Lo scopo principale, infatti, è quello di condurre i ragazzi alla conoscenza della Parola e ad un incontro personale con il Signore come Salvatore della loro vita, educando l’anima e lo spirito alla ricerca ed alla comunione con Dio mediante la Bibbia. Tutto ciò viene svolto grazie alla figura di monitori che traggono il materiale per svolgere le lezioni direttamente dalla Bibbia, affiancate da attività ludiche per i più piccoli.

La Scuola Domenicale della nostra comunità conta, grazie a Dio, più di 50 iscritti tra bambini, adolescenti ed adulti, e più di 20 monitori che hanno preso a cuore tale servizio svolto unicamente per il Signore.

Le classi presenti nella nostra comunità sono: la classe Culla, la Classe Materna, la classe Fanciulli,

la classe Ragazzi, la classe Adolescenti e la classe Adulti.

Facciamoci aiutare dalle Responsabili della nostra Scuola Domenicale, ovvero la sorella Lorella Spanò e la sorella Dalila Cirillo, per conoscere meglio ciò che viene svolto nella Scuola Domenicale:

Da quanto tempo è presente questa attività nella nostra comunità?

“Nella nostra comunità di Castellanza l’attività della Scuola Domenicale è presente dal 1960 – 65.”

- Qual è lo scopo principale della Scuola Domenicale?

“Lo scopo è quello di insegnare ai bambini la Parola di Dio per permettere loro di fare un’esperienza con il Signore consapevole quando raggiungeranno un’età più adulta e matura.”

- Perché è importante che i bambini frequentino la Scuola Domenicale?

“È importante in quanto tramite la loro costante presenza è possibile educarli ad una vita cristiana: iniziando dalla loro piccola età possono prendere pian piano familiarità con la Parola di Dio, e questo permette loro anche di formarsi come carattere, pregando che ciò li porterà poi a fare

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SCUOLA DOMENICALE

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una scelta per il Signore una volta raggiunta l’età della piena conoscenza.”

- Che cosa vi ha spinto ad occuparvi dei nostri ragazzi della Scuola Domenicale?

Dalila: “Si tratta di una spinta personale, che hai dentro, un trasporto che ti fa sentire di occupartene, una chiamata. Io essendo nata in una famiglia cristiana sin da piccola ho frequentato la Scuola Domenicale e quindi ho avuto dai miei monitori un esempio: mi ricordo le esperienze fatte con loro, la loro dedizione per noi che eravamo studenti, e proprio questo mi ha spinto a fare altrettanto.”

Lorella: “Ciò che mi spinge è il pensare che qualcuno possa essere al loro fianco nel momento del bisogno. Anche io sono stata spinta dalla mia esperienza personale: da bambina ho cercato in tutti i modi di chiedere aiuto ai grandi, ma venivo vista come una bambina, quindi senza problemi. Questo mi ha spinto a chiudermi in me stessa e pensare che la mia vita non avesse nessun valore, quindi perché viverla? Ho cercato in tutti i modi di porre fine alla mia esistenza, finché non ho incontrato Dio personalmente. A soli 10 anni Lui ha toccato il mio cuore e risolto il mio problema.”

- Qual è l’importanza e la responsabilità che hanno tutti i monitori nello svolgere questo servizio a Dio?

“Anche per loro deve rappresentare una chiamata da parte del Signore perché essere monitore non vuol dire soltanto insegnare la Parola di Dio, quella la studiamo tutti come credenti, ma vuol dire soprattutto prendersi a cuore questi ragazzi, prendersi sempre cura di loro facendogli capire che noi monitori siamo presenti, stando vicino a loro e, in modo particolare, anche a quei ragazzi che hanno situazioni più problematiche, portandoli al punto di fargli fare un’esperienza con il Signore e dare a Lui il loro cuore.”

- Un consiglio/incoraggiamento per i nostri bambini e ragazzi della Scuola Domenicale?

Dalila: “Sempre riferendomi alla mia esperienza personale (Dalila) da alunna di Scuola Domenicale, il consiglio e l’incoraggiamento che voglio dare è di non pensare che questo percorso sia fine a se stesso, perché posso affermare personalmente che nei momenti in cui ti trovi ad affrontare le esperienze della quotidianità, tante volte il Signore ti fa ritornare alla mente dei versetti che avevi studiato alla Scuola Domenicale che ti aiutano a non fare delle cattive esperienze, soprattutto nell’età dell’adolescenza quando si è incuriositi da ciò che offre il mondo: tante volte, avendo fatto delle esperienze alla Scuola Domenicale, ci si ricorda dei consigli e degli insegnamenti ricevuti dai monitori e questo può portarvi a riflettere nelle scelte da fare della vostra vita.”

Lorella: “Il mio consiglio che voglio dare è che non importa quanto tu sia piccolo, perché per Dio la tua vita vale come quella di un adulto. Anche per te Gesù ha dato la Sua vita come prezzo di riscatto. Quando in chiesa vedo bambini toccati dalla presenza di Dio, questo è quello che mi appaga.”

