Notiziario Cimop giugno 2006

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Anno IV numero 1/2 - bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma giugno 2006 Certezza dei finanziamenti, stabilità e serenità dei lavoratori. Subito un tavolo di concertazione con imprenditori e sindacati

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Anno IV numero 1/2 - bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma giugno 2006

Certezza deifinanziamenti,

stabilità eserenità dei

lavoratori.Subito untavolo di

concertazionecon imprenditori

e sindacati

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L’ESECUTIVO NAZIONALE CIMOP

PRESIDENTE NAZIONALEDott. BIANCO SPERANZAVia S. Maria Assunta, 28-C24022 Alzano Lombardo (BG)E-mail: [email protected]

SEGRETARIO NAZIONALEDott. FAUSTO CAMPANOZZIVia Cardinale Mimmì, 15-A70124 BARIE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA DEL NORDDott. GABRIELE MONACOCorso Francia, 30010146 TORINOE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA CENTRALEDott. STEFANO NERIVia Roma Libera, 1000153 ROMAE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA MERIDIONALEDott. SERGIO PASCALEVia Amoretta, 683100 AVELLINOE-mail: [email protected]

SEGRETARIO AMMINISTRATIVODott. LUCA PUTIGNANOVia Principe Amedeo, 770121 BARIE-mail: [email protected]

SEZIONE LAZIOSegretario Regionale: dott. STEFANO NERIVia Roma Libera, 10 – 00153 ROMATel. 338/2634975 – E-mail: [email protected]

SEZIONE ABRUZZOSegretario Regionale: dott. ALBERTO CERASOLIV.le Nettuno, 200 – 66023 FRANCAVILLAAL MARE (CH)Tel. 085.815420 – E-mail: [email protected]

SEZIONE CAMPANIASegretario Regionale: dott. NICOLA CACCAVELLAVia S. Domenico, 31 – 80127 NAPOLITel. 081.7173739 – E-mail: [email protected]

SEZIONE PUGLIASegretario Regionale: dott. MICHELE VENTUROVia Pavoncelli, 139 – 70125 BARITel. 080.5024199 – E-mail: [email protected]

SEZIONE CALABRIASegretario Regionale: dott. FRANCESCO MARINOVia Vetticello, 334 – 87020 BELVEDERE MARITTIMO(CS)Tel. 0985. 82861 – E-mail: [email protected]

SEZIONE SICILIASegretario Regionale: dott. CARMELO MAIOVia Palermo, 435 – 98121 MESSINATel. 090.40971 – E-mail: [email protected]

SEZIONE SARDEGNASegretario Regionale: dott. VITTORIO PINNAVia Enrico De Nicola, 27 – 09170 ORISTANOTel. 0783.303003 – E-mail: [email protected]

L’ORGANIZZAZIONE REGIONALE DELLA CIMOP Si riportano di seguito i nominativi, gli indirizzi ed i numeri telefonici deiSegretari regionali della CIMOP, ai quali i medici interessati possonofare riferimento:

SEZIONE PIEMONTESegretario Regionale: dott. RICCARDO IULIANIc/o ospedale Cottolengo, 9 – 10126 TORINOTel. 336 549652 – E-mail: [email protected] LIGURIASegretario Regionale: dott. LORENZO PAITAc/o Fondazione Don Gnocchi, v. Cisa, 9 – 19038 SARZANA(SP) - Tel. 335 7745985 – E-mail: [email protected]

SEZIONE LOMBARDIASegretario Regionale: dott. UMBERTO PIGNATIELLOVia Martiri di Cefalonia, 4 – 24121 BERGAMOTel. 035.235010 – E-mail: [email protected]

SEZIONE VENETOSegretario Regionale: dott. ANTONIO MAESTRIVia Olivi, 2 – 30173 MESTRETel. 0439.304540 – E-mail: [email protected]

SEZIONE FRIULI VENEZIA GIULIASegretario Regionale: dott. PETROS PAPANIKOLAUVia delle Ginestre, 12 – 33077 SACILE (PN)Tel. 06.5004063 – E-mail: [email protected]

SEZIONE EMILIA ROMAGNASegretario Regionale: dott. GIORDANO AMBIVERIC/o Casa di Cura S. Giacomo – Via San Bono, 5629028 PONTE DELL’OLIO (PC)Tel. 0523.875117 – E-mail: [email protected] TOSCANASegretario Regionale: dott. GIUSEPPE BONGIOVANNIVia Uguccione della Faggiola, 6 – 50126 FIRENZETel. 055.6811900 – E-mail: [email protected]

CIMOP – SEDE NAZIONALE: VIA CESARE PAVESE, 360 – 00144 ROMA – TEL. 06.500.40.63; FAX 06.502.21.90

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L’EDITORIALE

Cari colleghi,fa notizia in questi giorni lo stato di agitazione proclamato da CGIL, CISL e UILnel settore della Sanità Privata motivato dalla mancata applicazione, al perso-nale non medico, della parte economica del contratto collettivo nazionale di

lavoro relativa al secondo biennio. Ad incendiare la miccia ha provvedu-to un comunicato stampa a firma diAIOP ed ARIS nel quale veniva soste-nuta l’impossibilità di applicare qual-siasi contratto in assenza di interven-ti, da parte delle Istituzioni Regionali,sul sistema tariffario, sottolineando lagravità della situazione delle aziende“che sono ad un passo dal collasso,con la conseguenza che 140.000 capidi famiglia rischiano di trovarsi dall’og-gi al domani senza lavoro”.La risposta dei sindacati, che hannointerpretato il documento come unvero e proprio ricatto occupazionalenei confronti dei lavoratori e delle isti-tuzioni, non si è fatta attendere, edopo le manifestazioni di Milano,Roma e Bari si è concretizzata con losciopero dell’11 maggio.

Benché i medici non fossero interessati dal problema dell’applicazione delcontratto, che come sapete è stato siglato a gennaio 2005, ben opportuna-mente con durata quadriennale, la CIMOP ha condiviso le motivazioni dellaprotesta ed ha espresso la propria solidarietà a tutti lavoratori in sciopero,anche attraverso la presenza di una propria delegazione alla manifestazionedi Roma dell’11 maggio scorso.In realtà questi tamburi di guerra destano molte preoccupazioni anche per imedici, in previsione del rinnovo del CCNL, che ricordo è scaduto il 31 dicem-bre 2005. E a tal proposito è stato già avviato un programma di consultazionedella base attraverso le assemblee regionali, che avranno il compito di coglie-re in via preliminare, suggerimenti, spunti di riflessione e proposte, che saran-no trasferiti poi alla commissione nominata ad hoc per la preparazione dellapiattaforma, costituita da Luca Putignano (Puglia), Vittorio Casamassima(Lazio), Giuseppe Bongiovanni (Toscana), Giacomo Crudele (Campania),

(segue a pagina 8)

Contratto, Congressoe aggiornamento:la Cimop non si ferma

di Fausto Campanozzisegretario nazionale della Cimop

Organo ufficiale d’informazionedella Confederazione Italiana Medici

Ospedalità PrivataPeriodico bimestrale

Direttore: Fausto Campanozzi

Direttore responsabile:Raffaele Antonio Bernardini

Vice direttore:Pietro Picerni

Redattore capo:Luca Putignano

Editore:Confederazione Italiana Medici Ospedalità

Privata (C.I.M.O.P.) via C. Pavese, 360 - Roma

Redazione:via C. Pavese, 360 - Roma

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Viadante servizi per la comunicazionevia Dante 277/a 70122 Bari

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70026 Modugno - BariRegistrazione Trib. di Roman. 531/2001 del 4/12/2001

In tipografia: 4 giugno 2006

L’appuntamento nazionale diBrescia, per il nostrosindacato rappresenterà lasede ideale per esprimere,come sempre, una lineapolitica chiara, inequivocabilee unitaria

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IL SISTEMA DELLE REGOLE

La lunga ed estenuante campagna elettorale si è chiusa con la minacciadi Aiop e Aris di “lasciare su lastrico 140mila famiglia chiudendol’ospedalità privata”. La Cimop, pur solidarizzando con Cgil, Cisl e Uil,chiede però al nuovo ministro Turco un sistema di regole che mettaordine in un settore dove la confusione, volutamente, regna sovrana.

