Normario

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NORMARIO - LA GRAFICA Piano dell'opera La collana è suddivisa in nove grandi aree, secondo i periodi letterari che vanno dal Duecento al Novecento. Troviamo quindi: - il Duecento: dalle origini e la scuola siciliana a Dante - il Trecento: da Petrarca alla letteratura civile e religiosa del Trecento - il Quattrocento: dai centri culturali dell'Umanesimo all'Umanesimo meridionale - il Cinquecento: da Niccolò Machiavelli a Torquato Tasso - il Seicento: dalla Controriforma ai poeti giocosi dell'età barocca - il Settecento: da Metastasio a Vittorio Alfieri - il primo Ottocento: dall'età napoleonica a Niccolò Tommaseo - il secondo Ottocento: da Cattaneo, Ferrari e Pisacane ai decadenti dell'Italia umbertina - il Novecento: dalla Voce alla cultura italiana contemporanea I volumi monografici si aprono con un commento alla vita dell'autore e, nelle prime pagine, in nota, la biografia anno per anno, in font ridotto, separata dal testo da due spazi e, per un quarto della riga, una linea nera. Qui le date sono rese con l’anno a numero seguito dai due punti o, quando ci sono anche il mese o il giorno, l'anno più la virgola e il resto della data rientra nel testo della nota (il tutto è giustificato). La pagina termina per esempio così: [...]Federico De Roberto, che essendo amico dello scrittore aveva potuto raccogliere [...] ——————— 1840, 2 settembre: nasce a Catania, da Giovanni Battista, cavaliere di diritto (perché di antica ascendenza nobiliare) e proprietario terriero, e da Caterina Di Mauro. 1851: è alla scuola di Antonio Abate, letterato e patriota siciliano. 1854: per evitare il colera si trasferisce per qualche tempo a Vizzini (di questa esperienza resterà traccia in Storia di una capinera). [...] 1881, febbraio: escono i Malavoglia da Treves. Comincia ad ideare Mastro don Gesualdo e a scrivere Il marito di Elena. Conosce Rod, che sarà il suo primo traduttore in francese, ed inizia un rapporto di amicizia con De Roberto. Pubblica Malaria e Reverendo, che due anni dopo usciranno nelle Novelle rusticane. In politica si professa « moderato » ed evita ogni rapporto con la scapigliatura democratica e con gli ambienti della Sinistra. Capitoli 1) Nei volumi monografici non si sottolinea la distinzione fra capitoli con pagine bianche o altri elementi di separazione. Li si introduce direttamente con il simbolo §, più il numero arabo seguito dal punto e il titolo del capitolo in corsivo, alto/basso: - § 98. Significato di una vita

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NORMARIO - LA GRAFICA

Piano dell'opera

La collana è suddivisa in nove grandi aree, secondo i periodi letterari che vanno dal Duecento al Novecento.Troviamo quindi:

- il Duecento: dalle origini e la scuola siciliana a Dante- il Trecento: da Petrarca alla letteratura civile e religiosa del Trecento - il Quattrocento: dai centri culturali dell'Umanesimo all'Umanesimo meridionale- il Cinquecento: da Niccolò Machiavelli a Torquato Tasso- il Seicento: dalla Controriforma ai poeti giocosi dell'età barocca- il Settecento: da Metastasio a Vittorio Alfieri- il primo Ottocento: dall'età napoleonica a Niccolò Tommaseo- il secondo Ottocento: da Cattaneo, Ferrari e Pisacane ai decadenti dell'Italia umbertina- il Novecento: dalla Voce alla cultura italiana contemporanea

I volumi monografici si aprono con un commento alla vita dell'autore e, nelle prime pagine, in nota, la biografia anno per anno, in font ridotto, separata dal testo da due spazi e, per un quarto della riga, una linea nera. Qui le date sono rese con l’anno a numero seguito dai due punti o, quando ci sono anche il mese o il giorno, l'anno più la virgola e il resto della data rientra nel testo della nota (il tutto è giustificato).La pagina termina per esempio così:

[...]Federico De Roberto, che essendo amico dello scrittore aveva potuto raccogliere [...]

