Nº 2 Anno 2 L'Eco dal Santa Caterina

8
Anno II 2013/2014 1 Idee per il giornalino 1. Proporre di dividere il giornalino in due: quello delle medie e delle elementari in un numero unico, liceo in un altro dalla grafica più spartana, meno pittoresca, colorata ed infantile. Pubblicare alternativamente il numero del giornalino dei “ piccoli” e quello del liceo. 2. Il rappresentante di ciascuna classe propone un tema del mese e si assume il compito di accaparrarsi almeno un articolo su tale argomento che deve essere comunicato e deciso comunemente con i redattori e gli altri coordinatori. 3. Estendere le interviste oltre le parrocchie, poiché queste ormai svolgono sempre più di rado la funzione di assorbire le problematiche dei ragazzi. Concentrarsi su altri centri di ritrovo frequentati più comunemente dai giovani quali i centri sportivi, gruppi di danza, di teatro, social network, o semplicemente amici. 4. Il giornalino non deve avere una struttura predefinita come ad esempio: tema, articolo alias saggio, tema argomentativo, recensione e intervista. I lavori devono essere scelti in base alla qualità e non alla tipologia. Non deve risultare monotono, ma al contempo deve essere equilibrato e variato nei contenuti. 5. I temi trattati dai testi argomentativi proposti devono essere attuali ed accattivanti per un pubblico che esige riscontri nella vita reale, ma anche spunti di interesse. È fondamentale che i giovani si avvicinino alla politica e si informino e siano propositivi in modo da rimpiazzare agilmente l’attuale e rovinosa classe dirigente. 6. Dare dei crediti a chi, del triennio, si occupa della gestione del giornalino. 7. Effettuare collette per avere almeno una copia cartacea per classe del numero mensile del giornalino. Utilizzare carta riciclata e grafica scarna per ridurre i costi della produzione cartacea. 8. Inserire una pagina di rubrica finale in cui chiunque in anonimo può esprimere dei disagi e dei dissapori riguardo alla scuola e commenti sul giornalino. 9. Aggiungere le iniziative proposte dalla scuola al fine di promuoverle in una sezione apposita fra le ultime pagine (pubblicando ad esempio il programma di greco di qualche giorno, commenti di chi frequenta i corsi extra, anche piccole composizioni o annunci “pubblicitari”). 10. Alternare opere “serie” a scritti più “leggeri”. REDAZIONALE Dall’assemblea d’Istituto degli alunni sono emersi dei suggerimenti per la gestione e l’elaborazione del “Giornalino”. Invitiamo a leggerle attentamente e a scrivere le vostre osservazioni, che verranno pubblicate nell’apposita rubrica “C’è posta per te”. Grazie a tutti e buona lettura. Dedicato alla Scuola dell’infanzia Istituto Arcivescovile Paritario Santa Caterina 56127 Pisa, Piazza S.Caterina n. 4. tel. 050.55.30.39 e_mail : [email protected] ; http//www.scaterina-pisa.it L’Eco dal Santa Caterina n. 2 Anno II, 1 novembre 2013

description

Periodico di informazione dell'istituto paritario arcivescovile "Santa Caterina" di Pisa

Transcript of Nº 2 Anno 2 L'Eco dal Santa Caterina

Anno II – 2013/2014 1

Idee per il giornalino

1. Proporre di dividere il giornalino in due: quello delle medie e delle elementari in un numero unico, liceo in un altro dalla grafica più spartana, meno pittoresca, colorata ed infantile. Pubblicare alternativamente il numero del giornalino dei “ piccoli” e quello del liceo.

2. Il rappresentante di ciascuna classe propone un tema del mese e si assume il compito di accaparrarsi almeno un articolo su tale argomento che deve essere comunicato e deciso comunemente con i redattori e gli altri coordinatori.

3. Estendere le interviste oltre le parrocchie, poiché queste ormai svolgono sempre più di rado la funzione di assorbire le problematiche dei ragazzi. Concentrarsi su altri centri di ritrovo frequentati più comunemente dai giovani quali i centri sportivi, gruppi di danza, di teatro, social network, o semplicemente amici.

