Notiziario CIMOP dicembre 2011

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Anno IX numero 6/7 - bimestrale - dicembre 2011 www.cimop.it Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Roma RIPRENDIAMOCI LA SANITÀ DALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA UNA RITROVATA UNITÀ SINDACALE CHE PUÒ DARE RISPOSTE EFFICACI AD UNA CRISI INCALZANTE

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Notiziario CIMOP dicembre 2011

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Anno IX numero 6/7 - bimestrale - dicembre 2011

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RIPRENDIAMOCILA SANITÀ DALLA MANIFESTAZIONE

DI ROMA UNA RITROVATAUNITÀ SINDACALE CHE PUÒDARE RISPOSTE EFFICACIAD UNA CRISI INCALZANTE

L’esecutivO NAZiONALe cimOP

PRESIDEnTE onoRARIoDott. BIAnCo SPERAnzAVia S. maria Assunta, 28-C24022 Alzano Lombardo (BG)Tel. 06 5004063email: [email protected]

PRESIDEnTE nAzIonALEDott. umBERTo PIGnATIELLo DImATTEoVia m.ri di Cefalonia, 424121 Bergamo Tel. 333 8483356email: [email protected]

SEGRETARIo nAzIonALEDott. FAuSTo CAmPAnozzI

Via Cardinale mimmi, 15-A70124 BARITel. 06 5004063email: [email protected]

V. SEGRETARIo noRD ITALIADott. mARCo ALIBERTIC.so Principe oddone, 110121 ToRInoemail: [email protected]. 338 4027440

V. SEGRETARIo CEnTRo ITALIADott. STEFAno nERIVia Cesare Pavese, 360 - RomAtel. 338 2634975

00153 RomAemail: [email protected]

V. SEGRETARIo SuD ITALIADott. GIAComo CRuDELEVia G. Cucci, 6 Pal. Supino84014 noCERA InFERIoRETEL 3281015682email: [email protected]

SEGRETARIo AmmInISTRATIVoDott. LuCA PuTIGnAnoVia Principe Amedeo, 770121 BARITel. 06 5004063email: [email protected]

SezIOne MarCheSegretario Protempore: dott. ALBERTo GIATTInIVia Verdi, 22 – 62017 PoRTo RECAnATIE-mail: [email protected]

SezIOne lazIOSegretario Regionale: dott. STEFAno nERIVia Cesare Pavese, 360 - 00153 RomATel. 338/2634975 – E-mail: [email protected]

SezIOne aBruzzOSegretario Regionale: dott. FRAnCESCo FALzAnIVia L. Polacchi 48 – 65132 PESCARATel. 348 3518660 – E-mail: [email protected]

SezIOne MOlISeSegretario Regionale: dott. PAoLo BELLAnTonIoLargo Selvaggi, 7 – 86027 (S.mASSImo) CAmPoBASSoTel. 3496480156 - E-mail: [email protected]

SezIOne CaMPanIaSegretario Regionale: dott. PIETRo oTTomAnoVia P. Giannone, 33/a – 80141 nAPoLITel. 081 294488 – E-mail: [email protected]

SezIOne PuglIaSegretario Regionale: dott. SAVERIo CARABELLESEVia Lippolis, 19 – 70050 BARI-Santo SpiritoTel. 080.5303589 – E-mail: [email protected]

SezIOne CalaBrIaSegretario Regionale: dott. FRAnCESCo mARInoVia Vetticello, 334 – 87020 BELVEDERE mARIT. (CS)Tel. 0985. 82861 – E-mail: [email protected]

SezIOne SICIlIaSegretario Regionale: dott. CARmELo mAIoVia Palermo, 435 – 98121 mESSInATel.328 8476638 – E-mail: [email protected]

SezIOne SardegnaCoordinatore regionale: dott. GIuSEPPE PILoVia Principessa maria 56- 07100 SASSARI - Tel. 338.6606343

L’OrGANiZZAZiONe reGiONALe cimOP Nominativi, indirizzi e numeri telefonici dei Segretari regionali della CIMOP, ai quali i medici interessati possono fare riferimento:

SezIOne PIeMOnTeSegretario Regionale: dott. RICCARDo IuLIAnIc/o ospedale Cottolengo, 9 – 10126 ToRInoTel. 348 5247010 – E-mail: [email protected]

SezIOne lIgurIaSegretario Regionale: dott. LoREnzo PAITAc/o Fondazione Don Gnocchi, v. Cisa, 9 – 19038 SARzAnA(SP) - Tel. 335 7745985 – E-mail: [email protected]

SezIOne lOMBardIaSegr. Reg.: dott.CARmELA DE RAnGoVia Val di Fassa, 20 – 25123 BRESCIATel. 368 3937798 – E-mail: [email protected]

SezIOne VeneTOSegretario Regionale: dott. AnTonIo mAESTRIVia martiri di Libertà, 299 - 30030 FAVARo VEnETo (VE)Tel. 06.5004063 – E-mail: [email protected]

SezIOne FrIulI VenezIa gIulIaSegretario Regionale: dott. PETRoS PAPAnIkoLAuVia delle Ginestre, 12 – 33077 SACILE (Pn)Tel. 0434 70946 – E-mail: [email protected]

SezIOne eMIlIa rOMagnaSegretario Regionale: dott. GIoRDAno AmBIVERIC/o Casa di Cura S. Giacomo – Via San Bono, 5629028 PonTE DELL’oLIo (PC)Tel. 0523.875117 – E-mail: [email protected]

SezIOne TOSCanaSegretario Regionale: dott. GIuSEPPE BonGIoVAnnIVia San Salvi, 33 – 50126 FIREnzETel. 055.6811900 – E-mail: [email protected]

SezIOne uMBrIaSegretario regionale: dott. DIno BIAGInIvia Pieve di Campo, 65 – 06087 PonTE S. GIoVAnnI (PG)Tel. 340.0659533 – E-mail: [email protected]

CIMOP – Sede nazIOnale: VIa CeSare PaVeSe, 360 – 00144 rOMa – Tel. 06.500.40.63; Fax 06.502.21.90

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L’editOriALe

Cari colleghi,avevamo previsto un autunno caldo, ma francamente non ci saremmo aspettatitutto quello che è accaduto dal nostro ultimo incontro ad oggi.La crisi economica globale ha avuto un moto di accelerazione, concentrando lapropria sfera di azione sulla cosiddetta “zona euro”, cioè sui Paesi dell’unioneeuropea, che benché dotati di una sola moneta, appunto l’euro, non attuano politi-

che economiche comunitarie, cioèdeterminate da un programma di eco-nomia funzionale a tutti.Si è determinata negli ultimi mesi unaforte speculazione finanziaria che si èabbattuta sui paesi più deboli ed espo-sti alla speculazione dei mercati,Grecia in testa, che ha rischiato il falli-mento, Spagna e Portogallo, nonrisparmiando nemmeno l’Italia,soprattutto a causa dell’immane debitopubblico da cui è oberata.E’ in questi mesi che anche noi mediciabbiamo familiarizzato con una termi-nologia che appartiene più propria-mente al mondo dell’economia e dellafinanza, e con preoccupazione ed ansiaabbiamo iniziato a seguire l’andamen-to delle “borse” sia europee che asiati-che.Il già vacillante Governo guidato daSilvio Berlusconi, sin dall’estate ha ten-tato di varare una “Manovra economi-co-finanziaria” che è stata modificatapiù volte in corso d’opera (fortementecontestata dagli Stati Generali dellaMedicina, anche attraverso manifesta-zioni pubbliche, perché in essa si intra-vedeva l’inizio della fine del ServizioSanitario Nazionale nel nostro Paese),è crollato sotto i colpi delle richieste diinterventi che provenivano dai nostripartner europei (in primis Germania eFrancia), dall’andamento fortementenegativo della borsa e dall’aumento

