N 18 2014 milan livorno

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Sabato 19 Aprile 2014 2014 Anno 4 n 18 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Milan Livorno Andrea Anelli pag 2 L’È IL MILAN BOIADÉ! Parola al Baffo Milano da bere finalmente Torna l’incertezza socetaria Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 4 Debora Cheli pag 11 Beppe Vigani pag 11 LA PARTITA FORMULA 1 BASKET PALLA ALL’ONOREVOLE Assessore Regione Lombardia pag 4 Persa gara 1 Armani cerca il Miracolo Lara Comi intervista È Pasqua ma il Livorno è poco incline al ruolo di agnello sacrificale Maurizzio Del Tenno Ferrari nel Caos AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978 TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711 TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588 TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960

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Sabato 19 Aprile 2014 2014 Anno 4 n 18 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Milan L i vo r n o

Andrea Anelli pag 2

L’È IL MILAN BOIADÉ!

Parola al BaffoMilano da

bere finalmente

Torna l’incertezza

socetaria

Il commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola pag 4

Debora Cheli pag 11

Beppe Vigani pag 11

LA PARTITA

FORMULA 1

BASKET

PALLAALL’ONOREVOLE

Assessore Regione Lombardia

pag 4

Persa gara 1

Armani cerca il

Miracolo

Lara Comi intervista

È Pasqua ma il Livorno è poco inclineal ruolo di agnello sacrificale

Maurizzio Del Tenno

Ferrari nel

Caos

AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTERTECNO MOTORS SPA

TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135

27029 Vigevano (PV) 0381-326978

TECNO MOTORS SPAVia Don Minzoni, 24

21053 Castellanza (VA)0331-426711

TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 6621100 Varese (VA)

0332-335588

TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI)

02-97270960

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sabato 19 aprile 20142

Clarens Seedorf

Mimmo Di Carlo

MILAN (4-2-3-1) LIVORNO (3-5-2)

Arbitro: Massimiliano Irrati di Firenze

M i l a n LivornoIn Casa

Ultima Vittoria 16/3/14Livorno-Bologna 2-1

Ultimo Pareggio 30/3/14Livorno-Inter 2-2

Ultima Sconfitta 13/4/14Livorno -Chievo 2-4

Fuori CasaUltima Vittoria 16/2/14

Cagliari-Livorno 1-2Ultimo Pareggio 2/2/14

Catania-Livorno 3-3Ultima Sconfitta 6/4/14

Juventus-Livorno 2-0

In CasaUltima Vittoria 13/4/14

Milan-Catania 1-0Ultimo Pareggio 2/2/14

Milan-Torino 1-1Ultima Sconfitta 16/3/14

Milan-Parma 2-4

Fuori CasaUltima Vittoria 6/4/14

Genoa-Milan 1-2Ultimo Pareggio 23/3/14

Lazio-Milan 1-1Ultima Sconfitta 9/3/14

Udinese-Milan 1-0

Allenatore A

llena

tore

Abbiati;

Bonera, Rami, Mexes, Constant; De Jong, Montolivo; Poli, Kakà, Taarabt;

Balotelli.

Bardi;

Ceccherini, Emerson, Castellini; Piccini, Benassi, Duncan, Greco, Mesbah;

Emeghara, Paulinho.

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

STADIO MEAZZA ORE 20.45

Gratta, gratta vuoi vedere che alla fine Inter e Mi-

lan andranno entrambe in Europa League? Per due mo-tivi: il primo di natura eco-nomica, il secondo perché a livello strutturale sembrano siano messe meglio delle con-correnti. Sulla carta è auspica-bile una constatazione di que-sto genere, poi potrà accadere tutto e il contrario di tutto. I rossoneri, intanto, continua-no a vincere (quattro succes-si consecutivi), i nerazzurri, finalmente, hanno trovato la vena ispiratrice di Icardi, che oltre essersi innamorato di Wanda ha fatto pace anche col gol. Nelle ultime due gare ne ha realizzati quattro. Uni-co denominatore in questo momento positivo delle due milanesi: entrambe non han-no convinto. A essere onesti, al Milan di Clarence Seedorf sta andando veramente bene: tutto negli ultimi quattro match il gioco ha latitato, la fortuna ci sta vedendo benis-simo. Ma si sa, è meglio un al-lenatore fortunato che bravo. Anche contro il Catania, gli sbadigli si sono moltiplicati, mentre a Genova l’Inter dopo il primo gol ha subito oltre misura la Sampdoria. Altro denominatore comune delle due squadre sono i portieri: entrambi sono stati i miglio-ri. La dice lunga questo det-taglio tecnico di quello che realmente sono Milan e Inter. Oggi il calendario è favore-vole sicuramente ai rossoneri che ricevono il Livorno, men-tre i nerazzurri sono a Parma: l’ultima vittoria risale a quasi sei anni fa (doppietta di Ibra-himovic che valse lo scudet-to), mentre nelle ultime tre stagioni sono state altrettante sconfitte. Un altro dato scon-fortante: nei ventidue match giocati al Tardini, l’Inter è sta-ta sconfitta ben tredici volte e ha vinto solo in tre occasioni. Queste statistiche devono far riflettere Walter Mazzarri, cui conviene cominciare a cam-biare registro per espugnare la fortezza dei ducali. Tornan-do al match di oggi al Meazza, occhio ai labronici: sembrano spacciati, ma la matematica non li ha ancora condannati. Sono toscani, caratteraccio quando sono in luna, non mollano granché e per questo proveranno a rifarsi, dopo la debacle vergognosa di do-menica scorsa in casa contro il Chievo. L’obiettivo del club di Via Aldo Rossi è ormai di-chiarato: l’Europa, costi quel che costi. Magari giocando meglio, perché spesso “La Fortuna bussa finalmente alla tua porta, ma tu, come al so-lito, eri corso fuori a cercar-la…”, non ricordo chi, ma l’ha detto qualcuno che è ancora vivo. Giuro…

Il match del sabato di Pasqua al Meazza vede il Milan con-

tro il Livorno. Le due squadre si sono incontrate in Serie A in 17 occasioni, delle quali 8 sono vittorie rossonere, una labronica e 8 pareggi. In due occasioni i

Niente scherzi

L’unica vittoria del Livorno risale a 73 anni fa

SeveraBisceglia

statisticheautoreti di Del Buono e Bonino. Per quanto riguarda il Livorno, l’unica vittoria è stata ottenuta nella stagione 1941-1942: alla 30ª giornata Piana e Viani furono i protagonisti del sorprendente 2-0. In Milan-Livorno, sono sta-ti realizzati 50 gol, di cui 34 dei rossoneri e 16 degli amaranto. Il maggior numero di gol in que-sta sfida si registra nella ripresa, anche se di misura: 26 contro 24 della prima frazione di gioco. Nel primo tempo il Milan ha mes-so in fondo al sacco13 palloni, contro 11 degli avversari. Nella

padroni di casa vinsero per 5-0: nel 1930-1931, alla 18ª giornata grazie a una tripletta di Arcari e i gol di Sternisa e Santagostino, e nel 1940-41, alla 19ª giornata per merito di Degli Esposti, Meazza (sì, proprio lui), Cappello e le

ripresa i rossoneri hanno realiz-zato 21 reti, contro 5 dei toscani. L’ultima vittoria del Milan risale alla 23ª giornata della stagione 2006-2007 e finì con il punteggio di 2-1 per i gol di Gattuso, Janku-lovski e Lucarelli per il Livorno.

AndreaAnelli

la partita

Milan-Livorno, ultimo appuntamento casalingo

abbordabile, prima del finale di stagione infuocato in casa rossonera. È una stagione strana, una stagione difficilmente paragonabile ad altre vissute negli ultimi trent’anni: è sostanzialmente unica e quasi impossibile da replicare, per fortuna dei tifosi rossoneri. Stagioni non all’altezza del blasone ci sono state, ma intrecciate a questioni societarie come accaduto quest’anno non se ne ricordano. Oltre ad aver coniato il doppio amministratore delegato, che di per sé basterebbe per stranire un po’ tutti, si sono susseguite voci importanti di possibili cessioni di quote aziendali a magnati dell’Est con tanto di spedizione investigativa dell’amministratore delegato in rosa Barbara Berlusconi per sondare il terreno di persona. Non è ancora finita. Il cambio di guida tecnica è l’arma classica utilizzata da mezza Serie A quando le cose non vanno ma non per il club di Via Aldo Rossi, per lo meno non sempre. Il tifoso

Punti…amo all’EuropaTorna l’incertezza societaria ma

i tre punti sono da prendererossonero ha dovuto assistere anche a questa extrema ratio che ha visto Seedorf succedere ad Allegri ma potrebbe anche non essere finita qui. In genere le vittorie scacciano la crisi e il Milan ne ha infilate quattro consecutive, ridando il senso a una stagione grigia, appunto. In genere è così, ma non quest’anno. La scelta di Clarence Seedorf è stata fortemente voluta da Silvio Berlusconi; l’olandese è di casa a Milanello, aveva ancora le treccine lunghe quando cambiò sponda del Naviglio tra lo scetticismo generale. Dieci anni per conoscersi e dar modo al presidente di apprezzare l’uomo Seedorf, il modo di fare e di approcciare alle situazioni oltre alla visione da vincente che ha sempre dimostrato di avere. Ora cosa succede? Nonostante gli ultimi dodici punti su dodici incassati gli spifferi di Milanello sono tornati a pompare aria gelida. Solo la classifica finale sarà giudice e arbitro per la prossima stagione, cosa che non si pensava inizialmente, anzi, il girone di ritorno avrebbe dovuto dare modo al tecnico di iniziare

a lavorare sulla squadra per trovarsi già a buon punto all’inizio del p r o s s i m o campionato. Pare che le uscite di Seedorf sulla c o n d i z i o n e fisica della rosa, della qualità della stessa e

la gestione di alcuni singoli abbiano fatto ricredere la proprietà rimettendo in discussione in pratica tutto il progetto. Non è dato sapere se la talpa che ha infastidito l’allenatore domenica scorsa sia stata scovata o meno, certo anche questo è stato un modo per discutere e confrontare le diverse filosofie di vita presenti nello spogliatoio. Insomma da un lato Seedorf ha portato dei risultati insperati (la classifica del solo girone di ritorno vedrebbe i rossoneri lottare per un posto in Champions League), ma dall’altro ha creato destabilizzazione. Squadra che vince non si cambia e allora molto probabilmente davanti ad Abbiati troveremo ancora Bonera, Mexes, Rami e Constant con Abate ancora fuori e sempre più preoccupato per il suo biglietto aereo brasiliano. Non è dei più sereni neanche De Sciglio che è ancora out e che al suo rientro dovrà scalzare Bonera dalla fascia destra dove sta dando equilibrio e solidità. Non dovrebbero esserci dubbi sui due centrali di centrocampo, De Jong e Montolivo. Il capitano rossonero ha regalato l’ultima stentata vittoria interna contro il Catania con un tiro dalla distanza, ma era in dubbio e la sua “non esultanza” testimonia la strana situazione attuale. Balotelli sempre unica punta, mentre alle sue spalle Poli e Honda si contendono una maglia da titolare. Taarabt e Kakà dovrebbero chiudere l’undici iniziale.

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3sabato 19 aprile 2014

LA CLASSIFICATURNO ODIERNO

PROSSIMO turno

classifica marcatori

MIGLIOR ATTACCO

Miglior DIFESA

Sabato 19 Aprile15:00 Catania-SampdoriaStadio Angelo Massimino, Catania15:00 Lazio-TorinoStadio Olimpico, Roma15:00 Udinese-NapoliStadio Friuli, Udine15:00 Chievo-SassuoloStadio Marc Antonio Bentegodi, Verona15:00 Atalanta-VeronaStadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo15:00 Genoa-CagliariStadio Luigi Ferraris, Genova15:00 Parma-Inter Stadio Ennio Tardini, Parma15:00 Milan-LivornoStadio Giuseppe Meazza, Milano18:30 Juventus-BolognaJuventus Stadium, Torino21:00 Fiorentina-RomaStadio Artemio Franchi, Firenze

Roma-MilanBologna-FiorentinaInter-NapoliVerona-CataniaLivorno-LazioCagliari-ParmSampdoria-ChievoTorino-UdineseAtalanta-GenoaSassuolo-Juventus

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/-1 Juventus 87 33 28 3 2 71 22 492 Roma 79 33 24 7 2 68 19 493 Napoli 67 33 20 7 6 63 35 284 Fiorentina 58 33 17 7 9 56 37 195 Inter 53 33 13 14 6 55 35 206 Parma 51 33 13 12 8 53 42 117 Torino 48 33 13 9 11 49 42 78 Milan 48 33 13 9 11 50 44 69 Lazio 48 33 13 9 11 44 44 010 Atalanta 46 33 14 4 15 38 44 -611 Verona 46 33 14 4 15 50 57 -712 Sampdoria 41 33 11 8 14 40 49 -913 Genoa 39 33 10 9 14 36 43 -714 Udinese 38 33 11 5 17 35 46 -1115 Cagliari 33 33 7 12 14 31 45 -1416 Chievo 30 33 8 6 19 30 49 -1917 Bologna 28 33 5 13 15 27 51 -2418 Livorno 25 33 6 7 20 36 64 -2819 Sassuolo 25 33 6 7 20 32 62 -3020 Catania 20 33 4 8 21 24 58 -34

