Notiziario 2006-10

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l.c.Y.G. Associazione Ftotúp;IieAdottixe Pro I.C.Y.C. Onhu Viu Corlo Soracerú, 20 - OO13 jj Roma Tel. 3 3 1 0 15 6 3 0 - I rú ente t : únrtú. e(lo zìonefu míglìeic y c. o rg 9"ffi -r^- GVI]I IA ri+ I1,\ffi,Èl Centro de protècción ASSOCIAZIONE I'AMTGLIE de Menores ADOTTMJRO ICYC Oúúobre ZOOG w Gonwegncl di Fliecione GnescGtr.G! insierne

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l . c . Y . G .Associazione Ftotúp;Iie Adottixe Pro I.C.Y.C. OnhuViu Corlo Soracerú, 20 - OO13 jj RomaTel. 3 3 1 0 1 5 6 3 0 - I r ú ente t : únrtú. e(lo zìonef u míglìeic y c. o rg

9"ffi -r^-GVI]I IA Aì

ri+ I1,\ffi,ÈlCentro de protècción ASSOCIAZIONE I'AMTGLIE

de Menores ADOTTMJRO ICYC

Oúúobre ZOOG

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Gonwegncl di Fliecione

GnescGtr.G! insierne

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$razle nmlcl,sono le prime panole che voglio rivolgere a tutti voi che avete partecipato così numerosi a que-

. sto nostro.17' eonvegno.

Avete portato a Riccione la vostra gioia di essere genitori e il desidenio sempne vivo di ascolta-"ne, pèrlané, racóontarè. Abbiamo- impdrato lel tefnpo qlaìtú'que$i.incùntri siano èaiutari,'ci*-

, aiutano a conoscere meglio noi stessi e inostri fìgli, ad affrontarc con più senenità imomentidifricili, a sesuire ta toro crescita con piir atióniionò e à nó,i

'Jidi ó;uù*riì ;bàÈiià.il Éeiànri i'

-*"

. "genitori sbagliano ma.sono.sempfe. prenti a ficonùnciare" . -Grazie alle tante coppie che attendono di adottane un bambino e che hanno voluto essere con

' noi, renderci paftecipi della"loro attesa, con la trepidazione che conosciamo e1'ansia-dj*sapere**--,quando vernò i l lono turno, quando potranno abbracciare i l loro figlio.

Grazie ai noslni meravigliosi iagazzi, alla loro allegria. alla voglia di vivóre, aiìciró-cii|ogfió di eèsèiecilenL alla lqno fq1za. Sofr.a. cJe-.sQìUti insieme q noi,. -ajcuni_g.gno .ormai uomlni e do_nne,.aLtri ragaz- -_zi, pronti a volare di nuovo verso un futuro che stanno costruendo, e poi ci sono i più piccoli con

'la lom vivaeita; anche .gli ultimianrivati si muovono spigliati conre se fossero stati.sempre qui.

Grazie alle dottoresse Anna Marazza e Anna Genni Miliotti che con professionalità e simpatia ci'hanàì júióatci a'iifletÈEiiè, -à

comlìÀicàie èsffiìiiii2è piei"Èoiiali ùiili-à tuítiiàd'ifftèîroiarci: to6a^ " '

*. ., =..- siglìi{ica _esge_ne_g€niL"oni,. come,. €ccogliere ?-ella [q-s.!l*-ca*qa_._q ne]!,a-.1o-strq yira. .un bambino, . -*-come aiutarlo ad insenirci in una nuova scuola, in un mondo peF lui nuovo e divenso.

- '. - Gnazie .alla' Presidente-della .Fondaziona,lcyc. Maria-T€resa .Matetic che .per. . il secondo anno.con-*,*..-secutivo ha pantecipato ai nostri ìncontri a testimoniare il legame profondo che ci unisce a Guintae il ioìnunè aniijre pén Pddr'è- AIieSte.*A-PaAÈe Fi.aneèffb Péttifló òhe, n-ohostarìte Qli impegni,-- *-(

ci se.gue e.sostiene se"mpre-con €ffetto e fiducia. Alla Prcvincia di Fìimini e al Comune di Riccione Iper l'ospitattà e it contributo cne nanno

""il;;;;

';ii; ;#"

"","ÀìÉ"t"-riéiè "Àrr"

"rni"nà-^*'.'. Bomana Za\raúa e Arìna Oelpnete, atte/ìte-e-pr"eziose collabomtr-'ici.nella.,.or:ganizzazione del con-,-.*.-.vegno e a quanti hanno contnibuito alla sua riuscita.

'Grazlè 'sopràftuttÌt a Padfd Pier 'che lf65vdùmÌuftd-ciù:ìrn6"EFands.fàmigta-.onit4-fúrteÌ-chei^<continua la sua opera con amore e riconoscenza.

Gianni Palornbi

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o

te custoditi: con gli "amici cominciano gliscarnbi quàsi fre'netici'di .

avene confenma che ci vednemo sicu-. rcmente, che non .possiamo mancans, Bhe' il ,psdpe .oi- ha.* - -

lasciato il compito di pnoseguire... insomma, anche noi adulti' non ètiamo piu rietta pè e! Àiròne Àoi nòÀ veioiàmò l,&à óiiiúó- "

-

E avrebbe rivisto anche quelle che sono diventate cane ami- ci ritrovati casualmente via Internet. Anche lui aveva pontato".... --€hs-dop@,-

neso gnandi amici anche Ie mamme e i papà: Fìosio,Francesca, Launa.

..-'.'.|qJr9s!|F-p|.e'paFz.|png-q|"C9!v."gna..è.qqp€l-!Iì..No.;p'-|r$u.9l..,-"-.s'-cl'o^.9ic-.qm-.'pqgr,,.F;qrmente, ogni anno, accade che nei giorni precedenti si rivede tirai piir solol Capita cosÌ a tutti.

' " note'futo di Euintq-i disegni ctrc €velyn ha"pmdottoìn.quan" - - .ln c€rtj-momenti; "soprmuftoqoanù piùdefsolitcrmJEstrnústt i-.."*

f|0. ... Akneno"2 mesi prima della partenzaper Riccione, come ogni

anno, Evelyn ha comincjato a fane il conto alla novescia; una* "-"Setillhéha piiina lo raccóntava a tutti e, iella éua cdmeret-

ta, disegnava e colorava all ' infinito al suono delle canzoni cile-ne che per tanto tempo aveva ballato quando ena la prima

.' balledna dell'Hogan Due giorni prima non.aveve piùi fame .e

non riusciva a dormine, era più vivace del solito, felice come^ ufa Pasqua; ìnsomma, non stàva più nellà peliel

dere chj ha cgndiviqo corì.noi, ma prgprioda vicino, pnima I'esperienza di Guinta epoi'quella del' rientro-in*ltalió i-j- momefti-*-*- -

pjù emozionanti e anche i più difficili [nonoimentiòhiamó ctrèiisoió ancie nrietr;ii- " - '

.. Eccoci finalmente amivati! .Ad accoglierci con I'affutto di sempne èGlanni, il noslro PreÉidènG, chd ci'infrt?i à " ' '

part€cipare alla mostra delle lotografie suGuinta.

