NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai...

55
NEA – Napoli Europa Africa NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo Corso di Educazione allo sviluppo “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo” sviluppo” 27-28 novembre 2008 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL LA GESTIONE DEL CICLO CICLO DI DI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo Leonardo Leonardo Maesano Maesano

Transcript of NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai...

Page 1: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

NEA – Napoli Europa AfricaNEA – Napoli Europa AfricaCorso di Educazione allo sviluppoCorso di Educazione allo sviluppo

“SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo”sviluppo”

27-28 novembre 200827-28 novembre 2008

LA GESTIONE DEL LA GESTIONE DEL CICLO CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO

Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo

Leonardo Leonardo MaesanoMaesano

Page 2: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

NEA – Napoli Europa AfricaNEA – Napoli Europa AfricaCorso di Educazione allo sviluppoCorso di Educazione allo sviluppo

“SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo”sviluppo”

……bentrovatibentrovati, , riprendiamo il filo e riprendiamo il filo e

ripartiamoripartiamo

Leonardo Leonardo MaesanoMaesano

Page 3: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Una o più serie di azioni organiche finalizzate al Una o più serie di azioni organiche finalizzate al conseguimento di unconseguimento di un obiettivo obiettivo dato e verificabile in un dato e verificabile in un

tempo datotempo dato e con e con risorse finanziarie definiterisorse finanziarie definite

Nota bene : non vi è necessariamente una relazione proporzionale Nota bene : non vi è necessariamente una relazione proporzionale tra la DURATA del progetto e I suoi COSTI.tra la DURATA del progetto e I suoi COSTI.

PROGETTOPROGETTO

T

RR

O O

APS

Settore Privato

ONG, organismi esecutori

Uno/più periodi intermedi

Possibili proroghe

Risorse UmaneRisorse Fisiche

Risorse Finanzairie Costi Indiretti

((Obiettivo specificoObiettivo specifico))

IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

Page 4: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Nella Nella Cooperazione allo SviluppoCooperazione allo Sviluppo, possiamo , possiamo parlare di parlare di PROGETTOPROGETTO quando sono coinvolti i 3 quando sono coinvolti i 3

seguenti seguenti ATTORI:ATTORI:

IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

PROGETTOPROGETTO

FINANZIATORE (DONATORE)

ENTE ESECUTORE (ONG)PARTNER L

OCALE

NB: Possono essere più di uno

(co-finanziatori)

APS e Coop. Decentrata

Cooperaz. non-governat Governi locali

ONG, Imprese,

altri enti

pubblici o privati

Govern

i o Is

t. loca

li,

ONG,

Associa

zioni,

Società

civile

Page 5: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

NATURA DEL PROGETTO NATURA DEL PROGETTO

SVILUPPOSVILUPPO EDUCAZIONEALLO SVILUPPO

EMERGENZA AIUTI UMANITARI

Progetti a medio-lungo termine per

migliore le condizioni economiche, sociali,

politiche atte a creare le condizioni

propedeutiche all’autosviluppo.

Iniziative che mirano ad Iniziative che mirano ad eliminare e/o a ridurre le eliminare e/o a ridurre le

conseguenze negative di un conseguenze negative di un evento congiunturaleevento congiunturale, ,

ripristinando l’accesso alle ripristinando l’accesso alle risorse fondamentalirisorse fondamentali da da

parte delle popolazioni parte delle popolazioni colpitecolpite

Iniziative formative che

mirano alla sensibilizzazione sulle tematiche

dello sviluppo dei cittadini dei

paesi del nord del mondo

EUROPE-AID DGCS-EUROPE-AID DGCS-MAEMAE

ECHO DGCS-ECHO DGCS-UFFICIO VIUFFICIO VI

Page 6: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

r

Progetto suddiviso Progetto suddiviso in in FASI FASI

INTERMEDIEINTERMEDIE

(“Annualità”)(“Annualità”)

Progetto che Progetto che prevede una prevede una FASE FASE

UNICAUNICA

PIANIFICAZIONE OPERATIVA : ELEMENTI E STRUMENTI PIANIFICAZIONE OPERATIVA : ELEMENTI E STRUMENTI

PRELIMINARIPRELIMINARI

TEMPISTICATEMPISTICA

Page 7: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

FINANZIATORI E TIPOLOGIEFINANZIATORI E TIPOLOGIE

APS APS (Governo Italiano, Comunità (Governo Italiano, Comunità

Europea, Sistema ONU, Europea, Sistema ONU, Cooperazione Decentrata) Cooperazione Decentrata)

PROGETTI AFFIDATI

CALL FOR TENDER

PROGETTI PROMOSSI

CALL FOR PROPOSAL

Cooperazione Cooperazione non-governativanon-governativa

(ONG)(ONG)

100%

0% (esecutore)

50-80%

20-50% (compreso IN-KIND)

Progetti Progetti AutofinanziatiAutofinanziati100%

Page 8: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

1. Programmazione

2. Identificazione

3. Formulazione

4. Finanziamento

5.Implementazione

6. Valutazione

IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiIL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO

Con il termine CICLO DEL PROGETTO si intende la sequenza progressiva delle suindicate 6 FASI di un intervento di sviluppo. Ciascuna delle fasi del ciclo viene sviluppata attraverso un insieme ordinato di metodologie e strumenti comunemente definito Gestione del Ciclo di Progetto (PCM)

Il PCM utilizza l’approccio del Quadro Logico (LFA)

LFALFA

Page 9: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Stesura della

proposta

Terms of reference

Programmazione

Identificazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

Valutazione

Studio di prefattibilit

à

Studio di

fattibilità

Bandi Linee Guida

Concessione del

finanziamento

Aree di priorità, settori,

ecc.