———————

1840, 2 settembre: nasce a Catania, da Giovanni Battista, cavaliere di diritto (perché di antica ascendenza nobiliare) e proprietario terriero, e da Caterina Di Mauro.1851: è alla scuola di Antonio Abate, letterato e patriota siciliano.1854: per evitare il colera si trasferisce per qualche tempo a Vizzini (di questa esperienza resterà traccia in Storia di una capinera). [...]1881, febbraio: escono i Malavoglia da Treves. Comincia ad ideare Mastro don Gesualdo e a scrivere Il marito di Elena. Conosce Rod, che sarà il suo primo traduttore in francese, ed inizia un rapporto di amicizia con De Roberto. Pubblica Malaria e Reverendo, che due anni dopo usciranno nelle Novelle rusticane. In politica si professa « moderato » ed evita ogni rapporto con la scapigliatura democratica e con gli ambienti della Sinistra.

Capitoli

1) Nei volumi monografici non si sottolinea la distinzione fra capitoli con pagine bianche o altri elementi di separazione. Li si introduce direttamente con il simbolo §, più il numero arabo seguito dal punto e il titolo del capitolo in corsivo, alto/basso:

- § 98. Significato di una vita

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I sottocapitoli si indicano tra parentesi quadre, in maiuscoletto, centrati, preceduti dal numero romano più il punto:

I.[LA VISITA DEL CONSOLO]

2) Nei volumi su più autori, ogni capitolo inizia a destra, in una pagina con il titolo centrato in maiuscoletto. Il retro è bianco. Il testo si apre come nei volumi monografici: il simbolo § introduce il titolo del sottocapitolo, in corsivo, alto/basso e una riga nera separa il testo dalla vita dell’autore, in font ridotto.

Caratteristiche di formattazione

Corsivo

Si usa per:- i titoli di opere letterarie: “[...] La stessa contrapposizione dei sentimenti [...] che è possibile riscontrare dai Malavoglia a Don Candeloro e C.i. [...]”; “[...] Il Fermo e Lucia poggiava sulla sottostruttura criptoreligiosa della non omogeneità dello spazio [...]”- i richiami delle note- le parole-chiave, o che si vogliono enfatizzare, o normalmente ripetute:“[...] Di faccia erano seduti in fila dodici galantuomini [...]”; “[...] Certo si dicevano che l'avevano scampata bella a non essere stati dei galantuomini di quel paesetto lassù [...]”; “[...] « Ai galantuomini! Ai cappelli! Ammazza! ammazza! Addosso ai cappelli! »”.- le parole straniere: “[…] nel loro milieu sociale […]”; “[…] por mi vida que de gente!”;“Nel mondo dell'interesse tout se tient [...]”- i termini latini e greci antichi: “[...] raggiunge un pathos morale più profondo[...]”; “La necuia o descensus ad inferos [...]”.

Maiuscoletto

È usato esclusivamente per i titoli dei capitoli.

Neretto

Non viene mai usato.

Tondo

I titoli di riviste vanno in tondo chiaro, tra virgolette basse: […] pensiamo a «900», la rivista di Bontempelli e Malaparte […]; […] Angioletti, che dirige « L’Italia letteraria ».

Font

Si utilizza un carattere graziato, abbastanza piccolo, ridotto di almeno un punto nelle note.

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Note

Si riportano a piè di pagina, lasciando una riga bianca. Sono indicate con numero arabo seguito dal punto. Iniziano da 1 in ogni capitolo.All'interno del testo, i riferimenti si pongono in apice dopo la punteggiatura:

- « Già, son le mani che hanno fatto la pappa! ... Vedete cos'è nascer fortunati ... Intanto vi muore nella battista come un principe!... ».

Testatine

Nelle pagine pari contengono il titolo del capitolo, allineato al margine destro della pagina; nelle dispari quello della parte che si sta trattando, preceduto da § più il numero corrispondente, allineato al margine sinistro della pagina. Tutto va in corsivo. Vanno evitate sulle pagine bianche, sulle prime pagine dei capitoli e su quelle degli indici finali.

Testo

È giustificato. Si rispettano tutte le eccezioni di rientro, ossia il rientro di prima riga riguarda tutti i capoversi.

Orfane, vedove, righini e spezzature di parola

I primi tre si accettano quando è completamente impossibile evitarli. Il righino, anche se la parola è spezzata, che sia almeno superiore ai tre caratteri, meglio se superiore alle tre sillabe.È consentita la spezzatura di parola tra due pagine, anche tra destra e sinistra.Cercare di evitare più di due sillabazioni consecutive.