ML n5 luglio 2014

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1 CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI LUGLIO ‘14 N°5 anno XXI euro 2,00 ECONOMIA.LAVORO CULTURA.ATTUALITÀ STILE.VIAGGI.DESIGN 180 9 772036 758002 40005 > ISSN 20367589 SPECIALE Garanzia GIOVANI ITINERARI ALLA SCOPERTA DEI SAPORI DELLE MARCHE DOSSIER FORMAZIONE SEMINARIO SYMBOLA FOCUS TURISMO FOCUS COOPERATIVE A CASA DI BENVENUTI A VILLA TELONI Michele Principi CE.DI. MARCHE, “SÌ CON TE”: LA SPESA DI QUALITÀ Michele Principi CE.DI. MARCHE, “SÌ CON TE”: LA SPESA DI QUALITÀ

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNILUGLIO ‘14 N°5 anno XX I euro 2,00

ECONOMIA.LAVOROCULTURA.ATTUALITÀSTILE.VIAGGI.DESIGN

180

9 772036 758002

4 0 0 0 5 >ISSN 20367589

SPECIALE Garanzia GIOVANI

ITINERARIALLA SCOPERTA DEI SAPORI DELLE MARCHE

DOSSIER FORMAZIONE

SEMINARIOSYMBOLA

FOCUS TURISMO

FOCUS COOPERATIVE

A CASA DI BENVENUTI A VILLA TELONI

Michele PrincipiCE.DI. MARCHE, “SÌ CON TE”: LA SPESA DI QUALITÀ

Michele PrincipiCE.DI. MARCHE, “SÌ CON TE”: LA SPESA DI QUALITÀ

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SPECIALE GARANZIA GIOVANI

Flavio Guidi"DARE UNA RISPOSTA AI GIOVANI PER RILANCIARE L’ECONOMIA"

GGF Group IN PRIMA LINEA A SOSTEGNO DEI GIOVANI

I SERVIZI FORNITI DAL CFM CENTRO FORMAZIONE MARCHE

The Hive IL LUOGO DOVE SVILUPPARE LA CULTURA IMPRENDITORIALE TRA I GIOVANI

L'assessore Luchetti“SPAZIO ANCHE AI SOGGETTI PRIVATI”

IN CAMPO ANCHE CNA MARCHE E FORMART

FONDAZIONE SALESI, DIECI ANNI ACCANTO AI PICCOLI PAZIENTI

AnnaritaSettimi DucaFONDAZIONE SALESI, DIECI ANNI ACCANTO AI PICCOLI PAZIENTI

AnnaritaSettimi Duca

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SOMMARIO

Michele Principi 18

LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE40 I Teloni L'AMORE PER LA STORIA E IL TERRITORIO FA BUON SANGUE

ALTO ARTIGIANATO44 Castelfidardo nel segno Guinness GIANCARLO FRANCENELLA E LA SUA FISARMONICA GIGANTE

VITA DA MANAGER48 Francesco D'Ulizia PARTIRE DA UNA SCONFITTA PER ARRIVARE AL SUCCESSO COLLETTIVO

50 ACQUISIZIONI E CESSIONI

CONSULENZA56 COME REPERIRE CAPITALE DI RISCHIO

MARE NOSTRUM 58 Il Forum Aic PER GLI INVESTIMENTI SUL TURISMO SOSTENIBILE

INTERNAZIONALIZZAZIONE59 LE MARCHE SOSTENGONO L’EXPORT NAZIONALE

INNOVAZIONE61 Xplace Company AD OSIMO NASCE UN NUOVO "ASSISTENTE STRADALE"

62 Club Ti Centro SVILUPPA IL BUSINESS MODELCANVAS DEL CHIEF INFORMATION OFFICER

64 MARCHE WEB

LE MARCHE CHE SPICCANO66 Associazione Raoul Follerau “FACCIAMO CON, NON FACCIAMO PER... FACCIAMO TUTTO COL CUORE”

70 DIS SCARPE PERSONALIZZATE 100% MADE IN ITALY

68 CARRIERE E POLTRONE

70 CONTRIBUTI E BANDI

RUBRICA12 L’editoriale di Flavio Guidi

PRIMOPIANO14 Sandro Giorgetti VI PRESENTIAMO IL SOCIAL MEDIA TEAM DELLA REGIONE MARCHE

COVERSTORY18 Michele Principi CE.DI. MARCHE, "SÌ CON TE": LA SPESA DI QUALITÀ

CONTROCOPERTINA24 Annarita Settimi Duca FONDAZIONE SALESI, DIECI ANNI ACCANTO AI PICCOLI PAZIENTI

IL PERSONAGGIO30 Valentino Rossi PATRIMONIO DELLO SPORT

Fondazione Salesi Onlus 24

32 BORSA34 BREVI DAL TERRITORIO36 NEWS DAL MONDO38 YOUNG NEWS

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INCHIESTA150 MARCHE REGIONE DI INVENTORI

94 IL SALUTO DI MAURIZIO MANGIALARDI, PRESIDENTE DI ANCI MARCHE

96 Suini, salumi e storie UN INSOLITO VIAGGIO GASTRONOMICO NELLA REGIONE MARCHE CON PROTAGONISTA IL MAIALE

96 ANCI ED EXPO 2015: UN BINOMIO SOLIDISSIMO!

Focus: ITINERARI

SPECIALEGARANZIA GIOVANI 82 Flavio Guidi "DARE UNA RISPOSTA AI GIOVANI PER RILANCIARE L’ECONOMIA"

85 I SERVIZI FORNITI DAL CFM CENTRO FORMAZIONE MARCHE

88 L'Assessore Lucchetti “SPAZIO ANCHE AI SOGGETTI PRIVATI”

90 IN CAMPO ANCHE CNA MARCHE E FORMART

LUCI DELLA RIBALTA152 Gli Onafifetti DA OLTRE QUARANT'ANNI SUI PALCHI D'ITALIA

CULTURA154 Associazione Nati per amare insieme NEL NOME E NEL RICORDO DI CLAUDIA

156 LA MUSICA “SI FA STRADA” CON I VOTE FOR SAKI

TENDENZE158 Identià Sociale OPINIONI TRA SOCIAL NETWORK E TEORIA DEL GRUPPO

A CASA DI...160 VILLA TELONI

VIAGGI164 PER STACCARE LA SPINA

166 I VIAGGI DI MICHELA

168 ITINERARI DEL GUSTO

152 APPUNTI IN AGENDA

I GRANDI CHEF172 Iginia Carducci IL GUSTO A DUE PASSI DALLO SFERISTERIO

SALUTE E BENESSERE 174 Pappa Fish MANGIA BENE, CRESCI SANO COME UN PESCE

SPORT176 BASKET RECANATI

178 OLQ

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DIRETTORE EDITORIALEFlavio Guidi [email protected]

COORDINATORE EDITORIALEGuido Guidi [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEPaolo Duranti [email protected]

CAPOREDATTRICE Asmae [email protected]

COORDINATORE DI REDAZIONE Lorenza [email protected]

GRAFICO IMPAGINATORE Tommaso [email protected]

UFFICIO [email protected]. 071 2912331

EDITRICE GGF GROUPwww.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994

REDAZIONEVia Albertini, 36 Gross Ancona60131 Ancona ANTel. 071 [email protected]

HANNO COLLABORATO AL NUMEROCarlo BadioliAlessandra Balducci Letizia CiaccafavaFabio Di GiulioLaura OsmaniBarbara PiccoloMichela RossiMichele SassoAndrea Fabri

Chiuso in redazione il 07/07/2014progetto grafico: Ricciarelli (An)stampa: Tipoluce (An)

Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona

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Editore GGF Group

110 IL MATTONE CHIEDE PROFESSIONALITÀ NUOVE E PIÙ PREPARATE

112 UNICAM, L'UNIVERSITÀ AMICA

114 GLI OGM: MEGLIO CONOSCERE CHE EVITARE

117 TQM (Total Quality Management) UTILE STRUMENTO PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE

dossier

FORMAZIONE

w w w . m l m a g a z i n e . i t

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118 FOCUS SYMBOLA

122 Io sono Cultura PRESENTATO LO STUDIO DI SYMBOLA E UNIONCAMERE

124 LA COESIONE FA CRESCERE LE IMPRESE

128 FOCUS TURISMO

132 Ex Onmi UNA FINESTRA SUL MARE

136 Like Tourism PER FARE TURISMO CI VOGLIONO I TURISTI

140 FOCUS COOPERATIVE142 La Cooperativa UNA FORMA AZIENDALE IN ARMONIA CON IL NOSTRO DIVENIRE

144 LA SOCIETÀ COOPERATIVA: UNA PALESTRA DI LAVORO E DI VITA

146 IMPRENDITORE "SOLO" E SOCI LAVORATORI

148 BANDA DELLA FANTASIA

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EDITORIALE

di Flavio Guidi

Molteplici sono le azioni e le pratiche dirette al rafforzamento del lavoro autonomo, indipendente, coopera-

tivistico, imprenditoriale, intraprendente, in un contesto - sia nazionale che locale - fina-lizzato alla creazione di lavoro e che vede la contestuale "riscoperta" del lavoro manuale. Il contesto economico e sociale è diventa-to globale, digitale; volendo leggere l'attuale scenario con gli occhi di Leibniz e la sua teoria dell’ "effetto farfalla" del 1670 (tutto si tiene e tutto si lega), troviamo nella disoccupazione la manifestazione del processo di scontro tra l’avvicinamento dei rapporti tra le economie e il loro risveglio in termini di voglia frenetica di crescita e di competitività. Innanzitutto pro-viamo a sgombrare il campo da facili illusioni: il sistema monetario non aiuta a ridurre gli squilibri, manovrando e agendo sui cambi, con la conseguenza che le economie forti vengono maggiormente tutelate a scapito di quelle più povere. In secondo luogo, occorre constatare come l’evoluzione della tecnica conduca ad un'accelerazione del processo.

“Ciò che ogni leader deve sapere sul futu-ro della creazione di lavoro”: si intitola così un'approfondita analisi condotta per ben cin-que anni dalla Gallup, uno dei più importati istituti di ricerca a livello mondiale. Secondo le ultime stime, nei prossimi anni mancheranno 1,8 miliardi di posti di lavoro, un quarto della popolazione mondiale: un bisogno che muove una guerra dalla quale nessuno può salvarsi o sentirsi al riparo. Una guerra che mette in luce le debolezze di ciascuno, il vuoto delle

competenze, l’incertezza dell’identità e l’as-senza di lungimiranza nelle visioni. A tutto ciò dobbiamo reagire, con l’imperativo categori-co della creazione di lavoro. Un grande ruolo dovrà essere svolto nell’ambito della filiera formativa. L’intraprendenza dovrà essere un valore a cui fare riferimento in ogni momen-to educativo. L’orientamento dovrà interessa-re sia il singolo, sia quanti interagiscono nel processo delle scelte professionali. Bisognerà intensificare le azioni miranti a valorizzare la competenza come strumento fondamentale della sicurezza; da qui sarà necessario po-tenziare la formazione, rendendola sempre più funzionale alla creazione di lavoro. Il vero passaggio sarà quello della creazione di una rete di servizi all’impiego, pubblico e privato, sempre più qualificata.

Il secondo Job Act USA (Jumpstart Our Busi-ness Start up Act) è stato diretto a promuo-vere lo sviluppo delle start up, introducendo meccanismi di semplificazione, favorendo il reperimento di fondi e i sistemi di crowdfun-ding, incentrando l’afflusso di capitali privati verso imprese emergenti ed infine facilitan-do l’accesso ai capitali a quelle imprese che creano nuova occupazione. Il primo Job Act USA (piano da 500 miliardi di dollari) è stato finalizzato a ridurre l’imposizione fiscale sul lavoro e a promuovere incentivi retributivi per chi assumeva, e ha rappresentato un radicale strumento per fronteggiare il problema della disoccupazione. Di questi provvedimenti, ciò che richiama l’attenzione è la visione strate-gica e l’approccio sistemico, oltre che l’entità

Da una concezione del lavoro “dipendente„ a quella del lavoro “intraprendente„

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degli impegni. Entrambi questi provvedi-menti erano fortemente orientati a for-nire risposte concrete, in quanto basati sulle reali cause del problema, attraver-so la capacità di interpretare le dinami-che del sistema economico. E’ prossi-ma l’attivazione della misura “Garanzia Giovani”, strumento di espressione della nuova filosofia comunitaria “Politiche attive”: due miliardi di euro da spende-re entro il 2015. La Comunità Europea, nel progetto di sostegno 2014-2020, ha riservato notevoli risorse a questo pro-blema. I giovani e gli operatori del siste-ma formazione-lavoro dovranno cogliere l’opportunità di gestire queste risorse per cambiare radicalmente il loro com-portamento e per eliminare barriere, pregiudizi e conservatorismi, il tutto per contribuire in modo responsabile a que-sto enorme problema: la disoccupazio-ne. La coesione e la collaborazione attiva dovranno caratterizzare l’azione futura.La tecnica, strumento del divenire del nostro contesto, si ridimensiona e riac-quista così la sua funzione; se ci interio-rizziamo ne diventiamo vittime. Tutto il nostro organismo, con l’azione e il movi-mento, riacquista il suo equilibrio: le tos-sine vengono espulse, i muscoli, il cuo-re, la circolazione, la respirazione non si atrofizzano ma si potenziano; da qui l’energia fluisce nel corpo, potenziando le nostre facoltà intellettive. L’azione e il movimento, associati all’osservazione e alla riflessione di ciò che ci circonda, svi-

luppano la consapevolezza. Muoversi e agire significa vivere e far sì che il nostro pensiero sia concentrato e alimentato da stimoli esterni. Le pulsioni trovano il loro equilibrio, influenzato da chi e da ciò che ci circonda. Non siamo animali, l’istinto governa solo i processi motori. La consapevolezza che si produce tra stimolo e soddisfazione evolve. L’azione e il movimento producono emozioni e l’e-mozione accresce sempre più la ricerca del bello, dell’estetico e di qualcosa di più che ci porta a ricercare e a vivere di-mensioni diverse. In definitiva, l’azione ci induce a vivere, a distogliere e a vincere l’egocentrismo e il pensiero rivolto a noi stessi, atteggiamenti che ci portano ad involvere, a regredire, ad emarginarci, ad avere un atteggiamento passivo e deca-dente: non viviamo, lasciando prevalere il masochismo e la ricerca del dolore, della sofferenza, della morte. Agire si-gnifica costruire e l’esistenza acquista il suo vero senso. Ci si avvicina alla verità. Fare, agire, costruire, progettare, con-sentono l’esercizio della creatività e la libertà si fa strumento dell’espressione dell’“io”. Agendo aumenta la potenza e ci sentiamo artefici, attivi, creativi, im-mersi e circondati da ciò che vive fuori da noi; si esprime il guerriero, il saggio e il condottiero che è in noi. Nell’azione del fare bisogna dare ascolto all’intuito poiché esso ha una grossa capacità di orientamento. Audacia! “La fortuna sor-ride agli audaci”. Non importa cosa fare,

dove fare, quando fare, con chi fare, ma fare: agire, muoversi. Ricercate l’azione in quanto tale, il suo esercizio vi disto-glierà dal presente e vi riproietterà au-tomaticamente nel futuro. Sbloccate le vostre abitudini di abbandono, di paure, di solitudine: “Muovetevi, cercate, osser-vate, fate, agitatevi!”.

Anche se pensate che sia una nuova il-lusione: è la scelta che vi consente di riportare il sorriso sul vostro volto. Il no-stro “io” avrà occasione di ritornare ad esprimersi, avvicinandosi sempre più verso il nostro padrone e avremo così modo di esprimerci, invece che di atro-fizzare tutta l’energia motoria.

Osservando avremo stimoli di pensiero costruttivo. L’azione, anche se talvolta in modo automatico ed inconscio, compor-ta la necessità di fissare obiettivi, di con-trollare e migliorare ciò che si fa.

E’ come rimettere in moto la macchina. Muovetevi, fate, agite, anche se le azioni sono mosse da pulsioni non consapevoli.L’azione crea memoria e con essa il pen-siero, l’esperienza, le emozioni, la cre-scita della consapevolezza. In tutto ciò ci riavviciniamo alla strada maestra della nostra esistenza.

Soprattutto voi, giovani: fate, agite, cer-cate e cercatevi. Non importa come agi-te, l’importante è fare.

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PRIMO PIANO

Sandro GiorgettiSecondo il responsabile del Social Media Team della Regione Marche, per promuovere il nostro territorio occorre puntare sulle potenzialità del web senza però penalizzare le attività off-line

di P. Duranti

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Il Social Media Team della Regione Marche – inserito nell’ambito della Fondazione Marche Cinema Mul-

timedia (ente a totale partecipazione pubblica) – nasce nell’agosto 2012 dal-la volontà della Regione Marche di pro-muovere il proprio territorio attraverso un efficace utilizzo dei social media. A seguito del concorso indetto a tale sco-po vengono selezionate cinque unità, che attualmente compongono lo staff. A diri-gerle c’è Sandro Giorgetti.

Giorgetti, a neppure due anni di distanza dalla creazione di quest’ufficio, i risulta-ti Le stanno dando pienamente ragione. Siamo partiti in netto ritardo rispetto ad altre Regioni ma ora ci indicano come i primi della classe: si può parlare di un “caso Marche”?“I risultati raggiunti in così poco tempo sono indubbiamente lusinghieri, ma al di là delle classifiche – che di per sé mi interessano fino a un certo punto – mi fa piacere constatare come un utilizzo in-telligente e non improvvisato dei social abbia permesso al territorio regionale nel suo complesso di essere maggior-mente conosciuto nelle altre regioni ita-liane e all’estero”.

Secondo Lei l’analisi dei dati ufficiali

sull’utilizzo dei social dovrebbe com-portare una rivisitazione, se non l’ab-bandono, della strategia promozionale tradizionale?“Ritengo che l’utilizzo dei social non rap-presenti l’unica strada percorribile per lanciare nel mondo la nostra vetrina isti-tuzionale. Mi spiego: le scelte compiute dalla Regione Marche vanno a mio avviso nella giusta direzione in quanto le attività on-line sono state accompagnate da ec-cellenti iniziative off-line”.

Ad esempio?“Pensiamo, tanto per citare le iniziati-ve più recenti, agli spot che hanno visto come protagonista Neri Marcorè, ai blog tour organizzati con i principali blogger italiani, ecc.”.

A proposito del nuovo testimonial delle Marche: non mancheranno le critiche per quanto riguarda i costi …“La campagna promozionale con Neri Marcorè è stata finanziata esclusiva-mente con fondi europei; ai marchigiani non è costata nulla”.

Quanto rileva internet nella scelta della propria destinazione turistica?“Moltissimo: le basti pensare che a li-vello mondiale l’87 per cento dei turi-

sti decide dove andare in vacanza dopo aver consultato il web; e praticamente uno straniero su quattro che scelgono le Marche – il 24 per cento per l’esattezza – afferma di essere condizionato dai social network”.

La costituzione di un team dedicato esclusivamente alla promozione ter-ritoriale attraverso i social media è un indice inequivocabile della volontà po-litica di puntare sul settore turistico …“”Non vi è alcun dubbio: il perseguimen-to e la realizzazione di determinate fina-lità da parte del Social Media Team sono stati possibili anche grazie alla volontà del nostro Governatore e del Servizio Tu-ristico della Regione Marche, che hanno – a mio avviso giustamente – intravisto nel turismo il secondo motore economi-co del nostro territorio”.

I prossimi passi?“Creare un Social Media Team che defi-nirei “diffuso”, il che significa portare il nostro progetto sul territorio e mettere a disposizione praticamente a costo zero il know how accumulato in questi mesi”.

Un progetto ambizioso …“Che però sono convinto si svilupperà pienamente già nel corso del 2014”.

La Regione Marche è la regione più social d’Italia. Una vera e propria collezione di risultati

straordinari sulle più importanti piattaforme di comunicazione internazionale, ha prodotto

questa certificazione dall’Osservatorio Turistico Isnart, per l’anno 2013: per la prima

volta una regione attraverso la sola attività sui social network influenza la scelta del soggiorno per oltre il 24% degli stranieri e per un 8,7% complessivo (il dato medio

nazionale è dell’1,6%). Numeri lusinghieri, frutto dell’attività svolta dal Social Media Team, costituto nell’agosto del 2012 dalla Regione per

promuovere il turismo attraverso l’uso dei social network e più in generale del web. La squadra

è composta da giovani esperti che operano seguendo le linee di un Social Media Strategist,

esplorando e confrontandosi quotidianamente con le novità del mondo digitale.

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COVER STORY

Michele Principi

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I motivi di questi risultati sono molti: sicuramente ha giovato un'assoluta stabilità a livello di management. La

cooperativa è infatti cresciuta nel corso dei decenni sotto la guida da un lato di un consiglio di amministrazione che po-tremmo definire "storico", e dall'altro di una classe dirigente affiatata, dimostra-tasi capace di gestire quella che oggi, con i suoi 1.700 dipendenti, è diventata un punto di riferimento della distribuzio-ne organizzata delle Marche. Da qualche anno è stato avviato un processo di ri-cambio generazionale che ha visto l'in-gresso nel CdA di volti nuovi (andati ad affiancare alcune figure storiche) e un giovane presidente, Michele Principi.

Presidente, cos'è CE.DI. Marche?"E' un’azienda di soci fondata oltre qua-rant'anni fa da alcuni piccoli commer-

cianti del nostro territorio, che hanno unito le loro forze per dare vita a una re-altà associativa fondata sulla collabora-zione e sulla passione per il lavoro".

Perchè il marchio "Sì con Te"?"Esso identifica la nostra ferma volontà di rappresentare un chiaro punto di rife-rimento per i clienti e, soprattutto, per i fornitori di fiducia per i consumi alimen-tari".

Quali sono le regole fondamentali per il marchio "Sì con Te"?"Sono la diretta conseguenza di quanto detto poc'anzi. Glieli indico in forma tele-grafica: prestare la massima attenzione ai rapporti con i fornitori locali; garantire al cliente la costante presenza di perso-nale qualificato e professionale; offrire sempre prodotti di qualità; mantenere

prezzi competitivi e promuovere offerte mirate".

Parliamo dei rapporti con i fornitori lo-cali."Dove possiamo, per i prodotti freschi e freschissimi (come ortofrutta, carne, pesce, salumi e formaggi), ci approvvi-gioniamo presso agricoltori ed allevatori marchigiani. Abbiamo puntato moltissi-mo su questo reparto, garantendo quali-tà attestata da una "carta di identità" del prodotto visibile in tutti i punti vendita. La dimensione regionale assunta dalla no-stra cooperativa ci permette di individua-re e cogliere le singole tipicità territoriali, le micro e piccole aziende di eccellenza e i prodotti tradizionali".

In quest'attività di promozione dell'eco-nomia marchigiana che ruolo ha la Re-

CE.DI. Marche, “Sì con te”: la spesa di qualità Con l'inaugurazione del nuovo Superstore di Porto Potenza Picena, salgono a 115 i punti vendita targati "Sì con Te" dislocati sul territorio. Il che fa di tale insegna distributiva, in termini di fatturato, la prima nelle province di Ancona e Macerata e tra le prime sul territorio regionale

di P. Duranti

"Prestare la massima attenzione ai rapporti con i fornitori locali;

garantire al cliente la costante presenza di personale qualificato

e professionale; offrire sempre prodotti di qualità; mantenere

prezzi competitivi e promuovere offerte mirate": questi i principi

irrinunciabili di CE.DI.

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COVER STORY

Dove possiamo, per i prodotti freschi e freschissimi (come ortofrutta, carne, pesce, salumi e formaggi), ci approvvigioniamo presso agricoltori ed allevatori marchigiani

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gione Marche?"Ritengo che, almeno per quanto ci ri-guarda, vi siano ampi spazi di migliora-mento".

E i rapporti con le associazioni di cate-goria?"Forse in passato non vi è stata da par-te loro la necessaria consapevolezza dell'importanza del ruolo che può svol-gere la d.o. (Distribuzione Organizzata) per le aziende locali".

Per una catena territoriale è difficile mantenere i prezzi competitivi?"Un'oculata gestione nonché l'adesione ad uno dei maggiori gruppi italiani per la G.d.o. - la Selex - ci permettono di esse-re molto competitivi anche sotto questo profilo".

Tra gli aspetti di primo piano della stra-tegia CE.DI. vi è anche la formazione del personale."Al riguardo mi preme ricordare che ab-biamo fondato l'"Accademia della for-mazione", a favore dei soci e dei loro figli, al fine di fornire formazione su vari am-biti della vita aziendale, quali il ricambio generazionale. Considero importante anche il progetto "Vivaio", grazie al quale alcuni ragazzi selezionati tra centinaia di simpatici candidati, potranno svolgere un stage presso CE.DI. al fine di compren-dere le regole che governano un'azienda, fare un'esperienza nel punto vendita op-pure presso il nostro centro distributivo. Prima di tutto va curato il rapporto con il cliente-consumatore: è fondamentale sapere ascoltarlo, capire le sue esigen-ze, così come mostrarsi professionali e preparati sui singoli prodotti".

Come si presenta il settore della distri-buzione organizzata?"Ovviamente risente della contrazione dei consumi che si è registrata, pur-troppo, anche sui beni di prima neces-sità. Vi sono peraltro modalità differenti di affrontare e contrastare il momento difficile senza dimenticare che per noi al primo posto c’è sempre la soddisfazione del cliente".

Riprendiamo il discorso del legame con il territorio."Un legame sul quale CE.DI. Marche ha puntato sin dalla sua costituzione, e

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COVER STORY

maturato nel tempo dalla consapevo-lezza che i nostri punti vendita - siano essi Superstore, Supermercati o Mar-ket - sono frequentati per la stragrande maggioranza da clienti abituali. Famiglie che l’insegna ha saputo fidelizzare con il tempo attraverso una saggia politica dei prezzi, di scelta di prodotti esclu-sivamente di qualità diventando punto di riferimento per la nostra clientela. È quindi sulla scorta di tali premesse che è nostra tradizione partecipare attivamen-te alla vita del territorio".

Ci cita alcune esperienze?"Visto che siamo in piena estate, mi pia-ce ricordare che a giugno ha preso avvio il "Beach Tour", un evento ospitato sulle spiagge di ciascun Comune della Riviera nel quale siamo presenti con il marchio "Sì": fino a settembre giochi e anima-zione in spiaggia faranno compagnia a

bagnanti e turisti". Mi permetta, inoltre, di menzionare un'iniziativa che mi sta particolarmente a cuore: i "Giochi senza barriere", che vedono il coinvolgimento di moltissime persone meno fortunate in momenti indimenticabili".

115 punti vendita, come dicevamo. L'ul-timo nato è quello di Porto Potenza Pi-cena, inaugurato poche settimane fa ..."Questo nuovo Superstore "Sì con Te", tenuto a battesimo lo scorso 5 luglio in una cornice di festa, è stato realizzato all'interno del progetto di Ecocittà, cioè un bellissimo esempio di riqualificazio-ne urbana e di tutela ambientale. Chiara espressione, questa, della strategia di espansione seguita da CE.DI. Marche".

In che senso?"Nel senso che la decisione di aprire un nuovo punto vendita oppure rilevare

un'insegna precedente, viene adottata sulla base di rigidi criteri, all'insegna della continuità aziendale. Si tratta sem-pre non di un traguardo ma di una nuo-va sfida, da cogliere un grande senso di responsabilità nei confronti della comu-nità".

Qualche numero di Ce.Di. Marche• Soci: 79• Società controllate o collegate: 7Totale punti vendita: 115

Addetti medi• Cooperativa: 105• Rete di vendita: 1.490• Servizi: 105Totale = 1.700

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CONTROCOPERTINA

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"Tracciando un bilancio dei progetti perseguiti e delle attività realiz-zate in questi anni non possiamo

che ringraziare in primo luogo i donatori. Altrimenti - ammette la direttrice operativa Annarita Settimi Duca - tutto ciò non sareb-be stato possibile".

Soffermiamoci un attimo su questo aspet-to: è possibile tracciare un identikit del do-natore tipico?"Assolutamente no. Si tratta di una cate-goria estremamente eterogenea e diversi-ficata per età, professione esercitata, loca-lizzazione territoriale. Molteplici risultano essere anche le modalità di sostegno eco-nomico: c'è chi opta per il cinque per mille nella propria dichiarazione dei redditi, chi, magari casualmente, si imbatte nel nostro sito, chi si avvicina a noi per esperienza di-retta".

Una curiosità: gli enti locali vi sono vicini?"Per la verità, ci sono abbastanza vicini. Se

posso spendere una parola di particolare ringraziamento, non posso che menziona-re la Provincia di Ancona, che nonostante attraversi una situazione delicata non ci ha mai fatto mancare il suo importante soste-gno".

La Regione Marche?"Ci è vicina, certo, ma ritengo che attorno a determinati progetti - come quello sull'a-noressia e sull'obesità - si potrebbe fare più squadra".

E le banche?"Alcune si, in modo anche rilevante".

Un nome su tutti?"Unicredit".

La Fondazione ha recentemente modifica-to la propria strategia di sensibilizzazione del territorio, decidendo di avvalersi di un fundraiser di professione. Perchè?"Il tema della raccolta fondi si sta rivelan-

Annarita Settimi DucaFondazione Salesi, dieci anni accanto ai piccoli pazienti"Chiarezza e trasparenza": sono probabilmente le due principali caratteristiche che hanno accompagnato questi primi dieci anni di attività della Fondazione Salesi, fiore all'occhiello dell'assistenza a favore dei bambini malati e delle loro famiglie. Una vera e propria eccellenza marchigiana, conosciuta anche (potremmo dire ... soprattutto) fuori dai confini regionali

di P. Duranti

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do sempre più strategico per gli enti di volontariato, soprattutto se di dimensioni tali da dover sostenere costi ingenti per il proprio funzionamento; motivo, questo, che ci ha suggerito di tentare un approc-cio dinamico verso il mercato e seguire una strada tracciata ormai da tempo da enti molto più strutturati della Fon-dazione Salesi. Il problema, vorrei pun-tualizzare, non attiene tanto alle moda-lità di approvvigionamento delle fonti di sostentamento - siano esse derivanti dal cinque per mille piuttosto che da contri-buti di aziende o enti pubblici - quanto, piuttosto, alla destinazione di tali risor-se. E' questo il punto nodale della que-stione".

Quanto è importante la figura del volon-tario per la Vostra fondazione?"Il mondo del cosiddetto "Terzo Settore" prospera, com'è noto, grazie all'apporto insostituibile del volontariato; e a questa regola non sfugge certo la Fondazione Salesi. Detto questo, vorrei però mettere in guardia da facili quanto approssima-

tive conclusioni: la figura del volontario, per quanto rilevante nelle dinamiche che caratterizzano l'ente non profit, non po-trà mai sostituirsi alle figure professio-nali necessarie".

Mi può fare qualche esempio concreto?"Prendiamo una figura costante nella vita del nostro ente: il clown, che porta allegria e serenità nei reparti ospeda-lieri dove sono ricoverati i bambini. A differenza di quanto si possa supporre all'esterno, stiamo parlando di attività che richiedono sensibilità, professiona-lità, costanza, dialogo con i medici e il personale sanitario ... Insomma, affida-bilità. E' impensabile affidarsi al puro vo-lontario, svincolato da qualsiasi obbligo e che svolge tale ruolo in assenza di un programma, di un piano condiviso con la Fondazione e con la struttura ospedalie-ra; il poter essere affiancati da professio-nisti del settore ci ha permesso di ideare e realizzare il progetto "Niente dolore in corsia". Il discorso potrebbe essere re-plicato anche per altri nostri progetti".

Ad esempio?"Con "Le favole della buona notte" ab-biamo coinvolto persone che sono state adeguatamente formate da professio-nisti come dal doppiatore Luca Violini, dalla psicologa responsabile del gioco in ospedale Dott.ssa Cristina Alessandrel-li, dalle psicologhe della Fondazione e dal mediatore culturale Nazmie. La let-tura di racconti ai bimbi per conciliarne il sonno, mi creda, non è così semplice come potrebbe sembrare in apparenza. Potrei anche parlare della musicotera-pia, oppure dei progetti, citati poc'anzi, finalizzati a sensibilizzare i piccoli e i loro genitori sui rischi derivanti dall'obesità e dall'anoressia. In altre parole siamo con-vinti che per poter svolgere il lavoro a un alto standard qualitativo occorra profes-sionalità".

L'operatore professionale rappresenta però un costo ..."Certo, ma non ci sono alternative. E poi tenga presente che al personale va garantita la possibilità di aggiornarsi, al

CONTROCOPERTINA

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"Siamo favorevoli al trasferimento a Torrette perchè ciò porterà benefici ai bambini"

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fine di mantenere elevati livelli qualitati-vi delle proprie prestazioni. E' un aspetto al quale stiamo molto attenti: ne è una conferma il finanziamento, deciso recen-temente dal nostro consiglio di ammini-strazione, di un master sulle cure pallia-tive per farvi partecipare una dottoressa, e più corsi dedicati alle azioni dirette ad aiutare il paziente ad affrontare il dolore".

Sbaglio o siete più conosciuti fuori re-gione che nelle Marche?"Impossibile darle torto ... Spesso ci ca-pita, partecipando a convegni o incon-tri pubblici, di conoscere marchigiani che ignoravano non dico l'esistenza ma molte delle attività che stiamo portando avanti".

Secondo Lei perchè?"Forse abbiamo investito poco, molto poco, nella comunicazione, privilegiando il perseguimento delle attività istituzio-nali".

Parliamo di un argomento di strettissi-ma attualità: il trasferimento del Salesi a Torrette. Qual è la Vostra posizione al riguardo?"Noi siamo favorevoli al trasferimento perchè ciò porterà benefici ai bambini, ponendo le condizioni idonee per au-mentare la qualità della vita dei piccoli pazienti. Tutto qui".

Non capisco."Nell'attuale struttura le attrezzature attualmente in uso non possono essere innovate per limiti obiettivi, obbligando così i piccoli pazienti e i loro familiari a continui trasferimenti a Torrette".

Lei ora ha citato i familiari dei bambini ricoverati. In che modo siete d'aiuto ai genitori di piccoli pazienti?"Vede, vi sono famiglie che per stare ac-canto al bambino hanno la necessità di un alloggio anche per settimane, talvolta addirittura per qualche mese, andando

incontro a spese tutt'altro che irrilevanti nel bilancio familiare. Cerchiamo di fron-teggiare tale emergenza mettendo a di-sposizione delle famiglie dei mini appar-tamenti. Ne approfitto per anticipare che stiamo acquisendo altre due abitazioni da destinare a queste finalità: alloggi confortevoli dotati di cucina, tra l'altro situati vicino all'ospedale Torrette. Un altro aspetto che purtroppo non di rado viene sottovalutato attiene alla fase pre-operatoria, con tutte le difficoltà di ordi-ne psicologico per il bambino sottoposto ad un intervento chirurgico e per i suoi genitori, sostegno ai genitori dei bambi-ni nati pretermine, dei bambini affetti da malattia rara e delle loro famiglie, così come dei bambini e delle famiglie del re-parto di oncoematologia".

“ Stiamo

ultimando l'acquisto

di altri due appartamenti

per ospitare le famiglie

dei bambini ricoverati

CONTROCOPERTINA

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IL PERSONAGGIO

Una biografia del campione sareb-be forse noiosa, certamente lun-ga, perché in 36 anni di vita Val-

entino Rossi ne ha fatte davvero tante: campione di simpatia e campione nello sport, il centauro urbinate è diventato un'icona dell'Italia che si appassiona, che lotta, che vince. Recentemente il Presi-dente del Comitato Olimpico Giovanni Malagò, intervenuto al Mugello per i 100 anni del CONI, ha dichiarato: “Valentino Rossi è un patrimonio dello Sport. Se il motociclismo fosse una disciplina olim-pica avrebbe tantissime probabilità di vincere il sondaggio come miglior sport-ivo. Il movimento non può far a meno di lui, è come per lo sci Alberto Tomba. Nel momento in cui lascerà per il motomon-diale sarà un brutto colpo. Sarebbe bello portarlo nella Federazione Motociclisti-ca Italiana, sarebbe un bene per lo sport avere la sua esperienza”.Un giovane “patrimonio dello sport” nato nella città patrimonio dell'umanità Unesco: è cer-tamente stuzzicante questo concentrato di eccellenze, perché se è assoldato che l'abito non fa il monaco, nessuno può negare che la buona terra faccia buon sangue. The Doctor, come viene chiam-ato dal 2005, quando l'Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” gli ha con-

ferito la laurea magistrale honoris causa in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni, è un trascinatore di folle e come spesso accade per i campioni dello sport, risveglia nei marchigiani, in particolare e negli italiani in generale, la fierezza e il senso d'appartenenza.Te-nace, sempre pronto a mettersi in gioco, ha cambiato cinque scuderie (1996 -1999 Aprilia, 2000-2003 Honda, 2004-2010 Ya-maha, 2011-2012, Ducati, 2013-Yamaha), comportandosi sempre più da manager che da testimonial, portando una ven-tata di freschezza, solarità e ottimismo in tutte le esperienze che affronta. Tra i piloti più titolati del motociclismo in virtù dei nove titoli conquistati, è l'unico cen-tauro nella storia del Motomondiale ad aver vinto il mondiale in quattro classi differenti:125, 250, 500 e MotoGP. De-tiene inoltre il primato del numero di Gran Premi disputati consecutivamente nel mondiale di velocità, con 228 presen-ze. In pista, come nella vita, Rossi tira fu-ori tutta la sua marchigianità, con quella miscela di “tigna” (come si dice nella zona per indicare perseveranza, tenacia, determinazione) e fierezza, che non gli ha mai fatto dimenticare le sue radici e la sua gente e ne ha fatto un eccellente ambasciatore delle Marche nel mondo.

Vale, come lo chiamano i fan, è sempre stato molto sensibile alle tematiche so-ciali. Lo scorso 18 giugno, ad esempio, ha messo all’asta su ebay la tuta indos-sata durante l’ultimo gran premio del Mugello, dedicata all’amico e campione scomparso, Marco Simoncelli. Si tratta dell’abbigliamento pensato apposta per la gara, che porta sul retro la scritta #thisforSIC58, il cui ricavato andrà a sostenere la Fondazione Simoncelli, in particolare il progetto Santa Marta, centro diurno per disabili che la fon-dazione sta costruendo proprio vicino a Coriano, città natale di Simoncelli. Cosa ci sia nel futuro del campione è impos-sibile immaginarlo: esclusa la carriera sulle quattro ruote, di certo The Doctor è pronto ad affrontare nuove imprese che ML, che in passato a Valentino Rossi ha dedicato una copertina, sarà pronto a raccontare.

Per seguire il campione:www.valentinorossi.com www.vr46.it www.fanclubvalentinorossi.com Twitter: @ValeYellow46 You tube: ValentinoRossiRacing Instagram: ValeYellow46

Valentino Rossi patrimonio dello sportClasse 1979, ribattezzato “The Doctor”, è in assoluto il pilota delle due ruote più famoso e vincente al mondo. Urbinate di nascita, internazionale nella scelta delle scuderie, è il personaggio del mese su ML

di A. Dachan

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BORSA

Rubrica a cura di Michele SassoDivisione Strategia e Finanza di Impresa – Gruppo [email protected]. 071.28521

Il firmamento delle marchigiane quotateIn questa pagina presentiamo l’andamento di Borsa delle società marchigiane quotate

Elica

Segmento: StarPerformance 6 mesi: -3,11%Performance 1 anno: +50,19%Trend:

Fase ribassista per la fabrianese ELICA, che in borsa sta attraver-sando deprezzamenti importanti, perdendo circa il 15% su base mensile. Anche rispetto al Ftse All-Share, si registra una variazione negativa del -0,96% sulla giornata di borsa precedente la rilevazio-ne, segno che i rendimenti sono al di sotto della media di mercato. Il mercato è tuttavia presente, sicuramente spinto dai valori effettivi del titolo che nel tempo si sono dimostrati ben altri. Circa 136mila i pezzi scambiati, un valore superiore alla media e segno comunque di attività crescente intorno al titolo.

TOD’S

Segmento: BlueChipPerformance 6 mesi: -23,43%Performance 1 anno: -14,41%Trend:

Prosegue il momento di flessione per il titolo TOD'S, che archivia un -6,9% su base mensile, perdendo oltre il 23,4% del suo valore negli ultimi sei mesi. Tuttavia gli analisti hanno ravvisato una pausa nella direzione del trend, supportata dalla performance rispetto al Ftse All-Share (+0,43% sulla giornata di borsa precedente la rilevazio-ne), manifestazione questa che il titolo ha fatto meglio della media di mercato. I volumi sono risultati pari a 72mila pezzi scambiati, un valore ancora basso per le potenzialità, e segno di indecisione sul mercato. Trend di breve incerto.

Poltrona FRAU

Segmento: StarPerformance 6 mesi: +25,13%Performance 1 anno: +119,93%Trend:

Situazione cristallizzata ormai da mesi per il titolo POLTRONA FRAU; il mercato sta ancora valutando scenari e prospettive del nuovo as-setto proprietario. In termini di performance sul Ftse All-Share, si registra una variazione positiva di misura (+0,135%) sulla giornata di borsa precedente la rilevazione. I volumi sono pari a 32mila pezzi scambiati: valore superiore alla media ma ancora basso per il poten-ziale del titolo). Probabile una fase ad alta volatilità.

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Indesit Ord.

Segmento: BlueChipPerformance 6 mesi: +13,13%Performance 1 anno: +89,36%Trend:

Discreta progressione per il titolo INDESIT COMPANY, che procede con aumenti stabili di mese in mese, puntando a ritornare ai valori di marzo 2014. Inoltre tale fase positiva sembra dover proseguire, vista anche la performance sul Ftse All-Share (+1,56% sulla giornata di borsa precedente la rilevazione). I volumi sono elevati e pari a circa 344mila azioni scambiate, valore superiore alla media settimanale. Mercato partecipe e probabile volatilità elevata. Trend al rialzo.

Biesse

Segmento: StarPerformance 6 mesi: +67,24%Performance 1 anno: +200,51%Trend:

Top player di questo mese tra i titoli in osservazione, la pesarese BIESSE sale di un +16,78% sul mese precedente; le azioni hanno registrato una grande progressione sin dal mese di aprile 2014, e plausibile è una pausa in termini di direzione del trend. Infatti la per-formance sul Ftse All-Share segna un -0,51% sulla giornata di borsa precedente la rilevazione. I volumi sono risultati pari a 98mila azioni, un valore inferiore alla media settimanale, e indice di una minor par-tecipazione degli investitori.

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Cgil, disoccupazione all'11,7% da inizio 2014

Nelle Marche la crisi non si attenua e l'emergenza occupazione è sempre più forte con 82 mila marchigiani in cerca di lavoro e

un tasso di disoccupazione in crescita, che sale all'11,7 per cento dall'11,4 per cento. E' il quadro che emerge dai dati Istat elaborati

da Ires-Cgil, relativi al primo trimestre 2014. Nel periodo gennaio-marzo 2014 il numero degli occupati è pari a 622 mila unità. Il calo

interessa il lavoro dipendente (-1 per cento, -5 mila unità), ma cresce quello lavoro autonomo (+3,4 per cento, 5 mila unità).

Riparte il progetto Helios, iniziativa dell'as-sessorato alla Sanità della Regione Marche e dell'Asur, che offre un servizio d'informazione ai cittadini sui comportamenti da tenere du-rante il caldo estivo e di assistenza telefonica domiciliare attiva rivolta agli anziani soli in casa. È stato attivato un numero verde 800 450 020 gratuito e operativo tutti i giorni, compresi festivi e prefestivi dalle 9 alle 19.

Caldo, riparte

progetto Helios anziani

Oscar Farinetti di Eataly riceve laurea ad honorem da UniUrb

Laurea magistrale honoris causa in ‘Marketing e Comunicazione per le aziende’ da parte dell'Università di Urbino a Natale Oscar Farinetti, patron di Eataly, "per

avere contribuito al Rinascimento della cucina italiana nel mondo". Alla cerimonia erano presenti il ministro delle Politica Agricole Maurizio Martina, il fondatore di

Eataly Carlin Petrini, e Vittorio Sgarbi. Farinetti ha proposto la sua ricetta per usci-re dalla crisi: 'sgravi fiscali del 10 per cento a tutte le imprese che incrementano

le esportazioni; detassazione del costo del lavoro; riforma della pubblica ammini-strazione, con ricambio dei vecchi dirigenti'. Un gruppo di studenti ha protestato

con uno striscione con scritto ''La vostra eccellenza, la nostra precarietà''. ''Capisco questi giovani precari'', ha detto Farinetti, ''siamo tutti colpevoli di consegnare loro un paese con il 50 per cento di disoccupazione giovanile''.

