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domenica 14 dicembre 2014 Anno 4 n 53 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO QUALE MANGIARE ? MILAN NAPOLI Uno dei due potrebbe risultare indigesto

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domenica 14 dicembre 2014 Anno 4 n 53 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Q U A L E M A N G I A R E ?MILAN

NAPOLI

Uno dei due potrebbe risultare indigesto

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domenica 14 dicembre 20142

MILAN (4-3-3)

Arbitro: Antonio Damato di Barletta

NAPOLI (4-2-3-1)

Diego Lopez;Bonera, Rami, Mexes,Armero;

Montolivo, De Jong, Muntari;Bonaventura, Menez, El Shaarawy;

Rafael;Henrique, Albiol, Koulibaly, Ghoulam;

Gargano, Jorginho;Callejon, Hamsik, Mertens;

Higuain

STADIO MEAZZA ORE 20.45Milan Napoli

SandroMazzola

Pino Sardiello

scommesse

Milan-Napoli chi vuol esser da Champions?

Inzaghi e Benitez devono fare i conti con due difese rivedibiliE ADESSO

AllenatoreFilippo Inzaghi

Il Milan di Pippo Inzaghi af-fronta a San Siro, nell’ultima

gara davanti al proprio pubbli-co, il Napoli di Rafa Benitez,

nel 14° truno della Serie A. Una gara non decisiva, come è ovvio essendo dicembre, ma che può dare una svolta determinante a chi dovesse uscire con i 3 pun-ti con i rossoneri che, indietro proprio di tre lunghezze sugli azzurri, potrebbero agganciare i partenopei e dare un segnale importante alle altre concorren-ti. Di contro il Napoli, in caso di vittoria, potrebbe dare una maz-zata gigantesca alle ambizioni del club rossonero. Attenzione ad Higuain e compagni: gli az-zurri arrivano da tre pareggi consecutivi, di cui l’ultimo dopo una prova non brillantissima contro l’Empoli, ma che sono imbattuti in campionato da ben 11 turni, una striscia di risultati utili consecutivi che non ha pari in serie A in questa stagione. I rossoneri vogliono, invece, ri-scattare l’opaca prova di Geno-va e rilanciarsi anche in vista

del prossimo grande impegno, che chiuderà il 2014 rossonero, a Roma contro i giallorossi di Garcia. Una gara in cui non do-vrebbero mancare i gol, in virtù di un rendimento non proprio sufficiente di entrambi i reparti difensivi e con l’opzione “Com-bo Gol + Over 2,5” (ci aspettia-mo una gara con minimo tre

reti e con entrambe le squadre a segno) che paga oltre due vol-te la giocata: una possibilità da tenere in forte considerazione. Come ‘Primo Marcatore’ le quo-te vanno in direzione di Higuain offerto a 4 volte la posta, seguito da Menez (5,50), Callejon (6,50) e Honda (7,00). Attenzione an-che ai due esterni offensivi che dovrebbero agire sulla sinistra Mertens offerto a 7,50 e El Shaa-rawy che paga ben oltre otto volte la giocata. Per i più tecno-logici ricordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet potete scaricare le appli-cazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permetteranno di scommettere live sull’evento. Il divertimento è assicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’. Infine uno sguardo ai posticipi di domani sera: alle 19 c’è Empoli-Torino con i granata reduci dalla bril-

lante vittoria di Copenhagen che ha regalato a Ventura la qualifi-cazione ai sedicesimi di Europa League, mentre la squadra di Sarri è in un gran momento di forma come dimostra l’ottimo pareggio del San Paolo contro il Napoli: la stanchezza dei gra-nata potrebbe essere un fattore determinante contro una for-

mazione come quella empolese che gioca un gran calcio, soprat-tutto al Castellani. Andiamo dunque in direzione di un segno 1 che viene mediamente offerto intorno al 2,50. Alle 21 al Bente-godi l’Inter va a caccia della pri-ma vittoria in campionato della nuova gestione Mancini ma di fronte c’è un Chievo che con la cura Maran ha avuto un rendi-mento importante, dopo l’ini-zio difficile con Corini, come dimostrano gli ultimi brillanti risultati dei clivensi: ora o mai più per i nerazzurri, appog-giati dai pronostici e offerti intorno a due volte la giocata.In bocca al lupo e alla prossima.

Il primo bilancio con Man-cini non è sicuramente

esaltante per l’Inter. D’ac-cordo, il Mancio ha preso in mano una squadra con mille problemi. Mazzarri, per conto mio, ha cercato di

SOTTO COL CHIEVOtamponare parecchie situa-zioni negative ma alla fine ha dovuto arrendersi. Mancini in tre partite ha fatto un solo punto ed è logico, per i tifosi nerazzurri, con il Chievo di attendersi un cambiamen-to di marcia. Mi scuso con i tifosi del Milan per aver ini-ziato il mio commento par-lando di Inter e non di Milan. A proposito, sempre di Inter, vorrei sottolineare la buona prova dei giovani nel match di Europa League di Baku. Anche se alla fine l’arbitro ha inspiegabilmente negato il gol alla squadra azera. Oggi il campionato potrebbe subire una svolta. La Sampdoria dei

miracoli a mezzogiorno do-vrà vedersela con la Juventus a Torino e se Mihajlović riu-scirà a fare uno sgambetto ai bianconeri il torneo divente-rebbe ancora più interessan-te, tenendo in considerazione che questo pomeriggio l’altra squadra ligure, cioè il Genoa, ospiterà a Marassi una Roma probabilmente ancora sotto choc per la sconfitta interna all’Olimpico con Manchester United costata l’eliminazione

dalla Champions. Per quanto concerne il Milan, alla pari dell’Inter, quella di San Siro col Napoli potrebbe essere l’ultima spiaggia, consideran-do tra l’altro che il prossimo appuntamento dei rossoneri è fissato contro la Roma fra sei giorni. Chiudo rivolgendo un pensiero al Parma se verrà rilevato dalla nuova cordata che io mi auguro possa ser-vire al rilancio della squadra.

E’ passato il primo osta-colo. Sotto, ora, con le

ultime due partite, prima della pausa natalizia, per digerire il panettone scip-pato a Mazzarri, qualche settimana fa. Da chiedersi se, nelle tre partite di cam-pionato, il Walter di San Vincenzo avrebbe fatto me-glio del Mancio di Jesi. Bel-la domanda, ma nessuno ha una risposta. L’idea malsa-na che balla nella testa è che l’Inter di una settimana fa, sia peggio di quella dell’ex tecnico del Napoli. Non è una critica a Mancini, per carità, ma è una nota. Mila-no che piange anche dall’al-tra parte. Gli Inzaghi-boys hanno quattro punti in più dell’armata Brancaleone nerazzurra, ma le lacrime sono a dirotto. Una lettera-tura che non piace a Berlu-sconi, che pensava di aver trovato con il “falso nueve” la colomba dalle uova d’o-ro. Contro il Napoli, Pippo proverà ancora con Torres, esorcizzando il malessere dello spagnolo, chiamato a prove convincenti sul suo stato psico-fisico. Non sarà una passeggiata di salute, speriamo che non sia piut-tosto un Calvario. L’Europa League può aver lasciato qualche tossina nelle gambe dei partenopei, i quali però non possono più perdere terreno dal Genoa, che sta disputando partite sempre più convincenti. Lo stesso dicasi per l’Inter, già in ri-tardo sui rossoneri, anche se il Chievo non è il Napoli. La mancanza dell’Europa potrebbe dare risorse fisi-che ai rossoneri, che le de-vono fruttare nelle partite contro le “grandi” del cam-pionato. Per l’Inter perdere col Chievo sarebbe tragico. Comincerebbe a guardarsi indietro con insistenza e si butterebbe sul mercato di gennaio col rischio di fare ancora danni. Senza una programmazione seria an-che uno come Mancini fa-rebbe molto fatica. Thohir dovrebbe cominciare a stu-diare meglio il panorama internazionale, chiedendo aiuto a un d.s. di spessore internazionale. E’ fonda-mentale per accontentare una piazza in fermento, stufa di vedere una squa-dra in balia dell’avversario ogni benedetta (o male-detta) partita. Per fare una buona polenta, la pentola deve essere quella adatta.

