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2 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

NotiziarioProvincia di “CRISTO RE”Frati Minori dell’Emilia-Romagna(In copertina: “S. Francesco”, olio su tela, di TrentoLongaretti, 1959. Curia provinciale, Sala del Defi-nitorio.

Anno XXXVIII - n.s.N. 118 - Giugno 2006Sped. in Abbonamento postaleart. 2 comma 20/c legge 662/96Filiale di Bologna - Stampato in proprioReg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98Periodicità mensile

Dir. resp.: Fr. Giovanni MascarucciRedattore: Fr. Marco Zanotti

Sommario

Dalla Curia generale 1I - Il Ministro gen. 1II - Comunicato ... 2A Mosca per ascoltare 5COMPI ... 13Vita della Provincia 16I - Definitorio 16II - Convocazione ... 17Note di Cronaca 18I - Le Grazie 18II - S. Caterina ... 20III - Osservanza BO 22Abbiamo Vissuto 24I nostri defunti 26

Fraternitas n. 121

Dalla Curiagenerale

IIl Ministrogenerale

Cari Fratelli,il Signore vi dia pace!

Vi auguro anzitutto ogni bene inquesto tempo che celebra conletizia Cristo nostra Pasqua. S.Francesco c’invita: “Cantate alSignore un cantico nuovo, perchéha compiuto cose meravigliose.La sua destra ha immolato il suoFiglio diletto…” (UffPas, Sl IX,1: FF292).

Con questa lettera desi-dero comunicarvi ufficialmenteche, grazie alla generosa dispo-nibilità della nostra Provinciad’Irlanda, il Collegio di Sant’Isi-doro in Roma dal 17 marzo u.s. èpassato alle dipendenze dellaCuria generale. Il Definitorio ge-nerale, nella sua sessione del 16marzo, ha deciso di trasferirvi ilCollegio S. Bonaventura, attual-mente situato nella Casa diGrottaferrata.

In tal modo si è realizza-ta la decisione del Capitolo Ge-nerale del 2003 (cfr. Proposte 55-56), secondo le indicazioni offer-te dall’apposita Commissioneinternazionale.

Questa decisione è mol-to importante, perché permette al

Collegio di continuare la sua at-tività scientifica in condizionimigliori nella città di Roma.

Mentre vi comunico que-sta novità con intima soddisfazio-ne, desidero anche lanciare unpressante appello. I nostri Centridi ricerca e di pubblicazione del-le opere dei Maestri della ScuolaFrancescana, cioè il Collegio S.Bonaventura e la CommissioneScotista, lavorano con passionee competenza, come dimostranoanche le pubblicazioni.

In questo momento peròè evidente l’estrema urgenza dipreparare nuovi ricercatori pergarantire il futuro di queste isti-tuzioni (cfr. Capitolo Generale,Proposte 26 e 36). Non sfugge anessuno l’importanza che essehanno avuto nell’ultimo secolo emezzo di storia per la conoscen-za della nostra tradizione di pen-siero e il rilancio del nostrocarisma, come ho richiamato nel-la Lettera Il Sapore della Parola(cfr. 3, a-b).

Attualmente sono tre glistudenti che si preparano per la-vorare in queste istituzioni. Guar-dando il futuro abbiamo bisognodi preparare almeno altri otto ri-cercatori nei prossimi anni o dicompletare la preparazione di chigià disponga di un titolo superio-re.

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Si tratta di preparare de-gli studenti che abbiano una buo-na conoscenza della lingua lati-na: il curriculum di studi preve-de per alcuni il dottorato in Teo-logia dogmatica o in Filosofia estudi di specializzazione succes-siva, soprattutto presso la ScuolaSuperiore di Studi Medievali eFrancescani nella Pontificia Uni-versità Antonianum; per altri sichiede la specializzazione in Sto-ria della Chiesa. I tempi di pre-parazione sono lunghi e per que-sto occorre pensare per tempo adun gruppo di candidati.

La ricerca e la prepara-zione dei nuovi ricercatori sonocurate dalla Segreteria Generaleper la Formazione e gli Studi, cheassume le spese relative tramiteil Fondo per la Formazione.

Sono da voi persensibilizzare le nostre Entità aquesta urgenza dell’Ordine echiedervi di segnalare i frati chepotrebbero avviare o completarela loro preparazione a questo fine.

Sono ben consapevoledelle tante esigenze delle nostreEntità. Mi permetto comunque diavanzare con forza questa richie-sta, che ritengo vitale per il futu-ro dell’Ordine, la qualificazioneintellettuale del quale è tanto im-portante per il suo rilancio spiri-tuale ed evangelizzatore.

Ai prossimi Visitatorisarà chiesto di segnalare in modoparticolare i possibili candidatialla ricerca nei nostri Centri.

Grato per la vostra atten-zione, vi saluto fraternamenteaugurando ogni bene a tutti i Fra-telli che vi sono affidati.

Fr. José R. CarballoMinistro generale

Roma, 8 maggio 2006

IIComunicato del

Definitorio

Dal 1° al 12 maggio ilDefinitorio generale ha celebra-to il “tempo forte” programma-to.

1. Comunicazioni. Comed’abitudine durante il “tempo for-te” si è dedicato il tempo neces-sario allo scambio di impressio-ni sulle attività che ciascun mem-bro del Definitorio ha svolto dal-l’ultimo “tempo forte” del mesedi marzo: incontro della Confe-renza della Famiglia Francescana(Ministro generale); visita allaProvincia “S. Bernardino” degliAbruzzi in Italia e alla Provincia“SS. VII Martiri” di Calabria inItalia (Ministro generale e Fr.Mario Favretto); visita alla Pro-vincia “SS. Cirillo e Metodio”della Croazia (Ministro generalee Fr. Sime Smac); visita al Pa-triarcato di Mosca (Ministro ge-nerale Fr. Miguel Vallecillo); in-contro con tutti i Definitori pro-vinciali della Germania (Ministrogenerale e Fr. Jacab Varnay); vi-sita alla Provincia “S. Francesco”del Brasile (Ministro generale eFr. Juan Ignacio Muro); visita inPolonia (Vicario generale); visi-ta alle Fondazioni di Mianmar eTailandia (Fr. Ambrogio Van Si);visita negli USA (Vicario gene-rale e Fr. Finian Mc Ginn); par-tecipazione al II Congresso Inter-nazionale degli Educatorifrancescani (fr. Luis Cabrera e Fr.Juan Ignacio Muro); visita inGuinea Bissau e Madeira (Fr.Amaral Bernardo Amaral); in-contro della Conferenzaanglofona (Fr. Finian Mc Ginn);incontro della Conferenzaispano-portoghese /Fr. MiguelVallecillo); incontro con i Novi-zi della Conferenza sud slavica

(Fr. Sime Samac); incontro delComitato esecutivo di GPIC (F.Luis Cabrera).

2. Visite canoniche. IlDefinitorio ha preso in esame lerelazioni delle Visite canonichedella Provincia Beato JuniperoSerra del Messico e della Provin-cia francescana di Arantzazu inSpagna.

3. Visitatori generali. Fr.Manuel Blanco della Provincia S.Gregorio in Spagna è stato nomi-nato Visitatore della Provincia diAlbania.

4. VIII Centenario. Si èapprovata la realizzazione di unagrande mostra documentaria e ar-tistica. Nella mostra, che sarà al-lestita nel 2008 a Roma, saran-no esposti documenti provenientidagli Archivi della Curia gene-rale, di S. Isidoro e della PUA,oltre ad altro materiale prove-niente da altre Province. La mo-stra sarà organizzata da alcuniDocenti della nostra Università edall’Archivista generale, Fr. Pe-dro Gil.

5. Nuove forme di evan-gelizzazione. È stato esaminatoil documento presentato dai par-tecipanti all’incontro sulle nuo-ve forme di Evangelizzazione,svoltosi ad Assisi nello scorsomese di marzo. Il Definitorio, vi-sta la necessità di aprirsi a nuoveforme di evangelizzazione e te-nendo presenti i criteri di discer-nimento emersi durante l’incon-tro, ha incaricato Fr. Giacomo Bi-ni di elaborare un progetto peruna possibile Fraternità, dipen-dente dal Ministro generale, aper-ta a nuove forme di evangelizza-zione.

6. 450 anni della mortedi S. Giovanni da Capistrano. Siè deciso di celebrare i 450 annidella morte di S. Giovanni daCapistrano con una “Giornata ce-lebrativa e di studio”, che si ter-

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Bertinoro17-18 giugno

Villa Verucchio16-17

settembre.

rà a Capistrano (Italia) il 28 otto-bre 2006. La giornata prevedeuna conferenza sullo stato deglistudi sul Capistrano e la celebra-zione della Eucaristia con la par-rocchia di Capistrano, dove nac-que san Giovanni nel 1386. Sonoinvitati a partecipare i Ministriprovinciali le cui Entità hannoavuto a che fare con l’attività disan Giovanni da Capestrano.

7. Servizio per il Dialo-go. È stata approvata la celebra-zione di un Seminario dal tema:“I Francescani nelle terre dell’I-slam”, che si celebrerà presso laCuria generale OFM dal 18 al 21settembre 2007. Il Seminariovuole esaminare, partendo dallenostre fonti carismatiche, i crite-ri, problemi e sfide del nostro la-voro di evangelizzazione nei Pa-esi in cui i musulmani sono lamaggioranza.

8. Capitolo generale stra-ordinario. Insieme al Segretariodel Capitolo, sono stati ultimati ipreparativi per la celebrazionedel Capitolo generale straordina-rio. Sono anche stati scelti i treCapitolari che, nei giorni fissati,faranno una breve presentazionedelle grandi tematiche del Capi-tolo: vocazione, fraternità e mis-sione. I Frati scelti sono Fr. Vumi-le Nogemane (Sud Africa), Fr.Pierre Brunette (S. Giuseppe, Ca-nada) e Fr. Manuel Anaut (S.Vangelo, Messico). Il Definitorioha dato il suo parere favorevolead una lettera del Ministro gene-rale per chiedere al Santo Padreun messaggio per il Capitolo ge-nerale straordinario.

9. Ufficio per lo svilup-po. Fr. Moisés Gutiérrez, dellaProvincia Sacro Cuore degliUSA, è stato nominato Direttoredell’Ufficio per lo Sviluppo del-la Curia generale e Fr. DavidConvertino è stato nominato ViceDirettore. Fr. David continuerà

a risiedere nella sua Provincia.10. Identità dell’Ordine.

Il Definitorio generale ha dato ilsuo benestare, perché sia presen-tata al Santo Padre una richiestaperché il nostro Ordine sia con-siderato dalla Santa Sede comeun Istituto “misto”, in quantocomposto da Frati presbiteri elaici. Tale richiesta sarà presen-tata insieme ai Frati Minori Con-ventuali e Cappuccini. Una simi-le richiesta era già stata preceden-temente presentata dai tre ramidel Primo Ordine.

11. Richiesta di aiuti eco-nomici. Sono state prese in esa-me le richieste di aiuti economi-ci giunte al Ministro generale edalcune sono state approvate.

12. Fondazione bizantinain Ucraina. È stata esaminata lasituazione della Fondazione, di-pendente dalla Provincia diKatowice (Polonia). All’incontroerano presenti anche Fr. EzdraszBiesok, Ministro provinciale didetta Provincia, e Fr. MassimoFusarelli, Segretario generale perla Formazione e gli Studi, cheaveva visitato di recente la Fon-dazione.

13. Ristrutturazione del-la Curia generale e benedizionedelle opere. Il Definitorio è statoinformato delle offerte finora per-venute dalle Entità dell’Ordine edelle spese sostenute fino al 27aprile 2006. Il giorno 10 maggio,approfittando della presenza deiPresidenti delle Conferenze deiMinistri provinciali, il Ministrogenerale ha benedetto i locali ri-strutturati dell’edifico. Si preve-de di terminare i lavori nel pros-simo mese di luglio.

14. Sussidio per le Par-rocchie. È stata nominata unaCommissione internazionale perl’elaborazione di un sussidio per-le parrocchie, in risposta ad unadecisione capitolare che chiede

che la pastorale parrocchiale “sirealizzi in fraternità, minorità ecorresponsabilità”.

15. Ufficio Cina. Il Defi-nitorio ha invitato il Direttoredell’Ufficio per essere informa-to sulla situazione dell’Ufficio eper discutere del progetto.

16. Personale. È conti-nuata la riflessione sul personaledelle Case dipendenti dal mini-stro generale. Prossimamente tor-neranno sotto l’obbedienza dei

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rispettivi Ministri provinciali Fr.Richard Martignetti, guardianodella Fraternità della Curia gene-rale, e Fr. Héctor Fernández Cu-billos, Vice Segretario generale.I loro uffici saranno ricoperti ri-spettivamente da Fr. Robert Bah-cic e Fr. Francisco Romero.

17. Lettera in occasionedella solennità di san Francesco.Il Definitorio generale ha riflet-tuto sulla lettera che, come neglianni precedenti, invierà in occa-sione della festa del serafico pa-dre. Il tema della lettera sarà laterza priorità: minorità, povertà,solidarietà.

18. Collegio S. Isidoro.È stato approvato il progetto dimassima da presentare alla So-vrintendenza alle Belle Arti e alComune di Roma per la ristrut-turazione di una parte del Colle-gio.

19. Incontro dei presi-denti delle Conferenze. Nei gior-ni 8-10 maggio si è tenuto il ter-zo incontro di questo sessenniodel Ministro e del Definitorio ge-nerale con i Presidenti delle Con-ferenze dei Ministri provinciali.Tra i temi trattati vi è stato quel-lo dell’VIII Centenario, dell’ag-giornamento delle fasce di con-tribuzione, del Capitolo genera-le straordinario e dell’economiadella Curia generale.

20. Plichi. Sono statesbrigate 60 pratiche che richie-devano una decisione da parte delDefinitorio.

21. Varie. Durante que-sto tempo forte il Ministro si èincontrato con i Frati della Fra-ternità della Curia generale, conquelli della Fraternità Fr. Gabrie-le M. Allegra di via Merulana inRoma e con i Guardiani e i Dele-gati delle Case dipendenti dalMinistro generale. Il Ministro,con il Definitorio, ha poi parte-cipato alla “Giornata di Studio”,

organizzata dall’Istituto di Spiri-tualità francescana della PUA, su“Il Decreto Perfectae Caritatis ela Famiglia francescana. Bilancioe prospettive a 40 anni dalla suapromulgazione”. Il Ministro e ilDefinitorio si sono anche incon-trati con la Fraternità del Colle-gio S. Bonaventura di Grottafer-rata e con il Consiglio generaledelle Francescane Missionarie diMaria, con il quale hanno riflet-tuto sul tema del radicalismo e-vangelico. Il Ministro e i Defini-tori generali per l’America lati-

na hanno avuto una riunione conil Ministro provinciale, il Retto-re magnifico e il Segretario ge-nerale dell’Università di SanBonaventura in Colombia. I Defi-nitori generali per l’America la-tina e il Segretario per l’Evange-lizzazione hanno avuto una riu-nione con i Presidenti delle quat-tro Conferenze dell’America la-tina per preparare la prossima riu-nione dell’UCLAF.