Unioncamere, previsto

aumento di fatturato in

estate

Secondo l'indagine di Unioncamere, "Giuria della Congiuntura" il 22 per cento delle imprese marchigiane si aspetta per l'estate 2014 un aumen-to di fatturato, mentre nel primo trimestre del 2014 la produzione del comparto manifatturiero regionale è diminuita dell'1,7 per cento rispetto allo stesso trimestre 2013. Il fatturato ha perso lo 0,8 per cento e gli ordinativi sono scesi dell'1,1 per cento. "Le potenzialità ci sono, ma - dice il presidente Unioncamere Federici - occorre che aumentino i consumi, in quanto non si vive di solo export”.

BREVI DAL TERRITORIOBREVI DAL TERRITORIO

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Il Consiglio regionale ha chiuso il 2013 con un saldo finanziario di esercizio di 694.839 euro, tra entrate per 19 milioni e 767.941 euro

e uscite per 19 milioni 695.661 euro. Nel rendiconto 2013, approvato dall'Assemblea legislativa all'unanimità, la spesa complessiva è di

15,5 milioni di euro con una diminuzione rispetto al 2012 di 1,1 milioni (-6,86 per cento). Cospicua, in particolare, la riduzione delle spese di funzionamento dei gruppi consiliari e del trattamento economico dei

consiglieri.

Costi politica, tagli del 6,8 per cento alle spese del Consiglio regionale

'L'importante è che siamo riusciti a partire e ora speriamo che i tempi di realizzazione siano rispettati". Così il presidente della Regione Gian Mario Spacca, all'inaugurazione del can-tiere a Camerano che porterà alla realizzazione della struttura sanitaria che ospiterà il nuovo Inrca, l'ospedale di rete di Anco-na Sud e la sede di Italia Longeva. La fine dei lavori è prevista per il 2016, con un investimento di 79,5 milioni di euro tra fondi europei, statali e regionali.

Nuovo Inrca, posata la pri-

ma pietra del-la struttura di

Camerano

La conferma è arrivata direttamente dall’Enac che, con lettera formale, ha autorizzato la prosecuzione dell’orario notturno per lo scalo marchi-giano. “Attraverso la Società Aerdorica – dice il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca – era stata richiesta la conferma del servizio h24, utile in particolare per il mantenimento del servizio postale notturno e di tutte le attività cargo. A seguito delle verifiche effettuate da Enac ed Enav, è arrivata la conferma formale: l’Aeroporto delle Marche continue-rà ad effettuare il servizio notturno sia nell’orario estivo che in quello invernale. Un’ottima notizia, un incoraggiamento a proseguire nella costruzione di una forte strategia di rilancio della struttura”.

Aeroporto delle Marche,

l’Enac conferma il

servizio h24

Un Museo del mare ad Ancona 'capoluogo' Macroregione

Istituire un Museo del Mare ad Ancona come luogo di rappresentazione delle molteplici identità marinare della città. E' la proposta del Comitato Museo

del Mare Ancona, nato dall'esperienza triennale di una rete di una trentina di associazioni guidata dal Laboratorio Culturale Onlus. Il progetto ha lo scopo di conservare ed esporre l'ampia collezione di materiali e documenti storici in possesso degli aderenti al Comitato e di rafforzare l'immagine delle Mar-

che e della città come capoluogo di riferimento della Macroregione Adriatico Ionica. L'idea è stata presentata, tra l'altro, al Comune e dell'Autorità por-

tuale anche in relazione al nuovo Piano di assetto del porto storico elaborato dalla stessa Authority e pubblicato lo scorso aprile. "La ri-funzionalizzazione delle banchine Nord – ha sottolineato il Comitato -, a partire dal Molo Rizzo,

nell'area prospiciente le eccezionali emergenze storiche, Arco di Traiano, Arco di Clementino, Porta Capoleoni, Mura romane, resti del Porto Traianeo,

Casa del Capitano del Porto, con l'eliminazione delle barriere di accesso al fronte mare, mette in risalto la strategicità di quest'area come formidabile

punto di ri-congiunzione fra città e mare".

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Il dottor Giovanni Caprioli, giovane ricercatore presso la Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino, è risultato vincitore dell’edizione 2014 del Premio DSM-SCI, assegnato ogni anno dal Consiglio Direttivo della Divisione di Spettrometria di Massa della Società Chimica Italiana (DSM-SCI) ad un giovane che non abbia superato i 35 anni di età, operante nel campo della spettrometria di massa. Caprioli ha presentato un arti-colo scientifico dal titolo “Determination of Soyasaponins I and βg in Raw and Cooked Legumes by Solid Phase Extraction (SPE) Coupled to Liquid Chromatography (LC)−Mass Spectrometry (MS) and As-sessment of Their Bioaccessibility by an in Vitro Digestion Model”. Il lavoro è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista americana Journal of Agricultural and Food Chemistry, una delle riviste più importanti di chimica applicata all’agricoltura e di chimica degli alimenti, ed è stato svolto in collaborazione con l’Università di Valencia.

Sono partiti dallo stadio di Macerata e sono arrivati da-vanti alla Madonna nera nella Santa Casa di Loreto gli ol-tre 100 giovani che hanno affrontato il pellegrinaggio di 28 km nella notte dell’8 giugno. A incoraggiarli anche Papa Francesco che in una telefonata ha esortato i giovani a “non lasciarsi scoraggiare dai perdenti, ma di sognare un mondo più giusto”. Imponente la macchina organizzativa del pellegrinaggio, ormai giunto alla 36/a edizione, con oltre mille volontari che hanno assistito i pellegrini lungo la marcia, distribuendo tè, caffè e biscotti all'arrivo. Tra i fedeli in preghiera anche i vescovi marchigiani, l'arcive-scovo delegato pontificio di Loreto mons. Giovanni Tonuc-ci e il presidente della Regione Gian Mario Spacca.

Ricercatore Unicam

vincitore del Premio

DSM-SCI

Pellegrinaggio Macerata-

Loreto, 100mila giovani e il saluto

del Papa

YOUNG NEWSYOUNG NEWS

Le Winx compiono dieci anni e arrivano in Cina con un parco divertimenti a loro dedicato. Le cinque

fatine della serie animata firmata da Iginio Straffi sa-ranno infatti le protagoniste di un nuovo parco a tema

che verrà realizzato in Cina. Lo rende noto la Rain-bow. Straffi ha firmato oggi a Pechino un accordo

con CCTV, l'emittente tv nazionale cinese. "Il parco sorgerà a sud di Shanghai, con attrazioni e attività

per tutta la famiglia".

Fatine Winx sbarcano in Cina, la serie tv sarà trasmessa in mandarino da Cctv

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Le Marche sono la prima regione italiana per incidenza dell'occupa-zione dovuta a cultura e creatività, e la seconda per valore aggiunto.

Pesaro Urbino è seconda nella classifica delle migliori 10 province per ricchezza prodotta dal sistema produttivo culturale. Bene anche Macerata: settima. Questa la classifica della Fondazione Symbola e

Uniocamere della ricchezza prodotta in Italia dalla cultura.

Marche prime per occupati in cultura

Il 18 luglio, dal tramonto all'alba, torna sul litorale di Marzocca di Se-nigallia ‘Demanio Marittimo.km-278’, la maratona dedicata all'archi-tettura, al design e alle arti, ideata e curata da Cristiana Colli e Pippo Ciorra. L'appuntamento è promosso dalla rivista Mappe e dall'Asso-ciazione Demanio Marittimo.Km-278, con la collaborazione del Maxxi, Museo delle Arti del XXI secolo e del Comune di Senigallia. Tra le no-vità di quest'anno, un concorso rivolto ai giovani talenti, in questo caso gli studenti delle Scuole professionali alberghiere italiane: il tema, per un progetto che ha come protagonista la spiaggia, non poteva che essere lo street food. In palio c'è la realizzazione del piatto ufficiale della quarta edizione di ‘Demanio Marittimo.km-278’. A giudicare le proposte sarà una giuria presieduta dagli chef stellati Mauro Uliassi e Moreno Cedroni. Il concorso, promosso con la media partnership di Gambero Rosso e Artribune, si affianca così al tradizionale bando che, in occasione di ogni edizione, coinvolge giovani talenti dell'architettura e del design per realizzare un allestimento originale della spiaggia.

“Formazione è aiutare la capacità delle persone di adattarsi al nuo-vo e dare ai giovani strumenti per competere”. Così Andrea Merloni, presidente di Istao, l’Istituto superiore di formazione manageriale, ha aperto il Festival di cultura Olivettiana, tenutosi ad Ancona, nel quale si è parlato di università, disoccupazione giovanile e collegamento fra imprese e scuole. Tra gli ospiti anche Sauro Longhi, rettore dell’Uni-versità Politecnica delle Marche, che ha voluto sfatare alcuni luoghi comuni: “i giovani non sono bamboccioni, ma anzi, sono più intra-prendenti della vecchia generazione; per chi si rende competitivo è più facile trovare lavoro”.

‘Demanio Marittimo.

Km-278’. Arte, architettura,

design e street food a

Marzocca

Al Festival di cultura

olivettiana di Istao si invitano

le imprese a sostenere i

giovani

Come potrebbe essere l’ex Mattatoio di Vallemiano? A rispon-dere sono stati gli studenti dell’Istituto sperimentale di design

Poliarte e quelli del Dipartimento di ingegneria edile architettu-ra dell’Università Politecnica delle Marche attraverso la realiz-zazione di progetti di riqualificazione dell’area: sedici pannelli

sui quali gli studenti hanno immaginato come potrebbe diventa-re l’ex Mattatoio. Libreria ristoro, auditorium, piazze e aree verdi e progetti avveniristici, come la passerella che collegherebbe via

Bocconi e via Martiri della Resistenza. Le loro idee sono in mo-stra alla Mole Vanvitelliana fino al 20 luglio nella Sala Bianca.

La riprogettazione dell’Ex Mattatoio di Vallemiano secondo gli studenti

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Un network che diffonda la cultura digitale tra gli italiani attivi in Europa nel settore dell'innovazione e permetta loro di scambiarsi idee e visioni

della rete del futuro e che aiuti anche lo sviluppo delle nuove tecnologie. Questi gli obiettivi del network lanciato a Bruxelles, [email protected], alla presenza del Commissario Agcom Antonio Nicita e del vice presidente

di Confindustria Digitale Cristiano Radaelli. Radaelli ha segnalato il ''Laboratorio per il Turismo Digitale (TDLAB) appena costituito dal Mini-stro Franceschini (MiBACT), che avrà il compito di favorire l'incremento dei flussi turistici verso l'Italia e lo sviluppo di imprenditoria nel settore turistico e dei beni culturali, anche attraverso l'utilizzo delle tecnologie

e delle applicazioni digitali''.

Valanga di richieste a Google per essere di-menticati dal motore di ricerca. Più di 12 mila il primo giorno, circa 41 mila nei quattro giorni successivi, gli europei che rivendicano il diritto all'oblio dopo il pronunciamento della Corte di Giustizia europea. Con la sentenza, si dà ai cittadini la possibilità di chiedere la rimozione dei risultati di ricerca su dati personali che siano "inadeguati, irrilevanti o non più attuali".

Si chiama “autostrada della libertà” l'autostrada polacca A2 che unisce Varsa-via con Berlino e altri Paesi dell'Europa occidentale, inaugurata dai presidenti tedesco, Joachim Gauck, e polacco, Bronislaw Komorowski, che hanno tagliato insieme il nastro e piantato un albero a ricordo dell'evento. "Si tratta di un’ini-ziativa per risaldare i rapporti fra i nostri Stati: da Varsavia verso l'Ovest si va sempre tramite Berlino e da Berlino verso l'Est si va sempre tramite Varsavia", ha detto Komorowski. "Ricordo i tempi di 24 anni fa, quando arrivare dalla Ger-mania in Polonia era un'avventura difficile", ha aggiunto Gauck. Secondo i piani, l'autostrada A2 dovrebbe continuare verso la frontiera Est della Polonia. Prossi-mamente un'altra autostrada polacca, da Sud verso Danzica, prenderà il nome "della solidarietà" per ricordare il sindacato fondato da Lech Walesa nel 1980.

USADiritto all'oblio:

boom di richieste su Google

POLONIAVarsavia collegata

a Berlino da “autostrada della

libertà”

NEWS

DAL MONDONEWS

DAL MONDO

BELGIONasce [email protected], rete di italiani 'digitali' a Bruxelles

Il Ministro del Petrolio e delle Miniere del Venezuela e Presidente di PDVSA, Rafael Ramírez, l'Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, e il Presidente di Repsol, Antonio Brufau, hanno firmato

accordi strategici per lo sfruttamento del giacimento Perla, una delle più grandi scoperte al mondo effettuate nell’ultimo decennio. Eni è

presente in Venezuela anche con la partecipazione nel blocco a olio pesante Junín-5 (PDVSA 60%, Eni 40%), situato nella Faja dell’Orino-

co, che possiede riserve in posto certificate per 35 miliardi di barili.

VENEZUELAEni firma un accordo strategico per lo sfruttamento del giacimento Perla

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La Danimarca, seguita dall'Uruguay, si è aggiudicata il miglior posto nella classifica “Global Right Index”, realizzata da The

International Trade Union Confederation sulla condizione dei lavoratori nel mondo. I paesi sono stati analizzati sotto vari

punti di vista: nel dettaglio si è guardato a 97 elementi come la libertà, la possibilità di creare una rete tra lavoratori e avere un'assistenza legale gratuita. Dalla ricerca sono emersi anche

elementi drammatici come maltrattamenti, licenziamenti e persino omicidi legati a questioni lavorative.

Oltre il 10 per cento dei mammiferi nativi dell'Australia si sono estinti dopo l'insediamento europeo in poco più di due secoli, a un tasso notevolmente più alto di ogni altro continente. Lo studio di tre anni guidato da John Woinarski, docente di biologia della conservazione dell'Università Charles Darwin, ha esami-nato le sorti dei mammiferi australiani negli ultimi 200 anni e ha concluso che una o due specie si sono perdute ogni decen-nio, mentre un altro 20 per cento dovrebbe essere riconosciuto in pericolo. "Se le tendenze correnti continuano, molte delle 55 specie già minacciate scompariranno nell'arco della nostra vita", scrive Woinarski, aggiungendo che anche animali un tem-po largamente diffusi, come il koala, sono "in grave declino".

DANIMARCAIl posto migliore in cui lavorare

AUSTRALIAEstinto il 10

per cento dei mammiferi

dall'inizio della colonizzazione

europea

Il Marocco è sbarcato per la prima volta alla Biennale di ar-chitettura a Venezia, giunta alla sua XIV edizione, presentando

il suo Padiglione. Ispirato ai fondamentali dell'architettura anche nel titolo, 'Fundamental(ism)s', voluto dalla Fondation pour l'Art, le Design, et l'Architecture e diretto dall'architetto

Tarik Oualalou, il concept del primo padiglione del Marocco si fonda sul ruolo urbanistico e architettonico del Paese ma-ghrebino degli ultimi 100 anni. Lo stand è stato organizzato

in due parti: da un lato l'esplorazione storica basata su dieci progetti (uno per ogni decennio) in cui viene presentata la città

tradizionale. Dall'altro, il Sahara Occidentale che, con la sua estrema geografia e condizioni climatiche, rimane un territo-

rio inesplorato per la speculazione architettonica.

Più di un milione di persone sono rimaste senza casa in Bosnia a causa dell'alluvione che ha colpito il paese lo scorso maggio. Lo ha reso noto il ministro degli esteri bosniaco Zlatko Lagumdzija. "Le conseguenze delle inondazioni sono disastrose, simili a quelli sostenuti dal Paese durante la guerra negli anni '90", ha detto il Ministro. Il governo ha chiesto di evacuare 12 villaggi e tra la Bosnia e la Serbia, anch'essa colpita dal maltempo, si contano i morti. Il bilancio, di oltre cinquanta vittime, continua a peggiorare e si teme che il numero possa salire quando le acque comince-ranno a ritirarsi.

BOSNIAOltre centomila

case rese inagibili a causa dell'alluvione

MAROCCOLa prima volta alla Biennale di architettura di Venezia

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Ci sono luoghi nelle Marche che hanno fatto da cornice alla storia di grandi famiglie del passato e

che tutt’ora conservano quell’atmosfera ricercata, genuina, autentica che si re-spirava un tempo. Ne è un esempio La Villa Teloni, a San Severino Marche - a cui abbiamo dedicato questo mese la rubrica “A casa di...” - che dal Settecen-to ad oggi ha mantenuto intatta la sua anima, pur nell’alternarsi delle epoche e delle vicende che si sono susseguite. Sono due, in particolare, le famiglie le cui storie sono legate alle stanze e ai giardini di questa suggestiva dimora: i Coletti, che l’hanno costruita e abitata per tre generazioni e i Teloni, proprietari dal 1996. I COLETTI La grande casa rurale e i terreni circo-stanti appartenevano alla famiglia Colet-

ti, che ne fece la propria residenza fin dal Settecento. Nell’Ottocento Giuseppe, che di San Severino Marche fu anche sinda-co, da botanico appassionato progettò e realizzò il parco. E Francesco, suo figlio, nella prima metà del Novecento «re-staurò e abbellì la casa e le adiacenze interprete del desiderio paterno»: così recita l’iscrizione su uno dei basamenti delle anfore attorno alla piscina. Nel se-condo Novecento la proprietà fu in parte venduta, ma la casa rimase alla figlia di Francesco Coletti, la contessa Evelina Coletti Battibocca. Del complesso rurale faceva parte anche una chiesina, intito-lata alla Madonna SS.ma della Conce-zione: oggi sconsacrata ma ancora in piedi, è integrata nelle mura perimetrali del parco e si apre sia al suo interno che sulla strada pubblica. Gli anziani del-la contrada raccontano che l’angolo di parco a ridosso della chiesa fosse quello

preferito da Francesco Coletti per le sue letture e i suoi studi di economia, stati-stica, agraria e scienze sociali.

I TELONINel 1996 la Villa Teloni, dopo un lungo periodo di abbandono, venne acquista-ta dalla famiglia Teloni, nella persona di Sandro che promise alla proprietaria uscente che ne avrebbe mantenuto inal-terate le caratteristiche e le peculiarità. Per la ristrutturazione, che durò ben cin-que anni, sono stati infatti impiegati solo materiali storici ricavati da vecchie strut-ture destinate alla demolizione. Ma cosa portò il signor Teloni, libero professioni-sta con una affermata carriera in banca come responsabile area commerciale e la moglie Mirta ad acquistare l’antica dimora, ormai in stato decadente? La sua fu una scelta d’amore: era alla ricer-ca di una casa di campagna per la sua

I Teloni L’amore per la storia e il territorio fa buon sangue

di A. Dachan

LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE

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“Ho iniziato subito a sognare come sarebbe diventata dopo la rimessa a nuovo e i sogni, si sa,

smuovono le montagne”

famiglia e un amico gli suggerì l’allora Villa Coletti, proponendo di acquistarla insieme, vista la sua grandezza. “Sono rimasto affascinato dal primo sguardo”, racconta il signor Teloni; ho iniziato su-bito a sognare come sarebbe diventata dopo la rimessa a nuovo e i sogni, si sa, smuovono le montagne”. La decisione fu presa senza esitazione e mentre l’ami-co si ritirò dall’acquisto, il signor Teloni decise di andare fino in fondo. Fu allora che contattò l’architetto Patrizia Rave-gnani, professionista affermata - che ha viaggiato e visto il mondo, per poi deci-dere di stabilirsi nelle Marche - autri-ce, tra l’altro, del libro “Come riadattare un rustico”. Anche in lei scattò la scin-tilla, si appassionò subito al progetto e si mise a lavorare “come se fosse casa sua”. Di fianco alla struttura padronale si trova una stradina secondaria dove, anticamente, transitavano i carri pieni

di uva che portavano il carico in un de-posito all’aperto, attesi dalle donne del paese che cominciavano a pigiare per fare il mosto. Il liquido scolava lungo un cunicolo sotterraneo che sfociava nel-la cantina dove c’erano enormi botti. Le operazioni di ristrutturazione hanno mantenuto inalterato tutto questo per-corso. Coincidenza vuole che, nel 1997, in occasione del terribile terremoto che colpì le Marche e l’Umbria, molti ruderi, casali e dimore antiche crollarono o fu-rono gravemente danneggiate, tanto da essere destinate all’abbattimento. Così il signor Teloni si occupò personalmente di acquistare gli antichi mattoni, piastrelle, infissi ormai inutilizzati, per completare i lavori di recupero e ristrutturazione della villa, che grazie alla sua solida struttura, non subì danni particolari. L’unica par-te che crollò fu il campanile dell’antica chiesetta. La tenacia del signor Teloni e

la sua volontà di riportare tutto a nuova vita, mantenendo l’antichità dei mate-riali e delle strutture, gli fece incontrare l’allora settantenne mastro Franco, che riprendendo in mano i mattoni crolla-ti, si occupò personalmente della rico-struzione, salendo sulle impalcature alla sua nobile età e facendo un lavoro encomiabile. Nella prima fase della sua nuova vita La Villa Teloni venne vissuta, nell’area anticamente adibita a depen-dance, ad uso esclusivamente familiare. Dopo una vita frenetica, il signor Teloni sognava un angolo di pace per la sua fa-miglia e il contesto paradisiaco della villa era certamente l’ideale. Ma i figli cresco-no e come gli uccellini che prima o poi abbandonano il nido, anche i tre discen-denti della famiglia Teloni, Alessandro, Beatrice ed Eva presero il volo, seguendo ognuno la propria strada. A quel punto la dimora, già tanto grande per cinque per-

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sone, risultava enorme. Bisognava deci-dere cosa fare e, di comune accordo, si stabilì di riservare il piano nobile ad uso famigliare e di aprire la dimora ai turi-sti. In questa avventura il figlio maggiore Alessandro, tornato da Londra, decise di avere un ruolo attivo e di sostenere la famiglia. Le prime prenotazioni non tardarono ad arrivare: senza pubblicità particolari, solo attraverso l’iscrizione a booking.com, La Villa Teloni iniziò ad accogliere i primi turisti, con alloggio e prima colazione. Inoltre, grazie all’ampio giardino la dimora si presentò come cor-nice ideale per ricevimenti, matrimoni, feste all’aperto e in piscina. Il signor Te-loni, fiero delle sue radici e consapevole delle bellezze del territorio che circonda la villa racconta: “Quasi nessuno sa che il comune di San Severino Marche è uno dei più grandi comuni d’Italia a livello di estensione territoriale, con circa 200 Km quadrati, all’interno dei quali si alternano panorami bellissimi, ruscelli, colline, pi-

nete, terreni coltivati, fattorie, e poi chie-se, piazze, monumenti. Per far conoscere questo territorio e valorizzarlo Pierluigi Meschini e mio figlio Alessandro hanno ripreso in mano un progetto ideato circa dieci anni fa, che mira a creare percor-si specifici che portino i turisti a visitare le fattorie, far vedere come nascono gli agnellini, come si lavora il latte e i suoi derivati. Un’immersione totale a contatto con la natura, davvero unica”. Alessan-dro asserisce con fierezza. “Ho lasciato Londra senza rimpianti. Ero consapevole che quella sarebbe stata solo una paren-tesi per me ed ero mosso da un profondo entusiasmo all’idea di unirmi alla fami-glia in quest’avventura; sono molto lega-to alle mie origini e alle tradizioni locali e sono felice di impegnarmi per valoriz-zare ulteriormente quello che abbiamo”. L’amore per le Marche e, in particolare, per San Severino, è una caratteristi-ca comune ai giovani discendenti della famiglia Teloni; la secondogenita Bea-

trice, infatti, che gestisce una struttura alberghiera a Bahia, in Brasile, torna frequentemente a casa per sostenere le attività legate alla Villa, soprattutto sul piano commerciale. Avendo maturato una notevole esperienza all’estero, porta un contributo davvero prezioso e riesce a declinare le sue capacità anche alle esi-genze specifiche del territorio. La figlia più giovane, Eva, è ancora studentessa e forse nelle sue inclinazioni è scritto il futuro della villa. Un futuro che il signor Teloni si augura sia radioso, per la fa-miglia, ma anche per tutto il territorio. “Sono ottimista – racconta - e ora che la Villa è aperta al pubblico sono pronto ad affrontare tutte le sfide che ci attendono, puntando a perfezionare il lavoro, anche avvalendoci delle nuove tecnologie, ma senza mai rinunciare alla nostra identi-tà e alla nostra storia, piena di fascino e ricchezza”.

LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE

La famiglia Teloni oggi

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Signor Francenella, che significato ha avuto nella sua vita la fisarmo-nica?

“La fisarmonica ha scandito, nel senso letterale, la mia vita. Sono nato e sem-pre vissuto a Castelfidardo, la patria di questo strumento musicale e ho lavo-rato, sin dall’età di undici anni, in ditte della zona dedite alla sua produzione. All’inizio, essendo ancora bambino, vive-vo la cosa con fatica, ma col tempo mi sono innamorato. Nel ‘77 ho aperto una mia attività, dove realizzavo ‘soniere’, parte interna in legno della fisarmoni-ca - estremamente importante perché è quella che determina il suono - che ven-devo alle aziende del territorio”.

Come è nata l’idea di costruire lo stru-mento che ha poi vinto il Guinness?“Nel tempo libero ho iniziato a costruire artigianalmente fisarmoniche complete, provando un immenso piacere nel ve-derle in funzione. Nel 2003 sono andato in pensione e ho chiuso la mia attività, senza mai però smettere di dedicarmi a questo strumento, che mi ha dato tanto nella vita: un buon lavoro e tante soddi-sfazioni. Sentivo di dover dare indietro qualcosa, portando ulteriore lustro rilie-vo all’immagine della fisarmonica. Così

è nata l’idea della fisarmonica gigante”.

Quanto tempo di lavoro ha richiesto?“Ho impiegato due anni e mezzo per costruirla. Ho dovuto reinventare molte cose, dagli attrezzi per realizzarla agli stampi, fino al supporto per reggerla. Diecimila pezzi, tutti fatti a mano, tutti studiati per renderla funzionale. Ho la-vorato di getto, mosso dalla passione e dall’esperienza, senza fare né un pro-getto, né alcun disegno. Prove su prove e il lavoro è venuto da sé. Inizialmente la famiglia era molto scettica: pensavano tutti che sarebbe stato impossibile, poi si sono entusiasmati e mi hanno sostenu-to. Dopo aver costruito in legno lo chas-sis (il telaio) per il supporto, l’ho portato in officina, chiedendo di realizzarne uno identico, ma in ferro. Per tutta la durata del lavoro, non ho mai sentito suonare la fisarmonica e fino all’ultimo sono sta-to con il fiato sospeso. Mi chiedevo se avrebbe funzionato, se il suo suono sa-rebbe stato come avevo ideato”.

Cosa ha provato la prima volta che l’ha sentita suonare?“Il giorno della prova del nove eravamo tutti emozionati, io in particolare, che avevo messo in gioco tutto me stesso.

Era l’anno 2000. Il risultato è andato oltre tutte le aspettative a livello di suono, po-tenza, funzionalità. È stato come sentire il vagito di un figlio. Ho voluto chiamarla ‘Castelfidardo’, in omaggio alla nostra città, alla sua storia e alla sua dedizione del conservare la centenaria tradizione legata a questo strumento”.

Il grande pubblico quando ha potuto ammirarla?“L’inaugurazione è avvenuta al Teatro dell’Astra nel 2001, in occasione della celebrazione del ventennale del museo della fisarmonica. Per l’occasione ven-ne suonata dai maestri Mirko Patarini e Roberto Lucanero. Lo stupore e la me-raviglia negli occhi della gente era tan-gibile”.

Quando avete deciso di partecipare alla competizione del Guinness? “L’idea di avviare le pratiche per presen-tarci al Guinness ci è venuta proprio dal-la consapevolezza dell’unicità di questo strumento. Abbiamo inviato tutta la do-cumentazione, con tanto di misurazioni e verifiche effettuate da notai e dopo un anno circa è arrivata la risposta positiva: ‘Castelfidardo’ aveva ottenuto il Guinness World Record. Una cosa curiosa è che il

Castelfidardo nel segno Guinness

Giancarlo Francenella, classe 1937, è un maestro artigiano che ha trascorso la sua vita a costruire soniere e che, per rendere omaggio allo strumento emblema della sua città, ha creato la fisarmonica funzionante più grande del mondo. Siamo andati a trovarlo e a vedere e ascoltare di persona questo straordinario gioiello della musica

di A. Dachan

ALTO ARTIGIANATO

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“Al suo cospetto ci si sente improvvisamente piccoli, di stazza - lei è altra più di due metri e mezzo e larga un metro e novanta – ma anche anagraficamente, perché si viene assaliti da un'irresistibile voglia di sfiorarla, suonarla, farla vibrare”

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responso è giunto l’11 ottobre 2003, pro-prio il giorno del mio compleanno”.

Da allora la Fisarmonica Gigante è mol-to corteggiata, vero?“Sì, mi sono state fatte diverse proposte di acquisto, sia da parte di privati, che di musei, ma ho sempre rifiutato. Questa fisarmonica è la mia terza figlia e non è in vendita: rappresenta la nostra identità, la nostra storia. Ricordo con emozione le parole pronunciate dal conduttore Gerry Scotti quando ci ha ospitato in trasmis-sione: ‘Sono orgoglioso, come italiano, che si ottengano record in questi settori’. Lui ha interpretato perfettamente il mio sentire”.

Dopo questo ambito riconoscimento, siete diventati famosissimi...“Da allora la fisarmonica ha viaggiato molto in Italia e in Europa, siamo stati coinvolti in interessanti progetti e ci han-no invitato a concerti di rilievo. C’è un aneddoto legato alla nostra partecipa-zione al Tate Britain a Londra che mi pia-ce raccontare: quando siamo arrivati per prendere parte ad un progetto, a causa di un guasto sopraggiunto per i nume-rosi spostamenti la fisarmonica non fun-zionava. Lì c’era un tecnico, che parlava solo inglese e io, che parlo solo italiano, eppure attraverso i gesti e la lingua della musica, ci siamo capiti e siamo riusciti

a rimettere in funzione la Fisarmonica Gigante”.

Oggi al fianco della Fisarmonica Gigan-te è esposto un altro strumento di di-mensioni enormi. Ce lo presenta?“Nel 2013 abbiamo voluto dare a questo strumento dei record una sorellina. L’i-dea è venuta a mia figlia Laura che, per la ricorrenza dei 150 anni della nascita a Castelfidardo dell’industria della fisar-monica, ha pensato di costruire un orga-netto gigante, con lo scopo di valorizzare l’origine della produzione di questo stru-mento e di rendere omaggio al suo capo-stipite, Paolo Soprani, che nel 1863 aprì la prima attività dedita a questo scopo. Questa volta lo scettico ero io, ma poi mi sono messo a lavorare e due mesi fa è nato anche l’organetto oversize”.

La cornice in cui sono esposte le sue creazioni è molto suggestiva. Ce ne vuo-le parlare?“Abbiamo allestito uno spazio all’interno del Palazzo delle esposizioni dove sono collocati questi due straordinari stru-menti; i visitatori che arrivano, oltre ad ammirarli e sentirli suonare, fanno un percorso conoscitivo per scoprire come nasce una fisarmonica, come è compo-sta e comprendere come funziona. La fisarmonica è certamente l’elemento identificativo della città e per valorizza-

re ulteriormente l’immagine del nostro territorio ci siamo rivolti all’artista Renzo Romagnoli, che crea per noi gadget che rappresentano questo strumento; pezzi unici, interamente fatti a mano, che van-no a ruba”.

Che tipo di mercato ha la fisarmonica oggi?“La fisarmonica è un’eccellenza e il fatto che si continua a puntare sulla qualità e non sulla quantità, è certamente pre-miante. Oltre il 50 per cento della pro-duzione va all’estero, ma qui in Italia e in particolare nel nostro territorio, restano la passione e la tradizione dei maestri, che cercano di salvaguardare e trasmet-tere questo patrimonio di conoscenze alle nuove generazioni. Quando è entrato in crisi il settore, che negli anni’50 dava occupazione a circa 12 mila persone e che oggi conta 26 dit-te attive, molti operai sono andati a cer-care lavoro in altri settori e si sentivano rispondere: ‘se sai costruire una fisar-monica, allora sai fare tutto’, proprio a riconoscere la grande abilità, precisione e manualità che deve avere chi opera nel settore”.

Dopo queste due imprese titaniche, ha ancora qualche progetto in cantiere?“Nel mio campo mi sento realizzato, an-che se di sognare non si finisce mai...”.

ALTO ARTIGIANATO

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VITA DA MANAGER

La sua esperienza nel mondo delle cooperative inizia quando era mol-to piccolo.

“In casa mia si è sempre respirata aria di cooperazione. Mio padre è stato uno dei fondatori dell’UNCI – la terza Centrale Cooperativa Italiana - e ne è stato a lun-go Presidente Nazionale. L’aneddoto che racconto sempre riguardo al mio rappor-to con questo mondo è legato proprio ad un pomeriggio con mio padre. Andammo insieme all’inaugurazione di una coope-rativa edilizia durante la quale si svolgeva una cerimonia di assegnazione degli al-loggi ai soci. Il Presidente della Coopera-tiva fu l’ultimo dei soci ad avere l’alloggio assegnato, scelse quello che era rimasto disponibile. Questo piccolo-grande gesto è stato l’esempio che mi ha avvicinato al mondo delle cooperative: prima gli altri poi noi.

Dal 2007 ricopre la carica di Presidente di UNCI Marche. Come è arrivato a questo

traguardo?“L’esperienza l’ho fatta sul campo. Ho girato tanto e imparato ancora di più. Mi sono avvicinato al mondo dell’associazio-nismo da ragazzo e in quell’universo ho trovato il giusto equilibrio tra l’attenzione alla persona, la valorizzazione del lavoro e un’equa ripartizione delle responsabilità. Credo sia questo connubio che mi ha spin-to a lavorare attivamente in questo setto-re. Mi sono dedicato, anche nel percorso di studi, alla formazione e informazione proveniente e rivolta alle cooperative, ai soci, ai soci-lavoratori e ai giovani come me”.

Cioè?“Dal 2007 sono anche Presidente della Cooperativa sociale Il Nodo di Civitano-va che ha quale scopo l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti disagiati ed emarginati. Le cooperative, in genera-le, operano contemporaneamente su più fronti, dal sociale al culturale e d’impresa

Francesco D’Ulizia, Presidente di UNCI Marche e della Cooperativa sociale Il Nodo di Civitanova Marche, ci spiega, attraverso la sua esperienza, quanto l’unione faccia la forza

di L. Radaelli

Partire da una sconfitta per arrivare al successo collettivoFrancesco D’Ulizia, Presidente di UNCI Marche e della Cooperativa sociale Il Nodo di Civitanova Marche, ci spiega, attraverso la sua esperienza, quanto l’unione faccia la forza

di L. Radaelli

Partire da una sconfitta per arrivare al successo collettivo

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e ciò che auspico, è che il loro impegno sia riconosciuto nel complesso, per tutto ciò che fanno, poiché sono uno strumen-to utile a supportare lì dove c’è bisogno. Le cooperative, in alcuni settori, rappre-sentano l’ultima frontiera contro l’esclu-sione sociale, contro la disoccupazione. Per questo occorre un grosso sforzo per la diffusione della cultura cooperativa e un altrettanto grande sforzo nel supera-mento di quei pregiudizi – causati da un uso improprio del modello cooperativo (si pensi ai recenti scandali EXPO 2015 e MOSE) - che ancora ci sono intorno a questo grande sistema di imprese. In-somma, ci vuole più impegno”.

Nel contesto attuale, di crisi economi-ca e stravolgimento dei valori, come si muovono le cooperative?“Ho sempre sostenuto che il modello di impresa cooperativa, grazie alla sua funzione anticiclica e ai suoi valori co-dificati (democrazia interna, prevalenza

del capitale umano sul capitale finan-ziario, ancoraggio ai bisogni del terri-torio, elevazione umana e culturale dei soci), può avere un ruolo determinante nell’attuale scenario di crisi economica e di valori. Tutto ciò viene dimostrato dai risultati del movimento cooperativo: 10% del PIL Nazionale, + 8,2% nella produzio-ne (dati 2011). Solo nelle Marche – che, certamente, non sono la prima regione cooperativa d’Italia – il sistema delle co-operative sviluppa 2,62 miliardi di euro di fatturato, con 33.000 addetti ed è deter-minante in alcuni settori quali il socio-sanitario, l’agro-alimentare e la pesca”.

Parliamo del fenomeno cooperativisti-co nel mondo del lavoro: esperienza “esportabile” ad altri ambiti lavorativi?“Il metodo cooperativo è applicabile a tutti i settori dell’economia. Pensiamo alle nuove professioni, alle start-up gio-vanili e innovative, alle crisi di impresa. Quanto può fare la cooperazione nelle

crisi di impresa attraverso il coinvolgi-mento attivo dei lavoratori. Tutto ciò si può realizzare diffondendo occasioni di formazione, di incontro e confronto, spie-gando che le norme già ci sono, dicendo al lavoratore: l’imprenditore sei tu”.

E’ luogo comune l’idea che mettere in-sieme tante idee e tante teste sia tra le cose più difficili in qualsiasi ambito. Come ci si riesce nelle cooperative?“Ascolto. Determinazione. Trasparenza. Rigore. Il trattamento paritario, aspetto cardine delle cooperative, esige queste doti. Mi rendo conto che in una dinami-ca d’impresa basata sulla persona, sul principio ‘una testa, un voto’ è difficile, ma l’impegno e il rispetto delle regole portano sempre buoni frutti”.

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ACQUISIZIONI / CESSIONIACQUISIZIONI / CESSIONI

L’iniziativa, a circa un mese dal lancio, ha già riscontrato un ampio ed inaspettato interesse:

commercialisti, avvocati d’affari, mana-ger partecipativi e altri operatori specia-lizzati, hanno già scelto di avvalersi delle funzionalità della Piattaforma

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Come opera B2Merger:B2Merger effettua un primo match tra le opportunità in acquisto e vendita pre-senti in Piattaforma che, sulla base di determinati requisiti (quali ad esempio area geografica, settore merceologico e

livello di fatturato) mostrano caratteri di complementarietà. Il match viene atten-tamente esaminato dal team di Insieme srl che, in caso di esito positivo, provve-de a mettere in contatto i professionisti titolari delle rispettive operazioni per le attività legate al closing. In aggiunta al matching automatico, è stata prevista un'ulteriore specifica funzionalità riser-vata all’affiliato: la "manifestazione di interesse" per una determinata oppor-tunità che rende ancor più diretta l’o-peratività tra la Piattaforma e l’affiliato stesso. Qualora la Piattaforma non tro-vasse opportunità compatibili con quelle già presenti, Insieme srl avvierà, grazie al proprio Network, una ricerca attiva, attraverso la consultazione di operatori internazionali, professionisti specializza-ti in M&A, fondi di private equity nazionali ed esteri; individuata la controparte inte-ressata e compatibile, si procederà a contattare il professionista titolare della pubblicazione per le attività legate al de-aling.

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PROPOSTE DI ACQUISTO

ID AREA SETTORE OPERAZIONE DESCRIZIONE TARGET

B1 Tutta Italia Vari Acquisizione quote/azioni di minoranza

Manager partecipativi interessati ad acquisire quote di minoranza di PMI italiane con l'obiettivo di apportare competenze manageriali e risorse

finanziarie.

B2 Tutta Italia Automotive Acquisizione maggioranza del capitale

Gruppo internazionale ricerca azienda italiana di medio-grandi dimesioni specializzata nella produzione di

componenti meccanici per il settore automotive.

B3 Tutta ItaliaAgro alimentare e

alimentareAcquisizione maggioranza del capitale

Importante gruppo estero ricerca azienda di medio-grandi dimensioni nel settore agroalimentare e alimentare (olio, vino,

surgelati).

B4 Tutta Italia Automotive Acquisizione maggioranza del capitaleGruppo estero ricerca azienda italiana di medio-grandi dimensioni specializzata nella produzione di macchinari agricoli.

B5 Tutta Italia Quadri elettrici Acquisizione maggioranza del capitale

Multinazionale estera ricerca azienda italiana di medie dimensioni specializzata

nella progettazione e realizzazione di quadri elettrici.

B6 Tutta Italia Automotive Joint venture societaria

Multinazionale estera ricerca azienda italiana di piccole-medie dimensioni

specializzata nella produzione di componenti in plastica rinforzata per il

settore automotive.

B7 Tutta Italia Componenti elettroniciAcquisizione quote/azioni di minoranza/joint

venture

Investitori esteri interessati a valutare opportunità di investimento in PMI italiane

da realizzarsi attraverso operazioni di acquisizione o partnership societarie,

produttive e finanziarie.

B8 Tutta Italia FarmaceuticoAcquisizione quote/azioni di minoranza/joint

venture

Investitori esteri interessati a valutare opportunità di investimento in PMI italiane

da realizzarsi attraverso operazioni di acquisizione o partnership societarie,

produttive e finanziarie.

B9 Tutta Italia Macchine utensiliAcquisizione quote/azioni di minoranza/joint

venture

Investitori esteri interessati a valutare opportunità di investimento in PMI italiane

da realizzarsi attraverso operazioni di acquisizione o partnership societarie,

produttive e finanziarie.

B10 Centro Italia MetalmeccanicaAcquisizione quote/azioni di minoranza/joint

venture

Affermata realtà nel settore metalmeccanico ricerca azienda con sede legale nel centro Italia, attiva nel settore

meccanico o affini, per attivare di processi di crescita da realizzarsi, anche, mediante

acquisizione di quote di maggioranza.

B11 Centro Italia Alimentare Acquisizione maggioranza del capitale

Affermata realtà nel settore alimentare ricerca azienda con sede legale nel centro

Italia, attiva nel settore degli spumanti, per attivare di processi di crescita da

realizzarsi mediante acquisizione di quote di maggioranza.

B12 Centro Italia Settore energetico Acquisizione maggioranza del capitale

Investitori qualificato ricerca, per acquisizione, impianto di produzione

di energia rinnovabile, con produzione superiore ai 6 MW, ubicato nel centro nord

Italia.

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ACQUISIZIONI / CESSIONI

PROPOSTE DI VENDITA E PARTNERSHIP

ID AREA SETTORE OPERAZIONE DESCRIZIONE OPERAZIONE

S9 Nord Italia AbbigliamentoCessione maggioranza/minoranza quote/

azioni

Storica PMI specializzata nella produzione di capi di abbigliamento di alta qualità in

cachemire cede maggioranza per mancato passaggio generazionale.

S1 Centro Italia Abbigliamento Cessione maggioranza quote/azioni

Affermata azienda manifatturiera nel settore dell'abbigliamento con prestigiosi marchi riconosciuti a livello internazionale

cede la maggioranza azioni/quote per mancato passaggio generazionale

S2 Centro Italia Turistico Cessione maggioranza quote/azioniRinomata e affermata struttura turistica ad elevata redditività cede intera attività per mancato passaggio generazionale.

S3 Centro Italia Arredo bagno Partnership industrialeStart up nel settore arredo bagno con linea di alta gamma premiata all'estero ricerca partner industriale per sviluppo business.

S4 Centro Italia Automotive Cessione maggioranza quote/azioni

PMI specializzata nella progettazione e produzione di componentistica per settore

automotive cede attività per mancato passaggio generazionale.

S5 Centro Italia Agro alimentare Cessione maggioranza quote/azioniPrestigiosa azienda vitivinicola con marchi

internazionali cede attività per mancato passaggio generazionale.

S6 Centro Italia Componenti meccaniciCessione maggioranza/minoranza quote/

azioni - partnership

Affermato gruppo specializzato nella progettazione e produzione di componenti

meccanici per settore automotive interessato a valutare ingressi qualificati

nel capitale per sviluppo del business.

S7 Centro Italia Quadri elettriciCessione maggioranza/minoranza quote/

azioni

Primario gruppo di grandi dimensioni specializzato nella progettazione e

produzione di quadri elettrici interessata a valutare ingressi qualificati nel capitale

per sviluppo del business.

S8 Centro Italia Componenti plasticiCessione maggioranza/minoranza quote/

azioni - partnership

Primaria azienda di medie dimensioni specializzata nella progettazione e produzione di componenti plastici

interessata a valutare ingressi qualificati nel capitale o partnership operative per

sviluppo del business.

S10 Centro Italia Ristorazione Cessione attivita'Rinomato ristorante ad elevata redditività

cede attività per mancato passaggio generazionale.

S11 Centro Italia MeccanicaCessione maggioranza/minoranza quote/

azioni

PMI specializzata nella progettazione e produzione di minuteria metallica di alta

precisione cede maggioranza per mancato passaggio generazionale.