Allenatore Rafael Benitez

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3domenica 14 dicembre 2014

Severa Bisceglia

EnzoOcchiuto

bioritmipartita

SAN SIRO-SAN GENNARO MILAN ANCORA UNASCONFITTA

Il grande frullato di giocatori rossoneri inseriti affannosa-

mente in ogni reparto, non ha consentito alla squadra di avere una precisa identità. Infatti, ogni volta che il Milan cerca di avvi-cinarsi al terzo posto inciampa in qualche partita storta. Inza-ghi deve rendersi conto dei li-miti di una squadra capace solo di vincere 5 partite su 14 gare disputate. Purtroppo, a detta dei bioritmi, anche questa contro il Napoli si presenta molto com-plicata e difficile per i rossoneri. La differenza dei potenziali bio-ritmici, che riassumono la Forza Fisica, il coordinamento moto-rio, la partecipazione Emotiva, la visione del gioco e la rapidità delle Intuizioni personali dei singoli atleti, mette in evidenza un maggior stato di benessere

Marek Hamšík, l’uomo decisivo

psicofisico del Napoli 6.08 con-tro un valore medio di 5,98 dei padroni di casa. Pertanto, nello specifico dei dati di rendimento dei singoli giocatori, i rossone-ri risultano essere leggermen-

te più tonici 6.05 rispetto agli ospiti con 6.03. Dal punto di vista emotivo i partenopei sono fortemente stimolati agonisti-camente con 6.22 contro 5.75 degli uomini di Pippo, forse per una momentanea mancanza di autostima dopo l’ennesimo ri-sultato negativo di Genova. Sul fronte delle energie intellettive ed intuitive i padroni di casa risultano più ordinati men-talmente e con molta fantasia personale 6,25 contro 6.06 dei giocatori napoletani. I più in-cisivi: il portiere Diego Lopez e Armero, 6.50, Poli e Bonaventu-ra 6.48, Niang e Torres 6.45, da parte milanista, Hamsik 6.50, Inler 6.45, il portiere Rafael 6.42, Ghoulam 6.41 e Mertens e Higuain 6.39. E, come al solito, l’ultima parola passa al campo.

A QUALE SANTO RIVOLGERSI?Il Milan questa sera se la deve vedere con un attacco

formidabile e non sarà sem-plice contenere gli allunghi e le trovate di Zapata, Higuain e Collejon. Inzaghi deve tro-vare il modo di inibire il Napoli facendo la partita in attacco e non in difesa, dove per la legge dei numeri la par-tita sarebbe già persa, questa è una partita dove puoi solo aggredire inibendo ogni loro manovra per sperare di vin-cerla. La difficile situazione a

centrocampo dovrebbe essere superata, il rientro di Monto-livo, già contro il Genoa ha dimostrato di essere tornato, e quello di De Jong, ancora

di mettere in cassaforte più punti possibili prima della so-sta natalizia. Contro il Genoa i rossoneri hanno manifesta-to ancora notevoli difficoltà,

a ricoprire il ruolo di terzino destro. Come anzidetto l’at-tacco ed il centrocampo dan-no maggiore sicurezza, Mun-tari è rientrato nel gruppo, El Shaarawy e Honda stanno fa-cendo bene ma mancano an-cora nella continuità e spesso latitano in zona gol. Menez fa il suo dovere, ma altra cosa sarebbe se i due attaccanti esterni arrivassero a dargli

sostegno. Per battere il Na-poli ci vuole un collettivo che regga la fatica, quella vera, perché Higuain e compagni vogliono riprendersi il ter-zo posto prima di Natale. Il Milan ha assoluto bisogno di punti per non perdere di vista l’unico obiettivo stagionale.

un po’ appesantito, riporte-ranno movimento e qualità in un reparto che ha fatto molta acqua l’ultimo mese. Inzaghi sa molto bene che la sfida di questa sera contro il Napoli e la prossima contro la Roma non sono tra le più facili, ma l’obiettivo è quello

ma il recupero del capitano dovrebbe muovere il gioco e dare maggiore sicurezza. La difesa resta ancora il punto più debole, De Sciglio e Alex non sono ancora pronti men-tre Abate potrebbe rientrare questa sera e quindi Inzaghi riporterebbe Rami o Bonera

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Alessandra Caronni

l’ospite UN PIPITA TUTTO D’ORO

Gonzalo Gerardo Higuaín non poteva fare altro che

il calciatore. Nato in Francia, ma nelle sue vene scorre sangue tutto argentino, perché il padre, calciatore professionista, ha gio-cato una stagione come difen-sore del Brest e durante quell’e-sperienza in terra di Francia nasce el Pepita. L’attaccante del Napoli, fortissimo in aria di rigore e dotato di tecnica o po-tenza fisica, la gavetta l’ha fatta proprio tutta. Parte con l’At-letico Palermo ma all’età di 10 anni viene acquistato dal River Plate con cui fa tutta la trafila

Gonzalo Gerardo Higuaín

delle categorie giovanili. All’età di 17 anni fa il debutto in prima squadra nella sconfitta casalinga contro il Ginnasia La Plata. Solo 4 presenze in questa stagione. Daniel Passarella, subentrato a Reinaldo Merlo, crede nel suo estro e potenza e lo impiega con maggior continuità. La prima rete arriva contro il Banfield il 12 febbraio 2006 ed in Coppa Libertadores realizza la dop-pietta decisiva che consegna la vittoria alla sua squadra per 3-2 contro il Corinthians. Il palco-scenico delle grandi occasioni arriva con il Real Madrid, all’età

di 19 anni viene acquistato dal club spagnolo per 13 milioni di euro che lo lega per sei anni e mezzo. Con le merengues de-butta in una gara di Coppa del Re contro il Real Betis, la prima rete arriva nel derby contro l’At-letico Madrid portando la sua squadra al definitivo pareggio (1-1). Qualche giorno prima ha giocato come titolare la gara, valida per l’andata degli ottavi di finale, di Champions League contro il Bayern Monaco al Cal-deron. Match vinto per 3-2. Il 27 luglio 2013, dopo la conquista di sei trofei e 121 reti realizzate, ap-proda a Napoli con un contratto di cinque anni. L’esordio con la maglia azzurra avviene il 25 ago-sto dello stesso anno nella prima giornata di campionato contro il Bologna, gara vinta per 3-0, ma la prima rete arriverà alla secon-da giornata contro il Chievo. Con i partenopei l’argentino ha conquistato nella scorsa stagio-ne la Coppa Italia. Il Pipita per il suo ventisettesimo complean-no, festeggiato mercoledì scorso, vuole regalarsi e regalare ai tifosi partenopei la vittoria contro ill Diavolo oltre alla vittoria con-tro la Juventus in Supercoppa

