N 10 2014 milan juventus

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Domenica 2 marzo 2014 Anno 4 n 10 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Milan Juventus Parola al Baffo MILAN-JUVENTUS FINISCE 1-1 Milan alla ricerca di continuità Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola Andrea. Anelli Severa Bisceglia pag 4 Lara Comi pag 8 LA PARTITA IL PUNTO TACA LA BALA PALLA ALL’ONOREVOLE pag 2 pag 4 intervista a Antonio Rossi Gentilissimo signor CONFRONTO A QUATTRO MATCH ALLA PARI CERCASI Favori alla Juventus... No grazie! assessore allo Sport della Regione Lombardia Aldo Colombo pag 3 CONTE GARCIA MAZZARRI SEEDORF Antonio Conte campione olimpico e mondiale di canoa

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Domenica 2 marzo 2014 Anno 4 n 10 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Milan Juventus

Parola al BaffoMILAN-JUVENTUS

FINISCE 1-1

Milan alla ricerca

di continuità

Il commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola

Andrea. Anelli

Severa Bisceglia pag 4

Lara Comi pag 8

LA PARTITA

IL PUNTO

TACA LA BALA

PALLAALL’ONOREVOLE

pag 2

pag 4

intervista a

AntonioRossi

Gentilissimo signor

CONFRONTO A QUATTRO

MATCH ALLA PARI CERCASIFavori alla Juventus... No grazie!

assessore allo Sport della Regione Lombardia

Aldo Colombo pag 3

CONTE GARCIA MAZZARRI SEEDORF

AntonioConte

campione olimpicoe mondiale di canoa

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domenica 2 marzo 20142

Allenatore:ClarenceSeedorf

Milan (4-2-3-1):

Arbitro: Marco Guida di Pompei

M i l a n JuventusIn Casa

Ultima Vittoria 23/2/14Juventus-Torino 1-0

Ultimo Pareggio 12/5/13Juventus-Cagliari 1-1

Ultima Sconfitta 6/1/13Juventus-Sampdoria 1-2

Fuori CasaUltima Vittoria 12/1/14

Cagliari-Juventus 1-4Ultimo Pareggio 9/2/14

Verona-Juventus 2-2Ultima Sconfitta 20/10/13

Fiorentina-Juventus 4-2

In CasaUltima Vittoria 16/2/14Milan-Bologna 1-0Ultimo Pareggio 2/2/14Milan-Torino 1-1Ultima Sconfitta 3/11/13Milan-Fiorentina 0-2

Fuori CasaUltima Vittoria 23/2/14Sampdoria-Milan 0-2Ultimo Pareggio 8/12/13Livorno-Milan 2-2Ultima Sconfitta 9/2/14Napoli-Milan 3-1

Allenatore Antonio

Conte

(3-5-2) JuventusAmelia;

Abate, Bonera, Rami, Emanuelsson; Essien, Montolivo;

Honda, Kaka, Taarabt; Pazzini

Buffon;

Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Pogba, Asamoah;

Llorente, Tevez

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

STADIO MEAZZA ORE 20.45

SeveraBisceglia

statisticheL’ULTIMA VITTORIA È ROSSONERA

In occasione del campionato Milan e Juventus si sono incontrate a Milano

in 78 occasioni. E’ una delle sfide più storiche e importanti della Serie A. La squadra di casa ha vinto 27 volte, contro 18 dei bianconeri, 33 i pareggi. In questa partita sono stati realizzati complessiva-

La Juventus non vince al Meazza da oltre tre anni

mente 202 gol, di cui 112 a favore dei ros-soneri e 90 per gli ospiti. La vittoria più larga dei padroni di casa risale alla stagio-ne 1947/1948, quando nella 12ª giornata del girone di andata: Milan-Juventus si concluse 5-0 con gol di Angeleri, Anno-vazzi, Gratton e doppietta di Carapelle-

se. Il successo più esaltante della Juventus fu registrato, invece, nel corso della 26ª giornata della stagione 1996-1997 con un risultato tennistico: 6-1 con doppietta di Jugovic e Vieri e gol di Zidane e Amoruso; di Simone la rete della bandiera rossonera. Il maggior numero di reti in questa partita è stato realizzato nel secondo tempo: 110 contro i 92 del primo tempo. Nel primo tempo il Milan ha segnato 53 volte, men-tre la Juventus 39. Nella ripresa il Milan ha segnato 59 reti contro le 51 degli avversari. L’ultimo successo dei bianconeri risale alla

9ª giornata del 2010/2011 quando la squa-dra allenata da Gigi Delneri vinse 2-1: pa-droni di casa in vantaggio con Ibrahimovic, ma ripresi e superati da Quagliarella e Del Piero. L’ultima vittoria dei rossoneri risale alla scorsa stagione, 14ª giornata l’1-0 con un rigore trasformato da Robinho al 31’.

Il calcio segue gli umori della politica. Il mondo della politica del pallone si nasconde conti-nuamente dietro a demagogie e paradossi per non risolvere uno sport che è sempre più paranor-male. Molte partite sono falsate e le scommesse non c’entrano. Rigori che non sono assegnati, gol regolari annullati e vicever-sa. Nicchi e Braschi, i capi degli arbitri ci mettono del loro, com-mentando gli episodi bucati dai direttori di gara con sciocchez-ze che farebbero arrossire anche un asino. Poi ci sono gli allena-tori. C’è Mihajlovic che, invece di lamentarsi per il secondo gol irregolare del Milan, va su tutte le furie perché Maxi Lopez si è fatto espellere. C’è Mazzarri, in-vece, che continuamente mena il torrone sui rigori non dati, quasi a dare continuamente alibi alla squadra che contro il Cagliari ha giocato un primo tempo da orecchie lunghe e bacchetta-te sulle mani. Sul dorso, però, che fa più male. Non cambia la cultura degli allenatori italiani, mentre quella degli stranieri è meno borbonica e più sobria. Conti alla mano all’Inter non assegnano rigori da 25 parti-te (questo è un dato oggettivo), ma non basta per continuare a lamentarsi. Non basta per gio-care bene, non dovrebbe bastare per essere migliori in classifica. Se così non fosse qualcosa non funziona. Non ha funzionato neppure allo Juventus Stadium. Il Torino è stato gabbato. “Ma l’arbitro non poteva vedere”, ha detto Braschi: come dire che chi porta la pistola in campo e non è visto può giocare lo stesso. Se un

arbitro non vede, i suoi assistenti non vedono e gli arbitri di porta non vedono allora c’è un proble-ma. Il malato è grave. Non c’è più tempo da perdere, il calcio ha bisogno di tecnologia. La suddi-tanza psicologica va spazzata via, i risultati non possono essere lo specchio di continue “sviste”, er-rori, distrazioni o omissioni. A Nicchi, Braschi, Blatter e Platini e a tutti quelli che pensano che il calcio va fatto in televisione, sdottorando e paventando teo-remi o collusioni con intrighi di palazzo e potere, dedico l’ada-gio di Jean de la Bruyere: “Non viviamo abbastanza per appro-fittare dei nostri errori. Ne com-mettiamo per tutto il corso della vita e tutto ciò che possiamo fare a forza di errori è morire corret-ti”. Gli immortali se ne facciano una ragione.

Jean de La Bruyèremoralista, scrittore e aforista francese

Milan e Juventus si trovano una di fronte all’altra nel più classico dei big match. Guar-dando i numeri non dovrebbe esserci storia: è uno scontro tra la prima in classifica e una squadra che arranca a metà, ma di scontato non c’è nulla. Seedorf, com’era prevedibile, non poteva cambiare il trend con lo schiocco delle dita, ma iniziare un percorso che por-terà i rossoneri fuori da un tunnel tecnico, tattico e mentale. L’idea è, e rimane, il 4-2-3-

tenzioni di Kakà in fase difensiva, senza però esasperare una marcatura che non avrebbe senso né per le caratteristiche del brasiliano, né per la filosofia del tec-nico rossonero, anche se i due si peste-ranno i piedi per tutta la gara e in quella zona molto probabilmente si vincerà la partita. Kakà è rimasto a riposo a Ge-nova proprio per essere tirato a lucido stasera, a lui Seedorf chiede molto, a lui il Milan si affida per scardinare da die-tro la difesa bianconera. A livello difen-sivo il pericolo pubblico numero uno si chiama Carlos Tevez. L’argentino, tanto sognato da Adriano Galliani, è l’uomo più in forma e di lui probabilmente si occuperà Daniele Bonera, principa-le indiziato per coprire l’altro ruolo di centrale al fianco di Rami che per carat-teristiche fisiche dovrebbe incrociare le lame per lo più con Llorente. Dovrebbe recuperare senza troppi problemi Ab-biati tra i pali, mentre in cabina di regia ci sarà il capitano, Riccardo Montolivo. La squalifica di Muntari invece, potreb-be portare una maglia da titolare ad Essien in ballottaggio con De Jong. Al-tro ballottaggio, ma in fase offensiva, è quello tra Balotelli e Pazzini, con il pri-mo ancora claudicante per la botta alla spalla destra, ma voglioso di affrontare la Juve, cosa mai accaduta dopo il suo rientro in Italia. Non certo di una ma-glia da titolare è il giapponese Honda che sta cercando ancora di ambientarsi al meglio, sicuro invece Taarabt chiama-to all’esame quello più difficile: la ricer-ca della continuità. Prendere tre punti alla Juventus stasera non riaprirebbe i giochi scudetto per il Milan, ma sareb-be un bel passo in avanti in classifica e un segnale forte alle pretendenti per un posto in Europa… quando c’è di mezzo quella parola, il Milan non manca mai.

COME IN EUROPA

1 ma era fin troppo evidente che in Europa contro l’Atletico Madrid si sarebbe dovuto attuare una tattica diversa, e così è stato: una sorta di 4-4-1-1 più accorto e funzionale an-che alla fase difensiva. In settimana Seedorf, stuzzicato sull’argomento “tattica”, ha spie-gato quanto gli risultino noiose le disquisi-zioni sul tema, perché, a detta sua, il sistema di gioco ha valore solo per la fase difensiva. Contro la Juventus il dinamismo e il movi-mento senza palla saranno armi fondamen-tali, in particolare il gioco della squadra di Conte è caratterizzato dall’aggressività in ogni zona del campo e la capacità di rima-nere concentrati per novanta minuti. Il folto centrocampo bianconero (orfano di Vidal squalificato) sarà orchestrato dal solito ex di lusso già a segno nella gara d’andata, Andrea Pirlo. Sul bresciano si concentreranno le at-

Distanza siderale in classifica ma in certe partite conta meno

AndreaAnelli

partita

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3domenica 2 marzo 2014

è bravo, diciamola tutta, sia in settimana che in panca. “Legge” l’avversario come nessun’altro, prepara la partita con la ma-niacalità di un piccolo chimico, cava spesso dalle verze l’oro e non guarda in faccia nessuno, vedi come sta gestendo l’inge-stibile Icardi. Un po’ troppo la-mentino con gli arbitri, un po’ poco sognatore, ma tanto utile e

finalmente duttile. Osiamo? Sì, l’Inter può mettere in dif-ficoltà la Roma, la

chiave può essere un centrocampo un filo più

estroso di quello che propone il lento Kuz Clarence Seedorf è la CLASSE, che non sempre fa rima con i risultati, anzi spesso quasi mai: il prof è stato forte-mente voluto dal Cavaliere è questa è la prima decisiva chia-ve di lettura del suo essere. Cla-

ter, che anch’essa va a sprazzi ma non sempre in senso positivo. In questo preciso momento sem-bra che il Rudi zingaresco si sia un po’ italianizzato, può anche non essere un male: è un male se comincia anche lui a lamen-tarsi nel postpartita, è un bene se inietta una buona dose di prag-maticità in una difesa che a volte ha sfarfallato pericolosamente, trovando in De Sanctis un porto sicuro. Walter Mazzarri è l’AN-

SIA: come vive il calcio lui non c’è nessuno, guardatelo quando, in piedi prima di sedersi in panchi-

na, agita fra le mani il cronometro e lo fa scattare, in contemporanea al fischio dell’ar-bitro. Le sue camicie napoletane madide di sudore erano un mito, al nord si veste un po’ più pesan-te ma resta un tarantolato. Però

somiglianza, sorridere è vietato ma giocare bene no. Appena si intravvede qualche scricchiolio il mister è pronto a martellare e a non perdonare, gli scudetti (quasi sicuramente tre di fila) si vincono così ed è curioso anche i l litigio con Don Fabio:

sono così simili, sono così vincenti, sono così SIMPA-TICI!