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[email protected]

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La principale difficoltà che si pre-senta dinnanzi a chi vuole fare impresa, e in particolare vuole

creare nuova impresa, è proprio quello di accedere in maniera agevole e tempe-stiva al credito. Gli istituti di credito, interlocutori per eccellenza delle aziende, sono (o do-vrebbero essere) quei soggetti preposti ad affiancare e sostenere il più possibile la “nuova creatura”. Eh sì, perché se da un lato troviamo la start-up, piccola cre-atura che necessita di tutte le attenzioni possibili perché cresca sana e possa far fronte alle temporanee situazioni di diffi-coltà finanziaria, dall’altro c’è la banca, soggetto portatore d’interesse nei con-fronti dell’azienda e partner ideale per lo sviluppo del business.Purtroppo però occorre constatare una

realtà di fatto ormai acclarata: anche le banche, da diversi anni a questa parte, sono costrette a “tirare la cinghia” e ri-vedere i propri piani d’azione. Da un lato infatti si trovano a fare in conti con i li-miti imposti da Basilea; dall’altro sono chiamate a rivedere le proprie politiche economiche interne, facendo fronte a si-tuazioni di insolvenza dei propri clienti, che portano inevitabilmente a situazioni di tensione finanziaria interna. Pertanto, se da un lato è evidente la forte doman-da di liquidità da parte di aziende (e non solo), dall’altro si registra un’altrettanto drastica riduzione delle erogazioni di fi-nanziamento (solo nelle Marche, a set-tembre 2013 si è rilevato un ulteriore calo del 5,4 per cento dei prestiti ban-cari alle imprese, dopo il -2,2 per cento dell’anno precedente e il -3,8 per cento

dei primi sei mesi del 2014). E, come se non bastasse, è ormai prassi delle ban-che chiedere una o più garanzie a co-pertura dell’importo totale del credito. È infatti pressoché una costante la richie-sta di garanzie reali, garanzie persona-li e polizze fidejussorie aventi lo scopo principale di coprire i rischi bancari e le eventuali perdite che potrebbero verifi-carsi in caso di insolvenza del debitore. Tutto questo, ovviamente, non può che portare a un rallentamento della ripresa economica e al peggioramento dell’eco-nomia reale.In risposta a queste difficoltà e al fine di agevolare l’accesso al credito, Medio-credito Italiano ha messo in campo uno strumento interessante, il Fondo Cen-trale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese. A questo fondo possono acce-

Start up e accesso al credito: un “matrimonio che s’ha da fare”La fase di avvio di una nuova impresa è il momento più delicato e difficile, che dev’essere affrontato dal neoimprenditore con razionalità e attenzione. Accanto a lui però è fondamentale la presenza di una banca che sia disposta ad accompagnarlo nel tortuoso percorso di avvio

IMPRESE

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Nicasio RiggioDivisione Corporate Finance - Gruppo [email protected]. 071.28521

dervi le Pmi, e in particolare le imprese femminili e le start-up innovative (que-ste ultime godono di condizioni di uti-lizzo e di erogazioni agevolate). Grazie alla sinergia tra Unione Europea e Stato Italiano, le piccole imprese che hanno difficoltà ad accedere al credito perché non dispongono di sufficienti garanzie, possono chiedere un prestito alla ban-ca usufruendo contestualmente di que-sto fondo. La misura può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing ed altri in-termediari finanziari a favore delle Pmi, previa analisi valutativa da parte de-gli istituti di credito. Il fondo garantisce tutti i tipi di operazioni, sia a breve sia a medio-lungo termine, per liquidità e per investimenti. A questo fondo possono accedere le Pmi appartenenti a qualsi-

asi settore (fanno eccezione industria automobilistica, costruzioni navali, fibre sintetiche, industria carboniera, siderur-gica e finanziaria). Il plafond disponibile per ciascuna impresa è pari a 2,5 milioni di euro e può essere utilizzato attraverso una o più operazioni fino a concorrenza del tetto stabilito. L’intervento del fondo di garanzia può arrivare fino all’80 per cento di copertura del credito concesso.Sono sempre più frequenti, inoltre, le iniziative intraprese dalle banche stesse e rivolte alle Pmi, finalizzate ad agevo-lare il più possibile l’accesso al credito da parte di nuove imprese: basti pensare alla misura messa in campo da Banca Marche e Regione Marche, con la quale si prevede di finanziare fino a 400 nuove idee d’impresa, attraverso la concessio-ne di un finanziamento a tasso agevolato

di importo massimo pari a 50 mila euro. È solo un primo passo, ma deciso e net-to: l’obiettivo è quello di invertire la ten-denza che ha visto in questi anni una pro-gressiva restrizione del credito. In questo modo sarà possibile sostenere le azien-de economicamente e finanziariamente sane, imprimendo un nuovo impulso allo sviluppo delle imprese e sostenendo la ripresa economica del Paese.

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Il primo aspetto che il professionista incaricato deve affrontare è quello di saper riconoscere quale tipo di crisi

l’azienda stia affrontando, esattamente come farebbe un medico di fronte a un malato; il paziente ha un raffreddore? Un’influenza? Una polmonite?Infatti non tutte le crisi sono uguali e ugualmente drammatiche, e per defini-re le giuste “medicine” bisogna prima di tutto saper riconoscere quale sia stata la causa scatenante.Le crisi aziendali possono essere inqua-drate nelle seguenti categorie:• crisi derivanti da crescite repentine.

Tale tipologia si evidenzia quando il cash flow generato nel breve periodo non è in grado di finanziare la crescita impetuosa del capitale circolante (ma-gazzino, monte crediti, investimenti);

• crisi per squilibri finanziari. Si eviden-zia allorquando si viene a creare un forte squilibrio temporale tra investi-menti di lungo termine (attivo fisso),

liquidabili solo nel lungo periodo e fon-ti di copertura a breve. In altre parole, quando si finanziano gli investimenti aziendali con fonti di breve periodo;

• crisi derivanti da fattori commercia-li. Molto probabilmente ci troviamo di fronte a un’azienda con prodotti ma-turi, con carenza di innovazione e sof-focata da competitors sempre più ag-guerriti;

• crisi per sovradimensionamento. Di fronte a questa fattispecie è possibile che nel passato si sia peccato di ec-cessivo ottimismo, creando un’azien-da sovradimensionata nella struttura (personale, spazi, potenziale produtti-vo) per il reale giro di affari. Questa si-tuazione genera un peso dei costi fissi insostenibile per fatturati non in linea con le aspettative;

• crisi per elementi endogeni. Pensia-mo ad una guerra nel mercato com-merciale di riferimento, a furti, a disa-stri naturali, a regolamentazioni che

cambiano il quadro competitivo, ad un grosso cliente fallito;

• crisi per passaggio generazionale. Potrà sembrare strano, ma molte aziende vanno in crisi semplicemente perché non c’è nessuno che possa ri-levare il bastone del comando quando l’imprenditore per raggiunti limiti d’età decide di ritirarsi.

In queste righe voglio focalizzarmi sulla crisi per squilibri finanziari.Alla base di ogni progetto d’impresa vi è un’idea imprenditoriale, la definizio-ne di una mission, di una strategia e la quantificazione degli investimenti neces-sari (macchine e capitale umano). Una volta definiti gli investimenti necessari bisogna reperire le fonti aggiuntive (tec-nicamente di “capitale terzi”) rispetto al capitale proprio, che ricordo deve sem-pre essere necessariamente consistente rispetto al totale degli investimenti.L’errore più comune è quello di pensa-re che le fonti di terzi vadano esclusiva-

Come reperire capitale di rischioOggi numerose aziende debbono affrontare il tema della crisi aziendale e molte di esse si affidano a società specializzate nelle ristrutturazioni aziendali. Vediamo qual è il corretto percorso che andrebbe seguito in questi casi

CONSULENZA

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Sauro RamazzottiResponsabile M&A Insieme [email protected]. 071.28521

mente trovate attivando affidamenti ban-cari: in verità la banca (includendo anche le società di leasing e di factoring) è solo una delle fonti di finanziamento possibili.

Il primo ragionamento da fare è: ma ve-ramente mi serve tutto quel capitale in-vestito? Sono sicuro che alcune attività non possano essere esternalizzate? Dav-vero certi investimenti sono veramente necessari? Il monte crediti o il magazzi-no non possono essere minori? In altre parole, i tempi di incasso non possono essere minori o la rotazione del magaz-zino maggiore?Dopo questa necessaria autodiagnosi, il secondo ragionamento è il seguente: sono proprio sicuro che non possa con-dividere questo progetto con un manager partecipativo, con un business angel o con un fondo di investimento o che non sia perseguibile qualche forma di aggre-gazione che mi permetta di abbattere i costi fissi, di condividere investimenti, di

aumentare il cash flow prodotto, di utiliz-zare tutta la capacità produttiva?Anche l’approccio con le banche andreb-be rivisto: è ormai uno stanco luogo co-mune pensare che le banche guardano solo l’utile, il fatturato o le garanzie. An-che le banche sotto questo profilo hanno fatto passi in avanti e oggi buona pras-si impone di presentare bilanci ricchi di informazioni e trasparenti, di redigere e consegnare per tempo budget articolati e credibili. “ Constringiamo” le banche ad ascoltare i nostri progetti imprendi-toriali, andiamo orgogliosi del capitale umano dell’azienda e raccontiamolo alle banche!Ricordiamoci infine che si possono atti-vare (fondo centrale di garanzia, confidi) forme di garanzia che riducono il rischio per la banca e rendono dunque più facile ottenere finanziamenti.Si potrebbe dire che dato 100 di capita-le investito (depurato dalle inefficienze), una struttura finanziaria ottimale po-

trebbe essere la seguente:

• Patrimonio netto e capitale socio maggioranza 30

• Minoranze (fondi, manager partecipativi) 25

• Altri debiti (fornitori, Stato ecc. 20• Banche (incluso leasing) 25

Certamente, è un obiettivo ambizioso ma vi sono tutti i presupposti per raggiun-gere questa eccellenza. Riprendendo la metafora iniziale, “l’azienda in crisi è come un malato”, non posso che finire questo articolo ricordando che prevenire è meglio che curare: a volte - lasciate-melo dire - il medico è chiamato quando è già troppo tardi.

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MARE NOSTRUM

“Se si può vendere il Mediterra-neo, si può vendere anche l'a-rea adriatico ionica''. E' quello

che ha pensato il Forum Aic con le sue 45 Camere di Commercio aderenti, la-vorando su una serie di progetti pilota come contributo al 'pilastro' 4 dell'Eu-sair sul turismo sostenibile. Il lavoro svolto sin qui, sulla base delle azioni suggerite dalla Commissione europea alla Conferenza degli stakeholder sulla Strategia della Macroregione Adriatico Ionica tenutasi ad Atene nel febbraio scorso, è stato illustrato in uno dei ta-voli tematici del Forum in corso a Corfù, quello sul turismo, appunto, presieduto dalla Camera di Commercio di Ancona. Quattro i temi prioritari del pilastro: di-versificazione dell'offerta di prodotti e servizi turistici, qualità e accreditamento (con l'utilizzo di standard comuni di cer-tificazione), gestione turistica sostenibile e accessibilità. Il Forum ha approfondito alcune linee e a Corfù rilancia il marchio 'ombrello' Adrion, di cui è proprietario dal 2008 e che è già stato riconosciuto come 'best practice' in una Comuni-cazione Ue, per creare una politica di marca unitaria che identifichi l'area Mrai come un'unica destinazione turistica in grado di offrire prodotti e servizi integrati e visibili a livello internazionale, merca-to a cui punta. Ma Adrion non vuole es-sere solo uno strumento identificativo

di matrice turistica: il marchio ambisce a diventare espressione di una filiera, del patrimonio naturalistico e culturale che accomuna l'area. "L'auspicio - ha affermato Michele De Vita, segretario generale del Forum - è che dalla Comu-nicazione Ue, che è comunque un pun-to importante di partenza, Adrion venga riconosciuto all'interno del documento finale del Piano d'azione Mrai. Nei lavo-ri del tavolo c'è stato un riconoscimento unanime da parte di tutti i rappresentan-ti dei Paesi dell'area di adottare Adrion per promuovere le varie eccellenze in un'ottica unitaria, coniugando sosteni-bilità, identità e patrimonio culturale". La strategia di branding unitario è sot-tesa anche all'idea di creare un portale on line in cui gli operatori dell'area, in rete, possono promuovere e vendere direttamente prodotti turistici tematici. Il progetto, di cui il Forum è capofila, è finanziato con fondi dell'Iniziativa Adria-tico Ionica. Tra le altre proposte, poi, l'estensio-ne del marchio 'Ospitalità italiana' di Isnart, l'Istituto nazionale ricerche tu-ristiche del sistema camerale italiano, all'area adriatico ionica e la costruzione di percorsi turistici che possano diven-tare itinerari culturali europei, come, ad esempio, il cammino per Santiago de Compostela. Il Forum è partner del pro-getto Vero Tour sulle rotte commerciali

veneziane, un itinerario lungo il quale si possono apprezzare molti punti di con-tatto con altre città adriatiche, dalla pre-senza di Lazzaretti all'arte di Giorgio da Sebenico. "La Commissione europea - ha detto Joanna Mouliou della Dg Regio - sa che bene che il Forum è stato mol-to di aiuto per capire che c'è un brand comune. I Paesi dell'Adriatico e dello Ionio ci hanno chiesto di includere il tu-rismo come quarto pilastro e l'abbiamo fatto: è davvero necessario che ci sia un brand molto forte, importante non solo per il turismo ma anche per la pesca e l'acquacoltura". Il Forum Aic è una rete transnazionale, senza scopo di lucro, che raggruppa le Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio. Nasce con l'obiettivo di potenziare le sinergie e le opportunità di sviluppo socio-economico dell'area. L'incontro del 10-12 giugno ha rappre-sentato un momento di approfondimen-to e confronto per tutti i partecipanti su come affrontare le nuove sfide poste dalla Macroregione, sia in merito alla nuova programmazione dei fondi strut-turali Ue 2014-2020 per i Pesi membri, sia all'utilizzo delle altre risorse come i fondi di pre adesione Ipa nazionali e i nuovi programma di cooperazione terri-toriale transfontaliera, da integrare nel-le politiche locali di sviluppo dei territori e delle pmi.

Il Forum Aic per gli investimenti sul turismo sostenibileRilancio marchio 'ombrello' Adrion e itinerari culturali europei

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Le Marche sostengono l’export nazionaleLa crescita +10,5% nei primi tre mesi del 2014

Anche nel primo trimestre 2014 le Marche sono risultate tra le re-gioni che hanno contribuito mag-

giormente a sostenere l’export nazionale facendo registrare un incremento delle vendite all’estero del 10,5 per cento ri-spetto allo stesso periodo del 2013.Tale risultato è apparso decisamente superiore rispetto alla media nazionale (+1,5 per cento) e in controtendenza ri-spetto a quello della ripartizione dell’Ita-lia Centrale (-0,9 per cento).Va rilevato tuttavia che il risultato re-gionale risente in misura considerevole dell’incremento registrato dal comparto della chimica farmaceutica (+37,6 per cento) attribuibile ad operazioni infra-gruppo. Al netto di questa variazione, la crescita delle esportazioni regionali risulterebbe pari a circa il 4,6 per cen-to rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.In rilevante espansione sia le vendite ver-

so i Paesi Ue (+11,3 per cento) sia verso i Paesi extra Ue (+9,2 per cento).Rispetto al 2012 il peso dell’export della regione sul totale nazionale è aumentato passando dal 3 al 3,2 per cento.A livello provinciale Ascoli Piceno (+19,5 per cento) e Ancona (+14,1 per cento) hanno registrato una variazione superio-re alla media regionale, positivi ma infe-riori alla media sono apparsi i risultati di Macerata (+6,7 per cento), Pesaro Urbino (+1,7 per cento), Fermo (+0,5 per cento). A livello settoriale, oltre agli articoli far-maceutici, in crescita sono risultate le esportazioni di macchinari ed apparec-chi (+15,6 per cento), metalli e prodotti in metallo (+8 per cento), articoli d’abbi-gliamento (+16 per cento), prodotti chi-mici (+10,3 per cento), carta e prodotti in carta (+26,4 per cento), legno e prodotti in legno (+6,6 per cento), articoli in gom-ma e materie plastiche (+8,1 per cento), minerali non metalliferi (+17,2 per cen-

to), computer, apparecchi elettronici e ottici (+1,4 per cento). Stazionarie sono risultate le esportazioni di articoli in pel-le e calzature (-0,2 per cento) mentre hanno registrato una flessione quelle di prodotti alimentari e bevande (-16,2 per cento), di apparecchi elettrici (-8,8 per cento), di mobili (-2,2 per cento), di mezzi di trasporto (-64 per cento).“I dati Istat relativi alle esportazioni del-la nostra regione - afferma il Presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi – anche se influenzati dall’andamento del settore farmaceutico, continuano a for-nire segnali positivi per il concreto avvio dell’auspicata ripresa. Il cammino delle nostre imprese verso il recupero dei li-velli di attività pre-crisi tuttavia purtrop-po è ancora lungo e ostacolato da fattori esterni quali l’eccessivo carico fiscale, la carenza di credito, il peso della burocra-zia che frenano il rilancio della competi-tività delle imprese.”

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INNOVAZIONE

Anche la rivista Journal App ha dedicato una recensione a l'"Assistente stradale", l'app svi-

luppata dalla Xplace Company di Osi-mo - in provincia di Ancona - per Taddia Group, storica azienda italiana specializ-zata nell'assistenza e nella consulenza in ambito infortunistico.

La rivista inserisce l'"Assistente stra-dale" tra le quattro migliori app utili per chi viaggia in auto e moto: "un ricono-scimento - dice il presidente Alessandro Cola - che ci lusinga e che rappresenta, qualora ce ne fosse bisogno, un'ulte-riore conferma del successo raggiunto dall'applicazione".

Lanciata a febbraio, ha già raggiunto e superato i ventimila download su Google Play e Apple Store.

Completamente gratuita, l'app offre una

serie di utili servizi per chi, viaggiando in auto, si trova coinvolto in un guasto o inci-dente automobilistico grazie alle funzioni di geolocalizzazione e chiamata assistita per allertare i soccorsi, raccogliere i dati dell'incidente per la compilazione del cid in poche e facili mosse, oltre che usufru-ire di tariffe agevolate per la riparazione dell'auto riservate agli utenti.

L'app "Assistente stradale" è stata re-alizzata interamente dal team Xplace, sia nell'elaborazione grafica che nella fase di sviluppo e montaggio; ad essa si affiancano un sito web e un'azione di web pr per favorirne la diffusione verso un'audience specializzata.

“Xplace è in forte crescita – dice Cola – sono fiero di dirlo perché lavoriamo sodo ogni giorno e non avrei rispetto verso i sacrifici miei e dei miei colleghi se mini-mizzassi in nome di una presunta falsa

modestia. Siamo fortemente specializ-zati, e quello che proponiamo al mercato lo facciamo molto bene, con rigore da un lato e con creatività dall’altro, tanto che la maggior parte dei clienti arrivano a noi grazie al passaparola. Il caso della app sul soccorso stradale non è un caso”.

La proposta innovativa di Xplace riguarda prodotti anche pionieristici che in pochi sono in grado di realizzare. “Siamo stati tra i primi a proporre concorsi fotografi-ci su Facebook. Oggi siamo orientati al couponing che è un prodotto innovativo e molto in voga e siamo diventati case study per la tesi di laurea di una studentessa, Giulia Buldorini, laureanda in Economia e Commercio Internazionale alla Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell'Universi-tà Politecnica delle Marche”.

Ad Osimo nasce un nuovo "assistente stradale"Oltre 20mila downolad: un successo la App dedicata al soccorso stradale progettata dalla Xplace Company di Osimo

di Fabio Lo Savio

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INNOVAZIONE

Infatti, i profondi cambiamenti nell’or-ganizzazione della produzione, nelle scelte di localizzazione, nei processi

di creazione e di trasferimento di co-noscenza, hanno significato un raffor-zamento del ruolo delle aree regionali come fonti di innovazione e di sostegno alla crescita economica e all’espansio-ne delle reti di impresa. In Europa, tale cambiamento si è avvertito in particolare in regioni dove maggiore era la presenza di piccole imprese e l’esistenza di tes-suti relazionali che collegano i “sistemi di fornitura” delle imprese di piccola di-mensione e forte specializzazione alle reti delle grandi imprese. Al rafforzarsi dei processi dell’economia globale e di integrazione europea, si va intensifican-do il significato delle economie regionali come aree di competizione. Le imprese internazionali guardano con interesse alle aree regionali per trasferire seg-menti dei propri processi di creazione di valore (la produzione, la ricerca e svilup-po, la logistica e la distribuzione, le fun-zioni amministrative) qualora tali aree siano in grado di contribuire al consoli-

damento di vantaggi competitivi o con-sentano l’accesso a risorse e competen-ze di eccellenza. Molte imprese hanno stabilito legami preferenziali e di colla-borazione all’interno di una determinata regione, con imprese partner, con cen-tri di ricerca, con enti di formazione o di consulenza e strategia d’impresa, con agenzie regionali di sviluppo, tendendo ad ampliare il sistema produttivo locale, grazie anche all’impegno dei network. In tal senso le reti si rilevano una impor-tante fonte per lo sviluppo e la diffusione dell’innovazione, non solo in termini di trasferimento di conoscenze e di com-petenze scientifiche e tecnologiche, ma anche nella prospettiva degli scambi fra imprese e all’interno del medesimo set-tore.

Nel caso specifico, il sistema produttivo marchigiano manca ancora di una con-solidata economia di aggregazione fra i diversi soggetti della filiera e registra, inoltre, una scarsa politica di comuni-cazione. In particolar modo questa falla si fa più grande nel sistema produttivo

agricolo ed agroalimentare, caratterizza-to da obsolete realtà aziendali e da pic-cole e medie imprese che non cooperano e non condividono le risorse accumulate di conoscenze e competenze, di saperi e abilità specialistiche.

Manca, inoltre, una rete consolidata di infrastrutture e relazioni tra fornitori e clienti.

È necessario inoltre che le Regioni si trasformino in “tessuti relazionali”, il cui vantaggio competitivo è collegato alla capacità di offrire alle imprese un set di vantaggi di localizzazione unici, facendo leva sulla propria capacità di agire come polo integrato di eccellenze ed offrire a un’ampia platea di attori un network di conoscenze, di relazioni, di istituzioni, di opportunità, di contatti e di strutture.

Innovazione e sviluppo del sistema produttivo regionaleL’innovazione è diventata l’elemento decisivo nella competizione economica di una regione. La dimensione locale e territoriale ha via via superato il prevalente ruolo di mercato di sbocco finale dei beni e servizi per assumere una funzione nuova

Rosaria MenichelliArea Formazione Settore AgroalimentareGruppo [email protected]. 071.28521

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INNOVAZIONE

Dare vita a startup innovative (2.254 iscritte nel Registro delle Impre-se al 30 giugno, secondo i dati

InfoCamere) e orientate verso il mercato oggi non è impresa facile, così come ri-posizionare imprese esistenti, orientare nuovi business e il proprio percorso pro-fessionale. Il mondo e un mercato globa-le in continuo divenire pongono l’atten-zione sulla capacità di innovare non solo il proprio business ma anche se stessi: qual é il nostro valore, come ci poniamo ai nostri interlocutori, quali sono i nostri punti di forza. Il concetto di innovazione non è legato strettamente all’aspetto tecnologico: innovare significa creare un cambiamento percepito, efficace e concreto in grado di creare e soddisfare nuovi bisogni e aprire nuovi segmenti di mercato finora inesplorati. L’imprendito-re di oggi è chiamato come in una mis-sione a tener presente questo cambia-mento e la necessità di mantenere vivo il suo spirito di inventore per distinguersi all’interno di un oceano rosso (ad alta competizione) e nuotare verso un ocea-no blu (senza concorrenti). Così come è necessario cambiare la concezione ne-gativa del fallimento di un imprenditore o di un professionista, da disfacimento e incapacità a stimolo per migliorare se stessi e le imprese future, imparan-

do dagli errori del passato. Migliorare e apprendere per un imprenditore o per un professionista significa quindi essere in grado di descrivere la realtà che sta attorno ad un’impresa o ad un’idea di business e poter focalizzare, anche visi-vamente, come un’azienda crea, fornisce e acquista valore in modo sostenibile, ov-vero in modo scalabile e monetizzabile, e quali sono gli elementi che compongono il sistema azienda e ne determinano il suo avvio, la crescita e lo sviluppo futuro. Da questo contesto nasce l’opportunità di utilizzare un modello che permetta di disegnare graficamente l’idea di busi-ness che sta nascendo piuttosto che lo stato attuale di un’impresa già esistente attraverso il metodo chiamato Business ModelCanvas.

Dall’idea al Business ModelCanvasAvere un’idea innovativa è fondamenta-le ma, per trasformare l’idea in un bu-siness di successo e soprattutto che funzioni, è necessario supportare l’idea con un modello di business che possa poi essere testato nel mercato di riferi-mento e successivamente sviluppato. In questo senso il Business ModelCanvas diventa uno strumento imprenditoriale di gestione strategica che, secondo la logi-ca visualthinking, consente di descrive-

re, disegnare, inventare e sfidare il pro-prio modello di business. Tale modello permette inoltre di illustrare il business aziendale nel suo insieme, mettendo in luce ogni possibile trade off tra gli ele-menti che compongono il sistema e per-mettendo ipotesi di scenario di sviluppo e crescita presenti e futuri.

Il Business ModelYou per la crescita professionaleDa una caratterizzazione del Business ModelCanvas nasce il Business Mo-delYou o Personal Business Canvas. Il business model canvas ha avuto diver-se caratterizzazioni che hanno creato strumenti specifici per obiettivi diversi: il business model you prende in carico tutto quanto fa il business model canvas per le aziende e lo declina sulle persone.Quali sono i tuoi punti di forza? Quale va-lore consegni ai tuoi interlocutori? A chi ti rivolgi? Queste sono alcune delle do-mande a cui occorre dare risposta nella compilazione dello strumento, per otte-nere alla fine i nove quadranti compilati che descrivono come un professionista crea, cattura e distribuisce valore verso i propri colleghi, partner, clienti. E’ uno strumento semplice, alla portata di tutti e che descrive in un’unica “big picture” la figura professionale di chi lo compila.

ClubTi Centro sviluppail Business ModelCanvas del Chief Information OfficerPartendo dallo studio dello strumento Business ModelCanvas, e dall’applicazione di esso all’interno della propria carriera professionale con il Business ModelYou, Club Ti Centro ha sviluppato il modello di business del CIO del futuro secondo la vision dell’associazione e dei professionisti soci di ClubTi, coerentemente con il contesto tecnologico e le esigenze di innovazione delle imprese italiane

di Michele Luconi, Sergio Martellini e Silvia Conti

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I Business Model del CIO del futuro - Seminario di formazione CLUBTIAcademy

Il professionista deve vedere questo stru-mento come punto di partenza dal quale far emergere gli aspetti da migliorare, le attività da fare e le modalità per control-lare la propria crescita. La compilazione di questo strumento non é mai definitiva, ma dev’essere vista in un’ottica “always beta”, adattandolo, modificandolo, im-plementandolo rispetto a cosa succede ogni giorno nella nostra vita professio-nale, ascoltando i feedback che arrivano dai nostri interlocutori e misurando i ri-sultati ottenuti.

CASE STUDYIl Business Model del CIO del futuro se-condo Club Ti CentroIl workshop organizzato dall’Academy del Club Ti Centro su iniziativa di Miche-le Luconi (e-xstrategy) e Sergio Martelli-ni (Innovalia) ha creato un mix innovativo tra il Business Model Canvas - principal-mente connesso a modelli di business aziendale, startup e/o nuovi progetti, comunque collegati al core business dell’azienda - e il Business ModelYou, generalmente rivolto a un’analisi intro-spettiva e personale relativa al proprio ruolo o alla propria professione. Infatti, aggregando persone che fanno comun-que riferimento ad una stessa professio-nalità anche se da punti di vista diversi,

abbiamo creato un gruppo di lavoro che ha analizzato e approfondito il ruolo del CIO nella moderma Pmi.

L’incontro ha visto delinearsi un for-mat che prevedeva la suddivisione dei professionisti presenti all’Academy in singoli gruppi secondo modalità ormai acclarate per workshop di BMC. Succes-sivamente il lavoro eseguito dai singoli gruppi è stato sottoposto ad un lavoro di coordinamento e ad una operazione di sintesi finale. Nella fase finale è avvenu-ta una vera e propria operazione di con-fronto del gruppo su ogni singolo post-it secondo le seguenti regole: i contenuti comuni a tutti venivano comunque inse-riti nel canvas finale mentre i contenuti diversi venivano spiegati e con decisione democratica inseriti o meno all’interno del canvas. Così facendo è stato gene-rato un canvas finale, risultato dei vari punti di vista dei membri di Club Ti Cen-tro ed espressione della vision di come il Club guarda al futuro del CIO nel suo ruolo, nei suoi obiettivi, nei suoi valori e nella sua azione strategica all’interno dell’azienda. Ne è scaturito un CIO con ruolo di manager che, contando sulle risorse interne ed esterne dell’azienda, segue come propria mission e quindi come ValueProposition quella di offrire

continuità di servizio, congruità dei dati e fruizione di informazione a 360° su tutti i dispositivi (in mobilità e non) e su tutte le piattaforme tecnologiche (intese come sistemi operativi). La sua azione e il suo impegno sono risultati essere ri-volti a tutti i CustomerSegments dell’a-zienda, partendo dalla proprietà e dalla direzione aziendale passando per il ma-nagement, fino ad arrivare agli operatori di produzione e logistica.

L’esperienza del CLUBTIAcademy e in particolare l’utilizzo della metodologia del Business Model Canvas hanno ri-scontrato nei soci del Club una forte par-tecipazione ed entusiasmo, mettendo in risalto l’importanza del confronto, della condivisione e dell’innovazione come valori chiave dell’Associazione. L’inten-sità con cui è stato vissuto l’incontro di formazione ha lasciato un segno deter-minante e stimolante nella crescita pro-fessionale dei membri di Club Ti Centro, che hanno potuto partecipare, preve-dendo e motivando così un seguito per il format CLUBTIAcademy.

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Sono numeri importanti quelli dell’a-rea formazione manageriale Web Marketing Sida Group capitanata

dalla Product Manager Dott.ssa Claudia Bartolini. “Dal 2011 abbiamo formato centinaia di Web Marketer in tutte le sedi del Gruppo, inserendoli tutti in aziende che ricercano questa professionalità cer-tificata con un placement del 92%. Quello del Web Marketing è un settore in evolu-zione e fonte di occupazione, in grado di accrescere fortemente il business delle nostre PMI. Vista l’ampiezza della gamma di stru-menti messi a disposizione dal Web, è importante che il messaggio aziendale rimanga coerente su tutti i canali dispo-nibili, ma soprattutto che la presenza su più canali sia utilizzata come strumento di cross posting con il fine ultimo di ri-

condurre gli utenti al sito del cliente”.

Chi è il Community manager?“Il Community Manager è una figura nuova che si sta affermando nelle nuo-ve frontiere del marketing. È il manager delle campagne virali di un Brand, parte attiva in tutte le campagne di buzz marke-ting dove il passaparola (world of mouth) è ritenuto oramai fondamentale e impre-scindibile in una campagna promozionale che si rispetti. Il suo obiettivo è quello di rafforzare la presenza virtuale con attivi-tà volte ad aumentare brand awareness e customer loyalty e lo fa con competenze trasversali integrando professionalmen-te tutti gli strumenti della strategia. Il Community Manager progetta la strut-tura della comunità e gli eventi, definisce le modalità di aggregazione, sceglie gli

Qualsiasi sia il settore in cui

un’azienda si trova ad operare, il web brulica di

potenziali clienti. La sfera dei

Social Network utilizzati in Italia

è molto ampia e il potenziale di

altre piattaforme meno “conosciute” agli utenti non va

trascurato.

Community Manager: le voci ed i volti del nuovo Web Sida Group S.r.l & FWR, start up innovativa già leader nello sviluppo di soluzioni software di gestione community incubata presso The Hive - Incubatore e Acceleratore certificato con la partnership di Samsung Electronics, inaugurano il primo nucleo di 12 Community Manager ad Ancona

Claudia BartoliniProduct Manager Web Marketing

Sida [email protected]

Tel. 071.28521

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Laura ed Elena, Community Manager del progetto pilota“Le Community virtuali stanno diventando una realtà prorompente. Come Community Manager sfruttiamo il grande potenziale di questi spazi virtuali, per permettere alle aziende di entrare in contatto diretto con il proprio target e aumentare così brand awareness e customer loyalty. Le Community sono strumenti validi indipendentemente dalla dimensione dell’azienda e dal settore in cui opera

e il progetto di cui ci occupiamo ne è un esempio calzante. Gestiamo la Community di Insettopia, un portale rivolto alle famiglie con bambini autistici, prima realtà che ha assunto rilievo nazionale anche grazie all’operato del fondatore e noto giornalista Gianluca Nicoletti. La particolarità della nostra esperienza dimostra quanto sia importante aver acquisito competenze approfondite relative al Web Marketing e agli strumenti offerti dai Social Media,

unite alla capacità di sfruttare le dinamiche della comunicazione per rapportarsi al vastissimo pubblico del Web. Si tratta di un lavoro molto stimolante perché caratterizzato da uno scambio reciproco: il Community Manager fornisce occasioni di dialogo e di ascolto, avendo così l’opportunità di cogliere input interessanti tanto a livello professionale quanto personale”.

strumenti, i servizi, le categorie di discus-sione. È un manager della rete a servizio dell’imprenditore, operativo ma forte-mente decisionale nella strategia”.

Quali sono le competenze e le abilità che deve possedere un Community Manager?“Deve essere in grado di comprendere e supportare le esigenze dei partecipan-ti alla community; creare, incrementare e moderare la comunicazione tra loro; definire le regole di comportamento; in-trodurre argomenti per stimolare le di-scussioni; rilanciare, motivare gli utenti passivi (coloro che leggono, ma non inter-vengono) e gestire gli iperattivi. Deve pos-sedere delle competenze comunicative, per comprendere appieno i messaggi in-viati dai vari utenti, fornendo dei feedback appropriati e condividere la conoscenza.

Avendo competenze giornalistiche, PR, comunicazione, gestione degli strumenti di progettazione del web 2.0 il community manager è il volto e la voce del brand nel-le community”.Qual è il valore aggiunto del Community

Manager all’interno di una strategia co-municativa aziendale?“Il Community Manager è in grado di offrire un prezioso servizio per guidare l’azienda nella scelta dei Social Network in cui concentrare la propria presenza online. Una volta definita la sfera dei So-cial Network su cui promuovere l’attività aziendale, procederà con la produzione di un piano di posting ben strutturato che delineerà una strategia di content sha-ring, pianificando le tipologie di contenuti da pubblicare, stabilendone la cadenza

e i testi che andranno ad accompagnare gli aggiornamenti. Per massimizzare il coinvolgimento degli utenti, si appoggia alla tecnica della Gamification, modelli di game design in contesti non prettamente ludici con l’obiettivo di stimolare gli utenti alla partecipazione attiva. In questi casi, l’esperienza dell’utente fa leva in partico-lare su bisogni come l’identità, il senso di appartenenza e ovviamente la competi-zione”.sign in contesti non prettamente ludici. In tal modo si spingono gli utenti a partecipare attivamente e adoperarsi per il raggiungimento di un obiettivo ben pre-ciso. In questi casi, l’esperienza dell’uten-te fa leva in particolare su bisogni come l’identità, il senso di appartenenza e ov-viamente la competizione”.

Laura Bartoli, Elena Bigagli

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Signora Giovagnoli, vuole presentar-ci l’associazione da lei presieduta?“L’associazione Raoul Follereau è

nata a Castelfidardo nel 1978 e io sono entrata a farne parte nel 1986. Inizial-mente erano un gruppo di giovani che si riunivano alla parrocchia di Santo Stefa-no, uniti dal desiderio di fare solidarie-tà, con un’attenzione particolare verso il mondo della disabilità. In quel periodo, lo Stato apriva l’accesso alle scuole pubbli-che anche ai ragazzi con problematiche di tipo motorio e per la società di quel tempo, per gli insegnanti e gli studenti, si trattava di scoprire un mondo per mol-ti aspetti ancora del tutto sconosciuto e a volte temuto. Forte è stato lo stimolo, l’operato ed il messaggio di Raoul Folle-reau: l’handicap, argomento ancora tabù era la lebbra dell’Occidente. Mancava, infatti, informazione, sensibi-lizzazione e purtroppo spesso le famiglie venivano lasciate sole nell’accudimento e soprattutto nel difficile compito dell’inse-rimento sociale del proprio caro in diffi-coltà. Le strutture dedicate all’accoglien-za di ragazzi disabili, purtroppo ancora

oggi, hanno dei costi molto elevati ”.

Il vostro è stato certamente un impegno pionieristico: come avete messo in atto il progetto?“Il primo passo è stato creare eventi mi-rati proprio a sensibilizzare l’opinione pubblica con iniziative itineranti. A Ca-stelfidardo è partito un primo censimento per capire quante persone con disabilità abitavano sul territorio e quali fossero le loro esigenze. Il passo successivo è stato far mettere in contatto le famiglie tra loro per creare una rete e trasmettere un nuo-vo messaggio: non sarebbero più state sole, si era finalmente creato il contesto per discutere delle necessità e problema-tiche comuni”.

Di fronte alla vostra iniziativa, le ammi-nistrazioni locali come hanno risposto?“All’epoca a Castelfidardo, in zona Monte Camillone, c’era un laboratorio protetto gestito dalla ASL ,frequentato da alcuni ragazzi disabili. Qui ci si incontrava nei fine settimana per momenti di festa con i ragazzi e le loro famiglie iniziando a tesse-

re un rapporto di amicizia e condivisione. Quando a causa dei tagli, l’Asl ha annun-ciato la chiusura della scuola, in rete con alcuni familiari, i volontari si sono subito mobilitati facendosi pressante portavoce dei ragazzi presso l’allora amministrazio-ne comunale, che sposando la causa, ha dato vita all’attuale centro diurno Socio Educativo Arcobaleno, tuttora di gestione comunale, dove i ragazzi, quotidianamen-te si ritrovano per fare molteplici attività”.

Quali sono le vostre principali attività?“La sensibilizzazione, che non è mai trop-pa, anche attraverso eventi particolari: spettacoli, presepe vivente, carnevale che apriamo a tutta la cittadinanza, la colla-borazione con le scuole locali... L’aggre-gazione dei giovani che convivono con varie difficoltà è una problematica reale: questi ragazzi hanno bisogno di incon-trarsi, di confrontarsi, di condividere le loro esperienze anche al di fuori del con-testo scolastico o prettamente familiare. L’associazione si dedica proprio alla cre-azione di queste occasioni ed è diventata un punto di riferimento anche per le zone

“Facciamo con, non facciamo per... facciamo tutto col cuore”Nel panorama delle realtà di volontariato marchigiane spicca l’associazione Raoul Follereau, che si dedica all’aggregazione e al sostegno di giovani e meno giovani con disabilità. Abbiamo incontrato a Castelfidardo Morena Giovagnoli, la presidentessa, che ci ha presentato l’anima e gli obiettivi di questa eccellenza

di A. Dachan

“Facciamo con, non facciamo per... facciamo tutto col cuore”Nel panorama delle realtà di volontariato marchigiane spicca l’associazione Raoul Follereau, che si dedica all’aggregazione e al sostegno di giovani e meno giovani con disabilità. Abbiamo incontrato a Castelfidardo Morena Giovagnoli, la presidentessa, che ci ha presentato l’anima e gli obiettivi di questa eccellenza

di A. Dachan

LE MARCHE CHE SPICCANO

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limitrofe. Ci piace considerarci una fami-glia più che un gruppo, e l’età è veramen-te ad ampio raggio: si cresce insieme, si passa il tempo della vita condividendo”.

Quali sono le problematiche principali dei ragazzi a cui dedicate le vostre atti-vità?“I ragazzi hanno diverse problematiche di natura fisica, e in certi casi presenta-no anche forme di disagio psichico. Tra i nostri volontari ci sono anche psicologi ed operatori sociali, ma l’esperienza ci ha insegnato che lo stare con i ragazzi e condividere esperienze ed emozioni è il modo migliore per comprendere le loro esigenze, i loro desideri e avviare un’in-terazione”. L’impatto emotivo deve essere molto for-te. Dove trovate il coraggio e la spinta per andare avanti?“All’inizio è normale avvicinarsi a queste situazioni con titubanza o addirittura im-potenza: soprattutto quando ti rendi conto che nonostante tutta la tua buona volontà certe situazioni non possono essere ri-

solte. C’è un aspetto però disarmante e coinvolgente che ha sperimentato incon-dizionatamente ogni volontario: la capa-cità di trasmettere gioia, entusiasmo e amore sincero che hanno questi ragazzi. Nessuno chiede mai di risolvere problemi o si piange addosso, ma soltanto di condi-videre momenti di gioia, gioco o confron-to come si fa fra amici veri. Noi volontari, in fondo, con questi ragazzi stiamo po-che ore, mentre le loro famiglie dedicano ogni giorno della vita ed affrontano ben altri problemi: il nostro operato dopotutto si estende anche a loro, e ce lo ricordano spesso con cuore grato. Per il volontario si tratta anche di fedeltà ad un impegno preso e la risposta al cammino intrapreso arriva col tempo. All’ultimo campo-scuo-la che abbiamo organizzato eravamo più di 140 persone".

Cosa può fare un volontario che voglia unirsi a voi?“Il nostro punto forte è l’autogestione: tut-te le attività sono possibili grazie all’impe-gno e al contributo di ogni singola per-sona: ognuno mette a disposizione degli

altri ciò che sa fare. Ogni ragazzo o ragazza che voglia fare qualcosa può portare anzitutto la sua voglia di vivere, di condividere, di essere partecipe, e abbiamo sempre bisogno di gente nuova. C’è un tour over tra i volon-tari che spesso non hanno una forma-zione a priori, ma che fanno esperienza direttamente incontrando i ragazzi. A vol-te organizziamo corsi di formazione con degli specialisti, come l’ultimo ad esem-pio con un professionista della Lega del Filo d’Oro: questi momenti contribuisco-no non solo alla formazione ma anche a creare aggregazione e scambio tra volon-tari. L’ultima uscita che abbiamo fatto, a Massignano, è stata ad un maneggio, in un centro che fa ippoterapia e per i ragaz-zi è stata un’esperienza straordinaria. La nostra filosofia è fare con, non fare per: tutto ciò che si fa, si fa con il cuore. Dal ‘95 siamo una Onlus e anche noi possiamo ri-cevere il 5 per mille e altre donazioni che sono detraibili, ma soprattutto la Provvi-denza non ci ha fatto mai mancare il suo aiuto!”.

Il nostro logo è una mongolfiera, si alza

con calore e vola con il respiro dell'amore

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Andrea Carpineti, 32 anni, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Mana-gement dell'Università Politecnica delle Marche, esperto in strategia, business plan e HR è il CEO di DIS e, soprattut-to, colui che ha avuto l'idea di avviare un progetto che ha già ricevuto moltissimi premi, attirando l'interesse di investitori internazionali.

Come è nata l’idea di DIS?“Sarò sincero: l'idea è nata circa un anno fa quasi per caso mentre stavo leggen-do, seduto su uno scoglio di Cala del Bue Marino di Favignana, il libro di Osterwal-der “Business Model Generation”. L'idea è poi stata condivisa ed affinata grazie al contributo fondamentale di mio fratello Francesco, che lavora da anni nel setto-re delle calzature di lusso da uomo, tutte rigorosamente Made in Italy, e di Miche-le Luconi, presidente di e-xtrategy s.r.l., internet company con sede a Monsa-no, esperto di digital strategy e startup.

Dall'intuizione iniziale, abbiamo lavorato per affinare la nostra idea di business unendo le nostre competenze per arriva-re oggi a DIS, con il progetto di innovare un settore tradizionale come quello della calzatura classica Made in Italy".

In cosa consiste la vostra start-up?“DIS è una piattaforma e-commerce che permette di creare all'utente una scarpa classica da uomo personalizzata 100% Made in Italy. L'idea è che l'utente/acqui-rente diventi designer per un giorno, rea-lizzando il proprio paio di scarpe secondo lo stile che predilige. Tramite il configu-ratore 3D - disponibile sul sito www.desi-gnitalianshoes.com - è possibile sceglie-re fra nove differenti modelli di calzature da uomo, personalizzando la scarpa in ogni parte, selezionando il materiale con cui verrà realizzata, il colore, gli occhielli, i lacci, la fodera e persino il tipo di suola, dando vita ad oltre cinque milioni di di-verse combinazioni possibili. Terminata

la configurazione e completato l'ordine, comincia la fase di realizzazione, curata da maestri artigiani del cuore del distret-to della calzatura. Entro quattro settima-ne dall'ordine il cliente riceve a casa la propria scarpa senza costi di spedizione. Da qui non resta che indossare le proprie calzature. Il nostro claim è "Be Different, Be Yourself", proprio perché riteniamo che distinguendosi si esprima meglio la propria personalità”.

