N 38 2014 inter qarabag

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giovedì 2 ottobre 2014 Anno 4 n 38 Inter Qarabag [email protected] - COPIA OMAGGIO www.stadio5.it Marco Papetti pag 2 Parola al Baffo ANCORA DELUSIONI Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 2 Luigi Rubino pag 7 Severa Bisceglia pag 3 RIFLESSIONI NULLA È PERDUTO LA PARTITA UN ASINO PUÒ DIVENTARE UN CAVALLO DI RAZZA? L’INTER CERCA IL RISCATTO L’insidia trasferta TUTTO DA RIFARE Giovanni Labanca pag 5 VITA DI CLUB WIVI L’INTER A PALERMO Qarabag Inter Michal Kwiatkowski è MONDIALE Luigi Sada pag 11

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giovedì 2 ottobre 2014 Anno 4 n 38

I n t e rQ a r a b a g

[email protected] - COPIA OMAGGIOwww.stadio5.it

Marco Papetti pag 2

P a r o l a a l B a f f oANCORADELUSIONI

Il commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola pag 2

Luigi Rubino pag 7

Severa Bisceglia pag 3

RIFLESSIONI

NULLA È PERDUTO

LA PARTITA

UN ASINO PUÒ DIVENTARE

UN CAVALLODI RAZZA?

L’INTER CERCA IL RISCATTO

L’insidiatrasferta

TUTTO DA RIFARE

Giovanni Labanca pag 5

VITA DI CLUB

WIVI L’INTERA PALERMO

Q a r a b a gI n t e r

Michal Kwiatkowski è MONDIALE

Luigi Sada pag 11

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giovedì 2 ottobre 2014 2

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

SandroMazzola

Allenatore:Walter Mazzarri

Allenatore:Qurban Qurbanov

INTER (3-5-2)

Arbitro: Alexey Kulbakov (Bielorussia)

STADIO

(4-2-3-1) QARABAG

Handanovic;Ranocchia, Andreolli, Juan Jesus;

D’Ambrosio, M’Vila, Kuzmanovic, Guarin, Jonathan;Palacio, Icardi

Sehic;Agolli, Sadygov, Guseynov, Madvedev;

Qarayev, R. Almeida;Muarem, Chumbinho, Dias;

Reynaldo

MEAZZA ORE 21.05INTER QARABAG

Bye-bye, il campionato è finito. Ora, tutti a guar-

dare quello che accade dietro. L’estate se n’è andata e così an-che le residue speranze di un campionato più equilibrato. Le foglie ingiallite, i tramonti stanchi e il tempo che spesso tradisce le attese sono emo-zioni che si mescolano con la delusioni dei tifosi mila-nesi che ancora una volta si dovranno accontentare delle briciole. Amen. Spiegazioni cercasi, alibi vendesi. “Mi as-sumo le responsabilità delle scelte che ho fatto. Siamo stati brutti per essere veri”, sono state le parole di Walter Maz-zarri al termine del match con il Cagliari. Finalmente il tec-nico di San Vincenzo ha am-messo i propri errori, anche se non riesco a condannarlo. Non è colpa sua se Nagatomo è stato colto da un attacco di “brocchite acuta” (Gresko do-cet) e da follia omicida. Sba-gliare è stato più semplice. Voltiamo pagina. Per l’Inter è ora di pensare all’Europa. Nel secondo turno della fase di qualificazione d’Europa League c’è il Qarabag, un’ot-tima occasione per cercare di riscattarsi. Ma non baste-rà, il popolo nerazzurro è ar-rabbiato per quell’1-4 subito contro l’ultima in classifica. Non si strapperà le vesti, ma il profumo di speranza, av-vertito appena una settimana fa, è svanito. Mazzarri non può più sbagliare in questo modo e contro i modesti pe-datori azeri cercherà di capir meglio gli errori commessi contro la squadra di Zeman. L’Inter, domenica sera, farà visita alla Fiorentina e sarà qui che la squadra proverà a chiedere scusa ai propri tifosi. Potrebbe essere un momento cruciale della stagione, anche se è appena iniziata: alcune cose non chiedono tempo. Sulla sponda rossonera non va meglio. Non c’è stata scon-fitta, ma contro il Cesena i ti-fosi speravano in una vittoria che mettesse a tacere le ulti-me polemiche, soprattutto, dopo il pareggio rimediato con l’Empoli. E invece, anco-ra nulla di fatto con un’altra neopromossa. Sotto accu-sa la difesa e un gioco poco equilibrato. Niente Europa per i rossoneri che dovranno aspettare sabato per far muo-vere ancora la classifica. In questo campionato, a parte Juventus e Roma, tutti sono alla portata di tutti. Cagliari, Empoli e Cesena l’hanno di-mostrato. Ecco perché reputo il nostro campionato uno dei più avvincenti del mondo.

Tutti ci eravamo illusi di poter vedere finalmente

unInter da sogno e protago-nista in campionato dopo le delusioni della scorsa sta-gione. Le premesse per far bene, dopo il 7-0 al Sassuolo ed il 2-0 all’Atalanta, c’era-no tutte, invece è arrivata la doccia fredda di San Siro con la sconfitta rimediata contro il Cagliari. Sconfitta che non deve essere presa come scusante per via di al-cune decisioni arbitrali lega-te all’espulsione di Nagato-mo. Come al solito si parlerà e si è parlato di giornatac-cia, come ha fatto rimarca-re Mazzarri, ma per conto mio l’Inter, ancora una vol-ta, non ha i requisiti, cioè i giocatori da contrapporre, soprattutto a Juventus e Roma che marciano spedite.