Pos. Giocatore Gol Squadra1. Ciro Immobile 19 Torino2 Carlos Tévez 18 Juventus3 Luca Toni 17 Verona3 Gonzalo Higuaín 17 Napoli5 Rodrigo Palacio 15 Inter6 Alberto Gilardino 14 Genoa6 Giuseppe Rossi 14 Fiorentina6 Fernando Llorente 14 Juventus9 Alessio Cerci 13 Torino

Giornata 34

Giornata 35

Pos. Squadra Gol fatti1 Juventus 712 Roma 683 Napoli 634 Fiorentina 565 Inter 556 Parma 537 Verona 507 Milan 509 Torino 4910 Lazio 4411 Sampdoria 4012 Atalanta 3813 Livorno 3613 Genoa 3615 Udinese 3516 Sassuolo 3217 Cagliari 3118 Chievo 3019 Bologna 2720 Catania 24

Pos. Squadra Gol subiti1 Roma 192 Juventus 223 Inter 353 Napoli 355 Fiorentina 376 Torino 426 Parma 428 Genoa 439 Milan 449 Lazio 449 Atalanta 4412 Cagliari 4513 Udinese 4614 Sampdoria 4914 Chievo 4916 Bologna 5117 Verona 5718 Catania 5819 Sassuolo 6220 Livorno 64

Anche se i tre punti sono indi-spensabili per la progressiva

risalita ai fini della classifica fina-le, il Milan, per centrare l’Europa ,dovrà essere non solo vincente, come contro il Catania, ma esse-re più convincente nella mano-vra corale dell’intera formazione . Infatti, già da questa settimana, i bioritmi dei singoli giocatori rossoneri saranno positivi e di-stribuiti quasi equamente nei di-versi reparti di gioco. Le poten-zialità di rendimento, in valore assoluto, confermano il maggior stato di benessere psicofisico del Milan con 6.12 contro un valo-re di 6.02 del Livorno. Citiamo

KAKA’ E BALOTELLIi migliori di ogni reparto. Mi-lan: Difesa – Bonera 6.10, Rami 6.24, Emanuelson 6.41; Centrali – Montolivo 6.37, De Jong 6.22 ed Essien 6.49; Attacco – Kaka’ 6.28, Balotelli 6.22, Robinho 6.11. Livorno: Difesa – Bardi 6.47, Castellini 6.09, Coda 6.08; Centrali -Belfodil 5.98, Benassi 5.95, Mesbah 5,84; Attacco – Emeghara 6.48, Duncan 6.17 e Siligardi 6.31. I padroni di casa risultano più tonici e resistenti agli scontri con 6.16 contro 6.04 degli ospiti. Dal punto di vista emotivo con 6.13, gli uomini di Seedorf caricati al punto giusto, dimostreranno maggior grinta e più personalità della squadra

da EuropaEnzoOcchiuto

bioritmi

Giornata 34 della Serie A e a San Siro un Milan rigenerato dai buoni risultati degli ultimi tempi affronta il disperato Livorno di Di Carlo che va in cerca di punti per continuare a sperare in una salvezza che ad oggi sembra difficilmente raggiungibile. I numeri, nonostante le non ottime prestazioni offerte, sono dalla parte di Seedorf, con i rossoneri che nel girone di ritorno hanno totalizzato 26 punti, dietro solo a Roma e Juventus e che hanno permesso al Milan di tornare a sperare in una qualificazione alla prossima Europa League. Una corsa che può e deve vedere tra i protagonisti Mario Balotelli, stuzzicato anche dalle recenti indiscrezioni che lo vorrebbero non più certo di un posto da titolare in Nazionale ai Mondiali (la convocazione pare scontata): quando il gioco diventa duro ci si aspetta che i duri inizino a giocare (e a segnare!) e quindi All-in su Super Mario e proviamo ad indicarlo come “Primo Marcatore” del match, opzione che viene offerta dai vari concessionari italiani intorno a 3 volte e mezzo la puntata. Per quanto riguarda la giocata sul risultato l’opzione che più

Milan-Livorno è l’ora di Super MarioRossoneri in cerca di un posto in EuropaPino

Sardiello

scommesse

ci piace è quella dell’1 + Over 3,5 (successo rossonero con un totale di gol segnati nel match superiore a 3) offerto intorno al 3,30. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Chiudiamo con le semifinali di Champions ed Europa League in programma in settimana: si comincia martedì con Atletico Madrid-Chelsea

con gli spagnoli leggermente avanti nei pronostici ma guai a sottovalutare l’incidenza di Mourinho, soprattutto nelle coppe: opzione Under 2,5 (meno di 3 gol totali nel match) che si lascia preferire ed in lavagna intorno all’1,70. Restiamo a Madrid spostandoci dal Vicente Calderon al Bernabeu dove la sera dopo è di scena una sorta di finale anticipata tra il Real di Ancelotti ed il Bayern di Pep Guardiola: pronostico in equilibrio totale ma se i blancos vogliono avere qualche chance di passaggio del turno devono mettere la testa avanti almeno nella gara casalinga ed allora, anche in virtù di una gran bella quota, andiamo in direzione del segno 1 per Ronaldo&Co. offerto a 2,50. Giovedì protagonista l’ex Coppa Uefa con le semifinali Benfica-Juventus e il derby spagnolo tra Siviglia e Valencia. Nella sfida del Da Luz tra due eliminate dalla Champions equilibrio che potrebbe portare ad un risultato con entrambe a segno (opzione Gol a 1,80), mentre nel derby iberico il Siviglia sembra avere qualcosa in più rispetto al Valencia, dunque segno 1 in lavagna a 1,90.In bocca al lupo.

1x

2

Qualificazione Champions Qualificazione Europa LeaguePreliminari ChampionsRetrocesse

ospite con 6.07. Sul fronte delle energie intellettive ed intuittive i rossoneri con 6.07 risultano più concentrati ed intraprendenti rispetto ai toscani con 5.96 ( sot-totono). Pertanto, secondo que-sta lettura bioritmica, il Milan dovrebbe essere avvantaggiato ed avere quindi più possibilità di vittoria rispetto al Livorno. Anche la prova del nove statisti-ca dovrebbe favorire i milanesi con una terna di valori positivi di 6.10, al di sopra della normale media, rispetto a quella di 5.97 della squadra ospite. La partita sarà agonisticamente e tecnica-mente esaltante.

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sabato 19 aprile 20144

Non credevo ai miei occhi. Anzi, alle mie orecchie.

L’Inter che rifila quattro gol tut-ti in un colpo alla Sampdoria era difficile immaginarla. Invece eccoci qui con tre punti pesanti in tasca che riaprono con otti-mismo il discorso qualificazione in Europa League. Un bel passo avanti, se consideriamo i risulta-ti delle quattro partite precedenti dove avevamo rimediato solo tre pareggi e una sconfitta. Ora però all’Inter l’aspettano due partite insidiose, col Parma e il Napoli, dove verranno alla luce pregi e difetti di questa squadra. Bene anche i cugini del Milan. Do-menica hanno faticato parecchio per avere ragione del Catania ma alla fine sono riusciti a chiudere in cassaforte la quarta vittoria consecutiva che li rilancia alla grande verso l’Europa che conta. Non è stata una grande esibi-zione quella dei rossoneri a San Siro, comunque l’obiettivo è stato centrato. Oggi col Livorno sarà un’altra gara dura perché per i toscani sarà l’ultima spiaggia per

SandroMazzola

MILANO DA BERE, FINALMENTErestare in A. Il Livorno al Picchi le ha buscate pesantemente dal Chievo in una partita che dove-va assolutamente far sua ed ora ha poche alternative per rimet-tersi in corsa. Una cosa carina va detta: finalmente le due squadre milanesi hanno vinto una partita in contemporanea. Per quanto riguarda le gare di oggi il clou è sicuramente la sfida del Fran-chi fra la Fiorentina e la Roma. Entrambe arrivano dai successi col Verona e con l’Atalanta e si-curamente ci sarà da divertirsi. Un’altra gara da non perdere d’occhio è quella dell’Olimpico dove il Toro affronterà la Lazio. Incredibile quello che hanno fat-to i granata col Genoa domenica

scorsa rimontando nel giro di due minuti il gol di Gilardino in pieno recupero. Due gioielli di Immobile e Cerci che senz’altro hanno fatto piacere a Prandelli. Un bel match è anche quello di Bergamo fra l’Atalanta e il Vero-na. Sono due squadre che stanno bene di salute ma che hanno pa-gato a caro prezzo le ultime usci-te con la Roma e la Fiorentina. Spareggio salvezza fra Chievo e Sassuolo mentre il Genoa col Cagliari potrebbe tornare alla vittoria.

Altro giro, altra corsa, altro rega-lo? Sì perché se dopo il Catania arriva a San Siro il Livorno al-tri tre punti dovrebbero entrare direttamente nella saccoccia del vecchio diavolo. Che comun-que, a battere il Catania, ce ne ha messa troppa di fatica. E tanto per mettere un po’ di sale sulla ferita, se prima ad Allegri la for-mazione la dettava il Cavaliere adesso chi la fa a Seedorf? Sì per-ché i rapporti tra Galliani e Cla-rence, a detta dei bene informati, sono ormai ai minimi termini. E si sussurra che nemmeno il posto in Europa League (che sarebbe un’impresa, non dimentichiamolo!) garantirebbe la panchina all’ex enfant prodige che ormai non sa più che santo invocare. L’ultima querelle è quella di Mon-tolivo che fino a sabato sera era destinato alla panchina, poi gioca da titolare e se-gna pure! E chi l’ha m e s -so in cam-p o ,

AldoColombo

Seedorf o Galliani? Mmm, me-glio battere il Livorno e parlarne a bocce ferme, intanto Monto-livo sarà in pista anche contro i labronici e così almeno un po’ di fosforo a centrocampo è as-sicurato. Quanta fatica per bat-tere il Catania, sarà così anche col Livorno? Squadra che, a ben vedere, gioca meglio degli etnei e quindi potrebbe essere anche più difficile. Certo, si suppone

che il Milan possa gioca-re decentemente, cosa

che col Catania ha latitato alquanto. In difesa, toccando fer-ro, le cose sembrano andare meglio e una certa quadratura del cerchio non man-

ca. Ma anche qui non mancano le polemi-

che con Abate, un nazionale

attenzione, che fatica a trova-re posto nell’un-dici ti-

t o l a r e . M e x e s

però sem-bra rina-

to, Bonera è un jolly buono per tutte le stagioni e Abbiati ha be-vuto in abbondanza l’elisir della giovinezza. Di Carlo comunque, una mezza idea di fare lo scher-zetto ce l’ha sicuramente: in fon-do non ha nulla da perdere e la sconfitta col Chievo l’ha ingua-iato ulteriormente. Morale della favola o esce da San Siro con un punto, meglio tre, oppure la se-rie B è cosa scritta. Occhio quin-di alla disperazione del Livorno, se già è stata dura col Catania, stavolta lo sarà ancora di più. Davanti Clarence vuole morire col dogma Balotelli-Pazzini non possono giocare insieme: in tan-ti gli dicono che sbaglia e che, almeno in questo finale di cam-pionato, qualche esperimento si potrebbe fare. Anche perché il Balo sta subendo un’involu-zione preoccupante, soprattutto in chiave Nazionale: tende ad allontanarsi sempre più dalla porta, non è più nemmeno un falso nueve, gironzola al limite dell’area creando scompensi e poi ti inventa la magia, quindi, giustamente, nessuno può criti-carlo. Cioè, i mezzi di Balotelli sono talmente enormi che anche quando giochicchia il coniglio dal cilindro te lo fa sempre usci-re. Lui è l’unico capace di infiam-mare ancora lo scettico pubblico rossonero anche perché la luce di Kakà sembra essersi ridotta ad un lumicino. Ecco, dall’uovo pa-squale come per magia dovrebbe risorgere un Kakà se non esplo-sivo almeno creativo e proposi-tivo, cosa che col Catania non si è proprio vista. Ma il Milan ha cento vite e mille risorse. Spre-carle a Pasqua sarebbe un delitto.

palla all’On Lara Comi intervista Maurizio Del Tenno assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia

europarlamentare

Lara Comi

Ci racconti come nasce il suo tifo per i rossoneri.“Tra i banchi di scuola, come per tanti ragazzini. Poi ho avuto il pri-vilegio e la fortuna di conoscere il Presidente Berlusconi e la società”.Il più grande acquisto di sem-pre e il flop?“La storia del Milan è costellata da grandissimi campioni. Pen-sando al passato non posso che ricordare Van Basten, mentre credo che Kakà sia stato uno de-gli acquisti più interessanti degli ultimi anni. Non riesco, onesta-mente, a pensare a un vero flop.