Quindi DIS è solo online?“Sì, ma solo per un breve periodo. A settembre inizieremo a testare il ser-vizio offline, per aggredire subito dopo il mercato inglese e americano. Siamo una start-up e quindi work in progress, ma nel giro di poche settimane il servizio sarà fruibile in negozi di abbigliamento per uomo, abiti da cerimonia e sartorie selezionate, dove sarà possibile vivere un'esperienza d'acquisto completa. Il cliente potrà infatti scegliere e toccare

Scarpe personalizzate 100% Made in ItalyDIS è l'acronimo di Design Italian Shoes, piattaforma e-commerce che permette all'utente di creare una scarpa classica da uomo personalizzata 100% Made in Italy, ideata da un team marchigiano, ed on-line da qualche giorno

di Fabio Lo Savio

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con mano il pellame, provare la calzata e vedere in tempo reale su un tablet la scarpa che più si addice al proprio stile e alla propria personalità”.

Chi sono i vostri competitors?“Ci sono alcune aziende, italiane ed in-ternazionali, che hanno messo a punto e pubblicato una piattaforma che ha carat-teristiche simili e, partendo anche dalla loro offerta, abbiamo messo a punto il nostro progetto. Il posizionamento, il tipo di prodotto, alcune caratteristiche del nostro configuratore sono però uniche.”

A che tipo di clientela vi rivolgete?“Guardiamo soprattutto a tre tipologie di clienti: il business man, che esige un prodotto di qualità ma che vuole anche distinguersi esprimendo la propria per-sonalità indossando una calzatura che sarà praticamente unica; lo sposo, che nel giorno più bello cerca un prodotto elegante ed impeccabile sotto ogni punto di vista; il “viveur”, cioè colui che ama la mondanità e la moda trendy, che vuole distinguersi ad ogni costo facendosi no-tare anche nei contesti più tradizionali. La tipologia di clienti a cui puntiamo, quindi, sono coloro (non necessariamen-te italiani) che cercano una scarpa unica,

realizzata esclusivamente per loro, che riesca ad esprimere tutto il proprio stile e la propria personalità”.

Il made in Marche tipico del distretto della calzatura, quindi, torna protago-nista...“Il settore calzaturiero marchigiano è un'eccellenza del nostro tessuto pro-duttivo perché costituito da moltissimi piccoli artigiani che realizzano prodotti di altissima qualità ma che hanno diffi-coltà nell'internazionalizzazione e nella creazione di un brand con un fashion appeal. Dopo una minuziosa ricerca, ab-biamo individuato una serie di artigiani che ci garantissero qualità del prodotto, flessibilità di produzione e disponibilità ad innovarsi, digitalizzando tutta la loro esperienza. Senza il loro sapere, senza la capacità di adattarsi ogni giorno ad una nuova proposta creativa che viene dal singolo cliente, DIS non sarebbe po-tuta nascere”.

Il progetto come potrebbe evolvere?“Gli sviluppi possono essere davvero i più svariati. Se tutto andrà come possiamo supporre, già dal 2015 contiamo di pro-porre il servizio di personalizzazione an-che sugli accessori da uomo e di creare

un analogo servizio anche per le calzatu-re da donna”.

Prima di affrontare il mercato avete già partecipato ad una serie di start-up competition e selezioni varie: com'è an-data?“I risultati sono stati davvero incorag-gianti e ci stanno confermando la bontà del nostro progetto. Siamo risultati fina-listi del "Premio IW Bank Digital Tour", ottenendo una settimana a Milano di consulenza gratuita con il Fondo di Inve-stimento DPixel. Siamo stati invitati allo "Startupper Day" dello YFF di Ancona, siamo stati selezionati per l'Expo delle Startup di Milano il 19 e 20 giugno pros-simi. Ci siamo candidati ad "e-capital 2014" e ci candideremo al "Premio Ga-etano Marzotto", sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, che si pone l'obiettivo di ricercare, soprat-tutto tra le giovani generazioni, quanti si propongono di seguire nella concretez-za tutto ciò che serve a tradurre l’idea in azione e quanti si distinguono per corag-gio ed intelligenza, fornendo loro sup-porto anche economico. Parteciperemo infine a Unicredit Start Lab”.

Guardiamo soprattutto a tre tipologie di clienti: il business man, che esige un prodotto di

qualità ma che vuole anche distinguersi esprimendo

la propria personalità indossando una calzatura che

sarà praticamente unica; lo sposo, che nel giorno più bello cerca un prodotto elegante ed impeccabile sotto ogni punto

di vista; il “viveur”, cioè colui che ama la mondanità e

la moda trendy, che vuole distinguersi ad ogni costo

facendosi notare anche nei contesti più tradizionali

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Chi entra e.. chi esceIn questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

CARRIERE E POLTRONE

Stocchi nuovo rettore dell'Università di UrbinoVilberto Stocchi è stato eletto nuovo rettore dell'Università di Urbino, affermandosi al bal-lottaggio con 545 voti rispetto ai 117 del con-corrente Massimo Baldacchi. Semplificazione delle procedure e bilancio le priorità per il nuovo rettore, docente ordinario di Biochimi-ca, pro-rettore allo Sviluppo e alle Relazioni esterne ed ex preside della Facoltà di Scienze Motorie, che si insedierà a novembre. Il ricordo più affettuoso è per Carlo Bo.

Sauro Longhi eletto presidente del Consortium GarrSauro Longhi, rettore dell'Università Politecni-ca delle Marche, è il nuovo presidente del Con-sortium GARR, eletto all'unanimità dal CdA. "Ho assunto questo impegno con entusiasmo e determinazione" - ha dichiarato il presidente in occasione della sua nomina.

Oriano Mercante segretario regionale di Anaao AssomedÈ Oriano Mercante il nuovo segretario regio-nale di Anaao Assomed, il principale sindacato della dirigenza medica e sanitaria. L’elezione del segretario e degli altri organismi è avve-nuta nell’ambito del VI Congresso regionale che si è tenuto al Teatro delle Muse di Anco-na. Cinquantasei anni, medico fisiatra all’Inrca di Ancona, Mercante ha già ricoperto la cari-ca di vice-segretario di Anaao Assomed Mar-che e succede ad Osvaldo Scarpino alla guida del sindacato che conta oltre 550 iscritti nelle Marche e circa 20mila in Italia.

Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email: [email protected]

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CONTRIBUTI E BANDI

MARCHE>CAMERA DI COMMER-CIO DI ANCONA"Contributi per la certifi-cazione aziendale"

Contributo a fondo perdu-to pari al 50% delle spese effettivamente sostenu-te, fino ad un massimo di Euro 7.500 in caso di progetto di certificazione integrato, per l'otteni-mento di un sistema di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS), di Respon-sabilità sociale (SA 8000/OHSAS18001) ed energe-tica (ISO50001).

SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI

>MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO"Fondo Crescita Sosteni-bile"

Il bando finanzia, attra-verso finanziamenti a tasso agevolato, inizia-tive e progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale per la re-alizzazione di nuovi pro-dotti, processi o servizi e per il miglioramento degli stessi. I progetti de-vono avere durata tra 18 e 36 mesi, devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono esse-re di importo compreso tra 800 mila e 3 milioni di euro.

SCADENZA: da definire

>REGIONE MARCHE"Sostegno per l'artigia-

nato artistico"

La misura è finalizzata ad incentivare le spese di ammodernamento, ristrutturazione e man-tenimento dei laborato-ri artigiani, il manteni-mento delle attrezzature nonchè la commercializ-zazione dei prodotti. Con-tributo in conto capitale pari al 40% dell'investi-mento ammissibile, fino ad un massimo di euro 25.000,00.

SCADENZA: 21/07/2014

>REGIONE MARCHE"Agevolazioni per le im-prese del comparto cul-turale evoluto"

Finanziamento agevo-lato per le operazioni di sviluppo a fronte di inve-stimenti e operazioni di riequilibrio finanziario. L'importo del finanzia-mento non può essere inferiore ad euro 50.000 e non superiore ad euro 150.000 con un tasso pari all'1%.

SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI

>REGIONE MARCHE"Sostegno per il com-mercio"

Contributi per sostenere l'attività delle piccole e medie imprese commer-ciali. L'entità massima del contributo è pari al 15% delle spese ammis-sibili fino ad un massimo di euro 7.500,00.

SCADENZA: 31/07/2014

>MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO"Fondo Centrale di Ga-ranzia per le PMI"

Con il Fondo di Garanzia le PMI possono accedere a diversi tipi di operazioni sia a breve sia a medio-lungo termine, tanto per liquidità che per investi-menti, avendo a supporto una copertura massima dell'80% del finanzia-mento, fino ad un massi-mo di euro 2,5 milioni.

SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI

>MISE E CASSA DEPO-SITI E PRESTITI"Sabatini Bis"

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che istituisce un nuovo strumento per accrescere la competiti-vità del sistema produtti-vo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese. Alle impre-se verrà riconosciuto dal Mise un contributo in conto interessi pari all'ammontare comples-sivo degli interessi calco-lato su un tasso favore-vole del 2,75%, ripartito in cinque anni in quote annuali costanti.

SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI

>CAMERA DI COMMER-CIO FERMO"Fondo Genesi per credi-to a PMI"

La Camera di Commer-cio di Fermo, ha stipula-to una convenzione con i confidi che operano sul territorio provinciale, con l’obbiettivo di agevolare l’accesso al credito del-le nuove Pmi, tramite la costituzione di un fondo (Fondo Genesi), per la concessione di garanzie sui finanziamenti. Desti-natari finali sono le PMI iscritte al Registro delle Imprese dal 1° gennaio 2012. L'importo massimo della garanzia potrà es-sere pari ad euro 30.000, nella misura massima del 30%.

SCADENZA: a sportello

>REGIONE MARCHE"Incentivi per il passag-gio generazionale"

Sono aperti i termini per il sostegno alle imprese in fase di ricambio gene-razionale, sia in succes-sione che in cessione di impresa, evitando la di-spersione del know-how e del patrimonio di co-noscenze acquisito. Sono previste agevolazioni per la progettazione dell'in-tervento, per l'attività di formazione, per l'acqui-sto di consulenze specia-listiche. L'agevolazione è compresa tra il 25% e l'80% dei costi sostenuti, a seconda delle tipologie di azioni scelte. Presen-tazione delle domande a sportello.

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A cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Gruppo Sida T [email protected]

SCADENZA: a partire dal 3 marzo 2014

>INVITALIA - AGEN-ZIA PER LO SVILUPPO E L'ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI"Incentivi per lo Start-up d'Impresa"

Sono riaperti i termini dei presentazione delle domande di agevolazio-ne per "Autoimprendito-rialità" e "Autoimpiego". Sono previsti finanzia-menti a tasso agevolato.

SCADENZA: a sportello

>UNIONE EUROPEA"Voucher per ICT"

Nel 2014 saranno a di-sposizione di tutte le Re-gioni nella UE i voucher europei per l'innovazione IT. Si tratta di voucher di importi fino a euro 10.000,00 a disposizione di microimprese e PMI: una piccola linea di cre-dito da utilizzarsi per im-plementare l’innovazione sul fronte delle nuove tecnologie, da fruire at-traverso fornitori ICT ac-creditati o erogati diret-tamente alla PMI. Sarà compito delle Regioni predisporre i bandi sulla base dello schema tipo redatto dalla Commissio-ne Europea.

>ITALIA LAVORO" Autoimpiego e Creazio-ne d'impresa per Quadri Disoccupati"

L’intervento è riservato agli ex dirigenti e quadri, disoccupati, attraverso la concessione di un con-tributo per la creazione d’impresa o l’autoimpie-go fino ad un massimo di 25.000 euro lordi ele-vabile fino ad un massi-mo 50.000 euro lordi nel caso di associazione pro-fessionale e/o impresa costituita in forma socie-taria da due ex dirigenti e/o quadri, disoccupati; elevabile fino ad un mas-simo di 75.000 euro lordi nel caso di associazione professionale e/o impre-sa costituita in forma so-cietaria e/o di cooperati-va di produzione e lavoro e dei servizi da più di due ex dirigenti e/o quadri, disoccupati ai sensi della normativa vigente.

SCADENZA: 31/12/2014

>REGIONE MARCHE - BANCA MARCHE - SIDA GROUP"Prestito d'onore Regio-ne Marche"

Obiettivo è quello di so-stenere la creazione di 400 nuove imprese, at-traverso finanziamenti agevolati concessi sull'o-nore ovvero non assistiti da alcun tipo di garanzia (fino a euro 25.000,00 per le ditte individuali, e fino ad euro 50.000,00 per le società) e la previsione di servizi gratuiti di assi-stenza tecnica persona-lizzata (tutoraggio) per i primi 12 mesi di attività.

SCADENZA: 31/12/2014

>ISMEA"Agevolazioni per il primo insediamento dei giovani in agricoltura"

Sono previsti interventi al fine di favorire l'inse-diamento di giovani nella conduzione di imprese agricole competitive. L'a-gevolazione prevede con-tributi in conto interessi per interventi fondiari a cancello aperto, per un massimo di euro 1mln per le ditte individuali o società agricole uniper-sonali, e per un massimo di euro 2,5mln negli altri casi. Il premio massimo erogabile è pari ad euro 40.000,00.

SCADENZA: BANDO SEMPRE APERTO

>INVITALIA - AGEN-ZIA PER LO SVILUPPO E L'ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI"Agevolazioni per il su-bentro in agricoltura"

Finanziamenti volti a fa-vorire la nascita di nuo-va imprenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltura, in parti-colare nel settore della trasformazione e com-mercializzazione prodotti agricoli. Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato fino ad un massimo di euro 1.032.000,00. L'importo del premio per il primo insediamento consiste in un contributo a fon-do perduto fino a euro 25.000,00.

SCADENZA: BANDO SEMPRE APERTO

EMILIA>REGIONE EMILIA RO-MAGNA"Partecipazione a fiere"

L'obiettivo è di promuo-vere i processi di inter-nazionalizzazione delle imprese regionali con il sostegno a iniziative di partecipazione a fiere ed eventi internazionali, prioritariamente in for-ma aggregata e iniziati-ve realizzate nell’ambito dell’Expo di Milano 2015. Il contributo è pari al 30% delle spese ammesse, fino ad un massimo di euro 60.000,00

SCADENZA: 12/09/2014

>CCIAA PARMA"Partecipazione a fiere e mostre specializzate"

Contributo a fondo per-duto, nella misura del 20% delle spese ammes-se per le fiere in Italia e del 40% per le fiere nei Paesi europei ed extra-europei, con limiti mas-simi variabili a seconda del Paese di svolgimento della manifestazione.

SCADENZA: fino ad esau-rimento fondi

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“Oggigiorno i giovani credono che il denaro sia tutto, e quando sono grandi ne

hanno la certezza”

Oscar Wildeda “Il ritratto di Dorian Gray”

SPECIALE

giovani

GARANZIA

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

Si tratta di un'offerta di lavoro, tirocinio, apprendistato, au-toimprenditorialità, formazione

o servizio civile, per la cui attuazio-ne sono stati stanziati un miliardo e mezzo di euro da utilizzare nel biennio 2014-2015. Per poter usufruire della misura (che interessa potenzialmente circa 900mila ragazzi in tutta Italia), i giovani si devono registrare sul por-

tale nazionale www.garanziagiovani.gov.it oppure sui portali regionali. At-traverso la piattaforma nazionale le imprese possono aderire al progetto e comunicare eventuali opportunità per i giovani. Il Piano coinvolge tutti gli attori del mondo formativo e del lavoro: il Ministero del Lavoro e del-le Politiche Sociali (al quale è affidata la regia della gestione del progetto),

le Regioni, gli enti privati accreditati, i centri per l'impiego, le associazioni di categoria, le imprese.Gli incentivi per le aziendeLe agevolazioni si tra-ducono in contributi loro assegnati a fronte dell'impegno ad intraprendere collaborazioni sotto forma di tirocinio ed apprendistato, nonchè nella ridu-zione del costo del lavoro. Si veda in particolare la seguente tabella:

Al via il Piano “Garanzia Giovani„Nelle scorse settimane ha preso il via il Piano nazionale Garanzia Giovani, un'iniziativa finalizzata a garantire un'opportunità ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in attività formative (i cosiddetti "neet", che si stima siano in Italia un milione e 274mila)

a cura della Redazione

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Gli interventi a favore delle imprese sono differenziati a seconda della situazione

di svantaggio in cui si trova il giovane. Si veda al riguardo il seguente prospetto.

Incentivi per le imprese - Misura in base alla situazione di svantaggio del giovane

FORMA CONTRATTUALE

INDICE DI SVANTAGGIO

BASSO MEDIO ALTO MOLTO ALTO

Contratto a tempo determinatoSomministrazione di durata uguale o superiore a 6 mesi

- - 1.500 2.000

Contratto a tempo determinatoSomministrazione di durata uguale o superiore a 12 mesi

- - 3.000 4.000

Contratto a tempo indeterminato 1.500 3.000 4.500 6.000

MISURA AGEVOLAZIONE IMPORTO STANZIATO

CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO

Incentivo all'assunzione/Bonus occupazionale

Da 1.500 a 6.000 euro (2)

CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATOSOMMINISTRAZIONE

Da 1.500 a 4.000 euro (2)

APPRENDISTATO DI I LIVELLO

Incentivo per l'attivazione del contratto

Da 2.000 a 3.000 euro (3)

APPRENDISTATO DI III LIVELLO Fino a 6.000 euro

TIROCINIO

Indennità di tirocinio (1) Da 300 euro in su (4)

Incentivo per la trasformazione del tirocinio in assunzione

Da 1.500 a 6.000 euro

AUTOIMPRENDITORIALITA'AUTOIMPIEGO Incentivo per la creazione di impresa Fino a 25.000 euro

(1) Finanziata attraverso la Regione (2) In base alla classe di svantaggio e alla tipologia di contratto (3) In base all'età del giovane (4) In base alla normativa regionale

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

IL RUOLO DELLE REGIONINell'ambito del quadro definito a livello nazionale, le singole Regioni sono state chiamate a predisporre un piano attuati-vo e ripartire tra le varie misure le risor-se assegnate.

LE SINGOLE MISUREIl Piano "Garanzia Giovani" comprende le seguenti nove misure:

1. Informazione ed orientamento dei giovani sulle opportunità del Piano-Questa fase prevede l'individuazione di quattro classi di utenti in funzione della maggiore o minore distanza dal lavoro.2. Formazione finalizzata all'inseri-mento lavorativo dei giovaniL'attività dovrà tenere conto sia delle caratte-ristiche dei giovani, sia dei fabbisogni espressi dalle aziende. Il Piano pre-vede il rimborso a favore dei parteci-panti di un importo fino a 4mila euro, a copertura del 70 per cento del costo della formazione. Nel caso in cui entro 60 giorni dalla fine del corso il giovane venisse collocato, sarà dovuta la per-centuale residua.

3. Accompagnamento del giovane at-traverso attività di scouting delle op-portunità offerte dal territorio, defini-zione delle attività e tutoraggioIn tale contesto sono previste sia le attività di promozione delle competenze dei gio-vani, sia l'assistenza all'impresa nella predisposizione dei progetti formativi.4. Interventi diretti ad agevolare l'ap-prendistato, al fine di conciliare attività di studio e di lavoroPrevisti contributi fino a 7mila euro l'anno per la forma-zione finanziata, da svolgersi in azien-da o presso enti esterni, nonchè inden-nizzi a favore del giovane.5. Interventi diretti a favorire il tirocinio in mobilità geograficaIl programma incentiva la realizzazione di tirocini ex-tracurriculari, in mobilità geografica, sia nazionale che internazionale. E' previsto il rimborso delle spese so-stenute dal giovane per la partecipa-zione al percorso, della durata da 6 a 12 mesi, prolungabili fino al raggiungi-mento del costo massimo previsto.6. Promozione del servizio civile7. Messa a disposizione di servizi fi-nalizzati a supportare l'autoimpiego e

l'autoimprenditorialità8. Promozione della mobilità profes-sionale, sia in Italia che all'estero9. Corresponsione di un bonus alle im-prese che creeranno nuova occupazio-ne giovanileIl bonus è previsto a favore dei datori di lavoro che daranno occu-pazione ai giovani fino a 29 anni trami-te i servizi di intermediazione; a tal fine occorre la sottoscrizione di un contrat-to a tempo indeterminato, determinato o di somministrazione. L'agevolazione - che non spetta per l'apprendistato - viene determinata sulla base di deter-minati elementi, quali la tipologia con-trattuale, le caratteristiche del giovane e la localizzazione geografica, e può variare da 1.500 a 6mila euro per i con-tratti a tempo indeterminato, mentre è riconosciuto nella misura massima di 2mila euro per i contratti a tempo de-terminato di durata fino a 12 mesi, e di 4mila per gli altri.

ATTIVITA' IMPORTO STANZIATO

Accoglienza 2.780.133

Formazione 4.825.000

Accompagnamento 3.568.800

Apprendistato 1.960.000

Tirocini 7.552.000

Servizio civile 3.763.800

Autoimpiego 450.000

Mobilità professionale 1.200.000

Bonus per assunzioni 3.200.000

Totale 29.299.733

https://janet.regione.marche.it/PortalePubblico/GaranziaGiovani

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

Dottor Guidi, perchè giudica im-portante quest'iniziativa comu-nitaria?

"Perchè "Garanzia Giovani" rappresenta una presa di coscienza a livello europeo, nazionale e locale, che solo investendo ora nel capitale umano dei giovani si ot-terranno vantaggi a lungo termine e si contribuirà, così, ad una crescita intel-ligente, sostenibile ed inclusiva, come richiesto dalla stessa Unione europea nella Strategia Europa 2020. Con "Ga-ranzia Giovani" l’Unione europea vuole quindi dare sostanza all’iniziativa-faro “Youth on the Move”, contribuendo così

a combattere la piaga della disoccupa-zione e raggiungendo l’auspicato obiet-tivo di garantire l’occupazione del 75 per cento della sua popolazione".

Quindi "Garanzia Giovani" segue una strategia ben precisa?"Si, in linea con la Raccomandazione del Consiglio Ue del 22 aprile 2013, con la quale si invitavano gli Stati membri ad istituire misure ad hoc per fronteggiare la piaga della disoccupazione giovanile. Così si spiega anche la natura essenzial-mente "preventiva" dell’iniziativa “Ga-ranzia Giovani”: l’obiettivo, infatti, è quel-

lo di offrire prioritariamente una risposta ai giovani di età inferiore ai 29 anni che non sono impegnati in un'attività lavora-tiva, né inseriti in un percorso scolasti-co o formativo (i cosiddetti Neet - Not in Education, Employment or Training), ga-rantendo loro un’offerta qualitativamen-te valida di lavoro, di proseguimento de-gli studi, di apprendistato o di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione for-male. La citata Raccomandazione rap-presenta dunque un'innovazione impor-tante nelle iniziative europee di sostegno

"La Raccomandazione del Consiglio Ue del 22 aprile 2013 rappresenta

un'innovazione importante nelle iniziative europee di sostegno alle

politiche giovanili, a cui i singoli Stati membri devono dare una tempestiva

ed efficace applicazione attraverso un Piano di attuazione elaborato a

livello nazionale"

Flavio Guidi: "Dare una risposta ai giovani per rilanciare l’economia"Per il fondatore del Gruppo Sida, il progetto "rappresenta una presa di coscienza a livello europeo, nazionale e locale, che solo investendo ora nel capitale umano dei giovani si otterranno vantaggi a lungo termine e si contribuirà, così, ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, come richiesto dalla stessa Unione europea nella Strategia Europa 2020"

di S.Cappannini

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alle politiche giovanili, a cui i singoli Stati membri devono dare una tempestiva ed efficace applicazione attraverso un Pia-no di attuazione elaborato a livello na-zionale. Tutti i Paesi dell’Unione, e in via prioritaria quelli con un tasso di disoc-cupazione giovanile superiore al 25 per cento, riceveranno, per il periodo 2014-2020, finanziamenti per l’attuazione di politiche attive di istruzione, formazione e inserimento nel mondo del lavoro a fa-vore dei giovani".

E l'Italia?"Nel panorama nazionale italiano - dove

gli ultimi dati disponibili in tema di disoc-cupazione giovanile sono a dir poco al-larmanti - l’iniziativa "Garanzia Giovani" si è trasformata in un piano attuativo che prevede per i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, residenti nel Paese, si-ano essi cittadini comunitari o extra Ue (ma che siano comunque regolarmente soggiornanti) la possibilità di usufruire di opportunità di orientamento, inserimen-to lavorativo, apprendistato, tirocinio, servizio civile, sostegno all'autoimpren-ditorialità, formazione mirata all'inse-rimento lavorativo e al reinserimento per coloro che sono fuori dal sistema di

istruzione e formazione, mobilità profes-sionale in Italia o all’estero. Per attuare il Piano nazionale della Garanzia Giovani l’Italia ha ottenuto un finanziamento pari a 1,5 miliardi di euro, al cui concorso par-tecipano inoltre i fondi dell’Iniziativa Oc-cupazione Giovanile (Youth Employment Initiative), il Fondo Sociale Europeo ed altre risorse nazionali".

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

GGF Group dispone delle strutture e del network funzionali a quel circuito virtuoso necessario per

garantire successo all’iniziativa, con l’o-biettivo primario di innovare costruendo un processo che coinvolga il maggior numero possibile di giovani e che, attra-verso specifici percorsi di formazione e accompagnamento, contribuisca effi-cacemente alla cultura di impresa.GGF Group è, infatti, una realtà poliforme, co-stituita da tre business unit operanti in differenti ambiti e mercati, ciascuna con il proprio segno distintivo e tutte coor-dinate tra loro grazie ad una spontanea sinergia tra le persone.

Diversi contesti operativi che fanno gran-de un’impresa, aspetti inscindibili di un unico, multiforme, carattere vincente. L’elemento distintivo dell’azienda risiede nell’unicità della metodologia operativa: attraverso un team qualificato di profes-sionisti ed esperti, analizza e rileva even-tuali criticità aziendali per trasformarle

in aspetti utili alla realizzazione di un piano strategico ed operativo.

Nel corso degli anni il gruppo ha forma-to professionisti del settore turistico in grado di assolvere alle diverse mansioni e che possiedono completa padronanza operativa degli strumenti di marketing, web marketing e customer service con l’ausilio di strumenti tecnologici e ge-stionali. Inoltre GGF Group opera nel comparto alberghiero, offrendo servizi di ottimizzazione dell’attività e di supporto all’ambito gestionale. Valuta e moltipli-ca le opportunità di mercato coniugan-do competenze tecniche e gestionali, intuizione ed inventiva. Vanta quindi forti competenze di: • Consulenza di gestione alberghiera;• Marketing strategico e sviluppo com-

merciale; • Supporto nell’ambito logistico–operativo;• Implementazione di sistemi di control-

lo e di gestione.

GGF Group - certificata System Certi-fication SGS ISO 9001:2008 ed ente ac-creditato per la formazione presso la Regione Marche - ha sviluppato progetti di selezione e formazione rivolti a im-prenditori, manager, quadri, funzionari di enti pubblici e giovani in cerca di pri-ma occupazione. Interventi di supporto nella gestione totale ed integrata delle risorse umane secondo una visione che vede come unico processo l’analisi dei fabbisogni, la ricerca e la selezione del personale, l'inserimento in azienda, il monitoraggio sulla soddisfazione interna delle risorse umane, l’analisi del poten-ziale, la consulenza sul sistema di valu-tazione e incentivazione, la formazione, la comunicazione interna e il coaching.

GGF Group in prima linea a sostegno dei giovaniIl gruppo anconetano è disponibile ad offrire ai ragazzi un’opportunità che li aiuti a far emergere i propri talenti, fornendo risposte alle esigenze del mercato del lavoro, operando un match-making tra le necessità delle imprese e le aspirazioni lavorative dei giovani, mirandoli alle opportunità formative e occupazionali legate alle peculiarità del territorio

a cura della Redazione

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

Ai giovani che si vogliono inserire nel mondo del lavoro viene pro-posto un ventaglio di attività da

personalizzare secondo le specifiche esigenze ed esplicitate in un piano di azione individuale. Grazie a professio-nisti esperti e capaci di aiutare i giovani all’inserimento lavorativo il CFM mette già a disposizione dell’utente che ne fac-cia richiesta colloqui individuali e perso-nalizzati per i quali si utilizzano diversi efficaci strumenti di indagine e di esplo-razione della persona:• raccolta analitica delle informazioni, • analisi della domanda, • analisi del biodata, • appercezione tematica, • analisi grafologica, • enneagramma, per mezzo dei quali si favorisce una si-tuazione relazionale in cui l’utente possa esporre con fiducia e sincerità le proprie esigenze.

L’OPERATORE:A) agevola inoltre l’identificazione di un obiettivo lavorativo che vada ad ap-profondire la propensione dell’utente verso tre direzioni professionali:

• l’imprenditorialità, • la dipendenza • la libera professione;

B) accerta il grado di flessibilità dell’u-tente, sia rispetto alla stessa attività

lavorativa, sia alla disponibilità di tra-sferimenti sul territorio nazionale ed internazionale;C) mira ad accertare e cogliere i tratti caratteriali, i requisiti e le competenze al fine di indirizzare al meglio l’utente nella scelta dell’attività lavorativa;D) mette a disposizione dell’utente tutte le informazioni necessarie al fine di poter individuare sia la scelta lavo-rativa e il successivo inserimento nel mondo del lavoro, sia i percorsi forma-tivi che mirino allo sviluppo professio-nale e di carriera.

A questo proposito il CFM, in collabora-zione con ItaliaLavoro, ha predisposto mansionari delle professioni partico-larmente aggiornati e innovativi, in col-laborazione con un sostenuto gruppo di consulenti manager.L’utente ha la possibilità di usufruire di: • percorsi di Counseling generalistico e

personalizzato, mirati all’orientamen-to professionale;

• tutor in grado di accompagnare l’uten-te nel percorso di inserimento lavora-tivo (placement).

Attraverso i percorsi di orientamento e di placement si favorisce nell’utente la proattività, permettendo l’acquisizio-ne di abilità di ricerca e di utilizzo delle informazioni utili per affrontare i propri

problemi occupazionali e di sviluppo professionale. L’utente che inoltra una richiesta al CFM, può usufruire: • di tutte le informazioni sul sistema lo-

cale delle imprese;• degli andamenti della domanda e

dell’offerta di lavoro delle zone di in-teresse,

• delle informazioni relative alla norma-tiva riguardante la contrattualistica del lavoro;

• degli strumenti per la realizzazione di un efficace Curriculum Vitae e del Video Curriculum, oggi sempre più ri-chiesto dalle aziende;

• degli strumenti finalizzati alla ricerca attiva del lavoro, come i siti web dedi-cati, le riviste specializzate, la stampa quotidiana.

Egli viene inoltre preparato ad affrontare efficacemente i colloqui individuali e di gruppo.Per ogni funzione aziendale si provvede:• all’analisi specifica delle competenze;• all’inserimento del profilo dell’utente

in una banca dati aggiornata;• a mettere a disposizione processi di

ricerca e selezione del personale at-traverso metodologie specifiche per la valutazione del candidato.

Cristina Pompilii

I servizi forniti dal CFMIl CFM - Centro Formazione Marche scarl - ente accreditato all’intermediazione della domanda e dell’offerta di lavoro ex art. 6 del D.Lgs. 276/2003, è in grado di offrire e promuovere tutte le tipologie di tirocinio formativo extracurriculari, in base alle specifiche esigenze del mercato e alle figure richieste dalle aziende

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

L’attenzione alle cosiddette start up innovative è stata formalizza-ta con la definitiva approvazione e

le successive modifiche ed integrazioni del “decreto sviluppo bis” (convertito in legge il 17 dicembre 2012). Accanto alla corretta definizione della startup inno-vativa, il nuovo decreto per la crescita introduce il singolare e nuovo concetto (per il nostro ordinamento legale) di “in-cubatore d’impresa certificato”.Con esso, infatti, viene identificato il luo-go fisico e il soggetto giuridico deputato a favorire, in modi differenti, la nascita e lo sviluppo delle startup innovative. Per poter crescere, infatti, queste general-mente non hanno bisogno solo di capitali o di accesso al mercato ma necessitano altresì di un luogo adatto in cui essere “incubate” (nel senso letterale e metafo-rico del termine).

Gli incubatori (insieme agli accelerato-ri) d’impresa rappresentano le strutture più idonee ad accompagnare il processo

di sviluppo ordinato ed armonico delle imprese, dalla fase che va dal concepi-mento dell’idea imprenditoriale fino ai primi anni di vita dell’azienda.

In quanto tali, sono i “contenitori” e gli “integratori” che permettono alle nuove e, soprattutto, piccole realtà (che entra-no sul mercato e che vogliono compe-tere sul fronte dell’innovazione) di fare sistema e di crescere in termini di effi-cienza, produttività, visibilità, nonché di recuperare, in alcuni casi, il gap degli investimenti in attività di ricerca e svi-luppo. Grazie alla presenza degli incu-batori, le startup possono svilupparsi al meglio, poiché la concentrazione fisica di più realtà consente la condivisione di esperienze e competenze, lo scambio di informazioni sui mercati e sulle oppor-tunità, l’organizzazione di servizi a costi più bassi, rendendo la fase di avviamento meno complessa e, soprattutto, con una maggiore probabilità di successo.The Hive nasce, quindi, con l’obiettivo di

fornire alle nuove iniziative imprendito-riali tutto ciò che possa aiutarle a na-scere e a crescere, offrendo spazi fisici dove poter muovere i primi passi, servizi amministrativi ed organizzativi, fornendo assistenza nella redazione del business plan e, al momento opportuno, offrendo quei contatti e quella credibilità indi-spensabile per attrarre gli investimenti dei venture capitalist.

KEY RESOURCESFisicheIn The Hive lo spazio e la struttura fisici sono gli elementi di partenza indispen-sabili per poter attivare una rete di ser-vizi efficaci e sono configurati in: locali attrezzati, cablaggio a fibre ottiche, co-pertura wireless, portale di visibilità co-mune, sale riunioni e auditorium.Sedi strategiche di The Hive:• Ancona • Fabriano (AN) • Roma • Camerino

The Hive – il luogo dove sviluppare la cultura imprenditoriale tra i giovani La nascita di nuovi incubatori e strutture di coworking è il fenomeno che sta caratterizzando gli ultimi anni del panorama dell’innovazione italiano, quasi a compensare l’incremento del tasso di mortalità delle imprese

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IntellettualiThe Hive è incubatore certificato ai sen-si del D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/2012. L’importante riconosci-mento è stato ottenuto grazie a un track record che garantisce la reale, attiva e proficua filiera strutturata da The Hive e che accompagna e sostiene le startup nelle loro varie fasi di sviluppo, fungendo da propulsore per accelerare la fase ini-ziale di crescita, l’ingresso sul mercato e la ricerca di capitali.

La struttura fisica implementata da The Hive si affianca a un insieme integrato di servizi qualificati condivisi tra le startup insediate, tra i quali: formazione avanza-ta per sviluppare nel tempo una nuova classe di imprenditori con competenze manageriali, azioni coordinate di promo-zione e marketing, studio e gestione di progetti integrati, banche dati condivise, accordi con il sistema creditizio, oppor-tunità di utilizzo di laboratori di ricerca e piattaforme tecnologiche.

The Hive, socio IBAN – Italian Business Angels Network, è promotore e coordi-natore del BAN MARCHE, il cui obiettivo è quello di favorire il cosiddetto informal venture capital.

Nel percorso di creazione e di sviluppo dell’impresa l’intervento degli angels è fondamentale nella fase di early stage, non solo perché apportano risorse finan-ziarie indispensabili al raggiungimento di determinati obiettivi, ma soprattutto perché trasferiscono la loro pluriennale esperienza, il loro know how e la propria rete di contatti. I Business Angels, infat-ti, risultano essere molto attivi nella fase post investimento, contribuendo in ma-niera importante all’assunzione di deci-sioni strategiche e operative.

UmaneThe Hive dispone di un network compo-sto da consulenti e manager qualifica-ti che accompagna i neo imprenditori nella realizzazione della business idea,

fornendo competenze in tema di ricerca, strategia, marketing, finanza e gestione.

FinanziarieThe Hive è un’iniziativa di Greenvale Ven-tures Europe Ltd, la società con la quale opera in Europa il Gruppo internazionale Greenvale, fondo d’investimento privato e venture capital che investe in tutto il mondo sia nelle piccole e medie imprese che nelle start up, aiutandole a libera-re il loro potenziale e a raggiungere una crescita sostenibile attraverso l’organiz-zazione, la ristrutturazione e lo sviluppo internazionale.

The Hive, in collaborazione con Startzai, è la prima piattaforma di Equity Crowdfun-ding accreditata secondo il Regolamento Consob, che consente lo scambio di quo-te di start up e idee come fossero azioni di un mercato borsistico, assegnando loro un rating specifico.

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

Assessore, qual è il ruolo della Regione Marche nell’ambito del progetto “Garanzia Giovani”?

“La Regione ricopre un ruolo per così dire intermedio, che si concretizza nel-la gestione a livello territoriale dei centri pubblici o privati accreditati, con l’obiet-tivo primario di offrire ai giovani una pa-noramica delle opportunità esistenti nel mercato del lavoro e, laddove possibile, anche occasioni concrete, tramite istituti quali l’apprendistato e il tirocinio forma-tivo”.

Soffermiamoci un attimo sul rapporto tra la Regione e gli enti, sia pubblici che privati.“La Regione è stata artefice di un pro-tocollo di intesa siglato con i principali

soggetti che rappresentano le imprese del territorio e i sindacati”.

Non pochi enti privati di formazione ed altri soggetti che svolgono un ruolo di attori nell’attività di collocamento la-vorativo (basti pensare alle agenzie di lavoro interinale), sono stati esclusi dal protocollo …“Ma non saranno affatto esclusi dal-la partecipazione al progetto “Garanzia Giovani; il quale – vorrei ricordarlo – pas-serà attraverso specifici bandi”.

Assessore, facciamo un passo indietro: anche nelle Marche si deve parlare di “emergenza occupazionale”?“Ci sono problemi serissimi, è inutile negarlo, con picchi davvero preoccu-

panti per i cosiddetti “Net”: dobbiamo essere tutti consapevoli dell’importanza e dell’urgenza di animare il mondo gio-vanile. La vera questione di fondo è que-sta. La situazione non la sottovalutiamo di certo: le risorse messe in campo dalla Regione sono lì a dimostrarlo”.

Ad esempio?“La misura “Garanzia Giovani” va ad affiancarsi ad altre importanti risorse, provenienti dalla nuova programmazione europea 2014-2020 e che saranno ope-rative entro quest’anno”.

L’obiettivo primario è quello di offrire

ai giovani una panoramica delle

opportunità esistenti nel mercato del

lavoro e, laddove possibile, anche

occasioni concrete, tramite istituti quali

l’apprendistato e il tirocinio formativo

Luchetti: “Spazio anche ai soggetti privati”L’Assessore regionale a Lavoro, Istruzione e Formazione professionale, Marco Luchetti, ci illustra il ruolo della Regione Marche e degli altri enti coinvolti

di P.Duranti

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SPECIALE: GARANZIA GIOVANI

La Cna e il suo ente di formazione Formart Marche in campo per aiu-tare i giovani al di sotto dei 30 anni

a trovare un’occupazione nelle aziende della regione e per aiutare le imprese a trovare le professionalità richieste. Come? Attraverso il programma dell’U-nione Europea “Garanzia Giovani”, atti-vato per combattere la disoccupazione. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi europei con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'at-tività lavorativa, né inseriti in un percor-so scolastico o formativo.

“La Cna” - ha affermato il presidente Cna Marche Gino Sabatini - “ha sotto-scritto un protocollo d’intesa nazionale con il ministero del Lavoro e delle Poli-tiche sociali per favorire l’avvicinamento

e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. In particolare la Cna promuove-rà le informazioni sulle misure previste dal programma "Garanzia Giovani" e svi-lupperà azioni specifiche con le imprese associate”.Nelle Marche la Cna, insieme alle altre associazioni di categoria, ha firmato con la Regione un “Patto fra le generazioni”, che mira ad agevolare in-tese contrattuali per favorire l’ingresso dei giovani nelle imprese locali, mentre anche le scuole svolgeranno un ruolo di informazione capillare.

“Siamo la prima regione italiana” - ha dichiarato il segretario Cna Marche Otel-lo Gregorini - “dove si è firmata un’inte-sa di questo tipo, che, accanto ai servizi pubblici dei Centri per l’impiego, preve-de l’accreditamento di servizi privati che lavoreranno in sinergia tra loro e con i servizi pubblici. La Cna Marche, gra-zie all’accreditamento ottenuto da For-mart, il nostro ente di formazione, sarà

presente sul territorio regionale con tre sedi, che aiuteranno i giovani iscrit-ti a Garanzia Giovani ad inserirsi nelle 18 mila aziende associate e che, più in generale, favoriranno l’incontro tra do-manda ed offerta di lavoro tra i giovani disoccupati e le imprese marchigiane”.Nella nostra regione i giovani in cerca di prima occupazione sono 18.374 su un totale di 82.163 iscritti ai Centri per l’im-piego, mentre il tasso di disoccupazione tra i giovani sotto i 24 anni è del 36,1 per cento.

Complessivamente i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, potenziali destinatari del progetto “Ga-ranzia Giovani” sono 46.794. Tra questi, il 46,4 per cento ha un diploma e il 15,4 per cento una laurea. Si tratta, secondo la Cna Marche, di un patrimonio di profes-sionalità e competenze che va assoluta-mente recuperato dalle imprese marchi-giane, per aumentarne la competitività

In campo anche CNA Marche e FormartSaranno tre i Centri dell’ente di formazione della Cna accreditati nella regione per aiutare i giovani al di sotto dei 30 anni a trovare un’occupazione nelle aziende della regione

a cura della Redazione

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e la capacità di innovazione, commer-cializzazione ed internazionalizzazione. Obiettivi che passano anche attraverso il protocollo d’intesa tra la Regione e le parti sociali.

La principale finalità dell’accordo è quel-la di favorire, anche mediante intese contrattuali tra imprese, rappresentanze datoriali e rappresentanze dei lavorato-ri, l’inserimento dei giovani nelle azien-de locali, con l’obiettivo di perseguire i rapporti di lavoro stabili e i contratti di apprendistato.“Tra le altre attività” - ha spiegato Marco Bilei, responsabile per la Cna Marche delle politiche formative - “la Cna si impegnerà a favorire il soste-gno all’autoimprenditorialità valorizzan-do le positive esperienze realizzate dalle rappresentanze datoriali e dalle istitu-zioni; promuovere i tirocini nelle impre-se in grado di esprimere una concreta capacità formativa e che possano favo-rire effettivamente occasione di impiego

futuro per i giovani; collaborare per ini-ziative e incontri informativi a partire da iniziative e incontri congiunti nelle scuole per favorire una comunicazione capilla-re e univoca sulle opportunità offerte da Garanzia Giovani”. In Italia sono già 128.850 i giovani iscritti a “Garanzia Gio-vani”, di cui 4.638 ai Centri della nostra regione. Tra questi, 3.460 sono marchi-giani e 1.178 giovani disoccupati di altre regioni che hanno scelto le Marche per i loro percorsi di inserimento nel mondo del lavoro.

Le imprese marchigiane che intendono offrire un contratto di lavoro a tempo in-determinato o determinato, un contratto di apprendistato, un'esperienza di tiro-cinio, a sostegno dell'occupazione dei giovani, possono usufruire di bonus e in-centivi specifici promossi nell'ambito di Garanzia Giovani a vantaggio delle azien-de che aderiscono al programma e pub-blicano le proprie offerte. Per usufruire

delle agevolazioni previste dal Program-ma è necessario che l'azienda attivi una delle misure incentivate, a favore di un giovane disoccupato tra i 15 e i 29 anni, che ha aderito all'iniziativa Garanzia Giovani e sostenuto   il primo colloquio di orientamento presso uno dei Servizi per l'impiego o degli enti accreditati.“Nei tre centri di Formart Marche accreditati ” sostiene Roberto Ruggeri, direttore di Formart “forniremo ai giovani assistenza per l’orientamento, la formazione, l’ap-prendistato, i tirocini e il sostegno all’au-toimprenditorialità. In particolare, per coloro che pensano di avere una buona idea imprenditoriale e vogliono mettersi in proprio, il proget-to Garanzia Giovani prevede servizi per la creazione d’impresa, favorendo l’ac-cesso agli incentivi pubblici ed al credi-to attraverso un fondono di garanzia e sostegno allo startup, con un’assistenza personalizzata nelle varie fasi del pro-getto imprenditoriale”.