dello spread ai limiti del collasso.Il Governo non ha retto, e artefice il Presidente della Repubblica, GiorgioNapolitano, che ha richiamato al proprio senso di responsabilità tutte le compo-nenti politiche, è stato affidato il compito al Prof. Mario Monti, economista di indi-scutibile valore assoluto, di comporre un nuovo Governo, costituito esclusivamenteda personalità tecniche riconosciute in campo nazionale ed internazionale, con ladifficile missione di traghettare il nostro Paese fuori dalla difficile situazione in cuiè venuto a trovarsi e dal rischio del default.Da pochi giorni, il Prof. Monti ha presentato la propria squadra di Governo, una

Oggi, più che maiserve il sostegnodei “nostri medici”

Fausto Campanozzi

segretario nazionale della Cimop

Organo ufficiale d’informazionedella Confederazione Italiana Medici

Ospedalità PrivataPeriodico bimestrale

Direttore: Fausto Campanozzi

Direttore responsabile:Roberto Violante

Vice direttore:

Pietro Picerni

Redattore capo:Luca Putignano

Editore:Confederazione Italiana medici ospedalità

Privata (C.I.m.o.P.) via C. Pavese, 360 - Roma

Redazione:via C. Pavese, 360 - Roma

Progetto grafico, videoimpaginazione e

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70026 modugno - BariRegistrazione Trib. di Roman. 531/2001 del 4/12/2001

In tipografia: 12 dicembre 2011 segue a pagina 22

Cimop continuerà a svolgere il suo ruolo afianco dellaIntersindacale Medica adifesa del ServizioSanitario Nazionale,della Fnom per affermareil ruolo centrale delmedico nella tutela dellasalute pubblica

LA mANifestAZiONe di rOmA

Ecco l’intervento che il segretario nazionale Cimop FaustoCampanozzi ha tenuto in occasione della giornata romanadi mobilitazione dei medici contro la manovra del Governo

Cari colleghi, sono Fausto Campanozzi, Segretario Nazionaledella CIMOP, il sindacato che rappresenta i circa 15.000 medi-ci delle Strutture Sanitarie private accreditate del nostro paese,le cui problematiche molto probabilmente sono poco conosciu-te dalla maggior parte di voi.

Attraverso il meccanismo dell’Accreditamento Istituzionaledelle strutture in cui lavoriamo, rappresentiamo una partesignificativa dei Servizi Sanitari Regionali, pur operando moltospesso in condizioni di lavoro difficili. Il tasso di precariato medico nel nostro comparto è elevatissi-mo poiché nel settore si fa eccessivo ricorso ai rapporti di lavo-ro atipici, che nella maggior parte dei casi mascherano un veroe proprio lavoro di tipo subordinato. Infatti, si stima che su 15.000 medici oltre la metà operino a

Quali scenari per l’Ospedalità Privata

Giù le manidallaSanità

Fausto Campanozzi

segretario nazionale della Cimop

rapporto cosiddetto libero professionale, pur essendo soggettiall’organizzazione del lavoro attraverso orari e turni, alleresponsabilità nei confronti dei pazienti delle strutture e aidoveri che l’etica professionale impone.Anche a causa della crisi economica, da alcuni anni il finanzia-mento dell’Ospedalità Privata Accreditata è ormai ritenuto,anche a ragione, insufficiente dalle Associazioni dei proprieta-ri delle Strutture laiche e religiose, a coprire gli oneri derivan-ti dagli incrementi contrattuali, motivo per cui i nostri contrat-

ti di lavoro sono sostanzialmente fermi al 2005, ad eccezionedi un Accordo Ponte, a valenza esclusivamente economica,siglato nel 2009, che purtroppo non ha trovato la piena appli-cazione in buona parte delle Regioni.Per molti anni le nostre Strutture hanno rappresentato un’op-portunità di lavoro stabile per i giovani medici che hannoavuto la prospettiva di una valida e soddisfacente realizzazioneprofessionale ed hanno potuto realizzare un progetto di vitapersonale e familiare.

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LA mANifestAZiONe di rOmA

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Ecco una scheda di Renato Balduzzi,nuovo ministro della salute del gover-no Monti.

Laureato in Giurisprudenza nel 1979all'università degli studi di Genova. Èprofessore ordinario di diritto costitu-zionale nell’università del Piemonteorientale “A. Avogadro”, Facoltà diGiurisprudenza di Alessandria; èanche titolare del corso di dirittocostituzionale della salute e dell'orga-nizzazione sanitaria nella stessa uni-versità. Direttore del Centro di eccel-lenza interfacoltà per il managementsanitario (CEImS) e coordinatore delDottorato di ricerca in “Autonomielocali, servizi pubblici e diritti di citta-dinanza”. Ha insegnato “Istituzioni didiritto pubblico”, “Diritto parlamenta-re”, “Dottrina generale dello Stato” e

“Tecnica della normazione”nell’università di Genova, Facoltà diScienze politiche. Ha insegnato altre-sì “Diritto costituzionale italiano ecomparato” nelle università diGenova e di Torino; in quest'ultimauniversità ha insegnato anche“Istituzioni di diritto pubblico”.Dall’a.a. 2011-2012 è professoreordinario di Diritto costituzionalenell’università Cattolica del SacroCuore di milano.È autore di oltre centodieci pubblica-zioni tra monografie, saggi specialisti-ci e note a sentenza prevalentemen-te in materia di fonti del diritto, dirittoregionale, diritto elettorale, ordina-mento delle forze armate, diritti socia-li e organizzazione sanitaria, diritti dilibertà, giustizia costituzionale com-parata, organi di controllo dell’unioneeuropea, diritto degli enti locali, draf-ting legislativo, biotecnologie.È stato consigliere giuridico deiministri della difesa (1989-1992),della sanità (1996-2000) e delle poli-tiche per la famiglia (2006-2008).Esperto di diritto costituzionale dellasalute e di diritto sanitario, ha ricoper-

to l’incarico di. Capo dell’ufficio legi-slativo del ministero della sanità dal1997 al 1999, presiedendo altresì laCommissione ministeriale per la rifor-ma sanitaria. Ha svolto attività di stu-dio e consulenza giuridica in camposanitario per conto delle RegioniLombardia, Emilia-Romagna, Sar-degna, Piemonte, Liguria e dellaProvincia autonoma di Trento. Tra il2007 e il 2008 ha coordinato il “Librobianco sui principi fondamentali delServizio sanitario nazionale”, pro-mosso dal ministero della salute. Èattualmente componente dellaCommissione per la programmazionesanitaria del ministero della Salute epresidente del nucleo di valutazionedell’Azienda ospedaliero-universitaria“maggiore della Carità” di novara.Dal 2002 è responsabile del-l’osservatorio sulle politiche sociali esanitarie del Centro di ricerca sullepubbliche amministrazioni “VittorioBachelet” della Luiss “Guido Carli” diRoma.Dal 2006 al 2010 ha presieduto ilComitato di Indirizzo dell’Azienda o-spedaliero-universitaria Sant’orsola-malpighi di Bologna. È presidente,dal febbraio 2007, dell’Agenzia nazio-nale per i servizi sanitari regionali(Age.na.s, ente pubblico nazionale diricerca e supporto al ministro dellasalute e alle Regioni nel campo dellasalute e dell’organizzazione sanita-ria).

