N 452 novembre dicembre 2013

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Sped. in Abb. Postale Legge 662/96 Art. 2 Comma 20/d Fondatore Alfonso Di Giovanna ANNO LV - Novembre-Dicembre 2013 - N. 452 Mensile Socio-Economico-Culturale Auguri speciali ai lettori (segue a pag. 6) Cara Direttrice, grazie a lei, ho scoperto un grande autore di Teatro: Paolo Messina, poeta e drammaturgo siciliano. Dopo aver letto le sue opere teatrali che lei mi ha regalato, pubblicate, grazie al suo interes- samento, dal Centro Studi G. Pa- store, il nome di questo scrittore, è riaffiorato alla mia memoria da quella congerie indistinta di nomi di poeti, intellettuali ed eruditi siciliani sepolti nei mean- dri dei miei ricordi di studente universitario. E che si trovano ci- tati, in quelle monografie della letteratura siciliana, destinati a ingiallire tra gli scaffali delle bi- blioteche degli istituti universi- tari. Ed è una vera ingiustizia nei confronti del genio umano: biso- gnerebbe essere come l’Omero foscoliano che annaspa tra le ro- vine e le tombe degli eroi di Troia interrogandole e facendosi nar- rare le imprese dei Greci e dei Troiani, per riconsegnare al tempo la storia, ai posteri il valore (art. a pag. 8) (art. a pag. 12) La messinscena è di Paolo Mannina Premio Enologico delle Terre Sicane “Donne&Vino 2mila13” RICORDATI DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO (art. a pag. 5) “Casa di Riposo: Biblioterapia e arteterapia” Nuove tecniche riabilitative per gli anziani (art. a pag. 12) Antonio Gigliotta: un artista estroso A CHI, CON- SIDERA LA CRISI 81·23325781,7 3(5 ',9(17$5( 3,Õ 9,578262 . A CHI 3REFERISCE IL NOI AL SÉ. A CHI CONOS&( ,/ 9$/25( '(/ 7(032 ( 121 /2 635(&$ A &+, 6, 6(17( /·$1(//2 ', 81$ &$7(1$ ,1),1,7$ A CHI HA UN SOLO 3$'521( /$ 35235,$ &26&,(1=$ A &+, 6, 0(77( ,1 *,2&2 3(5 &$0%,$5( ,/ 021'2 A CHI +$ ,/ &25$**,2 ', 86&,5E DAL CORO. A &+, 6$ &+( 18//$ Ë '$72 6(N=$ ,03(*12 3(RSONALE. A &+, &5('( &+( /$ %(//(==$ S$/9(5É ,/ 021'2. /$ 92&( $8*85$ 81 63(&,$/( * L I A U * U R I D E L A 9 O C E di Paolo MaNNiNa A Sambuca nascerà il Museo d’Arte Sacra di aNtoNella di GiovaNNa (segue a pag. 7) Un Natale ricco di eventi Suoni, luci e tradizioni L’Ammistrazione comunale, grazie alla collaborazione gratuita ed entu- siasta di numerosi concittadini, ha dato vita ad un ricco cartellone di eventi per animare e rallegrare le giornate delle festività natalizie. In collabora- zione con la Confraternita Maria SS. dell’Udienza, della Polilabor, della Pro Loco L’Araba Fenicia, della Casa di riposo Collegio di Maria, dell’AVULSS, della casa di riposo Sant’Antonio e dell’associazione dei motociclisti di Sam- buca detti “quelli dell’Arrusti e mangia”, nell’atmosfera di festa e gioia sono stati coinvolti diverse fasce di età dagli anziani, ai disabili, dai ragazzi ai gio- Una nuova realtà: Nasce il gruppo Scout (articolo a pag. 8) Canone Rai Non paghiamolo! di PiPPo Merlo Intervista di Gabriella Nicolosi Un convegno sul bi- nomio vino e donne. Lo ha organizzato la Strada del Vino Terre Sicane, iti- nerario-sistema dei Co- muni di Contessa Entel- lina, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belìce e Sciacca, venerdì 6 di- cembre 2013 a Palazzo Panitteri. Ai lavori hanno partecipato Leo Ciaccio, sindaco di Sambuca di Sicilia, Marilena Barbera, presidente della Strada del Vino Terre Sicane, Gori Sparacino, presidente della Federazione Strade del Vino di Sicilia, Nino Sutera, direttore della Libera Università Rurale Saperi e Sapori e Rocco Rossitto, social media manager. Al termine del convegno si è svolta la cerimonia di consegna del Premio "Donne & Vino 2mila13", que- st’anno assegnato a Francesca Ciancio, giornalista del “ Gambero Rosso”. Dopo aver premiato, sin dal 2007, Stefania Lena, Pia Berlucchi, Mariangela Cambria, Isabella Bossi Fedrigotti, Arianna Occhipinti ed Enza La Fauci, "Donne & Vino" ribadisce, ancora una volta, il legame tra vino e cultura at- traverso l'esperienza nel vino al femminile. “Il muro di silenzio” Sambuca è il 238° “Borgo più bello d’Italia” di Gabriella Nicolosi Sambuca è uno “Borghi più belli d’Italia”. La notizia, ormai uf- ficiale, è stata diramata dall’Asso- ciazione Nazionale che riunisce i comuni aderenti. È stato il Consi- glio Nazionale, riunitosi allo sca- dere del 2013, che ha accolto la proposta fatta dal Consiglio Co- munale su proposta della Giunta sambucese. L’Associazione Na- zionale raccoglie e mette in “rete” i centri che conservano ancora particolari caratteristiche cultu- rali e monumentali. “Sambuca così - dice il sindaco Ciaccio - è il (segue a pag. 9)

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ANNO LV novembre dicembre 2013

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Fondatore Alfonso Di Giovanna

ANNO LV - Novembre-Dicembre 2013 - N. 452 Mensile Socio-Economico-Culturale

Auguri speciali ai lettori

(segue a pag. 6)

Cara Direttrice, grazie a lei, hoscoperto un grande autore diTeatro: Paolo Messina, poeta edrammaturgo siciliano. Dopo aver letto le sue opere

teatrali che lei mi ha regalato,pubblicate, grazie al suo interes-samento, dal Centro Studi G. Pa-store, il nome di questo scrittore,è riaffiorato alla mia memoria daquella congerie indistinta dinomi di poeti, intellettuali ederuditi siciliani sepolti nei mean-dri dei miei ricordi di studenteuniversitario. E che si trovano ci-tati, in quelle monografie dellaletteratura siciliana, destinati aingiallire tra gli scaffali delle bi-blioteche degli istituti universi-tari. Ed è una vera ingiustizia neiconfronti del genio umano: biso-gnerebbe essere come l’Omerofoscoliano che annaspa tra le ro-vine e le tombe degli eroi di Troiainterrogandole e facendosi nar-rare le imprese dei Greci e deiTroiani, per riconsegnare altempo la storia, ai posteri il valore

(art. a pag. 8)

(art. a pag. 12)

(segue a pag. 5)

La messinscena èdi Paolo Mannina

Premio Enologico delle Terre Sicane “Donne&Vino 2mila13”

RICORDATI

DI RINNOVARE

L’ABBONAMENTO

(art. a pag. 5)

“Casa di Riposo:Biblioterapia e arteterapia”

Nuove tecnicheriabilitative per

gli anziani

(art. a pag. 12)

Antonio Gigliotta:un artista estroso

A CHI,

C O N -S IDERA

LA CRISI

. A CHI REFERISCE IL NOI AL SÉ.

A CHI CONOS

AA CHI HA UN SOLO

A A CHI E

DAL CORO. A NRSONALE. A

S .

LI AU URI DE LA OCE

di Paolo MaNNiNa

A Sambuca nascerà il Museod’Arte Sacra

di aNtoNella di GiovaNNa

(segue a pag. 7)

Un Natale ricco di eventi Suoni, luci e tradizioni

L’Ammistrazione comunale, grazie alla collaborazione gratuita ed entu-siasta di numerosi concittadini, ha dato vita ad un ricco cartellone di eventiper animare e rallegrare le giornate delle festività natalizie. In collabora-zione con la Confraternita Maria SS. dell’Udienza, della Polilabor, della ProLoco L’Araba Fenicia, della Casa di riposo Collegio di Maria, dell’AVULSS,della casa di riposo Sant’Antonio e dell’associazione dei motociclisti di Sam-buca detti “quelli dell’Arrusti e mangia”, nell’atmosfera di festa e gioia sonostati coinvolti diverse fasce di età dagli anziani, ai disabili, dai ragazzi ai gio-

Una nuova realtà:

Nasce il gruppoScout

(articolo a pag. 8)

Canone RaiNon paghiamolo!

di PiPPo Merlo

Intervista diGabriella Nicolosi

Un convegno sul bi-nomio vino e donne. Loha organizzato la Stradadel Vino Terre Sicane, iti-nerario-sistema dei Co-muni di Contessa Entel-lina, Menfi, Montevago,Sambuca di Sicilia, SantaMargherita di Belìce eSciacca, venerdì 6 di-cembre 2013 a PalazzoPanitteri. Ai lavori hannopartecipato Leo Ciaccio,sindaco di Sambuca di Sicilia, Marilena Barbera, presidente della Strada delVino Terre Sicane, Gori Sparacino, presidente della Federazione Strade delVino di Sicilia, Nino Sutera, direttore della Libera Università Rurale Saperi eSapori e Rocco Rossitto, social media manager. Al termine del convegno si èsvolta la cerimonia di consegna del Premio "Donne & Vino 2mila13", que-st’anno assegnato a Francesca Ciancio, giornalista del “ Gambero Rosso”.Dopo aver premiato, sin dal 2007, Stefania Lena, Pia Berlucchi, MariangelaCambria, Isabella Bossi Fedrigotti, Arianna Occhipinti ed Enza La Fauci,"Donne & Vino" ribadisce, ancora una volta, il legame tra vino e cultura at-traverso l'esperienza nel vino al femminile.