IL SISTEMA DELLE REGOLE

Ora vogliamo vedercichiaro

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IL SISTEMA DELLE REGOLE

La campagna elettorale e le elezioni si sono da pococoncluse e uno degli argomenti utilizzati a turno,come una clava, dai due poli, come del resto era pre-

vedibile, è stato il mercato del lavoro, con particolare rife-rimento alla Legge 30 o Biagi, che dir si voglia, apprezza-ta e sostenuta da chi ha governato negli ultimi cinque anniper aver determinato più lavoro, vilipesa dallo schiera-mento di opposizione per aver alimentato sempre più ilricorso a tipologie di lavoro precario.Non si era ancora del tutto spento il clamore mediaticodeterminato dalla campagna elettorale, che per alcunimesi ha paradossalmente congelato i problemi reali delnostro paese, tra accuse invereconde e feroci litigi tra idue opposti schieramenti, che inaspettatamente, per chiscrive, è scoppiata una crisi nel settore della sanità priva-ta, culminata nello sciopero nazionale di tutto il personalenon medico dell’11 maggio u.s.A scatenare la giusta reazione di CGIL, CISL e UIL è stato

un intempestivo, quanto deflagrante, comunicato cheAIOP e ARIS, alla vigilia del voto, hanno dato alle stampe.Nel comunicato, che credo sia a tutti noto, si paventa lapossibilità che “centoquarantamila famiglie vadano sullastrico se chiude l’ospedalità privata”.I presidenti delle due associazioni lanciano un appello alleautorità competenti perché senza indugio si attivi un tavo-lo per la definizione del problema del reperimento deifondi necessari per chiudere la trattativa sul contratto dilavoro, scaduto ormai da due anni, che riguarda 140.000addetti fra medici, paramedici amministrativi e tecnici. Poi aggiungono che la situazione è davvero grave e chele aziende che fanno riferimento ad AIOP ed ARIS sonoad un passo dal collasso, con la conseguenza che cento-quarantamila capi famiglia rischiano davvero di trovarsidall’oggi a domani senza lavoro.Il comunicato appare subito terroristico, ma fa anche volu-tamente confusione, in quanto tira in ballo anche i medici

Il giorno 17 febbraio 2006, aSarzana, in provincia di LaSpezia, presso l’Ospedale S.Bartolomeo, sede dellaFondazione Don Gnocchi, si ètenuta un’assembleadi medici, sia dipen-denti che a rapportolibero-professionale,per discutere alcuneproblematiche pecu-liari al settore dellariabilitazione.Al termine della riunione, allaquale erano presenti ilSegretario Nazionale FaustoCampanozzi, il Vice-Segretarioper il Nord Gabriele Monaco e ilSegretario Amministrativo Lu-

ca Putignano, è stato sotto-scritto un documento nel qualeveniva sancita la costituzionedella Sezione Ligure dellaCIMOP, alla quale hanno aderi-

to con l’atto di iscri-zione al sindacatotutti i medici presenti.Segretario pro-tempo-re è stata nominata ladott.ssa SilviaChiocca, alla quale

vanno gli auguri di buon lavorodella redazione di Notiziario. In tempi brevi verrà convocatal’assemblea degli iscritti perprocedere alla elezione degliorgani previsti dal nostroStatuto.

Benvenuta Liguria!

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IL SISTEMA DELLE REGOLE

che, dopo una lunga ed estenuante trattativa condottadalla delegazione della CIMOP, hanno spuntato un con-tratto di durata quadriennale con scadenza 31 dicembre2005, e che quindi si accingono appena oggi ad avviareun rinnovo contrattuale senza ritardi.La risposta del sindacato confederale al comunicato degliimprenditori è immediata nei toni, e denuncia in manieramolto esplicita che “le strutture accreditate dai singolisistemi sanitari regionali godono di coperture finanziariepubbliche, con un rischio di impresa molto basso, mentrei datori di lavoro pretendono di essere competitivi ed effi-caci nel sistema sanitario, senza pagare i loro lavoratori,se non a fronte della totale copertura del sistema pubblicoe comunque risparmiando rispetto alle condizioni contrat-tuali garantite dal sistema pubblico a operatori di pari pro-fessionalità. Nel frattempo acquistano le testate giornali-stiche, investono nel sistema finanziario e quotano le lorosocietà in borsa”.

All’immediatezza dei toni fanno seguito le azioni sindacalidi protesta dei lavoratori che si concretizzano con le mani-festazioni di Milano, Bari e Roma, e culminano, come giàdetto, con lo sciopero del 11 maggio.Alla marcia di CGIL, CISL e UIL di Roma dell’11 maggio2006 ha partecipato, anche una delegazione della CIMOP,per attestare da un canto la solidarietà dei medici a tutto ilrestante personale in sciopero, dall’altro per affermare laassoluta necessità che in questo settore si faccia unavolta per tutte chiarezza sui rapporti con le istituzioni.Questa vicenda, che al momento non si è ancora conclu-sa, a nostro avviso, ha messo a nudo una volta per tutte ildisagio profondo in cui vivono i lavoratori della sanità pri-vata, utilizzati come ostaggio dai proprietari delle case dicura per far leva sulle Istituzioni Regionali, attraverso unasorta di larvato ricatto occupazionale, talvolta nemmenotanto larvato.Perché tutti i lavoratori del settore escano da questa situa-

Enzo Paolini (foto in basso), 48 anni, avvocato di Cosenza, è il nuovo presidentedell'Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). Succede a Emmanuel Miraglia (adestra), che negli ultimi sei anni e due mandati, ha rilanciato l'associazione alla qualeaderiscono seicento case di cura in tutt'Italia e impiega centomila operatori diretti.Paolini, eletto da una base elettorale espressione di oltre il 90% delle case di curaassociate, si è impegnato a operare con attenzione massima verso le crescenti esigen-ze del malato,auspicando più stretti rapporti con le istituzioni territoriali,e una convintaconcertazione con i sindacati le cui rivendicazioni meritano la dovuta considerazione.Si è inoltre impegnato a proseguire, in una linea di continuità, il lavoro tracciato dal suopredecessore, affermando che l'ospedalità privata non può essere considerata compo-nente residuale ma parte integrante, a tutti gli affetti, del sistema sanitario nazionale. Il neo presidente haaggiunto che l'ospedalità privata è una risorsa per il Paese e come tale va riconosciuta per i costi contenuti dei

servizi erogati e per gli accertati standard qualitativi."Oltre alla soddisfazione personale, è una soddisfazione perché passa la linea dellacontinuità con il lavoro svolto in questi anni con Emmanuel Miraglia. Ho la consapevo-lezza della responsabilità che mi viene affidata, chiamato a rappresentare - ha detto -sia i grandi gruppi sia l'universo delle case di cura che operano, pur con mille difficoltà,in ogni angolo del Paese garantendo prestazioni di alta qualità. Appena possibile chie-derò un incontro con il ministro della salute Livia Turco per rappresentarle le questioniin sospeso che riguardano l'ospedalità privata, così come chiederò un incontro alleorganizzazioni sindacali per riaprire la trattativa interrotta sul contratto nazionale".

