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creazione, condivisione, diritti: gli strumenti per una cultura partecipativa Diritti e rovesci delle biblioteche digitali. Giornata di studio in ricordo di Marco Marandola Napoli, 28 gennaio 2010 Virginia Gentilini http://nonbibliofili.splinder.com

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creazione, condivisione, diritti: gli strumenti per una cultura partecipativa

Diritti e rovesci delle biblioteche digitali. Giornata di studio in ricordo di Marco

MarandolaNapoli, 28 gennaio 2010

Virginia Gentilini http://nonbibliofili.splinder.com

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immaterialenon escludibile

non rivalecumulativo

incrementale

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by fabbriciuse, alcuni diritti riservati

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dati abbastanza occhi,ogni bug viene alla luce

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tecnologia digitale di massa

“Che cosa succede ... quando la 'scrittura' attraverso la pellicola (o la musica, o le immagini,

o qualunque altra forma di 'discorso professionale' nato nel XX secolo) diventa altrettanto democratica quanto la scrittura

testuale?” Lawrence Lessig, Remix, p. 32

scarsità / abbondanza

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web 2.0interazione e condivisione di massa

UGC, User Generated Content

attivismo, democratizzazione, credibilità degli autori, autoformazione, formazione tra pari

superficialità, sapere amatoriale, gerarchia, autorità riconosciuta, peer review fra esperti, filtro

editoriale

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“Proprio come non abbiamo mai considerato 'alfabeta' qualcuno che sappia leggere ma non

scrivere, allo stesso modo non possiamo concepire che qualcuno sia, per così dire,

medialfabeta se può solo consumare ma non ha alcuna possibilità di espressione.”

Henry Jenkins, Cultura convergente, p. 180

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RO read only / RW read/write

remix

“ … l'atto stesso della 'riscrittura' in un contesto digitale genera una copia; tale copia fa scattare la legge sul copyright. Una volta scattata, la legge richiede una licenza o l'invocazione giustificata del fair use. Le licenze sono rare; giustificare

l'invocazione del fair use costa molti soldi. Per definizione, l'utilizzo in chiave RW viola le legge sul diritto d'autore. La cultura RW, pertanto, è

presumibilmente illegale.”Lawrence Lessig, Remix, p. 71

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“Che cosa accadrebbe al 97% della cultura del XX secolo che non viene sfruttata commercialmente,

se fosse disponibile per chiunque, pronta per essere annotata, remixata, comparata, compilata, riveduta, riedita, collegata in una molteplicità di

archivi o usata per la creazione di opere di consultazione multimediali?”

James Boyle, in E. Ostrom, La conoscenza come bene comune, p. 150

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ricerca accademicaOpen Access

ricerca scientificaOpen Data

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copyleftGNU FDL, Free Documentation Licence

Creative Commons

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codice legale

deedleggibiledagli umani

codice digitale leggibile dalle macchine<a rel="license" href="http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5/it/"><img alt="Creative Commons

License" style="border-width:0" src="http://i.creativecommons.org/l/by-sa/2.5/it/88x31.png" /></a><br />Questo/a opera &#232; pubblicato sotto una <a rel="license"

href="http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5/it/">Licenza Creative Commons</a>.

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The White Cube, Ram Galleri, Oslo + CC Mixter

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Science Commonsaccesso libero alle pubblicazioni scientifiche

modelli di licenza standard per l'informazione scientifica

condivisione dei dati scientifici

WikipediaCC by-sa

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CC MonitorWorld (ported + unported)stima totale: 207.514.390

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CC MonitorItalia (ported)

stima totale: 8.804.446

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Italianumero di licenze: 2° posto su 52

freedom score: 43° posto2,26 (media mondiale: 3,46)

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CC Metricsstima totale: 350 milioni

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commons

“I beni comuni della scienza, della comunità accademica e della cultura sono in primo luogo di

natura sociale e 'informazionale'. Tendono a coinvolgere beni non 'rivali', che molte persone possono usare e condividere senza per questo

deteriorare la risorsa.”David Bollier, in Ostrom, La conoscenza come bene comune, p. 39

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“All'alba del XXI secolo, le nuove tecnologie hanno trasformato il modo in cui gli studenti apprendono,

i docenti insegnano, gli studiosi ricercano e i bibliotecari distribuiscono le risorse per la ricerca.

Ma le stesse tecnologie che consentono un accesso illimitato a queste risorse condivise al contempo le 'recintano', e dunque limitano le

opzioni informative e il libero flusso delle idee. Di conseguenza, molte risorse accademiche che in

passato erano disponibili attraverso le biblioteche sono oggi 'recintate', non più disponibili nel bene

comune dove in passato erano apertamente condivise.”

Nancy Kranich, in Ostrom, La conoscenza come bene comune, p. 83

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contro gli estremismi associati al diritto d'autoreproprietà intellettuale come strumento,

non come fine

“... il punto fondamentale di cui prendere atto è che la creatività RW non fa concorrenza al mercato

delle opere creative che vengono remixate, né lo indebolisce. Questi due mercati si

complementano, non si fanno concorrenza.”Lawrence Lessig, Remix, p. 33

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riformare il copyright

deregolamentare la creatività amatorialediritti chiarisemplificare

decriminalizzare la copiadecriminalizzare il file sharing

Lawrence Lessig, Remix

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“I beni comuni elevano gli individui verso un ruolo superiore a quello di meri consumatori, spostando l'attenzione verso i loro diritti, le loro esigenze e

responsabilità in quanto cittadini”Nancy Kranich, in Ostrom, La conoscenza come bene comune, p. 97

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grazie!

Federico Morando, Creative Commons ItaliaCharlotte Hess e Elinor Ostrom, La conoscenza come bene

comuneLawrence Lessig, RemixSimone Aliprandi, Creative Commons : manuale operativo : guida

all'uso delle licenze e degli altri strumenti CC Giorgos Cheliotis, Taking Stock of the Creative Commons

Experiment: Monitoring the Use of Creative Commons Licenses and Evaluating Its Implications for the Future of Creative Coomons and for Copyright Law

Henry Jenkins, Cultura convergente

Pulpoluxalcuni diritti riservati