Programma di

riferimento (strategie)

Decisione su quali opzioni approfondire

Decisione di finanziare

Decisione se stendere

una proposta

Proposta di finanziament

o

Rapporti di monitoraggi

o

Decisione se seguire il piano o

riorientare il progetto

Decisione su azioni

di sviluppo ulteriore

Decisione su come usare i risultati nella

futura programmazione

Rapporto di

valutazione

PCM - UN PRIMO SGUARDO PCM - UN PRIMO SGUARDO D’ASSIEMED’ASSIEME

Page 10: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

LA GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO (PCM)ED L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LFA)

GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO

APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO

Definisce le attività relative al management (chi fa cosa) e le procedure decisionali che caratterizzano le diverse fasi di vita di un progetto.

Metodologia per la progettazione, la gestione e la valutazione di programmi e progetti attraverso il ricorso a strumenti tecnici volti ad accrescere la partecipazione, la trasparenza e favorire un approccio per obiettivi

Processo Processo decisionale e decisionale e

realizzativorealizzativo definito definito dall’organizzazionedall’organizzazione

Metodi e strumenti Metodi e strumenti di Gestione del di Gestione del

ProgettoProgetto

(Un paragone efficace: la gestione del ciclo dei rifiuti …)(Un paragone efficace: la gestione del ciclo dei rifiuti …)

Page 11: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

La Gestione del Ciclo di Progetto - La Gestione del Ciclo di Progetto - NoteNote

La gestione del ciclo di progetto (PCM) è uno La gestione del ciclo di progetto (PCM) è uno strumento elaborato nell’ambito della strumento elaborato nell’ambito della Commissione Commissione EuropeaEuropea e attualmente adottato d tutte le agenzie e e attualmente adottato d tutte le agenzie e le istituzioni che si occupano di Cooperazione allo le istituzioni che si occupano di Cooperazione allo sviluppo;sviluppo;

Intende migliorare la qualità della Intende migliorare la qualità della progettazioneprogettazione e e della della gestionegestione del progetto del progetto

Persegue l’Persegue l’integrazione sistematicaintegrazione sistematica delle fasi del delle fasi del progettoprogetto

Focalizza l’interesse sui Focalizza l’interesse sui bisogni effettivibisogni effettivi dei dei soggetti beneficiarisoggetti beneficiari

Attraverso un Attraverso un approccio logicoapproccio logico (QUADRO LOGICO - (QUADRO LOGICO - LFA)LFA) intende contrastare le principali cause di intende contrastare le principali cause di fallimento della progettazionefallimento della progettazione

IL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO

Page 12: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

PERCHÉ IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT ?

ESPERIENZE PREGRESSE PCM

- Quadro strategico poco chiaro

- Progetti dominati dall’offerta

- Debole analisi della situazione

- Pianificazione orientata alle

attività

- Impatto non verificabile

- Pressione all’esborso

- Visione di breve termine

- Documenti di progetto imprecisi

e

disomogenei

- Approccio settoriale

- Soluzioni dominate dalla

domanda

- Miglioramento nell’analisi

- Pianificazione orientata agli

obiettivi

- Impatto verificabile

- Enfasi sulla qualità

- Fuoco sulla sostenibilità

- Formati standardizzati

IL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO

NelNel corso degli anni ’80 i Rapporti di Valutazione eseguiti dagli corso degli anni ’80 i Rapporti di Valutazione eseguiti dagli esperti della EC indicavano che una parte consistente e crescente esperti della EC indicavano che una parte consistente e crescente dei progetti era mal eseguita o poco efficace …dei progetti era mal eseguita o poco efficace …

Page 13: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

La Gestione del Ciclo di Progetto - La Gestione del Ciclo di Progetto - PrincipiPrincipi

IL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO

Struttura il Struttura il percorso decisionalepercorso decisionale organizzando il organizzando il lavoro per lavoro per fasi interdipendentifasi interdipendenti e migliorando il e migliorando il flusso flusso delle informazionidelle informazioni

Orienta e coinvolge il/i partner e gli Orienta e coinvolge il/i partner e gli stakeholdersstakeholders adottando unadottando un approccio partecipativoapproccio partecipativo rivoltorivolto aiai bisognibisogni

Punta alla Punta alla sostenibilitàsostenibilità del progetto in modo da del progetto in modo da assicurare benefici durevoli ai beneficiariassicurare benefici durevoli ai beneficiari

Utilizza l’approccio analitico attraverso il Utilizza l’approccio analitico attraverso il QUADRO QUADRO LOGICOLOGICO

IntegraIntegra gli obiettivi di progetto con quelli settoriali, gli obiettivi di progetto con quelli settoriali, nazionali ed europei (programmazione)nazionali ed europei (programmazione)

Page 14: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Programmazione

Identificazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

Valutazione

IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 1 PCM - FASE 1

E’ la fase propedeutica per eccellenza del CDP. L’ATTORE PUBBLICO assume un ruolo di orientamento e coordinamento STRATEGICO delle iniziative, definendo il quadro e le PRIORITA’ GEOGRAFICHE e SETTORIALI (Country Strategy Papers) all’interno delle quali si potranno identificare (e poi formulare) progetti specifici. Il tutto coinvolgendo la SOCIETA’ CIVILE (approccio partecipativo specialmente nella Cooperazione Decentrata) e tenendo conto per ciascuna priorità individuata degli insegnamenti derivanti dalle ESPERIENZE PREGRESSE (-> VALUTAZIONE).

PROGRAMMAZIONEPROGRAMMAZIONE

Page 15: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

SANITA’LOTTA HIV,

MALARIA, TBC

SETTORI SETTORI D’INTERVENTOD’INTERVENTO

INFRASTRUTTURE

RICOSTRUZIONE

TUTELAAMBIENTALEBIODIVERSITA’

FORMAZIONELAVORO (AGR)

CAPACITYBUILDING

SICUREZZAALIMENTARE

EDUCAZIONEPRIMARIA

PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE

Page 16: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Programmazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

Valutazione

IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 2 PCM - FASE 2

Vengono individuate e sottoposte ad ANALISI e STUDIO (consultazione beneficiari con analisi dei problemi e individuazione delle possibili soluzioni) le potenziali AZIONI SPECIFICHE da intraprendere. Si decide quindi rispetto alla PERTINENZA di ciascuna IDEA-PROGETTO, sia rispetto alla capacità di rispondere ai problemi di ciascun gruppo-beneficiari che rispetto al quadro generale di PROGRAMMAZIONE stabilito. Infine si SELEZIONANO le idee-progetto da approfondire nella fase successiva (-> Formulazione).