,Abbiarno esposto.€nche, Ie nostre f€to.; *

ma è tnoppo forte l'emozione di vedere '

'ì "pnopri figti aniÈe'Àóló fóró ÈrÈrllil " ""

- M.agani . qqan-do ,et,_nq. pjù.,^pr.c.pqlj-..+noi _ -._."non lr avevamo ancora conosciuti... è

-'come nusctre ad -.aggungere*un-minù:. . - .

scolo ma preziosissimo tassello a quellastoria cui, purtfoppo, non abbiamo potu-

-- .;;; ;;;-;;.,". o;;;, [ .u. ""'-'oniz

"c.p.ion"i.o,";rfrt"Tffl1[;;;;r,J";;;***" AvrffFe^AÙSÌu-QÚE1lè-clì'é"p't1úfiÉfÎ-éÌirifs6'iid3tetÉ*feitF * *sciútó . Fr'.alìde'sBòt "è* ìÍr't*6Éhi'bîhtr"di-Gùìfí*da'*,lgB0l*-*

camente le sue sorelline: Noelia, Clarita. parteciDava al r

e-mail e di telefonate pel

mamma! Era molto rummaricato per essene arrivato troppo

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no i pensieni più negativi e chi piùr ne ha pÌù ne metla...

E poi, finalmente il nostro incontno annuale, hai la possbilità

di confrontarti, di sapere che anche altri vivono le lue stes-

se difficoltò, di renderti conto che - appunto - non sei solo.

Ha uno stnano effetto catartico il nostro incontro, ci riporta

a quella dìmensione idill iaca che veramente abbiamo vissuto

e che, come per magia, si rinnova ogni volta, in tanli modì...

Mia figlia, ad esempio, rlvive e sue emozioni piùl fonli attra-

verco gli odoni: riconda ii Cile quando sente I'odone della

lerfa bagnata dalla pioggla, quando uso un certo profumo

ricorda il nostro primo incontfo.

Fitornando coi piedi per terra, ho molto appnezzato gli inter-

venti degli esperti che hanno partecipato al nostro Convegno,

la sociologa Anna Miliotti e la psicologa Anna Marazza.

Abbiamo lavorato con viva paftecipazione alle interessantissF

me tematiche che ci hanno proposto, in estrema sinlesi: I ' in-

tegrazione scolastica dei nostri ragazzi e il lavoro che dobbia-

mo fare penché da "genitori adottivi" si diventi "genitori" e per-

ché i "figli adottivi" dlventino "figli".

Ma nella giornata conclusiva del Convegno, lo "share" ha rag-

giunto il massimo livello quando sul palco sono saliti alcuni

nostri ragazzi pen dare coreggiosamente voce alle loro più

profonde emozioni, ai loro sogni, alle loro difficoltà. E'vera-

mente arduo riuscire a descrivere tutti i sentimenti che tfa-

smettono e che solo chi vive l'espenienza dell'adozione - come

genitore e come figlìo - ha il privilegio di condividene così lnten-

samente: conaggio, pauna, commozione, entusiasmo, dolone,

dllegria, sicurezza. fragilità. rabbia...

Infine, quest'anno grande soddisfazione pen ipapà calciatori:

la partita ltalia - Cile si è conclusa con la vittoria dell' ltalia.

Finalmente ce l'hanno faÍcal Confesso penò di aver sempne

t i fa to per inagazzi . . . W CILEI I I

E'il momento di tornare a casa e di fane il bilancio di questo'17" Convegno: che grande oppoúunitè di vita ci ha donato

Padre Alcestel Sarà 6nche complicata perché il nostro impe-

gno non è cefto facile, ma non tutbi hanno la fortuna di vive-

re una vita densa dì emozioni così fortil

Concludo con la bellissima frase di un anonimo che voglÌo

condividere con voi tutti: LJna famiglia non è falta da perso-

ne dello stesso sangue, ma da persone per le quali si è

disposti a donare il sanguel

Mi piace come sempne, proprio a partine dal Convegno, fare

a tutti gli auguri di Buon Anno; saluto e dngrazio particolaf-

mente il nostfo prcsidente Gianni Palombi per I' impegno con

cui sta proseguendo il suo lavorrJ.

E mi raccomando: il prossimo anno, ancoTa più numenosilll

Maria Flosaria Mamone

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ffi[onueo#,Î* oilo otdf|deut!

' 'Visto che qliesto convegno lo hal vissuto alla grande, perché non scni_vi qualcosa?".

"Devo sedimentare le sensazioni pr ima di buttarle giù,,, ho nisposto digetto all 'sms di Gianni.Sono passate tt-e settimane e ora ho deciso di 'fer.manle' anche perchése passa tfoppo tempo le emozionl si affievoliscono. Sì, la parcla che miviene.in mente pensando al convegno è emozione, inizia come empaùa,energia e fa rima con adozione, con azione. In nealtà per me e per Fabio' era il teinzo convegno, pen Sebastiàn il secondo a cui partecipare.Ognuno.divenso: il pnimo a prato nel 2OO2 vissuto da coppia in attesa,un po 'da v ic ino, un po ' da lontano, per ché quel bagno d i persone,

' ragazzi, bambini, storie, non"lo reggevamo ancora bene. Avevamo fini_to icolloqui alla Usl, dovevamo ancDna andare dal giudice, avremmoavutò il decnóto a gennaio dell'anno dopo. Llcyc ci aveva già colpito al

. cqofe e anche llincontro con il padne, ma ancona incontrcvamoAssociaziona e guandavamo le famiglie al convegno un po,da estranei,

" studiandole, non efavamo ancora pante dique*a gr.ande famiglia.Nel 2OO3 mentre si teneva il convegno a Gabicce, enavamo in Cile infase di :gestazione'.

. Nel 2OO4 di Tuscania ricordo.il viaggio, la presenza.di mia mamma, una

. n-.o_nn", e tt suo clmme:ìto 'queste cose senvinebbeno a tutte le fami_

-

g l ie l ' , g l i amic iritrovati nostni e diSebastiàn e le sue negressioni al ritorno.Abbiamo saltato Lucca pen un matrimonioed eccoci a Ficcione. Nonostante abitiamo aRimini avevamo deciso {i pasgar-e una nottealle Conchiglie, per essere più "tranquilli".

Ho preso in mano il pieghevole di quest'annoe avendo partecipato come neferente regio-nale alle niunioni del Consiglio Direttivo aBologna non posso non pensare a come slanato questo titolo e ningraziare laDottorcssa Bassani che ci avéva aiutati nella rscelta: adozione - sogni, aspettative, realtà.Non nipeto quel che ho detto nel oneve Inrcn-vento a Riccione, ma vorrei chiudere gliocchi e descrivere in poche nighe le emo-zioni più forti che ho pnovato come mog e,mamma, figlia, amica: stavolta avevo sedu-to a fianco mio babbo.Gli interventi dei aagazzi soio stàti mbho "

toccanti e cnedo che abbìa ragione laMiliotti sul fat|o che lo spazio per- lono debba

" cpesceFe, così conre la -Marazza che sotto- .

lineava come sia impontante che possano'' edsére iibóri iéìt'edpriiràr-e Éióno irursiéiii è

-

- ngJî cqndizjo.nati .da, un.^"debito di ricono- -scenza" verso i genitoni per l 'adozione.