Gino Sabatini - Presidente CNA Marche Otello Gregorini - Segretario Regionale CNA Marche

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“Qualunque scoperta si faccia nel paese dell’amor proprio,

vi rimangono ancora molte terre sconosciute”

François de La RochefoucauldScrittore e filosofo francese

FOCUS

itinerari

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ATTESTAZIONE SOA CATEGORIA

OS32 CLA SS E IV OS33 CLA SS E II

1999/2009

SISTEMA QUALIT ÀCERTIFICAZIONE

ISO 9001

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

CERTIFICAZIONE ISO 14001

SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA E SALUTE

SUI LUOGHI DI LAVO RO CERTIFICAZIONE OHS A S 18001

chi ci abita lo savantaggi e qualità di una casa in legno Subissati

PROG ETTO SU MISUR A Ogni costruzione viene realizzata in base al progetto ed ai desideri del cliente, lasciando la massima flessibilità dal punto di vista architettonico. Una visualizzazione 3D permette di visionare un’anteprima della struttura.

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A NTISISMIC A E R ESIST ENZA AL FUOCOLa resistenza delle case in legno ai terremoti è stata più volte collaudata in Paesi ad elevato rischio sismico come America e Giappone, dove si costruisce abitualmente in legno. Inoltre, adottando una serie di accorgimenti, si può ottenere un’ottima resistenza al fuoco.

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200CASE

FOCUS: ITINERARI

Il saluto di Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche

Il turismo, la cultura, i prodotti tipici della tradizione enogastronomica sono risorse eccezionali che fanno parte del

patrimonio marchigiano. I comuni, pur tra mille difficoltà, lo tutelano e si adoperano ogni giorno per preservarlo ma anche per promuoverlo. Grazie a questa iniziativa editoriale, Anci Marche propone una se-rie di itinerari lontani dai circuiti abituali

del turismo che caratterizzano la nostra regione, volti a riscoprire proprio la tra-dizione delle produzioni enogastronomi-che tipiche della storia di questo territorio proprio perché l'Associazione dei Comuni delle Marche raccoglie al suo interno non solo i principali centri ben conosciuti an-che all'estero grazie al lavoro infaticabile della Regione Marche in termini di pro-mozione turistica, ma anche i 19 comuni che hanno ottenuto la bandiera arancione e, sulla costa, anche le 17 bandiere blu. Le Marche racchiudono al proprio interno realtà piccole e piccolissime sotto i 5mila abitanti, addirittura sotto le 1.000 unità, ma tutte, o quasi, testimoni di una pagina di storia che merita di essere raccontata e cultori di un tesoro prezioso ed inestima-bile da scoprire e valorizzare. I marchigia-ni stessi conoscono poco la propria terra e non sanno che a pochi chilometri dalla loro casa ci sono bellezze da visitare e ti-picità da assaggiare, acquistare, portare a casa: si tratta di una grande opportunità da non perdere.

Buona lettura, il viaggio comincia!

Il saluto di Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche

Il turismo, la cultura, i prodotti tipici della tradizione enogastronomica sono risorse eccezionali che fanno parte del

patrimonio marchigiano. I comuni, pur tra mille difficoltà, lo tutelano e si adoperano ogni giorno per preservarlo ma anche per promuoverlo. Grazie a questa iniziativa editoriale, Anci Marche propone una se-rie di itinerari lontani dai circuiti abituali

del turismo che caratterizzano la nostra regione, volti a riscoprire proprio la tra-dizione delle produzioni enogastronomi-che tipiche della storia di questo territorio proprio perché l'Associazione dei Comuni delle Marche raccoglie al suo interno non solo i principali centri ben conosciuti an-che all'estero grazie al lavoro infaticabile della Regione Marche in termini di pro-mozione turistica, ma anche i 19 comuni che hanno ottenuto la bandiera arancione e, sulla costa, anche le 17 bandiere blu. Le Marche racchiudono al proprio interno realtà piccole e piccolissime sotto i 5mila abitanti, addirittura sotto le 1.000 unità, ma tutte, o quasi, testimoni di una pagina di storia che merita di essere raccontata e cultori di un tesoro prezioso ed inestima-bile da scoprire e valorizzare. I marchigia-ni stessi conoscono poco la propria terra e non sanno che a pochi chilometri dalla loro casa ci sono bellezze da visitare e ti-picità da assaggiare, acquistare, portare a casa: si tratta di una grande opportunità da non perdere.

Buona lettura, il viaggio comincia!

MARCHEMARCHE

in collaborazione con

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FOCUS: ITINERARI

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Suini, salumi e storieUn insolito viaggio gastronomico nella Regione Marche con protagonista il maiale

Allevare il maiale è stato, per seco-li, un gesto di grande importanza economica per le famiglie rurali

marchigiane, tanto che detti e tradizioni che ne derivano sono oramai parte inte-grante della cultura regionale.

Nella società agricola tradizionale era compito del mezzadro, governare il ma-iale con alimenti di scarto quali il ”pasto-ne”, misto di cereali e avanzi di cucina bagnato con “la broda”, ovvero l’acqua della bollitura della pasta. In questa eco-nomia di base, il suino finiva per essere un vero investimento, custodito e nutrito al fine di ottenerne prodotti gastronomici che garantivano un raro apporto proteico nell’alimentazione della famiglia coloni-ca.

Con queste premesse, augurare a qual-cuno “Che te potesse morì el porco” significava profetizzare fame e indigen-za, una vera catastrofe familiare, consi-derando che del maiale non si sprecava nulla ed ogni singola parte era destinata

alla produzione di carne fresca, salumi o utensili di carattere rurale.

Analogamente il proverbio marchigiano: “Sci te lavi li piedi stai bè no jorno, sci te sposi n’à settimana ma sci mazzi lu porco stai bè pe’ n’annada”, sottolinea quanto il maiale fosse prezioso agli occhi del contadino che di certo poco badava alla pessima fama dell’animale nella cultura e nella letteratura più colte, se-condo le quali esso rappresentava gola, lussuria e impudicizia.

Nel libro Come uno di casa. Il suino nel-le Marche, Riccardo Ceccarelli evidenzia il ruolo fondamentale dell’animale nella quotidianità della famiglia, con la quale viveva a stretto contatto. Era infatti con-suetudine che i porcellini seguissero liberamente l’uomo nelle sue attività, diventando presenza costante e motivo di gioco per i più piccoli. Solo quando avevano raggiunto l’età matura venivano chiusi nella porcilaia dove rimanevano ad attendere il loro inevitabile destino.

MARCHEMARCHE

in collaborazione con

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FOCUS: ITINERARI

L’uccisione del maiale era una sorta di sacrifico religioso, dolore e gioia insieme: morte e resurrezione ovvero la sua carne donata all’uomo per sfamarsi. Il giorno designato era scelto dal calendario se-condo un rituale preciso tra novembre e gennaio, con luna calante ed in assenza del caldo scirocco con il quale arrivavano le mosche, le cui larve depositate nelle carni avevano il potere di guastare i sa-lumi. Solo i bambini più grandi potevano assistere: una di prova di coraggio ed un rito d’iniziazione alla dura vita rurale.

A Sant’André (30 novembre) ammazza il porcu che c’è ( quello che ha raggiunto il peso). Se ancò n’è grasso lassalo a San Tommaso (21 dicembre). A Sant’Antonio (17 gennaio) se grasso nun è lassalo per l’anno che vè.

Come accadeva in tutti i momenti cora-li dell’esistenza contadina, insieme alla famiglia erano presenti i vicini di casa. C’era poi il mazzarino, munito di affilati coltelli, che aveva il compito di uccide-re il maiale, sgozzandolo. Solo qualche giorno dopo giungeva il pistarino, il quale procedeva alla divisione in due pacche (metà), una per il padrone e l’altra per il contadino ( come previsto dall’istituto della mezzadria) e alla lavorazione della carne, quest’ultima detta la pista oppu-re la salata, considerando il largo uso di sale ed altre spezie necessari alla con-servazione.

La macellazione era un rito invernale, quando scarseggiava altro cibo e le basse temperature consentivano naturalmente la conservazione delle carni. Per prima

cosa si consumavano le parti deperibili come il sangue, raccolto e cucinato con olio, cipolla ed erbe aromatiche, oppure trasformato in dolce, il sanguinaccio, per il consumo di chi lavorava alla pista.

L’uso di non sprecare alcuna parte e l’e-sigenza di utilizzare al massimo il lardo, calorico e nutriente, hanno dato vita ai due salumi più tipici delle Marche: il Sa-lame di Fabriano e il Ciauscolo.

Le origini del salame lardellato fabriane-se si perdono nel tempo. Nota è la citazione in una lettera del 1881, dove Garibaldi ringrazia l’amico Bigonzetti per i preziosi salami fabria-nesi ricevuti. Il salame era già celebre alla fine del Seicento se il Comune di Fa-briano lo quota ben 42 quattrini, contro

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i 32 del prosciutto. Ancora oggi il gusto sublime di questo salume scuro, duro e ruvido al tatto, con carne compatta color rosso scuro e candidi lardelli è indiscuti-bile. La sua riconoscibilità è sottolineata dall’etichetta stampata in preziosa carta filigrana, prodotto anch’esso fabrianese doc, grazie alla presenza della storica Cartiera. Il salame di Fabriano è perfet-to come antipasto o merenda, tagliato a fettine spesse accompagnate da un buon pane casereccio che ne esalta la sapidi-tà: molte norcinerie del centro offrono possibilità di degustazione in abbina-mento ai vini del territorio come il Ver-dicchio di Matelica.

Non perdete dunque l’occasione di uno spuntino da abbinare ad una visita al cuore medievale di Fabriano magistral-

mente rappresentato dal Palazzo del Podestà e dalla Fontana Sturinalto, en-trambi di origini duecentesche. Segna-liamo una piccola ma pregevole raccolta di testimonianze di antichi mestieri nel Museo dei Mestieri in Bicicletta e per i golosi, ma anche appassionati di musica ( il connubio è perfetto come dimostra la biografia del grande musicista marchi-giano Gioacchino Rossini!), il Museo del Pianoforte Storico e del Suono, aperto nel 2012.

Altro assoluto protagonista della ricca salumeria regionale è il Ciauscolo IGP, la cui produzione si concentra nella zona appenninica nelle provincie di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno, a ridosso de-gli splendidi Sibillini. Il suo nome deri-va forse dal latino “cibusculum”, ossia

piccolo cibo, in quanto tradizionalmente apprezzato su piccoli pezzetti di pane. L’impasto finissimo, a base di pancetta e spalla con rifilature di prosciutto e lonza, ammirabilmente speziati, gli donano un gusto strepitoso arricchito dalla spalma-bilità che lo rende unico in Italia. Vale un viaggio nelle Marche il fatto di poter ap-prezzare questo prodotto immersi in un panorama da favola, punteggiato di bor-ghi montani quali Visso, Ussita, Sarnano, Montemonaco, Arquata del Tronto ed Ac-quasanta Terme. Sulla scia irresistibile del gustoso ciauscolo si può compiere un percorso ad anello alle pendici dei Sibil-lini, fino al Monte Vettore, il cui profilo si staglia sovrano a dominare il territorio. Da abbinare al Ciauscolo, il buon Pecori-no dei Sibillini che come ogni prodotto di questo territorio, narra storie di pastori,

in collaborazione con ANCI MARCHEMARCHE MARCHE

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FOCUS: ITINERARI

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di immensa fatica e di leggende legate alla montagna.

Il territorio del Montefeltro, ai confi-ni con Romagna, è invece il regno del Prosciutto Dop di Carpegna, la cui tra-dizione sembra risalire già all’epoca ro-mana, quando la zona, ricca di querce consentiva di recuperare grandi quantità di ghiande, pilastro alimentare dell’al-levamento dei suini. Un quadro d’epo-ca barocca, conservato nella Chiesa di San Leo in Carpegna, ritrae il patro-no Sant’Antonio Abate, mentre tiene in mano un prosciutto. Il Santo, protettore degli allevatori è tradizionalmente raffi-gurato affiancato da un maialino (il lardo era considerato un antidoto contro il te-mibile Fuoco di Sant’Antonio!) e sembra qui essere invocato dal popolo a prote-zione del borgo e del prezioso salume. Dal 25 al 27 luglio 2014, Carpegna ospi-ta la Sagra del Prosciutto Dop, ottimo pretesto per assaggiare la tondeggiante leccornia e visitare il borgo, dominato dall’imponente facciata del Palazzo dei Principi con ampio giardino e pineta se-colare. A pochi chilometri dall’abitato si trova la Pieve di San Giovanni Battista, uno degli edifici ecclesiastici più antichi nel territorio.

Un prodotto di derivazione suina in gra-do di mettere a dura prova gli stomaci

più temprati è costituito dai Ciarimboli, vera prelibatezza marchigiana. Si tratta di porzioni di intestino tenue che, lavate accuratamente, asciugate ed essiccate, vengono aromatizzate con semi e fiori di finocchio selvatico, aglio, rosmarino, sale e abbondante pepe, tagliati e cotti sulla brace. Ma è solo assaggiandoli che si scopre la magia di una consistenza croccante all’esterno mentre “il cuore”, costituito da vescicole di grasso, rima-ne morbido e succulento. Pochi sono i ciarimboli che si ottengono da un maia-le medio e la loro lavorazione è lunga e laboriosa: questo rende questa pietanza costosa e difficile da trovare. Inoltre la tradizione è geograficamente circoscrit-ta ad alcuni Castelli della Vallesina quali Cupramontana, Montecarotto, Staffolo, che si adagiano su un territorio collina-re perfetto per la produzione di Verdic-chio. Segnaliamo due musei legati alla tradizione agricola e vitivinicola; il Mu-seo dell’arte contadina di Staffolo con il prezioso torchio seicentesco e l’originale Museo dell’Etichetta di Cupramontana, capitale del Verdicchio. Sedetevi a tavo-la con qualche locale e, complice il buon vino, chissà che non riusciate a farvi pre-parare dei ciarimboli.

Tornando alla nostra rassegna d’arte norcina regionale, un’ultima citazione va fatta per due ulteriori squisitezze no-

strane. L’invito è quello di andare oltre l’apparenza e di affidarsi unicamente al gusto. La Coppa di testa è un’intuizione dei pistarini maceratesi e viene prepara-ta all’interno della testa del suino oppor-tunamente spolpata, con ossa, orecchie, codino, zampetti, ritagli di guancia e mu-setto. Tutti gli elementi bolliti e sminuz-zati vengono impastati con alloro, pepe, olive, buccia d’arancio, mistrà, mandorle e pistacchi. La coppa di testa viene pres-sata e lasciata raffreddare, poi servita in fette gustosissime come antipasto. E se questo vi sembra ancora di una certa raffinatezza, concludiamo con un salu-me nato dall’esigenza di ripulire il banco da macello dai resti del maiale, dopo la preparazione dei salumi nobili. Si trat-ta della Salsiccia matta o mazzafegato, un prodotto povero, di scarto, dal sapore molto intenso e speziato fatto con fegato, reni polmone e intestini opportunamente lavorati e conditi. Vi assicuro che il risul-tato è molto più che commestibile!

Se infiniti sono i modi di vedere un ter-ritorio, abbiamo voluto indicarvene uno particolarmente appetitoso. Semplice-mente perché riscopriate il privilegio di gustare prodotti dalla storia secolare in-trisi di vita vissuta, prodotti che da soli possono narrare la storia di una regione.

Il Maiale di Enzo Cucchi

in collaborazione con ANCI MARCHEMARCHE MARCHE

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FOCUS: ITINERARI

Il coordinamento di Anci per EXPO - dopo aver dato il via, l'11 aprile scorso, al tour che prevede una tappa per regione

del “Bus ANCI per EXPO2015” - ha stabilito che la tappa nelle Marche sia prevista dal 14 al 16 marzo 2015 a Fermo, in occasione dell’iniziativa "Tipicità". Nell’ambito di tale iniziativa sono previsti una serie di eventi ai quali possono aderire tutti i Comuni delle Marche. L’Anci, essendo partner istituzionale di EXPO2015, ha predisposto un logo speci-fico ed è stato creato il sito on line www.an-ciperexpo.it, a disposizione di tutti i Comuni che vogliono far conoscere quanto stanno facendo in vista di EXPO 2015 e quanto conti-nueranno a fare anche durante l’esposizione universale. E’ un’occasione importante di vi-sibilità per le diverse iniziative che il Comune realizzerà sui diversi aspetti che riguardano il tema dell’alimentazione, della sua sostenibi-lità, della sua salubrità; sarà inoltre un mez-zo per veicolare tutte le iniziative di carattere turistico-culturale finalizzate a valorizzare il territorio. E’ poi attiva la pagina Facebook di Anci per EXPO. Per quanto concerne nel det-taglio l'impegno nella nostra regione, presso la Regione Marche è stato costituito un grup-po di lavoro che sta elaborando il programma delle iniziative riguardanti la presenza delle Marche nel Padiglione Italia, prevista per il periodo che va dal 28 maggio all’11 giugno 2015. In tale prospettiva un ruolo importante sarà svolto dalle Camere di Commercio, ri-spetto alle quali i Comuni potranno rappor-tarsi. “ANCI per EXPO 2015” è un progetto nato dalla convinzione che EXPO 2015 può riuscire solo se diventa un evento del Siste-ma Italia nel suo complesso. In particolare EXPO può riuscire se i Comuni ne saranno i protagonisti sia durante il periodo che prece-de l’Esposizione Universale, sia nel periodo del suo svolgimento attraverso un intreccio

virtuoso che promuove i valori di EXPO insie-me alle eccellenze italiane presenti su tutto il territorio del Paese. ANCI per EXPO, inserito dal Governo in "Agenda Italia", è stato forma-lizzato nel Protocollo che l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha sottoscritto con EXPO 2015, Padiglione Italia e Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 3 dicembre. Il progetto tra le altre cose prevede una serie di iniziative in tutta Italia per traghettare i temi dell’Esposizione Universale del 2015 in tutti i Comuni. L’Italia quindi si metterà in mostra durante i mesi di Expo, e per questo si dovrà essere preparati poiché durante l’Esposizio-ne l’Italia sarà rappresentata in due modi: da una parte dall’evento nel suo complesso e dalla sua forza organizzativa, dall’altra dalla capacità del Paese di mettere in vetrina l'Ita-lia e i suoi valori. Tale capacità si sostanzierà nel Padiglione Italia e nelle iniziative sui ter-ritori. Tutti i Comuni sono invitati a svolgere iniziative volte ad attirare il maggior numero possibile dei numerosissimi turisti stranieri che, oltre a visitare l’Expo, avranno interes-se a recarsi nelle altre Regioni. In particola-re l'Anci Marche invita i Comuni a prendere contatti con le comunità di emigrati all’estero che numerosi chiedono informazioni relative all’Expo. L’Anci ha deciso di svolgere il pro-prio congresso elettivo dal 9 all’11 ottobre a Milano; tale appuntamento rappresente-rà pertanto un'occasione per anticipare al-cune iniziative dei Comuni che riguardano EXPO2015.

Anci ed Expo 2015: un binomio solidissimo!L’Anci Marche sta collaborando attivamente alla realizzazione del progetto “ANCI per EXPO” così come indicato nel Protocollo del 17 ottobre 2013 che l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha concordato con EXPO 2015

di L. Osmani

Maurizio Mangialardi e Raimondo Orsetti all'incontro informativo

organizzato da ANCI Marche con la Regione Marche

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L’Anci Marche, con la Regione, ha definito il programma delle principali iniziative regionali legate ad EXPO:

LUOGO PERIODO INIZIATIVA

Ancona 14-16 giugno 2014 Marche Endurance Life style. Forum economico internazionale “Our vision our future – from Milano 2015 to Dubai 2020”

S. Benedetto del Tronto 4-13 luglio 2014 Anghiò - Festival del Pesce Azzurro

Macerata luglio 2014 Macerata Opera Festival

Pesaro agosto 2014 Rossini Opera Festival

Fermo 13-16 marzo 2015 Tipicità – Expo 2015

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IL TUO VIAGGIO NEL CUORE DELL’ ITALIA

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IL TUO VIAGGIO NEL CUORE DELL’ ITALIA

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dossier

“ Il vero segreto dell’apprendimento è avere

sempre una mente da principiante perché nella

mente di un principiante ci sono molte possibilità, nella

mente di un esperto, poche”Shunryu Suzuki - Maestro Zen

FORmazione

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DOSSIER: FORMAZIONE

Anche per il 2014 il Progetto “Studio – Lavoro” è stato avviato nel segno del successo. Sono 150 gli alunni

delle scuole medie superiori residenti a Urbino che durante l’estate svolgeran-no un periodo lavorativo in varie azien-de del territorio comunale. L’iniziativa è più che consolidata e offre l’opportunità ai giovani che hanno compiuto i 16 anni di età di occupare una parte del periodo estivo con qualcosa di utile per il pro-prio futuro lavorativo. Il progetto è stato lanciato proprio dal Comune di Urbino a metà degli anni ’80, poi condiviso da altre amministrazioni. I riscontri sono sempre stati molto positivi, sia per i ragazzi che partecipano che per le rispettive famiglie e anche fra gli operatori commercia-

li, artigianali, turistici che danno la loro disponibilità. A ogni giovane che parte-cipa all’esperienza, il Comune di Urbino corrisponde un ’assegno di studio’ di 250 euro. Dietro alla buona riuscita del pro-getto c’è l’impegno dell’Ufficio di Polizia Amministrativa del Comune di Urbino (soggetto proponente), la forte collabo-razione degli Istituti Scolastici (soggetti promotori), del Centro per l’Impiego e delle aziende che rendono possibile il progetto. Quest’anno le aziende coinvol-te sono una settantina, di tipologia molto varia.Ogni alunno che entra nel contesto di una azienda pur per un periodo limita-to di 25 giorni pari a 100 ore in totale, ha l’opportunità di entrare in contatto con il mondo del lavoro, di rapportarsi con

i colleghi o con il pubblico, di abituarsi al rispetto di un orario (c’è una scheda giornaliera da riconsegnare controfir-mata dal titolare della Azienda) e quindi rendersi conto di ciò che ruota attorno a lui. L’abbinamento fra i giovani e l’attività lavorativa è sempre fatta con attenzione. I ragazzi e ragazze che hanno aderito al progetto “Studio – Lavoro” 2014” hanno partecipato ad una mattinata formati-va sulla sicurezza e su vari altri temi, in preparazione del loro inserimento nelle aziende per il periodo estivo. All’avvio dei lavori, il sindaco Maurizio Gambini ha salutato i giovani partecipanti all’inizia-tiva che si è svolta nel Salone Raffaello, del Collegio Raffaello (Piazza della Re-pubblica).

URBINO, PROGETTO “STUDIO-LAVORO” 2014 NEL SEGNO DEL SUCCESSO150 alunni delle scuole superiori di Urbino trascorreranno un periodo lavorativo in aziende del territorio

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È prevista per lunedì 26 settembre 2014 l’avvio della nuova edizione del Master in Real Estate Mana-

ger, nuovo punto di forza della forma-zione specialistica e manageriale di Insieme srl (specializzata in M&A e for-mazione in management per professio-nisti) in collaborazione con Sida Group (Servizi Integrati di Direzione Aziendale) e Isd (Istituto Studi Direzionale), Settore Business School specializzata formazio-ne manageriale.Il Master prevede un percorso formativo di 128 ore che consentirà ai partecipanti di acquisire tutti gli strumenti e le com-petenze tecniche necessarie per com-prendere, conoscere e gestire il mercato immobiliare a 360 gradi mediante l’uti-lizzo di strumenti avanzati per la valuta-zione immobiliare, per l’ottimizzazione della gestione degli attivi immobilizzati e della M&A di immobili, nonchè di criteri manageriali innovativi per l’adozione di decisioni e progettazioni in presenza di investimenti.Il taglio estremamente tecnico-pratico - sottolineato da numerosi incontri con opinion leader del mondo Real Estate - rende il Master immediatamente “spen-dibile” sul mercato del lavoro in un’otti-ca trasversale rispetto a diversi settori, formando i futuri manager di Property

Company, Management Company, im-prese di costruzioni, fondi immobiliari, Developer, Divisioni Real Estate, società industriali e finanziare, società di con-sulenza immobiliare e tutti quei profes-sionisti (ingegneri, geometri, architetti, commercialisti, avvocati, consulenti, ecc.), attori e player di mercato che si imbattono quotidianamente con la realtà Real Estate.Il Master in Real Estate Manager rap-presenta la risposta di Insieme srl in partner con Sida Group alle sfide poste dall’avvento della crisi del settore e la prepotente introduzione di nuove tec-nologie costruttive nella filiera housing, che hanno portato all’esigenza di uno sviluppo imprenditoriale completamente diverso e molto più sofisticato, incentra-to su capacità di innovazione ai massimi livelli.Il Master è rivolto sia a giovani laureati o diplomati, sia a professionisti e persona-le dipendente nonché imprenditori che operano nel settore immobiliare.Per agevolare la partecipazione del-le imprese e dei liberi professionisti ed ottimizzare il loro percorso di formazio-ne e apprendimento, Insieme srl e Sida Group offrono anche la possibilità di frequentare singoli moduli del percorso formativo, tarando, in questa maniera, la

formazione sulle specifiche esigenze del beneficiario.Sono previste inoltre borse di studio to-tali o parziali, nonchè voucher formativi per la partecipazione.Accanto al Master, al termine del percor-so formativo sarà fornito ai partecipanti un supporto consulenziale di un qualifi-cato staff di professionisti per affiancare i partecipanti nell’introduzione all’inter-no del mondo Real Estate, tramite colla-borazioni con le numerose aziende che si interfacciano con le società promotrici del Master stesso. Un connubio, quello della formazione tecnica e della consu-lenza e collaborazione post-master, che rappresenta indubbiamente un valore aggiunto per tutti i partecipanti.

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DOSSIER: FORMAZIONE

L’Università di Camerino conta cin-que Scuole di Ateneo (Architettura e Design, Bioscienze e Medicina

Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie) e si caratterizza per spazi ed attrezzature adeguate, e per un rapporto professore-studente assolu-tamente concorrenziale. Da dieci anni le graduatorie CENSIS collocano Unicam al primo posto fra le sedi universitarie con meno di 10.000 studenti.L’offerta formativa, con corsi di laurea prontamente adattati alla complessità e alla dinamica evolutiva del contesto so-ciale ed economico, è veramente ampia e diversificata con numerosi itinerari di studio proposti alle nuove matricole. At-tività sportive e culturali, servizi di orien-tamento per le matricole, stage in Italia e all’estero in aziende leader, corsi di laurea interamente in lingua inglese ed

in consorzio internazionale, generaliz-zazione del Sistema Qualità certificato ISO 9001:2008 a tutte le attività e servizi dell’Ateneo, master altamente innovativi, job placement per i laureati: questi al-cuni degli aspetti che più caratterizzano l’Università di Camerino. Dal 2010 è attiva la Scuola di Studi Supe-riori “G.Leopardi”- sezione di Camerino, percorso di qualità con il quale Unicam ha scelto di premiare il talento degli stu-denti universitari per indirizzarli verso un eccellente futuro.Unicam persegue con convinzione, e con notevole successo, anche la politica dell’internazionalizzazione. In Biologia ad esempio il percorso di studi è erogato in inglese a partire dalla laurea triennale fino al dottorato di ricerca. Sono poi atti-vi corsi di laurea magistrale in consorzio internazionale, con la possibilità dunque di ottenere anche il Double Degree, negli

ambiti dell’informatica, della fisica, della chimica, della geologia, della matema-tica. La laurea triennale in Informatica è in convenzione internazionale con la Middlesex University of London. Nel settore giuridico Unicam ha attivato un nuovo corso di studi sulla cooperazio-ne internazionale e terzo settore con ot-time opportunità di contatti con l’estero.Sempre più intense sono le attività di ri-cerca e formazione in paesi quali l’Argen-tina, il Brasile, la Russia ed il Camerun, in quest’ultimo per l’istituzione in colla-borazione con altri Atenei di una Facoltà di Farmacia. Grazie all’implementazione di accordi già in atto da tempo con l’A-gricultural University di Jilin, il corso di Biotecnologie è svolto interamente an-che in Cina.Molto probabilmente la sintesi migliore del successo dell’impegno internazio-nale di UNICAM è rappresentata dalla

OGGI UNICAM, DOMANI LAVOROL’Università di Camerino, tra le eccellenze nazionali, vanta piani di studio internazionali e un profondo legame con il territorio, per offrire ai propri studenti un futuro sereno

di A. Fabri

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School of Advanced Studies, la Scuola d’Ateneo per la formazione dottorale: attualmente il 32% dei dottorandi non è italiano.“Una scelta, quella dell’apertura in-ternazionale, – ha affermato il Rettore Flavio Corradini – che sta producendo i risultati attesi: la percentuale di studenti stranieri presenti in Unicam, provenienti da oltre 50 diversi Paesi, è giunta ormai intorno all’11% ed è la più elevata a li-vello nazionale tra le università genera-liste”.

Unicam si caratterizza anche per una particolare attenzione al rapporto con il territorio e con le imprese. Rettore, ci vuole descrivere la strategia dell'Ate-neo in quest'ambito?Non dobbiamo tralasciare il rapporto con il territorio: ci crediamo e crediamo che una costante sinergia con il territo-

rio e con i maggiori stakeholder che in esso operano, rappresenti un volano per lo sviluppo economico –culturale del ter-ritorio stesso. Siamo sempre disponibili a mettere  a disposizione le competenze del nostro Ateneo, e vogliano fortemen-te essere un punto di riferimento d’ec-cellenza per l’intero territorio regionale, nella convinzione appunto che la siner-gia tra università e realtà imprendito-riali produca innovazione e sviluppo. Lo stiamo già facendo con successo e con importanti risultati, e continueremo a farlo".

Un consiglio ai giovani che devono af-frontare l'impegnativa scelta del per-corso universitario.Scegliere l’Università giusta ritengo sia molto importante per un avvenire se-reno. I nostri studenti possono contare su infrastrutture informatiche e di co-

municazione eccellenti per avere a di-sposizione servizi on-line innovativi e all’avanguardia, tra cui la consultazione della carriera universitaria, la possibi-lità di prenotare gli esami, di verificare la regolarità dei pagamenti delle tasse universitarie, di visionare il piano di stu-di, di aggiornare i propri recapiti. Il wifi è praticamente ovunque. Eccellenti sono anche i rapporti con il tessuto produttivo regionale, nonché ottime le opportunità residenziali, con un nuovissimo e mo-derno campus. L’Ateneo poi mette a disposizione borse di studio e agevolazioni per ogni catego-ria di studente. Insomma, un’Università amica attraverso la quale realizzare i propri sogni, anche grazie ad un pronto inserimento nel mondo del lavoro!

Flavio Corradini Rettore UNICAM Cortile interno

Studenti

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DOSSIER: FORMAZIONE

Le biotecnologie stanno migliorando le pratiche agricole e industriali, grazie anche alle loro potenzialità

nel migliorare la produzione alimentare a livello globale, per colmare il deficit di approvvigionamento alimentare a fronte della crescita della popolazione mondia-le, la qualità e la sicurezza degli alimen-ti. Allo stesso tempo, un certo numero di sistemi normativi sono messi in atto per consentire il progresso tecnologico, pre-servando la salute pubblica e dell'am-biente. All’interno di questo contesto l’Università Politecnica delle Marche propone un corso di “Formazione Inter-nazionale in E-Learning sulla Biosicu-rezza delle Piante Geneticamente Modi-ficate”, che prevede un’attività didattica a distanza, comprendente 7 moduli for-mativi interamente rilasciati sulla piat-taforma informatica http://binas.unido.org/moodle/, in grado di fornire un’ap-profondita conoscenza teorico-pratica degli attuali sistemi normativi nazionali

e internazionali applicati al rilascio dei prodotti derivanti dalle biotecnologie ve-getali e animali.

Il programma del Master internazionale in biosicurezza delle piante genetica-mente modificate UNIDO-UNIVPM

Il Master internazionale in biosicurezza delle piante geneticamente modificate fornisce un programma accreditato della durata di un anno accademico caratte-rizzato dai più elevati standard educativi. Il concetto nasce dall’obiettivo dell'Or-ganizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) di pro-muovere la cooperazione Sud-Sud nella formazione in materia di biosicurezza, per lo scambio d’informazioni e servizi di consulenza. Tra il 2003 e il 2005 esso fu avviato come progetto pilota presso l'Università di Concepcion, Cile, fornen-do il modus operandi concettuale per il primo programma accreditato completo

di formazione in materia di biosicurezza. A partire dal 2006 il corso è stato orga-nizzato annualmente presso l'Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), in collaborazione con l’Università di Ghent (UGent), come parte dell’network inter-nazionale e-Biosafety dell’UNIDO (http://binas.unido.org/moodle/). Il programma del Master internaziona-le in biosicurezza delle piante genetica-mente modificate mira a garantire una sostenibilità a lungo termine attraverso la formazione di personale chiave (ap-proccio 'formazione dei formatori') e al rafforzamento delle capacità istituzionali delle agenzie di regolamentazione che devono soddisfare i requisiti della legi-slazione nazionale e degli accordi inter-nazionali (Protocollo di Cartagena, ac-cordi OMC, il Codex Alimentarius, ecc.). Anche se il corso si rivolge principal-mente ad individui coinvolti nel governo o per agenzie private in ambito di biosi-curezza, è aperto anche a partecipanti

GLI OGM: MEGLIO CONOSCERE CHE EVITAREUnido - Univpm lanciano il master internazionale in biosicurezza delle piante geneticamente modificate

di Silvia Sabbadini *

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con un interesse generale per gli aspetti politici, giuridici ed etici delle biotecno-logie. Il programma di formazione del corso è accessibile attraverso una piat-taforma moodle on-line (http://binas.unido.org/moodle) che è destinata sia a studenti sia a docenti, e contiene tutti i materiali didattici e le risorse (biblioteca, video, ecc.) necessarie.Al completamento con successo del pro-gramma, gli studenti ottengono un diplo-ma di Master di primo livello. La fase pilota del programma ha chiara-mente identificato la necessità di fornire lezioni aggiuntive al programma on-line per permettere agli studenti di intensi-ficare le loro conoscenze sulla valuta-zione del rischio. Come risultato, sono state organizzate una o due settimane on-campus a UGent e presso l’UNIVPM, entrambe aperte a tutti gli studenti. Queste sessioni sono state caratteriz-zate dall’organizzazione di conferenze e seminari tenuti da esperti di alto livello

provenienti da diversi settori (agro-indu-striale, la comunità di breeders classici e delle biotecnologie, proprietà intellet-tuale, biosicurezza e scienze della co-municazione). Durante queste settimane on-campus sono stati inoltre analizzati dei casi studio, ed eseguiti esercizi al PC con specifici software, e in laborato-rio. L'obiettivo principale è stato quello di fornire agli studenti e ai partecipanti l'opportunità unica di sviluppare del-le competenze avanzate nel formula-re e valutare le domande per il rilascio nell'ambiente e/o per uso alimentare o mangimistico di prodotti derivati dalle biotecnologie, attraverso una formazione pratica fornita da istituzioni competenti e i loro docenti e rafforzare le competenze professionali in materia di biosicurezza interagendo con esperti internazionali con riconosciuta esperienza decennale in materia di moderne biotecnologie, e per la valutazione del rischio. Negli ultimi tre anni rappresentanti

dell’autorità Europea per la sicurezza ali-mentare (EFSA), sono stati invitati presso le sessioni on-campus dell’UNIVPM, per introdurre l'esperienza europea nella re-golamentazione degli OGM per alimen-ti/mangimi/rilascio nell'ambiente, e gli aspetti scientifici principali della valuta-zione del rischio ambientale e alimenta-re dei prodotti derivati dalle applicazioni biotecnologiche. Inoltre, sono stati pre-sentati scenari di vita reale e casi studio che hanno arricchito la discussione du-rante queste sessioni on-campus.La percentuale di successo di questo corso è stata fino ad ora di circa il 79% e la maggior parte degli studenti sono attualmente assunti presso autorità na-zionali di regolamentazione.

*Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali Università Politecnica delle Marche, Ancona

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DOSSIER: FORMAZIONE

La Qualità Totale tiene conto di tutti gli elementi ed aspetti dell’azien-da, e mira a realizzare una catena

virtuosa che coinvolge fornitori, reparto produzione, distribuzione, raggiungen-do il cliente finale: ciò perché la qualità di un processo qualsiasi coincide con la qualità più bassa manifestata da un sin-golo aspetto. Pertanto il TQM è una mo-dalità di gestione aziendale che focalizza la sua attenzione sul raggiungimento e mantenimento del vantaggio competi-tivo, attraverso il perseguimento della qualità. La Qualità si riferisce quindi al processo che genera un prodotto rispon-dente ai requisiti stabiliti dal cliente. E’ il cliente che stabilisce ciò che vuole, e di conseguenza l’impresa deve produrre esattamente quanto viene richiesto, nel periodo concordato e a costi contenuti. Il cliente è colui che garantisce continu-ità all’azienda. Pertanto l’impresa deve porsi come ulteriore obiettivo quello di instaurare con il proprio cliente rapporti basati sulla fiducia. Per ottenere la fi-delizzazione è necessario soddisfare il cliente fornendogli un prodotto e/o ser-

vizio conforme allo scopo. In quest’otti-ca, di conseguenza, ogni impresa deve massimizzare il valore totale percepito dal cliente, diminuendo qualsiasi sco-stamento della performance del prodot-to/servizio rispetto alle attese del clien-te, massimizzando la qualità positiva. La qualità positiva è tutto ciò che supera le aspettative del cliente.Affinché la qualità non si limiti ad essere un mero concet-to, è necessario che tutto il personale di un’organizzazione sia coinvolto nella sua realizzazione. Ovviamente il ruolo fondamentale spetta alla direzione, che deve assumere la leadership di tutte le attività. Ricapitolando, quindi, il TQM si articola nei seguenti punti:ricerca del miglioramento continuo dei processi aziendali;coinvolgimento del personale di tutti i livelli;soddisfazione del cliente in termini di qualità totale.In risposta a tale innovazione concettuale si pone il Master in Qualità, Ambiente e Sicurezza organiz-zato da Sida Group Srl (partenza prevista nelle sedi di Ancona, Verona e Parma). Lo scopo del Master è quello di formare e aggiornare figure professionali in gra-

do di progettare e controllare i sistemi di gestione aziendale relativamente alla Qualità, alla Sicurezza e all’Ambiente in maniera efficace ed efficiente, allo scopo di eliminare le non qualità interne, cioè gli sprechi, tendendo al miglioramento continuo, alla soddisfazione del cliente e all’aumento delle performances azien-dali. A tal proposito le norme affrontate saranno ISO 9001, OHSAS 18001, ISO 14000, ISO 50001, la ISO 27001, la ISO/TS 16949.

TQM (TOTAL QUALITY MANAGEMENT): UTILE STRUMENTO PER LA CRESCITA DELLE IMPRESEDi recente sta prendendo vigore il concetto della Qualità Totale, visione che rivoluziona il modello organizzativo delle imprese. Tale nuova concezione, infatti, focalizza l’attenzione sul raggiungimento della Qualità non solo attraverso controlli sui prodotti, ma anche e soprattutto sui processi

di A. Notti

Per ulteriori informazioniSIDA Group SrlVia I Maggio, 15660131 AnconaTel. [email protected]

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Le Rievocazioni Storiche per la promozione delle Marche

A SSOCIAZIONE M ARCHIGIANA

R IEVOCAZIONI S TORICHECostituita nel 1993 - Riconosciuta dalla Regione Marche

Aderente alla Federazione Italiana Giochi Storici

Via Errighi, 3 - 63811 Sant’Elpidio a Mare (FM)Tel. e fax 0734 858218

[email protected]

Gli appuntamenti del 201424-27 aprileFERMIGNANO (PU)Torneo StoricoPALIO DELLA RANA

25 aprileFERMOIL PALIO ARCIERIDELLA MARCA“Memorial Claudio De Santi”

3-4 maggioTOLENTINO (MC)Tolentino 815

8-9-10-11 maggioJESI (AN)Palio di San Floriano

17 maggio - 1-2 giugnoCAMERINO (MC)Corsa alla Spada e Palio

1-10 giugnoMONTERUBBIANO (FM)Armata di PentecosteSCIO' LA PICA

8-22 giugnoSAN SEVERINO MARCHE (MC)Palio Dei Castelli e Corsa Delle Torri

13-24 giugnoFABRIANO (AN)Palio di San Giovanni Battista

15 giugnoSAN GINESIO (MC)Il Ritorno degli EsuliCADENZA TRIENNALE

3-6 luglioMOGLIANO (MC)Mogliano 1744

8-17 agostoSERVIGLIANO (FM)Torneo CavallerescoCASTEL CLEMENTINO

9-10 agostoSANT'ELPIDIO A MARE (FM)La Contesa del Secchio

9-10 agostoCAGLI (PU)Palio StoricoGIUOCO DELL'OCA

9-15 agostoSAN GINESIO (MC)Medievalia

13-14-15 agostoMONDAVIO (PU)Caccia al CinghialeE BANCHETTO RINASCIMENTALE

15-16-17 agostoURBINOLa Festa del Duca

29 agosto - 6 settembreCORRIDONIA (MC)Contesa della Margutta

5-6-7 settembreSERRA SANT'ABBONDIO (PU)Palio della Rocca

12 luglio (notturna)ASCOLI PICENOGiostra della Quintana

17-27 luglioMONTECASSIANO (MC)Palio dei Terzieri

18-19-20 luglioCINGOLI (MC)Cingoli 1848

19-26 luglioOFFAGNA (AN)Feste Medievali

24-25-26 luglioSANT'ELPIDIO A MARE (FM)La Città Medioevo

26 luglio - 15 agostoFERMOCavalcata dell'assunta

27 luglio - 3 agostoTREIA (MC)La Disfida del Bracciale

31 luglio - 1-3 agostoACQUAVIVA PICENA (AP)Palio del Duca - Sponsalia

31 luglioFILOTTRANO (AN)Contesa dello Stivale

2-6 agostoGROTTAZZOLINA (FM)I Giorni di Azzolino

3 agostoASCOLI PICENOGiostra della Quintana

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focus

“Se si potesse insegnare la geografia al piccione

viaggiatore, il suo volo incosciente, che va dritto alla meta,

diventerebbe d'un tratto impossibile„

Carl Gustav CarusFisiologo e pittore tedesco

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FOCUS: SYMBOLA

Valorizzazione dei centri storici, economia verde, cultura per generare ricchezza per i terri-

tori e per la nascita di una manifattura più innovativa. Un’indagine tra le nuo-ve geografie della produzione del va-lore in Italia, per diffondere il principio che l’agire collettivo di istituzioni e cit-tadini nella produzione di beni e ser-vizi, in armonia con l’ambiente, possa trasformarsi in competitività.

Coesione è quindi competizione. Per-ché? “Perché – spiega il concetto Fabio Renzi, segretario generale di Symbola – è la chiave per leggere quell’Italia che sa reagire, positiva e che scom-mette sui talenti, che fa incontrare il nuovo artigianato digitale con la ma-nifattura tradizionale contribuendo a ripopolare borghi e città con impre-se che tornano a produrre in Italia e con quelle che nascono”. Arrivato alla quarta edizione, il Seminario Estivo di

Symbola di quest’anno è stato prece-duto dal Festival della Soft Economy, un altrettanto interessante iniziativa che ha toccato alcuni centri del mace-ratese dal 24 al 26 giugno, grazie alla collaborazione della fondazione con le istituzioni e associazioni territoriali delle Marche, i Comuni della Regione, la Camera di Commercio di Macerata, le università di Macerata e Camerino e Legambiente.

Le Marche, anche quest’anno, si po-sizionano tra le regioni italiane dove l’impatto del sistema produttivo cul-turale è più alta sul complesso dell’e-conomia. La cultura intesa come risposta alla crisi, e lo si nota anche dall’operato delle istituzioni attraver-so iniziative quali il Distretto Culturale Evoluto Marche.

La Fondazione Symbola, nata nel 2005 con l’obiettivo di promuovere un nuo-

vo modello di sviluppo orientato alla qualità in cui si fondono tradizione, territorio, ma anche innovazione tec-nologica, ricerca, design, ha raccolto, fin dall’inizio, il consenso dell’impren-ditoria marchigiana, proprio perché in questa terra, i principi della Soft Eco-nomy vengono applicati da quella rete di piccole imprese che sono il valore reale del Made in Marche.

Symbola è un movimento culturale con la peculiarità di essere in grado di mettere in rete soggetto diversi tra loro: mondo economico e imprendito-riale, la cittadinanza attiva, realtà ter-ritoriali e istituzionali e il mondo della cultura. Si pone come la lobby delle qualità italiane che si rivolge alla poli-tica, all’economia e alle istituzioni per orientare lo sviluppo del Paese verso la qualità e la sostenibilità. Ad oggi, la sua rete associativa coinvolge oltre 150 organizzazioni.