“Il muro di silenzio”

Sambuca è il 238°“Borgo più bello

d’Italia” di Gabriella Nicolosi

Sambuca è uno “Borghi piùbelli d’Italia”. La notizia, ormai uf-ficiale, è stata diramata dall’Asso-ciazione Nazionale che riunisce icomuni aderenti. È stato il Consi-glio Nazionale, riunitosi allo sca-dere del 2013, che ha accolto laproposta fatta dal Consiglio Co-munale su proposta della Giuntasambucese. L’Associazione Na-zionale raccoglie e mette in “rete”i centri che conservano ancoraparticolari caratteristiche cultu-rali e monumentali. “Sambucacosì - dice il sindaco Ciaccio - è il

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Pieno successo a Sambuca dei mercatini di Natale dell’artigianato e delbaratto. L’iniziativa della Amministrazione Comunale ha avuto luogo perdue giorni consecutivi, l’ultimo week end di fine anno, nella centralissimaPiazza della Vittoria. Numerosi i visitatori venuti anche dai centri vicini chehanno avuto modo di ammirare splendidi manufatti dell’artigianato sam-bucese. Discreto anche il giro di affari, una piccolissima boccata di ossi-geno in tempi di durissima crisi.

Anno LV Novembre-Dicembre 2013

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Varato, a tempo di record, il programma della stagione 2014 del teatrocomunale “L’Idea” di Sambuca di Sicilia. “Un cartellone di qualità, abba-stanza variegato, -dice la giornalista e scrittrice romana Paola Caridi, presi-dente del cda del teatro- che punta a fare di questo gioiello dell’ottocentosambucese un luogoaperto a Sambuca ed alterritorio, essendo l’u-nico bene architetto-nico di pregio in un cir-condario abbastanzaesteso. Consultando ilsito web, che stiamopreparando, si po-tranno seguire altre ini-ziative inerenti il teatroche il cda, formato dapersone molto moti-vate che decidono insintonia ed in comune,si accinge a varare per iprossimi mesi.

Auspichiamo infattiche il teatro possa es-sere attivo 365 giorni su365”. Il via il 19 gennaiocon Ascanio Celestini in“Racconti”. Negli ottospettacoli in pro-gramma sono compresidue concerti con MarioVenuti il primo, e il se-condo con GiacomoCuticchio. A seguire: “IlCunto” con Mimmo Cu-ticchio; “GiuseppeMassa” con la compa-gnia “I badanti”; “Il Ro-sario- Trilogia della ma-dre” regia di Paolo Man-nina; “LampedusaBeach” regia di LinaProsa con la compagnia del “Teatro Biondo” di Palermo. “Insanamente Ric-cardo III”, regia di Roberta Torre. “Le date anche se pronte, preferiamo nonrenderle pubbliche in quanto ancora non definitive. Ci siamo insediati ap-pena il 21 dicembre scorso” aggiunge Caridi. Il costo dell’abbonamento:110 euro, 100 euro e 70 euro a seconda che si tratti della platea, dei palchicentrali e semicentrali. Per l’ultima fascia di abbonamento riduzioni del50% per studenti, giovani fino a 25 anni, disabili ed ultrasettantenni conISEE non superiore a 15.000 euro. In azione il numero telefonico0925/940239 per avere ulteriori dettagli.

Restituito a un cittadino un assegnodi 0,49 centesimi

“Gentile cliente, le inviamo l’assegno con il quale le rimborsiamo partedell’imposta da lei pagata sulla copertura RC Auto” . La lettera ricevuta,tramite posta, da un cliente di Sambuca di Sicilia, è dell’Allianz S.p.A. L’as-segno bancario non trasferibile, accluso alla lettera ed emesso dall’AllianzBank, ha un importo di quarantanove centesimi. Una beffa? Niente af-fatto. Come viene specificato nella lettera in questione, si tratta semplice-mente dell’applicazione, anche se sfiora l’assurdo, di un pronunciamentodella corte costituzionale la quale, come viene riportato testualmente,“con sentenza n.97 del 23 maggio 2013, pubblicata sulla G.U. 1° serie spe-ciale n.22 del 29.5.2013, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.4, comma 2, del D.L. n.16 del 2012, convertito con modificazioni, dallalegge n. 44 del 2012, ritenendola inapplicabile alle regioni a statuto spe-ciale. In virtù di questa sentenza, l’aliquota applicabile alle coperture RCAuto nella sua provincia di residenza resta pari al 12,50% come in passato”.In altre parole, una sorta di riconoscimento ufficiale, per il cliente della so-cietà di assicurazione, del privilegio di essere residente in una regione astatuto speciale, nella fattispecie la Sicilia.

Abbastanza magra tuttavia la soddisfazione economica se si prende inconsiderazione la certezza di una fastidiosa attesa in banca per depositareo incassare la favolosa somma di 49 centesimi e se si pensa soprattutto aiveri privilegi dei brontosauri della burocrazia regionale pagati, con i soldidei contribuenti, migliaia e migliaia di euro; privilegi che nessuna sen-tenza della corte costituzionale potrebbe mai riuscire a ridimensionare néad eliminare, come le tante leggi assurde che, in barba ad ogni criterio digiustizia e di equità, continuano purtroppo ad essere in vigore ed a provo-care enormi danni e squilibri sociali.

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pubblico, un nuovo, moderno e accogliente studio dentistico, Centro dicura ed estetica dentale, in cui si eseguono prestazioni di chirurgia orale,implantologia, protesi dentaria, Rx computerizzata, conservativa, endo-donzia, igiene orale, pedodonzia e ortognatodonzia. Lo studio apre neigiorni di martedì, giovedì e sabato. Per prenotazione, i recapiti sono:0925 941926 e 327 02 79 935.

Mercatini di Natale

Un cartellone di qualità

Stagione teatrale

di GiusePPe Merlo

Nuovo CDA del teatro l’IdeaEcco il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione Teatro

Comunale “l’Idea”. Paola Caridi, Presidente. Componenti: SalvatoreGuasto, Pino Guzzardo, Valeria Maggio, Paolo Mannina, Ignazio Par-rino, Salvatore Rinaldo.

Il privilegio di risiedere in Sicilia…

Il 21 ottobre, presso l’Università degli Studi di Palermo, Antonio Sal-vato si è laureato “In Scienze e Tecnologie Ambientali”. Il neo dottore haaffrontato un argomento alquanto attuale per gli enti locali. “Analisi egestione dei problemi ambientali connessi con le discariche RSU inprossimità di un centro abitato. Il caso di Sambuca di Sicilia” è il titolodella tesi discussa con la prof.ssa Daniela Varrica. Ad Antonio, a Filippoed Antonella, a Mauro, alla nonna Maria “La Voce” porge fervidi voti au-gurali e al neo dottore un futuro ricco di soddisfazioni professionali.

Laurea in Casa Salvato-Amodeo

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Sambuca di Sicilia, sia per la fertilità del territorio, che per il fatto di tro-varsi, già in epoca romana, sulla direttrice di collegamento tra la costa del-l’isola sud-occidentale e Palermo, non poteva non attirare anche gli ebreidelle comunità vicine come Sciacca, Caltabellotta, Giuliana, specie neglianni in cui queste ultime facevano parte dei feudi della famiglia de Luna.Fino a Sambuca si spingevano anche gli ebrei di Corleone che gravitavanonell’area di Palermo. Nel XV secolo le fonti attestano la presenza a Sam-buca di un castello, ma non di una vera e propria giudecca dotata di istitu-zioni comunitarie, come bagno rituale, sinagoga, macello. Tuttavia singoliebrei o famiglie risultano impegnate in attività commerciali, artigianali,nell’allevamento e nella coltivazione delle terre. Nel 1414 un ebreo diSciacca, David Crivario era stato processato dalla corte vescovile di Agri-gento con l’accusa di avere ingiuriato la Vergine e la religione cristiana. As-solto in un primo tempo fu nuovamente accusato dopo vent’anni. Accusedel genere erano ricorrenti in tutta l’isola. Nel 1446 l’arcivescovo Simoneda Bologna, presidente del Regno, diede ordine di procedere, per lo stessoreato, contro altri ebrei, tra cui un ebreo di Sambuca fuggito dal carcere.Nel 1483 due ebrei Leone e Xibiten de Nuchilla, padre e figlio in società,gestivano il feudo Delfino di Sambuca per l’allevamento di animali. Da al-tri contratti emerge che i fratelli Nuchilla si muovevano tra Sciacca e Sam-buca dove conciavano le pelli degli animali dei loro allevamenti. Tenevanoal loro servizio degli operai e rifornivano di scarpe la comunità cristiana diSambuca.

Negli ultimi decenni del XV secolo anche altri due ebrei, Daniele de Ju-baira di Caltabellotta e Natale de Actono di Sciacca finanziarono la masse-ria di Cheli di Sambuca. Nel 1485 entrambi querelano il secreto di Sam-buca perché avrebbe impedito loro illegalmente di esportare un terzodelle 200 salme di frumento che possedevano nel territorio.

Impegnata nel commercio di latte e formaggio anche una intrapren-dente ebrea vedova di Giuliana, Channa de Augusta che nel 1486 prese inaffitto da Pietro de Bologna conte di Sambuca un feudo. Come ebreo diSambuca è identificato, l’ebreo Sadia de Cafisi, in una protesta in cui mi-naccia sanzioni per i danni subiti, contro Filippo Drago di Corleone chenon aveva ancora ritirato la quantità di pelli che aveva da lui acquistato. ASambuca gli ebrei di Sciacca andavano saltuariamente per acquistare fru-mento. Nel 1469 Siminto de Bulfarachio, appartenente ad una nota fami-glia della comunità ebraica saccense, acquista grosse quantità di orzo egrano dai sambucesi Bartolomeo de Marotta e Giuliano de lu Peruni.