IL MILAN CE LA PUÒ FARE

Europa un traguardo possibile

Il Milan è una società capace di valorizzare al meglio i suoi ragaz-zi. Diciamo che mi sarei aspetta-to di più da uno come Kluivert”.Milan  in salute, qual è stata la chiave che ha sbloccato la squa-dra?“Dobbiamo essere onesti. Que-sta non è una delle nostre sta-gioni migliori. Seedorf, però, è riuscito a dare nuovi stimo-li alla squadra che è tornata a credere nelle sue potenzialità”. L’Europa League è un traguar-do  possibile?“È un traguardo difficile, ma

con impegno e determinazio-ne possiamo ancora farcela. Il Milan, del resto, è una squadra dalla forte vocazione europea”.Pensa che il Milan possa fare le scarpe all’Inter…?“Sì, certo. Lo penso tutti gli anni. Siamo sempre al lavoro per ar-rivare prima dell’Inter. E poi un po’ di sana competizione cre-do faccia solo bene allo sport”. Il rientro di El Shaarawy  può dare lo slancio che serve?“È stata una perdita importan-te e di impatto sulla squadra. Il suo rientro potrebbe servire per motivare nuovamente il grup-po che deve ritrovare energia”. Di cosa ha bisogno il Milan per tornare grande?“Dobbiamo tornare a investire, e investire bene, puntando sui gio-vani talenti. I cambiamenti degli ultimi tempi sono stati importanti e c’è bisogno di un buon periodo di rodaggio. Il mio sogno è che il

“Van Basten e Kakà i più grandi acquisti, Kluivert la delusione”Presidente Berlusconi torni ad oc-cuparsi anima e corpo del Milan. Gli stimoli che può dare, la cari-ca che sa trasmettere sono unici”. Guardando indietro è stato un bene esonerare Allegri e See-dorf rappresenta la panchina del futuro?“È stato un cambio che forse po-teva essere gestito diversamen-te in termini di tempo. Certo è che Seedorf ha dato una nuova linfa al gruppo che ha reagito con determinazione e tenacia”. Daspo, norme sugli striscioni,

tessera del tifoso, da più parte si sollevano critiche e si chiede una revisione delle regole, qual è la sua opinione?“Come in ogni situazione è im-portante che vi siamo regole chia-re e che vengano fatte rispettare. Occorre però fare attenzione e non degenerare. Il tifo sano è un bene e una risorsa per il calcio”.Milan-Livorno sulla carta sem-bra un 1 secco.“Sono scaramantico... Non dico nulla. Forza Milan!”.

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5sabato 19 aprile 2014

Sono tempi durissimi in casa Milan, l’Europa che manca,

e che va centrata ad ogni costo anche se nella prossima stagione non ci sarà la musichetta della Champions League che tanto fa brillare gli occhi di dirigenza e proprietà. Giusto in società è atteso il cambiamento più im-portante. Dal Consiglio di Am-ministrazione di mercoledì sono uscite linee direttive importanti in vista del futuro ma l’unica cer-tezza rimane che, per poter agire in vista della prossima stagione, servirà un vero e proprio mira-colo sportivo.

Il CdA, infatti, ha sancito la cer-tezza di un budget decisamen-

te ridotto in vista della stagione 2014/2015 che vedrà, prima di tutto, la necessità di ridurre an-cora una volta di più il già ridi-mensionato monte ingaggi. Phi-lippe Mexes e Robinho saranno chiamati a ridiscutere il proprio oneroso salario se vorranno ri-manere in maglia rossonera, ma è attorno al nome di Ricardo Kakà che più si concentrerà l’o-pera degli uomini mercato ros-soneri. Corteggiato dalla Major League Soccer, con gli Orlando City pronti a ricoprirlo di dollari a partire da marzo 2015, il Milan sta già programmando una sua cessione estiva o, al contrario, una drastica riduzione di ingag-gio che permetterebbe al figliol prodigo di questa stagione di ri-manere in rossonero ancora per un’altra stagione.

Chi più di tutti si giocherà tut-to fino al termine della sta-

gione, tuttavia, è principalmente l’allenatore. Clarence Seedorf, dopo essere stato chiamato a sostituire Massimiliano Allegri

I NODI DA SCIOGLIEREEmanueleTramacere

Il Milan lavora in vista del prossimo mercato

in tutta fretta durante l’inver-no, non è riuscito a conquistare con i suoi metodi lo spogliatoio rossonero e, di conseguenza ha rapidamente perso la fiducia an-che del presidente Silvio Berlu-sconi che lo ho lasciato sempre più solo in balia degli eventi. Se sarà raggiunto l’obiettivo Europa League allora Seedorf potrebbe rimanere sulla scottante panchi-na milanese forte di un contrat-to in scadenza nel 2016 da oltre 3 milioni di euro annui, in caso contrario sarà Pippo Inzaghi, al-lenatore della Primavera rosso-nera, il futuro del Milan.

I numerosi dubbi legati alla futura guida tecnica, quindi,

condizionano per ora anche le scelte di mercato. Con il tecni-co olandese, infatti, a fine anno verranno ceduti giocatori im-portanti come Montolivo, Aba-te e Pazzini in favore di innesti giovani, di caratura internazio-nale e, soprattutto più vicini alla mentalità di Seedorf. L’attuale allenatore rossonero ha infatti chiesto esterni di spinta offen-siva con Fabio Coentrao, sogno irraggiungibile, Silvan Widmer dell’Udinese e Micah Richards in scadenza di contratto nel 2015 con il Manchester City decisamente più abbor-dabili. Seedorf, inoltre, vorrebbe affianca-re a De Jong un centrocampista capace di abbi-nare quantità e qualità con Lasse Schone dell’Ajax in cima alla lista dei desideri. Pippo Inzaghi, invece, vorrebbe rilanciare un gruppo solido, quello

degli italiani, puntellando la rosa con un paio di innesti mirati. Prima di tutto un esterno man-cino, individuato nel cagliarita-no Murru, classe ’94 ma con già 33 presenze in Serie A e, soprat-tutto il rientro in casa rossonera del suo erede designato, quell’Al-berto Paloschi che a Verona con il Chievo sta collezionando pre-stazioni più che convincenti.

Due linee ben differenti che, tra l’altro, comporterebbe-

ro per il Milan anche differenti gestioni del già risicato budget. L’unica certezza, ad oggi, appa-re il riscatto a fine stagione di Adil Rami e Adel Taarabt due giocatori che, al di là delle scel-te di Seedorf, hanno convinto al 100% lo staff rossonero. Per entrambi il diritto di riscatto è fissato a 7 milioni di euro, ma l’o-biettivo del Milan è di abbassare la richiesta a non più di 8 milio-ni di euro totali. I l n u o v o

M i l a n sta na-scen-do, il cam-p o s t a -bilirà qua-le bi-

nario ver rà p e r -c or-so.

Goletta corsara ammaina bandiera ?

Capitan Jack Spinelli ci aveva creduto e forse nel suo inti-

mo di piccolo grande navigatore ci crede ancora, dalla tolda del suo legno intravede pericolosi scogli all’orizzonte, in un mare che l’anno passato, ha navigato senza troppi problemi con uo-mini fidati e pronti al sacrificio estremo pur di riportare a casa la pelle e la nave nel suo approdo sicuro chiamato Salvezza. Ora i venti sembrano essere cambiati e al posto degli alisei soffioni turbolenti monsoni che sbatto-no il suo trabiccolo pieno di falle come fuscello in disfacimento ,in attesa della fine che sembra prossima ad ogni battere di ali di gabbiani. La scena è sempre quella, con i suoi uomini vestiti da corsari, ma che corsari non lo sono e nemmeno lo sembra-no, tant’è che sono stati abban-donati con bordate di fischi dai suoi stessi sostenitori che, in vero in modo un tantino vi-gliacco, hanno voltato le spalle

GiovanniLabanca

ospiti

ad una ciurma che, sebbene allo stremo, ha ancora concrete spe-ranze di rimanere aggrappati ad una cima di salvezza , solo che la fortuna giri dalla loro parte solo quanto basti per raddrizza-re il timone verso la parte giusta. Oggi, però, la cosa non sembra possibile perché, malato quan-to si voglia, di fronte c’è sempre il Diavolo, quel feroce mastino che ha fame di punti da prende-re senza guardare troppo per il sottile al bel gioco che ne faceva la squadra padrona del campio-nato dei tempi passati. Il Milan aspetta con le armi ben affilate la squadra che considera un boc-concino facile facile da mandare giù senza troppe complicazioni, come vitamine miracolose giun-te dal cielo nel momento miglio-re. Questo i livornesi lo sanno e faranno di tutto per salvare il sal-vabile, perché i concorrenti di-

retti per non scendere agli inferi della serie B non sono meglio armati di loro e possono essere risucchiati fino alla fine dell’in-certo campionato che, fatta sal-va la testa, ma nemmeno tanto, in coda è avvincente e pieno di pathos. E allora, avverte Spi-nelli, siamo sicuri di essere già spiaggiati in modo definitivo? Proviamo , dunque, a ritrovare l’orgoglio marinaro che permet-teva di superava anche le tempe-ste perfette: al Diavolo, in fondo, basta mostrare un po’ i denti in modo feroce per farlo recedere dai suoi gratuiti propositi di vit-toria. In fondo, forse non ha tutti torti il piccolo grande uomo che non teme la rabbia dei suoi sup-porters e, quindi, come potrebbe temere i rossoneri disperati alla vigilia proprio della santa Pa-squa, quando ogni sorpresa può uscire dalle sue uova?

AlessandraCaronni

l’ospite

La dieta DuncanIl centrocampista ghanese potrebbe davvero tornare alla corte di Mazzarri

Duncan è un ragazzo giovane di grande temperamento e

qualità sia fisiche che tecniche. È nato in Ghana. Da ragazzino fu affidato a una famiglia di Pistoia e così è finito in Italia. “Dell’Ita-lia conosco Livorno e la Toscana, sono contento di essere qua e il mio nuovo gruppo mi piace, non mi pongo obiettivi ma darò tutto il meglio di me per la squadra, voglio crescere insieme ai mie compagni”, ha detto più volte ai cronisti locali. È stato acquistato dall’Inter nell’estate del 2010 ma è ufficialmente entrato in squa-dra nel marzo dell’anno seguen-te, dopo il compimento della maggiore età. Con la formazione Primavera ha vinto la NextGen Series e il Campionato Prima-vera. Ha esordito in prima squa-dra e quindi in A il 26 agosto del 2012: la partita era Pescara-Inter, finita 3-0 per i nerazzurri. In quel contesto, Duncan entrò nei minuti finali in sostituzione di Walter Gargano. Il 24 genna-io 2013 è passato al Livorno, in B, con la formula della cessione temporanea: diritto di opzione

o contropzione per la società toscana. Il 29 maggio, nella fina-le di andata dei play-off contro l’Empoli, ha segnato la sua prima rete in Italia pareggiando il gol di Tavano. In questo modo, i labro-nici sono tornati in A il 2 giugno, dopo la vittoria (1-0) nella gara di ritorno. Riscattato dall’Inter il 30 giugno, il 20 agosto dopo è stato ceduto alla società amaran-to insieme al compagno Mbaye.

La parentesi sulla nazionale gha-nese invece si è aperta qualche mese prima: Duncan iIl 14 no-vembre del 2012 ha debuttato in maglia della rappresentativa del suo paese con la vittoria per 1-0 contro Capo Verde. È stato inserito poi nella lista dei con-vocati per i Mondiali Under-20 del 2013. In questa competizione disputa da titolare le prime due partite della fase a gironi.

Nato ad Accra, in Ghana, il 10 marzo 1993, Joseph Alfred Duncan è il centrocampista del Livorno, in prestito dall’Inter. Duncan è legato all’Inter fino al 2016. Tra le squadre che lo vor-rebbero nelle proprie file ci sono Catania, Chievo, Parma e Sam-pdoria.

Chi è Joseph Alfred Duncan

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sabato 19 aprile 20146amarcord

Via Emanuele Filiberto n 4 Milano tel 02 91092120

Marco Amelia dopo gli inizi con la Lupa approda al Livorno dove resta due stagioni e difende la porta toscana in 36 gare ufficiali con 39 reti al passivo. Nel 2010 arriva al Milan, dal Genoa, in prestito con diritto di riscatto della compartecipazione. Il 19 ottobre dello stesso anno ha esordito con la maglia rossonera in Champions League contro il Real Madrid in sostituzione dell’indisponibile portiere titolare Christian Abbiati. L’esordio in campionato, invece, è contro l’Udinese nell’ultima partita del girone d’andata, sempre in sostituzione dell’infortunato Abbiati. Ha vinto lo scudetto e la Supercoppa italiana del 2011 sotto la guida di Massimiliano Allegri. Chiuderà la stagione con 8 presenze e 12 reti subite fra Campionato, Coppa Italia e Champions League

Massimiliano Allegri inizia la carriera di calciatore, ruolo centrocampista, con la Cuoiopelli, una squadra di Livorno, sua città natale. Dal 1985 al ’98 gioca nel Livorno, in tre stagioni scende in campo in 29 partite senza mai segnare. L’esordio in Serie A lo farà col Pisa. A conclusione dell’attività di calciatore inizia la carriera di allenatore, dopo varie esperienze in Serie minori arriva il grande salto di qualità, il Milan lo chiama alla guida della prima squadra, la data ufficiale è quella del 25 giugno 2010. L’esordio sulla panchina rossonera è del 29 agosto 2010 nell’incontro disputato a San Siro contro il Lecce e vinta per 4-0. Esordio fortunato il suo, la fortuna l’ha baciato in occasione del titolo campione d’inverno con una partita di anticipo e, conseguenza naturale, alla conquista dello scudetto con due giornate d’anticipo. A lui è toccato l’onore di riportare il Diavolo alla conquista dello scudetto dopo sette anni che mancava dalla bacheca rossonera. Nella stessa stagione vinse anche la Supercoppa italiana, ma dalla seconda stagione la fortuna l’abbandonò piazzandosi al secondo posto in campionato, la terza stagione chiuse al terzo posto e nella quarta stagione fu esonerato nel timore che portasse il Milan in Serie B.

