Noi in Fidas 2-2012

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ANNO XII - N. 2 - LUGLIO 2012 DIFFUSIONE GRATUITA NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE I TALIANA ASSOCIAZIONI DONATORI DI SANGUE NOI IN FIDAS - NOTIZIARIO TRIMESTRALE - SPED. ABB. POST. 70% ROMA Traversata della solidarietà 2012: UN BRACCIO PER DONARE, DUE BRACCIATE PER UNIRE

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notiziario della Fidas

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ANNO XII - N. 2 - LUGLIO 2012 DIFFUSIONE GRATUITA

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Traversata della solidarietà 2012:

UN BRACCIO PER DONARE,DUE BRACCIATE PER UNIRE

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SOMMARIO EDITORIALE • Quando la terra trema di Aldo Ozino Caligaris ................................................. p. 3

CRONACA • Istantanee dal 51° Congresso Nazionale di Cristiano Lena .......................................................... p. 5 • Cultura del dono e professione giornalistica di Marta Fallani ............................................................ p. 7 • Un nuovo statuto per la FIDAS di Tiziano Zenere e Federica Fusconi ............................. p. 8 • OMS, 14 giugno 2012 di Bernadette Golisano .................................................... p. 9

PRIMO PIANO • Donazione del sangue e produzione di farmaci plasmaderivati: alcuni aspetti di etica di Carlo Petrini ........................................................... p. 10

INIZIATIVE • Una rete di solidarietà per donatori di sangue e donatori di midollo ................................................. p. 12

ZOOM • Direttive europee: i primi passi concreti del Piemonte sul Sistema di Gestione per la Qualità per il raggiungimento del Plasma Master File di Agostino Re Rebaudengo .......................................... p. 14

ANTEPRIMA • Un braccio per donare, due bracciate per unire di Pier Francesco Cogliandro ...................................... p. 16

SALUTE • Un bicchiere di vino? Salute! a cura di Massimiliano Bonifacio ................................. p.18

Noi in FIDASTrimestrale - Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana As-sociazioni Donatori di Sangue)P.zza Fatebenefratelli, 2 - 00186 Roma tel. 06 / 68891457 - fax 06 / 68217350

ANNO XII - N. 2 - LUGLIO 2012

DIRETTORE EDITORIALE

Aldo Ozino Caligaris

DIRETTORE RESPONSABILEBernadette Golisano

COMITATO DI REDAZIONEAntonio Bronzino, Federica Fusconi, Giacomo Grulla, Laura Mariotti,Tiziano Zenere.

IN REDAZIONE Laura Mariotti

DIREZIONE E REDAZIONEFILMAFIR COMUNICAZIONE srl di FRANCO ILARDOLungotevere de’ Cenci n. 5 - 00186 Romatel. 06 / 6837301fax 06 / 68370924 e-mail: [email protected]

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

M. Bonifacio, P. Cogliandro, M. Fallani, F. Fusconi, B. Golisano,C. Lena, A. Ozino Caligaris, C. Petrini,A. Re Rebaudengo, T. Zenere

PROGETTAZIONE GRAFICACristina Zarli e Federica Cappellini

STAMPA Arti Grafiche Agostini - Morena (RM)

AUTORIZZAZIONE Tribunale di Roma N. 442/2003del 21/10/2003

Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione)

Spedizione Abb. post. 70% - Roma

TIRATURA del numero 8.000 copie

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Anno XII - N. 2 - luglio 2012 3

EDITORIALE

Aldo Ozino Caligaris

Spenti i riflettori sul 51° Congresso nazionale FIDAS di Genova, concluso il percorso di revisione statutaria iniziato lo scorso anno a Parma, l’attenzione dei dele-gati e dei rappresentanti associativi della Federazione

si è concentrata sul valore della donazione volontaria nonremunerata e sulla programmazione delle necessità trasfusionali. Pochi minuti dopo l’annuncio radio-tv della prima scossa in Emilia Romagna il 20 maggio scorso, il gruppo dona-tori VAS dell’Aquila mi ha contattato offrendo la propriadisponibilità nei confronti delle popolazioni colpite dalsisma. Nelle ore successive tante Associazioni FIDAS danumerose parti d’Italia e diversi donatori hanno chiestonotizie al sottoscritto, alla Sede nazionale e alle FederateFIDAS presenti in Emilia in merito alla possibile urgenza

sangue, indicando la propria immediata disponibilità.Mentre scrivo queste righe la terra continua a tremare: sono giorni drammatici per gli abitanti dell’Emilia Romagna.La solidarietà dell’Italia intera è già divenuta azione pratica nelle più svariate manifestazioni e chi ha vissuto questa esperienzadevastante, come gli amici abruzzesi nel 2009, sa bene quali siano le necessità di chi all’improvviso si ritrova senza casa, di chi deve scegliere cosa portare via con sé per un periodo di tempo indeterminato, di chi deve pensare a ricostruire senza avere il tempo di piangere i propri parenti o amici, di chi vive con la paura di quanto potrebbe ancora succedere. La grande famiglia FIDAS si è mobilitata, così come hanno fatto tutte le altre realtà del dono in Italia, come anche hanno dimostrato singoli cittadini che hanno voluto far sentire la propria vicinanza: in questi giorni il telefono ha continuato a squillare da tante parti del Bel Paese offrendo una piccola, ma incisiva testimonianza di gratuità pronta a intraprendere iniziative solidali rispondenti a reali carenze o necessità. Tanti professionisti stanno offrendo il proprio contributo gratuito per la ricostruzione, per offrire un tetto sicuro, per soddisfare le esigenze degli sfollati; allo stesso tempo tante Associazioni di volontari impegnati nelle più disparate attività, i molte-

plici volti del volontariato italiano ed internazionale, hanno messo a disposizione le proprie competenze, affiancandosi all’indispensabile lavoro delle istituzioni chiamate a gestire l’emergenza e programmare la ricostruzione. Anche per il sistema trasfusionale, si è lavorato e si stalavorando in tal senso: il Centro Nazionale Sangue sta effet-tuando un monitoraggio costante delle necessità affrontate quotidianamente dal Centro Regionale Sangue dell’Emilia Romagna chiamato a coordinare e soddisfare gli interventi necessari, sebbene la programmazione nazionale abbia garan-tito la disponibilità di sangue attraverso l’ordinaria compen-sazione interregionale. In momenti simili occorre rimboccarsi le maniche, come stanno facendo in molti, nella consapevolezza che la solida-

rietà è l’arma vincente per superare gli ostacoli e rialzarsi, nonostante la paura e lo sconforto, immancabili protagonisti di questo dramma.I donatori di sangue sono chiamati a compiere un gestoresponsabile, volontario, gratuito, anonimo e programmato, sono pronti a tendere il proprio braccio secondo le necessità.Occorre donare nel rispetto del fabbisogno, non per il de-siderio di compiere un’azione “buonistica” sollecitata da un’urgenza che inevitabilmente coinvolge il grande pubblico toccando le corde sensibili dell’animo di ognuno, ma giocan-do in squadra in modo tattico con gli altri protagonisti del Sistema Trasfusionale. Il periodo estivo da sempre è caratterizzato da un’endemica carenza di sangue ed emocomponenti; l’auspicio è che la pro-grammazione e la gestione della chiamata dei donatori perio-dici associati possano rispondere alle necessità dei prossimi mesi senza dover ricorrere agli ormai inascoltati e drammatici appelli. Anche quando la terra trema il Sistema Trasfusionale fornisce un esempio di gestione efficace dell’emergenza, nello straordinario come nell’ordinario.Ognuno è chiamato a svolgere il proprio ruolo con dedizione, consapevolezza e responsabilità.

