Noi in FIDAS - 2010/02

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NOI IN FIDAS - NOTIZIARIO TRIMESTRALE - SPED. ABB. POST. 70% ROMA ANNO X - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO 2010 DIFFUSIONE GRATUITA AL VIA L’ESTATE GIOVANI FIDAS Anteprima N OTIZIARIO DELLA F EDERAZIONE I TALIANA A SSOCIAZIONI D ONATORI DI S ANGUE I RISULTATI DEL RAPPORTO FIDAS-CENSIS

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Notiziario della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue - FIDAS

Transcript of Noi in FIDAS - 2010/02

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NO T I Z I A R I O D E L L A FE D E R A Z I O N E IT A L I A N A AS S O C I A Z I O N I DO N A T O R I D I SA N G U E

I RISULTATI DELRAPPORTO

FIDAS-CENSIS

Page 2: Noi in FIDAS - 2010/02

Sommario

3 EDITORIALE

Non perdiamo il treno!

di Aldo Ozino Caligaris

4 PRIMO PIANO

49° Congresso Nazionale Fidas

A cura di Bernadette Golisano

• Una staffetta della solidarietà

• Rapporto Censis - Fidas:

“La donazione del sangue alla luce della evoluzione

demografica del Paese”

di Carla Collicelli

• I commenti delle Federate

1/Fidas Veneto: il donatore giovane, una risorsa che scarseggia

2/Fidas Lazio: più impegno per costruire una svolta

3/Fidas Liguria: troviamo un punto fermo per una nuova crescita

4/Fidas Puglia: potenziare il ruolo delle associazioni

14 ATTUALITÀ

Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2010

• Una Movida por la vida

• Alghero: “Convivere con la talassemia”

• Una vita in...attesa. Intervista a Loris Giambrone

di Massimo Angeli

18 ANTEPRIMA

Ritorna l’E...state con noi giovani Fidas

di Emanuele Gatto

20 LE SEDI FIDAS

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ANNO X - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO 2010 DIFFUSIONE GRATUITA

AL VIA L’ESTATE GIOVANI FIDAS

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NO T I Z I A R I O D E L L A FE D E R A Z I O N E IT A L I A N A AS S O C I A Z I O N I DO N A T O R I D I SA N G U E

I RISULTATI DELRAPPORTO

FIDAS-CENSIS

Noi in FIDASTrimestrale - Periodico di informazione eformazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue)P.zza Fatebenefratelli, 2 - 00186 Roma tel. 06 / 68891457 - fax 06 / 68217350

ANNO X - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO 2010

• DIRETTORE EDITORIALE Aldo Ozino Caligaris

• DIRETTORE RESPONSABILE Bernadette Golisano

• COMITATO DI REDAZIONE Antonio Bronzino,

Federica Fusconi, Giacomo Grulla, Laura Mariotti, Valentina Massa, Tiziano Zenere.

• IN REDAZIONE Laura Mariotti

• DIREZIONE E REDAZIONE FILMAFIR COMUNICAZIONE srl

di FRANCO ILARDO Lungotevere Cenci n. 4 - 00186 Roma tel. 06 / 68301018 - fax 06 / 68309492 e-mail: [email protected]

• HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

M. Angeli, C. Collicelli, E. Gatto, I. Gatto, B. Golisano, V. Magalotti, A. Ozino Caligaris, E. Russo, F. Sgarabottolo.

• ART DIRECTION Image srl - Roma

• STAMPA Arti Grafiche Agostini - Morena (RM)

• AUTORIZZAZIONE Tribunale di Roma N. 442/2003 del 21/10/2003

Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione)

Spedizione Abb. post. 70% - Roma

• TIRATURA del numero 8.000 copie

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Qualche anno fa, su questepagine si è parlato del donoquale elemento traino delsistema trasfusionale. Ci tro-

vavamo in un periodo di cambia-menti, all’indomani dell’entrata invigore della Legge 219/2005 che pre-vedeva una nuova disciplina delleattività trasfusionali e della produ-zione nazionale degli emoderivati.Allora le Associazioni e Federazioni didonatori erano state chiamate a fareda traino, all’interno di un sistema incui molti attori non avevano ancorapiena consapevolezza del proprioruolo e mancavano altri protagonistinello scenario trasfusionale del Paese.Nel corso di questi anni il lavorosvolto è stato intenso, come intensisono stati i cambiamenti che hannocaratterizzato il settore a livello nazio-nale ed europeo; le Associazioni eFederazioni di donatori hanno svoltoil loro compito raggiungendo gliobiettivi che si erano prefissate. Le atti-vità del Centro Nazionale Sangue edelle Strutture Regionali di Coordina-

mento, inoltre, hanno permesso diarmonizzare gli interventi e studiaresoluzioni appropriate nell’ottica diun “governo concordato”.

Abbiamo raggiunto numerosi obiet-tivi, nell’ambito della sicurezza e delcontrollo, nella predisposizione delleprogrammazioni annuali nonché nelraggiungimento della definizione deirequisiti minimi dei Servizi Trasfusio-nali e delle Unità di Raccolta; moltesfide sono state vinte, ma di fronte anoi si aprono nuovi scenari e nuoveproblematiche che necessitano urgen-temente di risposte. Nel corso di quest’anno la FondazioneCensis, su commissione della FIDAS,ha avviato un’importante indaginedemografica collegata alla donazionedel sangue sui dati forniti da tutte leAssociazioni della Federazione. È laprima volta che in Italia si porta avantiuna ricerca di questo tipo e i primirisultati evidenziano problemi per iquali noi tutti siamo chiamati a stu-diare strategie appropriate. Certamente il fabbisogno nazionaleviene ormai coperto, ma sono ancoraevidenti disomogeneità territoriali eoccorre ricordare che l’autosufficienzaè un obiettivo dinamico continua-mente insidiato dall’aumento dei fab-bisogni. L’equilibrio raggiunto si rivelapiuttosto fragile, in quanto poggia ingran parte sui donatori delle regionisettentrionali e necessita ancora didonazioni, il 10 % del totale annuo,da donatori occasionali. Inoltre, sep-pure sia costante l’aumento delledonazioni, le prospettive per il futuroimpongono scelte mirate, conside-rando che il numero dei donatori èdestinato a diminuire.Lo sappiamo ormai da anni: l’Italia èun paese che invecchia, un paese consempre meno giovani. E la fragilità piùsostanziale che ci interpella come

donatori è proprio quella legata alledinamiche demografiche: la fasciad’età dalla quale proviene la maggio-ranza dei donatori, infatti, è rappre-sentata dalle persone di età compresatra i 30 ed i 55 anni e le proiezioni deidati demografici mettono in luce ilsignificativo calo dei prossimi decenni:nel 2009 i 30-55enni rappresentavanocirca il 47% della popolazione, mentrenel 2020 scenderanno sotto il 44%,circa un milione in meno. Allo stessotempo aumenteranno le fasce piùanziane (over 65), con la conseguentecrescita del fabbisogno di sangue.L’Assemblea Nazionale FIDAS, consa-pevole del ruolo centrale svolto dalleAssociazioni dei donatori, ha raccoltola sfida, decidendo di rafforzare epotenziare le attività di promozione esensibilizzazione, rivolte soprattutto aigiovani. Sono proprio i 18-28enni chehanno fatto registrare una bruscadiminuzione, soprattutto negli ultimidue anni e su questa fascia d’età è indi-spensabile intensificare gli sforzi, affin-ché la donazione diventi una sceltaconsapevole e condivisa che sappiaaffrontare le nuove sfide. È un cam-mino già iniziato, ma che necessita delresponsabile coinvolgimento di tutti,per cambiare da oggi il futuro nell’ot-tica del dono.Il sistema trasfusionale ha iniziato ilsuo viaggio, nella direzione della rispo-sta al fabbisogno di terapia con emo-componenti ed emoderivati del Paesesecondo regole di qualità e sicurezza.Il treno della donazione, il convogliodel volontariato e la carovana dellasolidarietà continuano la propria corsa.Non possiamo proprio restare in salad’attesa.

Aldo OzinoCaligaris

Editoriale

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Non perdiamoil treno!

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Da Fiera di Primiero a Feltre. Per la sua conclu-sione il 49°Congresso Fidas ha idealmente“gemellato” i suoi donatori di sangue diVeneto e Trentino per una originale staffetta

della solidarietà. Apertosi in montagna, sotto le splen-dide cime che sovrastano Fiera di Primiero, ed organiz-zato quest’anno dalla federata di Feltre, il Congressonazionale ha riunito, dal 30 aprile al 2 maggio, 150delegati in rappresentanza di 50 associazioni. Tema centrale del confronto, la presentazione e l’a-nalisi del primo “Rapporto sulla donazione di san-gue in relazione all’evoluzione demografica del

Fiera di Primiero (TN). L’apertura dei lavori: da sinistra ValentinaMassa (Coord. naz. Giovani Fidas), Saverio Marchet (Pres. AFDSFidas Feltre), Ozino Caligaris (Pres. naz. Fidas), Dario Cravero(Pres. onorario Fidas), Antonio Bronzino (Vicepres. naz. Fidas).

Primo Piano A cura di Bernadette Golisano

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49° CONGRESSO NAZIONALE FIDAS:

Una staffetta della solidarietà

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nostro Paese”, realizzato dal Censis e commissionato da Fidas sulla base dei propri dati. L’indagine è stata illu-strata in apertura dei lavori dalla dott.ssa Carla Collicelli, che ne ha inoltre spiegato l’importanza ai fini della pro-grammazione e del buon funzionamento del nostro sistema trasfusionale. Le proiezioni statistiche infatti nonlasciano dubbi: come potrete leggere nell’ampia sintesi dell’indagine pubblicata nelle pagine seguenti di questonumero, già nei prossimi 10 anni diminuiranno drasticamente anzitutto i donatori giovani, in età compresa fra i18 e i 28 anni. In pratica, tra breve verrebbe a mancare il pilastro dei donatori periodici su cui poggia il futurodel nostro sistema trasfusionale. Ed è proprio a questo allarme-sangue, rilanciato ai media e alle istituzioni dallaFidas ed alle conseguenti proposte per invertire questa allarmante tendenza, che si è concentrato il dibattito con-gressuale nei giorni successivi. Numerose le proposte avanzate per contrastare il fenomeno, sia a livello locale chenazionale: anzitutto la moltiplicazione delle iniziative di sensibilizzazione delle federate rivolte ai giovani, ma anchela creazione di una specifica Giornata nazionale Fidas (il 28 novembre) da dedicare ogni anno in modo speci-fico alla promozione della donazione. Oltre al tema del difficile “ricambio” dei donatori a causa dell’invecchia-mento della popolazione, in merito alle altre strategie da mettere in atto la Fidas ha dedicato tre focus-group adaltrettanti temi caldi: federalismo e tutela della salute, impresa sociale e volontariato. Al termine del dibattito,il Congresso si è poi trasferito a Feltre per celebrare la 29° Giornata del donatore che ha visto sfilare per le viedel centro storico (nonostante le minacce di pioggia), oltre 10mila donatori Fidas accanto a sbandieratori, volon-tari alpini del “Gruppo nuvola” e figuranti in costume del Palio di Feltre. La Messa celebrata da Mons. Aldrichha concluso le celebrazioni ufficiali.