' Spero anche- che'nei prossifni annì rfio -

nostno figlio ora tnedicenne, senza penderela parte ludica-affettiva del ritrovansi al con-

. vegno, possa gustarc con serenità la possi-!a sinistra oott. AlEiardro flerm0nilla, P. L petrillo, G. palonùi, tia Jua ta, tio Manuel,

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bilità di riflettere sul proprio percorso.

In sala mi hanno detto che c'era una delle receptioniste

che alla domanda se era intenessata ai temi tnattati ha

risposto "fortemente"; la nelatnice della Provincia aveva

prepanato alcuni dati da esponre poi, visto il clima, ha

ribaltato il proprio intervento, colpita dalla commozione-

emozione come molti; la nagazza di una tv locale che face-

va le intenviste-testimonianza ha detto che in tutti quelli che

ha ripreso ha notato la stessa luce negli occhi; tna le cop-

pie in attesa un commento mi è rimasto impnesso "si sen-

tiva che gli adulti avevano il cuone in mano e il cervello stac-

cato, mentne iragazzi esponevano un ragionamento".

Cnedo che la fonza dell'amone e della fede faccia effettiva-

mente perdere un po'la testa e intorno all 'esperienza del-

I'adozione ce ne voglia tanta: è indispensabile niflettere e

averne I'occasione e il tempo; in questo senso il convegno

ha senso ed è un aiuto.

In f ine quando s i toccano le 'or ig in i 'pers ino inonni hanno

un sussul to : quel misLo d i odor ' . 56pspi . sersazioni . ter ra.

persone, luoghi, coloni, che rimangono nelle viscere,

lasc iano un segno pen sempre in ognuno d i no i .

Chissà cosa lascia e cosa farà nascere questo convegno

in chi ha pantecipatol Per quel che mi riguarda ho apprez-

zato molto il fatto di avere lavorato in gruppo su temÌ dif-

ferenti, perché credo che superata la paura di quel che si

perde neì dividersi, sia stato possibile un arricchimento e

un maggior approfondimento degli argomenti.

Guei giorni mi sembrano un caldo abbraccio e Padre

Alceste da qualche parte c'era: che ci continui ad assi-

stere nella vita dei suoi bambini e pen il 18'convegno,n r r o l l n r l o l l a m à t , , r i t à l

Anna Elelprete

Perchè ha pariecipaLo Lanla genLe? Perché si è posto e

ben dibattuto un tema interessante o perché I'organizza-

zione st€volta è stata impeccabile?

No, questo in fondo è presunzione, vanità.

ìl Convegno di Riccione è stato realmente un'successo

perché, camminando tra i conridoi venso I'ascensone,

Gabniella Genardo mi dice che stando qui le si chiariscono

diverce cose e capisce che siamo come una famiglia e si

sente accolta; penché Marcello comunica a tutti che il suo

secondo viaggio in Cile e sLaLo ur sparLiacque nella sua

vita e che non puÒ concepire un futuro per sé senza

prima approfondire le sue origini; perché quattro bambini

che balbettano appena qúalche panola di italiano salgono

sul palco e sono salutati con gioia da una grande famiglia; , .perche chi ha appena perso una mamma o un papà puòe

arnivane e sentirci consolato dagli amici o da una nuova

consapevolezza; perché un'amica su un sofà accantD al

bar mi iacco"nta una èiofia increbibile: perché Padne

Alceste non è piir insieme a noi ma tutli con[jnuano e pan..

lane d i lu i .

E così mi vengono alla mente le parole di P .Petrillo', che'

sempne ci riconduce all 'essenziale, a colnmeltg -qe-l ygn:gelo di domenica: "Ha fatto bene ogni cosal" dicevano di

. Cristo che .guariva*un s{fdomuto,*]ontan0 dal" clarnors*-

della folla; così accade pen noi, cose grandi che passano'

nel la d isór ez ione.

- ll Conv_egno- è- stQlo- ul guqpe,s-9.q. Benché ìl nostt o.radu--

narsi ha permesso che tutto questo, e molto altro, potes-' se accaoene. -

. PS: poi g stgtg un successo penché abbìamo vinto,S/O la

pantita ltalìa - Cìlell

Francesco Schiavello

0E

Perché un Conveqno è un successo?

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Guest'anno è stato a Bimini. Il mio primo appuntamento?i taíbro,- ioine

'oà'qú'atcne anÀo è coÀsuetudine, è ìn set-

.tembre Qon .voi: comg cominciare _meglio?Incontrane e lavorane con igenitori dell 'asso-

-ciazidne pno ICYC è per me sempre- una

. .preziosa occasione di incontro, pen riv.e-dene tanti amici e pen fanne di nuovì,

. .tut[i animati. dalla stessa urnana..pas= ,sione e dalla medesima nicerca:

'come raggiunger.e una più piena

consapevolezza pen aiutare almeglio i nostni ragazzi.Pen questo i miei due interuenti.sonostati minati, i l primo, a chiar-ire megllo ilmomenLo dell' insenimento sociale e scola-

stico dei ragazzi adottati, in un laboratorio che ha accoltoi racconti e le vivè espèrienze dei genitor i éd ha fórnitò

stfumenti pnatici e nozioni sulle cause e s-ucome supenare alcuni diffusi distunbi dj

'appnendimento. '

t4l l l .. l l :econ,q9 è servito a delineare il

tema dell' inserimento -

sociàte àéi. bambino prima e dellladolescente.- ..-

poi, in un mondo dove le aspetta--tive ^e la ì"ichiebta di nendimenli

- sono talvolta troppo sbilanciatirispetlo alle sue neali capacità. Mi

' - piace 'pantiFe dalla- mia necenre "esperienza, anzi da quella di mio' f ig l io .

Oggi ha 22 anr i i , ben por tàt i . né l

Da sinistra G. palomhi, Anna Genri Miliotti, Anna Marazza.