un giurista docesperto in sanità

Chi è il nuOvO ministrO della salute renatO Balduzzi

LA mANifestAZiONe di rOmA

Attraverso una lunga battaglia, durata anni, il nostro sindacatoè riuscito a limitare sempre più le assunzioni dei medici a tempodefinito, favorendo quelle a tempo pieno, per una migliore orga-nizzazione del lavoro e per una maggiore tranquillità economi-ca dei medici, considerato che gli stipendi dei nostri medicidipendenti sono in media inferiori di almeno un 20 per centorispetto a quelli dei medici ospedalieri pubblici.Stiamo assistendo da alcuni anni a un fenomeno che frena ulte-riormente l’ingresso al lavoro dei giovani medici nel settoreospedaliero privato. I proprietari delle case di cura ricorrono in maniera sempre piùrilevante a rapporti di lavoro di natura libero professionale con

medici ospedalieri pubblici, prevalentemente, ma non solo, diarea chirurgica, che sono giunti alla pensione di anzianità. E’ evidente il reciproco vantaggio economico: le amministrazio-ni non hanno oneri previdenziali da versare, i medici arrotonda-no la pensione, quasi sempre con meccanismi retributivi legatialla quantità delle prestazioni, quindi alla sola produttività.Questa premessa, per me importante, ha il semplice scopo dirappresentare la reale condizione della quasi totalità dei medicidell’ospedalità privata accreditata, anche se poi non è difficile,in un comparto volutamente caratterizzato da scarsezza di rego-le e da una diffusa elasticità nella interpretazione delle norme,trovare delle anomalie, a volte anche eclatanti.

"e' stato importante partecipare insieme a 25sighe sindacali mediche alla manifestazione"Cambiamo la manovra" in piazza Montecitorioper difendere la nostra categoria”. e’ quanto hadichiarato il segretario regionale del lazioStefano neri.“la manifestazione del 13 ottobre 2011 - ha conti-nuato - è stata solo una tappa di un percorso ini-ziato con gli Stati generali di tutti i SindacatiMedici a cui ho partecipato personalmente e cheproseguirà con altre iniziative finchè la vocedella nostra categoria non verrà ascoltata concre-tamente"

neri (CimOP laziO): “e’ sOlO la taPPa di un PerCOrsO”

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Le ragioni per le quali la CIMOP ha aderito alla manovra sonoampiamente esposte nel documento prodottodall’Intersindacale medica, da noi sottoscritto e a voi tutti noto,motivo per cui non è il caso che io mi dilunghi nell’elencarle.Mi preme comunque sottolineare alcune cose. Se oggi siamo qui in piazza, non è per contrastare la Manovra, oquantomeno non soltanto per questo. Se oggi siamo qui, è perché riteniamo che essa rappresenti l’en-nesimo attacco al Servizio Sanitario Nazionale. Se oggi siamo qui, è perché riteniamo che i medici debbanoriappropriarsi di un ruolo centrale nella programmazione e nel-l’organizzazione della Sanità del nostro paese, funzione cheormai da troppo tempo è stata totalmente consegnata nellemani della politica. Con il risultato che oggi a pagare il prezzo più alto in questodisastro che è rappresentato dalla crisi economica, è la Sanità,con gli utenti del Servizio Sanitario, gli operatori sanitari, noimedici per primi. Le manovre finanziarie di questa estate hanno permesso la rea-lizzazione di un evento straordinario: delle prove di dialogo trale organizzazioni sindacali si sono trasformate in una vera e

propria aggregazione di forze e di idee.I sindacati medici, storicamente divisi e frammentati, dietroallo slogan “giù le mani dal Servizio Sanitario Nazionale” sonousciti dai propri confini ed hanno trovato la forza, superando leloro individualità e diversità, di unirsi e lanciare una sfida almondo della politica con la raccolta delle firme, che oggi simbo-licamente consegneremo al governo. In conclusione voglio esortare gli amici del sindacato a conti-nuare sulla strada intrapresa del dialogo permanente tra levarie realtà della professione medica, perché ci permetterà dicrescere ulteriormente e di non essere ignorati.Nel nostro piccolo, siamo assolutamente convinti della neces-sità di mantenere il Welfare nel nostro paese e soprattutto cre-diamo nel valore universale del Servizio Sanitario che consentea tutti i cittadini, a prescindere da nazionalità, razza e sesso diessere tutelati nella propria salute.Crediamo inoltre che non si debba rinunciare allo strumentodello Statuto dei Lavoratori, grande conquista del mondo dellavoro, a tutela soprattutto dei soggetti più deboli che nonhanno la forza né la possibilità di difendersi da soli, in un mer-cato diventato sempre più aggressivo.

LA mANifestAZiONe di rOmA

alcuni momenti della manifestazione del 13 ottobre a roma, in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento.

dopo la manifestazione con striscioni e bandiere è seguita un’assemblea sindacale con gli interventi delle varie sigle.

LA mANifestAZiONe di rOmA

la sanità nOn si tOCCa

di Costantino Troise

La manifestazione del13 ottobre promossa datutte le sigle sindacalidei medici pubblici,dipendenti e convenzio-nati, e della ospedalitàprivata, dei veterinari,dei dirigenti sanitari, tec-nici ed amministrativi delSSn ha avuto il primoinequivocabile significatodi certificare che questecategorie professionali cisono, che le organizza-zioni sindacali che le rap-presentano non sonoscomparse sotto i colpidelle manovre economi-che e con il blocco deicontratti nazionali di lavo-ro. Il che non era affattoscontato. Con il valoreaggiunto di una ineditaalleanza tra dipendenza econvenzione che intenderendere visibile il profondoe diffuso malessere che pervade tutto il mondo dellasanità con il suo bagaglio di sofferenze professionali.un dato è incontestabile: noi rappresentiamo la partesociale chiamata a pagare il prezzo più alto, a volte dasola, al risanamento dei conti pubblici attraverso modalitàplurime, che non si sono limitate a mettere le mani neinostri camici, ma hanno preteso di modificare le nostreattribuzioni giuridiche. una duplice entrata a piedi uniti sultema del conferimento e revoca degli incarichi professio-nali, di dubbia legittimità costituzionale, ci rende tutti pre-cari dal punto di vista organizzativo ed esposti alle incur-sioni della politica nella gestione delle carriere.Guardiamole da vicino queste manovre che impongonosacrifici oggi senza garantire il futuro nostro e del sistemain cui operiamo: tasse sui soliti noti malgrado le letterineestive della BCE chiedessero impegni sui tagli della spesaimproduttiva. Provvedimenti chiamati a colmare il vuotodei tagli alla politica, diventati evasivi come la lotta alla