4. Il giornalino non deve avere una struttura predefinita come ad esempio: tema, articolo alias saggio, tema argomentativo, recensione e intervista. I lavori devono essere scelti in base alla qualità e non alla tipologia. Non deve risultare monotono, ma al contempo deve essere equilibrato e variato nei contenuti.

5. I temi trattati dai testi argomentativi proposti devono essere attuali ed accattivanti per un pubblico che esige riscontri nella vita reale, ma anche spunti di interesse. È fondamentale che i giovani si avvicinino alla politica e si informino e siano propositivi in modo da rimpiazzare agilmente l’attuale e rovinosa classe dirigente.

6. Dare dei crediti a chi, del triennio, si occupa della gestione del giornalino.

7. Effettuare collette per avere almeno una copia cartacea per classe del numero mensile del giornalino. Utilizzare carta riciclata e grafica scarna per ridurre i costi della produzione cartacea.

8. Inserire una pagina di rubrica finale in cui chiunque in anonimo può esprimere dei disagi e dei dissapori riguardo alla scuola e commenti sul giornalino.

9. Aggiungere le iniziative proposte dalla scuola al fine di promuoverle in una sezione apposita fra le ultime pagine (pubblicando ad esempio il programma di greco di qualche giorno, commenti di chi frequenta i corsi extra, anche piccole composizioni o annunci “pubblicitari”).

10. Alternare opere “serie” a scritti più “leggeri”.

REDAZIONALE

Dall’assemblea d’Istituto degli alunni sono emersi dei suggerimenti per la gestione e l’elaborazione del “Giornalino”. Invitiamo a leggerle attentamente e a scrivere le vostre osservazioni, che verranno pubblicate nell’apposita rubrica “C’è posta per te”.

Grazie a tutti e buona lettura.

Dedicato alla Scuola dell’infanzia

Istituto Arcivescovile Paritario Santa Caterina 56127 – Pisa, Piazza S.Caterina n. 4. tel. 050.55.30.39

e_mail : [email protected]; http//www.scaterina-pisa.it

L’Eco dal Santa Caterina n. 2 – Anno II, 1 novembre 2013

Anno II – 2013/2014 2

Bentornati!!!

Sperando che le vacanze estive siano trascorse serenamente, siamo pronte ad iniziare insieme a voi il nuovo anno scolastico. Ci siamo lasciati con il numero di maggio, quando i nostri bambini hanno partecipato all’uscita didattica al “Museo Archeologico” di Calci ed in seguito alla Festa di Fine Anno, organizzando un pic-nic con le famiglie, che ha riempito di allegria il nostro grande ed accogliente giardino. Adesso ci ritroviamo con una novità!!! La scuola dell’infanzia si è riempita di tre colori che contraddistinguono le tre fasce di età presenti: il gruppo dei gialli (anni 3), dei verdi (anni 4) e dei rossi (anni 5)…come riconoscerli ? Semplice! … Osservando il colore dei grembiulini dei nostri bambini!!! La Scuola dell’Infanzia ha iniziato la sua attività giovedì 4 settembre avviando l’inserimento dei nuovi iscritti di tre anni e ad oggi tutti usufruiscono della mensa e si concedono un meritato riposino. I bambini di 4 e 5 anni si sono ritrovati con entusiasmo, consapevoli di essere cresciuti e di dover dare il buon esempio ai nuovi arrivati; inoltre, il 16 ottobre, hanno dato il loro contributo grafico per ricordare la giornata mondiale dell’alimentazione, integrando l’attività didattica specifica effettuata durante l’anno scolastico. Auguriamo a tutti Voi un Buon Inizio!!!

