N. 23 - MARZO 2011 IL LONATESE...4 APRILE 2011 IL LONATESE l 5 marzo, presso l’oratorio femminile...

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Il futuro può essere nelle nostre mani ome tradizione, il primo numero di ogni nuovo anno si apre con la fotografia del primo nato a Lonate Pozzolo. A Nicolò ed alla sua famiglia, pertanto, giungano i migliori auguri da parte di tutta la comunità lonatese. Il 2010 si è chiuso con l’importante risultato del ri- spetto del patto di stabilità; rispetto dovuto essenzial- mente al contenimento dei costi pur conservando il regime attuale dei servizi erogati. In presenza di un’economia che ancora tarda a decol- lare, il risultato di bilancio è un notevole successo e si prefigura la stessa attenzione anche per il 2011. Molti gli appuntamenti che ci attendono; uno fra tutti l’adozione del nuovo strumento urbanistico PGT (piano di governo del territorio) ma molti sa- ranno anche i fronti di attenzione che l’Ammini- strazione dedicherà ad altri settori a partire dal cam- po ambientale. Nell’approntare il bilancio di previsione, l’indirizzo è stato soprattutto ancora mirato al contenimento del- la spesa e al controllo delle entrate che quest’anno soffrirà di una ulteriore sensibile riduzione dei trasfe- rimenti dello Stato. Ciò nonostante non andremo ad appesantire ulteriormente il carico fiscale di ICI, ad- dizionale IRPEF o altro. Il 2011 sarà un anno importante anche dal punto di vista dell’elaborazione e delle proposte che influi- ranno sullo sviluppo della nostra comunità negli anni successivi. È anche l’anno della celebrazione del 150° anniver- sario dell’Unità d’Italia. Oltre alla indimenticabile giornata del 17 marzo si sono già succedute diverse iniziative di rilevo e si proseguirà su questa strada si- no al 31 dicembre. Anche il consiglio comunale, per celebrare la ricor- renza, ha deliberato di anticipare le proprie sedute con l’ascolto dell’inno nazionale. Nel mese di marzo appena trascorso, inoltre, si sono rincorse ipotesi di dover accogliere parte dei profu- ghi provenienti dai paesi africani nella ex caserma del Campo della Promessa. L’ipotesi, ormai tramontata, ha visto una coesione nel diniego a tale proposta di tutte le componenti po- litiche locali e regionali, oltre alla forte protesta dell’opinione pubblica. Una coesione di intenti che, se da un lato ha evitato una tra le scelte scellerate che si vorrebbero imporre alla nostra comunità, dall’altro ha evidenziato che una forte coesione su temi importanti e trasversali ci rafforza nelle ragioni al punto che non sempre tutto debba essere dato per scontato anzi: il futuro può es- sere veramente nelle nostre mani. L’importante è sa- perlo pianificare con ragionata lungimiranza. A tutti i migliori auguri di buone festività Pasquali. Piergiulio Gelosa Sindaco di Lonate Pozzolo C IL LONATESE Periodico dell’Amministrazione Comunale di Lonate Pozzolo N. 23 - MARZO 2011 www.comune.lonatepozzolo.va.it Il 1° lonatese nato nel 2011 si chiama Nicolò Barone Tanti auguri di Buona Pasqua a tutti i cittadini di Lonate

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Il futuro può essere nelle nostre maniome tradizione, il primo numero di ogninuovo anno si apre con la fotografia delprimo nato a Lonate Pozzolo.

A Nicolò ed alla sua famiglia, pertanto, giungano imigliori auguri da parte di tutta la comunità lonatese.Il 2010 si è chiuso con l’importante risultato del ri-spetto del patto di stabilità; rispetto dovuto essenzial-mente al contenimento dei costi pur conservando ilregime attuale dei servizi erogati.In presenza di un’economia che ancora tarda a decol-lare, il risultato di bilancio è un notevole successo esi prefigura la stessa attenzione anche per il 2011.Molti gli appuntamenti che ci attendono; uno fratutti l’adozione del nuovo strumento urbanisticoPGT (piano di governo del territorio) ma molti sa-ranno anche i fronti di attenzione che l’Ammini-strazione dedicherà ad altri settori a partire dal cam-po ambientale.Nell’approntare il bilancio di previsione, l’indirizzoè stato soprattutto ancora mirato al contenimento del-la spesa e al controllo delle entrate che quest’annosoffrirà di una ulteriore sensibile riduzione dei trasfe-rimenti dello Stato. Ciò nonostante non andremo adappesantire ulteriormente il carico fiscale di ICI, ad-dizionale IRPEF o altro.Il 2011 sarà un anno importante anche dal punto divista dell’elaborazione e delle proposte che influi-ranno sullo sviluppo della nostra comunità negli

anni successivi.È anche l’anno della celebrazione del 150° anniver-sario dell’Unità d’Italia. Oltre alla indimenticabilegiornata del 17 marzo si sono già succedute diverseiniziative di rilevo e si proseguirà su questa strada si-no al 31 dicembre.Anche il consiglio comunale, per celebrare la ricor-renza, ha deliberato di anticipare le proprie sedutecon l’ascolto dell’inno nazionale.Nel mese di marzo appena trascorso, inoltre, si sonorincorse ipotesi di dover accogliere parte dei profu-ghi provenienti dai paesi africani nella ex casermadel Campo della Promessa.L’ipotesi, ormai tramontata, ha visto una coesionenel diniego a tale proposta di tutte le componenti po-litiche locali e regionali, oltre alla forte protestadell’opinione pubblica.Una coesione di intenti che, se da un lato ha evitatouna tra le scelte scellerate che si vorrebbero imporrealla nostra comunità, dall’altro ha evidenziato cheuna forte coesione su temi importanti e trasversali cirafforza nelle ragioni al punto che non sempre tuttodebba essere dato per scontato anzi: il futuro può es-sere veramente nelle nostre mani. L’importante è sa-perlo pianificare con ragionata lungimiranza.A tutti i migliori auguri di buone festività Pasquali.

Piergiulio Gelosa Sindaco di Lonate Pozzolo

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Il 1° lonatese nato nel 2011 si chiama Nicolò Barone

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APRILE 2011 3

IL LONATESE

o scorso mese di dicembre,nella Chiesa Parrocchiale S.Ambrogio, abbiamo potuto ap-

prezzare un riuscito concerto che ha vi-sto come protagonista la corale lonate-se, sostenuta ed accompagnata da Da-vis Marchiori e Marcello Menegattistrumentisti di eccellente livello pro-fessionale.Si sono susseguiti brani scritti da Co-

ulas, Caccini, Shubiger, Capaccioli, Handel, Adam, Donizetti,Mozart, e il direttore, maestro Pieralberto Pizzolotto, ha saputomodulare strumenti e voci conferendo una notevole solennità alconcerto.Il coro “Gli amici della musica” di Lonate Pozzolo si compone di60 elementi e nel proprio repertorio annovera anche molti brani diBach, Vivaldi, Beethoven, Gounod, Verdi e Rossini, spaziandoquindi da composizioni di autori della grande stagione sei-sette-

centesca a brani scritti da autori romantici.Grazie a tutti i componenti per le emozioni che ci hanno saputotrasmettere e congratulazioni anche al maestro Roberta Canzianiche collabora con il direttore del coro.

Giancarlo SimontacchiAssessore alla Cultura, Pubblica Istruzione, Politiche per l’Istru-

zione e la Formazione professionale, Politiche giovanili, Ambiente

Dall’Assessorato alla Cultura, Pubblica Istruzione, Ambiente

Un coro... di consensiL

manufatti che contengono amianto,dopo anni di esposizione agli agentiatmosferici, subiscono un progressi-

vo degrado e rilasciano fibre pericoloseper la nostra salute.Attraverso il PRAL (Piano regionaleamianto Lombardia), l’Amministrazioneregionale si è prefissa l’obiettivo di elimi-nare entro l’anno 2016 tutti i manufatti incemento-amianto (lastre per le coperture,pannelli per le controsoffittature, canne fu-marie, tubazioni, ecc.).Mancano ancora cinque anni al 2016 ma,considerando che le coperture in eternit so-no prevalentemente datate e molte di esseobsolete in quanto risalenti agli anni 70, la

Direzione generale Sanità ha predispostoed approvato un protocollo per valutare lostato di conservazione delle coperture.

Questo protocollo consente di stabilire (aprescindere dalla scadenza del 2016) se so-no necessari o meno interventi tempestivisulle coperture e prevede pertanto il calco-lo di un “indice di degrado” che se supe-riore a 45 implica la sostituzione dei ma-nufatti entro 12 mesi a prescindere dallascadenza del 2016.I modelli per il calcolo dell’indice suddet-to sono disponibili anche presso l’UfficioEcologia.

Giancarlo SimontacchiAssessore alla Cultura,

Pubblica Istruzione, Politiche per l’Istruzione e la Formazione

professionale, Politiche giovanili, Ambiente

Dal 2016 niente più eternit sulle nostre testeI

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APRILE 20114

IL LONATESE

l 5 marzo, presso l’oratoriofemminile di Lonate Pozzo-lo, si è svolta la festa delle

donne “lonatesi”, culminata conl’assegnazione della Rosa d’Oroalla nostra concittadina signoraGiuseppina Vizzolini .L’assegnazione del premio è statadecisa il giorno 3 febbraio dallacommissione delle associazionidel territorio, che hanno decretatola vittoria della signora Vizzolini quale donna“Rosa d’Oro 2011” per il suo impegno ultra-ven-tennale nel volontariato verso gli anziani e condelibera della G.C. “Assegnazione Premio Rosad’Oro” n. 26 del 17 febbraio 2011.La signora Giuseppina Vizzolini è nata l’1 otto-bre 1927; per più di 40 anni ha prestato la pro-pria opera come dipendente del Comune di Lo-nate Pozzolo, cominciando giovanissima nel1943. Ha prestato il proprio lavoro con dedizio-ne, umiltà e onestà, conquistando il cuore dellagente: spesso le sentiamo dire che le hanno volutotutti bene. È andata in pensione nel 1987, dopo 44anni di servizio prestati presso l’Ufficio Anagrafe,conosce tutti i cittadini di Lonate, la si può con-siderare una vera e propria “memoria storica”. Dopo la pensione ha continuato a prendersi cu-ra dei cittadini di Lonate cominciando da subitola sua opera di volontariato presso l’Associazio-ne Anziani del Comune di Lonate Pozzolo, costi-tuitasi proprio nel 1987.

Ufficialmente è stata la segretariadell’Associazione, di fatto è stataun punto di riferimento per tuttioccupandosi in prima persona ditutti gli aspetti dell’Associazione edivenendo esempio di costante esignificativo impegno femminile inambito sociale e culturale. Al suolavoro ventennale nell’Associa-zione Anziani dobbiamo in parti-colare: i soggiorni marini degli

anziani e dei disabili, l’organizzazione delle festee dei pranzi sociali; è stata inoltre la responsabi-le del Gruppo Sportivo Anziani che favorisce l’at-tività sportiva tra le persone della terza età.Con costante impegno e dedizione, in collabora-zione con l’Ufficio Cultura comunale, ha pro-mosso l’organizzazione di gite culturali e la par-tecipazione di gruppi alle proposte teatrali, mu-sicali e a mostre d’arte, coinvolgendo centinaiadi persone ogni anno, allietando il tempo liberodelle persone con sempre un occhio di riguardoper i suoi affezionati partecipanti. La sua collaborazione non è mai mancata anchenelle varie iniziative proposte nel corso degli an-ni dall’Assessorato alla Cultura e dall’Assesso-rato alle Politiche sociali.Alla signora Giuseppina, che conosco da sem-pre, vanno tutta la mia stima e il mio affetto. Laringrazio per averci dimostrato il valore femmi-nile nel lavoro, nel sociale e nel volontariato eper essere stata d’esempio a noi tutte con la sua

serietà e responsabilità per i ruoli che ha svoltonella vita.La serata si è svolta in un clima di forte emozio-ne per l’umiltà, la commozione e il forte caloreche la signora Giuseppina ha trasmesso a tutto ilpubblico nel ricevere il premio. Un ringrazia-mento va, altresì, alla compagnia teatrale Cren-nese, ed in particolare al regista dottor CesareZoia, per la loro bella interpretazione di “Un ra-gionevole dubbio” di Reginald Rose, nella spe-ranza di poter vedere altre loro rappresentazioni.Ringrazio tutti gli intervenuti per la partecipazio-ne dimostrata e, soprattutto, il Parroco don Giu-seppe e la suora Maria Grazia per l’ospitalità e tut-te le donne che si sono prodigate nell’allestire ilrinfresco gentilmente offerto dalla ditta “Sodexo”.