Resta comunque nel ricordo l’entusiamo dei volontari delsangue di tutte le età, l’impegno degli organizzatori edinfine la generosa partecipazione dei tanti cittadini che,nelle piazze e nelle strade, hanno risposto con calore all’in-vito della Fidas. Successivamente, nel mese di giugno ilPresidente nazionale Fidas Ozino Caligaris ha consegnatoal Sindaco di Feltre, Sen. Gianvittore Vaccari, e al Presi-dente dell’Associazione Feltrina, Saverio Marchet, unatarga come segno di riconoscimento per l’accoglienza e l’o-spitalità dimostrata dalla comunità di Feltre e dalla Sezionedi donatori di Primiero. Arrivederci dunque a Parma, sedeprescelta per il prossimo Congresso!

segue >> 5

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UN PAESE CHE INVECCHIA

“ Idati demografici e strutturali della popolazione ita-liana delineano in modo estremamente chiaro ilquadro di un Paese che invecchia: il calo vistoso cheha caratterizzato gli indicatori relativi alla fertilità e

alla natalità in Italia tra la fine degli anni ‘70 ed i primi ‘90 hainfatti consegnato agli italiani degli anni 2000 un Paese sta-bilmente a crescita zero. Benché il tasso di fecondità abbiafatto osservare negli ultimi anni una timida crescita, trainataper altro in gran parte dalla fecondità degli immigrati, ilsaldo naturale rimane negativo. Questa dinamica, unita-mente all’aumento della durata della vita e dunque degliindici di invecchiamento, rappresenta l’aspetto più sostan-ziale dello scenario demografico italiano. L’invecchiamento della popolazione rappresenta evidente-mente un elemento che impatta in modo vistoso sui biso-gni sanitari della popolazione, ed un fattore intorno alquale il sistema di offerta deve necessariamente rimodularsi,privilegiando le prestazioni assistenziali domiciliari, e rifor-mulando quanto più possibile il ruolo dell’ospedale comeluogo della cura dell’acuzie, territorializzando, domiciliariz-zando e potenziando nel contempo l’offerta di servizi per la

lungodegenza. Ma oltre alle conseguenze in termini di fab-bisogno socio-assistenziale, gli andamenti demografici rap-presentano un fattore destinato a pesare in modo impor-tante sul sistema trasfusionale, sia per quello che riguardail fabbisogno di sangue, sia per il reperimento dei donatori. La morbilità della popolazione anziana, unita allo sviluppo ditecnologie e tecniche terapeutiche in grado di offrire opportu-nità di cura anche a pazienti molto anziani, rappresenta evi-dentemente un elemento che esercita un peso importante sulfabbisogno di sangue, dal momento che la terapia trasfusio-nale rappresenta uno strumento di largo impiego in camponon solo ematologico, ma anche oncologico, cardiochirur-gico e chirurgico. Dall’altro lato esistono dei limiti importantialla donazione del sangue, anagrafici anzitutto (normal-mente non si può donare dopo i 65 anni di età), ma anchesanitari, per cui oltre alle malattie infettive trasmissibili, costi-tuiscono una pregiudiziale della donazione anche condizionicliniche assai più comuni, specie tra la popolazione in etàadulta tra gli young old, quali ipertensione arteriosa, presenzamalattie croniche, assunzione di antibiotici o trattamentimedici e diagnostici (estrazioni dentarie, endoscopie) nel

LA DONAZIONEDEL SANGUEALLA LUCE DELLAEVOLUZIONEDEMOGRAFICADEL PAESE

Carla Collicelli - Fondazione Censis

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Pubblichiamo di seguito una sintesi del Rapporto Censis–Fidas. Lo studio è stato presentato in anteprima alCongresso di Feltre ed infine illustrato a Roma, lo scorso 1° luglio, nel corso di un convegno al Senato promossodall’Osservatorio Sanità e Salute in cui la Fidas ha rilanciatol’allarme. In occasione dell’incontro, commentando i daticon i giornalisti presenti, il Pres. nazionale Ozino ha infattispiegato: “Se non si interviene tempestivamente, visto chela popolazione continua a invecchiare, così come cresce laqualità delle terapie e l'aspettativa di vita dei pazientioncologici, tra dieci anni il numero dei donatori di sangueè destinato a calare. Per questo motivo sarà fondamentalecoinvolgere le fasce di popolazione finora meno impegnatenella donazione, cioè i giovani, le donne e gli immigrati”.

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periodo immediatamente precedente il prelievo. Ma soprat-tutto le fasce d’età tra le quali si concentrano i donatori, ossiala popolazione compresa tra i 30 ed i 55 anni, si sta gradual-mente riducendo, e si tratta di un trend che non sembra desti-nato ad arrestarsi nei prossimi decenni. L’evoluzione del qua-dro demografico italiano, e dunque le modificazioni cui lastruttura della popolazione è destinata ad andare incontronei prossimi anni, costituiscono un elemento importantenella pianificazione delle strategie future nello scenariodella medicina trasfusionale, ed in particolare nellagestione e nella organizzazione delle attività di donazione.

I dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità e dal CentroNazionale Sangue mostrano come l’Italia configuri un qua-dro caratterizzato da luci ed ombre. Il fabbisogno nazionaledi sangue, infatti, viene ormai coperto da circa un decennio,tuttavia le forti disomogeneità territoriali, sia sotto il profilodella diffusione della donazione che per quello che riguardal’organizzazione e l’efficienza dei sistemi trasfusionali locali,rendono ancora necessario nel nostro Paese un massicciotrasferimento di sangue e suoi derivati dalle regioni best prac-tice a quelle che forniscono performance più scadenti. Osser-vando più nel dettaglio i dati ISS–CNS si osserva anzitutto chela tendenza generale fa osservare un continuo, seppure gra-duale, aumento delle donazioni e dunque delle unità di san-gue raccolte. Nel 2008 i donatori italiani sono stati infatti 1.619.143, pari a27,2 ogni 1.000 abitanti, che hanno permesso di raccoglierecomplessivamente 2.526.561 unità di sangue intero (42,1 unitàper 1.000 abitanti). Nel 2005 i donatori erano 1.502.858, pari25,7 ogni 1.000 abitanti, per una raccolta complessiva di2.346.656 unità di sangue intero (40,1 unità per 1.000 abitanti).Nel triennio considerato, dunque, si è assistito ad unaumento significativo del numero dei donatori, pari al 7,7%, edi riflesso nella quantità di emazie raccolte. I dati del 2006,ultimo anno per il quale è disponibile il dettaglio della riparti-zione territoriale, evidenziano per altro quanto la donazionedi sangue rappresenti un’azione che gli italiani residenti nellediverse zone del Paese compiono in quote molto diverse: idonatori per 1.000 abitanti sono infatti 31,8 al Nord Est, 27,1 alNord Ovest, 26,5 al Centro, 20,7 al Sud e 25,2 nelle Isole. Neconsegue che al Nord Est le unità di sangue intero raccoltehanno raggiunto nel 2006 il numero di 53,8 ogni 1.000 resi-denti, al Nord Ovest il dato è pari 47,3, mentre al Centro siferma a 37,6, nelle Isole a 35,5 (si tratta per altro dell’unicaripartizione che ha fatto registrare un decremento del datorispetto al 2005, quando era pari a 35,6), e al Sud la quotascende fino a 28,3. Se si considera che il fabbisogno di san-

LA DONAZIONE DI SANGUE

gue si stima in 40 unità per 1.000 abitanti, il dato evidenziacome l’equilibrio italiano sia fragile, e poggi in gran parte suidonatori delle regioni settentrionali. Benché aumentino leunità raccolte, in tutte le ripartizioni territoriali, rimane sostan-zialmente stabile il dato relativo alle unità di emazie scam-biate tra le regioni (complessivamente circa 78.000 nel 2008),che sono dunque state raccolte nelle regioni più virtuose (nel2008 tutte le regioni del Nord più Toscana, Campania ePuglia) e utilizzate in quelle non autosufficienti (tutte quelledel Centro e del Mezzogiorno, con l’eccezione di Toscana,Campania e Puglia). Ma la fragilità più sostanziale è proprio quella legata alledinamiche demografiche: la fascia d’età dalla quale pro-viene la grande maggioranza dei donatori, infatti, è rap-presentata dalle persone in età compresa tra i 30 ed i 55anni, e le proiezioni dei dati demografici evidenziano comesi tratti di una componente del corpo sociale destinata aridursi in modo significativo nei prossimi decenni. Secondole elaborazioni condotte dal Censis sui dati Istat, infatti, i 30–55enni, che nel 2009 sono 23.343.655, pari al 46,8% dellapopolazione, saranno nel 2020 quasi un milione in meno,22.514.962, il 43,8% del totale della popolazione, e nel 2030 siridurranno a 19.765.468, pari al 37,7% del corpo sociale. Nellostesso arco di tempo le fasce più anziane della popola-zione si amplieranno in modo notevole, e gli over55, oggiil 37,4% della popolazione, saranno il 41,9% nel 2020 e il48,0 nel 2030, andamento che impatterà evidentementesul fabbisogno di sangue. Per questo motivo è assoluta-mente necessario che le attività di promozione della dona-zione vengano rafforzate e potenziate, e che soprattutto ilruolo giocato dalle associazioni sia sempre più centrale: idati dell’ISS–CNS, infatti, mostrano in modo chiaro che idonatori periodici rappresentano il cuore del sistema didonazione, e fanno infatti rilevare, nella grande maggio-ranza delle regioni, indici di donazione più alti rispetto aquelli relativi ai donatori totali.