Aiop, Miraglia lascia al cosentino Paolini“E’ stata privilegiata la linea della continuità”

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zione di incertezza per il proprio futuro lavorativo è indi-spensabile che una volta per tutte il Governo Nazionale equelli Regionali, intervengano dettando regole certe, chia-re, senza che si prestino ad interpretazioni di diversa natu-ra.Da sempre la CIMOP chiede alle istituzioni, a gran voce, unsistema di regole che metta ordine in un settore dove laconfusione, volutamente, regna sovrana.C’eravamo illusi che le recenti leggi di riforma, ed in parti-colare l’accreditamento istituzionale, ponendo sullo stessopiano il sistema ospedaliero pubblico e quello privato,rispondessero a questa esigenza, in realtà nessuno deigoverni che si è avvicendato in questi anni ha avuto la sen-sibilità di porre attenzione al problema del personale.In particolare i medici, dove le aziende attraverso il ricorsoai rapporti di tipo coordinato e continuativo, che quasi sem-pre mascherano rapporti di lavoro di tipo subordinato,hanno la possibilità di risparmiare sul costo del lavoro e di

Giovanni Perrucchini (Lombardia) e GiuseppeMusolino (Sicilia).Un’altra iniziativa, fortemente voluta dalla segreterianazionale, che sta riscuotendo un notevole successoe rappresentata dal “progetto formativo per dirigentisindacali”, costituito da Corsi di formazione decentra-ti che hanno la finalità di preparare tecnicamente inostri rappresentanti. Sono stati già svolti due Corsi aRoma, uno a Bergamo ed uno a Messina, mentre altrisono in corso di organizzazione in altre sedi.Una delle emozioni forti che spesso ho provato, inquesti anni di attività sindacale, è rappresentata dalmomento in cui ufficialmente si costituisce una nuovaSezione Regionale, poiché rappresenta l’atto conclu-sivo di un percorso, a volte lungo e faticoso, caratte-rizzato da timidi contatti, cui fanno seguito i primiincontri e le iniziali adesioni al progetto, fino all’aggre-gazione dei gruppi e alle assunzioni di responsabilitàcon le nomine sindacali. Ebbene, dopo la SezioneMolise (nel 2003), anche la Liguria, una delle pocheregioni ancora mancanti all’appello, dal 17 febbraiou.s. è entrata a far parte della grande famiglia dellaCIMOP. Pertanto invito tutti i colleghi che lavoranonelle case di cura di questa regione, qualora fosserointeressati ad avere ulteriori informazioni, a contatta-re la segreteria nazionale o il responsabile regionale.Il 2006 rappresenta un anno particolarmente impor-tante per la CIMOP, non solo perché è l’anno delCongresso, che come tutti sapete si svolge ogni treanni e rappresenta la sede delle scelte politiche edelle strategie del sindacato, ma anche perché que-st’anno ricorrono i trent’anni della sua giovane storia.Il Consiglio Direttivo ha deciso di affidare l’organizza-zione del Congresso Nazionale del 2006 alla SezioneLombardia, anche a riconoscimento del grande impe-gno profuso dai colleghi nell’attività sindacale e deirisultati conseguiti, pertanto esso si terrà a Bresciadal 29 settembre al 1° ottobre. Sono fermamente convinto che il Congresso, comesempre, offrirà l’occasione per un momento di inten-sa dialettica tra le diverse realtà interne al sindacato,ed ancora una volta rappresenterà la sede ideale peresprimere una linea politica chiara, inequivocabile eunitaria

Fausto Campanozzi (segretario Nazionale Cimop)

editoriale da pag. 3

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IL SISTEMA DELLE REGOLE

utilizzare il personale con la massimaflessibilità.Al nuovo Governo e al Ministro dellaSalute Livia Turco chiederemo l’aper-tura di un tavolo di concertazione chenon veda solo gli imprenditori a rap-presentare le aziende, come accadu-to in passato, ma veda anche la qua-lificata presenza dei sindacati affin-ché si tracci una volta per tutte quelsistema di regole, all’attuale segrete-ria Cimop tanto caro, che possagarantire, anche attraverso la certez-za dei finanziamenti, la stabilità e laserenità dei lavoratori, condizioneindispensabile in un settore così deli-cato come quello della salute pubbli-ca.

Amedeo Bianco (nella foto) è il nuovo presidente della FederazioneNazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. In unclima di grande responsabilità ed unità, il Comitato Centrale dellaFnomceo, eletto lo scorso 21 marzo, ha infatti provveduto all’attribu-zione delle nuove cariche.Il neo eletto Amedeo Bianco (nato a Napoli nel 1948, medico ospe-daliero, specializzato in Malattie dell’apparato digerente e Oncologiaclinica) ha così dichiarato: ”E’ risultato vincente un grande progettodi unità della Professione medica e della Professione odontoiatrica.Obiettivo della nuova squadra - ha così continuato - sarà quello diprocedere in maniera compatta per affrontare le prossime, imminen-ti scadenze, e per dare finalmente soluzioni unitarie ai veri problemidella professione: la Riforma degli Ordini, una maggiore integrazio-ne tra Istituzioni, Professioni e Sistema formativo, infine il rilancio deiValori deontologici, da intendersi anche come norma di buona prati-ca clinica. In grado cioè – ha concluso - di garantire appropriatezza,efficacia e sicurezza dei servizi resi ai cittadini”.

Bianco a capo della Fnomceo“Via alla riforma degli Ordini”

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WWW.CIMOP.IT

Negli ultimi vent’anni ho vissuto un’avventuraincredibile, che ha avuto inizio il giorno in cui,studente del secondo anno al college, mi trova-

vo con il mio amico Paul Allen in Harvard Square,intento a studiare le istruzioni di assemblaggio di uncomputer (...) non sapevamo esattamente come sareb-be stato usato, ma Paul ed io eravamo sicuri cheavrebbe cambiato noi e il mondo dell’informatica.Avevamo ragione. (...)Oggi siamo in procinto di intraprendere un altro grandeviaggio. Anche questa volta non abbiamo ben presente

dove potrà condurci, ma di nuovo sono certo che l’im-minente rivoluzione delle comunicazioni coinvolgerà unnumero sempre maggiore di persone e ci porteràmolto più avanti. Le principali novità riguarderanno ilmodo in cui gli individui comunicano tra loro: i vantaggie i problemi che ne nasceranno saranno di gran lungapiù rilevanti di quelli causati dalla rivoluzione del PC.

Bill Gates, 1994.

Ciò cui alludeva Bill Gates era ovviamente la rivoluzio-ne che Internet avrebbe portato nel mondo dei media,

StyleRestyling

StyleRestyling

&

La Cimop mette in reteil nuono sito internet:multimediale e interattivo.Strategie e obiettivi.

Pietro PicerniVice direttoreNotiziario Cimop

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WWW.CIMOP.IT

che oggi è sotto gli occhi di tuttie forse non è ancora ben com-presa nella sua totalità neanchedagli addetti ai lavori. La rete inquesti anni è diventata un’im-mensa risorsa cui tutti possonoattingere ed ha indotto innume-revoli innovazioni tecnologiche edigitali, ma non solo, ancheinnovazioni sociali di estremarilevanza. Sempre più si è affer-mata la voglia di essere connes-si, di condividere informazionitra collettività on line con inte-ressi comuni. Essere presenti inrete non è più una vanità super-flua, ma una necessità impre-scindibile per ogni soggettomediatico. E può un Sindacatonon essere in rete? La rispostaè ovvia e scontata. Ma dobbia-mo porci il problema di come farparte di questo universo. Qualcuno potrebbe ingenua-mente pensare che la comunica-zione in Internet possa fare affi-damento esclusivamente su unbuon impatto grafico. Così nonè, gli utenti si sono smaliziati eciò che anni fa poteva farepresa sul pubblico oggi è bana-lizzato dall’enorme concentrazio-ne di siti, con le loro moltepliciofferte, le innumerevoli possibi-lità di scelta e la facilità con cuila tecnologia consente di trovareciò che si cerca con un sempliceclic del mouse. I navigatori delweb sono divenuti marinaiesperti e non sono poi così stu-pidi: si avventurano fra gli appro-di della rete con estrema perizia

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WWW.CIMOP.IT

re del fruitore. Questa differenza sostanziale èalla base della difficoltà che s’in-contra nel far nascere un sitointernet, cioè di progettarlo inmodo tale che risulti intuitivo e diconseguenza non crei problemidi utilizzo agli internauti, taloraanche poco esperti, o al loroprimo contatto con quel determi-nato sito. E qui è bene abbando-nare il fai da te ed affidarsi inve-ce a veri professionisti. Tuttavia,bastasse questo, il problema siridurrebbe solo ad un investi-mento di tipo strettamente eco-nomico: pago il professionistache mi crea il sito e ho risolto! Ilsito è bello, tranquillamentenavigabile ed aggiornato, cosasi può volere di più? I contenuti.Già, perché la vera difficoltà ètenere in vita un sito, che ètutt’altra cosa!Mi sono recentemente imbattutoin un sondaggio sulle principaliesigenze dell’utente Internet(commissionato negli Stati Unitida Andersen-Knowledgesystems & research), che hacollocato al primo posto la faci-lità di navigazione (78 %), alsecondo la rapidità dei down-load (67 %), al terzo posto laqualità dei contenuti (60 %) e alquarto posto (55 %) l’aggiorna-mento delle informazioni, mentre

e se non trovano informazioni utili,fuggono per non tornare più. E ilrisultato in questi casi è desolante:il sito che resta nell’oblio dell’ano-nimato. Cos’è, in fondo, una paginaInternet? Potrebbe forse esseredefinita come un testo arricchito dagrafiche ed immagini, ma sarebbesenz’altro una maniera semplicisti-ca e riduttiva di affrontare la que-stione, tant’è che questa definizio-ne non coglierebbe la differenza

tra una pagina internet e quella diuna moderna rivista o un libro o unquotidiano. In realtà, una paginainternet è un ipertesto, cioè uninsieme di pagine unite fra loro dauna serie di collegamenti nongerarchici (vale a dire che questenon sono strutturate come uninsieme legato da rapporti di conti-nuità tali da essere ognuna indi-spensabile per la comprensionedelle altre), che consente di potertransitare dall’una all’altra a piace-