Maria Ausilia AngelinoAssessore ai Servizi Sociali, Politiche della

Solidarietà, dell’Immigrazione, Politiche Sociali edella Salute, Politiche per la Casa, per la Famiglia,

per gli Anziani, Politiche per le Pari Opportunità

Dall’Assessorato ai Servizi sociali

La “Rosa d’Oro” a una nostra concittadinaI

Unità Nazionale compie 150 anni e di-verse iniziative sono state fatte dal-l’Amministrazione comunale per fe-

steggiare questa ricorrenza. L’Assessorato allePari opportunità partecipa ai festeggiamenti conuna serata culturale: la presentazione del libro“Le donne nel Risorgimento”, scritto dalla no-stra concittadina professoressa Stefania Miratache, a più di ottant’anni, regala alla comunità lo-natese una pillola di cultura. Il libro, colmo distoria e di rivendicazione del ruolo femminile diquel periodo, è stato fatto con la partecipazionedel signor Alessandro Volpato, che ha arricchitoil testo con le sue poesie.La serata è iniziata con le note dell’inno naziona-le e della storia della nostra bandiera. Successi-vamente il nostro Sindaco Piergiulio Gelosa haformulato un ringraziamento ai due autori per illavoro svolto, ricordando che l’Unità d’Italia rag-gruppa noi tutti sotto la bandiera nazionale, uni-co simbolo degno di una storia così importante,anche perché, come sosteneva il grande giornali-sta Indro Montanelli, un popolo che non ricono-

sce il proprio passato, non avrà mai un futuro.La professoressa Mirata ha poi, con lodevolesforzo, illustrato il suo operato e ha fatto riflette-re tutti noi per l’entusiasmo con il quale valoriz-zava l’elenco delle donne che in silenzio hannocontribuito all’Unità d’Italia, riuscendo, in fine, afar sorridere il pubblico con il racconto di unaneddoto circa lo sbarco dei mille, ossia che inrealtà sarebbe più corretto parlare di novecento-novantanove, in quanto tra i valorosi era presen-te una donna, Rosalia Montmesson, moglie diFrancesco Crispi, che per partecipare alla spedi-zione si era travestita da uomo.L’invito è quello di acquistare il testo per arric-chire il nostro sapere in merito ad un periodo co-sì fondamentale della nostra storia. Per volere

della professoressa Mirata, il ricavato andrà tuttodevoluto alla nostra associazione Perograno, chesi occupa dei ragazzi diversamente abili.Ringrazio, quindi, la professoressa Mirata per ilgradito dono che ci ha dato e mi auguro che que-sto sia solo un punto di partenza di un nuovo per-corso che abbia come fine ultimo il recupero e lavalorizzazione del ruolo femminile nella storiad’Italia.

Maria Ausilia AngelinoAssessore ai Servizi Sociali, Politiche della

Solidarietà, dell’Immigrazione, Politiche Sociali edella Salute, Politiche per la Casa, per la Famiglia,

per gli Anziani, Politiche per le Pari Opportunità

Presentato il libro “Le donne nel Risorgimento”L’

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APRILE 2011 5

IL LONATESE

l Sindaco Gelosa nel suo primo mandato aveva giàevidenziato che, in generale, governare un paese etentare di offrire ai cittadini e al territorio in cui vivo-

no una gestione equilibrata, coerente e mirata non è cosasemplice, io aggiungo che a Lonate Pozzolo, forse, qual-che difficoltà in più esiste e quindi la sfida è ancora più im-portante per tutti coloro che siedono, su volontà dei citta-dini, nei banchi del Consiglio Comunale.Sul piano gestionale la questione più spinosa è appuntoquella connessa alla più grossa Azienda che vive sul no-stro Territorio: la S.E.A., la Società che gestisce gli Aeroporti di Milano-Malpensa e che, se come ogni attività importante, che offre lavoro e svi-luppo, va guardata con attenzione per tutte le positività che può offrire,allo stesso tempo va osservato, con la medesima attenzione, che i pro-blemi che ne derivano sono davvero molti. Il territorio lonatese è statofortemente ridotto nelle sue possibilità di espansione ed in particolarenella sua vivibilità proprio dalle limitazioni derivanti dalle curve di iso-livello del rumore aeroportuale che hanno promosso quel fenomeno cheha portato una parte di paese a non esistere più, a morire e ad essere ca-ratterizzata solo da case murate, il cui futuro deve essere studiato in mo-do attento per valorizzare il resto del paese nei limiti e con il rispetto de-gli attuali vincoli ambientali.Oltretutto sembra che le difficoltà con l’Aeroporto non siano finite, an-zi: da un lato la volontà della S.E.A. di costruire una terza pista che an-drebbe a “delocalizzare” un’altra fetta di paese, colpendo una delle zonepiù belle verso la valle del Ticino ed eliminando la via Gaggio, patrimo-nio storico-ambientale di notevole importanza per tutti noi, dall’altra lavolontà da parte di S.E.A. di realizzare all’interno del sedime aeropor-tuale ciò che invece potrebbe, anzi dovrebbe, essere realizzato sul terri-torio per creare delle sinergie equilibrate, ed in particolare mi riferiscoagli alberghi, siano essi lo “Sheraton” o il “low cost”, per concludere conl’ultima novità dei vincoli ENAC, ulteriori riduttività del territorio.Altra situazione pesantissima i cui effetti sono visibili a tutti e soprattut-to “sentibili” da tutti sono quelli derivanti dal Depuratore di Sant’Anto-nino Ticino: già nella stagione invernale con estrema difficoltà si riescea superare l’impatto olfattivo derivante dalla struttura in questione, conl’estate immagino che la situazione potrebbe peggiorare. Alcuni inter-venti, con estrema fatica da parte di tutti, sono stati messi in atto, ma lasoluzione non sembra a portata di mano.Evidentemente anche la presenza di poli estrattivi di notevole importan-za, per il quantitativo annuale di materiale estratto, se sotto il profilo fi-nanziario aiutano la gestione comunale ad avere delle entrate certe (lapercentuale sul cavato di spettanza al Comune) dall’altro devono sem-pre essere oggetto di attenzione perché il recupero ambientale venga ef-fettuato nel modo migliore e riporti un valore aggiunto laddove sotto ilprofilo ambientale comunque un impatto è stato creato; per non parlaredella risoluzione sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello ammini-strativo delle problematiche connesse con gli aspetti “abusivi”.Non possiamo trascurare anche le difficoltà oggettive che il nostro pae-se e la gente di Lonate Pozzolo ha vissuto per le vicende connesse allapresenza di organizzazioni criminose sul territorio.Questi sono solo alcuni esempi, anche se su larga scala, delle complessi-tà che Lonate Pozzolo deve considerare per procedere in uno sviluppoequilibrato, oltre chiaramente alle dinamiche che maturano su ogni terri-torio.In questa situazione la vera sfida è tentare di promuovere Lonate Pozzo-lo per il valore effettivo che ha, senza lasciarsi intimidire dalle sofferen-ze, che esistono e che vanno gestite nel migliore dei modi.

È importante pensare a uno sviluppo equilibrato, fare delmarketing territoriale, esperienza avviata l’anno scorsonel mese di giugno alla Fiera di Rho-Pero per illustrarequanto di positivo possa essere tratto dalle complessità,proporre il nostro territorio come un’area che comunquepresenta numerose risorse consistenti soprattutto nella lo-calizzazione specifica, collegata con comodità a Milano,luogo di confine fra due Province (Varese e Milano) e dueRegioni (Piemonte e Lombardia), vicinissima ad un Aero-porto (solo in questo caso e con le attuali dimensioni: va-

lore aggiunto), situata in un ambito naturalistico-ambientale di notevolelivello con la brughiera e il fiume, dotata di valori storici-artistici di no-tevole livello, come il Monastero di San Michele, che l’Amministrazio-ne, con specifiche convenzioni, può mettere a disposizione delle attivitàche si insedieranno sul territorio, dotata altresì di strutture sociali comele case di riposo, valide sia sotto il profilo della capienza sia per la quali-tà dei servizi.Insomma la nostra Lonate sta vivendo un periodo di grande difficoltà, lavolontà dell’Amministrazione con l’aiuto di tutti i Consiglieri di maggio-ranza e di minoranza è quella di lavorare ancora di più per promuovere inogni opportuna sede lo sviluppo equilibrato di un territorio, dove la gentedeve essere invogliata a restare e soprattutto coinvolta a investire.

Danilo RivoltaAssessore al Territorio, Urbanistica e Marketing Territoriale

Dall’Assessorato al Territorio, Urbanistica e Marketing Territoriale

Un paese da governare nella complessitàI

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APRILE 20116

IL LONATESE

rubrica a cura diSTEFANIA MIRATA “Caleidoscopio”

on il 2011 entriamo nel pieno dellemanifestazioni organizzate per fe-steggiare il 150° anniversario del-

l’Unità d’Italia: sono previste mostre, conve-gni, programmi e film incentrati su questo te-ma. La storia insegna che l’attaccamento allaterra in cui si è nati, di cui si parla la lingua e siconosce la cultura è un sentimento forte e rea-le, che contribuisce al senso di cittadinanza. I ragazzi di oggi spesso a scuola saltano que-sto tema: non sanno perciò cosa sia il Risorgi-mento, Solferino non dice loro nulla, a stentosanno che c’è stata la spedizione dei Mille, manon certo da dove è partita. L’anniversario checelebreremo nel corso di quest’anno ci serva ariconoscere la forza positiva della nostra iden-tità e ad amare maggiormente il “Tricolore”. Il Tricolore come bandiera nazionale italianaha il suo luogo e la sua data di nascita: ReggioEmilia 7 gennaio 1797, tenuto a battesimo inuno dei primi comuni dell’Italia prerisorgi-mentale in cui si respirò un po’ di autonomia,dopo la rivolta contro gli Estensi e la procla-mazione della Repubblica Cispadana. I depu-tati delle città di Ferrara, Bologna, Modena eReggio il 7 gennaio 1797 si riunirono in quel-la sala del Comune di Reggio, che avrebbe do-vuto essere un archivio e che oggi è la “Saladel Tricolore” per approvare numerosi prov-vedimenti fra i quali l’indicazione dell’emble-ma della Repubblica. L’animatore delle sedu-te fu un deputato di Lugo, Giuseppe Compa-gnoni che in quel 7 gennaio ebbe un ruolo diprotagonista e che è ricordato come l’autoredel vessillo dei tre colori. La prima disposizio-ne dei colori era a bande orizzontali, con il ros-so in alto, il bianco al centro e il verde in bas-so. Nella parte bianca spiccavano le lettere“RC”, ossia Repubblica Cisalpina e, contor-nato da fronde, vi appariva l’emblema dellafaretra con le frecce. Nel 1798 alla disposizio-ne delle bande in orizzontale, si sostituirà ladisposizione verticale con il verde dalla partedell’asta: un assetto del tutto simile a quellodell’attuale bandiera. Il Tricolore sventola da oltre due secoli e lanostra bandiera ha avuto una storia avventuro-sa, alternando momenti di clandestinità a pe-riodi di gloria. È stata inalberata da Mazzini eGaribaldi, dai re sabaudi alla testa dei loroeserciti, ma anche dai patrioti sulle barricaterivoluzionarie e dalle donne che parteciparo-no ai grandi movimenti popolari. L’Ottocen-to, secolo della riscossa nazionale, ebbe comeprotagonista il “Tricolore” e il 10 dicembre1847, quando a Genova trentamila patrioti siradunarono per celebrare il centenario della

