N 17 2014 milan catania

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domenica 13 aprile 2014 Anno 4 n 17 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Milan Catania Andrea Anelli pag 2 Parola al Baffo L’Inter fa divetare tutti fenomeni Parola d’ordine Crederci Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 4 Lara Comi pag 4 LA PARTITA ARTE BASKET PALLA ALL’ONOREVOLE consigliere Regione Lombardia Beppe Vigani pag 11 SOGNO EUROLEGA ntervista EUROPA LEAGUE sempre più vicina AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978 TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711 TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588 TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960 Claudio Pedrazzini Marby pag 14 punta alle Final Four IL SALONE DEL MOBILE L’EA7 Armani CELEBRA MUNARI

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domenica 13 aprile 2014 Anno 4 n 17 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Milan Catania

Andrea Anelli pag 2

FATE LARGO Parola al BaffoL’Inter fa

divetare tutti fenomeni

Parola d’ordineCrederci

Il commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola pag 4

Lara Comi pag 4

LA PARTITA

ARTE

BASKET

PALLAALL’ONOREVOLE

consigliereRegione

Lombardia

Beppe Vigani pag 11

SOGNO EUROLEGA

ntervista

EUROPA LEAGUE sempre più vicina

AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTERTECNO MOTORS SPA

TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135

27029 Vigevano (PV) 0381-326978

TECNO MOTORS SPAVia Don Minzoni, 24

21053 Castellanza (VA)0331-426711

TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 6621100 Varese (VA)

0332-335588

TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI)

02-97270960

Claudio Pedrazzini

Marby pag 14

punta alle Final Four

IL SALONE DEL MOBILE

L’EA7 Armani

CELEBRA MUNARI

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domenica 13 aprile 20142

Clarens Seedorf

MILAN (4-2-3-1)

Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari

M i l a n CataniaIn Casa

Ultima Vittoria 30/3/14Milan-Chievo 3-0

Ultimo Pareggio 2/2/14Milan-Torino 1-1

Ultima Sconfitta 16/3/14Milan-Parma 2-4

Fuori CasaUltima Vittoria 6/4/14

Genoa-Milan 1-2Ultimo Pareggio 23/3/14

Lazio-Milan 1-1Ultima Sconfitta 9/3/14

Udinese-Milan 1-0

In CasaUltima Vittoria 30/3/14

Milan-Chievo 3-0Ultimo Pareggio 2/2/14

Milan-Torino 1-1Ultima Sconfitta 16/3/14

Milan-Parma 2-4

Fuori CasaUltima Vittoria 6/4/14

Genoa-Milan 1-2Ultimo Pareggio 23/3/14

Lazio-Milan 1-1Ultima Sconfitta 9/3/14

Udinese-Milan 1-0

Alle

nato

re

Alle

nato

re

CATANIA (4-3-3)

Abbiati; Bonera, Rami, Mexes, Emanuelsson;

De Jong, Montolivo;Honda, Kaka, Taarabt;

Balotelli

Andujar;Alvarez, Bellusci, Spolli,

Monzon; Izco, Lodi, Plasil;Keko, Bergessio, Barrientos

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

STADIO MEAZZA ORE 20.45

Niente è scontatoSeveraBisceglia

statisticheMilan e Catania si sono affrontate a San Siro e in Serie A 16 volte, anche se per il Catania questo

è il diciassettesimo campionato nella massima serie. I rossoneri sono sempre usciti imbattuti: 11 vittorie contro 5 pareggi. Il primo match risale alla stagione 1954-1955: cadeva la 21ª giornata quando il Milan vinse 2-0 grazie ai gol di Frignani e Nordhal. La vit-

IL CATANIA NON HA MAI ESPUGNATO IL MEAZZA ROSSONEROtoria più larga conseguita in casa è della stagione 1965-1966: alla 34ª giornata i rossoneri vinsero 6-1. Poker di Sormani e gol di Trapat-toni e Cesare Maldini, il gol della bandiera per i catanesi fu realizza-to da Maddé. Complessivamente nell’incontro Milan-Catania, sono stati messi a segno 50 gol, di cui 40 a favore rossoneri e 10 a favo-re dei rossazzurri. Il maggior nu-mero di reti sono state realizzate nel secondo tempo: 28 contro 22 della prima frazione di gara. Nel primo tempo sono 17 le reti mes-se a segno dal Diavolo contro 5 degli ospiti. Nella ripresa, invece, il Milan ha gonfiato per 23 volte la rete avversaria contro 5 degli etnei. Il Catania non ha mai espu-gnato Il Meazza. L’ultima vittoria dei rossoneri risale all’34ª giorna-ta della scorsa stagione e finì con ben sei gol, grazie al vantaggio di Legrottaglie per gli ospiti, pareg-gio dei rossoneri Flamini, ancora in vantaggio gli etnei con Berges-sio, doppietta di Pazzini e Balo-telli su rigore per il definitivo 4-2.

Pallettoni contro Walter Maz-zarri, magari di cioccolato,

odi e alloro per Clarence Seedorf. Il primo sta lentamente perden-do terreno dalle inseguitrici, di-venute sempre di meno poiché il Parma l’ha acciuffato. Il secondo perché tre vittorie consecutive è tanta roba in momenti come questi. In tre partite il Milan ha mangiato sette punti all’Inter, roba da matti. In questa stagione le squadre milanesi hanno corso come i gamberi, ora i rossone-ri, però, sembrano recuperare il tempo perduto, mentre i neraz-zurri provano a imitare i cugini d’inizio campionato. Il mondo va alla rovescia, non c’è che dire. Per l’Europa League ci sono sette squadre in 5 punti, alla fine del-la 32ª giornata, con il Milan in netta rimonta. Settimana scorsa l’Inter ha perso una grande occa-sione (l’ennesima) per rimanere in scia della Fiorentina, ma non è colpa di Mazzarri se Rolando sviene sulla linea di porta e Mi-lito tira in bocca a Curci il rigore della vittoria. Il tecnico toscano ha due difetti: chiamare sfortu-na qualsiasi cosa gli passi per la testa e non sdoganare la classe di Mateo Kovacic, l’unico vero talento nerazzurro. Per il resto facciamo notte su discorsi che lasciano il tempo che trovano. Seedorf, invece, sembra aver trovato la chiave giusto del-lo spogliatoio e le cose stanno funzionando. Dire che meritava di vincere a Genova è come be-stemmiare in chiesa, ma non è peccato approfittare dell’impre-cisione altrui (imparino i gio-catori nerazzurri). In redazione c’è una battaglia di opinioni su Mazzarri, ma al momento qual-siasi analisi sarebbe affrettata. Onestamente c’è qualcuno che pensava che l’Inter potesse es-sere più avanti di dove è adesso? Presuntuoso chi pensava il con-trario. Ha deluso sicuramente di più il Milan che, vedendo i chia-ri di luna attuali, sta facendo di tutto per recuperare. Sei giornate sono tante e può accadere anco-ra tutto. Oggi i rossoneri hanno il servizio in mano: ricevono il Catania, mentre l’Inter va a Ge-nova contro la Sampdoria dell’a-mico Sinisa Mihajlovic. Non butta bene per la Beneamata, ci vorrebbe un miracolo. Ma dice-va il mio amico, nella foto, Oscar Wilde (anch’esso morto un po’ di tempo fa, ahimè): “Non credo ai miracoli: ne ho visti troppi”.

AndreaAnelli

la partita

PAROLA D’ORDINE: CREDERCICalendario da sfruttare al meglio

Avete mai giocato a “ciapa no”? E’ un vecchio gioco di

carte che prevede, come rego-la principale, fare meno punti possibili, ecco la corsa ai posti per l’Europa League della pros-sima stagione sembra una par-tita a carte, sembra che nessuno voglia veramente qualificarsi. Tante squadre rivelazione, altre che annoverano capocannonie-ri del campionato, altre ancora elogiate a più riprese per il loro gioco spumeggiante oppure chi avrebbe potuto e dovuto concen-trarsi solo sul campionato,  tutto questo gruppo è racchiuso in soli dieci punti e un Milan bistrattato tutto l’anno con infortuni a grap-poli, cambio di guida tecnica e rivoluzione societaria è a cinque punti dal quinto posto e il dop-pio dal quarto. Attenzione dun-que ai rossoneri che, almeno nei risultati, sembrano abbiano ri-trovato i fasti di un tempo, anche solo con tre vittorie di fila. Que-sta è la situazione della Serie A al momento. Tante squadre che si tolgono punti l’una all’altra e che rischiano di vedersi sorpassare da chi pareva davvero fuori dai giochi fino a non più di un mese fa. Basta poco per raggiungere il massimo del minimo e a oggi è davvero alla portata. Tabella alla mano, anche il calendario è favorevole ai Seedorf-boys. I prossimi due impegni saranno entrambi casalinghi e contro av-

versari francamente modesti: Catania e Livor-no. Non si può a questo punto della stagione non fare un discorso d’insieme considerando anche gli avversari e le squadre che incontre-ranno. Verona e Fiorentina si scontrano al Ben-tegodi, la Lazio va a Napoli, il Parma a Bologna e l’Inter a Genova dalla Samp. Sulla carta turno nettamente favorevole che andrebbe sfruttato a pieno con o senza il bel gioco. A dire il vero a Genova c’è stato un bel Milan per una mezz’ora circa, giusto il tempo di passare in vantaggio e poi abbassare molto il raggio d’azione e soffri-re (fin troppo) sino all’ultimo. Servivano i tre punti e sono arrivati, la società non chiede di più a Seedorf che sta cercando di raccogliere il massimo possibile con la rosa a disposizione.

Le difficoltà della gara con il Catania saranno quelle note nelle gare interne contro le “picco-le”, avversario chiuso e pochi spazi da sfruttare. In quest’ottica diventa fondamentale l’apporto di quei giocatori capaci di saltare l’uomo e cre-are superiorità numerica, Honda e Taarabt, ad esempio, ma anche Kakà, sempre alla ricerca di un biglietto per il Mondiale casalingo. In attac-co dovrebbe rientrare Balotelli dal primo mi-nuto al posto di Pazzini, che ha lavorato molto a Genova, ma resta anche lui ancora lontani dai bei tempi. In fase offensiva c’è da registrare anche l’imminente rientro di El Shaarawy che ormai è prossimo alla convocazione.

Mauricio Pellegrino

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3domenica 13 aprile 2014

LA CLASSIFICA TURNO ODIERNO

PROSSIMO turnoclassifica marcatori

MIGLIOR ATTACCO

Miglior DIFESA

Sabato 12 Aprile18:00 Sassuolo-CagliariStadio Città del Tricolore, Reggio Emilia20:45 Roma-AtalantaStadio Olimpico, RomaDomenica 13 Aprile12:30 Bologna-ParmaStadio Dall’Ara, Bologna15:00 Sampdoria-InterStadio Luigi Ferraris, Genova15:00 Torino-GenoaStadio Olimpico, Torino15:00 Verona-FiorentinaStadio Marc Antonio Bentegodi, Verona15:00 Livorno-ChievoStadio Armando Picchi, Livorno15:00 Napoli-LazioStadio San Paolo, Napoli20:45 Milan-CataniaStadio Giuseppe Meazza, MilanoLunedì 14 Aprile20:45 Udinese-JuventusStadio Friuli, Udine

Catania-SampdoriaLazio-TorinoUdinese-NapoliChievo-SassuoloAtalanta-VeronaGenoa-CagliariParma-Inter Milan-LivornoJuventus-BolognaFiorentina-Roma

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/-1 Juventus 84 32 27 3 2 69 22 472 Roma 76 32 23 7 2 65 18 473 Napoli 64 32 19 7 6 59 33 264 Fiorentina 55 32 16 7 9 51 34 175 Inter 50 32 12 14 6 51 35 166 Parma 50 32 13 11 8 52 41 117 Lazio 48 32 13 9 10 42 40 28 Atalanta 46 32 14 4 14 37 41 -49 Verona 46 32 14 4 14 47 52 -510 Torino 45 32 12 9 11 47 41 611 Milan 45 32 12 9 11 49 44 512 Sampdoria 41 32 11 8 13 40 45 -513 Genoa 39 32 10 9 13 35 41 -614 Udinese 38 32 11 5 16 35 44 -915 Cagliari 32 32 7 11 14 30 44 -1416 Chievo 27 32 7 6 19 26 47 -2117 Bologna 27 32 5 12 15 26 50 -2418 Livorno 25 32 6 7 19 34 60 -2619 Sassuolo 24 32 6 6 20 31 61 -3020 Catania 20 32 4 8 20 24 57 -33

Pos. Giocatore Gol Squadra1. Carlos Tévez 18 Juventus1. Ciro Immobile 18 Torino3 Luca Toni 16 Verona4 Giuseppe Rossi 14 Fiorentina4 Rodrigo Palacio 14 Inter4 Gonzalo Higuaín 14 Napoli7 Mario Balotelli 13 Milan7 Fernando Llorente 13 Juventus

Giornata 33

Giornata 34

Pos. Squadra Gol fatti1 Juventus 692 Roma 653 Napoli 594 Parma 525 Fiorentina 515 Inter 517 Milan 498 Torino 478 Verona 4710 Lazio 4211 Sampdoria 4012 Atalanta 3713 Udinese 3513 Genoa 3515 Livorno 3416 Sassuolo 3117 Cagliari 3018 Bologna 2618 Chievo 2620 Catania 24

Pos. Squadra Gol subiti1 Roma 182 Juventus 223 Napoli 334 Fiorentina 345 Inter 356 Lazio 407 Parma 417 Torino 417 Genoa 417 Atalanta 4111 Cagliari 4411 Milan 4411 Udinese 4414 Sampdoria 4515 Chievo 4716 Bologna 5017 Verona 5218 Catania 5719 Livorno 6020 Sassuolo 61