IDENTIFICAZIONEIDENTIFICAZIONE

Page 17: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LOGICAL FRAMEWORK APPROACH)

E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE L’approccio prevede 2 fasi:

La situazione esistente viene analizzata per sviluppare una immagine della “situazione desiderata futura” e selezionare le strategie che saranno applicate per conseguirla.

L’idea di progetto viene siluppata in dettagli operativi 

1. ANALISI

2. PROGETTAZIONE

1) ANALISI DEI PROBLEMI 2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI 3) ANALISI DELLE STRATEGIE

1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO2) PIANO DELLE ATTIVITA’3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’ (ELABORAZIONE DEL BUDGET)

Page 18: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)

1) ANALISI DEI PROBLEMI

• IDENTIFICAZIONE (ATTRAVERSO FONTI PRIMARIE E/O IDENTIFICAZIONE (ATTRAVERSO FONTI PRIMARIE E/O SECONDARIE) E ANALISI, DEL CONTESTO E DEGLI SECONDARIE) E ANALISI, DEL CONTESTO E DEGLI ATTORI ATTORI COINVOLTICOINVOLTI (PORTATORI DI INTERESSI -> (PORTATORI DI INTERESSI -> STAKEHOLDERSSTAKEHOLDERS))

• RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI (COLLOQUI, SONDAGGI, RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI (COLLOQUI, SONDAGGI, ECC.) E ANALISI DEI ECC.) E ANALISI DEI RAPPORTI RAPPORTI DIDI GENERE GENERE (L’IMPATTO DEL (L’IMPATTO DEL FUTURO PROGETTO PUO’ CAMBIARE FUTURO PROGETTO PUO’ CAMBIARE DI MOLTO IN DI MOLTO IN PRESENZA DI DISCRIMPRESENZA DI DISCRIMIINAZIONI DI GENERE)NAZIONI DI GENERE)

ORGANIZZAZIONE DI UN ORGANIZZAZIONE DI UN LABORATORIOLABORATORIO DI DI IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMIIDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI CON TUTTI GLI ATTORI CON TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI, PER L’ELABORAZIONE DELL’COINVOLTI, PER L’ELABORAZIONE DELL’

ALBERO DEI PROBLEMIALBERO DEI PROBLEMI

Page 19: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)

L’ALBERO DEI PROBLEMI

E’ un diagramma che rappresenta i problemi individuati, in ordine gerarchico. Per elaborare il diagramma occorre anzitutto identificare i diversi problemi e sceglierne uno da cui partire (attraverso la tecnica del BRAINSTORMING); si individua poi un secondo problema in relazione al primo e si determina se esso sia:

CAUSACAUSA del primo, nel qual caso si pone ad un livello inferiorelivello inferiore

EFFETTOEFFETTO del primo, nel qual caso si pone ad un livello superiore

NE’ CAUSA, NE’ EFFETTONE’ CAUSA, NE’ EFFETTO, nel qual caso si pone su un piano parallelo

Man mano che l’albero sviluppa i restanti problemi vengono collocati lungo il “tronco” o i “rami” ideali seguendo il medesimo metodo.

I PROBLEMI debbono essere:

- Reali e oggettivi (non basati su opinioni e dimostrabili); - Espressi in termini negativi e chiari a tutti

- Specifici e non di carattere generale

Page 20: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

L’ALBERO DEI PROBLEMI (ESEMPIO)

Madri poco disponibili frequenza cliniche

Copertura cliniche

insufficiente o inadeguata

Mancanza di medicine

Scarse capacità

staff

Bassa frequentazione cliniche rurali

Complicazioni alla nascita

diagnosticate tardi o per niente

Alto tasso complicazioni acute

alla nascita

Alti tassi mortalità infantile e delle

madri

Bassi standard di igiene e cura

pazienti da staff

Alti tassi di infezione post parto

e neonatale

Pressione commerciale uso sostituti

latte

Bassa disponibilità di

cibi alte proteine

Scarso stato nutrizionale dei

bimbi e dei neonati

Pochi bimbi e neonati

vaccinati

Alto tasso di infezione bambini e

neonati

CAUSE

EFFETTI

Page 21: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)

2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI

•RAPPRESENTARE GLI RAPPRESENTARE GLI SCENARI FUTURISCENARI FUTURI DERIVANTI DALLA DERIVANTI DALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI (SOLUZIONE DEI PROBLEMI (le situazioni negative illustrate nell’albero dei problemi vengono convertite in situazioni positive e già raggiunte)

•VERIFICARE LA VERIFICARE LA GERARCHIA GERARCHIA DEGLI OBIETTIVIDEGLI OBIETTIVI

EVIDENZIARE LE EVIDENZIARE LE RELAZIONI MEZZI-FINIRELAZIONI MEZZI-FINI IN UN DAGRAMMA IN UN DAGRAMMA CHE CHIAMIAMOCHE CHIAMIAMO

ALBERO DEGLI OBIETTIVIALBERO DEGLI OBIETTIVI

Page 22: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

TRASFORMAZIONE DEI PROBLEMI IN OBIETTIVI

Complicazioni diagnosticate

tardi o per niente

Alto tasso complicazioni

acute alla nascita

Alti tassi mortalità

infantile e delle madri

Problema

Obiettivo

Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti

Tasso complicazioni

acute alla nascita ridotto

Precoce diagnosi complicazioni alla nascita

Situazione desiderata futura

Situazione negativa attuale

Page 23: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

L’ ALBERO DEGLI OBIETTIVI (ESEMPIO)