Quando la TERRA TREMA

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CRONACA

Un appuntamento annuale per rivendicare con orgoglio il valore della donazione responsabile, gratuita, volon-taria e non remunerata. Un incontro di esperienze, sep-

pur diverse, ma accomunate dall’unicità del dono. Un Congresso, arrivato a quota 51, in cui le 74 Associazioni di Donatori di Sangue FIDAS si sono ritrovate a Genova per un bel momento di confronto e verifica.Nell’elegante atmosfera del Palazzo Ducale del capoluogo ligure, la giornata di venerdì 27 aprile è stata riservata allo scambio di esperienze e al dibattito sul presente e il futuro delle Associa-zioni, attori fondamentali del Sistema Trasfusionale italiano; lo sguardo rivolto all’Europa e al percorso di qualificazione in vista del 31 dicembre 2014. All’apertura del Congresso la consegna del premio giornalistico “FIDAS – Isabella Sturvi”, giunto alla II edizione, alla giovane ed emozionata Marta Fallani, autrice dell’articolo “La cultura del dono”, pubblicato nel febbraio scorso in seguito alla presenta-zione avvenuta a Roma dello studio FIDAS-Censis.A consegnarle il riconoscimento assegnatole dalla giuria presie-duta da Carmen Lasorella, in collegamento video da San Marino,

la dottoressa Maria Rita Tamburrini, direttore dell’Ufficio VIII Sangue e Trapianti del Ministero della Salute e il past president SIMTI dott. Giuseppe Aprili. Un dibattito cordiale e vivace ha caratterizzato l’Assemblea ordi-naria, in cui i rappresentanti delle diverse realtà italiane hanno presentato esperienze e problemi aperti, fornendo una fotografia della variegata famiglia FIDAS.L’impegno di sabato ha portato i delegati ad indicare la nuova strada da percorrere alla Federazione: le modifiche a Statuto e Regolamento, votate in un clima di ascolto e rispetto reciproco, sotto una guida esperta e sagace, portano la FIDAS a rispondere a nuove esigenze, ad accogliere i segni dei tempi, aprendo un nuovo corso.Nemmeno la pioggia ha fermato le migliaia di donatori giunti da ogni parte d’Italia per partecipare alla Giornata del Donatore di domenica 29: lungo Via XX settembre, fino a Piazza De Fer-rari, i donatori hanno offerto un’altra ammirabile testimonianza di forza e di coesione, mostrando alla città di Genova il volto sano e gioioso del volontariato.

di Cristiano Lena

ISTANTANEE

51° Congresso: il Consiglio Direttivo nazionale FIDAS

CRONACA

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ISTANTANEE

51° Congresso: il Consiglio Direttivo nazionale FIDAS

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Genova, 29 aprile 2012:immagini della sfilata dei donatori Fidas lungo le vie del centro città

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L’intervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris

6 Immagini dei lavori durante l’Assemblea

Giornata del donatore Fidas: l’entusiasmo dei giovani durante la sfilata, nonostante la pioggia

CRONACA

Premio giornalistico Fidas - Isabella Sturvi. Da destra: la Dott.ssa Tamburrini(Ministero Salute), Aldo Ozino Caligaris (Presidente Fidas), la giornalistavincitrice Marta Fallani, Giuseppe Aprili (Past President SIMTI),Emanuele Russo (Presidente Fidas Genova).

Domenica 29 aprile 2012: al microfono, il Presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris accanto al Presidente FIDAS Genova Emanuele Russoe al Presidente FIDAS Veneto Fabio Sgarabottolo

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Cultura del dono e profes-sione giornalistica.Non sono due temi distanti,

ma due realtà che presentanoprofonde analogie che la Fidas, con il premio giornalistico “Isa-bella Sturvi”, ha voluto mettere in luce. Donare il sangue e fare informazione significa in entrambi i casi gratuità e offerta. Forse non è un caso, infatti, che i lavori giornalistici, gli articoli, i repor-tage, le inchieste, vengano definiti col ter-mine illuminante di “servizio”, una parola che richiama all’impegno nell’adoperarsi ai bisogni dell’altro, e nell’essere utile.Il giornalismo funziona quando è inattento e continuo ascolto al mondo,intendendo la realtà tutta che brulicaanche al di là dei grandi titoli.Una realtà che può essere silenziosa e piccola, proprio come piccola è la gocciadi sangue che pure è speranza vitale eluminosa.L’informazione è servizio, che richiede grande responsabilità così come il gesto della donazione del sangue.Ci vuole un po’ di coraggio, ci vuole forza e perseveranza, ci vuole continuità. Il dono è il cuore del giornalismo, e per questo non può essere relegato a rubrica o settore, ma pulsare in ogni pagina, da rendere la parola scritta davvero viva e testimone della realtà.Non è questa, e lo sappiamo, l’anima e l’operato di molta infor-mazione, che spesso mostra i muscoli, taglia e ferisce.

Ma la lama sottile seppur terribile delle parole, non supera mai lo strato dell’epidermide, la superficie della pagina.È un giornalismo questo che brucia in fretta, che dura il tempo di un’emozione e non lascia segno.L’informazione pulsante vuole arrivare dritto al cuore permettersi in dialogo vivo con i sentimenti, per generare pensieri, incidere nelle azioni.Ecco un’altra analogia con la donazione di sangue, una necessità

spesso urlata nella contingenza dell’emergenza, che presto si affievolisce e scompare nel mare delle notizie, e non necessità costante, bisogno conti-nuo, sempre acceso sotto la cortina degli slogan da prima pagina. Forse sono solo parole, dopotutto, e parole belle. Ma qui non si parla di illusioni, di buonismo. Sia per l’informazione, sia per la dona-zione, stiamo parlando di persone. Parliamo della mano che scrive, e del braccio che si offre.Parliamo di chi riceve un servizio, che sempre sirivolge all’altro, un altro da ascoltare e da cono-scere. La parola dono è l’anima della scrittura, e l’anima del giornalismo.Non si scrive mai per se stessi, non si dona se non a qualcuno altro da noi. Nell’epoca in cui siamo

chiamati a grandi sfide e sacrifici, forse una nuova fonte di luce può nascondersi nella folle parola dono, a mostrarci che un’altra realtà è possibile, una realtà fatta di piccoli pezzi, come le gocce di sangue, di gesti che sembrano insignificanti ma che a volte possono salvare una vita.

CULTURA DEL DONOe professione giornalistica

I VINCITORIdel Premio di giornalismo Fidas - Isabella Sturvi 2012

di Marta Fallani

Vincitrice:Marta Fallani (Agenzia SIR)“Il lavoro di Marta Fallani ha due pregi importanti: apre al contributodegli immigrati e offre una sintetica visione del sistema trasfusionale nel mondo.È conciso, preciso, efficace. Tra le righe, un contributo al traguardodell’integrazione nelle nostre società multietniche, anche attraversoil dono prezioso del sangue.”

Menzione di merito:Ciro Biondi (Segni dei tempi)

Menzione di merito:Nicoletta Carbone (Radio 24)

“LA PAROLADONOÈ L’ANIMADELLASCRITTURAE L’ANIMADELGIORNALISMO.”

Giornata del donatore Fidas: l’entusiasmo dei giovani durante la sfilata, nonostante la pioggia

Premio giornalistico Fidas - Isabella Sturvi. Da destra: la Dott.ssa Tamburrini(Ministero Salute), Aldo Ozino Caligaris (Presidente Fidas), la giornalistavincitrice Marta Fallani, Giuseppe Aprili (Past President SIMTI),Emanuele Russo (Presidente Fidas Genova).