ANCORA DELUSIONIUn plauso all’Udinese per il terzo posto conquistato dal mio amico Stramaccioni. I friulani anche contro il Par-ma hanno espresso un gioco pimpante e redditizio. Mi dispiace per i nostri cugini del Milan per il pareggio di Cesena. Ma ci stava tutto. Anzi, i romagnoli possono recriminare sicuramen-te qualcosa. Bene anche la Sampdoria che si è aggiudi-cata il derby di Genova con i rossoblu. Mi ha lasciato senza parole la partita di

Palermo dove la Lazio ha vinto con un poker. I rosso-neri per quanto hanno fatto vedere non meritavano una simile punizione perché un pareggio sarebbe già andato stretto alla squadra di Iachi-ni. Complimenti ancora a Roma e Juventus per le vit-torie su Verona e Atalanta.

Si ritorna a San Siro per la terza volta in 8 giorni,

una vittoria convincente e una sconfitta inaspettata in bilancio. Manca il pareggio ma per tutti gli interisti è il risultato da evitare, soprat-tutto con il Qarabag, squa-dra che su 49 incontri di-sputati in Europa nel corso della sua storia ha vinto 19 volte e perso 18. La partita, almeno sulla carta, è scon-tata anche se l’infermeria interista si sta riempien-do di giocatori e il morale dopo la disfatta con il Ca-gliari non è certo dei tempi migliori. Ma l’unico risul-tato possibile con gli azeri è la vittoria, possibilmente rotonda per riprendere il discorso interrotto con il Cagliari. La vittoria oltre a curare l’aspetto morale e a portare 3 punti utili per la classifica è fondamentale per non rendere insidiosa la trasferta in Azerbajgian,

L’insidia trasfertaMarcoPapetti

terra ai confini dell’Europa. Il girone dell’Inter presen-ta il fattore trasferta che risulta essere certamente più insidioso del blasone delle squadre avversarie. Andare in Azerbajgian comporta uno spostamen-to lungo con l’impossibilità di allenarsi bene il venerdì e in parte anche il sabato. E’ meglio conquistare il pri-ma possibile il pass per la seconda fase per avere poi la possibilità di risparmia-re ai giocatori chiave un lungo viaggio e averli poi a disposizione per l’impegno di campionato al top della condizione. Credo che per questa fase a gironi l’Uefa dovrebbe introdurre anche il parametro “chilometri da percorrere” e rendere ogni gruppo il più possibile omogeno anche da questo punto di vista. I calendari sono asfissianti e le trasfer-te lunghe incidono molto sul rendimento della gara successiva, soprattutto poi per le squadre allenate da Mazzarri. A proposito au-guri per i suoi 53 anni!

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SeveraBisceglia

la partita

“Walter Mazzarri? Un asino non potrà mai

diventare un cavallo di razza” queste le parole di José Mou-rinho, e se avesse ragione lui? Persino il Cagliari viene a det-tare legge a San Siro se “l’al-tra” squadra è l’Inter di Walter Mazzarri. Penosa prestazione domenica scorsa e figuraccia soprattutto di Walter Mazzarri che avrebbe dovuto dimettersi prima ancora che i ragazzi en-trassero sotto le docce. Potrebbe pensarci Thohir se avesse più “fegato” dello stesso tecnico, ma giocare con il telefonino in tribuna è più divertente che as-sistere alla catastrofe in campo. Evidentemente al presidente in-donesiano il giocattolino piace anche così, se non cade a pezzi perché sostituirlo! In fondo il gambero vive da sempre com-

Un asino non potrà mai diventare un cavallo di razzapiendo un passo avanti e tre indietro, perché non dovrebbe essere così anche per la Benea-mata. Ennesima umiliante de-lusione, come se non bastasse.

Che fine farà questa Inter che ha permesso al Cagliari di tornare a vincere al Meazza dopo 19 anni e con un rigore parato da Han-danovic. Questa sera affronta il Qarabag, questo match potrebbe anche pareggiarlo, in fondo è il ri-sultato più ambito dal tecnico to-scano, ma con la Fiorentina non si scherza: la sesta giornata di campionato dei nerazzurri sarà sconfitta garantita. Al Franchi ci sarà anche il Premier Matteo Renzi, perché non regalargli an-cora una gioia! A questo punto auguro all’Inter di perdere tutte le prossime partite, sarà questo, for-se, l’unico modo di mandare via un tecnico che in carriera non ha mai subito un esonero, c’è sempre una prima volta. Torniamo alla partita di questa sera. Il tecnico di San Vincenzo, in vista della

partitissima di questa sera (chi non ha pensato almeno una vol-ta che gli ospiti usciranno da San Siro con gli onori del Barcellona?) ha operato il turnover contro la

squadra di Zeman per preservare Guarin e Ranocchia, peraltro gio-cavano decentemente, che questa sera vinceranno la partita da soli. Non sarà questo il match della rinascita nerazzurra, ma della fine del tecnico alla conduzione della squadra probabilmente si. Se sbaglia anche questa difficil-mente Thohir la manderà giù. In campo questa sera scenderà una squadra senza identità, svogliata ed incapace di un gioco corale. Siamo sicuri che la responsabili-tà è da attribuire tutta al signor Mazzarri? Certo, l’incapacità di leggere le partire ed intervenire in corsa nonché la totale negligenza è tutto merito suo. Ma voglia par-lare anche di quei calciatori che si limitano a fare atto di presenza e dimenticando di portare in campo anche la testa, oltre che le gambe!

