N 14 2014 inter udinese

12
giovedi 27 marzo 2014 Anno 4 n 14 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO P ASSO FALSO Parola al Baffo CHE DELUSIONE BASTA ERRORI Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 3 E. Tramacere pag 2 A. Caronni pag 4 Lara Comi pag 8 LA PARTITA L’OSPITE IL PUNTO PALLA ALL’ONOREVOLE intervista a Francesco Colucci senatore IIL PREDESTINATO Severa Bisceglia pag 3 mai nerazzurro Troppi errori, il tecnico di San Vincenzo rischia Per i nerazzurri l’ombra del Parma UDINESE INTER Mazzarri Simone Scuffet BIORITMI INTER VINCENTE Enzo Occhiuto pag 8

description

http://www.stadio5.it/images/n_14_2014_Inter_Udinese.pdf

Transcript of N 14 2014 inter udinese

Page 1: N 14 2014 inter udinese

giovedi 27 marzo 2014 Anno 4 n 14 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

PASSO FALSO Parola al BaffoCHE

DELUSIONE

BASTAERRORI

Il commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola pag 3

E. Tramacere pag 2

A. Caronni pag 4

Lara Comi pag 8

LA PARTITA

L’OSPITE

IL PUNTO

PALLAALL’ONOREVOLEintervista a

FrancescoColuccisenatore

IIL PREDESTINATO

SeveraBisceglia pag 3

mai nerazzurro

Troppi errori, il tecnico di San Vincenzo rischiaPer i nerazzurri l’ombra del Parma

UDINESE

INTER

Mazzarri

SimoneScuffet

BIORITMIINTER

VINCENTEEnzo Occhiuto pag 8

Page 2: N 14 2014 inter udinese

giovedì 27 marzo 20142

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

Il calcio sta diventando uno sport sempre più difficile. La

cosa peggiore è la gestione dei rapporti con la stampa. Non si tratta solo di Inter o Milan, ma nella cultura professionale che esiste solo nei contratti, ma mai nei rapporti con i media. Basti guardare nelle interviste. Negli altri paesi allenatori e giocatori sono molto disponibili con la stampa: guardare nelle compe-tizioni internazionali la disponi-bilità degli avversari che passano nelle mix zone italiane. Nello sport professionistico america-no, la lega impone agli allenatori e ai giocatori richiesti di conce-dere interviste ai giornalisti. Il grande Michael Jordan era soli-to “bucare” le conferenze e ogni volta era punito con una multa di 80.000 dollari. Da noi la situa-zione è senza regole. Ognuno fa ciò che ritiene opportuno. Ven-tura e Conte spesso non parlano (dei giocatori, a parte qualche club, neanche l’ombra), mentre il dopo partita, molto volentieri, diventa quasi un silenzio stam-pa, soprattutto, delle squadre sconfitte. Non c’è una condotta uniforme nel calcio italiano. Ci fosse una Lega con conduzione più professionistica, qualsiasi giocatore sarebbe obbligato alle dichiarazioni. Non parliamo di regime, ma un cambio di ap-proccio è auspicabile. Bayern, Ajax, Manchester United in fila indiana come bravi boy scout sono sempre disponibili, Inter, Juventus, Milan e compagnia cantante dipendono dal risultato o dai chiari di luna. Non esiste una specifica e in una realtà del genere è una situazione davve-ro buffa. Se poi sei un giornale

AllenatoreWalter Mazzarri

AllenatoreFrancesco Guidolin

INTER (3-5-2)

Arbitro: Xxxx Xxxx di Xxxxx

UDINESE (3-5-1-1)

HandanovicRolando, Ranocchia, Juan Je-sus; Jonathan, Guarin, Cam-

biasso, Hernanes, Nagatomo; alacio, Icardi

Scuffet; Heurtaux, Danilo, Domizzi;

Widmer, Pinzi, Badu, Pereyra, Basta;

B. Fernandes; Di Natale

INTER UDINESE

di provincia o una realtà picco-lissima è notte fonda. Un sasso-lino dalla scarpa era doveroso toglierselo, anche se cambiare la testa agli scienziati del Palaz-zo è molto dura. Proiettandoci a corpo morto sul campionato, le milanesi, domenica scorsa, han-no perso una grande occasione. L’Inter sarebbe potuto arrivare a -8 dal Napoli, mentre il Milan avrebbe fatto un passo impor-tante verso lidi più vicini al suo blasone e, chissà, alla riconfer-ma di Seedorf, il quale contro la Fiorentina, a sentire le tanti voci di corridoio, in caso di sconfitta potrebbe essere invitato a lascia-re la nave rossonera. “Ha da pas-sà nuttata”, lo diceva Eduardo De Filippo (in Napoli milionaria, 1945).

In CasaUltima Vittoria 9/3/14Inter-Torino 1-0Ultimo Pareggio 23/2/14Inter-Cagliari 1-1Ultima Sconfitta 23/3/14Inter-Atalanta 1-2

Fuori CasaUltima Vittoria 16/3/14Verona-Inter 0-2Ultimo Pareggio 2/3/14Roma-Inter 0-0Ultima Sconfitta 2/2/14Juventus-Inter 3-1

In CasaUltima Vittoria 23/3/14

Udinese-Sassuolo 1-0Ultimo Pareggio 23/2/14

Udinese-Atalanta 1-1Ultima Sconfitta 19/1/14

Udinese-Lazio 2-3

Fuori CasaUltima Vittoria 2/2/14Bologna-Udinese 0-2

Ultimo Pareggio 16/2/14Genoa-Udinese 3-3

Ultima Sconfitta 16/3/14Roma-Udinese 3-2

Eduardo De Filippo, drammaturco, attore, regista e poeta italiano

Su 40 match disputati a Mi-lano tra Inter e Udinese, 22

sono le vittorie per i nerazzurri, 8 quelle dei bianconeri. In tutto i pareggi sono 10. Il primo match tra le due squadre è coinciso con la vittoria più strepitosa dei nerazzurri. Era la 27ª giornata della stagione 1950-1951 quan-do i padroni di casa piegarono gli avversari per 6-1, grazie a una tripletta di Nyers e reti di Wilkes, Rossetti, Lorenzi; Pau-linich per il gol della bandiera dei friulani. Un’altra vittoria dell’Inter, diversa nella forma ma uguale nella sostanza, fu quella della 18ª giornata del campio-nato 1958-1959: 5-0 firmato da una doppietta di Angelillo e reti di Bicicli, Lindskog, Firmani. Per quanto riguarda l’Udinese, la sua vittoria più netta la ottenne nell’ultima giornata della scorsa stagione: 5-2 con Pinzi, Domizzi,

PUZZA DI BRUCIATOL’Udinese la scorsa stagione sbancò il Meazza

Di Natale, Gabriel Silva e Muriel per gli uomini di Guidolin, men-tre per i nerazzurri andarono a segno Juan e Rocchi.. Comples-sivamente nell’incontro Inter-Udinese, sono realizzati 114 gol, di cui 71 a favore dei padroni di casa e 43 a favore degli ospiti. Inter-Udinese hanno realizza-to più reti nel secondo tempo. Nella prima frazione di gara le due squadre hanno segnato 49 gol, nel secondo tempo 62. Nel primo tempo l’Inter ha gonfiato 31 volte la rete degli avversari contro le 18 dell’Udinese. Nel-la ripresa le reti realizzate dai nerazzurri sono 40, quelle dei friulani 25. L’ultimo successo dell’Udinese è della 14ª giornata della scorsa stagione: 1-0 con gol di Isla. E’ da due campionati che l’Inter perde con i friulani: dopo la sconfitta della scorsa stagione, anche nel campionato 2011-2012 i nerazzurri persero per 1-0 per un gol di Isla. L’ultima vittoria dei padroni di casa è stata conse-guita tre stagioni fa: 2-1 per i gol di Lucio ed Eto’o, mentre per gli ospiti realizzò Floro Flores.

Severa Bisceglia

statistiche

Servono punti per raggiunge-re l’Europa”. Più che un au-

spicio le parole pronunciate da Erick Thohir sono sembrate più un diktat assoluto, un dogma da portare avanti da qui alla fine del campionato senza possibilità di ulteriori errori. Ulteriori, sì, perché l’ennesimo ko stagionale contro l’Atalanta ha lasciato l’a-maro in bocca a tutti gli appas-sionati e addetti ai lavori vicini al

OBIETTIVO QUARTO POSTOContro l’Udinese vietato sbagliareEmanuele

Tramacere

la partita

bisogno. Antonio Di Natale si è riscoperto cannibale d’area di rigore e lo scatto proposto nelle ultime giornate ha permesso di mettere ben 10 punti di distac-co fra sé e la zona retrocessione. Sono 4, invece, i punti che se-parano l’Inter dal quarto posto della Fiorentina. Il vero obiettivo imposto da Thohir, ma che do-vrà passare dall’ennesimo banco di prova contro una formazione

se Rolando è certo di un posto da titolare il ballottaggio vedrà coinvolti Andrea Ranocchia e Hugo Campagnaro con il primo favorito nel ruolo di centrale e Rolando dirottato sul centrode-stra. Ricky Alvarez darà un tur-no di riposo a Hernanes, la cui condizione atletica continua ad essere altalenante, mentre Mateo Kovacic potrebbe trovare minuti importanti sulla trequarti per far rifiatare Mauro Icardi. Yuto Na-gatomo, infine, ritroverà la ma-glia da titolare con il ballottag-gio con Danilo D’Ambrosio che, questa volta, riguarderà la fascia destra con quel Jonathan colpe-vole sul gol del 2-1 di Giacomo Bonaventura. A San Siro, la mole di gioco prodotto non è corri-sposta ad altrettanta concretezza sotto porta. L’allenatore neraz-zurro dovrà lavorare sul difetto congenito che questa squadra raramente ha saputo scrollarsi di dosso. La fortuna, certamente, non è favorevole in questo perio-do, ma se contro l’Atalanta su 23 tiri in porta i nerazzurri hanno raccolto un gol e quattro pali, contro l’Udinese all’Inter non sarà più concessa questa Ineffi-cacia. Mazzarri si è giocato gran parte delle proprie fiches nella sfida contro l’Atalanta. A San Siro l’Inter dovrà dimostrare al proprio presidente che il futuro del club è lanciato verso l’Europa che conta.

