MICROBIOLOGIA AMBIENTALE Roditori e Lagomorfi · Tossine biologiche . 31 . LE LORO CARATTERISTICHE...
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MICROBIOLOGIA AMBIENTALE
Roditori e Lagomorfi
Dott.ssa Piera Anna Martino DBS, PhD, Specialista in Scienza degli animali da laboratorio
DIMEVET - Università degli Studi di Milano
Corso di Perfezionamento
«Benessere dell’animale da laboratorio ed Animal Care (Roditori-Lagomorfi-Specie Acquatiche)»
Milano, 23 marzo 2018 1
Il monitoraggio microbiologico all’interno
di un’animal facility è molto importante e, in
genere, è associato al controllo dello stato
sanitario degli animali stabulati
superfici
aria
acqua
lettiera
mangime
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Valutazione microbiologica associata alla valutazione
di altri parametri quali temperatura, ventilazione, UR,
ecc.
Variazioni/fluttuazioni possono influenzare la
comparsa di patologie ad eziologia infettiva e
condizionare fortemente le risposte degli animali
Ad esempio per roditori e lagomorfi
Valori ottimali di temperatura: 15 - 24°C
Valori dell’umidità relativa: 40 - 60%
Valori medi ricambi d’aria: 10 - 15 cambi/h
Valori medi fotoperiodo: 12 ore di luce e 12 ore di buio
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QUALITÀ DELL’ARIA E SUA INFLUENZA
SULLA STABULAZIONE
Natura del gas Provenienza Limite tollerato
(% del volume)
Proprietà Problemi
(se superato il
limite tollerato)
Anidride
Carbonica
metabolismo
animale,
decomposizione
materie fecali
0,35 Asfissiante -
Ammoniaca decomposizione
materie fecali
0,01 Irritante Irritazione mucose
oculo-congiuntivali
e respiratorie
Idrogeno
Solforato
decomposizione
materie fecali
0,002 Tossico Irritazione mucose,
eccitazione SNC
Metano decomposizione
materie fecali
Tracce Tossico -
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OTU ID
(Silva)
# reads Kingdom Phylum Class Order Family Genus
VrvSpe79 7 Bacteria Proteobacteria Betaproteobacteria Burkholderiales Comamonadaceae Variovorax
Unc69015 3 Bacteria Firmicutes Clostridia Clostridiales Lachnospiraceae Lachnospiraceae_
NK4A136_group
Unc00gqv 3 Bacteria Firmicutes Bacilli Lactobacillales Streptococcaceae Streptococcus
UncO4293 3 Bacteria Firmicutes Bacilli Bacillales Staphylococcaceae Staphylococcus
ShcSp185 1 Bacteria Cyanobacteria Chloroplast o f g
Nessuna linea guida sulla frequenza di
monitoraggio microbiologico ambientale
… molto dipende dalle caratteristiche stesse della
struttura di stabulazione
Sistema convenzionale Individually ventilated cages
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Nella normale stabulazione …
Gli animali possono essere esposti a molte fonti di potenziali agenti infettivi
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Nella routine dell’animal facility
Se esiste un Fornitore
Valutazione periodica delle loro norme di biosicurezza
e altre misure di quality assurance per ridurre al massimo
la possibilità di contaminazioni a partire
da loro prodotti (audit)
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CIBO
• Portato ad elevate temperature durante
la produzione del pellettato con
diminuzione della carica microbica
• Autoclavato
• Irradiato con raggi gamma
• Maggior attenzione nel caso di diete
particolari non autoclavabili
LETTIERA • Autoclavata
• Irradiata con raggi gamma
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ARIA
• Utilizzo di filtri HEPA, con drastica
riduzione della concentrazione di
microrganismi a trasmissione aerogena
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• Filtrata; ozonizzata; trattata con UV
• Iperclorinata
• Autoclavata
• Osmosi inversa (!!! reservoir di batteri)
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ACQUA
GABBIE E
ALTRE
SUPERFICI
• Trattamenti di disinfezione
– pavimenti
– banconi
• Perossidazione/fumigazione degli
ambienti comprese le suppellettili
• Sanitizzazione/Autoclavaggio delle
gabbie
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IMPORTANTE !
Il primo punto fondamentale è il controllo dei sistemi di
sterilizzazione, come autoclave, stufe a secco, sistemi a
perossido
• Uso di spore strips (indicatori biologici) per la validazione -
efficacia del processo di sterilizzazione/decontaminazione
• spore di:
• Geobacillus stearothermophilus (calore umido)
• Bacillus atropheus (calore secco/ossido di etilene)
• Bacillus pumilus (perossido)
– controlli ogni 3 – 6 mesi
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AD ESEMPIO …
Meier T.R. e coll. (2008): JAALAS, 47:2, 63
• Sistemi di abbeverazione automatica estremamente controllati
per mantenere acqua di alta qualità MA non sono ambienti
sterili
• Crescita di batteri plantonici in grado di formare biofilm nei
beccucci
• I batteri derivano dalla fonte di acqua e dalle linee che
forniscono l’acqua non sanitizzate routinariamente
Necessità di monitoraggio ambientale!