Andy Garcia è un discreto attore, Rudi Garcia è un grande allenatore, è la BEL-LEZZA, la grande bellezza. Di-ciamo la verità, come la Roma, in qualche scorcio s’intende, in qualche sprazzo si deduce, nessuno ha mai giocato mai. Le selvagge verticalizzazioni e l’e-stro davanti alla porta avversaria sono il marchio dei giallorossi e sarà curioso vederli all’opera contro una difesa, quella dell’In-

più diversi di così si muore! Evi-tiamo banalità tipo chi è più sim-patico dei quattro, chi fa giocare meglio, chi ha più capelli (!!!) e concentriamoci sulle differenti filosofie per capire chi alla fine butterà la bala in rete. In stretto or- dine alfabetico,

Antonio Conte è la SIMPATIA: quan-to è carino quando dice che il rigore

per il Toro c’era, e quando non parla per un mese con la stampa che gli tira contro . Anyway, la Juve è una creatu-ra mostruosa, a sua immagine e

LA CLASSIFICA TURNO ODIERNO

PROSSIMO turno

Sabato 1 Marzo 20:45 Roma-InterStadio Olimpico, RomaDomenica 2 Marzo12:30 Cagliari-UdineseStadio Sant’Elia, Cagliari15:00 Torino-SampdoriaStadio Olimpico, Torino15:00 Sassuolo-ParmaStadio Città del Tricolore, Reggio Emilia15:00 Verona-BolognaStadio Marc Antonio Bentegodi, Verona15:00 Genoa-Catania Stadio Luigi Ferraris, Genova15:00 Atalanta-ChievoStadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo18:30 Livorno-Napoli Stadio Armando Picchi, Livorno20:45 Milan-JuventusStadio Giuseppe Meazza, Milano20:45 Fiorentina-LazioStadio Artemio Franchi, Firenze

Udinese-MilanCatania-CagliariJuventus-FiorentinaLazio-AtalantaInter-TorinoParma-VeronaChievo-GenoaBologna-SassuoloSampdoria-LivornoNapoli-Roma

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/-1 Juventus 66 25 21 3 1 60 19 412 Roma 57 24 17 6 1 49 11 383 Napoli 51 25 15 6 4 50 28 224 Fiorentina 45 25 13 6 6 45 28 175 Inter 40 25 10 10 5 43 29 146 Verona 39 25 12 3 10 43 42 17 Parma 37 24 9 10 5 38 29 98 Torino 36 25 9 9 7 39 32 79 Milan 35 25 9 8 8 39 35 410 Lazio 35 25 9 8 8 33 34 -111 Genoa 32 25 8 8 9 28 32 -412 Udinese 28 25 8 4 13 29 36 -713 Sampdoria 28 25 7 7 11 27 37 -1014 Atalanta 28 25 8 4 13 25 37 -1215 Cagliari 25 25 5 10 10 23 35 -1216 Chievo 21 25 5 6 14 19 35 -1617 Bologna 21 25 4 9 12 22 41 -1918 Livorno 20 25 5 5 15 26 45 -1919 Catania 19 25 4 7 14 19 43 -2420 Sassuolo 17 25 4 5 16 25 54 -29

26ª Giornata

27ª Giornata

Sfida d’altissimo livello a San Siro nel posticipo della 26a

giornata della Serie A tra due delle squadre più vincenti del nostro calcio, Milan e Juventus, che avrà come attrazione prin-cipale la sfida numero uno da allenatori, dopo le tante batta-glie in campo, tra Seedorf, neo arrivato alla guida tecnica dei rossoneri e Conte già consacra-to nell’Olimpo del calcio italiano con la sua Juve bicampione d’Ita-lia e in odore di terzo titolo. Una sfida che se ci si basa sul dato numerico dei punti ottenuti in campionato pare nettamente in favore dei bianconeri (ben 31 i punti di differenza tra le due for-mazioni) ma quando di fronte c’è il il blasone del Milan nella Sca-la del calcio e, dato da non tra-scurare, la possibile stanchezza di Tevez e compagni impegnati giovedì in Europa League con il Trabzonspor, ecco che in sede di pronostico diventa complica-to sbilanciarsi; resta la necessità di entrambe di ottenere 3 punti per continuare ad inseguire i ri-spettivi obiettivi, lo scudetto per i bianconeri e la zona Europa

League per i rossoneri. Rimonta Champions difficile se non im-possibile per i rossoneri vista la distanza dal Napoli, attualmen-te terzo, di oltre 15 punti come testimoniano anche le quote dei bookmakers internazionali, ri-portate da Agipronews, che affi-dano proprio agli azzurri il ruolo di favoriti per il raggiungimento del 3° posto offerti in media 1,12,

10 giocati... niente male! Non dimenticatevi che scommette-re Live su questo evento è pos-sibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della gio-cata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esul-

Pino Sardiello

scommesse

Milan-Juventus bene in quota il Gol TRE PUNTI AI ROSSONERIEnzo

Occhiuto

bioritmi

L’analisi dei bioritmi certifica un valore medio assoluto,

riguardante lo stato di benessere psicofisico di 6.09 per entrambe le formazioni. Secondo questa lettura bioritmica, il pronostico dovrebbe essere di parità. Sem-pre che i due allenatori, all’ultimo momento, non inseriscano gio-catori diversi dalla nostra analisi. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, il Milan risulta più tonico con 6.15 rispetto alla Juventus con 6.08: De sciglio 6.50, Essein 6.44, Honda 6.41 e Taarabt 6.32 (tria-de altamente positiva sia emo-tivamente che intellettivamente

6.45), contro Vidal 6.50 (al top della sua condizione psicofisica), Buffon e Barzagli 6.37 e Caceres 6.32. Dal punto di vista creativo e dell’umore personale i rossoneri con 6.12, fortemente galvanizza-ti dalla forte personalità di Cla-rence Seedorf, dimostreranno maggior grinta ed entusiasmo rispetto ai bianconeri con 6,07: Balotelli 6.50 (con indice Intu-itivo 6.31 capace di esprimersi al massimo delle sue capacità), Honda 6.31 (triade positiva 6.33

concentratissimo) e Bonera 6.50 (ottimo stato di forma) contro Teves 6.50, Llorente, Asamoah e Barzagli 6.22. Sul fronte delle energie intellettive la Juventus si dimostrerà con 6.13 più perspi-cace del Milan fermo alla quota base di 6.00: Ohbonna, Barzagli, Asamoah 6.49, Marchisio 6,45 contro Montolivo 6.49, Abate e Taabt 6.45, Mexes 6,43. L’in-contro risulterà particolarmente avvincente sia tatticamente che agonisticamente.

AldoColombo

di Aldo Colombo

Fa un po’ tristezza pensare alle milanesi che sfidano il

vertice, ma questo passa il con-vento, prendere o lasciare e noi prendiamo perché il weekend è sicuramente da non perdere. In rapida successione prima Roma-Inter e poi Milan-Juve, con in panchina quattro mister che…

rence può fare e disfare, adesso finalmente sta cominciando a disfare il primo credo monoli-tico che non andava da nessuna parte. E i risultati si sono subito visti, una manovra più ariosa, una certa pericolosità in area, un po’ più di idee in verticale che non in orizzontale, resta il gros-so punto interrogativo della fase difensiva, dolentemente carente in particolare sulle palle inattive. Il contorno di tutto ciò è subli-me e fa perdonare tante cose: Clarence è perfetto nei rapporti con la stampa, con i rivali, con il mondo. Sì, è lui l’ambasciatore sportivo perfetto del Cavaliere. Osiamo? Sì, il Milan può mette-re in difficoltà la Juve, la chiave può essere il tiro da fuori che non viene usato spesso. E allora si goda, tutti insieme: due partite simili, in quarantotto ore, capita-no di rado…

staccata la Fiorentina offerta in media 5,50, escluse tutte le al-tre, e fa rumore l’assenza dalla lista sia dell’Inter che proprio dei rossoneri. Tornando alla sfida odierna una delle opzioni mi-gliori sembra essere il Gol, quin-di entrambe le squadre a segno, che viene offerto mediamente intorno all’1.70. Nel tentativo di cercare una giocata più rischiosa ma conseguentemente più remu-nerativa andiamo in direzione di un “Parziale/Finale” (bisogna indovinare il risultato del primo tempo e quello al 90°) 1/X con i rossoneri avanti all’intervallo e pareggio finale, opzione offerta a 15 volte la giocata, 150 euro con

tate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine vi proponiamo le gioca-te in Antepost relative al testa a testa in campionato (bisogna in-dovinare quale delle 2 squadre in lotta finirà davanti all’altra): sfi-da Roma-Napoli con i giallorossi favoriti ed offerti ad 1,25 contro il 3,40 degli uomini di Benitez, duello Milan-Lazio con i rosso-neri a 1,30 mentre i ragazzi di Reja sono in lavagna a 3,10 ed infine derby della lanterna con il Genoa favorito nel chiudere il campionato davanti alla Sam-pdoria e offerto a 1,55 contro il 2,60 dei blucerchiati. In bocca al lupo.

TOP FLOPUn Milan versione maroc-china, chi l’avrebbe mai det-to? Un’altra magia del tanto vituperato Galliani, il ragaz-zo al primo impatto col no-stro campionato ha dato la scossa ai rossoneri e Claren-ce ringrazia.

Niente da fare, manco la fascia di capitano (episo-dio subito rientrato) l’ha rivitalizzato. Lento, in-deciso, apprensivo, non lo salva più manco l’e-sperienza. Però è il gran-de amico di Taarabt…

TAARABT MEXES

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domenica 2 marzo 20144

GOL NON GOLIl gioco disastroso, sprecone ed

inguardabile alloggia sempre in casa nerazzurra. Come se non bastasse, Mazzarri non ha anco-ra compreso che con Kovacic, Botta e Icardi in campo sarebbe tutta un’altra Inter. Preso atto che Thoihr attende la conclusio-ne del campionato per rivoluzio-nare l’intera squadra, cosa che i tifosi si augurano, si spera che al primo posto nei suoi pensie-ri vi sia il nuovo tecnico, e che sia da Inter questa volta. Tutti, la dirigenza in primis, vogliono una squadra nuova e impegnata in quel processo di crescita che vorrebbe vederla, nell’arco tem-porale di due o tre anni, giocare il calcio che conta ed ai massimi livelli, possibile che l’unico a non aver fatto suo questo obiettivo sia proprio Mazzarri? Il pareggio interno contro il Cagliari non lo si può definire semplicemente un ‘delitto’, bisogna aggiungerci anche l’aggravante. Se questa sta-gione, come la precedente, non deve essere vissuta da comparsa,

farebbe bene Thoihr ad imitare Berlusconi, che di calcio se ne in-tende: dettasse, anzi ordinasse, le formazioni al tecnico nerazzurro che, come abbiamo sempre so-stenuto, non è da Inter. Bene il Milan, invece, che da Genova è tornato con tre punti preziosi e utili alla risalita, soprattutto per la grande incognita che riserva il match di questa sera contro la Juventus: ricordate il gol-non gol di Muntari della passata stagio-ne? Tutti vogliamo credere che la storia non si ripeterà pur consa-pevoli, nostro malgrado, che so-vente la natura delle persone non cambia e la storia, purtroppo, spesso si ripete. Noi amanti del pallone non vorremmo parlare

di “clima terribile” né di “cose che rovinano il calcio”, queste le parole usate a fine gara, con un prezioso pareggio in tasca che ha cucito lo scudetto sulle ma-glie bianconere, dal combatten-te indomito ma leale, come lui stesso ama definirsi, Antonio Conte, ma vorremmo scrivere di leggendarie gesta e onestà spor-tiva che fa grande il calcio stes-so. Gentilissimo signor Antonio Conte, di José Mário dos Santos Mourinho Félix, noto sempli-cemente come José Mourinho, ce né uno solo, e non è vero che gli altri non sono nessuno, basta semplicemente essere se stessi ed ammettere almeno ciò che al re-sto del mondo risulta evidente.

la quasi rissa al gol-non gol di Muntari

SeveraBisceglia

il puntoQUESTA SERA FINIRÀ 1-1SandroMazzola

Non ce ne va bene una. Col Cagliari l’Inter ha gettato

al vento un’altra bella occasione per avvicinarsi alla Fiorentina e all’Europa League dove adesso la concorrenza ha alzato la voce, in particolare modo il Verona grazie al colpaccio di Livorno. Ma la giornata di oggi non dà scampo alla retorica perché a San Siro va in onda una sfida che può decidere il campionato, an-che se per conto mio il discorso scudetto sembra saldamente in mano alla Juventus, soprattutto dopo quello che è accaduto a To-rino col rigore negato da Rizzoli ai granata per il fallo di Pirlo su El Kaddouri in piena area- Roba da non credere, che sicuramen-te ha condizionato il risultato. Il Toro stavolta non meritava asso-lutamente di perdere. Stesso di-scorso, o quasi, anche a Genova col gol segnato a Rami dopo lo scontro fra Da Costa e Pazzini. Il Milan ha tenuto in pugno la partita però molte volte il risul-tato è condizionato dagli errori arbitrali, come è accaduto a To-rino. Oggi a San Siro verifichere-mo lo stato di salute dei cugini contro la Vecchia Signora ma mi sembra leggermente in dif-

Buon viaggio Trap

ficoltà in questi ultimi tempi. Il mio pronostico è un pareggio. Diciamo 1-1 Non sono sicuro che sia una partita spettacolare però sul piano agonistico credo che ci sarà da divertirsi perché entrambe le squadre ce la met-teranno tutta per vincere la gara. Per quanto concerno il sorteggio degli Europei del 2014 penso che l’Italia possa tranquillamente superare il turno anche perché la formazione più ostica del gi-rone è la Croazia, anche se non dovremo sottovalutare la Norve-gia e la Bulgaria. Il Trap in Costa

d’Avorio? Quel ‘ragazzo’ del 39 ha sette vite come i gatti. Corre ancora come un giovanotto di vent’anni. Lo spirito d’avventura al Trap non manca. Lui men-tre fa una cosa ne pensa subito a un’altra. E questo si chiama saper vivere. Personalmente auguro in bocca al lupo a que-sto ‘sbarbato’ del calcio. Se po-tessi farei anch’io la stessa cosa.