complicato mondo Inter. Nean-che il tempo di leccarsi le ferite, neanche la possibilità di studia-re gli errori commessi contro la formazione bergamasca, quindi, che è già tempo di campionato. A San Siro arriva l’Udinese, usci-ta vittoriosa dalla sfida contro il Sassuolo e riscopertasi quanto mai concreta nel momento del

storicamente ostica per i colori nerazzurri. Mazzarri valuterà at-tentamente la condizione atleti-ca dei propri uomini e potrebbe presentare un piccolo turnover soprattutto a centrocampo e di-fesa. Juan Jesus torna dalla squa-lifica e riconquisterà il proprio posto da titolare nel centrosini-stra della classica difesa a tre e

STADIO MEAZZA ORE 20,45

Rodrigo Palacio, cannoniere dell’Inter con 13 gol

il bomber bianconero Toto Di Natale

Page 3: N 14 2014 inter udinese

3giovedì 27 marzo 2014

L’Inter, dopo aver subito la pe-sante sconfitta dall’Atalanta,

cerca di risalire la corrente verso il quarto posto in classifica af-frontando la coriacea Udinese. L’analisi della biosituazione dei singoli giocatori mette in risalto un leggero stato di benessere psi-cofisico dell’Inter 6.00 contro un

VITTORIA DELLA BENEAMATA

EnzoOcchiuto

bioritmivalore medio di 5.96 dell’Udine-se. Secondo questa lettura biorit-mica, i neroazzurri dovrebbero essere avvantaggiati sulla carta, ed avere più possibilità di vittoria rispetto alla formazione guidata dal bravo Guidolin. Attenzione Inter , però, a non sottovalutare troppo gli avversari, in quan-to la capacità di intuizione dei loro attaccanti risulta superiore alla media. Nello specifico del-le potenzialità di rendimento dei singoli atleti, i padroni di casa risultano, dal punto di vista

emozionale, maggiormente sti-molati agonisticamente con 6.21 della compagine veneta con 5.98 di valore assoluto. In particolare citiamo Jonathan 6.50, Palacio, Icardi, D’Ambrosio, Campagna-ro e Nagatomo 6.45 contro Basta 6.45, Badu 6.39, Di Natale e Fer-nandez 6.00. I bianconeri risul-tano più dotati fisicamente con 5.94 dei neroazzurri con 5.90 : Badu 6.5, Muriel e Lopez 6.47, Basta 6.37 contro Nagatomo 6.47, Alvarez 6.44 e Palacio 6,41.

La Serie A giunge alla 30ª gior-nata e a San Siro posticipo tra

Inter e Udinese con i nerazzurri reduci dal pesante ko di domeni-ca contro l’Atalanta. I Mazzarri-boys sono alla ricerca di un suc-cesso per scacciare le paure di vivere un finale di stagione ano-

Il riscatto nerazzurro contro la tranquillità friulana

ragazzi di Guidolin che alterna-no imprese come quella in Cop-pa Italia col Milan a vere debacle come all’andata quando l’Inter passeggiò al Friuli dimostrando una superiorità netta. Una gara che vede i nerazzurri favoriti e la giocata più allettante è l’1 + Gol, ossia la vittoria dell’Inter con en-trambe le squadre a segno che è offerta mediamente dai conces-sionari italiani intorno al 2,10. Altra opzione da tenere in consi-derazione è la giocata sul Parzia-le/Finale (bisogna indovinare il risultato del primo tempo e quel-

italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata duran-te lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine parliamo di Champions Lea-gue che tra pochi giorni vivrà l’emozione dei quarti di finale, ahi noi, senza italiane: strada in discesa per Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid, più dura per Mourinho e il Chel-sea. E’ il primo responso dei

INTER–UDINESE CHE QUOTA L’1 + GOL!

nimo, dopo i progressi mostrati fin dall’innesto, nel mercato di gennaio, di elementi come Her-nanes; speranze affidate alla ri-trovata forma di Icardi e ai guizzi di un Palacio sempre protagoni-sta contro una formazione come quella friulana che negli spazi riesce a dare sempre il meglio. Campionato in chiaroscuro per i

lo del finale) X/1 con i nerazzur-ri che devono avere la meglio dei friulani nella ripresa e che  paga decisamente bene, infatti con 10 euro giocati se ne possono vincere circa 45. Non dimenti-catevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applica-zioni dei maggiori concessionari

bookmaker internazionali, come riporta Agipronews, dopo i sor-teggi. I bavaresi, campioni in ca-rica, hanno il compito più facile, almeno in lavagna: il passaggio del turno contro il Manchester United si gioca appena a 1,08, mentre per i Red Devils si sale a 6,50. Bene anche i blaugrana (a 1,20), impegnati nel derby con-tro l’Atletico Madrid (4,00); vola Ancelotti con i blancos e pure in questo caso la qualificazione alla semifinale vale 1,20 contro il 4,00 del Borussia Dortmund. In bilico, invece, le previsioni per il testa a testa tra Chelsea e Psg: in quota vincono di un sof-fio i francesi, offerti a 1,85, men-tre la promozione dei Blues è piazzata a 1,90. In bocca al lupo.

PinoSardiello

scommesse

Nemmeno il tempo per fe-steggiare la bella e convin-

cente vittoria col Verona, ed ecco che puntuale arriva un nuovo passo falso con la battuta d’ar-resto casalinga contro l’Atalanta. Peccato, forse c’eravamo illusi di aver voltato pagina con la serie positiva messa a segno nelle ulti-me settimane. Invece siamo allo stesso punto di partenza, con l’Europa League nuovamente in bilico e con la squadra ancora alle prese con problemi psicolo-gici e di tenuta fisica. L’Atalanta, lo avevo sottolineato alla vigilia della gara, era una brutta gat-ta da pelare, però sinceramen-

PRIMA IL SORRISO POI LA DELUSIONEte non pensavo che i ragazzi si trovassero in una situazione così precaria che alla fine ci è costata la sconfitta. E’ vero, l’Inter è stata anche molto sfortunata per aver colpito tre pali, ma molto prima avevamo avuto la possibilità di chiudere la gara a nostro favore una volta agguantato, nel giro di un minuto, il pareggio dopo il gol subito da Bonaventura. La posizione in classifica, malgrado questo contrattempo, è comun-que abbastanza buona perché dietro ha rallentato il Verona. Però ora c’è il Parma che viag-gia al nostro fianco, tra l’altro con una partita da recuperare. E’ chiaro che a questo punto non possiamo fallire l’obiettivo dei tre punti con l’Udinese, un

avversario che Guidolin ha por-tato di nuovo verso la salvezza e i piani tranquilli della classifica dopo una parentesi di risultati negativi. Buon per noi che i friu-lani hanno vinto con il Sassuolo ma questo ha una rilevanza poco importante perché Di Natale e compagni a San Siro, come sem-pre, vorranno fare bella figura. Spendo due parole per Immobi-le. Il ragazzo di Ventura è pronto per il Brasile e con lui Prandelli ha sicuramente in tasca un jolly in più, al di la della chiamata di Cassano o di Totti.

Sandro Mazzola

L’era Thohir, in silenzio, inizia a farsi sentire e, forse, i calcia-

tori nerazzurri che fin qui hanno ‘tirato a campare’ iniziano a sen-tire venir meno sotto i piedi l’er-ba del campo di San Siro. Dopo Vidic e Hernanes il terzo colpo con il botto è il messicano Javier

MAZZARRI, MAI STATO NERAZZURRO

l’uomo meno interista della rosa

pletare la rosa della nuova In-ter. Mentre per il futuro sembra tutto pronto, in questo finale di campionato, invece, non è anco-ra pronto nulla e, i due gol subiti in casa dall’Atalanta, non fanno che confermare ancora una vol-ta che Mazzarri non è da Inter e che i pochi risultati utili, fin qui, della Beneamata sono legati a singoli episodi. L’Inter non c’è e Mazzarri ancora meno. In casa

Milan si prevede pulizie. Claren-ce Seedorf è stato convocato ve-nerdì scorso da Adriano Galliani nella sede del Milan, l’ammini-stratore delegato del Diavolo chiede delle garanzie di rinascita al tecnico olandese. Alla luce di quanto visto domenica contro la Lazio è corretto ipotizzare che poco può fare Seedorf. La buona sorte, grazie al gol fortunoso, ha solo evitato ancora una sconfitta.

SeveraBisceglia

il punto

Hernández Balcázar. Il ventise-ienne attaccante del Manchester United, rapido nelle azioni e con un buon fiuto del gol, arriverà a Milano il 1 luglio a ricoprire il ruolo lasciato libero dalla par-tenza del Principe Diego Milito. Altro validissimo ragazzo segui-to dal d.t. Piero Ausilio è il cen-trocampista del Borussia Mön-chengladbach, Granit Xhaka. Lo svizzero, di origine kosovara, sarebbe l’investimento giusto proiettato nel tempo, vista la gio-vane età, 21 anni. Ora bisogna solo capire quale dei nerazzurri sarà sacrificato, tra Handanovic, Guarin, Kovacic e probabilmen-te anche Icardi, per fare cassa in vista del mercato estivo per com-

Non osa e non carica i suoi ragazzi

la giusta preoccupazione di Walter Mazzarri

l’attaccante del Torino Ciro Immobile

Page 4: N 14 2014 inter udinese

giovedì 27 marzo 20144

Sui possibili 6 punti da con-quistare a San Siro nelle due

partite casalinghe ravvicinate ne sono rimasti solamente 3, dopo l’immeritata sconfitta con l’A-talanta. In classifica non è cam-biato molto ma forse in virtù del calendario e dei risultati è opportuno fare una serie di con-siderazioni sulla qualificazione all’Europa League (la Cham-pions non è più neanche un mi-raggio). E’ proprio così strategica per la prossima stagione? E’ vero come abbiamo scritto nel nume-ro precedente che la competizio-ne europea garantisce visibilità e introiti (certamente limitati ri-spetto alla sorella maggiore chia-mata Champions) ma anche un forte dispendio di energia che può compromettere l’intera sta-gione. Rispetto allo scorso anno l’Inter poi ha 3 punti in meno

Marco Papetti

IL BIVIO: EUROPA E NON EUROPAe dovrà affrontare una serie di squadre molto motivate in lotta per la salvezza (Bologna e Livor-no in primis). A questo punto conviene restare un altro anno senza trasferte ufficiali in Euro-pa ma puntare forte sul campio-nato 2014/2015 e gettare le basi per il futuro immediato e non. Detto questo la partita di stase-ra è comunque da vincere ma è insidiosa dato che l’Udinese di Guidolin e Di Natale ha ripreso continuità di gioco e risultati e la squadra vuole ritagliarsi un fi-nale di stagione tranquillo dopo

un’annata altalenante. Totò Di Natale dopo il record di presen-ze (siamo a quota 324) con la maglia bianconera punta ai 200 gol in serie A e San Siro è sem-pre un palcoscenico importante dove mostrare le proprie qualità tecniche. Tocca a Thohir la cui presenza in tribuna è assicura-ta dopo il volto transoceanico indicare con chiarezza la strada da seguire a tutta la società e alla squadra per garantire quella soli-dità finanziaria, tecnica e media-tica che tanto stiamo cercando in questi mesi.