Madri disponibili frequenza cliniche

Copertura cliniche

accresciuta e regolare

Medicine sufficienti

Capacità staff

migliorate

Accresciuta frequentazione cliniche rurali

Precoce diagnosi complicazioni alla

nascita

Tasso complicazioni

acute alla nascita ridotto

Tassi mortalità infantile e delle

madri ridotti

Standard di igiene e cura pazienti da

staff migliorati

Tassi di infezione post parto e

neonatale ridotti

Aumento bambini allattati

Accresciuta disponibilità di cibi alte proteine

Stato nutrizionale

dei bimbi e dei neonati

migliorato

Bimbi e neonati

vaccinati in maggior numero

Tasso di infezione bambini e neonati

ridotto

MEZZI

FINI

Page 24: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)

3) ANALISI DELLE STRATEGIE

• DECIDE DECIDE QUALI OBIETTIVIQUALI OBIETTIVI SARANNO INCLUSI NEL SARANNO INCLUSI NEL PROGETTO E QUALI NE RESTERANNO FUORIPROGETTO E QUALI NE RESTERANNO FUORI

• INDIVIDUA INDIVIDUA L’OBIETTIVO GENERALEL’OBIETTIVO GENERALE E E GLI OBIETTIVI GLI OBIETTIVI SPECIFICISPECIFICI (SUCCESSIVAMENTE RIDOTTI AD UNO PER OGNI (SUCCESSIVAMENTE RIDOTTI AD UNO PER OGNI AZIONE PROGETTUALE) DEL PROGETTOAZIONE PROGETTUALE) DEL PROGETTO

DEFINISCE IL TIPO DEFINISCE IL TIPO DIDI PROGETTO IN BASE ALL’AMPIEZZA PROGETTO IN BASE ALL’AMPIEZZA DEGLI SCOPI E DEI MEZZI DISPONIBILI E DELLA MOLE DEL DEGLI SCOPI E DEI MEZZI DISPONIBILI E DELLA MOLE DEL LAVORO DA INTRAPRENDERELAVORO DA INTRAPRENDERE

Page 25: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

L’ANALISI DELLE STRATEGIE (ESEMPIO)

STRATEGIA CURE PRIMARIE

STRATEGIA NUTRIZIONALE

STRATEGIA CURE SECONDARIE

Madri disponibili frequenza cliniche

Copertura cliniche

accresciuta e regolare

Medicine sufficienti

Capacità staff

migliorate

Accresciuta frequentazione cliniche rurali

Precoce diagnosi complicazioni alla

nascita

Tasso complicazioni acute alla nascita

ridotto

Tassi mortalità infantile e delle

madri ridotti

Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati

Tassi di infezione post parto e

neonatale ridotti

Aumento bambini allattati

Accresciuta disponibilità di

cibi alte proteine

Stato nutrizionale dei

bimbi e dei neonati

migliorato

Bimbi e neonati

vaccinati in maggior numero

Tasso di infezione bambini e neonati

ridotto

MEZZI

FINI

Page 26: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Programmazione

Identificazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

Valutazione

IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 3 PCM - FASE 3

Le idee-progetto pertinenti divengono PIANI di PROGETTO OPERATIVI. I GRUPPI-BENEFICIARI e gli altri ATTORI (stakeholders) coinvolti, partecipano allo SVILUPPO DETTAGLIATO dell’idea-progetto. A questo punto, se l’idea-progetto è giudicata FATTIBILE (mezzi idonei e probabilità di successo) e SOSTENIBILE (benefici di lunga durata per il gruppo-beneficiario) si decide di FORMULARE una PROPOSTA FORMALE al (co)finanziatore (o di avviare la ricerca del finanziamento).

FORMULAZIONEFORMULAZIONE

Page 27: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

IL BANDO DIIL BANDO DIPROGETTOPROGETTO(guidelines)(guidelines)

AZIONI ELEGGIBILI

(AREE/SETTORI/PRIORITA’)

ORGANISMI AMMESSI AL BANDO

AMMONTARE TOTALE, AMMONTARE TOTALE, E % DEI E % DEI

COFINANZIAMENTICOFINANZIAMENTI

DURATADURATA DELL’AZIONEDELL’AZIONE

COSTI COSTI ELEGGIBILIELEGGIBILI

DOCUMENTI RICHIESTI E RELATIVI FORMAT(APPLICATION FORM

QUADRO LOGICOBUDGET

LEGAL ENTITY FORM, ECC.)VALORIZZATO

(SI / NO)

… … ANZITUTTO IL BANDO ANZITUTTO IL BANDO

Page 28: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

r

FORMULAZIONEFORMULAZIONE

IL DOCUMENTO IL DOCUMENTO DIDI PROGETTO PROGETTO

L’APPLICANTDATI e “CV”

(possibili CONSORZI)

DESCRIZIONEDELL’INIZIATIVA

E DELLE RISORSE NECESSARIE

QUADRO LOGICOCRONOGRAMMA

ATTIVITA’

IL/I PARTNERLOCALE/I

PIANO FINANZIARIO

(BUDGET)

La struttura del documento (application form) o la sequenza delle richieste può cambiare da Finanziatore a Finanziatore, ma i dati e le

informazioni chiave da produrre restano sempre le seguenti:

Page 29: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LOGICAL FRAMEWORK APPROACH)

E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE L’approccio prevede 2 fasi:

La situazione esistente viene analizzata per sviluppare una immagine della “situazione desiderata futura” e selezionare le strategie che saranno applicate per conseguirla.

L’idea di progetto viene siluppata in dettagli operativi 

1. ANALISI

2. PROGETTAZIONE

1) ANALISI DEI PROBLEMI 2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI 3) ANALISI DELLE STRATEGIE

1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO2) PIANO DELLE ATTIVITA’3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’ (ELABORAZIONE DEL BUDGET)

Page 30: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

2. LA PIANIFICAZIONE

L’attività di progettazione è facilitata dal QUADRO LOGICO (Logical Framework). Quest’ultimo è una matrice che permette di descrivere in forma strutturata ed interdipendente gli elementi-chiave del’azione progettuale. Le sue componenti sono: • LOGICA D’INTERVENTO

• INDICATORI VERIFICABILI • FONTI DI VERIFICA • PRECONDIZIONI (ESTERNE)  Il Logical Framework fornisce una metodologia per verificare la corretta strutturazione dell’intervento e supporta l’implementazione del monitoraggio e della valutazione.