cacciata degli Austriaci, Goffredo Mamelipresentò il “Canto degli Italiani” che oggi è ilnostro inno nazionale e che si diffuse in tuttala penisola, suscitando enorme entusiasmo.La seconda strofa dell’inno di Mameli acqui-stò anzi un valore di manifesto programmati-co: “Noi fummo per secoli/ calpesti, derisi/perché non siam popolo/ perché siam divisi/Raccolgaci un’unica/ bandiera, una speme/di fonderci insieme/ già l’ora suonò”. Dopo essere stata adottata nel 1947 dalla gio-vane Repubblica Italiana, la nostra bandieraha continuato a regalarci emozioni: è stata is-sata sulla cima del K2, ha accompagnato lemissioni italiane nel mondo, ha sventolato suicantieri delle grandi imprese italiane che han-no realizzato opere di alta ingegneria come ledighe di Kariba e Assuan, sugli stadi delleprincipali competizioni sportive internaziona-li e ricoperto le bare dei nostri eroi. Il 7 gen-naio 1947, nel 150° anniversario della nascitadel Tricolore, a Reggio Emilia alla presenzadel capo provvisorio dello Stato Enrico de Ni-

cola, lo storico Luigi Salvatorelli richiamò gliItaliani all’unità morale e sottolineò come ilvessillo risorgimentale va considerato qualepunto di riferimento per superare qualsiasi fa-se critica: “Esso è stato ribenedetto, riconsa-crato della insurrezione dei patrioti, del san-gue dei partigiani e dei soldati d’Italia com-battenti contro il nazifascismo nella lotta di li-berazione”.Il 7 gennaio 1897 il compito di celebrare ilcentenario toccò al poeta Giosuè Carducci checosì iniziò la sua commemorazione: “Noi ce-lebriamo, o fratelli, il natale della patria, lapura e santa bandiera dei tre colori. Sii bene-detta! Benedetta nella via di prove e di sventu-re per cui immacolata ancora procedesti, be-nedetta nella battaglia e nella vittoria, ora esempre nei secoli! Non rampare di aquile e dileoni, non sormontare di belve rapaci, nel sa-cro vessillo, ma i colori della nostra primave-ra e del nostro paese, dal Cenisio all’Etna: lenevi delle Alpi, l’aprile delle valli, le fiammedei vulcani... il bianco, la fede serena alle ideeche fanno divina l’anima nella costanza deisavi; il verde, la perpetua rifioritura della spe-ranza a frutto di bene nella gioventù de’ forti;il rosso, la passione e il sangue dei martiri edegli eroi. E subito il popolo cantò alla suabandiera ch’ella era la più bella di tutte e chesempre voleva lei e con lei la libertà...”. Rivol-gendosi ai giovani di allora, a conclusione del-la sua commemorazione, G. Carducci li invita-va a tornare alla “Scienza e coscienza de’ pa-dri di quei vecchi grandi che han fatto la pa-tria: l’Italia avanti tutto! L’Italia sopra tutto!”.Il 7 gennaio 2011, il Presidente Giorgio Napo-litano ha reso omaggio alla “Sala del Tricolo-re” nel Comune di Reggio, aprendo ufficial-mente le celebrazioni per ricordare il 150° an-niversario dell’Unità d’Italia, celebrazioni chesi concluderanno a Torino il 17 marzo 2011.Soffermandosi davanti alla lapide inauguratail 7 gennaio 1947 dal capo provvisorio delloStato, Enrico de Nicola nel 150° anniversariodella nascita del Tricolore, ha riaffermato for-temente l’invito del suo predecessore: “UnTricolore in ogni casa italiana”. La lapide reci-ta: “In questa sala del Palazzo Comunale resti-tuito dal popolo reggiano - dopo quattro seco-li - alle antiche non spente libertà repubblica-ne - il 7 gennaio 1797 il Congresso Cispadano- decretava il Tricolore bandiera universaledella Repubblica consegnandolo ai posteri ealla storia per la libertà e per le fortune d’Italia- a testimonianza di quanto possa il popolo tor-nato libero. Nel 150° anniversario - il comunedemocratico volle ricordare l’evento”.

“Un tricolore in ogni casa italiana”

C

IL PRIMO TRICOLORE era a bande orizzontali: rosso, bianco e verde. Al centro

recava lo stemma della Repubblica Cispadana,con le quattro frecce rappresentanti

le popolazioni di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara che avevano dato vita al primo Stato

sovrano in Italia, dopo secoli di servaggio

Il Tricolore della nostra Repubblica

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APRILE 2011 7

IL LONATESE

l 17 marzo, in tutta Italia, si sonocelebrati i 150 anni dell’unità delnostro Paese e anche a Lonate ab-

biamo voluto festeggiare la ricorrenzaconclusasi con il bellissimo concertodella Fanfara Tramonti-Crosta che havisto la partecipazione molto gioiosa eattiva della popolazione lonatese.A mio avviso, il momento più importan-te della giornata è stato l’intervento delPresidente Napolitano alla seduta co-mune del Parlamento e in seconda bat-tuta il messaggio del Santo Padre allo

stesso Presidente Napolitano.Dice il Presidente: “Una prova di straor-dinaria difficoltà e importanza l’Italiaunita ha superato affrontando e via viasciogliendo il conflitto con la ChiesaCattolica... Ma esso fu avviato a solu-zione con intelligenza, moderazione ecapacità di mediazione di cui già lo sta-to liberale diede il segno con la leggedelle guarentigie nel 1871 e che - sotto-scritti nel 1929 e infine recepiti in costi-tuzione i Patti Lateranensi - sfociò intempi recenti nella revisione del Con-cordato. Si ebbe di mira, da parte italia-na, il fine della laicità dello Stato e dellalibertà religiosa e insieme il graduale su-peramento di ogni separazione e con-trapposizione tra laici e cattolici nellavita sociale e nella vita repubblicana.Un fine, e un traguardo, perseguiti e pie-namente garantiti dalla Costituzione re-pubblicana e proiettatisi sempre di piùin un rapporto altamente costruttivo e inuna “collaborazione per la promozio-

ne dell’uomo e il bene del paese” an-che attraverso il riconoscimento del ruo-lo sociale e pubblico della Chiesa Catto-lica e, insieme, nella garanzia del plura-lismo religioso. Questo rapporto simanifesta oggi come uno dei punti diforza su cui possiamo far leva per ilconsolidamento della coesione e unitànazionale.

Le parole del Presidente Napolitano e quelle del Papa

Unità d’Italia: celebrazioni dei 150 anni

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APRILE 20118

IL LONATESE

A conferma di questo rapporto costrut-tivo il Santo Padre dice: “L’esperienzamaturata negli anni di vigenza dellenuove disposizioni pattizie ha visto, an-cora una volta, la Chiesa ed i cattoliciimpegnati in vario modo a favore diquella “promozione dell’uomo e del be-ne del paese” che, nel rispetto della reci-proca indipendenza e sovranità, costi-tuisce principio ispiratore ed orientan-te del Concordato in vigore (art.1). LaChiesa è consapevole non solo delcontributo che essa offre alla societàcivile per il bene comune, ma anche diciò che riceve dalla società civile, co-me afferma il Concilio Vaticano II:“chiunque promuove la comunità uma-na nel campo della famiglia, della cultu-ra, della vita economica e sociale, comepure della politica, sia nazionale che in-ternazionale, porta anche un non picco-lo aiuto, secondo la volontà di Dio, allacomunità ecclesiale, nelle cose in cuiessa dipende da fattori esterni” (Cost.Gauduim et spes, 44).E continua il Presidente “Ce ne ha datala più alta testimonianza il messaggioaugurale indirizzatomi per l’odiernoanniversario - e lo ringrazio - dal PapaBenedetto XVI. Un messaggio che sa-pientemente richiama il contributofondamentale del cristianesimo allaformazione, nei secoli, dell’identitàitaliana, così come il coinvolgimentodi esponenti del mondo cattolico nellacostruzione dello Stato unitario, finoall’incancellabile apporto dei cattoli-ci e della loro scuola di pensiero allaelaborazione della Costituzione re-pubblicana, e il loro successivo affer-marsi nella vita politica, sociale e civilenazionale”.Infatti dice nel messaggio il Santo Pa-dre: “In effetti, la nazione italiana,... co-

mincia a formarsi nell’età medievale.Il Cristianesimo ha contribuito... allacostruzione dell’identità italiana attra-verso l’opera della Chiesa, delle sueistituzioni educative ed assistenziali...anche mediante una ricchissima attivitàartistica... Dante, Giotto, Petrarca, Mi-chelangelo, Raffaello, Pierluigi da Pa-lestrina, Caravaggio, Scarlatti, Berninie Borromini sono solo alcuni nomi diuna filiera di grandi artisti che, nei se-coli, hanno dato un apporto fondamen-tale alla formazione dell’identità ita-liana”.“... Per ragioni storiche, culturali e politi-che complesse, il Risorgimento è passatocome un moto contrario alla Chiesa, alCattolicesimo, talora anche alla religionein generale. Senza negare il ruolo di tra-dizioni di pensiero diverse,... non si puòsottacere l’apporto di pensiero - e taloradi azione - dei cattolici alla formazionedello stato unitario. Dal punto di vista delpensiero politico basterebbe ricordare...Vincenzo Gioberti,... Cesare Balbo, Mas-simo D’azeglio, Raffaele Lambruschini.Per il pensiero filosofico, politico ed an-che giuridico... Antonio Rosmini... Perquello della letteratura... AlessandroManzoni... o Silvio Pellico... E di nuovofigure di santi come Giovanni Bosco...con una sana concezione liberale: “citta-dini di fronte allo stato e religiosi di fron-te alla Chiesa”.“... L’apporto fondamentale dei cattoliciitaliani alla elaborazione della Costitu-zione repubblicana del 1947 è ben noto.Se il testo costituzionale fu il positivofrutto di un incontro e di una collabora-zione tra diverse tradizioni di pensiero,non c’è alcun dubbio che solo i costi-tuenti cattolici si presentarono allo sto-rico appuntamento con un preciso pro-getto sulla legge fondamentale del nuo-vo stato italiano; un progetto maturatoall’interno dell’Azione Cattolica, in par-

ticolare della FUCI e del MovimentoLaureati, e dell’Università Cattolica delSacro Cuore...”“... Da lì prese l’avvio un impegno mol-to significativo dei cattolici italiani nellapolitica, nell’attività sindacale, nelleistituzioni pubbliche, nelle realtà econo-miche... offrendo così un contributo as-sai rilevante... con dimostrazione diassoluta fedeltà allo stato e di dedizio-ne al bene comune e collocando l’Italiain proiezione europea”.Concludo col finale del discorso delPresidente “Reggeremo - in questo granmare aperto - alle prove che ci attendo-no, come abbiamo fatto in momenti cru-ciali del passato, perché disponiamo an-che oggi di grandi riserve di risorseumane e morali. Ma ci riusciremo aduna condizione: che operi nuovamenteun forte cemento nazionale unitario,non eroso e dissolto da cieche parti-gianerie, da perdite diffuse del sensodel limite e delle responsabilità. Nonso quando e come ciò accadrà; confidoche accada; convinciamoci tutti, nelprofondo, che questa è ormai la condi-zione della salvezza comune, del comu-ne progresso”.Confidiamo, anche noi, nelle parole delnostro Presidente.

Roberto BesaniConsigliere comunale

Presidente Commissione Cultura

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APRILE 2011 9

IL LONATESE

Alcune puntualizzazioni al compagno Brognara

Contrordine compagni: non dimentichiamo il comunismo

1) Giovanni Paolo II non parla dell’e-sperienza sovietica, ma del comuni-smo.Nel libro MEMORIA E IDENTITÀdice che ha fatto esperienza personaledelle “ideologie del male”... prima na-zismo poi comunismo... (pag. 25) e ag-giunge... quel male (il comunismo)fosse in qualche modo necessario almondo e all’uomo... in quanto crea oc-casioni per il bene...Comunque, non si dimentica facil-mente il male di cui si è fatta direttaesperienza. Si può soltanto perdonar-lo. E cosa significa perdonare, se nonappellarsi al bene che è più grande diqualunque male? (pag. 27).