Gabriele Aldegani è cresciuto nelle giovanili del Diavolo, dopo l’esordio nella Miranese, ha militato per tre stagioni nel Milan, una in Primavera e due in prima squadra come terzo portiere senza però riuscire a debuttare nel campionato di Serie A. La stagione 2002-2003 difende la porta del Livorno in due partite subendo tre reti.

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7sabato 19 aprile 2014

Primavera è nell’aria con i suoi profumi, con i suoi fiori che

fanno bella l’Italia da Nord a Sud. C’’è, però, una regione più verde delle altre e porta il nome di Um-bria, centro del nostro stivale ed nei suoi confini si erge Cannata, una simpatica cittadina di 4500 abitanti, sulla riva sinistra del fiume Topino, a pochi chilome-tri da Assisi, sulla strada del vino Cantico nella zona lacustre che i Romani chiamavano Locus Um-ber, ricco di acque e di canne, da cui il nome Cannata. Sono due le manifestazione annuali che la rendano famosa, le Infiorate che hanno luogo a giugno e la festa della cipolla, a settembre. Tra i turisti più prestigiosi c’è stato Papa Gregorio, che ha benedet-to la Infiorata durante il Corpus Domini. Questa è Cannata poli-tica ,nella quale si ritaglia un bel ruolo anche quella sportiva per merito del Milan Club “ Franco Baresi”, risorto, si può tranquilla-mente dire, dopo ben diciassette anni di letargo per merito asso-luto di Cesare Epifani, presidente della prima era e di quella attua-

MILAN CLUB CANNARAGiovanniLabanca

club

le, avvenimento festeggiato alla grande il diciotto giugno 2011, giorno in cui è stata inaugurata anche la bella sede presso il Bar La Lolà. Conta ,al momento, 120 soci che non sanno più come mostrare il loro attaccamento al vecchio e logoro Diavolo, so-prattutto in questi periodi che non se la passa tanto bene, anche se punti miracolosi giungono a lenirne le sofferenze. “ In effetti, sottolinea il presidente Epifani, stiamo messi male come con-dizione, anche se è importante fare punti per la classifica che ci permettano di risalire la china e raggiungere l’Europa, a parziale riscatto di una situazione gestio-

nale che dalle nostre parti non si era mai vista. Noi, comunque siamo fiduciosi e, tramite STA-DIO5, lanciamo alla Società positivi messaggi di incoraggia-mento e di fiducia”. Il direttivo si associa alle parole del presidente e van a preparare la trasferta per Milano, per essere lì per il derby, che va assumendo sempre più importanza. Questo il diretti-vo del Club: Presidente, Cesare Epifani,; vice , Michele Turrioni: segretario, Daniele Carnevali; coordinatore web, Maria Giu-seppe Binucci; trasporti, Diego Pietrini; consiglieri, Marco Oli-vieri, Simone Turrioni, Federico Filippucci ed Eduardo Ercolano.

Varallo Sesia non ha tanto bisogno di aggettivi per es-

sere ricordata come una brillante cittadina piemontese di ottomila anime, probabilmente fonda-ta sulle rive del Sesia nel 1025, come si evince da un cartaceo e fa derivare Varallo dall’unione di War (guerra e Ade sacro). Tra le sue silenziose valli risuona forte l’eco del tifo rossonero di cui si fanno carico, per il momento, bel 170 soci, che sono ben gui-dati dal presidente Genuino Ma-sia. Tra i soci più simpatici, c’è da ricordare Riccardo Pesatori, poeta famosissimo che trasfor-ma mirabilmente in versi ogni performance del Diavolo. E’ una forte passione che serve anche agli altri amici di sentirsi sempre in forma e non farsi venire mai meno la tanta voglia di gridare “Forza Milan”.

Milan Club Varallo Sesia

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sabato 19 aprile 20148

MILAN PROFUMO D’EUROPALaura

Tangari

campoinato

Milan a caccia della quinta vittoria consecutiva oggi

pomeriggio a San Siro col Livor-no. Battere i labronici è molto importante per i rossoneri per-ché i tre punti proietterebbero la squadra di Seedorf verso l’al-ta classifica regalando un altro input in funzione dell’Europa League. Col Catania il Milan ha faticato parecchio per portare a termine la scalata al successo e la stessa cosa, probabilmente, suc-cederà questo pomeriggio col Li-vorno dal momento che i toscani arrivano col dente avvelenato alla sfida di Milano per via del tremendo kappaò subìto dome-nica scorsa di fronte al proprio pubblico dal Chievo. Dato per scontato, o quasi, il quarto posto occupato dalla Fiorentina, l’ob-biettivo dell’Inter, chiamata nello spareggio del Tardini col Parma, è quello di mantenere la quinta piazza, conquistata alla grande sei giorni fa col poker rifilato alla Sampdoria, che non era sicura-mente l’ultima arrivata. I neraz-zurri si sono scrollati di dosso

in un solo colpo mille problemi ed ora i tifosi si attendono una nuova conferma con un risul-tato positivo in Emilia dove il Parma arriva dall’1-1 acciuffato in extremis nel derby col Bolo-gna. Blindato il secondo posto, la Roma avrà il suo daffare per respingere gli attacchi della Fio-rentina nel clou della giornata in programma nel posticipo di sta-sera. Cinque gol al Verona sono un sinonimo di un ottimo stato di salute dell’attacco viola ma nel contempo i tre gol incassati al Bentegodi da Neto e compa-gni non possono non allarmare Montella in prospettiva dell’im-pegno con i giallorossi. Il Napoli,

terzo, reduce dalla bella rimonta con la Lazio, andrà a Udine dove non si sono ancora spenti gli echi della sfida dei friulani con la capolista del campionato Ju-ventus. Per i partenopei un’altra chiamata per confermare lo stato di forma di Higuain e compagni per Guidolin una nuova prova del nove contro una delle elette del torneo. Spareggio salvezza a Verona col Chievo, trionfatore col Livorno, contro un Sassuo-lo deciso a vedere cara la pelle. Ultimo acuto, infine, del Catania al Cibali contro una Sampdoria che deve far dimenticare la pe-sante sconfitta di Marassi con l’Inter.

Nel mezzo del triangolo amoroso Mauro Icardi

- Wanda Nara - Maxi Lopez, sulla ruota di Genova è spuntato per l’Inter un risultato, la vittoria, attesa ormai da quattro giornate. Un successo quanto mai convincente anche se, nel corso dei 90 minuti, la squadra allenata da Walter Mazzarri ha palesato ancora una volta i numerosi difetti strumentali che l’avevano portata alla sconfitta contro l’Atalanta e ai tre pareggi consecutivi contro Udinese, Livorno e Bologna. Anche al Tardini contro il Parma il tecnico dei nerazzurri è costretto a centrare il bottino pieno. Una vittoria contro i ducali, con Milan e Lazio prossimi rivali, infatti, sarebbe fondamentale nella corsa ad un piazzamento in Europa League. Il ritorno in Europa, a questo punto, resta l’ultimo spartiacque imposto dal presidente nerazzurro Erik Thohir per la conferma sulla panchina interista anche nella prossima stagione dell’allenatore originario di San Vincenzo. L’ultimo, certo, perché della rivoluzione tattica imposta nell’ultima uscita ha già iniziato a puntellare la valorizzazione dei migliori talenti presenti all’interno della rosa dell’Inter. Thohir ha sempre puntato il dito su una gestione mirata verso il lancio e l’inserimento

EmanueleTramacere

cugini

VINCERE COL PARMA PER LA CONFERMAL’ultima vittoria al Tardini

risale alla stagione 2007-2008in prima squadra di talenti in rampa di lancio e l’esplosione di Mauro Icardi e la rinascita di Mateo Kovacic fanno sorridere sia i dirigenti che lo staff tecnico nerazzurri. Contro il Parma non ci sarà Andrea Ranocchia, squalificato, e allora in difesa potrebbe ritrovare una maglia da titolare Hugo Campagnaro, accantonato dall’allenatore nerazzurro con la contemporanea crescita di Rolando che, insieme con Walter Samuel, completerà il pacchetto arretrato. Kovacic-Cambiasso-Hernanes è una cerniera di centrocampo diventata imprescindibile data la straordinaria capacità di abbinare quantità, esperienza e qualità. Sulle fasce Danilo D’Ambrosio continuerà a vestire la maglia da titolare in attesa del rientro di Jonathan, ancora non al meglio, mentre il tandem d’attacco Icardi-Palacio non sarà toccato nonostante il trittico di sfide, Napoli-Milan-Lazio che attende i n e r a z z u r r i . Per i

ducali Donadoni proverà fino all’ultimo allenamento pre-partita a recuperare il talento e l’estro di Antonio Cassano, ex dal dente avvelenato e scartato forse con troppa fretta dall’allenatore toscano. Non ci sarà, invece, il mattatore della gara d’andata, Nicola Sansone, ceduto in comproprietà al Sassuolo, che siglò la sua prima doppietta in serie A proprio contro i nerazzurri. Con 5 squadre racchiuse in soli 5 punti e con in contemporanea la sfida fra Lazio e Torino, vincere contro il Parma vorrebbe dire non solo portare a 5 i punti di distacco dai ducali attualmente sesti, ma potrebbe ampliare il gap di vantaggio anche nei confronti delle dirette inseguitrici, Milan compreso.

Vincere per salvare il proprio futuro e quello d e l l ’ I n t e r contro il Parma sarà la prima di

cinque finali.

di Aldo Colombo

TOP FLOP

Doveva non gioca-re, poi invece è lui a

risolvere con una bella punizione. E anche a centrocampo è una

presenza essenziale, con un briciolo di fo-

sforo in più degli altri

Con tutta la bene-volenza che è giusto concedergli col Cata-

nia gioca alla mo-viola: mai un guizzo, mai un’invenzione o una accelerazione,

spento, inutile

MONTOLIVO KAKA’&

SeveraBisceglia

il punto

La trentatreesima giornata di campionato ha detto bene alle due squadre milanesi seppur per ragioni diverse. Il Milan, giocando male e faticando non poco soprattutto nella ripresa, ha comunque centrato l’obiettivo. L’unico argomento utile ai rossoneri è mettere in cassaforte più vittorie possibili in queste poche giornate rimaste, e sembra che i ragazzi di Seedorf abbiano imparato la lezione a memoria dal momento che hanno portato a quattro le vittorie consecutive. L’Europa è sempre più vicina, favorita anche dalle sconfitte delle squadre che la precedono. Non bisogna dimenticare che fra due giornate c’è lo scontro diretto nel derby della Madonnina che potrebbe anche segnare il sorpasso dei rossoneri, se l’Inter decidesse di continuare nella sua folle discontinuità. A Genova, domenica scorsa l’ha fatta da padrona contro una Sampdoria andata subito nel pallone sotto l’agguerrita mentalità messa in campo dai ragazzi di Mazzarri. Una rondine non fa primavera, è vero, ma l’Inter deve fare come i cugini, portare a casa i tre punti a qualunque costo,

INTER E MILAN: AVANTI TUTTAanche a dispetto del bel gioco. Con Icardi in buona giornata non dovrebbe essere impresa ardua, certo il calendario non favorisce la Beneamata. Se la sfida di oggi contro il Parma, che ha dimostrato di saper fare risultato, e non a caso, è impegnativa, ne vogliamo parlare della successiva contro il Napoli? Purtroppo ha gettato dalla finestra punti che oggi risulterebbero preziosissimi, vedi Bologna, Livorno ecc. Contro i doriani ha dettato legge l’attaccante argentino che è riuscito ad andare oltre la disputa personale con Lopez. Le donne

meglio lasciarle fuori dal campo di gioco. La ‘banda’ nerazzurra può solo decidere di perdere l’ultimo posto utile per l’Europa League e il Milan, da canto suo, ha il dovere di crederci e lottare per quel sesto posto, minimo, che le garantirebbe almeno i preliminari. Oggi al Meazza ci sono ottime probabilità di portare a cinque le vittorie consecutive a danno di un Livorno ormai strapazzato su tutti i fronti, settimana scorsa è toccato al Chievo dare l’ennesimo colpo di grazia ai toscani, anzi quattro, e oggi dovrebbe toccare al Milan.