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5domenica 14 dicembre 2014

Infermeriarossonera

Marjlja Bisceglia

Luigi Rubino

i cugini

Superata con tranquillità e senza sconfitte la fase

a gironi di Europa League, l’Inter potrà concentrarsi da qui a febbraio, quando si di-sputeranno le gare di andata e ritorno dei sedicesimi della competizione internazionale, solo sul campionato. Biso-gna infatti al più presto sca-lare posizioni in classifica, se non si vuol correre il rischio di andare in depressione e trovarsi in posizione scomo-de, molto pericolose. La gara con il Chievo di domani al Bentegodi non è facile. La squadra del tecnico Maran con l’ultima vittoria conqui-stata a Cagliari è per ora fuori dalla zona rossa in classifica e contro i nerazzurri, sfruttan-do il fattore casa, cercherà di migliorare ulteriormente la sua posizione. Una eventuale affermazione contro l’Inter infatti non solo consentireb-be ai gialloblu di avvicinarsi alla beneamata, ma darebbe a tutta la squadra una carica in più in vista del derby con il Verona in programma la settimana prossima. Buone le condizioni di forma dei ra-gazzi di Maran. Soddisfacen-te il loro bottino. Nelle ultime cinque gare di campionato i clivensi hanno conquistato ben nove punti (tre pareggi e due vittorie). Due le sconfitte casalinghe nelle gare disputa-te contro Parma e Genoa. L’

INTER, CONTRO IL CHIEVO DEVI SOLO VINCERE…

Sulley Muntari, dopo lo stop contro Udinese e Genoa,

lascia l’infermeria ed a tratti segue il lavoro con i compagni unitamente a quello persona-lizzato sul campo ribassato ed in palestra. Contro il Napoli potrebbe già rendersi prota-gonista per essere determina-te nella prossima sfida contro la Roma. Da Milanello ancora nessuna buona nuova relativa-mente al recupero di Abate (sor-vegliato speciale degli ultimi giorni in vista di questa sfida), De Sciglio e Alex. Montolivo e

De Jong si sono fatti in quattro per farsi trovare pronti, consa-pevoli di essere indispensabili come l’aria a centrocampo. La loro presenza darebbe velocità, movimento e qualità. De Jong contro il Genoa ha dimostrato, rientrato dopo un mese di stop, di essere lontano dalla condi-zione ottimale. Su Montolivo ricade il dubbio di voler antici-pare troppo i tempi del suo ri-entro per necessità. Il capitano, ovviamente non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, al Marassi ha dimostrato di essere pronto.

unica vittoria finora conqui-stata dai gialloblu davanti ai propri tifosi risale a poco più di un mese fa (9 novembre Chievo-Cesena 2-1). Da parte dell’Inter c’è quindi bisogno di una pronta risposta. I ne-razzurri non vincono in cam-pionato da cinque turni (ulti-ma vittoria: Inter-Sampdoria 1-0 del 29 ottobre) e Mancini, da quando siede sulla panchi-na della nerazzurra, non ha ancora assaporato il dolce e piacevole gusto della vittoria. Per la gara contro il Chievo, il Mancio dovrà quindi schie-rare una formazione agguer-rita con uomini in perfetta forma se si vuole tornare a vincere lontano da S. Siro, dopo parecchio tempo. Im-portante sarà confermare la grinta, come quella giovanile intravista in Europa League contro il Qarabag e garantire il giusto equilibrio tra i repar-ti. C’è da lavorare molto in fase difensiva. L’arrivo even-tuale del tecnico brasiliano Sylvinho potrebbe migliorare questo reparto che, in quat-tordici gare di campionato disputate, ha incassato 21 gol; una media preoccupante se si pensa che il Chievo ha subito finora meno gol dei nerazzur-ri (17 ), mentre cinque sono finora le squadre, tra cui Par-ma, Cesena, Cagliari, Verona e Palermo che hanno subi-to finora più reti dell’Inter.

Rolando Maran Roberto Mancini

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Milan Club RiccioneGiovanniLabanca

Milan Club in trasferta

Era in carica dal 1984 e dopo 30 anni di presidenza, Ce-

sare Berardi lascia le redini del Milan Club Riccione a Luciano Bertolucci, eletto nell’ultima ri-

unione del consiglio direttivo. Prosegue, quindi, la vita del club rossonero Riccionese che con il nuovo presidente vedrà alla luce nuove iniziative e proposte per tutti i soci presenti e futuri. La lunga e splendida presidenza Berardi si è conclusa con la visi-ta del Club presso la nuova sede del club Rossonero, Casa Mi-lan il 26 Novembre. E’ stata la

nuova elezione, un preciso segnale di rinnovamento, nel momento in cui si avvertiva il bisogno di una virata verso nuove prospettive di lavoro che pure erano state vive e prestigiose nei trent’anni della vecchia presidenza. Nella riunione del direttivo, il pre-sidente uscente ha tracciato, come è consuetudine, il bilancio di un perio-do d’oro che ha toccato il Milan Club Riccione. Esso è stato il baricentro dei milan club della zona che ha co-agulato gli interessi dei numerosi ti-fosi che hanno riscontrato in quello pesarese un leader, cui hanno volen-tieri offerto la loro massima disponi-bilità, aderendo a qualsiasi iniziativa intrapresa. Tra le tante trasferte fat-te a Milano, una bella consuetudine era la frittura di pescetti della riviera marchigiana, del mare pesarese, che veniva fatta nell’antistadio, prima della partita, cui partecipavano mol-to volentieri gli amici tifosi milanesi e non. Grande festa, ogni qual volta si toccava la sponda milanese del tifo. Ma a parte questo, come ha ricorda-to il presidente Berardi, quello che

Abbiamo il grande pia-cere di segnalare alcu-

ni dei numerosi Milan Club che seguono la squadra in trasferta, a dimostrazione del loro attaccamento alla squadra, anche nei momenti meno felici, proprio come è

successo a Genova. Si trat-ta dei Milan Club Bassano Bresciano e Milan Club 049, che hanno sempre credu-to nei valori della squadra e di quello ha rappresentato nella lunga storia del cal-cio mondiale. Complimenti.

maggiormente ha esaltato la vita del Club è stata la mi-riade di occasioni create per aggregare, in un valido con-

testo sociale, i tantissimi ragazzi che formano la nuova ossatura del club del futuro. E al futuro guarda con determinazione an-che il nuovo presidente Luciano Bertolucci che, nel suo interven-to, ha ringraziato il suo vecchio amico per quanto ha dato al so-dalizio rossonero, con abnega-zione e disinteresse. Ha parlato, successivamente, di obbiettivi futuri cui guardare con lo stesso impegno della passata presiden-za, tenendo anche conto delle diverse condizioni economiche in cui i soci hanno ad affrontare. Saranno tenute presenti le tra-sferte a Milano, quelle che even-tualmente il prossimo anno si dovrebbero affrontare, qualora il Milan rientrasse nella com-petizione della Coppa dei Cam-

pioni, cosa che tutti si augurano con tutto il cuore. Non ultimo , è stata ribadita dal neofita pre-sidente, la fiducia massima nella squadra e nella stessa presiden-za, anche se, è stato sottolineato senza remore, c’è tanta delusio-ne nei risultati finora raggiun-ti. Un fragoroso applauso ha salutato l’abbraccio tra i due presidenti, vecchi e blasonati amici, che hanno condiviso gio-ie e dispiaceri di un Diavolo che hanno visto più volte campio-ne, proprio come lo vorrebbero adesso. Una magnifica cena ha conclusa la cerimonia del pas-saggio di consegne con brindi-si alle fortune del Milan e del Milan Club Riccione, segnalato come uno dei più attivi del fir-mamento rossonero. Da parte di Stadio5 i migliori auguri per i prossimi trent’anni di attività.

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7domenica 14 dicembre 2014amarcordcon Giorgio Braglia arri-vato al Napoli allenato da Luís Vinício nell’estate del 1973. Con gli azzurri vivrà il periodo più brillante del-la sua carriera, in tre sta-gioni segnerà ventiquattro reti in ottanta partite con-tribuendo alla conquista della Coppa Italia del ’76, suo uno dei quattro gol che il Napoli segnò al Verona nella finale dell’Olimpico. Finita l’avventura campana Braglia arriva al Milan nel ’76 giocando poco in cam-pionato, solo tre incontri disputati, ma determinante per la conquista della Cop-pa Italia, di cui si aggiudica anche il titolo di capocan-noniere con sei reti a pari merito con il compagno di squadra Calloni, andando a segno anche nella finale di San Siro contro l’Inter. La stagione successiva, però, non viene confermato e parte alla volta del Foggia.