Il navigar m’è dolce...Nel mese di aprile 2006 l’utenza Internetè sostanzialmente stabile: 17,9 milioni dipersone hanno visitato il Web, complessi-vamente oltre 20,1 milioni se includiamoanche coloro che hanno usato applicazio-ni (come il messenger, i software per il filesharing e per lo streaming, ecc.). Utenza stabile ma connessa per meno temporispetto a marzo: ciascun navigatore ha dedicato alla rete 13 ore e 39 minuti (-6%)e ha visitato un minor numero di pagine (-6%). La flessione dei consumi della rete inaprile è assolutamente fisiologica e legata ad una stagionalità in cui le festivitàpasquali e il ponte del 25 aprile distolgono dalle frequentazioni intense del Web.Il confronto con l’anno precedente conferma la crescita degli internauti (+5% rispet-to ad aprile 2005), ma con tassi ancor più accentuati cresce il consumo del mezzo(il tempo speso online è aumentato del 22% rispetto a un anno fa).Nel panorama della rete ad aprile sempre molto frequentati i portali e i motori di ricer-ca, i siti di news, i siti di elettronica di consumo e quelli della pubblica amministrazio-ne.Uno dei plus di Internet è quello di poter consentire un aggiornamento in tempo realeal navigatore affamato di news. E’ accaduto così che per un evento di importanzanazionale quale le elezioni politiche il Web sia stato il mezzo privilegiato per accede-re alle informazioni dell’ultima ora. I siti di news sono stati visitati da un pubblico più ampio (8,5 milioni di utenti unici nelmese, +11% rispetto a marzo) ed in maniera più assidua (44 minuti per persona con-tro i 37 minuti di marzo, 10 pagine in più per persona). I siti di news più visitati nelmese sono il Corriere della Sera e La Repubblica, entrambi con circa 3,4 milioni divisitatori e un incremento rispetto al mese di marzo di rispettivamente +12% e +18%e ANSA, che rileva 1,7 milioni di utenti, il 44% in più rispetto al mese di marzo. Moltovisitati anche i canali news del principali portali: Mediaset News (1,6 milioni, +21%),Google News (1,5 milioni, +32%) e Virgilio Notizie (sempre con 1,5 milioni di utenti,ma con un incremento del 70% rispetto a marzo).Oltre alle news, il Web ha registrato anche ad aprile molti utenti interessati ai viaggi:i siti di travel continuano la loro crescita inarrestabile e raggiungono un pubblico dioltre 8,9 milioni di italiani (+6% da marzo, +20% dall’aprile 2005).

La home page del Corriere.it, ilsito di informazioni più cliccatodagli italiani, insieme a quello diRepubblica

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WWW.CIMOP.IT

risultavano agli ultimi posti dellaclassifica l’estetica dei siti (22 %) ele animazioni grafiche (8 %). E se qualcuno può pensare che l’u-tente americano differisce da quelloitaliano per mentalità e gusti, unarecente indagine a campione con-dotta sugli internauti italiani daNielsen/NetRatings ha evidenziatoche fra le ragioni principali di colle-gamento a Internet al secondoposto, dopo la posta elettronica, sicollocano la lettura, le informazionie le notizie (61,7 % degli intervista-ti). Al terzo e al quarto posto, digran lunga staccati, figurano moti-vazioni “potenti” come l’intratteni-mento (musica, giochi ecc., 21 %)ed i servizi finanziari (12,4 %).L’informazione è addirittura al primoposto (58,2 %) fra i servizi on-lineper i quali gli italiani sarebberodisposti a pagare; nettamente invantaggio rispetto ad intrattenimen-to (musica, video, cinema, 37,3 %),prenotazioni di biglietti per cinema,teatri e concerti (31,6 %), informa-zioni finanziarie (24,7 %) e prenota-zioni di pacchetti turistici (22,2 %). Pertanto, guai a considerare un sitocome una semplice brochure! Inrealtà è, e deve essere, un mediasofisticato, deve poter assolverealla sua funzione di emittente-rice-vente (inter) attiva 24 ore su 24, cuil’utente si rivolge per ottenere escambiare soprattutto informazione.

Quindi qualità della grafica certa-mente, ma soprattutto dei contenu-ti. E’ a questo dobbiamo tendere peroccupare un posto di rilievo e nonrimanere uno fra le tante migliaia disiti che esistono solo perché hannoil dovere di esserci, ma che quasinessuno visita ed in cui quasi nes-suno trova ciò che cerca.Nel numero del luglio scorso dellanostra rivista scrissi un articolo(S.O.S. Sito Internet: avviso ai navi-ganti) in cui ribadivo la necessità dirivedere il nostro sito perché siscrollasse di dosso il torpore cheper anni lo aveva pervaso.Preannunciai iniziative e sforzi dicarattere economico da parte delsindacato per migliorarne la vesteeditoriale e le potenzialità e questo,grazie alla sensibilità del nostroSegretario Nazionale edell’Esecutivo, è ormai di imminen-te realizzazione. Tuttavia, in quellasede feci appello a tutti gli iscritti alsindacato, ed in particolare a coloro

che ricoprono cariche istituzionali,affinché promuovessero una seriedi iniziative per arricchire il sito dicontenuti. Avevo sollecitato contattiper organizzare una Redazione edoggi, a distanza di diversi mesi,non posso proprio dire d’esserestato sommerso dalle vostre ade-sioni.Al più presto contatterò quell’unicoCollega (sempre che sia ancoradisponibile) che ha risposto all’invi-to. D’altro canto è meglio essere indue che da soli. Ma davvero siete così impegnatiche nessuno ha voglia di sprecareuna mezz’ora del suo tempo perorganizzare qualcosa? O piuttosto,ad onta dei rilevamenti statisticidella Nielsen/NetRatings, fra gliiscritti alla CIMOP abbondano soloquelle percentuali di utenti internetdediti ad altro. Peccato! Ma non ciarrendiamo, la rotta è segnata edanche se siamo costretti a lanciaredi tanto in tanto un S.O.S., la per-correremo fino in fondo…

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Autonomo, subordinato, co.co.co., a progetto...Gaetano VenetoOrdinario Diritto del LavoroUniversità di Bari

Con l’analisi ed il commento delle più significativesentenze, delle Corti di merito e della Cassazione, suquesto giornale assume carattere di continuità lacollaborazione dello Studio Legale Veneto, direttodal Prof. Avv. Gaetano Veneto, ordinario di Diritto delLavoro e consulente legale della CIMOP.In ogni numero verranno presentate le sentenze piùinteressanti e trattati casi, di interesse generale, chepotranno essere proposti dai nostri lettori e dagliiscritti al nostro sindacato.

Il medico della sanità privata: autonomo, subordinato,co.co.co. o a progetto?