Fr. Sandro Overend R.Segretario generale

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6 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

Un piccolo inconvenien-te o incidente di percorso sem-brava danneggiare o toglierequalcosa alla riuscita dell’attesoincontro tra Fra José RodriguezCarballo, Ministro generale deifrati minori, ed Alessio II, Patriar-ca della Chiesa ortodossa russa:recandosi all’appuntamento FraJosé si accorge di aver dimenti-cato in hotel il testo del breve di-scorso che aveva preparato. Aconclusione dell’incontro, unani-mente si è preso atto che la di-menticanza non ha creato nessuninconveniente, anzi, ha dimostra-to ancora una volta che il verodialogo incomincia dall’ascolto.Di fatto, fu il Patriarca a prende-re per primo la parola e a dare iltono al discorso e Fra José, chesi era recato a Mosca proprio perdialogare, cioè per mettersi insintonia con il suo interlocutore,non ha avuto fatica a inserirsinella stessa lunghezza d’onda inun dialogo veramente fraterno esincero, sempre nella dovutachiarezza e coerenza.

Non è stato difficile ap-plicare questo metodo in tutti gliincontri programmati, perché FraJosé, eccetto che in un caso, èsempre stato preceduto dal di-scorso dell’interlocutore ospitan-te. Ed è stato proprio l’attentoascolto che gli ha permesso di tra-

A Mosca …per ascoltare

Fra José Rodriguez Carballo in dialogo fraterno coni rappresentanti della chiesa cattolica e della chiesa

ortodossa dal 21 al 24 marzo 2006

smettere in maniera viva e con-vincente il suo messaggio.

In questa maniera Fr. Jo-sé si è inserito perfettamente inquel circolo di dialogo che haispirato fin dagli inizi la presen-za dei frati minori in Russia. Undialogo che, per essere autenti-co, si sviluppa in cinque direzio-ni: prima di tutto si deve svilup-pare all’interno, fra i membri del-la comunità locale; in secondoluogo è importante il dialogo frala comunità e il proprio Ordine,in modo che l’esperienza dellacomunità coinvolta possa essereconosciuta e condivisa da tuttol’Ordine; in terzo luogo è neces-sario un dialogo con le autorità edirettive centrali ufficiali dellapropria chiesa, attuandone concoerenza i principi: nel nostrocaso i principi del Vaticano II; inquarto luogo, è necessario un dia-logo con i rappresentanti localidella propria chiesa, compren-dendo le loro difficoltà e aiutan-doli a superarle, tendendo versouna sintonia con i principi fon-damentali del Concilio; solo sul-la base di quest’esperienza di dia-logo interno è poi possibile intrat-tenere un dialogo con l’esterno.

Varie sono state le vicen-de della presenza dei frati minoriin Russia a partire dal primo in-contro di un Ministro generale

con il Patriarca di Mosca, quan-do Fra Hermann Schalück, nelgennaio 1993, si è inserito in ter-ritorio ortodosso con il saluto di“Pace e Bene”. Un saluto beneaccolto, perché accompagnatodall’assicurazione di una presen-za francescana caratterizzata pri-ma di tutto dalla condivisionespirituale, con l’impegno di pie-na disponibilità, di rispetto e dicollaborazione con i responsabi-li e i fedeli della chiesa locale. Perconfermare tutto questo, nei gior-ni 21-24 marzo si è ripresentatofra José, accompagnato da FraMiguel Vallecillo, Definitore ge-nerale e Presidente del Servizioper il dialogo, da Fra Jim Edmi-ston, Presidente delle fraternitàdei frati minori presenti in Rus-sia e Kazakistan, da Fra RolandShakals, Parroco della Parrocchiadel S. Cuore a S. Pietroburgo, eda Fra Tecle Vetrali, Segretariodel Servizio per il dialogo del-l’Ordine.

Il dialogo del Ministro haavuto cinque punti di concentra-zione espressi, rispettivamente,negli incontri con il Vescovo cat-tolico locale, Mons. ThadeuszKondruziewicz, con il Nunziopontificio Mons. Antonio Men-nini, con il Patriarca Alessio II,con il Presidente del Dipartimen-to per gli affari esteri del Patriar-

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cato di Mosca il Metropolita Ci-rillo di Smolensk e con i rappre-sentanti dei frati locali.Con il Vescovo romano cattoli-co Mons. Thadeusz Kondru-ziewicz

Per un cattolico non cipuò essere un dialogo ecumenicoal di fuori del dialogo con la chie-sa cattolica locale. Per questo èsignificativo che Fra José apra isuoi colloqui con un incontro conil Vescovo cattolico della chiesalocale. Egli illustra lo spirito dellapresenza dei frati minori nell’am-bito della diocesi di Mosca e S.Pietroburgo e lo scopo del suoviaggio: confermare e rafforzarei vincoli di comunione con lachiesa cattolica e con la chiesa or-todossa presenti in Russia. L’am-bito di comunione privilegiatodai frati minori è quello dellacondivisione della propria espe-rienza spirituale, in modo parti-colare curando un rapporto fra-terno con i monaci ortodossi.

La cordiale accoglienzaofferta dall’Arcivescovo è stataarricchita da preziose e concreteillustrazioni sulla situazione ecu-menica locale: i rapporti con ilPatriarcato sono migliorati, alme-no ufficialmente ed esternamen-te; il Metropolita Ilarion, rappre-sentante della Chiesa ortodossarussa a Vienna, vede possibile eauspicabile un’ “alleanza strate-gica” fra la chiesa ortodossa equella cattolica contro i fenome-ni del materialismo, della seco-larizzazione …; la commissionecattolica – ortodossa per esami-nare i casi di proclamato prose-litismo funziona abbastanza be-ne: ci sono meno lamentele, le-gate per lo più ad alcune attivitàdella Caritas; attualmente laChiesa ortodossa ha gravi proble-mi nei rapporti con i musulmani,in seguito alla pubblicazione diun libro che diffonde discredito

nei confronti dell’islam; la partemusulmana ha risposto con unlibro analogo contro l’Ortodos-sia e soprattutto preannunciandol’uscita dal Comitato delle reli-gioni riconosciute come tradizio-nali in Russia; la situazione si èacuita in seguito alla presentazio-ne della legge sull’insegnamen-to della religione ortodossa nellescuole. Buoni sono i rapporti siaufficiali che personali dei catto-lici con i musulmani (fenomenonon raro fra le minoranze). IlMufti di Mosca sta pensando diinviare suo figlio a studiare inqualche centro che gli permettadi conoscere la teologia cristianae cattolica. Dopo uno scambio in-formale di pareri, l’Arcivescovosi ripromette di mettersi in con-tatto con l’Istituto ecumenico diVenezia, nel caso che il Mufti ri-torni sull’argomento.

L’Arcivescovo chiedeinformazioni sulla situazione nel-l’Europa occidentale riguardo aiproblemi dell’insegnamento del-la religione e del rapporto conl’islam, soprattutto dopo le recen-ti dichiarazioni dei CardinaliMartino e Ruini riguardo all’in-segnamento del Corano nellescuole italiane.

Concluso lo scambio diinformazioni, Fra José offre al-l’Arcivescovo i tre sussidi per laformazione al dialogo che il Ser-vizio per il dialogo mette a dispo-sizione di tutti i frati come stru-mento di sensibilizzazione a unadelle dimensioni fondamentalidella spiritualità francescana.Con il Nunzio pontificio Mons.Antonio Mennini

Il Nunzio a Mosca,Mons. Antonio Mennini coglietutti di sorpresa. Egli prende su-bito la parola, non solo per dareil benvenuto, ma soprattutto percompiacersi ed esprimere apprez-zamento per l’iniziativa di dialo-

go intrapresa dal Ministro gene-rale. La sorpresa è legata soprat-tutto alla sintonia che emerge frale originarie linee direttive dellapresenza dei frati minori in Rus-sia e le parole del Nunzio. Sor-prendono soprattutto alcuneaccentuazioni che difficilmente siriscontrano in ambienti ufficialie diplomatici: l’importanza del-la testimonianza dei martiri, cheperò non va sfruttata dai sopravis-suti come bandiera per la riven-dicazione di prestigio o superio-rità ecclesiale o spirituale: tutti imartiri hanno dato la vita per lastessa causa; non lasciarsi abba-gliare dal proclamato principiodella reciprocità, che vale fra en-tità che si riconoscono nei mede-simi principi e fondamenti; il dia-logo cristiano parte da un profon-do sentimento di grande amici-zia; la presenza in queste terredeve essere animata da un gran-de amore per tutta la gente, nonsolo del proprio gruppo; bisognaavere un cuore aperto che sappiascoprire soprattutto la ricchezzaspirituale dell’altro e chiedersiprima di tutto che cosa l’altro cipuò dare; occorre entrare nellarealtà concreta dei problemi de-gli altri e saper comprendere conamore i loro punti deboli; anchein Russia ci sono realtà positivedi dialogo che vanno conosciute,apprezzate e valorizzate comeesempio trainante: a questo pro-posito egli cita l’attività che inostri frati di S. Pietroburgo por-tano avanti in stretta collabora-zione con il sacerdote ortodossoe il pastore luterano.

Di fronte a queste parolerisulta superfluo illustrare lo sco-po della visita e lo spirito dellapresenza dei frati minori in Rus-sia. Non resta che ringraziare ilNunzio per le sue parole di gui-da e incoraggiamento, segnalan-dogli che proprio analoghe con-

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siderazioni hanno ispirato la pri-ma presenza dei frati minori nel-la Russia ortodossa; ne rende te-stimonianza il primo capitolo delsecondo sussidio di formazioneal dialogo che viene offerto alNunzio.

Altra sorpresa è offertadal Vescovo ospitante quando,per poter prolungare il tempo deldialogo, invita a pranzo tutta ladelegazione: un’opportunità peruno scambio di informazioni sul-la vita dell’Ordine e della Chie-sa.Con Sua Santità il PatriarcaAlessio II

Anche se condotto se-condo tutte le norme degli incon-tri ufficiali, con la presenza difotografi e rappresentanti dellastampa, il colloquio con il Patriar-ca Alessio è molto cordiale, con-creto e costruttivo; i veri proble-mi non sono coperti da accorgi-menti diplomatici. Chi ha parte-cipato ad incontri analoghi neitempi passati nota che qualchecosa sta cambiando nell’atteg-giamento del Patriarcato di Mo-sca nei confronti della Chiesacattolica.

Alessio II prende subitola parola e si dimostra informatosulla storia e sulla presenza deisuoi ospiti nell’ambito del suoterritorio pastorale. Da lui sappia-mo che i francescani erano pre-senti a Kiev già nel 1245. Ancheoggi egli è a conoscenza dellapresenza dei frati minori per lacura pastorale dei cattolici latinicondotta senza proselitismo esenza voler portare il cattolicesi-mo agli ortodossi. Per il Patriar-ca è importante che i francescaniseguano le direttive del Papa Be-nedetto XVI che nell’enciclica“Deus Caritas est” afferma che ilservizio sociale non deve essereil motivo della presenza dellachiesa in un territorio, natural-

mente anche in Russia. In ognicaso sarà da evitare ogni formadi proselitismo.

Subito dopo il capo del-la Chiesa ortodossa russa scendenel concreto, indicando moltecose che le due chiese possonofare assieme: in un mondo seco-larizzato e materialista esse pos-sono levare una voce comune neicampi della morale, della fami-glia, della bioetica. Egli è convin-to che una collaborazione in que-sti campi avrebbe successo ed as-sicura di volere fermamente unacollaborazione in questi settori:“il mondo secolarizzato di oggiha bisogno della nostra testimo-nianza”.

Il Patriarca si compiacenel sentire da Fra José che egliintende proseguire il pellegrinag-gio avviato dal suo predecessorenel 1993 e che la linea dei fratiminori è quella tracciata dal Con-cilio Vaticano II che riconosce lechiese cattolica e ortodossa come“chiese sorelle”; particolare sod-disfazione esprime quando ilMinistro generale riconosce laRussia come territorio ortodossoe ribadisce l’impegno dei fratiminori ad astenersi da ogniproselitismo, indirizzando la pro-pria attività all’assistenza pasto-rale delle comunità cattoliche la-tine, in uno spirito di collabora-zione fraterna con la Chiesa or-todossa.

Ma Fra José, alla dispo-nibilità alla piena collaborazionenei campi segnalati dal Patriarcaaggiunge un motivo specifico chelo ha portato a questo incontro: ènoto che la spiritualità e la tradi-zione ortodossa e quella france-scana hanno molti elementi incomune; dopo la prima visita delMinistro generale nel 1993 sononati incontri per condividere e-sperienze spirituali: frati fran-cescani si sono recati a incontra-

re monaci russi nei loro monaste-ri in Russia e monaci ortodossisi sono recati in santuari e con-venti francescani, sempre nel ri-spetto delle diversità. Egli si di-chiara convinto che i francescanihanno molto da ricevere dallaspiritualità ortodossa, come an-che che essi possono offrire qual-che cosa; S. Francesco è un uomoche ha vissuto e predicato lafraternità universale.

Il discorso entra più inprofondità quando il Patriarca ri-corda le sofferenze dei cristianiin Russia negli anni 70 del seco-lo scorso: “agli occidentali è dif-ficile anche solo immaginarequale era la vita della Chiesa or-todossa: tanti martiri, confessorie testimoni, più che nei primi se-coli del cristianesimo; tanta gen-te adesso capisce che senza Dionon si può vivere; bisogna impo-stare la vita del popolo russo insenso cristiano”.