Qualificazione diretta Champion

Qualificazione Europa leaguePreliminari Champion

Retrocesse

Giornata 33 della Serie A e il Milan ospita a

San Siro il fanalino di coda Catania, squadra allo sbando e attanagliata da una crisi tecnica che ha portato al nuovo esonero di Maran, sostituito da Maurizio Pellegrino. Milan in netta crescita nell’ultimo periodo che ha rispolverato le speranze di Europa anche grazie alle avversarie che, con andamenti discontinui, hanno permesso a Seedorf e ai suoi ragazzi di riportarsi sotto e regalarsi un finale di stagione con un obiettivo da rincorrere. Quattro, infatti, i risultati utili consecutivi (3 vittorie di fila) che hanno ridato morale ai rossoneri dopo la pesante debacle interna contro il Parma di Donadoni che aveva spedito il Milan a -11. La risalita è stata importante fino agli attuali 5 punti di distanza proprio da emiliani e soprattutto dall’Inter di Mazzarri che occupano gli ultimi posti disponibili per l’Europa League. Etnei disperati e a 7 punti dalla salvezza che in trasferta hanno un rendimento che dire disastroso è poco: 2 soli pareggi e ben 14 sconfitte, con lo 0 nella casella dei successi esterni che giustifica una stagione più

PinoSardiello

scommesse

MILAN-CATANIA AL RADDOPPIO CON L’1 + OVER 2,5Rossoneri-etnei tra sogni d’Europa e l’incubo Serie Bche deludente per una squadra giunta ottava nello scorso torneo. Tutto fa pensare che la striscia di risultati negativi prosegua e dunque andiamo in direzione di una giocata che ci farebbe raddoppiare la posta, l’1+Over 2,5 (vittoria del Milan con più di due gol totali nell’incontro). Uno sguardo anche alle quote sul “Primo Marcatore” con Balotelli favorito (3,00), seguito da Kakà e Taarabt (4), più staccati Honda e Pazzini in lavagna a 8. Tra i rossoblu spicca Bergessio offerto intorno a 11. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con responsabilità. Chiudiamo con il posticipo di domani sera alle 20,45 quando

al Friuli l’Udinese di Guidolin affronterà la Juventus di Conte reduce dall’impegno europeo con il Lione. Bianconeri a caccia di un successo per dare una sterzata definitiva al campionato e aggiudicarsi il terzo scudetto consecutivo su un campo tosto come quello dei friulani e che probabilmente rappresenta uno degli ultimi test probanti prima dei festeggiamenti. Attenzione all’ottimo rendimento interno dei friulani nell’ultimo periodo (4 vittorie ed un pareggio nelle ultime 5) che cercheranno, dopo essersi ormai guadagnati la salvezza, di ottenere un successo di prestigio in una delle stagioni meno esaltanti degli ultimi anni. Conte non vuole mollare la presa e non ricadere negli errori di Napoli e c’è da scommetterci che la Juventus non ricadrà negli stessi tranelli ed allora andiamo in direzione di un 2 + no gol ( bianconeri vincenti senza subire gol), opzione che paga intorno a 3 volte la posta. In bocca al lupo.

EnzoOcchiuto

bioritmi

MILAN DI RIMONTA

Dopo l’importante vittoria col Genoa, il Milan vede

riaprirsi la volata per l’Euro-pa League anche a scapito della prossima partita contro il Cata-nia. Questa nuova vittoria ipo-tecata dall’analisi dei bioritmi conferma il maggior stato di benessere psicofisico dei ros-soneri con 6.03 contro il valo-re medio di 5.95 degli ospiti di turno. Anche la prova del nove statistica dovrebbe avantaggiare i padroni di casa con una terna di valori positivi di 6.09 rispetto ai 5.95 della squadra siciliana. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, il Milan risulta fisicamente più forte con 6.12 degli isolani con 5.94 ( al disotto della media ge-nerale). I più resistenti risultano Taarabt e Montolivo 6.49, Rami 6.47, Honda 6.44 e De Jong 6.41 contro Barientos 6.50, Lodi 6.47, Castro 6.44 e Belluschi 6.41. Dal

punto di vista emozionale i ca-tanesi dimostreranno maggior grinta con 6.07 contro il 6.03 della squadra di casa. I più moti-vati di tutti saranno Castro 6.50, Leto e Monzon 6.49, Capuano 6.45 contro Montolivo e Cristan-te 6.45,Pazzini e Robinho 6.39. Sul fronte delle energie intellet-tive e intuittive il Milan risulta più perspicace e lungimirante con 6.13 contro 5.97 degli ospi-ti. I più incisivi risulteranno De Jong 6.50, Taarabt 6.48, e Kaka’ 6.42 contro Biraghi e Plasil 6.46 e Gyober 6.42. Il Catania scenderà in campo con personalità e con-vinzione anche se conscio della superiorità del nuovo Milan.

L’Inter e il Milan proveranno a dare l’ultimo scatto di reni per acciuffare l’ultimo posto in Europa League. I nerazzurri dovranno resistere agli attacchi dei vicini di casa e il Milan pro-verà a fare le scarpe, oltre alla stessa Inter, a Parma, Lazio, Atalanta, Verona e Torino, cosa non facile per il numero dei contendenti, ma solo 5 punti dal primo posto utile lasciano ben sperare.

Milan- ospiterà il Livorno,- trasferta insidiosa all’O-limpico contro la Roma,- scontro diretto in casa con l’Inter,- a Bergamo sfiderà l’Ata-lanta- chiuderà in casa con il Sassuolo.

Inter- prima prova al limite contro il Parma,- ospiterà un inferocito Napoli, a prescindere dal risultato di di Roma con-tro la Lazio,- scontro diretto con il Milan,- ospiterà la Lazio, diretta concorrente per l’Europa Lea-gue,- chiuderà la stagione a Verona sfidando il Chievo.

Corsa per l’Europa

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domenica 13 aprile 20144

Come nasce il tifo per i rossoneri?“La fede rossonera mi accompagna da quando il nostro grande presi-dente Silvio Berlusconi ha preso le redini della società, portando-la a strepitosi successi in campo nazionale e internazionale. Da esponente politico di Forza Italia, non potevo che tifare rossonero”. Fa parte del Milan Club della Regione? “Ovviamente sì. È stata una bella

“CESSIONE DI UNA QUOTA DI MINORANZA E STADIO DI PROPRIETÀCOSÌ IL MILAN TORNERÀ GRANDE IN EUROPA”

europarlamentare

Lara Comi

MA LA GUIDA E IL CONTROLLO DEVONO RIMANERE ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, GARANZIA DI SUCCESSO

iniziativa, voluta in prima perso-na dal Presidente Maroni, che ha anche inaugurato il Club insieme con il grande capitano, Franco Ba-resi. Non so esattamente quanti si-ano a oggi gli associati, ma al mo-mento dell’inaugurazione del club ‘LombarDiablo’ i soci erano quasi un centinaio, a dimostrazione della grande passione e del gran-de seguito che c’è anche fra i di-pendenti di Regione Lombardia”.Seedorf sembra avere trovato la quadra. È d’accordo?“Seedorf, fin da subito, ha pro-

vato a trasmettere alla squadra la sua visione del calcio e la sua filosofia di gioco. I risultati all’i-nizio sono stati altalenanti, ma va dato atto che è sempre difficile subentrare a campionato in cor-so, cambiando meccanismi già rodati con un diverso modulo. Adesso i giocatori hanno avuto il tempo di assimilare le novità tattiche introdotte dall’allenatore e i risultati sembrano arrivare: la squadra ha sicuramente mag-giore equilibrio e finalmente uno buona continuità di risultati”.

commerciali in Medio Oriente e in Asia. È quella la via giusta? “ll Milan è uno dei brand italiani più conosciuti e ha tifosi in giro per il mondo. Se si vuole compe-tere in un mercato globale, inve-stire sull’immagine del club con importanti campagne di marke-ting è, non solo giusto, ma inevi-tabile. Il Medio Oriente e l’Asia sono i mercati emergenti su cui conviene puntare, così come di-mostra anche la scelta della Fifa di giocare le prossime due edizio-ni dei mondiali di calcio in Russia

famiglia a importanti sforzi eco-nomici per mantenere nel tempo sempre ad alti livelli la squadra. Il calcio è ormai un business mon-diale, e ha interessi che in alcuni casi vanno molto al di là della pura passione sportiva. Più che una stagione di nuovi mecena-ti, ritengo che sia indispensabile una regolamentazione europea uniforme degli investimenti nelle società sportive, che permetta un maggiore controllo dei bilanci so-cietari e dia a tutte le società dei vari Paesi le stesse opportunità. Mi auguro che l’applicazione del fair play finanziario, previsto dall’Ue-fa, possa essere un passo impor-tante verso questa direzione”.L’ingresso di un eventuale nuovo socio sarebbe impor-tante soprattutto in relazione al “progetto stadio”, cioè la co-

struzione di un nuovo impian-to di proprietà del Milan. “Favorevolissimo: lo stadio di proprietà è il punto focale per po-ter competere con le big d’Europa. La costruzione di un impianto moderno e funzionale avrebbe una duplice valenza: sportiva ed economica. Sulle orme di quanto fatto da Bayern Monaco o Ju-ventus, lo stadio permetterebbe da un lato di incrementare note-volmente il fatturato della socie-tà attraverso i ricavi provenienti da un maggiore afflusso di tifosi e dalle attività commerciali ad esso connesse (museo, ristoranti, attività commerciali); dall’altro lato giocare sempre in un im-pianto tutto esaurito con l’incre-dibile spinta dei tifosi sarebbe un grande vantaggio per la squadra”.Il Milan punta su strategie

Claudio Pedrazzini, consigliere della Regione Lombardia e membro del Milan Club “LombarDiablo”

e in Qatar. Barbara Berlusconi, nonostante la sua giovane età, ha dimostrato in poco tempo di avere le idee chiare in merito e con il suo lavoro, nei prossimi anni, riuscirà sicuramente a por-tare in alto il nome del Milan”.Rischi per il match col Cata-nia?“Tutte le partite sono insidiose, a maggior ragione quelle con le cosiddette ‘piccole’. Il Catania è in una situazione di classifica molto delicata e la partita con il Milan è una sorta di ultima spiaggia per continuare a spe-rare ancora nella salvezza. Ci dovremo aspettare una squadra molto aggressiva che lotterà su tutti i palloni, ma sono convin-to che Seedorf riuscirà a prepa-rare la partita nel migliore dei modi. In bocca al lupo ragazzi!”.

Barbara Berlusconi ha aperto alla possibilità di una cessione di un 20-30% del Milan. “La famiglia Berlusconi negli ul-timi 20 anni è riuscita a portare il club ai vertici del calcio mon-diale, vincendo in Italia e in Eu-ropa come nessun altro. Negli ul-timi anni, tuttavia, il mondo del calcio in Europa è notevolmente cambiato a causa sia della crisi economica che ha colpito anche lo sport sia dell’avvento di grossi capitali provenienti da investitori esteri, che hanno reso estrema-mente difficile la competizione, elevando l’asticella a budget fino a poco tempo fa impensabili. Cre-do che la cessione di una quota minoritaria del club sia la stra-da giusta da seguire, perché per-metterà l’afflusso di capitale da poter investire per rilanciare il

club e competere sullo stesso pia-no delle altre big europee; tutto questo sempre sotto la guida e il controllo della famiglia Berlu-sconi, che è garanzia di successi”.Berlusconi, un po’ scherzando, avrebbe ricordato che ci rimet-te 50 milioni di euro l’anno nel Milan. Il mecenatismo ha biso-gno di una nuova stagione?“Non ho dubbi sul fatto che il file rouge che lega il Presidente al Mi-lan sia esclusivamente la passio-ne per il gioco del calcio e la fede rossonera, che ha portato la sua

AldoColombo

Vola sempre più in alto il Milan di Clarence, e chi

l’avrebbe mai detto? Rosicano i cugini che sentono il fiato dei rossoneri, non diciamo sul collo, ma insomma, dietro la schiena. Col derby ancora da giocare 5 punti non sono poi così tanti e il match col derelitto Catania sem-bra fatto apposta per far quadra-re ancora di più i conti. Vietato esaltarsi però, perché anche nel Monday night col Genoa il Milan non ha entusiasmato, facendo però intuire di essere tornato ad essere una squadra. E, di questi tempi, non è una cosa da poco. Quindi, in due parole, critiche al gioco ancora sì, perché la strada sembra lunga da percorrere, ma critiche al carattere e alla com-pattezza, quelle no, quell’argo-mento sembra bypassato. Forse, la medicina giusta sono state proprio le vittorie, alla faccia di chi dice che non contano nulla o magari solo i canonici tre punti. No, valgono molto di più perché esaltano il gruppo e l’autostima, senza bisogno di cervellotici psi-cologi o motiva tori che fanno anche parte dello staff rossonero. Seedorf chiacchiera e comunica tanto, sarebbe forse andato me-glio nel basket che nel calcio… comunque, è un dato di fatto, lo spogliatoio è compatto insieme a lui, i giocatori lo proteggono, se uno come Honda lo va ad ab-bracciare calorosamente dopo il gol vuol dire che in questo Cla-rence ci ha saputo fare. Honda, appunto, sballottato un po’ di

qua e un po’ di là proprio dall’al-lenatore, ma decisivo a Marassi e meno svagato del solito. Avrebbe potuto mandare a quel paese l’al-lenatore dopo l’impresa e invece va ad abbracciarlo, sono cose che sembrano secondarie e invece no, fanno la differenza. Poi, na-turalmente, ogni cosa non è al suo posto, a cominciare da Balo-telli, grosso punto interrogativo pur se febbricitante a Marassi: la vulgata recita che con una pun-ta centrale davvero centrale old style tipo Pazzini, il Milan gioca meglio e gli altri si sentono più equilibrati anche se, col Genoa, il Pazzo ha steccato. Balotelli, lo si ripete allo sfinimento, è una punta anomale nella sua irrive-rente classe. Ma puoi lasciarlo in panca se sta bene? No, e direi giustamente. E allora? Ecco, nel-

la sua infinita sapienza, Clarence deve maneggiare con cura que-sto qrgomento e qualche rispo-sta si potrebbe avere già con uno sparring partner timido quale il Catania che ha salutato Maran ( ma l’anno scorso non era un eroe?) lasciando spazio a Mauri-zio Pellegrino che aveva guidato gli etnei già a cavallo dei primi anni del Duemila. Ha perso il bandolo della matassa Maran, ma soprattutto la squadra è sem-brata in balia degli avvenimenti, con la luce spenta anche quando era in vantaggio col Toro. Sarà un assedio, ma l’importante sarà farlo con intelligenza: e che ar-rivino i gol, finalmente, non a livello di vendemmia ma quasi. E soprattutto che non si prenda esempio dalle ultime prestazioni casalinghe degli amati cugini…