LA SITUAZIONE• I donatori in Italia sono 26,2 ogni 1.000 abitanti

(dati ISS 2006)

• Negli ultimi anni si è assistito ad un leggero

aumento dei donatori (erano 24,3 nel 2003)

• Sono forti le differenze tra le varie zone del

Paese:

• Il dato più alto è il 31,8 del Nord Est

• Il più basso è il 20,7 del Sud

• Il fabbisogno è stimato in 40 unità di sangue

intero per 1.000 abitanti

• L’Italia è autosufficiente (40,9 unità per 1.000

abitanti nel 2006 secondo ISS), ma è un equilibriofragile:

- 37,6 al Centro- 35,5 nelle Isole- 28,3 al Sud

• Il sistema trasfusionale si fonda sui donatori del

Nord Italia

7segue >>

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I DATI FIDASFIDAS svolge un ruolo di primo piano nell’ambito della donazione del sangue, e i datiche vengono raccolti sulle caratteristiche dei donatori, pur coprendo inevitabilmentesolo una parte dei donatori italiani, permettono di osservare con un maggior livello didettaglio gli andamenti complessivi e la capacità di risposta dei singoli territori. Tra il2003 ed il 2009 il numero delle associazioni di donatori di sangue federate nella FIDASha fatto osservare un graduale aumento, passando dalle 64 del 2003, alle 65 nel 2005,alle 66 del 2008 fino alle 69 del 2009, al quale ha contribuito soprattutto il Centro (ripar-tizione che è passata dalle 5 federate del 2003 alle 8 del 2009) ed il Nord Ovest (passatoda 13 a 15 federate). Il numero di donatori iscritti alla FIDAS, nel periodo 2003–2009, ha fatto complessiva-mente registrare un aumento del 15,5%, concentrato esclusivamente nelle regioni cen-tro–meridionali. Parallelamente, anche i donatori periodici iscritti alla FIDAS, sono aumentati tra il 2003ed il 2009 del 14,2%, e sono aumentati soprattutto al Centro (del 66,3%) e al Sud e nelleIsole (del 27,5%), mentre è rimasto stabile il dato del Nord Ovest si è assistito ad unaleggera flessione nelle regioni del Nord Est. La quota di donatori periodici sul totale degli iscritti è pari al 61,3%, e risulta più altaal Centro (71,8%) e al Nord Est (68,6%), mentre si ferma al 57,3% al Sud e Isole e al49,8% del Nord Ovest. I nuovi donatori rappresentano complessivamente il13,0% dei donatori al 2009, e rappresentano una quota particolarmente signi-ficativa del totale soprattutto al Centro (22,6%). I nuovi donatori sonoaumentati tra il 2003 ed il 2009 del 18,2%, e l’incremento ha riguardatosoprattutto le regioni del Nord Ovest (+34,7%) e il Centro (+33,5%), mentresono su valori più contenuti gli aumenti del Nord Est (+12,3%) e del Sude Isole (+4,9%). Come già emerso anche dai dati ISS–CNS, anche l’elaborazione deidati raccolti da FIDAS evidenzia come l’indice di donazione (ossiail numero medio di unità di sangue raccolte per donatore) tendaad essere più alto laddove i donatori sono soprattutto donatoriperiodici, e più basso nelle zone in cui l’incidenza dei nuovidonatori è più significativa: a fronte di un indice complessiva-mente pari a 1,53 a livello nazionale per il 2009, nelle regionisettentrionali (in cui i nuovi donatori rappresentano circa il10% dei donatori totali) l’indice risulta nettamente più alto diquello medio nazionale (rispettivamente 1,81 al Nord Est e1,63 al Nord Ovest) mentre al Sud e Isole (dove i nuovi dona-tori sono il 12,9%) l’indice si ferma ad 1,29, ma il dato piùbasso si rileva al Centro, pari a 1,18, la ripartizione in cui èpiù alto il dato relativo ai nuovi donatori (22,6%). Uno dei dati più significativi tra quelli raccolti da FIDASriguarda infine i donatori giovani, in età compresa tra 18 e28 anni. Si tratta infatti di una componente molto importantedel totale, sia perché contribuisce in modo significativo allaraccolta annuale (si tratta del 19,5% del totale dei donatori al2009), ma soprattutto perché si tratta dei donatori periodici desti-nati a sostenere il sistema trasfusionale dei prossimi anni. Il numerodi donatori giovani fa però registrare una brusca diminuzione, soprat-tutto tra il 2008 ed il 2009, per cui tra il 2005 ed il 2009 la diminuzione com-plessiva è del 17,0%. I dati sono negativi in tutte le ripartizioni territoriali, ma in par-ticolare spiccano i dati del Sud e Isole (–24,5%) e del Nord Ovest (–19,6%). Nonostante il trend complessivamente positivo che i dati globali forniscono sullo scena-rio della donazione, la complessità delle sfide che il prossimo futuro riserva alla sanitàitaliana, e in particolare al sistema trasfusionale, richiede che gli sforzi in questo camposi intensifichino. In questo senso, l’elaborazione sui dati FIDAS permette di prevederequanto gli attuali andamenti demografici peseranno sulla capacità del sistemaattuale di reperire donatori e dunque sangue: tra il 2009 ed il 2020, se non verrannofatti gli sforzi e gli investimenti necessari, è presumibile che continueranno a dimi-nuire i donatori giovani, e nel complesso è stimabile (mantenendo costante ilnumero di donatori per 1.000 residenti nelle regioni e l’indice di donazione) nel 4,5%la riduzione dei giovani donatori e nel 2,9% la riduzione complessiva di donatori eunità di sangue raccolte. Si tratta di una diminuzione destinata a pesare soprattuttosulle regioni del Mezzogiorno (–5,3%), e in particolare nelle classi d’età giovani (–4,5% alivello nazionale tra i 18–28enni, ma il dato raggiunge –17,1% al Sud e Isole) e giovaniadulte (–19,2% di donatori 29–35enni).”

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I COMMENTI DELLEFEDERATE

1/FIDAS VENETO

IL DONATOREGIOVANE, UNA RISORSA CHE SCARSEGGIA

FIDAS EFFICIENTE, MA E’ IN GRADO DI COMUNICARECON EFFICACIA?

Già tempo fa in FIDAS Veneto e tra le Fede-rate che la compongono si è posto inmaniera importante la questione dell’avvi-cinamento delle fasce di età giovanili,quale target delle azioni di promozione delnostro messaggio associativo. Per FidasRegione Veneto il 2009 è stato un altroanno di grandi sperimentazioni ed investi-menti progettuali rivolti ai componenti diquesta fascia di età.La visione strategica della Presidenza e delDirettivo si fonda su alcune ricerche effet-tuate localmente nell’ambito del “ProgettoOsservatorio” che ha consentito di analiz-zare il contesto e che si è sviluppato suc-cessivamente in altri progetti inseriti in unpiano di comunicazione di massa con tar-get di pubblico giovane che possa infoltirele file Fidas e dei donatori di sangue.Il principale promotore della nascita direaltà associative giovanili è stato il Coordi-natore Giovani regionale Andrea Bortolonche avvicinava nuove reclute con modo diporsi positivo, valorizzando l’esperienza deldono e il legame del gruppo giovani FIDAS.Egli ha saputo lanciare i giusti appelli alleFederate ed ha saputo rendersi disponibileper creare il necessario spirito di gruppo edi appartenenza.Se da un lato il riscontro è stato positivo,per quel che riguarda la crescita delle ade-sioni dei Giovani alla donazione del san-gue è stato abbastanza diversa. Seppur difronte ad un dato positivo relativamentealla crescita delle donazioni FIDAS (+1,7%)superiore alla crescita percentuale delle

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IL RUOLO STRATEGICO DEL VOLONTARIATO• Il sistema trasfusionale si fonda sui donatori

periodici

• Nei territori in cui la quota di nuovi donatori è

più alta risulta più basso l’indice di donazione

• È necessario potenziare le attività di

sensibilizzazione e di reclutamento di

donatori che donino periodicamente

• Soprattutto è necessario reclutare oggi

giovani donatori che siano i donatori periodici

di domani.

LE PREVISIONIDEMOGRAFICHE• Ad oggi diminuiscono i donatori giovani nelle

federate Fidas

• -17,6% di donatori in età compresa tra i 18 ed i

28 anni nel periodo 2005-2009

• In futuro si contrarranno le fasce di

popolazione più inclini alla donazione

• Fascia d’età 30-55 anni:

- nel 2009 sono 23.343.655, pari al 46,8% della popolazione

- nel 2020 quasi un milione inmeno, 22.514.962, il 43,8% del totale e

- nel 2030 si ridurranno a 19.765.468,pari al 37,7%

SE NON AUMENTA LA DIFFUSIONE

DELLA DONAZIONE DEL SANGUE

NEI PROSSIMI 10 ANNI È DESTINATO

A RIDURSI IL NUMERO

DEI DONATORI E DUNQUE

IL NUMERO DI UNITÀ DI SANGUE

RACCOLTO.

segue >>

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donazioni su tutto il territorio veneto (1,6%) e che concorronoper il 23% alle donazioni complessive, ci si è trovati di fronteall’evidenza che questa crescita è:

• insufficiente a sostenere una crescita delle trasfusioni (+6,1%)

• sostanzialmente legata al miglioramento della gestione deldonatore, essendo cresciuto l’indice donazionale (indice diefficienza), mentre è diminuito il numero dei donatorimisurato come numero di donatori (indice di efficacia).

Analizzando la situazione Federata per Federata la situa-zione pare differente caso per caso, con una media del 17%dei donatori compresi in una fascia di età al di sotto dei 28anni ed una grande evidenza di un dato in controtendenzarealizzato nella Federata di Verona, dove i donatori giovanisono invece cresciuti. Tale fenomeno va ascritto alla suapolitica di avvicinamento dei giovani, che da sempre è statapunto focale della vita associativa, intervenendo abitual-mente nelle scuole ormai da alcuni anni, e assicurandosi unricambio generazionale ormai all’ordine del giorno. Per que-sto motivo FIDAS Verona ha concluso il 2009 con un incre-mento delle iscrizioni giovanili del 20%.I programmi per il 2010 si concentrano ancora una voltasulla comunicazione alla moltitudine giovane, attraversouna serie di attività che avvicinino il ragazzo all’Associazioneper mezzo di un’esperienza positiva vissuta grazie a Fidas.Il Direttivo FIDAS Veneto, rendendosi comunque conto dell’ef-ficacia a medio termine delle iniziative messe in atto neitempi recenti, si è fatta promotrice di alcuni progetti miratial mondo giovanile e che sono:

• Progetto Musica nel Sangue: iniziativa rivolta agli istitutisuperiori per l’avvicinamento dei giovani attraverso unconcorso musicale per band scolastiche che ha visto nel2009 la partecipazione di 24 scuole. Ma nel 2010 lapartecipazione ha raggiunto ben 76 istituti scolastici

• Sviluppo di uno strumento di comunicazione adeguato per untarget di giovani degli istituti di media inferiore (tgt. 11-14anni)

• Realizzazione del progetto InForma, una scuolainterassociativa che si rivolge ai giovani adulti(prevalentemente universitari o neo diplomati) per fornireloro le competenze tecniche e di comunicazionenecessarie per portare al meglio il nostro messaggio neidiversi ambiti scolastici.