La sentenza della Corte d’Appello di Bologna offre inte-ressanti spunti di riflessione sul tema della qualificazionegiuridica del rapporto di lavoro nella sanità. Essa affrontail caso di un medico che, dopo aver sottoscritto un contrat-to di collaborazione coordinata e continuativa (c.d.“co.co.co.”) con una Casa di Cura privata, ha successiva-mente chiesto che venisse riconosciuta la natura subordi-nata del suo rapporto, con conseguenti diritti patrimoniali(trattamento retributivo, trattamento di fine rapporto, trat-tamento previdenziale, etc.). I profili trattati nella pronun-cia in esame sono essenzialmente due:uno, legato alla corretta configurazione delrapporto di lavoro del Dirigente-Primario,l’altro, relativo alla qualificazione giuridicadelle prestazioni ambulatoriali rese dalmedico. Sotto il primo profilo, la Corte bolognese,nel rigettare la domanda del medico, svol-ge una disamina della problematica relati-va all’interpretazione del contratto di lavo-ro, e tenta di individuare quegli elementiche, incontrovertibilmente, consentano di

distinguere un rapporto di collaborazione coordinata econtinuativa da un rapporto di lavoro subordinato. Anzitutto va rilevato che la Corte, ponendosi in linea conquanto già affermato dalla Cassazione negli ultimi anni,ha radicalmente escluso che talune attività siano “ontolo-gicamente” e aprioristicamente qualificabili in termini dilavoro autonomo/lavoro subordinato: nella sentenza,infatti, è espressamente affermato che “ogni attivitàumana economicamente rilevante può essere oggetto siadi rapporto di lavoro subordinato sia di rapporto di lavoroautonomo”. La circostanza è di assoluto rilievo atteso chel’affermazione del principio secondo cui la qualificazionedella natura del rapporto di lavoro non può farsi in via pre-ventiva (in ragione dell’attività in sé), comporta che sidebba avere esclusivo riguardo alle concrete modalità disvolgimento del rapporto, e dunque verificare, nello speci-fico, se sussistano gli elementi tipici della subordinazioneo della prestazione autonoma. Sulla scorta di tale affermazione (e di un simile approcciometodologico), la Corte passa così in rassegna tutti glielementi che avevano connotato il rapporto del medicocon la Casa di Cura. Nella circostanza, i giudici non hannomancato di sottolineare il preminente rilievo che deveessere attribuito all’assoggettamento direttivo e discipli-

nare del medico, affermando, così, chel’osservanza di un orario di lavoro, la con-tinuità della prestazione, la mancanza diun rischio imprenditoriale, non sono affat-to sufficienti a provare, prese in conside-razione da sole, la natura subordinata delrapporto di lavoro. Da questo specificopunto di vista, la Corte segna un interes-sante e rinnovato mutamento di indirizzocirca il criterio da utilizzare come parame-tro per la qualificazione dei rapporti dilavoro: segnatamente, assegna un valore

CHIEDILO ALL’AVVOCATO

Quale medico perla sanità privata?

Gaetano Veneto

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CHIEDILO ALL’AVVOCATO

meramente sussidiario ai più comunielementi “indicatori” della subordina-zione (orario di lavoro, retribuzione,etc.) e attribuisce invece rilievo decisi-vo all’elemento dell’assoggettamentoal potere direttivo e disciplinare. Inaltri termini, i giudici hanno ritenutoche, a prescindere dal pagamento diun compenso fisso, dall’esistenza diun orario di lavoro fisso, dall’inseri-mento stabile nel complesso azienda-

le della Casa di Cura (elementi, nelcaso concreto, pur presenti), un rap-porto di lavoro subordinato si sarebbepotuto configurare soltanto allorquan-do la Direzione Sanitaria della Casadi Cura avesse provveduto ad unadirezione, diretta e continuativa, dellaprestazione del medico. Poiché, nellaspecie, tali elementi non erano riscon-trabili, la prestazione del medico nonpoteva che essere qualificata in termi-

ni di collaborazione autonoma. Unrapporto di subordinazione si sarebbeconfigurato soltanto ove si fosseaccertata l’esistenza di un organicoinserimento del medico nella strutturaaziendale e, soprattutto, un reale erigoroso assoggettamento dello stes-so alla vigilanza ed al controllo nell’e-secuzione delle prestazioni lavorati-ve. Per quel che attiene, invece, all’atti-

[...]Va premesso che, secondo consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, l’elemento che contraddistingue il rap-porto di lavoro subordinato rispetto al rapporto di lavoro autonomo, assumendo la funzione di parametro normativo di individua-zione della natura subordinata del rapporto stesso, è l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del dato-re di lavoro, con conseguente limitazione della sua autonomia ed inserimento nell’organizzazione aziendale, mentre altri ele-menti, quali l’assenza di rischio, la continuità della prestazione, l’osservanza di un orario e la forma della retribuzione assumo-no natura meramente sussidiaria e non decisiva (v., da ultimo Cass. n. 15275/04).Il supremo Collegio, sempre ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato - ribadito per quest’ultimo il fondamen-tale requisito della subordinazione che si configura come vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativoe disciplinare del datore di lavoro, estrinsecantesi nell’emanazione di ordini specifici, oltre che nell’esercizio di un’assidua atti-vità di vigilanza e controllo nell’esecuzione delle prestazioni lavorative, da apprezzarsi concretamente con riguardo alla speci-ficità dell’incarico conferito al lavoratore e al modo della sua attuazione - ha, più volte, affermato che non deve prescindersi dallavolontà delle parti contraenti e che, sotto questo profilo, va tenuto presente il “nomen juris” utilizzato, il quale però non ha unrilievo assorbente, poiché deve tenersi altresì conto, sul piano della interpretazione della volontà delle stesse parti, del compor-tamento complessivo delle medesime, anche posteriore alla conclusione del contratto, ai sensi dell’art. 1362, secondo comma,cod. civ., e, in caso di contrasto fra dati formali e dati fattuali relativi alle caratteristiche e modalità della prestazione, è neces-sario dare prevalente rilievo ai secondi.Tuttavia, quando sia proprio la conformazione fattuale del rapporto ad apparire dubbia, non ben definita o non decisiva, l’inda-gine deve essere svolta in modo tanto più accurato sulla volontà espressa in sede di costituzione del rapporto (v., fra le tante,Cass. 13884/04). Poiché, nel caso in esame, il dott. XX - come non è in contestazione fra le parti - aveva attivato con la Casadi Cura Privata YY un rapporto di collaborazione avente ad oggetto lo svolgimento dell’attività di medico responsabile di repar-to (primario), vanno, altresì, richiamati i principi consolidati nella giurisprudenza di legittimità, secondo cui, con riferimento alleprestazioni di contenuto intellettuale ed, in particolare, a quelle dei medici, che non richiedono alcuna organizzazione impren-ditoriale ne’ postulano un assunzione di rischio a carico del lavoratore, il criterio fondamentale per l’accertamento della natura(autonoma o subordinata) del rapporto di lavoro è costituito dall’esistenza di un potere direttivo del datore di lavoro che, pur neilimiti imposti dalla connotazione professionale della prestazione lavorativa, abbia un’ampiezza di estrinsecazione tale da con-sentirgli di disporre, in maniera piena, della stessa nell’ambito delle esigenze proprie della sua organizzazione produttiva (Cass.n. 5366/2002; n. 9764/04), e requisito fondamentale del rapporto di lavoro subordinato - ai fini della sua distinzione dal rappor-to di lavoro autonomo - è il vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavo-ro, il quale discende dall’emanazione di ordini specifici, oltre che dall’esercizio di una assidua attività di vigilanza e controllo del-l’esecuzione delle prestazioni lavorative. L’esistenza di tale vincolo va concretamente apprezzata con riguardo alla specificitàdell’incarico conferito al lavoratore e al modo della sua attuazione, fermo restando che ogni attività umana economicamenterilevante può essere oggetto sia di rapporto di lavoro subordinato sia di rapporto di lavoro autonomo (v., Cass. n. 14664/01). Edancora, ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro subordinato e rapporto di lavoro autonomo, il fondamentale requisito dellasubordinazione si configura come vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del dato-re di lavoro, il quale deve estrinsecarsi nell’emanazione di ordini specifici, oltre che nell’esercizio di un’assidua attività di vigi-