2) Il relativismo, lo dice la parola stessa,vuol dire che tutto è relativo, che nonriconosce nulla come definitivo e chelascia come ultima misura solo il pro-prio io e le sue voglie, e nega la leggenaturale morale iscritta nel cuoredell’uomo.

3) Il Meeting di Rimini, non è una mani-festazione politica, tratta anche di poli-tica, è un luogo dove si incontrano mi-gliaia di persone, di cultura - di fede -di politica - di nazioni diverse, amantie desiderosi di conoscere esperienzeconcrete di vita nuova, ed è l’eventoculturale dell’anno proprio per questasua particolarità. Vieni con me un gior-no al prossimo meeting, ti assicuro cherimarrai meravigliato.

4) “Io propongo letture e pensieri senzadubbio interessanti, ma come se tuttidovessero convertirsi”.Tranquillo, io non voglio convertirenessuno. Convertire vuol dire volgerelo sguardo a... e quello dipende soloda te.

5) A me sembra integralista chi non entranel merito di quello che dice unoscienziato.Ci sono più progressi scientifici con glistudi sulle staminali embrionali o sul-le staminali adulte?

Ci sono o non ci sono interessi econo-mici dietro lo studio delle embrionali?Gli studi scientifici, non le idee, dico-no o non dicono che l’embrione è unessere umano sin dall’atto del suo con-cepimento?.

6) La nostra carta costituzionale è statascritta dai padri costituenti, tra cui an-che dei cattolici; il parlamento che le-gifera è fatto anche di cattolici e le leg-gi e le norme giuridiche che sono ema-nate e che condizionano la convivenzaquotidiana sono il compromesso ra-gionevole delle diverse anime socioculturali presenti, o forse ai cattolicideve essere negato di poter portarela loro esperienza di vita nelle leggiche regolano la nostra convivenza ci-vile?

7) È vero il popolo ha preferito Barabbaa Gesù. Prendo spunto da ciò per farei migliori auguri di una Santa Pasqua2011 a Te e Tutti i lonatesi, con unbrano di Charles Pèguy tratto da “ilmistero della carità di GiovannaD’arco”.

“...Tutti erano contro di lui. Tutti era-no per la sua morte... E il governo e il

popolo... che normalmente non sonomai d’accordo. E allora se ne appro-fitta. Se ne può approfittare. È molto raro che il governo e il po-polo siano d’accordo. E allora co-lui che è contro il governo. È con il popolo. Per il popolo. E coluiche è contro il popolo. È con il gover-no. Per il governo.Colui che è appoggiato dal governo.Non è appoggiato dal popolo. Coluiche è sostenuto dal popolo non è soste-nuto dal governo. Allora appoggian-dosi sull’uno o sull’altro. Sull’unocontro l’altro.Si poteva a volte scamparne...... Tutti erano contro di lui. Tutti vole-vano la sua morte. È curioso. Mondinormalmente non alleati. Il governo eil popolo... Quando si ha l’uno per sé,l’altro contro di sé qualche volta sescampa. Se ne esce; se ne può uscire.Se ne può scampare. Ma lui non ne sa-rebbe scampato.Quando si hanno tutti contro di sé.Che cosa aveva fatto dunque a tutti.Io sto per dirvelo: LUI AVEVA SAL-VATO IL MONDO”.

Roberto BesaniConsigliere comunale

Presidente Commissione Cultura

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IL LONATESE

Lettere al giornale

La Sindone è il Sudario di Cristo?Crederlo o meno è una scelta

pett.le redazione de “Il Lonatese”,Vi ringrazio per lo spazio conces-somi nel n° 21/2010 e ringrazio al-

trettanto il Consigliere Besani - Presi-dente Commissione Cultura per l’appro-fondita e cortese risposta.Ribadisco quanto già affermato nellaconclusione del mio articolo riguardol’impossibilità di asserire con ragione-vole certezza che la Sindone sia il Suda-rio di Cristo, infatti vi sono dati e rileva-menti contrastanti, come il nostro scam-bio dimostra. Credere che sia o non siail Sudario di Cristo non si impone, sisceglie.Considero doveroso un chiarimento ri-guardo una mia presunta contraddizionenell’affermazione: “Ho il massimo ri-spetto per la Sindone e le migliaia dipersone che vedono nell’uomo raffigu-rato Gesù [...] non considero ciò unaforma di superstizione, però a tutto c’èun limite!”. Con questa frase, che mirendo conto possa essere fraintesa, in-tendevo dire che un conto è presentare lediverse posizioni riguardo l’attendibilitàdella Sindone come Sudario di Cristo,un altro è riportare esclusivamente glipseudo-studi della storica Barbara Fraleda cui prendono le distanze persinoMons. Ghiberti, presidente della Com-missione diocesana per la Sindone eBruno Barberis, direttore del Centro in-ternazionale di sindonologia! Il giornale

informativo dell’Amministrazione lona-tese ha presentato solo un punto di vista,mancando di laicità. Laicità oggi significa che lo Stato e lesue Istituzioni sono il terreno comune incui ciascuna persona/cittadino realizzala propria umanità in libertà e nel rispet-to della libertà altrui, ossia agendo se-condo regole comuni conformi ai princi-pi sanciti dalla Carta costituzionale.La condizione senza la quale non è pos-sibile effettuare scelte libere e consape-voli in cui impegnare la propria persona-le responsabilità è la disponibilità di in-formazioni vere ed obiettive. Ciò è pos-sibile solo in un sano sistema pluralista. L’equivalenza pluralismo/relativismo èuna forzatura. Per esempio lo statuto on-tologico dell’embrione umano nei primiquattordici giorni (da zigote a gastrula)non è così chiaro alla Comunità scienti-fica e al Comitato Nazionale di Bioeticacome al citato dr. Angelo Vescovi (si ve-da il documento del CNB - Identità estatuto dell’embrione umano - approva-to il 22 giugno 1996 - relatore Prof.Evandro Agazzi) e anche alcuni studio-si appartenenti al clero cattolico hannoproposto, motivandole, visioni differen-ti da chi ritiene lo zigote una personaumana (da san Tommaso d’Aquino nel-la Summa theologiae sino al contempo-raneo Padre H. N. Ford in Quando co-mincio io? Il concepimento nella storia,

nella filosofia e nella scienza). All’in-terno della Chiesa cattolica c’è soprat-tutto tra i laici (nel senso di chi non ap-partiene al clero, pur essendo credente ebattezzato) chi non è d’accordo con ilddl riguardante le direttive anticipate ditrattamento che, se dovesse essere ap-provato così com’è, imporrebbe sondi-no e respiratore indipendentemente dal-la volontà del paziente. Il pluralismo all’interno della società èun dato di fatto e per forgiare un senti-mento forte di appartenenza al popoloitaliano ed europeo occorrerebbe riusci-re a trovare posizioni di sintesi accetta-bili per tutti. Si rendono quindi necessariconfronto e dialogo come ha recente-mente ricordato Sua Eminenza Card.Bagnasco, anche se poi ha aggiunto la li-sta dei valori non negoziabili e questi ri-guardano proprio i temi intorno cui è ne-cessario discutere.Propongo all’Amministrazione comu-nale di organizzare incontri, tavole ro-tonde o dibattiti riguardanti i temi dilem-matici della bioetica invitando esperti edesponenti delle varie opzioni morali pre-senti nella società. Molte persone nonsanno nemmeno cosa sia l’embrione, lacellula staminale o il testamento biologi-co. Sarebbe un’occasione di crescita cul-turale e maggiore conoscenza reciproca.Un’occasione di laicità.

Marco Salvini

S

s.a.s.DI MARIO ASPESI & C.

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IL LONATESE

La parola ai gruppi

ell’ultimo periodo sono stati porta-ti all’attenzione del Consiglio Co-munale due importanti documenti

proposti dalla nostra maggioranza. Il primo diceva esplicitamente NO all’ipote-si che un impianto di inertizzazione del-l’amianto si insediasse sul nostro territorio.Il tema, che già aveva suscitato grandi pole-miche nel 2009, è tornato attuale vista la raccomandata inviata dalla dit-ta Krysalide Srl al nostro Sindaco e a tutti i Capigruppo consiliari neiquali si manifestava l’intenzione di realizzare l’impianto. Essendo di-venuta quest’ipotesi reale abbiamo deciso di formalizzare la posizionedel nostro gruppo a riguardo. In sintesi nel documento abbiamo spiega-to come il nostro Comune ospiti già numerosi impianti legati alla pub-blica utilità (Malpensa, il depuratore di S. Antonino, la SS336...) chevincolano e gravano sul territorio. In secondo luogo l’impianto avrebbeprevisto lo stoccaggio di ingenti quantità di materiale pericoloso sottole linee di volo. Fatte queste considerazioni abbiamo deciso di dire dino a questa proposta, pur non sminuendone il valore scientifico speri-mentale. La nostra opinione è che il territorio di Lonate abbia già datoabbastanza e che sulla salute e sulla qualità della vita dei nostri cittadininon si discute. Il documento con qualche leggera modifica (la lega hapreteso la cancellazione della parte legata alla terza pista, riformulatapoi in modo differente) è stato approvato all’unanimità dal ConsiglioComunale.Il secondo documento trattava della libertà religiosa. Visti i fatti di cro-naca dello scorso dicembre volevamo riportare l’attenzione sul temadella persecuzione dei cristiani nel mondo. Un fenomeno molto diffu-so, ma spesso taciuto dalle autorità. In sintesi ricordavamo il diritto ditutti (quindi anche dei cristiani) alla libertà religiosa e chiedevamo unintervento delle competenti autorità internazionali (Commissione Eu-ropea e Onu). Si proponevano poi varie iniziative e si chiedeva alla di-plomazia italiana di tener presente le situazioni di libertà religiosa incondizioni di reciprocità dei paesi con cui esistono scambi commercia-li. Sapevamo benissimo che non saremmo stati noi a risolvere tutto conquesto nostro documento, ma non volevamo tacere su un argomentocosì importante. Pur avendo a lungo ragionato con l’opposizione, no-nostante la tarda ora (era passata oramai l’una di notte), non siamo ri-usciti a trovare un accordo. Le mire delle opposizioni erano quelle di ri-durre il documento ad una mera dichiarazione di principio ossia la li-bertà religiosa è giusta, stralciando poi il concetto di reciprocità. Noivolevamo restare concreti e alla fine, visto che non arrivavamo ad alcu-na conclusione, abbiamo votato il nostro testo. Il comportamento delleopposizioni è stato singolarissimo: la lega compatta si è astenuta, i DU(o PD che dir si voglia) si sono invece frammentati su posizioni di-spa-rate per cui: due consiglieri sono usciti dall’aula per differenti motivi(Rosa e Bonanno), uno si è astenuto (Iannello) e uno ha votato a favore(Ferrario). Il documento comunque è poi stato consegnato dal nostroCapogruppo Andreoli e dal Consigliere Besani all’eurodeputato MarioMauro che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa.Il nostro gruppo sarà presto chiamato al passaggio fondamentaledell’approvazione del bilancio di cui parleremo prossimamente. Ricor-diamo a tutti i cittadini che i nostri consiglieri e assessori sono sempre adisposizione per qualsiasi genere di chiarimento o richiesta.