A Genova con la Sampdoria oggi c’è il rischio che le trofie

al pesto diventino indigeste per quest’Inter reduce dal pareggio di San Siro col Bologna. In quattro partite abbiamo rimediato soli tre punti, un vero disastro se si pensa alle belle premesse della vigilia quando si ipotizzava una rimonta progressiva verso il quarto posto occupato dalla Fiorentina. Invece siamo qui nuovamente in bilico con un mucchio di squadre alle nostre spalle pronte a strapparci, poco per volta, la possibilità di rientrare nel giro europeo come c’eravamo illusi. Si doveva vincere con l’Udinese e abbiamo pareggiato, si doveva sbancare Livorno invece abbiamo incassato un 2-2 incredibile, si doveva battere il Bologna e a momenti rischiamo il kappaò se Acquafresca mira l’angolo giusto. Con la Sampdoria mi chiedo come andrà a finire, dal momento che Mihajlovic ha cambiato completamente la mentalità della squadra. Ora parliamo di Milan. I cugini sono sicuramente in ripresa perché non si vincono tre gare consecutive se la forma non è al meglio. Il Milan, per conto

NOI LI FACCIAMO DIVENTARE TUTTI FENOMENImio, era bloccato soprattutto psicologicamente e i risultati non arrivavano. Ora si è sbloccato e tutto appare più facile. I rossoneri sono attrezzati per agganciare l’Europa e oggi a San Siro col Catania possono confermarsi regalando ai propri tifosi la quarta vittoria consecutiva. I siciliani hanno raccolto molto poco rispetto a quanto hanno seminato, però il tasso tecnico esistente fra le due squadre è troppo rilevante per non pensare che il Milan non batta l’undici etneo. Peccato perché il Catania, ha sempre disputato delle ottime gare, ma quando l’anno è negativo, difficilmente puoi rovesciare la situazione. Ho visto un bel Sassuolo con l’Atalanta, gli emiliani possono salvarsi soprattutto se

riprenderà a segnare Berardi, un ragazzo che Prandelli prenderà sicuramente in considerazione in prospettiva dell’avventura mondiale in Brasile. Se poi anche Zaza riuscirà a far gol Di Francesco tornerà a sorridere. Per quanto riguarda la classifica penso che la lotta sia dal quinto posto in poi perché la Fiorentina difficilmente concederà chance alle avversarie perdendo la quarta posizione. Brava la Roma che continua a crederci. Ma la Juventus non avrà problemi, indipendentemente dal risultato di domani sera con l’Udinese.

SandroMazzola

Intervista a Claudio Pedrazzini

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5domenica 13 aprile 2014

Una stagione poco esaltante per lui. Malgrado da mesi

ci fossero addosso le pressioni, le attenzioni e gli sguardi del pub-blico catanese e gli osservatori delle squadre avversarie, sempre a seguirlo. Eppure il centrocam-pista esterno del Catania, Pablo Barrientos, non sembra aver ri-trovato le motivazioni giuste per fare bene, rilanciandosi e confer-mando quelle doti che piacciono a diversi club italiani. Lo voleva una compagine del Qatar. Lo vorrebbe ora il Torino, sembre-rebbe. Chissà come andrà a fini-re, se questo piccolo attaccante resterà in Sicilia o farà le vali-gie per qualche destinazione. Il presidente Pulvirenti ha sempre

IL GRANDE PUFFO

Nato a Comodoro Rivadavia, in Argentina, il 17 gennaio 1985, Pablo César Barrientos è stato soprannominato dagli amici “El Pitu” (in italiano il Puffo). Sono 15 le partite che ha disputato con la maglia della selezione Un-der-20 dell’Argentina. Con que-sta ha messo a segno 6 gol. La pe-sante eredità è stata indossare la maglia numero 10 nella selezione Under-20, la stessa di Maradona.

AlessandraCaronni

l’ospite

stravisto per lui. La storia di Bar-rientos è iniziata presso il C.A.I. di Comodoro Rivadavia, la città in cui è nato, ma la sua carriera professionistica comincia nel 2003 quando va a Buenos Aires, al San Lorenzo. A 21 anni conta già 72 presenze e 7 reti. Nell’esta-te del 2006 fa armi e bagagli e se ne va in Russia, al FC Mosca: 9 milioni di euro finiscono in Ar-gentina. Gioca per tre stagioni all’ombra del Cremlino, colle-zionando 42 presenze e 18 gol e arrivando a disputare la finale della Coppa di Russia. Nell’estate del 2008 fa ritorno al San Loren-zo, in prestito, segnando 8 gol in 21 partite. All’inizio del Clausura 2009 un infortunio al legamento

crociato lo costringe a un lungo stop. Il 28 maggio successivo viene acquistato dal Catania e il contratto è di quattro anni. Bar-rientos risulta essere l’acquisto più costoso della società etnea: 4 milioni di euro. Nel mese di luglio dello stesso anno viene sottoposto a un nuovo interven-to al ginocchio e sta fermo altri sei mesi. Esordisce in A il 9 mag-gio. La stagione seguente, quella 2010-2011, gioca solo in Coppa Italia. Il 2 gennaio del 2011 il Catania lo presta all’Estudiantes. Tra un acciacco e l’altro, dispu-ta qualche gara (13) ma senza il briciolo di un gol. È la stagione 2011-2012 quando fa ritorno a Catania. Qui è subito titolare.

Chi è Pablo Barrientos

La squadra etnea, ospite tanto attesa quest’oggi a San Siro,

nella storia del calcio ci è en-trata, a differenza di tante altre, non per le sue gloriose e nume-rose gesta, ma per una frase che fa parte della vita di “Tutto il Calcio, minuto per minuto”, al-lorquando, giocandosi Catania-Inter nel lontanissimo 1964, i catanesi ebbero l’ardire di batte-re l’Inter mondiale per 1 a 0. Il gol dei miracoli fece gridare allo stupore tutta Italia per la famosa interruzione operata in trasmis-sione da Sandro Ciotti su Enrico Ameri, che trasmetteva da To-

Catania, “scusa Ameri”, solo per la Storia

rino, annunziando la clamorosa vittoria sui nerazzurri, stanchi e depressi da un campionato lo-gorante assai. Quelli della nostra età, allora incollati alla radiolina, se lo possono ricordare, tanti altri lo ignorano, non per colpa loro. Del resto, la società del vulcano non ne ha mai fatti misteri sulla sua precarietà ed al massimo ha potuto vantarsi di aver lancia-to in serie A Bruno Pizzul, dal Friuli e Mimì De Pierro, lucano di Roccanova. Il resto, come si cantava, è noia, di quella più de-primente, scossa solo dalle risa-lite nella massima divisione ed il repentino ritorno all’inferno del-la B. C’è, in tutta questa continua avventura, una prerogativa as-soluta: il presidente Massimino. Era buono, quasi ricco, bravo e anche un tantino ignorantello, tanto che, in una delle intervi-

ste, ad un cronista che gli faceva notare la mancanza di amalgama nella squadra, rispose pacifico e sereno, rivolto anche al suo DS, “ la compreremo”. In fin dei con-ti era la semplicità assoluta e la modestia che rendevano simpa-tica anche il Catania, che veniva e viene accolto sempre con mol-ta simpatia negli stadi italiani. La stessa cosa succederà oggi e con allegria da parte del Dia-volo affamato come al solito di punti. Vittima sacrificale? Non lo crediamo affatto, visto il Dia-volo in grande difficoltà di fron-te al Grifone genoano. L’undici catanese è una compagine ben messa in campo, prova ne è la partita di domenica scorsa persa in modo strambo contro il Toro che, nonostante tutto, è costato l’esonero all’incolpevole Maran. Il Catania lotterà su un terreno ostico, ma deve tirar fuori tutto il suo orgoglio e la grinta neces-saria per non farsi ingoiare in un sol boccone. Deve lottare come ha dimostrato di saper fare, an-che perché c’è da onorare un pat-to sancito con i suoi accaniti ed accesi tifosi, che hanno ancora il diritto e un barlume di speranza nella salvezza. Un miracolo vero e proprio, sarebbe, magari con il divino aiuto di Santa Rosalia.

GiovanniLabanca

gli ospiti

CANUTI: “NON C’È PARTITA… SULLA CARTA”L’ex difensore delle due squadre applaude Seedorf per aver trovato continuità

EmanueleTramacere

Emanuele Tramacereintervista

cugini

Difensore  centrale solido e roccioso, molto duttile dal

punto di vista tattico tanto da essere in grado di ricoprire con successo anche i ruoli di terzi-no e libero, Nazzareno Canuti cresce e fa il suo esordio in Serie A con la maglia dell’Inter, con cui colleziona uno scudetto e due coppe Italia. Nella stagione 1982-83 entra nello scambio che porterà Collovati in nerazzurro giocando con il Milan la stagione in Serie B. I rossoneri centrano subito la promozione anche gra-zie alla solidità difensiva garan-tita da Canuti. Successivamente giocherà due stagioni nel Genoa, totalizzando 50 presenze, e tre campionati con la maglia del Ca-tania scendendo in campo in 81 incontri con una rete all’attivo.Che partita si aspetta a San Siro fra Milan e Catania?Dal periodo e dal momento che stanno attraversando le due squa-dre, fra Milan e Catania non do-vrebbe esserci partita sulla carta, ma il calcio riserva sempre mille sorprese. Purtroppo non sono fi-ducioso e mi dispiace molto per il Catania perché è sempre difficile e complicato uscire da un’annata iniziata male e proseguita peggio.Il Milan ha raccolto 10 punti nelle ultime 4 giornate. Cos’ha cambiato Seedorf per trovare questa continuità?Seedorf è riuscito a compattare la squadra, ha portato freschez-za e idee nuove che hanno avu-to bisogno di qualche tempo per attecchire con i giocatori. Ma ora c’è serenità nel gruppo e questo è servito per ribaltare quest’ultima parte di campionato che sembra-va destinata a non avere obiettivi,

mentre ora la rincorsa all’Europa League è possibile.Rami-Taarabt due giocatori in prestito che stanno facendo la fortuna dell’allenatore. Costa-no 7 milioni l’uno, e se fosse nella proprietà li riscatterebbe?Beh, credo che il riscatto di Taa-rabt dovrebbe sicuramente arri-vare, su Rami ci penserei un po’ di più dato il ruolo che ricopre in campo. Il punto di domanda per me, però è e rimane Ricardo Kakà, che continua ad essere un grande talento, ma che dovrà an-che iniziare a fare i conti con la carta d’identità.Contro il Genoa solo 15 minu-ti per Balotelli apparso ancora una volta fuori dal gioco della squadra e poco concentrato in campo…Quello di Balotelli sarà un nodo che il Milan dovrà sciogliere a fine stagione. Dovrà essere presa una decisione per capire se è il caso di tenere un giocatore la cui co-stanza di rendimento non è mai stata formidabile e che, al contra-rio, spesso può anche rivelarsi un problema nella gestione dello spo-gliatoio. In Nazionale di giocatori in attacco non ce ne sono tanti al

suo livello e in un così breve perio-do credo assolutamente che possa fare bene.Dall’altra parte il Catania ar-riva in una situazione estrema a sette punti di distacco dalla zona salvezza ma con solo 4 successi all’attivo in stagione di cui l’ultima risalente a ben 2 mesi fa. Crede nella salvezza?Il campionato del Catania inizia adesso e credo che lo spirito com-battivo del club possa aiutarlo nel portare a casa qualche risultato. Purtroppo per il Catania in que-ste sei partite non gioca da solo e anche se dovesse trovare qualche risultato utile non ha nelle pro-prie mani la gestione di questo finale. Da qui in avanti si dovrà tener conto anche di quanto fatto dalle rivali.Che colpe ha Rolando Maran, esonerato due volte in stagio-ne?Purtroppo non credo molte. Il suo doppio esonero è la conferma che le cose non sono andate bene fin dall’inizio in questa annata. Se uno esonera un allenatore e poi lo richiama ma non ottiene mai un cambiamento di risultati testi-monia che il problema, molto pro-babilmente, non stava nel manico ma negli interpreti.Cosa può fare un allenatore con così poca esperienza ad alti li-velli come Maurizio Pellegrino per salvare il Catania?Può dare un’iniezione di fiducia per ricominciare, può cercare di creare unione in un gruppo di ragazzi che da inizio anno hanno iniziato a giocare ognuno per sé, perdendo, quindi, la compattezza che nelle passate stagioni è stata forse la chiave dei successi catane-si. La sua inesperienza, da questo punto di vista, può responsabiliz-zare i giocatori.