L’incontro si conclude inun’atmosfera di aperta e sincerafraternità, carica di significatospirituale, e anche il consuetoscambio di doni non ha nulla dibanale. Si incomincia con loscambio dei ringraziamenti, chenon rivela nulla di formale. FraJosé ringrazia il Patriarca perl’accoglienza, per le sue parole,per l’apprezzamento e l’incorag-giamento ricevuto e per l’invitoalla collaborazione. Egli ricordache i frati minori, sparsi in 154paesi, stanno pregando per laChiesa russa e per il suo Patriar-ca e per il buon esito del presen-te incontro. Sorprendente e par-ticolarmente gradito il ringrazia-mento del Patriarca per la presen-za dei frati minori in Russia e nelmondo; egli ringrazia pure perl’impegno dichiarato di collabo-rare con la Chiesa ortodossa neisettori da lui indicati, convintoche la voce unanime delle due

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10 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

chiese troverà la gente pronta adascoltare.

Messo al corrente che ladelegazione si accinge a partirein pellegrinaggio alla tomba diSan Sergio, il Patriarca ricordache è un posto dove la gente vada secoli per rafforzarsi spiritual-mente sotto la protezione di SanSergio e augura a tutti noi l’amo-re del santo.

Il primo dono che ci siscambia è l’assicurazione dellapreghiera reciproca, quindi il Pa-triarca offre a Fra José la sua me-daglia e una preziosa icona dellaMadonna del Kazan e agli altrimembri della delegazione un li-bro che illustra la sua attività pa-storale e i suoi viaggi.

All’uscita dall’incontro ifrati si sono guardati nel voltoscambiandosi le prime impressio-ni: i volti erano sereni e sorridentie le parole esprimevano gratitu-dine, speranza e fondata fiducia.

L’incontro con il Patriar-ca Alessio assume significatoanche dalla cornice in cui è statoinserito. La visita alla pinacote-ca di Tretjakov, santuario checustodisce alcune fra le più pre-ziose icone russe, è stata la verapreghiera e canto di lode del mat-tino e il primo momento di incon-tro e di ascolto di tutta una tradi-zione spirituale. Dopo la visitaeravamo nello stato d’animo mi-gliore per incontrare il rappresen-tante ufficiale della chiesa che oraincarna quella tradizione.

Dopo l’incontro con ilPatriarca la delegazione è partitain pellegrinaggio alla tomba di S.Sergio: sia il tempo che il luogohanno favorito momenti di sere-nità e di riflessione, assistendoalla preghiera quaresimale nellachiesa principale. Simpatico èstato l’incontro con una studen-tessa di musica la quale, appenaci ha notato si è accostata a noi,

esprimendo la sua simpatia per ifrancescani che ha conosciuto inTerra Santa. Ha insistito per in-trodurci nella cappella del semi-nario, dove abbiamo potuto gu-stare un’accurata esecuzione del-la tipica salmodia ortodossa. Ciòche ha particolarmente meravi-gliato è stato il saluto sorridentedi monaci, monache e laici, al-cuni dei quali, accostandoci cichiedevano chi fossimo e a qua-le chiesa appartenessimo. Abbia-mo potuto gustare quanto è bellofarsi conoscere attraverso il sor-riso.Con il Metropolita Cirillo diSmolensk, Presidente del Di-partimento dei rapporti conl’estero

Molto più concreto, maugualmente importante e positi-vo, è stato il discorso con IlMetropolita Cirillo di Smolensk,Presidente del Dipartimento deirapporti con l’estero. Egli dimo-stra subito di aver colto il signi-ficato del nostro incontro ricor-dando che i rapporti della Chiesarussa con le congregazioni reli-giose cattoliche risalgono al1969; le delegazioni del Patriar-cato che si recavano in Italia vi-sitavano sempre Assisi. Per lui icontatti con gli Ordini religiosisono stati importanti per i rappor-ti tra le chiese fra gli anni ‘60 egli inizi degli anni ‘80 del secoloscorso; anche oggi egli reputaimportanti i rapporti spirituali,come i pellegrinaggi ai loro e ainostri luoghi santi, poiché i cre-denti e la gente semplice vannoavanti più attraverso il cuore cheattraverso la mente; per tal moti-vo è importante che la gente sem-plice e i monaci si conoscano econdividano le loro esperienzespirituali.

Sono espressioni che FraJosé non può che condividere eaccogliere con entusiasmo: il suo

desiderio e la sua proposta dicondivisione e collaborazione framonaci russi e frati minori nonha bisogno di ulteriori perorazio-ni. Non gli resta che riaffermareche è veramente il cuore quelloche capisce di più e che senza ildialogo del cuore diventa inutileil dialogo dottrinale; per questoè fondamentale il dialogo dellaspiritualità. Ricordando che fuproprio il Metropolita Cirillo ainviare la prima delegazione deimonaci russi in pellegrinaggio aisantuari francescani, egli ribadi-sce che attraverso la mediazionedelle nostre strutture per il dialo-go è nostro desiderio continuaree intensificare la collaborazione;è pure possibile una collaborazio-ne a livello accademico fra le no-stre istituzioni: l’Ordine può re-alizzare questo tipo di collabora-zione attraverso l’Istituto di Stu-di Ecumenici di Venezia. In ognicaso, i monaci russi sono semprei benvenuti ad Assisi e in tutti inostri conventi.

Come responsabile deirapporti con l’estero, il Metropo-lita non può astenersi dal traccia-re un quadro della situazione cir-ca i rapporti con la Chiesa catto-lica. Negli anni ‘60 del secoloscorso i rapporti erano ottimi,mentre problemi sono sorti negliultimi anni; possiamo guarire lenostre ferite e un incontro con ilPapa Benedetto XVI lo fa spera-re: c’è comune volontà di cam-biare la situazione; “la cosa piùimportante per lui e per noi è laconsapevolezza che siamo chie-se sorelle: così si entra nel cuoredel problema”; purtroppo la re-altà concreta è lontana da questaverità.

Con grande sincerità ilMetropolita traccia un duplicequadro enumerando prima le co-se che si devono fare e poi le coseda non fare.

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -11

Pietro Testa, detto il Lucchesino(Lucca 1611 - Roma 1650),

Sacra famiglia con S. Giovannino,penna,

inchiostro ed acquerello bruno,carta giallina.

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12 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

Le cose che dobbiamofare sono: conoscerci, scambiar-ci esperienze spirituali, collabo-rare difendendo i valori cristianiin Europa e nelle istituzioni in-ternazionali di fronte a incom-benti legislazioni che contrasta-no i valori cristiani; le chiese or-todossa e cattolica possono sal-vare l’Europa dalla deriva propo-nendo un’antropologia teologicache hanno in comune. Il Metro-polita registra da parte cattolica,e in particolare nel Papa Bene-detto XVI, una forte volontà dicollaborazione.

Le cose da non fare sono:invadere i territori tradizional-mente legati a una chiesa, orga-nizzando al loro interno strutturedi attrazione e di espansione dialtre tradizioni; “se apparirannofrancescani russi soffrirò molto”,afferma il Metropolita, ammet-tendo che si possano verificarecasi particolari, “ma non può es-sere una strategia quella di apri-re conventi per attirare la gente”;non ci si può appellare alle leggicivili per rivendicare la libertà dicoscienza; certamente ogni per-sona può scegliere liberamente lapropria religione, ma non si puòimpostare una strategia delle con-versioni e nei nostri rapporti ab-biamo bisogno di rispettare le ri-spettive tradizioni; la commissio-ne mista per risolvere i casi so-spetti di proselitismo funziona esi spera di risolvere tutti i casidifficili.

E’ sorprendente consta-tare la corrispondenza fra leaspettative e le proposte delMetropolita Cirillo e quelle di FraJosé: intensificare e sviluppare lareciproca conoscenza e condivi-dere esperienze spirituali fra mo-naci ortodossi e frati minori. Inbase a questo accordo, la segre-teria del Metropolita e quella delServizio per il dialogo si mette-

ranno all’opera per concretizza-re una serie di iniziative che coin-volgano tutti gli interessati a que-sto scambio di doni. Anche que-sto incontro, quindi, si concludeall’insegna della speranza e del-la fiducia, con la prospettiva diun futuro di amicizia e condivi-sione.Con i frati Jim e Roland, rap-presentanti dei frati locali

Ma il viaggio del Mini-stro in Russia non è stato solo unincontro con persone ancora nonconosciute: è stato contempora-neamente una festa di famiglia.Frate Jim Edmiston, Presidentedelle nostre Fraternità in Russiae Kazakistan, e Frate Roland Sc-hakals, Parroco della Parrocchiadel S. Cuore a S. Pietroburgo, so-no stati accanto al Ministro dal-l’arrivo fino alla partenza. La loropresenza ai vari appuntamenti emomenti del viaggio non avevanulla di formale: il Ministro havoluto la loro presenza perché èattraverso i 27 fratelli che vivo-no in quelle regioni che si incar-na concretamente la presenzadell’Ordine. Senza di loro il Mi-nistro non avrebbe potuto svol-gere un vero dialogo, nel sensoaccennato all’inizio. Ciò è statosottolineato dalle parole rivoltedal Ministro al Patriarca Alessio:“la presenza del presidente dellenostre fraternità in Russia è te-stimonianza e garanzia dello spi-rito della nostra presenza”.

Questa fraternità ha avu-to occasione di manifestarsi intante circostanze, quando i fratihanno confidato al loro Ministrole loro aspirazioni, i loro senti-menti e i loro problemi, talvoltain termini molto commoventi,chehanno indotto a una seria ri-flessione tutti i membri della de-legazione. Come rimanere indif-ferenti di fronte ad affermazionicome questa: “noi abbiamo scel-

to la vita francescana e sacerdo-tale quando ciò significavaemarginazione, forse persecuzio-ne o comunque esclusione daogni prospettiva di vita dignito-sa; ringraziando il Signore, ora lasituazione è cambiata”. Per i fra-ti presenti è stata di grande con-forto la promessa del loro Mini-stro che si è impegnato a ritorna-re, forse il prossimo anno, pro-prio per stare in mezzo a loro.Conclusione ... o introduzione?

Il ritorno in Patria delMinistro non conclude un ciclodi iniziative ma riapre un tipo diimpegno che viene rilanciato connuovo vigore. In questa serie diincontri Fra José si è confermatonella sua convinzione sul valoredel dialogo come componentefondamentale dell’identità e del-la spiritualità francescana. Con ilPatriarca Alessio II e con il Me-tropolita Cirillo ha impegnatol’Ordine a sviluppare e approfon-dire i rapporti con la Chiesa or-todossa russa sia nel campo del-la condivisione di esperienze spi-rituali sia in campo accademico,attraverso gli organismi appro-priati. I segretari delle due partisi sono già dati appuntamento perentrare nel concreto delle inizia-tive.

Ma non è solo un accre-scimento delle iniziative comuniche segnerà l’esito positivo diquesti incontri. Fra José ha di-chiarato ad Alessio II che il mon-do francescano era in preghieraper la Chiesa russa e per l’esitodell’incontro; all’interno di que-sto mondo sono da segnalare nu-merosi monasteri di clarisse; nelmomento del commiato il Mini-stro ha rassicurato il Patriarca dicontare sulla preghiera dei frati.E’ tutto un mondo spirituale cheha ripreso vigore. Anche il sacri-ficio iniziale di Fra Finian Mc-Ginn che, appena arrivato all’ae-

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -13

roporto di Mosca ha dovuto su-bito rientrare a Roma per motiviburocratici, accettando la disav-ventura e offrendola al Signorecon serenità, è stato certamenteaccolto da Dio ed ha sicuramen-te contribuito alla felice riuscitadell’incontro. Riuscita veramen-te felice, anche se non si registra-no e probabilmente non si regi-streranno risultati esterni o deci-sioni operative eclatanti. Ma illasciarsi con il cuore più caldo diquando ci si è incontrati, e per dipiù con il comune proposito diproseguire e intensificare i rap-porti, non è piccola cosa. Al di làdei significativi doni che ci si èscambiati, restano le gradite einaspettate parole di commiato diAlessio II: “grazie per quanto fatein Russia e nel mondo”.

Fr. Tecle Vetrali

Per iniziativa dello StudioTeologico interprovinciale S.

Bernardino di Verona si terrà, nelprossimo mese di settembre a Ta-gliata di Cervia. Il tema dell’in-

contro sarà la lettura della Regolae Vita dei Frati Minori; verrà in-

fatti preso in considerazione unparticolare testo non presente nelle

Fonti Francescane: l’expositioquatuor magistrorum superregulam fratrum minorum.Il testo che è del 1241-42,

sarà per la prima volta disponibilenella traduzione italiana di Fr.

Simpliciano Olgiati. L’esposizioneche è stata redatta dai Quattro

Maestri dell’Università di Parigi(Fr. Alessandro d’Hales, Fr. Gio-vanni de la Rochelle, Fr. Roberto

de la Bassee e Fr. Rigaldo), riporta“ciò che con l’ammaestramento

del Signore abbiamo percepito cir-ca il modo di intendere la nostra

Regola ...”

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14 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

Il tema che mi è stato af-fidato, come coordinatore del-l’Area Evangelizzazione dellaCOMPI, “Come inserire la pro-posta del Dialogo nell’evange-lizzazione” mi è sembrato oltre-modo interessante e soprattuttonecessario, prima di tutto per ren-dere più efficace il nostro servi-zio di evangelizzatori, e poi permeglio interagire tra la nostraArea (o come vuole la nuova no-menclatura dell’ Ordine a cui si èadeguata la COMPI) il nostroSegretariato interprovincialedell’Evangelizzazione e la Com-missione per l’ecumenismo e ildialogo.

Divido il mio interventoin tre parti: breve sintesi di ciòche si è fatto come Area Evange-lizzazione in relazione al dialo-go e all’ ecumenismo, l’urgenzadi ricuperare la dimensioneecumenica e di dialogo con l’uo-mo del nostro tempo per renderesempre più incisivo il nostro im-pegno di riempire la terra delVangelo di Cristo, e da ultimoquello che il Segretariato inter-provinciale evangelizzazione del-la COMPI, convocato ad Assisiil 22 febbraio u.s., si è prefissodi realizzare nel triennio 2006-09.Ciò che si è fatto.

L’Area Evangelizzazione

COMPIEcumenismo e Dialogo

Convegno dei Delegati Provinciali perl’Ecumenismo e il Dialogo. Ischia, 16 marzo 2006

della COMPI è nata nel 1999.Formata dai Settori: pastoraleparrocchiale, pastorale sanitaria,Missioni al popolo, Evangelizza-zione missionaria, AssistentiOFS e GIFRA.

I responsabili dei Settoridell’Area si sono trovati più vol-te per preparare il Convegno na-zionale, con scadenza biennale.