Ha 17 anni e difende i pali dell’Udinese. Sembra di ve-

dere all’opera il Buffon dei primi tempi. Ha avuto la possibilità di prendere il posto di Brkić e Kela-va e non ha deluso le aspettative. Simone Scuffet è stata sicura-mente la migliore e più corag-giosa scelta da parte della società friulana. L’estremo difensore può anche sognare un ruolo diverso rispetto a quello che inizialmen-te si sarebbe aspettato una man-ciata di mesi fa. Le prestazioni con le varie under erano sempre di livello. Tuttavia, ora, Prandelli deve pensare al suo futuro: por-tarselo dietro ai mondiali, per un po’ di esperienza formativa, dietro a due mostri sacri come il citato Buffon e Sirigu. E in-fatti dal 10 al 12 marzo scorsi ha preso parte a uno stage con il c.t. della Nazionale. Un ruo-lo marginale, verrebbe da dire, ma dopo quello che è successo a Udine in questa stagione nul-la sarebbe davvero da escludere. Con la Nazionale Under-17 ita-liana, Scuffet ha partecipato al mondiale Under-17 2013, distin-guendosi peraltro come uno dei migliori giocatori della selezione azzurra. Il dirigente sportivo Giuliano Giannichedda lo vede costantemente lavorare sodo. Il portierino di Remanzacco sem-

AlessandraCaronni

l’ospite

IL PREDESTINATOIn campo mostra sicurezza

Nato a Udine il 31 maggio del ‘96, Simone Scuffet è il portiere dell’Udinese e della Nazionale italiana Under-18, cresciuto nella formazione Primavera della squadra friulana. Ha esordito in Serie A il primo febbraio scorso, a 17 anni, in Bologna-Udinese (0-2), 22esima di campionato, per via di un infortunio al portiere titolare Brkić.

Chi è Simone Scuffet

bra già pronto fisicamente. Ma sta per arrivare il momento del-la responsabilità. Passato quello dell’apprendistato, tutti saran-no lì col fucile spianato. Tutti lo aspetteranno al varco, pronti alla critica al primo errore e a

dire che quello è troppo giovane, che serve tempo. Siamo tuttavia a pochi passi dai Mondiali e dai grandi appuntamenti. Scuffet dovrà solo rispondere sul cam-po. E rivelare definitivamente il proprio innato talento.

C’era puzza di bruciato e l’ar-rosto l’ha completato il redi-

vivo WM, rovesciando a dritta e rovescia nel secondo tempo un Inter che si era dignitosamente comportata nei primi quaran-tacinque minuti. E così, sempre restando in tema gastronomico, la frittata si è completata al no-vantesimo in punto, con l’Ata-lanta capace di espugnare San Siro e rompere la miniserie po-sitiva della brigata di Thohir, ripiombando nell’anonimato.Ovviamente c’è stata anche un po’ di sfiga (anzi bella abbon-dante) con i legni che hanno sempre detto no a Palacio and company, e con un Atalanta di livello europeo, alla faccia di chi dice che Colantuono sia solo un motivatore e basta, oppure un semplice allenatore di mu-scoli. Forse, diciamo la verità, è una bella occasione questo in-frasettimanale che arriva subito a lenire (speriamo) le recenti e sanguinose ferite. Mazzarri non è fortunato anche in que-sto caso perché sulla sua strada (e sempre a San Siro) trova un Udinese rivitalizzata dal maestro sottostimato Guidolin. D’obbligo vincere, ma lo dicevamo pure una settimana fa con l’Atalanta e non ha portato buono, e occhio

perché si è risvegliato anche Totò Di Natale, tanto per gradire.In due parole anche stavolta sarà imprescindibile il rendimento degli unici due con quel briciolo di classe utile per svoltare e per girare la partita: stiamo parlando di Guarin e Hernanes che, guar-da caso, contro l’Atalanta hanno avuto un rendimento, definia-molo così, “normale”. Cioè non sono andati male ma non sono andati neppure aldilà del cosid-detto compitino scolastico. Eh no! Da Ferdi e dall’uomo della Bibbia ci si aspetta molto ma molto di più, è il momento di sclassare, come si dice in gergo. Non è in dubbio l’impegno, chia-riamo subito: Guarin, dopo la querelle di mercato di gennaio, ha cominciato ad allenarsi di buzzo buono e i risultati si sono visti subito: non è più un corpo estraneo alla squadra, non è più un solista vanaglorioso, è diven-tato una risorsa, grazie anche (e questo bisogna riconoscerglielo) ad un lungo lavoro psicomotiva-zionale ben svolto da Mazzarri stesso. Ferdi ha imparato a ser-vire i compagni, ad usare il tiro da fuori al momento giusto, ad alzare ogni tanto la testa. Gli si

chiede solamente un pizzico di cattiveria in più proprio negli ultimi metri perché potrebbe essere un realizzatore coi fioc-chi e invece non lo è ancora.Il capitolo Hernanes invece va preso con più calma visto che l’ex laziale è in nerazzurro da trop-po poco tempo: l’inserimento, comunque, è stato più che po-sitivo, anche lui con l’Atalanta però non è andato al di là di una regia un po’ troppo elementare e scolastica. Può fare di più, mol-to di più, è stato comprato per questo, e il primo banco di prova sarà proprio il centrocampo dei friulani che Guidolin schiera sempre in modo assai compatto. D’altra parte lo ha detto pro-prio lo stesso Mazzarri in una recente intervista alla Gazza: “Io do un’identità ma sono i gioca-tori bravi a fare la differenza e dunque conta anche la qualità e non solo il lavoro del tecnico. Più forti sono i giocatori e più facile è arrivare in alto”. Parole sante che sanno di investitura proprio per Hernanes e Guarin. A loro la risposta questo giovedì sera, in un match che si prean-nuncia altamente spettacolare.

AldoColombo

e spirito reattivo

di Aldo Colombo

FLOPSembra rinato,

Mazzarri lo aveva accantonato, poi lo ha ripescato e lui ha risposto alla grande,

perfetto, preciso, tempista, senza una sbavatura. Chapeau!

Lui invece ha perso la sicurezza dell’i-

nizio campionato e da risorsa sembra

diventato una palla al piede. Complice l’in-

fortunio non è più lui, urge rinascita!

RANOCCHIA CAMPAGNAROTOP & FLOP

Page 5: N 14 2014 inter udinese

5giovedì 27 marzo 2014

Un nome su tutti, per l’Inter: Dzeko. Il bosniaco del City è stufo di giocare a corrente alternata in Premier con l’undici guidato da Pellegrini e a fine stagione potrebbe fare le valige per Milano dove Vidic, neo acquisto di Thohir, lo aspetterebbe a braccia aperte per far tornare grande l’Inter dopo queste ultime stagioni disastrose del dopo-Mourinho. Se ci sia Wenger o Spalletti, oppure ancora Mazzarri, sulla panchina nerazzurra questo è tutto da vedere, però se sono vere le voci messe in giro da alcuni quotidiani inglesi sul possibile addio di Sagnà all’Arsenal per far tappa a Milano, allora la cosa potrebbe diventare tremendamente seria, non solo per Sagnà ma pure per Wenger ormai ai ferri corti con i Gunners dopo il 6-0 incassato dal Chelsea dal suo Arsenal nell’ultima di campionato. Ma occhio perché

DZEKO SI AVVICINALuigiSada

mercato

il valzer degli arrivi in maglia nerazzurra non è affatto finito, anzi, dal momento che sul piatto viene messo pure Podolski ecco che un’Inter targata Wenger sembra prendere piede al di là delle smentite lanciate dai diretti interessati. Quanto costa l’ingaggio del tecnico francese nessuno lo dice, ma pensiamo che Thohir abbia fatto bene i conti, anche se le valutazioni dei mister d’oltre Manica sembrano assai esagerate considerando i quattrini sborsati di recente dallo Zenit San Pietroburgo per Vilas

Boas subentrato a Spalletti alla guida della squadra russa. Per il portoghese, ex Tottenham, si parla di sette milioni a stagione….e pensare che Vilas Boas, dopo i disastri con gli Spurs, veniva considerato un perdente. Intanto il Psg è tornato alla carica per Pogba. I parigini sarebbe disposta a dare alla Juventus Cavani e Pastore, più un piccolo conguaglio. Blanc spera che i dirigenti del club ce la facciano a chiudere positivamente la trattativa, altrimenti l’interesse verrà spostato su Piquè.

LA PIU BELLA DEL REAME E’ SEMPRE LEI

L’Inter prova a rialzare la testa con l’Udinese dopo il capi-

tombolo casalingo con l’Atalanta. Ma quanta sfortuna con i berga-maschi non tanto per i tre legni colpiti quanto per le occasioni da gol gettate al vento. Fortuna vuo-le, si fa per dire, che l’Udinese domenica pomeriggio ha messo sotto il Sassuolo attenuando di conseguenza la tensione in casa friulana dopo la serie nera di qualche settimana fa. Per la Be-neamata, insomma, visto come

LauraTangari

campionato si sono messe a posto le cose nel clan bianconero, una serata, quella odierna, che potrebbe re-galare a Mazzarri un piccolo sor-riso in prospettiva europea, oltre a stemperare la tensione venuta a galla dopo il kappaò casalingo con l’Atalanta. In cima il campio-nato sembra, comunque, ormai concluso perché la Juventus col successo di misura di quattro sere fa col Catania è destinata a fare una passeggiata da qua al 18 maggio quando col Cagliari a Torino calerà il sipario sul cam-pionato. La lotta per il secondo posto, pure quella, sembra ora-mai decisa, considerando il ca-pitombolo casalingo del Napoli con la Fiorentina e la vittoria

della Roma a Verona col Chievo. Per la Viola è atteso in rientro di Giuseppe Rossi ma nel contem-po va male per l’infortunio di Gomez nel match del San Paolo con i partenopei. Per il Milan, invece, altri problemi malgrado il pareggio dell’Olimpico con la Lazio e la trasferta pirotecnica del Franchi con la Fiorentina di ieri sera. In coda lottano col col-tello fra i denti Catania, Sassuo-lo, Chievo e Livorno. I prossimi turni, col Bologna leggermente avvantaggiato rispetto alla con-correnza, saranno velenosi per-ché un piccolo passo falso po-trebbe segnare una svolta per tre di queste quattro formazioni in lotta per non retrocedere.