Gruppo Consiliare PDL e UDC

o scorso 24 febbraio il Consiglio Co-munale di Lonate Pozzolo ha affron-tato un tema molto preoccupante per

il nostro territorio: l’inquinamento atmosferi-co ed in particolare quello da gas di scaricodegli aerei, così come definito dalla SentenzaQuintavalle.Il motivo fondante della mozione era quellodi richiedere all’Amministrazione Comunale di agire in prima persona,in collaborazione anche con altri enti locali (in primis i Comuni del Cuv),affinché venga monitorata in maniera più precisa e puntuale la qualitàdell’aria nella nostra zona.Fondamentale per questo monitoraggio è l’utilizzo di strumenti idonei aseparare gli inquinanti anche in base alle fonti di origine.Il monitoraggio effettuato dal Comune di Casorate Sempione, sull’esem-pio della sentenza Quintavalle ha permesso di separare e assicurare oltreogni ragionevole dubbio che la componente di inquinamento da gas discarico degli aerei è decisamente preoccupante sia per le quantità misura-te che per gli specifici inquinanti monitorati attraverso strumenti diversidalle centraline di Arpa che misurano l’inquinamento atmosferico anchenel nostro Comune.

La mozione è stata approvata all’unanimità dopo alcune modifiche, an-che se alcune dichiarazioni e richieste fatte dai consiglieri di maggioran-za (poi non recepite) andavano nella direzione di indebolire la mozionenel suo complesso.Ora riteniamo sia fondamentale partire dal testo approvato per un’azioneincisiva all’interno del Cuv, dove registriamo ancora delle posizioni trop-po diverse sulle priorità da tutelare in questo momento.La salute dei cittadini è un bene di primaria importanza e come tale va tu-telato. Un monitoraggio specifico dell’inquinamento causato dalla compo-nente aeree è quello che oggi serve per capire a 360° che aria respiriamo.Parallelamente non si può dimenticare che i quattro mesi del monitorag-gio effettuato da Casorate Sempione risentano del fatto che è da oltre die-ci anni che le popolazioni a nord e sud dell’aeroporto sono sottoposte al-le continue emissioni degli aerei sia in fase di decollo che atterraggio eche difficilmente sarà possibile colmare il gap di dati di questi anni, soprat-tutto se correlato alla presenza nell’aria degli inquinanti di fonte aerea.Le altre fonti, traffico stradale e riscaldamento, dovranno essere monito-rati così come già avviene, ma evitando delle generalizzazioni che vannonella direzione di creare confusione. Giusto per fare un piccolo esempio:il PM10 viene anche prodotto dalle stufe a legna, ma per dire che nella no-stra zona le concentrazioni di PM10 sono prodotte dalle stufe dovremmoavere il 90% delle nostre abitazioni riscaldate con stufe a legna.

Nel testo approvato si richiede agli enti preposti (Arpa e Asl) un monito-raggio di qualcosa che doveva essere già monitorato dal 1999 (basta ve-dere cosa prevedeva l’Allegato A del Decreto D’Alema), e si chiede aSEA di intervenire economicamente per supportare i costi di questi studi.Vista la scarsissima importanza che SEA dà alle questioni ambientali, sa-rà difficile vedere realizzato questo monitoraggio. Per questo motivo, ri-chiamando lo spirito iniziale della mozione, è stato previsto che l’Ammi-nistrazione Comunale, dietro apposita delibera, si muova in prima perso-na per effettuare un monitoraggio simile a quello di Casorate Sempione,eventualmente in collaborazione con altri Comuni.

Il gruppo Democratici [email protected]

L

Per Lonate, PDL e UDCTra Libertà e Salute

Democratici UnitiChe aria respiriamo?

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APRILE 2011 13

IL LONATESE

Dalla Scuola primaria

La creatività dei 13 piccoli artistil 7 e l’8 dicembre in piazza Sant’Ambrogio, durante lo svol-gimento della Festa patronale, sono state esposte le operedegli allievi di quarta B della Scuola primaria “Dante”.

La creatività dei “13 piccoli artisti” si era già rivelata nel corsodella mostra del 13 e 14 marzo, organizzata a sostegno del Pro-getto Harambee per aiutare la popolazione Luo, insediata sullerive del Lago Vittoria, in Kenya. I bambini si erano ispirati adautori quali, per esempio, Van Gogh, Picasso e Matisse.Le tele esposte in occasione della festa patronale seguono il tema“I giochi dei nonni” a Lonate Pozzolo e rappresentano alcuni

scorci della nostra cittadina nei tempi passati, quando ancora noncircolavano le automobili e i bambini giocavano nei cortili alla“cavallina” e alla “lippa”.La mostra, organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Lo-nate Pozzolo, è inserita nell’ambito di un’iniziativa comune de-gli allievi delle classi quarte delle Scuole primarie “Dante” e“Volta”, che si sono impegnati, grazie alla guida e al sostegnodelle loro insegnanti, a realizzare le tele, i cartelloni e le fotogra-fie, per ricordare insieme a genitori e nonni le attività lavorativee ludiche del passato.

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APRILE 201114

IL LONATESE

Le richieste del CCR al Sindaco Gelosa

Il Consiglio Comunale dei Ragazzi è entrato nel pieno della sua attività

opo le elezioni del 15 dicembre2010, che hanno visto l’afferma-zione paritaria delle due liste in

lizza e dopo il conferimento ufficialedell’incarico ai neoconsiglieri, finalmen-te la sera di mercoledì 9 marzo noi nuovimembri del Consiglio Comunale dei Ra-gazzi abbiamo incontrato il Sindaco diLonate Pozzolo, signor Piergiulio Gelo-sa, e diversi assessori.Dopo le presentazioni abbiamo espostole nostre richieste per il miglioramentodell’ambiente scolastico e di quello citta-dino.In particolare abbiamo individuato le se-guenti priorità: abbellimento delle picco-le aree verdi e dei parchi, sistemazionedegli edifici scolastici, ristrutturazionedel campetto esterno alla palestra del-l’Istituto Carminati e del campo sportivodi via Rimembranze, costruzione di una

pista ciclabile lungo viale Ticino, siste-mazione dei marciapiedi nel centro delpaese, collocazione di dossi nelle stradepiù frequentate dai ragazzi, realizzazionedel “Piedibus”, ripristino dell’iniziativadei menu etnici alla mensa scolastica, or-ganizzazione di serate ricreative e di la-boratori pomeridiani facoltativi.Il Sindaco ci ha assicurato che l’ammini-strazione comunale farà il possibile pervenire incontro alle nostre richieste,nonostante le difficoltà finanziarie delmomento, e ha avuto parole di elogioper il nostro impegno, auspicando chefra noi ci siano gli amministratori delfuturo.Un’altra data importante è stata quelladel 17 marzo, giorno dei festeggiamentiper il 150° anniversario dell’Unità d’Ita-lia. Abbiamo dato il nostro contributo al-la manifestazione svoltasi ai piedi del

monumento ai Caduti leggendo un nostrotesto, nel quale, ripercorrendo veloce-mente gli avvenimenti e i problemi piùsalienti di un secolo e mezzo di unità, ab-biamo espresso la necessità della cono-scenza della storia e della Costituzionedella Repubblica Italiana per comprende-re meglio il presente e le fondamenta delnostro Stato. Il pomeriggio è stato emozionante, per lapresenza delle autorità, dei rappresentan-ti delle associazioni, di numerosi cittadinie, soprattutto, della fanfara dei bersaglie-ri di Lonate, che ha sottolineato i momen-ti più rilevanti della cerimonia e ha tenu-to un applaudito concerto.Il ricordo di queste esperienze positive ciincoraggia a proseguire lungo la via cheabbiamo intrapreso con rinnovato impe-gno.

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APRILE 2011 15

IL LONATESE

Associazioni / Fanfara “Tramonti - Crosta”

Chiuso l’anno sociale 2010on sono state certamente le pessime condizioni meteoro-logiche ad impedire la buona riuscita del classico ap-puntamento di chiusura dell’anno sociale della fanfara

“Tramonti - Crosta” di Lonate Pozzolo con l’incontro festoso trabersaglieri, amici e simpatizzanti.Domenica 28 novembre in un imbiancato piazzale del cimitero diBusto Arsizio, dopo l’incontro con le autorità, si apre la parte uf-ficiale della manifestazione con la deposizione di omaggi florea-li sulle tombe degli indimenticabili Bersaglieri: Guerra - Tra-monti - Crosta.Successivamente in località Tornavento, nella ristrutturata chiesadi S. Eugenio, don Mario Bandera, ex componente della fanfara,celebra la S. Messa in memoria e suffragio dei Bersaglieri de-funti.In seguito, al Parco delle Rimembranze di Tornavento, con lapresenza del sindaco Rag. P. Gelosa, del Col.llo G. Campopiano,già comandante del 3° Reggimento Bersaglieri, del Col.llo V. Li-pari della Brigata di Supporto NRDC-ITA, del Consigliere Reg.leE. Baila si tiene la cerimonia per la deposizione di una corona alMonumento ai Caduti ed un omaggio floreale al Cippo dei Ber-saglieri. Gli onori di casa sono stati presentati dal presidente del-la Sezione G. Ruggeri.Al ristorante “Le Robinie” di Solbiate Olona i convenuti, tra iquali il Consigliere Onorario Cav. A. Locatelli ed il PresidenteProvinciale S. Boni, circondano la fanfara con manifestazioni diaffetto e simpatia che vengono ripagati con stimolanti esecuzioni

dirette dal M° C. Cortellezzi.Nel pomeriggio, al termine di uno dei numerosi interventi musi-cali, in una atmosfera famigliare e genuina, ha luogo la consegnadi attestati di benemerenza per lunga e assidua militanza associa-tiva (25 anni) a due componenti la fanfara: Marco Cavalli e Davi-de Mattiello.Questa, ormai archiviata, è stata la 43a stagione di ininterrotta at-tività. Ci presenteremo pronti per il balzo verso la prossima, conimportanti appuntamenti, che sarà soprattutto dedicata al 150°Anniversario dell’Unità d’Italia.

Gianclaudio Ruggeri

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IL LONATESE

Associazioni / Avis

La nostra storia e i programmi futuriuon giorno cari concittadini,ci avviciniamo ancora una volta avoi per raccontarvi un po’ della no-

stra storia e dei nostri programmi per ilfuturo.La nostra sezione AVIS di Lonate Pozzolo- Ferno - San Macario e Samarate anchequest’anno ha tenuto l’assemblea di rendi-conto dell’anno trascorso e di programma-zione dell’anno in corso.Seppur con limitati mezzi economici a di-sposizione, la nostra sezione ha proseguitol’attività di propaganda sul territorio, al fi-ne di incrementare il numero dei donatoriattivi. Nello scorso anno il bilancio è statopositivo, per un numero totale di 19 perso-ne che si sono avvicinate all’AVIS.Inoltre anche nella nostra piccola sezionec’è aria di nuovo: col tempo dedicato da noivolontari, senza quindi alcun compensoeconomico se non quello di avere gratitudi-ne dentro di noi, abbiamo riverniciato in-ternamente la nostra sede ed esternamentela nostra saracinesca; se siete curiosi passa-te da via Novara al n° 1, c’è la nostra sede,e se poi la vostra curiosità non è ancora de-finitivamente appagata, allora al giovedì

sera dalle ore 20.30 in poi potete incontrar-ci e vedere personalmente il nostro lavoro ela nostra sede.Naturalmente oltre ad entrare a curiosare,sempre nel senso positivo del termine, po-tete poi restar con noi e discutere su cosafacciamo e come lo facciamo, criticandodove c’è da farlo ed elogiando semmai cene sia la necessità.La settimana scorsa eravamo in sede per lanostra attività settimanale, quando abbia-mo sentito bussare alla porta. Presi dallapaura e dall’agitazione, fuori piovigginavae c’era un tempo da lupi, abbiamo poi vistoentrare un uomo che dopo essersi presenta-to, ha espresso l’intenzione di diventare so-cio AVIS. Abbiamo tutti tirato un sospirodi sollievo e, scesa l’adrenalina a valorinormali, lo abbiamo subito accolto nel-la grande famiglia. Detto questo in tonoscherzoso, desideravamo solo sottolineareil fatto che riceviamo anche richieste diiscrizioni direttamente in sezione. Questoci dà soddisfazione perché significa che lasezione lavora bene. Si ricorda che la donazione di sangue èconsentita fino all’età massima di 65 anni.