Il l° Convegno, tenuto adAssisi (Casa Leonori) dal 18 al22 giugno 2001. Tema: Primaevangelizzazione e profezia fran-cescana. Oltre 100 frati parteci-panti e qualche francescano se-colare, gifrino e catechista. Rela-tori: Mons. Lorenzo Chiarinellivescovo di Viterbo, fr. Ciro Stan-zione. Inoltre un panel su comeincarnare la prima evangeliz-zazione nei settori componentil’Area e infine una giornata riser-vata al lavoro per Settori.

II° Convegno, tenuto adAssisi (Casa Leonori) dal 17 al21 febbraio 2003. Tema: Una fra-ternità che abita il chiostro delmondo. 137 partecipanti. Relato-ri: fr. Damiano Lanzone ofm,l’arcivescovo Mons. GiuseppePittau S.J., Prof. Massimo Cac-ciari. Alle relazioni hanno fattoseguito i lavori di gruppo, i di-battiti assembleari e i lavori perSettore.

III° Convegno, Assisi

(Casa Leonori) dal 20 al 24 giu-gno 2005. Tema: Chiamati a e-vangelizzare il presente. Un cen-tinaio i partecipanti. Relatori:Prof. Orazio Petrosillo (vaticani-sta del Messaggero di Roma),Mons. Giuseppe Zenti vescovo diVittorio Veneto, fr. Giacomo Biniofm. Celebrazioni nei santuarifrancescani, lavori di gruppo, di-battiti e lavori per Settori.

Ora spetta al nuovo Con-siglio del Segretariato Evan-gelizzazione della Compi orga-nizzare il prossimo Convegno nel2007... aggiungendo ai Settorisopracitati anche la Pastoralesantuaristica e i Commissari diTerra Santa.La dimensione ecumenica e ildialogo nell’evangelizzazione.

Il Concilio Vaticano II°ha esortato tutti cattolici a un dia-logo capace di riconoscere, con-servare e far progredire i benispirituali e morali nonché i va-lori socio-culturali presenti pres-so i seguaci di altre religioni alfine di promuovere insieme, pertutti gli uomini, la giustizia so-ciale, i valori morali, la pace ela libertà. Sono frasi forti: dob-biamo aiutare le altre religioninon cristiane a riconoscere, con-servare e far progredire... E’ for-te! Noi stiamo aiutando le altrereligioni a far progredire i loro

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -15

valori? Mai pensato che la nostramissione fosse anche di aiutarele altre religioni! Eppure il Con-cilio Vaticano II° usa questa fra-se.

Non si parla di tolleran-za; molto più positivo, ma di unapartecipazione attiva perché que-sti valori positivi siano preserva-ti. In un mondo in cui i cristianiformano solo circa il 30% dellapopolazione mondiale, s’imponeda sé che noi collaboriamo congli altri per realizzare scopi co-muni. Non possiamo pensaresolo ai due miliardi di cristiani osolo al quel miliardo di cattolici,dobbiamo essere responsabili ditutto il mondo, quindi dobbiamocollaborare con gli altri. Nel con-testo delle divisioni, degli sfrut-tamenti, nei conflitti che le reli-gioni, incluso il cristianesimo,hanno prodotto lungo il corsodella storia, il dialogo cerca di fardispiegare il potenziale unifican-te e liberante di tutte le religionimostrando così la rilevanza del-la religione per il benessere del-l’uomo, per la giustizia e la pacedel mondo.

Dialogo è la parola chePaolo VI usò nella sua prima en-ciclica Ecclesiam suam. Rilegge-re quelle pagine sarebbe moltoimportante perché si vede giàl’orientamento che Paolo VI e isuoi successori, nonché l’attualePontefice, Benedetto XVI, han-no voluto dare alla Chiesa: dia-logo!

La parola dialogo, infat-ti, è la riforma più importantedella vita interna della Chiesa, maanche della vita esterna di evan-gelizzazione. E’ necessario cheentriamo in relazione positivacon i credenti di altre religioniperché essi siano nostri prossimi.Gli elementi comuni delle nostreeredità religiose e della nostrasollecitudine per l’uomo, ci ob-

bligano a stabilire legami semprepiù stretti, basati su valori eticiuniversalmente accettati.

Il dialogo è attività cheha proprie motivazioni, esigenzee dignità. Vorrei essere moltochiaro: non dialoghiamo per faredei convertiti: dialoghiamo, inve-ce, perché rispettiamo la perso-na, che possiede dei valori di cuiabbiamo bisogno noi stessi. Cisaranno tante occasioni per evan-gelizzare, però il primo fine deldialogo non è forzare gli altri apensarla come noi, ma è inveceapertura verso l’altro e scambiodi beni.Ciò che si prefigge di realizza-re.

Stesura di un progetto suscelte operative, con delle lineeguida che permettano di orienta-re in modo concreto e dinamicoil nostro servizio di evangelizza-zione. Pertanto si richiede mag-gior collaborazione e sinergia trai Ministri Provinciali e i Segre-tari di Evangelizzazione. Si au-spica, inoltre, un impegno a livel-lo interprovinciale, come già inatto per le Province del nord Ita-lia, e così pure con il SegretariatoFormazione e Studi e con la

Commissione per l’Ecumenismoe il Dialogo.

E’ in fase di studio equindi di attuazione una Scuoladi evangelizzazione, che dovreb-be essere sostenuta dalla COM-PI, per preparare i frati alle nuo-ve forme di evangelizzazione,senza per questo trascurare e ri-fiutare quelle forme di evangeliz-zazione tipiche e peculiari delnostro Ordine. Perciò è necessa-rio camminare insieme, tra i dueSegretariati e la CommissioneEcumenismo e Dialogo, orienta-ti dalle medesime motivazioni,suffragati da criteri comuni, in-coraggiati e sostenuti da un pro-getto e da un lavoro, capaci direndere più incisiva la nostra pre-senza tra gli uomini a qualunqueetnia o religione appartengano.

Conclusione.Vorrei terminare con due

provocazioni: una ci viene offer-ta da fr. Damiano Lanzone e l’al-tra dal filosofo Massimo Cac-ciari.

Fr. Damiano ci ricordache “il dialogo è la scelta del ter-zo millennio... e che la nostravocazione di francescani è l’uo-mo ecumenico... questa è una

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16 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

ITINERARIO25 luglio: Rimini - Villa Verucchio

26 luglio: giornata di ritiro a Villa Verucchio27 luglio: Villa Verucchio - S. Leo28 luglio: S. Leo - S. Agata Feltria

29 luglio: S. Agata Feltria - Verghereto30 luglio: Verghereto - La Verna

31 luglio: giornata di ritiro a La Verna1 agosto: La Verna - Pieve S. Stefano

2 agosto: Pieve S. Stefano - Assisi3 agosto: sosta ad Assisi4 agosto: ritorno a casa.

La spesa è di 170,00 da versare all’atto di iscrizione.Per informazioni e iscrizioni: Fr. Claudio Canevarolo

Convento S. Croce - Via Convento, 15047827 Villa Verucchio (RN) - Tel. 0541 678417

E-mail: [email protected]

spiritualità, un modo di vivereinserito nel mondo d’oggi”.

Cacciari, rifacendosi allateoria di Herder e dei Romantici,affermava che si dovrebbe “pen-sare in termini generali, univer-sali, ma l’universalità dev’esse-re luogo in cui pienamente si ri-conoscono le differenze etni-che.Non vi è un’etica universale,-omeglio è il prodotto del ricono-scimento reciproco dei diversisoggetti nella loro individualità”.

Dialogo e universalitàrendono più significativa e stimo-lante l’evangelizzazione.

Fra Vittorio Bellé

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -17

Vita della Provincia

IDefinitorio“Betania”

Valmadonna AL2 giugno 2006

* Il Definitorio si incon-tra nel contesto dell’incontro deiDefinitori delle Province OFMdel Nord Italia. L’incontro è alleore 21.00 del 2 giugno.

* Il Definitorio approvaall’unanimità i verbali dell’in-contro del mese di maggio dopoche la Segreteria ha accolto leosservazioni.

* Si verifica l’andamentodei preparativi, soprattutto tec-nici, del Capitolo provincialeormai imminente e si constatache la preparazione è a buonpunto.

* Ci si sofferma sull’an-damento dell’Infermeria provin-ciale e soprattutto sulla situazionedi Fr. Bonifacio Manduchi.

* Il Ministro provincialecomunica al Definitorio che èstato firmato, per essere presenta-to, in Sopraintendenza il progettodi rifacimento dell’impianto di

riscaldamento e dell’impiantoelettrico della chiesa di S.Cataldo in Modena. I lavori sonofinanziati dalla Fondazione dellaCassa di Risparmio di Modena.

* Dopo l’interruzzionedelle ore 23.00 il Definitorioriprende alle ore 09.00 del giornosucessivo, presente Fr. Mario Fa-vretto, Definitore generale.

* Il Definitorio provin-ciale si esprime sulle proposteemerse nell’Assemblea deiDefinitòri: è d’accordo sulla co-stituzione di una commissioneinterprovinciale che abbia ilcompito di studiare la fattibilitàdel progetto di unificazione delleProvince del Nord Italia, indivi-duarne i criteri, i tempi, le verifi-che e le modalità per attuarla; e-sprime parere favorevole a chevenga costituita una casa inter-

provinciale per la formazione deiPostNovizi; si è favorevoli a chenel prossimo anno i Segretariatiper l’Evangelizzazione lavorinoalla stesura della Ratio Evange-lizzationis Interprovinicialis.

* Si prende atto con sod-disfazione che il Collegio dei Mi-nistri ha approvato la Ratio For-mationis comune: il testo passeràora a Roma, in Curia generale,per le necessarie approvazioni.

* I Ministri provinciali siincontreranno il giorno 24 luglioall’Osservanza di Bologna: sol-tanto al termine di quell’incontroverrà stilato il verbale definitivo.

* Il Ministro provincialeringrazia i Definitori al terminedel triennio, per la collaborazionee la piena partecipazione alla so-luzione dei problemi affrontati.

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18 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

IIConvocazionedel Capitolo

provinciale 2006

A tutti i Frati della Pro-vincia di Cristo Re.

Carissimi fratelli, il Si-gnore vi dia pace!

Da pochi giorni ho con-cluso la Visita Canonica, ed il pri-mo dovere fraterno verso tutti voiè quello del ringraziamento.Ovunque l’accoglienza è statavissuta nello spirito di San Fran-cesco, ricca di benevolenza, ca-lore umano, autentica fraternità.Ho voluto condividere innanzitutto con voi e con ogni fraternitàla grazia di essere fratelli nellapreghiera, nella vita fraterna,sforzandomi di conoscere più davicino la storia di ciascuno, i pro-blemi, le attese e le speranze. Inogni fraternità mi sono trovatodavvero a casa mia, fratello tra ifratelli e di questo vi dico il gra-zie più sincero. Anche il Segre-tario di Visita ha colto tutto que-sto ed è unito a me nel dirvi “gra-zie”, insieme ad una lode sinceraal Signore Altissimo per avercifatto questo dono. Ora si apre laseconda fase del nostro cammi-no: la celebrazione del CapitoloProvinciale. Con la presente

CONVOCO IL CAPITOLOPROVINCIALE,

che, come già comunicato in di-verse occasioni, si terrà dal 25giugno all’8 luglio a Bedoniapresso la Casa “San Marco”, giàSeminario Vescovile. Tutti icapitolari sono pregati di giunge-re entro le ore 19,00 del 25. Ildefinitorio si riunirà il 25 giugnoalle ore 17,30 per la sessione pre-liminare.

Ricordo ai convocati ildiritto e il dovere di parteciparea tutto il Capitolo. Se vi fosse

qualche grave impedimento, essodeve esser notificato per iscrittoal Presidente del Capitolo a cuicompete la valutazione e la deci-sione.

Il giorno 26 giugno, in o-gni fraternità, si celebri, possibil-mente in forma comunitaria, lamessa votiva dello Spirito Santoper il buon esito del Capitolostesso.

Disponiamoci a questoevento di grazia con il cuore aper-to ai doni dello Spirito, disponi-bili al discernimento sincero e di-sinteressato tutto proteso al benedella Provincia, al di là degli in-teressi personali e proiettati ver-so il futuro, per un salto di quali-tà della nostra vita di frati minorinell’oggi della Chiesa e della sto-ria, radicati nella splendida tra-dizione francescana di questaProvincia che ha formato schie-re di autentici frati minori chefino ad oggi la incarnano con gio-ia e fedeltà.

Il Signore vi dia pace!

Fr. Fiorenzo LocatelliPresidente del Capitolo

La Verna, 8 maggio 2006

ELENCO ALFABETICODEI VOCALI

1. Ballati Fr. Secondo2. Barigazzi Fr. Giuseppe3. Bartolini Fr. Bruno4. Benfenati Fr. Paolo5. Boni Fr. Remigio6. Casamenti Fr. Silvestro7. Ferrari Fr. Giuseppe8. Galesini Fr. Mauro9. Gianaroli Fr. Onofrio10. Grossi Fr. Andrea Nico11. Johnson Fr. Elvis12. Manduchi Fr. Bonifacio13. Marchesi Fr. Francesco14. Menegatti Fr. Valentino15. Monfardini Bruno16. Montorsi Fr. Giambattista17. Pazzini Fr. Gloriano18. Pini Fr. Sandro19. Piazza Maurizio20. Ravaglia Fr. Guido21. Rossi Fr. Berardo22. Schiavetta Fr. Vittorio23. Soracchi Fr. Gilberto24. Vignali Fr. Angelo25. Zanotti Fr. Marco

Claudio Fr. Quagliaroli 7 luglioElia Fr. Facchini 8 luglioBenedetto Fr. Dalmastri 11 luglioEnrico Fr. Zini 13 luglioBonaventura Fr. Pini 15 luglioCelestino Fr. Baldi 27 luglio

Onomastici Luglio

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -19

Note di Cronaca

ILe Grazie:

un santuarioche catechizza

Il Card. Ratzinger, il 20marzo 2006, pochi giorni primadi essere eletto Papa, nella intro-duzione al “Catechismo dellaChiesa cattolica. Compendio”,scriveva: “Gli artisti di ogni tem-po hanno offerto alla contempla-zione e allo stupore dei fedeli ifatti salienti del mistero della sal-vezza, presentandoli nello splen-dore del colore e nella perfezio-ne della bellezza. È un indizioquesto di come oggi più che mai,nella civiltà dell’immagine, l’im-magine sacra possa esprimeremolto di più della stessa parola,dal momento che è oltremodoefficace il suo dinamismo di co-municazione e di trasmissionedel messaggio evangelico”.La bibbia dei poveri

Basta sfogliare il testoper accorgersi di quanto sianovere queste parole: nel catechi-smo appaiano illustrazioni peraiutare l’insegnamento. Non bi-sogna però dimenticare che giàGregorio VII (Papa dal 1073 al1085), scrivendo al vescovo diMarsiglia, sottolineò il ruolo cheavevano le immagini presenti

nelle chiese come Bibbia per gliilletterati, i quali, non sapendo onon potendo leggere i testi sacri,attraverso le immagini potevanoessere istruiti sulla vita dei santie sulle cose ultime. Si incomin-ciò allora a parlare della “Bibbiadei poveri”.