La Juve prosegue la sua marcia trionfale

la Fiorentina calpesta il Napoli

Peccato per le altre italiane che hanno rassegnato le dimissioni

in anticipo rispetto alle aspettative. Per Juventus-Fiorentina non ci si poteva aspettare altro, una delle due squadre sarebbe comunque dovuta uscire, una perla dell’insostituibile Pirlo, sulla quale nulla ha potuto l’in-colpevole Neto, ha spedito i bianco-

PERLA PIRLONAUFRAGA LA FINALE

SeveraBisceglia

europaleague

ammonizioni, commesso da Gonza-lo Rodriguez su Llorente, da quella posizione Pirlo non sbaglia mai, per lui è come calciare un rigore. Sul fi-nale i bianconeri hanno dimostrato che non è casuale il primato in clas-sifica del nostro campionato confer-mato anche dal netto vantaggio sulle squadre che seguono. Complimenti alla Juve che continua a sognare una finale di Europa League nel suo stadio. A questo punto tutti tifiamo

Juve, unica squadra italiana rimasta in Europa. L’eliminazione del Napo-li, invece, ha lasciato l’amaro in boc-ca, proprio come accaduto in Cham-pions dove ha subito l’eliminazione nonostante i 12 punti conquistati. L’illusione del gol di Pandev, che ha lasciato sperare il ribaltamento dell’1-0 subito all’andata, è durato poco. Benitez ha fallito anche questo obiettivo, peccato, i partenopei han-

neri direttamente ai quarti di finale. Ha deluso la Fiorentina che non è ri-uscita a sfruttare il vantaggio del pa-reggio nella sfida dell’andata, troppo inconcludente negli ultimi quindi metri e troppe occasioni sprecate da Mario Gomez, Pizarro e Ilicic che spara alto un gol già fatto. Insomma i viola hanno deciso di perderla que-sta partita e lo conferma l’inutile fal-lo, costato l’espulsione per somma di

no dominato dall’inizio della gara e controllato la partita per almeno 70 minuti, ma non hanno concretizzato sprecando troppe occasioni: Insigne, Ghoulam, Higuain e Mertens hanno fallito il gol qualificazione. E’ inevi-tabile, se sbagli così tanto prima o poi il gol che fa riaprire i giochi ar-riva, e così è stato. Ghilas al 69’, en-trato da soli tre minuti, e l’ex interi-sta Quaresma gelano i tifosi del San Paolo, l’avventura in Europa finisce

qua. Il 2-2 finale permette al Napoli di uscire dalla competizione a testa alta, ma resta comunque eliminata. Non resta che augurare alla Juventus di superare i quarti di finale contro il Lione che affronterà il prossimo 3 aprile, a Lione appunto, e la settima-na successiva allo Juventus Stadium. L’urna di Nyon è stata clemente con la squadra bianconera, evitate Ben-fica e Porto.

la magia di Pirlo porta la Juve ai quarti di finale

TUTTA ITALIANA

Il sorteggio di Nyon ha rega-lato una smorfia a Josè Mou-

rinho. Il suo Chelsea, nella gara d’andata dei quarti di finale di Champions, dovrà vedersela al Parco dei Principi col Psg di Ibra, un avversario, quello pari-gino, che sicuramente il Number One avrebbe preferito nella cir-costanza evitare non tanto per la presenza del bomber svedese quanto per la forza d’urto che possiede il collettivo di Blanc in questa sua straordinaria stagio-

MOURINHO vs IBRAAL PARCO DEI PRINCIPI

Luigi Sadane. La gara si disputerà il pros-simo 2 aprile in concomitanza con l’altra sfida del Bernabeu dove il Real Madrid ospiterà i tedeschi del Borussia Dortmunt di Jurgen Klopp altalenanti in campionato ma sempre pronti al colpo vincente in Champions. Le ultime notizie provenienti dalla Bundesliga non sono molto esal-tanti per i vice campioni d’Euro-pa distanziati ormai in classifica di venticinque punti dal Bayern Monaco di Pep Guardiola che a sua volta scenderà in campo il giorno prima affrontando a Manchester lo United di Moyes

in leggera ripresa in Premier dopo la disastrosa stagione che sta mettendo in dubbio la parte-cipazione alla prossima Cham-pions. Gli inglesi, tra l’altro, han-no conquistato la qualificazione con grande fatica eliminando all’Old Traffor i greci dell’Oym-piacos usciti vittoriosi nella gara d’andata degli ottavi del Pireo per 2-0. Il Bayern ha ormai vinto la Bundesliga con largo anticipo e per Muller e compagni le pro-spettive del passaggio del turno sono più che concrete. Tutto da seguire invece l’inedito derby spagnolo fra il Barca e l’Atleti-co Madrid, con i Colchoneros pronti a fare uno sgambetto a Messi e compagni.

champions

il bosniaco Edin Džeko, attaccante del Manchester City

Page 6: N 14 2014 inter udinese

giovedì 27 marzo 20146amarcord

Il Barone, all’anagrafe Franco Causio, fa il suo esodio in prima squadra con il Lecce, anch’essa al primo anno di Serie A, sua città natale, ma ben presto viene no-tato dalle grandi società e, dopo una parentesi alla Sambenettese, arriva sul grande palcoscenico Ju-ventino dove, però, non scenderà

mai in campo. Dopo un po’ di anni passati con le valige sempre pronte si accasa ancora alla Juventus, questa volta per ben undici anni. Non si fa mancare neppure lo stadio di San Siro e il Friuli. Dalle zebre passa all’Udine-se (1981-1984) e in tre stagioni segna 11 reti in 83 presenze. Con la maglia dell’Udinese riconquista un posto in Nazionale, già campione del mon-do Spagna 82. Nel 1984 si trasferisce all’Inter per una sola stagione e in ventiquattro presenze resta a digiuno di gol.

Marco Branca, di ruolo attaccante e sopran-nominato ‘il cigno di Grosseto’, fa il suo esor-dio da professionista con il Cagliari, ma dopo due stagioni si trasferisce a Udine. L’esordio in bianconero non gli porta molta fortuna, due sole reti in 18 partite giocate, un po’ pochino per un attaccante. Dopo la pausa di un anno alla Sampdoria torna all’Udinese per due cam-pionati (1992-1994), scende in campo in 58 in-contri e segna 22 reti. Nel 1995 arriva all’Inter per sei miliardi di lire. L’esordio in nerazzurro è contro la sua ex squadra, l’Udinese. Nella sua prima stagione in Serie A con la maglia neraz-zurra realizza 17 gol in 24 partite. La stagione

Il difensore centrale Fulvio Collo-vati, cresciuto nel vivaio rossonero, dopo sei anni passati in prima squa-dra e con il titolo di campione del mondo in tasca, cambia sponda del naviglio e indossa la maglia neraz-

L’attaccante tedesco Oliver Bierhoff arriva in Italia nel 1991 perché acquistato dall’Inter con la cui ma-glia, però, non disputò nessun incontro. Dopo quattro anni passati all’Ascoli viene acquistato dall’Udinese per 2,5 miliardi di lire. Con i binconeri disputa tre stagioni ad alti livelli. Nel primo campionato segna 18 gol, l’anno successivo, grazie anche ai suoi gol, l’Udinese si piazza al quinto posto che garantisce la partecipazione alla Coppa UREFA, il terzo anno sarà capocannoniere di Serie A con 27 gol e porta la sua squadra al terzo posto dietro Juventus e Inter. Grazie alle eccellenti prestazioni con l’Udinese, viene convo-cato per la prima volta nella Nazionale tedesca.

Marco Delvecchio, di ruolo attaccante, inizia la sua carrie-

successiva raccoglie un bottino più magro, 5 gol in 21 partite di campionato e 1 nelle Cop-pe Europee. Chiusa la carriera di calciatore in altre squadre fa ritorno all’Inter nel 2002 come capo degli osservatori, nel 2003 viene promosso a Responsabile dell’area tecnica. L’8 febbraio 2014 Marco Branca chiude definiti-vamente ogni rapporto con la società F.C. In-ternazionale.

zurra per quattro stagioni segnan-do anche 3 reti in 109 presenze. Al termine dell’esperienza in neraz-zurro si trasferisce a Udine per una sola stagione, 2 reti in 20 presenze per lui, ma l’anno successivo lascia in bianconeri retrocessi in Serie B a causa della penalizzazione di 9 punti.

ra da professionista con la maglia neraz-zurra, correva l’anno 1991. Non trovando molto spazio all’In-ter, viene mandato a fare esperienza prima a Venezia, dove si ferma 1 anno, a seguire ancora 1 anno a Udine dove non riesce a segnare neppure 1 gol in 7 partite giocate. L’an-no successivo torna all’Inter, per una sola stagione, centrando 5 volte la rete avver-saria in 33 partite giocate.

***

***

***

***

***

Page 7: N 14 2014 inter udinese

7giovedì 27 marzo 2014

Odore di petrolio al Centro Coordinamento. Riyad, ca-

pitale del giacimento petrolifero più grande del mondo, sbarca a Milano e si iscrive nelle fila de-gli Inter Club e così la mappa degli Inter Club si è arricchita di una nuova prestigiosa stella. Un nutrito gruppo di giovani inte-

Inter club Arabia Saudita

GiovanniLabanca

vita di clubristi sauditi ha infatti affiliato al CCIC l’Inter Club Interksa, che vuole diventare un punto di ri-ferimento importante per tutti gli interisti non solo di Riyad, ma di tutta l’Arabia Saudita. Il club vanta già 109 soci iscritti e il direttivo sta lavorando per mi-gliorare ulteriormente il già otti-mo risultato raggiunto, in attesa di poter coronare il proprio so-gno: una trasferta a Milano per vedere dal vivo una partita della nostra Inter. E noi,Stadio5 e tifo-si milanesi e non, siamo pronti ad accoglierli a bracca aperte.