eva-sione fiscale, rinviati ad un terzo tempo, quello che

non viene mai. Tasse che portano la pressione fiscale, pernoi che paghiamo le tasse prima ancora di ricevere lo sti-pendio, vicino al 50% con la beffa di essere chiamati apartecipare al risanamento dei conti pubblici in una dupli-ce veste, di lavoratori e cittadini. Per 2 euro che producia-mo, 1 è devoluto all’erario.Cambiare la manovra come chiedono oggi, un po’ tardiva-mente, ma non fuori tempo massimo, molti soggetti, sin-dacali e politici, vuol dire chiedere, come noi facciamo,una inversione di tendenza.Recuperare le prerogative sindacali, a partire dal CCnL2013-2015, che non è ancora morto e sepolto, e dalla con-trattazione decentrata, che non utilizza fondi pubblici, eli-minando il blocco della retribuzione individuale che tantiguasti sta determinando, specie a danno dei colleghi piùgiovani, grazie alla fantasia esegetica delle Aziende sani-tarie. Inoltre , a partire dal credito acquisito grazie al fattodi essere gli unici contribuenti italiani a pagare la propria

Rappresentiamo la parte sociale chiamata a pagare il prezzo più alto

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quota di debito pubblico, vogliamo chiedere al governorisposte credibili a problemi sul tappeto che minacciano latenuta del sistema e la dignità delle nostre professioni.La spinta al pensionamento, spesso anticipato a 59 anni pervolontà delle aziende e disposizione legislativa, insieme conil blocco del turnover che sta mettendo in ginocchio intereregioni compromettendo la erogazione dei lea ed i livelli disicurezza delle cure, rende il nostro mestiere più pesante,specie nei settori addetti allaemergenza urgenza, e piùrischioso per il crescere diaggressioni mediatiche efisiche e del contenziosomedico legale. non è accet-tabile essere lasciati soli afronteggiare tali rischi men-tre un provvedimento legisla-tivo sul tema, da tutti condivi-so, dorme da due anni neicassetti del senato e leaziende stentano a garantiretutele assicurative adeguate.né è immaginabile continua-

re ad operare con una rete ospedaliera pletorica ed ineffi-ciente che evita la definizione di livelli essenziali organizza-tivi, cioè di quel minimo di personale richiesto per fare di unospedale un ospedale, e di un servizio sanitario una sede didiagnosi e cura. non possiamo continuare a fare il nostro mestiere, cioècurare le persone, in strutture sottodimensionate e sprovvi-ste di tecnologia e personale qualificato, non impossibilitato

a godere del riposo neces-sario. La ossessione dellariduzione dei costi spinge,oggi, le aziende all’abuso dicontratti atipici che alimen-tano non solo una giungla ditipologia retributiva, maanche nuove forme di pre-cariato, senza tutele e dilungo corso, che minano lapossibilità stessa di assicu-rare una continuità terapeu-tica. mentre avanza uneccesso di incombenzeamministrative che sottrae

LA mANifestAZiONe di rOmA

LA mANifestAZiONe di rOmA

spazio ai compiti assistenziali trasferendo i costi di pezzi diapparato statale al servizio sanitario.La mitica integrazione ospedale territorio viene affrontataoccultando la crisi degli ospedali, che stentano a mantene-re qualità e quantità delle prestazioni finora erogate, e delloro personale. E la volontà di modificare un sistema for-mativo inefficiente si scontra, perdendo, con una serie diinteressi consolidati, di strane unioni tra chi usa e chi èusato. Ed anche sullo sfondo di una crisi epocalel’università continua a rimanere una variabile indipenden-te, arroccata in logiche estranee alle attuali necessità delsistema sanitario, alimentata da un punto di vista finanzia-rio ed organizzativo da quel sistema formativo che dovreb-

Il corteo dei medici e dei veterinari, dopo il corteo

davanti alla Camera, si riunisce in un’assemblea con-

giunta

be provvedere a dotare il servizio sanitario di medici giovanie competenti.Irrisolto rimane il grande tema dei rapporti dei professionisticon le organizzazioni sanitarie e del loro ruolo dentro leaziende. Condizioni di lavoro più dure si accompagnano aduna irrilevanza sul piano decisionale, ad una riduzione dellecompetenze professionali a mero fattore di produzione ,dacontrollare e spremere il più possibile, cui impedire anche dicontrattare le condizioni del proprio lavoro per evitare didisturbare il manovratore. Compromettendo in questo modole radici dell’autonomia e della responsabilità che sono allabase della dignità professionale. Dopo la agonia del ddl sulcosiddetto “governo clinico” tocca a noi recuperare le ragionidei valori di una professione che non accetta di appiattirsi sulogiche estranee alla propria deontologia, essere considera-ta macchina banale in quanto consapevole di essere produt-trice di salute, il bene più grande di un individuo, il valore fon-

damentale in cui una comunità si riconosce. noi abbiamo del governo clinico una idea di sistema pluripro-fessionale e pluridisciplinare di indirizzo e governo delle atti-vità tecnico sanitarie finalizzato alla efficienza, appropriatez-za e sicurezza delle cure di cui non c’è traccia nel ddl DiVirgilio. Che non è per i medici e non risolve i problemi deimedici. Anzi.La spirale recessiva in cui è avviata la sanità mette a rischionon solo la sostenibilità economica, grazie ad un definanzia-mento che non garantisce nemmeno la tenuta rispetto allainflazione, ma anche le sue caratteristiche di equità edaccessibilità. Il sistema è vicino al collasso con liste di attesache crescono in misura esponenziale e prestazioni negateper mancanza di risorse. ma fino a quando il management,con la copertura dalle regioni, utilizzerà queste sole leve nonriuscirà a evitare il default e nemmeno a raggiungere l’obiet-tivo che gli viene assegnato, come il disastro dei conti dimo-

LA mANifestAZiONe di rOmA

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stra. Il SSn è al bivio tra rilancio che lo tiri fuori dalla aureamediocrità in cui è attestato ed una deriva ecomicistica chetrasforma il diritto alla salute da diritto di cittadinanza in dirit-to di censo. ma tutto questo non fa notizia, stenta a trovarespazio nelle pagine dei giornali malgrado incida profonda-mente sul vissuto quotidiano dei cittadini.noi intendiamo riprenderci la sanità non per resuscitare vec-chie logiche di dominanza professionale ma per affermarcicome soggetti di politica sanitaria, interlocutori dei decisoriper dimostrare di essere parte della soluzione e non del pro-blema, attori di processi che salvaguardino insieme la esigi-bilità piena del diritto alla salute dei cittadini, la esistenza diun servizio sanitario nazionale e pubblico e la dignità e lecompetenze delle professioni che operano al suo interno pergarantire il rispetto di un dettato costituzionale.Abbiamo manifestato, e continueremo a farlo, per questiscopi.