Coesione è competizione Perché l’Italia deve fare l’ItaliaL’Italia degli artigiani, dell’affermazione della manifattura nel mondo dell’export, della green economy e, soprattutto, della cultura che vede le Marche seconde tra le regioni italiane grazie alle industrie creative al centro del confronto al Seminario Estivo di Treia e al Festival della Soft Economy organizzati dalla Fondazione Symbola

di L. Radaelli

Un momento del seminario

estivo Coesione è Competizione

organizzato dalla fondazione Symbola

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FOCUS: SYMBOLA

Con la cultura non solo si mangia, ma si smuove anche una buo-na parte dell’economia naziona-

le che alle attività e imprese culturali è legata, direttamente e indirettamente. A dimostrarlo uno studio, redatto dalla Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno dell’As-sessorato alla cultura della Regione Marche, presentato a Roma a giugno e dal quale sono poi stati esaminati i dati in occasione del Festival della Soft Eco-nomy organizzato da Symbola dal 24 al 28 giugno.

‘Io sono cultura’ è il titolo dello studio, che è anche l’unica analisi approfondi-ta che annualmente pesa il valore della cultura e della creatività nell’economia nazionale.

“La cultura è la lente attraverso cui l’Ita-lia deve guardare al futuro e costituisce il nostro vantaggio competitivo – ha com-mentato il presidente della Fondazione

Symbola Ermete Realacci-. È grazie alla creatività e alla cultura, che nel nostro Paese si incrocia con la qualità, l’innova-zione e le nuove tecnologie, se le impre-se sono state capaci di incorporare bel-lezza e valore nel made in Italy. Mentre tutti dicevano che il nostro manifatturie-ro sarebbe morto sotto i colpi della con-correnza cinese, le imprese italiane sono riuscite a presidiare la fascia alta del mercato e aumentare il valore aggiunto dei prodotti. Il grande successo di eventi come il Salone del Mobile o il Vinitaly lo testimonia. Ecco perché una vetrina glo-bale come Expo2015, se vuole guardare al bene del Paese e offrire al mondo uno sguardo rivolto al futuro, dovrà dare voce alle esperienze più avanzate di questo settore: puntando più sulle idee che sul cemento”.

Ma, cosa s’intende per cultura?Lo studio allarga il campo di osserva-zione attraverso una classificazione in quattro macro settori: industrie culturali

propriamente dette (film, video, mass-media, videogiochi, software, musica, libri e stampa), industrie creative (ar-chitettura, comunicazione e branding, artigianato, design e produzione di sti-le), patrimonio storico-artistico archi-tettonico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), e performing art e arti visive (rappresen-tazioni artistiche, divertimento, convegni e fiere). Alla ricerca è stata affiancata anche un’indagine su tutta la filiera del-le industrie culturali: attività formative, produzioni agricole tipiche, attività del commercio al dettaglio collegate alle produzioni dell’industria culturale, turi-smo, trasporti, attività edilizie, ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche.

La filiera culturale italiana, secondo lo studio, muove 214 miliardi di euro, circa il 15,3% del valore aggiunto nazionale. In questi numeri è contemplato il valore prodotto dalle industrie culturali e crea-

Io sono culturaPresentato lo studio di Symbola e Unioncamere che quantifica il peso della cultura nell’economia nazionale

di L. Radaelli

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FOCUS MARCHE&CULTURA Le Marche hanno puntato con decisione sulle industrie culturali e creative, tanto da aver raggiunto il primo posto nella graduatoria delle regioni per incidenza dell’occupazione prodotta dal sistema produttivo culturale sul totale degli impiegati dell’economia regionale, e il secondo posto nella classifica delle regioni che più producono ricchezza con la cultura e creatività

Nelle Marche il valore aggiunto creato dal sistema produttivo culturale è il secondo più alto d’Italia: il 6,5% della ricchezza complessiva del sistema economico locale, equivalente a 2,3 miliardi di euro. Una cifra alla quale contribuiscono in modo preponderante le produzioni di stile, l’architettura, libri e stampa.

Nell’insieme la cultura impiegano oltre 50 mila persone, il 7,1% del totale degli occupati dell’intera regione.

Le Marche si distinguono anche sul fronte delle esportazioni legate al sistema produttivo culturale. Il rapporto tra export culturale e valore aggiunto dell’intera economia locale, noto anche come propensione all’export culturale, ha fatto registrare nella regione il 4,2%, dopo la Toscana (7,9%), il Veneto (7,2%) e il Friuli Venezia Giulia (6%).

Sempre le Marche sono tra le regioni che maggiormente attirano il turismo culturale. La domanda di turismo legata alla cultura si localizza nelle regioni centrali della Penisola dove, accanto alle potenti località driver quali Roma e Firenze, si collocano molteplici centri minori disseminati proprio tra Marche e Toscana.

All’ottima performance della Regione contribuiscono soprattutto le province di Pesaro Urbino e Macerata che sono rispettivamente in terza e settima posizione nella classifica delle province che producono ricchezza con

cultura e creatività. Nella provincia di Pesaro Urbino, il valore aggiunto creato dalla cultura raggiunge il 7,9% della ricchezza complessiva del sistema economico locale, con 693 milioni di euro. A livello occupazionale, la cultura impiega quasi 16 mila persone, il 9,1% del totale degli occupati dell’intera provincia. Il contributo maggiore arriva dalle industrie creative, con il 75% del valore di settore; le industrie culturali propriamente dette, invece, contribuiscono con circa il 22%.

La provincia di Macerata si posiziona al 7° posto nella classifica producendo il 7,3% della propria ricchezza grazie alle industrie culturali. La produzione ha un valore di 505 milioni di euro con l’impiego di 11.500 persone, ossia l’8% di tutti gli occupati locali. Le industrie creative apportano circa il 64% del fatturato del settore, mentre quelle culturali propriamente dette contribuiscono con il 32% circa.

tive, ma anche da quella parte dell’eco-nomia nazionale che viene attivata dalla cultura, turismo prima fra tutti. Le indu-strie culturali si confermano un pilastro del made in Italy, tanto che, nonostante la crisi, l’export legato a cultura e cre-atività è cresciuto del 35%. Dallo studio emerge che delle 443.458 imprese del sistema produttivo culturale, che rappre-sentano il 7,3% delle imprese nazionali, arriva il 5,4% della ricchezza prodotta in Italia, equivalente a circa 74,9 miliardi di euro; che raggiungono gli 80 miliardi di euro se si includono anche le istituzioni pubbliche e associazioni non profit attive nel settore della cultura (5,7%).

La forza della cultura ha un effetto mol-tiplicatore pari a 1,67 sul resto dell’eco-nomia: così per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,67 in altri set-tori. Gli 80 miliardi, quindi, ne ‘stimola-no’ altri 134. Inoltre, la cultura ha effetti positivi anche sul fronte occupazione: le sole imprese del sistema produttivo cul-

turale danno lavoro a 1,4 milioni di per-sone, il 5,8% del totale degli occupati in Italia.

Le esportazioni legate a cultura e cre-atività sono aumentate del 35%: erano di 30,7 miliardi di euro nel 2009 e sono arrivate a 41,6 nel 2013, concludendo il 10,7% di tutte le vendite oltre confine delle imprese italiane. Il surplus com-merciale con l’estero nel 2013 è di 25,7 miliardi di euro, secondo solo, nell’eco-nomia nazionale, alla filiera meccanica.

La cultura piace anche ai privati, tanto che i casi di sponsorizzazioni da parte di imprenditori privati, consapevoli delle ri-cadute sul loro brand, sempre più spes-so investono nel restituire alla bellezza originale beni comuni come il Colosseo e il Teatro La Scala di Milano, l’arco Etru-sco id Perugia, il Ponte di Rialto e la Fon-tana di Trevi. Tendenza, a quanto pare, destinata a crescere: si passa dai 150 milioni di euro investiti nel 2012 ai 159

del 2013, il +6,3%, per un totale, nel 2013, del 13,3% di sponsorizzazioni private, la quota più alta dell’ultimo triennio.

Agli effetti benefici che la cultura ha sull’economia nazionale, quello sul tu-rismo è senza dubbio uno dei più evi-denti: l’Italia è la meta preferita dei pa-esi ai quali è legato il futuro del turismo mondiale: Cina, Brasile, Giappone, Co-rea del Sud, Australia, Usa e Canada. Il turista culturale che soggiorna in Italia, inoltre, è più propenso a spendere: 52 euro al giorno per l’alloggio, contro i 47 di chi viaggia per motivi non culturali, e 85 euro per spese extra, contro i 75. Del totale della spesa dei turisti in Italia, 73 miliardi di euro nel 2013, il 36,5% è le-gato proprio alle industrie culturali. E al richiamo della cultura, della bellezza e della qualità sono, molto probabilmente, legate le performance nazionali nel set-tore turistico.

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FOCUS: SYMBOLA

C’è un’Italia che, nonostante la cri-si, resiste e sa essere innovativa, creativa, unita, vocata alla qualità

e alla bellezza. Un’Italia che sa esse-re competitiva. È l’Italia della coesione, quella che vede le aziende camminare con le comunità, coinvolgere i cittadini, valorizzare e sostenere i lavoratori."I territori coesi hanno più possibilità di crescere. In territori coesi socialmente la sicurezza sociale è un elemento com-petitivo delle imprese come dimostrano tantissime ricerche economiche. Quindi è importante aprire questo dibattito e questa frontiera anche in Italia e capi-re che le politiche pubbliche, le politi-che di investimenti privati ed economi-ci sono strettamente collegati". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, a margi-

ne del seminario estivo di Symbola. "La sicurezza sociale e la protezione sociale sono elementi insostituibili dello svilup-po economico" ha aggiunto, anche se la crisi  economica non aiuta.

La coesione territoriale fa bene alle im-prese: nel 2013, rispetto all'anno prima, il fatturato cresce nel 39% dei casi (31% per le altre) e l'occupazione sale nel 22% dei casi (15% per le altre). A dimostrare il valore aggiunto della coesione c’è anche la relazione feconda con il Terzo Settore: le imprese che si relazionano con il mon-do del volontariato hanno registrato nel 2013 aumenti nel numero di occupati nel 22% dei casi, contro il 17% delle imprese che queste relazioni non le hanno volu-te o sapute costruire. In questa logica di rete si rivelano strategiche le relazioni

con le istituzioni: enti locali o camere di commercio, le realtà produttive che hanno saputo costruire rapporti solidi con tali istituzioni hanno registrato un aumento degli occupati nel 24% dei casi, contro il 15% delle imprese non coesive. E’ anche grazie a queste realtà dinami-che e ‘connettive’ se l’Italia è uno dei soli cinque Paesi al mondo – con Cina, Ger-mania, Giappone e Corea del Sud – ad avere un surplus manufatturiero sopra i 100 miliardi di dollari.

Questa la fotografia scattata dal rappor-to 'Coesione è competizione - Le nuove geografie della produzione del valore in Italia' realizzato da Consorzio Aaster, Fondazione Symbola e Unioncamere, presentato nel corso dell'apertura del seminario estivo di Symbola a Treia.

La coesione fa crescere le impreseIn piena crisi del capitalismo come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi, si delinea un modello nuovo: un’economia meno rampante, meno avida, più attenta ai destini delle persone e del pianeta. Un modello che va promosso. Deve farlo l’Expo2015, puntando sulle idee più che sul cemento

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“Quando l’Italia fa l’Italia e scommette sui suoi talenti e sulle comunità, quando usa le nuove tecnologie per rilanciare il sapere diffuso e le tradizioni produttive d’eccellenza, se investe sulla qualità e la bellezza, sulla cultura, la ricerca e la co-esione sociale – ha commentato il presi-dente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci -, allora ce la fa. Tanto più che, oltre alla nostra vocazione naturale alla bellezza e alla qualità, possiamo contare su relazioni che spontaneamente si in-staurano nei territori tra le comunità, le imprese, i centri di sapere e di cultura, che incrociano il contributo della creati-vità sociale dei cittadini e il ricchissimo humus del non profit contribuendo a creare un ecosistema solido, vitale, di-namico, la cui energia riverbera su tutti gli attori. Imprese comprese. E certa-

mente c’è anche questo dietro al fatto che l’Italia sia protagonista mondiale, con gli Stati Uniti, del reshoring, ovvero la ri-localizzazione, il rientro in patria di aziende che avevano delocalizzato la produzione: tra il 2007 e il 2012, pur sen-za misure pubbliche di sostegno, le ri-lo-calizzazioni in Italia hanno rappresentato il 60% di quelle europee. C’è una trama di connessioni e relazioni, un ’andare con gli altri’, che è il tessuto connettivo del made in Italy più vitale.

La natura territoriale, collaborativa è iscritta nel dna del nostro sistema pro-duttivo, dove l’imprenditore è anche cit-tadino e membro della comunità, ed è legato da rapporti diretti con i lavoratori e i fornitori che, in virtù di questo, danno all’azienda un contributo che va oltre il

loro ruolo. I cittadini sono mossi da una nuova voglia di protagonismo, che grazie all’innovazione tecnologica raggiunge frontiere inesplorate, come il crowfun-ding. Dalle imprese consapevoli che le performance del profitto sono sempre più dipendenti da valori e fattori non di-rettamente economici, come il rispetto dell’ambiente, quello dei diritti dei la-voratori, la valorizzazione delle proprie risorse umane, il sostegno alle comu-nità, la collaborazione, la promozione culturale, nasce un nuovo capitalismo che fa proprie molte idee, pratiche e va-lori nati dal non profit. Questo modello di economia va promosso. Dall’Expo 2015 e dal governo italiano, approfittando del semestre di presidenza del consiglio eu-ropeo.

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focus

Il modo migliore per cercare di capire

il mondo è vederlo dal maggior numero

possibile di angolazioni

Ari Kiev Psichiatra statunitense

TURISMO

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FOCUS: TURISMO

Se vi sentite "a casa" nei piccoli borghi, non dovete perdere l'op-portunità di partecipare a questa

kermesse nazionale che, alla sua quarta edizione, riunisce nella splendida città di Offida sapori e tradizioni dei Borghi più belli del nostro Paese.

Alla manifestazione, infatti, aderiranno oltre 20 comuni caratterizzati da un'alta qualità della vita, intesa non solo come ambiente, ma come ottimo connubio di tradizioni e gastronomia.Un viaggio che ripercorre da nord a sud tutta l'Italia, alla scoperta di territori, gusti e prodotti anche poco noti, svelando una ricchezza e varietà tutta nostrana.

La manifestazione avrà come suggesti-va cornice la storica piazza del Popolo

di Offida, nel quale si avvicenderanno gli chef prescelti dai singoli Comuni, in rappresentanza di ciascuna regione ita-liana. Ogni giorno Comuni diversi, piatti diversi, gusti imperdibili!

Ciborghi, ideato e realizzato dal Comune di Offida in collaborazione con l'Asso-ciazione Nazionale dei Borghi più belli d'Italia ed organizzato dalla Coop. Oikos di Offida, ha come obiettivo quello di far conoscere quell'Italia nascosta che il mondo ci invidia.

Un'Italia fatta di tradizioni e di picco-li centri d'arte, storia e cultura troppo spesso trascurati dai grandi flussi turi-stici, ma che proprio per il loro stile di vita e la loro tradizione sono un vero e proprio tesoro delle cucine regiona-

li italiane. L'iniziativa si potrà seguire anche su Twitter https://twitter.com/ci-borghiditalia @ciborghiditalia, Facebook https://www.facebook.com/Ciborghi-DItaliaOffida, sul sito web: http://www.ciborghiditalia.it/, su Pinterest: http://www.pinterest.com/ciborghiditalia/ e su Instagram: http://instagram.com/cibor-ghiditalia. Hashtag #ciborghi.

Partner ufficiali dell'evento le eccellen-ze del territorio: Sabelli, Bibite Paoletti, Vini Ciù Ciù e Centro Commerciale Val Vibrata.

Riparte Ciborghi, il festival delle cucine regionali dei borghi più belli d'ItaliaL'appuntamento è a Offida (AP) dall'11 al 20 luglio 2014

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"Ci vai, ci mangi, Ciborghi" Il programmaDieci giorni di manifestazione ospiteranno le specialità enogastronomiche dei 20 Comuni coinvolti, che si avvicenderanno ogni giorno dalle 19 fino a mezzanotte, con proposte sempre differenti. Dalle 18, invece, spazio agli eventi collaterali per scoprire il territorio di Offida e apprezzare il cibo in ogni sua sfumatura: tour in mountain bike e in pullman alla scoperta delle cantine e dei paesaggi locali; spettacoli teatrali a tema; laboratori di degustazione per grandi e piccini; conferenze ed incontri di approfondimento.

Offida: un viaggio affascinante fra storia e gusto

La scelta di Offida come sede del festival non è casuale: la città infatti

rappresenta un esempio significativo di Borgo più bello d'Italia.I suoi musei, le sue rue e il suo Palazzo Comunale, con portico e dipinti quattrocenteschi, nonché la particolare Chiesa di Santa

Maria della Rocca, situata su uno sperone roccioso, conferiscono a

Offida quel fascino straordinario che regala al visitatore un emozionante viaggio nel tempo, alla scoperta di

lavorazioni artigianali esclusive come la lavorazione del merletto a tombolo.

In un territorio popolato da poco più di cinquemila persone ritroviamo una

delle aree nazionali più ricche di storia e vocata alla cultura del vino, tanto da

aver dato il nome ad una delle docg marchigiane: i vitigni autoctoni Pecorino

e Passerina, in forte ascesa nei gusti del grande pubblico.Tra i prodotti tipici

invece il Chichi ripieno, una focaccia molto gustosa e saporita farcita con vari ingredienti, e i Funghetti, dolci a base di

acqua, farina, zucchero e anice.

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FOCUS: TURISMO

Un palcoscenico unico, di grande suggestione, che mostra la vivace vita del porto di Ancona, con il suo

via vai di grandi e piccole navi, crociere e imbarcazioni varie: è lo straordinario spettacolo che offre la hall dell'Ex Onmi, che aprirà prossimamente le sue porte a vacanzieri e viaggiatori. Un gioiello dell'hotellerie completamen-te ristrutturato, la cui conformazione ri-evoca quella dell'interno di una elegan-te nave, con le sue ampie vetrate vista mare, i suoi lunghi corridoi e gli eleganti spazi condivisi. Affacciandosi sul terraz-zo si può scoprire la città da una visuale inedita, dove allungando una mano sem-bra di poter sfiorare il Duomo, l'antico

faro, il Parco del Cardeto e la città vec-chia, mentre voltandosi ad est di scopre la costa adriatica, nella parte che porta a Settentrione. La struttura ricettiva che vanta al suo interno prestigiosi segni della Roma an-tica, perfettamente conservati e tutelati, è sulla via del lungomare che porta al centro di Ancona: pochi passi e sia arriva al Teatro delle Muse, che offre tutto l'an-no spettacoli di teatro, danza e musica di grande rilievo. Il comfort e la moder-nità delle camere, della zona ristorante e congressi e della spa è in perfetta ar-monia con l'anima ricercata e protesa al benessere di tutto il complesso. E per chi cerca un hotel che non sia solo un luogo

di passaggio, ma un posto da vivere pie-namente, al tramonto l'Ex Onmi fa un re-galo esclusivo: dalle immense vetrate si può godere lo spettacolo, letteralmente unico, del tramonto sul mare. Forse non molti sanno, infatti, che Ancona è una delle rare città continentali europee dove si può ammirare il sole sorgere e poi tra-montare in mare. Mentre i pescherecci ondeggiano stanchi dopo una giornata al largo, mentre i turi-sti salgono e scendono dalle navi dirette in Grecia e Croazia e uomini che dall'alto sembrano miniature si muovono viva-cemente, dall'interno dell'Onmi si può godere di uno spettacolo tanto inatteso, quanto suggestivo.

Il porto fa da scenografia al nuovo hotel che aprirà ad Ancona. Un hotel ad Ancona, per Ancona e la cittadinanza, e per il mondo che vuole scoprire la città e la Regione

di A. Dachan

Ex Onmi, una finestrasul mare

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FOCUS: TURISMO

E’ stato consegnato al Conero Golf Club di Sirolo da parte della Fede-razione Italia Golf il riconoscimen-

to ambientale ‘Impegnati nel Verde’, nel-la categoria ‘Energia’.Quattro le categorie (Acqua, Biodiversità, Paesaggio ed Energia) alle quali possono candidarsi annualmente le strutture che ospitano campi da golf per certificare il loro impegno a tutela dell’ambiente, va-lutate da un Comitato Tecnico Scientifico composto da cinque docenti universitari, che verifica il lavoro e le politiche soste-nute dai Circoli. Principale obiettivo del riconoscimento ‘Impegnati nel Verde’ è quello di stimo-lare, all’interno del movimento golfistico nazionale, una sempre maggiore atten-zione alle problematiche ambientali. Per questa ragione lo spirito che determina l’assegnazione del riconoscimento è ba-sato su effettivi miglioramenti nella ge-stione dell’impianto sportivo.‘Impegnati nel verde’ si occupa di pro-muovere e comunicare le tematiche e le problematiche ambientali, con l’obiettivo di sensibilizzare i circoli su tali argomen-ti ed anche di migliorare l’immagine del golf verso il mondo esterno. Attraverso la promozione di politiche per la riduzione e ottimizzazione del consumo delle risorse naturali, il miglioramento della pianifi-cazione e manutenzione delle strutture, favorendo il turismo ‘verde’ e assistendo i circoli che vogliano aderire al program-ma internazionale di certificazione am-bientale GEO (Golf Environment Organi-

zation), la Federazione Italiana Golf vuole anche promuovere un’immagine del golf moderna e a portata di tutti.

Il Conero Golf Club, negli anni, ha per-seguito una politica di tutela ambientale basata sulla totale convinzione che sia fondamentale investire per preservare il territorio nel quale il circolo è inserito.

“Sono stati fatti investimenti per il pas-saggio e il collegamento alla rete me-tano, - ha dichiarato Roberto Malatini, Direttore del Conero Golf Club -, sosti-tuendo quattro caldaie di vecchia gene-razione con apparecchi atti al risparmio energetico, abbinati all’installazione di pannelli solari. Negli anni abbiamo, inol-tre, provveduto all’installazione di pan-nelli fotovoltaici integrati a copertura di tutte le strutture, dall’edificio che ospi-ta il ristorante alla club house. Non era possibile pensare di posizionare i pan-nelli sul campo, per questo si è optato per una soluzione che soddisfacesse sia l’aspetto di risparmio di risorse sia quel-lo estetico, scegliendo dei pannelli inte-grati nel tetto”. Secondo la Federazione Italiana Golf, l’uso efficiente dell’energia, il risparmio energetico, lo sviluppo di fonti rinnovabi-li, la riqualificazione del sistema elettri-co, le nuove tecnologie ad alta efficienza, la certificazione energetica degli edifici e l’utilizzo dei servizi di energy manage-ment sono i punti chiave del Piano Ener-getico di cui ciascun circolo deve dotarsi.

“Inoltre – ha proseguito Malatini -, il Co-nero Golf Club ha intrapreso il percorso per ottenere la certificazione GEO, per la quale sono richiesti requisiti certifica-ti che comprendono, oltre al risparmio energetico, tutta una serie di attività per la salvaguardia dell’ambiente, quali cor-ridoi all’interno del campo tracciati per gli animali che popolano il territorio e aree per la nidificazione di alcune specie, come le beccacce. Essendo uno dei po-chi circoli inserito in un Parco Naturale Protetto, il Conero Golf Club, ha censi-to gli alberi di pregio presenti all’interno del campo, querce e olmi secolari, per la loro conservazione”.

Da parte della Federazione Italiana Golf c’è una fortissima attenzione alle tema-tiche ambientali, supportata dall’altret-tanto forte impegno delle federazioni eu-ropee, in particolar modo da quelle del Nord Europa, dove il golf è tra gli sport più praticati e non è più considerato uno sport d’élite, come invece ancora accade in Italia.

“Attuare politiche e iniziative rivolte al rispetto ambientale, sia esso di rispar-mio energetico o di tutela del territorio, è, oltre che un dovere morale e compor-tamento lungimirante, una valida attività di promozione turistica. Chi fa turismo golfistico, infatti, è molto attento a que-sti temi e tende a seguire con interesse i campi certificati”.

Conero Golf Club impegnato nel verdeRiconosciuto l’impegno per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del territorio dalla Federazione Italia Golf

di L. Radaelli

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FOCUS: TURISMO

MOSTRELacrime di Smalto – Plastiche maiolicate tra Marche e Roma-gna nell’età del RinascimentoSedi espositive: Arcevia e SenigalliaPeriodo: 12 Aprile – 31 Agosto 2014www.arceviaweb.it

La mostra suddivisa in più sezioni si sofferma per la prima volta su un patrimonio artistico che rappresenta un unicum nel panorama ceramico italiano. Si tratta delle rare plastiche maiolicate presenti nel territorio marchigiano, riconducibili ad una produzione pesarese o faentina della fine del XV secolo, che sono da considerarsi tra le poche testimonianze ancora in situ attestanti una cultura figurativa di “influsso fiammingo” legata ad una produzione fittile di carattere devozionale. Gli esemplari marchigiani di Ancona, Ostra Vetere, Pesaro e Fer-mo, oltre a poche rare opere provenienti dal territorio compre-so tra Marche e Romagna, oggi in collezione privata o disperse sul mercato antiquario, sono le uniche testimonianze ancora presenti di una singolare bottega o di un maestro anonimo, forse itinerante e formatasi in ambito faentino, che operò sulla direttrice adriatica nell’ultimo quarto del Quattrocento. Acco-gliendo il favore di una cultura di provincia ancora attardata ri-spetto ai grandi centri in cui i sublimi esempi delle opere inve-triate dei Della Robbia primeggiavano, le opere plastiche oggi note, seppero intercettare il gusto locale per le cromie accese della tradizione ceramica vascolare, specie quella pesarese sotto l’illuminata signoria sforzesca, ed il carattere devozionale quasi domestico di comunità religiose legate principalmente al culto della Deposizione o della Natività di Cristo.

Itinerario sulle tracce dei ‘Della Robbia’ e dei Maestri plastificatori marchigianiSedi espositive: Arcevia e Comuni limitrofiPeriodo: 19 Aprile – 28 Settembre

Il fulcro dell’itinerario sarà all’interno della Collegiata di S. Me-

dardo, attestata sin dal 1208, ricostruita fra il 1634 e il 1644, che ospita notevoli testimonianze artistiche, fra le quali si segnalano: il Polittico di S. Medardo (1507) e il Battesimo di Cristo (1508) di Luca Signorelli; le numerose opere di Ercole Ramazzani, artista locale allievo di Lorenzo Lotto, alcune opere di Claudio Ridolfi il Veronese, discepolo del Barocci (sec. XVII) e il monumentale dossale in terracotta invetriata ‘Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Gerolamo’. Le altre tap-pe dell’itinerario robbiano sono localizzate presso la chiesa di Santa Maria del Soccorso, dove si può ammirare una splendida Annunciazione di Fra’ Mattia della Robbia, e nella chiesa di San Lorenzo in frazione Avacelli, impreziosita da uno spettacolare dossale in terracotta dipinta rappresentante la Madonna del-la Misericordia (sec. XVI), attribuite ad un artista marchigiano influenzato sia dall’Agabiti sia dalla bottega robbiana di Fra’ Mattia.

Oro, perle, smalti, zaffiri e rubini: il Reliquiario di Sisto V dopo il restauro all’Opificio delle Pietre dure di FirenzeSede espositiva: Museo Sistino di Montalto Marche (Musei Si-stini del Piceno) – Ascoli Piceno Piazza Sisto VPeriodo: 7 Giugno – 14 Settembre 2014

Il cosiddetto Reliquiario di Montalto, è un’opera polimaterica che misura nel complesso cm 66,5 x 43 x 23. Si tratta di uno dei più rari ed elevati esempi dell’oreficeria francese del tar-do medioevo, unico per antichità, dimensioni, livello artistico e intrinseco valore dei materiali. L’anteprima espositiva del restauro del reliquiario è avvenuta a Firenze presso il museo delle pietre dure, nel periodo natalizio 2013-2014. Il ritorno a Montalto è avvenuto a inizio estate e costituisce un evento tale da diffondere ancora di più l’importanza del manufatto a livello nazionale e internazionale oltre ad aumentare la consapevo-lezza di possederlo. Riesporre il prezioso cimelio e allestire dei pannelli fotografici delle varie fasi del restauro fa parte di un processo cardine non solo per la storia dell’oreficeria italiana, ma anche per il territorio della Regione Marche.

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Un capolavoro di Carlo Maratti da Roma a CameranoRebecca ed Eliezer al pozzoSede espositiva: CameranoPeriodo: 28 Giugno – 18 Ottobre 2014

Grazie alla collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte An-tica di Palazzo Corsini a Roma, approda per la prima volta a Camerano uno straordinario capolavoro di Carlo Maratti, Re-becca ed Eliezer al pozzo. Il dipinto, posseduto dal Cardinale Neri Maria Corsini, un vero e proprio estimatore di Carlo Ma-ratti, sarà sottoposto a un accurato e necessario restauro in cui il tessuto pittorico verrà fatto aderire in maniera uniforme alla tela. Vittorio Sgarbi, curatore della mostra, ha voluto risarcire la città natale di Maratti, seppur per un breve periodo, con un capolavoro dell’artista che sosterà nella Chiesa di Santa Fau-stina, una cappellania voluta dallo stesso artista, dove si trova-no non solo i rilievi scultorei con i volti di Maratti e della moglie Francesca gommi, ma anche un ultimo, San Nicola di Bari, un vero testamento spirituale, realizzato dal pittore e dalla corali-tà della sua bottega.

‘Da Giotto a Gentile’Pittura e scultura a Fabriano fra Due e TrecentoSede espositiva: FabrianoPeriodo: 26 luglio – 30 novembre 2014

Le Marche, e Fabriano in particolare, tornano protagoniste di primo piano nel panorama italiano della cultura e delle gran-di mostre. Un’iniziativa che mira a valorizzare uno smisurato patrimonio artistico in gran parte sommerso e inscindibile dal contesto paesaggistico e ambientale di straordinaria bellezza. La mostra sarà ospitata presso la Pinacoteca Civica Bruno Mo-lajoli e in tre splendide chiese del circuito urbano, con l’espo-sizione di oltre 100 opere tra cui dipinti, pale d’altare, tavole, affreschi staccati, sculture, oreficerie rarissime, miniature, manoscritti, codici. Opere delicate e preziose, concesse in pre-stito dai più prestigiosi musei italiani e stranieri.

LIRICA50° edizione del Macerata Opera FestivalComune: Macerata - Arena SferisterioDate evento: 18 Luglio – 10 Agosto 2014Sito web: www.sferisterio.it

La 50° edizione dello Sferisterio Opera Festival di Macerata, sotto la direzione artistica di Francesco Micheli, dal titolo “L’o-pera è donna” celebra tre grandi eroine del melodramma: nuo-ve produzioni di Aida, con cui si aprì la prima stagione nel 1921, e di Tosca, insieme alla ripresa della Traviata degli Specchi di Brockhaus e Svoboda. Il programma della 50° edizione sarà il seguente: “Aida” di Giuseppe Verdi (18, 27 Luglio 2014 e 02, 10 Agosto 2014); “Tosca” di Giacomo Puccini (19, 25 Luglio 2014 e 03, 08 Agosto 2014) e “La Traviata” di Giuseppe Verdi (26 Luglio 2014 e 01, 09 Agosto 2014).

35° edizione Rossini Opera FestivalComune: Pesaro Periodo: 10 -22 Agosto 2014Sito web: www.rossinioperafestival.it

La 35° edizione del Rossini Opera Festival si svolgerà dal 10 al 22 Agosto 2014, con 3 diverse rappresentazioni: “Armida” (regia Luca Ronconi, Nuova Produzione, 10, 13, 16 e 19 agosto, ore 20.00, Adriatic Arena); “Barbiere di Siviglia” (commedia di Cesare Sterbini, 11, 14, 17 e 20 agosto, ore 20.00, Teatro Ros-sini) e infine Aureliano in Palmira (regia Mario Martone, Nuova Produzione , 12, 15, 18 e 22 agosto, ore 20.00, Teatro Rossini). Da non perdere anche i seguenti eventi: il concerto conclusivo dell’Accademia Rossiniana nei pressi del Teatro Sperimentale il 18 Luglio alle ore 20,00; “Il Viaggio a Reims nel Teatro Rossi-ni il 13 e 16 agosto, ore 11.00; la Petite Messe Solennelle il 21 Agosto e infine i Concerti di Belcanto.

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FOCUS: TURISMO

Per fare turismo ci vogliono i turisti. Per fare i turisti ci vuole la voglia di viaggiare. Per creare la voglia di viaggiare ci vogliono esperienze da offrire e luoghi da scoprire. Per la curiosità della scoperta ci vuole la promozione sempre innovativa. Per tutto questo c’è Like Tourism – Winter session

di L. Radaelli

Come nella canzone per bambini ‘Ci vuole un fiore’, dove il raggiungi-mento di ogni obiettivo è stretta-

mente e imprescindibilmente collegato a quello precedente, anche nel turismo questo principio è la base del successo. Se per fare un tavolo si parte da un fio-re, allora per fare di un viaggio un’espe-rienza unica e personale, bisogna partire dalla formazione degli operatori della fi-liera turistica. Proprio da questo concet-to, semplice se paragonato alla costru-zione di un tavolo spiegato ai bambini, nasce Like Tourism 2.0 - Winter session, la nuova sessione di incontri e docenze dedicate agli operatori turistici che vo-gliono posizionarsi in prima fila di fronte ai futuri possibili clienti. Turismo è evolu-zione costante, continuo aggiornamento e ricerca sfrenata di nuove metodologie per attirare l’attenzione e la curiosità di turisti per soddisfare esigenze di viag-gio sempre più personalizzate. Per fare questo è necessario che chi si fa artefice della realizzazione del sogno del viag-giatore sia posizionato sulla sua stessa frequenza. E per farlo sono fondamentali una preparazione e una professionalità che, anzi, siano un passo avanti rispetto a ciò che è la domanda. L’offerta deve es-sere in grado di anticipare le tendenze e poterle soddisfare in tempo reale.Ecco perché Like Tourism raddoppia,

anzi quadruplica, durante l’inverno orga-nizzando incontri via web per offrire agli interessati quel costante aggiornamento e insegnamento necessari per mante-nersi al passo, se non avanti coi tempi. Da settembre a dicembre, chi si iscrive alla newsletter di Like Tourism, evento cult dello scorso aprile e appuntamento must per i prossimi anni, potrà seguire in diretta streaming quattro incontri-lezioni di esperti in quattro macroaree quali Ac-coglienza, Revenue, Disintermediazione dalle OLTA e Brand Reputation, che of-friranno approfondimenti su temi cardine dell’offerta turistica.

Parola d’ordine formazione. Nome tec-nico webinar, fusione tra seminario e fruibilità dei contenuti sul web. Caratteri-stiche: accesso in streaming tramite piat-taforma dedicata per partecipare come in aula ad un seminario stando comoda-mente a casa; possibilità di interazione con lo speaker in diretta attraverso chat o cuffia per un oggettivo apprendimento; disponibilità dei contenuti anche post-di-retta streaming grazie all’archivio cloud raggiungibile con credenziali personaliz-zate. Costo dell’operazione: zero. Unico vincolo, che tale non è, anzi, l’iscrizione alla newsletter mensile che consentirà un aggiornamento a flusso continuo.

I WEBINAR,speaker e tematiche

BRUNO BERTERO:Consulente specializzato nella gestione dell’accoglienza e dell’a-nimazione nelle destinazioni turi-stiche nonché nella gestione or-ganizzativa e logistica dei grandi eventi, è co-fondatore della società Four Tourism S.r.l., per la quale si occupa di consulenza e formazione nel management e marketing per le destinazioni turistiche, le città e i territori.

Parlerà di Accoglienza:L’albergo è il luogo della libertà, dell’assenza di costrizioni, un po-sto a volte preferito persino alla propria casa. Eppure questo non basta. Si devono aggiungere le persone, i territori e le istituzioni. Il ciclo d’informazione e accoglienza turistica è infatti mutato e si deve fare accoglienza ancora prima che il turista arrivi, creando una serie di strumenti che lo portino a so-gnare e desiderare la nostra desti-nazione. Il turista sogna, pianifica, prenota, vive l’esperienza e la con-divide.

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VITO D’AMICO:Revenue manager, con esperienza nel mondo della comunicazione e del marketing turistico, nel 2007 fonda SICANIASC, di cui è CEO, Presidente del WHR Corporate, consulente turistico alberghiero e formatore, è specializzato in Price Management e Marketing al Front Office come leva per il Revenue Management.

Parlerà di Revenue Management:Le frontiere del Revenue Mana-gement sono molto lontane dalla mera variazione tariffaria, anche quando applicata correttamente. La gestione del revenue consiste nell’analizzare il comportamento dei consumatori e la loro perce-zione del valore del prodotto e, allo stesso tempo, allineare i prezzi dei prodotti, il posizionamento sul mercato e la disponibilità in base al target di clientela precedente-mente analizzato. Per un hotel che cosa significa? Trovare il prezzo giusto per la camera giusta e ren-derlo disponibile al cliente giusto, al momento giusto.

ANTONIO MARESCA:Grazie all’esperienza maturata fin dal 1997 e i risultati ottenuti pro-pone alle imprese della ricettività le migliori soluzioni per rendere proficua la loro presenza sul web. In particolare fornisce supporto e consulenza tramite il network Kuddle, di cui è promotore e fon-datore, che riunisce i professionisti del web marketing turistico.

Parlerà di Disintermediazione:Nel giro di pochi anni alcune OLTA sono riuscite a ritagliarsi impor-tanti  fette  del mercato turistico, grazie anche alla loro peculiari-tà di essere raggiungibili esclu-sivamente  attraverso Internet, o al massimo attraverso una li-nea di  customer  service telefoni-co  (gratuito o a pagamento), che si traduce in grande risparmio di tempo e denaro per i clienti. Per gli hotel, però, le commissioni delle OLTA in media si aggirano intorno al 30%, da qui la necessità di disin-termediare e diventare autonome per quanto riguarda la prenotazio-ne, migliorando i propri strumenti di web marketing turistico.

FRANCESCO TAPINASSI:Senior marketing strategist in Fon-dazione Sistema Toscana, Social media Manager per un progetto del Gal Ogliastra, ha ricoperto il ruolo di Dirigente al turismo della Provincia di Grosseto, occupandosi della promozione e dello sviluppo del turismo nella Maremma To-scana e lavorando in stretta con-nessione con la piattaforma on line turismo.intoscana.it della Regione Toscana.

Parlerà di Web Reputation:Essendo cresciuto il livello di competenza degli internet users e soprattutto tenendo in grande considerazione l’opinione degli altri consumatori, ritenuta più af-fidabile per la sua indipendenza e lontananza da fini commerciali, chi acquista online non si fida mai completamente delle promesse del venditore. Secondo il 68% degli intervistati globali, i commenti dei consumatori online sono la secon-da forma più affidabile di comuni-cazione (la prima sono il passapa-rola di parenti ed amici, affidabile all’84%). In questo nuovo equili-brio, come decide il nuovo viaggia-tore sulla rete?

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FOCUS: TURISMO

Sport, business e relazioni interna-zionali sono stati nuovamente le tappe di un percorso virtuoso che

Marche ed Emirati Arabi Uniti hanno ri-badito di voler compiere insieme. A di-mostrarlo, gli oltre 600 ospiti che hanno preso parte al Business Forum Italy-Uae di Senigallia, l’auditorium iGuzzini pieno per il convegno “Voci di donne arabe”, le prospettive legate agli incontri B2B fra aziende marchigiane ed emiratine e le performance di alto livello fatte registra-re dai binomi che hanno preso parte alle gare di endurance.

“La presenza nella nostra regione del Primo ministro e Vicepresidente de-gli Emirati Arabi Uniti e Governatore di Dubai, Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, del Principe alla Coro-na Sheikh Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum e del Ministro dell’E-conomia degli Emirati Arabi Uniti, Sul-tan Bin Saeed Al Mansouri, alla guida di una numerosa delegazione governativa ed economica degli Emirati Arabi Uniti, è il segno dell’attenzione che il Paese riserva alle Marche e a questo evento”,

ha dichiarato il Presidente della Regione Gian Mario Spacca. “La partecipazione – ha continuato Spacca - del ministro del-le Infrastrutture italiano, Maurizio Lupi, e del viceministro dell’Economia, Carlo Calenda, al Forum Italia-Eau ha raffor-zato e qualificato ulteriormente il profilo delle relazioni tra i due Paesi che Marche Endurance Lifestyle interpreta”.

BUSINESS FORUM ITALIA – EMIRATI ARABI UNITI - "OUR VISION, OUR FU-TURE" - FROM MILANO EXPO 2015 TO DUBAI EXPO 2020Crescita delle relazioni e delle partner-ship tra imprese marchigiane ed emira-tine, consolidamento delle relazioni isti-tuzionali e tra territori, focus sull'Expo 2015 e 2020, concrete opportunità bilate-rali di sviluppo, ulteriore impulso all’in-terscambio commerciale tra Italia ed Emirati Arabi. Sono le principali temati-che del  Business Forum Italia – Emirati arabi uniti, organizzato nella tensostrut-tura montata di fronte alla Rotonda a Mare di Senigallia. Al forum hanno preso parte, tra gli altri, oltre al presidente Gian Mario Spacca, il ministro dell’Economia

Eau Sultan bin Saeed Al Mansouri, il mi-nistro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il sottosegretario all’Economia Carlo Ca-lenda, Abduhllah AL Darmaki CEO Kha-lifa Fund. "Our vision, our future" - From Milano Expo 2015 to Dubai Expo 2020, è il titolo di questo importante appuntamen-to economico, giunto alla settima edizio-ne. L’evento si inserisce nell’ambito degli “UAE Days nelle Marche", una grande opportunità per riaprire i dialoghi inizia-ti e consolidati nelle precedenti edizioni del Marche Endurance Lifestyle. L’obiet-tivo è intensificare ulteriormente le si-nergie tra le Marche, l'Italia e gli Emirati arabi uniti, incentivando lo sviluppo delle attività economiche ed industriali tra gli operatori di un territorio ricco di eccel-lenze come quello italiano e aree in forte crescita come Dubai e gli Emirati arabi uniti, promuovendo i progetti di sviluppo internazionale.

“Teniamo moltissimo a questa amicizia tra la comunità marchigiana e quella di Dubai che si rinsalda di anno in anno”, ha detto il presidente Spacca. “Il tema affrontato è stato quello della

“UAE Days nelle Marche”Il sipario che cala sulla terza edizione di Marche Endurance Lifestyle consente di stilare un bilancio ancora una volta in attivo per un evento che ha confermato le proprie peculiarità e creato ulteriori occasioni di crescita per una regione che ha dimostrato nei fatti di credere in questo progetto

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collaborazione, dell’incontro tra persone, della storia di un’amicizia. Legare Milano a Dubai è un’occasione straordinaria per interpretare il rapporto tra Marche ed Emirati Arabi Uniti seguendo un profilo ambizioso, pensando al domani delle no-stre comunità. E’ il filo che lega Expo Mi-lano 2015, dove si parlerà di energia per la vita, e Expo Dubai 2020, con al centro il tema della connessione delle menti. Dal 2015 al 2020 il nostro impegno è riflette-re sui temi fondamentali che riguardano la capacità di ogni singola comunità di creare capitale umano, intelligenza, sen-sibilità per costruire un futuro migliore. Noi marchigiani a Milano ci saremo con uno spazio che rimarrà aperto, a dispo-sizione dell’economia e delle attività culturali e turistiche della regione. Con il ministro Al Mansouri e i suoi collabo-ratori abbiamo parlato molto in questi giorni concentrandosi su alcune que-stioni. Invieremo alcuni dossier che sa-ranno esaminati dalle autorità emiratine per creare rapporti sempre più solidi e importanti  tra le Marche e Dubai. Tra gli altri progetti, la realizzazione a Dubai di una grande mostra degli artisti marchi-

giani sulla scia di quanto fatto in Cina e Argentina; collaborazioni di carattere fi-nanziario; scambio di partecipazioni con le nostre imprese; valorizzazione della nostra presenza turistica e culturale a Dubai con iniziative innovative. “I rapporti con le Marche – ha detto il mi-nistro Al Mansouri - e con l’Italia stanno crescendo meravigliosamente. Ringra-zio per questo il presidente Spacca, che lavora a questo obiettivo da molti anni. Contiamo molto sull’Italia, sulle sue ec-cellenze, che sono le imprese, le perso-ne, la loro creatività. Le piccole e medie imprese italiane devono aprirsi sempre più al mondo, il Governo può fare mol-to su questo punto e l’accordo di libero scambio che l’Europa e l’Area del Golfo che è sul punto di essere finalizzato, sarà d’aiuto”.  