Quest’ultimo progetto nasce principalmente da una presa dicoscienza sull’importanza della specializzazione e professio-nalizzazione del volontario. Fidas Veneto si è accorta che ilmessaggio non passava, per vari motivi. Il primo riguarda lanon più automaticità stimolo-risposta che aveva efficaciaormai mezzo secolo fa, quando tutto era nuovo, mai visto emai vissuto. Oggi tutto è la replica di ciò che già è stato spe-rimentato, i mezzi di comunicazione raggiungono il pubblicogiovane prima che raggiungano quello adulto. Al tempo pre-sente, secondo gli studi, i genitori imparano dai ragazzinicome usare gli elettrodomestici, internet, la televisione. Quiallora il secondo motivo: il mittente, pur avendo grande cre-dibilità presso il giovane, secondo la sua esperienza vissuta,non riesce a mettersi in contatto con il ragazzo, per diversitànel modo di comunicare e di recepire gli stimoli e di valutarei feedback. Terzo, il canale. Il messaggio è corretto, maviene trasmesso in sordina. In questo modo, pochi giovani lopercepiscono. Il canale deve essere lo stesso usato dal pub-blico. Film, avventura, musica, formazione. Esperienze. Il gio-vane, quotidianamente tartassato dall’amorfia televisiva,cerca attività e azione. Il giovane chiede di sperimentare e difare suo il tutto, mettendoci del proprio.L’anno 2010 sarà quindi un altro anno di sperimentazioni, que-sta volta anche umanistico-scientifiche. Al di là del calo dellenascite, della longevità degli young old, è la sperimentazionedi una comunicazione al passo coi tempi a determinare lafutura crescita di FIDAS e di tutto il sistema sangue nazionale.

Fabio SgarabottoloPresidente Fidas Veneto

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avviene! Questo rende la raccolta esterna più difficile alleAssociazioni ed ai Centri Trasfusionali. L’uscita esterna, èun vero mezzo di promozione e produzione ma complicala vita ai Reparti Trasfusionali, perché molto diminuisce laloro capacità interna di personale, spesso al limite dellenorme. Una soluzione sarebbe incentivare le associazioniad una maggiore raccolta diretta. Ma come si puòoperare autonomamente se i fondi arrivano in ritardo dimesi o addirittura di anni?

Noi di FIDAS Lazio siamo soddisfatti del nostro lavoro e i datigiustificano questo sentimento. Tuttavia dobbiamo soppor-tare la delusione del penultimo posto tra le regioni. Se esi-stesse la retrocessione, come nel calcio, saremmo in serie Bda tempo. Eppure non demordiamo e continuiamo a profon-dere i nostri sforzi a favore della donazione di sangue. In attesa di tempi migliori ci auguriamo che avvenga unavera svolta, da parte delle istituzioni regionali, con la nominadi nuove figure al posto giusto, preparate e dotate di sensibi-lità dimostrata e non solo dichiarata, con le quali potercirapportare seriamente, in modo costruttivo e costante-mente. Nel frattempo: al lavoro!

Vincenzo MagalottiPresidente FIDAS Lazio

La regione Lazio, come sappiamo, primeggia semprequando si tratta di numero di abitanti, numero di strutturesanitarie, posti letto disponibili, ma quando parliamo di pro-duttività, qualità dei servizi, interventi strutturali, non cisiamo proprio, specialmente se ci riferiamo alla donazione.I motivi di tanta mediocrità li conosciamo da tempo: scarsainformazione, scarsa organizzazione, mezzi e strutture ina-deguate, pesantemente aggravati, è vero, dalla indifferenzadi molta parte dei potenziali donatori, in gran parte residentia Roma. Caratteristica, questa, assai diffusa nelle metropoli.Altra realtà, infatti, si vive in provincia. Potremmo affermare che i dati complessivi delle federateFIDAS del Lazio sono migliori di quelli regionali, ma ci sen-tiamo sopraffatti dai dati generali. Come giustificare, adesempio, la mancanza delle oltre 30.000 unità di emazie,seconde solo a quelle della Sardegna con la quale ci conten-diamo le ultime due posizioni tra le regioni?

• L’invecchiamento della popolazione e di quello deidonatori attivi in particolare, posto in evidenza dal dossier,incombe, rendendo più urgenti azioni di sostegno dapensare e attuare in tutta fretta, per garantire unadeguato ricambio. Eppure il Lazio, a differenza di quantoavviene altrove, registra un aumento di popolazionedell’8,30% nel periodo 2003/2008, giustificato, secondo noi,da un afflusso importante di extracomunitari, che è noto,almeno per ora donano poco o nulla.

• La scarsa informazione? Una sola campagna inprevisione dell’estate, tempo di vacche magre,ammesso che ve siano di grasse nel restodell’anno, poi il silenzio. Campagne,inoltre, pensate ed allestite senza lapartecipazione fattiva delleAssociazioni di donatori, che,data la loro esperienza sulcampo, potrebbero fornire utiliinformazioni.

• Organizzazione? Per mesi inRegione sono mancati sial’Assessore alla Sanità sia ilDirettore Sangue, figuredella massima importanzaed interlocutori direttidegli operatori. Vista lacondizione precaria nellaquale vive la sanità nelLazio e la mole di lavoroche grava e graverà semprepiù sull’Assessorato, perchénon far funzionare meglio epiù autorevolmente le altrefunzioni di coordinamento,spesso lasciate senza direttive ecertezze? A proposito di mezzi; laRegione Lazio dispone di sole 4Autoemoteche funzionanti, il resto è inattesa di interventi di riparazione che mai

2/FIDAS LAZIO

PIÙ IMPEGNO PER COSTRUIRE UNA SVOLTA

11segue >>

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trovare un filo di unione che permetta di fare previsioni amedia o anche breve scadenza.Così lontana e difficile appare una copertura omogeneadell’attività di propaganda e raccolta che, sola, potrebbeessere preludio ad una valutazione sulla tendenza allo svi-luppo o alla diminuzione del numero dei donatori di sangue.In Liguria, come dicevo, la curva della età della popolazioneè, rispetto a tutto il resto d’Italia, particolarmente sviluppatanel segmento della terza edella quarta età. Unabuona notizia, si potrebbeazzardare, per i residenti chepossono sperare di poter raggiun-gere una serena e soddi-sfacente vecchiaia … Allo stesso tempo, però,questa condizione riduce laforbice di popolazione teorica-mente e praticamente idonea a poterdonare sangue.Ciò nonostante, a suffragio di quanto finqui esposto, la crescita del numero dei dona-tori e delle donazioni è apparso direttamente pro-porzionale all’impegno, ai mezzi ed alla capacitàdell’Associazione di operare sul territorio.Nel 2009, l’incremento della raccolta sul territorio, dellaFidas Genova, è stato di oltre il 20%.In un contesto dove apparirebbe soddisfacente uno sviluppodel 3%, è evidente che questo percentile di crescita appareper lo meno curioso. E stimolante.E’ certo che le variabili anche in questo caso, sono tante edimportanti.Ma, se occorre partire da un punto fermo, se bisogna fare unprogetto, in un contesto di ristrettezze e di stanchezza psico-fisica … perché non provare a vedere il bicchiere mezzopieno?

Emanuele RussoPresidente Fidas Liguria

La Liguria è una regione che ha una condizione di popola-zione particolare. Lo Studio Censis prevede nel giro di qual-che anno un calo delle donazioni, per una diminuzione deidonatori. Ed i dati sembrano confermare questa preoccu-pante prospettiva. Il modello studiato che ha condotto aqueste conclusioni dovrebbe tenere conto di alcune variabili: Il numero dei donatori non rappresenta una costante ripro-ducibile in ogni ambiente ed in ogni momento. A secondadelle occasioni che la vita può offrire, giovani e meno gio-vani possono diventare donatori; oppure no. Possono conti-nuare a donare regolarmente, oppure no. Ed è pure possibile, anzi certo, che molti di loro non avrannomai l’opportunità di donare. Pur essendo parte di una popo-lazione omogenea, per cultura, formazione e sensibilità. Inuna popolazione scolastica, per esempio, tra gli studentiall’ultimo anno, la nostra esperienza ci dice che, dopo unabuona ed efficace conferenza incontro di circa un’ora, lapercentuale di ragazzi che si prenoterà per una donazione disangue, varierà tra il 35 ed il 60% dei presenti.Ma la stessa classe, con un incontro non sufficientementestudiato e condotto, fornirà al massimo il 10% di candidatialla donazione.La normativa italiana ha nel tempo spinto le Associazioni diVolontariato ad assumere ruoli e responsabilità sempre piùimportanti nella propaganda e nella raccolta di sangue. Etutto ciò ha spinto e sta spingendo, con vigore sempre mag-giore, le realtà più attive sul territorio,verso una gestione eduna amministrazione del tipo impresa sociale.E, a quanto mi risulta, l’unico elemento comune ed unifi-cante è la legge a cui fare riferimento, lenorme che regolano la selezione deldonatore, la raccolta, la conservazione ela gestione del sangue umano.Per il resto la realtà della propaganda,dello sviluppo e della raccolta del sanguecostituiscono un patrimonio assoluta-mente soggettivo delle Associazioni; forsedei singoli dirigenti, e rappresentano unamacchia di leopardo che sul territorio evi-denzia zone di eccellenza e zone conpotenzialità di crescita e sviluppo vera-mente importanti.E nonostante sia auspicabile il tentativo diformare i dirigenti associativi con un baga-glio di informazioni su metodi e comunica-zione comune a tutti, la realtà in cui si tro-veranno ad operare sarà soggetta comun-que ad un insieme di variabili (trasfusioni-sti di riferimento, mezzi associativi, condi-zioni economiche, ambiente e territorio).In tutto questo contesto appare difficile

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3/LIGURIA

TROVIAMO UN PUNTOFERMO PER UNA NUOVACRESCITA

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pugliesi (+4,5% rispetto alle 145.489 donazioni del 2008). Ma ildato che maggiormente ci stimola a fare sempre meglio èquello relativo al numero di Kg di plasma da inviare alla lavo-razione industriale: +13% rispetto al 2008, dato che ci pone al4° posto tra le regioni italiane per incremento nel quantitativodi plasma donato.I dati di Fidas Puglia, complessivamente, ci portano a direche ottimo è stato il lavoro svolto sin qui dalle nostre Associa-zioni, ma questi risultati non possono farci dormire sonnitranquilli perché, come messo in evidenza dalla dott.ssa Coli-celli del Censis, l’equilibrio in cui si trova il sistema trasfusio-nale italiano, e quindi anche quello pugliese, è estrema-mente precario in quanto la fascia d’età dalla quale provienela grande maggioranza dei donatori è rappresentata dallepersone in età compresa tra i 30 e i 55 anni, e le proiezioni deidati demografici evidenziano come questa fascia di popola-zione sia destinata a ridursi in modo significativo nei prossimidecenni. Per questo motivo è assolutamente necessario chele attività di promozione della donazione vengano rafforzatee potenziate e che soprattutto il ruolo giocato dalle associa-zioni sia sempre più centrale: i dati dell’ISS, del Censis e diFidas Puglia, infatti, mostrano in modo chiaro che i donatoriperiodici rappresentano il cuore del nostro Sistema.