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GiovanniLabanca

gli ospiti

L’Europa League, altra stram-ba invenzione commerciale

di questo calcio impazzito, un merito lo avrà pure avuto, al-meno per noi giornalisti: usare internet per andare a scovare la provenienza di tante picco-le squadre di altrettante piccole città. Dite la verità, cari lettori, chi di voi conosceva finora que-sto Qarabag e da dove venisse? Pochi o nessuno, come chi vi scrive. Il mistero, però è durato un clik sulla tastiera ed il gio-co è fatto. La Futbal Klubu Qa-rabag Agdam, questo il nome completo della società, ha sede in un paesetto Azera Agadam, nell’Azerbaigian, incastonato

QARABAG l’urlo dei Cosacchitra il mar Caspio, la Georgia, la Russia e la Turchia. Insomma, è talmente lontano dall’Italia che si pensa che le notizie dal mon-do occidentale non arrivino mai. Sbagliato, tutto da ricredersi. Il tonfo dell’Inter, per esempio, sotto i sonori quattro schiaffoni assestatole dai folletti di Zeman, è subito rimbalzato via etere ed in men che non si dica ha fatto il giro del globo fino a giungere alle orecchie dei giocatori e dirigenti che, preoccupati più del solito, si apprestavano a fare le valigie per quel che, in gergo sportivo, si chiama un viaggio premio, una gita, data per certa la sconfitta contro la più blasonata Inter. E chi mai avrebbe avuto l’ardire di pensare il contrario? NO, ades-so no. Questi cavalieri volanti sono partiti ed arrivati sotto la sconsolata Madonnina, quella di parte interista, con uno spirito completamente diverso, che li hanno caricati di altre speranze. Sentite cosa dice, per esempio. il portiere Sechie Ibraim, porta-

voce della squadra: “ Eravamo pronti per la gita con macchine fotografiche e mogli a seguito, ma ora, ci rendiamo conto che se corriamo come si fa da noi nella steppa, possiamo mettere in serie difficoltà l’Inter, come ha fatto Zeman con la carica dei suoi uomini che, tra l’altro, ab-biamo visto ben messi in campo. Lo copieremo e chissà, qualche miracolo può ancora avverarsi nella bella Milano”. Non stanno nelle pelle neanche il presiden-te Gozal ed il mister Qurbanof, quando all’ incredulità del risul-tato di domenica, hanno dato seguito a parole di incoraggia-mento per i propri uomini che, in gran segreto, come ci risulta, li abbiano “costretti” ad un giu-ramento solenne, ad una specie di patto di sangue, non alla tar-tara, per espugnare una fortezza che sembrava inespugnabile più delle mura di Troia che, come tutti sapete, è stata presa solo con l’inganno. La Beneama-ta, (quanti la chiamano ancora

così?) è avvisata ancora una vol-ta, per l’ennesima. Al vento della Sardegna si potrebbe sostituire quello del Caucaso, poco cono-

sciuto, ma pur sempre pernicio-so. Insomma, quel diavolo di un Zeman è riuscito a rendere interessante finanche la partita

di stasera che, altrimenti, sareb-be passata quasi inosservata. La Europa League almeno a que-sto sarà servita. Grazie Zeman.

SeveraBisceglia

il puntoIMBARAZZANTE PAZZA INTERSe non fosse così pazza,

imprevedibile, inaffi-dabile e pasticciona… non sarebbe l’Inter. Domenica scorsa contro l’ultima in classifica, con tutto il rispet-to per il Cagliari e soprat-tutto per mister Zeman, è riuscita a presentarsi a San Siro senza alcuno schema, senza un vero regista a cen-trocampo e senza riuscire a fare una vera marcatura. Praticamente al Meazza i nerazzurri hanno affron-tato il Real Madrid. L’In-ter si presenta in campo regolarmente con l’ansia che soffoca ogni tentativo di gioco decente, la stessa ansia trasmessa dal solito

incompetente Mazzarri che manda in campo undici sprovveduti incapaci di cre-are gioco e che si limitano a delle iniziative personali che si perdono regolarmente nel nulla. Walter Mazzarri era e rimane un tecnico da media classifica, per il bene dell’Inter sarebbe opportuno

dargli il foglio di via subi-to, fra un mese sarebbe già troppo tardi. Viene da chie-dersi che partita preparerà il tecnico quando affronterà la Fiorentina o l’Udinese, ovviamente restano tabù Roma e Juventus. Gioca-re a casaccio, senza ma-novre corali studiate con

maniacale attenzione può portare all’ottava posizione nella più rosea delle aspetta-tive. Mister Mazzarri, quale piazzamento per la Cham-pions League e quale scu-detto sudato fino all’ultima giornata ha visto lei quan-do ha parlato in conferenza stampa ad inizio stagione? Questa Inter ha pochi buo-ni riferimenti in campo, se neppure il tecnico riesce ad

individuarli e schierarli nel giusto ruolo quale campio-nato spera di fare Thohir con questa squadra che non riesce a vincere tre parti-te consecutive!? Stesso film visto la passata stagione. La primavera nerazzurra, contro il Cagliari, avrebbe portato a casa i tre punti, questa la dice lunga sulle po-tenzialità della prima squa-dra con questo allenatore.