“L’Endurance Marche - ha affermato il ministro Lupi – dimostra che in Italia si può tornare ad investire e che il Paese sta cambiando con la diminuzione della pressione fiscale, il costo dell’energia, le azioni di semplificazione. L’intero siste-ma imprenditoriale italiano sta cambian-

do e gli investitori tornano a guardare con interesse al nostro Paese. Questa è la via giusta per la crescita e lo sviluppo”.Numerossimi gli incontri business to business, incremento di oltre il 20 per cento dell’export marchigiano verso gli Eau, con un vero e proprio exploit dell'a-groalimentare, il tutto esaurito nelle strutture ricettive, la grande promozione d’immagine che il territorio riceve, sono tutti elementi che inducono a proseguire sulla strada intrapresa. L’edizione 2014 del Business Forum è stata organizzata a Senigallia nell’am-bito dell’Operazione rinascita, a seguito dell’alluvione che lo scorso maggio ha colpito la città. “Abbiamo voluto questo forum qui per ringraziare i cittadini di Senigallia per la loro capacità di reazio-ne e per aver rivitalizzato la città in così poco tempo”, ha dichiarato il governato-re Spacca. Il ministro Lupi ha riferito che nel pros-simo consiglio dei ministri verranno di-scussi provvedimenti diretti alle città col-pite da calamità, come Senigallia, anche tramite l’estensione delle agevolazioni sulla casa.

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FOCUS: TURISMO

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focus

COOperAtive

“La cooperazione è un piccolo frutto di una grande idea, sbocciata dal

cervello di uomini semplici, sotto la pressione del bisogno, come la sintesi

giusta di un lungo e sapiente lavoro di osservazione e di esperienza”

Sandro PertiniPolitico, partigiano e giornalista italiano

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FOCUS: COOPERATIVE

Una nuova imprenditorialità sta emergendo e in questo processo la cooperazione è diventata uno

strumento sinergico per l’avvio, il recu-pero e il successo di attività aziendali. La necessità di disporre di una fonte di red-dito che garantisca la sopravvivenza, e da qui la sicurezza, porta l’individuo a re-agire, riscoprendo l’intraprendenza. Da passivo il soggetto si fa attivo, si guar-da attorno, si confronta e scopre che se passa all’azione forse può risolvere il problema del reddito; se poi guarda alla sua forza e all’impresa che vuole intra-prendere, si accorge che insieme ad altri può agire meglio. Insieme si può agire, lottare e forse vincere. Nel raffrontarsi con questa nuova realtà l’individuo trar-rà più energia per l’azione. Intraprende-re insieme, riscoprire il valore dell’azio-ne e della socialità: tutti valori positivi. L’espressione di questo nuovo compor-tamento valorizza tutti gli aspetti chiave della personalità umana e della funzione creativa, quali intraprendenza e menta-

lità. Nell’intraprendere insieme si tro-va coraggio e sostegno.L’aspettativa di condividere il risultato dell’impresa con quanti hanno condiviso la fatica, l’accu-mulo patrimoniale e il bene sociale e non individuale, si sposa bene con i valori che stanno caratterizzando la forma mentis delle nuove classi sociali.La diffusa cre-scita culturale ha edotto l’individuo sul fatto che l’accumulo e il possesso delle proprietà sono dei falsi idoli che portano a situazioni di disarmonia nel rapporto individuo-contesto. La proprietà comu-ne, viceversa, favorisce l’integrazione e quindi una migliore espressione dell’in-dividuo in ciò che lo circonda. La coope-rativa, pur rendendo la governance del processo aziendale più difficile, spinge il gruppo verso la coscienza collettiva, luo-go in cui nell’individuo trovano espres-sione tutti i sentimenti positivi dell’esi-stenza umana: amore, unità, armonia, percezione unitaria e globale, fiducia, libertà, ricordo di esperienze piacevoli, estroversione, fluidità energetica. L’a-

zione individuale e il possesso individua-le valorizzano, viceversa, i sentimenti del nostro subconscio, delle nostre ombre: paura, divisione, difesa, percezione par-ziale, coscienza dell’isolamento, dubbio, polarizzazione, conflitto, ricordo di espe-rienze spiacevoli, introversione. L’eser-cizio collettivo del processo aziendale non finalizzato all’accumulo individuale, consente ad ogni individuo facente par-te della comune di essere coinvolto nei processi creativi e decisionali, spingen-dolo a vivere in modo attivo e a vincere le pulsioni di abbandono e di conservazio-ne. Agire insieme rappresenta un modo intelligente per reagire alle difficoltà che stanno circondando il singolo e l’insie-me in cui si muove. Stiamo vivendo un momento di maggiore maturità e consa-pevolezza sociale. Non è ancora il tempo in cui le pulsioni individuali trovano un buon equilibrio con il contesto, ma que-sto non significa che la gestione comune del momento economico aziendale non debba trovare valore evolutivo.

La cooperativa, una forma aziendale in armonia con il nostro divenireTre fenomeni stanno caratterizzando l’attuale situazione socio-economica: un elevato tasso di disoccupazione, il depauperamento del patrimonio economico e un alto tasso di mortalità aziendale

di Flavio Guidi

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FOCUS: COOPERATIVE

Ci siamo immedesimati? E ci sia-mo anche scoraggiati? Forse noi sì, ma il nostro giovane ipotetico

è ottimista, dinamico e non si arren-de tanto facilmente; quindi comincia, con metodo rigoroso, a valutare i propri punti di forza e di debolezza. Ha voglia di lavorare, un sogno nel cassetto, forse troppo ambizioso per realizzarlo da solo, ma comunque ce l’ha; una sufficiente formazione scolastica e poi, in tutti quei differenti lavoretti svolti, che non gli han-no dato forse neanche il sostentamento necessario per vivere, ha dimostrato di sapersela cavare, di avere poca “puzza

sotto il naso”. Da tener conto poi di un altro elemento importante: ha intessuto buone relazioni con tutti gli ex colleghi e ha conosciuto molta gente. Sì, si può dire che, tra le persone conosciute durante i numerosi lavori svolti e il suo gruppone di amici disoccupati e squattrinati come lui, è quasi una celebrità in città.Continua ad essere poco, secondo voi? Invece no, ha tantissimo dalla sua: un progetto, la capacità di analisi e di va-lutazione dei suoi limiti e delle sue po-tenzialità, la voglia di mettersi in gioco, molte relazioni sociali e una buona re-putazione e degli amici nella sua stessa

condizione. Condividendo il suo proget-to e coinvolgendo persone con lo stes-so stato d’animo, con la sua umiltà nel riferire agli altri quale sarà l’apporto che darà al sogno, non più solo suo, ma anche di chi lo condivide con lui, e pre-tendendo che anche gli altri facciano lo stesso, quel progetto comincia a deline-arsi più chiaramente.Vi sono venute in mente tante obiezioni, vero? Anche a me, e per citarne solo un paio vi chiederò: e se i suoi amici fossero senza risorse finanziarie come lui e, so-prattutto, se non avessero voglia di far-si guidare da lui e volessero mantenere

La società cooperativa: una palestra di lavoro e di vitaAdesso facciamo un gioco: immaginiamo di avere venti-trent'anni, di aver concluso il proprio iter scolastico, e di non trovare che saltuariamente lavori di fortuna e per brevi periodi, di aver bussato già a molte porte per chiedere un lavoro e di aver ricevuto solo picche, in modo più o meno cordiale e benevolo. Immaginiamo ancora di tenersi sempre aggiornati ed informati e di aver letto più volte che “il lavoro non va cercato, ma inventato” e di aver cominciato a vagare con la fantasia per creare qualcosa, e, pensa che ti pensa, qualcosa è venuto in mente, ma quel qualcosa è troppo fuori dalle nostre possibilità personali e/o finanziarie

di Maddalena Montanari

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un rapporto paritario? Certamente ogni perplessità va approfondita e chiarita, ma intanto ai nostri giovani ipotetici, che hanno una sana voglia di lavorare, cer-chiamo di proporre una soluzione a que-sti due problemi. Diciamo loro di approc-ciarsi con serietà nella formulazione del proprio progetto, tradurlo in numeri, col necessario supporto di esperti, valutarne la bontà e, se esistente, cercare i finan-ziamenti necessari per realizzarli, da più fonti possibili; ricordiamo loro, inoltre, che nello scegliere la formula societaria, si gettano le fondamenta della vita socia-le dell’impresa da realizzare.

Se vi sono un apporto e un rapporto pa-ritario tra i soci e in presenza di tutte le condizioni richieste, come quelle del nostro gruppo ipotetico, c’è una gran-de palestra di lavoro e di vita tra i no-stri modelli di società: la cooperativa. E’ uno strumento di difficilissima gestione, come tutti i sistemi democratici, dove ogni testa ha un voto, a prescindere dalle quote o numero di azioni possedute; dove la voce di ciascuno deve essere ascoltata come quella di qualsiasi altro all’interno della società. Ogni giorno nella coopera-tiva bisogna sforzarsi di pensare che si lavora per imparare, per acquisire una

professionalità, per migliorare la pro-pria condizione lavorativa e salariale, ma non per i dividendi sugli utili, perché non distribuibili per legge, se non in misura ridotta.Cosa uscirà dalla cooperativa del nostro gruppo di giovani dinamici e volontero-si? Ognuno di noi lo immaginerà diver-samente, ma sicuramente ne uscirà un gruppo di adulti specializzati nel loro lavoro, ed esperti nell'esercizio della pazienza e nella ricerca di una visione aziendale d’insieme.

KEEPCALM

COLLABORATEAND

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FOCUS: COOPERATIVE

Tra i dogmi delle scienze aziendali troviamo la necessità di considera-re i propri dipendenti come i primi

clienti dell’azienda, perché solo apprez-zando il prodotto o servizio immesso sul mercato, ci suggeriranno come perfe-zionarlo e si adopereranno affinché ciò avvenga. Instaurare un rapporto dialet-tico con i propri collaboratori fa sì che, orgogliosi del proprio lavoro e della pro-pria azienda, daranno spontaneamente il massimo, perché si sentiranno partecipi dei buoni risultati e saranno la migliore pubblicità locale che si possa avere.Succede invece che, nei momenti di crisi aziendale, si comincia a profilare un di-stacco tra l’imprenditore e i suoi dipen-denti, perché i numeri non supportano

più ciò che ci si era prefissato e, prima ancora che gli altri lo notino, ciascun im-prenditore sente, dentro di sé, che il pro-prio ruolo sociale e lavorativo è a rischio.Fino ad allora aveva dato lavoro e tran-quillità a chi si era impegnato nella sua azienda, aveva ascoltato, seppur talvolta per interposta persona, i problemi e le aspettative lavorative di ciascuno e se ne era fatto carico, per ciò che gli com-peteva. Ora tutto ciò, magari continuan-dolo a fare, non lo può più garantire e si vede vacillare nel ruolo che tanto gli era costato e tanto lo aveva ripagato di sod-disfazioni. Ora l’imprenditore rifugge lo sguardo di chi lavora con lui e, non sen-tendosi più infallibile, si isola e cresce l’incomunicabilità in azienda. Quando poi

la crisi diventa manifesta, nella migliore delle ipotesi, ognuno si affretta a tute-lare i propri interessi e il divario cresce, perché, ad esempio, mentre l’imprendi-tore tenta di accedere alle varie soluzioni provvisorie offerte dal sistema (come la cassa integrazione), con quel pizzico di vergogna di chi non è abituato a chiedere aiuto, il dipendente, giustamente, valuta la sua posizione lavorativa e contributiva nel dettaglio, incalzando con domande del tipo: “in cassa integrazione i contri-buti sono solo reali o solo figurativi?”. Nei momenti di crisi ognuno rischia di perdere molto, ma la prima cosa che non si ha più è la certezza di avere tutto sotto controllo e di possedere una chiara visione d’insieme.

Imprenditore “solo„ e soci lavoratoriNei momenti di incertezza si analizzano le motivazioni per cui abbiamo perso le nostre sicurezze sbagliando o solo temendo di farlo; ciò accade in ogni ambito della propria vita ma, se le perplessità riguardano la sfera lavorativa, la propria condizione d'imprenditore, si ricerca aiuto e supporto anche nelle teorie aziendali, studiate e archiviate nella memoria ai primi successi ottenuti, pensando di essere l’eccezione che conferma la regola

di Maddalena Montanari

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Vi sono delle figure aziendali che non consentono che si crei questo divario: i soci lavoratori. Sono quel gruppo di per-sone che insieme condividono il proget-to aziendale, perché hanno partecipato a idearlo, adattandolo continuamente anche alle proprie esigenze; e che ogni giorno ne perseguono la realizzazione, mettendosi fianco a fianco dei lavoratori dipendenti ed amalgamandosi con essi. Certamente ci sono varie tipologie di soci lavoratori, ma il nostro ordinamento co-nosce una formula societaria che li pone tutti sullo stesso piano: la società coope-rativa a mutualità prevalente.Nelle cooperative l’intero patrimonio è al servizio dell’azienda fintanto che questa esiste; poi, terminata la vita aziendale,

viene devoluto a fondi mutualistici e non diviso tra i soci.Nelle cooperative ogni testa ha un voto, a prescindere dalle quote o numero di azioni possedute; la voce di ciascuno deve essere ascoltata come quella di qualsiasi altro all’interno della società.Costituire una cooperativa significa co-minciare a dare vita ad un progetto la-vorativo, sapendo che “in gioco” ci sono solo le proprie aspettative e la propria condizione lavorativa, ma non la possibi-lità di arricchirsi con gli utili, perché non distribuibili per legge, se non in misura ridotta. Il socio lavoratore di una cooperativa rie-sce a dire la sua sul lavoro svolto, sul da farsi nell’immediato e anche sui progetti

a lunga scadenza; per questo nelle co-operative i periodi di crisi si sentono un po’ meno e non ci sono imprenditori soli al comando, ma un gruppo di persone ostinate che, per primi, si lasciano coin-volgere nella lotta per la sopravvivenza aziendale, trascinando anche tutti gli al-tri collaboratori.

E’ tutto bello ed idilliaco nelle cooperati-ve? Vi lascio rispondere da soli, dandovi uno spunto di paragone: pensate di ap-partenere a una famiglia numerosa, che vorreste viva nel rispetto delle idee e di-versità di ciascun membro e dove vige il sistema democratico. Quanto è facile e semplice organizzare anche solo un fine settimana di vacanza?

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Una decina d'anni fa, mentre ero rappresentante di classe alle scuole elementari, le maestre ci

chiesero aiuto per la realizzazione di un progetto multidisciplinare che si svilup-passe dalla terza alla quinta elementa-re. Lavorando da anni nel mondo delle cooperative, proposi di organizzare, fra i bambini, una cooperativa al fine di per-mettere loro di imparare a condividere e realizzare assieme un progetto attraver-so tale esperienza.Tutto ebbe inizio con una riunione, in un pomeriggio di ottobre. Certo, in quel momento non avremmo mai pensato quanto questa esperienza, col passare del tempo, sia riuscita ad arricchire tutti: insegnanti, genitori e bambini.Riunimmo in una stanza le due classi del progetto: quaranta bambini di terza ele-mentare con una voglia matta di giocare. Scelsi il più corpulento, Manuel, e lo feci sedere in mezzo a loro su una sedia. Loro mi lasciavano fare, incuriositi dal fatto che la mamma di Gina facesse la maestra. Legata una corda alla spalliera della se-dia, chiesi alla bimba più gracile di tirar-la fino a spostare la sedia con sopra Ma-nuel. Ovviamente non vi riuscì, e allora la feci aiutare da un'altra bimba, ma la sedia non si spostava! E allora a tirare in tre, e finalmente la sedia si mosse.“Avete visto?”, domandai. “Da sola la vo-stra compagna non riusciva ma tutti in-sieme c'è l'avete fatta!”. Da destra arrivo un urlo: “l’unione fa la forza!”. Era Luca. E da sinistra rispondeva Gabriele: “Come

i tre moschettieri: uno per tutti e tutti per uno!”. In men che non si dica avevano capito la cooperativa, il funzionamento e lo scopo fondamentale di essa: la condi-visione per raggiungere un obiettivo co-mune.Era nata la "Banda della Fantasia", coo-perativa fra bambini.Il giorno seguente scrivemmo l'atto co-stitutivo e lo statuto (lo chiamammo "L'insieme di regole che tutti devono seguire") e gli alunni scelsero l’attività da svolgere e l’obiettivo da raggiungere: avrebbero realizzato e venduto dei piccoli oggetti e, con il denaro raccolto dal la-voro comune, sarebbero andati in gita a Venezia due giorni in quinta elementare. A tutti noi adulti sembrava un obiettivo difficile da raggiungere ma la tenacia e la volontà dei bambini piano piano ci ha contagiati e ci ha convinti. Quando fu pronto l’atto costitutivo e lo statuto chiamammo la direttrice della scuola che, in qualità di notaio, lesse l’atto e lo fece firmare a tutti i bambini. Nominarono un consiglio di amministra-zione con un presidente, un vicepresi-dente, un segretario e un contabile. No-minarono il collegio sindacale. Dovevate vedere l’impegno e la parte-cipazione di chi ricopriva le cariche, dal contabile al segretario; e, ogni volta che venivano indette le elezioni, tutti cerca-vano di argomentare la propria candida-tura. Con impegno e partecipazione ini-ziarono il vero e proprio lavoro: durante il doposcuola, aiutati da maestri, nonni e genitori sempre più partecipativi. Co-

struivano giocattoli di legno, facevano centrini con l'uncinetto, ricamavano, ta-gliavano, cucivano, pitturavano fino a ot-tenere dei piccoli oggetti che insieme ai genitori vendevano nel quartiere, duran-te i mercatini estivi e in tutte le occasioni possibili. Tutti nel quartiere hanno a casa qualcosa comprato dalla Banda della Fantasia ...Intanto imparavano a riunirsi, a tene-re un verbale delle riunioni, a decidere insieme di come fare una cosa, a fare i conti dei soldi incassati, ad acquistare il necessario per produrre i beni. A dirime-re le incomprensioni, a leggere lo statuto per capire chi aveva ragione.Aprirono un libretto di risparmio dove fu-rono depositati gli incassi.Passarono così tre anni, arrivò finalmen-te aprile e partirono per Venezia: avevano raccolto denaro sufficiente per coprire il costo totale della gita e, soddisfatti e fe-lici, salirono sul treno. Noi genitori alla stazione orgogliosi del risultato raggiun-to dai nostri figli ... anche perché final-mente avevamo finito di partecipare a tutti i possibili mercatini!Tutti quanti, bambini e genitori, uscimmo soddisfatti da questa prima esperienza di vita cooperativa. I bambini hanno su-bito compreso il valore della condivisio-ne, hanno creduto alla forza del gruppo e con tenacia e partecipazione totale han-no raggiunto l’obiettivo comune. La cosa più bella è sicuramente stata la facilità con cui i bambini hanno acquisito e ap-plicato i valori della cooperazione.

Banda della fantasiaUn'esperienza scolastica in cui i bimbi ci hanno insegnato più di quanto hanno imparato!

di Samuela Renoglio

FOCUS: COOPERATIVE

RACCOLTA TRASPORTO STOCCAGGIO SMALTIMENTO RICICLAGGIO RIFIUTI

Al servizio dei marchigiani

QUALITÀ CERTIFICATA

A DIFESA DELL’AMBIENTE

LA DISCARICA CONTROLLATA

Qualità, efficienza organizzativa e specializza-zione. La SOGENUS Spa ha ottenuto la certifi-cazione di qualità ISO 9001, quella del sistema di gestione ambientale ISO 14001, la ISO 18001, la Sa 8000 e la registrazione EMAS.

La SOGENUS Spa garantisce il recupero e il reinserimento nel contesto territoriale delle aree gestite dal momento dell’inizio della post-gestione dei comparti esauriti. Tratta con le più avanzate tecnologie i rifiuti compresi quelli gassosi come il biogas trasformandolo in ener-gia elettrica. Di particolare interesse ed efficacia è il biomonitoraggio tramite l’utilizzo delle api mellifere ed il progetto per la biodiversità curato dall’Università Politecnica delle Marche.

Dal 1989 la SOGENUS Spa gestisce la discari-ca comunale sita nel Comune di Maiolati Spon-tini (AN) con un'estensione globale di circa 40 ettari. I rifiuti sono smaltiti secondo precisi criteri di legge, nel rispetto e nella tutela dell'ambiente attuando approfonditi monitorag-gi ambientali nel rispetto della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

La SOGENUS Spa ha adottato inoltre un Siste-ma di Gestione Integrato (SGI). Per questo ci è stato riconosciuto il marchio BEST4 (Business Excellence Sustainable Task), segno di eccellenza organizzativa e operativa.

SEDE LEGALE E OPERATIVAVia Cornacchia, 12 60030 Moie di Maiolati Spontini (AN) Tel. 0731.703418 Fax 0731.703419 [email protected]

SEDE AMMINISTRATIVAVia Petrarca, 5-7-9 60030 Moie di Maiolati Spontini (AN) Tel. 0731.705088 Fax 0731.705111 [email protected] www.sogenus.com

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Al servizio dei marchigiani

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INCHIESTA

Un metodo di produzione del de-stano, un dolcificante alternativo al glucosio per chi ha intolleran-

ze alimentari, una macchina agricola per terreni in pendenza per evitare gravi incidenti sul lavoro, un lampione multi-funzionale per risparmiare energia, un sistema innovativo di costruzione per il risparmio energetico, un orto verticale anche per l’interno delle abitazioni. Sono alcuni esempi di brevetti industriali nati dal genio imprenditoriale marchigia-no e valorizzati dalla collaborazione tra Unioncamere Marche e Università Poli-tecnica delle Marche.

Brevetti industriali ed economia digitale. Sono queste le armi delle imprese mar-chigiane per essere competitive. E pro-prio sulla proprietà industriale e sull’uso di Internet, sono stati realizzati due studi da Unioncamere Marche ed Universi-tà Politecnica delle Marche, presentati dal presidente di Unioncamere Adriano Federici e dal pro rettore dell’Univer-sità Gian Luca Gregori. “Dall’indagine che abbiamo realizzato tra le imprese

marchigiane sulla proprietà industria-le e l’innovazione” ha spiegato Federici “è emerso che solo il 20 per cento delle imprese marchigiane possiede brevetti o altri titoli di proprietà industriale, so-prattutto marchi. I brevetti vengono svi-luppati prevalentemente all’interno delle aziende, da parte di personale dedicato alla ricerca e sviluppo. Le due esigenze maggiormente sentite dalle aziende in possesso di marchi e brevetti, sono quel-le di contrastare eventuali contraffazioni e di valorizzare all’esterno i propri titoli di proprietà intellettuale. Un freno alla registrazione della proprietà industriale, riguarda le complesse procedure buro-cratiche ed i costi. Sarebbe opportuno” dichiara Federici “promuovere incentivi ed eventualmente contributi per la va-lorizzazione della proprietà intellettuale. Inoltre servono interventi di tipo formati-vo e soprattutto la creazione di una ban-ca dati anti contraffazione”.

Spese in ricerca e sviluppo e brevetti nelle MarcheNella nostra regione in un anno sono

stati spesi in ricerca e sviluppo 307,5 milioni di euro di cui 153,2 dalle impre-se e 143,4 dalle università. Le istituzioni pubbliche hanno investito 10,6 milioni e 220 mila euro le istituzioni non profit. Ad occuparsi di ricerca e sviluppo, nelle Marche, sono 4.422 addetti. Dei quali la maggior parte, pari a 2.457 ricercatori, opera all’interno delle imprese e 1.812 nelle Università. Soltanto 144 gli addetti alla ricerca e sviluppo lavora nelle istitu-zioni pubbliche e 9 in istituzioni private non profit.”

Nel 2013, i brevetti presentati dalle im-prese marchigiane hanno avuto un gros-so balzo in avanti. Sono stati 654 contro i 538 dell’anno precedente. Una tendenza che sembra confermata anche nel 2014: nei primi quattro mesi sono stati deposi-tati 196 brevetti di cui 113 per invenzioni, 29 per design e 54 per altre utilità. Nel 2013 per le invenzioni erano stati 365, per i design 128 e per le altre utilità 161.

Unioncamere e Università Politecnica delle Marche, un progetto pilota per la

Marche, regione di inventoriUnioncamere: nel 2013 sono stati depositati nelle Marche 654 brevetti contro i 538 dell’anno precedente. Una tendenza che sembra confermata anche nel 2014: nei primi quattro mesi sono stati depositati 196 brevetti di cui 113 per invenzioni, 29 per design e 54 per altre utilità

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competitività delle imprese con i brevetti Unioncamere ed Università Politecnica delle Marche, nell’ambito della collabo-razione per la valorizzazione economi-ca dei brevetti presentati dalle piccole e medie imprese della regione, hanno rea-lizzato un’azione pilota, che ha coinvolto dodici aziende selezionate in tutte le pro-vince marchigiane, con l’obiettivo di ac-crescerne la capacità competitiva. Dolci-ficanti, macchine agricole, arredamento, forni per cucine, costruzioni edili a ri-sparmio energetico, illuminazione pub-blica, stampi, agricoltura sono i settori nei quali operano le imprese selezionate hanno brevettato importanti innovazioni, valorizzate con l’aiuto di Unioncamere ed Università.

“Dal progetto pilota” ha dichiarato Gre-gori “dovrebbe nascere un servizio ad hoc che possa sostenere, orientare e correggere gli sforzi in materia di pro-prietà industriale delle imprese marchi-giane, con il coinvolgimento del sistema camerale, dell’Università, della Regione, di altri enti pubblici privati e di consulenti

in proprietà industriali. Si tratterebbe di un’iniziativa rivolta alle imprese più dina-miche della regione, che possono fingere da elemento di traino per tutto il sistema economico regionale”.

Le imprese delle Marche e l'economia digitaleDopo i brevetti, l’economia digitale. Se-condo lo studio di Unioncamere Marche e Università Politecnica delle Marche sull’uso della Rete, il 28,8 per cento del-le imprese marchigiane non ha un sito web. Tra le imprese che utilizzano i so-cial media per la promozione e la comu-nicazione, Facebook è utilizzato dal 26,2 per cento delle imprese, Youtube dal 6,9 per cento e Twitter dal 6,4 mentre il 66,3 per cento non è presente sui social me-dia. Tra le piccole imprese, le più digita-lizzate sono anche quelle più propense all’internazionalizzazione (+21 per cento) rispetto al totale delle imprese. Inoltre il 24 per cento del fatturato export lo rea-lizzano proprio attraverso Internet. Infine, anche le imprese marchigiane che non utilizzano Internet lo ritengono uno

strumento utile per l’internazionalizza-zione (92 per cento). Recependo questa esigenza, Unioncamere ed Università propongono di realizzare interventi di-vulgativi e formativi mirati sull’uso della comunicazione digitale, favorire l’inse-rimento in azienda di giovani laureati esperti in economia digitale, sviluppare la dotazione tecnologica e favorire l’ag-gregazione tra imprese per promuovere piattaforme tecnologiche per l’erogazio-ne di servizi digitali collettivi.

“Le due esigenze maggiormente sentite dalle aziende in possesso

di marchi e brevetti, sono quelle di contrastare eventuali contraffazioni e di valorizzare

all’esterno i propri titoli di proprietà intellettuale”

2011 2012 2013 GENNAIO - APRILE 2014

INVENZIONI 284 306 365 113

DESIGN 100 89 128 29

UTILITA' 158 143 161 54

TOTALE 542 538 654 196

MARCHE, I BREVETTI DELLE IMPRESE

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LUCI DELLA RIBALTA

Partiamo dal nome: ha un significato particolare?“Dietro a questo nome c'è un

aneddoto, legato al periodo universita-rio: su un libro di diritto i miei amici ed io abbiamo trovato un curioso errore di stampa. Invece di 'oneri detti' c'era scrit-to: ona fifetti. All'epoca andava di moda inventarsi termini nuovi, mettere insie-me parole e così abbiamo trovato il nome adatto al nostro gruppo 'Onafifetti'”.

Un gruppo di... amici? Artisti?“Entrambe le cose. Come gruppo siamo nati nel 1968; eravamo molto giovani e quello era un periodo di cambiamenti epocali, di fermento a livello di ideologie, con le premesse di grandi rivoluzioni, come il 'maggio francese' ad esempio. Viscardo Pierpaoli (al quale è subentra-to, dopo il primo spettacolo, Piergiorgio Memè), Mario Sardella, il compianto Carlo Javarone e il sottoscritto abbia-mo deciso, mossi da un temperamento giovane e in un certo senso anarchico, di dedicarci a spettacoli di denuncia, ispi-rati a canti di guerra e protesta. La no-stra prima fatica artistica, che debuttò al Pergolesi di Jesi nel maggio 1968, si chiamava 'Per chi c'era... e per chi non c'era' ed aveva un valore fortemente evo-cativo”.

Quando è avvenuta la svolta satirica?“Già al nostro secondo spettacolo ave-vamo cambiato rotta. Ci siamo detti che non solo attraverso una comunicazione seria, ma anche con l'ironia e la satira si può dar vita a spettacoli dai contenuti sociali, politici e culturali forti. Proprio in quel periodo Fellini presentava al mon-do il suo Satyricon e così, immergendoci nella nostra realtà territoriale, abbiamo ideato lo “Jesiricon” , che si è rivelata es-sere una scelta vincente, che ha stimola-to a 360 gradi la nostra creatività e ci ha portato importanti consensi di pubblico e critica”.

A cosa si ispirano i vostri spettacoli?“Ci siamo sempre ispirati alla realtà, attingendo, per le nostre scritture, a cantautori e scrittori impegnati come De André, Dylan, Gaber, Guccini e, più recentemente, in campo letterario, a Fenoglio, che hanno raccontato tutte le resistenze, la guerra, la sofferenza; sia-mo riusciti a dare una chiave di lettura che, nel fare denuncia, in qualche modo sdrammatizzasse, per ridersi addosso e trovare la forza di lottare, senza mai arrendersi. È complicato fare una buo-na satira su questioni impegnative, ma quando ci si riesce il risultato è di grande efficacia comunicativa. La conoscenza

del teatro classico è importante per noi, perché racchiude l'anima stessa del fare spettacolo. Il nostro motto è 'castigat ri-dendo mores'”.

Prima degli Onafifetti, a cosa si dedica-va Giovanni Filosa?“Io ho cominciato a scrivere da giorna-lista quando avevo diciotto anni e il mio primo articolo riguardava uno spettacolo al teatro Pergolesi. Quel giorno in sce-na c'era Vittorio Gassman che interpre-tava l'Edipo Re. Da allora non mi sono più allontanato dal mondo del sipario, sia professionalmente, occupandomi soprattutto di giornalismo culturale, sia come appassionato, scrivendo, musican-do e interpretando spettacoli insieme ai miei amici. Io, Piergiorgio e Mario siamo autodidatti: il nostro maestro migliore è stato proprio il palco”.

E’ più impegnativo fare il giornalista o l’autore-interprete di satira politica e di costume? “Come in tutte le cose, è importante tro-vare il giusto equilibrio. Quando scrivo per il teatro cambio pelle; anche nell'ir-riverenza dello spettacolo, bisogna saper mantenere il rispetto degli altri e stare attenti a non essere mai offensivi. Far ri-dere la gente è molto difficile e c'è una

Gli OnafifettiDa oltre quarant'anni si esibiscono sui palchi d'Italia con i loro spettacoli musicati e pungenti al punto giusto. Abbiamo incontrato una delle anime di questo gruppo, il giornalista e conduttore Giovanni Filosa: messe da parte giacca e cravatta ci ha portato nell'affascinante mondo del teatro di satira

di A. Dachan

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differenza sostanziale tra la comicità e la satira; quest'ultima deve far riflettere, non solo divertire”.

Ci parli del vostro ultimo gettonato spettacolo, gli Jes (i) Men.“Il Circolo Cittadino di Jesi ci ha chiesto uno spettacolo che si ispirasse alla re-altà locale. Così ci siamo messi a lavo-ro, esaminando pregi e difetti della città e dei suoi abitanti. Abbiamo identificato quattro personaggi che secondo noi in-carnano la figura di yes men, colui che dice dire sempre sì, yes di fronte alle richieste del 'palazzo' del potere e gio-cando con le parole è nato il titolo Jes (i) Men. Per questo tipo di spettacoli attin-giamo anche alla discografia moderna, attuale, con canzoni conosciute e accat-tivanti. In teatro percepisci immediata-mente la reazione del pubblico e anche questa performance è piaciuta molto. Ogni volta ti trovi davanti persone nuove e come artista devi saperti adattare”.

Un elemento che colpisce è la longevità del vostro gruppo: come si fa a resistere tanti anni insieme? “Alla base di questa unione, che dura da 48 anni, c'è una profonda amicizia e una passione profonda per il teatro e il canto. È da una vita, ormai, che ci incontriamo

ogni martedì, giovedì e domenica sera per lavorare ai nostri progetti. Il nostro lavoro è un work in progress, richiede sintonia, improvvisazione, complicità. Gli spettacoli sono scritti, prodotti e di-retti interamente da noi e questo richie-de un lavoro lungo e dettagliato in ogni fase. Quando è venuto a mancare Carlo Javarone, abbiamo deciso di non sostitu-irlo, sarebbe stato impossibile. Abbiamo, invece, sostituito il nostro pianista Luca Pierpaoli con una pianista molto giovane, Marta Tacconi, che è bravissima, diplo-mata al conservatorio e capace di adat-tarsi ad ogni contesto, portando un bel valore aggiunto al gruppo”.

Come definirebbe il rapporto tra le Mar-che e il teatro?“Le Marche 'regione al plurale' sono un palcoscenico diffuso: ci sono oltre 100 teatri attivi con calendari di grande rilie-vo. Ci sono belle officine teatrali, scuole e compagnie di successo. Noi siamo nati a Jesi e credo che il Pergolesi sia l'em-blema del teatro all'italiana con la sua acustica e la sua struttura. L'unico neo è che accedere ai teatri ha dei costi no-tevoli e spesso per i giovani che vogliono debuttare diventa proibitivo. Gli enti e le istituzioni dovrebbero adottare politiche diverse per dare modo agli artisti di esi-

birsi ed esprimere la loro creatività an-che senza avere una grande disponibilità economica”.

L'anno scolastico che si è appena con-cluso vi ha visti impegnati in mezzo ai giovani. Come è stata questa esperien-za? “Bellissima. Sono già due anni che in-contriamo gli studenti delle scuole di Jesi. Ci siamo resi conto che in tanti anni sul palcoscenico avevamo ormai un pubblico affezionato, ma ci mancavano i giovani. Così siamo andati loro incontro portando nelle scuole copioni dedicati, che uniscono la didattica allo spettacolo. Il primo anno abbiamo presentato la sa-tira dalla Grecia ai giorni nostri, mentre quest'anno la rappresentazione era de-dicata al racconto della storia attraverso la satira”.

In fondo ai cassetti dove tenete i costu-mi di scena, c'è anche qualche sogno che vorreste realizzare?“Poter cantare la realtà tutti insieme, con un linguaggio comune, senza retori-ca. Lavorare per un futuro migliore, dove ci sia più armonia e coesione. Il teatro è la casa di tutta la città e deve tornare ad essere un luogo di aggregazione e con-fronto in modo libero”.

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CULTURA

Trasformare il dolore in desiderio di impegnarsi e aiutare il prossimo: è quanto stanno facendo alcuni gio-

vani di Filottrano, le cui vite sono cam-biate per sempre una sera di quattro anni fa. Era il 28 agosto 2010 quando, a seguito di un incidente stradale, la loro amica Claudia si spense, lasciando un vuoto incommensurabile. Lo shock ini-ziale, il dolore e la rabbia hanno però presto lasciato spazio alla voglia di rea-gire e di mantenere vivo non solo il ricor-do, ma anche il messaggio che la giova-ne portava con sé. Claudia sognava di diventare giornalista e scrittrice, era talentuosa e i suoi temi scolastici venivano apprezzati molto dal-le insegnanti, ma anche dai compagni. Ed è proprio in quelle parole scritte sul

banco di scuola che Claudia esprimeva la sua grande sensibilità, le sue rifles-sioni, i suoi dubbi, le sue proposte per un mondo diverso, più attento, meno superficiale. Alla sua scomparsa i ge-nitori hanno voluto realizzare il sogno di pubblicare un libro e, raccogliendo tutti i suoi temi, è nato “Un infinito viaggio”. In quelle pagine c'è la mente brillante, cu-riosa, propositiva di una ragazza dal ca-rattere forte e dall'animo sensibile, che sapeva lasciare il segno in chi la incon-trava. Pagina dopo pagina, mentre si leg-ge, emerge lo spirito di una adolescen-te che si sta affacciando alla vita, ma a tratti Claudia scrive e ragiona come una persona d'età matura, arricchita dall'e-sperienza, che ha percorso in un lampo il sentiero dell'esistenza umana, carpendo

ogni segreto, arrivando quasi a vedere quello che c'è al di là del tempo e dello spazio e restituendolo con un linguaggio semplice, deciso, a tratti sognatore. A lei è stata dedicata una stanza dell'oratorio, per ricordare la sua presenza instanca-bile in mezzo ai più piccoli.

Di tutta questa ricchezza i suoi amici hanno fatto tesoro negli anni trascorsi insieme e quando Claudia se ne è an-data hanno deciso di fare propria quella carica e quella spinta ad agire che ca-ratterizzava le scelte e i comportamenti della ragazza. Così hanno cominciato a discutere, a proporre idee, ma soprattut-to a fare squadra, diventando un gruppo desideroso di definire la sua identità e porsi degli obiettivi, finalizzati, in parti-

Nati per amare insiemeIl sogno di un gruppo di giovani di Filottrano, nel nome e del ricordo dell'amica Claudia

di A. Dachan

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Monologo sul significato della felicità di Claudia Cesaroni “La felicità non cerca definizioni.La felicità non chiede di essere ostentata, raccontata, resa superficiale.La felicità va raggiunta, cercata e soprattutto vissuta..Eppure è fatta oggetto di tanta letteratura, di tanto cinema, di tanto teatro al punto che viene minacciata, messa in discussione, la sua esistenza e “consistenza”. Alcuni hanno creduto o credono che essa sia un'illusione, ma che truce definizione: illusione!Io, al contrario, penso che la felicità esista, la felicità è una conquista e come ogni conquista va mantenuta, curata, protetta e difesa: è labile (...)”.

colare, alla solidarietà e alla sensibiliz-zazione dei giovani su varie tematiche. In occasione dei primi due anniversari dalla scomparsa sono stati organizzati con-certi, perché Claudia amava la musica e la musica crea permette di incontrarsi e aggregarsi. Oggi, invece, i ragazzi stanno lavorando per creare una vera e propria associazione che tenga sempre vivi e ac-cesi il ricordo e le riflessioni della loro amica e diventi operativa nell'ambito del volontariato.Si chiamerà “Nati per ama-re insieme”, prendendo spunto proprio da uno degli scritti di Claudia. “Spesso le persone tendono a chiudersi in se stesse di fronte al dolore – racconta Marco, uno dei giovani del gruppo - specie in contesti di provincia, dove le occasioni di aggre-gazione sono poche e il nostro obiettivo

è proprio quello di dare vita ad un con-tenitore sociale per dialogare, confron-tarsi, aiutarsi. Claudia mi ha smosso, mi ha svegliato da quella specie di torpore in cui noi giovani spesso tendiamo a ca-dere. Vogliamo dare una continuità alle idee della nostra amica, affinché non ac-cada ad altri giovani ciò che è accaduto a noi”.“Il tesoro più grande che ci ha la-sciato Claudia è la sua voglia di fare – af-ferma Catia -. Lei avrebbe davvero potuto fare molto, con le sue doti straordinarie e la sua grande energia.

Oggi io, noi, viviamo per lei: vorremmo poter fare qualcosa di buono, dedicarci agli altri, far sognare i giovani, farli usci-re da quella condizione di stallo e attesa, spingendoli a prendere la vita di petto”.

Siamo un popolo che non sa sognare e che

pure avrebbe un gran bisogno di farlo

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CULTURA

Prima di avventurarci tra le note dei vostri brani, partiamo da una curiosità: da cosa nasce il nome

“Vote for Saki”?“Riccardo ed io venivamo da esperien-ze musicali diverse, con storie in altre band, concerti e progetti musicali vari. Nel 2005 abbiamo deciso di creare il no-stro gruppo, a seguito di una vacanza fat-ta insieme e della condivisione di idee e progetti. Riccardo aveva già un nickname con cui era conosciuto nel mondo della musica e dell'arte “Saki”, mentre “Vote” è una sorta di inno, di incoraggiamento. In quel periodo c'erano le presidenziali in America, che hanno visto la vittoria di Obama e “vote” era una parola molto gettonata. Mettendo insieme le due cose è nato “Vote for Saki”, con il beneplacito di amici e conoscenti”.

Raccontateci qualcosa in più di voi: chi sono Gian Luigi e Riccardo?“Riccardo/Saki è un artista a 360°: can-ta, suona la chitarra, scrive le musiche e i testi delle canzoni; nella stesura delle parole è aiutato da Lara Stival, che ha

collaborato con noi in diverse occasioni. Io, Gian Luigi, suono la batteria, il 'Cajon' e le percussioni e, come dicono i miei amici... potrei suonare tutto quello che trovo. Il mio soprannome è 'TheKemist'”.

Perché?“Perché nella vita di tutti i giorni sono un dottore in farmacia; mi occupo della preparazione di prodotti galenici in labo-ratorio”.

Un farmacista vocato alla musica.“Sì e può immaginare lo stupore dei clienti che magari la sera prima mi han-no visto suonare in un locale o in strada e, viceversa, chi mi conosce con il camice e poi mi ritrova intento ad esibirmi su un palco”.

Ha parlato di musica in strada. In che senso?“Nel senso letterale della parola. Oltre ai tradizionali palchi, ai festival e con-certi vari, noi amiamo anche suonare in strada, a stretto contatto con la gente. Riccardo ha lasciato persino il suo la-

voro per dedicarsi alla musica e da due anni circa ha iniziato un viaggio in solita-ria, portando il nostro sound per le vie di grandi città e luoghi poco conosciuti. Si esibisce come Saki, in questo modo rie-sce anche ad amplificare il nostro lavoro come band”.

Ci vuole coraggio a lasciare un lavoro “sicuro” per vivere di musica...“Certamente sì, ci vuole coraggio, ma soprattutto passione. È una scelta legata a quel senso artistico che ti scorre nel-le vene, che ti dà una visione del mondo diversa, in cui non aspetti che l'evento ti venga a cercare, ma sei tu che vai in-contro alla vita. Il momento non è par-ticolarmente roseo e anche il fatto che prestigiose riviste di musica chiudano, conferma le difficoltà che investono tutto il settore. Ma l'amore per la musica non si può mettere in stand by”.

Quali sono i temi che trattate nelle vo-stre canzoni?“I testi sono accomunati da un profon-do impegno a livello sociale, tanto che

La musica “si fa strada” con i Vote for Saki Gian Luigi Mandolini, detto TheKemist, e Riccardo Carestia, in arte Saki, sono due giovani di Recanati con il ritmo nel sangue: quattro album all'attivo, esibizioni in Italia e all'estero e una passione indomita per l'arte del suono e il contatto con il pubblico. Sulla scia di “Ulisse”, la loro nuova fatica, abbiamo incontrato Gian Luigi, che ci ha raccontato la loro storia

di A. Dachan

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Per seguire i Vote for Saki: https://www.facebook.com/voteforsakihttp://www.youtube.com/user/voteforsaki

spesso ci esibiamo anche per sostenere eventi solidali come in occasione del ter-remoto all'Aquila, o al fianco Emergency, o in favore dei bambini della Siria, o per campagne antirazziste promosse dal mondo del calcio”.

Come risponde il pubblico alla vostra musica? “Il tipo di musica che facciamo si rivolge ad un target in qualche modo 'ristretto', non nel senso di nicchia, ma proprio di estensione del pubblico. Gli amanti del genere sono certamente meno numerosi di quelli che ascoltano brani di leggera, ma dobbiamo dire che abbiamo un se-guito in crescita. Contesti come Roma, Londra o Berlino ti danno una visibilità enorme e un contatto con la gente che trovi altrove. Bisogna poi fare una distinzione tra quando suoniamo in un locale o ad un concerto e il pubblico è lì perché ti co-nosce, sa cosa vuole ascoltare, e quan-do, invece, suoniamo in strada: lì i tempi sono molto più ristretti e lo percepisci subito se ciò che fai è di gradimento

dei passanti o meno. Se mentre suoni si raduna gente intorno a te, allora hai centrato l'obiettivo e puoi andare avanti anche per mezz'ora”.