Uno dei leaders della comunità ebraica di Sciacca Elia Balam, perso-naggio noto in tutta l’isola anche per le sue disavventure con L’Inquisi-zione spagnola, dopo la sua conversione, a seguito dell’espulsione degliebrei del 1492, fu coinvolto in una vicenda con le autorità di Sambuca. Nel1482 querela il secreto di Sambuca perché lo avrebbe illegalmente con-dannato insieme al figlio Emanuele alla prigione e alla confisca dei beni.Minaccia sanzioni per il secreto se non fosse stato liberato e se non glifosse stata restituita la proprietà. Poco tempo dopo Manuele Balam sa-rebbe stato ucciso. Probabilmente si trattò di una vendetta contro una fa-miglia ebraica che con le sue fortune economiche doveva aver dato fasti-dio. Elia Balam, in seguito all’espulsione, partì dall’isola, vi ritornò dopoqualche anno da convertito con il nome di Gilio Ferrante stabilendosi aGiuliana sotto la protezione di Sigismondo Luna cui era rimasto legato.Questo tuttavia non lo mise al riparo dai rigori dell’Inquisizione che lo per-seguitò fino alla definitiva condanna. (I documenti sono tratti da S. Simon-shon, The Jews in Sicily, Brill, Leiden Boston 2009-2010, voll. 16 e 17).

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Ebrei a Sambuca nel XV secolo

Importante scoperta nella zona Arancio di Sambuca di Sicilia fatta dal-l'Ispettore onorario dei Beni Culturali, Rocco Riportella di Menfi. Si tratta didecine di tombe artificiali strette e poco profonde, di varia lunghezza, sca-vate nel declivio calcarenitico di una delle tante colline prospicienti il LagoArancio, tutte rivolte a sud-est verso La Mecca.

"È subito evidente - dice lo studioso e storico menfitano - la fattura ti-pica del rito musulmano.

Sulle colline circostanti - continua lo stesso - si aprono numerosegrotte, alcune delle quali riadattate per uso pastorale recente: è altret-tanto evidente il rapporto fra queste e le tombe, visto che tale comunitàabitava in quel luogo stabilmente con le famiglie".

Questa realtà di presenza arabo-musulmana è inserita fra numerosis-sime tombe a forno della tarda età del bronzo scavate nei contesti rupe-stri; un rito sepolcrale pregresso tipico di genti indigene noto in tutti i ter-ritori dei comuni limitrofi e che balza evidente sulle colline di Misilbesi.

"Infatti conclude il Riportella, nella parte ovest dell'altura dominante laSP Menfi- Santa Margherita di Belice, numerose sono le aperture sepol-crali a forno analoghe a quelle dell'Arancio, tutte precedentemente vio-late, mentre quelle fatte dalla mia scoperta risultano ancora struttural-mente integre. Nel corso delle sue innumerevoli ispezioni, Riportella harinvenuto indizi, materiali relativi ad insediamenti di tipo romano tardo-antico, riferibili al periodo 307-337 d.C. come testimoniato da una monetadell'imperatore Costantino I, da un rocchetto per filati, da un unguentariopiriforme e da numerosi frammenti di terracotta di tegole ed anfore rinve-nuti in un vigneto sottostante.Si deduce che nella vasta area di Misilbesi eArancio, in un lasso di tempo, si sono succedute varie civiltà.

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INGREDIENTI:1 Kg. di patate;1 bella cipolla;150 g. di olive verdi;50 g. di capperi;aceto, zucchero, olio, sale e pepe.

PREPARAZIONESoffriggete in un tegame le patatetagliate a tocchetti, metteteli daparte, nello stesso tegame, fate ro-solare la cipolla tagliata a fette.Appena sarà imbiondita unite leolive, che nel frattempo avetesnocciolato, i capperi ed, in ultimo, le patate.Condite con sale e pepe, allungate con un bicchiere d’acqua e lasciatecuocere dolcemente per almeno 10 minuti.Indi, versate 3 cucchiai di aceto e 3 cucchiai di zucchero, rimescolate, eultimate la cottura per altri 10 minuti e servite fredde.Ho trovato, per caso, questa ricetta che ho subito realizzato, gustato edapprezzato.Molto veloce da preparare con ingredienti che comunemente teniamoa casa, risulta molto appetitosa.Si può servire come piatto di mezzo, come antipasto e si presta ad ac-compagnare sia la carne come il lesso che il polpo bollito.

In occasione del Natale 2013, l’Istituto Comprensivo “Fra Felice daSambuca” ha partecipato alla Mostra dei Presepi “Linguaggio univer-sale”, manifestazione promossa dall’Istituto Comprensivo “GiuseppeTomasi di Lampedusa” di Santa Margherita di Belice, giunta ormai alladecima edizione e che si svolge ogni anno presso il Museo della Me-moria della cittadina belicina; la mostra, alla quale partecipano conpropri lavori gli alunni degli Istituti Comprensivi di Santa Margherita,Montevago, Menfi e Sambuca di Sicilia, si conclude con la premiazionedei presepi più originali.

L’Istituto Comprensivo di Sambuca ha partecipato con sei presepirealizzati dagli alunni di altrettante classi; fra i sessantacinque presepiesposti, si è classificato al sesto posto il presepe realizzato dagli alunnidella classe II A della Scuola Secondaria di I° grado di Sambuca, guidatidalla Professoressa Lisa Simonello; il presepe, premiato dalla giuria tec-nica, consiste in un’immagine di Gesù Bambino, elaborata al computersotto forma di mosaico, le cui tessere sono costituite dalle foto dei voltidei singoli alunni della classe, mentre una scritta sottostante recita:“Gesù rinasce ogni giorno se siamo uniti”.

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Patate apparecchiateLa ricetta di Elvira

Anno LV Novembre-Dicembre 2013

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A questo numero hanno collaborato:Adriana Abate, Giuseppe Cacioppo, Licia Cardillo, Piero Capizzi,

Franco Graffeo, Margherita Ingoglia, Gabriella Nicolosi, Antonella Mu-

noz Di Giovanna, Pippo Merlo, Elvira Romeo, Angela Scandaliato, Gori

Sparacino, Rosa Trapani, Gaspare Taormina.

Mostra di Presepi: linguaggio universaleIstituto Comprensivo

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La Casa di riposo “Collegio di Maria” nel desiderio di rinnovarsi e aprirsisempre più al sociale, ha deciso di inaugurare delle nuove attività per glianziani che diano loro la possibilità di rendersi e sentirsi più attivi, parte-cipi e favorire una maggiore integrazione sociale e culturale. Questenuove attività sono: laboratori di biblioterapia, di arteterapia e di musico-terapia. I laboratori di biblioterapia promuovono percorsi di lettura gui-data come tecnica integrata nella terapia dell’ospite anziano. Si tratta di

letture di libri, opportuna-mente scelti: saggi, romanzi,racconti, teatro, poesia, lette-ratura, testimonianze, storievissute, autobiografie. Que-ste letture hanno lo scopo distimolare e aiutare l’anzianoa elaborare e stimolare lesue facoltà cognitive edemotive nel suo iter terapeu-tico di auto-aiuto, di crescita,di educazione e formazionepsicologica.La biblioterapia è nata cometecnica psicoeducativa e co-gnitiva, infatti, dal punto divista psicoterapeutico rap-

presenta un’attività di promozione culturale e di crescita della persona. E’necessaria la presenza di un educatore che, seguendo un programma de-finito, legga ad alta voce all’interno di un gruppo in una sala destinata atale scopo. I libri saranno scelti in modo mirato dall’educatore o dal tera-peuta in relazione al disturbo specifico dell’anziano. La biblioterapia ènata in America, grazie ad uno psichiatra” William Menninger” il quale hasperimentato, con ottimi risultati la prescrizione della lettura di romanzi aisuoi pazienti come terapia clinica per rimuovere e curare i loro disturbi pi-schici. La biblioterapia, tuttavia, ha una sua radice storica nel mondo clas-sico e risale a quando i Greci per primi hanno riconosciuto il valore tera-peutico della lettura, infatti sui frontoni delle biblioteche veniva, spesso,inciso “Luogo di guarigioneper l’anima” o “Medicina perl’anima”.

I laboratori di arteterapia,altresì, riguardano attività ri-creative che vogliono stimo-lare la creatività, attraversotecniche artistiche ed utiliz-zando materiale di recupero,immagini quadri al fine diriuscire a produrre opere arti-stiche complete. Questa tera-pia nata tra gli anni ‘40 e ‘50in Inghilterra e in America era molto praticata per curare i disagi e i di-sturbi psicologici dei reduci di guerra. I laboratori di musicoterapia hannouno scopo terapeutico-riabilitativo e preventivo. La musica è stata semprericonosciuta come l’arte più completa per lenire gli affanni e le angosce esviluppare l’affettività, la motricità, il linguaggio e la comunicazione ver-bale e non verbale. L’impegno portato avanti dagli operatori della Casa diriposo nell’attivarsi perché queste attività si realizzino e si concretizzinocon sempre più ottimi risultati è l’espressione di un io partecipato e di unacollettività che vuole rinnovarsi per dare agli ospiti anziani un senso e unamaggiore qualità di vita.

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Nuove tecniche riabilitative per gli anzianiCasa di Riposo: Biblioterapia e arteterapia

di rosa traPaNi

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Quel fil rouge che passa per il teatroDa Nembro a Sambuca

Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 20, 45, all’Auditorium Modernissimoin Piazza della Libertà a Nembro, La Compagnia del Gomitolo presenta lospettacolo teatrale Restiamo umani della Shoah e d’altro con Sara Carrara,Emanuela Cotinovis, Sara Pesce, Fabio Salvi, Enzo Sciamè, Liana Varalta. Chi-tarra e voci di Elena Santini e Fabio Valoti.

Lo spettacolo, che è patrocinato dal Comune e dal Centro Cultura diNembro, sarà presentato all’Idea di Sambuca il 25 gennaio alle ore 20,45.