LUCI A SAN SIRO PER MILAN-JUVENTUS

Col veleno versato in settima-na per il fallo da rigore di

Pirlo nel derby della Mole stase-ra la Juventus è chiamata a San Siro alla prova del nove contro il Milan targato Seedorf vincitore a Marassi con la Samp fra mille polemiche. Basta regali è il mes-saggio inviato a Braschi dopo il disastroso arbitraggio di Rizzoli a Torino. E come se non bastasse torna alla memoria il gol annul-lato lo scorso anno a Muntari, guarda caso nella sfida con la Vecchia Signora. Veleni a parte il campionato va avanti con la squadra di Conte al comando delle operazioni al di la del risul-tato di ieri sera dell’Olimpico fra Roma e Inter. Per il Milan l’in-contro di questa sera con i bian-coneri è in pratica fondamentale. Soprattutto in funzione Europa

LauraTangari

campionato League dove la collocazione dei rossoneri assume la sua impor-tanza, specialmente dopo l’addio anticipato dalla Champions del prossimo anno dovuto alla ge-stione poco felice di Allegri. Sul-la carta stasera la Juventus resta la favorita ma il vecchio Diavolo ha tutte le ragioni per non sen-tirsi battuto in partenza solo per il fatto di essere staccato di ben 31 punti dalla regina della clas-sifica. Ci sarà da divertirsi. Stes-sa cosa si può dire della gara del Franchi dove la Fiorentina, re-duce dall’impegno europeo con i danesi dell’Esbjerg, alla pari dell’avversaria di turno, cioè la Lazio al ritorno dalla Bulgaria, sulla stessa lunghezza d’onda della partita di San Siro proverà a cancellare lo spauracchio subi-to al Tardini col Parma lo scorso lunedì. In palio fra Montella e Donadoni c’è il quarto posto con Inter e Verona alla finestra per vedere cosa succede. Le danze di oggi si apriranno alle 12,30 con il match del Sant’Elia dove il Cagliari affronterà un’Udinese

decisa a riprendersi i due punti persi con l’Atalanta al Friuli sette giorni fa. Un occhio particolare al Napoli impegnato al Picchi col Livorno dopo il pareggio del San Paolo col Genoa. Genoa che ri-ceverà il Catania a Marassi pron-to ad azzannarlo con Gilardino. Derby dell’Emilia infine a Reg-gio fra Sassuolo e Parma mentre il Verona proverà a confermare il proprio stato di salute ospitando al Bentegodi un Bologna a caccia di punti per la salvezza.

Stefano Braschi, designa-tore arbitri

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5domenica 2 marzo 2014

”“

Cuor di Re LeoneAlessandraCaronni

l’ospite

Dribbla, fa assist, gioca di sponda e motiva la squadraPer Zeman è una forza della naturaNel Mondiale ci spera tanto,

tantissimo. Osvaldo lavora duro anche per questo. È un suo obiettivo, per quest’anno. “Ce la metterò tutta”, ama ripetere. Chiaramente, non dipende solo da lui. “Non ho preso impegni per i mesi di giugno a luglio”, dice sorridendo. L’attaccante del-la Juve è determinato. Sogna. De-sidera la maglia della nazionale anche per il periodo estivo. Tut-tavia, ora vuole pensare al cam-pionato e alla grande intesa con Tevez. “Con Carlos è facilissimo giocare, è un fenomeno, è un tra-scinatore. Io invece devo ancora migliorare certi movimenti, non mi piace stare fermo ad aspet-

tare la palla”. Osvaldo in fondo con Tevez si trova più che bene e anche con il resto della squadra c’è una buona intesa. Separato da Ana, che gli diede un figlio, Gianluca, Osvaldo ha anche al-tre due figlie: Victoria e Maria Helena, avute dalla relazione con Elena Braccini. Oggi è fidanzato con l’attrice Jimena Barón, dal-la quale aspetta un figlio. Punta moderna, rapida, tecnica, spicca grazie a un colpo di testa molto violento. Il tiro da fuori area e la rovesciata poi sono ineccepibili. Abile con entrambi i piedi, sa dribblare e servire ottimi assist

ai compagni. Gioca spesso di sponda per far salire la squadra. Se Zeman lo definì “una forza della natura”, un motivo ci sarà. Sarà l’esperienza acquisita sin dal ‘95, quando, a 9 anni, approdò al settore giovanile del Lanús. Nel ‘99 si trasferisce al Banfield e l’anno dopo all’Huracán. Poi, un’ascesa costante e incredibile, dall’Atalanta al Lecce, dalla Fio-rentina al Bologna, passando dall’Espanyol alla Roma, per poi arrivare in Inghilterra, al Sou-thampton. Il 31 gennaio è tor-nato in Italia. Destinazione Juve. Prestito con diritto di riscatto .

Chi è Dani OsvaldoNato a Buenos Aires, in Argentina, il 12 gennaio dell’86, Pablo Daniel Osvaldo è un calciatore ar-gentino naturalizzato italiano, attaccante della Ju-ventus, in prestito dal Southampton. Milita anche nella Nazionale italiana. A Roma si è conquistato in breve tempo il soprannome di Simba, dall’omoni-mo personaggio della celebre saga Disney. L’appel-lativo gli fu assegnato dai tifosi giallorossi in virtù della sua somiglianza nel look e nell’esultanza con Gabriel Batistuta, il cui soprannome era Re Leone.

Vecchia Signora, Superba Dama

Ha portato con sé tutti i gio-ielli più smaglianti e gli abi-

ti da sera all’ultima moda per il dopo Scala del calcio, si intende. Da Vecchia Signora del pallone italiano sa perfettamente quan-do c’è da avere paura e quando, invece, può fare un sol boccone della preda di turno e portare a casa il bel bottino che renda an-cora più bella la sua classifica. La coscienza della sua potenza è tale che non è irriverente per i grandi condottieri paragonarla alle Le-gioni di Cesare o alle falange di Alessandro il Macedone. Ha uo-mini di tale forza, di tanta classe pallonara che può farne finanche un uso limitato e risparmiarne le forze per la prossima occasione. Questa partita di una piacevole serata milanese è grande ed im-portante da poter essere chiama-ta anch’essa il Derby d’Italia, ma questo, si sa, è solo appannaggio

delle storiche sfide tra Juve ed Inter. L’aria che si respira, la ten-sione tra le principali conten-denti del titolo tricolore sono le prerogative giuste per assicurare agli ottantamila sugli spalti un grande spettacolo che trascen-de dalla posta in palio fino ad arrivare alla storia di due club tra i più titolati al mondo. La Dama torinese non ha nemme-no la preoccupazione di giocare in campo ostile, perché, come esperienza insegna, dopo un gol bianconero, spuntano come per uno strano incantesimo mille bandiere zebrate a garrire tra le stelle del cielo di Milano. Ed allora comincia il tripudio, iniziano i vorticosi giri di valzer ben orchestrati dal maestro Pirlo molto conosciuto da queste par-ti tanto che ancora è fortemente rimpianto e desiderato, si scate-na anche la danza sui gradoni dondolanti, fino al termine, fine a che il trofeo non è nelle mani sicure dell’altero mister che, al-meno per una volte, potrebbe mostrarsi più Conte che mai, in una reggia che vetrina più de-

siderata non può essere , anche per chi di aspirazioni europee ne ha tante e ne mostra la voglia tutta intera. La Scala applaude a più non posso e, ad un tratto am-mutolisce per l’ingresso dell’altro cavaliere, finora in disparte ad aspettare il suo turno, impazien-te come non mai di entrare in scena come un Diavolo burbero ,ma ospitale, come si conviene. E’ molto pronto a rispondere ai comandi di un pari diavoletto dalla pelle scura e dal piede di tritolo che ,in una memorabile occasione nerazzurra, esplose due tremendi castagnacci nel-la porta juventina, rimettendo in pari una vittoria già sicura. Stasera, qualcuno dei suoi uo-mini, magari dello stesso colo-re, si grande gesto del mister di oggi, tanto da far richiudere, alla domata zebrotta, in tutta fret-ta, gioielli e vestiti nei capienti cassoni e filarsela a Torino, con il favore delle tenebre. Questo potrebbe anche succedere, se la Dama si distraesse un attimo ed il Diavolo si ricordasse di essere il Milan. Quello di un tempo.

GiovanniLabanca

ospiti

EmanueleTramacere

intervista

“SPERO SIA UNO SPETTACOLO PER TUTTI”

Balotelli e Chiellini fondamentalima solo se sono al 100%

Romeo Benetti tra Facchetti (a sinistra) e Bertini

Romeo Benetti

È un mastino abile nel distrug-gere il gioco degli avversari.

Ha la nomea di mediano più cattivo della storia. Due i titoli vinti e un carriera conclusa in nazionale. Che partita si aspet-ta fra Milan e Juventus? “Mi aspetto sicuramente quel genere di partita dove vorresti esserci, ma allo stesso tempo dove non vuoi giocarla perché è importan-te per mille motivazioni. È una

partita da vedere da fuori, perché dall’interno ci sono tante pres-sioni, tanti stimoli, tanti sguardi pronti a giudicare che mettono a dura prova i giocatori. Mi au-guro che sia prima di tutto una partita, nel vero senso sportivo

quando si adatta un giocatore in un ruolo differente per sopperire alle assenze non si sa mai a cosa si va incontro nel lungo periodo. Magari può far bene in una singo-la partita, ma la coperta rimane corta. Il Milan, ha bisogno della qualità sia di Balotelli che di De Sciglio, ma mi auguro che siano al 100% perché il Milan ha biso-gno di loro nel pieno delle proprie potenzialità”. Taarabt e Rami, i

due acquisti di gennaio stanno facendo la differenza. Galliani ha fatto centro ancora una vol-ta? “Guardando le ultime partite mi sembra proprio che male non abbiano fatto. Certo questo in quelle poche gare che abbiamo

tus che farà turnover sfruttando il vantaggio dell’andata. Quello che inciderà sarà sicuramente lo sfor-zo nervoso che una partita e una trasferta in Europa portano sem-pre con sé. È un handicap, ma la Juventus è sicuramente abituata a questi sforzi e se consideriamo poi che c’è il Milan davanti, una rivale storica, una partita mai scontata, le energie vengono da sé”. Giorgio Chiellini è la pe-dina fondamentale della difesa bianconera? Questo è ovvio! La Juventus ha tanto bisogno di lui.

Non tanto perché i sostituti non sono all’altezza, ma quanto per il carisma che propone, per la ma-niera in cui dialoga e si confronta da leader con i compagna. Spero che, come per Balotelli anche lui possa tornare in fretta in campo, ma al 100%”. Cosa ne pensa della polemica fra Conte e Ca-pello? E degli striscioni apparsi allo Juventus Stadium duran-te il derby? “Mi sembra che la questione che riguarda Antonio Conte e Fabio Capello sia stata ingigantita da tutti. Per come la vedo io è stato un chiarimento, neanche tanto acceso, fra due persone che vivono lontane. Se si vuole, considerarla una polemi-ca a tutti i costi va bene, ma per me non lo è stata. Sui tifosi dico che questi individui dovrebbero seriamente fare a meno di pro-dursi in esternazioni sterili, prive di ogni contenuto logico che sono lontani dal mondo del calcio.”.

Conte-Capello?Un chiarimento a distanza

della parola, e spero che, alla fine sia uno spettacolo per tutti”.Milan che con Seedorf in pan-china sembra aver trovato un equilibrio inimmaginabile con Allegri in panchina. A cos’è dovuto? “Il Milan di Allegri ha avuto molte difficoltà. La rosa è cambiata oggi con l’innesto di qualche giocatore, ma prima del loro arrivo, con i numerosi infor-tuni che ci sono stati l’allenatore è stato costretto ad adattare gli uomini a disposizione e se adatti dei giocatori, seppur bravi, non c’è mai equilibrio Seedorf ha avuto il merito di saper inserire bene i nuovi arrivati che hanno ga-rantito qualità”. Balotelli e De Sciglio potrebbero non essere della partita. Come cambia il Milan con i due in campo op-pure no? “Anche per loro due torniamo al discorso fatto con Al-legri: quando si forzano i tempi,

potuto osservare fino ad adesso. I giocatori vanno valutati nell’ar-co di un’intera stagione e spero tanto che continuino su questi livelli anche per il bene del Mi-lan”. La Juventus, impegnata nel ritorno della sfida contro il Trabzonspor, farà ritorno sol-tanto venerdì in Italia. Quanto può incidere sulla sfida l’im-pegno europeo? “Dal punto di vista fisico non credo che sarà un impegno importante per la Juven-

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domenica 2 marzo 20146amarcord

Il doppio ex Fabio Capello ha vissuto entrambe le esperienze, sia da calcia-tore che da allenatore, con successo. L’ex centrocampista fa il suo esordio in maglia rossonera, lasciando appunto la Juve, nel 1976 e vi resta fino a fine car-riera nel 1980. Con il Milan Vince una Coppa Italia nel ’77 e lo scudetto datato 1979 totalizzando 65 presenze e 4 reti segnate. Appese le scarpette al chiodo, e dopo una parentesi alla guida del Mi-lan Primavera coronata dalla conquista della Coppa Italia, si tuffa in Serie A. Il campionato 86-86 lo chiude allenando, nelle ultime sei partite della stagione, la prima squadra in sostituzione dell’e-sonerato Nils Liedholm garantendo alla squadra rossonera la qualificazione in Coppa UEFA dopo un vittorioso spa-

reggio con la Sampdoria. Capello torna a guidare il Milan nel 1991, questa volta per sostituire Arrigo Sacchi chiamato a dirigere la Na-zionale Italia. Questa esperienza segna l’inizio di una serie di suc-cessi: dal 1991 al 1996 conquista quattro scudetti, di cui tre conse-cutivi, e una Champions League, oltre a due finali, perse, nel Mon-diale per Club. Riesce anche ad aggiudicarsi diversi primati, uno su tutti: il maggior numero di ri-sultati consecutivi in Serie A, 58 partite senza sconfitte. Dopo una parentesi al Real Madrid, dove conquista il suo personale quinto campionato in sei stagioni, torna al Milan per fare meglio del suo

Filippo Inzaghi, attaccante di ‘rapina’ e abile nel segnare sul filo del fuorigioco come pochi, esplode nella Juventus, ma la con-sacrazione arriva con la maglia rossonera. Il Pippo tutto italia-no, attualmente allenatore del-la Primavera del Milan che ha portato alla conquista del Torneo di Viareggio, detiene il primato di miglior marcatore italiano in Champions League con 50 gol realizzati ed è stato campione del mondo con la nostra Naziona-le nel 2006. La sua carriera, sui campi di Serie A, ha inizio con la maglia bianconera dove, dal 1997 al 2001, realizza 57 reti in 120 partite giocate conquistando uno scudetto, una Supercoppa italiana e una Coppa Intertoto, oltre a vincere la classifica canno-

nieri della Serie A nella stagione 96-97 con 24 gol. Nel 2001 vie-ne acquistato dal Milan per 70 miliardi di lire ( 40 in contanti più Cristian Zenoni). L’esordio in rossonero porta la data del 26 agosto 2001, ma per il primo gol all’ombra della Madonnina biso-gna attendere la giornata succes-siva contro la Fiorentina. Con il Milan ha vinto due scudetti (2004 e 2011), due Supercoppa italiana, 1 Coppa Italia, due Champions League, due Supercoppa UEFA e una Coppa del mondo per Club. Tanti anche i premi individuali: due Oscar del calcio AIC, mi-glior giovane nel 1997, Premio alla carriera nel 2012, Premio Scirea alla carriera nel 2007 e miglior giocatore della finale di Champions League nel 2007.