In realtà da sempre la li-turgia, in tutte le sue manifesta-zioni, fu permeata dall’arte. Que-sto apparve in modo straordina-rio quando la lingua latina non fupiù lingua parlata, ma continuòad essere la lingua della liturgia.Abbiamo prima di tutto i grandicicli presentati col mosaico; ab-biamo poi le sculture e infine l’ar-te pittorica che, pur assolvendoad una funzione decorativa, as-sumeva nelle varie epoche anchefinalità catechetiche.

Le cattedrali medievalidivennero come una Bibbia inpietra, scritta per fedeli che po-tevano comprendere solo il lin-guaggio delle immagini. Le va-ste pareti delle chiese divennerograndi pagine illustrate ad affre-sco. Per questo, nonostantel’ignoranza delle lingue, assistia-mo alla esperienza di innumere-voli pellegrini che percorrevanol’Europa per raggiungere i gran-di santuari; non sapevano legge-re, ma per loro sulle pareti dellecattedrali veniva dipinta la Bib-

bia.Il santuario delle Gra-

zie un santuario che parlaA Rimini abbiamo anco-

ra due esempi molto significati-vi: la chiesa d S. Agostino e ilsantuario delle Grazie.

Per quanto riguarda que-sto ultimo, durante i restauri del1999, con felice sorpresa, è statoscoperto che la navata di sinistraove è venerata l’antica immagi-ne dell’Annunziata, era comple-tamente affrescata, anche se, pervarie ragioni (aria salmastra, ter-remoti, bombardamenti durantela guerra del 1940 - 1945), alcu-ni affreschi sono andati irrime-diabilmente perduti. Erano affre-scati i pilastri della parete sini-stra, come risulta dalla scopertadi angeli che prima non si vede-vano perché la pittura venivaconclusa con la didascalia dellescene dei singoli grandi affreschi.Era affrescata la controfacciata,come appare dall’affresco sco-perto, appena entrati, sulla destrae come si può vedere in una vec-chia foto nella quale appaionosegni di affreschi nella parte op-posta; era affrescata la parete at-torno all’arco trionfale come si èpotuto scoprire in quei restauri;era certamente affrescata anchela parete di destra, prima che lachiesa antica venisse in parte ri-

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costruita in seguito al terremotodel 1786, e gli archi che collega-no le due chiese fossero alzati eprobabilmente allargati. Dallacronaca del santuario risulta chenel 1600 fu affrescata anche laprimitiva chiesa, quella di destra;questi affreschi sono stati distruttiin parte dal terremoto del 1786 ein parte dall’uomo quando quel-la navata fu ricostruita in stile ba-rocco.

Tenendo presente la“Bibbia dei poveri”, per prepa-rarci alla celebrazione dell’Annosanto, lo abbiamo restaurato, per-ché potesse essere colta con mag-giore facilità la sua catechesi equando abbiamo preparato il vo-lume che illustrava i restauri, ab-biamo sentito la necessità di de-dicare un capitolo proprio alla suacatechesi; la stessa cosa abbiamofatto quando abbiamo preparatouna guida più agile.

Omaggi catecheticiQuattro anni fa nel no-

stro Santuario durante il mese dimaggio abbiamo iniziato una se-rie di omaggi che sono continua-ti negli anni seguenti con la col-laborazione delle parrocchie di S.Fortunato, del Crocifisso, dellaRiconciliazione e di S. Gauden-zio. Nel susseguirsi degli anniabbiamo meditato su “Le figuredi Maria nel vecchio Testamen-to”, su “Maria nel Vangelo di Lu-ca”, su “Maria madre di Dio nelmistero di Cristo e della chiesa”.

Il desiderio di tanti ci haspinti a continuare anche que-st’anno e siccome il nostro San-tuario, come abbiamo visto, èmolto ricco di arte, sollecitati daCard. Ratzinger, abbiamo pensa-to di dedicare gli omaggi al tema“Il Santuario delle Grazie un San-tuario che catechizza”.

La parrocchia di S. For-tunato il 5 maggio con la colla-borazione del coro “Beata Gens”

diretto da Oscar Chiodini ha il-lustrato il tema “La storia dellasalvezza”; il 12 maggio la parroc-chia della Riconciliazione con ilCoro “Jubilate Deo” diretto daIlario Muro il tema “Maria nellastoria della salvezza”; il 16 mag-gio la parrocchia di S. Guadenzocon il coro “S. Gaudenzo” ci haaiutati con la meditazione sultema: “La chiesa nella storia del-la salvezza”; il 26 maggio la par-

rocchia del Crocifisso con il coro“Carla Mori” ha approfondito iltema “Noi e la storia della sal-vezza”.

I canti sono stati accom-pagnati dalla proiezione di dia-positive che presentavano le ope-re d’arte del santuario, illustran-do i vari temi.

Fr. Giambattista MontorsiRettore

“O santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatorenostro”: così san Francesco incomincia la sua riscrittura del Padre nostro.Attorno alla parola “Padre” disegna una corona di attributi, tutti ispiratoridi fiducia e di conforto. In quanto parola di Dio, il Padre nostro è unapreghiera rivelatrice. Dichiara chi è Dio per Gesù e per noi, chi è Gesù echi siamo noi per il Padre. Da essa scaturisce una nuova luce che illuminail volto di Dio, dell’uomo e dell’intero creato”. Fr. Carlo Dallari ha pubbli-cato con le Edizioni Dehoniane una rilettura della parafrasi al Padre No-stro di S. Francesco.Il presente lavoro diFr. Carlo si aggiun-ge ad una serie dipubblicazioni fattenegli anni recentisempre presso leDehoniane. Presso leEDB, infatti, ha pub-blicato “Quando diciDio”. “Il cristianotra fede e idolatria”(2004) e ha curato latraduzione delle ope-re di O. LE GEN-DRE: “Le mascheredi dio” (2001); “Ilrischio” di Dio (20-02); “Nella casa delPadre mio” (2004).

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -21

II1456-2006:centenario

del ritorno diS. Caterinaa Bologna

Caterina: 550 anni aBologna; 22 Luglio 1456 – 22Luglio 2006

Accolta come una baro-nessa del Regno, accompagnatada una brigata di 17 compagne,suor Caterina Vigri giunse da Fer-rara a Bologna quale Badessa delnuovo Monastero da fondare inVia tagliapietre come “CorpusDomini”, il 22 Luglio 1456.

D’altro canto lei non sisentiva da meno anche se avevaricalcitrato non poco nell’accet-tare la indesiderata deliberazio-ne dei superiori di mandarla nel-la sua città natale sradicandoladalla adottiva Ferrara per questocompito delicato e grande.

Il fattoFurono accompagnate

fino a Corticella da un corteo dinobili ferraresi tra i quali emer-geva la marchesa Margherita, finquando subentrò la rappresentan-za bolognese. Quindi “le suore ele gentil donne bolognesi entra-rono a Bologna sopra cinque car-rette, tutti gli altri a cavallo. Poinei pressi della città vennero loroincontro l’Eccellentissimo Cardi-nale, il Legato e il vescovo contutta la nobiltà. Giunti allacontrada Galliera, tutte le com-pagnie spirituali e secolari vesti-ti con belle livree, fanciulli ragaz-zi vergini con corone di fiori incapo e gigli in mano” ( Vita..inpittura).

Caterina che era ben di-sposta, anzi decisamente propen-sa, a rinunciare alle manifestazio-ni di gloria transitorie e monda-

ne, era anche propensa e convin-ta ad accettare la stima e la buo-na fama “coram Deo et homini-bus” della sua alta dignità e po-sizione socialmente eminente di“sposa di Cristo” mentre suorLeonarda l’aveva presentatacome “un’altra santa Chiara”.

I bolognesi, dai gusti dif-ficili e raffinati, si accorsero su-bito di aver a che fare con unadonna di eccezionale valore: “Oche aspetto degnissimo, o chenotabile e gratiosa donna, o cheparlare dulcissimo e spirituale”(Illuminata.)

L’azioneGli Osservanti, i frati

dell’Osservanza, che fra pocoavrebbero rinnovato anche il“credito bancario” con la Fonda-zione del Monte (1473), stavanolievitando cristianamente il fer-mento umanistico ancor fluido;Caterina si mise al loro fiancocon dolcezza intelligenza e deter-minazione. Per la città di Bolo-gna dopo la illuminata epacificatrice Legazione (1450-1455) del cardinale Bessarione el’affermarsi del più o meno gra-dito dominio dei Bentivoglio sistava avviando con tutta l’Italia,dopo la pace di Lodi, un buonperiodo di pace e florido splen-dore anche con il rifiorire dellaantica università che vedrà l’in-segnamento di Codro e Beroaldo.

Il polo femminile dell’u-manesimo bolognese, che nonmancherà di far sentire la sua in-fluenza su larga parte d’Italia,porta impresso la personalità del-la nuova badessa del Corpus Do-mini, la quale ha insegnato che èpossibile vivere nella verità enella bellezza, nella gioia e nellasperanza.

Da allora senza soluzio-ne di continuità, per 550 anni,Ella rimane parte integrante del-la storia civile e religiosa della

città; come con il suo complessoarchitettonico imponente delCorpus Domini è un angolo me-morabile del panorama urbanisti-co da cui non si può prescindere.

Nel suo “librizolo”, “Lesette armi per la battaglia”, alquale ha lavorato per quasivent’anni, e il cui autografo re-sta patrimonio preziosissimo del-le clarisse, dimostra di essersiimpadronita dell’arte di com-prendere l’anima femminile,umana e cristiana, nelle sue aspi-razioni e passioni più autentichee di possedere anche i mezzi persoddisfarle senza delusioni oattenuazioni, saldando dall’inter-no la frattura tra l’invisibile e ilvisibile. L’invenzione di Caterina- che è poi quella di Chiara - eraquella di offrire alle giovani don-ne “speciali condizioni” per ren-dere accessibile la realizzazionedei loro sogni regolando il cuoretroppo spesso tenuto allo statobrado o in ipocrita cattività.

La memoriaSapeva di non essere una

evasione ma una sicurezza, congrande fatica ma anche con gio-ia; infatti da quel 22 Luglio 1456,le clarisse sono presenti in ViaTagliapietre per invitare “Ciasca-duno amante che ama lo Signo-re” a venire “a la danza cantandod’amore” (Le Armi) e i bologne-si andavano spesso a visitarla,come ancor oggi, riportando lagioia e lo stupore dei primi gior-ni dopo l’arrivo e ad essi ha la-sciato il suo corpo integro, inse-polto e incorrotto.

Tanto era l’alta coscien-za umana e sociale che aveva dise e delle sue consorelle cheavrebbe voluto fare di ogni suo-ra una santa, e di ogni donna unasuora, come faceva (per gioco,diciamo noi!) con la giovanissi-ma e bella Ginevra, vanitosa efatale sposa del quasi signore di

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Bologna Sante Bentivoglio, allaquale poneva indosso “una suahonesta”, e poi le diceva con af-fabilità: “Oh quanto sta bene lamia colombina” (Arienti).

Non finì con una cenaquella sera e con menù a base,allora sicuramente, di piatti medioevali, come sarebbe successoai nostri giorni, ma con un pro-fondo raccolto silenzio e una pre-ghiera. Infatti la grande santabadessa bolognese, che si sape-va patrona della sua città, riunìle sue figliole e compagne in coro(provvisorio!) e subito insegnòloro a tenere le braccia alzate e apregare, prendendo sotto la loroprotezione “tutta la città di Bolo-gna e i suoi devoti cittadini”(Grassetti).

È consolidata e intelli-gente tradizione civile e religio-sa festeggiare o ricordare i gior-ni determinanti che hanno segna-to profondamente la storia dellacittà. Eppure non ci sarà nessunamanifestazione per il 550° dellasua prima e definitiva venuta aBologna, né da parte civile né daparte ecclesiale, movimenti laiciod ecclesiali che siano. Sembraquasi che i bolognesi si sianostancati della loro Santa, speria-mo che non siano le clarisse astancarsi di Bologna.

Bologna è diventata perla Santa quella meravigliosa Se-dia che le fu mostrata in visionee a questa città è unito il suo de-stino “sarà detta da Bologna” (Il-luminata). Suo giusto feudo dun-que conquistato per l’eleganza, lamoderazione, l’intelligenza,l’umiltà e il vero servizio: cate-gorie evangeliche e francescaneche restano nel tempo. Se oggidice meno degli anni passati nonè perché sia venuto meno lafecondità del suo lievito femmi-nile di rigore intellettuale e soli-da grazia, ma per un triste

indifferentismo che mortifical’interesse a sciogliere lo scontrotra la verità soggettiva e la veritàumana di Cristo, Signore e Mae-stro. Sembra quasi che i bologne-si si siano stncati della loro San-ta, speriamo che non siano leclarisse a stancarsi di Bologna.

Fr. Gilberto Aquini

Giulio Morina, XVI sec.S. Caterina indossa l’abito

francescano secondo la regola diS. Chiara di Assisi, Museo della

Santa, Bologna

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -23

IIIXXV Edizionedelle Giornate

dell’Osservanza

“Dai Monti di Pietà almicrocredito oggi”, Osservan-za (BO), 13 – 14 Maggio 2006

Da 25 anni salgono al-l’Osservanza amministratori, stu-diosi, politici e uomini di culturaper celebrare le “Giornate del-l’Osservanza”, occasioni che sisono imposte all’attenzione cit-tadina e nazionale, grazie allacollaborazione dell’Universitàdegli Studi, del Comune e dellaFondazione del Monte di Bolo-gna e Ravenna.