Lunedì 17 marzo, presso il ristorante Bo-tinero di via San Marco a Milano, si è

celebrato il 15° anniversario dell’Inter Club Milano Centro. Presenti alla serata come ospi-ti il capitano Javier Zanetti, con sua moglie Paula, e Ruben Botta.Durante la serata è sta-ta organizzata una lotteria dove è stata messa in palio una maglia di Zanetti, la sua fascia da capitano e 10 gagliardetti ufficiali. Il rica-vato è stato destinato alla Fondazione Pupi.

Inter Club Milano Centro

Due giorni di lavoro intenso e la gioia finale per la vitto-

ria con il Torino nel giorno del 106esimo compleanno della Be-neamata; si può così riassumere il meeting che ha visto coinvolte le varie sezioni dell’Inter Club Indonesia Moratti che si sono

INTER CLUB Jakartaradunate a Jakarta nell’ultimo week end. Tanti i partecipanti e tanto l’entusiasmo dimostrato ancora una volta dall’Inter Club più numeroso al mondo, sem-pre al fianco dell’Inter anche a 11095 km. Il tifo unisce più di quanto la distanza allontani.

Fiore Marro

giù al nord

Il cinema in generale non si è mai occupato molto di calcio non sortendo mai un effetto domino.

Ricordo in una sala cinematografica il lungo scro-sciante applauso per la rovesciata di Pelè, al termi-ne di ‘Fuga per la vittoria’ (1981) diretto da  John Huston. Un film liberamente ispirato alla partita della morte di Kiev il 9 agosto 1942 tra calciatori di Dynamo e Lokomotiv e una squadra composta da ufficiali dell’aviazione tedesca Luftwaffe, un film che può definirsi una pietra miliare del binomio calcio-cinema, oggi ancora molto popolare soprattutto per la presenza del celeberrimo Pelé. La partita per i nazisti è una buona propaganda e per i nostri una chance d’evasione. Alla fine del primo tempo i no-stri sono sotto di tre gol. Un film che parte stretto e desolato nel campo di Gensdorff, va avanti sulla doppia tensione della guerra e della partita che crea un movimento di popolo che smuoverebbe le lacri-me alle pietre. Huston sembra divertirsi da matti, i calciofili-cinefili sono in paradiso. Altri film che vale la pena menzionare è  Gambe D’Oro  diretto da Turi Vasile, protagonista il grande Totò nel ruo-lo del ricco ma tirchio produttore di vini pregiati il Barone Luigi Fontana che è anche presidente della squadra di calcio dilettantistica del Cerignola vici-na alla promozione. L’ambiente è idilliaco con tut-ti i giocatori legati come fratelli. L’equilibrio viene sconvolto dall’arrivo di un procuratore milanese (questi milanesi),  vuolea acquistare due giocatori creando le gelosie degli altri. Tutto si risolverà nel migliore dei modi con un’amichevole contro la Na-zionale italiana. Il film racconta una Italia lontana anni luce, con valori che oggi sembrano chimere. Da sottolineare un film inglese ‘Febbre a 90°’ (Fe-ver Pitch) diretto da David Evans nel 1997, tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby. Il film ha come protagonista  Paul Ashworth, figlio di geni-tori divorziati, che vive nella periferia di Londra, e la struttura della narrazione è caratterizzata dall’al-ternarsi di scene della sua adolescenza e quella da adulto che ruotano perlopiù attorno alla sua

Le gambe d’oro al cinemasquadra del cuore. La pellicola in cui mi riconosco è: Ultimo minuto del 1987 diretto da  Pupi Avati  con un fantasmagorico Ugo Tognazzi. Un film che parla del calcio della provincia italiana a volte spaccona, a volte arruffona, a volte incom-prensibile, ma così vera, così viva e inimitabile. Walter Ferroni (Ugo Tognazzi) è il direttore sportivo-fac-totum di una squadra di calcio che sopravvive nella bassa classifica del-la Serie A degli anni ‘80 tra problemi finanziari, piccoli imbrogli e tanta passione. Dopo anni di difficoltà e di bilanci “aggiustati con la scolorina”, Ferroni riesce a vendere la squadra all’industriale Di Carlo, convinto di continuarne la gestione. Il nuovo presidente invece lo rimuove dall’in-carico gestendo personalmente. La squadra parte con baldanza, ma sen-za l’esperienza e i contatti di Ferroni incontra subito notevoli difficoltà. Il nuovo presidente impara a proprie spese che gestire una società di cal-cio è diverso dal gestire un’azienda. La squadra passa da una sconfitta all’altra, sino a quando Di Carlo si trova costretto a richiamare Ferro-ni. Tra le perplessità vince la prima partita della sua nuova gestione con una mossa coraggiosa e dispera-ta: sostituendo Boschi, il vecchio e corrotto centravanti, con il giovane diciassettenne  Paolo Tassoni della squadra”primavera”, che realizza il gol decisivo proprio all’ultimo minuto.

Page 8: N 14 2014 inter udinese

giovedì 27 marzo 20148

È vero che fa parte del Club che riunisce i parlamentari tifosi nerazzurri? “Si, sono stato uno dei fonda-tori del Club ‘Giacinto Fac-chetti’, che associa deputa-ti, senatori e dipendenti  dei due rami del Parlamento”. L’ Inter va avanti a passo di gambero, che squadra è quella di Mazzarri? “È un’Inter che in prospetti-va, per l’età dei suoi giocatori

Lara Comi intervista Francesco Colucci, senatore “L’INTER STA MEGLIO DEL MILANPER IL FUTURO SERVE SOLO QUALCHE RITOCCO”

Stramaccioni ha sbagliato a non lanciare i suoi giovani

Lara Comieuroparlamentare

e con qualche rafforzamento, può essere  considerata discreta”. Jonathan sembrava un flop e oggi si ipotizza addirittura di una sua possibile convocazione nella nazionale italiana. Merito dell’allenatore? “È merito dell’allenatore e del-la volontà che dimostra l’atleta”. Chi è stato, a suo parere, il più grande affare nella storia neraz-zurra e il più grande “bidone”? 

palla all’Onorevole

“Il più grande affare nella storia recente nerazzurra è stato Ronal-do. Sicuramente non ci possiamo dimenticare  di Mariolino Corso e Luisito Suarez. Di bidoni non ricordo, perché i buoni rincalzi che l’Inter ha sempre avuto han-no  annebbiato i più inefficienti”. L’Inter incassa con merchan-dising e sponsor quasi 200 mi-lioni in meno del Psg,  è giusta allora la strategia di Thohir di potenziare il marchio Inter in Asia per aumentarne i ricavi? “Per il grande seguito che l’In-ter ha in tutto il mondo, credo

l’Inter stia decisamente meglio”. Moratti ha detto che la sen-tenza della Corte di Appello

uno è interista. È d’accordo? “Io credo che nel mondo sportivo le commissioni giudicanti devo-

sentenze che fanno discutere”. Dopo Vidic l’Inter è forte-mente mobilitata sul mer-cato estero. È giusta questa strategia o si dovrebbe più guardare al mercato italiano? “L’attenzione che l’Inter   pre-sta verso i giovani non deve avere frontiere, perché oggi il calcio è rappresentato an-che da atleti validi che sono al di fuori dei nostri confini”. L’Inter primavera di Stramac-cioni è stata campione d’Eu-ropa ma nessuno di quei gio-vani giocatori ha poi trovato posto all’Inter, come si spiega? “Qui la responsabilità ricade in modo particolare sull’allenato-re che stabilisce le formazioni. Stramaccioni che ha conosciu-to bene i suoi atleti a mio av-viso ha commesso un errore a non lanciare  i suoi giova-ni nel campionato di serie A”. L’Inter affronta l’Udinese. Come vede questa sfida? “È sempre una sfida interessante per il valore delle due squadre. Mi auguro che l’Inter possa prevalere sull’ottima squadra bianconera”.

Ronaldo il più grande affare nella storia nerazzurra

che la politica di Thohir poten-zierà ulteriormente la diffusio-ne dei gadget e dell’oggettistica”Guardando in casa dei “cugini”, la difficoltà a ottenere risultati rispecchia quella del calcio italiano a essere competitivo? “Attualmente, vista   la crisi che attraversa il Milan, credo che

su Calciopoli fa parte del-le motivazioni del perché

no essere al di sopra delle par-ti. In qualche occasione ci sono

Profumo di Barca al Bernabeu nel Clasico che doveva con-

cedere semaforo verde al Real in Liga. Ancelotti anche questa volta non ce l’ha fatta a battere i blaugrana così per l’undicesi-mo anno consecutivo il tecnico di Reggiolo esce a mani vuote da una sfida con i catalani che nella circostanza avrebbe potuto regalare un potenziale allungo in classifica in prospettiva del-lo sprint finale del campionato. Spettacolo, comunque, doveva essere e spettacolo è stato perché il Barca di Messi ha rifilato alle

LUCE VERDE AL BERNABEUestero

Merengues un pesante e piro-tecnico poker (3-4) al termine di una gara da cardiopalma. La Pulce argentina ha infilato nel sacco di Diego Lopez tre pallo-ni personali mentre l’altra rete è stata siglata da Iniesta in apertu-ra di partita. Il Real ha reagito ri-montando lo svantaggio iniziale con una doppietta di Benzema ma alla fine ha dovuto fare i con-ti con Messi, prima a segno col gol del pareggio alla scadere del primo tempo, poi in gol repli-cando a Cristiano Ronaldo per due volte nella ripresa. A gua-dagnarci, oltre al Barca ora a un punto dalla squadra di Ancelotti, è stato l’Atletico Madrid vincito-re a Siviglia col Betis. I Colcho-neros di Simeone, con i tre punti conquistati, adesso affiancano i cugini del Real al comando della classifica. In Premier altro crol-

lo dell’Arsenal di Wenger con il Chelsea di Mourinho sempre più capolista. Sagnà e compa-gni sono sommersi da sei gol (a zero) dei Blues firmati da Eto’o, Oscar (2), Hazard, Schurrle e Salah. Si diverte anche il Liver-pool dopo una partenza ad han-dicap col Cardiff siglando un 3-6 che impescerisce sicuramente il Chelsea. Torna al successo il City con un bel 5-0 al Fulham e addi-rittura un pesante 0-3 rifilato allo United, firmato dalla doppietta di Dzeko e da un gol di Ya Ya-touré. In Francia domina sempre il Psg che espugna Lorient con il Monaco staccatissimo al secon-do posto. Infine in Bundesliga trionfo del Bayern, che battendo prima il Mainz poi Lerta a Ber-lino conquista il titolo di Ger-mania con 7 turni di anticipo. vittorioso a Magonza col Borus-sia corsaro ad Hannover. Cade rovinosamente per 3-0-l’Herta a Moenchendablach ora quinto alle spalle del Leverkusen.