Christian Abbiati fa il suo debutto in rossonero nel 1998 e vi resta fino al 2005. Una prima esperien-za non particolarmente felice dal momento che ri-esce a farsi superare dal pallone ben 124 volte su 110 partite giocate. Decisamente meglio dopo il suo ri-torno nel 2008. Ad oggi, in 148 presenze come ul-timo difensore, è stato battuto in 123 occasioni.Il portierone di Abbiategrasso arriva (2005-2006) in prestito gratuito alla Juventus per sostituire Buf-fon, infortunatosi alla spalla dopo lo scontro Kakà nel Trofeo Berlusconi. Il suo apporto nella Juventus, in cui è stato titolare per i primi sei mesi, con 9 reti su-bite in 19 partite è stato importante per la conquista dello scudetto zebrato, titolo successivamente assegna-to all’Inter a seguito delle vicende legate a Calciopoli..

predecessore. Ma non è andata bene, i rossoneri chiuderanno la stagione al decimo posto, uno in meno rispetto all’anno precedente. Fabio Capello alla Juventus ripete lo stesso percorso che successiva-mente farà con il Milan. Prima

da calciatore, dal 1970 al 1976, conquista tre scudetti (72, 73 e 75), in 165 partite giocate segna 27 gol, e poi, dal 2004 al 2006, guiderà i bianconeri alla conqui-sta di due scudetti, entrambi revo-cati dopo lo scandalo Calciopoli

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7domenica 2 marzo 2014

MILAN CLUB LA LOUVIÈRE

Una temperatura piuttosto mite per essere nel Nord

Europa ci accoglie nel Belgio vallone. Siamo a La Louviere, una ridente cittadina di 76mila abitanti, la maggior parte dei quali di origine italiana, anche se di terza generazione. I pione-ri, quelli giunti alla prima ora, quelle delle miniere e delle ba-racche hanno fatto tanto e con il testimone del lavoro hanno reso il posto una seconda patria per loro, lavorando in sinergia con le autorità locali ed in per-fetta sintonia con gli abitanti del luogo, che non hanno impiegato poi tanto a capire di che stoffa fossero fatti gli italiani. In questo grosso centro, uno dei più atti-vi personaggi è senz’altro Pino Dessole, dalla Sardegna che, non solo è stato capace di crearsi una propria attività che va a gonfie vele, ma ha trovato anche il tem-po per dedicarsi allo sport ed al tifo organizzato. E’ milanista da sempre ed è attualmente coordi-natore ufficiale del Club del Bel-gio. Sente in pieno il suo com-pito, tanto che il suo club conta ben 650 soci, con tendenza alla crescita, e con la sua equilibrata esperienza, organizza per conto della Società Milan e dell’AIMC un raduno, nel mese di maggio, di tutti i ragazzi della zona, in cui si pratica calcio, ma si parla anche di regolamenti educazione

civica e socialità. In definitiva si tratta dell’ormai famoso Milan Junior Camp, che si organizza in stretta collaborazione con il Milan, che provvede ad inviare tecnici del settore. “Questo per

noi rimane l’obiettivo principale ed anno dopo anno crescono le richieste a cui, purtroppo, non possiamo dare seguito. Lo ca-piamo dalla partecipazione della popolazione quanto sia apprez-zato il nostro lavoro e quanta im-portanza esso assuma dal punto di vista sociale. Noi aiutiamo,

anche economicamente, i ra-gazzi più deboli che, poi, è bello vedere sorridenti. Ne portiamo qualcuna anche a Milano per le partite di coppa o campionato”A proposito di campionato,

contro la Juve “giocherete” da-gli spalti anche voi. E’ la prima trasferta dell’anno e l’affrontate con qualche timore in più ri-spetto al passato. Come bat-te il vostro polso dopo quan-to sta succedendo al Milan?“Data la mia natura di bonac-cione, sembra che l’attuale si-

tuazione del Milan non ci annia preoccupato più di tanto. Invece, siamo dispiaciuti ed arrabbia-tissimi, come non mai. Non ab-biamo gradito l’allontanamento di Allegri, come non ci è pia-

ciuta il frettoloso inserimento di Seedorf. Per correttezza de-ontologica la Società doveva tenere il vecchio allenatore fino alla fine della regolare stagione e poi avrebbe preso le misure necessarie. Noi tifosi che non vogliamo passare per bauscia, vorremmo essere consultati

ed ascoltati, ogni tanto, alme-no per rispetto, visto che siamo noi , alla fine, a portare i danè.”Delusi tanto della sconfitta con l’Atletico? Potevate fare di più?“Abbiamo fatto la nostra one-sta partita, ma non possiamo continuare a giocare partite che devio vincere, con una sola punta. Bisognava osare d più, ma non è detto che a Madrid ci possa essere una notte da Dia-volo e portarci a casa la qua-lificazione. Tutto è possibile”.Potrebbe essere possibile anche contro la vecchia signora’; quan-ta paura avete della Juve che sembra un rullo compressore e qual è il giocatore spauracchio dei bianconeri che più temete?“Chi non avrebbe paura di una squadra così forte. Batterla è im-pensabile, ma sarà nostro dovere

mettercela tutta, ma proprio tut-ta.Per la classifica e l’orgoglio do-vrà essere battaglia dura , senza pensare troppo alle nostre infe-riorità attuali. E poi hanno fior di giocatori come Tevez che ti fan-no la partita da soli. Non dimen-tichiamoci le tante belle vittorie rossonere e pensiamo al futuro che non può essere che roseo se si rimboccano tutti le maniche. Dessole, te la senti di dare un consiglio all’amico Berlusconi?“Il cavaliere non ha bisogna di miei consigli, ma visto che l’età avanza , gli consiglierei maggiore

prudenza nel lanciare la Barbare nella mischia nel momento più sbagliato , ciò che ha causato non poco trambusto nell’am-biente. Gli chiedo una maggior partecipazione nella Società se si vuole uscire da questo si-tuazione che non è da Milan”.Prima della partita, soli-to pranzo al Replay di Piaz-za Pattari? In quanti sarete? “Eh sì, Ornai è una sana tradizio-ne che dura da anni e la vogliamo rispettare finchè possiamo ve-nire a Milano, anche perché ab-biamo sempre vinto. Daremo in settanta a tifare con gli amici di Milano che ci aspettano a braccia aperte. Ci tocca partire. A dir-vi il vero, lasciare questi luoghi incantevoli ci dispiace, anche se in compenso ci sorride il pensie-ro che saremo qui fra un anno”.

GiovanniLabanca

club

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domenica 2 marzo 20148

Lara Comieuroparlamentare

intervista Antonio Rossi, campione olimpico e mondiale di canoa, oggi assessore allo Sport della Regione Lombardia

“LA JUVE UN ‘ALLENAMENTO’ PER LA SFIDA CON L’ATLETICO”Che effetto le fa vedere il Mi-lan che affronta la Juve con

31 punti di distacco in classi-fica? “Ah, perché in campionato si gioca per una classifica? Io cre-devo che ogni partita fosse come una specie di finale e chi vince è il più forte... ”. Capello dice che il campionato italiano per la Juve è poco allenante e paga questa scarsa competitività in Cham-pions. I bianconeri faranno un “allenamento” a San Siro “Da quanto mi risulta il Milan è l’u-nica squadra italiana ancora in lizza per la Champions. Semmai sono quindi i rossoneri a fare un ‘allenamento’ con la Juve, per preparare la sfida con l’Atletico. E per la Juve sarà un po’ come giocare ancora una partita di Champions... ”. Da ex campio-ne dello sport quale consigli si sentirebbe di dare ai rossoneri per battere la Juve? “Sono un

lotelli. A loro il compito di finaliz-zare le poche occasioni che la Juve ci concederà. Infine un consiglio buono per tutti: correre!”. Il Mi-

da qui a maggio, il ritardo conti-nua a crescere, allora si potrebbe anche raggiungere. Però la lo-comotiva viaggia veloce!”. See-

sto approccio mentale”. A quante pare il Milan non sarebbe più il club titolato al mondo supe-rato dagli egiziani dell’Al Ahly,

sfortunato. Ce l’ha può ancora fare? “Certo, basta vincre almeno 2 a 1... ”. Sacchi ha benedetto il più prudente 4-4-2 utilizzato

tornare grandi. Che ne pensa? “Probabilmente è un escamotage per far tornare grande l’Inter... Non scherziamo per favore!”.

Nello sport si vince con la testalan è in crescita in campionato, merito dei nuovi acquisti o del cambio di allenatore? “Credo di entrambe le cose, anche se sono convinto che cambiare il tecni-co non sia la soluzione a tutti i mali di una squadra (pensiamo a Malesani con il Sassuolo). Penso che anche il segnale di rottura e il cambiamento abbiano contri-

dorf sta attuando una serie di cambiamenti nella direzione di una maggiore cura dell’a-spetto psicologico. Ha anche fatto cambiare la musica che accompagna l’ingresso in cam-po a San Siro con un pezzo più motivazionale. Il calcio investe ormai ogni dettaglio: quanto conta l’aspetto mentale nello

Non scherziamo sulla fusione con l’Inter

campione ma non un allenatore, comunque consiglierei ai ragazzi massima concentrazione e at-tenzione in difesa. Compito del centrocampo dovrà essere servire qualche bel pallone a Kakà e Ba-

buito a infondere più vitalità”. La squadra può ancora ag-ganciare il treno dell’Europa?“Se il treno che porta a Lisbona è in ritardo come quello che ho preso la scorsa settimana e se,

sport? “Tantissimo. Quando si pratica sport ad alti livelli, l’al-lenamento di chi è al top è mol-to simile, quindi è la ricerca del particolare a fare la differenza. Si vince con la testa e con il giu-

19 trofei contro i 18 dei rosso-neri. Cambia qualcosa a livello di immagine e sotto l’aspetto commerciale? “Credo che i ra-gazzini egiziani continueranno a sognare di poter indossare la maglietta del Milan anche quan-do l’Al Ahly arriverà a 20 trofei! ”. Si avvicina la partita di ritorno con l’Atletico. All’andata il Mi-lan ha giocato bene ma è stato

contro gli spagnoli rispetto al più rischioso 4-2-3-1. E’ d’ac-cordo? “Per vincere bisogna osa-re, ma tutto dipende dalla forma fisica dei 2 davanti alla linea dei 4 della difesa. Comunque, ho provato il 4-2-3-1 alla console e mi ha convinto!”. Ernesto Pao-lillo, ex dg dell’Inter, ha pro-posto provocatoriamente una fusione tra Milan e Inter per

Il presidente Thohir sembra fare sul serio, vuole un’Inter

targata Europa e, da buon leader qual è, per raggiungere l’obietti-vo è disposto a calpestare chiun-que abbia la malaugurata idea di mettersi lungo il suo percorso. Ogni elemento nerazzurro ha un grosso punto interrogativo sulla schiena, chi funziona resta chi no, va. Non è sano sostituire il tecnico a dodici giornate dalla fine del campionato, questa è l’u-nica ragione che permette anco-ra a Walter Mazzarri di entrare nella scala del calcio dalla porta principale, ma al triplice fischio

SeveraBisceglia

NUOVO CONDOTTIERO NERAZZURROfinale di Chievo-Inter, se non vengono prese prima decisioni diverse di conseguenza ai risul-tati legati strettamente al campo, al tecnico di Livorno sarà dato il benservito con l’augurio di un futuro ricco di successi, lontani da San Siro, e un assegno con molti zeri. L’indonesiano vuole fare un colpo grosso, sembrereb-be già a buon punto la trattativa che dovrebbe portare a Milano Arsène Charles Ernest Wenger, l’attuale allenatore dei Gunners. L’ex calciatore francese dopo 18 anni potrebbe lasciare l’Arsenal, di cui è il tecnico più vincente (13 Campionato inglese, 10 Cop-pa d’Inghilterra, 2 Coppa di Lega inglese, 1 Trofeo del centenario Mercantile Credit, 1 Coppa delle Coppe e 1 Coppa delle Fiere) e più a lungo in carica di tutte le epoche, per portare l’Inter molto in alto.

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9domenica 2 marzo 2014

LE PARTITE ANDREBBERO VINTE SUL CAMPO

Le voci da bar al lunedì mat-tina: ‘Per vincere un cam-

pionato in Italia bisogna andare oltre il campo di gioco’. Bisogna avere davvero fegato nel gioi-re per un rigore ricevuto al 90° dell’ultima partita di campionato quando l’incontro dell’avversario diretto è già terminato, e vince-re così il campionato, proprio come accadde a Catanzaro. La Fiorentina perse ingiustamente lo scudetto grazie ad un gol re-golare ma annullato e che non le permise di andare oltre il pa-reggio. Così nasce il detto “Me-glio secondo che ladro”. Accade ancora nella stagione 80-81, Ju-ventus e Roma sono impegnate in un testa a testa valevole per lo scudetto. Ai giallorossi, nella partita decisiva, viene annullato un gol regolarissimo di Turone.