Il figlio d’arte Ignazio Aba-te, dotato di grande velo-cità, difensore del Milan e della Nazionale italiana, inizia la sua carriera nelle giovanili della squadra di

2009 torna al Milan. Con i rossoneri ha vinto un Cam-pionato italiano e una Su-percoppa italiana. Anche il padre Beniamino Aba-te, di ruolo portiere, parte dalla primavera rossonera senza, però, mai esordire in prima squadra. Nella stagione 82-83 indosserà

to esperienza nelle società toscane di Livorno, Pisa e Pro Livorno, i campi si Serie A li calpesterà con la maglia del Pescara e il suo primo gol lo segnerà pro-prio al Milan al primo mi-nuto, partita persa poi per 4-5. Con il Pescara, in Serie A, segnerà 4 gol in 46 pre-

fatto parte sia della Nazio-nale brasiliana, con cui ha vinto il mondiale nel 1958 in Svezia segnando due reti

Campioni l’anno succes-sivo ancora. Dopo le sette stagioni al Milan passò al-tri sette anni con la maglia

Rescaldina e nel 1999 pas-sa al Milan con il quale ha vinto il Campionato Allie-vi Nazionale nella stagio-ne 2002-2003. L’esordio in prima squadra, a 17 anni, è in Coppa Italia contro la Sampdoria in sostituzione di Dario Šimić. La settima-na successiva, a San Siro, contro il Celta Vigo ottiene anche la prima presenza in Champions League, diven-tando a 17 anni e 27 gior-ni il giocatore più giovane, successivamente superato da Bryan Cristante, nella

storia rossonera a esordire nella competizione. Suc-cessivamente viene manda-to, in prestito, al Napoli in Serie C1. Con i partenopei collezionerà 32 presenze e 2 reti. Dopo essere passato da Genoana, sponda blu-cerchiata, Piacenza, Mo-dena, Empoli e Torino, nel

la maglia del Napoli senza mai scendere in campo. In carriera conquisterà solo una Coppa UEFA, ma con

l’Inter. Attualmente Abate è allenatore dei portieri della Primavera, ma dal 2004 al 2008 ha allenato i portieri della prima squadra. L’at-tuale allenatore rossonero Massimiliano Allegri ha iniziato la carriera come calciatore nella Cuoiopel-li, successivamente ha fat-

senze. Una volta appese le scarpette al chiodo inizie-rà la carriera di allenatore. Con il Milan ha vinto uno

in tre partite, che della Na-zionale italiana dal 1961. Dal ‘58 al ’76, con 120 reti in 205 presenze, ha indos-sato i colori rossoneri vin-cendo due scudetti e una Coppa dei Campioni, in quest’ultima competizio-ne ha segnato ben 14 reti

e nella partita vinta con-tro l’Union Luxembourg per 8-0 segnò 5 reti, record che detiene con altri otto calciatori e ancora imbat-tuto. In rossonero sarò an-che capocannoniere della Coppa Italia ’60-61, della Serie A nella stagione suc-cessiva e della Coppa dei

del Napoli collezionando 71 reti in 180 partite gio-cate e vincendo una Coppa delle Alpi. Piccola nota di Gossip che all’epoca, par-liamo della fine degli anni ’60, era semplicemente uno scandalo. Josè Altafini, già sposato con una ragazza

brasiliana, si innamora di Annamaria Galli moglie del suo ex compagno di squadra al Milan Paolo Ba-rison e madre di tre figli. La donna lascerà il marito per andare a vivere con Altafini che poi sposò nel 1973. La-sciamo la cronaca rosa per tornare a calciare il pallone

L’attaccante Giuseppe Da-miani, da tutti conosciu-to come Oscar Damiani, cresciuto nelle giovanili dell’Inter gioca nel Napoli la stagione ’72-73 segnan-do 5 gol in 26 partite. Con i rossoneri, invece, giocherà dal 1982 al 1981, di cui una stagione in Serie B. “Flip-per” , questo il suo sopran-nome, con il Milan vincerà il Campionato italiano di Serie B 82-83. Dopo l’at-tività agonistica ha intra-preso la carriera da pro-curatore occupandosi di Billy Costacurta,  Massimo Marazzina,  Beppe Signo-ri, Christian Panucci, Mar-co Simone, Lilian Thu-ram e Andriy Shevchenko. Oggi e agente di Tommaso Rocchi,  Kevin Constant, Mikael Silvestre, Sergio Pellissier, Jean-François Gillet e Flavio Roma.

scudetto e una Supercoppa italiana e al Gran Galà del calcio AIC ha vinto il pre-mio individuale quale mi-gliore allenatore, tutto nel-la stagione del suo esordio sulla panchina rossonera. Chi non ricorda il grande José João Altafini, brasiliano ma di origini italiane? Ha

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domenica 14 dicembre 20148

GiovanniLabanca

gli ospiti L’incompiuta sotto il VesuvioLe aspettative erano tante e

legittime nella bella parte-nope, dopo l’arrivo di Benitez e l’abbandono di Mazzarri. L’im-pianto di una bella squadra c’era tutto, anche se qualche ottima pedina è lasciata andare per mo-tivi di cassa. La squadra, dopo il primo anno da Champions. Fuori pur non avendo mai perso una partita, aveva dimostrato di proseguire in campionato quel-lo che non aveva potuto finire nel suo compito principale che il presidente De Laurentiis avreb-be preferito svolgere fino in fondo. Pazienza se le cose sono andate diversamente, anche se il rammarico per il cassiere è stato tanto per la perdita secca di bei milioncini su cui si faceva gran-de affidamento. La vita continua e, passata a nuttata, come diceva De Filippo, il Napoli, quel Na-poli che era una ammirazione unica per i tifosi ben abituati, non ha più brillato in campio-nato. Lo ha fatto poco, perden-do tantissimi punti proprio al San Paolo e compromettendo la classifica, sempre tesa a quel benedetto terzo posto lasciato libero per le speranze altrui da

Juve e Roma, che veleggiano in coppia su un altro mare. Benitez ne ha piena consapevolezza e non ne fa misteri ad ammetter-lo. “Abbiamo passato momenti belli e brutti. Certe vittorie ci

sono sfuggite per poco, come certi pareggi in casa sono stati acciuffati da noi con grande for-tuna. Non mi capacito di cosa possa aver determinato un cer-to scollamento nella squadra,

ma certamente riprenderemo il ritmo giusto dopo aver supera-to il turno della Coppa Europea che stiamo raggiungendo. E’ pur sempre un bel traguardo iniziale che ci porterà serenità e corag-

gio per il campionato. Mi sento anche di chiedere scusa al no-stro pubblico che merita tantis-simo rispetto”. Ora con il Milan, reduce da prove non esaltanti ed una brutta sconfitta a Genova, ci

sarà da suonare una musica di-versa con un mandolino ben ac-cordato e con le corde ben tese. Fidarsi del Diavolo non è stato mai un gran bene, anche se ri-dotto in malo modo, perché, in effetti sia per lui che per il Ciuc-cio la gara è ugualmente impor-tante. Si vedrà, come si dovrà vedere se sarà uguale la pazienza dei gran signori del cinema, De Laurentis produttore e Berlusco-ni distributore. Entrambi hanno fame di punti e il napoletano non ammette mezze misure “A san Siro per vincere, solo per vincere” Questo è il suo impe-rativo categorico che rimbom-ba nelle orecchie degli azzurri che faranno bene a svegliarsi e darsi il giusto coraggio di non ripetere a San Siro le gare deci-sive, quelle che contano, come avveniva con il passato Mazzar-ri. San Gennaro, pur volendolo fortemente, non può ripetere il suo miracolo proprio nella cit-tà di sant’Ambrogio, anch’egli incline a dare una mano, udi-te udite, proprio al Diavolo. La partita nella celeste dimora dei santi è già iniziata. Che stiano patteggiando un bel pareggio, per accontentare i due bisognosi supplicanti? Solo Dio lo sa già.