Dall’infanzia col sorriso Momento della merenda del mattino. La frutta (uva), è pronta nei piatti e sta per essere distribuita ai bambini. G. (3 anni) si avvicina alla maestra e le dice: << Maestra…ma noi ora mangiamo tutte quelle palline lì ???>>

Anno II – 2013/2014 3

La regina del bosco

La grande quercia del bosco era molto vecchia. Nella corteccia del tronco e dei rami, i solchi lasciati dal tempo erano profondi. Non sapeva ancora quanto le rimanesse da vivere. Un tempo era stata eletta regina del bosco, non solo per la sua grandezza, ma anche per la sua bontà. Nel folto della sua chioma, come una grande mamma teneva i nidi degli uccellini Li riparava dal freddo e dal vento, durante l’inverno, e dalla calura nelle giornate estive. Il suo impegno era quello di mantenere l’ordine e la giustizia affinché nel bosco tutto funzionasse a dovere. Ma ora era giunto il tempo di lasciare la corona. Voglio eleggere il mio successore –disse – per fare questo ho bisogno di aiuto, chiamerò i miei amici uccellini. Detto questo diede un forte scossone alla sua chioma e da questa uscì cinguettando spaventati un gran numero di uccellini dai piu’ svariati colori. -Ho bisogno di voi – disse la quercia- voglio affidarvi un compito. Gli uccellini ripresisi dallo spavento si fermarono sui rami ad ascoltare. Voglio riunire tutti gli alberi –disse la quercia- per nominare il mio successore. Andate e dite ad ognuno che questa sera al chiarore della luna piena ci sarà una grande assemblea. Gli uccellini fecero quello che gli aveva chiesto la quercia; nel bosco, intanto, si spargeva la notizia che mise in allarme tutte le piante. Ogni albero era convinto di possedere le migliori qualità, e perciò si sentiva in diritto di essere eletto. C’era chi si vantava di avere un bel tronco lungo e diritto, chi una grande e folta chioma, altri ritenevano di far maturare dei frutti meravigliosi. Per migliorare il loro aspetto, gli alberi chiamarono in aiuto alcuni animaletti. Gli scoiattoli con la coda si misero a lucidare il tronco del loro albero preferito e per fare questo salivano e scendevano dall’albero. Il picchio lavorò incessantemente tutto il giorno, picchiettando per mangiare tutte le larve e i vermetti . Venne la notte, la luna era già alta nel cielo e i suoi raggi rendevano scintillanti le foglie degli alberi bagnate dall’umidità della sera.

UN ESPERIMENTO RIUSCITO “C’è sempre una prima volta”, si è soliti dire quando si presentano delle novità ed è quello che è accaduto alla 1B della

Primaria, quando una mattina si sono visti capitare in classe un professore del Liceo che ha cominciato a leggere loro una favola, accompagnando la lettura con suoni e immagini, proiettate sulla LIM.

Un quarto d’ora intenso, che ha creato l’atmosfera giusta e che ha tenuto letteralmente “incollati” i bambini alle loro sedie. Il tema era il bosco e la favola si intitola proprio “La regina del bosco” (che i lettori possono leggere qui di seguito). L’idea è

nata dalla maestra Latrofa che sta affrontando proprio l’argomento della natura, degli alberi, delle foglie e altro. D i concerto con il prof. Bruselli hanno messo a punto questa lezione, concretizzando l’idea di fare uso della multimedialità nella didattica.

E il risultato è stato a nostro parere eccellente; un esperimento quindi da ripetere senza alcun dubbio, alla ricerca continua di un miglioramento dell’offerta didattica.