Nella giornata precedente i bian-coneri vinsero contro il Perugia, praticamente già retrocesso in Serie B, grazie ad un rigore con-cesso su Bettega e al gol di Brio su azione fallosa. Fino ad arriva-re ai giorni nostri poco o nulla è cambiato. L’ultimo derby rischia di confermare le famose voci da bar: un rigore netto di Pirlo su El Kaddouri, l’unico a non ve-derlo è stato Rizzoli. Il 21 marzo 1971 accade anche nella parti-ta Inter-Napoli. Nerazzurri in difficoltà e, dopo neppure dieci minuti, come per incanto arriva

il rigore a favore dei meneghini. Nulla di nuovo all’orizzonte, noi napoletani abbiamo solo dovu-to attendere l’arrivo del messia argentino per poter vincere un campionato. Maradona era un mito in tutto il mondo e il cam-pionato italiano era seguito da troppi occhi per rischiare delle sviste che avrebbero fatto troppo rumore. La sudditanza arbitrale nei confronti delle squadre co-siddette grandi, andando avan-ti così, rischia di restare una voce da bar a danno del gioco e della meritocrazia, peccato.

giù al nordFiore

Marro

L’ ITALIA CON CROAZIA E NORVEGIA

Il sorteggio di Nizza per gli Europei del 2016 regalano un

sorriso all’Italia collocandola in pole position nel girone H in prospettiva dell’appuntamento in Francia, paese organizzatore, fra due anni. Meglio di così non poteva andare perché insieme a Croazia, Norvegia e Bulgaria nel nostro Gruppo, ci sono due ce-nerentole come l’Azerbajgian e Malta, rispettivamente 93esima

e 131esima nel ranking Fifa. La prima partita del girone di qua-lificazione degli azzurri si di-sputerà il prossimo 9 settembre a Oslo contro la Norvegia men-tre a seguire il 10 ottobre sarà la volta dell’Azerbajgian in Italia con sede da stabilire e tre giorni dopo andremo a La Valletta con-tro Malta. Il pericolo arriva, in pratica, soprattutto dalla Croazia allenata di Niko Kovac ex me-diano del Bayern Monaco. Gli azzurri affronteranno l’armata biancorossa a scacchi nel 2015, il 28 marzo alle 20,45 probabil-mente a Milano. Per la prima volta ci sarà Gibilterra inserita nel gruppo D quello della Ger-

mania, Irlanda, Polonia, Scozia e Georgia. Forse il più insidioso. Nel girone A vedremo Olan-da, Repubblica Ceca, Turchia, Lettonia, Islanda e Kazakistan. Nel B confermata la presenza di Israele, con Bosnia, Belgio, Galles, Cipro e Andorra, con buone possibilità della squadra con la Stella di David di accedere alle finali. I campioni in carica della Spagna, inseriti nel grup-po C, avranno come avversari Ucraina, Slovacchia, Bielorus-sia, Macedonia e Lussemburgo mentre nell’E l’Inghilterra dovrà incrociare le armi con Svizzera, Slovenia, Estonia, Lituania e San Marino. Nel gruppo F ci sono invece Grecia, Ungheria, Roma-nia, Finlandia, Irlanda del Nord e Far Oer. La Russia di Fabio Ca-pello nel G avrà come avversarie Svezia, Austria, Montenegro, Moldovia e Liechtenstein. Infine nel gruppo I il Portogallo, di Cri-stiano Ronaldo dovrà vedersela con Danimarca, Serbia, Arme-nia e Albania. Accederanno alla fase finale le vincitrici dei nove gironi, le nove seconde e la mi-gliore terza. Altri quattro posti verranno assegnati dai play off tra le otto terze. L’Europeo vedrà in lizza ventiquattro squadre.

europei

LuigiSada

Dopo le gioie di Viareggio, arriva un’amara delusione

per i baby rossoneri: nella Uefa Youth League la squadra di Inzaghi subisce quattro sberle dal Chelsea ed esce dalla competizione. Un risultato bugiardo per quanto visto in campo poiché i baby rossoneri hanno sempre lottato fino all’ultimo minuto cercando sempre il gol arrivato verso lo scadere. Soprattutto nel primo tempo i rossoneri avevano dimostrato di tener testa ai fenomeni del Chelsea,

CHELSEA-MILAN 4-1INZAGHI FUORI DALLA YOUTH LEAGUE

I rossoneri salutano la Champions dei giovaniNerazzurri alla caccia del primo posto in campionato

Danie Rizzo

primaverail gol preso a fine primo tempo. Secondo me avevamo fatto una grande prima frazione di gioco e abbiamo fatto anche qualche ripartenza buona, se non gli fai gol sulle ripartenze poi rischi”. Sulll’estremo difensore Gori aggiunge: “Nel primo tempo il nostro portiere non è mai stato quasi impegnato. Quando prendi gol devi fare la partita. Avevamo poche energie, pochi cambi e

venivamo da un Viareggio molto faticoso, dove abbiamo giocato tantissimo e oggi avevamo pochi cambi. Va avanti una squadra più

forte di noi, ho fatto un applauso ai miei ragazzi perché hanno fatto una grande Youth League”. La chiosa finale sul prosieguo della stagione: “Adesso ci buttiamo sul campionato perché vincerlo sarebbe qualcosa di straordinario per questi ragazzi. Abbiamo giocato con le squadre migliori d’Europa e gli abbiamo tenuto testa. Il Chelsea è, forse, un gradino sopra a loro ma non

dimentichiamo che in questa squadra mancava Cristante che è un giocatore che ti cambia tutto così come Di Molfetta”. L’Inter, invece, ripresasi alla grande dopo la vittoria esterna in casa della capolista Atalanta, dovrà affrontare l’Udinese davanti al proprio pubblico. Una sfida molto delicata poiché i bianconeri sono insieme al Verona una delle difese meno perforate del campionato. La squadra di Cerronne, però, vuole confermare quanto di buono ha fatto a Bergamo, e puntare dritto verso la vetta che è a soli 4 punti.

capitolando solo al 44’ per una punizione di Baker.. Adesso la squadra di Inzaghi è chiamata a rialzarsi in campionato per centrare la qualificazione diretta alle Final Eight scudetto. Ma Super Pippo può comunque ritenersi soddisfatto dei suoi uomini, i quali escono a testa alta dal torneo. Cosi il tecnico dei rossoneri al termine del match con i blues: “Ho rimpianto per

Ancora polemiche post derby sul chiaro rigore negato al Torino. Buffon ha detto: “Non c’è contatto”. Aveva usato la stessa scusa con la D’Amico. Nell’ultimo derby, non fischiato un

clamoroso rigore contro la Juve. O se è stato fischiato, è stato usato un fischietto ad ultrasuoni per cani.

Stangata di quattro gior-nate a Borja Valerio. Fi-nalmente uno che è stato espulso senza aver criti-cato Grillo.

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domenica 2 marzo 201410

estero

LuigiSada

OGGI DERBYSSIMO A MADRID FRA ATLETICO E REAL

Portano male i paesi baschi al Barcellona e all’Atletico Ma-

drid. I catalani prima le buscano dall’Atletich Bilbao poi cadono, sabato scorso, con la Real So-ciedad incassando la seconda sconfitta del campionato in due partite che in pratica costano il primato in classifica a Messi e compagni. Non da meno sono i Colchoneros di Cholo Simeone, che rimediano, a Pamplona, con il modesto Osasuna un pesan-te kappaò con tre reti siglate da Cejudo, Armenteros e Roberto Torres, reti che fanno balzare solitario al comando della Liga il Real Madrid di Ancelotti vinci-tore sull’Elche nel fine settimana. Oggi al Calderon prova del nove per l’undici di casa nel derby di Madrid col Real. Se dovesse per-dere nuovamente l’Atletico sa-rebbe musica per le orecchie di Seedorf che farà visita a Simeone martedì prossimo 11 marzo nel match di ritorno di Champions League. Se Ancelotti sorride, il Barca piange, perché la squadra vista in campo a San Sabastian contro la Real Sociedad sembra-

va l’ombra della corazzata che ha navigato alla velocità superso-nica fino a una decina di giorni fa. Il Barca oggi, con un occhio a Madrid, scenderà in campo al Camp Nou contro l’Almeria, for-mazione che non è andata oltre il pareggio nella sfida dell’altra settimana con il Malaga. Intan-to in Francia continua a fare la voce grossa il Psg che va ancora a segno con uina bella tripletta di Ibra sbancando con un poker Tolosa in risposta al 3-2 del Mo-naco al Saint Louis col Reims. Recupera terreno il Saint Etien-ne mentre il Lille e il Lione nello scontro diretto pareggiano. Oggi al Parco dei Principi la squadra di Blanc ospiterà il Marsiglia.

In Premier vincono tutte le pri-me della classe meno il Totten-ham che cade clamorosamente in casa del Norwich. Chelsea sempre primo tallonato dal City e dall’Arsenal. In Bundesliga il Bayern Monaco è sempre più solo al comando dopo le scon-fitte rimediate dal Laverkusen con il Wolfsburg e del Borussia Dortmund con l’Amburgo. La squadra di Klopp perde addi-rittura per 3-0 con i biancorossi mentre le Aspirine, giù sotto choc per il poker subito in Champions dal Psg affondano per 3-1 con i bianco verdi della Wolkwagen. Il vantaggio in classifica del Ba-yern sale a 19 punti. In pratica campionato finito in Germania.

IL PSG VUOLE POGBALuigi Sada

mercato

La notizia è che il Psg vuole Pogba. Il club parigino insiste

con la Juve per avere a fine sta-gione il gioiellino bianconero in cambio di alcuni giocatori appe-titi da Conte e Marotta. Si parla di Verratti e Pastore, in particolare quest’ultimo poco impiegato da Blanc da inizio campionato. Pa-store farebbe molto comodo alla Juve ma Pogba, dicono a Torino, non si tocca. A meno che non si faccia avanti il City che sarebbe disposto a fare una follia pur di strappare alla concorrenza il giocatore della Vecchia Signora. Gli sceicchi sembrano propen-si a scucire parecchi milioni di euro per aver Pogba alla corte di Pellegrini il che mette i brividi ai tifosi bianconeri alla vigilia della sfida di San Siro col Milan. Sem-pre dal Regno Unito arriva la richiesta dello United al Bayern in merito a Kroos, giocatore di grande talento che risolverebbe

almeno in parte l’astinenza sotto porta della squadra di Moyes, tra l’altro già rinforzata dall’arrivo di Mata. In pole position per spic-care il volo verso altri lidi sembra invece Giovinco che è stufo di far panchina nella Juve. Si parla di un possibile contatto con il Ga-latasaray che lo affiancherebbe a Drogba nell’attacco di Mancini. In corsa c’è anche il Trabzonspor rivale della Juventus in Europa

League. A Napoli si discute sull’arrivo di Ioime .mentre a Genova sponda Samp si pen-sa sempre di più al giovane ghanese Okrah un 93 in forza al Bechen United del quale si dicono meraviglie. Nuovi con-tatti, infine, fra Inter e City per Guarin e Handanovic. Doves-se partire lo sloveno a Milano arriverebbe Marchetti ormai alla canna del gas con la Lazio.

Pogba, la cresta più amata dai bianconeri

SeveraBisceglia

champions

FANTASTICO REAL A GELSENKIRCHEN

Il Real di Ancelotti è la magica realtà del momento. Non con-

tento di essersi poco per volta scrollato di dosso in Liga i riva-li del Barcellona e dell’Atletico, superandoli egregiamente, re-galano altro spettacolo super in Champions League asfaltando il povero Schalke 04 che nulla ha potuto davanti al proprio pub-blico per evitare il punteggio tennistico di 1-6. Roba da non credere, anche perché i tedeschi arrivavano da una serie utile di nove gare in Bundesliga, otto vittorie e un pareggio. Insomma un bel biglietto da visita che ave-va caricato mica male le batterie di Huntelaar e compagni. Ma il Real Madrid se n’è infischiato di tutto questo e ha schiacciato il piede sull’acceleratore guidato da un Ronaldo in forma smagliante capace di offrire affondi spetta-colari che hanno annichilito la

platea di Gelsenkirchen senza pietà. Due delle sei reti dei ma-drileni sono state siglate da CR7, alla pari con le doppie prodezze di Benzema e Bale micidiali nel colpire la piccola corazzata di casa. E’ lui il vero campionissimo nella sfera mondiale, superiore a Messi e a chi volesse mai compe-

non si erano presentate così fa-cili: dopo il primo gol firmato da Benzema ha fatto seguito una paratona di Casillas che ha fatto scattare il campanello d’al-larme ad Ancelotti. Così il Real è salito in cattedra dominando il resto della gara senza proble-mi. Il ritorno del Bernabeu sarà, ovviamente, una pura formalità I tedeschi il giorni prima, col Borussia di Klopp avevano pas-seggiato sullo Zenit di Spalletti a Pietroburgo rifilando un po-ker ai russi con una doppietta di Lewandowski e i gol iniziali di Reus e Mkhytarian. Sorpresa invece ad Atene dove l’Olympia-cos, senza dannarsi tanto l’ani-ma, affonda il coltello nella ferita allo United, già in piena crisi an-che in campionato, abbattendolo per 2-0 con reti di Dominguez e Campbell. A completare l’an-data di Champions, il Chelsea a Istanbul prima ha illuso i suoi ti-fosi col gol di Torres poi nella ri-presa, tirando i remi in barca, ha incassato il pareggio di Chedjou facendo infuriare Mourinho che nel ritorno allo Stamford Brid-ge rischierà nuovamente grosso con Drogba e compagni.