Oltre a ciò, nell’assemblea annuale a cui sifaceva riferimento prima, abbiamo avuto lapartecipazione di giovani ragazze, per cuisignifica che la donazione del proprio san-gue non è solo ed unicamente un discorsoda matusi, ma anche rivolto ai giovani, chefanno la loro parte sia con la donazione checon la parte attiva della sezione. Abbiamoa tal fine pensato di costituire un gruppo digiovani e di fare la stessa cosa in Facebook,cosicché tutti possano contattarci, propor-re, e restare uniti anche con questo stru-mento messoci a disposizione dalla tecno-logia.Chiudiamo questo breve articolo invitan-dovi a raggiungerci in sezione, perché segià siamo aumentati come donatori, tantoancora resta da fare nel nostro territorio eTU puoi essere il nostro punto di forza peril futuro per cui, vinci la tua pigrizia e forsela tua paura e unisciti a noi: ci guadagneraiin salute (controllo clinico gratuito con esa-mi periodici), guadagnerai in spirito (avraifatto un gesto per una persona in difficoltà)e tutto a costo zero!! TI ASPETTIAMO.

La Sezione AVIS di Lonate Pozzolo

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APRILE 2011 17

IL LONATESE

Associazioni / Sci Club Stella Alpina Lonate Pozzolo

Consuntivo della stagione sciistica

tagione 2010-2011 ricca di soddisfa-zioni per lo SCI CLUB STELLA AL-PINA. Grandissima la partecipazione

dei soci a tutte le uscite programmate e nume-rosissima la partecipazione alle quattro dome-niche di SCUOLA SCI organizzata sulle nevidi Pila in Valle d’Aosta.Tanti... davvero tanti... i bambini alle primearmi, di età tra i 4 e 12 anni, che con noi (gra-tuitamente) hanno scoperto “sci e bastoncini”.Notevole anche il gruppo dei partecipanti allascuola e dei piccoli-grandi atleti facenti partedel gruppo della “preagonistica” composto daANDREA COLOMBO, GIANLUCA CO-LOMBO, GIORGIA COCCIOLI, BEATRI-CE FERRARIO, TOMMASO FERRARIO,LUCA GASTALDO, MATILDE MOLINA-TI, ANDREA SERVALLI, GIORGIA SO-LA, VITTORIA SOLA, ARIANNA STELLe AMBRA ZANON. Il gruppo è stato seguitoe preparato da ALBERTO SOLA e MATTIACORBOSIERO ed ha regalato grandi soddi-sfazioni al loro responsabile agonistico FA-BIO VISENTIN e di conseguenza a tutto il di-rettivo dello Sci Club avendo trionfato ai CIR-CUITI PROVINCIALI con GIORGIA SO-LA per la categoria RAGAZZI/FEMMINILEe VITTORIA SOLA per la categoria BABYFEMMINILE. Proclamando inoltre ben trecampioni provinciali: MATTIA CORBOSIE-RO per la categoria SENIOR MASCHILE diSLALOM SPECIALE; VITTORIA SOLA

per la categoria BABY FEMMINILE diSLALOM GIGANTE e GIORGIA SOLAper la categoria RAGAZZI/FEMMINILE perle discipline di SLALOM SPECIALE, SLA-LOM GIGANTE e SUPER GIGANTE.Ennesimo trionfo anche per il TROFEOSPORT CENTER, gara amatoriale disputatatra gli SCI CLUB di SAMARATE, CAVA-RIA, TICINO, SOMMA 88 e STELLA AL-PINA, dove i nostri soci hanno vinto per il 6°anno consecutivo realizzando il record dipunti (1.080), mai raggiunto da quando esi-ste il TROFEO medesimo. Punti realizzatigrazie alle vittorie ed ai podi ottenuti da:GIANLUCA COLOMBO, ANDREA CO-LOMBO, ARIANNA STELL, AMBRAZANON, BEATRICE FERRARIO, AGNE-SE TONELLO, SABRINA TAMBUREL-LO, TOMMASO FERRARIO, SERENABRUSATORI, SARA TERRENI, GIAN-MARIO GENONI, FABIO COLOMBO,LUCA MUCEDOLA.L’instancabile impegno profuso da tutto ilgruppo direttivo e la risposta entusiasta dei so-ci hanno fatto sì che sia stata davvero una“gran bella stagione” per lo SCI CLUBSTELLA ALPINA. Il desiderio di festeggiare sempre le conquistedei nostri piccoli e grandi atleti ad ogni finegiornata con una semplice fetta di torta o unbuon bicchiere di vino... hanno reso anche ilrientro domenicale in pullman momento di al-

legria, gioia e vera coesione di gruppo.Con la speranza di aver fatto davvero quantodi meglio, si continuerà presso la sede socia-le con i festeggiamenti e le premiazioni della44a gara sociale dei “piccoli e grandi campio-ni” con una “POLENTATA IN COMPA-GNIA” e per chiudere in bellezza ed augura-re buone vacanze estive, l’indimenticabile“GRIGLIATA DI FINE STAGIONE”.

Giovanni RivoltaPresidente sci club Stella Alpina Lonate Pozzolo

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APRILE 201118

IL LONATESE

el quadro delle iniziative indette dalla CommissioneEuropea per celebrare il 2011 come anno Europeo delVolontariato, il Gruppo Alpini di Lonate Pozzolo è sta-

to invitato da alcune insegnanti delle Scuole Volta a tenere unatestimonianza per i loro scolari.Eccoci quindi ad interloquire, con questi giovani studenti, sucosa sono gli alpini, cosa motiva la loro appartenenza al corpoe cosa li spinge ad adoperarsi nel momento del bisogno.La “lezione” è iniziata con la partecipazione corale dei nostripiccoli “bocia” ad esibirsi all’unisono nel canto dell’inno diMameli; è seguita poi la spiegazione di cosa rappresenta il cap-pello alpino.Abbiamo conosciuto il beato don Gnocchi che ha avuto ed haun posto particolare nel cuore di tutte le penne nere per poi giun-gere alle immagini del terremoto del Friuli che sancisce la na-scita dell’ANA come associazione di volontariato che si prodi-ga per il sostegno delle popolazioni colpite da calamità naturali.Snocciolato qualche numero sulla forza ed i mezzi a disposizio-ne ed i vari ambiti d’intervento si è passato in rassegna di comeil gruppo di Lonate Pozzolo contribuisca in modo fattivo allevarie iniziative di carattere locale.La presentazione si è conclusa con la preghiera dell’Alpino reci-tata sulle note del silenzio fuori ordinanza, perché è parte dell’al-pino il ricordo dei cari che ci hanno lasciato.La presenza di reperti storici dell’arma quali: mimetica bianca,sci, racchette da neve, elmetto, basto, gavetta, borraccia, scarpo-ni, maschera antigas, zaino e gagliardetto, ha poi catalizzato

l’attenzione dei giovani scolari, ne è scaturita una raffica di do-mande su tutto.Dopo le foto di rito, in classe hanno continuato con la prepara-zione di elaborati su ciò che li ha particolarmente colpiti. Talilavori sono stati esposti nella Giornata del Volontariato che siè tenuta domenica 3 aprile in piazza S. Ambrogio a LonatePozzolo.Si comunica che il 12 giugno 2011 avverrà l’inaugurazionedella nuova sede ANA in via Vittorio Veneto 65.

Gruppo Alpini

Associazioni / Gruppo Alpini

Alpini & VolontariatoN

IL LONATESEDirettore responsabile

il SindacoPiergiulio Gelosa

Comitato di RedazionePatrizia De Novara, Stefania Mirata,

Cinzia Zabbeo, Donato Brognara

CoordinatoreComitato di RedazioneGiancarlo Simontacchi,Assessore alla Cultura

Progetto grafico, realizzazione,pubblicità, stampa

SO.G.EDI. srl21052 Busto Arsizio (VA)

via Seneca 12tel. 0331.302590 - fax 0331.302560e-mail: [email protected]

RegistrazioneTribunale di Busto Arsizio

n. 18/93 del 13 dicembre 1993Via A. De Gasperi, 3 - 21010 Ferno (Va)Tel. 0331.726571 - Fax 0331.728270 - e-mail: [email protected]

ATTIVITÀ SANITARIE EROGATE NEL POLIAMBULATORIODirettore Sanitario Dr. Enrico Cecchetti - medico chirurgo

ATHENA POLIAMBULATORIO SPECIALISTICO s.r.l.eroga prestazioni sanitarie e socio-sanitarie per i seguenti profili:

VISITE MEDICO SPECIALISTICHE E ATTIVITÀ AMBULATORIALIAndrologia • Cardiologia • Chirurgia generale • Dermatologia • Dietologia • Fisiatria

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APRILE 2011 19

IL LONATESE

Quand sona i campan din-don din-dan...” quegli antichi,poveri ma ricchi canti popolari che risvegliano i ricordidi un tempo ormai trascorso ed emozionano chi più tanto

giovane non è e, forse non solo.Nel 1994 alcuni frequentatori del Centro anziani di via Cavour(villa Bosisio) tra una partita a carte e l’altra, tra un bicchiere divino ed un altro, forse di troppo, erano soliti intonare vecchimotivetti che tutti conoscevano. Qualcuno prospettò di impie-gare tutto quel “fiato” affinché non andasse sprecato e, poichéc’erano voci ancora abili nonostante l’età e qualcuna anche benaddestrata, venne naturale l’idea di formare una corale struttu-rata. La “voce” giunse alla “Pina” (signora Giuseppina Vizzoli-ni, già instancabile animatrice delle attività socio-culturali delCentro Anziani e quest’anno insignita della Rosa d’Oro), che,entusiasta del progetto, si fece parte diligente per soddisfare leesigenze logistiche. Così il 22 marzo 1995 in un’assemblea presso la Sala Civica, al-la presenza di operatori e simpatizzanti, venne ufficializzata lanascita del Coro. Venne definito il nome Harmony; venne for-malizzato l’organigramma (presidente Silvana Colombo, diret-tore del Coro Aldo Dall’Igna); venne approvato lo statuto, che,oltre a riconoscere il Coro Harmony parte integrante dell’Asso-ciazione Anziani del comune di Lonate Pozzolo, ne definisce lefinalità (promozione della cultura musicale con lo scopo socia-le di solidarietà, senza scopo di lucro).Diversi direttori, cantori e collaboratori si sono susseguiti neglianni: oggi il Coro è diretto da Mara Stefanoni con la collabora-zione musicale di Antonio Giudici e conta oltre venti cantori trafemmine (soprani e contralti) e maschi (tenori e bassi); fa partedell’USCI (Unione Società Corali Italiane delegazione di Vare-se) e, grazie alla generosità di una ditta lonatese, può permetter-si (!!!) di indossare, durante le esibizioni, una nuova divisa (pan-taloni blu, camicia azzurra, gilet bordeaux con logo del Coro).Le esibizioni sono soprattutto rivolte agli ospiti di case di riposodella provincia ma anche a feste popolari (quest’anno 17 e 25

marzo, 25 aprile) ed a concerti di solidarietà (come quello tenu-to nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli il 13 ottobre 2010 incompagnia dei cori La Dinarda di Albizzate e Monte Penegra diCunardo): ma la disponibilità si può affermare quasi totale. Difatto, l’essere soci USCI, unitamente alla dinamicità del Presi-dente Giovanni Desperati, fa sì che il calendario degli impegnisia sempre molto intenso.Il ricco repertorio di canti consente la scelta più appropriata infunzione dei destinatari delle esibizioni ed è in continua evolu-zione: durante le prove, che si svolgono presso la Casa di Ripo-so grazie alla generosità dei responsabili della struttura, la vo-glia di trovare sempre maggiori soddisfazioni determina nei co-risti, pur se non professionisti ma sotto l’abile guida della diret-trice, quella giusta tensione al miglioramento che consente uncontinuo perfezionamento delle prestazioni canore.Dunque qualcosa di bello ed utile di cui andare orgogliosi c’èancora ed anche a Lonate: se qualcuno volesse aggiungersisi può rivolgere all’Associazione Anziani e sarebbe il benve-nuto.