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LE LORO CARATTERISTICHE
Tipo di
campione
Descrizione Target Usi Agenti
biologici
SPONGE Garze/spugne
sterili 5 x 5 cm
Inumidire con
soluzione sterile
Campionamento
mediante
sagoma o su
un’area ben
definita
Campionamento
di un’area
piccola
Solo per
superfici non
porose
Screening di piccole
zone
Valutazione della
contaminazione
Valutazione
efficacia della
decontaminazione
Batteri
Virus
Tossine
biologiche
LE LORO CARATTERISTICHE
Tipo di
campione
Descrizione Target Usi Agenti
biologici
TAMPONE Tamponi sterili
singoli
Inumiditi con
soluzione sterile
o in terreno di
trasporto
Campionamento
di un’area ben
definita
Campionamento
di un’area molto
piccola
Solo per
superfici non
porose, angoli e
piccole fessure
Screening di zone
molto piccole
Valutazione della
contaminazione di
punti critici
Valutazione
efficacia della
decontaminazione
Batteri
Virus
Tossine
biologiche
LE LORO CARATTERISTICHE
Tipo di
campione
Descrizione Target Usi Agenti
biologici
PIASTRE A
CONTATTO
Raccolta del
campione
mediante
pressione
della piastra
sulla
superficie
identificata
Campionamento
di un’area piccola
Solo per superfici
non porose
Screening di zone
piccole
Valutazione della
contaminazione
Valutazione
efficacia della
decontaminazione
Batteri
• Non usare su superfici molto contaminate
• Breve shelf-life
• Scelta del terreno colturale
BIOLUMINESCENZA
Questa tecnologia “sfrutta” l’ATP ovvero la fonte di energia
delle cellule viventi
La Bioluminescenza è più sensibile delle piastre RODAC e
permette di identificare la produzione di ATP da parte di
batteri, lieviti, muffe, biofilm, residui di cibo e organici, ecc.
I tamponi per bioluminescenza possono raggiungere anche
zone poco accessibili e possono servire anche per valutare la
potabilità dell’acqua
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La misurazione dell’ATP fornisce una stima diretta della
concentrazione microbica e della vitalità dei microrganismi
L’ATP viene quantificato misurando la luce prodotta
attraverso la reazione fra l’ATP e l’enzima luciferasi usando
un luminometro
La quantità di luce prodotta è direttamente proporzionale
alla quantità di organismi viventi presenti nel campione.
Maggiore è la carica, maggiore è la misura dell’ATP in
superficie (unità di misura: RLU - Relative Light Units)
La misura è rapidissima (< 1 min)
Nessun problema di smaltimento dei tamponi
CAMPIONAMENTO DELLE SUPERFICI
Permette di determinare o confermare la presenza di
agenti biologici
È un supporto fondamentale:
All’attività di monitoraggio sanitario;
Nella determinazione dell’ampiezza della
contaminazione;
Nella valutazione dell’attività di disinfezione.
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Il campionamento necessita:
La scelta di una porzione della superficie da indagare
Superfici non porose (plastica, metallo, acciaio, …)
La scelta di uno strumento efficace per la raccolta
dei contaminanti microbici
Fase di indagine
Tipologia dell’agente
Dimensione e tipologia della/e superficie/i
Limiti del metodo di campionamento
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Gli elementi essenziali per ottenere un
campionamento “di successo” includono:
Personale adeguatamente istruito (job training)
Strategia di campionamento
Definizione degli obiettivi
Scelta del numero e dei tipi di campioni
ambientali da raccogliere
Scelta dei terreni colturali
Laboratorio qualificato di sostegno
Controllo di qualità
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CAMPIONAMENTO DELLE SUPERFICI
Tre possibili fasi del campionamento delle superfici:
1. Fase di screening iniziale
2. Fase di caratterizzazione/identificazione
3. Fase di pulizia e controllo post-disinfezione
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1. Fase di screening iniziale
Campionamento qualitativo
Presenza o assenza del microrganismo/i
nell’ambiente
Scelta di punti sicuramente o molto
probabilmente contaminati
Ad es., porzioni di filtri di
ventilazione/condizionamento
Attenzione alle dimensioni del campione
Fase rapida
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2. Fase di caratterizzazione/identificazione
Campionamento quantitativo
Importanza dell’area campionata in quanto i
risultati sono riportati come concentrazione/area
Identifica le zone da decontaminare/disinfettare
Fase più indaginosa
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3. Fase di pulizia e controllo post-disinfezione
Permette di controllare l’efficacia delle procedure
di disinfezione
Riduzione del numero dei microrganismi ~0 UFC o
al limite dello strumento/metodo utilizzato