Domenica 29 aprile 2012: al microfono, il Presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris accanto al Presidente FIDAS Genova Emanuele Russoe al Presidente FIDAS Veneto Fabio Sgarabottolo

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CRONACA

Un nuovo statuto per laFIDAS

Il 51° Congresso della Fidas, che si è svolto a Genova a fine aprile, ha rappresentato un passaggio fondamentale nel per-corso di rinnovamento associativo, iniziato ancora con il

Congresso di Ischia del 2005, volto ad adeguare la nostra Carta fondamentale alle esigenze attuali del sistema sangue.Infatti, con l’apposita Assemblea straordinaria convocata aGenova sabato 28 aprile, in un clima sostanzialmente sereno e costruttivo, si è concluso l’iter di modifica dello Statuto e del Regolamento di attuazione della nostra Federazione che ha visto negli anni scorsi contrapporsi, non sempre in maniera ordinata e tranquilla, visioni diverse della nostra Federazione.Grazie ad uno sforzo collettivo di tutta la Federazione (dai Pre-sidenti Regionali che hanno aperto la strada con una proposta unitaria, alle singole Federate che ne hanno capito e fatto pro-prio lo spirito costruttivo evitando inutili contrapposizioni), la FIDAS si è ora adeguata ai tempi ed alle varie istanze di rinno-vamento e di adeguamento dei propri Organi statutari emerse negli ultimi anni.Con il nuovo Statuto e Regolamento non è stato eseguito solo un “restyling” della nostra Federazione, ma c’è stato unintervento profondo nella composizione e nelle modalità elet-tive degli Organi, andando a prefigurare una Federazione che sarà molto diversa, più funzionale ed incisiva nello svolgere il proprio ruolo. Innanzitutto è prevista ora l’elezione diretta del Presidente nazionale della FIDAS attraverso la presentazione di liste alternative di candidati Presidenti che devono aver maturatouna significativa esperienza associativa in FIDAS, essere soste-nuti da almeno 3 Federate e presentare un programma ed una propria lista di Consiglieri a supporto.Il Presidente avrà quindi una propria “squadra” di 6 Consiglieri, funzionale alla realizzazione del programma, che lo supporterà direttamente e che dovrà essere rappresentativa di tutte e tre le circoscrizioni e sarà votata da tutti i Delegati in Assemblea.Gli altri 6 Consiglieri, due per Circoscrizione, saranno rappre-sentativi dei territori di appartenenza e saranno votati su liste

circoscrizionali dai delegati della propria circoscrizione, e sarannoi diretti portatori delle istanze delle Federate.La FIDAS avrà quindi un Consiglio nazionale composto da 12 membri, scelti con queste due diverse modalità elettive, chegarantirà un perfetto equilibrio fra necessità di rappresentatività delle Federate ed esigenze di funzionalità della Federazione, fra salvaguardia delle specificità territoriali ed esigenza di uniformità nazionale.È stato poi introdotto il limite dei due mandati consecutivi, sia per il Presidente che per i Consiglieri, per favorire il ricambio generazionale ed il rinnovamento associativo attraverso l’inseri-mento continuo di nuovi Consiglieri.Contestualmente è stata allungata a quattro anni la durata del singolo mandato per dar modo al Presidente ed al Consiglio Direttivo Nazionale di impostare, nell’arco dei due mandati, un programma di lavoro ed avere il tempo necessario per realizzarlo compiutamente.Accanto a queste modifiche, che rappresentano il cuore dellariforma statutaria, sono stati apportati altri cambiamenti a vari articoli dello Statuto e del Regolamento per migliorare l’efficienzacomplessiva e la funzionalità ed alcuni meccanismi operativi della nostra Federazione.Ne ricordiamo qui solo alcuni: I Giovani: da molti anni questo è un tema molto sentito dalle nostre Federate. I Giovani, anche se qualche volta un po’ troppolentamente, stanno comunque trovando sempre più spazi all’interno dell’Associazione. Il Coordinatore Giovani è infattipresente nel Consiglio Direttivo Nazionale, assieme al Coor-dinatore della Conferenza dei Presidenti, con diritto di voto consultivo, e nei consigli regionali dove i singoli regolamentidovranno prevedere la presenza nei Consigli delle singole regionidel rappresentante dei Giovani e stabilirne le modalità.Le Federazioni Regionali: già con la precedente modifica statu-taria ne era stata stabilita la centralità e la Conferenza dei Pre-sidenti Regionali era stata elevata allo status di “Organo” della

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CRONACA

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Federazione. Ora con il nuovo Statuto è stato precisato che anche nelle regioni in cui sia presente un’unica Federata, alla stessa sono riservate tutte le prerogative di rappresentanza riconosciute alle Federazioni Regionali.Le Circoscrizioni Territoriali: è stata ampliata la composizione delle singole circoscrizioni territoriali ricomprendendo anche quelle regioni nelle quali, per ora, la FIDAS non è presente.Ricordiamo che da marzo scorso, con l’entrata in FIDAS dell’Associazione FIDAS Viareggio, siamo ora presenti anche in Toscana.Sono state infine apportate specifiche variazioni in alcuni arti-coli, per adeguarli alle vigenti leggi in materia associativa con riguardo al trattamento fiscale delle Associazioni di volontariato.Queste, in estrema sintesi, le modifiche apportate alla nostra “Magna Charta”.Sicuramente la Fidas, dal prossimo rinnovo degli Organi previsto a settembre, avrà un volto diverso dall’attuale, ma sicuramente

quello che non è cambiato e non cambierà mai, è il nostro “spi-rito” associativo, il nostro ideale di essere al servizio degli altri, con quel gesto concreto e solidale di porgere il braccio per dare una parte di sé a chi ne ha bisogno, che tutti i giorni i nostri associati compiono.E perché questo nostro gesto possa essere efficace in massima misura è necessario che la FIDAS, chiusa la partita delle riforme statutarie, possa concentrasi sulle grosse sfide che ci attendono,in primis la necessità che entro il 2014 tutte le strutturetrasfusionali pubbliche ed associative abbiano i requisiti minimi e siano pronte ed accreditate per... entrare in Europa.

di Tiziano ZenereVice Presidente Nord Est

e Federica FusconiVice Presidente Nord Ovest

14 giugno 2012, torna la Giornata mondiale del Donatore di sangue. Una celebrazione OMS ormai globale, caratterizzata da innumerevolimanifestazioni in ogni area del pianeta. Tutte con un unico scopo:accrescere la consapevolezza della necessità di donare il sangue,per garantire la disponibilità e sicurezza di sangue ed emoderivati.Una prospettiva, questa, purtroppo ancora lontana. In molti paesi la domanda supera ancora l’offerta ed insostituibile rimane pertanto il prezioso ruolo di raccolta e sensibilizzazione svolto dalle associazioni di volontariato. Questa giornata offre inoltre l’occasione per ringraziare tutti i donatori per il loro gesto solidale, anonimo e gratuito che ogni anno salva milioni di vite umane. Un riconoscimento sociale che sta-volta si è tradotto in un claim discusso, “Ogni donatore di sangue è un eroe”. Una frase che, sebbene dettata certo da ottime intenzioni, ha tuttavia destato fra gli stessi donatori qualche perplessità sotto il profilo concettuale. Nei paesi come il nostro, dove la cultura della donazione è per fortuna già radicata – questo slogan è infatti risultato a molti forse retorico e poco appropriato. Donare il sangue esprime piuttosto il senso di cittadinanza, un eroismo della quotidianità che dovrebbe rientrare fra i gesti possibili, “normali” e disinteressati di una diffusa cultura di solidarietà. Tuttavia questa frase ufficiale, piuttosto che“celebrare” in senso letterale il donatore, intende di sicuro celebrare il suo gesto. Rivolgere un invito globale affinchè in futuro si segua ovunque il nostro modello “virtuoso” della donazione non retribuita. Un esempio niente affatto scontato nel mondo, tanto è vero che oggi sono solo 62 i paesi le cui scorte di sangue nazionale sono basate al 100% sulla donazione volontaria. Mentre ancora 40 paesi – informa l’OMS - dipendono da donatori familiari o donatori retribuiti.In queste nazioni, Stati Uniti compresi, meno del 25% delle scorte di sangue proviene da donatori volontari e non retribuiti.L’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità è dunque cheentro il 2020 tutti i paesi possano coprire interamente il loro fabbisogno basandosi sui donatori volontari.

di Bernadette GolisanoDirettore Noi in Fidas

ULTIM’ORA

di Tiziano ZenereVice Presidente Nord Est

e Federica FusconiVice Presidente Nord Ovest

OMS, 14 giugno 2012:festeggiare il gesto del dono o il donatore?Italia: i risultati del concorso multimediale sulla donazionedi sangue “Share Care”, organizzato da CNS e Pubblicità Progresso.