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9domenica 14 dicembre 2014

giù al nord

Fiore MarroCi fanno soffrire ... è vero. Ma cosa c’è di più bello di essere napoletani?

Quest’oggi ho intenzione di aprire l’articolo con l’invio

del mio augurio per il genetlia-co di Gonzalo Higuian che in questi giorni ha raggiunto il 27° anno di vita, (beata gioventù). Auguri sinceri a ”Il Pipita” dun-que, anche se resto dell’idea che proprio il centravanti argentino sia stato la causa dell’elimina-zione dalla Champions e della posizione in classifica, non cer-to edificante, che il Napoli sta attualmente vivendo. Troppi gli errori dal dischetto, troppi an-che quelli sotto porta, l’ultimo

Diego Maradona e Bruno Giordano nel 1986 espugnarono Milano

no, un tempo la città più terrona del nord, quella che ti invitava in calabrese e ti rispondeva in apulano mentre un siciliano e un napoletano ti consigliava-no altro, questo almeno fino a qualche decennio fa (sigh), oggi questa città ha assunto un aspet-to molto più cosmopolita, le lin-gue e le inflessioni hanno am-pliato la visione verso orizzonti che spaziano dall’est europeo al sud est asiatico passando per l’area centrafricana. Risaliamo in Lombardia per la seconda volta in quest’anno calcistico, la prima volta abbiamo offerto una bella prova contro l’Inter di Mazzarri da poco messo da par-

te in favore di Roberto Mancini, artista e genio del football che però e impossibilitato a produr-re miracoli così come non potrà

contro l’Empoli a 10 minuti dal-la fine, davvero imperdonabile. Nonostante tutto, buon comple-anno Gonzalo. Si ritorna a Mila-

farne Filippo Inzaghi, allenatore sponda rossonera che una certa stampa professionistica pompa quasi indecorosamente, quasi a mascherare una realtà evidente afferma che il Milan è inferiore sia all’Inter e ad almeno altre 6 o 7 altre compagini della massima serie, e questo lo affermo al di là del risultato espresso domenica dalla sferica fortuna tra gli az-zurri e i meneghini milanisti. Milan–Napoli ha perso il sapore di sfida scudetto che fino a pochi anni fa infiammava il cuore dei tifosi, in confronto che assegna-va il responso del fato sul vertice del campionato, ora invece que-sto scontro sarà solo una clas-sica, senza pretese ne da parte dei milanisti ne da parte nostra. È vero che in campionato non perdiamo dalla terza giornata, però, abbiamo perso la terza po-sizione e, questo non è un bene anzi, la Fiorentina incalza e le due liguri, che attualmente ci precedono, non hanno voglia di cedere eppure nessuno mi toglie la convinzione che siamo una spanna sopra tutti gli altri, pec-cato questa discontinuità bene indicata da un giornalista tele-visivo: Il Napoli è come la me-tropolitana partenopea, in alcu-ni tratti è la più bella d’Europa come indicato dai tabloid stra-nieri, funzionale e affascinante come lo è l’attacco azzurro, ma poi, ha dei tratti assolutamente

non funzionali, in via di allesti-mento, ancora da lavori in corso proprio come la disastrata difesa partenopea, un assioma davvero calzante. In Europa abbiamo visto l’agevole passaggio alla fase successiva, il Napoli corre come un treno verso la finale e la strada sembrerebbe in disce-sa. Questo avvalorerebbe la mia sensazione di avere una compa-gine assolutamente eccellente nel torneo di coppa, potrebbe anche essere la sensazione di un tifoso impenitente, ma questa consapevolezza mi viene dall’a-nalisi dei numeri, almeno per quel che riguarda la tre quarti in su dell’equipe napoletana. Ci

fanno soffrire è vero, ma come è bello essere tifosi del Napoli! Le sfide del passato tra Milan e Na-poli di cui parlare sono davvero tantissime, ricordi indelebili, momenti incancellabili, trasfer-te esaltanti ma anche sconfitte mortificanti, chi di noi potrà mai dimenticare L’ultima vitto-ria del Milan risale al 13 genna-io 2008: un umiliante 5-2 : con doppietta di  Ronaldo  e reti dei carioca Kakà e Pato e dell’olan-desino Seedorf, per gli azzurri segnarono  “pampa” Sosa e Mau-rizio Domizzi. Ma la partita fu un disastro per azzurri. L’anno scorso dopo ben 17 anni la squa-dra di Benitez ha espugnato il

Meazza, la penultima volta ebbe come protagonista della vittoria esterna il “pibe” nel lontano 13 aprile 1986 con un faticoso 1-2 segnarono Bruno Giordano e appunto Maradona, intervallati da un gol del compianto Ago-stino Di Bartolomei,  Milan-Napoli della passata stagione terminò con lo stesso punteggio grazie a  Britos e Higuain, Na-poli andò in estasi. Nonostante un grande colpo di Balotelli sul 2 a 0 il 22 settembre 2013 la gara finì con la vittoria per gli azzur-ri portando tra l’altro il Napoli a +8 dai rossoneri. E per oggi …... intrecciamo le dita, agitia-mo i cornetti, speriamo bene!

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domenica 14 dicembre 201410

MarjljaBisceglia

JUVENTUS SENZA FRENIROMA ELIMINATA

Le prime sentenze, alcune già annunciate, sono ufficiali.

La Juventus, grazie allo 0-0 fatto registrare allo Juventus Stadium contro un Real Madrid privo di stimoli, continua la sua corsa. I bianconeri, unica squadra ita-liana ancora in competizione, si sono qualificati agli ottavi tra le seconde con Basilea, Bayer Leverkusen, Arsenal, Manche-ster City, Paris SG, Schalke 04 e Shakhtar. La Roma, da canto suo, si lecca ancora le ferite per le tante sconfitte collezionate in Champions. I giallorossi, in re-altà, non si sono mai più ripresi dall’umiliazione subita dal Ba-yern Monaco e devono ringra-ziare la sconfitta del CSKA Mo-sca, o la caparbietà dei bavaresi di giocarsi tutte le partite, anche quelle già vinte, come se fosse la partita della vita, se possono an-cora competere in Europa, anche se in quella minore. Ancora una figuraccia all’Olimpico, sotto lo

SeveraBisceglia

Champions sguardo attento e preoccupato del ct azzurro Antonio Con-te, contro un Manchester City che si è risparmiato rifilandole solo due sberle. Se i Citizens si fossero presentati in Capitale al

gran completo, Kompany, Yaya Tourè e Aguero non si sarebbero accontentati del modesto, si fa per dire, 0-2. Il gelo sceso all’O-limpico al 15’ della ripresa per la prodezza di Nasri, bravissimo a

sbilanciare la difesa giallorossa con una finta e battere di destro l’incolpevole De Sanctis, ha raf-freddato tutti gli sportivi italiani che ovviamente tifavano Roma. Inutile anche il raddoppio in-glese, Zabaleta servilissimo da Nasri, dal momento che il con-trollo della partita è stato tutto sui loro piedi. L’entusiasmo di giocarsi una partita che andava vinta per 3-1, come auspicato dal presidente James Pallotta, si è infranto ancora una volta con-tro una squadra inglese, il pas-sato l’ha vista soccombere al Li-verpool e all’Arsenal. Possiamo aggrapparci al palo di Manolas o alla parata decisiva di Hart sulla conclusione di Gervinho, ma la verità è sotto gli occhi di tutti. L’undici di Rudi Garcia non è più la stessa squadra vista ad inizio campionato, quando i palloni li mangiava con la terra del rettangolo di gioco. Peccato, una buona rosa che ha perso si-curezza e che, con ogni probabi-lità, farà poco anche in Europa League dal momento che le par-tite se le deve giocare al giovedì, questo potrebbe creare qualche

difficoltà in schiave scudetto. Mercoledì scorso la Lupa ha messo in campo tutti i suoi limi-ti psicologici contro una squadra esperta come il City che è scesa all’Olimpico per fare la sua par-tita, e c’è riuscita. La Roma, se vuole proseguire da padrona in Europa, deve ritrovare quella si-

curezza devastante che ha messo in campo nelle prime sei partite di campionato. l’Europa Lea-gue è la giusta competizione per Totti e compagni che probabil-mente non hanno mai pensato di vincere la coppa dalle grandi orecchie, ma vincere la “cugina” farebbe cassa oltre che morale.