La valorizzazione del patrimonio culturale del nostro territorio passa at-traverso la conoscenza del patrimonio stesso. Per questo motivo la reda-zione de La Voce si vuole fare promotrice di questa rubrica a sfondo cono-scitivo e divulgativo delle meraviglie archeologiche di cui è ricco il sito ar-cheologico di Monte Adranone, molte delle quali sono esposte nel MuseoArcheologico Palazzo Panitteri. In questa prima finestra vorremmo stimo-lare la curiosità dei lettori su un reperto di eccezionale importanza dalpunto di vista figurativo.

Nel santuario delle Divinità Ctonie nell’area ex-tra-urbana, fu rinvenuta, durante una delle nume-rose campagne di scavo negli anni sessanta, unascultura in pietra calcarea raffigurante una testa didivinità femminile appartenente probabilmente auna statua acrolita, ovvero una tipologia di sculturache adopera due varietà di materiale, una per ilcorpo una per le mani e la testa, di cui però non siconservano altri elementi, in cui la scopritricestessa, la Fiorentini, riconobbe una forte caratteriz-zazione dell’artigianato locale, ma con un sapientelavoro di mediazione tra elementi stilistici greci e punici. Questa “testina”venne denominata “Testa di Demetra con polos”, che nel mondo antico eraun copricapo di forma cilindrica o quadrangolare, tipico nelle rappresenta-zioni delle divinità femminili, ed effettivamente impegnato in cerimonie.

Vogliamo approfondire il discorso sulla raffigurazione di Demetra, equindi implicitamente dare una nuova lettura della presenza del santuariodelle divinità Ctonie, ovvero degli Inferi, a Monte Adranone. La Sicilia ac-colse per prima le popolazioni semitiche sulle proprie coste, in un contattocontinuo con il mondo ellenizzato memore di quelle tradizioni autoctone,già di per sé ricco di idee, di soluzioni artistiche originali, per cui la civiltà pu-nica, per propria indole conservatrice e ostile ad accogliere elementi nuovi,dovette inevitabilmente assorbire molti di quei fermenti e di quelle sugge-stioni, trasformandoli in elementi artistici che divennero a loro volta mo-dello e stimolo per le produzioni artigianali delle colonie puniche d’occi-dente. Questa “testa”, oltre il polos, presenta un’ulteriore particolarità, hacioè le orecchie arricchite da grossi orecchini globulari, detti bullae, che nonlasciano intravedere le orecchie, per alto caratteristiche del modo iconogra-fico e stilistico del mondo punico, cartaginese.

Il caso di Demetra, divinità adottata dai Cartaginesi dopo che avevanodistrutto il santuario della Dea presso Siracusa, è uno dei casi più illuminanticirca il fenomeno dell’ellenizzazione della religione punica di cui si è occu-pato Sabatino Moscati. Studi recenti hanno proposto l’irradiazione dalla Si-cilia alla Spagna, di modelli e di esemplari delle terrecotte figurate di tipo el-lenizzante, come quelle a mezzo busto con kalathos sul capo di Demetra,rinvenute a Ibiza, di cui anche nel nostro sito è possibile vederne alcuniesemplari. Il culto di Demetra e Kore (nella mitologia antica la figlia di De-metra, rapita dal Dio degli inferi Ade), è molto diffuso in tutta la Sicilia, e lapresenza del Santuario a Monte Adranone indica la grande importanza ter-ritoriale che il sito ebbe nel passato. Le due divinità erano associate al cultodella Dea Madre, Demetra è la Dea del Grano, e ai misteri Eleusini, riti legatial mondo dei morti.

“Ri-scoperte Archeologiche da Adranon”- Nuova rubrica culturale

a cura di aNtoNella MuNoz di GiovaNNa

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dei loro predecessori; o come nelnostro caso, per ridare fiato e conesso parola ai poeti dimenticati; e,insieme alla parola, rischiarare conla “luce” del logos il presente corsodella vita umana. Ho ricordato così che Paolo Messina era un poeta, un sag-gista, uno scrittore, un linguista, un erudito e un uomo di cultura, che nonho avuto purtroppo la fortuna di conoscere. E dico purtroppo, perché leg-gendo il suo Atto di teatro (il saggio che introduce la sua raccolta di opereteatrali, una vera e propria dichiarazione di poetica letteraria), mi sono tro-vato d’accordo con lui su tutta la linea teorica o su quasi tutta.Per prima cosa, su quella differenza – postulata qua e là nel breve saggio

– tra performance o spettacolo e “atto di Teatro”. Quest’ultima acquisizionesuggerisce, a mio avviso, l’idea alta di un Teatro come processo di comuni-cazione che esercita, dunque, un particolare influsso sul mondo circo-stante. Ossia l’idea di un Teatro come “atto di comunicazione”, destinato aun pubblico che è un continuum con l’intera società civile. Un pubblicodunque che è parte in causa dell’intero processo comunicativo e non sem-plice “spettatore passivo”.Credo e sono convinto che il teatro debba assolvere a uno scopo "poli-

tico": debba ciò servire alla crescita della Polis, alla trasformazione della suacultura e del suo tessuto sociale. E il teatro di Paolo Messina mi pare che ri-sponda, pure, a tale istanza, essendo esso, tra le altre cose, oltre che unamanifestazione di alta Poesia o di Poesia drammatica, un Teatro d'impegnocivile, il cui senso e significato, certamente, vanno ben oltre ogni nostra re-strittiva definizione. Da tempo mi dibattevo nella ricerca di un testo con-temporaneo che fosse “necessario” cioè che nascesse da urgenza espres-siva e che fosse al tempo stesso "utile", da mettere in scena. Intendo cultu-ralmente e socialmente "utile", ossia in grado di sostanziare un Teatro delpensiero e della comunicazione; che non fosse una performance narcisi-stica e autoreferenziale, fatta solo per brillare sul palcoscenico! Che fosseun Atto di Teatro per l’appunto!Un altro principio del saggio di Paolo Messina, con il quale concordo pie-

namente, è la visione antinaturalistica dell’arte e del Teatro in quanto“l’arte” e il Teatro non sono “natura riflessa (nemmeno nel più puntigliosonaturalismo) bensì modificazione continua dell’esistente”, attraverso cui ilmondo s’illumina uscendo dall’oscurità dell’indeterminatezza.Come dire che il Teatro non può reggere il moccolo alla Natura, non può

essere mimesi degradata della vita, né da un punto di vista estetico-for-male né da un punto di vista etico. C’è poi la forza dei temi in Paolo Messinache mi ha convinto a raccogliere la sfida di una messinscena. Temi chesono, purtroppo, tuttora attuali, ma che hanno la forza dei più grandi delteatro tragico, da Sofocle fino a Pirandello, passando per Shakespeare. In-somma, giusto per citare il grande drammaturgo agrigentino nelle sueopere "c'è materia per cavarne un bel dramma".Ricordo, cara Direttrice, che quando lei mi ha regalato il libro per farmi

conoscere l’opera di questo “grande drammaturgo” palermitano mi parlò di"L'armonia delle sfere" come di un testo straordinario; e di fatti lo è! Ma,dopo averlo letto, mi sono convinto che una sua messinscena, almeno perme, sarebbe prematura. Il testo, pur muovendosi nel solco di un teatro nonrealista, dove gli avvenimenti di cronaca si stemperano in un'atmosfera so-spesa tra realtà e illusione, onirica direi, rimane tuttavia pregno di fatti ac-caduti troppo recentemente e non ancora decantanti dentro di me: l’atten-tato al Giudice Falcone. Si rischierebbe, cioè, di ancorare la messinscena auna referenzialità oggettiva, per ciò stesso opposta a quel segno di tradi-zione pirandelliana e direi beckettiana che sottende, mi pare, a tuttaquanta la pièce.Il "Muro di Silenzio", invece, che mi ha affascinato per quel suo anda-

mento da tragedia shakespeariana, mi è sembrato che per certi versi si pre-stasse meglio a un’eventuale messinscena: sia perché è l’opera prima chefece conoscere Paolo Messina nel mondo, sia perché è quella che al tempostesso ne ha decretato la sua cancellazione.

La messinscena, che ebbe comeprotagonisti, niente poco di menoche Paola Borbone, Giammaria Vo-lonté e Carla Gravina, fece il girodel mondo raccogliendo diversi

premi e riconoscimenti, ma dopo l’iniziale successo venne messa da parte edimenticata. Il dramma parlava di mafia in tempi in cui la collusione tra po-tere politico e cultura mafiosa era consolidatissima e fortemente protettanelle alte sfere. E un argomento così scottante in teatro, con eventuali ri-prese televisive (La Rai rifiutò di mandarla in onda reputandola non adattaal suo pubblico), forse non era così gradito. A differenza di Sciascia, Paolo Messina non era un intellettuale militante e

il suo fiato era più corto di quello di un Cammilleri che bazzicava negli am-bienti televisivi, teatrali e cinematografici romani. Dimenticarlo, rimuo-verlo, passati i primi exploit del successo teatrale internazionale, non sa-rebbe stato difficile. Oggi più che mai, mentre il Teatro di Sambuca cambiagestione politica e culturale, ridargli voce, mi è sembrato doveroso; un’op-portunità da non perdere, per riscattare, insieme al suo Teatro, quest’enne-sima storia di rapina e di cancellazione della nostra coscienza civile e dellanostra storia. Nel Muro di Silenzio si racconta di una Madre Siciliana che per paura di

perdere i figli, dopo la morte del marito ucciso in un agguato perché si eraopposto alle pretese di un boss, innalza attorno a sé un invalicabile Muro disilenzio nascondendo la verità sull'omicidio del padre. Ma il dolore per l’uc-cisione di Neli, il più piccolo dei figli, farà crollare ogni suo indugio spin-gendo la donna a rivelare la verità. Il testo ha una grande forza drammatica e mi fa pensare ad altri lavori

teatrali, a certe opere di Garcia Lorca, come "Nozze di sangue" e, soprat-tutto, a "La casa di Bernarda Alba". Il dramma di Messina attinge agli scenaridi una Sicilia arcaica e fuori dal tempo, raccontando tuttavia una vicendaparadigmatica della nostra terra. Una Sicilia di ieri, ma pure di oggi, giacchéle trame di questa vicenda “protomafiosa” non sono diverse dalle storie ditaglieggiamento dei giorni nostri. Nel Muro di Silenzio, come in una tragedia che si rispetti, mi pare che l'au-

tore indaghi le radici del male storico della nostra terra: da qui la rappre-sentazione archetipica, nel ritratto della madre, di una cultura del silenzioche cova segretamente la vendetta. Questa madre che, per paura di perdere i figli, innalza un omertoso