Tre possibilità di campionamento:
Più campioni per avere un’area maggiore
Zone raggiungibili dal trattamento
Zone “difficili” da raggiungere
Attenzione alla presenza di residui di disinfettanti
Uso di terreni con neutralizzanti
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CAMPIONAMENTO DELL’ARIA
Permette di raccogliere e valutare la concentrazione e la
composizione di agenti biologici aerosolizzati
Attenzione alla caratteristica dei bioaerosol di sedimentare
e ridisperdersi per movimenti dell’aria
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Limitazioni legate al posizionamento e al tempo di
campionamento (collection time) dello strumento utilizzato
Risultati negativi indicano solo che un determinato
agente non è presente in un certo sito in concentrazioni
evidenziabili al momento del campionamento
Raccolta di più campioni nel tempo
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1. Campionamento passivo
2. Campionamento attivo
“impattatori”/aspiratori
filtrazione
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TIPI DI CAMPIONAMENTO
CAMPIONAMENTO PASSIVO DELL’ARIA
Passivo o deposizionale
Deposizione per via gravitazionale delle bioparticelle su
una superficie
Poco costoso e facile da eseguire
Campionamento non quantitativo
Volume raccolto sconosciuto
Particelle più grandi si depositano prima e in maggior
numero rispetto alle piccole
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CAMPIONAMENTO ATTIVO DELL’ARIA
Campionamento forzato di aria su una superficie solida o
liquida mantenendo i microrganismi aerogeni vitali o
fisicamente inalterati
Metodo “impattometrico”
Microrganismi superficie solida o semisolida
L’aria viene aspirata e convogliata, attraverso fori circolari
o ugelli, direttamente
Terreno agarizzato
Agar-sangue, TSA, R2A
Superficie adesiva
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CAMPIONAMENTO ATTIVO DELL’ARIA
Sistema per filtrazione
Campionamento forzato di aria attraverso una
membrana filtrante
Efficienza di raccolta legata
Alle dimensioni delle particelle
Alle proprietà fisiche delle particelle
Alle forze inerziali ed elettrostatiche
Alle caratteristiche del campionatore
Vengono raccolte le particelle più piccole del diametro
dei pori del filtro
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Diverse tipologie di
filtri ma attenzione
alla disidratazione
del campione sul
filtro
Membrane in gelatina Sartorius Membrane in gelatina Sartorius
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CAMPIONAMENTO DELL’ACQUA
Drinking water
Ampio range di microrganismi
Coliformi, E. coli, Campylobacter, virus
Limite legato al bassissimo numero di organismi presenti
nell’acqua di bevanda
Procedure microbiologiche basate su:
Concentrazione/arricchimento del campione
Isolamento microrganismi
Quantificazione (UFC/mL)
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CAMPIONAMENTO DELL’ACQUA
METODI
MICRORGANISMI
VIRUS BATTERI
Concentrazione Adsorbimento/eluizione Filtrazione su
membrana
Identificazione/conta Colture
cellulari/CPE/unità
formanti placca
Crescita su terreni
selettivi/UFC
Necessità di un approccio multi-steps
CONCENTRAZIONE E IDENTIFICAZIONE
BATTERI
Filtri con diametro 47 mm e pori da 0.22 a 0.45 µm
Semina su terreni solidi o liquidi
Importante fare più repliche per ottenere una conta più
probabile (MPN)
Uso di tecniche di pre-arricchimento e arricchimento per
alcuni batteri
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IN ITALIA
Per l’acqua di bevanda (in bottiglia) i parametri sono:
Escherichia coli 0 UFC/250 mL
Enterococchi 0 UFC/250 mL
Pseudomonas aeruginosa 0 UFC/250 mL
Carica batterica mesofila a 22 °C 100 UFC/mL
Carica batterica mesofila a 37 °C 20 UFC/mL
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CAMPIONAMENTO DELL’ACQUA
CONCENTRAZIONE E CONTA
VIRUS
Adsorbimento ed eluizione su filtro
Uso di filtri in polisulfonato (0.02 µm)
Presenza/assenza (TC)
Tecnica delle placche
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STANDARDIZZAZIONE DEI METODI
Metodi standardizzati disponibili
International Organization of Standardization (ISO)
European Committee for Standardisation (CEN)
American Public Health Association (APHA)
French Standard (NF)
In continua revisione e aggiornamento
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LIMITI DEI METODI MICROBIOLOGICI
Metodi classici
Sensibili ma indaginosi nella caratterizzazione dei
microrganismi
Legati al volume di campione
Metodi molecolari
Sensibili ed affidabili
Non discriminano tra microrganismi vivi e “morti”
Non permettono di valutare la patogenicità
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