DERBY D’EUROPA FRA VIOLA E BIANCONERI

La Juventus sbanca Trebisonda e negli ottavi di finale affron-

terà, in un derby tutto italiano, la Fiorentina promossa malgrado il pareggio interno con i dane-si dello Esbjerg. I viola avevano vinto il match d’andata per 1-3.Una grande Juventus, invece, che ha avuto in pugno la parti-ta dall’inizio alla fine e che ha concesso spettacolo in continua-zione anche dopo le reti siglate da Vidal e Osvaldo nella prima mezz’ora. Il Trabizonspor ha evi-denziato subito i suoi lati deboli, cioè la difesa, e i bianconeri di Conte non l’hanno perdonato. Come detto ci sarà un bel der-by nel prossimo appuntamento di Europa League e la capolista del campionato ce la metterà si-curamente tutta per raggiunge-re il traguardo della finalissima del 14 maggio in programma

allo Juventus Stadium di Tori-no. Per la cronaca la Fiorentina è andata in gol con Ilicic ed è stata raggiunta negli ultimi mi-nuti dallo Esbjerg. Gli ottavi gli ha raggiunti anche il Napoli. Ma

Higuain e il tapin a tempo scadu-to di Inler. Il San Paolo ha tirato un bel sospirone di sollievo. Ma quanta paura per Benitez che alla fine ha abbracciato il suo portie-re Reina autore di un prodigioso

tere con questo calciatore com-pleto, astuto e potente. Tornando al match, eppure le cose all’inizio

MarjljaBisceglia

europaleague

quanta fatica per battere i gallesi dello Swansea, prima sotto di un gol siglato da Insigne con un pal-lonetto, poi sull’1-1 grazie a De Guzman, e quindi fatti fuori con una spettacolare girata al volo di

intervento all’85esimo. Bocciatura completa invece per la Lazio eli-minata a Sofia dal Lu-dogorets con un caram-bolesco 3-3 dopo lo 0-1 dell’Olimpico, con la complicità di Marchetti veramente fuori fase e con la testa fra le nuvole questa occasione. Per il resto si qualficano il Tot-tenham rischiando con il Dnipro, l’Anzhi che fa il corsaro a Gent e il fa-nalino di coda della Liga Betis che va a vincere a Kazan. Bene il Valencia malgrado lo 0-0 interno

con la Dinamo Kiev, il Benfica, l’ottimo Salisburgo (altri tre gol rifilati all’Ajax) e il sorprenden-te Viktoria Plizen che sbanca Donetz impallinando Lucescu.

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11domenica 2 marzo 2014

BeppeVigani

basket

MILANO A CACCIA DELLA LODE

L’EA7 Armani non si ferma più. Il filotto di nove vittorie

consecutive in campionato, l’ul-tima contro Bologna, domenica scorsa per 89-66, ha permesso alla squadra di Luca Banchi di conquistare la vetta della classifi-ca in solitaria. Dopo il match di-sputato contro il Panathinaikos, vinto per 77-75, i biancorossi si collocano al secondo posto die-tro al fortissimo Barcellona e sperano di strappare al più presto il biglietto per i quarti di finale di Eurolega. La squadra guidata da Luca Banchi, disputa oggi la sua terza partita consecutiva al Fo-rum (18.15): di fronte c’è l’Uma-na Venezia. Nonostante la squa-dra lagunare arrivi da quattro sconfitte consecutive (l’ultima contro Siena), Milano deve fare i conti con le fatiche di tre giorni fa e la cosa non è da poco anche se in classifica gli avversari si tro-vino al nono posto. Il roster di Zare Markovski (ex coach di Mi-lano nella stagione 2006-2007, ma esonerato do sette partite) è composto da giocatori eccellen-ti. La cabina di regia è affidata ad Aaron Johnson, 25 anni, arrivato il 3 febbraio di quest’anno. Con lui la squadra veneta ha acquisito maggior aggressività. Nello stes-so ruolo c’è anche Luca Vitali (ex

di turno poiché nel 2007-2008 ha giocato a Milano), che però è anche in grado di giocare da guardia. Il play bolognese tira con il 42.1% da due e un pes-simo 25% dall’arco dei 6.75 m. Buon passatore (4.4 assist a par-tita), ma si difende anche sotto le plance, catturando 4.4 rimbalzi di media. Jacopo Giachetti (ex di Milano fino alla scorsa stagione). Gioca circa 17 minuti di media a partita e ha brutte percentua-li da due (27.6%), mentre dalla distanza è molto preciso (61%), anche se tira molto poco. La guardia titolare è Donell Taylor: 98 match nelle fila dei Washing-ton Wizard in NBA tra il 2005 e 2007. Giocatore completo, sia in attacco, sia in difesa. Nate Lin-hart è un’ala con un buon tiro da due (48.7%), mentre da tre è sot-to il 40%. Buona predisposizione sotto le plance con 5.1 rimbalzi a partita. L’ala grande di Venezia è

Andre Smith. Lo statunitense di St. Paul è un autentico zingaro: ha girato praticamente i parquet di tutto il mondo. Dal college di North Dakota State, in Svizzera, poi in Giappone e in Gran Bre-tagna. Nel 2009 è in Turchia, approda a Caserta l’anno dopo, si trasferisce in Russia e da que-sta stagione è a Venezia. Ottimo tiro da due (57.8%), fa male an-che dalla linea dei tre (43.1%). E’ anche un ottimo rimbalzista con 7 palloni catturati e buon passatore (quasi 2 assist a parti-ta). Andrea Crosariol è il centro titolare di Markovski. A Venezia da gennaio, proveniente dall’Ol-denburg (Germania). Poche par-tite per mettersi in mostra, ma è una garanzia. Un giocatore che parte dalla panchina, ma che ha un minutaggio elevato è Hrvoje Peric. L’ala grande di Dubrovnik tira con quasi il 57% da due e cattura 5 rimbalzi a incontro.

Andre Smith, il giocatore più pericoloso di Venezia

PIANETA SCHUMI

In assenza di notizie ufficiali, i media tedeschi azzardano ipo-tesi sulla salute di Schumacher. Nel fine settimana è stato il ma-gazine Focus a lanciare il sasso: il sette volte iridato non avrebbe dato segnali di miglioramento e l’équipe medica dell’ospedale di Grenoble, dov’è ricoverato dal 29 dicembre, avrebbe interrotto il processo di risveglio. La porta-voce del campione Sabine Kehm ha smentito la notizia, afferman-do che lo stato di Schumi resta stabile. Intanto Massa, che ha fatto visita al suo ex compagno di squadra, aveva affermato di aver visto le labbra del campione muoversi, quasi a voler rispon-dere alle sue parole.

PRONTI A PARTIRESi chiude la seconda settimana di prove sul tracciato di Sakhir

DeboraCheli

formula 1

I motori hanno cantato ancora in Bahrain per l’ultima sessio-

ne di test, la seconda consecutiva nel piccolo stato mediorientale, in programma da giovedi fino a domenica. Urlano di gioia i V6 Mercedes, che già avevano in-cantato a Jerez. La scuderia di Brackley è fra le favorite per un posto di primo piano nel cam-pionato. imprendibile sul giro secco. Rosberg infatti ha rifilato più di tre secondi alla Ferrari di Raikkonen, esprimendo il mi-glior tempo della prima setti-mana. Al muretto c’è stato di che rallegrarsi per i dati ottenuti, tut-tavia il pilota ha voluto smorza-re un po’ l’entusiasmo generale, ammettendo che la W05 manca ancora di affidabilità. «E’ troppo presto per fare previsioni – ha detto il tedesco - ma ho avuto

buone sensazioni di guida e mi sono trovato bene sul ritmo gara e sul giro veloce». Vanno forte anche le McLaren, grazie al lavo-ro in pista di Button e Magnus-sen: quest’ultimo ha fatto segna-re il miglior tempo nella seconda giornata a Sakhir, proprio come era accaduto in Spagna. Senza dimenticare le Williams di Mas-sa e Bottas che hanno accumu-lato giri e dati preziosi. Chi se la passa meno bene sono i team motorizzati Renault. Fra questi, solo la Lotus ha completato il programma previsto, mentre la Red Bull manca ancora di affida-bilità. Per il patron della scuderia Chris Horner fondamentali sa-ranno gli aggiornamenti da ap-portare nel corso della stagione, perché ora l’assetto lascia a desi-derare. Vettel, al termine dei test, ha confermato le prospettive: «E’ difficile inseguire i nostri rivali, in quanto non sappiamo come

stiano preparandosi, ma abbia-mo percorso un considerevole numero di giri ed è una buona cosa. Stiamo crescendo, ma resta ancora molto da fare». Prosegue nella messa a punto anche la Ferrari, dove piloti e ingegneri esprimono soddisfazione per il lavoro svolto, nonostante qual-che inconveniente. Raikkonen ha spaventato tutti quando è fi-nito in testacoda nella giornata conclusiva della prima sessione, incidente senza conseguenze per lui. Solo la sua F14T ne è usci-ta un po’ ammaccata. «Mi sono girato sul cordolo all’uscita del-la curva 4, può succedere - ha precisato il finlandese sul sito ufficiale del Cavallino- . Fortu-natamente è avvenuto nel finale, mi dispiace solo costringere la squadra a fare del lavoro extra». Quel che conta per il ferrarista è aver raccolto dati fondamentali per configurare la monoposto per il GP d’Australia. Per quel che concerne gli avversari, il pi-lota ha puntualizzato che i giochi si faranno dal 16 marzo: «Certa-mente i team motorizzati Merce-des sono andati bene qui, ma noi avevamo un programma e non è detto che quelli che hanno fatto i tempi migliori ne avessero uno uguale. Come detto questo è un test e nei test si provano cose, si farà sul serio da Melbourne in poi».

TEST DI SEPANG: ALVARO BAUTISTA MIGLIOR TEMPO

In MotoGp il calendario è in continuo movimento. La Fe-

derazione Internazionale del Motociclismo ha aggiornato il programma della stagione e annunciato l’annullamento del Gp del Brasile, le gare, dunque, passano da 19 a 18, e l’appun-tamento fissato per il Brasile è stato assegnato al Gp d’Aragona posticipato, però, di sette giorni, ovvero dal 21 al 28 settembre. Nulla di personale, ma è risultata impossibile una ristrutturazione totale del circuito di Brasilia che non ospita una gara mondiale dal 1973 e quindi lontana dai restrittivi standard di sicurezza richiesti. Resta confermata la prima data che darà il via a que-sto mondiale, 23 marzo circuito Losail in Qatar in notturna e l’ul-tima data del 9 novembre sul cir-cuito Ricardo Tormo di Valen-cia. Come già risaputo, il Gran Premio di Laguna Seca è stato cancellato per far posto al GP Americhe ad Austin. Conferma-to anche il Gran Premio d’Italia

MarjljaBisceglia

motomondiale

al Mugello previsto il 1° giugno. La pausa estiva è stata fissata dal 13 luglio al 10 agosto. Torniamo alle piste che ci entusiasmano, con i test di Sepang. La prima giornata sorride ad Alvaro Bau-tista (Team GO&FUN Honda Gresini) che mercoledì scorso

in Malesia ha centrato il primo tempo utile 2 00 848, a seguire Aleix Espargaro (NGM Mobile Forward Racing) e Pol Espar-garo (Monster Yamaha Tech 3), Rossi solo settimo (2 01 349) dopo Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa.

giorno mese gara luogo23 marzo: Gp Qatar - Doha/Losail; 13 aprile: Gp Americhe - Austin; 27 aprile: Gp Argentina - Termas de Rio Hondo; 04 maggio: Gp Spagna - Jerez de la Frontera; 18 maggio: Gp Francia - Le Mans; 1 giugno: Gp Italia - Mugello; 15 giugno: Gp Catalogna - Barcelona; 28 giugno: Gp Olanda (sabato) - TT Assen; 13 giugno: Gp Germania - Sachsenring; 10 agosto: Gp Indianapolis - Indianapolis; 17 agosto: Gp Repubblica Ceca - Brno; 31 agosto: Gp Gran Bretagna - Silverstone; 14 settembre: Gp S. Marino - M. Simoncelli Misano; 28 settembre: Gp Aragona - MotorLand Aragon; 12 ottobre: Gp Giappone - Motegi; 19 ottobre: Gp Australia - Phillip Island; 26 ottobre: Gp Malesia - Sepang; 9 novembre: Gp Valencia - Ricardo Tormo.

CALENDARIO STAGIONE 2014 

Dovesse vincere con Venezia sarebbero 10 successi di fila

di Debora Cheli

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domenica 2 marzo 201412

da seguire? “Parlo spesso della crescita esponenziale del rugby in Italia. Hanno fatto un lavoro di comunicazione sulla nazio-nale italiana facendo conoscere i giocatori al grande pubblico e un lavoro organizzativo in grande stile portando le più forti nazio-nali in Italia con il risultato che alle partite degli azzurri assistono sempre decine di migliaia di spet-tatori. I dirigenti del rugby hanno raggiunto l’apice portando gli All Blacks a Milano e la gente li ha ripagati nel migliore dei modi: allo Stadio Meazza c’erano 80.000 spettatori paganti. Un risultato utopistico fino a qualche anno fa. Sono sicuro che i dirigenti del rugby hanno faticato molto a far accettare le loro idee, a convincere sponsor e reti televisive, ma alla fine il loro messaggio è passato e questo ha portato benefici a tutto il movimento rugbystico italiano.”