..,",'.{-,",."",i.*e*.'"{-.i

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senso che ne dimostna, come sempne, almeno 2 dimeno. Ma li ha vissuti tutti, e ne ha ricordi vivissimi, spe-cie dei suoì primi I anni vissuti negli istituti del suo paese,

la Russia. Forse non un paese altnettanto caldo ed acco-gliente del Cile, ma dove non manca professionalità ecapacità di pnendensi cura e pnoteggere questi ragazzirimasti soli, anche all ' interno delle mura solidamente sem-plici di un "intefnat". Certo gli è mancato un PadreAlceste, cosÌ come le cune matenne. Ma mio figlio Andrej,era comunque bravo e diligente [mi hanno testimoniato]dentno quelle muna e sui banchi di scuola, e quindi bnavoci si aspettava continuasse ad essere, anche nel suonuovo paese. Infatti si è diplomato, ed oggi: ha un lavo-nolEd io sono così contenta ed ongogliosa, come madne,che vomei gridarlo al mondo

inteno. Anche perché si trat[apoi di un lavono vero, a tempo

indetenminato. Cosi, quando

incontno qualcuno, che per

coftesia o vero interesse mi

chiede: 'E tuo figlio?"

lo con un radios ids imo

niso nispondo:"Mio figlio adesso lavora!"

pen chiarìre:"Ha fínito i suoi studi col massimo dei voti, senza mai ripe-tere. E che ha iniziato con 2 anni di ritardo, per via dellalingua diversa. E'quello il ritardo che ha mantenuto."Ma I'altro non sembna convinto. Così lascio per dere delu-sa e ferita nel mio incompneso ongoglio materno.Povero figlio! Solo in Russia, dove siamo tornati questa

estate, gli hanno fatto un sacco di complimenti, soprat-tutto il direttore del suo orfanotrofiD, e le sue insegnantidi allora. Loro sì che capiscono quanto impegno ci vuolead un ragazzo come lui, per naggiungene un buon livellodi studio, ed un lavono. Loro sanno quanto è difficile anchenel loro paese, e rappontano la sua storia a quella dei suoicompagni, come è giusto, a quelli cioè che hanno la suastessa storia. Ed invece noi troppo spesso ce ne dimenti-

chiamo, delle loro storie, e non teniamo nel dovuto

conto la fatica e l'enengia

che necessita a questi

ragazzi per un buon

insenimento nel la

nostra scuola come

nel la nostra soc ietà.

Noi , come la nostra.

società, li "destonicizzia-

mo", li travestiamo da "" i ta l ian i " e pfetendiamo

che facciano bene e alla

svelta: imparare la nostra

lingua, la nostra gnammati- '

ca, ncin solo ma anche i

nostni ìrsi e le nostre rego-

le. E tutto questo in mezzo

alla grande sfida . dell' inseni-.

mento familiane... un caricopesantissimo da sostenere. Epoi nimaniama delusi e ci sco

raggiamo di fronte ai suoi- pnimi insùccessi, Elle sue'rabbìè sempne meno.|épt€sse,'-' '

tanto viene pneteso, e poco accolto. Le stesse nostneparole, spessò, neànchej ascoltaùe. lnfatti òeichiamo di

Al che inizia la solita

d i domande:"E che lavoro fa?"

Cui io con gentilezza, e

ongoglo matenno,

nìspondo vblent ier i i i r

ma n iera par t ico lareg-

giata:"Oh, è stato seleziona.

to su 27 aspiranti!""Daweno? Che bnavo!

Ma per fare cosa?""L'apprend ista magazzin iere! "

"Ah!" E qui là convensazione "inizia'a lan(luire.

"Guardi che mio figlìo è diplomato!""ln cosa?

. t .i f .t , fI

?'tt;'.

. '

*.:q

Dopo un breve silenzio,. I'altno ripnende: ' 'Certo, per comjn- alla sua caduta di autostima,. al suo mutismo, -allg qg?-ciane!" irrequietezza a scuola, ai brutti voti sulla pagella. E cosìGome sarebbe: per'corninciare cosa? . diventano un incubo i colloqul eon gli insegnanti a souola:,

"5i é diplomato all'istituto d'arte, proprio lo scorso anno!" pretenderc , un trattamento . "diverso", didatticamenteNon tnovo perÒ alcuna entusiastica corresponsione nel intendo, un programma personalizzato per nostrc figlio,mio intenlocutore che; mi accorgo, inizia a fare calcoli che teng€ conto detla sua dìverca partenza.

matematici su tempi e.studi... così che io aggiungo tanto Oppure ci mettiamo, per sfinimento, dalla parte degli inse-

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gnan l , e f in iamo co l p re tendere anche no i le s tesse cose:

che parli un peffetto italiano, che scriva in peffetto ita ia-

no, che faccia bene e completi tutti r compiti, soprattutto

que l l i d i matemat ica .

Con g| stessi tempi e nelle stesse tappe, cosi come

fichiede I programma, che sono stati stabil it i pen tutti gli

altni ragazzi.

Così I ' incubo per i l nostt-o îagazzo o ragazza sÌ amplif lca,

e in iz ia a scuo la per pnosegu i re po i a casa, con la mamma

e r l papò che s i fanno anche insegnant t . Insomma per lo ro

Tnai un momento di quietel La vita familiafe può divenir.e

molto diff ici le, specie se i l nagazzo viene adottato, come

ne l la magg ior par te de cas i , in e tà sco la re e qu ind i s i

trova a dover far ffonte conlemporaneamente alle due

sfide: famiglia e scuola. E l 'una diviene la cassa di riso-

nanza dell 'atra, in un alternafsi d1 pretese molto più alte

de l le sue poss ib i l i tà .

Ed ip rob lemi non nascono so lo da l le "d isc ip l ìne" d lda t t i che ,

da una matematica troppo ostica o da storia e geografja

diff ici le da rìcondane. Le cose si complicano quando c'è da

affrontare la "storia" lndividuale, come è nel programma

della 2'elementare, quando per. affacciarsi al concetto più

univensale di storia si parte da quella personale. Eserczio

che dovnebbe essere simpatico e divertente, ma per i l

noslno e peÌ. suoi genitoni è il peggior.e rnomenlo del suoinser mento scolast ico. Gual i document i , qual i ogget t i puòaveÌ"e nostro figlÌo delia "sua" storia? Che conoscenza poiha della "sua" stonia? Guale albero geneaiogico potrebbecomispondergli? E poi: e se non fosse il momento adatto,quello, per lui di parlare di sé? Se non fosse pronto?Oppure semplicemenle: se non volesse?Ma 'insegnante, di fronte alle vostre denunciate perples-sità, vi dirà, che è nel programma e che lo deve fare infebbraio: assolutamente. Così non vi nestenà che aiutarerl vostro nagazzo ad afffontare questa ennesima sfida almeglio: ricostruendo con cantine e foto la sua città, il suopaese. . . d i f f ic i le andare o l tne.

Ed invece quanto poco basterebbe per trasformane unpnogelto didattjco ln un momento dì crescìta pef tutti iragazzi, trattando l' identità familiare ed affettiva di cia-scun ragazzo in modo lale da non fare sentire nessunoescluso. Perché non si tratta solo del vostt-o îagazzo: ascuola, come nel la socretà, le famig l ie sono d i d iverso t ipoe diversa provenienza. Ci sono figli di genitori separati,a lcuni dei qual i v ivono in una famig l ia che s i è n icost i tur ta:quant a lber i genealogic i g l i tocchenà fare? 0 i f ig l i d i immi-gratr: mat avuto toto nel oro paese. 0 i ragazzi che vivo-no temporaneamente presso famiglie affidatarie. C quelli

if

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figli di single, o coppie di fatto. Tutti avranno grandi diffi-coltà a sostenere il compito di naccontare la pr-opria fami-glia: dentro quello schema ristrctto proprio non ci sta! Nelmio testo ".... e Nikolaj va a scuola" [Milano, Franco AngelieditDre, ll ediz.2006) ho inserito tanti suggenimenti, com-pleti di schede didattiche, per sensibilizzane gli insegnantinon solo, ma per fornìre loro strumenti piit cometti peruna didattjca più consapevole ed aggiofnata.Ci vuole venamente pocó: pen esempio passare dall'albenogenealogico a quello degli affetti. Facile: si disegnano tanticuoni sui rami dell'albeno, un cuone per tutte le personeche si pnendono cura di quel.prezioso albero,.che è lui, ìlbambino, il cui nome può scrivene pnopnio sul tnonco.Là storia di una per sona adottata è molto complessa,fatla di fratlure" e ricomposizjoni, ma nan è priva di affet-ti, con peasone legate da vincoli di sangue e più spessodà per5one *genealogicamente" estranee ma vicinissìme,in^ primis i g"enitorì adottivi. Vogliamo dare la possibilitàche questi affetti trovino uno spazio pen una rappnesen-