La Redazione

Anno II – 2013/2014 4

La grande quercia dalla sua posizione riusciva a vedere tutti perché si trovava proprio in cima ad una collinetta. Bene –disse- vedo che siete tutti pronti! Sapete perché vi ho chiamato; ora vorrei sentire le vostre voci. Il carpino fu il primo a prendere la parola. - Cara quercia, ci dispiace molto che tu abbia deciso di non governarci piu’; sono convinto che non avrai difficoltà nella scelta di colui che continuerà a governare con la tua stessa saggezza e lo stesso impegno. E’un impegno faticoso, che richiede un albero dal legno duro, tenace e compatto che sia in grado di combattere le avversità, e tu lo sai che io possiedo tutte queste qualità. - Hai dimenticato una cosa! - disse il tiglio che si trovava poco distante . Io vivo molti anni, anzi decenni, e questo mi sembra un aspetto da non sottovalutare … potrei governare a lungo. Non dimenticate l’altezza – disse il pino – il mio sguardo arriva fino al mare, da quassù potrei controllare ogni cosa. La grande quercia ascoltava attentamentementre la luna osservava perplessa. Il gufo saggio che se ne stava appollaiato su un ramo scuoteva la testa. - Puoi parlare !- disse la quercia- mi sarebbe utile un tuo consiglio. Da molti anni vivo in questo bosco - disse il gufo - conosco tutti gli alberi, i loro pregi e i loro difetti. Non c’è nessuno che sia perfetto, ognuno ha qualcosa di diverso ed è questo che li rende unici e speciali. Tutti sono utili per la nostra sopravvivenza, nei tronchi troviamo riparo, nei rami si costruiscono i nidi, i frutti degli alberi ci sfamano, le gemme e i fiori profumati servono alle api per il loro miele delizioso. Ti ringrazio, caro gufo, le tue parole mi hanno fatto riflettere -disse la quercia – e prima di prendere una decisione voglio pensarci bene. Intanto vicino ad una siepe, al limitare del bosco, un cipresso e un coniglio chiacchieravano animatamente: - Fatti avanti – diceva il coniglio- che cosa aspetti a parlare?! Ma io di che cosa posso vantarmi ?- rispose il cipresso - che per parlare con il suo amico stava piegato quasi fino a toccare la punta per terra. Io ti conosco bene - disse il coniglio – tu non ami il chiasso e le chiacchiere inutili. E’ vero che vivi in disparte, un po’ isolato, ma non per questo non conosci il bosco! Tu non parli molto, ma ascolti tanto, sei onesto e saggio e chi ha bisogno può contare sul tuo aiuto. E vero, è cosi!’- dissero in coro la volpe, l’orso, il riccio e gli altri animaletti che avevano ascoltato la conversazione. Il nostro amico cipresso ha un grande cuore, noi vogliamo che ci accudisca e ci governi. Erano queste le parole che la grande quercia voleva sentire e cosi’ prese la sua decisione e fece diventare il timido cipresso il re del bosco. La luna nel cielo sorrise compiaciuta e poi stanca, se ne ando’ a dormire, lasciando il posto ai primi deboli raggi di sole.

Anno II – 2013/2014 5

Relazione sul pellegrinaggio di inizio anno scolastico Anche quest’anno il Santa Caterina ha organizzato il pellegrinaggio di inizio anno scolastico per cominciare bene l’anno che ci aspetta. L’anno scorso abbiamo conosciuto Santa Bona, quest’anno la Madonna di sotto gli organi, un’icona che raffigura la Vergine con Gesù in braccio. Entrati in Duomo, dove il dipinto è conservato, ci siamo seduti davanti all’altare sopra il quale esso si trova; e il professor Pistolesi ci ha spiegato la sua storia. E’ tortuosa ed articolata: in origine la Madonna era conservata a Camaiore e i lucchesi se ne volevano impossessare, ma i pisani la portarono nel duomo (Camaiore era sotto il dominio pisano). Nell’ottobre del 1595 scoppiò un incendio nel duomo, e vennero salvati solo il Santissimo e l’icona di cui vi parlo oggi. Purtroppo non sappiamo chi sia l’autore di questo capolavoro, da sempre venerato dalla popolazione pisana. Si pensa che sia proveniente dall’oriente per il massiccio uso dell’oro che presenta e perché il Vangelo tenuto in mano da Gesù è scritto in greco (la pagina aperta recita: Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita). La Madonna ha un volto pensieroso, perché già sa che suo figlio morirà per noi; è una Madonna odigitria, ovvero che indica la strada, il futuro, e cioè Gesù. Il Figlio, anche se è un bambino ancora in collo alla madre, è rappresentato con un volto già adulto, ed è in atteggiamento benedicente. Una cosa che mi ha colpito è stata che questo importantissimo capolavoro è stato per molti anni sotto le canne dell’organo, da cui il suo nome. Dopo un attimo di preghiera siamo andati in una parte del duomo a cui i turisti non possono accedere: l’abside. Mi ha colpito notevolmente il mosaico che avevamo sopra le nostre teste, raffigurante Gesù benedicente e ai suoi lati Maria e San Giovanni. La foto che ho fatto è stupenda, una panoramica da urlo! Questa esperienza, molto istruttiva, mi è piaciuta molto: mi sono sicuramente arricchita.