MA PER IL BARCELLONALuigi Sada

Berlusconi ha detto che tornerà a occuparsi del Milan. Ma, domiciliari, solo delle partite in casa.

Durante Catania-Juve, Conte e Maran sono stati entrambi espulsi. I due sono usciti insie-me, dandosi la mano. La stessa cosa che si dice di Buffon e della D’Amico.

Icardi, dopo il gol, ha sventolato una t-shirt dedicata alla fidanza-ta Wanda Nara. Che, al contrario di lui, non ha mai mostrato attac-camento alla maglia: è sempre in foto ignuda!

...dal mare solo il meglio!

via Mussi angolo Piero della Francesca, 20 MilanoInfo: tel. 023318253 [email protected]

Consegna a domicilio

Arrivi Giornalieri

Page 9: N 14 2014 inter udinese

9giovedì 27 marzo 2014

LA CARICA DEI 100Tony Morandi

rugby RGM asfalta Asti e consolida il quarto postoAsti sembra segnare il punto di

svolta nella stagione di Rugby Grande Milano. Dalla città pie-montese, nel girone di andata, era iniziata la riscorsa dei ragazzi di Ragusi e Vaghi, nel girone di ri-torno, al Giuriati domenica scor-sa, è arrivata una vittoria record per 100-12. Una passeggiata che con cinque punti ha consolidato il quarto posto in classifica, lancian-do RGM nella volata finale: “Asti è arrivato a Milano deluso da una stagione difficile - dice il direttore sportivo Antonio Raimondi - e si è

trovato subito in difficoltà, perdendo un po’ la voglia di lottare. Per noi è stato facile, produrre il nostro gioco di corsa. Dispiace per l’Asti, ma sia-mo contenti per questo successo che nessuno alla vigilia poteva aspettarsi così ampio. E’ comunque una bella risposta da parte di tutto il gruppo, dopo un periodo di alti e bassi. Nel-le prossime tre giornate avremo due trasferte difficili, che ci daranno un ultimo segno del livello raggiunto dalla squadra. A Parabiago, dome-nica prossima, e fra tre settimane a Lumezzane, giocheremo contro la terza e la prima del campionato e abbiamo voglia di toglierci qual-che altra soddisfazione, pensando al futuro, alla prossima stagione”. L’unica nota negativa della giornata è stati l’infortunio alla spalla subito da Calzaferri: “Purtroppo quest’an-no non siamo stati molto fortunati

sul fronte di questi contrattempi - dice Mauro Vaghi il coach della mischia di RGM - e spesso ci sia-mo ritrovati a fare scelte obbligate. La partita con Asti è stata positiva, ma abbiamo avuto qualche sbavatu-ra, comprensibili, visto il punteggio, ma che non possiamo permetterci nelle prossime giornate se vogliamo essere competitivi. Ci rimettiamo subito al lavoro, perché abbiamo il dovere di concludere la stagione su una nota alta”. I progressi di RGM sono molto incoraggianti per il fu-turo: “Da settembre a oggi - afferma Antonio Raimondi - abbiamo fatto miglioramenti importanti. La testi-monianza migliore sono i compli-menti che riceviamo dagli avversari che riconoscono il cambiamento, rispetto al girone di andata. Aven-do una rosa molto giovane, con diversi giocatori al primo anno tra

L’EA7 Armani, dopo l’ennesi-ma partita vinta in campio-

nato, vittima questa volta la Sutor Montegranaro di Carlo Recalca-ti, va all’Ulker Sports Arena per garantirsi il passaggio aritmetico ai quarti di finale di Eurolega. Contro l’Efes, venerdì scorso, le “scarpette rosse” hanno sudato le proverbiali sette camicie, no-nostante i turchi fossero già fuo-ri dai giochi. L’assenza di Keith Langford è un macigno che pesa, soprattutto, in Europa, cosicché nella trasferta di domani sarà un’impresa riuscire a sbancare il campo del Fenerbahçe, allenato dal santone Zelimir Obradovic. I turchi occupano il quarto posto, ultimo accessibile per qualificar-si ai quarti. Uno dei loro gioca-tori più talentuosi è Nemanja Bjelica, ala forte di 209 cm, con mani dolcissime (52.3% da due e 44.7% da tre), autentica forza della natura, che anche sotto le plance si fa sentire (6.2 rimbal-

BeppeVigani

basket

IT’S POSSIBLEzi a partita). Può giocare anche da ala piccola per la grande ca-pacità di giocare lontano da ca-nestro. In cabina di regia c’è Bo McCalebb (vecchia conoscenza del campionato italiano), auten-tico proiettile a campo aperto, immarcabile se ha un metro di spazio, ha un terzo tempo come pochi in Europa. Quest’anno, tuttavia, sta incontrando qualche difficoltà. Anche per il play di New Orleans, ma con passaporto macedone, mani temibili (67.3% da due e 40% da tre) e buona presenza a rimbalzo, nonostante i soli 183 cm di altezza. Un altro talento del Fenerbahçe è sicura-mente Elmir Preldzic, ala piccola di 206 cm. E’ un giocatore com-pleto, tanto che Obradovic lo fa

giocare anche playmaker. Buona mano da due (52.3%) e velenosa anche da tre, anche se disconti-nua (31.1%). Si fa sentire anche sottocanestro con 3.7 rimbalzi catturati di media con quasi 5 assist distribuiti. Bojan Bogda-novic è la guardia-ala di Obrado-vic. Ottimo talento, tanto da non passare inosservato agli scout della Nba, ha un’ottima mano da due (55.8%) ed è un ottimo difensore. Il centro di questa squadra è Luka Zoric, 211 cm di altezza, non un fulmine di guer-ra, ma vitale negli equilibri del quintetto di Obradovic. Le sue statistiche non sono da far sgra-nare gli occhi, anche se il 57% da due non induce a dormire sonni tranquilli.

Il Gp della Malesia è dietro l’an-golo, eppure si parla ancora di

quanto successo a Melbourne. A scuotere il mondo dei moto-ri due fatti rilevanti accaduti in Australia: la squalifica di Ric-ciardo e le critiche al regolamen-to, ma sopratutto la prestazione mostruosa della Mercedes e la necessità di misurare il gap fra il team tedesco e gli altri. Per quanto concerne la squalifica di Ricciardo la situazione resta in stand-by. I commissari di gara avevano contestato alla squadra di Milton Keynes un eccessivo afflusso di carburante nel ser-batoio della monoposto dell’au-straliano, ben oltre il limite con-sentito di 100 kg per ora di gara stabilito dal nuovo regolamento. Com’è noto la Red Bull ha fatto ricorso, sostenendo di aver più volte segnalato anomalie del sen-sore. La società produttrice del sistema di rilevamento Gill ha ribadito la conformità dello stru-

mento, sottolineando che la re-golazione del sensore è affidata a soggetti indipendenti dall’azien-da. La direzione di gara ha preci-sato, inoltre, di aver richiamato il muretto della Red Bull nel corso del GP, senza ottenere risposta. Qualunque sia la decisione del-la FIA si tratta di un precedente importante che potrebbe con-dizionare l’andamento del cam-pionato, qualora si ripresentasse una situazione simile. Oltre alle insidie legate all’affidabilità dei motori, le scuderie devono fare i conti con i valori messi in cam-po dalla Mercedes. Nonostante la performance di Rosberg e il

POLEMICHE VERSO SEPANGDebora

Cheli

f1distacco dagli avversari, la scu-deria tedesca mantiene però un basso profilo. La stessa speranza che nutre Felipe Massa, il quale ha espresso grande entusiasmo per essere finalmente primo pi-lota di un team con reali possi-bilità di competere. L’atmosfera è positiva anche in McLaren, dove si parla di colmare il gap con la squadra di Brackley entro la tra-sferta in Spagna. A Maranello c’è un’atmosfera di attesa. Va bene andare a punti, ma non basta a rassicurare i tifosi che si aspet-tavano un debutto migliore. A placare gli animi ci ha pensato Raikkonen.

i seniores, abbiamo impiegato un po’ a comprendere le richieste della categoria, e a costruire l’identità del gruppo. Siamo molto contenti dei ragazzi e del lavoro che sono riu-sciti a impostare Ragusi e Vaghi”. Si

guarda al futuro e ad aprile tornerà Rugby nei Parchi, l’evento organiz-zato da Rugby Grande Milano in collaborazione con il Comune di Milano. Il prossimo 8 aprile ci sarà la presentazione ufficiale a Palazzo Marino, ma già si può anticipare la prima tappa, che si svolgerà al Parco Lambro il 12 aprile. Come lo scorso anno, quando l’esordio fu al Parco di Trenno, sarà inaugurato un altro campo pubblico di rugby. I pali sono già spuntati al “Lambro” e il campo, che sarà intitolato a Cesare Ghezzi, è a disposizione dei cittadini. Ai club milanesi, il compito di farlo vivere

per il resto dell’anno: “Rugby nei Parchi è un evento - prosegue Anto-nio Raimondi - dedicato ai bambini e alle famiglie. E’ totalmente gratu-ito e avvicina il nostro sport ai mi-lanesi. Così Milano è all’avanguardia

nella propagande e nel mini rugby, mentre ancora è in ritardo nell’alto livello. Qualsiasi progetto che miri all’alto livello è attualmente blocca-to sul nascere dalla mancanza di un impianto adeguato”.