Stop agli intoppi, l’Inter ha bisogno di ripartire dopo

le ultime quattro uscite senza vittorie. L’impegno contro la Sampdoria, rappresenta l’ultimo match sulla carta alla portata che la truppa guidata da Walter Mazzarri potrà affrontare prima del quartetto terribile in grado di condizionare la classifica finale dei nerazzurri e, di conseguenza, anche le future scelte di mercato che riguardano in prima persona anche lo stesso allenatore. A Genova, i nerazzurri troveranno una squadra in straordinario stato di forma, che fra le mura amiche del Galileo Ferraris ha ottenuto soltanto una sconfitta nelle ultime 11 partite (contro il Milan 0-2). Dal suo arrivo sulla panchina blucerchiata Sinisa Mihajlovic è riuscito con dei semplici aggiustamenti a ridare energia ad una squadra giovane e ricca di talenti. L’esatto opposto di quanto creato da Mazzarri con le proprie scelte di inizio stagione. Sampdoria-Inter sarà

MIHAJLOVIC-MAZZARRI, INCROCIO PERICOLOSOI due allenatori sono i grandi ex

una partita speciale proprio per i due tecnici: Mihajlovic ha un passato nerazzurro sia da giocatore, sia da vice-allenatore, nelle ultime due stagioni di Roberto Mancini, con il quale ha vinto due campionati italiani e la Supercoppa italiana. Mazzarri, invece, nel suo biennio alla Sampdoria ha vissuto alti e bassi che hanno prima portato il club ad una storica qualificazione in Coppa Uefa, salvo poi trovare una deludente seconda stagione. L’allenatore di San Vincenzo sarà costretto a rinunciare all’infortunato Juan Jesus, quindi, con un Walter Samuel in condizioni precarie, sarà Hugo Campagnaro a completare la linea difensiva composta da Andrea Ranocchia e Rolando. L’ottima prestazione offerta da Mateo Kovacic nel finale di partita non gli consentirà di trovare una maglia da titolare che, al contrario, potrebbe tornare a vestire quel Fredy

Guarin autore del gol nerazzurro nell’1-1 dell’andata a San Siro. Mauro Icardi e Rodrigo Palacio continueranno a perfezionare la loro intesa in attacco mentre sugli esterni, dopo le deludenti prestazioni delle ultime partite tornerà in panchina Danilo D’Ambrosio, Jonathan e Nagatomo riconquisteranno la propria maglia da titolare. I precedenti spostano l’ago della bilancia in favore dei nerazzurri con due vittorie consecutive negli ultimi due incontri, ma i 14 pareggi stagionali fanno storcere il naso anche ai tifosi più ottimisti. Fra questi il principale è diventato anche il presidente Thohir, che tornato in Indonesia ha confermato a staff tecnico e dirigenti che l’ingresso in Europa League è l’obiettivo minimo da dover conquistare. Altrimenti Mihajlovic potrebbe trovarsi davanti gli stessi ragazzi che si ritroverà ad allenare nella prossima stagione.

l’interista ha qualcosa in più da perdere

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domenica 13 aprile 20146amarcord

Dario Giuliano Mario Barluzzi, dopo ben 7 campionati disputati quasi tutti in Serie C arriva alla massima serie con il Catania, correva l’anno 1961. Nell’unico anno passato al Catania non ebbe l’onore di piazzarsi tra i pali neppure una volta. Dal 1962 al ’67 difenderà la porta rossonera in ben 85 occasioni e subendo 68 reti. Con il Milan vincerà 1 Coppa Italia (1966-1967) e la Coppa dei Campioni della stagione ’62-’63.

Nazzareno Canuti, di ruolo difensore, nella stagione 82-83 ha giocato nel Milan in Serie B, mandato in prestito dall’Inter, collezionando 16 presenze. A fine carriera arriva al Catania, dove gioca 81 partite e mette a segno anche una rete.

Maximiliano Gastón López, per tutti semplicemente Maxi López, attuale bomber della Sampdoria, ha indossato i colori rossoneri del Catania, in prestito oneroso per 1,5 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 8 milioni, nella stagione 2011-2012 proveniente proprio dal Catania. Il bomber argentino, che firmò con il Milan un contratto fino al 30 giugno 2015, quindi per tre anni, è sceso in campo solo in otto occasioni e mettendo a segno un solo gol. A fine campionato tornerà al Catania. L’attaccante argentino arriva per la prima volta nella città siciliana il 20 gennaio 2010 firmando un contratto di tre anni per 800.000 euro a stagione. Il primo gol siciliano arriva alla seconda partita a Roma contro la Lazio e la prima doppietta nel campionato italiano arriva nel derby di Sicilia contro il Palermo.

Walter Novellino, all’anagrafe Alfredo Walter Amato Lenin Novellino, attuale tecnico del Modena, ha giocato, come centrocampista con spiccate doti offensive e abile nel dribbling, sia con il Milan che con il Catania. Al Milan si ferma dal 1978 al 1982 scendendo in campo per 120 partite e segnando 10 reti. La carriera di calciatore la conclude proprio nella città siciliana, in una stagione è sceso in campo 16 volte restando in bianco con i gol.

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7domenica 13 aprile 2014

Il Milan Club Viareggio è stato fondato il 6 giugno 2013 e ha

sede al “Bonny Bar “ in via Giu-lio Cesare 67, fa parte dell’Asso-ciazione Italiana Milan Club dal 2013 ed è presieduto da France-sco Brucia, che è coadiuvato dal resto del direttivo formato dal Vice presidente a Roberto Cosci, dal segretario Daniele Tremaroli e dai consiglieri Riccardo Mu-gnaini, Michele Landi e Alessio Monti. Il Milan Club Viareggio Rossonera risulta essere la prima società per numero di sostenito-ri e di iscritti a Viareggio. Il Logo del Club è semplicemente lo stemma ufficiale del Milan con l’inserimento di un altro stemma simbolo della città di Viareggio ovvero il Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale. Soddi-sfatta la parte burocratica, diamo la parola direttamente ai prota-gonisti di questa bella avventura del tifo rossonero e, come è logi-co, per primo al presidente Bru-cia. Presidente, a parte la battu-ta spontanea, cosa …brucia nel braciere viareggino? “Quella che brucia tantissimo è la grande passione per una squadra meravigliosa che tutti noi por-tiamo nel cuore, sia nella buona che nella cattiva sorte. Non ci la-sciamo prendere dallo sconforto,

come non esaltiamo al primo gol di una partita. E’ quasi un anno che siamo sulla breccia del tifo ed intendiamo restarci a lungo, mol-to a lungo, se possiamo contare sempre su gente entusiasta che ci circonda. Viareggio ha impiegato un bel po’ di tempo per organiz-zarsi, ma alla fine ha avuto quel che voleva e lo porterà nel futuro con onore”.Aver fondato un Club proprio in un momento così negativo, non è stato un po’ azzardato, nel senso che l’euforia dei tifosi è spenta quando le cose vanno male, anzi malissimo?“Proprio per questo la nostra asso-ciazione all’AIMC acquista molto

più valore e significato per dimo-strare che si debba essere vicino a che naviga in mille difficoltà nei momenti che ne segnano la storia. E noi viareggini siamo le persone più adatte a fare quello che maga-ri altri non avrebbero mai fatto. E siamo qui, a fronte altissima, alla testa dei miei iscritti che si detti e dimostrati dal primo momento predisposti a tutto pur di vedere per le strade della nostra città il vessillo rossonero, per incitare anche altri ad aderire alla nostra bella iniziativa”.Visto che ci siamo nel tema, come avete digerito il licenzia-mento di Allegri e la chiama-ta, in fretta e furia, di un ex calciatore ancora in attività ad allenare una squadra decotta, oltre che demotivata a livello

mentale?“Francamente la cosa non ci è an-data proprio a genio, cosi si dice da queste parti. Secondo noi, la dirigenza avrebbe dovuto avere più calma, riflettere di più e la-sciare ad Allegri la possibilità di chiudere la stagione che, forse, con un colpo d’ala si poteva an-che salvare, come poteva andarci meglio anche in Coppa . Chi lo sa. Con Seedorf non si va lonta-no, se non allo stesso modo come lo sarebbe stato con Allegri. Della situazione siamo tutti consapevo-li e facciamo il tifo e preghiamo pure che le cose si aggiustino per salvare la faccia con l’ingresso nella Coppa Europa”.E la dirigenza, quella “vecchia”

VIAREGGIO ROSSONERA

si intende, quante colpe ha per quello che è successo“Tantissime colpe. Quello che non riusciamo a comprendere è il to-tale disinteresse proprio di Ber-lusconi. Capiamo che la politica e la giustizia lo abbiano messo al tappeto, ma poteva almeno im-pegnarsi a non far scoppiare la lite tra la figlia Barbara e l’eterno Galliani, che non messo di certo in buona luce tutta la Società dell’ ex via Turati. Il momento attuale non è per questo ancora troppo chiaro e ciò si riflette, ovviamente, anche sui tifosi che, tira,tira, alla fine si scocciano”.Presidente, Viareggio, dopo il suo carnevale famoso in tutto il mondo, con il Milan Club vuole

avere un altro valore aggiunto, almeno per un certo aspetto?“Certamente che sì. Con tanto rispetto per i numerosi amici, cu-gini interisti con i quali siamo in ottimi rapporti, noi intendiamo preparare numerosi eventi spor-tivi e sociali che dovranno coin-volgere tutta la cittadina, in una corsa la miglioramento e ad una vita più allegra”.Insomma, deve essere sempre carnevale?Credo proprio di sì. Non ci resta che fare i migliori auguri a que-sti nobili tifosi rossoneri che, per conto nostro, hanno già vinto il loro campionato. Da Stadio5 un bell’augurio di “Ad maiora sem-per”.

GiovanniLabanca

i club

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domenica 13 aprile 20148

Mimmo cavalca l’onda

MEL

AVER

DE

A Milano un porto sicuro per mangiarebuon pesce accompagnato da ottimovino

di Aldo Colombo

Ristorante MELAVERDE via Monviso 36, Milano, tel. 02 33600971Patron Domenico Lamanuzzi Chef Franco PaciollaIn sala Giuseppe Messina, caposala, e Pietro Galantino

A Milano e a Bergamo mangi il pesce meglio che al mare!

Si tratta di una battuta di tanti anni fa ma, come spesso accade, c’è dentro molta verità. Volete un esempio? Materia prima fre-schissima e di alta qualità, e prez-zi equilibrati? Eccovi servita una profumata Melaverde, il regno di Domenico Lamanuzzi, per tutti ovviamente Mimmo: arriva dalla Puglia parecchi anni fa ed è una vecchia volpe, nel senso positi-vo del termine. Mimmo sbarca a Milano e riesce a intravvede-re gli sgoccioli della cosiddetta Milano da bere (e da mangiare). Si fa le ossa, insomma, in un bel periodo, nel quale i soldi girava-no ancora alla grande e le cosid-dette public relations si facevano soprattutto al ristorante. La sua passione ovviamente è il pesce, diciamo che è nato in barca o quasi, e quindi ne conosce tutti i segreti: si dà da fare tra cucina e sala in qualche ristorante che va per la maggiore e poi si sente pronto a fare il grande salto, un

ristorante tutto suo. Nasce così Melaverde dove puoi senz’altro mangiare una buona tagliata di carne ma vedresti lo sguardo del patron intristirsi un po’! Pesce, pesce, vivaddio in questa bella ed accurata sala dove si mangia in tanti e dove l’acustica, fattore spesso sottovalutato, è perfetta. Si può parlare, insomma, senza urlare e questo al ristorante è un

must importante. Ovviamente le carte vincenti sono ben altre e Mimmo ne va giustamente fiero, a cominciare dalle cosid-dette entrée di mare: il crudo è semplicemente sontuoso, a livel-lo dei migliori plateau di frutti di mare parigini, con ricci da svenimento e gamberi mai ba-nali. Poi seppioline e polipetti in salsa tiepida miracolosamente

di Aldo Colombo

TOP FLOPVecchio lupo di mare

che non perde il vizio di parare bene e salvare i rossoneri

all’ultimo minuto. Una sicurezza, un senatore

del quale il Milan ha ancora bisogno

Balotelli aveva la febbre, era la sua grande occasione e invece la spreca,

non inserendosi né tirando mai. E anche di testa, quando gli arrivano un paio di

cross, lui latita

ABBIATI PAZZINI&

E se il Milan centrasse l’Europa? Dopo il successo

col Genoa tutto è possibile per i rossoneri, dal momento che stasera ospiteranno a San Siro un Catania quasi rassegnato alla retrocessione, al di la del cambio di guardia alla guida della squadra effettuato da Pulvirenti con l’innesto di Pellegrino. Sulla carta il Milan è favorito e se il buon giorno si vede dal mattino, anzi dalla serata vincente di Marassi, le possibilità di portare a 48 i punti in classifica la squadra sembrano sempre più concrete per i ragazzi di Seedorf ormai lanciati all’inseguimento delle piazze d’onore. Fino a un mese fa questo sembrava un sogno irrealizzabile, adesso è diventato realtà, anche perché i cugini dell’Inter dovranno vedersela a Genova con una Sampdoria dal dente avvelenato per la sconfitta dell’Olimpico con la Lazio mentre il Parma

NAPOLI AL TAPPETORoma, secondo posto blindato

Laura Tangari

rilanciato dal successo col Napoli dovrà far visita oggi a mezzogiorno al Bologna, squadra alla ricerca disperata di punti per poter restare in A. Ci sarà da fare i conti anche con la Lazio, però impegnata al San Paolo con un Napoli che rischia la contestazione nel caso di un nuovo passo falso dopo quello del Tardini. Eppoi c’è il Verona con gli scaligeri ad incrociare le armi al Bentegodi con una Fiorentina lanciata a

seguiranno le partite di oggi in tivù tenendo aperta la porta del Friuli domani sera quando scenderanno in campo contro la squadra di Guidolin alla ricerca di un risultato prestigioso dopo una stagione mediocre. In coda, attenti alla sfida del Picchi dove il Livorno ospiterà il Chievo reduce dal derby di Verona dove avrebbe strameritato il pareggio. Ieri sera altra battaglia a Reggio Emilia fra il Sassuolo e il Cagliari.

Le due squadre milanesi sono partite con altri obiettivi,

disattesi da entrambe, marcando un percorso deludente, ma il Milan, in questo sprint finale, sta mettendo in campo la compattezza ritrovata ad appannaggio del bel gioco… poco importa, quel che conta sono i tre punti. L’Inter invece, da canto suo, sotto la scellerata ed incompetente guida di mister Mazzarri è costante nel deludere le aspettative e riuscirà a tenere, con ogni probabilità, questo percorso ormai tracciato in modo indelebile. Un mese fa nessuno avrebbe scommesso sul possibile sorpasso dei cugini, oggi divenuto praticamente realtà. Dopo il rocambolesco pareggio di Livorno e la mancata sconfitta in casa con il Bologna, qualcuno punterebbe un solo centesimo sulla vittoria dei nerazzurri a Genova contro la Sampdoria dell’ex interista Sinisa Mihajlovic? A cinque giornate dalla fine gli occhi sono puntati tutti sulle gare delle due milanese. La Juventus non fa più notizia, salvo disastri dell’ultima ora, lo scudetto è già cucito sulle

MILAN E INTER, DERBY D’EUROPAmaglie e la Roma è sicura di giocare la prossima Champions League. A tenere banco, quindi, è l’interrogativo: riuscirà il Milan a superare l’Inter? Se il gioco e la mentalità nerazzurra è quella vista fin qui, la risposta è si. Si può sperare unicamente sulla prova d’orgoglio del singolo giocatore, quale? Quale sarà l’eroe d’annata a cui sarà dedicata una statua d’oro eretta sul piazzale antistante lo stadio Meazza? Incredibile disastro nerazzurro, il presidente Thohir si sta dando un gran da fare per completare una rosa competitiva per la prossima stagione, resta da chiedersi da dove arriveranno i soldi se mancheranno anche i proventi dell’Europa League. Il Milan oggi farà bottino pieno con il Catania, vittima sacrificale

SeveraBisceglia

campionatoil punto suo malgrado. Sabato prossimo,

sempre al Meazza, sfiderà il Livorno che non regalerà nulla, ma la vittoria è alla portata della banda di Seedorf. Venerdì 25 aprile, invece, il Milan è chiamato a dimostrare i progressi acquisiti sotto la bandiera olandese contro la Roma all’Olimpico. Molto dipenderà dalla matematica che separa i giallorossi dalla capolista a quella data. Se Roma non dicesse bene al Milan, nessun problema, la settimana successiva ci sarà lo scontro diretto, il derby che potrebbe segnare il sorpasso. L’Inter, invece, si ritrova a pregare e sperare in un passo falso dei cugini, e non solo, dal momento che nulla le sarà regalato né dalla Sampdoria né dal Parma, tantomeno dal Napoli.

