Romualdo Luzi - Tuscia Libri News - Loggetta n. 90 (Gen-mar 2012)

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Romualdo Luzi recensisce “Il paese del Bucèfere. Il Carnevale fa testamento a Grot- te Santo Stefano” di Flavio Frezza

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Copertina di Giancarlo Breccola Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 26-2-2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Centro Viterbo

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oggetta Lnotiziario

di Piansano e la Tuscia

Anno XVII n 1 - GENNAIO / MARZO 2012

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TusciaLibri news

Romualdo Luzi

Un po di Risorgimento, Etruschi e tradizioniLo scorso anno, in occasione del Centocinquantesimo anniversario dellUnit dItalia, si presentata lopportunit di una rivisitazione della lunga storia del Risorgimento italiano. Ovviamente alle tante iniziative pubbliche si sono andate ad affiancare alcune pubblicazioni che segnaliamo volentieri anche se brevemente, con il preciso scopo di informare i nostri lettori di un tipo di editoria che spesso resta riservata agli addetti ai lavori. Il primo libro che merita la nostra attenzione, e che di livello nazionale, il libro che il critico viterbese Massimo Onofri ha scritto su DAnnunzio, Malaparte e Jovine. In questa ricostruzione sono fondamentali i riferimenti alle opere di artisti come Induno, Lega, Fattori, Nomellini e Guttuso. raccolta nei Canti di Castelvecchio. Dopo un excursus storico e artistico, il nostro autore narra la storia di quello che oggi considerato loro verde della Tuscia, come detto dagli Etruschi, per giungere fino ai tempi del ducato farnesiano, di quello della signoria di Luciano Bonaparte, fino a illustrare la situazione locale alla fine dellOttocento e del grande balzo del sec. XX con la specializzazione delle coltivazioni e delle tecniche di molitura. Il tutto si conclude con lindicazione del riconoscimento della D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) e le prospettive della produzione futura che dovr sempre rispondere a criteri di salvaguardia della tipicit e qualit. Gli aspetti del carnevale, i suoi riti e le sue tradizioni, intesi come periodo di sregolatezza, caratterizzato dal mondo alla rovescia, in cui la vita ordinaria subisce una busca interruzione, come scrive Luigi Cimarra nella Presentazione del volume di cui trattiamo, restano vivi e sono perpetuati come valvola di sfogo e di trasgressione proprio con riferimento al momento libertario rappresentato. Cos una

ma importante pubblicazione che conferma come la grande Storia sia passata anche per i piccoli borghi che, tutti insieme, resero possibile lUnione dellItalia. Con LOlivo a Canino. Storia ed evoluzione di una coltivazione millenaria (Montefiascone, Tip.

Lepopea infranta. Retorica e Antiretorica per Garibaldi (Milano, ed. Medusa, 2011, p. 138, 16 tav. a col. f.t.). Si tratta di un libro che ripercorre il mito di Garibaldi e della spedizione dei Mille attraverso alcuni episodi cruciali della storia dellItalia unita, anche con la riproposizione di numerosi riferimenti letterari che, a partire da Cesare Abba e Pascoli, proseguono con De Roberto, Pirandello,

Non possiamo dimenticare quanto, invece, nasce dallo studio e dallinsegnamento del prof. Bonafede Mancini, nostro collaboratore, che ha realizzato, dapprima nel laboratorio Fare storia del liceo scientifico P. Ruffini di Viterbo, la ristampa anastatica de I Canti dellEsule di Innocenza Ansuini Tondi, patriota viterbese di grande carattere ma poco conosciuta (Viterbo, Liceo Ruffini, p. LVI, 86, fig.); quindi la sua collaborazione al catalogo della Mostra storicodocumentaria Il Risorgimento nel Viterbese 18601870 (Viterbo, Betagamma Ed., 2011, p. 48), organizzata dal Consorzio delle Biblioteche e dellArchivio di Stato di Viterbo, con saggi di Augusto Goletti, Manuela Claudiani, Romualdo Luzi e Bonafede Mancini. Ancora Bonafede Mancini si cimentato ne LItalia s desta. Il Risorgimento ad Onano (18491870), edito dal Comune di Onano, p. 71 figg. Unagile

S. Pellico, 2011, 70 p. ill.), Eutizio Gentili, di cui tutti conoscono la profonda competenza tecnico-scientifica, ripercorre le tappe della coltivazione dellulivo in questo straordinario territorio che, fin dagli Etruschi, continua a offrirci la bacca ch cibo e ch luce, cos come scrive Giovanni Pascoli in una sua canzone