Coro Harmony

Associazioni / Coro Harmony

Il passato per il presenteNotizie recenti dal Coro

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ll’inizio di ogni nuovo anno un po’tutti si pensa al programma di vitae di lavoro al fine di consolidare e

ripartire con le attività intraprese l’annoprecedente.Poi ci si guarda attorno, ci si confronta conla realtà e, in momenti come questi, diversesono le indicazioni che provengono da piùparti e ognuno ritiene giusta la sua. Questamolteplicità è segno forse di democrazia,ma lasciatemelo dire anche di confusioneed insicurezza, poiché il risultato è: “tuttipossono dire tutto, ma poco di quel che sidice vien poi fatto”.Si determina in questi casi una situazione difrenetica paralisi dovuta ad una non chia-rezza dei ruoli e delle funzioni, ovvero nonsi sa più chi ha la responsabilità, ossia l’au-torità data dalla sua conoscenza ed espe-rienza, garanzie di successo, di organizzareil lato operativo e funzionale di quanto èstato proposto; pertanto si rimane immobiliin attesa di un evento che nessuno sa da do-ve e come possa avvenire. Che fare? Chi lode-ve fare?Noi abbiamo applicato la prima norma delprotocollo d’intervento in emergenza “met-tere in sicurezza l’ambiente coinvolto” per-tanto abbiamo stoppato le iniziative, rivalu-tato e riorganizzato gli organici dando lorouna nuova struttura funzionale che com-prendesse in modo equilibrato anche i nuo-vi volontari del 2010. Abbiamo plasmatosu questa tutte le diverse attività intrapresein precedenza, dopo di che, d’innanzi ad unbuon piatto di riso fumante ed alzando unbicchiere di buon bonarda, abbiamo verifi-cato la presenza in ognuno di noi degli sti-moli necessari nell’opera di volontariato e,

rinvigorendo quel senso di appartenenza algruppo e buttando il cuore oltre l’ostacolo,abbiamo affrontato nella loro complessitàgli obiettivi che c’eravamo posti.Così abbiam fatto per quel che riguardal’unità cinofila e dopo settimane di duro al-lenamento abbiamo partecipato ad una ma-nifestazione pubblica, ottenendo grandesuccesso e ricevendo l’encomio degli ad-detti ai lavori.Nello stesso modo abbiamo valutato la pos-sibilità di meglio definire lo stato dell’arteper quanto riguarda il progetto “API”, for-mando un gruppo di quattro volontari attra-verso la frequenza di un corso serale speci-fico, tenuto a Varese, e consolidando così leloro basi teoriche necessarie per affrontare,con buone garanzie di successo, il progettodi collaborazione didattica con alcune scuo-le locali con la finalità di ricreare, nei futuricittadini, quella confidenza con la naturadel territorio che è la madre del rispetto el’amore verso quei luoghi nei quali prendeforma la loro esperienza di vita.In parallelo a questa attività didattica, nellaprossima stagione, riprenderà l’attività, perla quale è stato concordato un protocollocon la Provincia, riferita agli interventi didisinfestazione dagli imenotteri nei qualiverrà utilizzato il nuovo atomizzatore per lanebulizzazione di appositi liquidi.Un primo passo positivo è stato fatto riguar-do il progetto di copertura radio del nostroterritorio di competenza essendo stata pro-vata sul campo la fattibilità di tale progetto.L’elevata complessità realizzativa è deter-minata dal costo oneroso e dalla conse-guente necessaria collaborazione dei nume-rosi enti ubicati nei diversi territori, ma il la-

voro intrapreso in questo inizio d’anno ciha permesso di verificarne l’effettivo inte-resse e la disponibilità collaborativa, facen-do anche di questo nostro sogno un autenti-co, benché ancora allo stato embrionale, di-segno condiviso la cui attuazione è semprepiù una realtà.Infine, ma non ultimo in ordine d’importan-za, la ristrutturazione della nostra sede,oracondivisa col gruppo alpini di Lonate, cheavanza a passi da gigante, tant’è che è pro-babile la sua prossima inaugurazione. Stateperciò in campana perché saremo lieti diospitarvi per tale evento, speranzosi di nonesservi mai necessari, ma sempre utili vi sa-lutano i sempre vostri volontari della Prote-zione Civile del gruppo intercomunale Lo-nate Pozzolo e Ferno.

Gruppo Protezione Civile

Brindisi alla Protezione Civile

All’inizio, come molti fanno,ci siam riuniti, anche quest’annotutti presenti ed uniti, come rapitigagliardi e intraprendenti ci siam sentitid’innanzi ai risotti gialli e fumantidi sentenziare arditamente “Avanti!”questa è la giusta direzioneper tutta la nostra Unioneche vicino alla stazione di Lonate e Fernoha ora la sede, il suo oliato pernonoi che sul petto ne teniam la coccardaalzando un bicchiere di ottimo Bonardabrindiamo con encomiabile stile“Viva la Protezione Civile”

MAsch

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IL LONATESE

Associazioni / Gruppo Protezione Civile

Inizio di un nuovo annoA

Associazioni / Consulta sportiva

28 maggio la Festa dello Sportopo essere stato eletto, lo scorso di-cembre, presidente della Consultasportiva, a tale proposito ringrazio

le persone che mi hanno proposto e votatoper questo incarico, mi sono chiesto a che co-sa la consulta dovesse dare priorità, in questidue anni di mandato.Negli ultimi periodi, a fronte di problemi or-ganizzativi riguardanti le manifestazionisportive proposte dal Comune, con conse-guente malumore abbastanza diffuso delleassociazioni, si era paventata l’ipotesi di un

cambiamento radicale del ruolo della con-sulta.Riflettendo su questa possibilità, partendoanche dall’esperienza derivante da anni dipartecipazione alla consulta stessa, ho con-cluso che fosse meglio, prima di pensare adun cambiamento, cercare di farla funzionarecorrettamente, partendo dall’osservanza del-le norme che sono previste dallo statuto.Questo non per un eccesso di burocrazia, maperché sono convinto che la perdita di ruoloche la consulta ha avuto in questi anni, sia do-

vuta anche alla non chiarezza dei ruoli all’in-terno della stessa.Il consigliere delegato allo sport si è dichiara-to d’accordo con la mia impostazione e stia-mo già lavorando in tal senso, senza dimenti-care le “normali” iniziative. A tal propositostiamo organizzando, per il 28 maggio, la fe-sta dello sport, che si terrà nelle vie del centrodi Lonate con l’intento di far conoscere e pro-muovere le attività proposte dalle associazio-ni sportive locali.

Flavio Turrici

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APRILE 2011 21

IL LONATESE

Associazioni / Apd Audax

Riflessioni di un allenatorearlare di sport vuol dire innanzituttoringraziare la mia famiglia che hasempre sostenuto le mie scelte spor-

tive, favorendo l’impegno sui campi di calcioe nelle palestre, rispetto all’uso dei videogio-chi. Certo, anche a me piace passare una se-rata tra amici sfidandosi alla playstation maquello dei videogames è un vero e propriodramma sempre più diffuso tra i più piccoli egli adolescenti, che preferiscono la comoditàdel divano alle corse sui campi di gioco. Ho iniziato ad allenare la squadra dei pulcini(ora giovanissimi) come segno di ringrazia-

mento verso la nostra società sportiva ApdAudax, che ha accompagnato la mia crescitasin da tenera età. Un mito da sfatare è quelloche nei campionati organizzati dal C.S.I. sifaccia sport scadente, senza che vi sia com-petizione e ricerca del successo. Allenare ibambini significa andare oltre l’insegnamen-to del gesto tecnico, degli schemi tattici edell’allenamento muscolare. Il giocatore èposto continuamente di fronte a delle scelte:verso chi effettuare il passaggio, come stop-pare la palla, passare o tirare? Ogni singolaazione porta ad una conseguenza positiva o

negativa e proprio grazie alla sua evidenza ilbambino impara, a differenza dei videoga-mes dove puoi resettare, cancellare la partitae riprovare o peggio ancora diminuire il li-vello di difficoltà. La nostra proposta è quin-di molto chiara: aiutare i bambini nella cre-scita fisica e psicologica attraverso l’insegna-mento del calcio. La spinta educativa che cimuove ci porta ad affermare la bellezza delgiocare con e non il giocare contro! È impor-tante ricordare che senza l’avversario, non sipotrebbe nemmeno giocare!

Davide Limongi

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Associazioni / Gruppo Ricerche Storiche

I “nèi” del bel San Micheleiamo orgogliosi di avere potuto offrire anche quest’anno allacittadinanza, nelle domeniche d’inverno, tre “conversazio-ni” su argomenti di interesse locale, proponendoli sotto

l’egida dell’assessorato alla Cultura, sempre presente l’assessoreGiancarlo Simontacchi. Anche quest’anno la popolazione ha rispo-sto apprezzando l’iniziativa, come dimostrato dal numero di pre-senze, mai inferiore alle cinquanta unità. Tema degli incontri “Mo-numenti di Lonate cari al FAI”, cioè al Fondo Ambiente Italiano.L’ultima “conversazione” riguardava il bel monastero di San Mi-chele: si è tracciata la storia dell’edificio e narrata la vita delle mo-nache ed anche fatta la visita degli ambienti così come si presenta-no dopo i recenti restauri. Durante la visita sono balzati all’occhio alcuni “nèi”. Il pozzo alcentro del chiostro giace senza alcuna copertura. Le belle magno-lie che ingombrano il lato est del chiostro allungano le radici sottoil parapetto del porticato, pregiudicando la stabilità dell’edificio, ene adombrano la visione con la folta chioma. Nelle maniche oveste nord il tetto sopra il corridoio presenta scivolamento di coppi inpiù punti: così l’acqua piovana è libera di insinuarsi all’internodella muratura e va a formare chiazze verdognole sul pavimentodel corridoio. Sono situazioni che si lasciano giudicare persistentida tempo.I presenti alla visita, che hanno fatto questi rilievi, non hannomancato di aggiungere proposte, basate sul buon senso, oggi cosìspesso disatteso. Le proposte? Mettere teli di plastica sui pilastri esulla ruota del pozzo, dove mattoni e legname rischiano di marci-re sotto l’acqua piovana, mentre si attende entro l’anno la nuovacopertura (speriamo coi materiali originari) già deliberata dallaGiunta Municipale come ricordato dall’assessore Simontacchi.Le magnolie andrebbero abbattute (dove mai si vede un chiostrocon al suo interno piante di alto fusto?). Oltre a pregiudicare sta-bilità e leggibilità dell’edificio, esse determinano una forte zonad’ombra sulla muratura e creano un microclima assai umido, fa-vorevole all’insorgere di muffe e patine verdastre. Per quanto ri-guarda il tetto, la soluzione è far intervenire un muratore che fac-cia un controllo generale del manto di copertura, riposizionando icoppi scivolati e sostituendo quelli rotti o ammalorati. Sono spese

facilmente sopportabili in tempi di “magra”.Si vuole tacere di quelle più consistenti che richiederebbe l’ennesi-mo restauro delle lunette dipinte che stanno in capo ad ogni corri-doio del porticato a piano terra. Esse risultano oggi meno leggibilidi quanto fossero prima dei restauri architettonici, come dimostratodal confronto con le foto di allora riproposte durante la “conversa-zione”. Il loro deterioramento è imputabile alle prolungate infiltra-zioni d’acqua piovana non contrastate a dovere dai responsabilidella custodia dell’edificio.Di certe improvvide disattenzioni ci siamo lagnati anche in occa-sioni precedenti. Ma pare proprio incontrovertibile il proverbio chedice “roba del Comune, roba di nessuno”, se amministratori, fun-zionari, dipendenti che vedono non per una rara coincidenza maogni giorno certe disfunzioni non provvedono tempestivamente acontrastarle.