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5giovedì 2 ottobre 2014

GiovanniLabanca

vita di club

Giornata specialissima, a Roma, quella del 26

Settembre scorso : l’Inter Club Parlamento ha pre-miato Valentina Vezzali. La grande campionessa di scherma, infatti, è tifo-sissima nerazzurra dalla nascita e le sue vincenti “ stoccate ” le ha sempre de-

INTER CLUB PARLAMENTOdicate anche alla squadra del cuore, di cui è andata sempre molto fiera, tanto che, si dice, nasconda sotto la sua tuta bianca un mini gagliardetto nerazzurro. A premiarla è stato, ovvia-mente, l’onorevole D’Am-bruoso , presidente del Club, tra gli applausi di deputati e senatori di di-versi gruppi del parlamen-to, alla presenza del coor-dinatore regionale Mauro Basilico e di una folta rappresentanza degli Inter Club del Lazio. Valentina

,dopo aver ringraziato di tanto onore,ha espresso il desiderio di visitare il Centro di allenamento di Appiano Gentile e ha con-fermato che continuerà la sua “fatica ad allenar-si”, fino alle Olimpiadi di Rio del 2016, per porta-re in Italia un’altra bella medaglia d’oro. La stessa fortuna l’ha augurata alla Beneamata , bisognosa anche di ben altro. Ad Ap-piano Gentile, fanno sape-re dalla Società, le porte per lei sono sempre aperte.

Riprende con il cam-pionato la tradizionale

festa Wivi l’Inter, che rag-giunge i capoluoghi delle regioni, dove la squadra ne-razzurra gioca in trasferta. E’, ormai, un collaudato ed apprezzatissimo momento di aggregazione e simbiosi tra società, squadra e tifosi,

WIVI L’INTER A PALERMOGiovanni Labanca

visto che questi non tutti possono raggiungere Mila-no per vedere giocare e vin-cere i propri beniamini. In questa occasione, dunque, è l’Inter che si è spostata e lo ha fatto con lo staff del Centro Coordinamento al gran completo, guidato dal segretario Ranieri, con

Alessandro Buono e Va-lerio Bressan, attivissimi come sempre a soddisfare le tante richieste dei soci. Il portavoce ufficiale è stato Roberto Scarpini, direttore di Inter Chanel. Al radu-no, nel solito clima festoso, erano presenti ben 26 In-ter Club, da tutta la Sicilia, con oltre 350 tifosi, tra cui

80 soci junior, che hanno fatto da degna e festante cornice agli ospiti milanesi. La magnifica e ben riusci-ta manifestazione è stata opera dei volenterosi soci del Club Palermo, Zanetti, il cui nome è stato scandito a gran voce ed applaudito a più non posso. Durante

la serata, condotta come sempre con maestria da Roberto Scarpini, sono sta-ti premiati dal Coordina-tore Regionale Francesco Scuderi e dai due giocatori

presenti, Marco Andreolli e Rene Krhin, gli Inter Club:- Sant’Agata di Militello (30° anniversario),- Caltanisset-ta (peri il 10° anno di fon-dazione),- Randazzo (per la costante presenza alle iniziative del Coordina-mento) Palermota di Mi-litello (30° anniversario).

Francesco Scuderi, felice per il lavoro svolto e soddi-sfatto dei risultati ottenuti che, del resto, gli sono stati ampiamente riconosciuti dalla Società, ha ringra-ziato gli ospiti milanesi ed espresso, a nome dei tifosi dell’isola, tutta la simpatia e la fiducia al nuovo presi-dente Thohir, al quale non ha mancato di lanciare an-che qualche suggerimento di maggiore fermezza nella conduzione della Società,

compreso un più severo controllo anche dei gioca-tori, abituati ad uno stile di vita non propriamente da

atleta. Il presenti, con un applauso scrosciante e con-vinto dei presenti. Un solo neo ha guastato la festa; il

solito inopinato pareggio esterno della squadra ama-ta , sostenuta al Barbera con grande entusiasmo, nono-

stante l’esigua minoranza dei soci, nei confronti dei tifosi palermitani, che, ad onor del vero, hanno salu-

tato i “nemici” con con-vinti applausi. Anche que-sto è sport e segno di civiltà per la Trinacria sportiva.

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MarjljaBisceglia

il punto

Difficile digerire le quattro reti subite domenica scor-

sa, ci stava anche il quinto gol, bravo Handanovic a dimostrare che comunque in campo c’era, contro un Cagliari a digiuno da 19 anni. Sembra che siano final-mente tutti arrabbiati in casa ne-razzurra. Thohir lascia lo stadio nero di rabbia e senza rivolgere parola a nessuno, Ausilio non le ha mandate a dire e boccia l’in-tera squadra, dal tecnico alla ri-serva in panchina. In questi casi la prima testa a saltare è sempre quella del tecnico. Walter Maz-zarri sa di non poter commettere

CAMBIAMENTI CERCASIaltri errori, la panchina inizia a scottare e se questa sera non vin-ce diventerà rovente. Il presiden-te indonesiano ha una bella gat-ta da pelare. Non ci sono molti sostituti in giro e “pronti via”. Si fa il nome di Roberto Mancini, chiusa l’esperienza con il Galata-saray -sostituito da Cesare Pran-delli- è ancora senza panchina. In molti sperano in un ritorno del Mancio che aprì l’allora ri-nascita interista. Resterebbe il gravoso problema dell’ingaggio, ma l’ex tecnico nerazzurro po-trebbe anche decidere di abbas-sare le pretese economiche per tornare su una piazza fra le pri-me in Europa, almeno una volta.