FORMULAZIONE: LA PROGETTAZIONEFORMULAZIONE: LA PROGETTAZIONE

QUADRO LOGICO

Page 31: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Logica intervento

Obiettivi generali

Obiettivo specifico

Risultati

Attività

Indicatori verificabili

Mezzi

Fonti della verifica

Costi

Precondizioni(fattori esterni)

Pre-requisitiper lo sviluppo del progetto

IL QUADRO LOGICOIL QUADRO LOGICO

Page 32: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

2. LA PIANIFICAZIONE QUADRO LOGICO: LOGICA QUADRO LOGICO: LOGICA D’INTERVENTOD’INTERVENTO

OBIETTIVO GENERALE Macro-benefici a lungo termine per la società (socio-politico)  OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTOMisura la trasformazione della realtà per i destinatari finali al termine dell’azione progettuale; il progetto ha 1 solo obiettivo specifico

RISULTATIMiglioramenti tangibili (beni e/o servizi resi) resi disponibili per i destinatari finali

ATTIVITÀ Azioni attraverso le quali il progetto punta a conseguire i risultati e persegue il raggiungimento dell’obiettivo specifico

Page 33: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Gli indicatori oggettivamente verificabili (OVIs) descrivono gli obiettivi del progetto in termini obiettivamente misurabili. La specificazione degli OVIs esprime la fattibilità degli obiettivi e forma la base del sistema di monitoraggio del progetto. Gli OVIs permettono di: - verificare la coerenza e la correttezza della logica di intervento

- si applicano all’OBIETTIVO SPECIFICO e ai RISULTATI (non alle ATTIVITA’, per le quali si indicano nel QL i mezzi necessari) - monitorare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi

QUADRO LOGICO: GLI INDICATORIQUADRO LOGICO: GLI INDICATORI

Page 34: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Le Fonti di verifica descrivono dove e in quale forma è possibile trovare le informazioni necessarie a verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi espresso dagli indicatori. Le fonti di verifica possono essere: - INTERNE AL PROGETTO (es. report, contabilità di progetto, dati di progetto) - ESTERNE AL PROGETTO (dati ufficiali, statistiche, bollettini, ecc.) Le fonti esterne al progetto dovrebbero essere valutate in termini di accessibilità, affidabilità, rilevanza e dovrebbero essere accessibili a bassi costi.

QUADRO LOGICO: FONTI QUADRO LOGICO: FONTI DIDI VERIFICA VERIFICA

Page 35: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Si tratta di quei fattori che, pur importanti per la buona riuscita del progetto, sono al di fuori dell’ambito di intervento dello stesso. La valutazione dei fattori esterni viene realizzata attraverso il seguente algoritmo:

Si verificherà?

NO

Quasi certamente

E’ probabile

Non è probabile

Non includerlo nel LFA

Includerlo come Presupposto

E’ possibile il redesign del progetto per influenzare il fattore

esterno?

Riprogettate l’intervento:- aggiungete Attività e/o Risultati- riformulate l’Obiettivo Specifico del Progetto, se necessario

La Condizione è un Presupposto “killer”. Da un punto di vita tecnico, l’intervento non è realizzabile a meno che le Autorità trovino la soluzione utile affinché il presupposto si realizzi o a trasformarlo in una Precondizione integrabile.

SI NO

Il fattore esterno è importante?SI

QUADRO LOGICO: PRECONDIZIONI (esterne)QUADRO LOGICO: PRECONDIZIONI (esterne)

Page 36: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

UN ESEMPIO DI QUADRO LOGICO

LOGICA D’INTERVENTO

INDICATORI OGETTIVAMENTE VERIFICABILI

FONTI DI VERIFICA

PRECONDIZIONI ESTERNE

Obiettivo

generale

Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti 

 

Obiettivo

specifico

Stato di salute delle donne incinte, di quelle che accudiscono i bambini, dei bambini e dei neonati migliorato

Incidenza delle infezioni post-parto e neonatali all’interno dei centri sanitari ridotta da x a y dall’anno 200..……

Dati degli ospedali e delle cliniche analizzati ex ante ed ex post……

 

Risultati

1.1 Servizio sanitario primario funzionante a livello di distretto

1.2 Aumento bimbi e neonati vaccinati1.3 Medicine sufficienti1.4 Accresciuta frequenza cliniche rurali1.5 Madri disponibili frequenza cliniche1.6 Copertura accresciuta e regolare da parte delle cliniche2. Qualità ed efficienza del servizio sanitario secondario migliorata

Numero di villaggi forniti di servizi sanitari regolari aumentato da x a y dall’anno 200..

Numero di bambini al di sotto dei 5 anni vaccinati contro la polio accresciuto da x a y dall’anno 200..…… 

Dati del Ministero della Sanità 

Dati clinici di vaccinazione analizzati ogni 3 mesi ……..

Nutrizione domestica migliorata attraverso un’accresciuta disponibilità stagionale di cibi ad alte proteine, e accresciuta proporzione di bambini nutriti al seno.

Attività

1. Acquisto di attrezzature e acquisto/recupero ambulanze2. Realizzare un programma di ospedalizzazione mobile3. Reclutamento e Corsi di formazione personale per assistere la nascita4. ………

Assistenza tecnicaAttrezzatureForniture mediche (vedi il piano delle attività)

Costi rimborsabili(vedi il budget)

Il Ministero della Sanità mantiene livelli di finanziamento ai livelli precedenti al progetto in termini reali.