"muro di silenzio”, covando in segreto la vendetta, è pure una donna di ma-fia, vittima e carnefice, a un tempo, del suo stesso dramma. Lungo questoversante di assimilazioni, ma in un ambito più classico e, a dire il vero, piùnobile, la Madre del Muro di Silenzio è l’archetipo di una Furia classica chegrida intimamente vendetta: colma di risentimento, infine, armerà involon-tariamente la mano del figlio innescando un meccanismo da tragedia clas-sica. Ma con una differenza: mentre nella tragedia greca si assiste a una pu-rificazione e a un riscatto finali, attraverso l’espiazione delle colpe dinasti-che, nel “Muro di Silenzio” non c’è né catarsi, né liberazione alcuna dal far-dello storico del male. Un filo di speranza s’intravede solo in Antonio il figlio“sano” che alla giustizia fai da te preferisce quella della legge. La denuncia è chiara, l’assalto alla cultura della connivenza mafiosa è or-

mai del tutto compiuto! Salvo il fatto che Messina è stato poi dimenticato attraverso un’opera-

zione di sottile rimozione chirurgica, lenta e definitiva, del suo teatro dal re-pertorio rappresentato in Italia.Ma se Paolo Messina è scomparso non così si può dire del suo Teatro che

dopo aver fatto un giro a cavallo del tempo ritorna a pieno diritto primanella recente ristampa della sua opera drammaturgica, prossimamente nelpalcoscenico di un piccolo Teatro di Provincia che ha creduto in questo pro-getto e che vuole contribuire, perciò, a ridargli voce. Perché, se è vero che gli uomini passano, come sempre le loro idee re-

stano e sopravvivono.Paolo Mannina

6 Anno LV Novembre-Dicembre 2013

La messinscena è di Paolo ManninaAll’Idea “Il muro di silenzio” di Paolo Messina

Le marionette raccontano le stragi All’Idea l’antimafia dei pupi

Sono stati i pupi antimafia a raccontare la storia dei giudici Falcone eBorsellino a Sambuca di Sicilia. L’atteso appuntamento al teatro comunale“L’Idea” domenica 29 dicembre, con uno spettacolo gratuito alle ore 20,00.A proporre l’evento organizzato dalla Pro Loco “L’Araba Fenicia” in collabora-zione con l’Assessorato Regionale del Turismo, l'Associazione Marionetti-stica Popolare Siciliana. Si tratta, in particolare, di un ciclo di spettacoli suglieroi che hanno combattuto la mafia raccontati attraverso il sofisticato usodei marchingegni che muovono i pupi. Tolte le classiche armature ai pupi,gli attori della Marionettistica raccontano, da dieci anni, le storie dei sicilianiche hanno combattuto la mafia a costo della loro vita. In altre parole, la tra-dizione adoperata per innovare il repertorio e per far continuare a viverel’arte popolare con l'impegno civile e la memoria di ieri e di oggi. Questa lavisione dell'antica Opera dei Pupi secondo l’Associazione MarionettisticaPopolare Siciliana.

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7Anno LV Novembre-Dicembre 2013

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vanissimi. La nostra piazza della Vittoria è stata rallegrata da Santa Claus onthe Motorcycles, grazie all’iniziativa di Ignazio Di Giovanna e Francesco Guz-zardo, da Babbo Natale in … slitta, ad opera della Confraternita dell’Addolo-rata. Suggestivo l’impianto delle sagome del presepe ad opera di AntonioDi Prima e Gaspare Abruzzo in collaborazione con Cristian La Sala e Vin-cenzo Di Prima. Sempre sulla piazza sono stati installati tre grandi abeti,dalla DGV Impianti, dalle imprese Caloroso, Rinaldo e Gulotta Matteo. Un

evento che ha avuto grande successo, la serata dedicata ai “Dolci Ricami”, la-boratorio di pasticceria siciliana, a scuola di “cucciddati”, al Palazzo Panittericui hanno partecipato entusiaste numerose signore sambucesi ognuna conla propria esperienza e i propri piccoli segreti culinari. La Pro Loco l’ArabaFenicia si è occupata del Tombolone del 26 dicembre presso l’ex Monasterodi S. Caterina e dello spettacolo delle marionette, la storia di Falcone e Bor-sellino, Opera dei Pupi a cura di MOPS, presso il Teatro L’Idea. Una lodevoleiniziativa di solidarietà, il pranzo organizzato presso la Casa di riposo “Colle-gio di Maria”. Non sono mancati gli zampognari per le vie del paese e i man-giafuoco Giosuè e Giovanni da Palermo, il mercatino di Natale dell’artigia-nato e del baratto. Due serate diverse sono state dedicate alla proiezione didue grandi pellicole, una a tema sociale, “Mi chiamo Sam”, una per la gioiadei più piccoli, il cartone animato “Il gatto con gli stivali”. Il nuovo anno èstato inaugurato dal concerto di Capodanno della Banda musicale di Sam-buca “Gian Matteo Rinaldo” diretto dal Maestro Giuseppe Rinaldo. Ancoramusica con la Gambino Band “La Pastorale” offerta dalla Provincia alla Par-rocchia, presso il Santuario dell’Udienza. Il 6 gennaio, in occasione dell’Epi-fania, lungo il Corso hanno sfilato i tre Re Magi, Michelangelo Campo, Anto-nio Gaglianello e Matteo Gagliano, i cui vestiti fastosi e scintillanti sono staticreati da Antonella Salvato, insieme a due “affascinanti” Befane, Adele Ca-cioppo e Simona D’Anna.

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Avrà una dimensione internazionale latradizionale manifestazione religiosa degliArchi di Pasqua di San Biagio Platani che,ogni anno, vengono realizzati da artigiani lo-cali nel Corso principale del centro montanodell’Agrigentino e richiamano moltissimi visi-tatori. La direzione artistica del progetto de-nominato “Architetture di pane: sacralità econtemporaneità” e finanziato con un im-porto complessivo di 672 mila euro, è stataaffidata dalla Regione Sicilia al critico d’arteTanino Bonifacio (nella foto). Il progetto avràla durata di due anni e sarà realizzato dallasocietà Agorà di Palermo. Un altro incarico della Regione riguarda la dire-zione artistica del restauro conservativo della Chiesa Madre di Gibellina,realizzata dall'architetto Ludovico Quaroni.

Il cinquantenne professionista di S. Margherita B. dove vive ed opera,allo stato attuale, è direttore dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampe-dusa, abbastanza nota per l’omonimo premio letterario che, grazie allacompetenza di Bonifacio, ha raggiunto un notevole spessore culturale.“Gli incarichi che la Regione mi ha affidato - ha avuto modo di dichiarare ilcritico d’arte - mi riempiono di orgoglio e mi gratificano ma nel contempomi caricano di una enorme responsabilità”.

Curerà le Architetture di pane e restauri Bonifacio direttore artistico a S. Biagio e a Gibellina

di GiusePPe Merlo

600 i volatili in mostra1° Mostra Ornitologica Intersociale

Domenica 13 Ottobre, si è conclusa la manifestazione organizzata dal-l’Associazione Ornitologica “PALMOSA”, con il patrocinio del Comune diSambuca. Oltre 600 i volatili in gara. Gli allevatori, arrivati da ogni partedella Sicilia, hanno invaso il Palazzetto dello Sport “Leonardo Mollica”messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Dello spazio espo-sitivo, una parte è stata riservata agli elaborati grafici realizzati dagli alunnidella Scuola Primaria inerenti l’ambiente, la natura e il suo rispetto.

Grande la partecipazione dei Sambucesi e non solo che nei due giornidella mostra si sono recati presso la struttura. Curiosità e stupore ha avutolo spettacolo dei falchi all’interno del vicino Campo Sportivo. Parole di en-comio per l’iniziativa sono state rivolte agli organizzatori sia dal sindacoLeonardo Ciaccio sia dall’ass. Giuseppe Cacioppo.

A conclusione della giornata sono stati premiati i migliori esemplari diogni categoria esposta oltre alla consegna dell’attestato di partecipa-zione.

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Page 8: N 452 novembre dicembre 2013

Non comportiamoci da conigli e da pecoroni ma, una buona volta,agiamo concretamente con i fatti, mandando a quel paese il cda della Raiche, col beneplacito della cricca dei politici al potere, consente legalmentedi sprecare enormi somme di denaro derivanti dai balzelli

e dalle tasse che impone ai cittadini e di creare allucinanti sperequazioniretributive e sociali.

Ne sono una constatazione gli allucinanti compensi elargiti ai vari con-duttori televisivi come Vespa, Fazio, Clerici, Conti, Littizzetto e via di seguito.Somme che nessun lavoratore potrebbe guadagnare neppure se avessesette vite come, secondo un detto popolare, avverrebbe per i gatti.

A sostegno della nostra proposta nel precedente numero della Voce dinon pagare il canone TV, furbastramente camuffato come tassa di possessodi un apparecchio radiotelevisivo, riportiamo integralmente quanto, in que-sti giorni, é comparso su internet e che chiunque, collegandosi, può consul-tare.

Indipendentemente dal fatto che, come alcuni sostengono, molto pro-babilmente gli immancabili lecchini di turno, potrebbe trattarsi di una bu-fala, restiamo sempre dell'idea che ogni cittadino che abbia un minimo didignità e di amor proprio, non deve pagare il canone. E' appena il caso di ri-cordare che il pieno rispetto della legalità impone a tutti di boicottare, conogni mezzo, e di non osservare le leggi palesemente ingiuste ed iniquecome, nella fattispecie, quella sul canone televisivo. Non diamo alcunascolto, anzi mandiamo al diavolo, i martellanti e demenziali annunci televi-sivi che, in ogni momento della giornata, non appena accendiamo la televi-sione, ci ricordano che "il canone si deve perché si vede".