Schierare in campo sem-pre la stessa formazione

o fare turnover? E’ l’inter-rogativo che spesso assilla e mette in difficoltà molti tecnici del nostro campio-nato di calcio; ad inizia-re dagli esperti Benitez e

Luigi Rubino

Da Benitez a Mazzarri, continuano gli errori…

Turnover si o no? di una stagione, importan-te per un allenatore sarà monitorare bene il gruppo che ha a sua disposizione, tenendo in considerazione diversi fattori: gli infortu-ni imprevisti degli atleti che si verificano durante

Coppa Italia. L’applicazio-ne del turnover quindi va preparato. Per un tecnico avere a disposizione una rosa ampia e valida offre certamente grande vantag-gio, anche perchè, qualora le caratteristiche dei singoli

Mazzarri, ai quali, ultima-mente, proprio per questo non sono state risparmia-te critiche e rimbrotti. Far giocare sempre i titolari si rischia stanchezza ed in-fortuni, facendo turnover si rischia di non vincere una partita, di fare brutta figura, essere umiliati ed addirittura fallire gli obiet-tivi stagionali. Fare turno-ver per un allenatore non è certamente facile. Nell’arco

gli allenamenti settimana-li, gli impegni imposti dal calendario, gli orari delle partite ( anticipi, postici-pi in continuazione) e la forza dell’avversario che si dovrà affrontare in un arco di tempo breve in campio-nato, soprattutto per quelle squadre impegnate in com-petizioni internazionali, come la Champions Lea-gue, l’Europa League, senza dimenticare gli impegni di

lo permettano, l’allenato-re valido deve soprattutto essere in grado di trovare strategie tecniche e asset-to tattico anche in corsa. L’allenatore deve quindi lavorare senza incertezze. Il calcio non perdona nes-suno e i risultati negativi spesso non sono ammessi in un mondo condizio-nato sempre più da im-pegni ravvicinati, stress ed interessi economici…

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7giovedì 2 ottobre 2014

THOHIR VUOLE L’INTER TRA LE PRIME 10 SQUADRE AL MONDO

Luigi Rubino

riflettendo...

La scoppola presa dal Cagliari nell’ultima

giornata di campionato ha lasciato tutti perplessi. I tifosi sono inviperiti e ad-dolorati. Vedere sgretolarsi così facilmente la squadra sotto i propri occhi non è bello. Si deve quindi subi-to ripartire. Gli impegni incalzano. Per il secondo turno di Europa League, arriva a S. Siro la quasi sco-nosciuta formazione azera del Qarabag. L’impegno ap-pare facile, ma si sa che nel calcio se non si gioca con umiltà, determinazione e concentrazione gli scherzi sono dietro l’angolo. Le re-ferenze dell’avversario che visiterà per la prima volta la scala del calcio giovedì sera, sono cresciute negli ultimi tempi. Dal Meazza certamente, la squadra aze-

L’inter cerca il riscatto

Superare a tutti i costi il Qarabag…

ra proverà a non uscire a mani vuote, dopo il pari (0 -0) e la buona gara disputa-ta in casa contro i francesi del S. Etienne nel primo turno di Europa League, nella quale per poco non ci scappava la vittoria. L’Inter ora, dopo la pessima figura in campionato, va recupe-rata soprattutto psicologi-camente. In Europa Lea-gue dovranno scendere in campo giocatori in perfetta forma, che possano far di-menticare in fretta la prima sconfitta del campionato. Lo schieramento dei “cava-

lieri bianconeri”(cosi ven-gono chiamati i calciatori azeri per la presenza di due cavalli sullo stemma del club) è guidato dal tecnico Gurbanov. Lo schema di gioco prevede una serie di passaggi corti con difesa a quattro ed un centrocampo variabile, a volte con cin-que giocatori, tra cui due mediani davanti alla difesa e una sola punta e, in alcu-ne circostanze, il modulo 4 - 3 – 3. Il Qarabag è de-finito “Barcellona del Cau-caso.” Giocatori di mag-gior spessore sono: Danilo,

Richard e i centrocampisti Chumbinho e Reynaldo, scuola brasiliana. Capita-no della squadra è Rashad Sadygov. Per il Qarabag, quella con l’Inter, sarà la 50esima partita in compe-tizione Uefa. La sua prima apparizione in campo in-ternazionale inizia diciotto anni fa in coppa delle Cop-pe contro i finlandesi del MyPa. L’esordio in Coppa Uefa avviene invece nella stagione 1997/98. Avversa-rio il Jablonec ’97. La prima partecipazione in Europa League, invece, è datata 2009/2010 nei preliminari contro i norvegesi del Ro-senborg. La compagine di Gurbanov ha inoltre parte-cipato seppur brevemente anche alla Champions Lea-gue, disputando 4 incontri.

Rashad SadygovReynaldo dos Santos Silva

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FioreMarro

giù al nord

Se oggi godiamo della classe di Gonzalo Higuain e Josè

Callejon il merito va dato anche a chi nel 2004, giusto dieci anni fa, accettò di giocare per noi che con il fallimento della società Calcio Napoli della presidenza Naldi, ci ritrovammo in serie C senza campo di allenamento e senza palloni, eppure  grazie alla loro decisione, col tempo di sod-disfazioni ce ne siamo prese e a iosa. In questi giorni è uscito un volume di un mio amico editore napoletano che si intitola “2004-2014: Napoli 10 e lode” è il libro della Giammarino Editore (187 pagine) dedicato ai dieci anni