Basta con i tagli ai servizi sociali e sanitari, basta con l’au-mento delle tasse sul lavoro dipendente, basta con lasospensione delle prerogative sindacali, basta con la margi-nalizzazione del lavoro professionale, basta con le caste e lepolitiche che le sostengono. Se avremo la capacità di sve-gliare una categoria percossa e attonita potremo ridare unfuturo professionale ai nostri associati, rilanciare il SSn egarantire ai cittadini un’assistenza adeguata ed il giusto dirit-to alla salute in tutto il territorio nazionale.Chiediamo un cambiamento forte che faccia della sanità unagrande questione nazionale ricollocando le categorie profes-sionali che in essa operano all’interno dei percorsi decisiona-li con il rispetto che merita il loro lavoro.Il processo è, forse, lungo ma non intendiamo rassegnarci avedere andare a fondo una conquista civile insieme con ivalori fondanti il nostro mestiere. Tocca a noi farci caricodella responsabilità di azioni conseguenti.

LA mANifestAZiONe di rOmA

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In questi ultimi tempi la parola più ricorrente tra i media èsenz’altro: crisi! A parlarne o a scriverne si rischia l’overdose,quando poi non si sfiora addirittura il qualunquismo e l’ov-

vietà più bieca. Senza considerare che fino a poco fa qualcuno lanegava, ad esempio il nostro (ormai ex) ministro della PubblicaAmministrazione Brunetta che il 1 agosto del 2009 affermavache “la crisi in Italia non c’è mai stata”, mentre a distanza di 2anni in un intervista a Il Giornale (con titolone in prima pagina:Italia a posto in 3 mesi) del 10 agosto 2011 dichiarava “Da set-tembre a dicembre si può incardinare quasi tutto. Nel 2012cominceremo a vedere i risultati, nel 2013 raggiungiamo il pareg-gio”.Insomma viene da chiedersi se questo tormentone mediatico siareale o solo una moda, se politici autorevoli si impegnano primaa negarla e poi a dire che si risolverà nel giro di 3 mesi.Ma … cos’è questa crisi?Vediamo se riusciamo ad orientarci tra tutti gli altri tormentoniattualmente in auge: spread, deficit, debito pubblico, rating,Standard and Poor's. Queste parole riecheggiano ormai dapper-tutto, le sentiamo al bar, nelle sale d’attesa, tra gli amici e i colle-ghi, alla radio, alla TV. Ho l’impressione che ci sia in corso unalenta assuefazione: più ci spingiamo all’uso quotidiano di tali ter-mini e più ci allontaniamo dal loro vero significato, ammesso diconoscerlo. Già, ma lo conosciamo davvero il significato di queste parole?Spread, chi era costui? direbbe don Abbondio. Un romagnolosenza conoscerne il reale significato ma grazie ad un’assonanzadialettale direbbe che spree significa disperato (e non si allonta-nerebbe molto dal senso lato che il termine evoca).Ma siamo sicuri che chi di dovere conosca questi termini? Adesempio, coloro che quotidianamente (si fa per dire!) sono chia-mati a risolvere i nostri problemi economici? Mi riferisco ovvia-mente ai nostri Parlamentari. Ma che diamine, certamenterisponderebbe chiunque dotato di un minimo di buon senso (etanto ottimismo). Purtroppo non è così nella realtà.

L’OPiNiONe

Pietro Picerni

Vice direttore Cimop

ma cos’è questa crisi?Ci si Chiede se sia tOrmentOne mediatiCO O una mOda

Spread, deficit, debito pubblico, rating, Standard and Poor's. Queste paroleriecheggiano ormai dappertutto, le sentiamo al bar, nelle sale d’attesa, tragli amici e i colleghi, alla radio, alla TV. Ho l’impressione che ci sia in corsouna lenta assuefazione.

L’OPiNiONe

Testimonianza ne sia una trasmissione delle “Iene”, che si èrivolta nei giorni scorsi ad alcuni parlamentari, chiedendo loro dispiegare il significato di questi termini. Non riuscivo a crederefosse possibile, ma molti di loro non avevano la più pallida ideadel significato di spread, o rating; ma nemmeno erano in gradodi definire deficit o debito pubblico, che pure sembrano terminipiù alla portata di tutti. Per non parlare poi di Standard andPoor's! Qualcuno, ahimè, si è schermito affermando di non cono-scere l’inglese, qualcun altro ha tentato di fornire delle risposte,che definire fantasiose è solo un cortese eufemismo. Solo chi havisto la trasmissione può rendersi conto del senso di desolazioneche può suscitare uno spettacolo così misero. Mi sono sentitofrancamente umiliato nel dover constatare la spregiudicata igno-ranza di costoro sono i nostri rappresentanti (anche all’Estero).Gesù, ma come siamo potuti cadere così in basso, come possia-mo pensare che questi ignoranti possano risolvere la nostra crisieconomica? E’ molto più facile che la determinino e non che larisolvano, con il loro grado di conoscenza delle cose. Tuttavia sono in Parlamento, si fregiano del titolo di onorevole,si beccano stipendi mostruosamente elevati, godono di privilegiinauditi, ottengono un vitalizio a 65 anni con solo 5 anni di con-tribuzione. Ma se gli anni di contribuzione arrivano a 10, il limi-te di età per godere del vitalizio scende a 60 anni. E questo pergli eletti dal 2001 in poi. Prima del 2001, infatti, era sufficienteun solo giorno in Parlamento per riscattare il diritto al vitaliziopagando una miseria... Dimenticavo: i vitalizi dei parlamentaripossono sommarsi a qualunque altro reddito. Ma tutto questo

quanto costa a noi cittadini? Tra Camera e Senato appena 200milioni ogni anno! A fronte di una contribuzione media di solo 18anni! Mi chiedo: ma siamo sicuri che costoro siano gli stessi che deci-dono coi loro voti che per noi altri comuni mortali l’età pensio-nabile debba aumentare a 67 anni, che ci vogliono 40 anni dicontribuzione, etc. ? La risposta è si.Qualcuno potrebbe obiettare che queste appena fatte sono consi-derazioni da bar, qualunquiste e infarcite di demagogia. Puòdarsi.Ma allora, mi chiedo, cos’è questa crisi?Sarà il dato preoccupante sul futuro dei giovani? E non voglioparlare di quelli ancora in cerca di occupazione e che sonocostretti a lavori precari e sottopagati, impossibilitati a crearsiuna famiglia, spesso costretti a vivere coi genitori, in una sorta diwelfare domestico. Parliamo di quelli, tanto per intenderci piùfortunati, che hanno iniziato a lavorare a metà degli anni novan-ta ed che matureranno verso il 2035 (dopo 40 anni di contribu-zione) una pensione pari a quella degli attuali pensionati con ilminimo INPS, cioè di 500 euro. La povertà che per questi lavo-ratori è oggi soltanto relativa, non potrà che diventare una con-dizione di povertà assoluta. O no?E’ questa la crisi?O è il dato preoccupante che vede minare il diritto alla salute,garantito dalla Costituzione, ma sempre più precario? Sembra disi per i medici che il 13 Ottobre scorso si sono ritrovati tutti insie-me davanti a Montecitorio a protestare riuniti dietro lo slogan