In Italia per fortuna, grazie all’impegno della sanità pubblica e delle grandi realtà associative come la Fidas, donare sangue è oggi un gesto anzitutto responsabile. E proprio allo scopo di aumentare e diffonderenella pubblica opinione la disponibilità alla donazione volontaria e pe-riodica, quest’anno il Centro nazionale sangue ha promosso in colla-borazione con Pubblicità progresso e la partecipazione delle principali sigle dell’associazionismo del settore (Fidas, Avis, Fratres. Croce Rossa) un innovativo concorso di comunicazione multimediale web 2.0 dal titolo “Share Care”, ovvero “Condividere la cura”: dedicato ai giovani creativi di età compresa tra i 18 e i 28 anni il contest li ha invitati arealizzare un video che proponga in modo “non convenzionale”, questomessaggio. Non più di 5 minuti di durata, spaziando tra corti,comics, tube-games, rap, brano musicale, azioni di guerriglia marke-ting o ambient marketing. In palio erano un iPad 3, un iPhone 4 e un iPod touch. Gli elaborati sono stati giudicati da una giuria di esperti dicomunicazione e divulgazione medica. I vincitori sono stati poi resi noti durante la giornata di formazione e informazione sulla comuni-cazione sociale applicata al volontariato del sangue dal titolo “La soste-nibile leggerezza del dono” Un originale incontro talk show condotto a 360 gradi fra tecniche di marketing , semiotica, ricerche su indagini di mercato, psicologia sociale e filmati di grandi campagne per pub-blicità non profit. Quando si dice che le parole (e le immagini) sono importanti…

SHARE CARE:I tre video vincitori che hanno ricevuto più “I like” dalla giuria social:- BAD BLOOD: LAB- CONDIVIDI LA CURA. DONA IL TUO SANGUE- NON FA PAURA COME SEMBRA

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Il presente contributo si basa su alcuni tra i temi presentatinella relazione “Produzione di farmaci plasmaderivati:implicazioni etiche della donazione e per il donatore” tenuta

al 40° Convegno Nazionale di Studi di Medicina Trasfusionale, svoltosi a Rimini dal 23 al 25 maggio 2012.I temi con rilevanza etica che riguardano la donazione del san-gue e la produzione di farmaci plasmaderivati sono numerosi ed eterogenei. Una lista incompleta include: aspetti che riguardano prevalentemente il paziente che riceve i farmaci plasmaderivati (come, ad esempio: disponibilità, accesso, sicurezza, efficacia, etc.); aspetti che riguardano il donatore (ad esempio: rispetto della dignità, gratuità o remunerazione, sicurezza, informazione,consenso, rispetto dei diritti, etc.); aspetti che riguardano ilsistema (ad esempio: organizzazione, cooperazione, rapporti con le industrie, normative, etc.).Le considerazioni qui di seguito sviluppate si riferiscono special-mente al donatore (sebbene alcune non siano esclusive, in quan-to coinvolgono anche il ricevente e, più in generale, l’organiz-zazione). Il problema cruciale per quanto riguarda il donatorepuò essere sintetizzato nei termini seguenti: ciò che è ricavato dal prelievo da una persona verrà poi utilizzato a beneficio di altre persone. Ciò genera conflitti tra valori perché fa vacillare il principio di beneficialità, cioè uno dei capisaldi della bioetica. Il tema dei plasmaderivati è di particolare attualità in Italia, essendo stati approvati il 12 aprile 2012 quattro nuovi decreti ministeriali concernenti la lavorazione del plasma raccolto sul territorio nazionale, l’importazione ed esportazione del sangueumano e dei suoi prodotti, l’immissione in commercio deimedicinali emoderivati dal plasma umano e la presentazione e valutazione delle istanze volte ad ottenere l’inserimento tra i centri e le aziende autorizzati alla stipula delle convenzioni per la lavorazione del plasma.Una delle innovazioni più significative introdotte dai decreti è il superamento del regime di monopolio nella produzione di plasmaderivati. Tale superamento non intacca in alcun modo i principi di gratuità e non commerciabilità alla base della nor-mativa riguardante la donazione del sangue: tale principio èinderogabile.Per analizzare il tema, come per ogni altro argomento di bioetica,è opportuno fare riferimento all’ampia letteratura specializzata, a documenti elaborati da istituzioni autorevoli, a dibattiti in com-missioni specializzate.Tra i documenti più significativi sull’argomento vi è è il “Dublin Consensus Statement” , in cui si enunciano alcuni principi per i pazienti, i donatori, la cooperazione, la disponibilità.

Come è noto, uno dei punti più controversi riguarda la donazionegratuita o remunerata. L’espressione “donazione remunerata” è ampiamente utilizzata in letteratura, sebbene sia chiaramente un ossimoro. Per affrontare il controverso problema, può essere utile spostare l’attenzione dalla contrapposizione donazione non-re-munerata/remunerata alla distinzione tra donazione altruistica/non-altruistica, come è stato proposto in sedi autorevoli.È anche utile aver presente alcune considerazioni a monte, ed in particolare:

DONAZIONE DEL SANGUE E PRODUZIONE DI FARMACIPLASMADERIVATI: alcuni aspetti di etica

PRIMO PIANO

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di Carlo PetriniResponsabile dell’Unità di Bioetica,

Istituto Superiore di Sanità

• Spesso si tende a collegare direttamente i due lati dell’equa-zione domanda-disponibilità: se un bene scarseggia, occorreaumentare la disponibilità.È invece importante affrontare il problema della scarsità anche intervenendo sulla domanda.Ciò non significa in alcun modo sottovalutare le esigenze dei pazienti: è invece un invito ad ottimizzare la gestione evitando gli sprechi.Evitare sprechi è un imperativo anche per l’etica.

• Il settore pubblico e il settore privato commerciale non sono necessariamente contrapposti.Per esempio, la ricerca commerciale può portare a farmaci di grande importanza per la sanità pubblica, così come dalla ricerca nel settore pubblico possono derivare ricadute commerciali. • Il Servizio Sanitario Nazionale ha una funzione essenziale nell’organizzare il complesso sistema sangue: approvvigiona-mento, distribuzione, utilizzo. Ricondurre il problema della remunerazione alla dimensione dell’altruismo non significa aprire un varco verso la commercia-lizzazione: tutti i più autorevoli documenti di riferimento per la bioetica sono concordi nel riconoscere la non-commerciabilità del corpo umano e delle sue parti, che comporterebbe un vero e proprio scambio tra denaro e materiale biologico.Tuttavia, la presenza di alcune forme di incentivo o rimborso alla donazione non implica necessariamente che ci sia un “com-mercio”.Il Nuffield Council on Bioetichis afferma tale concetto nel modo seguente: “Non necessariamente una base altruistica perla donazione esclude altri approcci: sistemi basati sull’altruismo e sistemi basati su qualche forma di ricompensa non sonomutualmente esclusivi (…). Rifiutiamo il concetto di commercio di materiale corporeo, in cui viene dato denaro come diretta ricompensa per parti del corpo.Noi distinguano nettamente tale commercio dall’uso di denaro o di altre modalità per rimborsare o ricompensare i donatori”. Secondo il Nuffield Council fattori determinanti quando si considera l’accettabilità etica di un sistema per incoraggiare le persone a diventare donatori sono “il benessere del donatore, e il possibile danno e sfruttamento nell’ambito della donazione”. Oltre tali fattori è essenziale che il valore di riferimento nella donazione sia la solidarietà.Porre la solidarietà come pietra miliare significa riconoscere la centralità della persona nel cercare un punto d’incontro trautilità sociale e bene individuale.Porre la persona come riferimento centrale significa chiedersi costantemente cosa sia bene per i pazienti e per i donatori.Porsi questa domanda non significa adottare un’etica utilitaristica e conseguenzialista.Significa cercare la risposta nella solidarietà, avendo come riferi-mento il bene della persona.