Ecco cosa dice la Corte d’Appello di Bologna

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vità di consulenza medico-specialistica ambulatoriale, varilevato che, secondo il nostro ordinamento giuridico, ilmedico può intrattenere un rapporto di lavoro subordinatoe svolgere attività libero professionale anche utilizzandostrutture messe a sua disposizione da parte del datore dilavoro (per i medici dipendenti del S.S.N. si veda già ilD.P.R. 25 giugno 1983, n. 348, per i medici dipendenti dacase di cura private la prima organica disciplina previstanel C.C.N.L del 19 novembre 1990). Tale attività, secondo la sentenza in esame, si configura,distinguendosi da quella svolta alle dipendenze dellaCasa di Cura di appartenenza, come servizio di consulen-za diretto ai pazienti “esterni” propri del professionista,rimanendone esclusi i ricoverati. Il servizio di consulenzamedica svolto dal medico alle dipendenze dell’ente priva-to e nei confronti del paziente in regime di ricovero pres-so la stessa struttura, si configurerebbe invece come atti-vità strumentale a quella oggetto del contratto di lavorostipulato tra Casa di Cura e medico specialista, soltanto adeterminate condizioni. In altre parole, la sentenza in esame, pur escludendo unapuntuale configurazione in relazione al caso in oggetto,lascia intravedere degli spazi entro cui collocare l’attivitàdi consulenza medico-specialistica nell’ambito del contrat-to di lavoro subordinato (o parasubordinato) stipulato conl’ente datore di lavoro. A tale scopo gli elementi tipizzantiricercati dalla Corte risultano essere riassumibili nella“accessorietà delle prestazioni ambulatoriali rispetto aquelle oggetto del rapporto di lavoro subordinato”, nellosvolgimento dell’attività nei confronti di pazienti ricoveratied infine nel “collegamento funzionale e strutturale con le

esigenze connesse alla organizzazione della Casa diCura” in relazione alle quali il medico era stato assunto.Infine occorre formulare alcune considerazioni in ordine alsistema di remunerazione pattuito per l’opera svolta dalmedico ed a quello (conseguente) di imputazione delrischio; tali elementi risultano, infatti, discretivi tra consu-lenza ambulatoriale - resa nell’ambito del rapporto di lavo-ro subordinato o (para subordinato) - e quella configuran-te normale svolgimento della attività libero professionale.Nella prima ipotesi (retribuzione pattuita con compensospeciale forfetario) il servizio ambulatoriale viene svolto“in quanto tale, senza l’assunzione di alcun rischio a cari-co del dipendente”; nell’altro (caratterizzato dalla “retro-cessione” da parte della Casa di Cura della metà di quan-to incassato dalla AUSL o dai clienti pagati in proprio), “ilmedico partecipa al rischio proprio dello svolgimento diqualunque libera professione”.Conclusivamente, un’osservazione va svolta con riferi-mento ai nuovi contratti di collaborazione a progetto, intro-dotti dall’art. 61 della c.d. Legge Biagi del 2003.Prescindendo dai profili strettamente tecnici - che meri-tano una più ampia trattazione - va qui evidenziato che,fermo restando che la legge non impone per i medici lariconduzione della collaborazione ad uno specifico pro-getto (con la conseguenza che per i medici continuerannoad avere piena efficacia e validità i contratti di co.co.co.),l’art. 69 prevede una significativa limitazione del giudicealla possibilità di interpretare/sindacare il rapporto di lavo-ro. La norma infatti, statuendo che il controllo del giudicesi può estendere solo “all’esistenza del progetto” e “al pro-gramma di lavoro”, sostanzialmente vincola il potere delgiudice di valutare nel merito la natura del rapporto. La cir-costanza è di assoluto rilievo atteso che, con riferimentoa tali forme contrattuali, essendo ragionevolmente ridottala possibilità di un sindacato nel merito dell’accordo, siprofileranno più ampi margini di abusi: quelle collabora-zioni che in realtà dissimulino un rapporto di lavoro subor-dinato, saranno più difficilmente valutabili dal giudice e,conseguentemente (e paradossalmente), si presterannoad evidenti svantaggi per i prestatori di lavoro, soprattuttoin prospettiva di una maggiore applicazione di tali formecontrattuali flessibili.Su quest’ultimo aspetto val la pena confermare con vigo-

CHIEDILO ALL’AVVOCATO

ININ PERCENTUALEPERCENTUALE SULSUL PRODOTTPRODOTTOO INTERNOINTERNO LORDOLORDO

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CHIEDILO ALL’AVVOCATO

lanza e controllo nell’esecuzione delle prestazioni lavorative, e deve essere concretamente apprezzato con riguardo alla spe-cificità dell’incarico conferito al lavoratore e al modo della sua attuazione (v., Cass. 5989/01).[...]E’ ben vero, come risulta delle prove orali, che le prestazioni professionali del dott. XX erano rese all’interno della Casa di Cura,con l’uso di strutture, personale e attrezzature della società appellante incidentale, ma è altresì vero che le dette prestazioniavevano ad oggetto visite eseguite a persone non ricoverate nella struttura ma esterne. Questo dato di fatto risulta incontesta-bilmente dalla istruttoria (v., dep. P., B., Ma., Mo., U. e P.). Non è, quindi, seriamente sostenibile - come vorrebbe l’appellanteprincipale - che le prestazioni ambulatoriali fossero collegate da un vincolo di accessorietà rispetto a quelle oggetto del rappor-to di lavoro subordinato, dato che si trattava di un’attività svolta a favore di clienti esterni e non di ricoverati e, quindi, non soloben distinguibile rispetto a quella di direzione del reparto di medicina, ma soprattutto priva di qualunque collegamento - funzio-nale e strutturale - con le esigenze connesse alla organizzazione della Casa di Cura in relazione alle quali il dott. XX era statoassunto. Ed, infatti, come si può ben evincere dalla deposizione del teste Mo., che pure era un medico alle dipendenze dellasocietà appellante incidentale, nell’ambito delle prestazioni ordinarie del dott. XX rientranti nelle mansioni di primario era pre-vista l’attività di consulenza a favore dei pazienti interni, ricoverati presso il suo reparto o presso altri reparti; a ciò si aggiunge-va un’attività ambulatoriale a favore di clienti esterni, svolta comunque nell’ambito delle strutture della Casa di Cura. A ciò siaggiunga che le due attività erano diversamente compensate, nel senso che quella primariale era remunerata con la retribu-zione pattuita e con l’altro speciale compenso - ricondotto dal primo giudice al lavoro subordinato in ragione sia delle sua moda-lità di corresponsione sia della sua non riferibilità ad attività diversa da quella ordinaria, mentre per quella libero professionalela Casa di Cura retrocedeva al dott. XX la metà di quanto incassato dalla AUSL o dai clienti paganti in proprio, come ha ammes-so lo stesso appellante principale fin dal ricorso di primo grado (v., pag. 5).Le specifiche modalità di pagamento delle prestazioni di direzione del reparto e dell’attività libero professionale evidenziano,quindi, l’esistenza di una diversità sostanziale fra le due prestazioni. Nel primo caso, infatti, era remunerata l’opera svolta inquanto tale, senza l’assunzione di alcun rischio a carico del dipendente; nell’altro, il dott. XX partecipava al rischio proprio dellosvolgimento di qualunque libera professione, nel senso che avrebbe avuto diritto a percepire maggiori introiti quanto più altoera il numero dei clienti esterni - paganti in proprio o avviati dalla AUSL - che si sarebbero rivolti a lui per essere visitati. Ed,anzi, in taleprospettiva, la circostanza che la Casa di Cura trattenesse la metà di quanto percepito dalla clientela esterna, avvalora ulte-riormente l’ipotesi che le prestazioni ambulatoriali non avessero alcuna relazione con le prestazioni inerenti alla direzione delreparto, giacché una siffatta trattenuta si spiega solo osservando che, in tale modo, la Casa di Cura otteneva il pagamento daparte del dott. XX per l’uso dei mezzi materiali (studio ed attrezzature) e delle risorse umane (personale infermieristico), cheaveva messo a sua disposizione per consentirgli l’esercizio intramurario dell’attività professionale. Sotto tale profilo - se si con-sidera che il compenso era fissato sulla base di quanto pagavano i clienti in proprio o versava la AUSL sulla base della con-venzione e si incrementava quando l’attività del professionista si faceva più intensa - non può essere condivisa l’affermazionedella difesa dell’appellante principale, secondo cui queste prestazioni ricevevano dal medesimo datore di lavoro il loro corri-spettivo. [...]

re quanto più scritto in precedenza su queste colonne inordine al grande ed insostituibile ruolo della contrattazionecollettiva, nella sanità privata, per correggere errori digestione delle Aziende e tutelare adeguatamente i medicie la loro funzione.La stessa legislazione, infatti, lascia ampi spazi al sinda-cato per la sua attività di integrazione ed arricchimento,con lo specifico intervento della contrattazione nazionalee, soprattutto, integrativa aziendale.