16 d i c e m b r e 2 0 1 1

“Giù le mani dal Servizio Sanitario Nazionale”. Venticinque siglesindacali di categoria hanno manifestato il proprio dissensorispetto alle politiche sanitarie recenti, che hanno visto tagli per4 miliardi nelle precedenti manovre e che vedono lo spettro dinuove manovre per altri 8 miliardi, in grado di mettere definiti-vamente in ginocchio il comparto della sanità, che non sarebbein grado di garantire più i livelli essenziali di assistenza (LEA)nemmeno nelle cosiddette Regioni “virtuose”. E se anche lanostra categoria, così storicamente frammentata come pochealtre, ha sentito l’esigenza di mostrarsi compatta e protestare inpiazza vorrà dire qualcosa... e vorrei ribadirlo con le parole delnostro Segretario: “ La CIMOP è assolutamente convinta dellanecessità di mantenere il welfare e lo statuto dei lavoratori esoprattutto crede nel valore universale del servizio sanitario checonsente a tutti i cittadini, a prescindere da nazionalità razza esesso, di essere tutelati nella propria salute”.Ma, insomma, c’è questa crisi? Sembrerebbe proprio di si, anche se fino a pochi giorni fa il

nostro (ormai ex) Presidente del Consiglio non smetteva di ripe-tere che la crisi in Italia non c’è, i ristoranti sono pieni, gli aerei egli alberghi stracolmi … (sic!).Qualche giorno dopo ha rassegnato le dimissioni, perché la crisieconomica italiana era diventata ingestibile!Eppure i dati Istat (li avrà mai letti?) ci dicevano che nel 2010sono aumentati a circa 8 milioni e mezzo i soggetti colpiti dapovertà e che giovani e famiglie sono i più a rischio. Infatti ilpotere d’acquisto delle famiglie italiane è sceso del 2.5% nel2009 (lo stesso anno in cui Brunetta affermava il contrario). Lapovertà assoluta è cresciuta in due anni dal 4,1 al 4,7% dellefamiglie (oltre 3 milioni di persone), con una particolare inciden-za nel Mezzogiorno, dove è aumentata di quasi 2 punti percen-tuali arrivando al 7,7%. Anche il rapporto 2011 “Poveri diDiritti”della Caritas Italiana e della Fondazione Zancan rimarcail preoccupante aumento della povertà, con 560 mila persone inpiù rispetto al 2009 che hanno varcato la soglia oltre la qualevengono considerate “indigenti”, sottolineando che la povertà

L’OPiNiONe

I più recenti dati dell’Istat. Silvio Berlusconi e (sotto)

l’amara ironia del web.

non è solo un fatto di risorse economiche insufficienti, ma èqualcosa di più, che include “privazioni che peggiorano lo statodi precarietà e ne impediscono il superamento. Il diritto allacasa, al lavoro, alla famiglia, all’alimentazione, alla salute, all’e-ducazione, alla giustizia, pur tutelati dalla Costituzione italiana,sono i primi a essere messi in discussione e negati”. E come se non bastasse Social Watch (che è una rete di oltre 400organizzazioni non governative che monitora il livello di svilup-po sociale in più di 60 Paesi nel Mondo) avvertiva che l’Italia era“in caduta libera”, con un generale impoverimento e con condi-zioni sociali in netto peggioramento. In particolare nel suo rap-porto mi ha colpito il dato sui Neet (acronimo che sta per Not inEducation, Employment or Training, cioè i giovani che non fre-quentano alcun corso di studi o di formazione e che non lavora-no), che in Italia sono oltre 2 milioni, cioè il 21.2% dei giovanitra i 15 e i 29 anni. E la maggioranza di questi (circa il 66%) nonè neppure alla ricerca di occupazione, che non vuol dire chesono una massa di “sfaticati”, ma solo che in Italia abbiamo ilpeggior dato sull’esclusione sociale di tutta l’Europa!Allora, ma cos’è questa crisi?

Mi è tornato in mente un motivetto che ho ascoltato negli anni70 da quel grande istrione che è Gigi Proietti, che riproponevain un varietà televisivo (il mitico Fatti e Fattacci in coppia con lastraordinaria Ornella Vanoni) un noto successo popolare deglianni 30 (ma tu guarda un po’ i corsi e ricorsi storici!) di un arti-sta, Rodolfo De Angelis vicino agli ambienti futuristi dell’epoca,ma portato alla grande ribalta da Ettore Petrolini. Incuriosito e tormentato dal ritornello che si riaffacciava allamente e continuamente sollecitato dal ripetersi mediatico dellaparola crisi, sono andato alla ricerca del testo di questa canzonesu internet. Confesso che, nonostante la sua inevitabile patina, figlia dell’e-poca in cui ha visto la luce, il testo mi ha colpito per la sua attua-lità. Ve lo riporto con alcune parti evidenziate in neretto nel boxqui sopra.A questo punto sono certo di aver di aver toccato il mio massi-mo in fatto di qualunquismo ed ovvietà da bar, per cui mi fermoper non rischiare di ritrovarmi sul guinness dei primati e tornoa canticchiare questo stramaledetto motivo che non riesco atogliermi dalla testa ...

L’OPiNiONe

Ecco il testo del motivo di Ettore Petrolini portato alla ribaltada Gigi Proietti:

Si lamenta, l’impresario, che il teatro più non va, ma,non sa rendere vario, lo spettacolo che dà: “Ah... lacrisi!” Ma cos’è questa crisi? Metta in scena, un buon autore, faccia agire unbuon attore, e vedrà... che, la crisi, passerà!

Un riccone, avaro e vecchio, dice: “ahimè, cosi non va...vedo nero nello specchio... chissà come finirà... Ah... lacrisi!” Ma cos’è questa crisi? Cavi fuori il portafogli, metta in giro i grossi fogli, evedrà... che, la crisi, finirà!

Si lamenta Nicodemo, della crisi, lui che và... nel casinòdi San Remo, a giuocare il baccarat: “Ah... la crisi!” Ma cos’è questa crisi? Lasci stare il gavazzare, cerchi un pò di lavorare, evedrà... che, la crisi, finirà!

Tutte quante le Nazioni si lamentano così!Conferenze, riunioni, ma si resta sempre lì: “Ah... lacrisi!” Ma cos’è questa crisi? Rinunciate all’opinione, della parte del leone e chis-sà... che, la crisi, finirà!

L’esercente, poveretto, non sa più che cosa far... e contem-pla quel cassetto, che riempiva di danar: “Ah... la crisi!” Ma cos’è questa crisi? Si contenti di guadagnare, quel ch’è giusto e nongrattare... e vedrà... che, la crisi, passerà!

E perfin la donna bella, alla crisi s’intonò... e, per far lalinea snella, digiunando sospirò: “Ah... la crisi!” Ma cos’è questa crisi? Mangi un sacco di patate, non mi sprechi le notta-te... e vedrà... che, la curva, tornerà! Per finire Ma... cos’è questa crisi? chi ce l’ha, li metta fuori... circolare! miei signori...e, chissà... che, la crisi, finirà!