Page 37: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

FPA - BUDGETING

1.1. Identificare il tipo di risorsaIdentificare il tipo di risorsa (di chi/cosa ho bisogno)(di chi/cosa ho bisogno)

2. 2. Identificare la quantità di risorse Identificare la quantità di risorse (quante?)(quante?)

3.3. Identificare la durata d’impiegoIdentificare la durata d’impiego (per quanto tempo?) (per quanto tempo?)

4.4. Stimare i costi unitari/totaliStimare i costi unitari/totali (costo per unità tempo) (costo per unità tempo)

5.5. Codificare le risorse secondo il format del BudgetCodificare le risorse secondo il format del Budget

6. 6. Verificare regole, totali, quadratureVerificare regole, totali, quadrature

ELABORAZIONE DEL BUDGETELABORAZIONE DEL BUDGET

PROGETTAZIONE: IL PIANO FINANZIARIOPROGETTAZIONE: IL PIANO FINANZIARIO

Page 38: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Programmazione

Identificazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

Valutazione

IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 4 PCM - FASE 4

La proposta di progetto presentata viene ESAMINATA dall’autorità competente, che al termine dell’ITER (possibili negoziazioni/modifiche del testo e/o budget presentati) decide se (co)finanziare o meno l’intervento. In caso positivo, l’ente finanziatore e l’ente esecutore formalizzano in un documento LEGALE (CONTRATTO/CONVENZIONE) le modalità di realizzazione e di finanziamento nonché gli altri obblighi amministrativo/legali, derivanti per le parti dal progetto.

FINANZIAMENTOFINANZIAMENTO

Page 39: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

L’ITER L’ITER DIDI FINANZIAMENTO: il caso della DGCS FINANZIAMENTO: il caso della DGCS

PRESENTAZIONE PROGETTO ALL’UFF. VII

L’UFF.VII INVIA IL PROGETTO AL

COMITATO DIREZIONALE

IL COM.DIR. APPROVA IL PROGETTO

L’UTC TRASMETTE LA SCHEDA DI VALUTAZIONE

ALL’UFF. VII

L’UFF. VII LO TRASMETTE AD AMBASCIATA, UTL ed UTC

EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO /

AVVIO DEL PROGETTOEsame di ammissibilità Esame di ammissibilità

e correttezza formale e correttezza formale

75 GIORNI75 GIORNI

Nulla Osta Ambasciata Nulla Osta Ambasciata Parere sugli obiettivi UTL Parere sugli obiettivi UTL

30 GIORNI30 GIORNI

Predisposizione della Predisposizione della scheda di valutazione scheda di valutazione

tecnico finanziaria UTL tecnico finanziaria UTL

30 GIORNI30 GIORNI

30 GIORNI30 GIORNI

Proposta di Proposta di contributocontributo

Delibera di Delibera di approvazione del CDapprovazione del CD

30-90 GIORNI30-90 GIORNI

Trasmissione dell’ONGTrasmissione dell’ONGall’Ufficio VII della all’Ufficio VII della

Richiesta di contributoRichiesta di contributo

30 GIORNI30 GIORNI

- PROGETTI PROMOSSI DA ONG -- PROGETTI PROMOSSI DA ONG -

Page 40: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

ANTICIPOANTICIPO RIMBORSORIMBORSO SISTEMA SISTEMA IBRIDOIBRIDO

Il finanziatore Il finanziatore anticipaanticipa le spese di le spese di sua competenza per sua competenza per

un determinato un determinato periodo (parziale o periodo (parziale o totale a seconda totale a seconda

della tempistica del della tempistica del progetto progetto

(es. promossi MAE).(es. promossi MAE).

L’organismo L’organismo esecutore esecutore anticipaanticipa

tutte le spese tutte le spese necessarie a un necessarie a un

determinato periodo determinato periodo

(in genere si tratta (in genere si tratta di progetti non di progetti non suddivisi in fasi suddivisi in fasi

intermedie e intermedie e comunque dalla comunque dalla

durata non durata non superiore ai 12 superiore ai 12

mesi)mesi)

Il finanziatore anticipa Il finanziatore anticipa una % fissata dal una % fissata dal

contratto della sua di contratto della sua di quota di quota di

cofinanziamento per cofinanziamento per un determinato un determinato

periodo, che viene periodo, che viene integrata dall’anticipo integrata dall’anticipo

dell’organismodell’organismo

(es. co-finanziati EC ).(es. co-finanziati EC ).

Nota: diverse regole/dinamiche per la presentazione dei RendicontiNota: diverse regole/dinamiche per la presentazione dei Rendiconti

FINANZIAMENTOFINANZIAMENTO

MODALITA’ MODALITA’ DI DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTOEROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO

Page 41: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Programmazione

Identificazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

Valutazione

IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 5 PCM - FASE 5

Il progetto viene realizzato: tutti i MEZZI MATERIALI ed IMMATERIALI vengono progressivamente ATTIVATI nel rispetto del Piano Operativo e di Finanziamento. In questa fase - in consultazione con i gruppi-beneficiari (e/o partner locale) e gli altri attori coinvolti - si procede ad una costante verifica (MONITORAGGIO) del raggiungimento degli obiettivi pianificati. Il progetto - se necessario - può essere RI-ORIENTATO e/o CORRETTO ed alcuni obiettivi modificati, per fronteggiare errori o significativi cambiamenti intercorsi dal momento della sua formulazione.

IMPLEMENTAZIONEIMPLEMENTAZIONE

Page 42: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

GESTIRE UN GESTIRE UN PROGETTOPROGETTO

RELAZIONI ISTITUZIONALI RELAZIONI ISTITUZIONALI (DONOR, ATTORI, PARTNERS)(DONOR, ATTORI, PARTNERS)

COMPETENZE TECNICHE (STAFF, CONSULENTI,ECC.)