Matilde Giamèieri, II media

TUTTI ALL’OPERA!!! Quest’anno, per il duecentesimo anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, il teatro della nostra città ha organizzato un evento indimenticabile, “LA FORZA DEL DESTINO”, un’opera ambientata nell’800, dall’atmosfera sinistra e inquieta, che crea una trama avvincente. Mercoledì 9 ottobre, la nostra classe ha preso parte alla prova generale di quest’opera, considerata nel diciannovesimo secolo come il meraviglioso film di un famoso regista. Nonostante sia stata solo una prova, il teatro ci è apparso nel suo massimo splendore, così come l’orchestra, guidata da un direttore vigile e giovane, che è riuscito a donare all’opera sentimenti autentici, passioni e sogni, rendendoli vivi attraverso le note dell’orchestra. La prova è stata un trionfo di suoni e di colori, di storie e di personaggi incredibili che hanno conquistato il pubblico con una vicenda appassionante ed avvincente! Tutto è apparso come un fuoco d’artificio, ricco di colpi di scena e di tensione, di melodie dal tono stupendo e tagliente. Complimenti non solo al teatro di Pisa, all’orchestra, agli interpreti, ai costumisti e agli scenografi, ma anche a tutti gli altri che hanno collaborato per riprodurre questo splendido capolavoro di Verdi! VIVA VERDI!!!!!

Gaia e Rachele Vitarelli, Laetitia Pirozzi, Laura Bulgarella

III media L'opera "La Forza del Destino" a parer mio è stata magnifica: le motivazioni di questo mio giudizio sono l'orchestra e i recitanti, che per me sono stati eccezionali! Mi sono appassionato subito a quest'opera, per via della storia, che ci è stata narrata dal Direttore Artistico Marcello Lippi: il modo in cui l'ha spiegata è stato il primo motivo di questa mia forte partecipazione. Una bellissima esperienza al Teatro Verdi, da rifare assolutamente.

Klarens Zaimaj III media

Anno II – 2013/2014 6

Il giorno mercoledì 9 ottobre grazie alla professoressa Zaccagnini ho potuto assistere alle prove generali della "Forza del destino", opera rappresentata presso il teatro Verdi di Pisa in occasione del bicentenario dalla morte dell'artista . L'opera è suddivisa in quattro atti e narra dell'amore tra Donna Leonora e Don Alvaro. I due innamorati organizzano una fuga. Leonora è titubante e cerca in ogni modo di rimandare la partenza, perché ama suo padre e nello stesso tempo però ha desiderio di passare il resto della sua vita con Alvaro. Il padre sorprende i due mentre si apprestano a fuggire , ma resta ucciso dal colpo di pistola partito accidentalmente dall'arma di Don Alvaro che l'aveva lasciata cadere a terra per dimostrare la sua innocenza. I due nella fuga si separano e Leonora viene segretamente ospitata in un convento di frati. Il Padre Guardiano convoca tutti gli altri frati per proteggerla da suo fratello che la vuole uccidere per vendicarsi della morte del padre. La donna viene ospitata nel rifugio difronte al convento. Intanto Don Alvaro in incognito si arruola nell'esercito diventando amico per la pelle di Don Carlo, fratello di Leonora, anche lui in incognito. Durante la guerra Don Alvaro viene ferito al petto e consegna a Don Carlo un cofanetto contenente un ritratto di Leonora. Carlo scopre il volto della sorella e sfida Alvaro, il quale fugge trovando rifugio in un convento di frati. Carlo dopo lunghe ricerche riesce a trovare Don Alvaro e lo obbliga a combattere, ma Alvaro rinuncia. Don Alvaro lo insulta chiamandolo vigliacco e disonesto. I due intraprendono un violento combattimento, nel quale Carlo rimane mortalmente ferito. Sconvolto, corre in cerca di aiuto presso i frati e si imbatte in Leonora. La giovane si accascia vicino al fratello; questo con un ultimo gesto disperato la colpisce con una tale violenza da ucciderla. Al culmine della tragedia appare sulla scena il Padre Guardiano che consiglia ad Alvaro di trovare conforto nella Fede. Leonora nel suo ultimo respiro dice al suo amato di non preoccuparsi, che ci sarà una terra promessa dove il loro amore potrà finalmente rincontrarsi. Quest'opera suscita un senso di dolore che la protagonista Leonora ti trasmette in un modo impressionante da quanto sembra reale , e la bellezza dell'opera lirica ti trasporta in un mondo parallelo che ti circonda di melodie. Il tempo che trascorri seduto passa in un battito di ciglia.