NAPOLI 10 E LODEdella gestione De Laurentis. La storia racconta che la vicenda iniziò il 26 settembre 2004con il pareggio per 3-3 contro il Cit-tadella davanti a quasi 60mila tifosi giunti al San Paolo.  Pochi giorni prima s’era inaugurato il ritiro a Paestum, dove gli azzurri si ritrovarono con tanto orgoglio e senza palloni, per allenarsi agli ordini dell’allenatore Giampiero Ventura. Di quel Napoli la ge-stione manageriale  fu affidata a Pierpaolo Marino, uno dei mi-gliori nel suo ruolo, ancora oggi. Di quei tristi ma entusiasmanti momenti rammento la delusione per la sconfitta ai play off con l’A-

vellino (mia seconda squadra del cuore),  poi le due promozioni dirette dalla C alla A, e una data su tutte: il 10 giugno 2007, quan-do Genoa e Napoli risalirono insieme in A, la festa a Marassi fu un momento davvero indi-menticabile di testimonianza di amicizia e sportività, vale la pena sottolineare la bravura di un tec-nico mai considerato a sufficien-za come Edy Reja. Certo i ricordi tristi sono quelli di una categoria che non ci apparteneva e una miriade di calciatori che hanno dato il loro apporto al nostro ri-torno dagli inferi ma che mai mi sarei sognato di veder indossare

la maglia azzurra in tempi diver-si.  Quelli che ricordo con affetto sono:Gennaro Scarlato, France-sco Montervino, Nicola Mora ,Gennaro Iezzo,  Gianluca Gra-va,  Roberto “Pampa” Sosa,  Luigi Consonni, Mariano Bogliacino e tanti altri ancora che comunque rimarranno per sempre nell’an-golo del mio cuore dedicato al Napoli. Questo libro di Giam-marino mi ha ricordato tra l’altro la mia impresa vera, distogliere dal cuore di mio figlio la passio-ne per una squadra del nord, per l’Inter;  gli amici ricordo che mi prendevano in giro per questa faccenda: “Ma come un leader meridionalista con il figlio che tifa padano?” e giù sfottò e risa-te di scherno. Tutto era nato per via dei mondiali nippo-coreani dove le stelle erano due interisti Ronaldo e Bobo Vieri, così che a un bambino di sette anni che si avvicinava al gioco del pallone con un genitore distratto, capita di affezionarsi a dei colori che nulla avevano  a che vedere con la tradizione familiare. Per vede-re realizzato il mio progetto di riprese identitaria di mio figlio ho dovuto sorbirmi tutti i due campionati di C e quello di B ar-mato sempre di bandiera giglia-ta delle Due Sicilie, ma quando arrivammo nella massima serie, i timori si dissolsero e la risposta ai miei sforzi si realizzò in ma-niera assoluta, ricordo la parti-ta Napoli – Inter al san Paolo e

l’esultanza di mio figlio Antonio al gol di Marcelo Zalayeta, una vittoria la mia, riconfermata nel-la gara di Europa League scorsa contro lo Sparta Praga,  quando mio figliolo mi ha sussurrato : “Grazie Pà per avermi fatto ca-pire cosa significa Napoli per noi”. Ho voluto dedicare questo spazio al libro della Giammarino Editore per rammentare anche i miei di ricordi dell’era delauren-ziana.  Il libro, che si apre con il messaggio dedicato da De Lau-

rentiis ai tifosi azzurri il 23 di-cembre scorso (“Il mio impegno sarà quello di essere interprete della nostra immensa fede e di proseguire con voi, mano nella mano,verso quei traguardi che il futuro ci saprà regalare”), rende omaggio non solo ad allenatori, giocatori e dirigenti ma all’in-tero popolo napoletano. Noi torniamo in Europa per giocare contro Slovan Bratislava grazie anche al supporto di quei ragazzi che si presentarono a Paestum.

Juventus e Roma non si

fermano più. I biancone-

ri di Allegri hanno asfaltato

con un secco 3-0 l’Atalanta

mentre la Roma, all’Olim-

pico, ha avuto ragione per

2-0 sul coriaceo Verona.

Tutte e due le squadre han-

no messo il turbo facendo

il vuoto alle loro spalle.

L’unica squadra, si fa per

dire, che tiene il passo delle

due regine in campionato è

l’Udinese brava nel travol-

gere il Parma nel “cantiere”

del Friuli. Sotto di un gol

l’undici di Stramaccioni

ha rimontato alla grande

con due reti siglate da Di

Natale. In quarta posizione

l’imbattuta Sampdoria vit-

toriosa nel derby della lan-

terna con il Genoa grazie al

gol in probabile fuorigioco.

Risorge il Napoli che espu-

LauraTangari

campionato LE REGINE JUVE E ROMAgna Reggio Emilia batten-

do il Sassuolo. Un disastro

per le due milanesi: il Mi-

lan continua a non vince-

re dopo la sconfitta con la

Juve impattando a Cesena,

mentre l’Inter è addirittura

travolta a San Siro dai ra-

gazzi di Zeman. Al boemo,

Sau e compagni hanno re-

galato un poker che fa tra-

ballare la panchina di Maz-

zarri. Strana partita, infine

a Palermo con i rosaneri

che potevano chiudere il

primo tempo in vantaggio

con la Lazio, ma il calcio è

strano perché la Lazio tor-

na a casa addirittura con

un successo per 0-4 che

salva la panchina a Pioli.