C’è una CanzOne Che Ci gira Per la testa...

iL cONGressO di bAri

18 d i c e m b r e 2 0 1 1

A Cernobbio il 17 e 18 ottobre 2011 ho partecipato al FORUMECM con la 3^ Conferenza nazionale sulla formazione continuain medicina .Tutti i medici , dipendenti pubblici e provati, liberi professionisti, medici convenzionati SSN , pediatri di libera scelta , sono tenu-ti ad attuare una formazione professionale continua che rispon-da al diritto-dovere di mantenere la propria conoscenza specifi-ca e professionalità al passo con i tempi, sia eticamente chedeontologicamente .In base al DL 138/2011 dal 01-01-2012 gli Ordini professionaliavranno l’obbligo di valutare la posizione ECM dei singoli iscrit-ti tenedo presente i casi di esenzione ( maternità) che eventualiesoneri .Gli Ordini rilasceranno certificazione sulla formazione e , semprein base al DL 138/2011, potranno comminare sanzioni per imedici che non assolveranno al dovere di attuazione di un pro-prio programma di formazione .Ciò sarà solo ora possibile in quanto solo al 01/01/2011 è corsol’obbligo di inviare all’AGENAS i records di tutti gli eventi ECMin traccia unica per passarli poi al database COGEAPS .Precedentemente i vari providers attuavano sistemi informaticidi vario tipo e talora non comunicanti .L’Ordine dei medici , in base ai dati del COGEAPS potrà dareattestazione delle attività formative espletate e potrà certificare ilprocesso formativo .Sarà compito del singolo medico , se non vedrà registrati alcuni

umberto Pignatiello di Matteo

Presidente nazionale Cimop

eCm, la fOrmaziOne COntinua in mediCina

un diritto-dovereanche per i medicidell’ospedalità privata

Lazio

dALLe reGiONi

eventi a cui ha partecipato , potrà dare comunicazione dal 01-01-2012 ,con gli attestati ricevuti dai providers , della partecipazio-ne a eventi non registrati, all’estero , per autoformazione o cometutor, e l’inserimento di esenzioni o esoneri , per far sì che tuttovenga archiviato nel data base COGEAPS.Nell’ambito dell’attività dei medici della ospedalità privata esi-stono due realtà lavorative diverse , il dipendente ed il libero pro-fessionista , che hanno diritti e problemi diversi .Mentre per i medici dipendenti sarà obbligo da parte delle strut-ture sanitarie in cui lavorano di attuare percorsi formativi adinteresse generale o su richiesta di tipo specifico per adeguare ilproprio percorso formativo, per i liberi professionisti , che attual-mente devono provvedere a proprie spese economiche e ditempo tolto alla professione , sono previste anche se non defini-

te specificatamente , possibilità diverse.Si prevede l’acquisizione totale dei crediti del triennio senza vin-coli specifici, un allargamento nelle scelte delle modalità diaccreditamento. la possibilità di acquisire tutti gli ECM su obiet-tivi individuali, incremento della quantità dei crediti per autofor-mazione ammissibile da un collega o struttura presso cui si attuaformazione ,crediti per attività di Best practice da valutare dagliOrdini, la possibilità di variare la composizione del proprio pro-gramma nell’arco dei tre anni, attività ECM gratuite – del 5-10 %- programmate dagli Ordini con accordi o convenzioni .Da quanto esposto è da rimarcare il nostro diritto dovere di pro-grammare un piano personale formativo in rapporto alle singolenecessità evenienti dalla continua necessità di adeguamento pro-fessionale .

tagli di PersOnale mediCO, ritardinei Pagamenti: Ora Chi interviene?

Le turbolenze dei mercati finanziari stanno attualmente met-tendo a dura prova la tenuta del Paese, rendendo ancoraincerti gli esiti politici ed economici della crisi. In questo sce-nario plumbeo la realtà della sanità privata accreditata nellaRegione Lazio appare ancora più oscura e buia. molteCase di Cura, a causa del piano di rientro economico decisodalla Regione Lazio, stanno attuando dei piani di ristruttu-razione aziendale con dolorose perdite di posti di lavoro,altre Case di Cura, in difficoltà economica, erogano gli sti-pendi con notevole ritardo. In questo scenario non certoroseo, crescono le preoccupazioni per il futuro del sistemasanitario regionale, per la qualità e la quantità delle presta-zioni erogate ai pazienti-utenti e non ultimo per le retribu-zioni dei professionisti-medici che hanno visto aumentareesponenzialmente i loro carichi di lavoro negli ultimi diecianni con un CCnL ancora fermo al lontano 2005. E’ orache le componenti istituzionali regionali, le controparti dato-riali, le forze sindacali rappresentative del settore si siedanocongiuntamente ad un tavolo per definire e presentare lerichieste e prospettare soluzioni condivise.

La crisi della sanità privata accreditata appare sempre più plumblea

20 d i c e m b r e 2 0 1 1

iL cONGressO di bAri

“Non bisogna maitornare indie-tro, neppure

per prendere la rincorsa”,diceva Roberto Benigni,citando l’intellettuale dise-gnatore prematuramentescomparso FrancescoPazienza, e riferendosiall’attuale condizione delnostro Paese. Una condizio-ne sentita e sopportatadalla popolazione forsecome mai era accaduto daldopoguerra. La crisi non èmai stata così nazional-popolare.Non voltarsi indietro èanche il sentimento larga-mente condiviso dalle partisociali, da coloro che sono chiamati direttamente ad affrontarlae risolverla la crisi. Ed è il filo rosso che lega l’attività dellaCimop, non solo dal punto strettamente sindacale. Per renderepiù efficace la comunicazione e adeguarla alle innovazioni det-tate dal web, il consiglio direttivo del nostro sindacato ha varatoun piano di aggiornamento e rivisitazione del proprio sitowww.cimop.it.Il nuovo sito avrà la possibilità si interfacciarsi con le nuovepiattaforme dei social network e dunque offrire più ampie pos-sibilità di condivisione agli oltre 1600 visitatori unici mensili. Dicembre, tempo di bilanci e di buoni propositi per l’anno cheverrà. È ben più che un buon proposito, invece, il piano di

rilancio della comunicazione da parte di Cimop, che diven-terà sempre più partecipe nelle attività a sostegno dell’atti-

vità medica.È stato un 2011 di consolidamento per il sito internet dellaCimop dopo l’exploit del biennio precedente: i numeri indicanoun’attività praticamente decuplicata, al punto da non essere piùsoltanto un sito informativo, ma anche di servizio. Le stime afine 2011 indicano che è più che probabile tagliare il traguardodi un milione di contatti.Anche grazie al sito www.cimop.it e al magazine NotiziarioCimop, il nostro sindacato è diventato un punto di riferimentoper l’intero comparto della sanità privata. E da gennaio, il lavo-ro sarà ancora più intenso. Del resto, è il modo migliore – emeno retorico possibile - per augurare e augurarsi un felice2012.

