Moto4 Mar 2012

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Offroad and Atv Magazine

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I

protagonisti

aL§§§AN&tO icrrrQ§ - !{oroMe ['aspettavo dura e difficile ma n0n pensavo che occorresse, oltre alla fisicità, ta testa. La mattina ti svegli a[[e 3 dopo aver dormito male in unatenda e farsi poi 700-800 km di desedo diventa dawero difficile e tappa dopo tappa senti [a stanchezza mentale che è la cosa più difficile da doma-re. [)iventa ancora più difficile quando mentre procedi nei lrasferimenti pensi che hai davanti a te altri 300 km di speciale, che devi parlare con i

meccanici, sistemafli i[ roadbook, farti la tenda e dormire sì e no quatlro ore per poi rifare tutto l'indomani. Lì conta molto i[ [ato umano della corsa,capita di essere così stanchi da non riuscire quasi a rimettersi in sella, poi incontri [a gente che pur non conoscendoti ti abhraccia, ti urta di gioia,ti chiede l'autografo o ii dà una pacca su[[a spa[[a dicendoche sei il più forte... Se hai un problema ti aiuta, ti spinge,ti indica la shada... è incredibile! Senza [a genle dellaDakar credo che nessuno possa finirla.Non è solo una gara ma una lezione di vila, ti fa uscire fuoritutto di te e come ho detto prima i[ lato umano. 0uandoinconlri un pitota in difficottà e sei concentrato perché rischidi arrivare fra i primi, ti fermi [o stesso, lorni indietro e [o

aiuti, non importa se perdi 10 minuti per farlo... Ho vistopitoti di quad e auto piangere come hambini, ma basta poco

per far tornare loro i[ sorriso. Prima di partecipare pensavo

che i[ vincitore fosse un eroe, dopo aver partecipato penso

che anche ['ultimo degli ultimi [o è. La natura è così bella daincantarti, ci sono istanti in cui rallenti per guardarla poi tiricordi che sei in gara e ridai gas.

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I t(ar*uEl LUcGFr,§sE - MOrO

La Dakar è un'esperienza unica per tutti, dai piloti ai

meccanici agli assistenti, e almeno una volta nellavita credo che sia da provare. 0ue[[o che ho capito è

che è una sfida estrema ne[[a quale ogni piccolo det-taglio viene amplificato con iI passare delle tappe eche quindi una pianificazione minuziosa è fondamen-tale per poter vincere la sfida con se stessi e con ildesefto. 0wiamente di certe cose te ne rendi conto

solo dopo averle vissute' sconsiglierei di affrontare [a

Dakar in modo improwisato. Padito con un conto

corrente su[ quale c'erano solo 00 euro e un'iniziati-va, quella dei nomi degli sponsor su[[a giacca, finoalla Dakar, questa [a mia storia. È Aificite descriverele emozioni. ln mezzo alla fo[[a ti senti un eroe, per [e

persone sembrava non cambiare nu[[a se tu fossi unoqualunque o un campione. Per loro chiunque corre [a

Dakar è un eroe. E poi [a solidarietà e ['amicizia...difficile ritrovarle in altre gare. Come quando al

bivacco Emanuele Ravazzini e Paoto Ceci de[ team Bordone Ferrari si offrono di regalarmi a[[a fine di ogni tappa [e gomme utilizzate (spesso prati-camente nuove!) avendo finito quelle di scoda. 0 come quando gli spettatori ti oflrono da bere in mezzo alle dune e tu non resisti e ti fermi a bere

in piena prova speciale! 0 a fare loto con il puhblico. 0 quando un gruppo di ragazzi cileni con un pick-up, nel mezzo de[ deserto fanno iltifo e poi

ti aiutano perché sei nei guai. E come quando in piena notte per [a prima volta ho un attacco di panico, iI primo, e il cervello inizia ad andare in tilte mancano ancora 100 km e procedo tra cadute, tentativi e aggiramenti fino a perdermi completamente perché qui quello che semhra a 2 km in rea[-tà è a 101 0 quando in una Dakar all'insegna de[[e disawenture meccaniche con [a corda in mano cerco di farmi tirare e Paco Madinez in se[[a allaKawasaki mi kaina per 20 km. La Dakar è dawero una gara strana.

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Manuel Lucchese
Manuel Lucchese
Manuel Lucchese
Manuel Lucchese
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