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9giovedì 2 ottobre 2014

LuigiSada

champions

Quanto sei bella Roma! A Manchester col

City di Pellegrini i giallo-rossi di Rudy Garcia, grazie al gol dell’immenso Totti, escono con un importante pareggio che gli permet-te di restare nella scia del Bayern Monaco al secon-do posto del girone. Una Roma da applausi, capace di infiammare il pubblico di Manchester solitamen-te avaro nell’elogiare gli avversari, soprattutto in Champions. La Roma era andata sotto di un gol per un rigore messo a segno da Kune Aguero dopo solo quattro minuti per uno sciocco intervento fallo-so di Maicon sulle stesso Aguero lanciato da Silva a rete. Spettacolare la re-azione dei giallorossi allo svantaggio. La difesa degli inglesi è stata assediata di

Magica Roma continuo fino al gol di Tot-ti siglato al 23’. I padroni di casa hanno reagito con Fernandinho e Lampard ma la Roma si è chiusa be-nissimo strappando il me-

ritatissimo pareggio. Totti, a 38 anni diventa il golea-dor più longevo nella storia della Champions dove ha superato Giggs, andato a rete a 37 anni e nove mesi.

Al di là delle diffi-coltà interne, il

tecnico toscano deve fare i conti anche con l’infermeria, il bollet-tino del dopo Cagliari desta non poche pre-occupazioni. Vidic se la deve vedere con l’af-faticamento articolare del ginocchio destro, se recupera potrebbe en-trare a partita avviata,

Infermerianerazzurra

MarjljaBisceglia

mentre Kovacic è fuo-ri ancora per l’affati-camento post trauma-tico che ha coinvolto i muscoli peronei della gamba sinistra. È in forse anche per la par-tita al Franchi. Dodò ha subito una leggera di-storsione al ginocchio sinistro e non è sicura neppure la presenza in panchina questa sera. Jonathan è sicuramen-te fuori questa sera per affaticamento gemello laterale sinistro, forse rientra in tempo utile alla partenza per Fi-

renze, e Campagnaro resterà fuori per alme-no sette giorni a causa

di un lieve risentimen-to al bicipite femorale della coscia sinistra.

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giovedì 2 ottobre 2014 10

Yousuke Kobayashi sulle orme di Honda e NagatomoRiccardo Maggese

Nuova iniziativa per il calcio nip-

ponico in Italia, è infatti in arrivo a Milano per il giorno 5 Ottobre , You-suke Kobayashi, genearl manager della societa’ Del Migliore dove ri-veste anche il ruolo di giocatore per la squadra di calcio a 5. Yousuke e’ ormai frequentatore del nostro paese e del nostro calcio dai tempi in cui militava giovanissimo nelle giovanili del Peru-gia prima della prima squadra e dell’ Orvieta-na poi, da sempre appa-sionatissimo di calcio , e del nostro calcio in par-ticolare, si e’ perfeziona-to calcisticamente nel bel paese, per trasferire poi la sua esperienza fondando in Giappone la societa’ Del Migliore

nella Provincia di Gunma Ken (Takasaky) qui ha in gestione una scuola calcio per promesse locali, e ha fondato una squadra di calcio a 5 dove è saldamente titolare, e non per titoli onora-ri e societari, ma per il sudore e il gioco dimostrato in campo, tipica fermezza d’ impostazione asiatica, laddove ogni promozio-ne o riconoscimento si deve con-

quistare con il proprio valore, e non per amicizie o imbocca-menti di casta,…( come siamo lontani noi italici..!!). Ora tor-na in Italia per motivi profes-sionali, non ultimo l’ incontro con l’ agente FIFA e procura-tore Cataldo Bevacqua, con cui si era iniziato un sodalizio per l’ interscambio di giocatori da e verso l’ isola Nipponica,

che speriamo possa in-tensificarsi e andare sulla Traccia dell’ esperienza di eccellenze come Naka-ta, o Nagatomo e Hon-da che militano proprio nella città meneghina, se davvero bisogna impor-tare giocatori si spera si-ano di questa levatura.

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11giovedì 2 ottobre 2014

Flop azzurro ai Mondia-

li di Ponferrada dove

a sfrecciare sul traguardo

è stato il polacco (nella

foto). Il campione irida-

to si è imposto sul circui-

to ripetuto quattordi volte

per 254,8 chilometri con

un imperioso allungo pro-

mosso a 10 km dall’epilogo.

Kwiatkowski ha respinto

tutti gli attacchi fino all’ul-

LuigiSada

ciclismo KWIATKOWSKI COLPO VINCENTE AI MONDIALI DI PONFERRADAtimo metro precedendo

l’australiano Gerrans, che si

è aggiudicato l’argento e lo

spagnolo Valverde bronzo.

Il polacco succede nell’al-

bo d’oro al portoghese Rui

Costa primo nel mondiale

di Firenze. Sonny Colbrel-

li, tredicesimo, è risultato

il migliore azzurro, mentre

il capitano Vincenzo Niba-

li si è fatto vedere solo per

una spettacolare caduta.

Il siciliano però non era a

suo agio per una corsa del

genere e forse il ct Cassani

ha sbagliato ad affidargli

la chiave della Naziona-

le. Anche perché era stato

proprio il trionfatore del

Tour 2014 a dubitare della

sua competitività. Insom-

ma un flop, anche se fino a

dieci chilometri ci avevano

provato prima De Mar-

chi poi il sardo Aru ad in-

fiammare la corsa iridata.

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NAZIONALESEZIONE DI MILANO

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Il Tiro a Segno Nazionale Sezione di Milano vi attende numerosi in occasione dell’ Open Day organizzato per domenica 5 ottobre.Il presidente Mario Berardinetti, con i collaboratori ed i numerosi iscritti, sarà lieto di mostrarvi l’intera struttura e vi farà provare attrezzi ad aria compressa. Anche i più piccoli potranno cimentarsi a fare centro con un simulatore di tiro.