Con la sosta del Sei Nazioni ritornano a pieno regime i

campionati di rugby nazionali. Rugby Grande Milano è impegnata oggi al Giuriati di Milano contro i Caimani. In palio c’è il quarto posto in classifica, occupato attualmente da RGM con soli due punti di vantaggio sui mantovani. RGM non ha riposato domenica scorsa, perché impegnato nel recupero contro il Marco Polo Cus Brescia, perso nonostante un inizio alla grande e un vantaggio di 20 a 0. Nel secondo tempo RGM ha avuto un calo notevole, che ha concesso ai bresciani un incredibile recupero, per un 23-26 finale che ha fruttato per RGM soltanto un punto di bonus per la sconfitta con meno di otto punti di svantaggio: “Come nel derby della settimana precedente - attacca il ds Antonio Raimondi - non siamo riusciti a gestire il buon inizio e il vantaggio che avevamo accumulato. E’ un vero peccato, perché abbiamo buttato via due possibili vittorie. Abbiamo costruito e distrutto, quasi come ha fatto la Nazionale maggiore contro la Scozia sabato scorso all’Olimpico. Non siamo comunque preoccupati ed è inutile cercare giustificazioni

RGM prova a respingere l’assalto dei CaimaniQUARTO POSTO DA DIFENDERE

di Toni Morandirugby

nei tanti assenti. I ragazzi sono consapevoli della situazione e hanno ben chiaro l’obiettivo delle prossime otto giornate: continuare a consolidare i progressi fatti nel girone di andata. Il risultato del campo sarà soltanto uno dei parametri per la valutazione della stagione. Ci sono giocatori che hanno fatto notevoli progressi, ragazzi appena usciti dal settore giovanile, che hanno saputo adattarsi al nuovo livello fisico. Siamo un club orientato alla formazione dei giovani e quindi questo è il nostro obiettivo, ma sentiamo vicina la possibilità di poter fare il grande salto, magari già dalla prossima stagione, con i giocatori cresciuti a Milano. Anche per questo, proprio da questa settimana, abbiamo iniziato a svolgere sessioni di allenamenti comuni tra la squadra seniores e l’unger 18”. Anche se l’obiettivo è di crescita globale, non c’e’ dubbio che vincere aiuta a crescere: “Abbiamo voglia di vincere - afferma il coach della mischia Mauro Vaghi - nella gara di andata con i Caimani abbiamo incontrato notevoli problemi in mischia, ma adesso siamo davvero cambiati, ci siamo adattati e i ragazzi hanno lavorato tanto. Abbiamo una mischia

leggera, ma che ha messo in difficoltà i migliori del torneo. Se sapremo fornire ancora una volta palloni di qualità ai nostri tre quarti, potremo tornare alla vittoria”. Successo che manca da due settimane: “Ci serve la vittoria - continua Antonio Raimondi - anche perché abbiamo altri impegni importanti che si accavalleranno nei prossimi mesi. Arriva da RGM il blocco principale della squadra universitaria milanese che tenterà di vincere a maggio i Campionati Nazionali Universitari di rugby a sette, che quest’anno saranno organizzati proprio dal Cus Milano. Inoltre, stiamo ultimando i preparativi per la terza edizione di Rugby nei Parchi, la manifestazione che porta la palla ovale nei parchi della nostra città. E’ una manifestazione che inizia a vantare numerose imitazioni e che da quest’anno sarà replicata in alcune città del nord Italia”.

Il pugilato italiano diventa grande. Si è costituita la Lega

Pro Boxe, di cui presidente è Carlo Nori. Candidato alla Fe-derazione Pugilistica Italiana, il dirigente è un appassionato di boxe sin dall’età di 14 anni, pu-gile dilettante, proprietario di una palestra, ha una profonda conoscenza della nobile arte e dell’ambiente pugilistico italiano alla cui crescita vuole contribui-re seguendo un percorso che ha già dato i primi frutti. Presidente, ci spieghi gli obiet-tivi della Lega Pro Boxe “La Lega Pro Boxe vuole contribuire al rilancio in grande stile del mo-vimento professionistico in Italia. Mettiamo a disposizione degli or-ganizzatori la nostra esperienza manageriale in altri settori come quello pubblicitario e quello te-levisivo. Per la raccolta pubblici-taria, ad esempio, ci avvaliamo della collaborazione di aziende affermate come ‘Boxe in Progress’ di Paolo Cassarà. Essere in grado di proporre a potenziali clienti un calendario di manifestazioni in cui investire facilita l’acquisizione del cliente stesso. Tutte le grandi aziende fanno investimenti a me-dio-lungo termine e quindi han-no bisogno di avere una visione ad ampio raggio del movimento pugilistico italiano. La Lega Pro Boxe collabora con i singoli orga-nizzatori allo scopo di allestire un calendario in grado di soddisfare sponsor e reti televisive. Non ci saranno due manifestazioni nello

LO SPORT CHE CAMBIAÈ nata la Lega Pro Boxe

per rilanciare il pugilatoBeppeVigani

pugilato

stesso giorno, né troppe nello stes-so mese. Bisogna organizzare gli eventi che il mercato pubblicitario e quello televisivo sono in grado di sostenere.   Gli organizzatori hanno già migliorato la qualità del loro prodotto offrendo match equilibrati, un’area hospitality per gli sponsor, dando ai giornalisti il necessario per svolgere al meglio il loro lavoro (tavoli con prese elet-triche, con la connessione Inter-net, uno spazio lontano dal caos in cui fare le interviste). In poco più di tre anni di attività (è stata fondata nell’ottobre 2010) la Lega Pro Boxe ha costruito un percorso di circa 42 manifestazioni all’an-no ed ha fatto girare ricavi di oltre un milione di euro su base annua derivanti dalle sponsorizzazioni e dalla vendita dei diritti tele-visivi.”  Quando espone le sue idee agli addetti ai lavori, tro-va subito consensi? “Purtroppo no. Non voglio fare polemica, ma faccio una gran fatica ad interfac-ciarmi con gli attori che operano nel mondo della boxe: hanno un atteggiamento critico, ma non si mettono in gioco in prima perso-na per risolvere i problemi. Que-sto atteggiamento deve cambiare, dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione per far crescere il movimento professionistico in Italia. I pugili li abbiamo e sono tutti bravi. Infatti, abbiamo di-versi campioni d’Europa e molti pugili ai primi posti delle clas-sifiche europee e mondiali. E’ la mentalità per far crescere il busi-ness che manca” Ha un esempio

L’ippica in Italia è alla frutta, in Europa e nel mondo in-

vece si mangia primo, secondo e dessert. Sono i misteri di quel-lo che è sempre stato definito lo sport dei re! Pensate che la regi-na Elisabetta il primo giornale che legge appena sveglia insieme al tè del breakfast è quello delle corse dei cavalli! Classe e passio-ne, questa l’accoppiata vincente che in Italia però fa acqua perché

L’allevamento italiano ha cono-sciuto in quegli anni il suo perio-do d’oro, tutto sembrava bellissi-mo, un patrimonio che è stato via via sperperato sempre di più, portandoci ad anni veramente molto bui. Resta il fatto che, con i pochi soldi in Italia al traguar-do per le corse sia di trotto che di galoppo, si tenta ovviamente la fortuna all’estero, soprattutto in Francia e in Inghilterra, ma anche in Dubai, Cina e Giappo-ne. I risultati, sembra incredibi-le, sono stati a dir poco esaltanti: i cavalli e i fantini italiani hanno vinto un sacco di corse e di soldi, il made in Italy equino è ancora di moda. Prendiamo Vincennes,

cavalli, nel cosiddetto Meeting d’hiver 2013-2014, ci hanno vin-to ben 14 volte, regalando tanti sorrisi e scommesse vincenti ai fortunati audaci che li hanno giocati. Gli ultimi due sono sta-ti Oneghin del Ronco (primo al traguardo) e No Man’s Land (seconda) che quindi hanno confezionato un’accoppiata tut-ta italiana di fronte all’incredulo pubblico parigino che non cre-deva ai suoi occhi. E per quanto riguarda i fantini? Mirco Demu-ro ormai è un habituè di Hong Kong e del Giappone, ci ha vinto addirittura un Derby di galop-po e gli allenatori lo apprezzano tantissimo. Certo invece dell’a-matriciana e del vino dei Castelli (è nato a Marino) deve sorbirsi il sushi ma la qualità della vita a Tokio non è affatto disprez-zabile. Pierantonio Convertino invece sta facendo impazzire gli sceicchi a Dubai: vince corse a ripetizione e sembra non voglia tornare più in Italia. Questi sono i simboli dell’Italia al galoppo che vince e convince all’estero e che ci fa molto onore. Da noi, fra un paio di settimane a Milano riapre il galoppo e speriamo che la primavera porti buone notizie, tante belle corse, qualche nuova iniziativa e un po’ di pubblico in più… Intanto Varenne è an-cora vivo e fa il suo dovere… a 18 milioni di euro alla botta! Un tasso di monta veramente ecce-zionale con il suo seme che fa il giro d’Europa per arrivare alle fattrici più selezionate. Poveri-no, per evitare inconvenienti fa l’amore con una specie di mani-chino in legno, plastica e stoffa, e solo ogni tanto, magari una volta l’anno, tanto per gradire, gli consentono di… esplodere in una giumenta vera e propria. E va beh, sono gli inconvenien-ti del mestiere. Di sicuro Rocco Siffredi si sarebbe quantomeno lamentato almeno un po’.

Varenne

tutti si sono dati da fare a spol-pare il settore. All’estero invece, uomini e cavalli italiani vanno fortissimo: Varenne of course è l’esempio più eclatante visto che la sua popolarità ha fatto breccia nel cuore di tutti: è andato per-sino in televisione e negli studi Rai di corso Sempione se lo ri-cordano ancora come un mostro a quattro zampe di simpatia, un vero e proprio attore televisivo.

il tempio del trotto francese, una pista dalla quale si esce spes-so con poca gloria e poco ono-re. I padroni di casa si mettono in combutta e ti corrono quasi sempre contro, bisogna cono-scerla alla perfezione, ha un fon-do pista in carbonella artificiale (tutta nera) che fa paura a chi non ci corre spesso. Insomma le condizioni ambientali si rivelano spesso proibitive e invece i nostri

Carlo Nori, presidente Lega Pro Boxe

Rush finale, ed è proprio il caso di dirlo considerate le

caratteristiche tecniche del per-corso, per il Cross per Tutti 2014: con la tappa di oggi a Cinisello Balsamo, il 4° Cross Corri per

A CINISELLO BALSAMO LA VOLATA DEL CROSS PER TUTTI 2014di Chiara Franzetti

atletica cora una prova da disputare ... e che prova! Quella di oggi è una tappa carica di valenza simboli-ca, oltre che sportiva. Prima di tutto, il percorso si trova vicino ad un istituto scolastico, luogo di formazione e di crescita; e lo sport vuole essere un’occasione per socializzare e imparare di-

per le ormai prossime gare su strada. Il percorso è infatti piatto e scorrevole, anche se il manto erboso lungo il tracciato, alto in alcuni punti, lo rende pesante in qualche tratto e obbliga a re-pentini cambi di ritmo. “Consi-glio a tutti di venire a correre a Cinisello Balsamo”, esordisce il presidente della locale società sportiva, “e per molte ragioni. Mi piace però ricordarne una su tutte: il nostro è un cross atipico, molto scorrevole e senza grosse difficoltà, anche se non sempli-ce; è una prova sciogli-muscoli che traghetta idealmente i nostri runner dalle asperità delle corse campestri alla linearità della pi-sta e delle competizioni su asfal-to.” Ci siamo, quindi. E quest’an-no sembra che anche il meteo sia dalla parte del Cross per Tutti, in entrambe le passate edizioni infatti, a Cinisello è stata la neve a farla da padrona con tanto di doppia fatica per gli uomini dell’Atletica Cinisello, impegnati a spalarla dal percorso per age-volare i partecipanti. Ma oggi non si corre questo rischio, l’u-nico rischio che gli organizzatori sono pronti ad affrontare è quel-lo del gran numero di iscritti - oltre 1200 quelli in gara gli scorsi anni; e l’unica corsa che vogliono vedere é il 4° Cross Corri per un Sorriso, degna conclusione del circuito lombardo di campestri per eccellenza.

un Sorriso valido quale 3° Prova del Gran Premio Lombardia As-soluti, si chiude infatti il circui-to lombardo di corse campestri. Ma niente paura, non è ancora il momento di riporre le scarpe da corsa, basterà semplicemen-te levare i chiodi per indossarle dapprima sabato 15 marzo a Ce-sano Maderno in occasione delle premiazioni finali; poi domenica 6 aprile per mangiare l’asfalto alla SuisseGas Milano Marathon, quest’anno partner del Cross per Tutti. Non anticipiamo però troppo i tempi e procediamo in-vece con ordine, del resto c’è an-

vertendosi, un’opportunità che il Cross per Tutti regala a grandi e piccini. Non va poi dimenticato che questa manifestazione è nata proprio per volontà dell’Atle-tica Cinisello e del suo patron, Gianni Perini: da sempre grande appassionato di atletica, guar-data ma soprattutto praticata. L’idea gli è venuta qualche anno fa partecipando ad una gara in Valtellina, una gara che coinvol-geva runners dai 5 agli 80 anni, e quindi perché non mutuarla anche nelle nostre zone? Infine, è una corsa campestre relativa-mente veloce, un buon viatico

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13domenica 2 marzo 2014

ALBUM PER CRISTIANO DE ANDRÉÈ in radio “Il Cielo è Vuoto”,

brano di Cristiano De An-dré presentato, al 64° Festival di Sanremo e rimasto in gara. Selezionato tra i due brani dal pubblico tramite televoto e dal-la giuria della stampa dopo la prima esibizione di Sanremo. “Il

Cielo è Vuoto” (di Diego Manci-no e Dario Faini con la collabo-razione di Cristiano De André) è un brano rock-orchestrale: un incoraggiamento a dipingere il proprio “cielo”, un’esortazione a riempirlo di sogni e valori, an-che quando è “vuoto”. Su Nuvole

Lo spettacolo deve ancora cominciare RiccardoSada

musica

Production/Universal Music Ita-lia, questa è la riedizione dell’ul-timo album di Cristiano De André, “Come in Cielo Così in Guerra (Special Edition)”, uscito la scorsa primavera, che contie-ne anche i due brani sanremesi “Invisibili” e “Il Cielo è Vuoto”.

La superstar globale Pharrell Williams ha annunciato la pub-blicazione del suo primo album sotto etichetta Columbia Re-cords, intitolato “GIRL”. Antici-pato dal singolo candidato agli Oscar, “Happy,” l’album sarà disponibile in tutto il mondo a partire da lunedì 3 marzo. “Quando Columbia mi ha dato l’opportunità di fare un nuovo album, ho pensato a tre cose”, dichiara Pharrell. “Una è stata il senso di grande orgoglio che ho sentito quando mi sono reso conto che erano interessati a supportarmi nella realizzazione di un album che ho sempre so-gnato di fare. La seconda è stata che l’album avrebbe dovuto avere un mood allegro e d’impatto. E la terza, ho saputo sin dall’inizio che si sarebbe intitolato ‘GIRL’”.