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9sabato 19 aprile 2014

LuigiSada

mercato

La Juve vuole Cuadrado. Il co-lombiano è uno dei pallini

di Conte ma per strapparlo alla Fiorentina ci vuole innanzitutto il placet dell’Udinese proprieta-ria del cartellino del giocatore. I friulani, in linea di massi-ma, sono d’ac-cordo sul

CAVANI VERSO LO UNITEDCUADRADO ALLA JUVENTUSbuoni rapporti col club ligure e l’affare si farà. Segnali in casa Milan sono apparsi in merito al possibile ritorno di Thiago Silva all’ombra della Madonnina. Il Psg vorrebbe però Taarabt la vera rivela-z ione

Kakà mentre altre fonti rivelano la possibilità di vedere agli ordi-ni di Blanc il giovane Demba Ba del Chelsea. In questo caso però

Mourinho sarebbe orientato verso Cavani, sempre che il Matador la prenda bene per giocare in Inghilterra. Sul bomber del Psg c’è anche il

Manchester United che vuol rifare la squadra dopo la de-ludente stagione. Quale con-tropartita I Reds Devils da-

rebbero cedere Nani al Psg, più qualche sterli-na. Lo United è pure sul napole-tano Jorginho in concorrenza con

l’Arsenal che a sua volta dovrebbe dire

addio a Wenger rimpiaz-zato in panchina da Van Gaal. Sempre in casa Arsenal si parla della partenza di Giroud sul qua-le ha messo gli occhi il Monaco, ancora preoccupato per l’infor-tunio di Falcao. L’Inter, con Vi-dic già chiuso in cassaforte, sta stringendo i tempi per Sagnà ma l’Arsenal frena perché non ha nessuna intenzione di smonta-re così ampiamente la squadra malgrado il disastroso campio-

nato. Si torna a parlare della partenza di

Handanovic verso la Spagna dove al Barca prende-rebbe il posto di Victor Valdez già contattato dal Milan. Non do-vesse andare al Barca il portiere

sloveno potrebbe finire al Liverpool

dove è già seguito d a vicino Ochea. Infine, il City è su Lukatu mentre Aurer del Tolosa molto presto firmerà per l’Arsenal

concedere s e m a f o r o

verde all’operazio-ne, ma vorrebbero una bella e sostan-ziale contropartita sia in quattrini che in giocatori. La Vec-chia Signora, fa sapere radiomercato, potreb-be girare Quagliarella e Caceres all’Udinese, più qualche euro accompagnato da diversi zeri. Sembra ormai scontato invece l’ar-rivo a Torino, n a t u r a l -m e n t e spon-d a

b i a n -conera, del sampdoriano Gab-biadini. Marotta è rimasto in

del campionato, rossonero doc. Sempre i parigini premono per

LPer i ragazzi di Pippo Inzaghi il match col Padova poteva

essere la partita della svolta per mettere anche più ansia all’A-talanta, sconfitta in casa dalla capolista Chievo. Invece, al Vi-smara è arrivato solo un pareg-gio pirotecnico ovvero un 3-3 in rimonta. Certo, i baby rossoneri hanno dato di nuova dimostra-zione quanta dedizione mettano in campo recuperando e ribal-tando lo 0-2 per poi farsi rag-giungere di nuovo allo scadere. Ad ogni modo il pareggio non preclude le speranze del Milan di poter superare l’Atalanta, e piazzarsi al secondo posto per accedere direttamente alle Final Eight. La squadra di Inzaghi di-sta 6 punti dagli orobici, ma ha ancora una gara da recuperare e, inoltre, l’ultima giornata vedrà di fronte proprio le due squadre al Vismara. Prima, però, bisognerà affrontare l’Hellas Verona, le cui ambizioni sono ancora vive poi-ché l’ultimo posto del Playoff di-sta dagli scaligeri solo tre punti. A rendere più complicata la sfida per il Milan saranno le assen-ze nel reparto offensivo: infatti,

Milan frenato dal PadovaL’Inter pareggia

in 9 a VareseDanielRizzo

primavera

Inzaghi dovrà rinunciare a tutte le pedine d’attacco presenti nel-la rosa e affidarsi all’ attaccante degli Allievi I e II Divisione, Pa-trick Cutrone e Mastour. Super Pippo, al termine della gara col Padova, ha ammesso di crederci ancora ad un posto nelle Final Eight: “C’è ancora speranza per il secondo posto. Se le vinciamo tutte , noi facciamo nove punti e loro hanno una gara in meno da giocare. Nello scontro diretto dobbiamo batterli con due gol di scarto. Col Padova abbiamo fat-to qualcosa di fantastico, faccio davvero un plauso a questi ra-gazzi, che sempre nelle difficoltà tirano fuori il massimo. Tenia-

moci stretta la grande reazione, sotto di due gol - continua Pippo - e il fatto che abbia debuttato un ‘98 con noi, Patrick Cutrone, che sicuramente ha un futuro lumi-noso davanti a sé”. La Primavera dell’Inter, già certa di un posto nei playoff, pareggia a Gavirate contro il Varese, ma il risultato ottenuto dai ragazzi del tecnico Cerrone è accettabilissimo so-prattutto se si pensa che la squa-dra non ha mollato mai, acciuf-fando un pari, negli minuti extra time e in nove uomini, grazie ad una rete di Camara. Oggi il cam-pionato è fermo per le festività pasquali e riprenderà settimana prossima.

Domenica 13 aprile 2014  ho seguito   in Tv la partita

del San Paolo  tra il  Napoli  e la  Lazio  di  Edy Reja,  a mio sommesso avviso il migliore dei mister durante la gestione di  De Laurentiis  . Tra le tante belle cose che ho avuto modo di vedere e godere nella partita in questione,   vale la pena  sottolineare   il   gesto del calciatore del Napoli  Gonzalo Higuain  subito dopo il gol su rigore.  El Pipita  infatti dopo aver segnato il penalty del   2-1 contro i biancocelesti capitolini,

Ciao Peppe, vai a insegnare calcio in Paradisocasertano è salito al cielo dove incontrerà tra l’altro tanti campioni come lui che hanno avuto la sventura e la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, come accadde per esempio a  Gaetano Scirea  a  Babsk, in  Polonia, il  3 settembre  del  1989, dove si trovava per visionare una partita dei prossimi avversari in coppa Uefa della Juventus, l’allenatore in  seconda dei bianconeri, perse la vita in auto lasciando uno dei più grandi vuoti nella storia del calcio italiano. Campione di correttezza, mai un espulsione in 16 anni di onorata carriera, Scirea si laureò campione del mondo con l’Italia nel 1982 e vinse molti  trofei  sia in campo nazionale che internazionale, tra

bar». La signora  Zambon è stata l’ultima a vedere Meroni   da vivo. Abitava lì davanti, al civico 53. Dopo la partita con la Sampdoria avevano cenato tutti assieme nella sede di corso Vittorio Emanuele, poi l’allenatore  Edmondo Fabbri  li aveva lasciati in libertà. Quando fu investito con lui c’era il terzino  Fabrizio Poletti. Era buio, una macchina li investì entrambi. Poletti se la cavò con una gamba ingessata,   il povero Meroni morì sul colpo. Ancora più tragica ed angosciante fu la dipartita di  Renato Curi, sul campo di gioco  Domenica 30 ottobre 1977.  A  Perugia, nello stadio di  Pian di Massiano  . Tutto avvenne nella ripresa, infatti dopo cinque minuti, sotto la pioggia, il regista umbro si accascia improvvisamente al suolo. Quando arriva la barella, il giocatore esanime viene portato fuori dal campo. I medici del Perugia gli praticano due iniezioni, il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca: Curi è paonazzo, il battito del cuore è inceppato, alle 16,30 (in lugubre, perfetta contemporaneità con la fine della partita fischiata dall’arbitro Menegali) il giocatore viene dichiarato ufficialmente morto. Una fine terribile per la sua fulmineità. Qualche anno dopo, il 14 aprile 2012 , sul campo del  Pescara  si consumava un dramma tragicamente simile che vide spirare il giovane Piermario Morosini.  Sarà in ottima compagnia per quel che riguarda il calcio, il mio giovane sventurato conterraneo. Un mio allievo ha scritto sulla sua pagina FB: Ciao Peppe, vai ad insegnare calcio in Paradiso. Un saluto a Giuseppe Feola  che ora fa parte della  «squadra dei cieli». Un angelo che gioca al pallone in un prato infinito trapuntato di stelle

FioreMarro

ha mostrato una maglia con la foto di  Giuseppe Feola, il ragazzo  24enne  di  San Marco Evangelista, calciatore del  Real San Felice a Cancello, morto il 10 aprile  a seguito di un terribile incidente stradale. Tutto il San Paolo ha voluto salutare il giovane calciatore, accompagnando con un applauso convinto il gesto dell’attaccante azzurro.   Un campione lo vedi dal coraggio, dall’ altruismo e dalla fantasia diceva De Gregori, dopo il gesto di Higuain aggiungerei anche: dalla sensibilità di uomo vero. Il giovane talento

i quali anche quello della  tragica notte dell’Heysel   nel 1985. « Era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni » dichiarò Gianni Brera quando gli chiesero di  Gigi Meroni. Davanti al bar  Zambon  in corso  Re Umberto  c’è un cippo sempre carico di fiori. E tra i gladioli spunta la foto di Gigi Meroni, stroncato da un auto in corsa, quella drammatica notte del 15 ottobre 1967.  “Vengono tante signore a lasciargli garofani rossi sul cippo che è davanti al nostro

Higuain mostra la maglietta commemorativa di Giuseppe Feola

Domenica l’ex di Wanda Nara Maxi Lopez, contro Icardi, l’attuale fidanzato. Samp-Inter già battezzato “il derby della gnocca”.

Juan Jesus twitta che non andrà mai alla Juve o al Milan. Delusione tra i tifosi. Quelli dell’Inter.

Probabilmente Berlusconi andrà ai ser-vizi sociali. Sedoorf: “Speravo nei domi-ciliari, così non mi veniva a Milanello a farmi la formazione”.

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sabato 19 aprile 201410

Ancelotti contro Pep Guar-diola. Che la sfida cominci.

Per la gara d’andata della Cham-pions del Bernabeu fra il Real e il Bayern è iniziato il conto alla rovescia. I campioni in carica, col titolo in tasca da parecchie settimane, nell’ultima uscita in Bundesliga, hanno snobbato l’impegno incassando tre gol all’Allianz Arena dai rivali storici del Borussia Dortmund, il che ha fatto andare su tutte le furie Guardiola malgrado la passe-rella annunciata. I tedeschi oggi

REAL E BAYERN INFIAMMANO LA CHAMPIONSLuigiSada

saranno impegnati in campio-nato contro il fanalino di coda del Braunschweig in lotta per la salvezza, ma stavolta sarà vietata ogni distrazione, pena qualche multa pesante a tutta la squadra . Muller e compagni sono avvi-sati. I ragazzi di Guardiola sono già sintonizzati sull’impegno di metà settimana contro gli spa-gnoli di Carletto Ancelotti, dove l’obbiettivo è la vittoria, come è nell’etica dei bavaresi in campo internazionale. Il Real, per non correre rischi fuori program-ma, ha rinviato invece il match di Liga con il Valladolid spo-standolo al 7 maggio prossimo, praticamente dopo le due sfide di Champions con il Bayern. Gli iberici arrivano dal 4-0 rifilato

all’Almeria domenica e avranno tutto il tempo per affilare le armi in funzione della gara con i tede-schi. L’altra partita, quella dello Stamford Bridge fra il Chelsea di Mourinho e l’Atletico di Simeone promette scintille perché i lon-dinesi proveranno a controllare il proprio stato di salute affron-tando domani pomeriggio in Premier il Sunderland, ultimo in classifica. Dal canto loro i Col-choneros hanno pensato bene ad anticipare il match della Liga con l’Elche a ieri sera, in modo da valutare al meglio la situazione dei propri giocatori tenuti sulla graticola dal nuovo infortunio di Diego Costa accaduto domenica a Madrid in occasione del derby vinto col Getafe.

champions

SeveraBisceglia

Allo Estádio da Luz giovedì sarà dura, anzi durissima,

per la Juventus di Conte contro i portoghesi del Benfica. I bian-coneri dovranno mettercela tut-ta, un po’ come hanno fatto nei

LA JUVE RISCHIA COL BENFICAeuropaleague

Juventus Stadium col Bologna, cercando di mettere a fuoco la situazione di ogni singolo gio-catore a disposizione di Conte per la sfida contro i portoghe-si. Il Benfica, non per snobbare l’impegno, non anticiperà nulla e scenderà regolarmente in campo domani pomeriggio affrontando l’Olhanense, formazione di mo-desta levatura piazzata a metà classifica. E’ chiaro che per la Ju-

primo maggio e a Torino, si sa, i bianconeri difficilmente sba-gliano. Nel derby tutto spagnolo dell’altro appuntamento europeo rischia grosso il Siviglia che do-mani in Liga incrocerà le armi con il lanciatissimo Granada che ha cacciato all’inferno il Barcel-lona sabato scorso con un gol di Brahimi. Il Valencia, che sta ancora pensando al 5-0 rifilato al Basilea nei quarti, affronterà

quarti di finale col Lione, perché i lusitani di Jesus hanno nel loro DNA le giuste caratteristiche per frenare e mettere a tacere qua-lunque avversario, specialmen-te quando quest’ultimo viene ospitato fra le mura amiche. La capolista del nostro campiona-to, come è noto, in prospettiva di Pasqua, giocherà stasera allo

ventus sarà determinante, come è successo col Lione, portare a casa un risultato positivo nel match del Luz di questa prima semifinale di Europa League. Far gol è l’annuncio fatto alla vigilia da Conte, che dai suoi si aspetta un’altra prova ad alto livello che possa proiettarli positivamente alla gara di ritorno del prossimo

pure lui un avversario ostico, il pericolante Osasuna, che non molla mai, visto che una setti-mana fa ha messo a segno un bel colpaccio esterno battendo l’Al-meria. Un derby, quello fra Sivi-glia e Valencia che proietta una delle due formazioni alla finalis-sima dello Juventus Stadium del 14 maggio.