Ecco il testo della notizia che si può leggere su internet."Straburgo-Corte Europea- Abolito il canone RAIBuone notizie per i contribuenti. Sembra che ormai ci sia ben poco da

fare e non ci sia ricorso giudiziario, protesta, iniziativa del governo equant’altro che tenga: Il canone RAI non va pagato. A sancire, da ultimo, lanon obbligatorietà della tanto vituperata imposta sull’abbonamento alla tvdi stato, è questa volta la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo la quale, nellasentenza del 30 Dicembre 2013, ha affermato il principio, che non man-cherà di far discutere, per cui il canone RAI è illegittimo in quanto non at-tiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pub-blico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il restodella comunità”.

L’Alta Corte si è pronunciata in questo modo, dichiarando inammissibilee manifestamente infondato il ricorso presentato dal Governo Italiano cheha imposto di pagare il canone Rai ad un cittadino, A.D, di Maglie (LE) .

La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, ha sostenuto che l’interventodella polizia tributariaa danno del cittadino, aveva determinato la viola-zione del diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico.

8 Anno LV Novembre-Dicembre 2013

A Sambuca nascerà il Museo d’Arte Sacra

Sambuca, a breve, avrà un Museo d’Arte Sacra. Con l’aggiudicazionedei lavori di “Manutenzione Straordinaria della Chiesa del Purgatorio e deilocali annessi” da parte dell’impresa edile di Giuseppe Vetrano diventanoben cinque i “contenitori” culturali nel centro belicino. “Appare opportuno- dice l’architetto Giuseppe Cacioppo - Assessore ai Beni Culturali - il com-pletamento del restauro della chiesa sia per poter restituire alla collettivitàun manufatto di interesse non solo sotto il profilo strettamente funzionalema più in generale per l’aspetto intrinsecamente positivo della riqualifica-zione di un elemento significativo del contesto architettonico, urbanisticoe storico-culturale della città di Sambuca”.

Il luogo di culto, appena completati i lavori, sarà destinato a sede del

nascente Museo d’Arte Sacra per conservare e mettere a valore le nume-rose opere custodite all’interno delle chiese sambucesi. Il progetto, natonel 2011, è frutto della reciproca collaborazione tra il Comune di Sambuca,la Parrocchia di Maria SS. dell’Udienza e la Curia Agrigentina che ha inol-trato alla Conferenza Episcopale Italiana la richiesta di contributo grazie algettito derivante dall’8 per mille e che, integrato a quello del comunesambucese, ha permesso di finanziarne il restauro e l’allestimento mu-seale. Il percorso espositivo, inteso come una “costola” del Museo Dioce-sano di Agrigento - aggiunge l’assessore Cacioppo - permetterà di creareun percorso all’interno di quelli che sono i “Segni della Fede”. Preziose sup-pellettili in argento, artistiche statue lignee, ricercati parati serici ricamaticon fili in oro, pitture ad olio risalenti anche al Seicento racconteranno aivisitatori la straordinaria ed incessante azione di ricerca del “bello” chehanno avuto i sambucesi nel tempo. I lavori dovrebbero completarsi entrola prossima estate.

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9Anno LV Novembre-Dicembre 2013

Abbiamo ricevuto questa nota di Calogero Terrana con l’invito a pubbli-carla. Lo facciamo volentieri. Un modo per ricordare, pur nella brevità,degli eccellenti giornalisti agrigentini scomparsi, ma che hanno lasciatoil segno.

“Fra i tanti giornalisti agrigentini vorrei ricordare alcuni che, purtroppo,sono scomparsi da qualche anno. Alfonso Di Giovanna, fu un eccellenteDirettore de L’amico del Popolo. Di larghe vedute, lasciava ampia libertà airedattori. Uomo di grande fede cattolica, aveva approfondito la sua culturain molti altri campi. La sua vita sofferta si è conclusa a Sambuca di Siciliadove è stato amministratore comunale.

Biagio Alessi, di S. Biagio Platani, ha sostituito Alfonso nella conduzionede L’Amico del popolo. Storico dell’arte è scomparso prematuramente. An-gelo La Vecchia di Canicattì, uomo di teatro, scrittore e regista, direttore delPiccolo Teatro di Canicattì, è stato autore di molte commedie. Di Canicattìera anche Giuseppe Alaimo fondatore e direttore de La Torre, giornalemolto seguito in Italia e all’estero. Con la scomparsa di Calogero Montanti,fondatore di Canicattì nuova, il giornalismo agrigentino si è impoverito ditanti bravi giornalisti. Una grave perdita che penalizza tutti.”

Riceviamo e pubblichiamo - Riceviamo e pubblichiamo Sambuca è il 238° “Borgo più bello d’Italia”

238° “Borgo più bello d’Italia”, il 13° della Sicilia e l’unico della ProvinciaAgrigentina”. La dettagliata analisi del “testo” architettonico e del “conte-sto” socio-culturale è stata fatta il 21 novembre da Umberto Forte, Diret-tore Generale dell’Associazione, e da Giuseppe Simone Vice Presidentedell’Associazione collegata all´ANCI (Associazione Nazionale Comuni Ita-liani) in visita a Sambuca. Tra i borghi più belli si annoverano Cefalù in Sici-lia, Norcia in Umbria, Lovere sul Lago d’Iseo, in Lombardia. “Molti i beneficiche dall’adesione scaturiranno - sottolinea l’assessore al ramo, l’arch. Giu-seppe Cacioppo - primo fra tutti l’innesco di flussi turistici di “nicchia” gra-zie alla cartellonistica di settore, all’utilizzo su tutti i documenti ufficiali dellogo dell’associazione, dall’inserimento nella guida che racconta la storiadel borgo, le emergenze architettoniche da visitare, i piaceri e i sapori, gli

eventi, i musei. I benefici sono connessi anche alle attività promosse dal-l’associazione quali per esempio la vendita dei prodotti tipici dei comuniaderenti all’interno del concept store de “I Borghi più belli d’Italia” di re-cente apertura nel centro di Roma, a pochi passi da Piazza Navona.

L’ammissione all’associazione - tiene a precisare l’architetto Cacioppo -non è però un obiettivo raggiunto ma è solo un punto di partenza. Ora ènecessario regolamentare e ottimizzare diversi servizi: la raccolta differen-ziata, i parcheggi nelle aree con particolari emergenze architettoniche, maanche una maggiore cura del verde pubblico, il rispetto degli impaginatiprospettici e l’utilizzo di materiali quali il legno per gli infissi e i coppi sici-liani per le coperture dei fabbricati ricadenti nel centro storico. A due annidall’adesione, la commissione esaminatrice - che ha apprezzato il paeseper la varietà tipologica dei monumenti, per l’organizzazione urbanistica,per il rispetto di alcuni canoni connessi al ripristino e al restauro e per labellezza sedimentata tra le sue vie - tornerà a Sambuca per verificare l’at-tenzione mostrata nel rispetto delle emergenze e del contesto storico piùin generale. A giorni, il Presidente Nazionale sarà a Sambuca e all’internodi una pubblica manifestazione consegnerà la bandiera del “borgo”. In-tanto Sambuca aspetta di svelarsi ai primi visitatori che vorranno cono-scere il 238° “Borgo più bello d’Italia”.

di Gabriella Nicolosi

(segue da pag. 1)

Siamo partiti dal paradiso e chiudiamo nuovamente in paradiso. Questavolta è l’Eden della Sicilia che ci accoglie. È pomeriggio, è primavera, la luceè quella dorata del sole che inizia a scendere. Siamo sulle rive del lago Aran-cio, nel Belìce, che a me desta solo brutti ricordi del solito malgoverno suidisastri naturali. Ma oggi qui tutto sembra dimenticato. Il paesaggio è diquelli che entrano attraverso la pelle, attraverso il naso, attraverso il cuore.Gli occhi sono importanti, ma non sufficienti per goderne appieno. Arri-vando abbiamo visto cavalli liberi con le criniere bionde al vento. Cavallibianchi che corrono. Ho immaginato che uno di questi fosse il cavallobianco di Vidal. Il migliore testimonial della storia della pubblicità. Non in-vecchia, non combina cavolate, costa poco ed è bellissimo. Lo racconto aimiei due soci, che ridono. Sembra davvero di essere dentro un sogno, op-pure dentro a uno spot di Vidal. Sullo sfondo, in punta, le pale eoliche. Ca-valli e vento: sempre di forza motrice si tratta, e sempre della natura geni-trice che dà tutto, ma qualche volta prende…

Lago Arancio, cavalli e vento…Dal libro di Farinetti: "Storie di coraggio"

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Tutto esaurito al Montevergini:

Randisi applaude i Policandri

Ancora il 'tutto esaurito' per la compagnia i Policandri che, giovedì 21novembre, al Montevergini di Palermo, ha portato in scena la commediaA'MERICA. Grande successo anche a San Giuseppe Jato, il 16 novembre e al-l'idea di Sambuca, nella due giorni andata in scena l’8 e il 9 novembre, perla prima nazionale. Un omaggio ai sambucesi e al caloroso pubblico.

Ad assistere allo spettacolo al Montevergini, anche Stefano Randisi, ce-lebre attore teatrale di fama internazionale, che a breve sbarcherà anchealla Rai insieme al suo compagno di lavoro, Enzo Vetramo, che, durante laserata ha applaudito lo spettacolo, definendolo 'semplicemente delizioso'.