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comunit trasmette queste tradizioni e ne Il paese del Bucfere. Il Carnevale fa testamento a Grotte Santo Stefano, (Quaderni dellEcomuseo della Tuscia, n. 0-2012, 64 pp. in f.to 14,5x21, ill. b/n, stampa Gescom Viterbo), curato da Flavio Frezza, altro nostro valente collaboratore. Torna a essere documentato e fatto rivivere un interessante elemento del folklore locale che, altrimenti, sarebbe passato inosservato e, a poco a poco, dimenticato. Per bucfere i grottani intendono Lucifero, e tutta la rappresentazione vuol essere una caricatura della morte del carnevale secondo un rito che si ripete al termine della giornata del marted grasso. Il bucfere, con il capo coperto da un cappuccio nero, con una logora tunica bianca e armato di un nerbo, attraversa le vie del paese scortato dai carnevalotti. Questi ultimi sono tenuti a difendere la maschera dalla cattura o dal furto della frusta. In caso di insuccesso pagheranno il riscatto consistente in una bevuta offerta alla popolazione. Il bucfere, diretto alla piazza principale, sottoposto a insulti e lancio di trippette dagnello. La mascherata generale si conclude nella piazza quando il bucfere legge il testamento dallalto di un balcone in cui si rivolge alla popolazione con riferimenti agli avvenimenti accaduti in paese, anche piccanti, alla politica locale e nazionale, senza mancare di riferimenti alle persone pi in vista, suscitando commenti e ilarit varie tra i presenti. Con la morte del carnevale termina la sceneggiata. In conclusione si pi affermare che il quaderno di un singolare interesse antropologico e folklorico. LAssociazione Canino Info Onlus ha proposto unaltra

preziosa pubblicazione archeologica opera degli specialisti Sthephan Steingrber e Friedhelm Prayon, con la collaborazione di Valentino DArcangeli, dal titolo Monumenti rupestri etrusco-romani tra i Monti Cimini e la Valle del Tevere (Grotte

di C., Ceccarelli, 2011, 143 p. ill. col). Il libro rappresenta un vero e proprio catalogo dei monumenti presenti in moltissime localit della nostra provincia e che rappresentano un patrimonio straordinario quanto in pratica sconosciuto. Alla storia delle scoperte, gli autori fanno seguire una serie dimportanti approfondimenti che consentono la comprensione di un lavoro cos complesso e spettacolare con il corredo di immagini fotografiche, planimetrie e disegni di molti monumenti e delle iscrizioni presenti. Un repertorio che costituisce un affascinante itinerario che ci ha veramente sorpreso. Esiste una filosofia degli Etruschi? A questo interrogativo rispondono Vittorio Gradoli e Angelo De Marchi con la pubblicazione di un volume della fortunata collana sulle curiosit dellEditore Scipioni di Valentano (112 p. ill.), La filosofia degli Etruschi. Vita e pensiero del popolo pi orientale dOccidente. Non nascondiamo che

siamo stati affascinati da questargomento che, normalmente, non tra le nostre letture usuali. Linteresse per questo particolare aspetto di un popolo cos lontano temporalmente da noi, ma cos vicino per le tante testimonianze lasciateci e che comportano un quotidiano confronto tra quel mondo e il nostro tempo, ci consentono invece di riscoprire - con i segni dellaldil - quella felicit di vivere che traspare e si afferma nelle raffigurazioni dei miti e delle rappresentazioni che gli affreschi tombali testimoniano come momenti dellarte di vivere con filosofia. Ovviamente non ci sentiamo di scendere nel contenuto analitico di questo saggio certamente corretto e nelle simbologie rappresentate e fatte rivivere. Ci piace sottolineare per la nota bibliografica che gi nel 1756 il giurista, filosofo e letterato Giovanni Maria Lampredi (Ravezzano 1732, Pisa 1793) dava alle stampe un Saggio sopra la filosofia degli antichi Etru-

Croggilo doro nellestate l grano, poesie in dialetto tuscanese di Luciano Laici, postfazione di Luigi Cimarra.

schi. Dissertazione istoricocritica che un editore del tempo, il fiorentino Andrea Bonducci, raccoglieva in 83 pagine. Una rara settecentina che siamo lieti di sapere patrimonio della storica Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo. [email protected]

M. J. Cryan, The Irish and English in Italys Risorgimento, Viterbo, Archeoares, 2011. p. 180. Il nuovo, ultimo lavoro di Mary Jane Cryan si occupa ancora una volta della connection tra il mondo anglosassone e la nostra terra: lItalia e in particolare lalto Lazio visto dagli occhi di uomini provenienti dallIr-

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