Cadono tutte, o quasi, le gran-di d’Europa. Va al tappeto

il Barca col Granada, finisce a gambe all’aria il Psg col Lione e viene steso il Bayern all’Allianz Arena dal Borussia di Klopp. In-somma, una vera debacle per chi asfaltava senza problemi gli av-versari fino a qualche tempo fa. Ma andiamo con ordine: Il tonfo più clamoroso è quello del Bar-cellona in Liga, battuto da una squadra mediocre in lotta per la salvezza. Il gol che regala al Granada la vittoria lo sigla Bra-himi ma quello che preoccupa maggiormente Tata Martino è la seconda botta consecutiva dopo quella incassata dall’Atletico Ma-drid con la recente eliminazione

AL TAPPETO BARCA, PSG E BAYERNLuigi Sada

dalla Champions. Messi e com-pagni a Granada sembravano dei fantasmi; una specie di addio al titolo considerando i successi dei Colchoneros e delle Merengues rispettivamente contro il Getafe e l’Almeria. Il Real fa poker con Di Maria, Isco, Bale e Morata mentre l’ATM va a segno con Koke e Diego Costa, che poi si infortuna uscendo dal campo in barella. Indolore, ovviamente, il passo falso del Bayern davanti al proprio pubblico contro un Dortmund per nulla irresistibile. Solo che i bavaresi, avendo scari-che le pile dopo il trionfale cam-pionato vinto con sette settimane di anticipo, prendono tre reti in-credibili dai rivali di sempre per opera di Reus, Hoffman e Mkhi-tahyan. L’undici di Klopp è ora secondo in Bundesliga con alle spalle lo Schalke 04 che si sba-

razza dell’Eintracht Francoforte. Torna alla vittoria il Leverkusen di misura sull’Herta Berlino. Cade anche il Psg, orfano di Ibra, a Lione mentre il Monaco ripren-de la serie di vittorie strappando lo 0-1 a Rennes grazie a Riviere. Lille sempre terzo battendo il Valenciennes col Marsiglia leg-germente staccato ma vincente a Montpellier con rocambolesco 2-3. In Premier, pur con fatica, il Liverpool si sbarazza del City per 3-2 con un acuto dell’ex interista Coutinho sul finire di partita. Il Chelsea consolida il secondo posto espugnando col fiatone Swansea, con l’avversario ridot-to in dieci per tre quarti di gara. Continua a vincere l’Everton. ora in quarta posizione. In Fa Cup si riscatta l’Arsenal mentre l’Hull centra con i Gunners il passaggio del turno.

estero

Che partita al Mestalla di Valencia nella finalissima di Coppa del Re fra il Real Madrid e il Barcellona di-sputata davanti a sessan-tamila spettatori contenti di aver pagato il biglietto d’ingresso. La vince la squadra di Ancelotti grazie ad uno spettacolare affondo di Bale, mister 100 milioni, che infila senza scampo il povero Pinto a cinque mi-nuti dal termine brucian-do in velocità Sergio dopo che i Blaugrana avevano agguantato in rimonta il pareggio con l’esordiente Bartra a metà ripresa. Ma quante emozioni. Il Real, orfano di Cristiano Rolan-do infortunato, ha messo subito alla frusta i catalani andando in gol all’11esimo con Di Maria, bravo a bat-tere Pinto con un perfetto diagonale. Le Merengues avrebbero potuto raddop-piare più volte perché Dani Alves e compagni, in più di una circostanza, dava-no l’impressione di aver accusato pesantemente il

AL REAL MADRID LA COPPA DEL REUn regalo

speciale di BaleLuigi Sada

colpo senza avere la forza di replicare. Con un Messi spento e con un Neymar a passo ridotto, tutto è sem-brato facile per il Real, dal momento che Casillas solo in un paio di occasio-ni era stato costretto a tirar fuori tutta la sua classe e bravura. Ma doveva esse-re la serata del Real, così è stato. Anche se dopo la rete di Bartra i ti-fosi di Madrid qualche brivi-do di troppo, per un paio di iniziative co-struite da Messi e Neymar, lo hanno avuto. Poi è ar-r iva to il gol c a -po -la-

voro di Bale a mettere un bavaglio agli aficionados del Barca freddati dal gal-lese. A tempo quasi scadu-to, un’altra azione perico-losa per i deboli di cuore, quella di Nyemar che da pochi passi centra il mon-tante sinistro della porta di Casillas, fuori causa, fortunato nel rimpallo nel trovandosi il pallone fra le braccia fra lo sconcerto dei giocatori di Tata Mar-tino. Per il Real Madrid si è trattato della diciannove-sima Coppa del Re vinta. Lo scorso anno a centrare il bersaglio era stato l’At-letico di Simeone.

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11sabato 19 aprile 2014

A due settimane dall’ultima gara in Bahrain, domani

mattina si torna a correre per il quarto appuntamento del Mondiale di F1 sul circuito di Shanghai, l’ultimo in Oriente prima del rientro del Circus in Europa. Lungo 5,451 km, il tracciato è uno dei favoriti dei piloti, grazie alla larghezza della pista che offre possibilità concrete di sorpasso, specialmente sul rettilineo che

DeboraCheli

FERRARI NEL CAOSformula 1

Domani alle 9 (ora italiana) il GP della Cina. Domenicali lascia il Cavallino

della squalifica che ha privato l’australiano del secondo posto a Melbourne. La FIA, riunitasi a Parigi lunedì scorso, ha bocciato l’appello presentato dalla scuderia austriaca a cinque ore dal termine della corsa. Secondo la commissione giudicante il team ha delle responsabilità concrete sull’eccessivo afflusso di carburante rilevato sulla monoposto di Ricciardo in Australia. Al di là della gara di domani, la Ferrari è stata al centro dell’attenzione dopo

per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato. Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini della squadra, i piloti e i partner per il magnifico rapporto avuto in questi anni. A tutti auguro che presto si possa tornare ai livelli che la Ferrari merita». Non è mancata una nota di stima per il Presidente Luca Cordero di Montezemolo, il quale ha già scelto il sostituto alla guida del muretto del Cavallino. Si tratta di Marco

va dalla curva 13 alla 14, dove si arriva a più di 310 km/h, così come su quello lungo le tribune centrali: in entrambi i settori è permesso il DRS. Destrezza e buoni riflessi sono indispensabili fra la curva 1 e la 4, senza dimenticare che tutto il circuito è molto esigente in fatto di gomme, benché le temperature attese per domani, attorno ai 20 gradi, e il tempo stabile non dovrebbero rappresentare un fattore critico per il surriscaldamento di pneumatici e motore. Oltre ai due piloti Mercedes, che sono naturalmente i favoriti dopo le due doppiette in Malesia e Bahrain, nemmeno Vettel è da sottovalutare: qui nel 2009 ha ottenuto la prima vittoria con la Red Bull e le prestazioni della sua RB10 sono in piena crescita. Anche il suo compagno di squadra Ricciardo ha il potenziale per fare bene e cercare riscatto, a maggior ragione dopo la conferma

il terremoto interno che ha sconvolto i vertici della squadra. A tenere banco per tutta la settimana infatti sono state le clamorose dimissioni di Stefano Domenicali dalla direzione della gestione sportiva. L’aria che tirava a Maranello lasciava intuire già dopo l’appuntamento mondiale al Sakhir che ci sarebbero stati profondi cambiamenti; sabato scorso le prime indiscrezioni, poi lunedì lo stringato comunicato apparso sul sito ufficiale della rossa. In un breve messaggio per la stampa, Domenicali ha ammesso le proprie responsabilità per un inizio di stagione sottotono e per gli errori commessi nel recente passato in qualità di team principal della Scuderia. «Da capo, mi assumo la responsabilità – ha dichiarato –, come ho sempre fatto, della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa

Mattiacci, attuale presidente e amministratore delegato della divisione Ferrari Nord America, il quale ha ottenuto nel 2012 il prestigioso premio di Executive Automotive, per aver realizzato un aumento del 20% delle vendite del marchio. Nessuna esperienza in F1 prima di oggi, un dettaglio non trascurabile e che lascia presagire che si tratti di una nomina di transizione, in attesa del nuovo Jean Todt. Si sono già fatti i nomi di Flavio Briatore e qualcuno ha ipotizzato il ritorno di Ross Brawn, anche se al momento l’ipotesi è poco probabile visto che l’inglese si sta godendo la pensione e la passione per la pesca. Anche se Mattiacci difficilmente sarà l’uomo della provvidenza, al nuovo direttore della gestione sportiva vanno riconosciute notevoli qualità come motivatore. Una ventata di aria fresca che non potrà che giovare al morale di tutto il team.

Mercoledì e ieri si sono gio-cate le prime due partite

dei quarti di finale di Eurolega tra l’EA7 Armani e Maccabi. Gara 1 ha visto la vittoria degli uomini di David Blatt per 101-

ARMANI CERCA IL MIRACOLOPersa Gara 1 dei quarti in

casa con il Maccabi, MilanoBeppeVigani

basket

99, dando una virata decisa alla serie, poiché espugnare il Forum in Eurolega, in questa stagione era riuscito solo al Real Madrid. Sulla seconda non possiamo es-sere esaustivi, poiché il giornale proprio nel corso del match è an-dato in stampa. L’appuntamento quindi si sposta al Yad Eliyahu Arena (divenuta NokiaArena), lunedì, con la possibilità per gli israeliani di qualificarsi alle Final

Four sul proprio campo amico. Sarà una serie terribile, anche se, a questo punto, il Maccabi è il vero favorito per il passaggio del turno. Al di là dei numeri delle due sfide, ricordiamo che l’Olim-pia ha vinto le ultime due Coppa

dei Campioni (una volta si chia-mava così) proprio con gli isra-eliani di Tel Aviv. E’ accaduto il 2 aprile 1987 quando la squadra di Dan Peterson vinse 71-69 e la stagione successiva per 90-84 (la prima disputata con la formula dei playoff. E’ buffo se conside-riamo che le due squadre hanno vinto lo stesso numero di volte dell’altra. Le uniche due partite disputate in campo neutro han-

no coinciso con le due finali, di Losanna e Gand, vinte proprio da Milano. Non dimentichia-mo che questo è il decimo anno consecutivo in cui la formula di Eurolega prevede i playoff per accedere alle Final Four. Il Maccabi è stato presente in nove edizioni, compresa questa. Nelle ultime quattro edizioni, sempre presente nelle prime otto, l’ha vinta solo nel 2011. In questi die-ci anni, invece, le “Scarpette ros-se” non hanno mai partecipato. Come già anticipato nel numero precedente, nel Maccabi vi sono ben quattro giocatori che hanno giocato nel campionato italiano: Ricky Hickman, a Casale Mon-ferrato e Pesaro; Devin Smith, Avellino, dove ha vinto la Coppa Italia nel 2008, e Treviso; Sofo Schortsianitis, a Cantù, e Da-vid Blu, a Treviso col cognome Bluthenthal, Virtus e Fortitudo Bologna. Keith Langford con il Maccabi ha vinto un titolo, una Coppa d’Israele e Lega Adriatica. Infine, David Blatt, coach degli israeliani, ha allenato due anni a Treviso, conquistando la Coppa Italia nel 2007. Insomma, Mila-no-Maccabi ha più di un motivo per essere la sfida più interessan-te dei quarti di finale.

Luca Banchi, il coach del miracolo EA7 Armani.

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Arrivi Giornalieri

Per coloro che hanno pensato anche solo per un istante che il

motomondiale potesse dare uno spettacolo diverso, resta solo la consapevolezza che tutto è come prima. Per quanto riguarda i piloti che hanno provato a ruggire nella prima gara, è crisi o quasi. Marc Marquez la fa da padrone, e su questo nessuno ha avuto dubbi, aggiudicandosi anche la seconda gara. Risultato pieno per lui e un bel 10 con lode in pagella, non sbaglia nulla: miglior tempo nelle libere, pole position e nuovo record della pista texana, miglior tempo nel warm up, gara condotta in testa dalla partenza all’arrivo, agli altri non ha lasciato nulla, neppure le briciole. Se avesse potuto avrebbe volentieri occupato anche il secondo e terzo posto per fare più punti, e i risultati premiano la sua maniacale perfezione. Che ne è di tutti gli altri piloti? Un disastro! Gli unici

piloti a chiudere degnamente il Gran Premio delle Americhe sono stati il compagno di scuderia Dani Pedrosa che messo in cassaforte un ottimo secondo posto senza mai impensierire il leader e Andrea Dovizioso che ha portato sul podio la Ducati, in realtà è questa la vera notizia, non accadeva da anni. Valentino Rossi ha perso lo smalto della prima gara oltre all’anteriore proprio nel momento che gli diceva bene il terzo posto, peccato. L’altra vittima eccellente è Jorge Lorenzo, caduto al primo giro in Qatar,

in Texas si rende protagonista di una falsa partenza che poche volte vedi in un Gran Premio, comunque bravo nel rimontare e chiudere al decimo posto che frutta comunque qualche punto. Due gare della nuova stagione che vedono leader indiscusso Marquez a bottino pieno con 50 punti, segue Pedrosa con 36, Valentino Rossi a 28 punti, per vedere Jorge Lorenzo dobbiamo scendere alla sedicesima posizione. Nel Gran Premio argentino, in

programma domenica 27 aprile, contiamo di

vedere i grandi piloti in lotta tra

loro.