DONAZIONE DEL SANGUE E PRODUZIONE DI FARMACIPLASMADERIVATI: alcuni aspetti di etica

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INIZIATIVE

DA ANNI FIDAS E ADMO SI ADOPERANOPER SENSIBILIZZARE LA POPOLAZIONESUL TERRITORIO NAZIONALE ALLA CULTURA

DEL DONO E, NELLO SPECIFICO, ALLA DONAZIONEDI SANGUE, DI MIDOLLO OSSEOE DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE.

IL 14 APRILE SCORSO LA PRESIDENTE NAZIONALE ADMO PAOLA DE ANGELIS E IL PRESIDENTE NAZIONALE FIDAS ALDO OZINO CALIGARIS HANNO SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE“UN COMUN DONATORE”AL FINE DI AVVIARE UN RAPPORTO DI COOPERAZIONE ED INCREMENTARE COSÌ L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI ALLA SOLIDARIETÀ E ALLA DONAZIONE.

SONO PROPRIO I GIOVANI, INFATTI,I PRIMI DESTINATARI DI UN’ATTENZIONEE DI UN’AZIONE FORMATIVA COMUNE. DA UDINE, PESCARA E BARI, DOVE IL CONFRONTOSUGLI OBIETTIVI COMUNI È GIÀ CULTURACONDIVISA, HA PRESO IL VIA IL PROGETTOPILOTA PER TESTARE LA SINERGIA TRADUE GRANDI REALTÀ ASSOCIATIVEDEL PANORAMA ITALIANO DEL VOLONTARIATO.

LUNGO L’ASSE ADRIATICO DEL DONOECCO LE RIFLESSIONI DEL PRESIDENTE DELL’AFDS UDINE, RENZO PERESSONI, DELLA PRESIDENTE FIDAS PESCARA ANNA DI CARLOE DELLA PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE PUGLIESE DONATORI SANGUE DI BARI ROSITA ORLANDI.

UNA RETE DI SOLIDARIETÀPER DONATORI DI SANGUE E DONATORI DI MIDOLLO

Fidas e Admo non hanno in precedenza realizzato progetticomuni, né “formalizzato” alcun tipo di collaborazione, sebbene la segreteria dell’ADMO Pescara utilizzi la nostra sede quando i donatori si rivolgono al Centro Trasfusionale per attestare la propria idoneità.Formalizzare la collaborazione con Admo permette ad entrambe le associazioni di usufruire delle rispettive reti di sensibilizzazione alla donazione e condividere le relative informazioni.Un ulteriore vantaggio di questa collaborazione è quello di avere disponibilità per i riceventi “refrattari” (specie ematologici) di donatori con HLA conosciuto, indispensabile in alcuni casiselezionati.Da questo protocollo ci aspettiamo di realizzare quanto sopra esposto e di rendere sempre più produttive le attività di entrambe le associazioni.

Anche se con l’ADMO locale non abbiamo collaborazioniformali, siamo comunque fermamente convinti che il lavorare assieme potrebbe giovare ad entrambi, anche perché entrambi trattiamo l’argomento dono ed entrambi abbiamo la necessità di coinvolgere i giovani quale futuro associativo.Con loro ci si conosce personalmente e auspico che attraversoil protocollo FIDAS/ADMO ci sia sempre una maggiorepossibilità di condivisione degli obiettivi e delle attività future.

Anna Di Carlo,Presidente FIDAS Pescara

Renzo Peressoni, PresidenteAFDS Udine e RegionaleFIDAS Friuli Venezia Giulia

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INIZIATIVE

UNA RETE DI SOLIDARIETÀPER DONATORI DI SANGUE E DONATORI DI MIDOLLO

Nella FPDS abbiamo sempre trovato “normale” correlarci con altre associazioni più o meno legate al dono del sangue.Ad esempio, alla fine degli anni ‘70 abbiamo fatto nostre le dif-ficoltà dell’Associazione Talassemici, che all’epoca conduceva in Puglia un’impari lotta contro la carenza di sangue. Con l’ADMO siamo entrati in contatto più o meno nel 1995, quando il dott. Biagio Favoino, che dirigeva nel Policlinico di Bari il Laboratorio di tipizzazione tissutale, mi invitò a recarmi con lui nell’Universitàdi Foggia per conoscere una persona (che definì “veramenteinteressante”) impegnata in una nuova Associazione di Volonta-riato.Io mi occupavo già da molti anni di donazione del sangue e stimavo Favoino, per cui partecipai volentieri all’incontro. >>

>> Conobbi così l’ing. Renato Picardi, venuto da Milano appostaper presentare ad alcuni esponenti del volontariato pugliesel’Associazione da lui fondata: l’ADMO, appunto.La sua reale intenzione era individuare una persona - possibil-mente già attiva in campo sociosanitario - a cui affidare il com-pito di trasportare l’Associazione da Foggia (dove si era costitui-ta da qualche tempo ma non aveva prodotto grandi risultati) a Bari, e darle nuovo impulso e maggiore incisività. Convinta come sono che nella vita sia opportuno porsi un obiettivo alla volta, non mi feci indurre in tentazione, e mi limitai a promettere che avrei portato l’argomento nella mia Associazione.Qui, per la verità, trovai più interesse di quanto pensassi, acominciare dal mio vice, Luciano Magno. Con lui partecipai alle prime riunioni nello studio di Favoino, dove conoscemmo qualche altro volontario; e già dopo qualche mese mi resi conto che il gruppo aveva “ingranato bene” ed era in grado di operare per conto suo. Da allora, ho spesso avuto notizia di manife-stazioni promosse da qualche Sezione a sostegno dell’ADMO e più volte, in occasione di nostre raccolte di sangue, ho visto con piacere volontari FPDS adoperarsi per invitare i donatori a sottoporsi alla tipizzazione.Da qualche anno, poi, il presidente regionale ADMO ci hainvitato ad una collaborazione più assidua, che ha portato - fra l’altro - loro ad organizzarci una raccolta di sangue presso la Capitaneria di Porto di Bari, e noi ad invitare l’ADMO ad essere presente a tutte le nostre raccolte di sangue nelle scuole di Bari; fino a progettare insieme un incontro formativo - previsto per il 6 ottobre prossimo - con i docenti referenti della FIDAS nelle scuole di Bari e dintorni. Nonostante ciò, mi ha sorpreso - posi-tivamente - apprendere oggi dal sito Internet che in provincia di Bari molti dirigenti FIDAS sono anche dirigenti ADMO.È evidente, quindi che il Protocollo d’intesa ADMO-FIDAS cade su un terreno molto fertile e già ampiamente dissodato. Sono quindi assolutamente fiduciosa che esso, oltre a ribadire una collaborazione ed una “contiguità educativa” che si sono spontaneamente realizzate nel tempo, aiuterà ad individuare nuove modalità per raggiungere risultati ancora più positivi - tanto culturali, quanto numerici - per entrambe le Associazioni. Ne abbiamo fatta di strada, vero, ing. Picardi?