Dio sia Lodato per la presenza della Scuola Domenicale nella nostra comunità e che Dio possa benedire tutti i nostri ragazzi, dal più piccolo al più grande, e tutti i monitori che sono occupati in questo servizio.

Dio ti benedica!

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CUGGIONO“E disse loro: andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura” Marco 16:15 L’attuale Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale di Cuggiono (MI) nasce come missione di Castellanza ed è situata in Via Matteotti 10/5.

Il fratello responsabile e attuale pastore è il fratello Pierpaolo Basile che, dopo essere stato incaricato dal Consiglio di Chiesa di Castellanza, insieme alla sua famiglia, si prende cura della comunità.

Le riunioni di Cuggiono si svolgono:

- Ogni Domenica alle ore 18:30 (Riunione di culto)

- Ogni Martedì alle ore 19:30 (riunione di preghiera)

- Ogni Giovedì alle ore 19:30 (riunione di culto/ studio biblico)

VIENI A TROVARCI!

Ma qual è la storia di Cuggiono? Chiediamolo al Pastore della comunità.

- Quando e com’è nata la missione di Cuggiono?

“La comunità di Cuggiono è nata dal desiderio di alcune famiglie della nostra chiesa di Castellanza che, vivendo lontano dalle uniche comunità limitrofe, volevano portare il messaggio del Vangelo nei paesi in cui vivevano. Così, mosse dalla loro fede e con l’aiuto della nostra comunità, dopo due anni di evangelizzazioni e di ricerca di un locale adatto per svolgere i culti, l’8 marzo del 2009 nasce la missione di Cuggiono che viene affidata dalla chiesa di Castellanza a me (Pierpaolo Basile). Dopo poco tempo però il locale preso in affitto per lo svolgimento delle riunioni andò all’asta a causa di problemi del proprietario dell’immobile. Grazie a Dio in breve tempo i fratelli si misero ancora alla ricerca finché trovarono l’attuale locale (Via Matteotti 10/5) che non solo è molto più ampio rispetto a quello precedente, ma è posto anche in una zona molto frequentata. Così da Gennaio 2015 la missione di Cuggiono si è trasferita nel nuovo locale di culto.”

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NOTIZIE DALLE NOSTRE MISSIONI

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-D’allora com’è cresciuta quest’opera?

“L’opera è cresciuta grazie alle numerose evangelizzazioni, culti all’aperto e tende evangelistiche. In modo particolare, nel 2013 grazie all’aiuto di un fratello di Cuggiono comandante della Polizia Locale, abbiamo avuto anche la possibilità di allestire un gazebo al Mercato di Cuggiono, in modo da distribuire volantini ed evangelizzare il Sabato. Sempre in quel periodo, nei mesi estivi, vennero organizzate al Mercato anche delle attività rivolte ai bambini per presentare alcune storie della Bibbia. Da qui nacque poi l’idea di dedicare un’intera giornata (Cuggiochi) ai più piccoli sempre a scopo evangelistico. Grazie a Dio l’opera sta

andando ancora avanti e prosegue anche davanti ad ostacoli e difficoltà.”

- Come si presenta oggi la comunità di Cuggiono?

“Attualmente la comunità è composta da circa venti membri effettivi e, in quest’arco di tempo, alcuni di loro sono scesi nelle acque battesimali. Inoltre grazie a Dio è presente anche la Scuola Domenicale composta da 8 allievi: i bambini sono divisi in due classi (3-6 anni / 7-10 anni).”

Pace del Signore, fratello Pierpaolo Basile.

Ringraziamo il Signore per come porta avanti la sua opera, e per tutti coloro che si dispongono! Se abbiamo la possibilità, andiamo a trovare i fratelli nella nostra missione di Cuggiono, potremo trarre benedizione e darne altrettanta ai fratelli!

Dio ti benedica grandemente.

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Offriamo un culto al Signore!

LE RIUNIONI: CUGGIONO

MARTEDÌRiunione di preghiera dalle ore 19:30

GIOVEDÌCulto/studio Biblico dalle ore 19:30

DOMENICARiunione di culto dalle ore 18:30

LE RIUNIONI: CASTELLANZA MERCOLEDI

Culto/studio biblico dalle ore 20:30

VENERDI Riunione di preghiera dalle ore 20:30

SABATO Riunione giovanile dalle ore 20:00

DOMENICAScuola domenicale dalle ore 9:30 alle 10:30

DOMENICARiunione di culto dalle ore 10:30

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RADIO EVANGELO LOMBARDIA attraverso la rete televisiva Telelombardia copre tutto il territorio della Lombardia con un ottima ricezione anche nel Piemonte (Novara, Vercelli, Biella), in una buona parte della Liguria, nel Nord Est (Verona, Vicenza) fino al Canton Ticino (Svizzera Italiana) Se risiedi in queste zone, risintonizza il tuo decoder digitale terrestre e cerca nei canali Radio il nome: “RADIO EVANGELO.

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