Da temi di figure signi-ficative di santi francescani, par-ticolarmente legati al conventodell’Osservanza, si è passati atrattare di storia dell’Europa e delMediterraneo, di spiritualità, edialogo fra le culture.

Il profilo è sempre statodi straordinaria qualità, con per-sonaggi che vanno da RomanoProdi a Massimo Cacciari, Fran-co Cardini, ospiti abituali, ecc.Quest’anno le “Giornate” sonostate dedicate a un tema storico,significativo per l’Osservanza:“Dai Monti di Pietà al microcre-dito oggi”. Un argomento com-plesso e attuale. E’ stato esami-nato come dalla fine del medioe-vo in poi, si sia sviluppato unmovimento di sostegno , attraver-so prestiti in denaro, alle catego-rie più fragili della popolazione,permettendo movimenti di capi-tali e l’uscita da cristi economi-che e morali di fasce di indigentio meno poveri, e al tempo stessoci si è avviati verso lo sviluppodel credito moderno. Legati sem-pre all’idea che il “denaro nonproduce denaro”, significava che

ogni forma di credito a interesseera proibita. Ciò bloccava unosviluppo economico e finanzia-rio e artigianale.

Per anni, di solito, si ten-deva ad identificare il protestan-tesimo, di segno calvinista, comela forza spirituale e religiosa cheaveva reso lecito il prestito a in-teresse, sulla base della santifi-cazione di tutte le attività uma-ne.

In realtà prima dei calvi-nisti ci hanno pensato i grandipredicatori dell’Osservanza fran-cescana, a cominciare da SanBernardino da Siena, a renderelecito il prestito a moderato inte-resse.

Tutto ciò dette luogo allacreazione di istituti, i “Monti diPietà”, nei quali si provvedeva aprestare modestissime somme didenaro in cambio di insignificantipegni; questo permetteva alle fa-sce più deboli della popolazionedi risolvere problemi economici.

C’era il problema ebrai-co: gli Osservanti cercavano didistogliere i cristiani dal ricorre-re all’aiuto dei prestatori ebreiche erano banchieri, non sempreavidi come è stato tramandato dauna errata tradizione.

Sviluppo creditizio eantigiudaismo, in certo senso,vanno di pari passo: un proble-ma serio, ma come si sa, la storiaè una realtà complessa.

E’ certo che il decollo e-conomico e finanziario dell’oc-cidente porta il segno dei MinoriOsservanti: un paradosso questose pensiamo quanto S. Francescofosse contrario alla ricchezza enello stesso tempo porta il sigil-lo imbarazzante della nascita diuna progenie da cui ha finito perscaturire un antistorico antisemi-tismo.

Di tutto questo si è par-lato nelle nostre “Giornate”.

Validi e notissimi sonostati i relatori : Stefano Zamagnie Vera Negri Zamagni, studiosinotissimi non solo a Bologna, Or-lando Todisco , Andrea Emiliani,la prof.ssa M. Giuseppina Muz-zarelli, la più attenta studiosa deiMonti di Pietà e il rabbino prof.Alberto Sermoneta.

Sabato le due “Giornate”sono state salutate dagli interve-nuti del Rettore Magnifico prof.Pier Ugo Calzolari, del vice Sin-daco dott.ssa Adriana Scaramuz-zino, del Vice- Prefetto dott. Lui-gi Viana , dal Gen. Di B. Vincen-zo Castellari, Comandante per ilReclutamento e le Forze di Com-plemento Regionale a nome an-che del Capo di Stato Maggioredell’Esercito, del Gen.le di B.Luigi Finelli dell’Arma dei Ca-rabinieri, del Gen.le di B. Barbie-ri della Guardia di Finanza, delSeg. Gen.le della Fondazione delMonte di Bologna e Ravenna ing.Giuseppe Chili e rappresentantidello Stato Maggiore della Dife-sa. Il Ministro Provinciale p. Giu-seppe Ferrari ha salutato autoritàe pubblico a nome della Provin-cia Minoritica.

Seguivano le relazionidella prof.ssa Maria GiuseppinaMuzzarelli. Specificatamente: “IMonti di Pietà ovvero scommet-tere sui poveri meno poveri”, delprof. Franco Cardini: “Solidari-smo e mondo islamico”. S. Ecc.za Mons. Zarri portava il salutodell’Arcivescovo. Dopo un bre-ve intervallo per lo scambio di sa-luti con le Autorità e un eleganterinfresco, seguiva un delicatoconcerto: “Duo di Arpe” con Mo-nica Fioravante e Alessandra Tar-ga. A cena ci si ritrova con Auto-rità relatori e collaboratori.

Domenica 14 Maggio, èstata ancora più densa di relazio-ni con studiosi altamente quali-ficati, notissimi nel mondo del-

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l’economia, arte e pensiero fran-cescano come il filosofo prof. Or-lando Todisco del Seraphicum diRoma e dall’Università di Cas-sino con un tema di respiro fran-cescano: “L’essere come dono: lapastorale francescana del solida-rismo”; la prof.ssa Vera Zamagnidell’Università di Bologna: con“Solidarismo e Casse Rurali”, ilprof. Andrea Emiliani, già soprin-tendente per i Beni Artistici: “Ar-te e Pietà: Credito e le Istituzionidi assistenza”; il prof. StefanoZamagni: “Micorocredito e Mi-crofinanza come strumenti di ci-vilizzazione del mercato”; con-cludeva il rabbino prof. AlbertoSermoneta con “La filantropiadell’Ebraismo”. Un ricco vind’honneur raccoglieva tutti nelchiostro per i saluti, i commentie gli arrivederci.

La 25 ed. delle “Giorna-te dell’Osservanza si chiudevaalle ore 21,00 con un grandioso“Concerto” con l’orchestra daCamera di Parma, nel 250° anni-versario di W.A. Mozart.

L’eco delle “Giornate” èstato ampiamente sottolineatadalla stampa e dalle Autorità re-ligiose e civili. Ha scritto il no-stro Card. Carlo Caffarra: Le“Giornate dell’Osservanza” siinseriscono nell’urgenza dell’an-nuncio e impegno culturale delVangelo come uno dei momentidi riflessione alta e consapevolenel dibattito culturale contempo-raneo”; per il Capo dello Stato“alto è il valore scientifico e cul-turale per i temi trattati”, per ilPresidente della Regione dott.Vasco Errani; “il tema scelto, at-tuale e ricco di implicazioni eti-che e sociali oltre che economi-che, è occasione di rigorosa edapprofondita riflessione”.

Rimane l’orgoglio di a-ver offerto venticinque anni diattività che Bologna ha sempre

accolto favorevolmente. “Bolo-gna è legata all’Osservanza da unpercorso pedonale simbolico”,disse 25 anni fa il sindaco prof.Renato Zangheri, in occasionedella 1° ed. di queste Giornate.

Fr. Onofrio Gianaroli

Fr. Pietro Rossi ha datoalle stampe i suoi appunti di viag-

gio raccolti durante il pellegrinag-gio tenutosi in Terra Santa nella

settimana di Pasqua del 2005; erail pellegrinaggio dei Guardiani e

del Governo della Provincia.

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -25

Abbiamo vissuto

MAGGIO 2006

* Venerdì 5 e sabato 6 aBaccanello incontro dei Consiglidei Segretari FeS delle Provincedel Nord.

* Il giorno 6 all’Osservan-za di Bologna giornata degli exalievi.

* Nei giorni 9-11 Capito-lo nella Fraternità delle Clarissedi Ferrara.

* Mercoledì 10 il Ministrogenerale inaugura la ristruttura-zione della Curia Generale.

* Giovedì 11 alle ore 21.30al Policlinico S. Orsola di Bolo-gna muore Fr. Rino Luppi.

* Domenica 14 Assembleadell’OFS regionale presso i localidello Studio Teologico.

* Nei giorni 14-20 maggioa Loreto incontro delle Madripresidenti delle Federazioni OSCd’Italia.

* Nella mattinata del gior-no 15 a Fiorenzuola funerale diFr. Rino Luppi.

* Il giorno 16 all’Osser-vanza di Bologna incontro Under7.

* Nella mattinata di mar-tedì 16 muore in Infermeria pro-vinciale Fr. Agnello Locatelli.

* Nei giorni 18-20 a Forli-

mpopoli incontro Under 40.

* Nel pomeriggio di gio-vedì 18 a S. Maria di Campagnain Piacenza funerale di Fr. Agnel-lo Locatelli.

* Dal 19 al 28 Fr. AdrianoGaruti è in Polonia per alcuni in-contri in preparazione della visi-ta del Papa.

* Nel pomeriggio di vener-dì 19 Assemblea dello StudioTeologico.

* Lunedì 22 inizia ad Assi-si l’incontro dei Novizi OFMd’Italia, terminerà il 26.

* Il giorno 26 terminano lelezioni allo Studio Teologico.

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26 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna

* Lunedì 29 inizio dellasezione estiva degli esami pres-so lo Studio Teologico.

* Martedì 30 nella matti-nata a S. Antonio di Bologna in-contro del Consiglio del Segre-tario provinciale FeS.

* Nel pomeriggio del gior-no 30 incontro del Consiglio delDirettore dello Studio Teologico.

GIUGNO 2006

* Dal 1 al 3 giugno in ValMadonna di Alessandria incon-tro dei Definitori delle Provincedel Nord Italia.

* Dal 1 al 4 giugno ad As-sisi, Casa Leonori, incontro deiModeratori provinciali di Giusti-zia e Pace.

* Il giorno 2 nel contestodell’incontro dei Definitori delNord incontro del Definitorioprovinciale.

ESERCIZI SPIRITUALI2006

Dal 26 al 30 giugno a Rho (MI)Il Libro di Giobbe

d. Luca Magginghi eSr. Nuria Calduch-Benages

Tel. 02 932080

Dal 3 al 14 luglio 2006Esperienza ecumenica:

In Grecia per incontrare i fratelli ortodossiFra Tecle Vetrali

tel+fax: 041.5281548; cell. 3482218365

Dal 21 al 26 agosto a RomaLa lettera agli Ebrei

Don F. Manzi e Don G. CortiTel. 02 932080

Monastero delle Clarisse di FerraraNuovo governo della FraternitàBadessa: Sr. Maria Paola BentiniVicaria: Sr. Consolata Ferrari

1a Discreta: Sr. Cristiana Volpini2a Discreta: Sr. Chiara Donetti

3a Discreta: Sr. Benedetta Scoccati

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Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario -27

I nostri fratelli defunti

Fr. Rino Luppi

A tutti i fratelli e allesorelle della Provincia

Alle ore 21,30 circa delgiorno 11 maggio, giovedì, pres-so l’Ospedale S. Orsola, è mortoFr. Rino Luppi, aveva 90 anni dietà e da 35 anni condivideva lavita della Fraternità provinciale.

Fr. Rino era nato il 16settembre 1915 a Finale Emilia(MO), a 55 anni, condivide la vitafraterna nel convento di Miran-dola come Terziario francescano.

Per 24 anni Fr. Rinosvolge il suo servizio come sa-grestano e questuante presso laFraternità di Mirandola e nel1994 viene trasferito a Fioren-zuola dove si dedica alla cura

Quando nel 1994 i supe-riori ritirarono la presenza dei fra-ti minori dalla bella chiesa di S.Francesco in Mirandola, ritengoche fr. Rino ne abbia sofferto ab-bastanza. Era la sua zona di na-scita, degli anni giovanili, e poidi vita da terziario francescano,vestito da frate.

In quegli anni ho potutoconoscere i suoi parenti più stret-ti, presso i quali lo accompagna-vo. Gli feci conoscere anche imiei fratelli di sangue, dei qualiin seguito mi chiedeva spesso.

Nell’anno vissuto insie-me a Fiorenzuola, svolgeva il ser-vizio di sagrestano nella chiesadi S. Francesco, molto frequen-tata da fedeli e da penitenti. Sipotrebbe dire, scherzando, che ne‘confessava’ di più lui che i sa-cerdoti. In quel tempo io visita-vo l’ospedaletto come cappella-no e posso dire che si interessa-va su chi fosse ricoverato dei pa-esani, perché conosceva tutti.

L’ultimo nostro incontroa Fiorenzuola è avvenuto pocopiù di un mese prima della mor-te.

Sono contento di averpotuto partecipare al suo funera-le a Fiorenzuola e presenziare allasua sepoltura a S. Biagio di S.Felice sul Panaro (Mo), assieme

della chiesa e della sagrestia.I funerali si ter-

ranno lunedì 15 maggio presso laChiesa di S. Francesco inFiorenzuola (PC) alle ore 10.00,presieduti dal Ministro provincia-le. La salma sarà tumulata pres-so il cimitero di S. Felice (MO).

Ricordiamo Fr. Rino nel-la preghiera, anche come prescri-vono i nostri Statuti Provinciali.

Fr. Marco ZanottiSegretario provinciale

Bologna, Curia provinciale:12 maggio 2006

RICORDANDO

Ho conosciuto e vissutocon frate Rino per 5 anni aMirandola (1986-1991) e più re-centemente a Fiorenzuola per cir-ca un anno (sett. 2003 – dic.2004). Era un frate che amavaconversare, ed io lo aiutavo in ciò‘stuzzicandolo’ spesso. A Miran-dola si recava alla questua pres-so le famiglie della cittadina e delcircondario e godeva la simpatiadi tutti. Come sagrestano era suoimpegno anche condurre la reci-ta del Rosario con i fedeli, cosa acui teneva molto.

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l’Assistenza degli Scouts. Nel1967 è nominato Guardiano edEconomo presso il Convento diFaenza e nel 1970 è a Bolognacome membro del Centro Pasto-rale vocazionale. Nel 1973 si tra-sferisce a Brisighella per due annie poi a Busseto fino 1979. Per 10anni risiede presso il convento diBorgonovo e nel 1990 è trasferi-to a Mirandola per due anni. Nel1994 è a Piacenza fino all’iniziodel 2005. L’ultimo anno della suavita lo trascorre in Infermeriaprovinciale, aggredito, ormai, daun male incurabile.

I funerali si ter-ranno giovedì 18 maggio pressola Chiesa di S. Maria di Campa-gna in Piacenza alle ore 16.00,presieduti dal Ministro provincia-le. La salma sarà tumulata nel ci-mitero cittadino.

Ricordiamo Padre A-gnello nella preghiera, anche co-me prescrivono i nostri StatutiProvinciali.