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EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.it

Amministrazione mail: [email protected] pubblicitàEdizioni SBM Tel. 329 3847157mail: [email protected]

Direttore responsabile GraficaBeppe Vigani - mail: [email protected] Team grafico Edizioni SBM mail: [email protected]

Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

Uno degli inediti è l’attesis-simo duetto tra i Queen e

Michael Jackson “There Must Be More To Life Than This”, l’inedito “Let Me In Your He-art Again” che arriva dalle re-cording sessions di “The Wor-ks” (del 1984), e una nuova versione del primo lavoro soli-sta di Freddie Mercury “Love Kills”, una collaborazione con Giorgio Moroder. Il resto della tracklist è composto da hit dei Queen, brani classici e nuovi take di canzoni ben conosciu-te, affiancate a registrazioni che Brian May descrive come

RiccardoSada

musica

AMNESIA MILANO: OLTRE IL FUTUROMarco Faraone

Madga

Tantissime novità caratterizza la sta-

gione 2014/15 dell’Am-nesia Milano, caratte-rizzata da una serie di fondamentali modifi-che strutturali, grazie in particolare alla con-sulenza di SGM, socie-tà fondata nel 1975, as-soluta leader in sistemi e tecnologie per l’in-trattenimento. Tra gli interventi più rilevanti, quelli che coinvolgono luci ed illuminazioni, con relative installa-

zioni tra le più grandi in Italia, Tra i prossimi guests, da citare Marco Faraone (sabato 27 set-tembre) e Madga (sa-bato 04 ottobre). Mar-co Faraone produce dischi dal 2008, anno dei suo esordio sulla label Tenax Recordings di Alex Neri; da allora la sua escalation è sta-ta costante, al punto da portarlo ad uscire su Desolat, Get Physical e Moon Harbour. Insie-me a Luca Agnelli ha

dato vita all’etichetta Etruria Beat, una delle novità più interessan-ti nel panorama elet-tronico italiano negli ultimi anni. Lo scorso anno è uscito il suo pri-mo album “I will wait”, presentato nientemeno che al Panorama Bar di Berlino, riproposto la scorsa primavera con nuovi remix. Nata in Polonia e cresciuta ne-gli Stati Uniti, Magda-lena Chojnacka in arte Magda è stata folgora-

ta sin da giovanissima sulla via di Detroit, catturata dalla musica techno e mai più con-vertita ad altri generi musicali. Battezzata da Richie Hawtin in per-sona, già nel 1998 face-va parte dell’universo Minus ed era in tour con Hawtin medesimo. Tra le sue pietre miliari

musicali, la compila-tion 49 per Fabric Lon-don, i suoi remix per Plastikman, Depeche Mode e Mark Houle e soprattutto la sua label Items&Things, di re-cente tornata sul mer-cato in una nuova ve-ste e con nuovi artisti. Seguiranno eguire Per quanto concerne i sa-

bati successivi dell’Am-nesia Milano, la pro-grammazione prevede tra gli altri Deetron e Bella Sarris (sabato 11), Idriss D, Amnesia Mi-lano resident e Karot-te (sabato 18) e Leon e Neverdogs, grandi pro-tagonisti della serata ibizenca Music On di Marco Carola (sabato 25).

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“Queen Forever”

Il nuovo album dei Queen con Freddie Mercury. L’album contiene tre brani inediti e sarà disponibile in tutti i negozi da martedì 11 novembrefoto di N

eal Preston (Copyright Q

ueen Productions Ltd)

Freddie Mercury e Michael Jackson

Brian May e Michael Jackson“cose a cui abbiamo lavorato insieme e che sono rappre-sentative della nostra crescita forse più delle grandi hit”; una collezione messa insieme dal-lo stesso May e Roger Taylor che rappresenta il meglio del meglio delle canzoni d’amore dei Queen. L’attesa per questi nuovi brani con Freddie Mer-cury alla voce è altissima da quando a inizio anno May e Taylor hanno dichiarato di essere al lavoro su del mate-riale inedito. Parlando alla conferenza stampa prima del loro tour in Nord America di

inizio anno con il cantante Adam Lambert, May ha di-chiarato: “Avevamo un po’ più materiale del previsto chiuso in un cassetto, quindi al mo-mento stiamo lavorando su alcuni pezzi. Freddie suona fresco come ieri”. Sull’argo-

mento, Taylor ha detto: “Ab-biamo dei brani fantastici che non sono mai stati ascoltati e c’è una selezione molto inte-ressante di materiale più da-tato”. Il duetto è nato da una canzone scritta da Freddie Mercury durante le sessioni

per registrare l’album “Hot Space” (1981). La band ha registrato una backing track, ma il brano non è mai stato completato. Mercury è andato a trovare MJ in studio a Los Angeles dove sono state regi-strate le parti di Michael per una versione ancora non defi-nitiva. I Queen hanno ripreso in mano la traccia nel 1984, durante le registrazioni di “The Works”, ma ancora non

in forma definitiva. Un anno dopo una versione solista del-la canzone appare nell’album di debutto di Freddie, “Mr Bad Guy” (1985). Questa nuo-va produzione di una ballata di tale impatto si fonde con la backing track originale dei Queen, le voci indimenticabili di Mercury e Jackson, ed è sta-ta prodotta e remixata dal ce-lebre producer William Orbit (Robbie Williams, Madonna).