Rafa Benitez proverà a salvare la faccia

leggera e non invadente, per ar-rivare ai classici primi come le linguine all’astice, ricche, molto ricche, i paccheri di Gragnano con lo scorfano e, in onore alla sua terra, le orecchiette con cima e vongole. Il segreto? “Innanzi-tutto la cottura – precisa Mimmo - elemento fondamentale sia per la pasta che per il pesce. Deve es-sere perfetta, trenta secondi pri-ma sei out e trenta secondi dopo uguale. Massima concentrazione quindi ai fornelli, e poi sul pesce non si può imbrogliare, all’alba vado personalmente al Mercato a selezionare gli arrivi e a com-prare quello che reputo il meglio

per la mia cucina”. I secondi non tradiscono con il pescato del giorno in bella evidenza, fritto di paranza esaltante, con l’olio giusto, rombo, branzino, ma anche sogliola eccezionale e un sanpietro che sta tornan-do di moda: pesce difficile da preparare ma grande cavallo da battaglia di Mimmo! Carrello goloso di dessert e due parole sulla base alcolica che alla Me-laverde non è affatto trascurata. Dunque, da poche battute e dal servizio del vino si capisce su-bito che il patron è un grande appassionato: di un bianco non facile e non troppo conosciuto

come l’Arneis serve in tavola quello del miglior produttore, Gianni Voerzio e i giochi sono fatti. E non finisce qui perché in qualche vetrinetta fanno spicco rare bottiglie di whisky di mal-to, grappe rare e sconosciute di alta qualità, Armagnac, rum invecchiati, insomma una vera e propria passione che Mimmo offre anche ai suoi clienti: “Alcu-ni mi seguono da più di vent’an-ni ed è una bella soddisfazione. Ma ci sono anche parec chi giovani e questo mi fa sperare per il futuro che non vedo più così grigio”. In effetti la Mela di Mimmo vola sempre più in alto!

difendere la quarta piazza, tra l’altro già saldamente nelle sue mani grazie alla vittoria casalinga con l’Udinese. Insomma, il calendario sembra voler favorire il vecchio Diavolo rilanciandolo verso l’Europa League, il minimo sindacale per l’undici di Seedorf dopo una stagione disastrosa. E la Juventus? I bianconeri di Conte

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9domenica 13 aprile 2014

Kakà, Europa League o no, a fine stagione probabilmente

dirà addio al Milan. Non perché all’ombra della Madonnina gli si-ano venuti a mancare gli stimoli ma per il fatto che il fuoriclasse brasiliano è costantemente in-seguito dal Psg che lo vorrebbe nelle sue fila il prossimo anno per completare, a dispetto dell’e-tà, un organico di prima scelta voluto da Blanc dopo l’ottima stagione in Ligue 1. Kakà, per il momento prende tempo però, salvo terremoti, la destinazione finale del giocatore sembra già segnata con tanti saluti a Seedorf e compagni. Il Psg in questa cir-costanza dovrebbe concedere via libera alla partenza di Menes o addirittura di Verratti se il ragaz-zino, ex Pescara, dovesse sentire nostalgia dell’Italia optando per il club rossonero. Sempre in casa Milan si sta valutando la possibi-lità di portare a Milan Richards del City, mentre un pensierino resta rivolto al parmense Parolo, già consigliato al club del Portel-lo qualche tempo fa da Sandro Mazzola. Si muove con attenzio-ne la Juventus, decisa a riportarsi a casa a fine stagione uno dei due gioiellini del Sassuolo, vale a dire

KAKÀ VERSO IL PSGLuigiSada

mercatoBerardi e Zaza. Per il momento in pole sembrerebbe Berardi, an-che se il bomber verde nero da qualche tempo non riesce più ad andare in gol come era accaduto nella giornata storica del famoso 4-3 portato a casa col Milan di Allegri. Sul taccuino di Marotta c’è anche il nome Paletta destina-to a un grande club, sempre che il Monaco non lo soffi alla Vec-chia Signora. Sempre la Juve ha nel suo mirino il viola Cuadrado mentre dalla Spagna, sponda At-letico Madrid, stanno arrivando richieste all’Inter per Icardi. I nerazzurri ci stanno pensan-do anche se Thohir pare abbia blindato l’attaccante. In partenza

invece Guarin verso Juventus o Chelsea. Il colombiano a Milano sembra abbia fatto il suo tempo, indipendentemente dallo scia-gurato retropassaggio costato all’Inter il pareggio col Livorno. In toscana sono ormai rasse-gnati alla partenza di Mbaye e Duncan di proprietà nerazzur-ra, nerazzurri che hanno preso sul serio la possibilità di strap-pare al Porto Martinez valutato 25 milioni. Una cifra pazzesca, meno che per l’Inter, soprattut-to se dovesse vendere Icardi per 15 milioni. Intanto nel valzer degli allenatori Stramaccioni a fine stagione potrebbe rilevare la panchina di Pulga al Cagliari.

Il calcio, si sa, crea miti e leg-gende per alimentare una pas-

sione che non si vive solo attorno ai novanta minuti che si svolgo-no nel catino del campo rettan-golare;  quella dei gemelli del gol è una di quelle favole che non dispiacciono a nessun amante del pallone a prescindere dai co-lori calcistici. Personalmente ho sempre sognato di fare il bomber quando calcavo i campi della pe-riferia casertana, ma non avendo lo scatto veloce della punta, mi sono dovuto limitare a fare gli as-sist, il mio compagno di squadra di sempre, il “nove” per antono-masia si chiamava Antonio Rus-so  aliasChampagne, faceva reti a ripetizione , ancora oggi, en-trambi con i capelli grigi e i chili di troppo, discutiamo in meri-to ai suoi gol, io asserisco e so-stengo che era tutto merito mio, bastava che lui aspettasse fermo in aria di rigore, i mie cross lo centravano ed il pallone finiva in porta; la sua versione è che tra-sformava i miei palloni, buttati dentro alla “viva il parroco” che lui poi li trasformava in euro gol; il calcio vale la pena di viverlo ed amarlo anche per queste storie. Per quelli della mia generazione se si indicano i gemelli del gol, salta immediatamente alla men-te la coppia del  Torino  di  Gigi Radice , quella formata da Paolo Pulici  e da  Francesco “Ciccio” Graziani. Attaccanti fisici, capaci di lottare con i difensori e di re-alizzazioni acrobatiche. Più “pri-ma punta” Pulici, capace invece  di grandi rientri e movimento,

Tu chiamale se vuoi emozioniI GEMELLI DEL GOL

Graziani. Questa la coppia, che fu determinante nello scudet-to del Torino 1975/76. Un’altra coppia degna di questo nome è arrivata una decina di anni dopo, formata da Roberto Man-cini e Gianluca Vialli;  vero arti-sta del calcio il primo, più ner-boruto e realizzativo il secondo. Unendo le loro qualità, portaro-no al tricolore la Sampdoria nel 1990/91 di  Vujadin Boskov. Di gemelli del gol che vale la pena ricordare una citazione d’obbligo spetta a quella della nazionale di  Bearzot  del  1978  composta da Roberto Bettegae Paolo Ros-si. Il potente, tecnico Bettega il furbo , rapinatore d’aria Rossi, un abbinamento letale per gli avversari. Altre che vanno ri-cordate sono quella milanese sponda nerazzurra  Milito-Eto’o, quella rossonera  Gullit- Van Basten  e per chiudere l’amar-cord Roberto Pruzzo e Maurizio

Ioriodella  Roma  dell’indimenti-cato  Liddas Nils Liedholm. Da noi a Napoli i gemelli del gol più importanti sono stati  Die-go Maradonae  Antonio Careca, ma in questo caso di dovrebbe parlare di  “trio maravilha” per il supporto di  Bruno Giorda-no. La mia coppia gol azzur-ra rimarrà per sempre quella composta da  Giuseppe Savol-di  e  Luciano Chiarugi, gemelli diversi del gol ma molto com-plementari, uno era il tipico ariete dell’aria di rigore, rapace e potente, l’altro tutta rapidità e fantasia, un campione vero, uno che oggi sarebbe conteso a suon di milioni di euro. Negli ul-timi tempi al San Paolo  si sono esibiti ottimi attaccanti, il duo più intrigante è da considerare senza dubbio quello di  Edin-son Cavani ed Ezequiel Lavezzi, oggi fanno i “gemelli” in  Fran-cia  nel  Paris Saint Germain.

FioreMarro

giù al nord DERBY PRIMAVERA: PARI E PATTA AL VISMARA

DanielRizzo

primavera

Per i ragazzi di Inzaghi un pareggio che frena la rincorsa alle Final Eight

Si era chiusa con un rotondissimo 0-6 la trasferta

dei ragazzi di Filippo Inzaghi sul campo del Cittadella, fanalino di coda del campionato a soli 2 punti. L’ultima sconfitta casalinga col Brescia, fu spazzata via dopo solo 45’, quando i rossoneri andarono al riposo già in vantaggio per 5-0. Bellissima prova dei ragazzi di Inzaghi che, con questo risultato, si presentavano al meglio alla sfida coi cugini nerazzurri. La carica del Milan, però, dura solo un tempo, nel quale dopo tante occasioni i ragazzi di Inzaghi trovano il vantaggio grazie ad un sinistro imprendibile di Pinato da posizione ravvicinata. L’Inter, però, è sempre stata in partita affidandosi alle ripartenze velenose guidate dal duo Ruben Botta-Andy Polo. Nella ripresa Proprio il giocatore prestato da Mazzarri confeziona un assist meraviglioso per Polo che fredda l’incolpevole Gabriel, mettendo quasi ko le speranze di

Inzaghi di accedere direttamente alle Final Eight. Super Pippo a fine partita commenta cosi: “Sono molto contento dei ragazzi, abbiamo fatto quasi

soprattutto in attacco. Faccio un plauso a tutta la squadra: i difensori hanno giocato una bella partita”. Poi sulla presenza di Galliani e Seedorf al Vismara dice: “Il feeling che c’è tra loro è importante. E’ una soddisfazione per il gruppo vedere che persone così vengono a vederci. Il lavoro piace a loro e a noi. Derby dei grandi? Il Milan deve cercare di andare nelle coppe, è l’obiettivo della società. L’Europa non è semplice, ma può farcela. Faccio un plauso a tutta la squadra, i difensori hanno giocato un’ottima partita. El Shaarawy? Deve pensare a far bene, se deve fare qualche minuto in Primavera è il benvenuto, ma ci vorrà un po’ di tempo. Noi pensiamo a vincere con il Padova e per il campionato vedremo”. Amaro in bocca per il pareggio anche il tecnico dei baby interisti Cerrone: “ Ci ha dato molto fastidio perché non si può concedere un gol così. Sono i soliti nostri errori, per fortuna c’è stata la reazione. I ragazzi avevano voglia anche di vincere. Sull’1-1 ho creduto anche di potercela fare perché ho visto il Milan in grande difficoltà, soprattutto quando ripartivamo con Botta, Camara e Polo. La reazione è stata buona, sapevamo che giocavamo contro una squadra che ha vinto il Viareggio e che oggi poteva arrivare al secondo posto. Abbiamo fatto una buona gara, secondo me il pareggio è giusto. Ruben Botta? Piacerebbe avere sempre un giocatore come lui. Ha grinta e ha tirato su il morale ai ragazzi. Ha disputato una partita eccezionale, sono contento perché ha dato una mano importante ai compagni per la reazione”.

Ruben Botta, l’arma in più dell’Inter Primavera

sempre la partita. Siamo stati bravi ad andare in vantaggio, potevamo anche vincerla. Poi quando trovi uno come Botta che gioca in Serie A… è stato bravissimo lui a scaricare, con esperienza, la palla al momento giusto. I ragazzi hanno fatto il possibile. Stiamo facendo una stagione positiva, speriamo di conservare il terzo posto, che consentirebbe di fare due partite in casa ai playoff, e recuperare alcuni giocatori. Sapevo che era una partita difficile, ma abbiamo creato parecchio e sofferto il giusto. Noi adesso aspettiamo di vedere Chievo-Atalanta e poi faremo le nostre valutazioni. Il Viareggio ci ha tolto molte energie, giocando ogni due giorni, ma anche giocatori,

Lutto per la nostra col-lega Laura Tangari. In settimana è venuta a mancare la cara mamma Annamaria. La redazio-ne di Stadio5 abbraccia Laura in questo triste

momento.