CONOSCENZA DEL CONTESTO (USI, MODALIA’

DI RELAZIONE, ECC)

GESTIONE AMM.VA E FINANZIARIA

LEGGI E NORMATIVELOCALI

IMPLEMENTAZIONE: UN INSIEME INTEGRATO DI “SKILLS”IMPLEMENTAZIONE: UN INSIEME INTEGRATO DI “SKILLS”

Page 43: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

GESTIRE IL PROGETTO: L’AVVIO GESTIRE IL PROGETTO: L’AVVIO

L’ONG SELEZIONA IL CAPO-PROGETTO

LE ATTIVITA’ DI PROGETTO HANNO

INIZIO

IL CP STABILISCE I CONTATTI CON AUTORITA’ E ATTORI

LOCALI

ACCORDI OPERATIVI CON IL/I PARTNER

IL CP SELEZIONA LO STAFF DI PROGETTO, PREDISPONE

ORGANIGRAMMA E REGOLAMENTO INTERNO

IL CP PREDISPONE L’UFFICIO LOCALE

WORKSHOP INIZIO PRG e PREDISPOSIZIONE SISTEMA

MONITORAGGIO

Page 44: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

GESTIRE IL PROGETTO: GESTIRE IL PROGETTO: L’ATTIVAZIONE DELLE RISORSEL’ATTIVAZIONE DELLE RISORSE

RISORSE UMANE

RISORSE FISICHE

RISORSE FINANZIARIE

CAPO PROGETTO

STAFF -PERSONALE ESPATRIATO

STAFF - PERSONALELOCALE

CONSULENTI/ESPERTI

MONITORAGGIOINTERNO

VALUTATORIAUDITORSESTERNI

AUTOVEICOLI E/O ALTRI MEZZI

DI TRASPORTO

EQUIPAGGIAMENTI INFORMATICI

ARREDI E ACCESSORIUFFICIO/FORMAZIONE

ATTREZZATURE E EQUIPAGGIAMENTI SPECIFICI PROGETTO(sanità, educazione,

agricoltura, costruzioniecc.)

VIAGGI

AFFITTO/NOLEGGIOUFFICI, VEICOLI,

EQUIPAGGIAMENTI

UTENZE E SERVIZI

VISIBILITA’ / MEDIAPUBBLICAZIONI

MANUTENZIONE E FUNZIONAMENTO

FONDI ROTATIVIMICROCREDITO

Page 45: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

StrutturaStruttura del BUDGET: le del BUDGET: le risorserisorse

COSTI COSTI

DIRETTIDIRETTI

Direttamente Direttamente relativi alle relativi alle

ATTIVITA’ DEL ATTIVITA’ DEL

PROGETTOPROGETTO

RISORSE UMANERISORSE UMANE RISORSE FISICHERISORSE FISICHE RISORSE FINANZIARIERISORSE FINANZIARIE

COSTI COSTI

INDIRETTIINDIRETTI

Sono una % dei Sono una % dei costi diretti e costi diretti e

servono a servono a coprire le spese coprire le spese

di struttura di struttura dell’ONGdell’ONG

Studio di FattibilitàStudio di Fattibilità Costi AmministrativiCosti Amministrativi (Imprevisti)(Imprevisti)

IL PROGETTO: IL PIANO FINANZIARIOIL PROGETTO: IL PIANO FINANZIARIO

Eventuali Valorizzazioni

Page 46: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

GESTIRE IL PROGETTO: IL MONITORAGGIOGESTIRE IL PROGETTO: IL MONITORAGGIO

L’attività di MONITORAGGIO è parte integrante della GESTIONE del progetto. Consiste nella sistematica raccolta, analisi ed uso di DATI E INFORMAZIONI allo scopo di VERIFICARE l’avanzamento delle attività progettuali, CONFRONTARLO con quanto previsto dal piano originario e favorire il management nell’assunzione delle DECISIONI da prendere per CORREGGERE eventuali problemi di realizzazione emersi.

Si concentra su risorse, attività e risultati del Quadro Logico

Si basa su Rapporti Formali e Comunicazione informale

Interessa ogni livello della gestione

I progressi effettivi si paragonanoal piano previsto per identificare

eventuali azioni o rimedi

Attività sistematica di gestionedi un progetto

Page 47: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

GESTIRE IL PROGETTO: PREDISPORRE UN SDMGESTIRE IL PROGETTO: PREDISPORRE UN SDM

RIESAMINARE GLI RIESAMINARE GLI OBIETTIVIOBIETTIVI DEL DEL

PROGETTO (LF) EPROGETTO (LF) EDEFINIRLI CHIARAMENTEDEFINIRLI CHIARAMENTE

(workshop start-up)(workshop start-up)

DETERMINARE GLI DETERMINARE GLI INDICATORIINDICATORI FINANZIARI FINANZIARI

(costi reali/budget previsto)(costi reali/budget previsto)E E DIDI ATTIVITA’ (avanzamento) ATTIVITA’ (avanzamento)

FISSARE LE FISSARE LE PROCEDUREPROCEDUREDI DI MONITORAGGIOMONITORAGGIO

(CHI E OGNI QUANTO DEVE(CHI E OGNI QUANTO DEVERACCOGLIERE LE INFO E RACCOGLIERE LE INFO E PREDISPORRE IL REPORTPREDISPORRE IL REPORT

STABILIRE UN STABILIRE UN FORMATO FORMATO STANDARDSTANDARD PER I PER I

RAPPORTIRAPPORTI

DETERMINARE LE ESIGENZEINFORMATIVE (QUALI INFO)

E LE RISORSEUMANE COINVOLTE

SISTEMA DI MONITORAGGIO

2

3

4

5

1

OUTPUT: SDA E RENDICONTI

6

Page 48: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO

UN ESEMPIO: LA GESTIONE AMMINISTRATIVAUN ESEMPIO: LA GESTIONE AMMINISTRATIVA

PROCEDUREPROCEDURE CONTRATTICONTRATTI GIUSTIFICATIVIGIUSTIFICATIVIDIDI SPESA SPESA

Sotto la supervisionedel Project Managerelabora, gestisce,

archivia i Contratti e gli Agreements

generatidal Progetto

Raccoglie, verifica e archivia i documenticomprovanti le spese

sostenute e i movimentifinanziari generati

dal progetto;fornisce i suddetti

documenti alla Gestione Contabile perl’imputazione dei costi.