' .- tazione?-Pen Llna pnesa di coscienza?Non possiamo sempne azzerane tutLo, e "destoricizzare"

' la pensona aijottaÈa. I r-àgazzi delle famiglia pno ICYC se lonicordano bene, il lor o paese, gli affetti che avevano lì, e

lo vorrebbero naccontane, non solo in famiglia, ma ancheai lono compagni di scuola e di vita. Costfuiamo quindi lorouno spazio pen farlo, li aiutenà a non dimenticare, a noncancellare il loro passato che è parte della loro storia edella lono identità. Solo in questo modo Manuel potnàaffacciansi al "nostno" mondo con serenità:'gnadualmente,secondo i suoi ritmi, sostenuto e nispettato pen quelli chesono isuoi bisogni e le sue necessità. Allora il "nostfo"

mondo diventenà anche il "suo". E sanè un grande suc-cesso non solo pen noi genitori, ma un veno momento dicrescita pen tutta la nostra società.Cento non sarà facile, solo un'altna delle moltissime sfide -

di una famiglia adottiva. Non fatelo nell' isolamento, nellosconforto. Cercate alleanze, per il vostro Manuel, emomenti di confronto per voi. Tnoverete che, se lo fac-ciamo insieme, le por"te si aprono, magani sanà solo unpiccolo spiraglio, all ' inizio. Ma quanto basta.al vostroManuel, come al mio Andfej, per infilanci prìma un piedee poi I'altro: nessuno allora li fermerà piùlNoi lo sappiamo bene, penché ne conosciamo. la fofza,quella che li ha sostenuti ed aiutati nel loro cammino finoa grungere a nor .

Ed i l lono cammino. . . non è che a l l ' in iz io .

Anna G|enni Miliotta

{

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rt f0rrrumnmI

L' I - I - 1O settembne ho partecipato con molto piacerear Uonvegno de| tUyU pressD I'Hotel Le Conchiglie diFìiccione.

La mia pantecipazione al convegno è dovuta al fatto chemio zio e miè zia sono una delle tante coppie che hannoadottato un bimbo cileno. Insieme a me c,erano altt e pen-sone che direttamente non c'entnavano nulla con l,adozio_ne come Sandro, Canla, Daniele ed Andrea che ìnsieme alsottoscnitto hanno fonmato un veno e pnoprio.FAN CLUB"provenjente da Roma. Apparentemente pet noi questoweek-end poteva essere solo I'occasione per pnolungarele vacanze sulla riviera adriatica, invece è stata un'impon_tahte esperienza di niflessìofie e Vita comune. E statbbello sopnattut|o il fatto di vederc tanti ragazzi e ragazzenitrovansi insieme dopo un anno.Vedere. nicreare un'atmosfena gioiosa,. anzi oserei dineadrenalinica, che non sempne nella vita quotidiana si nie_= sce a viver.e. Vedeir- sbocciarè i pr.ìmi amoii,

'confessarsì

le propnie mafachelle e soprattutto naccontarsi le proprieesperienze di una nuova vita, che quando tutti enano nel_llistituto-con Padpe Alceste soqnavano. .

Chissà se i loro sogni si sono trasformati in realtè?Comunque ho notato una bellissima qtmosfera, dovuta ingran parte alla penfetta organizzazione del presidente

'Gianni Palombj e di tutto il Consiglio Direnivo, meglio dicosi non ci si poteva aspettare. Devo dire perÒ che ho-notaio

più diffìcoltà pen i genitori che pen ifii l i, e forse que-.sti momenti di incontno, util issimi pen.scambiarsi opinioni,paune e naccontarsi esperienze, dovnebbeno essere otga_nizzati con più aésiduità; in bituazioni panticolari c'è senìpre

,bisogno di un sostegno morale, penché non è facile esse-re genitoni, figuniamoci esser-lo di un figlìo adottìvo. Infine la

-cosa visibile a tutti, anche alle neceptioniste dell'albergo,che hanno assistito con jnteresse agli incontni, è stata que--sta

siranipànte àensaiidne ài amore e'la coÀsapevo lezza di "

,^.. "quanto.. sÌa. .più jmportante amare che. essere. amatr, diquanto sia più impontante donare che nicevere anche se

'rìéllà'sDoietà -ÒifiéÌìriÌl Ci tefidè-biù àll'aiver.d*Che dll'éssèie.

. -.Ig.t-9F" cgpnie;che vog.liono adotrane_ ci fanno però intra- .vedene un bar.lume di spenanza pen cercare di inventire

-.'questa opdbile tendenza, penchè non.c'è arnore,più gran-de del donane la pnopria vit€ pen gli altri.

Fedenico Sorci

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r1|r SlRl{0Se sto scrivendo una relazione sul nostro incontro di

Riccione significa che anche il '17' convegno è tenminato

e che nuovamente siamo cresciuti e arnicchiti dentro.

Da quando lo sconso anno, a Lucca, ci siamo detti an ive-

dencì è cominciato il nostro nuovo convegno, così come

nelle nostne menti è già nato il 18" incontno, quello che fra

un anno segnerà la maggiore etè del nostno starc insie-

me, delle nostre esperienze e dei nostri abbracci annuali."Sogni, aspettative e nealtà" è stato il messaggio di ben-

venuto a Riccione, ha fatto da connice ai nostni 3 giorni dipenmanenza ma soprattutto è stato il punto di incontro e

di pantenza di noi ragazzi per apnire i nostni scr igni segre-

ti pieni di amone, paurc, rabbia, dolone, speranza e voglia

di sapere. CiÒ che accomuna tutle le nostrc storie senza

alcuna distinzione è il fatto che il sogno pnincipale dì ognu-

no di noi è sempre stato quello dì avere una famiglia, vale

a dine sognane un diritto fondamentale per la vita di un

uomo. Ma qual è stato il nostr o primo desidenio?

Guali erano le nostfe aspettative?

Semplice, avere una realtà!

Grazie a ouesto incontro la nostna mente è volata indie-

tno negli anni e tna i primi pìénti, ì pnìmi respini, i pnimi

momenti della nostra vita, ha tnovato anche iprimi punti

internogativì.

La nostra prima domanda, il vero vuoto che portiamo con

noi da sempre si puÒ niassumere cosi "Mamma, penché?"