Sono due i nostri grandi dri-ver di trotto che si dividono

i favori (e le scommesse) degli appassionati. Due che più diver-si non si potrebbe, e proprio qui sta il bello della diretta! Avete indovinato chi sono? Sono en-trambi figli d’arte e si chiamano Pietro Gubellini ed Enrico Bel-lei. Si stimano, si rispettano, ma ovviamente non sono amici, né potranno esserlo mai. Il bello però è che vincono corse a ripe-tizione, in Italia e all’estero, ma sono davvero diametralmente opposti, uno potrebbe essere un quadro rinascimentale tipo Pie-ro della Francesca, e l’altro un astratto del 900 tipo Paul Klee. Pietro Gubellini, detto Pippo, è

figlio del grande Edy che negli anni della Milano da bere (1970-

80) spopolava a San Siro quan-do ai cavalli giocavano davvero tutti. E’ dunque cresciuto con la passione in famiglia e si è subito avviato ad una carriera di livel-lo stratosferico. Pippo è l’estro, l’invenzione, la creatività per un trotto tutto fantasia: guida da dio, sa inventare cose che nessun altro sa fare, con lui puoi sperare fino all’ultimo metro di ribaltare una situazione che credevi com-promessa. Sa dare ai cavalli come una specie di scossa, segue l’i-stinto che lo porta a vincere delle

corse definite impossibili: come lui pochi sanno mandare e soste-nere un cavallo in retta d’arrivo, si agita come un forsennato però anche con stile, quando sembra chiuso allo steccato eccolo trova-re la soluzione vincente, eccolo sgabbiare in fuga per la vittoria. Giocatelo però quasi sempre vincente e non piazzato! Il rove-scio della medaglia è che Gubel-lini, proprio per questo innato furore agonistico, a volte getta via piazzamenti sicuri proprio per la smania di vincere ma con lui ogni corsa è uno spettacolo. Enrico Bellei è l’esatto opposto, un cronometro (anche se lui non lo usa mai) in pista. Figlio dell’incommensurabile Nello, da lui ha preso il rigore e la serietà, il concetto di regolarità ad altis-simo livello. Infatti è capace di vincere quattro-cinque corse in una sola riunione, dal cavallo più scarso al fuoriclasse, li porta tutti al palo. In testa è una certezza e una sentenza: raramente vedrete perdere Enrico al comando: con lui i trottatori più scalmanati di-ventano dei soldatini ligi al do-vere, le sue mani hanno il potere di rendere competitivi anche i

soggetti più scarsi. E con i pule-dri ci sa fare alla grande, vedre-te sempre un’andatura perfetta, una lettura della corsa, anche in chiave tattica, sempre puntuale, mai un errore, mai un gesto inu-tile in sulky. E così fioccano le vittorie e Bellei è quasi sempre, negli ultimi anni, capolista per vittorie di tutta Italia, conqui-stando sempre l’ambito frustino

d’oro e facendo vincere un sacco di euro ai suoi proprietari! In due parole, Gubellini è da gior-nata da gran premio, Enrico da tutti i giorni ma anche lui vin-ce le corse importanti! La cosa più bella? Vederli l’un contro l’altro armati, ingaggiare duelli che ormai restano nella storia del trotto e non solo italiano.

Nemanja Bjelica, sorvegliato speciale

Toto Wolff, team

principal Mercedes

Pietro Gubellini

Enrico Bellei

Page 10: N 14 2014 inter udinese

giovedì 27 marzo 201410

La musica resta la stessa, Marc Marquez chiude in testa lo

scorso mondiale e riapre il nuo-vo sempre in testa, cambia solo il circuito, siamo a Losail. La noti-

VITTORIA DI MARQUEZIL RITORNO DEL DOTTOREzia però è il ritorno di Valentino Rossi che sale sul secondo gradi-no del podio e ci ripropone uno strepitoso duello, da tanto man-cava, con Marc per la vittoria. Il primo Gran Premio è di marca Honda ad opera del campione in

MarjljaBisceglia

motoGP

carica che, come già abbondan-temente detto, farà di tutto per non cedere il gradino più alto del podio. Una corsa avvincen-te e spettacolare, Jorge Lorenzo al via brucia tutti e passa subito in testa, peccato che dopo po-chissimo cade distruggendo la sua moto. I protagonisti assoluti resteranno Marquez e Rossi che all’undicesimo giro conquista la testa della corsa, ma il centauro della Honda si mette a ruota e lo supera al 15° giro. Stupendi i continui sorpassi tra il giovane campione spagnolo e il Dotto-re negli ultimi due giri. Questo mondiale riserverà molte sor-prese, una su tutte, il ritorno della Ducati. L’ordine d’arrivo ha visto sfrecciare Marc Marquez (Honda), Valentino Rossi (Ya-maha), Dani Pedrosa(Honda), Espargaro (NGM Forward Ra-cing), quinta e sesta posizione per le Ducati di Dovizioso e Crutchlow.

Capolavoro dell’atleta di Mesagne (Puglia) contro il turco Emre Sayan.

Sotto di 5 punti, Davide recupera round dopo round arrivando a vincere un in-

L’interista Carlo Molfetta oro Olimpico

Davide Spinosa

contro strepitoso per 21-18. Inserito in un girone di ferro passa incontro dopo inconto sovverten-do tutti i pronostici. La se-mifinale contro il coreano Seung-Gu Lee vinta per 16 a 4 è un concentrato di intelligenza tattica e tec-nica perfetta. Ai quarti di finale Davide ha superato abilmente il beniamino di casa Yuan Wei Lo (TPE) per 12 a 2 e agli ottavi ha surclassato per 22-4 il polinesiano francese De

Beuf. Negli incontri preliminari ha battuto il cinese Song e il Tai-landese Haller rispettivamente per 9-4 e 10-2. Auguri dalla reda-zione di Stadio5

in alto il podio mondiale, a sinistra una splendida azione di Davide e in basso Carlo Molfetta con Massimo Moratti

Un’altra Milano-Sanremo all’insegna del maltempo,

quella andata in onda sulla tra-dizionale distanza di 294 chilo-metri domenica in un pomerig-gio infernale caratterizzato da un prodigioso e spettacolare allungo di Vincenzo Nibali sulla Cipres-sa. Ma a Sanremo, come negli ultimi anni, c’è stata la solita vo-

ANCORA UNO STRANIERO A SANREMOIl norvegese Kristoff si impone

LuigiSada

ciclismo

latona conclusiva accompagnata dall’acuto progressivo del barbu-to norvegese Alexander Kristoff, atleta della Katusha, bravo nel mettere in fila Fabian Cancel-lara, Switt, Lobate, Cavadin e Coldrelli in dirittura d’arrivo. In sintesi, dopo il quasi sconosciu-to Ciolek vincitore della scorsa edizione su Sagan, è toccato a un nuovo outsider a firmare la Clas-sicissima. La corsa ha trovato

per oltre duecento chilometri sei protagonisti guidati dal giovane Bono, poi ridotti a due nella fase finale con gli olandesi Tjallingli e Demaar. Presi dal plotone i due battistrada all’inizio della salita della Cipressa, è scattato Nibali ma il suo tentativo è stato vanifi-cato a una dozzina di chilometri dall’epilogo di Sanremo quando il gruppo si è compattato sotto la spinta di Sagan e Ciolek..

Gli organizzatori dell’asso-ciazione Parapendio Pizzo

hanno scelto un nome eloquente: “Il lungo weekend del 25 aprile in volo”. Saranno tre giorni all’in-segna delle emozioni che il volo libero in deltaplano e parapen-dio, cioè senza motore, sulle ali del vento, reggendosi in aria gra-zie alle correnti ascensionali, sa regalare. Tre giorni a Pizzo Cala-bro (Vibo Valentia), borgo arroc-cato su un promontorio al centro del Golfo di Sant’Eufemia. Sotto la   frastagliata Costa degli Dei, contraddistinta a nord-est, dal-la pineta mediterranea fino alla foce del fiume Angitola, da 9 chilometri di ampie spiagge sabbiose, e più a sud, dove si in-nalza il masso di tufo sul quale si sviluppa Pizzo, da numerose calette, grotte e zone ricche di scogli naturali. Suggestivo il pa-norama con le isole Eolie sullo sfondo. Tre giorni di voli spen-sierati lungo un costone di 18 chilometri dai decolli a nord di Pizzo, in zona Marinella, oppure dal decollo Pandolfo in località Maierato, entrambi a 380 metri d’altezza sul mare. L’atterraggio ufficiale sarà il Lido Blue Moon, adiacente alla spiaggia. Il pro-gramma, al quale collaboreran-

IL LUNGO WEEKEND IN VOLO

no i piloti di Fly Maratea e quelli siciliani di Etna Fly, prevede due prove d’abilità, facoltative, vale a dire che i piloti al termine del volo tenteranno di centrare un bersaglio posto in atterraggio. La prima sarà aperta a tutti, mentre la seconda è consigliata a vola-tori più esperti con atterraggio nella marina di Pizzo Calabro. Faranno da contorno escursioni in mountain bike con percorsi tra le pinete, nelle stradine del centro storico, o salendo fino ai decolli. Chi vorrà provare per la prima volta l’ebbrezza del volo, può valersi della presenza in loco di piloti equipaggiati con parapendio biposto, vale a dire idonei al trasporto di un passeg-gero oltre al conduttore. Come ogni anno il 5 e 6 aprile ritor-na il Meeting di Monterosso al Mare (La Spezia), raduno “non organizzato” ci fanno sapere gli organizzatori, di piloti di para-

pendio nello splendido scenario delle Cinque Terre. La giornata di sabato sarà dedicata a voli li-beri fin dalla mattinata e ad un grande ritrovo conviviale la sera all’Eremo di Soviore. Domeni-ca, per chi se la sente, è prevista una prova di precisione in atter-raggio con decollo da località Termine a 528 metri di quota ed atterraggio lungo la cosiddetta Spiaggia dei Giganti dove sarà posto il bersaglio che i piloti ten-teranno di centrare. Monterosso è una località che non ha biso-gno di presentazioni, come lo sono le Cinque Terre, sconvolta dalla tragica alluvione del 2011 e prontamente rinata per l’opera indefessa dei suoi cittadini. Mol-to frequentata dai piloti di para-pendio e deltaplano che anche quest’anno coloreranno il cielo tra mare e collina con le loro vele per un volo molto particolare su una terra altrettanto particolare.nella Classicissima di Primavera

Oro Mondiale

GustavoVitali

volo

Page 11: N 14 2014 inter udinese

11giovedì 27 marzo 2014

Il nuovo singolo di Caparezza “Non me lo posso permettere” è in rotazione radiofonica e disponibile in tutti gli store digitali dallo scorso venerdì. Il brano anticipa l’uscita del nuovo album “Museica”, che sarà pubblicato da Universal Music il prossimo 22 aprile. “Non me lo posso permettere è un brano ispirato ai ‘Tre Studi di Lucian

NOTE TRA SESSO E AMORERiccardo

Sada

musica

“Sex And Love” è il nuovo album di Enrique Iglesias.