Europa League

L’europa League si fa più ric-ca accogliendo le squadre

orfane della Champions. Su tutte la Roma che lascia prose-guire l’avventura Champions al Manchester City. Unitamente ai giallorossi approdano a que-

INTER IMBARAZZANTEBENE LE ALTRE ITALIANE

sta competizione l’Olympiacos, il Liverpool, lo Zenit, l’Ander-lecht, l’Ajax, lo Sporting Lisbona e l’Athletic Bilbao. L’Inter, già qualifica in anticipo, giovedì è andata a fare scena muta anche a Baku. Si spera che Mancini

non perda l’entusiasmo di “SAL-VATORE DELLA PATRIA” perché questa Inter farà vera-mente poca strada e non solo in Europa. Un errore del team arbitrale ha mandato a casa il Qarabag che al 94’ ha segnato

un gol regolarissimo e clamoro-samente annullato. Neppure la formazione sperimentale messa in campo dal tecnico nerazzur-ro ha convinto. La benamata continua a fare acqua in tutti i reparti, salvo solo Marco An-dreolli che difende con autore-volezza. Yann M’Vila inguarda-bile. Contro gli azeri è finita 0-0, per colpa della classe arbitrale capitanata dal ceco Miroslav Zelinka, e l’Inter passa il turno da prima squadra del Girone F. L’ultimo match di questa fase a gironi ha visto, invece, il Torino trionfare in Danimarca contro il Copenaghen. Un 1-5 che la-scia pochi spazi a dubbi. Non è stato tutto merito della superio-rità numerica, il Copenaghen ha subito due espulsioni. Non era iniziata bene per il Toro che ha subito l’1-0 al 5’ grazie all’er-rore di Gilk che non è riuscito a spazzare via la palla, ne ap-profitta Amartey deviandola in rete. Nove minuti dopo ci pensa Martinez, servito da Maksimo-vic, a far tornare il buonumore ai tifosi granata con sinistro micidiale. A questo punto tutto dice bene ad Amauri e compa-gni, al 40’ lo stesso Amauri tra-sforma un rigore, su di lui fallo da espulsione di Jorgensen, che rimette in pista il tecnico Ven-tura. Nel secondo tempo tutto è risultato in discesa per la squa-dra piemontese, al secondo mi-nuto ancora Martinez che firma la doppietta col cucchiaio. Due minuti dopo è Darmian ad infil-

zare il Copenaghen e dopo solo tre minuti toccherà a Gaston Silva dare il colpo di grazia agli avversari. Il Torino si qualifica ai sedicesimi grazie al secondo posto conseguito nel Girone B. Anche il Napoli si concede una passeggiata al San Paolo, Dries Mertens e Marek Hamsik chiu-dono la pratica già nei primi 16 minuti, al 75’ entra anche la zampata di Zapata e il primo posto del Girone I è meritatis-simo. Fatica invece la Fiorenti-na all’Artemio Franchi contro

prattutto può pensare al futuro con tranquillità. Marin segna il gol bandiera per la squadra di Vincenzo Montella ed il vivaio sembra dare buoni frutti: otti-

Dinamo Minsk. Al 39’ il gol di Sergey Kontsevoy impensierisce i viola e Nemanja Nikolic al 55’ chiude la partita. Ma nulla è per-duto, la Fiorentina passa il turno restando salda al primo posto del Girone K con 13 punti e so-

ma la prestazione del diciasset-tenne Simone Minelli. Le quat-tro squadre italiane seguono il percorso di Europa League. Fe-steggia anche il Dnipro che pro-segue la sua avventura europea battendo il Saint Etienne per 1-0

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11domenica 14 dicembre 2014

Luigi Sada

estero

Laura Tangari

campionato

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Sant’Ambrogio amaro per le milanesi con l’Inter di Man-

cini che incassa due sberle in casa dall’Udinese e col Milan che esce sconfitto da Marassi battuto da un Genoa che non finisce di stupire. Il vecchio Grifone ora è terzo e questo

LA BELLA REALTÀ È IL GENOA

pomeriggio aspetta all’ombra della lanterna la Roma di Gar-cia reduce dalla sfida dell’O-limpico col Manchester City. Ma la giornata odierna si apre con la sfida di mezzogiorno di Torino tra Juventus e Sampdo-

ti ma non meno è la formazione di Mihajlović capace nell’ultimo turno ad espugnare il Bentegodi infilando il Verona con tre gol. Tornando alle milanesi, i ros-soneri di Pippo Inzaghi sono chiamati questa sera a San Siro all’importante test col Napo-li precipitato al quinto posto dopo il pareggio con l’Empoli e di conseguenza superato sia dal Genoa che dalla Sampdoria. Il Napoli, reduce dalla sfida di Eu-ropa League del San Paolo con

lo Slovan Bratislava fanalino di coda del girone, sicuramente darà filo da torcere ai rossoneri e dal canto loro non devono più perdere il passo nei confronti di chi li precede in classifica. Poco ci manca, che vengano superati

ria. I bianconeri martedì hanno festeggiato la qualificazione in Champions League e sono gasa-

dal sorprendente Sassuolo. Idem per l’Inter in trasferta a Verona con un Chievo in gran spolve-

ro per il successo esterno col Cagliari. I sardi dal canto loro oggi saranno a Parma affron-tando al Tardini un’avversaria sempre più in sfacelo al quale è stato anche tolto un punto in classifica. Da seguire con inte-resse la trasferta della Fiorenti-na, dove l’undici di casa dopo la rocambolesca sconfitta di Bergamo con l’Atalanta ha li-cenziato Bisoli assumendo Di Carlo. Infine prova del nove dell’Udinese, reduce dal suc-

cesso di San Siro con l’Inter, al Friuli contro l’Hellas Verona dal dente avvelenato per l’1-3 con la Sampdoria. Insieme all’Inter, come detto in trasferta col Chie-vo, domani sera la quindicesima giornata chiuderà i battenti con

Empoli-Torino, con i granata col fiato grosso per la fatica in Eu-ropa League con il Copenhagen.

Il Manchester United non si ferma più. Anche sette giorni

fa ha tirato fuori dal cilindro una grande partita espugnando Sou-thampton, rivelazione della Pre-mier League in seconda posizio-ne fino a due turni fa. Regalare il

VAN GAAL TENTA LA RIMONTA

successo all’undici di Van Gaal è sta la doppietta di Van Persie che ha risposto al momentaneo pareggio siglato dal nostro Pellè. Oggi per lo United altra prova di conferma col Liverpool, in piena crisi reduce dal pareggio col Sunderland e dall’1-1 casa-

lingo col Basilea in Champions League costato l’eliminazione. Battuta d’arresto invece per il Chelsea fermato per la prima volta quest’anno dal successo del Newcastle per 2-1. Ne ha ap-profittato subito il Manchester

City battendo l’Everton per 2-1. In Bundesliga sempre primo il Bayern Monaco tallonato dal Wolfsburg impegnato questo pomeriggio fra le mura amiche dal neo promosso Paderborn. Sempre più sorprendente il ter-zo posto dell’Augusta vincitore

la scorsa settimana in casa del Colonia. Per la quarta piazza questo pomeriggio al Bayer Are-na il Leverkusen affronterà il Moenchengladbach. In Francia prosegue il braccio di ferro tra il Marsiglia e il PSG. Il Marsiglia ha steso il Metz una settimana fa e ha tenuto a debita distanza l’undici di Blanc. Non molla il Lione corsaro a l’Evian mentre il Saint Etienne oggi dovrà ve-dersela sul difficile terreno del Nizza, vincitore nel turno scor-so a Caen con un rocambolesco 2-3. Da seguire oggi alle 17.00 il Lille impegnato col Tolosa. Infine alle 21.00 di oggi prova del fuoco del Marsiglia contro il Monaco allo stadio Louis II.