RE MARCMarjlja Bisceglia

motoGP

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sabato 19 aprile 201412

La boxe che conta arriva ancora nella provincia di Milano.

Andrea Sarritzu, infatti, sabato 26 aprile, a Rho, combatte per il titolo europeo, mentre Giacobbe Fragomeni ritorna, dopo la sfida mondiale persa con il polacco Krzysztof Wlodarczyk. Il luogo dei match è il centro sportivo Molinello, in Via Trecate 52 a Mazzo di Rho (Rho - Milano), in cui la Opi 2000 di Salvatore Cherchi - in collaborazione con il Comune di Rho e la palestra Francis Boxing Team – ha allestitò una manifestazione imperniata sul vacante titolo

Fragomeni e Sarritzu a RhoIn provincia di Milano

torna il grande pugilatoBeppe Viganiboxe

Sardegna, i due pugili hanno combattuto una splendida battaglia. La prima parte della sfida è stata a favore di Yanchi, ma Sarritzu ha saputo rimontare dando l’ennesima dimostrazione di carattere che ha convinto i giudici a decretare il pari (117-112 per Sarritzu, 114-117 per Yanchi e 114-114). Il 37enne Sarriztu è professionista dal maggio 1998 e ha un record di 24 vittorie (13 per knock out), 6 sconfitte e 5 pareggi. E’ stato campione d’Europa dei pesi

mosca per due volte. Nel 2002-2003 ha sfidato il campione del mondo dei pesi mosca WBO Omar Narvaez perdendo ai punti il primo incontro (per split decision) e pareggiando il secondo. Nel 2011 ha affrontato il campione mondiale dei pesi mosca IBF Moruthi Mthalane perdendo in sette riprese. Valery Yanchi ha sostenuto 27

match: 22 vinti (solo 7 prima del limite), 3 persi e 2 pareggiati. Nel 2007 è diventato campione di Bielorussia dei pesi supergallo. A Rho tornerà sul ring Giacobbe Fragomeni, da poco nominato sfidante ufficiale del campione d’Europa dei pesi massimi leggeri Grigory Drodz. Il nome dell’avversario di Fragomeni al centro sportivo Molinello sarà annunciato nei prossimi giorni. “A Rho Giacobbe sosterrà un match di preparazione all’europeo – spiega il suo procuratore Christian Cherchi – e di conseguenza l’avversario non sarà troppo impegnativo. Il match con Grigory Drodz è di grande importanza perché rappresenta l’ultima chance di combattere ad alto livello per il pugile milanese, ora residente nel parmigiano. Il russo è un avversario molto forte, Giacobbe dovrà essere al top”. Professionista dal maggio 2001, Giacobbe Fragomeni ha sostenuto 37 incontri: 31 vinti (12 per knock out), 4 persi (3 prima del limite) e 2 pareggiati. E’ stato campione del mondo dei pesi massimi leggeri WBC dal 24 ottobre 2008 al 21 novembre 2009. A Rho combatteranno anche il peso mediomassimo Alessandro Sinacore (5-0), il peso medio rumeno Catalin Paraschiveanu (1-0) e il peso superwelter Daniele Moruzzi (13-1) I tre incontri saranno sulla distanza delle sei riprese. La riunione inizierà alle 19.30 con alcuni incontri dilettantistici di cui saranno protagonisti i pugili della Opi Gym e della palestra Francis Boxing Team.

europeo dei pesi mosca tra Andrea Sarritzu e il bielorusso Valery Yanchi. “I nostri pugili offriranno un grande spettacolo – hanno dichiarato Salvatore e Alessandro Cherchi-. Siamo certi che al centro sportivo Molinello faremo il tutto esaurito”. E’ la seconda volta che Sarritzu e Yanchi si affrontano: il 26 ottobre 2013, a Tortolì, in

Oltre cinquecento bambini a Milano al Parco Lambro, oltre duecento al Parco Tarello di Brescia, questi i numeri del primo week end di Rugby nei Parchi, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Rugby Grande Milano e il Comune di Milano. Un successo a cui ha assistito anche il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenuto per l’inaugurazione del secondo campo pubblico milanese, intitolato al pioniere del rugby milanese Cesare Ghezzi. A Milano l’ospite d’onore è stato Mauro Bergamasco che ha giocato con gli oltre 200 bambini che hanno ricevuto il battesimo del rugby: “E’ puro divertimento - ha detto il 97 volte nazionale italiano - e il sorriso dei bambini è la miglior ricompensa che ci possa essere. Rugby nei Parchi è in questo momento il più bel progetto di promozione per il nostro sport”. Mauro Bergamasco, che a sua volta organizza ogni anno un camp per piccoli rugbisti, non si è risparmiato, abbracciando proprio la voglia di giocare, diventando prima di tutto compagno di giochi dei ragazzi: “E’ davvero divertente – ha detto il Mauro nazionale - a un certo

Un Bergamasco… al Rugby dei ParchiIl flanker della Nazionale è stato il

testimonial nell’appuntamento di MilanoToniMorandi

rugby

punto su il gioco dei placcaggi ho detto a una bimba se poteva farlo lei al mio posto, perché non me la sentivo. Lei ha placcato il sacco e poi quando è tornata in fila, mi ha messo la mano sulla spalla (Mauro era in ginocchio per stare al livello dei bimbi ndr) e mi ha detto: fallo anche tu, non è facile”. Fantastico! Sulla stessa lunghezza d’onda Valerio Bernabó, seconda linea della Nazionale e del Benetton Treviso, che è intervenuto alla tappa bresciana: “A dire la verità mi sono auto invitato, perché avevo letto dell’evento lo scorso anno e volevo vederlo dal vivo. E’ davvero molto bello e io mi sono divertito molto. Iniziative di questo tipo sono molto importanti perché capaci di attirare nuovi rugbisti. A me piace allenare i bambini e negli ultimi due anni ho fatto un po’ il giullare nelle categorie di mini rugby del Benetton Treviso”. Il

contributo dei due Nazionali è stato importante e ci saranno altri nazionali anche nelle prossime tappe a iniziare dal 3 e 4 maggio quando toccherà al Parco di Trenno di Milano e il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto a Torino. La forza promozionale di Rugby nei Parchi è legato a un programma adatto a tutti i bambini è guidato da istruttori qualificati capaci di far giocare i bambini, accoppiando l’insegnamento di una disciplina sportiva e dei suoi valori peculiari. Cosa non secondaria, l’iscrizione è completamente gratuita. Dure ore di gioco che si concludono con il famoso terzo tempo, una merenda a base di frutta, succhi e snack di qualità. Il programma di Rugby nei Parchi è completato da Bologna 17 maggio, Verona 18 maggio e la Grande Festa di chiusura dell’Arena il 25 di maggio.

Le corse in dirittura hanno sempre un fascino particola-

re: il tema è quello della velocità pura, sono un chilometro secco o 1200 metri e non c’è la curva. Si galoppa quindi, come si suol dire, tutto d’un fiato e se n’è avuto un esempio nel Premio Chiesa a Capannelle, un gruppo tre molto ricco, quasi 30mila euro al vin-citore. Ha vinto Clorofilla, nome simpaticissimo per una femmina di quattro anni allenata da quel volpone di Marco Gasparini. Questo allenatore milanese-toscano è una presenza nel no-stro galoppo non ingombrante e di rara arguzia e professionali-tà: attraversa le stagioni, belle e brutte, con una nonchalance che gli fa onore. Per anni è stato de-finito il mago degli handicap, di quelli buoni però ma ovviamen-te la definizione è assai riduttiva. Ogni anno dal suo cilindro sal-ta fuori il cavallo buono, quello che, alla resa dei conti, i conti te li fa quadrare. Se poi questo ca-vallo è una femmina, anziana, ed è pure una sprinter pura, allora si può parlare di vera e propria im-presa. Complice il numero uno di steccato, Clorofilla ha saluta-to la compagnia fin dalle prime battute, issandosi al comando e non facendosi più riprendere. L’unica minaccia è arrivata in fondo dall’ottima Universo Star, respinta sul traguardo per un’in-collatura abbondante, mentre l’attesa Omaticaya naufragava complice un’orrenda partenza che ha suscitato tante polemiche. Cavalla fredda, carattere buono e non bizzoso, Clorofilla sembra nata con la testa della cavalla da corsa: è anche facile da allenare e gradisce ogni terreno quindi va forte con la pioggia o con il sole! Ma non è solo lei la freccia nell’arco del bravo Gasparini: sono una settantina i cavalli che

ha in scuderia, un numero dav-vero importante. E sottolinea lui stesso che, nonostante la crisi, lo zoccolo duro dei proprietari è rimasto, dandogli ancora una volta fiducia. Certo, gli anni d’o-ro sono alle spalle ma in questo inizio di 2014 si sono colti dei segnali se non positivi quanto-meno incoraggianti, utili per pensare di poter andare avanti con un po’ di fiducia. Clorofilla e Gasperini sono, per esempio, una bella iniezione di fiducia: i due potrebbero tentare anche una valorizzazione all’estero, tentando di vincere una corsa in Inghilterra o in Francia. Certo la concorrenza è tostissima ma la cavalla ha dimostrato di an-

dare veloce come un fulmine e quindi può tentare, senza paura di sfigurare. In sella a questa ca-valla c’è sempre Luca Maniezzi, giovane ed ormai affermato fan-tino che sta vincendo moltissime corse. Il suo ippodromo di casa è proprio San Siro e fa piacere sot-tolineare l’ascesa di un ragazzo che professionalmente è cresciu-to all’ombra della Madonnina. Maniezzi ha un ottimo assetto in sella e nel finale sa spingere con rara efficacia: con Clorofilla non ha sbagliato una mossa, partenza velocissima per prendere lo stec-cato e non mollarlo più fino al traguardo. Un fantino vincente per una cavalla ed un allenatore assolutamente straordinari.

Li avevamo lasciati tranquilli dopo le fatiche del Cross

per Tutti e gli onori della premiazione del circuito di corse campestre patrocinato da FIDAL Milano e FIDAL Lombardia. Ma adesso, che fine hanno fatto i nostri quattro moschettieri? E, soprattutto, saranno veramente stati tranquilli Antonio, Paolo, Sara e Roberto, i quattro vincitori del contest corsa? Beh, con una maratona - e che maratona, la SuisseGas Milano Marathon! da preparare e con la loro voglia di correre, altro che tranquilli e pacifici! “Certo, sono serena e rilassata, ma l’adrenalina sarà alle stelle domenica mattina sulla linea di partenza!”, ci racconta con il solito entusiasmo Sara. “Mi sento pronta, sia fisicamente che mentalmente: i lavori sono andati bene e sono agguerrita come non mai per affrontare i 42k. In questo periodo ho avuto il piacere di essere il pacer delle 2h alla Lago Maggiore Half Marathon, un’esperienza indescrivibile, propedeutica per Milano.” È dello stesso avviso anche il nostro veterano della

SUISSEGAS MILANO MARATHONatletica

Chiara Franzetti

distanza: tenace, concentrato e silenzioso, Antonio sa come deve comportarsi in gara per cercare di abbassare il proprio personal best. Del resto, il portacolori di EuroAtletica 2002 ha dalla sua anche l’esperienza di allenatore, oltre al numero di maratone corse - ultima in ordine temporale, la ING New York City Marathon dello scorso novembre. “Sono soddisfatto del percorso svolto fin qui. Mi sono ripreso da un infortunio a causa del quale ho dovuto saltare la tappa di Paderno Dugnano del Cross per Tutti; poi però la forma é gradualmente ritornata. E con Roberto, compagno di allenamenti in più di una occasione, abbiamo fatto del nostro meglio per arrivare in forma smagliante. Ora...non ci resta che gareggiare!” “Le sensazioni sono molto buone”, gli fa eco proprio Roberto che non ha dubbi di portare a termine la maratona, e in un tempo di tutto rispetto. “Il viaggio é lungo, ma spero di tenere. Il mio obiettivo è di chiuderla intorno alle tre ore.” Lavori mirati sempre eseguiti con scrupolo e precisione gli hanno infatti garantito la serenità mentale necessaria per affrontare come si deve la gara meneghina. In particolar

modo, le ultime due settimane sono state molto intense e di qualità; e “grazie a Silvio, l’allenatore che ci ha consigliato, guidato e conquistato con il suo modo di fare e la sua passione per la corsa, ora ... ci siamo!” Prima di lasciargli la parola, è doveroso fare i migliori auguri di buon compleanno al quarto moschettiere: Paolo, rappresentante dell’Atletica Cesano Maderno, festeggia infatti 50 anni proprio la vigilia della maratona; e quale regalo migliore se non festeggiarlo il giorno dopo in corsa, inseguendo il proprio personale? “Ho completato in modo maniacale la mia scheda di allenamento finalizzata al tempo di 3:30 - la mia ultima maratona é quella di Torino chiusa in 3:40. Mi auguro di riuscirci, sarebbe il coronamento del lavoro svolto finora con serenità e senza essere incappato in fastidiosi - e dolorosi, infortuni.” Complimenti a tutti, quindi. Ormai ci siamo, la SuisseGas Milano Marathon aspetta solo voi: date un’ultima occhiata alle scarpe; verificate di avere in ordine il completino da gara; non dimenticate le spillette per il pettorale; e infine ... non vi resta che correre! Buon divertimento!