Rosita Orlandi,Presidente FPDS-FIDAS Bari

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ZOOM

DIRETTIVE EUROPEE:i primi passi concreti del Piemonte sul Sistema di Gestione perla Qualità per il raggiungimento del Plasma Master File.

Il panorama legislativo europeo e nazionale in materia disicurezza del sangue e degli emocomponenti stabilisceormai chiaramente per tutte le Unità di Raccolta, l’obbligo

di istituire e mantenere un adeguato Sistema di Gestione per la Qualità, in completo accordo con il Servizio Trasfusionale cui afferiscono.Tale requisito è infatti esplicitamente richiesto a livello europeo dalle Direttive 2002/98/CE e 2005/62/CE e a livello nazionale dalla Legge 21 ottobre 2005, n. 219, dal D. Lgs 261/2007, dal D. Lgs 208/2007 e dall’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome del 16 dicembre 2010, in cui vengono definiti i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi.L’istituzione di un adeguato Sistema di Gestione per la Qualità, unitamente al completo adempimento di tutti i requisiti minimi previsti per legge consente, ovviamente, di migliorare l’efficacia, l’efficienza e l’uniformità delle attività delle Unità di Raccolta, al fine di assicurare un livello equivalente di sicurezza e di qualità dei componenti del sangue, a qualunque uso siano destinati.Le normative sopra citate sono state recepite dalla Regione Pie-monte con la Deliberazione della Giunta Regionale 33-1969 del 29/04/2011. A seguito dell’emanazione di tale Deliberazione, l’Assessorato alla Sanità e, nello specifico, l’organo a ciò deputato, la Com-missione Regionale Sangue, ha individuato persone che avessero requisiti per diventare “valutatori” che potessero svolgere l’at-tività ispettiva verso i Servizi Trasfusionali e le Unità di Rac-colta per intraprendere il necessario percorso formativo presso il Centro Nazionale Sangue (CNS). Il CNS, tramite un corso ministeriale, ha qualificato tale personale rendendolo idoneo alla verifica dell’applicazione della normativa al fine dell’accredi-tamento istituzionale.A seguito di questa fase formativa, i valutatori hanno formato un gruppo di lavoro che si riunisce periodicamente in Assessoratoalla Sanità con l’obiettivo di emettere un documento tecnicocontenente le linee guida affinché i Centri Trasfusionali e le Unità di Raccolta siano facilitati nell’applicare quanto richiesto dalla normativa. Il gruppo si sta occupando inoltre, seppur non richiesto dalla normativa stessa, di organizzare un corso di for-mazione regionale, a cui potranno partecipare non solo il perso-nale dei Centri Trasfusionali, ma anche quello delle Associazioni Donatori Sangue con Unità di Raccolta.Secondo la direttiva europea e la legislazione italiana di rece-pimento, i Centri Trasfusionali e le Unità di Raccolta devono “stabilire e mantenere sistemi di qualità riguardanti tutte le atti-vità che determinano gli obiettivi e le competenze in materia di

politica della qualità e dovrebbero attuarli mediante programmidi qualità, controlli di qualità, garanzie di qualità nonchémiglioramento della qualità nel quadro dei suddetti sistemi,tenendo conto dei principi di buone prassi di fabbricazione e del sistema comunitario di valutazione della conformità” (Direttiva 2002/98/CE).La Fidas Associazione Donatori di Sangue del Piemonte (Fidas ADSP onlus) ha scelto non solo di istituire e applicare il Sistemadi Gestione per la Qualità come per altro previsto per legge nell’Unità di Raccolta, ma di adottare un Sistema che riguar-dasse non solo l’Unità di Raccolta, ma anche tutta l’attivitàassociativa, scegliendo come riferimento la norma internazionaleUNI EN ISO 9001:2008 “Sistemi di Gestione per la Qualità - Requisiti”.Si tratta di una norma generale progettata per essere applicabile a qualsiasi tipo di processo o settore aziendale. Abbiamo scelto questo

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DIRETTIVE EUROPEE:i primi passi concreti del Piemonte sul Sistema di Gestione perla Qualità per il raggiungimento del Plasma Master File.

standard perché ha un impatto positivo sui processi organizzativi e sulla qualità e pone l’accento sul miglioramento continuo e sulla soddisfazione del cliente (per noi il Donatore e il Paziente).La qualità di un prodotto o servizio è infatti sostanzialmente il risultato di due fattori: un prodotto (per noi il sangue e gli emo-componenti raccolti), caratterizzato da un insieme di prestazioniqualificanti (i requisiti e le caratteristiche richieste per legge e dal Servizio Trasfusionale), in grado di soddisfare un bisogno e un’organizzazione, in grado di produrre tale prodotto assicurando sistematicamente le prestazioni promesse, ovvero garantendo la qualità del prodotto. La Gestione per la Qualità aggiunge a questi concetti una strategia globale di lungo termine con la partecipa-zione di tutti i membri dell’Associazione, dei Soci Donatori, dei Soci Collaboratori e di tutte le parti interessate.Un Sistema così orientato consente di operare non solo nell’ot-tica dei controlli e delle verifiche, ma soprattutto in quella della prevenzione, intervenendo a monte anziché a valle per eliminare difetti, malfunzionamenti o carenze della qualità del prodotto e del servizio. Il percorso da noi intrapreso a partire da fine 2010, fortemente voluto dal Consiglio Direttivo nell’ottica di rispon-dere ai requisiti obbligatori previsti dalla legge, ha avuto inizio con l’individuazione di un Responsabile Qualità (RGQ), con la definizione dei nostri obiettivi generali nella Politica della Qua-lità e con una paziente e approfondita analisi di tutti i processi

associativi e dell’Unità di Raccolta.Il positivo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione di tutto il personale (dipendenti, personale sanitario, Soci Colla-boratori, Soci Donatori e Presidenti dei 143 Gruppi) e, in parti-colare, alla dedizione della Direzione Tecnica e del Responsabile Qualità che hanno coordinato le attività, attivato e migliorato la stretta collaborazione con il centro Trasfusionale di riferimento,la Banca del Sangue dell’Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di Torino. Sono state valutate, migliorate,quando necessario e documentate in apposite procedure, lemodalità e le responsabilità nell’effettuazione delle varie attività associative e sanitarie.Il Manuale della Qualità e tutte le procedure rispondenti alla legislazione vigente sono state definite, condivise e, quandonecessario, convalidate con il Centro Trasfusionale di riferimento.Questa prima fase di percorso ci ha consentito di coinvolgere molte realtà operative che fino a poco tempo prima conoscevano solo i loro diretti ambiti e non condividevano così informazioni utili al buon andamento associativo. Per i principali processi, l’ADSP ha quindi stabilito gli “indicatori di prestazione” (non conformità, reclami, questionario di soddisfazione Soci Dona-tori, audit, ecc.) per effettuare corrette analisi sul loro anda-mento e per intraprendere, da parte della Direzione, le strategie più efficaci per migliorare o avviare eventuali azioni correttive. Stabilite procedure e regole, formato e informato il personale e i Presidenti dei Gruppi, la Fidas ADSP ha quindi iniziato aeffettuare le ispezioni necessarie per valutarne la corretta appli-cazione. Tali ispezioni, condotte da personale qualificato, ven-gono pianificate e svolte sia sui processi associativi, sia su quellidi prelievo, consentendo di presidiare meglio la conformità a quei requisiti minimi strutturali, organizzativi e tecnologicirichiesti per legge. L’applicazione del Sistema di Gestione per la Qualità e la costante collaborazione con il Centro Trasfusionale di riferimento stanno supportando la nostra realtà Associativa sia in ottica delle prossime verifiche da parte del Centro Trasfu-sionale stesso, della Regione Piemonte e del Centro Nazionale Sangue, sia nelle attività di miglioramento del nostro servizio nei confronti dei nostri Soci Donatori e delle varie parti inte-ressate. La Fidas ADSP onlus ha ottenuto in data 28 febbraio 2012, a seguito dell’esito positivo degli audit condotti dall’Ente DNV, la certificazione per il Sistema di Gestione per la Qualità, in conformità alla suddetta norma; l’Associazione è dunque una delle prime realtà di Donatori di Sangue in Italia, forse la prima, ad avere ottenuto tale importante certificazione riguardante i processi organizzativi e sanitari, muovendo un primo importante passo verso il Plasma Master File.Le esperienze acquisite sono a disposizione, oltre che delle altre cinque Federate piemontesi, di chiunque sia interessato a tale percorso.