Pharrell Williams a ore nei negozi

Sabato grasso o Festa della Donna? Tutte dueQuest’anno a Milano e dintor-

ni il Sabato Grasso e la Fe-sta della Donna cadono lo stesso giorno, quindi l’8 marzo è gioco-forza festa grande allnightlong, mentre nel resto d’Italia in un certo senso è già Quaresima, con le libagioni carnevalesche che terminano martedì 4 marzo. Il nostro itinerario di sabato parte dall’Amnesia di Milano, che pro-pone in consolle la dj Anja Sch-

neder, che ama definirsi “il moto perpetuo applicator al djing” e Camea, un passato da pianista jazz ed un presente da dj techno. Allo Spazio Ansaldo prosegue sino a domenica 9 marzo il Car-nevale Transmediale 2.0, con califfi quali Wolfgang Flur (ex Kraftwerk!) e Derrick May. In-gresso gratuito - si legge sulla locandina - per chi si presenta in bicicletta. Per chi è in cerca di

sonorità estreme, suggeriamo il Factory, con il party “I’m Fren-chcore Part Two: Dr Peacock, Randy e J Core”. A pochi chilo-metri da Milano, il Fellini di Po-gliano Milanese propone un’edi-zione esclusiva ed in anteprima dello spettacolo Cat Show by Ale Big Mama, sottotitolato “La Rivolta dei Topi”. Animatrici ed animatori felini pronti ad affron-tare speculari roditori e roditrici.

Joycut sono “on the road”Il PieceOfUS Tour coinvolgerà la band dei

JoyCut dagli Stati Uniti d’America a tutto il Canada. Ci sono ancora alcune date da con-fermare, fanno sapere dall’ufficio stampa. Non capita tutti i giorni in fondo che una band ita-liana si appresti a iniziare un tour simile. Vi-sti, biglietti aereo, valige e strumenti in mano: i JoyCut sono pronti per imbarcarsi e portare la loro tournée in 21 stati, 30 città per 33 con-certi e 43 giorni di show. Un sogno, quello statunitense, da percorrere tappa dopo tappa, palco dopo palco, quasi trattenendo il respiro, macinando chilometri su chilometri per un’e-sperienza unica vissuta quasi alla... Kerouac.

Paolo Nutini pronto per lePaolo Nutini torna con un

nuovo album che mostra il suo talento anticonformista e la sua incredibile abilità voca-le, qualità che vanno ben oltre i suoi soli 27 anni di età. Quasi cinque anni dopo l’uscita dell’al-bum “Sunny Side Up”, Nutini con “Caustic Love” fa come un passo indietro per puntare dritto al cuore con un mix inebriante di soul e di funk, come ben di-mostra il primo singolo “Scre-

am (Funk Up My Life)” già in radio e disponibile nei digital store. In uscita il 15 aprile su Atlantic, l’album contiene brani originali scritti e in buona par-te prodotti dallo stesso Nutini e da Dani Castelar. L’album è stato registrato a Valencia, Lon-dra, Glasgow e negli Stati Uniti.

date italiane

di Luca De Francointervista vip L’attore, di fede rossonera, non nasconde

la speranza di entrare in Europa

“Tevez? E’ forte, ma non vale Platini o Ibra”

Abbiamo visto Ugo Conti in decine di film e programmi

televisivi. Di recente ha recitato un ruolo drammatico nella fic-

ca scorsa l’ho visto anche saltare l’uomo. Se gioca con continuità e serenamente, può segnare molti gol come ha fatto l’anno scorso (15

la vittoria. Questo atteggiamento è merito di Antonio Conte. Sono pronto a scommettere che la stes-sa squadra con un altro allena-tore non si qualificherebbe per la Champions League.” Carlitos Tevez ha segnato 14 gol e man-cano parecchie giornate al ter-mine del campionato. Nel loro primo anno alla Juve, Michel Platini e Zlatan Ibrahimovic segnarono 16 gol. Secondo Lei, Tevez è più forte dei suoi pre-decessori? “Ma non scherziamo! Tevez è un ottimo giocatore, ma Platini e Ibra erano due fuoriclas-se. Secondo me, un giocatore deve essere giudicato al termine della carriera e Tevez ne ha di stra-da da fare prima di poter essere considerato nello stesso gruppo di Platini e Ibra”

tion “L’assalto” in prima serata su Rai 1 ed ha interpretato l’avvo-cato del diavolo nel programma “Avanti un altro” condotto da Pa-olo Bonolis su Canale 5. Ma Ugo Conti è anche un opinionista televisivo apprezzato perché dice quello che pensa senza peli sulla lingua. Non ha mai nascosto, ad esempio, di essere tifosissimo del Milan. A Stadio 5 ha voluto dire la sua sul Milan e sul campiona-to. Il Milan è in serie positiva. Dove può arrivare? “In Europa League. Più in alto è impossibile considerato il distacco dalla zona Champions. In ogni caso, sono fi-ducioso riguardo al futuro perché il Milan ha azzeccato gli ultimi acquisti. Adel Taarabt è molto bravo e lo sta dimostrando a suon di gol. Giampaolo Pazzini è tor-nato a giocare come sa: domeni-

con il Milan) e nelle altre squadre in cui ha giocato. Mi sembra un po’ sottovalutato come lo era Gi-lardino che aveva segnato molti gol prima di arrivare al Milan (e lo fece anche in rossonero: 17 gol in Serie A il primo anno, 12 il secondo, 7 il terzo), ma il suo pe-riodo milanista non viene consi-derato memorabile. Forse perché di un attaccante si ricordano i gol importanti, tipo la doppietta di Pippo Inzaghi nella finale di Coppa del Mondo per club vinta per 4-2 contro il Boca Juniors il 16 dicembre 2007 all’International Stadium di Yokohama, in Giap-pone” Il campionato è chiuso? “Senza alcun dubbio. La Juventus non ha rivali. Non tanto per il li-vello tecnico dei giocatori, quanto per la loro aggressività, la loro de-terminazione nel cercare sempre primo piano di Ugo Conti

Il cast di Mediterraneo, Oscar nel 1991, nel cui cast c’è Ugo Conti (terzo da sinistra)

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domenica 2 marzo 201414

L’IMPRESSIONISMO HA UN PADRE

A Pavia la mostra dedicata a Pissarro

Appuntamento imperdibile alle Scuderie del Castel-

lo Visconteo a Pavia, che pre-sentano al pubblico “L’anima dell’impressionismo”, mostra di Camille Pissarro, uno dei gran-di interpreti della corrente arti-stica, sviluppatasi in Francia fra il 1867 e il 1880. Gli impressio-nisti che dipingevano “en plein air”, cioè “all’aperto”, “dal vivo”, si organizzarono come gruppo in-torno al 1860 e Pissarro, influen-zato dalla pittura naturalistica di Jean Batiste Corot e dalla forza rivoluzionaria di Edouard Ma-net, con la sua opera Le déjeuner sur l’herbe, traccia le linee guida della  sua poetica pittorica. Du-rante la guerra  Pissarro e il pa-rigino Claude Monet vanno in Inghilterra, dove hanno  modo di conoscere l’opera di William Turner e John Constable, due artisti che intendevano la pittura di paesaggio in un modo com-pletamente diverso dalla tecni-

Camille Pissarro - Dulwich College, c. 1871 - olio su tela, 50 x 61 cm - Fondation Bemberg, Tolosa

mettono di cambiare la tavoloz-za, di capire che ciò che l’occhio percepisce è l’impressione visiva di un insieme di colori, ma que-

ca tradizionalmente classica. Il movimento impressionista non ebbe da parte dei suoi protago-nisti una vera e propria elabora-zione teorica come lo è stato per altri movimenti artistici, ma il fondamento comune a tutti i pit-tori impressionisti era la ricerca della pittura dal “vero”, condizio-ne indispensabile per riprendere il soggetto, sia paesaggistico, sia umano nella sua condizione na-turale. E’, infatti, dalla pittura “en plein air” che l’impressionista ri-ceve quegli stimoli che gli per-

sto muta con il variare della luce. A questo proposito, il letterato Emile Zola, contemporaneo de-gli impressionisti, commentava: “dove la luce non è più unica, si verificano effetti multipli”. E non solo Monet contribuì alle speri-mentazioni sulla luce, nei suoi famosi quadri che ritraggono la Cattedrale di Rouen, un altro pittore impressionista Georges Seurat sempre parigino, colto e sensibile ai programmi di arte scientifica elaborati sulla base degli studi di ottica a opera di

Autoportrait (Autoritratto), 1852-1854 olio su tela, 31 x 28,5 cmNational Gallery of Denmark, Copenhagen © SMK Photo

Camille Pissarro Place du Théâtre-Français, effet du soleil (Piazza del Teatro francese), 1898 olio su tela, 73 x 92 cm Narodni Muzej, Belgrado

Camille Pissarro La Verger à Éragny (Frutteto a Éragny), 1896 olio su tela, 54,6 x 65,4 cm CarmenThyssen-Bornemisza Collection, in prestito al Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

Camille Pissarro L’Oise a Pontoise, temp gris (Giornata grigia sull’Oise a Pontoise), 1876 olio su tela, 53,5 x 64 cm Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam Foto: Studio Tromp, Rotterdam

Camille Pissarro Portrait de Félix Pissarro en jupe (Ritratto di Félix Pissarro in gonna), c. 1882 olio su tela, 46,5 x 38,5 cm Fondation Bem-berg, Tolosa

Le Scuderie del Castello Visconteo presentano:Pissarro “L’anima dell’impressionismo”21 febbraio – 2 giugno 2014

Camille Pissarro Boulevard Montmartre: Mardi Gras (BoulevardMontmartre: martedì grasso), 1897 olio su tela, 63 x 80 cm

The Armand Hammer Collection, omaggio dell’ArmandHammer Foundation. Hammer Museum, Los Angeles

studiosi come Michel Eugene Chevreul (chimico), James Clerk Maxwell (matematico-fisico), Hermann von Helmholtz (medi-co, fisiologo, fisico), studiavano in modo approfondito la fisica della luce. In questo contesto si colloca Pissarro e la mostra al castello Visconteo ripercorre le tappe fondamentali della sua evoluzione artistica, che lo han-no reso una figura indispensa-bile per la nascita e lo sviluppo dell’Impressionismo. Ma la stra-ordinaria idea è che la mostra si trasforma anche in uno spetta-colo sensoriale, creato per pro-porre oltreché le opere del pit-tore anche immagini suggestive, proiettate all’interno dello spazio espositivo e fragranze seleziona-te in base ai temi trattati per un’e-sperienza sensoriale delle opere a tutto tondo. Molto interessanti sono anche le video proiezioni che forniscono al visitatore una serie di approfondimenti testua-li sui principali dipinti esposti. Inoltre per tutta la durata dell’e-sposizione, una serie di attività didattiche e laboratori creativi consentiranno anche ai più piccoli di scoprire il percorso artistico e le splendide opere di questo pittore.

arte di Marby

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15domenica 2 marzo 2014

Con un po’ di anticipo rispet-to all’uscita dello spettacolo

in questa rubrica segnaliamo lo spettacolo Swan Lake Reloa-ded in programma al teatro de-gli Arcimboldi dal prossimo 17 marzo fino al 23. Lo show porta la firma Fredrik Rydman e ha debuttato già nel dicembre 2011 a Stoccolma ed è diventato un fenomeno di straordinario suc-cesso sia per il pubblico che per la critica. Grazie al perfetto e ori-ginale mash up di musica, danza e design, lo spettacolo continua a registrare sold-out nei princi-pali teatri di tutta Europa (The Coliseum, Londra ‘Casino de Paris, Parigi’ Admiralspalast, Berlino - Maaghalle, Zurigo) e il 17 marzo 2014 debutterà per la prima volta in Italia. La com-mistione tra stili di danza appa-rentemente agli antipodi fra loro, street dance e danza classica, si ritrova anche nella scelta delle musiche. Per questa produzio-

IN ARRIVO SWAN LAKE RELOADED A MILANOne, infatti, Rydman ha utilizzato, insieme alle musiche originali di Čajkovskij, brani composti ad hoc da musicisti pop e rock svedesi e internazionali. L’intu-izione del coreografo svedese si è rivelata vincente. Rydman, membro e co-fondatore del-la compagnia svedese di danza Bounce, direttore creativo della

MarcoPapetti

teatroversione svedese di X Factor, si ispira al Lago dei Cigni di Mats Ek con cui aveva collaborato in occasione del tour americano, e vede nel successo dello show la conferma che la street dance può finalmente essere considerata uno stile di danza a tutti gli effet-ti, in grado di attirare e soddisfa-re un pubblico sempre più vasto.

sport da strada

Parkour, abbreviato in PK, è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90. Consiste nell’eseguire un percor-so, superando qualsiasi genere di ostacolo vi sia presente con la maggior efficienza di movimen-to possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante.Pa

rkour

Kapuˈejɾɐè un’arte marziale brasilia-na creata principalmente dai discendenti di schiavi africani nati in Brasile con influenza indigena brasi-liana, caratterizzata da ele-menti espressivi come la musica e l’armonia dei mo-vimenti, per questo spesso scambiata per una danza

Street dance danza di strada o danza ur-bana, si intende un insieme di stili di danza evolutisi al di fuori delle scuole di ballo tra-dizionali, in spazi aperti quali strade, dance party, feste di quartiere, parchi, cortili sco-lastici, rave party, night club, ecc... In genere sono basate sull’improvvisazione e sulla socializzazione, incoraggian-do l’interazione e il contatto con gli spettatori e con gli altri ballerini. Questi balli si sono evoluti da contesti ur-bani e suburbani in forme di cultura underground; fanno parte della cultura locale, alla stessa maniera della danza popolare.

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