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domenica 13 aprile 201410

L’Arsenal di Wenger in Pre-mier League è ormai alla

frutta. Prende tre sberle a Liver-pool dall’Everton e si arrende ufficialmente alle tre regine del campionato concedendo a loro semaforo verde nella corsa al titolo di campione d’Inghilterra. Cosa sia successo ai Gunners dopo un brillante avvio di sta-gione non è facile capirlo ma la verità è che Liverpool, Chelsea e City pare abbiano una mar-cia in più, anche se i Blues di Mourinho spesso inciampano in qualche ostacolo di troppo

ARSENAL ADDIO ALLE ARMIcome è accaduto la scorsa set-timana col Crystal Palace. Chi va forte e non si ferma mai è il Liverpool trascinato da Gerrard e Suarez bravi a liquidare in tra-sferta la pratica West Ham con due gol firmati dal mitico capi-tano. Non molla il City che rifila un poker al Southampton con Dzeko e Jovetic scatenati. Rialza-no la testa lo United e il Tottene-ham il primo battendo per 0-4 il Newcastle, il secondo sommer-gendo con cinque reti il povero Sunderland. Festeggia intanto con un mese di anticipo il rien-tro in Premier League dopo die-ci anni d’assenza il Leicester. In

Bundesliga fa notizia la sconfitta del Bayern a Augusta con gol se-gnato da Moelders. Ma i bavaresi hanno ormai staccato la spina dopo la galoppata vincente che li ha portati al terzo titolo con-secutivo. Alle spalle di Robben e compagni lottano per il posto d’onore Borussia Dortmund e Schalke con il Leverkusen an-cora una volta messo al tappeto dall’Amburgo che vuol allonta-nare lo spettro della retrocessio-ne. In Spagna il terzetto di testa è guidato sempre dall’Atletico di Simeone seguito a ruota dal Bar-cellona e Real. I Colchoneros si sono sbarazzati del Villareal con Garcia, i Blaugrana del fanalino di coda Betis con doppietta di Messi mentre l’undici di Ance-lotti ha passeggiato nei Paesi Ba-schi superando la Real Sociedad con un poker firmato da Illar-ramendi (2), Bale e Morata. In bassa classifica colpaccio esterno dell’Osasuna con l’Almeria. In Li-gue 1 corre sempre il Psg vincito-re sul Reims per 3-0 col Monaco che torna alla vittoria col Nantes. Bene il Lille che va a prender-si i tre punti a Tolosa col Saint Etienne frenato in casa dal Nizza agguantato in pieno recupero.

Il lanciatissimo Liverpool oggi affronta il City

Luigi Sada

champions

Arsène Charles Ernest Wenger,tecnico dell’Arsenal

via Mussi angolo Piero della Francesca, 20 MilanoInfo: tel. 023318253 [email protected]

Consegna a domicilio

Arrivi Giornalieri

E’ vero, la Juventus manca dall’Europa da undici anni,

ma vi fa ritorno a testa alta e dall’ingresso principale, con la consapevolezza di giocarsi la fi-

BIANCONERI IN SEMIFINALEEnnesima magia di Pirlo e gol di Marchisio

SeveraBisceglia

europa league

ne strepitosa, unico neo l’uscita dalla Champions, che li porterà a non restare comunque a mani vuote. Lo scudetto e l’Europa Le-

Benfica allo stadio De Luz. Un sorteggio non molto favorevole ai bianconeri dal momento che nell’urna di Nyon cerano anche Civilia e Valencia, due squadre forti e compatte ma decisamente inferiori ai lusitani. Siviglia e Va-lencia si affronteranno nell’enne-simo derby spagnolo d’Europa. L’euforia in casa bianconera è alle stelle, Conte e i suoi ragazzi stanno concludendo una stagio-

ague sono pur sempre un buon bottino. L’Olympique Lione ci ha provato pur sapendo che difficil-mente sarebbe riuscita a battere la banda zebrata. Briand ha pro-vato, con una rete rocambolesca, a riaprire il match rispondendo alla solita magia del regista Pirlo realizzata a soli quattro minuti dal fisco d’inizio. Il momenta-neo pareggio del Lione ha solo fatto faticare di più i bianconeri che hanno dovuto contrastare non poco gli avversari che han-no macinato gioco lasciando presagire il peggio. I francesi hanno giocato meglio della sfida di andata, ma la Juventus, si sa, poche volte perde l’occasione di infierire sull’avversaria. E se non passano le prodezze, un pizzico di fortuna non fa mai male. Mar-chisio, poco incisivo nella prima frazione di gioco, chiude la par-tita con un tiro che trova la for-tunata deviazione di Umtiti. L’u-nico contento, ma non troppo, il solito Tevez che non riesce a segnare in una competizione eu-ropea da ben 5 anni. L’ex Coppa UEFA da giocarsi in finale allo Juventus Stadium è alla portata. Il tecnico bianconero non rinun-cia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Siamo contenti di essere il porta bandiera del cal-cio italiano, ma poi per come funziona in Italia sappiamo bene che gli anti-juventini se ne fre-gano e vogliono vederci fuori”.

nale, con buone probabilità di vittoria, nel suo stadio, non ac-cade spesso. La Vecchia Signo-ra affronterà in Portogallo il

Luigi Sadaestero

Un Super Casillas, malgrado i due gol incassati da Reus,

regala al Real Madrid il pas-saggio del turno di Champions League.Il Borussia le ha pro-vate tutte per rovesciare lo 0-3 dell’andata del Bernabeu, ma alla fine ha dovuto cedere le armi agli spagnoli apparsi, in questa circo-stanza, copia sbiadita rispetto al match di una settimana fa. Ono-re, comunque, alla squadra di Klopp per aver lottato fino alla

di andata. Lo Special One l’aveva detto: “il gol di Hazard messo a segno a Parigi sarà determinante per noi”. Così è stato. Nelle altre due gare colpo grosso dell’Atleti-co Madrid nel derby di Spagna

era destino che dovesse soffrire sino alla fine. Il Barcellona mer-coledì sera non c’era e il risultato ha premiato la squadra di Sime-one tornata a centrare una semi-finale in Europa dopo ben qua-rant’anni. Messi se l’è presa con tutti. Ma la verità è che l’Atletico in questa occasione ha dimostra-to di essere la squadra più forte a livello continentale. A caccia di miracoli c’era anche il Man-chester United, ricaricato dal

COLPO GROSSO DELL’ ATLETICOfine. Grande Casillas perchè ha parato l’impossibile vanificando le due reti di Reus. Ancelotti non l’ha presa bene, pur staccando, fra un sospiro e una imprecazio-ne, il biglietto per il passaggio

Barça a casapareggio dell’andata con i cam-pioni in carica del Bayern Mo-naco. Ribery e compagni hanno tenuto a freno gli inglesi fino allo spettacolare gol di Evra messo a segno al 57’, poi dopo neanche un minuto, su rovesciamento di fronte, hanno acciuffato il pareg-gio con Mandzukic rilanciando in quota la squadra tedesca verso il successo. Il resto lo hanno fatto Muller e Robben nei successivi affondi con De Gea battuto sen-za scampo. Intanto i sorteggi di Nyon hanno regalato sfide più che mai interessanti: Il Real di Ancelotti ospiterà al Bernabeu il Bayern Monaco, campioni d’Eu-ropa in carica. Un match diffi-cile per i tedeschi, anche se tra le fila spagnole mancherà Cri-stiano Ronaldo. Tutto da seguire l’incontro dello Stamford Bridge fra il Chelsea e l’Atletico Madrid, con il dubbio di Courtois legato alla clausola che penalizza gli spagnoli essendo di proprietà dei Blues. Se il portiere belga verrà schierato nella gara londinese, il Club madrileno dovrà sborsa-re 3 milioni di euro al Chelsea.

alla semifinale. Il miracolo lo ha compiuto invece il Chelsea di Mourinho andato a segno due volte con il Psg grazie ai gol di Schurrle e al piccolo capolavoro di Demba Ba siglato a 3 minuti dal fischio di chiusura, con Si-rigu fuori causa battuto ineso-rabilmente. Determinante per i Blues la rete realizzata da Hazard al Parco dei Principi nella gara

del Vicente Calderon con il Bar-ca. A mandare a casa i Blaugrana ci ha pensato Koke dopo soli otto minuti, metà dei quali giocati a una porta sola davanti a Pinto fra i pali al posto dell’infortunato Valdes. L’Atletico l’avrebbe potu-ta chiudere molto prima questa sfida stratosferica se uno dei tre palloni finiti sui legni della porta di Pinto fosse entrato dentro. Ma

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11domenica 13 aprile 2014

L’Olimpia, dopo anni di delusioni, arriva ai playoff

di Eurolega. Al Forum, il 16 aprile, l’EA7 ospita il Maccabi per giocarsi una Final Four storica tra le mura amiche. Gli israeliani di Tel Aviv hanno un conto aperto con le “scarpette rosse”, giacché contro di loro alla fine degli anni Ottanta persero due Eurolega. Il campionato va in naftalina, per via dell’All Star Game, la pratica Malaga è stata archiviata ed eccoci così arrivati ai quarti di finale al meglio delle cinque partite, con Milano che ha il vantaggio di un match in più in casa. Tornerà Keith Langford, ma mancherà Alessandro Gentile, infortunatosi contro Cantù. La formazione di David Blatt è un habitué dei playoff, quindi per gli uomini di Luca Banchi sarà un’impresa passare. In cabina di regia del Maccabi c’è Tyrese Rice, alla prima Eurolega della sua vita dopo aver assaggiato l’Eurocup due stagioni fa con il Lietuvos Rytas Vilnius. Oggi in nemmeno 19’ a partita realizza più di 8 punti (44% da due e oltre il 38% da tre) con 3 assist. Ricky Hickman è un autentico giramondo: Ungheria, Romania, Germania e Finlandia prima di approdare nel 2010 a Casale Monferrato come “insurance guy” per i playoff di Legadue. Una stagione da grande protagonista, culminata con la promozione, e un ottimo campionato a Pesaro (con Daniel Hackett) e quindi Maccabi. In questa Eurolega tira con quasi il 52% da due e il 30% da tre. Bene anche a rimbalzo (2.6 a partita) e assist (2.6). Devin Smith è un altro che conosce molto l’Italia: Coppa Italia con Avellino (2008), in una stagione che ha portato gli irpini a qualificarsi in Eurolega. Arriva quindi la chiamata dal Fenerbahçe-Ulker di Tanjevic, poi la Grecia con il Panellinios e di nuovo l’Italia, con la Benetton di Jasmin Repesa. Oggi è alla terza stagione in Israele. Mano dolce (58.7% da

SOGNO EUROLEGAL’EA7 Armani riceve il Maccabi

e punta alle Final FourBeppeVigani

basket

due e oltre il 39% da tre) e buona presenza sotto canestro con 5.4 rimbalzi. Molti canturini si ricorderanno di Alex Tyus, che ha giocato in Eurolega la passata stagione. Saltatore, nonostante i suoi 203 cm, tira con il 72% da due e cattura 4.8 rimbalzi a partita. Altro giocatore che ha assaggiato i nostro Paese è David Blu (Blutenthal a Bologna, sia con la maglia della Fortitudo sia con quella della Virtus). Buon

tiratore (44.8% da due e 37% da tre) con 3.3 rimbalzi. Attenzione a Shawn James nell’area pitturata del Maccabi. Centro essenziale, buone mani (61.5% da due) e buona presenza sotto le plance. Guy Pnini, Sofolkis Schortsanitis, Andrija Zizic e Joe Ingles (arrivato dal Barcellona e grande amico di CJ Wallace) e Yogev Ohayon sono gli altri elementi di David Blatt, capaci di far male in qualsiasi occasioni.

LA GARA NON E’ TUTTA IN PISTA

La fine de Motomondiale ap-pena iniziato coinciderà con

la scadenza dei contratti di qua-si tutti i big della MotoGP e c’è grande fermento per siglare il prima possibile il rinnovo dei contratti per il mondiale 2015. La Yamaha in testa, vuole chiu-dere subito la pratica. Il colosso giapponese rivuole Jorge Lo-renzo e Valentino Rossi a capo della scuderia in prima linea. Come dargli torto, Lorenzo si presenterà presto a dettare legge e dare del filo da torcere al non più sorprendente Marquez e il Dottore ha iniziato benissimo la stagione con il secondo tempo a Losail. Il pluricampione pesarese

aveva ventilato la possibilità di un ritiro a fine stagione, ma visti i risultati difficilmente potrà ab-bandonare ciò che più ama fare: correre. E quindi pronto per lui un rinnovo biennale. La Honda potrebbe mai rinunciare al fanta-

stico pilota campione del mondo in carica Marc Marquez? Tutto lascia presuppore che le tute non cambieranno granché. Si sente in giro che Lorenzo vorrebbe tanto mettersi a disposizione dell’ala dorata, ma ci si crede poco.

MarjljaBisceglia

Marjlja Bisceglia

moto gp

DeboraCheli

Debora Cheli

formula 1

FERRARI, COLMARE IL GAPDue giorni di test in Bahrain dopo il Gp

Alla luce della seconda dop-pietta consecutiva della

Mercedes in Bahrain, la mini sessione di test di martedi e

mercoledi sul circuito di Sakhir è stata affollatissima. Il ripristi-no, particolarmente gradito, dei test inter stagionali ha permesso alle scuderie di rivedere la messa a punto delle vetture, in un cli-ma caldo e non particolarmente ventoso. Manca una settimana al Gp della Cina, in programma il 20 aprile a Shanghai, ma resta molto lavoro da fare. L’obiettivo dei top team è ridurre l’evidente distacco con le monoposto di Hamilton e Rosberg, che già si apprestano a prendere il largo in classifica. Una manifesta su-periorità, a partire dal motore Mercedes, il più performante in circolazione. Il tema affligge par-ticolarmente la Ferrari, in quan-to costruttore che ha investito

zante dall’ingresso della Safety car. Il nono posto di Alonso e il decimo di Raikkonen, con un magro bottino di tre punti, han-no fatto saltare i nervi anche al mite Domenicali. Vero è che il Sakhir, con i suoi lunghi rettili-nei, non era il circuito ideale per le rosse, non ancora veloci come le dirette avversarie. «Stiamo la-vorando, ma dobbiamo fare in fretta – ha commentato a caldo il team principal del Cavallino - , perché la vetta della classifica si allontana e se non reagiamo ve-locemente la situazione potrebbe diventare complicata. E questo non deve avvenire». Alonso si è reso subito disponibile a lavo-rare a fianco dei meccanici per capire cosa non va: soltanto lui è

(e molto) su questo progetto di power unit. Già domenica scor-sa, un furibondo Luca Cordero di Montezemolo abbandonava in tutta fretta le tribune del trac-ciato di Manama dopo la débâcle delle F14 T, resa meno imbaraz-

sceso in pista in Bahrain. Il pilo-ta del Cavallino si è concentrato inizialmente sull’assetto e sulla meccanica, al fine di migliorare il bilanciamento della macchina in curva. «Il nostro è un pro-gramma di lavoro molto aggres-sivo – ha affermato Alonso su Ferrari.com -, perché certamen-te gli avversari non staranno a guardare». Ritornando sul risul-tato della gara, l’asturiano non ha voluto nascondere la propria amarezza: «Anche se abbiamo fatto il massimo non possiamo certamente dirci soddisfatti del livello della nostra prestazione e ora dobbiamo pensare a lavorare giorno e notte, perché la stagio-ne è solo all’inizio e credo ci sia margine per recuperare. Abbia-mo le risorse e il potenziale per farlo, è tutto nelle nostre mani». Le monoposto motorizzate Re-nault lavorano duramente per uscire anch’esse dal tunnel. Per la Red Bull è sceso in pista Ric-ciardo, le cui quotazioni sono in rialzo dopo il quarto posto in Bahrain, davanti al più famoso compagno e quattro volte iridato Sebastian Vettel (sesto). Martedi il pilota australiano ha effettua-to un long run di 91 giri, senza cercare il miglior crono, ma è evidente che la scuderia austria-ca si sia incamminata sulla retta via. Chi invece resta nel limbo è la Lotus, dove non mancano mai i guai, come un guasto alla po-wer unit di Maldonado, durante la prima giornata di test, che ha precluso alla scuderia inglese lo svolgimento delle prove.