Chi non ricorda, chi riconda, chi vuole nicondare, chi vuole-

cancellare ma cancellando continua a scrivenq pagine di..

sé, chi a distanza di anni ha saputo qualcosa, chi sta par-

tendo per sapene, chi pàrtirà, chi sostiehe che non par-

tirà mai e chi non ce la fa più e deve partire...

Guesto siamo noi, siamo gli angeli di Guinta, siamo la vita

di Padne Alceste che continua, siamo ragazzi e îagazze

unìti dallo stesso cordone ombelicale, siamo ongogliosi di

essene così come siamd, vogliamo naccontarci ma non'

essere naccontati, non chied]amo scusg per gli enrori,

passati ma ci impegniamo pef non ripetenli, siamo una

ricchezza immensa anche se ancora troppe persone non

lo sanno, siamo... ma in fondo chi siamo?

Forse parte dei nostr i sogni, aspettative e nealtà sono lag-

giù in quel paesino lontanissimo capace di fan innamora-

re chíunque ne respir i i l pr ofumo, chiunque ne sconga

anche I'angolino più nembto, chiunque ne ascólti i l rumò-

re, il numore.di piccoli grandi cuori che tengono in vita

tutti noì.

A presto PADBE

fvlarèélld Floèchi

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.: !ìrc[o Àt$(|^zJoNt,- € ÀDOIÌLPRol(lt oNtut

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Page 13: Notiziario 2006-10

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Il'flSono Maribel, vi voglio raccontare la mia esperienzadi bambina adoúala. Guando a sei anni sono arr iva-ta in llalia ho incontrato tante difficoltà ma sono riu-scita a superarle con tanto impegno.Non eno felice, non ero tranquilla con me stessa,cosa volevo? Conoscere chi erolMi serviva sapere tutto di me. Suando padne pier sene andÒ mi venne in mente quel che mi aveva dettoprima di pantire per il Cile [dove poco tempo doposarebbe mortol.

Sa'ei dovuta ritonnane nel mio paese perLhe n-isaneirfle servito pen aprinmi la mente, gli occhi e ilcuore. E cosÌ è successolSono ritornata in Cile piùrvolte.

La pnima per la traslazione del corpo del padr-e nellanuova tomba.

Sono fitornata in ltalia ma senza di lui sono entnata incrisi, mi sentivo persa e non sapevo piir cosa fare.Sono ritoi-nata ancona in Cile e I'ultÍma volta è stataquest estate.

Mi sono serviti questi viaggi, perché ho avuto la forzae la voglia di conoscene tutto ii mio passato, ho sapu-to iI penché mi avevano "lasciato" ma soprattutto,quesla è la cosa più bella, ho visto mio padne, mianonna, mio f rate l lo , de i mie i cugin i , de i mie i z i i [padrePier mi aveva detto che io non avevo una famiglìa mauna tribù1. Dopo 22 anni ho incontrato quelle per.so-ne che non avevo ma conosciute e viste.Sono stata felice, finalmente avendo scoperto econosciuto il mio passato guardo il mio futuro con gliocchi dlvensi, piùt volentenosa di fancela e con piùtnanquillità. Ora appnezzo di più re cose cne mt stan-no attonno e ringrazio la mia famiglia per essenmistata molto vicina in tutti i miei momenti ditficili.Ona so chi sono, ch i eno e ch i s6rò. l l mio sogno?Essene felice, senena ed essene sernpne amata.

ir Padre f ilr

So che non potrò mai tnovane quel l 'amore che midava lui ma ugualrnente tentefò.Adesso ho un ragazzo che mi ama molto e io mi fidodi quest'amore, è stato lui ad accompagnarmi dallamia famiglia, mi è stato vicino, mt ha fatto for.za, e lonngrazio il mio amone Patnicio.Vorrei dane un consiglio ai ragazzi: non abbiate pauradi conoscere il passato, se avete delle domande, deidubbi, chiedetel Cercate le risposte e stanete megliocon voi stessi.

Pnima di guardare il futuro dovete sapeTe chi sietealtrimenti avnete sempre degli ostacoll dentro di voi.Non r inunciate a i raduni d i no i ragazzi , d i no i bamb!ni del Padre. Solo una voìta all 'anno possiamo rive-derci e nafforzane i nostt i legami, è questo che ilPadne avrebbe voluto: riuninci.Vi dico questo perchè quando vado ai raduni sonotranquilla e serena con me stessa e guardando glialtni so che sono come me, siamo tutti della stessafamiglia, tuni figli di Padre Pier.

\ * /

Mar ibe l

I

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ffinffi0ffi[[8rsHo pantecipato al convegno di Riccione con un po'di fati-ca, pensandolo come il pnimo impegno lavorativo dopD leferie [e come tale non particolarmente desidefato].Ho pantecipato per amicizia con alcuni e sono stata inve-ce accolta con amìcizla da molti. Parlo di amicizia oerchého trovato qualcosa di più che un rapporto di stima o dipnofessionalità ma una comune passione per l 'umano.Passione per ibambin i b isognosi d i famig l ie ma anchepassione per Ie famiglìe e per isingoli. Ho trcvato penso-ne desidenose di mettere in comune storie, fatiche, gioie,lacfime, sogni, aspettative, realtà. Pensone che si aiuta-

no e si sorreggono in modo quasi

fnatenno e sicuramente amichevore.

Ho constatato un'esperienza nìcca e condivisa che "lancia" la vostt-a associazione ben oltre il pro-muovere adozioni. Ci tengo a mettene qúesto aspetto'irT" '

evidenza pen aiutarvi ad essere sempre piùr consapevoli equindi responsabi di questo compito - un compito edu-cativo perché educate ivostri bambini ma anche voi stes-si e chi incontnate - Educate ad accogliere chi viene.Ouesto era lo spirito con cui lavorava Padr e Alceste: l 'ac-'coglienza di Dio attnaverso I'accoglienza di un. bimbo. A.Biccione ho fatto esperienza di questo "di piit" che va valo-rizzato e curato, perché il vostro "fare" nicco e pnoposit!.

vo non si riduca alla costnuzione di una pur bella associa-zione o a qualche gesto di bene ma arricchisca il mondodi significato e umanità.

Anna Eampiotti MaFazza

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[nro 0ianni,da quando soho tonnata'sto viaggiando pen il Cile, "finalmente ho unmomento di tnanquillitè per invianti ipiù sinceri ringraziamenti, miej,di mio marito e di mio figlio per la calonosa accoglienza ficevuta duran_te il convegno di famiglie pro lCyC.Pnima di tutto volevo complimentarmi pen la rielezione come' Pnesidenie deÍl'Assóciazióne. Il tuo lavoro è stato riconosciuto all,una-namita e da Guinta ci uniamo al riconoscimento.Ti sei impegnato insleme ai consiglier-i non solo pen le famiglie adotti_

' Ve, ma hÌti anChe néalizzato un fruttùoso lavor.o di ridenca di nudvi pos_sibili genitori per glì angeli di Padne Alceste e, di non minone impor_tanza, hai mantenuto vivo il suo lavono e la sua memoria.I miei più sinceri auguri a te e al Consiglio rieletto.Un ningmziamento a te, ai consiglieni e a tutti icollaboratoni pen t.or_gaàizzazionà dèll'impeccabile ConvegÀo.Un saluto

Mania lgresa Matetic

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. " &

delle oppontunità pen il ful,uro. Ora ho la "on""O"uoL;rffche qualunQue cosa succeda o qualunqué cosà io faccia, '

sia giusta o sbagliata, voi siete.lì, pronti ad. aiutarmi inqualunque momento e modo, e anche se spesso si discu-te per cose futili sappiaÉé cfie ió Vl VOGLTO TANTó BÈNE

.

con tutto il cuore e"la ma vita non sarebbe niente senza

. di voi e non c'è sena, prima di dormire, che non pensi aquesto guandando la foto di Padre Alceste che nel profon-

' do del .cuorc ringnazio infinitamente.Spero che,quegte poche righe vì aiutino a capire tutlo ilbene che vi voglio, anche penchè sapete bene quanto dif-ficile sia esprìmer e i miei sentimenti figuriamoci scr-ivenlidove chiunque ll puÒ leggene.Grazie di tutto ma soprattutto di amarmi così tanto.