Lucrezia Donati, II media

TUTTI ALL’OPERA!!! Grazie alla professoressa Zaccagnini abbiamo assistito all'opera di Verdi "LA FORZA DEL DESTINO". In quest'opera ci sono molti personaggi, tra cui Leonora, Don Alvaro, Don Carlo, il Marchese di Calatrava, il padre di Leonora, il Padre guardiano, fra Melitone, Preziosilla, Curra, Alcade, Trabucco. Donna Leonora vuole sposare il suo amato, Don Alvaro, ma il padre di lei è contrario; decidono perciò di fuggire, ma vengono sorpresi dal marchese, che ordina di far arrestare il giovane. Egli si dichiara pronto a subire la punizione del marchese e getta a terra la pistola, da cui parte un colpo che uccide il marchese. I due amanti spariscono nella notte. Il fratello di Eleonora per vendicare la morte del padre va alla ricerca dei due amanti. Arrivato a HOMANCHUELOS si spaccia per uno studente in un'osteria, dove trova la zingara Preziosilla, alcuni soldati e Leonora travestita da uomo, che si sta dirigendo verso il monastero della Vergine. Giunta al monastero rileva la sua identità. Nei pressi del monastero degli Angeli il frate Melitone distribuisce la minestra ai poveri. Leonora si rifugia presso una grotta e ancora innamorata di don Alvaro piange il proprio destino. Ad un certo punto sente dei rumori, è Don Alvaro che la sta chiamando per dirle che ha ferito Don Carlo a morte. Leonora si abbandona tra le braccia di Don Alvaro augurandosi di ritrovarlo in cielo. A noi quest'opera è piaciuta perché ci ha fatto capire il vero senso della parola amore e come il destino sia imprevedibile. Ci ha fatto capire anche come l'amore si può dimostrare.

Geraldina Gonnelli, Hadian Montalbano

Anche quest'anno il nostro Istituto ha aderito al progetto " All'opera " e con l'insegnante di Musica C. Zaccagnini abbiamo potuto assistere alle prove della "Forza del destino" di Giuseppe Verdi, di cui ricorre il bicentenario della nascita. Nonostante sia durata quattro atti, il tempo è passato velocemente e la musica mi è piaciuta molto, soprattutto l'Ouverture, cioè il brano musicale introduttivo. Penso che le opere liriche non siano solo per un pubblico adulto e competente, tutti possono andarci, perché è impossibile non rimanerne coinvolti: il teatro è molto bello, il Maestro d'Orchestra concentratissimo, gli orchestrali giovani e preparati, l'allestimento delle scene preciso e scrupoloso; inoltre con l'aiuto del display si possono anche seguire le parole, ma soprattutto la musica non è né noiosa né monotona e arriva dritta al cuore! Un consiglio che vorrei dare ai miei coetanei è di non fermarsi alle " canzonette", ma di andare oltre, perché la musica classica italiana e l'Opera Lirica in particolare sono anche un nostro patrimonio culturale.

Lorenzo Donadel

Anno II – 2013/2014 7

Cercasi componente studenti redattori

Ma perché tutti mi chiamano “tritagonadi professionista”?