Verifica il rispetto delle procedure di

gestione del Donor e degli altri attori “esterni”

ESTERNE

INTERNE

Verifica il rispetto delle Procedure amm.ve dell’organismo; elabora specifiche procedure amm.ve per i CDR locali

Page 49: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

PROCEDURE PROCEDURE

INTERNEINTERNE

dell’dell’OOrganismorganismo

del del Field Office Field Office

PPartnership Agreementsartnership Agreements (obblighi derivanti dal partenariato e (obblighi derivanti dal partenariato e dalladalla

gestione diretta di risorse finanziarie)gestione diretta di risorse finanziarie)

PROCEDURE PROCEDURE

ESTERNEESTERNE

del finanziatore del finanziatore (procurement, visibilità, auditing, ecc.)(procurement, visibilità, auditing, ecc.)

leggi/normative dello Statoleggi/normative dello Stato altri attori coinvolti nel altri attori coinvolti nel progettoprogetto

IL RISPETTO DELLE PROCEDUREIL RISPETTO DELLE PROCEDUREMANUALI GESTIONE

AMMINISTRATIVA (organigramma, funzionagramma

documenti, tempistica, flusso informazioni)

GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO

Page 50: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

LA GESTIONE DEI CONTRATTILA GESTIONE DEI CONTRATTI

CONTRATTO / CONVENZIONECONTRATTO / CONVENZIONEcon il DONOR ed eventualicon il DONOR ed eventuali

EMENDAMENTIEMENDAMENTI

CONTRATTI DEL PERSONALECONTRATTI DEL PERSONALE(Project Staff – Expat/Local)(Project Staff – Expat/Local)

(Esperti in missione / Consulenti)(Esperti in missione / Consulenti)

CONTRATTI CONTRATTI DIDI ACQUISTO, ACQUISTO, AFFITTO,LOCAZIONEAFFITTO,LOCAZIONE

(veicoli, ufficio, attrezzature varie)(veicoli, ufficio, attrezzature varie)

DOCUMENTAZIONE DOCUMENTAZIONE DI TENDER EDI TENDER ECONTRATTI PER LA FORNITURACONTRATTI PER LA FORNITURA

DI BENI E SERVIZIDI BENI E SERVIZI

GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO

Page 51: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

I GIUSTIFICATIVI I GIUSTIFICATIVI DIDI SPESA: requisiti SPESA: requisiti

AMMISSIBILITA’AMMISSIBILITA’ ELEGGIBILITAELEGGIBILITA’’

La La SPESASPESA, la cui effettuazione, la cui effettuazioneè dimostrata dal giustificativoè dimostrata dal giustificativoè è PREVISTAPREVISTA dal Budget dal Budget..L’eventuale superamento delL’eventuale superamento deltetto di spesa previsto dallatetto di spesa previsto dallaBudget Line è contenuto nei Budget Line è contenuto nei LIMITILIMITI %% di scostamento di scostamento PREVISTIPREVISTI d dalle procedure alle procedure di gestionedi gestione e rendicontazione e rendicontazione del Donordel Donor

Il documento giustificativo e/o ilIl documento giustificativo e/o ilcomprovante di spesacomprovante di spesa

forniscono tutte le informazioniforniscono tutte le informazioniatte a ricondurlo atte a ricondurlo

inequivocabilmente inequivocabilmente sia al sia al SOGGETTOSOGGETTO

che spende che al che spende che al PROGETTOPROGETTOdi riferimento.di riferimento.

GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO

Page 52: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Programmazione

Identificazione

Formulazione

Finanziamento

Implementazione

IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 6 PCM - FASE 6

L’ente finanziatore e l’ente esecutore VALUTANO il progetto per verificare quali OBIETTIVI siano stati RAGGIUNTI e quali LEZIONI si possano APPRENDERE in funzione del miglioramento per la progettazione di FUTURI PROGRAMMI. Benché nel CDP la Valutazione segua l’Implementazione, è prassi consolidata effettuare oltre anche una VALUAZIONE INTERMEDIA durante lo svolgimento dell’iniziativa, allo scopo di dare immediata applicazione agli insegnamenti acquisiti e ai CORRETTIVI INDICATI, per la parte restante del progetto.

VALUTAZIONEVALUTAZIONE

Page 53: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

VALUTAZIONE - caratteristiche VALUTAZIONE - caratteristiche

1) E’ UNA VERIFICA DEL CONSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTO ATTRAVERSO I RISULTATI CONSEGUITI CON LE ATTIVITA’ SVILUPPATE

2) SI EFFETTUA ALLA CONCLUSIONE DEL PROGETTO (EX-POST)

3) PUO’ ESEGUIRSI ANCHE A PROGETTO IN CORSO (INTERIM EVALUATION)

4) IL SOGGETTO VALUTATORE DEV’ESSERE “ESTERNO” AL PROGETTO E ALL’ORGANIZZAZIONE ESECUTRICE (IMPARZIALITA’, AUTONOMIA, CREDIBILITA’)

5) SI SERVE DI INDICATORIINDICATORI BASATI SUI SEGUENTI CRITERI:

PERTINENZA (coerenza obiettivo/problemi da risolvere)

LOGICA DELL’INTERVENTO

EFFICIENZA

EFFICACIA

IMPATTO

SOSTENIBILITA’

Page 54: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

GRAZIE E GRAZIE E

BUONA FORTUNA!BUONA FORTUNA!____________________________________________________________________________

Page 55: NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo SEMI DARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL.

Leonardo Leonardo MaesanoMaesanoEsperto in Gestione FinanziariaEsperto in Gestione Finanziaria

programmi di Cooperazione allo Sviluppoprogrammi di Cooperazione allo SviluppoFormatore / Consulente Formatore / Consulente

________________________________________________________________________________________

+39 333 2485221+39 333 [email protected]@libero.it