Giu l ia

[nr,i nntid,mi chiamo Giulia Bartozzi... scusatemi ma sinceramentemi vergogno un po'a scnivene di me, della mia vita esopnattutto dei miei sentimenti. Vonnei prendere spuntoda un ragazzo che tempo fa ha scpitto.su questo.giorna.lino parlando dei suoi sentimenti per i pnopni genitori,bene ora io vonnei fane lo stesso e an un cento senso fareuna "dichianazione d'amone" ai miei genìtori.Cari mamma e papà, voi mi conoscete bene, ma forsenon nel più profondo del cuone, infatti mi dite spesso chenon vi dico mai "ti voglio bene", ma non sapete che perme è molto difficile esprimere quello che provo'quando ilsentimento è troppo gnande e queste trc parole ù-oppopiccole pen contenenlo, ma questo non vuole assoluta-mente dire che non ve ne voglia.Dopo la perdita di Padre Alceste e tutto questo padafedell'adozione, inizio a capine molte cose. Mi sto nendendoconto di tutto quello che quotidianamente fate per me edi tutto quello che avete fatto in passato, ma sopnattut-to capisco I'impontanza del gesto di infinito amore cheavete fatto adottandomi, della vita che mi sLaLe dando e

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fff ffi[ú padreMi chiamo Maria Elena Gentile, ho .19 anni, ho vissuto sette anni aBoma ins ieme a mamma Angela, papà Massimo e imie i f ra te l l iMaurizio e Giuseppe. Sono stati anni menavigliosi, anche se non sonomancat i iproblemi come in ogni famig l ja . Mamma e papà mi sonostati sempre vicini nei mornenti in cui mi sentivo sola e spaesata. Mihanno aiutata a supenare un momento dawer-o ditficile: la morrc olPadre Alceste. In me e nella mia famiglia il padre ha lasciato un gran_de vuotoj se non fosse stato per lui io non avnei mai avuto la possFbilità di crescere insieme ai miei fratelli e non avnei mai conosciuro irsignificato del termine famiglia. E pef questo gli sarÒ riconoscentefinché vivrò.

Superato questo bnulco perjodo e tornata pian piano alla ,,normaljtà",

non avrer mal pensato che la vita avesse in senbo pen me ancorauna vclta un duno colpo dal quale non è facile riprendersi: I ' improv_vrsa e inaspettata monte del mio caro papà. La pensona più impor_tante della vita. La persona che nendeva bello ogni giorno con unsemplice sguando o un sorriso. In quel preciso istante sentii che lamia vita non aveva più un senso, niente aveva importanza, non c,erapiù niente per cui lottane. Aver perso lui è stato come aver perso tlsorniso, la gioia di viver"e.In quel periodo buio la mamma ha dimostrato una fonza e un co|aq_gio mai visti in lei prima di ailora.Nel momento in cui si rese conto che per me e per imiei fratelli lavita era diventata invivibile, pnese una decisione molto difficile: tor_nare nel suo paese natale, Cinquefrondi. un piccolo paese in provin_cia d i Feggio Calabr ia , ne l quale abi to da due anni .Con l'aiuto di mamma posso dire di aver ricominciato a vivene e adapprezzane le piccole cose che la vita tiene in serbo pen me.

Tengo sbret t i inrcord i che ho d i papà enonostante il dolone penso di essere s[aÉfortunata peT aven incontrato urì uomoche è stato il dono più bello che la vitapotesse danmi.L'amone di mamma mi aiuta ad andareavantr e a lottare per imiei sogni che poierano gli stessi del mio papà.Mamma, gnazie per Lutto ció che staifacendo per me. Grazie pen aver resonuovamente senena la mia vita e quelladei miei fratelli. Ti amo con tutto il cuore.

Maria Elena

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!

I

[ $afiiano una amqlicna calorma Un aiul0 0ll0 missione in iligefio dtlll'0ll[Come annunciato nel numeno di apr ile del nostrll 27 maggio siamo stati accolti con una grande festa

"dalla comunrtà" di Satriano, un piccolo Comune -in " Notjzianio, l,Ondine della Madne'di Dio, a cuiPnovincia di Catanzaro, e dal suo Parroco Don MicheleFontana. Gli amici di SatFiano sostenqono a distanza

Padne Alceste, sta costnuendo in Nigeria una casa di

mazione pen iseminar is t i n igeniani , a t tua lmente 26,molti bambini di Ouinta ed erano desiderosi di avene lono

i

I notizie, di conoscere meglio la nealtà dell' lstituto e I'atti-

I vitè della nostna Associazione. Siamo rimasti commossi

{ per I'affetto sinceno che ci hanno manifestato e per lagenefosjtà, e la semplicità qon cui si d,edicano a t€nte ini-

I ziative di carattere sociali. Ad organìzzane I'incontro gli

ché possano prcparansi alla consaorazrone

to e al senvizio dei loro fratelli più ooveni. L' Ordineorganizzàndo uìia ràccolta di matefìiile cfíe posba

utile a rendene la casa funzionale I mobili, letti, mate

s i , coper te. cuc ine. computer . . . l .!ì. .amici Anna e Teodoro Vitale che 1L anni fa, a. Guinta,I hanno adottato Cnistina.

. Per dane il nostno oontnibuto e oarteciDare alla

occonre rivolgersi a Don Pino Vittonangeli [Tuscania]0761 / 435624 o a Padne Frahcesco

'Petr.ilio [Fomà

rel. 06,/6868051 .Per il trcsporto del materiale a Tuscania o a Boma,sono stati orgsnizzati i eentni di raccolta,

nostna Associazione al n. 3381015630..

[frFmalo il tomiglio 0ire$ivo'll'1o-setEmbne- a FìicciorTe si"è -svolta' ltAssemblea " - -

Ordinania dei Soci pen l'elezione del Consiglio Direttivo-della'

nostÉa Asébcia'iónè. ll PÉééìdenfò Gìàìiì'i"pà.1òó6ì

_ ha tracciato un detl€gliato bil,ancio della*ivitè _":-q!!.9-dal Consiglio eletto trc anni fa a Gabicce Mane, ed ha

. espresso.h sua soddisfazione-per i I lavoro.svoltp- e,gli . ...*.importanti rìsultati raggiunti.