Prof. Avv. Gaetano VenetoDott. Fabio Cardanobile

Dott. Francesco Gismondi

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E’ormai iniziato il conto allarovescia per la preparazionedella nuova piattaforma con-

trattuale da presentare alle partidatoriali. Ciò ci consentirà di iniziarela trattativa che dovrebbe portare alrinnovo del CCNL scaduto il31/12/05 sia nella sua parte normati-va che nella parte economica. Ilprimo passo su questa strada lo ave-vamo già compiuto a Dicembre nel-l’ultimo Consiglio Direttivo Nazionaledell’anno scorso nominando unaapposita Commissione alla quale èstato affidato il compito di predisporrela nuova piattaforma da discutere in Consiglio DirettivoNazionale prima di partire con la trattativa vera e propria.Il passo successivo doveva necessariamente esserequello di ascoltare la base degli iscritti al sindacato percercare di raccogliere il maggior numero di idee e contri-buti possibili. Per realizzare ciò è stato richiesto a tutti iSegretari Regionali di provvedere ad avviare iniziative insede aziendale e provinciale che potessero poi confluire

in una Assemblea Regionale con all’ordine del giornol’argomento unico del rinnovo del CCNL.. Questo percor-so ci è sembrato il più breve e razionale, nonché il piùfacilmente realizzabile per arrivare a recepire tute leistanze che provengono dalla base. Alcune Regionihanno già esaurito il loro percorso ed hanno già effettua-to la loro Assemblea Regionale alla quale ha comunquepartecipato il Segretario Nazionale o un membro

PIATTAFORMA PER IL CCNL

Chi più ne hapiù ne metta...Luca Putignano

Segretario amministrativonazionale Cimop

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dell’Esecutivo Nazionale. Altre Regioni si sono già attiva-te per arrivare a breve termine a convocare la loroAssemblea Regionale. Avremo quindi presto conclusoquesta fase di grosso lavoro iniziale, alla fine della qualeavremo raccolto già parecchio materiale sul quale laCommissione dovrà svolgere il proprio lavoro di valuta-zione e coordinamento di tutte le istanze che con questometodo saranno giunte sul proprio tavolo.E’ evidente che non potrà essere questo l’unico metodoche consentirà anche al singolo iscritto di apportare ilproprio contributo. La recente ristrutturazione del nostrosito internet consente attualmente a tutti gli iscritti che nesentano l’esigenza di inviare il proprio contributo attra-verso l’invio in sede nazionale di osservazioni, proposte,

idee e qualsiasi altro contributo si voglia dare al lavorodella Commissione.Si deve tener conto che tutte le esperienze, anche stret-tamente personali, possono alla fine risultare utili al lavo-ro della Commissione, non fosse altro perché consenti-ranno di avere una fotografia della situazione lavorativadei medici dell’Ospedalità Privata magari più aggiornatarispetto a quella che oggi in sede centrale riteniamo dipossedere. Il mio invito che parte da queste pagine èquindi quello comunque di far sentire la propria voce,magari non aspettandosi una risposta diretta al propriosingolo problema, ma avendo la consapevolezza di averdato comunque un contributo alla costruzione della piat-taforma.

MONDO SINDACALE

ROMA - In riferimento alle decisio-ni assunte nei giorni scorsi dalGoverno in merito alla coperturadei disavanzi sanitari 2005, ilMinistro della Salute Livia Turco eil Coordinatore degli Assessoriregionali alla Sanità Enrico Rossi(nella foto) hanno rilasciato laseguente dichiarazione congiunta,spiegando che “si è responsabil-mente deciso di applicare le normedella legge finanziaria varata dalprecedente Governo”. “Una scelta adottata - hannoaggiunto - nonostante non se necondividano i presupposti e lemodalità. E' stato fatto perché nonè apparso serio cambiare le regolein corso d'opera e anche per nonpenalizzare quelle Regioni chehanno presentato bilanci senzapassivi. Nello stesso tempo la

decisione di concedere un mese ditempo a quelle Regioni in evidentedifficoltà economica appare utileper dare loro modo di mettere apunto provvedimenti di rientrocompatibili ed efficaci e consentireal Governo di poterli valutare conattenzione”.“Quest'ennesimo allarme sullaspesa sanitaria - hanno continuato- dimostra però che il Ssn ha biso-gno di una nuova stagione e di unnuovo modo di operare nelle sceltee nelle strategie complessive.I nostri principi ispiratori sarannoquelli già annunciati e condivisi datutte le Regioni: rigore, appropria-tezza, innovazione, autonomia eresponsabilità. Ma con una convin-zione in più: la battaglia per unaspesa sanitaria equilibrata e rispet-tosa dei vincoli di bilancio non si

vince con i tagli e le imposizioni, sivince con la qualità nella gestione,nell'organizzazione e nelle presta-zioni sanitarie. Perché qualità èanche efficacia nelle scelte e parsi-monia nelle spese. Per far questooccorre un nuovo patto con glioperatori sanitari e gli altri attori delsistema che veda come punto car-dine la centralità del cittadino e deisuoi bisogni”.Turco e Rossi hanno concluso:“Questa sarà la nostra direttiva dimarcia sulla quale consolideremola collaborazione e l'intesa traStato e Regioni per governarefinalmente insieme il sistema sani-tario nazionale”.

Il ripiano del deficit sanitario?“Una scelta di responsabilità”

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Egregio Direttore,Le chiedo di dare diffusione, tramiteil suo periodico, a quanto di seguitoriportato, Ringraziandola per ladisponibilità, porgo cordiali saluti.Sulla base dell’art. 38 del D.lgs368/99 veniva consentita l’ammissio-ne in soprannumero alle scuole dispecializzazione ai medici di ruolo ocon contratto a tempo indeterminatodipendenti di strutture ospedalieredel S.S.N.Contrariamente a quanto attuato dal-l’entrata in vigore di tale decreto, ilMinistero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca, connote del 10/09/2004 n. 276/a e4/08/2004 n. 40/a, riconosceva ildiritto di ammissione in soprannume-ro alle scuole di specializzazione aisolo medici dipendenti di struttureprivate accreditate (facenti quindiparte del S.S.N.).Il sottoscritto, escluso dalla scuola dispecializzazione a seguito di questanuova interpretazione, dopo averfatto ricorso al TAR di competenzacon esito negativo, ha inoltratoappello al Consiglio di Stato che, conOrdinanza n. 270/2005 del18/01/2005 accoglieva tutte le istan-ze del ricorso decretandone la riam-missione alla scuola specializzazionein Oncologia.Tale ordinanza costituisce il primo

importante provvedimento, non soloa favore del sottoscritto, ma anche ditutti i medici dipendenti di struttureospedaliere private accreditate, intro-ducendo un pesante precedente.Pertanto invito i colleghi che avesse-ro già fatto ricorso ai TAR locali conesito negativo, a non demordere e acontinuare a perseguire il giusto rico-noscimento di quello che è un nostrodiritto.

P.S.: la sez. 6° del Consiglio di Stato,in data 9/02/2005 con ordinanza n.679, ha accolto analogo ricorso daparte di un collega della RegioneCampania.Ringraziando per la disponibilità,porgo cordiali saluti.

Lettera firmata_________________

Abbiamo ricevuto dal dott. G.P. diVenezia la seguente lettera, la cuipubblicazione riteniamo un nostropreciso dovere, nell’interesse deinostri associati.Il collega ci porta a conoscenza diuna sentenza del Consiglio di Statoche rappresenta un importante pre-cedente per i medici dell’OspedalitàPrivata, pertanto chi fosse interessa-to al problema e volesse contattare ilcollega G.P. può farlo mettendosi incontatto con la nostra redazione.