Rugby nei parchi con Mauro Bergamasco

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13sabato 19 aprile 2014

Suoni trasversali nell’aria

RiccardoSada

musica

Per il duo italiano Donati & Amato ecco una nuova re-

lease sull’etichetta Just Enter-tainment dopo i successi otte-nuti con le precedenti su Ultra. Il loro sound rimane sempre inconfondibile ed è una certezza per il dancefloor. Il singolo EDM si intitola “Leone”, sulla scia di quanto è accaduto con “Fien-dish” e “Wild Horses” (sono stati dei brani supportati da tutti, an-che da media come BBC Radio 1 e Kiss Fm). “Nei nostri set e nei nostri dischi fondiamo le nostre esperienze ventennali di dj e musicisti produttori, cercando di trovare un’alchimia interessante e piena di energia”. Cosa stanno

IL RUGGITO DI DONATI & AMATO

producendo ora? “Siamo nella fase basi progressive più voce. E stiamo sperimentando con al-

cune sonorità più house. Stiamo ultimando un nuovo brano pro-gressive house cantato”.

Dopo le varie ibridazioni e contaminazioni di generi,

“Saudade” è il settimo album dei Thievery Corporation. Il nuovo disco segna il definitivo ritorno alle origini, ovvero quell’amore per il genere brasiliano che li ha uniti sin dagli esordi. Traendo ispirazione dalla cultura brasi-liana e da artisti come Antonio Carlos Jobim, Gal Costa, Luis Bonfà, nonché da autori come Serge Gainsbourg e Ennio Mor-ricone, il suono delicato ed av-volgente dell’album nasce grazie alla collaborazione di più di do-dici musicisti tra cantanti, batte-risti e percussionisti. Nonostante la fedeltà al genere e l’elegante fusione tra samba e jazz, “Sau-dade” è ricco di strani e affasci-nanti espedienti che rivelano la tendenza ipercreativa del duo di Washington D.C.

La nostalgia dei Thievery Corporation in un cd

Il film più visto dagli americani è “Divergent”, primo capitolo

di una nuova trilogia che arriva dai produttori di Twilight. Ha incassato 56 milioni di dollari. Su etichetta Interscope/Uni-versal ecco la “Original Motion Picture Soundtrack” che contie-ne brani come “Beating Heart”, della reginetta del pop britanni-co Ellie Goulding, autrice anche

Colonna sonora su per per i l fi lm “Divergent”della mega hit mondiale “Burn” singolo di platino in Italia. Gli altri artisti che hanno arricchito la tracklist di questo cd ufficiale sono Zedd (con la traccia “Find You” feat. Matthew Koma e Mi-riam Bryant), Snow Patrol, Tame Impala e Kendrick Lamar, M83, A$AP Rocky featuring Gesaffel-stein, Pretty Lights, Skrillex e Pia Mia feat. Chance The Rapper.

Alfredo Violante ha scritto scrit-to “Vado A Londra E Non Torno

Più” (disponibile su Amazon), un libro che racconta il percorso che ha portato questo musicista a scappare dall’Italia e approdare nel Regno Unito. Violan-te, con l’amico Davide Colombo, ne-cessitava di materiale per il blog del Deboscio e i primi dieci capitoli erano

“Vado A Londra E Non Torno Più”un libro per musicisti in fuga

piaciuti molto. La storia vera di uno dei tanti ragazzi italiani partiti per Londra in cerca di gloria negli anni ‘90, “gli anni di Oasis, Acid House ed Ecstasy. Sesso, droga e rock’n’roll assicurati”. Ora Violante sta lavorando su due do-cumentari, di cui è regista. “Spero di ri-proporre ancora produzioni attraverso lo schermo”.

Il suo album d’esordio, “France”, si apre sulle note di “Fog”, un gelido

e fremente inno pop caratterizzato da un sound di chitarra cristallino. Il beat pulito di “Don’t Lose It” ri-specchia la malinconica raffinatezza dei grandi classici dei Pet Shop Boys, mentre “Like A Bow” sfoggia una produzione moderna irresistibile e delicata allo stesso tempo. Owlle è fatta così. Lo dimostra anche attra-verso un pezzo come “Ticky Ticky”, che l’ha fatta conoscere anche nell’e-tere. “Creed” invece è una potenziale hit che rimanda agli anni ‘90 e a Ma-donna. A seguire “Silence”, “Disor-der” (molto anni ‘80) e “Interlude”. “Free” poi è una scarica di energia e “My Light Is Gone” contiene gli in-gredienti vincenti dei successi di Flo-rence & The Machine.

OWLLE NELLA STRATOSFERA POP

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sabato 19 aprile 201414

La primavera milanese apre quest’anno al Castel-lo Sforzesco con nuove installazioni a opera del

movimento Cracking Art per raccogliere fondi utili al restauro della statua equestre in memoria di Ber-nabò Visconti custodita nei musei civici del Castello.  L’evento è  realizzato con la collaborazione di Italia Nostra, che curerà la raccolta dei fondi, fino al 30 giugno,  con un’apposita postazione nel cortile delle armi. Con il motto “l’arte che rigenera l’arte”, gli arti-sti di cracking art, il movimento artistico concettuale Il m

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ntico RONDINI E UOVA MULTICOLOR INVADONO IL CASTELLO SFORZESCO

nato a Biella nel 1993, hanno re-alizzato graziose rondini e uova in plastica che sono installate nel cortile del Castello Sforzesco e sono posizionate  anche in altri luoghi simbolo della cultura mi-lanese, il Museo del Risorgimen-to, il Museo di Storia naturale e l’Acquario civico. Il movimento Cracking Art, dal verbo inglese to crack che significa schioc-care, scricchiolare, spaccarsi, spezzarsi, incrinarsi, cedere, crollare, vuole sottolineare il di-vario dell’uomo contemporaneo, dibattuto tra natura e cultura sempre più artificiale. Ma che

cosa è più esattamente Cracking Art?  E’ anche  il processo di cui il movimento si fa portavoce per trasformare il petrolio in virgin nafta,  la base per migliaia di prodotti di sintesi come la plasti-ca e  che trasforma il naturale in artificiale, l’organico in sintetico.  Il gruppo Cracking Art, che ha già realizzato negli anni scor-si, animali in plastica come le chiocciole posizionate sulle gu-glie del Duomo, le rane installate nella Darsena sui Navigli, si pro-pone attraverso queste creazioni giocose  di richiamare la nostra attenzione sul progetto artistico come impegno sociale e civile e

di inserire l’arte contemporanea a confronto diretto con l’arte an-tica per un dialogo continuo che possa diventare lo stimolo per un confronto attivo anche con il pubblico. I visitatori potran-no acquistare i multipli di uova messi a disposizione versando a Italia Nostra venti euro e avere in cambio una scultura multipla di rondine piccola. Poi potranno depositare un uovo di rondine nel fossato, firmando il proprio gesto rigenerativo. Il ricavato,

come in occasione delle installa-zioni del Duomo e della Darsena, andrà a favore del restauro con-servativo del monumento eque-stre che ritrae Bernabò Visconti, Signore  di  Bergamo, Brescia e Milano a cavallo. Il monumen-to si compone di due blocchi, il monumento equestre vero e pro-prio, terminato nel 1363, e l’arca tomba, sorretta da sei colonne affiancate a sei pilastri, termina-ta nel 1385 simbolo del museo di arte antica del Castello, posto all’ingresso delle sale espositive.

MUNCH, EMOZIONI DEL NOSTRO TEMPOA Genova, la mostra dell’artista norvegese si protrae fino al 4 maggio

“La natura è l’opposto dell’arte. Un’opera d’ar-te proviene direttamente dall’interiorità dell’uo-mo. (...) La Natura è il mezzo, non il fine. Se è necessario raggiungere qualcosa cambian-do la natura, bisogna farlo. (...) L’arte è il san-gue del cuore umano”. Edvard Munch (1863-1944)

La grande mostra sull’artista norvegese Edvard Munch, a

cura di Marc Restelli, al Palaz-zo Ducale di Genova  prorogata fino al 4 maggio 2014 ci racconta in un percorso espositivo ricco e articolato in 8 sezioni, la vicen-da umana e artistica  del pitto-re- grafico attraverso 80 opere.

Edvard Munch, conosciuto al grande pubblico per l’ opera l’ Urlo che lo ha reso famoso in tutto il mondo è in realtà un pittore  complesso che ha sapu-to esprimere in molte opere il suo vissuto esistenziale a volte drammatico. La sua vita si riflet-te molto nella sua opera. Nasce a Oslo nel 1863 da padre medico. La madre, di salute cagionevo-le, muore di tisi, dopo aver dato alla luce l’ultimo figlio, Inger. Qualche anno dopo muore an-che la sorella.  Il padre, medico militare, si prenderà cura di lui e degli altri figli aiutato dalla so-rella sensibile all’ arte, appassio-nata di disegno e di pittura che incoraggia il giovane Edvard a intraprendere la strada dell’ar-

te. Nel 1880 decide di diventare pittore e dopo aver frequentato la Scuola reale di disegno va a Parigi come tutti gli artisti del periodo vissuti a cavallo tra 800’ e 900’. Il giovane Edvard matura uno stile tecnico personale con una pittura e pennellata den-sa simile a quella degli espres-sionisti  francesi e tedeschi, da cui trarrà spunti anche per la sua opera grafica. La sua pittu-ra ricca tecnicamente di colori drammatici, ci riporta ai temi profondi della vita e della morte di cui Munch nutrirà tutta la sua opera per la durata della sua vita. Nella mostra possiamo vede-re opere che normalmente non sono visibili, perché conservate gelosamente in ambito privato.

Arte di Marby

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15sabato 19 aprile 2014

Sport e gossip vanno a nozze. La storia è ricca di eroi sportivi che hanno tradito i compagni di squadra ‘portando’ via la com-pagna o semplicemente inna-morandosi delle mogli di atleti delle più diverse discipline. Oggi a tenere banco è il triangolo Icar-di - Wanda - Lopez. In passato, situazioni simili, hanno creato non poco scandalo, in taluni casi, come nella storia d’amore che ha coinvolto il campione di ciclismo di tutti i tempi Fausto Coppi con la Dama Bianca, lui agli arresti domiciliari e lei in carcere ad Alessandria. Roba da Medio Evo. Diversi anni dopo, a riempire le pagine scandali-stiche del momento, fece molto discutere la storia d’amore tra Gianni Rivera e la soubrette Eli-sabetta Viviani. Non possiamo non citare i continui scandali che coinvolsero il donnaiolo An-

tonio Valentin Angelillo, bom-ber dell’Inter, fino a costringere Herrera a mandarlo via da Mila-no all’ennesimo scandalo con la cantante Ilya Lopez. Siamo negli anni ‘60. La contessina Augusta fuggì con il nero brasiliano del Milan Germano; in questo caso vi furono, purtroppo, anche pro-blemi razziali. Il triangolo più fa-moso del passato coinvolge i ros-soneri Josè Altafini, il compagno di squadra Paolo Barison e sua moglie Anna Maria Galli, siamo nel 1967. Anna Maria Galli spo-sa il Leone brasiliano mentre Ba-rison, l’anno successivo, morirà in un incidente stradale. Questa storia sollevò molte discussioni moraliste. Rita Schillaci, moglie del famoso Totò delle Notti Ma-giche del ‘90 non fu mai beccata con il collega del marito, il tori-nista Gianluigi Lentini, che nella notte del 1993 ebbe un incidente

con la sua Porsche. La prima ad accorrere al capezzale di Lentini fu proprio la moglie di Schillaci. Totò pensò bene di emigrare in Giappone. Tanti gli intrecci che hanno occupato le prime pa-gine di gossip: Michael Ballack con Daniela Aumann, moglie di Christian Lell entrambi in for-za al Bayern Monaco, poi Stefan Effenberg con Claudia Kohler, consorte di Thomas Strunz, al-tro Bayern. Infine, storie molto recenti delle coppie Belen-Bor-riello, Christian Vieri-Elisabetta Canalis, Balotelli-Fico. Ma que-sta è cronaca dei giorni nostri e soprattutto con minor scalpore, dal momento che ormai ci siamo abituati a tutto. Povero grande

Fausto, l’Airone che ha avuto le ali spezzate in un’Italia bacchet-tona degli Anni Cinquanta che puniva l’amore col carcere ed esaltava una morale clericale quasi da Santa Inquisizione.

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