. 'Sono quindi seguite le votazioni ehe hanno confermatoall'unanimità imembri del Consiglio Direttivo uscente e

'del Collegiir dei ieùisor i dei còòtì. ll Cóirsiglîó Dir'ettivó;

convocato a Roma il 7 ottobre, ha confermatoPresidente dell'Associazioni eianni piiomtjì e Viie pre'-

sidente Enrico Paucchi.

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,

I Unn messo rcr Podre Pierll 2O novembre di tre annj fa moriva a Rancagua il nostrocaro Padre Alceste. La fortuna di averlo incontl.ato, cono-sciuto, amato non è stata pen caso. Un disegno meravi_gfioso ha intnecciato i nostri destini, le nostre vite.Un píccolo grande uomo che regalava sogni, costruiva millestorie d'amore e chiedeva affetto, aiuto, sostegno, penso-ne a cui affidane isuoi bambini e la sua opena preziosa eindimenticabile. Noi abbiamo naccolto il suo ',testimone,, econtinuiamo insieme, uniti, i l pencorso da lui tracciato.Pen nicordane il Padrc, pen rivolgene a lui un pensierc,una preghiera, ci ritroveremo l'11 novembre alle ore'l8,OO nella Chiesa Fìegina Pacis di prato e il 19 novem-bre alle ore '1 1 ,30 nella Chiesa di Santa lvlaria della Flosaa Tuscania per parteciparc ad una Santa Messa in suosuffragio. Altne messe sananno organizzate nelle variecittà italiane.

Esnudita In richiestd dei rngnzzi di 0orbenNel mese di novembne- il no$ro Consiglier-e RobertoZanolini.sanà in Cile per motivi di lavor.o. Con lloccasjoneconsegner.à direttamente ai ragazzi ospitati nella casa diGorbea due computer e un letLore DVD come ci avevanorichìesto.

IondoqlinnzeSiamo vicini con tutto il nostro affetto agli amici Mar.coCocucci, alla moglie Alessandr.a B Anna Sorci pen la per-dita delle nispettive mamme, a Giuseppe La Sala e a

. Roberto Nucciotti per- la perdita del nispeEt$/j papà.

HingrnziamentiVogliamo rivolgere un vivo ningnaziamento alla Compagniadelle Opere di Bologna che genLilmenLe ci mette a dispo-sizione la pr.opria sede per inostri Consigli Direttivi allar-gati"alla pÍar.tecipazione dei refeÉenti iegiónali;

.alla Società c.F.8.4.T. ICostr-uzioni Elettrjche Bassa Atta

Tensionel di Roma per- la generosa donazione;alla Sig.ra Bosonetto Angiolina per la sua donazione mensile;a tutti i soci e donatoni per la loro genenosità.

ilolizie e-mailPen ricevere napidamente comunícazioni, notizie e informa-zioni relative all 'attività deli'Associazione inviare il DnoDnioindinizzo di posta elettronica a palombi. giovanni@tiscali: it

l'luovi referen[iLa nostra Assocrazione cnesce e si awenLe sempre piu lanecessità di avere più collabonatoni nelle vanie regioni ita-lrane pef organizzane incontri e iniziative, sostenere lecoppie che si awicinano all 'adozione, prqmuovere proget_l-i a favore dei bambini di Guinta.Uon ptacene comunichiamo che paola Cutaia ltel.33897950431 sarà una nuové nefenente del Lazi.o èCarlo Caruanesi [tel. 3382371883J un. nuovo refenentedella Toscana.

Itioggio in [ileDopo la stnaoîdinania espenienza vissuta nell,agosto2OO4 con il ritorno in Cile di tante famiglie, abbiamo deci-so di organizzare un nuovo viaggio per- il mese di agosto2OO7. Gli interessati possono rivolgersi al nostroPnesidente Gianni Palombi a l n . 3BB101 5630.

0uola ossocintivn a 35.00 euroConsiderato I ' in tensi f jcars i de l lavono. del la . nostra. . . . . .Associazione e di conseguenza l'aumento delle spese, siè deciso di portare la quota associativa, rimasta invaria-ta dal l 'anno 2OOO a 35,OO turo.Pen associarsi è necessario dunque vensane tale impon-to ad Associazione Famiglie Adottive pro lCyC - Onlusc. /c posta le 17179045

Causale: Guota associativa anno 2OO7.

CHs,,sAssociazioneCC n . ' 35459

Famiglie Adottive pro ICYG - OnlusCAB O32O2 ABI08327 CIN P

Banca di Gredito di Roma - n." 2 Via Casi l ina 1888L OO13Z ROMA

Page 20: Notiziario 2006-10

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Nicol Andreae Yosue Abnaharn

Gen i ton i :t - d u l ( J \ J d D U E l l o r r l

e Joseph ina Gu inozPonsacco [P I ]

JonasGeni ton ì :V incenzo P isanoe Donate l la SantosuossoF inenze

Pen contsnibutial l 'Associazione:ASSOCIAZIONE FAMIGLIEADOTTIVE PRO IGYGcc postale n, 17179O45

Pen donazionial l ' lst i tuto di [ fuìnEa:ASSOCIA4ONE FAMIGLIEADOTTIVE PRO IGYCcc n. 35459Abi 8327 - Gab O32O2CIN PBanca di Gredito Gooperativodi Boma Ag. 2Via Gasilina, 1888-L

E-mail dell'Associazioneproicyc@uirgilio,it

Robefto ZanoliniFrancesco Schiavellol4to Fucilli

Proto Manlena

MaurÌzio CofteMichele Benassuti

Romana ZavattaAnna Del Prete

Luciano BeftuccioliRenzino SaccomandiMichele DAnna

335/327 Al B027 6104 36333/9456633

0 l a / 5 2 2 4 1 7 8

339 / | 188133a45/6305145

0541 /6562853 4 8 / 0 3 ì 1 1 9 8

al21/282456a 7 2 1 / 2 8 2 1 6 6335/7 651437

Toscanu - Sanlegta

Inzio

Umbria

CamTtanúa

Calabríu

Siciliu

Caterina Spezziqu 335/8410913PaoloBoicristiano 335/1696908CarloCarraresi 338/2371883

Anna Sorci 338/4266556Paola cutaia 338/9795449

EnricoPaucchi 333/9831127

Giuseppe Ld Sala 338/9447194

Ciovànnà MusK Ò llB ,óBl0l4RoccoMamone 138.5214ì'2L

Domenico Ràmunno ì )9 509028q

Referenti dell'Associazione nelle aarie Regioni itn'IianeLa nostra Assoriazione e dJventata una realtà molto importante 5u tutto i territorio nazionale. Soro rnolte le coppie che sj rivolgo-

no a noi per avere informaz oni, consig i e sostegno nel loro percorso, pfima e dopo Iadozlone. Per facil i tare colloqul e lncontTl

abbiamo oensato di ifdicare dej referenti dellAssociazione, residenti relle diverse Regjonl

Lombardín

Liguríú

Veneto

Emilía Romngrut

Marche