Il Spagna il Real Madrid, Bar-cellona e Atletico tutti in un faz-zoletto. La squadra di Simeone stasera avrà un compito difficile ospitando il Villarreal quinta forza del campionato, reduce da un poker alla Real Sociedad.

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domenica 14 dicembre 201412

È tornato al lavoro Danilo Goffi. Non solo quello ope-

rativo, nella caserma in cui pre-sta servizio; ma anche quello sportivo. Smaltita la fatica della Maratona di New York e ripo-sti in un cassetto i ricordi della

DANILO GOFFI TRA CORSA E SOLIDARIETA’

gara nella Grande Mela, il Cam-pione Italiano di Maratona ha ripreso gli allenamenti in vista dei prossimi impegni sportivi. La sua è stata una ripartenza lenta e graduale, anche a causa di un risentimento muscolare accusato al termine dei 41k ol-treoceano che ne ha condizio-nato il rientro; una ripresa con regolari sedute di allenamento alternate alla partecipazione ad eventi di natura più mondana. Il primo, il sabato successivo al rientro a Milano in occasione dell’appuntamento autunnale del Monza Challenge: un mo-mento di sport durante il quale

le celebrazioni per il centenario del CONI, una serata doppia-mente speciale: medaglia uffi-ciale e festa di compleanno. Ma è nel sociale che Goffi è parti-colarmente attivo. Dopo la par-tecipazione alla prima Urgent Run insieme ad ACRA-CCS, il prossimo finesettimana affian-cherà Telethon. Il campione italiano assoluto dei 42k gette-rà infatti un ponte ideale tra la maratona benefica Telethon e la maratona sportiva attraverso un allenamento in sua compagnia. Il ritrovo è alle ore 9.00 in Piazza Maggiolini a Parabiago, proprio di fronte alla chiesa, da dove si

di Chiara Franzetti

atletica

partirà insieme per 40’ di corsa. E al ritorno, per chi ha offerto una donazione minima di EUR 5.-, l’estrazione di due magliette tecniche running logate adidas. “So che stiamo attraversano un momento particolarmente diffi-cile”, chiosa Danilo impegnato con Chiara Caserini nella defi-nizione degli ultimi dettagli per domenica. “Ma so anche che noi runner siamo gente di cuore: un cuore sano, che ci permette di affrontare le nostre piacevoli fatiche sportive. Un cuore gran-de, capace di pulsare il sangue e

l’energia necessarie per correre e per vivere. Un cuore generoso, pronto a donare per sostenere la ricerca a favore di chi soffre per una malattia rara. Un cuo-re blu, verde e rosso al fianco di Telethon.” Immancabile, prima dei saluti finali, la domanda sul prossimo obiettivo del campio-ne nervianese. “Di certo quello di vedere tantissima gente al nostro stand Telethon sabato e domenica prossimi..sperando di dover richiedere altri cuori di cioccolato da vendere per la ricerca visto l’elevato nume-ro di amici passati da noi: non mancate, vi aspetto numerosi!”

festeggiare il successo newyor-kese coi compagni di squadra. Non con le scarpette ai piedi, ma Goffi non è poi mancato alla Maratona di Torino: ospite speciale presso lo stand ProAc-tion, realtà da qualche mese al suo fianco. Indimenticabile la premiazione del portacolori del Monza Marathon Team durante

Cross per tutti

Un mese oggi, e il Cross per Tutti - edizione 2015 avrà

già rotto il ghiaccio: la prima prova del circuito lombardo di corsa campestre si svolgerà infatti domenica 11 gennaio a Cesano Maderno, tappa che lo scorso anno ha regalato fango in abbondanza agli amanti della specialità. Scoprire i dettagli e le novità di quanto disposto dagli organizzatori della manifesta-zione è molto semplice: basta infatti collegarsi al nuovo sito istituzionale (www.crosspertut-ti.it), e correre, per una volta, non tra fango, freddo e fatica, ma tra le pagine ricche di in-formazioni utili; anzi, in questo caso, perché andare veloci? Una visita rilassata e approfondita alla pagina web sarà un vero piacere! Il rinnovato sito ora on-line è infatti molto accat-tivante e al tempo stesso sem-plice, intuitivo e immediato. Il filo conduttore che lega tutte le pagine in cui si sviluppa è una banda superiore nera nella qua-le campeggia il logo multicolore del Cross per Tutti. Nella home page, oltre agli sponsor e ai me-dia partner che sostengono il circuito, alcune foto della passa-ta edizione scorrono a loop: una visione d’insieme sugli atleti di tutte le età immortalati nello sforzo del gesto sportivo; e tut-ti, nonostante la fatica, con un bel sorriso stampato sul volto. E proprio le foto - per ora delle passate edizioni, sono l’elemen-to che impreziosisce il sito della

Edizione 2015manifestazione: ogni scatto è un ricordo, un’emozione che rima-ne indelebile nella memoria di chi ha preso parte anche a solo una delle tappe in cui si articola il circuito. Ed è per questo mo-tivo che l’organizzazione invi-ta ogni appassionato non solo a partecipare ad ognuna delle cinque prove in programma da gennaio, ma anche ad inviare le proprie foto per vederle poi pubblicate nell’apposita sezione on-line. Tutte le pagine del sito sono importanti. Ad un mese dal via, quella che oggi forse merita un po’ più di attenzione è quella relativa al regolamento Cross per Tutti. La partecipa-zione alle gare è riservata agli atleti delle categorie Esordienti, Ragazzi e Cadetti - per i quali l’iscrizione è gratuita-, e a quelli delle categorie Allievi, Juniores, Promesse, Senior, M/F tesserati FIDAL per l’anno 2015 e Ama-tori - per tutte queste ultime divisioni il costo di partecipa-zione è di EUR 5.- Sono am-messi al circuito anche i runner in regola col tesseramento per un Ente di Promozione Sporti-va, disciplina Atletica Leggera, convenzionato con la Fidal. Per quanto riguarda le iscrizioni che anche quest’anno verranno gestite da TDS - Timing Data Service, dettagli precisi verran-no comunicati e pubblicati on-line a tempo debito poco prima dell’apertura: sappiamo che sie-te trepidanti, ma portate ancora un attimo di pazienza, ormai ci siamo, manca davvero poco!

c.f.