Italo GattoPresidente Fidas Puglia

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In occasione del 49° Congresso Nazionale Fidas, è statapresentata la prima indagine portata avanti dal Censissul tema “La donazione del sangue allaluce della evoluzione demografica delpaese”. Da questa indagine emerge,per Fidas Puglia, e quindi per le 4federate che la compongono, undato essenzialmente positivo, seb-bene non manchino gli aspettinegativi. Tra questi ultimi, ilpiù importante, in assoluto,è il -15,74 % di giovani dona-tori: un dato, questo, chedeve far riflettere e deve por-tarci a dare ancora più impulsoalle campagne di sensibilizza-

zione tra i giovani, in quanto sonoloro i donatori periodici destinati a

sostenere il sistema trasfusionaledei prossimi anni. A mitigare questo

dato negativo c’è stato, però, l’incre-dibile aumento di nuovi donatorientrati a far parte delle nostre associa-zioni presenti sul territorio pugliese: 3.318e + 60,52% rispetto ai dati del 2008. Maaccanto a questo dato è importante met-tere in evidenza come nelle nostre federate cisia anche un trend positivo che dura dal 2003per quanto riguarda il numero di donatoriperiodici che sono stati 24.278 nel 2009, perun incremento del +8,02% rispetto al 2008 euna crescita complessiva pari al 15,75% nelperiodo 2003-2009. Questi dati fanno ben spe-rare su quella che sarà la prosecuzione delcammino in Puglia verso la piena e costanteautosufficienza. Un obiettivo raggiunto già da

alcuni anni, ma per il cui consolidamentoancora bisogna lavorare tanto.

Questi valori positivi non sono nient’altro che unaanticipazione di quello che è stato il risultato fon-

damentale raggiunto nel 2009 e per il quale tutte lenostre federate si sono impegnate attivamente e

proficuamente: quello del numero di donazioni com-plessive che ci ha visti passare dalle 28.804 effettuate

nel 2008 alle 30.484 del 2009, per una crescita pari al+5,83%. Risultato, questo, che ci riempie di orgoglio in

quanto ci ha portato ha superare largamente l’obiettivominimo che il CRAT pugliese si era dato per il 2009: una cre-scita di almeno il 3% del numero complessivo di donazionirispetto all’anno precedente; come risulta dalle 152.342 dona-zioni effettuate complessivamente da tutte le Associazioni

4/FIDAS PUGLIA

POTENZIARE IL RUOLO DELLEASSOCIAZIONI

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“New Blood for the new World” è lo slogan sceltodall’OMS per l’edizione 2010, mentre Barcellona èstata la città ospite della manifestazione mon-diale.L’obiettivo che si sono prefissi gli organizzatori ita-liani è stato quello di sensibilizzare la fascia giova-nile, su cui sono riposte le attese non solo per“sostituire” la generazione di donatori in età di“pensionamento”, ma anche per “costruire” le pre-messe di un “nuovo mondo” che accolga esostenga valori come responsabilità, solidarietà,consapevolezza, conoscenza, informazione e par-tecipazione.Un obiettivo globale che l’Italia, come confermatonelle prime pagine di questo stesso numero dellarivista dedicate al rapporto Fidas-Censis, condividepienamente. In occasione della Giornata Mondialedel Donatore di Sangue, il CNS, in collaborazionecon le quattro Associazioni di volontariato e con ilpatrocinio della Regione Autonoma Sar-degna e del Comune di Alghero, ha per-tanto organizzato nella città sarda (cheè gemellata con il capoluogo catalano)un grande evento per coinvolgere inmodo particolare i giovani verso unamaggiore consapevolezza sui temidella salute e dell'utilità del sangue,indirizzandoli verso una donazioneresponsabile.Il programma, che è stato articolatonelle tre giornate di sabato 12, dome-nica 13 e lunedì 14 giugno, giornodedicato alla celebrazione mon-diale, è stato elaborato sulla falsa-riga della manifestazione mon-diale prevista a Barcellona, chedeclinava il tema sangue in luoghi emodi tali da rendere la città “full blooded”.

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14 giugno: Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2010

1 / UNA MOVIDA POR LA VIDA

Attualità

CENTRO NAZIONALE SANGUE E CIVIS(AVIS, CROCE ROSSA, FIDAS E FRATRES) HANNO REALIZZATO AD ALGHERO UNA MANIFESTAZIONEISPIRATA ALLE CELEBRAZIONI DI BARCELLONA

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GIORNATA MONDIALE: LE ASSOCIAZIONI DEI DONATORI IN DIRETTA SU RADIO 24

Dal 2005, il 14 giugno di ogni anno si festeggia, in Italia enel mondo, la Giornata Mondiale del Donatore di San-

gue, un’occasione per dire grazie a chi con un semplice gesto salva lavita. E proprio di donazione di sangue si è parlato lunedì14 giugno a "Essere e Benessere", programma quoti-diano di salute di Radio 24, condotto da Nicoletta Carbone, in onda dalle 11. Sono intervenuti: la prof.ssaGabriella Girelli, ordinario di Immunoematologia all’Uni-versità “La Sapienza” e responsabile del Centro Trasfu-sionale del Policlinico Umberto I di Roma; Rina Latu vicepresidente vica-rio dell’AVIS; Patrizia Ravaioli, direttore generale della Croce Rossa Ita-liana; Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale della FIDAS e Luigi Cardini, presidente nazionale Fratres.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha volutodare rilievo alla Giornata Mondiale del Donatore di Sangue,inviando un messaggio di saluto e di apprezzamento per l'o-pera altamente umanitaria dei donatori di sangue italiani dasempre attenti e generosi con il dono del loro sangue versochi soffre.Il Capo dello Stato ha sottolineato anche l'altissimo valoreetico della donazione di sangue che costituisce una risorsainsostituibile di crescita sociale e di maturazione individualee ha formulato i migliori auguri per il successo della manife-stazione ad Alghero.

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLAREPUBBLICA AI DONATORI DI SANGUE

Di seguito date e sedi dei prossimi InterregionaliNORD-OVEST a Cento (FE) 9 ottobreNORD-EST a Monfalcone (GO) 23 ottobreCENTRO SUD E ISOLE ad Alcamo (TP) 6-7 novembre

Tema degli incontri

“Appartenenza alla FIDAS: Diritti e doveri delle Associazioni Federate

e delle Federazioni Regionali”

A G E N D A

Nell’ambito delle iniziative organizzate inoccasione della sesta Giornata Mondiale delDonatore di Sangue, celebrata dal 12 al 14giugno ad Alghero, un momento rilevante èstato dedicato all’informazione riguardantela talassemia. Nella cornice del rinnovatoQuartè Sayal della città sarda, personalità dispicco del mondo della medicina e dell’e-matologia in particolare, hanno partecipatoad un incontro dal titolo “MALE NOSTRUM:prevenzione, cura e buone pratiche per(con)vivere con la Talassemia”, in cui si èfatto il punto sulle cure e le prospettive diguarigione da questa malattia. I malati ditalassemia hanno bisogno di trasfusioni disangue continue (circa ogni due settimane)e possono sopravvivere solo grazie a tutticoloro che spontaneamente, e gratuita-mente, donano il loro sangue, in un sistemain cui la donazione volontaria, non remune-rata e consapevole rappresenta un presidiosalva-vita in molti dei più importanti per-corsi diagnostico-terapeutici.

Nel nostro caso, si è pensato invece aduna “movida por la vida”, accedendoal tema sangue attraverso tre differentigeneri (letterario, musicale, artistico)che hanno dato lo spunto per infor-marsi e partecipare anche a coloro chesono fuori dalla numerosa communitydei donatori di sangue.• CHOC Blooded: vampiri e horror per

esorcizzare la paura dell’ago• ROCK Blooded: arte, musica e

gastronomia per far(si) buon sangue• POP Blooded: informazione e parte-

cipazione sostengono la popolaritàdella donazione.

2/ALGHERO:“CONVIVERE

CON LATALASSEMIA”

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Architetto Giambrone, cosa significa, oggi,essere un malato di talassemia? Essere un malato di talassemia significa essere una persona“normale”, e condurre una vita del tutto normale se nonavessimo quella spada di Damocle delle trasfusioni. Se lericeviamo regolarmente va tutto bene, il problema è chespesso ritardano ed allora tutta la nostra vita entra in crisi.

Cosa succede quando le trasfusioni ritar-dano, come cambia la sua vita in queigiorni?E’ un vero dramma, noi viviamo questa attesa della trasfu-sione come un momento di rinascita, perché il nostroorganismo ne riceve grandi benefici. Per cui, quando ciarriva quella fatidica telefonata che ci dice che l’indomaninon possiamo andare a fare la trasfusione, perché il sanguemanca, cadiamo nello sconforto. Tutta la qualità della vitane risente, iniziamo ad accusare la fatica e non riusciamopiù a fare le cose che si fanno quotidianamente.