Gruppo Ricerche StoricheFranco Bertolli, Rino Garatti, Alessandro Iannello

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Monastero di S. Michele. Il pozzo, com’era

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E alla fine hanno vinto Loro: Via Gag-gio non c’è piú. Quel pezzetto di brughiera, l’ultimo al-

veolo verde di Lonate Pozzolo, è stato inter-detto ai non addetti ai lavori. Lavori che iniziano con il disboscamento di330 ettari di territorio lonatese: gli animali,primi delocalizzati a causa della terza pista,dovranno cercarsi una via di fuga per varcareil Ticino sotto lo sguardo vigile dell’ex doga-na austroungarica, sperando di non rimanereintrappolati prima della 336. Lavori che includono la distruzione di repertiarcheologici e bellici, faticosamente riportatialla luce e restaurati da volontari Lonatesi co-me Ambrogio Milani negli ultimi vent’anni. Lavori che a breve si tradurranno in una cola-ta di 3.300.000 m2 di cemento puntellata daun numero imprecisato di capannoni&affini,il cosiddetto polo logistico. Lì, un po’ a sini-

stra, un pista di circa 3.000 metri. Lavori che sono necessari per abbassare l’in-quinamento acustico ripartendo su più piste lostesso numero di voli. Lavori che sono neces-sari per supportare l’aumento del traffico ae-reo grazie all’Expo 2015, ma soprattutto se sivuole agevolare lo sviluppo dell’aeroporto inprevisione dei 70 milioni di passeggeri cheraggiungerà nel 2050. Ops, c’è qualcosa chenon quadra...!Lavori che impediranno ora e per sempre dipasseggiare la domenica con figli e nipotini invia Gaggio, di allenare i cani della protezionecivile nei boschi della brughiera, di abbando-nare l’auto in garage almeno per un giorno, efarsi un giro in bicicletta fino al Ticino. Da og-gi e per sempre, i Lupi e i Pirati di Gaggio do-vranno cambiare nome e correre da un’altraparte: non c’è più nessun Gaggio a LonatePozzolo”.

Quello che avete appena letto è un’anticipa-zione dell’articolo che uscirà nel prossimo nu-mero de “Il Lonatese”. O in quello dopo. Oquello dopo ancora. Ma non preoccupatevi,uscirà. Via Gaggio c’è ancora, la brughiera an-che, gli animali non hanno chiesto nessun in-dennizzo per lo sfratto imminente (ma i beneinformati assicurano che i conigli hanno in-detto una riunione per decidere il prezzo), e ilonatesi possono continuare a ripercorrere isentieri dei loro padri che non lasceranno ineredità ai loro figli. Via Gaggio c’è ancora, perpoco.Ma anche a Lonate Pozzolo si sta facendostrada questa moda un po’ vintage della

[democrazia], in cui l’idea fonda-mentale è che sia il popolo a governare, prin-cipalmente su questioni di amministrazione,salute, territorio. Toh, il Territorio, questo sco-nosciuto. E allora, se il popolo non vuole esse-re defraudato della sua terra, è giusto che siopponga. Se il popolo non vuole che Torna-vento si trasformi in una riserva indiana, è giu-sto che si opponga. Se il popolo non vuole sra-dicato da un pezzo della sua storia, deve op-porsi e deve essere ascoltato. Nell’ultimo anno, alcuni membri del popolodi Lonate Pozzolo si sono opposti e sono statiascoltati. Ma le loro voci non sono sufficientiper raggiungere i piani alti del Pirellone. Il ter-ritorio ha bisogno che il popolo tutto prendaparte alla battaglia di civiltà e gridi: Viva Malpensa fino a via Molinelli. Da lì in poi, Viva Via Gaggio e la sua bru-ghiera! Padroni a casa nostra!!! Difendiamo la terradei nostri padri!!!

Il Comitato Viva Via [email protected]

vivaviagaggio.wordpress.comwww.twitter.com/vivaviagaggio

APRILE 201122

IL LONATESE

Associazioni / Il Comitato Viva Via Gaggio

Nessun Gaggio a Lonate Pozzolo“

o scorso 25 febbraio al Teatro Socia-le di Busto Arsizio si è tenuto il con-certo “Gospel per Haiti”, una serata

organizzata dall’Associazione Kay la-Onlusin collaborazione con il Circolo AccademicoCulturale “Musical Cration” e con il patroci-nio e il contributo della Città di Busto Arsi-zio, che ha visto esibirsi sul palcoscenico 140artisti tra cantanti e musicisti guidati magi-stralmente dal M° Fabio Gallazzi con la suaconsueta capacità e vitalità.

Così la nostra Associazione continua a so-stenere l’opera missionaria di Suor Marcellaad Haiti, allargando però la propria attivitàad altre due iniziative a favore di situazionidi disagio e povertà a noi più vicine: i pro-getti PANE PER I POVERI e GEMMA. Ilprimo prevede il sostegno a famiglie biso-gnose, in collaborazione con Caritas parroc-chiali, associazioni ed enti che organizzanoe gestiscono direttamente la distribuzione digeneri alimentari; il secondo è finalizzato

all’adozione prenatale a distanza di madri indifficoltà, tentate di non accogliere il propriobambino: con un contributo minimo mensilesi può adottare per 18 mesi una mamma eaiutare così il suo bambino a nascere.Chiunque volesse avere ulteriori informazio-ni in proposito può visitare il nostro sitowww.associazionekayla.org oppure con-tattare la nostra segreteria (e-mail: [email protected] - tel. 3452924101).

Kay la-Onlus

Associazioni / Kay la-Onlus

Un concerto per aiutare gli haitianiL

Via Antonio Repossi n. 221015 Lonate Pozzolo - Vatel. 0331.661108 fax 0331.301290e-mail: [email protected]. e p. iva 01616400121capitale sociale 180.000 € i.v.registro imprese Varese 19246R.E.A. Varese 194783 - A.N.C. 7726203

Impresa di costruzioni edili di antiche tradizioni

Page 23: N. 23 - MARZO 2011 IL LONATESE...4 APRILE 2011 IL LONATESE l 5 marzo, presso l’oratorio femminile di Lonate Pozzo-lo, si è svolta la festa delle donne “lonatesi”, culminata

APRILE 2011 23

IL LONATESE

el quadro delle celebrazioni per il 150° Anniversario dellaProclamazione del Regno d’Italia (Unità d’Italia) i Cava-lieri del Fiume Azzurro, con la collaborazione del Gruppo

Intercomunale della Protezione Civile di Lonate Pozzolo e Ferno edell’Assessorato alla Cultura di Lonate Pozzolo, hanno dato vita aun’interessantissima serata che ha visto come protagonista l’Ill.moOn. Giuseppe Zamberletti. L’Onorevole è Cavaliere di Gran CroceOrdine al Merito della Repubblica Italiana e Padre Fondatore dellaProtezione Civile. Nella sala “Ulisse Bosisio” del Monastero diSan Michele di via Dante erano presenti: il Sindaco Rag. PiergiulioGelosa, l’Assessore alla Cultura Ing. Giancarlo Simontacchi, laProf.ssa Stefania Mirata, ideatrice dell’incontro e il Sig. Franco Ber-toni, Gran Maestro dei Cavalieri del Fiume Azzurro, ConfraternitaCulturale Enogastronomica diTornavento, i quali hanno ac-colto l’On. Zamberletti alla pre-senza di un attento pubblico.Un minuto di silenzio è statodedicato alle vittime della tra-gedia che ha colpito il Giappo-ne negli scorsi giorni. Durantela serata è stato presentato “Sela Terra Trema”, libro scrittodalla compianta giornalistaAlma Pizzi, nel quale viene ri-percorsa la nascita e l’evolu-zione della Protezione Civile,attraverso il racconto del-l’Onorevole Zamberletti. Quest’ultimo, dopo una breve introduzione sulla sua straordinariacarriera, è stato incalzato dalle domande dell’Ing. Simontacchi,moderatore della serata. Il grintosissimo Onorevole ha risposto ri-cordando che il primo responsabile di quella che sarebbe diventatal’organizzazione interforze è stato, nel lontano 1951, il sottosegre-tario alla Presidenza del Consiglio, Raffaele Busacca, che il presi-dente Alcide De Gasperi nominò coordinatore delle operazioni disoccorso per l’alluvione nel Polesine.In quel momento furono gettate le basi della figura del commissa-rio, anche se non era ben descritta in una fonte normativa. Il terre-moto del 6 maggio 1976 sconquassò tre province del Friuli-Vene-zia Giulia interessando, tra gli altri comuni, Udine, Osoppo e Ge-mona, facendosi sentire fino a Gorizia e causando un migliaio divittime. Quella tragedia delineò la nomina di un commissario, por-tando all’improvvisazione della macchina della Protezione Civilead evento ormai accaduto. Il 23 novembre 1980 la terra dell’Irpiniasi scosse, colpendo la Campania centrale e la Basilicata centro-set-tentrionale, provocando tremila morti.Coloro i quali parteciparono alle operazioni di soccorso in questedue sciagure, come lo stesso Onorevole Zamberletti, posero all’at-tenzione della classe politica e dell’opinione pubblica il quesito re-lativo alla Protezione Civile, non come organizzazione che presie-desse il coordinamento dei soccorsi all’indomani di eventi calami-tosi, bensì come corpo che affrontasse le problematiche della previ-

sione e della prevenzione delle catastrofi. Nel momento in cui leconseguenze non riescono ad essere evitate, le catastrofi evitabilisono quelle causate dall’operato dell’uomo; in questo caso la Prote-zione configura l’attività di soccorso. Lo scopo principale dellaProtezione Civile è la coesione delle varie organizzazioni dello Sta-to e anche del privato sociale, come il volontariato, in qualità dimembra di un sistema. Tale amalgama ha generato frizioni e pole-miche tra vari compartimenti del Ministero dell’Interno, come i Vi-gili del Fuoco, poco propensi a vedere parificate alcune loro pecu-liarità/specificità professionali con i componenti volontari dellaProtezione Civile.Il problema della Protezione Civile è di non diventare un’entità di-staccata bensì lo Stato Maggiore Generale, come se fosse quello

della Difesa, non come forzaarmata, ma come “cervello”delle forze in armi. Quindi laProtezione Civile deve so-vraintendere tutte le ammini-strazioni dello Stato e non, chesi prefiggano di prevedere,prevenire e correre in aiuto. La marcia in più della Prote-zione Civile si basa nell’enfa-tizzazione del compito deglienti locali. Il Sindaco assolveil compito di Comandante incapo di ogni operazione a li-vello locale, annullando così ilrischio di deresponsabilizza-

zione degli enti stessi. Alcuni componenti del pubblico presente so-no intervenuti con varie domande, ottenendo la risposta di Zamber-letti sul ruolo del volontario come sentinella sempre all’erta e come“il più egoista tra gli altruisti”. Non è mancato il plauso per l’inte-ressamento dell’Onorevole Zamberletti alla causa lonatese, neglianni ’80, in cui la cittadina ebbe grossi aiuti in termini di infrastrut-ture, attivandosi alla risoluzione del problema dell’atrazina, lo sca-vo di nuovi pozzi in località Molinelli, la riqualificazione della retefognaria e il riutilizzo delle strutture poste nelle aree terremotate esuccessivamente utilizzate per venire incontro a realtà di disabilitàsociale. La poliedricità della Protezione Civile è anche questa! La curiosità ingenerata dall’esperienza dell’Onorevole Zamberlettiavrebbe fatto sì che la serata si sarebbe potuta prolungare, ma l’oratarda ha sancito il termine dell’intervento, con lo scambio degliomaggi tra i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, deiCavalieri del Fiume Azzurro e del Gruppo Alpini di Lonate Pozzo-lo con il prestigioso ospite. La sorpresa da parte degli organizzatoriè stata la mancata partecipazione da parte di alcuni sodalizi “cultu-rali” locali invitati alla serata, che hanno perso una ghiottissima oc-casione per conoscere L’Onorevole Zamberletti appunto, vanto perl’Italia, invidiato da tutto il mondo per la sua grande intuizione eportato ad esempio di laboriosità e pragmatismo lombardo “del fa-re” e non “dell’essere”.

Cavalieri del Fiume Azzurro

Associazioni / Cavalieri del Fiume Azzurro

La nascita della Protezione CivileSerata illustrata dall’Onorevole GIUSEPPE ZAMBERLETTI, Padre Fondatore

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