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13domenica 14 dicembre 2014

Riccardo Sada

musica

La nuova edizione Zanichelli nei 60 anni del rock ‘n’ roll

(1896 pagine Volume rilegato + download senza scadenza e

“Il Dizionario del Pop-rock 2015”da Enzo Gentile e Alberto Tonti

consultazione online 365 gior-ni, € 33,50) incorona Ligabue come miglior artista dell’anno. Secondo gli autori Enzo Gentile e Alberto Tonti, il cantautore è stato “in assoluto il protagoni-

sta più meritevole della stagio-ne passata”. Un riconoscimento grazie al suo album “Mondovi-sione” al quale il Dizionario ha dato cinque stelle (il massimo voto): una manciata di canzoni che “impongono l’assegnazione di capolavoro al “mediano” del Rock” come scritto sulla scheda nel volume. Sono riportati altri

determinati fatti, nel pesante tomo: l’ingresso dei figli dei ta-lent show (Amoroso, Ferreri, Marrone), dei ragazzi dell’hip-hop (Fedez, Clementino, Club Dogo, Snoop Doggy Dogg),

sempre prendendo in considera-zione menti geniali del passato (De Andrè) e del presente (99 Posse, Caparezza e tantissimi altri). Con oltre 35mila dischi e più di 2300 artisti recensiti, “Il Dizionario del Pop-rock 2015” risulta essere un vero compen-dio. Qualche aneddoto? 1954-2014: il Rock compie 60 anni.

Tanti sono passati dal 1954, anno in cui Bill Haley & his Co-mets eseguirono per la prima volta “Rock Around The Clock”. Il rock era nato e cambiò il modo di pensare e di fare musica.

Prosegue il tour italiano del Tipic, il locale numero uno di

Formentera. Giovedì 18 dicem-bre la crew del club balearico si presenta al gran completo al Di-vina di Milano, musicalmente capitanata dal dj e produttore NRD1 ”www.nrd1.it, nella foto), che proprio in questi giorni esce con il suo nuovo disco “Stilla Be The On” (Netswork Records),

Tipic on TourGiovedì 18 al Divina con NRD1

Boomboombabylonfuori con “DuePuntoZero”

una traccia che si avvale di un autentico All Stars Team: la voce di Cozi Costi (“Baby When The Light” di David Guetta, la sua hit più clamorosa), della stesu-ra del testo di Tara Mc Donald, cantautrice britannica già colla-boratrice di Guetta, Axwell, Van Helden e Todd Terry, e della co-produzione del mago Paolo San-drini, autore di grandi hit inter-

nazionali, indiscussa autorità in materia. Il suo sogno nel casset-to? “Chi diceva, se vuoi qualco-sa, sognala? Io il mio sogno lo sto già vivendo: essere un dj. E se si tratta di sogno, che nessu-no provi a svegliarmi. Se non fa-cessi il dj oggi forse farei lo chef; credo mi sarei dato alla cucina sperimentale, quella molecolare soprattutto”. Tra i suoi hobby, “calcetto, tennis e equitazione.

I Boomboombabylon nasco-no nel 2009 dopo l’incontro

artistico tra Renato Ferrucci e Alfonso Ciulla. Inizia da su-bito la stesura di alcuni pro-vini ma dopo appena pochi mesi realizzano il primo disco intitolato “On”. Nel progetto coinvolgono alcuni musicisti con cui collaborano da anni e con cui condividono una forte amicizia: Gianfranco Nasso (basso nei Mambassa), Exir Gennari (batteria nei Tribà e Fratelli di Soledad) e Grazia-no Giordanengo alla chitar-ra. Con questa formazione i

Boomboombabylon si esibisco-no dal vivo al Tavagnasco Rock Festival, all’Hiroshima mon amour di supporto al Casino Royale e successivamente come open guest degli Africa Unite, senza dimenticare esibizioni in vari locali del Piemonte e ma-nifestazioni come LoveArtom. Trascorso il 2010, la band si fer-ma per la realizzazione del se-condo disco che viene registrato tra la fine del 2012 e la metà del 2013. Il secondo album “Due-PuntoZero”, totalmente pro-dotto dai Boomboombabylon, rappresenta un cambio di rotta.

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domenica 14 dicembre 201414

arte

Marby BRAMANTE, IL GENIO POLIEDRICOA cinquecento anni dalla morte, la Pinacoteca di Brera celebra l’artista marchigiano

Pinacoteca di Brera

Bramante a MilanoLe arti in Lombardia 1477-1499

Dal 4 dicembre 2014 al 22 marzo 2015

Donato Bramante era artista ingegnoso e

oggi diremo multitasking. Frà Sabba da Castiglione lo descriveva così: “Co-smografo, poeta volgare, et pittore valente… et gran prospettico”. I curatori della mostra hanno voluto rico-struire questa personalità così particolare attraver-so le sue opere e il lungo soggiorno che Bramante ebbe a Milano e in Lom-bardia. Dall’anno 1477 fino al 1499 Bramante operò, infatti, in questa regione e la sua opera divenne fonte di ispirazione per gli arti-sti e gli architetti lombardi. Giorgio Vasari, noto bio-grafo dell’epoca lo definiva il prosecutore dell’opera del grande architetto Filippo Brunelleschi. E sempre il Vasari scrive del Braman-te ne “Le Vite dé più eccel-lenti architetti, pittori, et scultori italiani” che “né poteva la natura formare

uno ingegno più spedito, che esercitasse e mettesse in opera le cose dell’arte, con maggiore invenzione e misura e con tanto fon-damento quanto costui”L’artista nasce a Fermigna-no paesino vicino all’ar-moniosa città di Urbino, costruita secondo i detta-mi dell’architettura rina-scimentale e inserita in un meraviglioso paesaggio collinare. Sicuramente qui Bramante s’ispira e trae insegnamento sia per le sue opere architettoniche future sia per quelle pitto-riche. Conosce Piero della Francesca, il pittore idea-tore della bellezza ieratica inserita nella perfetta ar-chitettura rinascimentale che faceva della geometria euclidea il suo principa-le fondamento. L’artista marchigiano non poteva rimanere indifferente dal-la bellezza del ducato dei Moltefeltro; da lì parte poi

per lavorare in Lombardia .Le sue prime opere sono documentate nella città di Bergamo dove, nel 1477, affresca i Filosofi e prospet-tive architettoniche sulla facciata del Palazzo del Po-destà. A Milano, forse fin dal 1478, dirige i lavori per la ricostruzione della chiesa di Santa Maria presso San Satiro. E’ proprio qui che il Bramante, raccogliendo l’eredità dei due massimi architetti dell’epoca Filippo Brunelleschi e Leon Batti-sta Alberti pone le premes-se per dare un nuovo corso all’architettura rinascimen-tale. All’interno della chie-sa, Bramante aveva ideato una spettacolare rappre-sentazione dello spazio fondendo le reali strutture

architettoniche con quelle più illusionistiche sfruttan-do lo studio accurato della

prospettiva. Fu anche ami-co di Leonardo da Vinci con cui fu impiegato nelle maggiori imprese del duca-to negli ultimi decenni del secolo, ma l’opera capitale che realizzò a Milano fu la ricostruzione della tribuna in Santa Maria delle Gra-zie. Nel percorso esposi-tivo possiamo ammirare il Bramante, pittore e ar-chitetto allo stesso tempo. Le sue figure, di stile rina-scimentale, sono eleganti e armoniche e s’ispirano all’arte antica come vuole la tradizione rinascimentale. Sono incassate in architet-ture perfette e studiate con quel metodo prospettico tipico del secolo cui Bra-mante aggiunge elementi di novità come l’illusione

ottica molto spinta. Non si sottraggono al suo fascino i protagonisti della pittura

rinascimentale in Lombar-dia come Vincenzo Foppa, Ambrogio Borgognone e Bernardo Zenale, detto il

luppa in varie sezioni che interagiscono con le opere della collezione permanen-te. L’esposizione ha ricevu-

Foppa, Madonna del tappeto

Bramantino. La mostra, allestita nelle sale della Pi-nacoteca di Brera, si svi-

to l’importante sostegno di Giorgio Armani, che ha risposto con entusiasmo al Bando per la ricerca di finanziamenti lanciato dalla Pinacoteca di Brera.

BRAMANTE Poeta laureato o Il cantore

Bramante Eraclito e Democrito

Zenale Angeli Cantori

Bramante Uomo dalla mazza

Page 15: N 53 2014 milan napoli

EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.it

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Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Lara Comi, Bianca Ara, , Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011