SCHUMI MIGLIORA, E’ UFFICIALEParla poco Sabine Kehm e

quando lo fa è per rispondere indirettamente alle notizie che circolano sui giornali circa il fu-turo di Schumacher. La manager del campione ha parlato ancora la scorsa settimana, questa volta non solo per smentire il trasfe-rimento del suo assistito nella mega villa di Nyon, sul lago di Ginevra, come ipotizzato recen-temente dal Sun, ma anche per rassicurare i tifosi sul processo

di risveglio. Schumi mostrereb-be, stando al comunicato diffuso il 4 aprile scorso, «momenti di coscienza e risveglio». La por-tavoce ha dichiarato: «Michael sta facendo molti progressi. Re-stiamo al suo fianco in questa difficile battaglia e siamo fidu-ciosi». Secondo le indiscrezioni pubblicate dalla Bild e rilanciate dall’Equipe, l’ex ferrarista avreb-be già lasciato il reparto di riani-mazione per essere trasferito in

neurochirurgia.

Grande attesa per il secondo appuntamento della

stagione del Motomondiale. Il campione del mondo in carica Marc Marquez vuole tornare a bissare il risultato della scorsa stagione che ha coinciso anche con la prima vittoria in classe Regina, oggi è impegnato nella corsa contro il tempo nel recupero dall’infortunio che non gli ha impedito di vincere la prima gara in Qatar: “Fin dalla prima tappa il mio obiettivo era quello di rafforzare la gamba e mantenermi in forma in vista di questo fine settimana di Austin. Questa pista è una delle mie preferite, ho fatto una bella gara l’anno scorso, sono legato da ottimi ricordi per aver conquistato la mia prima vittoria nella classe MotoGP. Dovremo aspettare e vedere la situazione con le nuove regole di quest’anno, ma in ogni caso saremo concentrati sul nostro lavoro. Fortunatamente la maggior parte delle curve impegnative

AL GALOPPO IN TEXASsono a sinistra, quindi la pista è perfetta per la mia gamba visto che non sono ancora al 100%”. Anche il compagno di scuderia Dani Pedrosa vuole fare bene. Le Ducati ce la metteranno tutta per migliore il quinto e sesto posto di Qatar, forti anche dei due giorni di test sostenuti la settimana scorsa a Jerez che hanno confermato il buon funzionamento dell’elettronica ‘full-factory’ installata sulle Desmosedici GP14. Andrea Dovizioso, sempre molto concreto, non si fa illusioni ma ci crede: “Dobbiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, visto che siamo riusciti a dimezzare il distacco dai primi in Qatar confermando i miglioramenti che avevamo ottenuto nei test invernali. Sappiamo però di avere ancora tanto lavoro da fare

e credo che alcune delle prossime piste saranno difficili per noi, a cominciare da quella texana di Austin. Però è un circuito che mi piace molto per le sue caratteristiche e non vedo l’ora di scendere in pista nel weekend”. Non è da meno l’inglese Cal Crutchlow: “Andiamo con fiducia ad Austin, perché è una pista dove lo scorso anno sono riuscito ad ottenere un buon risultato. Era un circuito nuovo per me e sono arrivato quarto, per cui spero di riuscire ad essere competitivo su questa pista anche con la mia GP14. I ragazzi del mio team hanno davvero lavorato al massimo in Qatar, dopo le mie scivolate e, nonostante il problema elettronico che abbiamo avuto, è stato senz’altro positivo aver terminato la gara al sesto posto.”

Keith Langford rientra dopo un mese di stop

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domenica 13 aprile 201412

Venezia, 24.10.1995 - Milano, 06.04.2014: 19 anni per bis-

sare il successo e conquistare per la seconda volta, a 41 anni suo-nati, il titolo Italiano Assoluto di Maratona. È la SuisseGas Milano Marathon a fare da sfondo all’im-presa del campione nervianese in una giornata serena, forse fin troppo calda, e su un percorso nervoso dalla parte centrale in poi. Danilo é concentrato ancor prima di raggiungere la linea di partenza al polo fieristico di Rho: sa che i riflettori sono pun-tati su di lui e sull’amico Stefano Scaini, le due punte di diamante della gara meneghina - sicura-mente sul fronte italiano; ma sa anche che non deve lasciarsi sopraffare dalle emozioni per centrare l’obiettivo. Parte quindi in sordina, forse un po’ teso nei primi due chilometri; ma non molla il gruppo degli inseguitori e riesce subito a ritrovare la flu-idità di corsa che gli è propria. Continua quindi spedito. Il testa

DANILO GOFFICAMPIONE ITALIANO ASSOLUTO

DI MARATONAdi Chiara Franzetti

“Speravo in un miglior crono, ma il caldo e la solitudine hanno pesato. Però mi sento bene, sono in ottime condizioni; sto lavo-rando alla grande, non ho e non ho avuto infortuni da quando ho ripreso ad allenarmi seriamente. Sono in crescita: oggi ho mi-gliorato di sei minuti dalla ING New York Marathon, e credo che in una terza maratona io possa limare ancora il tempo. Ora mi metto a disposizione, lascio a chi di competenza le scelte tecniche del caso.” È un fiume in piena, il neo-campione di maratona: tutti lo chiamano, tutti lo vogliono. E ben volentieri noi lo lasciamo al bagno di folla, non dopo averci però urlato un’ultima battuta: “Ringrazio tutti, soprattutto Adi-das e Reale Mutua Assicurazioni che hanno creduto in me.” Com-plimenti, Danilo, goditi il meri-tato successo e non mollare mai: sei un esempio per i giovani che cercano di emulare le tue orme.

E’ iniziata ieri al Parco Lambro l’edizione 2014 di Rugby

nei Parchi. Arrivata al terzo anno, la manifestazione dedicata ai ragazzi dai sei ai tredici anni, ha superato i confini di Milano, per replicare in altre quattro città. La palla ovale a partire da questo week end, oltre che nei parchi milanesi, rimbalzerà stramba anche a Brescia, Torino, Bologna e Verona per un totale di sette parchi. Milano si è confermata officina delle idee, proponendo un format di sport diffuso in luoghi pubblici, che può essere replicato in

RUGBY NEI PARCHITerza edizione della manifestazione

che coinvolge migliaia di bambiniTony

Morandi

rugby

progetti importanti come Rugby nei Parchi”. Trovare nuovi spazi dove praticare sport, in una città con una cronica carenza di impianti, è di vitale importanza: “Il problema di Milano - ha sottolineato Franco Properzi allenatore dei campioni d’Italia di Mogliano che ha iniziato a giocare a rugby a Milano - è sempre stato quello degli impianti dove praticare lo sport e il rugby in particolare. Rugby nei Parchi è una risposta per avvicinare bambini e famiglie, ma chiaramente poi ci dovrà essere un impegno per trovare luoghi più strutturati”. Milano, che soffre il problema degli impianti, prova a crescere

Parco di Trenno. La formula di Rugby nei Parchi per il 2014 è la stessa consolidata nell’ultimo anno e prevede due ampi spazi: uno riservato ai giochi dei bambini che si avvicinano per la prima volta al rugby e l’altro dedicato all’attività ufficiale della Federazione Italiana Rugby per le categorie under 6, 8 e 10. Ad insegnare il rugby per ogni tappa anche un giocatore della Nazionale italiana. Il programma è adatto a tutti i bambini e soprattutto l’iscrizione è gratuita: “Il nostro progetto - racconta Antonio Raimondi direttore sportivo di Rugby Grande Milano - unisce il gioco all’insegnamento di una disciplina sportiva. Non vogliamo attendere i ragazzi al campo sportivo, ma piuttosto andarli a incontrare nei luoghi pubblici. Anche per questo quello che offriamo ai ragazzi e alle famiglie in Rugby nei Parchi è totalmente gratuito. Dobbiamo ringraziare i partner che ci accompagnano e sostengono: Alleanza, il gruppo Mediobanca e sulle tappe di Milano A2A”. Le bambine e i bambini, dai 6 ai 13 anni, dovranno essere accompagnate almeno da un genitore. All’iscrizione riceveranno la t-shirt di Rugby nei Parchi, oltre a regali e giochi e potranno partecipare al caratteristico terzo tempo rugbistico, che nel caso di Rugby nei Parchi sarà una merenda a base di frutta fresca, succhi e snack di qualità. Questi i prossimi appuntamenti: 3 maggio h 14.30 Milano Parco Trenno, 4 maggio h 10 Torino Parco Cavalieri di Vittorio Veneto, 17 maggio h 14.30 Bologna Giardini Margherita, 18 maggio h 10 Verona Villa Buri, 25 maggio h 10 Grande Festa Finale Milano Arena Civica.

altre grandi città: “Siamo orgogliosi - ha detto l’Assessora al Benessere del Comune di Milano Chiara Bisconti - che un progetto partito da Milano, sia ora stato recepito anche da altre amministrazioni comunali. Noi abbiamo lavorato molto bene con il rugby milanese e in particolare con Rugby Grande Milano, perché da sempre c’è stata la volontà di fare e di collaborare. Sappiamo che le risorse a disposizione non sono molte, ma si possono realizzare

dal basso, con il rugby per i bambini, sperando che nel frattempo, magari anche grazie all’EXPO 2015, chi inizierà oggi potrà avere uno stadio che possa a Milano anche il rugby professionistico. Per il momento ci si deve accontentare di migliaia di bambini e di un secondo campo pubblico, inaugurato ieri al Parco Lambro e intitolato a Cesare Ghezzi, uno dei pionieri del rugby italiano e milanese. Il campo del Lambro raddoppia quello inaugurato un anno fa al

Ostacoli protagonisti con la più spettacolare corsa del

mondo, il Grand National di Aintree, poco lontano da Liver-pool: qualche cifra rende meglio l’idea di cosa stiamo parlando. Dunque, spettatori più o meno 70mila, 300 milioni di euro scommessi sulla corsa, 7100 me-tri da percorrere, non ne esiste un’altra così lunga. E, tanto per gradire, 40 partenti in questa edizione record. Su quaranta cavalli, attenzione, alla resa dei conti ne sono arrivati solo diciot-to, gli altri sono caduti o hanno sbagliato percorso, sperdendosi

tre volte, nel 1973, ’74 e ’77. La coppia più emozionante è invece quella vittoriosa nel 1981: Alda-niti, dato per abbattuto per un gravissimo infortunio ad un an-teriore, guarì miracolosamente e vinse. Il suo fantino Bob Cham-pion, tanto per gradire, aveva sconfitto un terribile tumore. Storie davvero al di fuori della realtà, come quella del 1997, con l’ippodromo evacuato per l’allar-me bomba dopo telefonata ano-nima dell’Ira. La corsa venne poi recuperata il successivo lunedì. Però c’è anche una brutta cifra da non sottovalutare e cioè che finora nel Grand National sono morti ben 79 cavalli, nessuno fortunatamente nelle ultime due

intorno ai suoi eroi, a comincia-re dal vincitore, Pineau de Re, 11 anni, allevato in Francia e mon-tato con coraggio da Leighton Aspell, fantino che si era addirit-tura ritirato sei anni fa. Poi ci ha ripensato e a quattro anni dal ri-entro ha messo il suo sigillo sulla corsa della vita. Come sempre i terribili e spaventosi ostacoli del Valentine’s e del Becher’s Brook sono stati decisivi, Pineau si è imposto alla grande, ben cinque lunghezze sul secondo arrivato, l’ottimo Balthazar King. Alla resa dei conti comunque, la cifra più bella è proprio questa: edizione 2014 del Grand National, 0 ca-valli abbattuti o feriti gravemen-te, 0 fantini in ospedale.

Il cavallo più famoso è senz’al-tro il grande Red Rum che non per nulla è sepolto e venerato a pochi metri dal traguardo: vin-se il Grand National addirittura

edizioni. Appunto, e chi ha vin-to quest’anno, pochi giorni fa? Il solito boato del pubblico di Ain-tree ha salutato la retta del Grand National e il pubblico si è stretto

a testa con l’atleta friulano dura fino al 19km: è qui che Goffi sferra l’attacco decisivo staccan-do Scaini, purtroppo costretto al ritiro pochi km dopo. Da qui inizia la sua corsa solitaria verso il traguardo: 1h07’28” il suo pas-saggio alla mezza; è una crescita continua, una condotta di gara perfetta fino al 33km, quando il caldo e la difficoltà di essere da solo da ormai molti km lo fanno rallentare leggermente -1h09’52” il parziale nella seconda metà di gara. Con grinta e determina-zione, il portacolori del Monza Marathon Team continua deci-so fino al traguardo al Castello Sforzesco: 2h17’20” il suo tempo finale, sesto assoluto e primo ita-liano, quindi Campione Italiano Assoluto di Maratona - e me-desimo titolo anche nella cate-goria MM40. “Avevo due obiet-tivi: uno l’ho centrato in pieno, e sono davvero soddisfatto”, ci racconta radioso dopo l’arrivo.

per la pista o finendo quasi in tribuna, a ridosso degli spetta-tori. Spettacolo assoluto anche se, ormai da anni, non manca-no le polemiche che avvolgono questa corsa: gli animalisti la definiscono una barbarie e ne chiedono da molti anni la sop-pressione, alcuni puristi dei salti più o meno anche. Resta il fatto che ogni spunto del Grand Na-tional è entrato nella leggenda e i detrattori se ne devono fare una ragione. La corsa è antichissima, nacque nel 1839 e il suo vinci-tore più anziano fu l’eroico Pe-ter Simple a 15 anni addirittura nel 1853. Katie Walsh, terza con Seabass due anni fa, è invece la donna fantino meglio piazzata.