Fr. Marco ZanottiSegretario provinciale

Bologna, Curia provinciale:16 maggio 2006

RICORDANDO

Raccontare la vita deglialtri mi pare un chiacchiericcio,che non vorrei fare per un milio-ne, quando in ballo c’è un uomoin carne ed ossa e un uomo, comedire? grandioso (mi si passi l’en-fasi) come P. Agnello. Con lui siè camminato nella vita lunghianni, ragion per cui mi è toccatal’incombenza, che altri hannobenevolmente svicolato, di trac-ciarne questo rapido profilo. P.Agnello, d’altra parte, bergama-sco (un “baggiano” di manzonia-na memoria) roccioso, mai fer-

Fr. Agnello Locatelli

A tutti i fratelli e allesorelle della Provincia

Alle ore 09,00 circa delgiorno 16 maggio, martedì, pres-so l’Infermeria provinciale, èmorto Fr. Agnello Locatelli: ave-va 90 anni di età; 62 di vita reli-giosa; 58 di sacerdozio.

Fr. Agnello era nato il 8gennaio 1916 a Bergamo, a 26anni, nel 1943 intraprende la vitareligiosa con il noviziato a VillaVerucchio, nel 1945 emette laprima professione e prosegue nelcammino formativo con lo stu-dio della Teologia a Borgonovoe a Bologna S. Antonio doveemette la professione perpetua l’8dicembre 1947 e di seguito, sem-pre a Bologna, sarà ordinato sa-cerdote dal Cardinale Nasali Roc-ca nella sua cappella privata il 1febbraio 1948.

Novello sacerdote si de-dica alla predicazione, all’assi-stenza spirituale degli Scouts eall’insegnamento della Religionepresso i conventi di Cortemag-giore, Modena S. Cataldo, Cese-na, Predappio, l’Osservanza diBologna e a Faenza. Nel 1958 ètrasferito presso il Convento diImola per 9 anni dove si dedicasempre alla predicazione e al-

ai suoi parenti ed amici.Caro Rino, abbiti la pace

nella gloria di Dio.

Fr. Bonaventura Pini

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Questo numero del Notiziarioè stato chiuso in Segreteria provinciale il

3 giugno 2006

mo, sicuro nell’imprese e chemeglio meritava il nome di Lupo,ammansito fino alla tenerezzaquand’era ora, ha davvero unavita che, in buona parte, come cela raccontava lui, sia prima di in-dossare il saio, ma anche dopo,sà di realtà romanzesca.

Appena apro il sacco del-le memorie, mi prende meravi-glia che questo Agnello sia com-parso improvvisamente nel 1945,in modo rocambolesco, davantiai frati in refettorio, nel conven-to dell’Osservanza di Bologna, indivisa militare, per indossarel’umile saio francescano.

In quei tempi i frati era-no, dicono oggi, all’antica, e conbuon fiuto, fecero sì, anzi, vistoche c’era in lui un precedentecurriculum salesiano, abbreviaro-no quello istituzionale di teolo-gia, così che l’Agnello, ne siamocerti, meritandoselo, arrivò pre-sto al sacerdozio.

Per qualche tempo si die-de all’insegnamento, ma presto(era un destino) spiccò il volo, eil pulpito fu per anni il suo me-stiere. Meticoloso nel preparar-si, divenne un ardente e ricerca-to predicatore. Poi, con un certocompiacimento, racconterà ditridui, novene, mesi di maggio,

Caterina Vigri, “la Santa di Bo-logna”. (Conviene dire che l’ob-bedienza combina alle volte deibei tiri, se non fosse che il reli-gioso ha professione di tre voti,tra i quali l’obbedienza primeg-gia). Lì il nostro Agnello lavoròparecchi anni, poi, per non farlalunga, passò a Busseto il paesedel Verdi, poi a Borgonovo ValTidone, il paese dei vini, e infinea Piacenza, nello splendido san-tuario da S. Maria di Campagna,dove papa Urbano II nel 1095aveva indetto la prima Crociatae dove P. Agnello resterà fino aquando la malattia lo condurrà avivere l’ultimo tempo della suavita in infermeria a Bologna.

Gli anni di S. Maria diCampagna furono i più belli perP. Agnello. Predicatore, confes-sore, direttore spirituale, impe-gnato nel sistemare la bella bi-blioteca e assistente del manipo-lo di studenti ospiti del nostrocollegio e che frequentavanol’università, sempre attivo, P.Agnello trovava il tempo ancheper i fiori e per la gabbia dei ca-narini.

Davvero un peccato, Si-gnore, che Tu te lo sia preso unfrate tanto felice, per godertelo inparadiso. .

Fr. Paolo Benfenati

esercizi a frati e suore, ecc. ecc.L’eccetera qui è d’obbligo al per-sonaggio, con il quale si finì acomporre (vedi i casi della vita),“un manipolo vocazionale” scel-to dai frati Minori dell’EmiliaRomagna, in una villa (propriouna villa settecentesca, dentro ilverde a piè dei colli in Bologna).

In quei tempi i superioridedicavano quante più energiepotevano al problema delle vo-cazioni e i frati di Siepelunga, percirca un paio d’anni, in tempiduri, diedero il loro meglio .al-l’animazione vocazionale. Do-vendo poi lasciare la villa, il ma-nipolo si spostò nel convento diCristo Re, in un luogo carico distoria e di santità, ricavato nien-te meno che nel monastero di S.

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Appartenere al SignoreDal discorso del S. Padre ai Superiori generali degli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica

Il Signore vuole uomini e donne liberi, non vincolati, capaci di abbandonare tutto per seguirLo e trovare solo inLui il proprio tutto. C’è bisogno di scelte coraggiose, a livello personale e comunitario, che imprimano una nuovadisciplina alla vita delle persone consacrate e le portino a riscoprire la dimensione totalizzante della sequela ChristiAppartenere al Signore vuol dire essere bruciati dal suo amore incandescente, essere trasformati dallo splendoredella sua bellezza: la nostra piccolezza è offerta a Lui quale sacrificio di soave odore, affinché diventi testimonianzadella grandezza della sua presenza per il nostro tempo che tanto ha bisogno di essere inebriato dalla ricchezza dellasua grazia. Appartenere al Signore: ecco la missione degli uomini e delle donne che hanno scelto di seguire Cristocasto, povero e obbediente, affinché il mondo creda e sia salvato. Essere totalmente di Cristo in modo da diventareuna permanente confessione di fede, una inequivocabile proclamazione della verità che rende liberi di fronte allaseduzione dei falsi idoli da cui il mondo è abbagliato. Essere di Cristo significa mantenere sempre ardente nel cuoreuna viva fiamma d’amore, nutrita di continuo dalla ricchezza della fede, non soltanto quando porta con sé la gioiainteriore, ma anche quando è unita alle difficoltà, all’aridità, alla sofferenza. Il nutrimento della vita interiore è lapreghiera, intimo colloquio dell’anima consacrata con lo Sposo divino. Nutrimento ancor più ricco è la quotidianapartecipazione al mistero ineffabile della divina Eucaristia, in cui si rende costantemente presente nella realtà dellasua carne il Cristo risorto. Per appartenere totalmente al Signore le persone consacrate abbracciano uno stile di vitacasto. La verginità consacrata non si può inscrivere nel quadro della logica di questo mondo; è il più “irragionevole”dei paradossi cristiani e non a tutti è dato di comprenderla e di viverla (cfr Mt 19,11-12). Vivere una vita casta vuoldire anche rinunciare al bisogno di apparire, assumere uno stile di vita sobrio e dimesso. I religiosi e le religiosesono chiamati a dimostrarlo anche nella scelta dell’abito, un abito semplice che sia segno della povertà vissuta inunione a Colui che da ricco che era si è fatto povero per farci ricchi con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9). Così, e solocosì, si può seguire senza riserve Cristo crocifisso e povero, immergendosi nel suo mistero e facendo proprie le suescelte di umiltà, di povertà e di mitezza.

ITALIA – A 40 anni dalla Perfectae CaritatisPer celebrare i 40 anni del Decreto conciliare sulla vita religiosa, l’Istituto di Spiritualità francescana della

Pontificia Università Antonianum, in collaborazione con la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e leSocietà di Vita apostolica, ha organizzato una giornata di Studio dal titolo: “Il Decreto Perfectae Caritatis e laFamiglia francescana. Bilancio e prospettive a 40 anni dalla sua promulgazione”. L’iniziativa è inserita nellecelebrazioni in preparazione all’VIII centenario dell’approvazione della Protoregola di san Francesco d’Assisi.All’incontro, che si è svolto nell’Aula S. Antonio della PUA hanno partecipato oltre 200 tra Frati e Suore dellaFamiglia Francescana. Erano presenti i Ministri generali, Fr. José Rodríguez Carballo, OFM e Fr. John Corriveau,OFMcap. I lavori sono stati introdotti dal saluto del Gran Cancelliere dell’Università, Fr. José Rodríguez Carballoe dal Preside dell’Istituto di Spiritualità, Fr. Paolo Martinelli. La giornata è stata presieduta dai Professori VincenzoBattaglia, OFM, Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum, e Alvaro Cacciotti,OFM. Le relazioni hanno aiutato a percorrere il cammino di rinnovamento della vita religiosa interrogando laFamiglia Francescana sul significato e ricezione del decreto conciliare. Il cardinale Franc Rodé, Prefetto del dicasterovaticano per la vita religiosa, nella relazione iniziale, ha illustrato le fasi del rinnovamento quarantennale. Il Prof.Salvatore Abbruzzese, docente di sociologia delle religioni presso l’Università cattolica di Trento, ha illustrato ilcambiamento della vita consacrata attraverso i mutamenti sociali dopo il Vaticano II. Prof. Cesare Vaiani, OFM haevidenziato i nessi tra “sequela Christi” in Francesco di Assisi e contenuto della Perfectae caritatis. Infine Fr. PaoloMartinelli, preside dell’Istituto di Spiritualità, si è soffermato sulla relazione intrinseca tra vita consacrata e misteroecclesiale. Nel pomeriggio Fr. Mario Favretto, OFM, Fr. Zdzislaw Kijas, OFMConv, Fr. Francesco Neri, OFMCap,Fr. Alfredo Federici, TOR e Sr. Carola Thomann, FCJM, sono intervenuti esponendo i passi significativi compiutidai rispettivi istituti in attuazione del decreto conciliare e del cammino ancora da compiere. Fr. Leonard Lehmann,OFMcap, al termine ha proposto una conclusione sintetica della giornata.

GERMANIA – Comitato di animazione di GPICDal 3 al 7 aprile 2006 si è riunito a Francoforte in Germania il Comitato di Animazione GPIC che ha program-

mato il calendario delle attività da svolgere nel prossimo futuro. Per l’area di formazione, sono in cantiere una seriedi sussidi: gli Atti del Congresso GPIC 2006 di Uberlandia; una raccolta dei Documenti dell’Ordine dei FratiMinori sul tema GPIC; le decisioni del Capitolo generale 2003 e le proposte dei Consigli internazionali; e tre

01.06.2006

Vol. XXXVII. Nr. 121

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sussidi specifici sui temi dell’Ecologia, Non-violenza attiva e sugli Esclusi d’oggi. Per l’area “comunicazione”,continuare la diffusione dei testi dei documenti del Congresso GPIC in coordinamento con gli Animatori delleEntità. È stato deciso che sarà riorganizzata la pagina web GPIC. Per l’area del “coordinamento” sono in prepara-zione: l’incontro del Comitato di Animazione GPIC, che si svolgerà a Milano nel prossimo ottobre 2006, il Consi-glio Internazionale 2008 nelle Filippine; la verifica della attuazione delle decisioni sui temi GPIC approvate dalCapitolo generale 2003. Nell’area della collaborazione, i responsabili dell’Ufficio di GPIC della Curia generalesaranno presenti alla preparazione degli incontri continentali (Europa 2007, Africa 2007, America 2007 e Asia2008), insieme ai presidenti GPIC delle conferenze. In collaborazione con Missionszentrale, coordineranno e pro-muoveranno la presenza della famiglia francescana nel “Foro sociale mondiale”, spazio d’incontro di vari gruppi(sociali, religiosi, politici, ecc.) per riflettere su tematiche inerenti il lavoro di GPIC (pace, ecologia, dialogointerreligioso ed ecumenico, acqua, investimenti etici, migranti, HIV/AIDS, non violenza attiva, diritti umani, ecc.)

ITALIA – Incontro dei presidenti delle Conferenze OFMNei giorni 8-10 maggio si è svolto in Curia generale a Roma (Italia) il terzo incontro di questo sessennio del

Ministro e del Definitorio generale con i Presidenti delle Conferenze dei Ministri provinciali. Erano presenti tutti iPresidenti delle 13 Conferenze e della Custodia di Terra Santa. Tra i temi in agenda vi era l’VIII Centenario,introdotto dalla relazione del Ministro generale: “La grazia del nostro Ordine”. I Presidenti hanno condiviso leiniziative intraprese nelle singole Entità dell’Ordine in vista dell’VIII centenario. È stato presentato l’InstrumentumLaboris, programma, regolamento e metodologia del prossimo Capitolo generale straordinario. Il Ministro generaleha poi elencato una serie di Progetti che saranno avviati a breve nell’Ordine. L’Economo generale ha presentatol’aggiornamento delle fasce di contribuzione, e l’economia della Curia generale. Il 10 maggio, alla presenza deiPresidenti, il Ministro generale ha proceduto alla benedizione dei locali istrutturati della Curia. Nell’atrio di ingressoprincipale, sono state scoperte le lapidi che ricordano la costruzione e la ristrutturazione dell’edificio.