Siete arrivati ad incidere il vostro quarto disco: ci fate una panoramica dei vostri album?“Il primo disco risale al 2006 e si chia-ma proprio 'Vote for Saki'; è stato un al-bum fortunato, che ci ha portato anche ad esibirci sul palco di Musicultura, fino alle audizioni live. Il secondo, entrato a far parte dell'etichetta discografica 'Ulu-lati dell'underground' si intitola 'Segui il leader'; Lara Stival, oltre a dare il suo contributo per i testi, ha anche disegnato la cover. Arriviamo a 'Brucio', il terzo album pro-dotto dalla casa discografica 'Storie di note', le cui copie sono andate esaurite. L'ultimo è 'Ulisse' e viene proprio dal percorso che Riccardo ha fatto da solo: racconta di storie della strada, di incon-tri con persone, popoli, culture diverse. Questo album rappresenta in un certo senso un giro di boa per noi”.

In che senso?“Con 'Ulisse' ha preso vita una nuova col-laborazione con David Lenci, che aveva-mo conosciuto come tecnico del suono e produttore con il disco Brucio. Attraver-so collaborazioni ed esibizioni è iniziato il sodalizio musicale. Ora la nostra band è composta da tre persone e il risultato a livello artistico è molto intenso".

Qual è il sogno nel cassetto dei “Vote for Saki”?“Poter suonare a tempo pieno, vivere di musica perché sentiamo l'esigenza di farlo, a livello artistico, a livello energe-tico. Oggi, purtroppo, mancano gli spazi per farlo, ma noi ci vogliamo credere. Il 28 luglio saremo a Chieti e seguiranno altre date in Italia e all'estero”.

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TENDENZE

Nell’epoca in cui la teoria del grup-po viene fagocitata nei meandri del web e dei social in particola-

re, è utile fare qualche passo indietro per comprendere quanto “il gruppo” inteso come vera e propria entità sociale faccia parte in maniera fondante delle nostre vite. Dalla metà degli anni Cinquanta, la Social Identity Theory ha concettualiz-zato l’origine dell’identità sociale come la tendenza innata dell’uomo di creare gruppi, di farne parti e di definirne le ca-ratteristiche. Che sia per l’appartenenza politica, la religione o anche molto più semplicemente per il tifo per la stes-sa squadra, si tende ad assolutizzare e massimizzare le similitudini tra i com-ponenti del gruppo assolutizzando al

contempo le differenze con chi non ne fa parte. D’altra parte è pur vero che alcuni gruppi sono momentanei all’interno del-le nostre vite, legati a un certo periodo della propria esistenza, altri invece sono gruppi che porteremo sempre con noi al di là della contingenza del quotidiano.Il gruppo è strumento attraverso il qua-le il singolo sviluppa non solo la propria identità sociale ma mette alla prova anche l’identità di sé che impara gra-dualmente a confrontarsi con l’altro. Laddove il gruppo non assuma forme distorte come quella del razzismo, rie-sce a dare nuove forme alla personalità umana rendendola plasmabile, integra e relazionale. Ora non è difficile cogliere quanto questa teoria descritta poc’anzi

oltre che la necessità di essere identità sociale, abbia influenzato Mark Zucker-berg e i suoi compagni studenti fino a portarli alla realizzazione di un colosso come “Facebook”. Lo stesso social net-work era iniziato come strumento per un gruppo di universitari che, grazie ad esso, si scambiavano idee, dubbi e ma-teriali legati alla loro vita accademica. Oggi “Facebook” è molto di più, oggi la teoria del gruppo viene vissuta in manie-ra del tutto diversa. Solo alcune consi-derazioni… dopo la propria iscrizione a Fb, veniamo invitati non solo a trovare amici che potenzialmente potremmo co-noscere ma anche ad entrare in gruppi di cui questi ultimi fanno parte. La no-stra iscrizione stessa, laddove inseriamo

Identita’ SocialeOpinioni tra social network e teoria del gruppo

di Barbara Piccolo

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la scuola frequentata o la tipologia di lavoro ci inserisce all’interno di gruppi e categorie; “quelli del liceo scientifico dell’anno…” e molto altro. Nulla di male fin qui se non che incorriamo in una dif-ferenza sostanziale: con sempre più fre-quenza, grazie proprio a quelle categorie all’interno delle quali veniamo inseriti, ci troviamo partecipanti a gruppi pres-soché sconosciuti o, nella migliore delle ipotesi, all’interno di gruppi dei quali co-nosciamo sì e no due o tre componen-ti. Sembrerebbe poca cosa se non fosse che cambia radicalmente il significato di gruppo così come quello di apparte-nenza. Quanto si sceglie il gruppo di cui facciamo parte su Facebook? Quanto mi sento simile agli altri partecipanti di quel

gruppo? Ma basta la stessa città, la stes-sa scuola frequentata e siamo già parte integrante di un gruppo a dir poco “fitti-zio” ma sempre di un gruppo. A questo punto entra in campo la propria identità di singolo che, in quanto già parte inte-grante del maxi gruppo di Facebook, dei propri amici e degli amici di questi ul-timi, si confonde con la propria identità sociale; la parte di me che coinvolgerei in una più grande dimensione relazionale diventa antefatto al mio “io”, a quell’”io” che va tutelato come identità imperscru-tabile. Quello che direi durante una cena tra amici si confonde con quello che pen-so tra me e me prima di coricarmi. Sem-brerebbe cosa da poco ma qui si tratta di un capovolgimento della propria intimità

e delle proprie relazioni: tutto di me di-venta di tutti fino al punto in cui la mia vita relazionale si sente appagata grazie a commenti e apprezzamenti telematici. Questo è prettamente di tendenza, que-sta l’evoluzione o involuzione della te-oria di Tajfel, questo il passaggio dalla teoria di gruppo minimale a quella di macro-gruppo. Lungi da me demoniz-zare tecnologia o social network anche perché i demoni esistono solo laddove gli garantiamo lo stesso potere dell’esisten-za. Tutto ciò che non ha questo potere è semplicemente “esperienza”.

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BENVENUTI AVILLA TELONI

A CASA DI

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Villa Teloni è una residenza di charme a San Seve-rino Marche, borgo antico e ricco di storia, meta di turismo culturale e naturalistico. Di epoca set-

tecentesca, ristrutturata con cura, offre agli ospiti un ambiente informale e suggestivo, ideale per soggiorni rigeneranti, fatti di relax e tranquillità. Gli interni di Vil-la Teloni sono ampi e ariosi, e raccontano storie lon-tane e vicine, di casa, di luoghi, di persone. Le camere sono confortevoli, accoglienti e funzionali, arredate con il gusto della semplicità. Si trovano nel mezzanino del-la villa, in un appartamento indipendente dotato anche di soggiorno e cucina. Il parco è lo spazio del riposo e della contemplazione, con il suo scenografico terrazzo affacciato sulla piscina e sui colli, tra i profumi di tigli e gelsomini, e i colori sgargianti delle rose e dei limoni. Sul lato ovest della grande cantina di Villa Teloni si apre un cunicolo. Lo si è scoperto durante i lavori di ristrut-turazione e nessuno, a San Severino Marche, ne ricorda l’esistenza, forse perché tenuta volutamente segreta. È alto quanto un uomo e un po’ ribassato rispetto al piano del pavimento; le pareti e la volta sono tutte rivestite a mattoni di terracotta. Conduce a un ambiente sotterra-neo di circa due metri per due, anch’esso tutto rivestito a mattoni. La forma e le rifiniture dell’ambiente fanno pensare a un rifugio costruito in tempo di guerra: duran-te la Prima Guerra Mondiale le Marche subirono diversi

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A CASA DI

bombardamenti, e può darsi che la famiglia Coletti, allora proprietaria della villa, avesse costruito questa stanza sot-terranea per precauzione.

Sul percorso che porta al rifugio si trovano due nicchie alte quanto il cunicolo: le pareti laterali e la volta sono rivestite, ma la parete di fondo no, è solo terra. Se si scavasse oltre dunque, le nicchie potrebbero rivelarsi come diramazioni del cunicolo che conducevano a luoghi lontani dalla villa: passaggi segreti forse, di cui si è persa la memoria ma che mantengono intatto il fascino di una storia lontana e sug-

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gestiva. Al piano nobile di Villa Teloni le stanze di soggiorno e alcune camere da letto presentano un bel soffitto a volta, come nella migliore tradizione architettonica italiana. Salvare questi soffitti non è stato facile: il rischio di crollo era concreto, e a San Severino Marche e dintorni nessun artigiano voleva assu-mersi la responsabilità di intervenire. Solo Mastro Franco ha accettato la sfida: caparbio e agile, a 72 anni si è intrufolato nell’intercapedine fra le volte e il tetto per valutare lo stato del-le strutture. E poi, ridisceso, ha deciso: agire, senza l’aiuto di nessuno. Con la sapienza di un mestiere antico, ha consolidato, puntellato, ancorato, ricostruito, rifinito. E le volte sono torna-te al loro splendore, coronato dalle festose decorazioni floreali che riproducono quelle dei secoli precedenti.

La stessa cura e lo stesso impegno hanno caratterizzato la ri-strutturazione complessiva di Villa Teloni, che oggi è una re-sidenza di charme confortevole e funzionale, ricca di storie, emozioni e atmosfere d’altri tempi, immersa in uno scenario paesaggistico incantevole, che concilia il relax e la contempla-zione.

Villa Teloni si trova a soli 15 minuti dalle Terme di Tolentino, a meno di un’ora dal Mare Adriatico, dal Conero, e dai Monti Sibillini, e a poca distanza dall’autostrada A14 e dall’aeroporto di Ancona Falconara

Per info: 20, Località Pian di Villa San Severino Marche www.lavillateloni.it - [email protected]: 39.331.9336455

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MERAVIGLIE D'ISLANDA

L'isola di Ghiaccio e di Fuoco è l'emblema delle forze che hanno pla-smato la Terra: eruzioni, sorgenti geotermiche, inondazioni. Terra dai contrasti forti e dai colori imprevedibili, con un cuore vulcanico ed una superficie ricca di cascate, ghiacciai eterni, deserti di lava e verdi pascoli. Se il Nord che sognate è quello degli ambienti estremi, que-sto è il vostro viaggio!

TOUR DI GRUPPO, MIN 20 PERSONE. VOLI DA MILANO MALPENSA 05, 12, 19, 26 LUGLIO E 16 AGOSTO 2014.Il pacchetto comprende; Volo diretto A/R in classe economica Ice-landair, trasferimenti da/per l’aeroporto; 2 notti in BB in albergo di prima categoria a Reykjavik, 5 notti in hotel di categoria turistica con trattamento di mezza pensione durante il tour, trasferimenti in pullman G.T. con guida locale parlante italiano, ingresso al Museo dei Minerali di Stödvarfjördur e al Museo Folkloristico presso l’ antica fattoria Glaumbær, navigazione sulla laguna glacialeTappe del tour: Reykjavik, Thingvellir, Gulfoss, Geysir, Seljalandsfoss, Skògafoss, Dyrhòlaey, Vik, Skaftafell, Jökulsàrlòn, Höfn, Egilsstadir, Dettifoss, Ásbyrgi, Myvatn, Akureyri, Glaumbær.

Quota a partire da euro 2.195, tasse e assicurazioni escluse

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v

LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA

VIVERE IL CONERO IN BARCA A VELATuffarsi in una nuova dimensione dalla quale scoprire il profilo Cattedrale di San Ciriaco che si illumina al tramonto, cenare in compagnia e attendere l'alba tra milioni di stelle, cullati da antiche leggende di pirati... La Riviera del Conero offre un meraviglioso scenario di bianche scogliere a strapiombo sul mare. Scoprirete antichi borghi marinari come Sirolo e Numana, antiche torri e fortificazioni, grotte naturali e scogli popolati da una ricca flora e fauna marina. Il pacchetto comprende:Mini-crociera di 3 giorni / 2 notti in barca vela/motorepernottamento in cabina matrimonialeservizio skipper (n. 1 persona a bordo)CarburanteOrmeggi al porto Marina Dorica di Ancona. Valido fino al 30/09/2014

Da euro 200 a persona - Ancona (AN)

SUITE IN VILLA E CENA ROMANTICA Villa Teloni è un’elegante dimora rurale del ‘700, con piscina panoramica, immersa in un parco privato a pochi chilometri dal borgo storico di San Severino Marche. Ambienti rilassanti e signorili vi attendono per offrirvi momenti romantici e di pura esclusività.Il pacchetto comprende: 2 notti in Suite matrimoniale con drink di benvenuto con visita della Residenzaprima colazione a buffet1 romantica cena, menù di pesce da 4 portate (antipasto, primo, secondo con contorno, dessert + acqua e 1 bottiglia di vino su proposta della casa) in rimomato ristorante in centro a San Severino Marche. Valido fino al 30/09/2014

Da euro 124 a persona - San Severino Marche (MC)

CAMERA CON POLTRONA - i Momix a Civitanova DanzaUna delle compagnie più amate al mondo, i Momix, è protagonista il 28 e 29 luglio della seconda Notte delle stelle di Civitanova Danza. Ad ispirare l'immaginazione del mago della danza Moses Pendleton è questa volta l'eterna ricerca dell'oro segreto che vive nel profondo della nostra essenza, rivelato solo agli uomini capaci di scrutare il mondo con occhi creativi. Alchemy, che tratta dell’arte dell’alchimia e dell’alchimia dell’arte, è uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi ballerini, un lavoro pieno di fantasia, di ironia, di bellezza e di mistero. Il pacchetto comprende:1 notte in camera matrimoniale con ricca colazione presso Hotel Miramare o Hotel Dimorae ( 200 m a piedi dal teatro Rossini)Servizio spiaggia nel pomeriggio d’arrivoApericena sulla spiaggia o cena a menù fisso presso ottimo ristorante, prima dello spettacolo2 biglietti nel II° settore per lo spettacolo "Alchemy” dei MOMIX 28 o 29 luglio 2014. Valido fino al 30/09/2014

Da euro 125 a persona - Civitanova Marche (MC)

A CASA DELLO SCIENZIATOUna proposta ideale per gli spiriti più curiosi e per le giovani famiglie con bambini, che potranno stimolare la propria curiosità nel Museo della Scienza del Balì e divertirsi nei diversi percorsi interattivi, dalla sala delle illusioni alla sala delle onde magnetiche. Un modo unico per riscoprirsi scienziati, a qualsiasi età, soggiornando in una villa di grande fascino a contatto con la natura e con i sapori genuini di Cartoceto.Il pacchetto comprende: 1 notte presso Villa San Martino Country House, a Saltara di CartocetoRicca colazione all’italiana con torte fatte in casa, mieli, marmellate, frutta fresca e altri prodotti stagionali locali.1 ingresso all’annesso Museo del Balì ( aperture serali luglio: sabato e domenica 18.30 - 23.30; aperture serali agosto tutti i giorni 18.30 - 23.30). Valido fino al 30/09/2014

Da euro 50 a persona - Saltara (PU)

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VIAGGI

I VIAGGI DIMICHELAPorto Recanati

Miei cari lettori,oggi vi porto a rilassarvi sulle belle spiagge di Porto Recanati,

a godere del sole, delle acque pulite e delle lunghe e piacevoli passeggiate che è possibile fare nella meravigliosa corni-ce del Monte Conero.

Porto Recanati è una delle mie mete preferite in estate. Tutti gli anni amo tor-narci frequentemente, fosse anche per una giornata o magari per un weekend a casa di amici. Vuoi per la lunga pista ciclabile, per i colori vivaci e pittoreschi del borgo marinaro, per la vitalità del centro storico con i suoi negozi sempre aperti, le squisite gelaterie, i mercatini della domenica e gli eventi culturali al medievale Castello Svevo, Porto Recana-ti, secondo me, riesce sempre ad offrire un’atmosfera piacevole e serena ideale per svagarsi e staccare la spina in relax e tranquillità. In quanto a spiagge, c’è l’imbarazzo della scelta.

Dalla zona Scossici (che è la più prossi-ma a Numana e quella dotata di maggio-ri spazi liberi) sino a tutto al centro sto-rico, vi è un lunghissimo arenile di ghiaia mista a sabbia, al quale fa immancabil-mente sfondo il suggestivo promontorio del Parco del Conero, con la lussureg-giante macchia mediterranea e la bianca scogliera a picco sul mare. Uno dei tratti di litorale senza dubbio più affascinanti è quello del borgo marinaro, sul quale si affacciano le tipiche casette variopinte dei pescatori, con le barche e le reti ada-giate sul bagnasciuga, e di fronte i lidi storici che conservano ancora il sapore vintage di altri tempi. È questa anche la zona più vivace e movi-mentata, animata a tutte le ore, special-mente la sera e la notte, quando il lun-gomare si gremisce di gente, in bici e a passeggio, e attorno agli usci delle case, seduti in relax, si radunano gli amici del luogo a cercare un po’ di refrigerio tra due chiacchiere in compagnia.

Una lunga zona pedonale con pista ci-clabile costeggia gran parte del litorale, consentendo di muoversi con facilità e in pochi minuti dalla zona più a nord alla zona più a sud del lungomare, evitando traffico e ogni possibile difficoltà di par-cheggio. È proprio la passeggiata in bici-cletta uno dei momenti che a me piaccio-no di più, uno dei momenti in cui meglio si riesce a cogliere l’atmosfera piacevole e distensiva di queste immagini.

Quando sono tra amici, a volte con la bici ci si spinge anche oltre il centro storico e si arrivano a toccare le campagne vici-ne salendo fino al porto e fin sul borgo alto di Numana. Alle nostre spalle ci la-sciamo il bellissimo profilo della Basilica di Loreto mentre nelle ore del tramonto risplende di luce tra l’oro del sole e l’oro del grano.Spesso la tipica conclusione di una gior-nata di mare e di sole è una succulenta spaghettata in terrazza con freschissime

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DOVE MANGIARE:

Gelateria del CorsoCorso Matteotti, 269, Porto Recanati (MC)

Piadineria Chicca Corso Matteotti 168, Porto Recanati (MC)

Ristorante Cucina Tizziano SS 16 KM 330/ II, Porto Recanati (MC)Tel. +39 339 462 1620

Ristorante Chalet da MassiLungomare Scarfiotti, Porto Recanati (MC)Tel. 3932351137

Chalet Mille LireVia Lepanto, 48a, Porto Recanati (MC)Tel. 071 9799085

DOVE DORMIRE:

Life Hotel ****Piazza delle Vele, Porto Recanati (MC)Tel. 071 759 2047www.life-hotel.it

Hotel Brigantino ***Viale Ludovico Scarfiotti, 10-12Porto Recanati (MC)Tel. 071 976684www.hotelbrigantino.com

Hotel Mondial ***Viale Europa, 2Porto Recanati MacerataTelefono:071 979 9169

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Scrivi a:[email protected] I racconti e le foto più belle saranno pubblicati.

cozze pescate tutti insieme in giorna-ta. Meglio ancora se abbinata anche ad una bella grigliata. Dall’alto dei balconi lo sguardo arriva ad abbracciare l’inte-ro abitato con una panoramica mozza-fiato sulla cupola di Loreto splendida-mente illuminata di notte.

Spero di esser riuscita a offrirvi qual-che ispirazione per le vostre calde gior-nate estive.

Buon relax e alla prossima avventura!

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OSTERIA L’EREMO Loc. Bistocco 3, Caldarola (MC)Tel. 0733 905409

Non lontano dal Lago di Caccamo, in località Bistocco si trova questo locale dove il menù si recita a voce. Offre piatti della tradizione rivisitati con un tocco di fantasia. Celebri gli gnocchi del Vescovo con impasto alla barbabietola, zucchine, panna e salsiccia.Per mangiare in intimità prenotate “la nicchietta”, un piccolo ambiente rustico voltato a botte e gusterete le pietanze, lontano dal frastuono dei commensali.Grande sorpresa il conto, davvero per tutte le tasche.

LO SCUDIEROVia Baldassini n.2/1, Pesaro (PU)Tel. 0721 1651804

Il locale è splendido, situato nel centro storico e ricavato sotto bellissime volte a botte di una vecchia scuderia. Originale il ghiacciolo all’Aperol offerto come aperitivo così come gli abbinamenti di pesce e spezie che rendono la cucina molto particolare. Le materie prime sono di ottima qualità e indicano la cura dei particolari che è uno stile dell’interno staff.Consigliatissimo per una serata romantica, senza problemi di budget.

LOCANDA CIACCIVia Roma 152, Frazione Gallo, Petriano (PU)Tel. 0722 355030

La cucina si fonda sulle tipicità dell’entroterra pesarese a partire dall’antipasto, degno di una tavola reale, con formaggi e insaccati locali che gli ospiti si ritrovano già allestito sul tavolo. Si mangia circondati da immagini di galli, a migliaia, in ogni forma e materiale con chiaro riferimento alla toponomastica del luogo. Speciali i passatelli asciutti ai porcini e la mitica faraona. Il prezzo è davvero abbordabile, unico neo: il menù è lo stesso da anni.

ITINERARI DEL GUSTO

RISTORANTE ACQUAMARINAVia Litoranea 209, Numana (AN)Tel. 071 7390870

La vista del mare è da togliere il fiato e l’ambiente particolarmente curato. Si propongono abbinamenti insoliti e gustosi giocati sull’assoluto protagonista, il pesce di ottima qualità.Ottimi gli antipasti, mai banali e di altissimo livello i primi piatti: ovunque si rivela la massima attenzione per i dettagli compreso il servizio che non manca mai di attenzione all’ospite anche quando il ristorante è pieno. Da provare

ITINERARI DEL GUSTO

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Cosa facciamo di bello stasera?Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

PANARIELLO E BASTAFermo, Villa Natali, 15 luglio 2014

Sarà la splendida cornice di Villa Natali a Fermo ad ospitare martedì 15 luglio la data zero del pros-simo tour di Giorgio Panariello. Attore e autore, istrionico e imprevedibile, Giorgio Panariello in “Pa-nariello e basta 2.0” torna a raccontare con la sua amabile ironia vizi, capricci e peccati della nostra

Italia. L’attualità e la quotidianità saranno ancora protagoniste dei suoi monologhi, ritratti brillanti del nostro tempo in cui ognuno potrà ritrovare un po’ di se stesso e ridere, sorridere e riflettere.

Info: www.cst.comune.fermo.it

FUTURA FESTIVALCivitanova Marche, Centro Storico, 25 luglio/ 3 agosto 2014

Dal 25 luglio al 3 agosto torna a Civitanova Futura, il Festival che ha cambiato i paradigmi del pensiero e della riflessione in riva all’Adriatico. L'evento quest’anno rilancia le proprie ambizioni puntando ad una mag-

giore internazionalizzazione, con degli ospiti di levatura mondiale che hanno accettato l’invito del direttore artistico Gino Troli, del coordinatore di sezione Massimo Arcangeli e del direttore del Laboratorio Scienze Sperimentali di Foligno Pierluigi Mingarelli, in virtù del legame con la Festa della Scienza e della Filosofia

della città umbra, gemellata con Futura. Tra i nomi annunciati il sagace e irriverente comico bologne-se Alessandro Bergonzoni, il futurologo ex direttore del McLuhan Program di Toronto Derrick de Kerckhove,

gli studiosi di storia Ernesto Galli della Loggia, Luciano Canfora, Domenico De Masi, Luigi Zoja oltre a due sociologi d’eccezione come l’americano George Ritzer e al super-ospite Zygmunt Baumann, teorizzatore

della società liquida, nonché una delle menti più brillanti del pensiero mondiale, che alla veneranda età di 89 anni, continua ad influenzare pensatori, intellettuali e semplici appassionati di filosofia.

Info: www.futurafestival.it

XX EDIZIONE ARTISTRADAColmurano, Centro Storico, 17/20 luglio 2014A Colmurano, dal 17 al 20 luglio 2014, andrà in scena la ventesima edizione di Artistrada, il festi-val degli artisti di strada. Il centro storico del paese sarà animato da artisti provenienti da tutto il mondo. Il felice connubio d’Arte & Paese sarà itinerario ideale nella riscoperta di patrimoni musicali, del valore assoluto dei ritmi, di sonorità diverse, di comicità vissuta e di giochi am-malianti. Il piccolo paese medievale di Colmurano durante la manifestazione animerà i propri vissuti per offrire al pubblico il piacere semplice evocato dalle note, dai colori, dalla poesia, dalla magia, da un’arte rimasta intatta e caratterizzata da quei tratti di unità e diversità, il piacere evocato dalla percezione di sensazioni assopite, di maggiore libertà e di minore costrizione sociale rimarrà memoria e sarà parte di ognuno di noi. Oltre ad Artistrada, Colmurano ospi-terà come sempre anche "Pizzagra", la sagra della pizza: nelle 4 serate e fino a tarda notte si potranno consumare pizze cotte con forno a legna. Inoltre, nelle cantine dislocate per il paese, ghiottonerie culinarie a scelta dei cuochi (tra cui i famosi fagioli messicani). E poi ancora vino cotto, vernaccia, sangria e chi più ne ha più ne metta! Info: www.artistrada.it

APPUNTI IN AGENDA

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MACERATA OPERA FESTIVALMacerata, Arena Sferisterio, 18 luglio / 10 agosto 2014

Nel 2014 Macerata festeggia la 50° stagione lirica allo Sferisterio celebrando tre grandi eroine del melodramma: nuove produzioni di Aida - Opera lirica in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di

Antonio Ghislanzoni - , con cui si aprì la prima stagione nel 1921, e di Tosca - dramma lirico in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica - , insieme alla ripresa del-

la Traviata degli Specchi di Brockhaus e Svoboda. E mentre sul podio saliranno per la prima volta tre donne, il Festival Off invaderà la città con mostre, conferenze e concerti.

Info: www.sferisterio.it

MONTELAGO CELTIC FESTIVALColfiorito, Serravalle di Chienti, 1/2 agosto 201417 concerti divisi in due palchi: il Main Stage e il Mortimer Pub, per una non stop di 36 ore di musica live con i migliori gruppi mondiali della nuova scuola del folk revival. Montelago Celtic Festival negli anni è diventato un grande laboratorio creativo, una sorta di expo delle nuove tendenze, avanguardia tra i Festival europei di genere, talent scout delle più signifi-cative esperienze musicali giovanili, capace di valorizzare il territorio attraverso un’organiz-zazione di sempre maggior respiro e carattere internazionale, che accoglie ogni anno circa 25 mila partecipanti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Montelago Celtic Festival 2014 si svolgerà, come da tradizione, presso l’altopiano di Colfiorito, località Taverne di Serravalle.Info: www.montelagocelticfestival.it

AFTERHOURS IN CONCERTO - COSE POP 2014Centobuchi di Monteprandone, Piazza dell'Unità, 10 agosto 2014Gli Afterhours, un grandissimo nome del rock italiano, torneranno ad esibir-si nel Piceno grazie al festival “Cose Pop”. Suoneranno infatti a Centobuchi di Monteprandone, in piazza dell’Unità, il prossimo 10 agosto. Reduci dal riuscitissi-mo tour invernale che ha registrato 30.000 presenze in undici date, gli Afterhours riproporranno in dimensione live il repertorio del capolavoro indie-rock “Hai Paura del Buio?”, album uscito nel 1997 che viene unanimemente considerato una pietra miliare della musica alternativa italiana.Info: www.ticketone.it

SUMMER JAMBOREESenigallia 2/10 agosto 2014

Una settimana all’insegna della cultura americana degli anni ’40 – ’50.Così, come ogni anno, il Summer Jamboree propone concerti, swing e balli scatenati,

che richiamano a Senigallia appassionati da tutto il mondo, a conferma della sua identità di attesissimo evento internazionale. Grazie al festival, dunque, ogni anno la città di Se-

nigallia si tuffa in un’atmosfera del tutto diversa fatta di suoni, di eventi, di spettacoli e di animazioni imperdibili. Scaldate le gambe e oliate le ginocchia per essere pronti ai concerti, agli swing e ai balli scatenati previsti in ogni angolo della città, dal Centro

Storico al lungomare, da Piazza del Duca alla Rotonda a Mare. Feste in spiaggia, corone di fiori, vestiti hawaiani: l’intera Senigallia si veste di rock and roll e partecipa entusiasta

alle serate in costume, cercando oggetti da collezione nel mercatino o facendo la fila per un’acconciatura a tema nella barbieria.

Info: www.summerjamboree.com

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CHEF

Quando è stata la sua prima volta in cucina?“La cucina è in qualche senso il

mio primo amore. Mio padre è sempre stato una buona forchetta e la spinta a esplorare il mondo della cucina mi è ar-rivata proprio da questa passione condi-visa. Almeno all'inizio non ho frequenta-to una scuola dedicata alla ristorazione, ma un corso per diventare segretaria d'azienda”.

Poi ha deciso di cambiare rotta?“Sì, mi sono resa conto che quello non era il mio mondo e così ho deciso di iscrivermi all'alberghiero. Mi sono su-bito sentita appagata, ed è stato lì che ho avuto l'occasione di conoscere la Fe-derazione Nazionale Cuochi. Ho iniziato così la mia formazione professionale e al contempo sono diventata consigliera della Federazione, poi segretaria; ora ricopro il ruolo di presidentessa a livel-lo della provincia di Macerata. Il contatto con gli chef è stata per me un'esperienza altamente formativa e mi ha permesso di frequentare anche corsi con professioni-sti del mondo della pasticceria, poi il cor-so Etoile”.

Dopo tanta preparazione, era arrivato il momento di mettersi in proprio?“Nel 1980, insieme ai miei fratelli, abbia-

mo deciso di avviare una nostra attività; abbiamo rilevato un'osteria che esisteva da oltre 100 anni e l'abbiamo trasforma-ta in ristorante. L'Osteria dei fiori ha una location suggestiva, quasi nascosta in un vicolo, a 100 metri dal Teatro Lauro Rossi e dallo Sferisterio; proprio questa sua posizione ha fatto sì che sin da subito buona parte della nostra clientela fosse composta da artisti, attori, musicisti, re-gisti, sia d'inverno, che d’ estate”.

Quali vantaggi si traggono dal lavorare in famiglia?“Il punto di forza del nostro team è pro-prio che siamo una famiglia; il nostro 'carro' è trainato da tre 'buoi': io lavoro in cucina, in sala c'è mia sorella Letizia, che è anche sommelier, come pure mio fratello Paolo, che invece si occupa di questioni logistiche, spese ecc.. Tra noi c'è intesa e sinergia”.

Quali sono le caratteristiche della vo-stra cucina?“Siamo sempre più orientati alla ricerca di prodotti del territorio. Abbiamo riscon-trato che i turisti ci scelgono anche per questo: sono attratti dal fatto che ci con-centriamo sul prodotto, proponendo ri-cette della tradizione rivisitate. Abbiamo così deciso di rafforzare questo nostro progetto di valorizzazione delle eccellen-

ze locali, grazie anche all'impegno dei nostri genitori, che curano l'orto, offren-do, di stagione in stagione, il meglio di ciò che la natura può proporre. La nostra dispensa si compone quasi esclusiva-mente di formaggi, vini e oli del Macera-tese e delle Marche”.

Cosa cercano, in particolare, i vostri clienti? “Oggi turisti e clienti in generale sono più informati rispetto al passato, c'è una maggiore consapevolezza e attenzione alla qualità e una richiesta crescente di prodotti tipici e a chilometro zero. Piatti buoni e genuini, uniti ad un'accoglienza calda, sono il nostro miglior biglietto da visita. Il menù offre al 60 per cento piatti tipici rivisitati con prodotti identificativi del territorio. Inoltre abbiamo deciso di dedicare menù specifici per le persone con esigenze speciali: celiaci, vegetaria-ni, vegani etc”.

Ultimamente le emittenti TV propongo-no con sempre maggiore frequenza pro-grammi dedicati alla ristorazione: cosa ne pensa? “Penso che i nuovi format TV dedicati agli chef diano in qualche modo lustro alla nostra professione e alla cucina italiana. Naturalmente il mondo dei re-ality e dello spettacolo in generale ha

Il 15 giugno 2013 l'Osteria dei Fiori

ha ricevuto il riconoscimento, da

parte della Regione Marche, di Locale

Storico Marche

Il gusto a due passi dallo SferisterioIginia Carducci, chef del Ristorante Osteria dei Fiori ci apre le porte della sua cucina

di A. Dachan

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dei limiti rispetto alla quotidianità che un cuoco affronta lavorando, ma ritengo che le varie trasmissioni dedicate possano illu-strare aspetti della nostra professione al-trimenti sconosciuti ai più e contribuire ad un’informazione alimentare corretta. Altra cosa è organizzare il lavoro conciliando le esigenze del pubblico ed evitando gli spre-chi o le notti insonni passate a mettere a punto preparazioni che esaltino i prodotti del territorio e la maestria artigiana per competizioni internazionali di cucina, che spesso non guadagnano le luci della ri-balta, ma alle quali, come componente del Team Cuochi Marche ho partecipato nume-rose volte, riportando a casa premi e titoli d’eccezione; all’ultimo concorso svoltosi a Massa Carrara in Febbraio abbiamo vinto l’argento di squadra”.

Un'ultima domanda: cosa bolle in pentola oggi?“Il menù di questa stagione prevede verdu-re e legumi di stagione, abbinati a carne e alcune varietà di pesce cucinati valorizzan-done le caratteristiche nutritive, leggerezza e gusto. Non si finisce mai di creare nuove combinazioni, anche cogliendo gli stimoli che le numerose manifestazioni culturali ci offrono per declinare tantissime tematiche alla gastronomia, consapevoli che questo sia un veicolo da salvaguardare e volano del turismo di qualità”.

“Oggi i turisti e i clienti in generale sono informati, c'è una richiesta crescente di prodotti tipici e a chilometro zero”

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SALUTE E BENESSERE

Si è conclusa con la fine dell’an-no scolastico la prima edizione di “Pappa Fish. Mangia bene, cresci

sano come un pesce”, la campagna edu-cativa alimentare promossa dalla Regio-ne Marche per introdurre il pesce fresco locale nelle mense scolastiche dell’inte-ro territorio regionale. Il progetto è sta-to realizzato grazie al cofinanziamento del Fondo Europeo per la Pesca (FEP) e coinvolge le scuole pubbliche dell’infan-zia, primarie e secondarie a livello regio-nale, le amministrazioni, gli operatori, gli esperti alimentari e l’intera filiera della pesca marchigiana, oltre a rappresenta-re un progetto unico in Italia per la sua portata.

L’iniziativa ha la finalità di abituare i bambini a mangiare il pesce, educan-doli al consumo consapevole, al rispetto dell’ambiente e al senso di appartenen-za culturale. Il progetto ha un’importante valenza in termini di sviluppo locale: la Regione punta a creare nuove opportu-nità per chi oggi lavora nella filiera della

pesca e dell’itticoltura.

Pappa Fish si articola in due fasi simul-tanee: la prima, tecnico-sperimentale, consiste nell’inserire periodicamente nel menù delle scuole piatti a base di pesce, resi ancor più appetitosi grazie alla col-laborazione di cuochi e comitati mense, oltre a rilevare il gradimento dei bambi-ni attraverso schede semplificate – con bollini colorati o smiley – per migliorare i cibi stessi e costruire progetti didattici mirati.La seconda fase si svolge in aula, con attività ludiche, narrative e creative, la-boratori pratici e artistici, interventi di tipo psico-pedagogici studiati dagli inse-gnanti in base all’età dei bambini e alle esigenze della classe.

Grazie a Pappa Fish, le Marche diventano un caso esemplare in Italia. Il progetto può essere replicato potenzialmente da qualsiasi altra regione, poiché dalle buo-ne pratiche e dalle esperienze maturate sarà possibile delineare un vero e pro-

prio modello di educazione alimentare.

Dai dati presentati a Senigallia in occa-sione del termine della prima edizione, arriva la conferma che la campagna ha centrato l’obiettivo. Il progetto è stato in grado di coinvolgere 22 Comuni, 120 scuole pubbliche dell’infanzia, prima-rie e secondarie delle Marche con una schiera di circa 13.000 alunni. Anche se la rete dei soggetti direttamente coinvolti è quanto mai ampia: Asur, amministra-zioni, psicologi della nutrizione, biologi marini, insegnanti, genitori, educatori, animatori teatrali, tecnologi alimentari, comitati mensa, cuochi e tutti gli sta-di della filiera locale, dai pescatori alle aziende di trasformazione.

“Non è stato semplice mettere insieme tanti attori, ma il successo riscontrato nella prima fase testimonia il carattere vincente dell’iniziativa e ci rende fidu-ciosi per un suo sviluppo nel tempo”, ha affermato l’Assessore regionale alla Pesca, Sara Giannini. “Anche fra gli ope-

Mangia bene, cresci sano come un pesce. Il progetto rivolto ai bambini della regione Marche, con la collaborazione di enti, istituzioni e operatori della filiera della pesca, diventato caso di studio da parte dell’Unione Europea per la sua valenza educativa permanente e di sviluppo sostenibile

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ratori del settore, non pochi hanno sa-puto cogliere le potenzialità economiche del progetto, attivandosi per rispondere adeguatamente alle richieste e agli stan-dard delle mense, come la spinatura e la sfilettatura di tutto il prodotto”.

Nell’arco di pochi mesi, nelle scuole aderenti sono state più di 750 le giorna-te di somministrazione, con una media di oltre 11.000 pasti per giornata, per un totale di 21 tonnellate di prodotto, selezionate tra le 15 tipologie di pesci e molluschi disponibili per stagionalità e per comune di appartenenza (costiero o dell’entroterra). Il tutto interpretato in più di 30 ricette.

Altro dato importante è quello relativo al calo dello scarto, -35 per cento: se prima della sperimentazione circa mezza por-zione di pesce congelato veniva buttata, con il prodotto fresco locale non ne re-stano che le briciole.In un progetto che mette il bambino al centro, il parere dei piccoli assaggiatori

è stato fondamentale. Infatti, sono stati raccolti oltre 20.000 questionari che han-no consentito alle mense di aggiustare le ricette e inventarne di nuove.

I numeri delle attività didattiche dimo-strano l’alta partecipazione di bambini e insegnanti con oltre 100 diversi laborato-ri, 1.700 ricettari distribuiti alle famiglie, oltre 12.000 elaborati tra disegni, e-book e video multimediali, decine di visite ai luoghi della tradizione marittima (porti, mercati ittici, musei del mare), e i Pap-pa Fish Days, le giornate di festa che da nord a sud delle Marche hanno concluso in bellezza il progetto nelle ultime setti-mane di scuola.

La campagna ha avuto risonanza inter-nazionale, con la realizzazione di scambi interculturali con scuole di altri Paesi, da Cipro alla Norvegia, tramite piattaforme didattiche in rete e video-chiamate in tempo reale tra gli alunni.

Il modello educativo Pappa Fish è stato

riconosciuto caso di studio anche da par-te del Lifelong Learning Programme, il programma dell’Unione Europea che so-stiene la formazione permanente.

All’efficacia educativa del progetto, si aggiunge la profonda valenza in termini di sviluppo locale: con le risorse attivate grazie al FEP, la Regione ha inteso cre-are nuove opportunità occupazionali per la filiera della pesca e dell’itticoltura, elaborando un modello virtuoso di svi-luppo sostenibile.

Grazie agli ottimi risultati ottenuti, sono state destinate risorse per un nuovo ban-do per l’anno scolastico 2014/2015, con l’auspicio di una ancora maggiore parte-cipazione da parte di scuole e operatori della filiera. Inoltre la novità del prossi-mo anno sarà un’edizione di Pappa Fish Master Chef, che vedrà la partecipazione dei bambini con i propri genitori.

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SPORT

Una passione: il basket. Un sogno: far giocare i giovani recanate-si.  Un progetto: una squadra da

allevare, far crescere dal mini basket all’under 21. La Pallacanestro Recanati nasce nell’estate del 2000 dal desiderio di alcuni ex giocatori di vedere crescere i più giovani del settore giovanile del-la zona. Sei mesi fa l’accordo con l’U.S. Basket Recanati per l’acquisizione del settore giovanile proprio della società storica dei cestisti recanatesi, nata nel 1983 e protagonista da allora in tutte le categorie e, infine, incoronata con il pas-saggio  in Lega Due Silver (allora DNA) quattro stagioni fa. Quello che era nato come un mezzo per poter trasferire ai più giovani la passio-

ne per il pallone a spicchi, si fa cosa ben più seria. Ad oggi, infatti, la Pallacane-stro Recanati conta circa 200 mini ce-stiti, classificandosi come primo centro minibasket della provincia di Macerata e rimanendo sul podio anche a livello re-gionale. Precisamente la società porta in campo 6 gruppi Mini Basket, dai 5 agli 11 anni, e 6 team Giovanili con giocatori fino ai 21 anni. Questa appena conclusa, per la Palla-canestro Recanati è la stagione della svolta. Per la prima volta in 30 anni una squadra  coltivata fin dai primi palleggi, arriva alle finali nazionali di categoria che si sono svolte a Porto Sant’Elpidio e Civitanova tra le sedici migliori squadre italiane confrontandosi con formazioni

come la Stella Azzurra Roma, la Virtus Bologna, l’Olimpia Milano  e la Pallaca-nestro Cantù. Non è il podio che sancisce la vittoria, ma la certezza di aver affrontato e supe-rato tutte le fasi di un percorso lungo e fatto di sconfitte e sacrifici e, ancora di più, la soddisfazione di essersi scontra-ti con i grandi del panorama nazionale e aver tenuto testa. Adesso cambia il progetto futuro, pur vo-lendosi attenere fermamente allo spirito che ha portato a un simile successo.Il talento dimostrato permette alla so-cietà di progettare la formazione di una squadra per affrontare la  C Regiona-le.  L’obiettivo è quindi quello  di  porta-

Pallacanestro Recanati, il tiro da tre che segna la svoltaLa via al successo di una squadra allevata fin dai primi palleggi e arrivata a competere tra le migliori squadre italiane e che ora vuole dimostrare che la passione e il talento possono portare a grandi risultati di L. Radaelli

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re  i ragazzi del  ’97, finalisti nazionali a giocare nel campionato senior di serie C Regionale, inserendo nella squadra an-che elementi più giovani, dal ’94 al ’96, e qualcuno dei ’98. Potenziale, quindi, che va coltivato per dare continuità ai risultati ottenuti, per dimostrare ai giovani giocatori che c’è chi crede in loro, offrendo la possibilità di superare le sfide della prossima sta-gione con ancora maggiore grinta e de-terminazione.

Proprio  per questo è necessario il so-stegno della comunità, fatta non solo del tifo delle famiglie, ma anche, e soprat-tutto, del contributo oggettivo di sponsor in grado di dare stabilità alla Società e

programmare al meglio gli investimenti per la prossima stagione.

Rivolgendosi  a tutti i possibili partner commerciali, la società garantisce l’i-nevitabile visibilità che una squadra con simili talenti può offrire. E proprio in tema di investimenti, nell’ot-tica di riprogrammazione e implemen-tazione del livello tecnico della Società, un vero e proprio colpo è stato messo a segno in queste ultime settimane; per la prossima stagione la Pallacanestro Re-canati potrà contare sulla collaborazione tecnica di coach Stefano Bizzozi, figura di indubbia fama nazionale ed internazio-nale che parteciperà mensilmente alle attività svolte dalle squadre   del settore

giovanile organizzando clinic e sessioni di lavoro per atleti e tecnici. L’affiatamento, altro elemento che può tanto in un contesto sportivo e competiti-vo, è stato dimostrato anche con la vitto-ria del 1° Premio nel contest ‘Cos’è per me il basket?’, che prevedeva la realizza-zione di un video che spiegasse la vision e la mission di ogni squadra arrivata alle finali nazionali, proiettato in occasione della presentazione della manifestazio-ne a Civitanova. La Pallacanestro Recanati ha unito la tradizione culturale del suo territorio con l’aspetto sportivo, coinvolgendo il poeta Giacomo Leopardi, interpretato da un at-tore teatrale,  in una sessione di allena-mento al Colle dell’Infinito.

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bilità nella funzione commerciale e/o di marketing;

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RESPONSABILE DI FILIALE -DIVISIONE FORMAZIONE E CONSU-LENZA –RIF: RFP/SDla/il quale, in accordo con la Direzio-ne, nel rispetto degli strumenti e del-le procedure Sida, dovrà:• Organizzare e gestire i percorsi

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Vogliamo entrare in contatto con can-didati intraprendenti, cha ambiscono a gestire un contesto con autonomia e un forte orientamento all’obietti-vo; dinamismo e stile di leadership partecipativo completano il profilo. Costituisce requisito fondamentale provenire da contesti consulenziali o di servizi, preferibilmente in ambi-to Risorse Umane e/o Formazione. I candidati interessati possono inviare una copia del curriculum, corredata dell’autorizzazione al trattamento dei dati (art.13 D.lgs. 196/03) all’indirizzo [email protected] in-dicando il riferimento dell’annuncio)

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25- 30 anni;• Esperienza professionale in ufficio

tecnico di almeno 3 anni meglio se maturata su industrializzazione e realizzazione di schede tecniche, distinte base, documenti per la produzione;

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prie dell’Area in collaborazione con i rispettivi Responsabili di Prodotto ( Ricerca e Selezione,Consulenza Direzionale, Contract Manage-ment);

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Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l.Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - [email protected] - www.sidasrl.itConsenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03.I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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ANCONA

DURAZZO

TRIESTE

BARI

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