Le succede spesso di ricevere una trasfu-sione in ritardo?Purtroppo sì, e durante tutto l’anno. Generalmente sonoritardi brevi, di uno o due giorni, ma nel periodo estivo lasituazione peggiora, i rinvii superano anche i quattro, cin-que giorni. Non si può programmare più nulla della pro-pria vita, anche la cosa più banale diventa un problema,come organizzare un viaggio o una vacanza. Si vive nell’an-goscia e nell’attesa di quella telefonata, che ci dica “domanipuoi venire a fare la trasfusione”. Purtroppo in Siciliaabbiamo una grandissima carenza di donatori, e non-ostante tutti gli appelli e l’impegno che mettiamo per avvi-cinare la gente alla donazione, ancora siamo costretti achiedere aiuto alle altre regioni.

Quali altre difficoltà vivono i talassemici?I problemi maggiori sono quelli legati alla burocrazia eall’applicazione delle leggi a macchia di leopardo. Non-ostante tutti i progressi dal punto di vista legislativo,ancora oggi un talassemico non si vede riconosciuti i giornidi assenza dal proprio lavoro per andare a ricevere le tra-sfusioni. Nelle tabelle per il riconoscimento dell’invaliditàcivile – vecchie di 18 anni - è inserita solo la talassemiamajor, per tutte le altre forme dipendiamo dalla discrezio-nalità di questa o quella azienda sanitaria. In alcune pro-vince la patente ci viene rinnovata per due anni, in altreper cinque.

Di cosa si occupa e come lavora la suaassociazione?Io sono presidente della Lega Regionale Talassemici Sici-liana, che si interessa anche dei malati di Drepanocitosi. Sitratta di un impegno continuo nella società e nelle istitu-zioni che, spesso, si dimenticano delle categorie più deboli.Siamo giornalmente impegnati nel risolvere i problemidella vita quotidiana dei malati. Oggi, la preoccupazionenon è tanto quella della malattia, la malattia si cura benese c’è il sangue. E’ tutto ciò che ruota attorno al malatotalassemico a creare tanti problemi a tanta gente.

3/UNA VITA... IN ATTESAa cura di Massimo Angeli

ARCHITETTO, 39 ANNI, LORIS GIAMBRONEÈ DAL 2006 PRESIDENTE DELLA LEGAREGIONALE TALASSEMICI SICILIANA. INQUESTA INTERVISTA RILASCIATA A “NOIIN FIDAS” RACCONTA LA SUA ESPERIENZADI TALASSEMICO E DI PERSONA IMPE-GNATA QUOTIDIANAMENTE NEL SOCIALE.

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Arrivano dalla terapia genica le più solide speranze per la cura della talasse-mia. A dirlo esperti italiani e stranieri che a Roma, in occasione della Gior-nata mondiale della talassemia, hanno fatto il punto su questa malattia cro-nica che in Italia colpisce oltre settemila persone. Attualmente, la cura controquesta patologia, che compromette il trasporto di ossigeno nel sangue, consi-ste in trasfusioni eseguite ogni due o tre settimane, e nella terapia ferroche-lante, che permette di ridurre l'accumulo di ferro provocato dalle trasfusionistesse. Ma, in un prossimo futuro - annunciano i ricercatori - sarà possibilecorreggere a monte il difetto genico dell’emoglobia all’origine della talasse-mia. Grazie alla terapia genica si potrà, infatti, intervenire sul difetto delle cel-lule attraverso l'uso di un vettore virale che contiene il gene dell'emoglobina,proteina del sangue che trasporta l'ossigeno dai polmoni a tutti gli organi etessuti del corpo umano. In pratica, tramite un virus navetta, si potrannoinfettare con il gene sano le cellule staminali prelevate dal paziente, chesaranno poi reimpiantate nel malato stesso. Grazie a questa procedura, daoltre due anni un paziente francese è, oramai, “trasfusione-indipendente”, enel giro di pochi mesi, nel laboratorio genetico del Memorial Sloan-KetteringCancer Center di New York, partirà una sperimentazione allargata incui saranno coinvolti anche tre centri italiani: l'Ospedale Cer-vello, il San Matteo di Pavia e il Centro Microcitemiedi Cagliari. Appena ottenuta l'autorizzazionedel Food and Drug Administration, l’entestatunitense che si occupa della rego-lamentazione dei prodotti farma-ceutici, si potranno effettuare iprimi trapianti di terapiagenica in Italia, i primidei quali potrebberoessere eseguiti già nelprossimo autunno.

La qualità della sua vita e quella di tanti altri malatidipendono dal gesto volontario di tanti donatori. Cosasi sente di dire loro?Intanto mi sento di ringraziarli, soprattutto chi tra i donatori si impegna

giornalmente assumendosi la responsabilità di portare avanti la propria

associazione. Non solo li invito a continuare, ma sappiano che avranno

tutti i malati talassemici sempre dalla loro parte.

E cosa si sente di dire a coloro che magari sono indubbio, se cominciare a donare il sangue o meno? Donare il sangue è un qualcosa che non fa male, ma va anche a vantaggio

della salute del donatore. Il sangue è un bene prezioso, un farmaco salva-

vita che non si trova in farmacia. Si può reperire solo se un essere umano

scopre il suo braccio e dona il proprio sangue spontaneamente. Aiutateci

a sperare e dateci un’opportunità di vivere e di vivere bene.

TALASSEMIA, NUOVE PROSPETTIVEDALLA TERAPIA GENICA

MEDICINAE’ stata pubblicata sulla G.U. n. 146del 25 giugno 2010, Supplementoordinario n. 138, la Legge 4 giugno2010, n. 96 “Disposizioni per l’adempimento di obblighi deri-vanti dall’appartenenza dell’Italiaalle Comunità Europee - Leggecomunitaria 2009” che con l’arti-colo 40 sblocca l’attuazione della219/’05 relativamente alla produ-zione nazionale degli emoderivatiannullando il regime di monopo-lio per la lavorazione del plasmadestinato alla produzione di far-maci plasmaderivati. Si prevede quindi, attraverso ema-nazione di specifici decreti del Mini-stro della Salute:- l’individuazione dei centri e delle

aziende di frazionamento e diproduzione di emoderivati auto-rizzati alla stipula delle conven-zioni;

- uno schema tipo di conven-zione, sentito il parere della Con-sulta e previa intesa in sede diConferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le Regioni ele Province Autonome di Trentoe di Bolzano, in conformità delquale le regioni, singolarmenteo consorziandosi fra loro, stipu-lino convenzioni con i centri e leaziende per la lavorazione delplasma raccolto in Italia;

- l’emanazione del Decreto di cuiall’articolo 16, comma 1, della L.219/’05 che disciplina l’importa-zione e l’esportazione del san-gue e dei suoi prodotti.

ADEMPIMENTO OBBLIGHIAPPARTENENZA COMUNITÀEUROPEA: PUBBLICATALEGGE CHE REGOLA LALAVORAZIONE DEL PLASMA

Europa

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“Traversata della Solidarietà”: un eventounico… sotto molti punti di vista. Lunedì 2 agosto si svolgerà la IV edizione che vedràimpegnati numerosi nuotatori, giovani e menogiovani, provenienti da tutte le parti d’Italia.

Ebbene sì, sono passati già quattro anni da quando, in quel lontano 12agosto 2007, un gruppo di donatori/nuotatori iscritti alla Fidas Polesana,con sede ad Adria (Rovigo) effettuarono per la prima volta la traversatanon agonistica dello Stretto di Messina partendo dalle coste sicule perapprodare, dopo un tragitto lungo ben 3,5 Km, sulla costa calabrese, inlocalità Cannitello. Fu una giornata bellissima ed indimenticabile, soprat-tutto per il messaggio che si è voluto lanciare: “chi dona il sangue vincesempre…anche nello sport!”. E sono stati l’entusiasmo di quelle persone el’importanza del messaggio ad aver portato la Fidas nazionale a scommet-tere sempre più sulla riuscita di questo evento che si colloca in un periodoed in un contesto particolare. La Calabria e la Sicilia, come del resto tuttal’Italia meridionale, soffrono nel periodo estivo per la carenza di sangueche porta, spesso, a dover rinviare gli interventi programmati da diversotempo, in modo da poter utilizzare quelle poche scorte di sangue che cisono per affrontare le emergenze che non mancano mai. Una situazionedifficile, questa, che può essere affrontata solo con un’intensificazione dellecampagne di sensibilizzazione da svolgersi nel periodo estivo. E qualemigliore occasione per parlare di sangue e della sua mancanza se nonquella di un evento sportivo che, sebbene non agonistico, vede la parteci-pazione ed il coinvolgimento di numerosissimi giovani provenienti datutta Italia e che riesce ad attirare anche l’attenzione di vari media (stampa,televisioni), di solito non molto sensibili al problema-sangue?E questo è quello che si è fatto pertre anni e che si farà anche que-st’anno in maniera ancora piùintensa: non ci sarà la sola traver-sata, ma ci saranno prima altrieventi sportivi collaterali (torneidi beach-volley e di beach-soccer)che mobiliteranno tantissimi gio-vani provenienti principal-mente dalle 2 regioniospitanti la manifesta-zione e che attirerannoin maniera ancora piùforte l’attenzione dellagente del posto verso iltema della donazione disangue. L’augurio è chequesto evento riesca a

AnteprimaRITORNA L’ESTATEFIDAS

“PER QUEST’ANNO, NON

CAMBIARE! STESSA SPIAG-

GIA, STESSO MARE!” FINAL-

MENTE TORNA L’ESTATE: IL

SOLE, IL MARE, LE TANTO

DESIDERATE E SUDATE

VACANZE. E TORNA ANCHE

“E...STATE CON NOI GIOVANI

FIDAS!”.

I GIOVANI DELLA FIDAS

INFATTI NON SI FERMANO

NEANCHE PER IL PERIODO

ESTIVO. IN TUTTA LA PENI-

SOLA, NEI MESI DI LUGLIO

AGOSTO E SETTEMBRE, SI

SUSSEGUIRANNO FESTE E

MANIFESTAZIONI ORGANIZ-

ZATE DAI VARI GRUPPI GIO-

VANI LOCALI. PUBBLI-

CHIAMO IN SINTESI ALCUNI

DEGLI EVENTI IN PRO-

GRAMMA.