Anticipato dal singolo “I’m A Freak”, l’album è salito al primo posto della classifica di iTunes in 20 paesi raggiungendo la Top10 in altre 36 nazioni del mondo. Il nuovo lavoro arriva a tre anni di distanza dal precedente “Euphoria”, pubblicato nel 2010. “Il titolo descrive esattamente cosa racconta il disco”, racconta Iglesias. “Fin dal primo giorno di lavorazione sapevo che avrei

Enrique Iglesias tra sesso e amorechiamato così questo nuovo lavoro. Sono canzoni che mixano i due lati della medaglia e altre che ne raccontano invece una sola parte. Alcune tracce sono divertenti e sexy mentre altre sono più introspettive e nostalgiche. Le due parole viaggiano normalmente insieme ma possono essere separate e inspirare diversi sentimenti e pensieri. È un titolo, come dire, onnicomprensivo”.

Gary Barlow tra le strade di New YorkÈ uscito anche in Italia “Since I Saw You Last”, il nuovo disco di Gary Barlow che, pubblicato lo scorso anno in Gran Bretagna, ha venduto oltre 700 mila copie conquistando il primo posto in classifica. L’album, disponibile

nei negozi tradizionali e in digitale, è stato anticipato dal singolo “Let Me Go”, tra i più trasmessi dalle radio inglesi accompagnato da un video girato per le strade di New York che ha totalizzato oltre 3

milioni di visualizzazioni. Oltre al singolo “Le me Go”, l’album contiene altri 14 brani inediti tra cui il duetto con Elton John in “Face To Face”. Con i Take That, il cantante ha pubblicato 8 album, tutti al numero uno,

piazzando 15 singoli alla prima posizione delle classifiche di vendita e radiofoniche di tutto il mondo. Ha inoltre conquistato 6 Ivor Novello Awards come migliore compositore e scrittore musicale.

Christina Perri, ampi consensi ovunque

Il successo della colonna sonora di Twilight si chiama Christina Perri, ragazza statunitense ma di genitori italiani e polacchi. Tutti ricordano “A Thousand Years”, brano che caratterizzò la scena del matrimonio tra Jacob e Bella nel successo planetario del film. Così il singolo ha raggiunto il Disco D’Oro in Italia facendo da apripista al suo debutto

con “Human”. Il video della canzone ha già sette milioni di visualizzazioni su YouTube e anticipa la pubblicazione dell’album di inediti “Head Or Heart”, che arriverà in Italia il 15 aprile. La Perri ha firmato con Atlantic Records e con il suo album d’esordio “Lovestrong” è entrata direttamente nella Top 5 della Billboard 200.

Alex Neri, Coccoluto e la compila intoccabileIl dj Alex Neri e Claudio Coccoluto presentano la loro nuova compilation, “The Untouchable Selection”. “Questa selezione rappresenta un percorso non facile, poi rivelatosi un viaggio, bellissimo, che ha fatto riaffiorare emozioni intense e ricordi indelebili”, ha detto lo stesso Alex Neri. “Questa degli intoccabili è una categoria di brani eletti che, nella mia percezione di protezione del bello, vanno in una teca, protetti e guardati a vista”, ha aggiunto

Caparezza si ispira a Lucian Freud

Un festival dedicato ai moto-ri ed alla musica, dal 6 all’8

giugno all’autodromo di Mon-za, questo sarà “Acceleration”. Saranno presenti cantanti di

Hasselhoff special guest all’“Acceleration” di MonzaIL VOLTO DI “CAR” SARÀ PROTAGONISTA AL FAMOSO AUTODROMOgrido negli anni Ottanta del se-

colo scorso come Rick Astley e Samantha Fox e l’attore/cantan-te David Hasselhoff che in quel periodo interpretava Michael Knight nel telefilm “Supercar” (titolo originale “Knight Rider” che si può tradurre con “Knight il cavaliere” ma che si pronuncia allo stesso modo della frase “il cavaliere notturno”). Negli Stati Uniti furono trasmessi 84 epi-sodi di Supercar tra il 1982 ed il 1986 e Hasselhoff aveva come co-protagonista un’automobile Pon-tiac Trans Am nera che parlava e guidava da sola e rispondeva al nome di KITT (abbreviazione di “Knight Industries Two Thou-sand”) e che potrà essere ammi-rata durante il festival all’auto-dromo di Monza. Nonostante abbia quasi 62 anni, Hasselhoff è in perfetta forma fisica. Il suo segreto? “I work out every day = mi alleno tutti i giorni”. Lo ha ri-velato nel corso della conferenza stampa svoltasi venerdì 21 mar-zo al ristorante Noon di Milano.

L’attore aveva una gran voglia di incontrare i giornalisti, quasi tutti suoi fans essendo cresciu-

ti guardando “Supercar” e nel decennio succesivo “Baywatch” (dal quale venne tratto un secon-

LucaDe Franco

vip

do telefilm “Baywatch Nights”). All’autodromo di Monza David Hasselhoff sarà presente anche in veste cantante, ma il suo ruolo è soprattutto quello di testimo-nial come si evince dallo slogan scritto sul poster: “Celebrate the 80s and 90s with The Hoff = cele-brate gli anni Ottanta e Novanta con Hasselhoff ”. Oltre agli ap-passionati di motori e di musica, è facile prevedere che il festival sarà affollato da quarantenni che da adolescenti guardavano “Supercar” e da trentenni che non si perdevano un episodio di “Baywatch” magari non attratti dalla bravura del protagonista, ma dalla straordinaria bellezza delle attrici che si sono succedute nelle undici stagioni di program-mazione del telefilm (221 episo-di dal 1989 al 2000) come Pa-mela Anderson, Alexandra Paul e Nicole Eggert. Tutti a Monza, quindi, dal 6 all’8 giugno.

Coccoluto. Il primo volume di questa collana è disponibile in doppio cd ed in digitale su Time Records da fine marzo, e integra

brani che hanno costruito le fondamenta della musica dance in tutte le sue odierne e molteplici sfaccettature. Freud’, un trittico del pittore

irlandese Francis Bacon”, rivela Caparezza. “Si tratta di una delle opere più costose della storia (accaparrata in un’asta con un’offerta di oltre 140 milioni di dollari) che mi ha offerto lo spunto per sviscerare la frase più pronunciata di questi ultimi anni.”

Page 12: N 14 2014 inter udinese

giovedì 27 marzo 201412

La Pietà di Bellini e la pittura devozionale umanistica

Il 2 aprile s’inaugura alla Pina-coteca di Brera, la mostra de-

dicata a Giovanni Bellini e alla pittura devozionale umanistica, nell’opera restaurata della Pietà, che il celebre artista veneziano dipinse tra il 1467-1470. L’opera è un dipinto a tempera su tavola conservato nella Pinacoteca di Brera dal 1811 e donato dal vi-ceré del Regno d’Italia, Eugenio di Beahanais. Giovanni Bellini nasce a Venezia 1430, noto an-che con il nome di Giambellino, è uno dei principali innovatori della pittura veneziana, introdu-cendo nell’ambiente lagunare le novità dell’arte rinascimentale. Figlio del pittore Jacopo, costi-tuisce, insieme al fratello Gen-tile, la più importante famiglia di pittori di Venezia, tra l’altro imparentata anche con Andrea Mantegna che sposò una sorel-la di Giovanni Bellini. L’artista, protagonista dell’arte rinasci-mentale, trae le tre fondamentali regole pittoriche del linguaggio quattrocentesco: circoscrizione, componimento e ricevimento dei lumi che in italiano moder-no volevano dire prospettiva, composizione e colore che l’ar-

INFO: PINACOTECA DI BRERA MilanoDal 2 aprile al 6 luglio 2014

Sale II, III,I V, VOrari: 8.30 - 19.15 da martedì a domenica

Prenotazioni: www.pinacotecabrera.netTel.02.92800361

artedi Marby

Giambellino a Brera

GIOVANNI BELLINICristo crocifisso tra la Vergine e San Giovanni tavola; 71 x 63 cm

Paris, Musée du Louvre

GIOVANNI BELLINI Cristo morto fra putti (1460 ca.) tempera su tavola (ora su supporto rigido); 80,5 x 120 cm Rimini, Museo Civico

chitetto e intellettuale Leon Bat-tista Alberti, aveva delineato nei suoi trattati, De pictura, De Sta-tua ed De re edificatoria. Bellini

se ne appropria e aggiunge allo sguardo prospettico del paesag-gio retrostante, la sua particola-re propensione alla rappresen-

tazione della dolente umanità dei protagonisti, secondo uno stile che divenne poi una delle caratteristiche più tipiche della sua arte. La sezio-ne centrale della mostra presenta la straordinaria Pietà resa leggibile an-che nei suoi valori cromatici, dopo il complesso restauro. Nella tavola campeggiano i volumi statuari delle figure isolate contro il cielo chiaro che amplificano il dramma, che si condensa nel muto dialogo tra ma-dre e figlio, mentre lo sguardo di San Giovanni tradisce un composto sgomento. Lo scambio di emozio-ni si riflette poi nel sapiente gioco delle mani, con un senso di dolore e amarezza. Al centro della rappre-sentazione proprio sotto la figura di Cristo vi è l’iscrizione sul carti-glio della balaustra marmorea, che riprende un verso delle Elegie del poeta latino Properzio e con la quale il pittore si firma. Nella mostra sono esposte intorno al nucleo centrale rappresentato dalla Pietà, la Pietà del Museo Civico di Rimini e quella della Pala di Pesaro ora conservata ai musei vaticani che furono entrambe un punto di riferimento iconografi-co per molta pittura del tempo non solo veneziana. La rassegna si com-pleta con la Madonna del magistra-to da Mar, sempre dell’artista che fonde in un unico dipinto il tema della Madonna e quello della Pieta’. La mostra a cura di Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Keith Christiansen,

MARCO ZOPPO Cristo morto sorretto da Santitempera su tavola; 26,4 x 21 cm London, The National Gallery

GIOVANNI BELLINI Pietà (1455-1460) tempera su tavola; 86 x 107 cmMilano, Pinacoteca di Brera

Emanuela Daffra, Andrea de Marchi e Mariolina Olivari, presenta un catalogo, edito da Skira, con saggi di Marco Collareta, Andrea De mar-chi e Mariolina Olivari, con alcune novità sulla storia della Pietà brai-dense di Giovanni Bellini, alla quale è dedicata una sezione sul restauro.

EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.it

Amministrazione mail: [email protected] pubblicitàEdizioni SBM Tel. 329 3847157mail: [email protected]

Direttore responsabile GraficaBeppe Vigani - mail: [email protected] Team grafico Edizioni SBM mail: [email protected]

Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011