MONDO SINDACALE

Scuola di specializzazione,un pesante (e incoraggiante) precedente

Conoscere ecurare le ulcereConoscere e curare le ulcere degliarti inferiori: è stato il tema del corsoteorico pratico, promosso dallaCimop, insieme a Centro Studi Cittàdi Lucca, International CompressionClub, A.I.U.C. Sezione Regione Toscana,Compression Therapy Study Group,svoltosi il 26 e 27 maggio scorsi.La prima sessione è stata dedicata ainquadramento clinico diagnostico, lawound bed preparation, le medicazio-ni in ambiente umido, il trattamentofarmacologico generale, gli innesticutanei, l'elastocompressione (princi-pi generali, la misurazione della pres-sione sottobendaggio, il bendaggioanelastico, il bendaggio elastico, ilbendaggio nel linfedema, i kit multi-strato, le calze elastiche).E’ prevista una seconda sessione chesi terrà ad adeguata distanza dallaprima e che si potrà articolare in un'u-nica 2 giorni.In questa seconda parte, totalmentepratica, i corsisti in gruppi ridotti (cin-que) potranno accedere al reparto diangiologia della Clinica ed interagirecon i docenti per la discussione ditutte le problematiche inerenti letematiche del corso ed in particolare:preparazione del letto di ferita, medi-cazioni, innesti e terapia elasto-com-pressiva, esprimere dubbi e difficoltàincontrate nella loro pratica persona-le, revisionare insieme ai docenti laloro tecnica di bendaggio.

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Gli aspetti della politica sanitaria del nostro Paese, al di làdi idee ed impostazioni di tipo ideologico, sono formal-mente e sostanzialmente collegati al Piano sanitarionazionale, che è un documento programmatorio di essen-ziale rilievo per fissare gli obiettivi della tutela della salutedella intera comunità italiana.Il documento programmatorio, approvato dal Consiglio deiministri il 2 dicembre dello scorso anno, riguarda il triennio2006-2008 e, una volta completato il suo percorso proce-durale ( l’ ultimo “passo” è l’ intesa tra Stato e Regioni nell’ambito della Conferenza permanente ), sarà pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale con un decreto del presidentedella Repubblica ( DPR ).Appaiono interessanti le linee identificative del Piano cosìcome sono state tracciate dal Dipartimento dellaProgrammazione del ministero della Salute.Sono state indicate quattro grandi “linee strategiche” daintraprendere attraverso conseguenti progetti ed azioni disistema nonché progetti ad azioni tematiche e dunquespecifiche.Tali linee sono : la sanità italiana in Europa e l’Europa nella sanità italiana; la promozione del rinnova-mento del servizio sanitario nazionale; la promozionedella ricerca sanitaria e dello sviluppo tecnologico ; la par-tecipazione dei cittadini alla vita sanitaria del Paese.Il primo ambito di rinnovamento del servizio sanitarionazionale è il rilancio della prevenzione ( prevenzione pri-

maria e promozione della salute, la comunicazione-infor-mazione istituzionale, il piano di prevenzione attiva ) ; ilsecondo ambito è la promozione del “governo clinico” edella qualità dei servizi e delle prestazioni ; il terzo riguar-da la riorganizzazione delle cure primarie; infine il quartoambito concerne l’ integrazione tra prevenzione, cure pri-marie, percorsi diagnostici e terapeutici, l’ integrazionesociosanitaria sul territorio.I progetti e le “azioni di sistema” prevedono, tra l’ altro, lapiena attuazione dei livelli essenziali di assistenza ( LEA )con la qualità ed equità delle prestazioni; le politiche per laqualificazione degli operatori sanitari ( fabbisogni e forma-zione di base, educazione continua in Medicina ); l’ ammo-dernamento strutturale e tecnologico; la promozione dellaricerca sanitaria ; il sistema dell’ emergenza-urgenza ; lepatologie rare ; la rete trasfusionale e dei trapianti; la retedei Centri unici di prenotazione delle prestazioni ; l’ effi-cienza tecnica ed economica delle strutture aziendali ; ilsostegno alla famiglia e promozione della maternità.I progetti e le “azioni tematiche” riguardano, tra l’ altro :lasicurezza dei pazienti, le grandi patologie, la lotta contro ildolore e le sofferenze, l’ umanizzazione degli ospedali, larete delle cure palliative, il controllo delle malattie diffusi-ve.Vi sono poi i problemi della “non autosufficienza”, cheriguarda soprattutto anziani e disabili, della salute menta-le, delle dipendenze connesse a particolari stili di vita,

Le prospettivedella sanità

L’APPROFONDIMENTO

Dipende dalle Regioni se nelprossimo triennio siriusciranno ad “ottimizzare”servizi e prestazioni.

Raffaele Bernardinidirettore responsabiledel Notiziario Cimop

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Buona la primaEsordio letterario di Pirolo

Le Porte chiuse di Domenico Pirolo (Ed. Besa)Flussi di vite e di coscienza aleggiano tra Le porte chiu-se, esordio letterario del mio amico Domenico Pirolo,neurologo in una casa di cura di Bari.La trama: un evento inaspettato turba inmodo irreversibile la vita tranquilla di un gio-vane medico, protagonista del racconto. Ilsuo equilibrio familiare e sociale vengonosconvolti. Nella sua “fuga” incontra unadonna, più giovane di lui, con cui condivide

un breve viaggio.L’intreccio tra le esperienze reciproche, apparentementeopposte, rappresenta l’elemento centrale del raccontoarricchito dalla comparsa di altri personaggi, che alimen-

tano l’osmosi emotiva tra i due protagonisti.Un libro da leggere tutto d’un fiato, capace difarci rivivere emozioni sopite, sensazioni per-dute, in un contesto sociale che sempre più ciallontana dalle cose semplici, e ci fa immer-gere totalmente nella banalità del quotidiano.

LA RECENSIONE

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da pag. 21della salute neonatale, della sicu-rezza alimentare, della sanità veteri-naria, della politica del farmaco, deidispositivi medici, dell’ ambiente inrelazione alla salute.Il Piano affida la valutazione del ser-vizio sanitario nazionale ed il suomonitoraggio al nuovo sistemainformativo sanitario .l documento precisa, nelle conclu-sioni, che il Piano sanitario naziona-le rappresenta un “modello organicodi programma” quale “concreto stru-mento di governo” attraverso la defi-nizione di obiettivi che bisogna con-seguire e sui quali occorre convo-gliare la sensibile attenzione deglioperatori impegnati nella sanità enella tutela della salute.Si sottolinea che il pluralismo delleresponsabilità e dei sistemi organiz-zativi porta ad avere una serie di

“protagonisti” ( definiti “attori” ) diret-tamente responsabili della gestionedella sanità : Stato, Regioni, azien-de sanitarie ed ospedaliere,Dipartimenti/Distretti ed a ciascunodi essi competono, in base all’assetto costituzionale del nostroPaese, autonomia e responsabilitàgestionali. In assenza di modelliorganizzativi ed autorizzativi centra-li, il livello si sposta in maniera rile-vante alla “periferia” del sistema,che rimane operativamente unitonella necessità di raggiungere gliobiettivi da conseguire.Il Piano –siprecisa- contiene nella sua strutturaprecise esigenze di riscontro, chedevono essere soddisfatte attraver-so una serie di strumenti ed iniziati-ve di monitoraggio.In sostanza talemonitoraggio sarà assicurato da ini-ziative già attuate o da attuare conspecifiche scelte programmatiche elegislative al fine di avvicinare il ser-

vizio sanitario nazionale ai titolaridel servizio, sia trovando nuoveforme di collaborazione con lasocietà civile, sia rendendo i cittadi-ni consapevoli delle pratiche tera-peutiche e favorendo quindi unamaggiore partecipazione nella scel-ta delle opzioni per la salute.Le indicazioni del Piano per il trienni2006-2008 sono indubbiamente diampio respiro, ma debbono ottene-re l’ intesa delle Regioni, che sonole sostanziali “protagoniste” dellescelte in materia di assistenza sani-taria ed hanno quindi la responsabi-lità completa delle opzioni organiz-zative e gestionali.Dipende infattidalle Regioni se nel prossimo trien-nio la sanità italiana riuscirà ad “otti-mizzare” servizi e prestazioni e adassicurare ai cittadini una efficienteed esaustiva tutela della salute nell’ambito della entità delle risorse eco-nomiche disponibili.

Le prospettive della sanità

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