di Agostino Re RebaudengoPresidente Fondazione Regionale

del Piemonte e Fidas ADSP Onlus

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Ladies and gentlemen... rieccoci! Siete tutti convocati nellaNazionale FIDAS per una nuotata di salute. Siamo giuntialla VI edizione della Traversata della Solidarietà - un

braccio per donare, due bracciate per unire. Dopo il successo dello scorso anno, si ripropone anche quest’anno con rinnovato entusiasmo la tre giorni di sport ed allegria per testimoniare che la solidarietà fa bene, ci fa stare bene e soprattutto è fonte di gioia e voglia di vivere. L’appuntamento è fissato per il giorno 29 luglio, e come ogni anno nei due giorni precedenti avranno luogo le gare tra le federate delle diverse regioni d’Italia, che si sfide-ranno a beach volley. Quest’anno inoltre ci sarà un’effervescente novità, infatti, avrà luogo il primo torneo di Kasinji del donatore di sangue Fidas. Ebbene si! Il Kasinji entra da protagonista in Fidas e lo fa con i campioni mondiali di questa disciplina.L’evento avrà come madrine d’eccezione Giusy Versace e Roberta Cogliandro, due splendide ragazze e plurimedagliate atlete para-olimpiche che attraverso le rispettive discipline sportive, atletica e nuoto, sono ambasciatrici di forza, passione ed amore per la vita. Anche quest’anno puntiamo ad avere come nostri graditi ospiti atleti delle forze armate, che hanno accolto con entusia-smo il nostro “invito alla solidarietà”.Partenza, quindi, da Punta Faro (Messina) con arrivo a Canni-tello (Villa San Giovanni), per una staffetta a nuoto che vedrà i

partecipanti muoversi sinuosamente in acqua, esprimendo ognuno il proprio stile, con la consapevolezza che le bracciate uniranno le due sponde così come un braccio unisce magicamente la vita di due persone.Ovviamente non mancheranno le serate in allegria, il venerdì sera ci divertiremo con il Kasinji Music Party, una festa in spiaggia, all’insegna dell’allegria, musica e sano divertimento. Sabato sera invece tutti in piscina per un Barbecue Party, grigliata di sapori e live music.Anche quest’anno vivremo momenti di sana e briosa aggregazione. Momenti attraverso i quali desideriamo “trasfondere” la nostra passione, il nostro impegno, il nostro entusiasmo, il nostro essere solidali con chi ha bisogno di noi.Tutto questo attraverso il gioco ed il sano divertimento perché la vita è bella, la vita è preziosa, la vita è una lotta, la vita è un dovere, la vita è vita…

DONIAMO IL SANGUE, DONIAMO LA VITA.

29 Luglio 2012 - Stretto di Messina

UN BRACCIOPER DONARE,DUE BRACCIATEPER UNIRE

ANTEPRIMA

di Pier Francesco CogliandroAdspem FIDAS Reggio Calabria

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Anno XII - N. 2 - luglio 2012 1729 Luglio 2012 - Stretto di Messina

METTEREI UNA DIDASCALIA

METTEREI UNA DIDASCALIA

METTEREI UNA DIDASCALIA

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SALUTE

Le proprietà nutrizionali del vino sono complesse e, peralcuni aspetti, ancora controverse.Negli individui in buona salute e che non assumono far-

maci, un consumo moderato di vino ha effetti benefici sull’ap-parato cardiovascolare, riducendo i fenomeni aterosclerotici e l’insorgenza di cardiopatie.Inoltre il vino aumenta la quota di lipoproteine HDL (il cosid-detto “colesterolo buono”) e riduce l’aggregazione piastrinica, fenomeno alla base della formazione di trombi arteriosi (ische-mia cardiaca, ictus cerebrale). Le proprietà benefiche del vino sono legate alla presenza disostanze antiossidanti, tra cui le vitamine A, C ed E e i poli-fenoli (in particolare flavonoidi e l’ormai celebre resveratrolo): le molecole antiossidanti contrastano la formazione di radicali liberi, sostanze prodotte dal metabolismo cellulare che causano profonde alterazioni dei tessuti, compreso l’invecchiamento e la degenerazione tumorale.Il contenuto di polifenoli è decisamente inferiore nei vini bianchi (30-100 mg/litro) rispetto ai vini rossi (300-3.000 mg/litro): la variabilità dipende anche dalla tecnica di vinificazione.Assunto durante i pasti e in quantità moderate, il vino facilita la

digestione aumentando la produzione di saliva e di succhi gastrici.Ha inoltre un blando effetto diuretico legato all’inibizione dellavasopressina, un ormone che determina il riassorbimento diliquidi e sali minerali a livello renale.Non va dimenticato l’effetto del vino a livello del sistema ner-voso centrale: come noto, a dosi modeste il vino ha un’azione euforizzante e facilita le relazioni sociali, mentre un consumo eccessivo deprime le funzioni cerebrali, riduce l’attenzione e le capacità di reazione fino a compromettere lo stato di coscienza. Il potere calorico del vino è elevato.L’etanolo è infatti tra gli elementi che apportano il maggiornumero di calorie (circa 7 per grammo, quasi il doppio rispetto ai carboidrati e alle proteine e poco meno rispetto ai grassi).Un grado alcolico corrisponde a circa 8 grammi di alcool: per stimare il potere calorico di un litro di vino si deve quindi mol-tiplicare il grado alcolico per 56.Le calorie fornite dall’alcool non vengono efficientemente uti-lizzate dall’organismo (cioè non vengono bruciate nel lavoromuscolare), ma il metabolismo basale le sfrutta a scapito di quelle contenute negli zuccheri e nei grassi: questo risparmio energetico spiega perché il vino, bevuto in gran quantità, faccia ingrassare.

IL PUNTODI VISTANUTRIZIONALE

UN BICCHIER DI VINO? SALUTE!LAZIO

I 5 consigli per un consumo corretto di vino:•Moderareilconsumo,ancheinoccasionidifesteoconvivialità;

•Preferirel’assunzionedivinoaipasti ocomunqueastomacopieno;

•Consultareilpropriomedicosesiassumonofarmaci osièaffettidapatologiecroniche;

•Astenersicompletamentedalconsumodialcoolsesiguida osiaffrontanolavoripesanti;

•Considerarel’apportocaloricodelvino sesisegueunaspecificadieta

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Il detto popolare “Il vino fa buon sangue” è una frase ricorrente nei momenti di convivialità tra donatori, quasi a giustificarne il consumo. Ad essa va associata un’altra famosa frase latina:

“in medio stat virtus”. A dosi moderate, infatti, il vino apportanutrienti utili all’organismo, tra cui il ferro, minerale prezioso per la sintesi dell’emoglobina: un bicchiere di vino rosso al giornopuò aiutare a rigenerare i globuli rossi persi con la donazione. È invece sconsigliato assumere bevande alcoliche subito dopo la donazione, nell’illusione che ciò acceleri il recupero delle forze.L’alcool rallenta la digestione e riduce i meccanismi fisiologicidi compenso dell’ipovolemia, determinando svenimenti emalesseri. Anche il consumo eccessivo di vino è dannoso, sia per le conseguenze negative a carico del fegato, sia perché l’a-buso di alcool riduce in maniera significativa l’assorbimento deinutrienti necessari per la sintesi dei globuli rossi (ferro, vitamina B12, folati) e in definitiva impedisce la donazione periodica del sangue.