Proiettati verso il futuroCosì nasce il nuovo sito

www.CimOP.it

E’ il modo migliore - e meno retorico possibile - per augurare eaugurarsi un felice 2012

Lombardia

dALLe reGiONi

raPPresentanze sindaCalifinalmente C’è un manuale

Accade molto spesso che il rappresen-tante sindacale sia costretto a rivolgersiai propri segretari politici o ai legali di

riferimento per conoscere non tanto e soloquale sia il diritto del collega in difficoltà, maanche, o piuttosto, quale sia lo strumento piùidoneo per tutelarlo. È noto che la consultazio-ne di Internet, la grande Rete, consente di“farsi un’idea” dei diritti dei lavoratori, e moltospesso è addirittura possibile reperire formula-ri, commenti, e anche fac-simile di lettere dainviare all'azienda (contestazioni di licenzia-mento, provvedimenti disciplinari, giustificazio-ni, etc.), ma molto spesso ciò non è sufficiente perché il rap-presentante sindacale ha bisogno anche di informazioni sulche fare prima e dopo, in occasione di episodi che possonorappresentare una violazione del diritto del lavoratore. Tuttociò, evidentemente, le informazioni di internet, o le semplicilettere “tipo” che vi si possono trovare, non sono sufficienti.Da queste considerazioni è nata l'idea di organizzare uncorso specifico per i rappresentanti sindacali medici(RSm) e, per l’occasione, abbiamo chiestoall’avvocato mario Berruti (foto in basso), nostroconsulente legale dal 2002, che consiglia e“conforta” tutti coloro che hanno necessità dichiarimenti di natura giuridica e al quale va unsentito ringraziamento, di scrivere un “manualedel rappresentante sindacale”, quale agile econciso strumento pratico per l’operatore. Il Ilmanuale è stato diviso in argomenti di caratteregenerale, che sono stati a loro volta suddivisi insotto-argomenti, al fine di facilitare la ricercadelle informazioni e il loro utilizzo. Quandonecessario, si è riportato il fac-simile della lette-ra da inviare all'azienda, relativa alla materia trattata.Questo manuale, ovviamente, non esaurisce tutto quanto ènecessario che il rappresentante sindacale sappia, ma può

costituire uno strumento di pronto uso, al qualedeve comunque seguire, molto spesso, la consul-tazione con la struttura sindacale provinciale oregionale, o, nei casi di difficile o comunque nonpronta soluzione, con il legale. Questo manualetratta anche argomenti che con ogni probabilitànon interessano il rappresentante sindacale medi-co, essendo istituti legali tipici di altre tipologie dilavoratori, ma si è pensato che fosse utile parlareanche di questi argomenti, quanto meno sotto ilprofilo della informazione generale del diritto dellavoro, in modo che il rappresentante sindacaleabbia una visione generale dei diritti (e dei doveri)

dei lavoratori, e non ne abbia quindi una “limitata” a quelliche riguardano i medici.Sono pertanto state accuratamente evitate discussioni teori-che e valutazioni giuridiche, se non là dove si è ritenuto chefossero necessarie. Il testo sarà distribuito in occasione del-l’evento di formazione. La Sezione CImoP Lombardia rin-grazia sentitamente la Fondazione Poliambulanza di Brescia

per aver ospitato l’evento e per aver contribuitoalla sua realizzazione tramite l’intervento delladott.ssa Daniela Conti, la quale, oltre a ricoprireoggi il ruolo di responsabile delle risorse umanedi Poliambulanza, vanta grande esperienza inmateria di gestione del personale. Si riporta ilprogramma con la scaletta degli interventi.La Sezione della Lombardia sollecita vivamentetutti i medici che ricoprono il ruolo di RSm a par-tecipare. L’assenza dal lavoro è giustificata attra-verso l’utilizzo del permesso sindacale, la cuicomunicazione deve essere inoltrata alla propriadirezione aziendale tramite raccomandata a.r. oraccomandata a mano con congruo preavviso.

Tutti coloro che non ricoprono attualmente incarichi sindaca-li possono comunque partecipare all’evento, previa comuni-cazione alla segreteria regionale CImoP.

Corso di formazione organizzato dalla sezione lombarda

22 d i c e m b r e 2 0 1 1

Oggi, più che mai, serve il sostegno dei “nostri medici”corazzata da sfondamento contro la crisi che mette in campo le più autorevoli personalità in ogni settore esistenti in Italia, riscuotendo il consenso generale e lafiducia del Parlamento. Il Prof. Monti, nello stigmatizzare la gravità della situazione, ha sottolineato chesaremo chiamati tutti a sostenere ulteriori sacrifici, ma ha anche affermato che isacrifici saranno improntati al principio del rigore e della equità sociale.Al dicastero della Salute è stato chiamato il Prof. Renato Balduzzi che non è unmedico, ma è laureato in Giurisprudenza, e da anni è specializzato nel campodelle riforme sanitarie, dal 2007 Presidente dell’Age.na.s., il quale ha dichiarato:"accetto l’incarico con grande senso di responsabilità e voglio sottolineare comesia rilevante la decisione di mantenere l'autonomia del dicastero della Salute, cheha sempre dimostrato di poter esercitare un ruolo decisivo nel conservare e pro-muovere il diritto alla salute tra gli obiettivi prioritari dell'azione politica elegislativa". Al nuovo Governo ed al Ministro della Salute in particolare rivolgiamo ilnostro augurio affinché possano portare a termine la missione impossibi-le del risanamento dei conti e riportare l’immagine dell’Italia al ruolo chepiù gli compete in Europa e nel Mondo.La Cimop continuerà a svolgere il suo ruolo a fianco dellaIntersindacale Medica a difesa del Servizio Sanitario Nazionale,della FNOM per riaffermare il ruolo centrale del medico nellatutela della salute pubblica. Non smetterà di confrontarsi conAIOP, ARIS e FdG, nonostante la difficoltà deitavoli separati, per garantire ai medicidell’Ospedalità privata le migliori condizioni dilavoro ed una soddisfacente dignità economicaattraverso la definizione di adeguati modelli con-trattuali.Il futuro non è roseo, non è facile. Comunquesiamo convinti che riusciremo a farcela e a supe-rare questo momento di difficoltà, di cui non homemoria nei miei trent’anni di attività lavorati-va. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di sentire il“sostegno dei nostri medici “ per affrontare esuperare le difficoltà che ci aspettano. E’ per questo motivo che vi invito a parteciparealla vita del sindacato e a diventare protagonistidel vostro futuro.Giungano a voi e ai vostri cari gli auguri mieipersonali e di tutta la Redazione di “NotiziarioCimop” per un Felice Natale ed un 2012 all’inse-gna della serenità.

Fausto Campanozzi

Editoriale/ da pagina 3

iN chiusurA

C.I.M.O.P.FEDERAzIonE REGIonALE......................................................................................

SCheda dI adeSIOne e delega

Il Dott. .............................................................................................................................................

nato a................................................................................................il ............................................

Indirizzo: Località (c.a.p.)..................................................................................................................

Via ................................................................................................................n. ..............................

operante presso la Casa di Cura ......................................................................................................

sita in .......................................................................con qualifica.....................................................

Specializzazione in............................................................................................................................

in regime di lavoro dipendente

in regime di lavoro libero professionale coordinato e continuativo

ADERISCE ALLA CIMOP E AuToRIzzA

l’amministrazione ad effettuare sulla propria retribuzione una trattenuta mensile in favore della CImoPstessa e nella misura che annualmente sarà comunicata. Il sottoscritto/a dichiara che la presente delega:

1) ha efficacia dal mese di firma in calce2) ha validità annuale3) si intende tacitamente rinnovata anno per anno4) potrà essere dallo stesso revocata entro il 31 ottobre, affinchè cessi agli effetti a partire dal 1 gen-naio dell’anno successivo, con comunicazione scritta inviata all’amministrazione della casa di cura edalla CImoP.

In FEDE

..........................................................(firma leggibile)

Data...........................................

Si prega di scrivere a macchina o in stampatello.

tempo pieno

tempo definito

part time a....................................ore

Per Aderire ALLA cimOP