Alla commedia, hanno preso parte, oltre agli attori della compagnia diPalermo, anche tre sambucesi: Rita Bongiorno, Margherita Vinci e France-sca Maggio. Egregia interpretazione delle tre attrici, che, insieme a RosettaIacona, hanno interpretato i quattro folletti; personaggi surreali, sospettosi,curiosi, e ambigui che si fanno beffe della morte e delle disavventure degliumani. Eppure, il surrealismo parla con la voce del reale. Il surrealismo deifolletti infatti, conosce le storie che gli uomini hanno vissuto fino a quelmomento, per questo le imitano, le sbeffeggiano, ne copiano atteggia-menti e smorfie fino a confondersi con loro.

A'MERICA, scritta dal regista Maurizio Carlo Luigi Vitale, è la storia di unatipica famiglia siciliana, nelle propaggini dell’universo siculo americano,sorretto dalle colonne sonore di quegli anni, in cui la radio trasmetteva lemusiche di Enzo Aita e il Trio Lescano. Una realtà ambigua dove gli uominicon la mascella pronunciata e la testa rasata, il bastone in mano, si dondo-lavano tra la gente facendosi chiamare con un rispettabilissimo 'don'.

E c'erano anche le donne, il cui dovere era di stare in casa, badare allafamiglia, alle madri malate e sperare che qualcuno bussasse alla loro porta,per cambiare l'ordine della routine, o magari per chiedere di maritarle.Scena uesta realizzata dalle tre sorelle di A'MERICA : Bettina, Crocifissa ePrudenzia (Gloria Alfano, Martina Cassenti, Roberta Ferraro) che all'amatofratello Paolino (Alessandro Accardi) unico uomo della famiglia, chiedonodel bel maestro San Filippo (Roberto Matranga) uomo elegante, colto eambito dalle donne del paese, nella speranza che scelga una di loro.

Paolino annuncia alle sorelle di voler partire per l'America e la notizia lefarà precipitare in un lutto profondo. Alla figura del giovane siciliano, Pao-lino, che decide di andare oltre oceano, si contrappone la figura statica diPietro (Walter Pegoraro) barista siciliano, che in America invece non vuolproprio andare.

Un affresco di uomini e donne, alcuni corrotti dalla vita, come Don Mimì(Mariano Lo Bianco) uomo tornato da oltreoceano, pronto a sconvolgere “laquotidianità” semplice della famiglia siciliana, convincendo il nipote Pao-lino a partire con lui per l'America, con affascinanti storie di donne e de-naro da lui stesso vissute.

Quando cambia la scena, per certi versi legata a stilemi e tematiche delteatro dell’assurdo, i folletti (Rosetta Iacona, Rita Bongiorno, MargheritaVinci, Francesca Maggio) si materializzano sul palcoscenico.

Quella raccontata dal regista Vitale è il viaggio della speranza condottodai genitori dei nostri padri, un viaggio che ha, forse, perso la memoria delmondo. O forse è una realtà talmente attuale che si fa fatica a riconoscere.

di MarGherita iNGoGlia

Notizie in breveNuovo segretario del Circolo Felicia BartolottaAntonio Giovinco è il nuovo segretario del Circolo "Felicia Bartolotta Impa-stato" di Sambuca di Sicilia. Subentra a Ezio Bilello e si trova a gestire un movi-mento politico giovanile che, nei suoi otto anni di vita, conta oltre 70 iscritti esi pone come la maggiore forza politica di supporto dell’attuale Sindaco LeoCiaccio. Due candidati del movimento Sario Arbisi, attuale presidente del ci-vico consesso, e Rossana Pendola sono stati i primi eletti nelle scorse ammini-strative nella lista del PD “Sambuca prima di tutto”. Questi gli altri componentidella segreteria: Vicesegretario: Filippo Maggio; Tesoriere: Maria Lucia Spara-cino; Antonio Armato, Ezio Bilello, Salvatore Guasto, Angelo Triveri. E questi icomponenti del Direttivo: Gaspare Abruzzo, Morena Arbisi, Rossella Arbisi, Li-cia Armato Barone, M. Francesca Bellone, Giuseppe Butera, Antonio Di Prima,Francesco Gennusa, Alessandro Infantino, Sofia Lamanno, Antonio Montal-bano, Loredana Montalbano, Letizia Mulè, Francesco Rinaldo, Carmelo Vac-caro. Nel tracciare le linee guida che, per un biennio caratterizzeranno il suomandato, il neo segretario ha rivolto un forte appello a tutti i giovani sambucesi“ad avvicinarsi al Circolo “Felicia Bartolotta Impastato” per costruire tutti as-sieme una Sambuca migliore, consapevoli che la politica vera, sincera, al primoposto mette quattro requisiti: Legalità', Trasparenza, Competenza e Merito."

Il sindaco di Cambados visita SambucaIl 17 novembre il sindaco della cittadina spagnola Cambados, Luis Aragunde,il segretario, Alberto Fuentes Losada, l'assessore all'urbanistica, Eulogio Po-mares, il direttore delle Strade del Vino del Portogallo, Jose Arruda, e i consi-glieri Jose' Pinto e Carlos Frazao hanno visitato Sambuca. Il gruppo è stato ac-compagnato dal sindaco Leo Sindaco, dagli assessori alle Attivita ProduttivePippo Oddo e ai BB CC Giuseppe Cacioppo, dal presidente della Federazionedelle Strade del Vino di Sicilia Gori Sparacino. La delegazione spagnola e por-toghese si è complimentata per la bellezza della città con l'impegno reci-proco di istaurare rapporti culturali e commerciali.Le date delle donazioni AVIS 2014La sede AVIS di Sambuca ha reso noto il calendario delle donazioni per il2014. Ecco le giornate: 18 gennaio, 23 febbraio, 23 marzo, 13 aprile, 25 mag-gio, 15 giugno, 27 luglio, 24 agosto, 21 settembre, 19 ottobre, 23 novembre,21 dicembre. Nuova pescheriaIn Via Berlinguer al civico 17 apre una nuova pescheria. Tanto pesce fresco maanche surgelato a bordo risponde alle necessità dei sambucesi. Ai proprietaride “La Casa del pesce” gli auguri dalla redazione.

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BENEDETTO GIOVINCOIl giorno 25 Ottobre, all’età di 61 anni è venuto a man-care, Benedetto Giovinco, colpito da un male incurabileche lo ha strappato prematuramente alla comunità sam-bucese, alla famiglia e agli amici. Attivo, solare, pieno dientusiasmo, nonostante i suoi mille impegni, con fermatenacia si è sempre profuso nel portare avanti e difen-dere i suoi ideali sociali e politici, avendo militato sin daragazzo con ruoli di responsabilità nel direttivo dell’alloraPC. La stessa fermezza e solare comunicabilità lo hannodistinto anche quando il male che lo aveva colpito e lesofferenze, spesso, gli impedivano una completa autonomia. Lavoratore instanca-bile e creativo con intelligenza, abilità e sicura competenza ha creato, con la colla-borazione di altri, un laboratorio per la lavorazione e produzione artistica delferro: il “Capannone G e G” dove chiunque andasse, cercava sempre” Bino”. Così af-fettuosamente era chiamato da tutti quelli che lo conoscevano, lo stimavano e loapprezzavano. Padre, marito e nonno affettuoso, premuroso e protettivo era do-tato di una straordinaria voglia di vivere che riusciva a comunicare con semplicitàagli altri, tenendo salda e unita la famiglia e i parenti tutti a lui vicini con sinergicospirito di aggregazione e comunione. Il suo ricordo e la sua perdita lasciano unvuoto incolmabile a tutti i sambucesi che lo hanno conosciuto, in particolare il suoaffettuoso ricordo sarà sempre vivo nei nipotini Elena, Giovanni, Laura e Giorgio,nelle figlie Francesca e Manuela, nella cara moglie Gina e nei generi Ruggero e Sal-vatore. La Voce si associa al dolore di tutti i familiari per la grave scomparsa edesprime le più sentite condoglianze.

Se ne sono andati...

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IN RICORDO DI NONNA RITAIl 13 dicembre 2013, all’età di 84 anni, si è spenta, circon-data dall’affetto dei suoi cari, Margherita Maniscalco ved.Montalbano. Madre, moglie e nonna esemplare fecedella bontà, dell’onestà e della generosità le armi princi-pali. Inevitabile per me non ricordare il suo sorriso amo-revole, appena accennato, ma che racchiudeva in sétutto ciò che la sua anima in quel momento cercava ditrasmettere. Nella cucina della sua casa, la percezionedella sua presenza rievoca in noi parole, carezze e do-mande sul significato della vita e il ricordo del maritoche, due anni addietro, lasciò questa casa per sempre. In lui, la nonna ripose tuttoil suo amore come fosse un forziere, certa che questo sentimento sarebbe soprav-vissuto all’incomprensibile mistero della morte e che insieme, in quel sentimento,si sarebbero prima o poi risvegliati. In lui, nonna “Rita”, ritroverà la sua rinascita, av-volta in eterno in un abbraccio libero dalle umane paure. Riposa, nonna, e sorridi ancora a noi che preghiamo per la tua pace. Antonio

Anagrafe: Settembre - Dicembre

MATRIMONI: Sparacino Leo e Ambrogio Antonella il 31/08/2013, PalermoIvan e Lamanno Marina il 14/09/2013, Schirò Sergio e Leggio Margherita il12/09/2013, Bavetta Domenico e Perniciaro Maria Fiorella il 04/10/2013, DiGiovanna Calogero e Gioè Rosa il 23/12/2013.

NASCITE: 12/09/2013 Sandu Alessandra Adriana, 17/09/2013 Giovinco Clau-dio, 28/09/2013 Caprera Angelo, 1/10/2013 Di Bella Giulia, 7/10/2013 DiPrima Gery, 14/10/2013 Di Maria Sonia, 25/10/2013 Stabile Rachele,28/10/2013 Poli Salvatore, 5/12/2013 Giglio Dario, 9/12/2013 Gigliotta Ni-colò, 10/12/2013 Vaccaro Michele, 31/12/2013 Iacob Narcisa.