IL PUNTODI VISTADELDONATORE

UN BICCHIER DI VINO? SALUTE!

a cura di Massimiliano BonifacioConsigliere nazionale FIDAS

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A.D.V.S. MARCIANISEtel 3347768251 [email protected]

PUGLIA______________________________FEDERAZIONE PUGLIESE DONATORI DI SANGUE - BARItel 080 5219118 www.federazionepugliesedonatorisangue.it

FIDAS LECCESE tel 0833 862500 www.fidasleccese.it

ASSOCIAZIONI DONATORI VOLONTARI SANGUE MESSAPICAtel 0833 513095 [email protected]

FIDAS TARANTOtel 099 4713334 [email protected]

FIDAS ASSOCIAZIONE DAUNA DONATORI VOLONTARISANGUEtel. 0882 833857 [email protected]

BASILICATA______________________________FIDAS BASILICATAtel 0835 331502 www.fidas.basilicata.it

CALABRIA______________________________ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - PAOLAtel 0982 582654 [email protected]

ADSPEM PIANA - CINQUEFRONDItel 0966 939627 [email protected]

ADSPEM - REGGIO CALABRIAtel 0965 393822 [email protected]

LADoS ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE LOCRIDEtel 0964 416895 [email protected]

ADVST ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUEPER TALASSEMICI - LOCRItel 0964/21826 [email protected]

SICILIA______________________________ASSOCIAZIONE DONATORI AUTONOMA SANGUE ADAS - AGRIGENTO tel 0922 596588 www.adas-agrigento.it

FIDAS ALCAMO - ONLUStel 0924 26996 www.fidas-alcamo.it

FIDAS CALTANISSETTA tel 0934 592830 www.fidascaltanissetta.it

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - CATANIAtel 095 7411223

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE FAVARA [email protected]

ADAS - GELAtel 0933 934460 [email protected]

ASSOCIAZIONE MEDITERRANEA DONATORI AUTONOMI SANGUE - [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - PALERMOtel 091 587574 [email protected]

GRUPPO DONATORI VOLONTARI SANGUE - PATERNO’tel 095 842966 [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE A.D.V.S. - TERMINI IMERESEtel 091 8115533 [email protected]

SARDEGNA______________________________FIDAS OZIERItel 079 787498 [email protected]

FIDAS VERONAtel 045 8202990 www.fidasverona.it

FIDAS VICENZAtel. 800979000 www.fidasvicenza.com

LIGURIA________________________________ASSOCIAZIONE CHIAVARESE DONATORI VOLONTARI SANGUEtel 0185 300008 [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI DI SANGUE VAL [email protected]

FIDAS GENOVAtel 010 8314855 www.fidasgenova.it

ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DONATORI DI SANGUE - IMPERIAtel 0183 296395 [email protected]

EMILIA ROMAGNA________________________________ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI DEL SANGUE - BOLOGNAtel 051 6350330 www.fidas-advs-bologna.org

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE FERRARAtel 051 900767 [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI AZIENDALI SANGUE ADAS FIDAS - PARMAtel 0521 775044 www.adas-fidas.it

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - RAVENNAtel 0544 404817 www.advsravenna.it

TOSCANA________________________________FIDAS VIAREGGIOtel 0584 1786653 [email protected]

ABRUZZO________________________________ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE CUORE -GIULIANOVAtel 085 8020478 [email protected]

VAS L’AQUILAtel 328 9214338 [email protected]

FIDAS PESCARA tel 085 28221 www.fidaspescara.it

FIDAS TERAMOtel 0861 415460 www.fidasteramo.it

MOLISE________________________________FIDAS MOLISE “CARMELA CINIGLIO”tel 0874 73121 [email protected]

LAZIO________________________________EMATOS FIDAStel 06 6837817 www.ematos.it

ADVS - OBG ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUEtel 06 6833793 [email protected]

EMA ROMA ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUEtel 06 33062906 www.emaroma.it

GRUPPO DONATORI DI SANGUE “CARLA SANDRI”tel 06 77053461 [email protected]

ASSOCIAZIONE VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATA ONLUSfax 06 20900597 [email protected]

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUStel 06 23188708 [email protected]

ASSOCIAZIONE EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI -FROSINONE tel 0775 407223 [email protected]

DO.SA.VO. GRUPPO DONATORI SANGUE VOLONTARI –SAN CESAREOtel. 06 9570427 [email protected]

CAMPANIA________________________________FIDAS ATAN - NAPOLItel 081 5955581 [email protected]

FIDAS PARTENOPEA – POMIGLIANO D’ARCOtel 081 8033490 [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE D’ISCHIAtel 081 991246 [email protected]

A.D.V.S. PROVINCIALE DI CASERTAtel 3289529047 [email protected]

VALLE D’AOSTA_______________________________FIDAS VALLE D’AOSTA tel 0165 279495 [email protected]

PIEMONTE_______________________________ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE “MICHELIN” - CUNEOtel 0171 315374 www.adsm.fidaspiemonte.it

ASSOCIAZIONE VOLONTARI AUTONOMA SANGUE - MONDOVI’ BREO www.avas.fidaspiemonte.it

ASSOCIAZIONE NOVESE DONATORI VOLONTARI SANGUE tel 0143 746112 www.andvs.fidaspiemonte.it

ASSOCIAZIONE DONATORI OVADESI DEL SANGUEtel 0143 80520 www.ados.fidaspiemonte.it

ASSOCIAZIONE DONATORI AUTONOMA SANGUE SALUZZOtel 0171 943497 www.adas.fidaspiemonte.it

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE DEL PIEMONTE FIDAStel 011 531166 - fax 011 5627353 www.fidasadsp.it

LOMBARDIA_______________________________ FIDAS BERGAMOtel 035 244555 www.fidas.bergamo.it

ASSOCIAZIONE SARDA DONATORI SANGUE - CESANOBOSCONEtel 3487645489 [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI DI SANGUE FATEBENEFRATELLI - MILANOtel 02 63632563 [email protected]

FIDAS MILANO - ONLUStel 02 86460424 www.fidas-milano.it

FRIULI VENEZIA GIULIA_______________________________ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - GORIZIAtel 0481 630848 [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE -MONFALCONEtel 0481 487657 [email protected]

ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI SANGUE - PORDENONEtel/fax 0427 51472 www.afdspn.it

GRUPPO AUTONOMO DONATORI AZIENDALI SANGUE -TORVISCOSAtel 0431 928635 [email protected]

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE - TRIESTEtel 040 764920 www.adstrieste.it

ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI SANGUE - UDINEtel 0432 481818 www.afds.it

VENETO_______________________________FIDAS POLESANA tel 0426 23267 [email protected]

GRUPPO AUTONOMO DONATORI SANGUE - CORDIGNANOtel 0438 998360 www.gads.it

ASSOCIAZIONE FELTRINA DONATORI SANGUEtel 0439 883359 [email protected]

FIDAS PADOVAtel 049 8760266 www.fidaspadova.it

FIDAS TREVISOcell 331 3313428 www.fidastreviso.it

FIDAS VENEZIAtel 333 1390880 www.fidasvenezia.it

LE ASSOCIAZIONI FEDERATE_________________________________________________________________