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smuovere sempre più le coscienze deicittadini siciliani e calabresi verso ilmondo della donazione affinché sipossa arrivare, finalmente e nel piùbreve termine possibile, a dire cheanche nel Sud si è raggiunta unapiena autosufficienza e che i nostrimalati non debbano più vedersi rin-viati gli interventi o essere costretti a“migrare” al Nord per farsi curare.L’augurio per i nuotatori, invece, èquello di trovare una buona correntea favore e di non essere punti dallemeduse! Vi aspettiamo numerosi allaTraversata della Solidarietà!

Emanuele Gatto(Vice Coordinatore Giovani

per il Centro-Sud ed Isole)

24 Ore di nuoto a staffetta “Terme di Giunone” - Caldiero 28 e 29 agosto 2010

Dopo due edizioni provinciali, que-st’anno la 24 Ore di nuoto avràvalenza nazionale. La manifesta-zione, infatti, sarà aperta alla parteci-pazione dei nuotatori provenientidalle decine di federate Fidas dislo-

cate su tutta la penisola. La mara-tona di nuoto si svolgerà ininterrot-tamente per 24 ore nelle corsie dellapiscina olimpionica appositamenteattrezzate, attraverso una staffetta tranuotatori volontari che si daranno ilcambio ogni 15 minuti. La partecipazione è consentita a tutti(per i minorenni è richiesto un con-senso scritto dei genitori).http://www.fidasverona.it/allegato/560_20100526-230307.pdf

“La 12 Km di Cuneo” 25 settembre 2010

L’Associazione Donatori SangueMichelin – FIDAS di Cuneo pro-pone la partecipazione di tutti idonatori di sangue alla 27° edizionedella classica gara podistica interre-gionale, divenuta da quest’annomanifestazione FIDAS di interessenazionale: “la 12 Km di Cuneo”. Lagara, prova CDS adulti, organizzatadal Michelin Sport Club di Cuneo,sotto l’egida della FIDAL, e con lacollaborazione attiva dei Donatoridell’Associazione Donatori Sangue

Michelin – FIDAS di Cuneo, sisvolgerà sabato 25 settembre 2010con partenza da Cuneo alle ore 16ed arrivo al Michelin Sport Club,presso lo stabilimento Michelin e lasede dell’ADSM. La gara rivesteormai da anni rilievo interregionaleed ha visto, nella precedente edi-zione, la partecipazione di oltre 450atleti. Nel mese di luglio tutte lefederate FIDAS riceveranno unanota con le modalità di partecipa-zione e di iscrizione, con le partico-lari condizioni di ricevimento e sog-giorno riservate agli atleti donatoridi sangue delle federate FIDAS par-tecipanti.

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Il cambio staffetta avviene ogni 15 minuti

BASILICATA: GLI APPUNTAMENTI ESTIVI

Un’estate Fidas ricca di appuntamenti perpromuovere il dono del sangue. “E’ tradi-zione consolidata effettuare direttivi iti-neranti su tutto il territorio regionale” hacommentato Paolo Ettorre (Presidente regionale Fidas)“soprattutto nel periodo estivo, quando si acuiscono leemergenze per i centri ospedalieri, sia per le ridotte donazioni effettuate acausa delle meritate vacanze lontano dai centri di residenza, sia per la richiestadi maggiore disponibilità di sangue.” Tra le iniziative regionali da segnalare:il 3 luglio a Brienza dove è stata celebrata, presso il Santuario del Crocifisso,da Mons. Agostino Superbo, Vescovo Metropolita della Diocesi di Potenza, laMessa del donatore di sangue, in occasione della ricorrenza religiosa del Pre-ziosissimo Sangue di Gesù protettore dei donatori. La cerimonia ha assuntouna particolare importanza per la richiesta della Fidas di dedicare il Santuarioal Tempio del Donatore di sangue. Al termine sono stati premiati i donatoribenemeriti che hanno effettuato un significativo numero di donazioni.Altra iniziativa regionale promossa dal gruppo giovani “Note & solidarietàsotto le stelle”, una notte musicale FIDAS con gruppi di giovani musicisti divari Comuni della regione prevista per il 21 agosto a Calciano. A queste siaggiungono le attività promozionali sulle spiagge del Metapontino e le inizia-tive storiche già calendarizzate dalle singole sezioni.

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LE ASSOCIAZIONI FEDERATEF I D A S S E D E N A Z I O N A L EFEDERAZIONE ITALIANAASSOCIAZIONI DONATORI SANGUEPiazza Fatebenefratelli 200186 - ROMA Sito internet: www.fidas.it Tel. 06 / 68891457 - Fax 06 / 68217350e-mail: [email protected]

V A L L E D ’ A O S T AASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUE ORGANIDELLA POLIZIA DI STATO EPERSONALE CIVILE MINISTEROINTERNI “SAN MICHELEARCANGELO”C.SO BATTAGLIONE AOSTA, 16911100 - AOSTAPresidente: MELE ROSARIOTel. 0165/279495 - Fax 0165/279453

P I E M O N T EASSOCIAZIONE NOVESE DONATORIVOLONTARI SANGUEV. MAZZINI 29/5 CASELLA POSTALE 2015067 - NOVILIGURE (ALESSANDRIA)Presidente: M. ROSA BALLESTREROTel. 0143 / 746.112 - Fax 0143 / 32.09.87ASSOCIAZIONE DONATORIOVADESI DEL SANGUE -V. LUNGORBA MAZZINI 5615076 - OVADA (ALESSANDRIA)Presidente: GIANLUIGI LANZATel. 0143 / 80.520 - Fax 0143 / 81.192 e-mail: [email protected] VOLONTARIAUTONOMA SANGUE - CASELLAPOSTALE 56 - P.ZZA BORGATO 112084 - MONDOVI’ BREO (CUNEO)Presidente: ALDO FRAIREe-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE DONATORIAUTONOMA SANGUE SALUZZOC.SO ROMA 4 12037 - SALUZZO (CUNEO)Presidente: LUCIANO BIADENETel. 348 / 77.72.315e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUEDEL PIEMONTE FIDASVIA PONZA 2 - 10121 - TORINOPresidente: AGOSTINO RE REBAUDENGOTel. 011 / 531.166 - Fax 011 / 562.73.53e-mail: [email protected] DONATORI SANGUE“MICHELIN”VIA TORINO, 302 - 12100 CUNEOPresidente: ALESSANDRO BIADENE Tel. 0171 / 315374 - 412702Fax 0171 / 315517e-mail: [email protected]

L I G U R I AASSOCIAZIONE DONATORI SANGUEV. MONTICELLI 13/1 - 16142 - GENOVAPresidente: EMANUELE RUSSO Tel. 010 / 83.14.855Fax 010 / 83.14.856e-mail: [email protected] CHIAVARESEDONATORI VOLONTARI SANGUEP.ZZA DEL POPOLO 4/116043 - CHIAVARI (GENOVA)Presidente: RENZO CAPRINI Tel. 0185 / 300.008e-mail: [email protected] PROVINCIALEDONATORI DI SANGUEV. S. AGATA 57 - 18100 - IMPERIAPresidente: GIOVANNI MUSSO Tel. 0183 / 296.395ASSOCIAZIONE DONATORI DISANGUE VAL BORMIDAC/O OSPEDALE - V. MARTIRI LIBERTÀ30 - 17014 - CAIRO MONTENOTTE(SAVONA)Presidente: GRAZIANO BONIFACINO

L O M B A R D I AFIDAS BERGAMOV.LE PIROVANO 4 - 24125 - BERGAMOPresidente: IMERIO BRENA Tel. 035 / 244.555 - Fax 035 / 241.927e-mail: [email protected]. FATEBENEFRATELLI MILANOCorso di Portanuova, 2320121 MILANOPresidente: CLAUDIO TERZITel. 02/63632563e-mail: [email protected] MILANO - ONLUSV. SILVIO PELLICO 6 - 20121 - MILANOPresidente: SERGIO LOMBARDI Tel. 02 / 864.60.424 - Fax 02 / 8029.8505e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE SARDA DONATORISANGUEVIA TURATI 6 - Casella Postale 409920090 - CESANO BOSCONE (MILANO)Presidente: LORENZO DESIDERIO

V E N E T OASSOCIAZIONE FELTRINADONATORI SANGUEC/O OSPEDALE - V. BAGNOLS 332032 - FELTRE (BELLUNO)Presidente: SAVERIO MARCHETTel. 0439 / 883.359e-mail: [email protected]

FIDAS - PADOVA (G.P.D.S.)V. DEGLI SCROVEGNI 3 35131 - PADOVAPresidente: STEFANO FAGGINTel. 049 / 876.02.66 - Fax 049 / 876.27.88e-mail: [email protected]

FIDAS - POLESANA ASSOCIAZIONEDONATORI SANGUEC/O OSPEDALE CIVILE - V. BADINI 4445011 - ADRIA (ROVIGO)Presidente: PAESANTE ROBERTA Tel. 0426 / 23.267e-mail: [email protected]

GRUPPO AUTONOMO DONATORISANGUEVIA PIAVE 1 - 31016 - CORDIGNANO (TV)Presidente: LUIGI DELLA GIUSTINATel. - Fax 0438 / 998.360 e-mail: [email protected]: www.gads.it

FIDAS TREVISOP.ZZA OBERDAN, 1/A 31010 ORSAGO (TV)Presidente: SIMONE SCUDELER Tel. 331 / 331.34.28e-mail: [email protected]: www.fidastreviso.it

FIDAS-VENEZIAV. BENNATI 15 INT. 1130038 - SPINEA (VENEZIA)Presidente: RENATO DE GASPARITel. 333 / 13.90.880Fax 041 / 54.41.787e-mail: [email protected]

FIDAS VERONAVIA DELLA POLVERIERA VECCHIA, 2 37134 - VERONAPresidente: ANDREA CAMPARATel. Ass. 045 / 82.02.990Fax 045 / 82.78.521e-mail: [email protected]

FIDAS VICENZAVIA F. BARACCA 204 36100 - VICENZAPresidente: GIUSEPPE MUNARETTOTel. 0444 / 965.636 - Fax 0444 / 965.638e-mail: [email protected]

F R I U L I V E N E Z I AG I U L I AASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUE GORIZIAC/O EGIDIO BRAGAGNOLOVIA I° MAGGIO 1134071 - CORMONS (GORIZIA)Presidente: EGIDIO BRAGAGNOLOTel. - Fax 0481 / 630.848e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUEC/O OSPEDALE CIVILE34074 - MONFALCONE (GORIZIA)Presidente: MARZIA NADALUTTI Tel. 0481 / 48.76.57Fax 0481 / 41.35.90e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE FRIULANADONATORI SANGUE PORDENONEV. MARCONI 1633097 - SPILIMBERGO (PORDENONE)Presidente: PAOLO ANSELMI Tel. - Fax 0427 / 51.472e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE V. J. CAVALLI 2/a - 34129 - TRIESTEPresidente: ENNIO FURLANI Tel. - Fax 040 / 76.49.20e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE FRIULANADONATORI SANGUEC/O OSPEDALE REGIONALE33100 - UDINEPresidente: RENZO PERESSONI Tel. 0432 / 48.18.18Fax 0432 / 48.12.00e-mail: [email protected]