MarcoPapetti

teatro DONNE CHE CORRONO DIETRO AI LUPIDal 14 al 16 aprile al teatro

Manzoni di Milano è in davvero cambiata dai tempi delle caverne o ci sono ancora inquie-tanti analogie con le sue sorelle preistoriche. Per rispondere agli annosi quesiti che girano intor-no all’universo femminile e alla sua misteriosa evoluzione da Adamo ed Eva a oggi, Debora Villa ci accompagna in un per-corso fatto di microracconti iro-nici e taglienti e da una brillante arringa in difesa dell’affermazio-ne della donna, a dimostrazione del fatto che forse il sesso debole oggi giorno non sia più quello femminile. Lo spettacolo è trat-to dall’omonimo libro uscito nel 2012 scritto dall’attrice mentre lo show è realizzato con la consu-lenza artistica di Leo Muscato. Accanto a Debora, ancora una volta, Rafael Didoni.

p r o g r a m m a lo spettacolo Donne che cor-rono dietro ai lupi dell’attrice comica di De-bora Villa. Lo show, di gran-de attualità di questi giorni, è un viaggio tra storia antica e recente, tra favole e crona-che, tra cinema e canzoni per provare a capi-re qual è la si-tuazione della donna ai gior-ni nostri, se è

atletica

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13domenica 13 aprile 2014

One Direction tremate! RiccardoSada

musica

La band pop-rock 5 Seconds Of Summer in ar-rivo dalla lontana Australia sta conquistando

le classifiche di tutto il mondo con il singolo di debutto “She Looks So Perfect”. Luke Hemmings (voce e chitarra), Michael Clifford (voce e chitar-ra) e Calum Hood (basso e voce) e Ashton Irwin (batteria e voce) sono sbarcati a Milano lo scorso 3 aprile per una tappa del loro tour promozionale

5 Seconds Of Summeril nuovo tra le boy band Con la prefazione di Da-

vide Toffolo, esce il li-bro di uno dei più giovani e seguiti autori di fumetto italiani (Rizzoli Lizard, 96 pag, 13 euro). È il tributo a Kurt Cobain, icona grunge di un’intera generazione. Il 5 aprile del ‘94 Cobain mise fine a una vita che, suo malgrado, lo rese por-tavoce di una generazione. Il colpo di fucile con cui il frontman dei Nirvana deci-se di cancellare i propri tor-menti non si è portato via soltanto la voce, straziata e straziante, di album ormai immortali della storia del rock. In fondo Cobain è sta-to tanto altro: un bambino allegro e spontaneo, irresi-stibile nel suo entusiasmo, poi un adolescente com-plicato, sempre fuori posto e in fuga da una provincia popolata solo da “idioti, ca-vernicoli e taglialegna”; e in seguito un ragazzo curioso, nei cui occhi la scoperta li-beratoria del punk ha fatto brillare la mente di tutti.

“Nevermind-Tuono Pettinato”, vent’anni senza Cobain

#5Countries5Days. La storia del quintetto inizia a fine 2011 quando Hemmings, Clifford e Hood ini-ziano a pubblicare su YouTube diverse cover. “Ci siamo resi conto che potevamo funzionare come band”, ha detto Luke. Da quel momento inizia la scalata verso il successo. I loro remake si fanno strada in rete ricevendo milioni di click. La band si fa le ossa aprendo i concerti di molti artisti.

Dopo aver aperto i concer-ti italiani di Paolo Nutini,

Hurts, Gossip e più recentemen-te tra gli special guest della data romana degli Atoms For Peace, i Kolors pubblicano “I Want”, l’album di debutto per la nuova label Mr.Boost. Il disco, arran-giato da Sergio Conforti (aka Rocco Tanica) di Elio e Le Sto-rie Tese e prodotto dai Kolors con la collaborazione di Alex Trecarichi, scorre tra brani di

Il punk, funk, indie rocke dance dei Kolors

natura funk (“Yeah Yeah Yeah” e “Sweet Sixteen”), electro pop (“No More” e “Twisting”), psi-chedelica (“Why Don’t You Love Me”). C’è anche una ballade, “Me Minus You”, nella quale ritro-viamo lo stesso Conforti al pia-noforte. Masterizzato da Mike Marsh all’Exchange di Londra e anticipato dal singolo radiofo-nico “No More”, il primo lavoro di inediti dei Kolors testimo-nia l’amore per la scena punk-funk, l’indie rock e la dance.

È in forma, felice e alla nu-mero uno della iTunes

Charts nel primo giorno di vendita con il suo “Stupid Lit-tle Things EP”. Un risultato eccezionale per Anastacia che torna nel mondo della musica più forte che mai dopo aver dovuto combattere per la se-conda volta contro un tumo-re al seno. Il singolo “Stupid Little Things” è un vero inno alla vita e è una delle miglio-

ANASTACIA DI NUOVO ALL’APICEri canzoni da lei mai scritte. Alla produzione ci sono gli amici di vecchia data Sam Watters e Louis Biancaniello (in passato al lavoro con Ce-line Dion, Jessica Simpson, Leona Lewis, Withney Hou-ston, Diana Ross, Al Jarre-au). L’album “Resurrection” sarà disponibile dal 6 maggio 2014 in tutti i negozi di di-schi e in edicola su etichetta Bmg (Distribuzione Self).

È il nuovo album dei Two Mo-ons e si intitola “Elements”.

La band con base a Bologna prosegue il progetto iniziato nel 2009 con l’e.p. “The First Moon” e successivamente nel 2012 con “Colors”. “Elements” è quell’e-quilibrio tra la darkwave e il po-strock con uno sguardo aperto verso sonorità elettroniche. Le realtà che caratterizzano i titoli

Two Moonsdei brani non si riferiscono solo a elementi naturali (neve, piog-gia, foglie e altro) ma all’essenza e alle suggestioni che ognuno di essi può richiamare alla mente. “Rain” è il singolo e video che annuncia “Elements”, un breve cortometraggio scritto e diretto da Stephan Zlotescu. Two Mo-ons sono Emilio Mucciga (vo-calist), Giuseppe Taibi (basso) e Vincenzo Brucculeri (chitarra).

ecco l’album “Elements”

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domenica 13 aprile 201414

Arte come gioco

Arte come mestiere

Milano, in occasione del Salone del Mobile, celebra il grande designer Munari

“Complicare è facile, semplifi-care è difficile” diceva Bruno

Munari e questa è la frase che riassume il suo percorso di ar-tista e designer. Milano, in gran fermento questa settimana per la presenza internazionale di mi-lioni di persone che partecipano al noto evento del Salone del mo-bile, celebra Bruno Munari, desi-gner, artista e scrittore italiano in una mostra che ne illustra il percorso creativo, intellettuale e stilistico al Museo del Novecento dal titolo ”Munari Politecnico”.La mostra, realizzata in collabo-razione con la Fondazione Jac-queline Vodoz e Bruno Danese è l’occasione per presentare al grande pubblico parte del consi-stente nucleo di opere del desi-gner, raccolte dalla Fondazione. Le prime sezioni della mostra sono dedicate agli orientamen-ti artistici giovanili di Munari attraverso un percorso che rias-sume gli stili delle avanguardie storiche del 900 di cui l’autore si è nutrito. Infatti, appena diciot-tenne riprende i canoni estetici e stilistici del movimento Futu-rista di seconda generazione in-fluenzato dalla poetica di Filippo

Tommaso Marinetti, Giacomo Balla e Fortunato Depero e nel 1927 partecipa alla mostra re-alizzata nella galleria Pesaro di Milano con un dipinto che s’i-

spira al noto pittore “futurista” Umberto Boccioni. In seguito si fa portatore delle idee dei pittori astratti degli anni d’oro della ri-voluzione visiva e nel corso degli anni Trenta, grazie alle mostre italiane e straniere in cui presen-ziò. L’artista milanese ebbe modo di conoscere i principali movi-menti artistici internazionali, su-bendo, principalmente, l’influsso della poetica stilistica della nota scuola tedesca Bauhaus dove nacquero le idee artistiche più rivoluzionare. E’ da qui che na-sce l’idea del designer per opera di Walter Gropius architetto ber-linese che ha un’ambiziosa aspi-razione: mutare radicalmente il ruolo dell’architetto nella so-cietà, da semplice progettista di edifici a intellettuale aggiornato, deciso ad intervenire consape-volmente nel variegato mondo delle forme. Da questo nuovo approccio prende forma la figura del designer, eclettico creatore di manufatti che interviene nel pro-getto globale del paesaggio uma-

no, dalle grandi opere pubbliche alle abitazioni, dagli arredi agli utensili, dai treni alle automobili e nel caso di Munari anche nell’e-ditoria e nella nuova cultura gra-fica. L’autore, che si fa portatore delle idee innovative d’Oltralpe, sviluppa un suo modo di comu-nicare la visione e la percezione delle forme e a questo proposito espone nel 1932 le sue Macchi-ne inutili, strutture geometriche, mobili nello spazio, da appende-re e in continua trasformazio-ne. In seguito l’eclettico artista e designer si occuperà di grafica e di libri didattici per l’infanzia.Per concludere, all’interno della mostra, possiamo vedere l’espo-sizione fotografica realizzata da Ada Ardessi e Atto, due autori che per decenni hanno lavora-to a stretto contatto con Mu-nari. Le immagini fotografiche testimoniano la vicenda uma-na e professionale dell’autore e ci restituiscono la complessa e poliedrica personalità di Mu-nari: uomo, artista e designer.

Museo del Novecento di MilanoMostra “Munari Politecnico”A cura di Marco Sammicheli

Allestimento e progetto grafico Paolo Giacomazzi

dal 6 aprile al 31 luglio 2014

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B.Munari, Negativo-positivo, 1953, olio su tavola, 100x100. Courtesy Fondazione J.Vodoz e B.Danese. Foto Roberto Maross

B.Munari, Scultura da viaggio, 1958, Edizione Isetan Tokyo cartoncino bicolore, cm 30x30. Courtesy Fondazione J.Vodoz e B.Danese. Foto

Roberto Marossi

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Ada Ardessi, Bruno Munari, Monte Olimpino, 1972. © Isisuf

Atto, Bruno Munari nel suo studio, Milano, 1988 © Isisuf

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15domenica 13 aprile 2014

Luca De Franco

intervistavip

Quasi vent’anni in Serie A, dal gennaio 1985 al giu-

gno 2004, con 6.762 punti e 1.870 palle recuperate; queste le impressionanti statistiche di Riccardo Pittis. Nato a Milano il 18 dicembre 1968, alto 203 cm, cresciuto nel settore giova-nile dell’Olimpia, ha esordito nel massimo campionato italia-no a poco più di sedici anni (il 17 gennaio 1985) con la maglia biancorossa ed ha continuato a indossarla fino alla stagione 1992-1993. E’ quindi passato alla Benetton Treviso, con cui è rimasto fino al termine della car-riera. Nel suo curriculum figu-rano 7 scudetti, 7 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Korac, 2 Coppe delle Coppe e 1 Coppa Intercontinentale. Con la maglia della Nazionale ha vinto la me-

daglia d’oro ai Giochi del Me-diterraneo (1993) e due argenti agli Europei svoltisi nel 1991 e nel 1997. Ora, fa il general ma-nager di Treviso e team manager della Nazionale. Ma è anche un appassionato di calcio, come sve-la ai lettori di Stadio5.

partita. Nello sport la determi-nazione è fondamentale, influisce all’80% sul risultato. Si possono avere tecnica e affiatamento con i compagni, la migliore strategia, ma se non si è determinati ad in-seguire la vittoria fino all’ultimo secondo non si va molto lontano.

PITTIS: “MILITO MI HA FATTO SOGNARE”

L’ex giocatore dell’Olimpia è interista, ma è deluso dai risultati

Per quale squadra tifa?

“Da sempre sono tifosissimo dell’Inter. Da quando lavoro a Treviso vado poco al Meazza, ma continuo a guardare le partite in televisione. Nell’anno del “triple-te” andavo a Milano per assistere alle partite di Champions League. Diego Milito mi ha fatto sognare, come tutti i giocatori di quella squadra: veri fuoriclasse, che vo-levano fortemente vincere ogni

Questo atteggiamento è riscon-trabile nella Juventus, che non si rilassa mai fino al novantesimo minuto. Magari vince per 1-0, ma vince”.

Quanto conta l’allenatore?

“Almeno quanto un top player. Ri-badisco l’esempio della Juve: An-tonio Conte è bravissimo nel mo-tivare i suoi giocatori. E’ proprio questo che deve fare un allenatore per ottenere risultati importanti”.

E quanto l’allenamento?

“Dipende dallo sport. Nella Na-tional Basketball League, in al-cuni periodi, si giocano quattro o cinque partite alla settimana, gli spostamenti da una città all’altra

richiedono diverse ore e questo rende quasi impossibile allenar-si con continuità. E’ necessario arrivare in forma all’inizio della stagione e stare sempre attenti a ciò che si mangia per essere al top il giorno della partita. Nel calcio è sicuramente diverso”.

Quando la rivedremo al Meaz-za?

“Non presto. L’Inter mi sta facen-do patire troppo…”.

È proprio il caso di dirlo, tocca il cielo con un dito. Al cielo ci arriva molto vicino negli slanci fatti per gonfiare la rete avversaria di testa. Vive un momento felice sia

professionale che privato. Con il Verona sta facendo grandi cose, compreso il derby vinto contro il Chievo con il suo classico colpo di genio. Nella vita privata va anche meglio. Il campione del mondo Germania 2006 passa ogni istante libero e lontano dai campi di calcio con la sua compagna ex modella Marta Cecchetto, 35 anni, e la piccola Bianca di dieci mesi. Luca ha fatto una doppietta anche nella vita privata, aspettano felici la nascita, prevista per giugno, del loro secondo figlio che nascerà a Firenze. Ora la famiglia è al gran completo: due figli e l’adorato cane Attila. Forza Luca, da vero

campione.

LUCA TONIRi

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23 Marzo 2014