ARGENTINA – II Congresso latinoamericano degli Educatori francescaniNell’ambito delle celebrazioni centenarie dell’Ordine dei Frati Minori, dal 25 al 29 aprile 2006, si è svolto a

Cordoba (Argentina), il II Congresso latinoamericano degli Educatori francescani. I Frati Minori hanno sempreavuto una grande tradizione educativa in America Latina con la fondazione di Scuole ed Università. Il tema “Versouna pedagogia dell’incontro” mirava ad approfondire il ruolo dell’educazione come modalità di evangelizzazionefrancescana in rapporto alle sfide attuali. Attraverso le relazioni e i contributi offerti si sono sviluppati tre nuclei ditematiche. 1. I segni dei tempi alla luce della fede e l’evangelizzazione nell’attuale contesto di cambio di epoca. 2.La spiritualità francescana fattore di umanizzazione ed evangelizzazione: la prima evangelizzazione francescana el’educazione, attualità del pensiero francescano e cammino della spiritualità per il XXI secolo. 3. La spiritualitàfrancescana in chiave pedagogica: qualità educativa, il profilo dell’educatore, verso la costruzione di un modellopedagogico francescano e alcune proposte per l’animazione della pastorale educativa. L’assemblea ha deciso dicontinuare la riflessione e la ricerca per chiarire la dimensione evangelizzatrice e l’identità francescana nella propo-sta offerta dalle Istituzioni Educative dei Frati Minori e della Famiglia Francescana. I partecipanti all’incontroerano circa 330 tra Frati Minori, Frati Conventuali, Suore di Congregazioni francescane e docenti di istituzionieducative, Scuole e Università da tutta l’America Latina. Erano presenti i Definitori generali Fr. Luis Cabrera e Fr.Juan Ignazio Muro, i Ministri provinciali dell’Argentina, Perù, due Frati educatori dalla Spagna, il Segretariogenerale per l’Evangelizzazione, Fr. Nestor I. Schwerz e l’Animatore generale per la Pastorale Educativa, Fr. JoaquinArturo Echeverri. Infine dal congresso è venuto il suggerimento di svolgere il prossimo Congresso nel 2008 nellacittà di Cusco in Perù. La proposta sarà esaminata, per l’approvazione dalla prossima assemblea

GUINEA BISSAU - Visita alla Custodia del Definitore generale Invitato dal nuovo Custode Fr. Joao Vicente, dal 7 al 26 Aprile 2006 Fr. Amaral Bernardo Amaral, Definitoregenerale per l’Africa, ha visitato i Frati Minori in Guinea Bissau. La Guinea Bissau è un piccolo Paese dell’AfricaOccidentale, di circa 1.300.000 abitanti, ex colonia portoghese divenuta indipendente nel 1974. L’arrivo dei FratiMinori risale al 1660 ad opera di missionari Francescani portoghesi che, annualmente, percorrevano il territoriofino al Senegal e alla Siera Leone. L’evangelizzazione fu sospesa nel 1834 a causa della soppressione degli OrdiniReligiosi imposta dal regime liberale in Portogallo. Il ritorno dei Francescani portoghesi avvenne nel 1932 e nel1955 giunsero gli italiani della Provincia Veneta: nacquero così due Fondazioni dipendenti dalle rispettive Provin-ce. Il 6 dicembre 2005, il Ministro generale dei Frati Minori ha unificato le Entità missionarie istituendo la Custodiadi S. Francesco in GuineaBissau, dipendente dalla Provincia Veneta. La Custodia di S. Francesco è una giovanerealtà in crescita costituita da 28 Frati professi solenni, 6 professi semplici e 3 novizi che vivono in 8 Fraternità. Deiprofessi solenni, 17 provengono da Italia e Portogallo ed 11 sono nativi. Fin dall’inizio l’attività dei Frati Minori inGuinea-Bissau non si è limitata all’azione missionaria e pastorale, ma è stata coniugata con l’assistenza alle popo-lazioni più bisognose e la promozione umana. Esempio tangibile è l’opera svolta nel centro sanitario di Cumura, unospedale tra i più attrezzati dell’Africa occidentale per la cura dei malati di lebbra. È in allestimento il nuovo

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reparto che accoglierà i malati di AIDS, una tra le maggiori piaghe della Guinea-Bissau è causa di un alto indice dimortalità tra la popolazione. I Frati godono di stima e rispetto da parte di tutti perché hanno sempre condiviso conil popolo la storia di questo paese. Anche durante la drammatica guerra civile (1998-1999), che ha distrutto leinfrastrutture del Paese essi hanno svolto un’opera di mediazione, dialogo e riconciliazione che è stata riconosciutae apprezzata anche dai governanti. Al termine della sua permanenza, Fr. Amaral ha suggerito alcune linee per ilcammino futuro della giovane Entità: un “progetto” della Custodia che coinvolga tutti, nel rispetto delle differenzee per la crescita comune; l’impegno alla formazione di Formatori che possano garantire una solida preparazione deigiovani; la costituzione di Fraternità che seguano uno stile di vita comunitario e la Formazione permanente. Fr.Amaral ha anche sottolineato la necessità che sia avviata una riflessione sulle possibilità di sussistenza dell’Entitàindividuando, per il futuro, forme che ne permettano l’autofinanziamento.

R.D. CONGO – Nasce la Fraternità nazionale dell’OFSDall’8 al 20 maggio, il Consigliere della Presidenza CIOFS Hervé Silva dalle Isole Mauritius, e Fr. Ivan Mati_,

OFM, Assistente generale dell’OFS hanno incontrato le Fraternità OFS nella Repubblica Democratica del Congo.La visita aveva lo scopo di verificare la possibilità di istituire una Fraternità nazionale e di celebrare il primoCapitolo nazionale dei Francescani Secolari. I Visitatori si sono recati in quattro Regioni e, nelle città principali,Kinshasa, Lubumbashi, Kolwesi e Mbujimayi hanno incontrato tanti Francescani secolari, giovani Francescaniinsieme ai loro Assistenti spirituali. Presso la casa delle suore Clarisse di Mbujimayi, dal 16 al 19, si è celebrato ilprimo Capitolo nazionale elettivo. Sono stati giorni di formazione, di verifica e di progettazione per il bene dellaintera Fraternità dell’OFS, considerando anche tutte le difficoltà sociali ed economiche in cui si trova questo grandepaese africano. Il 19 maggio sarà ricordato come una data storica per l’OFS e l’intera Famiglia francescana congoleseperché in quel giorno si è costituita ufficialmente la Fraternità nazionale dell’OFS ed è stato eletto il primo Consi-glio nazionale dell’OFS. Il Ministro nazionale eletto è Honoré Prospère Mulumba di Mbujimayi eletto anche Con-sigliere internazionale. La storia dell’OFS nella Repubblica Democratica del Congo inizia con i primi Francescanisecolari nel 1968. A quasi 40 anni di distanza vi sono 9 Fraternità regionali, 72 Fraternità locali con circa 1300Francescani secolari. L’Assistente nazionale è Fr. Pierre Kabamba, OFM. Anche per la Gioventù Francescana,presente in varie zone del paese, è in corso il processo di organizzazione a livello regionale e nazionale.

ARGENTINA – Scuola interculturale “Cacique Pelayo” Il 2 maggio 2006, nella città di Fontana Chaco (Argentina), è stato celebrato il decennale della Scuola “CaciquePelayo” fondata dai Frati Minori della Provincia di San Miguel. Il progetto di dialogo tra cultura e lingua “com” equella argentina, era nato dall’iniziativa e per l’interessamento di un gruppo di laici francescani e giovani dellaGiFra che frequentavano la comunità di etnia “com” (toba) che risiede nelle zone periferiche della città di Resistencianella regione del Chaco. Oggi, a dieci anni di distanza, la scuola ha un edificio proprio ed è frequentata sia dastudenti di etnia “com” che “creoli”. Essi studiano contemporaneamente la lingua della propria etnia e lo spagnolo.L’insegnamento copre varie fasce di età: dal giardino d’infanzia (5 anni) fino al terzo ciclo dell’istruzione generaledi base (15 anni). Il corpo docente è formato da una équipe di insegnanti, creoli e di etnia “com”, che coprono tuttii livelli di insegnamento. Alla celebrazione era presente l’Animatore per l’Educazione del Segretariato generale perl’Evangelizzazione, Fr. Joaquín Arturo Echeverri, il Ministro provinciale della Provincia di San Miguel, Fr. LuisAntonio Scozzina e tutta la Comunità “com”.

ITALIA – Corso di lingua italiana presso l’AntonianumLa Pontificia Università Antonianum di Roma offre un “corso di lingua e cultura italiana”, coordinato dalla

Segretaria Generale per la Formazione e gli Studi OFM ed organizzato dalla Fraternità Francescana Internazionale“Ven. Fr. Gabriele M. Allegra”. Il Corso si svolge nella sede dell’Università, in Via Merulana 124, dal 28 agostofino al 22 settembre 2006, dal lunedì al venerdì (ore 9,00-12,20), per un totale di 80 ore. I professori, muniti diregolare titolo, sono di madre lingua. Gli studenti saranno distribuiti in piccoli gruppi secondo i livelli di conoscen-za della lingua. Sono previste alcune visite guidate alla Basilica di S. Paolo fuori le Mura, alle Catacombe di Romae ad Assisi, oltre alla partecipazione all’Udienza Generale di Papa Benedetto XVI in Piazza S. Pietro. Alla fine delcorso sarà rilasciato un Attestato di frequenza. Il costo complessivo del Corso è di 400, libri e materiali didatticiinclusi. Per i Frati Minori sarà possibile, prenotando per tempo, risiedere in loco. La quota di vitto e alloggioammonta a 26 al giorno. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: - Segreteria Pontificia Università Antonianum,via Merulana 124 - 00185 Roma (Italia). Tel. +39.06.70373502 - fax +39.06.70373604 - eMail:[email protected]. - Fraternità “Fr. Gabriele Allegra” via Merulana 124 - 00185 Roma (Italia). Tel.+39.06.70373686 - fax. +39.06.70373716 eMail: [email protected].

Piccole/Grandi notizie• Dopo il servizio prestato al Ministro generale, ritornano nelle rispettive Province: Fr. Richard Martignetti

(Immacolata, NY, USA), Guardiano della Curia generale e Fr. Héctor Fernández Cubillos, Vice Segretario gene-rale.

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FRATERNITAS - OFM - RomaDirettore responsabile Gino Concetti - Redattore : Gianfranco Pinto Ostuni

Internet: http://www.ofm.org/fraternitas. Email: [email protected]

• Nel Tempo Forte di maggio, il Definitorio generale ha provveduto alla elezione di Fr. Robert Bahcic (S.Croce, Slovenia) a Guardiano della Curia generale e alla nomina di Fr. Francisco Romero (SS. Pietro e Paolo,Messico) per la Segreteria generale.

• Fr. Moisés Gutiérrez, (Sacro Cuore, USA), è stata nominato Direttore dell’Ufficio per lo sviluppo in Curiagenerale. Fr. David Convertino (SS.mo Nome di Gesù, USA) è il Vice Direttore. Fr. David continuerà a risiederenella sua Provincia.

• In occasione dell’anniversario dei 450 anni dalla morte di S. Giovanni da Capestrano, sono in preparazionealcune iniziative che vogliono ricordare il grande francescano abruzzese. Il 28 ottobre 2006 nella sua città natale,Capestrano (Italia), si terrà una “Giornata celebrativa e di studio”. È prevista una conferenza che presenti lo statoattuale degli studi storici sul Capestrano e la celebrazione eucaristica nella parrocchia di Capestrano, dove sanGiovanni nacque nel 1386. L’incontro è aperto in particolare ai Ministri provinciali delle Entità che, nel corso dellaloro storia, hanno avuto a che fare con l’attività di san Giovanni da Capestrano.

• Il 16 maggio 2006 è tornato alla casa del Padre Fr. Raffaele Velandi, Frate Minore della Provincia veneta diS. Antonio, che per 52 anni prestò servizio in Curia generale. Chiamato da Fr. Pacifico Perantoni a Roma nel 1948,nel corso degli anni ha ricoperto incarichi in vari uffici nella Curia: dalla Postulazione, all’assistenza al Ministrogenerale, al Protocollo. Nell’ottobre 2000, all’età di 82 anni era rientrato in Provincia. Che la memoria di Fr.Raffaele, fratello buono e saggio, resti in benedizione.Nuovi Visitatori generali • Fr. Manuel Blanco (Spagna), Visitatore generale per la Provincia dell’Annunciazione BVM, in Albania.

Nuovi Ministri Provinciali• Fr. Alberto Tosini, Provincia S. Cuore BV. Maria in Liguria (Italia) è stato rieletto Ministro provinciale.• Fr. Pedro Ruano Santateresa, Provincia di S. Gregorio Magno (Spagna) è stato rieletto Ministro provinciale.

Segnalibro francescano• RONDEAU Anne-Sophie, Laissez-moi finir la vaisselle!, Éditions franciscaines, Paris 2006, 46 pagg.“Lasciatemi terminare di lavare i piatti!” Fu la strana risposta di Bonaventura da Bagnoregio ai legati di Papa

Gregorio X che gli consegnavano il “cappello” simbolo della nomina cardinalizia. Studiando uno degli splendidiarazzi della chiesa di san Bonaventura a Lione, Anne-Sophie Rondeau, analizza lo stato d’animo di questo grandefrancescano del XIII secolo. Il testo offre spunti per una meditazione con un linguaggio poetico e rivela, attraversoquesta iconografia originale, la vita interiore di un uomo dedito totalmente al servizio del vangelo. [testo in linguafrancese]

• MERLO Grado Giovanni, Au nom de saint François, Histoire des Frères mineurs et du franciscanismejusqu’au début du XVIe siècle, Éditions du Cerf - Éditions Franciscaines, Paris 2006, 414 pagg.

Le storia dei Frati Minori e dei Francescani dal XIII ai primi decenni del XVI secolo, dalle origini della fraternitàprimitiva, all’espansione, metamorfosi, fino all’eclatante divisione dell’Ordine in tre famiglie. L’Autore, storicoitaliano, dirige il dipartimento di Storia dell’Università di Milano. [testo in lingua francese].

• MORALES RÍOS Jorge Humberto, El Espíritu Santo en san Marcos. Texto y contexto, Antonianum, Roma2006, 378 pagg.

L’opera studia i sei testi espliciti sullo Spirito Santo presenti nel vangelo di Marco. L’autore, Frate Minorecolombiano della Provincia della S. Fede è Docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Antonianumin Roma. [testo in lingua spagnola]

• GUITTON Gérard, Le mariage, quelle folie! Guide de préparation au mariage, Salvator, Paris 2006, 151pagg.Il matrimonio nella chiesa è oggi inteso una follia, come la fede del resto. Il testo invita i giovani sposi a dire conl’apostolo Giacomo: “abbiamo creduto all’amore”. L’Autore, Frate Minore francese, dopo dieci anni in missionein Togo, oggi lavora in parrocchia e si occupa di pastorale familiare. [testo in lingua francese].

Agenda del Ministro generale• dall’1 al 5 giugno, Incontro della Conferenza delle Province Francescane dell’Asia Orientale e visita alla

Provincia di Corea.• dal 6 all’8 giugno, Visita alla Provincia dell’Immacolata Concezione, a New York (USA).• 24 giugno, Costituzione della nuova Provincia in Ungheria.• dal 28 al 30 giugno, Visita alla Provincia dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria in Albania.