DECDUTI: 21/09 Fiore Girolama, 15/09 Mangiaracina Margherita , 20/09 Tra-pani Calogero, 21/09 Sciamè Gaspare, 05/10 Mendola Antonina, 07/10 Lup-pino Giacomo, 09/10 Mulè Anna, 09/10 Cicio Calogera, 14/10 Guzzardo Ma-ria Audenzia, 25/10 Milici Maria, 23/10 Franco Vincenzo, 25/10 Giovinco Be-nedetto, 28/10 Pendola Giuseppe, 28/10 Arbisi Gregorio, 03/11 Pirola Ferdi-nando, 09/11 Vetrano Giuseppe, 12/11 Rinaldo Francesca, 12/11 Sacco Al-berto, 14/11 Lo Giudice Antonina, 16/11 Cicilato Giuseppe, 19/11 GuzzardoMargherita, 20/11 Alfano Vincenza, 27/11 Palmeri Antonina, 28/11 Mangia-racina Vito, 28/11 Napoli Leonarda, 03/12 Di Giovanna Antonino, 06/12 Leg-gio Salvatore, 13/12 Maniscalco Margherita, 15/12 Palmeri Paolo, 17/12Russo Leonardo 2, 26/12 Calcagno Felice.

a cura dell’Ufficio Anagrafe

RICORDANDO GIUSEPPE CICILIATO Il 17 novembre un amico è andato via. Un amico coi ca-pelli bianchi così come i suoi baffi. Fronzuti e ritorti, di unbianco delicato come delicati erano i suoi gesti. Un si-gnore. Un signore d’altri tempi però. “Mastru” Ciciliato,cosi come si era soliti chiamarlo per chi lo andava a tro-vare nelle giornate passate nella sua “putia”, un vero labo-ratorio dove ogni cosa raccontava della sua persona. Delsuo peregrinare. La sua formazione fatta nella “bottega”dei falegnami sambucesi d’inizio secolo. La giovinezza inMarocco dove ha prestato maestria ed intelligenza a ser-vizio dei palazzi di re e sceicchi per poi emigrare nel Nord Italia. Infine Sambuca, lasua Sambuca, dove ha vissuto nella bottega gli ultimi trent’anni senza mai tradirela passione che era culto per il “bello”, era “amore” per le cose. Era perfezione, stile.Raccontava sempre di proporzioni, formule, regole per costruire. Per creare… A luidobiamo un po’ di cose… Che vanno ben oltre la Sua maestria… ma stavano tuttedentro il suo essere “signore”. Ciao “Mastru” Ciciliato.

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Alfonso Di Giovanna, Fondatore - Licia Cardillo, Direttore Responsabile - Giuseppe Cacioppo, Capo Redattore

Gori Sparacino, Direttore Amministrativo Direzione, Redazione e Amministrazione Via Teatro C.le Ingoglia, 15 - lavoce-

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Ironico e solare, quasi come uneterno Peter Pan, libero ed estroso. Simuove sinuosamente come un granballerino, ma non ha mai studiatodanza; è un grande fotografo, masenza farlo per mestiere; un artista atutti gli effetti, direi, ma nel senso post-moderno del termine.

La forma spettacolare della sua arteè una performance carica di colore egenio, di tenerezza e trasgressività, trail gusto e il pacchiano, ai confini tra loscandalo e la più eccentrica creatività.

Di Antonio Gigliotta ne abbiamosentito parlare sicuramente un po’tutti, sebbene non viva qui ormai dapiù di tredici anni.

La sua arte lo ha portato sulle rivi-ste di moda, gallerie, palcoscenici ed esibizioni varie, ma anche sulla bocca dimolti che, spesso sostenuti da pregiudizi, non apprezzano o non sanno deci-frare il suo linguaggio espressivo.Oggi lo intervistiamo per conoscerlo un po’ di più.

Antonio, che cosa significa per te essere un artista? Sentirmelo dire mi lusinga sempre, è l'appellativo a cui aspiro. Per me l'artistaè colui che comunica in modi anche non convenzionali, ma che comunquearriva a toccare, emozionare e scuotere il pensiero altrui. Il mio è un voler ren-dere l'ordinario straordinario, reinterpretando l'uso di oggetti comuni con untocco di teatralità.

Se a Londra puoi camminare come ti pare e piace tra la folla divertita,come pensi che la tua arte sia interpretata e fino a che punto apprezzatanel tuo piccolo paese natio spesso restio alla aperture? Forse a Sambuca, col fatto che vivo all'estero, ho mille scusanti sul mio esserestravagante.... ahimè, in cuor mio, non credo di essere mai cambiato ma men-tre prima ero il figlio di Pippo e Anna oggi forse sono più Antonio Gigliotta,nel senso che son venuto fuori da quella scatola in cui la gente cerca di in-quadrarti. Il mio non è un voler creare scandali o stupire a tutti i costi, ma so-prattutto esprimere un'idea di bellezza, di forme, di emozioni svelate a modomio.

Le tue creazioni sono stravolgimenti, travestimenti, esagerazioni eibridi di personalità.Devono essere considerati come frammenti del tuo io o performance difantasia e evasione?Nei miei personaggi evidenzio parte della mia creatività. Essi non rispec-chiano la mia personalità, ma i miei stati d'animo, le mie riflessioni e prese diposizione. Sono dei momenti che vengono racchiusi in uno scatto piuttostoche in un video o in un apparizione dal vivo. La mia ambiguità è solo unmezzo per far sì che sia un uomo che una donna possano ritrovarsi nei mieipersonaggi.

Percorso artistico e vita in una certa misura coincidono, dunque. L’arteè per te soprattutto una maniera di esprimere te stesso, un modo per riflet-tere sul mondo, o piuttosto entrambe le cose?L'aspetto di Peter Pan credo sia dato dal mio faccione da bambinone, ma ti as-sicuro che dietro si cela un uomo maturo, riflessivo in costante evoluzione.Ciò che faccio richiede molto coraggio in quest'era di globalizzazione e omo-logazione. Mi auguro che il mio essere fuori dal coro possa essere da stimoloa chi, per pressioni della società, dei tempi, delle tradizioni spesso obsoletenon riesce ad essere se stesso o non vuole che siano gli altri a decidere per lui.

Per le tue opere trai spunto dai media, dalla moda. Colpisce l’ aspettoironico-giocoso delle tue creazioni. Quanto c’è davvero di gioco, quanto disatira?Solitamente le mie sono denunce o voglia di sdrammatizzare. Credo che imessaggi più forti siano quelli più semplici, questo non vuol dire che siano in-fantili. Se la gente si soffermasse oltre la superficie allora forse capirebbe an-che il messaggio più profondo. Le mie ispirazioni nascono dal quotidiano; quia Londra si è costantemente bombar-dati d'informazioni di qualsiasi tipo percui gli spunti non mancano.

Sappiamo che di recente sei statoinvitato a Favara a partecipare a unamostra. Di cosa si è trattato?A Favara, da qualche anno, esiste FarmCultural Park, un centro d'arte contem-poranea, anni luce avanti non solo perla Sicilia, ma per l'Italia. Sono statoospite più volte presso la loro struttura,dove oggi si può trovare una mia gi-gantografia, parte della mostra perma-nente. Ci ritornerò a giugno come cu-ratore di una mostra fotografica e perun prossimo workshop. Mi rincuora sa-pere che anche a Sambuca sta arri-vando l'influenza positiva della Farm. Grazie Antonio! E per conoscere di più sulla sua arte, viinvitiamo a visitare il suo sito:https://www.facebook.com/ARTI-STANTONIO

Intervista ad Antonio GigliottaUn artista estroso

di adriaNa abate

Domenica 10 novembre, a Sambuca, è stata inaugurata la sede delnuovo gruppo scout, nei locali messi a disposizione dal Comune in via Sta-zione. La Chiesa di Maria dell’Udienza ha accolto tutte le autorità, i capiscout educatori insieme ai lupetti/e, esploratori e guide del nuovogruppo, i genitori, il Responsabile della Zona Concordia Salvo Ciulla, le co-munità capi dello Sciacca 1 e dello Sciacca 2, rappresentanti di altri gruppidella Zona.

Una grande festa per una nuova realtà che ha l’obiettivo di educare iragazzi a diventare dei buoni cittadini, fortemente voluta da Don Calogero

Di Salvo arrivato a Sambuca tre anni fa. Grazie al suo entusiasmo questosogno si è realizzato, nonostante le difficoltà. Il percorso formativo previ-sto dall’Agesci è infatti impegnativo, dura almeno due anni, ma Don Lillonon si è mai scoraggiato e ha trovato sostegno nella Zona Concordia.

Quelli che oggi formano la Comunità Capi del Sambuca di Sicilia 1sono stati accolti dallo Sciacca 1 e dallo Sciacca 2 e seguiti nell’iter forma-tivo. Per due anni, sette tirocinanti, capi educatori sambucesi, due o trevolte la settimana hanno svolto attività con gli scout di Sciacca.

Ciò è servito a rafforzare la loro voglia di dare al proprio paese unanuova opportunità educativa rappresentata dallo scoutismo. Tanti ragazzihanno indossato per la prima volta il fazzolettone blu e arancio che rap-presenta non solo il gruppo del Sambuca di Sicilia 1, ma anche la speranzadi poter cambiare le cose, senza aspettare che siano gli altri a farlo per noi,e quindi a non essere spettatori, ma protagonisti del nostro futuro. Co-stante è stato l’aiuto da parte del Sindaco, delle famiglie e di tutte le auto-rità locali che hanno contribuito alla realizzazione del primo step, anche seancora il percorso è lungo.

Tutti pronti a giocare questa nuova partita nella squadra di Gesù per-ché nonostante le difficoltà, bisogna lasciare il mondo migliore di come losi è trovato. Questi i nomi dei componenti della prima comunità capi delgruppo Sambuca 1: Adriana Abate e Gerardo Procopio (Capi Gruppo), DonLillo Di Salvo (Assistente Ecclesiastico), Aldo Calandra, Giuseppina Scirica,Mariarita Mangiaracina, Giusi Sagona, Alesci Vincenzo, Annalisa Calcagno,Antonella Mangiaracina.