GRUPPO AUTONOMO DONATORI AZIENDALI SANGUEV. DEI PLATANI 1 - 33050 -TORVISCOSA (UDINE)Presidente: ALDO TESSARIN Tel. 0431 / 92.86.35e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUEPER IL PAZIENTE EMOPATICOA.D.S.P.E.M.CASELLA POSTALE 32589100 - REGGIO CALABRIAPresidente: CATERINA MUSCATELLOTel. - Fax 0965 / 393822 - 0965 / 54446e-mail: [email protected] PIANA - CASELLA POSTALE25 - 89021 CINQUEFRONDI (RC)Presidente: Eugenio LoschiavoTel. 0966/939627e-mail: [email protected]

A.D.V.S.T. – ASSOCIAZIONEDONATORI VOLONTARI SANGUEPER TALASSEMICIVia Mercurio, 10 - LOCRI (RC)Presidente: ROSARIO [email protected]

S I C I L I AAdeS ASS. DONATORIEMPEDOCLINI DI SANGUEVIA MARCONI 1192014 - PORTO EMPEDOCLE (AG)Presidente: ANDREA BURGIO e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIAUTONOMA SANGUE A.D.A.S.VIA PLATONE 5/c92100 - AGRIGENTOPresidente: FILIPPO DI FRANCESCO Tel. - Fax 0922 / 596.588 e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE FAVARA A.D.S.F.VIA KENNEDY (PAL. SPINELLI)92026 - FAVARA (AGRIGENTO)Presidente: CALOGERO BELLUZZO Tel. 0922 / 437.277 - Fax 0922 / 42.90.32

FIDAS CALTANISSETTAV.LE DELLA REGIONE 68 93100 - CALTANISSETTAPresidente: FERDINANDO DI GESU'Tel. 0934 / 592.830 - Fax 0934 / 551.392e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIAUTONOMA SANGUE GELAV. ITALIA 1193012 - GELA (CALTANISSETTA)Presidente: FELICE DAMAGGIO Tel. 0933 / 934.460 e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUE Via Galermo, 173 95123 - CATANIAPresidente: SALVATORE CARUSO Tel. - Fax 095 / 74.11.223cell. 338 / 95.36.097e-mail: [email protected]

GRUPPO DONATORI VOLONTARISANGUEP.ZZA CARLO ALBERTO 495047 - PATERNO’ (CATANIA)Presidente: PIETRO SANTOROTel. 095 / 842.966 - Fax 095 / 854153e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUEP.ZZA CASTELNUOVO 3590141 - PALERMOPresidente: FRANCESCO PAOLO GERACITel. 091 / 587.574 - Fax 091 / 611.33.50e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUE A.D.V.S.V. FALCONE E BORSELLINO 55/B90018 - TERMINI IMERESE (PALERMO)Presidente: PASQUALE BOVA Tel. 091 / 811.55.33 e-mail: [email protected]

FIDAS ALCAMO - ONLUSVIA F. MISTRETTA 2 91011 - ALCAMO (TRAPANI)Presidente: GIROLAMO SCAGLIONETel. 0924 / 26.996e-mail: [email protected]

S A R D E G N AFIDAS OZIERIV. VITTORIO VENETO 10807014 - OZIERI (SASSARI)Presidente: GIUSEPPE ZINTUTel. 079 / 787.498 - Fax 079 / 78.53.90e-mail: [email protected]

A B R U Z Z OFIDAS PESCARA C/O CENTRO TRASFUSIONALEOSPEDALE CIVILE - VIA FONTEROMANA - C.P. 32 - 65124 PESCARAPresidente: SIMONETTA FERRITel. 085 / 28.221 - 27.790Fax 085 / 42.22.460e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE DONATORI DISANGUEC/O OSPEDALE CIVILE NUOVOP.ZZA ITALIA - 64100 - TERAMOPresidente: PASQUALE DI PATRETel. - Fax Ass. 0861 / 415.460e-mail: [email protected] DONATORIVOLONTARI SANGUE CUOREC/O OSPEDALE CIVILE64021 - GIULIANOVA (TERAMO) Presidente: EMIDIO D’ANTONIO Tel. - Fax 085 / 802.04.78e-mail: [email protected] ABRUZZESI SANGUEPresidente: FLAVIANO ZAINIe-mail: [email protected]

C A M P A N I AGRUPPO DONATORI VOLONTARISANGUE CRAL ATAN V. BERNARDO TANUCCI 33 80137 - NAPOLIPresidente: CIRO CASERTA Tel. 081 / 595.55.81 - 081/763.27.43Fax 081 / 599.10.75 e-mail: [email protected] DONATORIVOLONTARI SANGUE D’ISCHIA VIA IASOLINO,180077 - ISCHIA (NAPOLI)Presidente: LUCIANO TRANI Tel. 081 / 991.246 e-mail: [email protected] FIDAS PARTENOPEAVIA PUGLIE P.co PartenopeEdificio 5 Settore 280038 POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI)Presidente: SALVATORE D'ORTATel. - Fax: 081 / 803.34.90e-mail: [email protected]

P U G L I AFEDERAZIONE PUGLIESEDONATORI DI SANGUEP.ZZA UMBERTO EX GOCCIA DI LATTE70121 - BARIPresidente: ROSITA ORLANDI Tel. - Fax 080 / 521.91.18e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUE MESSAPICAVIA ROMA 3273042 - CASARANO (LECCE) Presidente: MASSIMO CRUSI Tel. 0833 / 513.095FIDAS ASSOCIAZIONE LECCESEDONATORI VOLONTARI SANGUEVIA PARAPORTI 18-20 73044 - GALATONE (LECCE)Presidente: ITALO GATTO Tel. - Fax 0833 / 862.500e-mail: [email protected] TARANTOC. P. 139 - Largo San Nicola, 6 74100 - TARANTO LungomarePresidente: GIOVANNI MATTIUZZO Tel. 099 / 471.33.34e-mail: [email protected]

B A S I L I C A T AFIDAS BASILICATA PIAZZA DEL SEDILE 1075100 - MATERAPresidente: PAOLO ETTORRE Tel. 0835 / 33.15.02 e-mail: [email protected]

C A L A B R I AL.A.Do.S. ASSOCIAZIONEDONATORI SANGUE LOCRIDESTR. CAVALLERIA, 27 - 89046 MARINADI GIOIOSA IONICA (RC)Presidente: FILIPPO TEDESCOTel. 0964 / 41.68.95Fax 0964 / 41.58.67e-mail: [email protected] DONATORIVOLONTARI SANGUEC/O CARLO CASSANO - VIA GIACOMOMATTEOTTI 4 - 87027 PAOLA (CS)Presidente: CARLO CASSANO Tel. - Fax 0982 / 58.20.77e-mail: [email protected]

E M I L I A R O M A G N AASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI DEL SANGUEV. DELLA SELVA PESCAROLA 2640131 - BOLOGNAPresidente: LUCIANO ZANOLITel. - Fax 051 / 635.0330e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUE FERRARAVIA TADDIA, 144045 - RENAZZO (FERRARA)Presidente: PAOLO TASSINARI Tel. 051 / 68.52.337 - 051 / 900.767e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIAZIENDALI SANGUE A.D.A.S.V. TESTI 4 - 43122 - PARMAPresidente: MICHELE FEDITel. 0521 / 77.50.44 e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORIVOLONTARI SANGUE C/O OSPEDALE GEN. PROV. S. MARIADELLE CROCI - 48100 - RAVENNAPresidente: BARBARA SAVIOTTITel.0544 / 404.817 - Fax 0544 / 404.410e-mail: [email protected]

L A Z I OA.D.V.S. - O.B.G. ASSOC.DONATORI VOL. SANGUEOSPEDALE BAMBINO GESÙP.ZZA S. ONOFRIO 4 - 00165 - ROMAPresidente: GIUSEPPE PROFITI Tel. 06 / 68.33.793 - Fax 06 / 685.921.67e-mail: [email protected]

AD SPEM ASSOC. DON. SANGUEPROBLEMI EMATOLOGICI C/O C.T. POLICLINICO UMBERTO IVIALE REGINA ELENA 32800161 - ROMAPresidente: ANTONIETTA LEONI Tel. 06 / 49976414 / 15 - Fax 4997.6416 e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORISANT’ANDREA ONLUS AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANDREAVIA DI GROTTAROSSA, 1035-103900189 - ROMATel. 06 / 80.34.53.36 - 80.34.58.89 Fax 06 / 80.35.327Presidente: PIERANITA CASTELLANIe-mail:[email protected]

ASSOCIAZIONE VOLONTARIPOLICLINICO TORVERGATA ONLUSVIALE OXFORD, 81 - 00133 - ROMAFax 06 / 20900.597Presidente: ALBERTO DE STEFANOemail: [email protected]

EMATOS FIDASISOLA TIBERINA P.ZZA FATEBENEFRATELLI 200186 - ROMAPresidente: ALDO OZINO CALIGARIS Tel. 06 / 68.37.817- Fax 06 / 68.135.300 e-mail: [email protected]: www.ematos.it

EMA-ROMA ONLUSC/O AZIENDA COMPLESSOOSPEDALIERO SAN FILIPPO NERI VIA MARTINOTTI 20 - 00135 - ROMAPresidente: VINCENZO MAGALOTTI Tel. 06 / 33062906 - Fax 06 / 33062583e-mail: [email protected] Sito: www.emaroma.it

GRUPPO DONATORI SANGUE“CARLA SANDRI” PER I PAZIENTIDELL’AZIENDA OSPEDALIERA S. GIOVANNI ADDOLORATAVIA DELL’AMBA ARADAM 900184 - ROMAPresidente: AGOSTINO FREMIOTTI Tel. 06 / 77.05.34.61e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI C/O CENTRO TRASFUSIONALEOSPEDALE UMBERTO I03100 - FROSINONETel. 0775 / 40.72.33cell. 339 / 21.22.340Presidente: PIERINA FREZZA