Dopo nove mesi passati a combattere il limite di un utero che, destinato ad ingrossarsi, lo faceva in maniera direttamente proporzionale alla mia crescita, sono riuscita ad evadere dalla “tana”, ad affacciarmi al mondo. Da allora un esserino tutt’occhi, con un cespuglio di capelli alla Arnold, ha iniziato a condurre la sua esistenza nel nome di un dirompente entusiasmo. Come sono adesso che ho quattordici anni? Se per la strada incontrate una fanciulla con occhi troppo grandi, espressione arguta e vivace, naso a patata, lineamenti morbidi, occhiali alla moda e capigliatura alla Caparezza, che mille bigodini non riescono a domare: questa sono io! Guardatemi in foto; non sono la testimonial ideale di una nota marca di passamontagna? Ora, per definire cotanta perfezione non rimane che elencarvi i miei pochi difetti: sono una tritagonadi professionista, stakanovista al punto da rasentare l’inconcludenza, parlo con lo stesso ritmo di una pentola a pressione, sono moderatamente callipigia, non faccio toccare a nessuno i miei occhiali modello Jurassic Park, divento il Grinch se una mano forestiera osa rifugiarsi tra i miei capelli, parlo con lo stesso ritmo di una pentola a pressione e per finire ho la grazia innata di una papera con la sindrome della silfide. Oui, je suis Camilla Signoretta.

Marian Tarrini

Sono nato il 24/08/1997 a Kesmarok in Slovakia e fino alla primavera del 2004 sono stato in un istituto vicino a Kosice Nel marzo 2004 ho conosciuto i miei genitori adottivi con i quali sono venuto in Italia . Dal 2004 al 2008 ho frequentato la scuola elementare “ Lorenzini” dove sono stato seguito dalle maestre che ricordo con grande affetto soprattutto la maestra Paola che mi ha aiutato nel percorso di inserimento in questa nuova vita. Dal 2008 al 2010 ho frequentato le scuole medie “ Renato Fucini “ dove non sono stato fortunato a trovare dei veri amici . Ho superato brillantemente gli esami di terza media. Nel 2011 mi sono inscritto al liceo scientifico “ Ulisse Dini “ , ma poi ho avuto dei problemi che mi hanno costretto a stare 4 mesi a casa . Dal 2011 fino ad ora sto frequentando il liceo “ Santa Caterina “, il primo anno nonostante fossi stato fermo, ho reagito bene alla situazione e sono stato promosso con buoni voti nella classe successiva.

Laboratorio teatrale

Anche nel nostro Istituto inizia un’attività nuova, un laboratorio teatrale coordinato dal prof. Bruselli, con la collaborazione di un esperto in materia Antonio Di Stefano. Il corso è diretto a tutti gli alunni del Liceo che intendono misurarsi con il teatro e fino ad oggi l’adesione è stata lusinghiera : 23 alunni hanno dato la loro adesione. Nel prossimo numero pubblicheremo il calendario degli impegni e ulteriori notizie. E’ possibile ancora iscriversi fino al 3 dicembre.

Anno II – 2013/2014 8

FINALITA’ Servizio sportivo per alunni, dipendenti,

docenti e famiglie degli iscritti all’istituto,

aperto anche ad esterni

DISCIPLINE Per il primo anno (2013-2014) sono previste

le seguenti attività:

SCUOLA DI PALLAVOLO

TENNIS TAVOLO

TIRO CON L’ARCO

FITNESS

ORARIO Martedi e giovedi, dalle ore 15.00 alle ore

16.30

LUOGO Palestra istituto S. Caterina e campi esterni

DOCUMENTI

PER

ISCRIZIONE

Certificato medico per attività non

agonistica

Modulo di iscrizione compilato e

firmato

COSTI per interni S.

Caterina

ISCRIZIONE: non dovuta

CONTRIBUTO ASSOCIATIVO MENSILE:

20.00 € (2 allenamenti/settimana)

10.00 € (1 allenamento/settimana)

COSTI per esterni ISCRIZIONE: 10.00€

CONTRIBUTO ASSOCIATIVO MENSILE:

30.00€ (2 allenamenti/settimana)

15.00€ (1 allenamento/settimana)

REFERENTE Prof. Ceccanti Marco

348 0633194

Polisportiva "Santa Caterina"

Polisportiva "Santa Caterina" Da martedì 22 ottobre 2013 iniziano le attività della Polisportiva "Santa Caterina". Sono previste due settimane di prova gratuita dal 22 al 31 ottobre.

Documentazione di “Un eroe mai cantato”

Nel prossimo numero maggiori ragguagli cantato”