26 luglio >3 novembre 2013 NATURA / NATURe TeKNe /...

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Il Mare è un ambiente singolare le cui leggi fisiche e chimiche prevedono condizioni esulanti dall’immediata percezione umana. Il sistema ecologico marino offre un inimmaginabile scenario di forme e movimenti in continuo divenire, pur nella propria millenaria stabilità. Chi interagisca con il mare sperimenta un ventaglio di sensazioni raramente prevedibili, non di rado vicine allo stupore. La straordinarietà della parte sommersa del pianeta-terra affascina da sempre la nostra razza che nei secoli ha imitato la natura per fabbricare gli strumenti utili ad andare per mare, imparando a esplorarlo. L’avanzamento tecnologico non ha accantonato i rimandi alla natura impiegati in passato, a dimostrare l’equazione che il dialogo tra realtà e invenzione conduce a risultati armonici, equilibrati e durevoli, in linea con il pensiero aristotelico per cui tekne indica la sintesi tra mimesi, cioè imitazione (il processo creativo) e capacità di costruire (mettere nel mondo qualcosa che prima non c’era). Il visitatore, sollecitato dalle opere d’arte esposte, sarà indotto a osservare con un nuovo sguardo l’ecosistema marino con cui ha già familiarità, avvicinandosi al mondo meno noto delle tecnologie marine. Scopo della mostra è accompagnare i fruitori dell’evento in un percorso visivo e cognitivo (scientifico-tecnologico -artistico) che chiarirà le correlazioni esistenti tra forma e movimento in acqua. L’obiettivo è esaltare le illuminazioni prodotte dalla natura lungo il cammino dell’ingegno navale con una galleria di binomi arte/scienza che rendano più comprensibili alcune soluzioni tecnologiche attraverso la loro interpretazione artistica. Anna Caterina Bellati Martina Rossi The Sea is an unusual environment whose physical and chemical laws foresee conditions that are beyond the immediate human perception. The ecological sea system offers an unimaginable scenery of forms and movements in a constant changeableness, though in its own millennial stability. Whoever interacts with the sea can experiment a range of rarely predictable feelings, quite often near to the amazement. The extraordinary side of the submerged part of the planet-earth has always fascinated human race that, during the centuries, has imitated Nature manufacturing useful tools to sail and learning how to explore the sea. The technological advancement has not set aside the inspiration from Nature employed in the past and this proves the equation that the dialogue between reality and invention leads to harmonic, balanced and durable results, in conformity with the Aristotelian thought: techne shows the synthesis between mymesis i.e. imitation (the creative process) and ability to build (to place in our world something there wasn’t before). The visitor, spurred by the works of art, will be led to observe, with a new sight, the sea ecosystem he already knows but coming close to the less known world of sea technologies. Purpose of this exhibition is to accompany the public in a visual and cognitive (scientific-technological-artistic) course that will clear up the existing correlations between form and movement in water. The objective is to exalt the inspirations produced by Nature all along the way of naval cleverness through a gallery of combinations art / science that should make more comprehensible some technological solutions thanks to their artistic interpretation. Anna Caterina Bellati Martina Rossi www.dltm.it www.bellatieditore.com La natura L’uomo L’ingegno navale Nature Man Naval cleverness Il mare da sempre attrae gli uomini che nell’imitare la natura hanno fabbricato gli strumenti utili per navigarlo ed esplorarlo. The sea has always fascinated human race, which made tools for sailing and exploring it by imitating nature. Il “sesto senso” degli squali Gli studi sul comportamento degli animali migratori marini hanno dimostrato la loro capacità di percepire il campo magnetico e costruire mappe mentali per determinare la propria posizione. Squali e razze posseggono le “Ampolle di Lorenzini”, sacche di gel elettro-conduttore collegate ai pori sulla pelle che permettono di percepire il segnale del campo magnetico e trasmetterlo al sistema nervoso individuando le prede, come un target sul radar. Partendo dalla bussola, l’uomo ha sviluppato solo tecnologie rudimentali per la navigazione magnetica; i ricercatori stanno cercando di sviluppare la tecnologia per comprendere il campo magnetico terrestre e le variazioni spaziali, con strumenti (es. SeaQuest) capaci di misurare il gradiente. Si deve “nuotare” molto per doppiare lo squalo! The “sixth sense” of sharks Recent studies concerning the behaviour of the marine migrating animals have shown their ability to perceive the magnetic field and build mental maps to determine their own position. Sharks and rays own the “Ampolle di Lorenzini”, electro-conductor gel sacs connected with the skin pores, allowing to perceive the magnetic field signal and transmit it to the nervous system, detecting the preys as a target on the radar. Starting from the compass, man developed only rudimental technologies for the magnetic navigation: researchers are trying to develop the technology to understand the hearth magnetic field and the spatial variations, exploiting instruments (ex. SeaQuest) able to measure the gradient. Man must still “swim” a lot to overtake shark! …e il “navigar” m’è dolce in questo mare L’onda è anche instabilità, è paura di trovarsi in balìa dei flutti… eppure gli animali marini nuotano tranquilli anche nei frangenti. Gli squali sono dotati di pinne evolute per mantenere l’assetto, in velocità o fermi, quello che vorremmo per le imbarcazioni, capaci di non rollare in velocità, stabili all’ancora. I tonni hanno coda e pinne rigide specializzate per le alte velocità, le balene hanno pinne pettorali remiganti capaci di dirigere le evoluzioni e stabilizzare la grande massa. I progettisti hanno imitato queste forme naturali per realizzare timoni, chiglie e derive efficienti, fino alle moderne pinne stabilizzatrici che ‘remando’ tengono dritta la nave, comandate da sistemi di controllo dinamico. Si tratta di un capitolo della tecnologia ancora aperto… nell’attesa patiremo ancora il mal di mare! …and it is sweet to me “to sail” in this sea. Wave is also instability, the fear of being at the mercy of seas.... but the sea animals swim relaxed even in turbulent waves. Sharks have many fins, evolved to maintain the trim, in fast swimming or fixed, just what we would like in marine vessels, non rolling boats in speed conditions or stable at anchor. Tunas have stiff tails and fins suitable to high speeds, whales have rather large rowing pectoral fins able to direct their movements and stabilize their large mass. Naval architects have imitated these natural shapes for rudders, keels and efficient centreboards, up to the modern stabilizers, “rowing” in water to keep stable the ship through dynamic control systems. Anyway, this chapter of naval technology is still an open-ended subject... in the meantime we will still be seasick! 20.000 leghe sotto i mari Il mare è ambito di scoperta per eccellenza, dove i nostri sensi e abilità fisiche non aiutano, ma intralciano. In passato, i letterati inventavano descrizioni immaginifiche del mondo sommerso, gli scienziati soluzioni per esplorarlo. Molti pesci hanno sviluppato un organo, la vescica natatoria, capace di assicurare l’assetto alle diverse profondità, compensando la spinta al galleggiamento; si tratta di una sacca di aria che i muscoli comprimono o dilatano modificando il volume specifico del pesce. I vecchi sommergibili erano dotati di un sistema simile, basato sulla possibilità di gonfiare palloni esterni alla carena, permettendo la riemersione veloce. 20.000 leagues under the sea Sea is the realm of discovery par excellence, a world where our senses and physical abilities are no longer helpful, but rather hampering. In the past, while great novelists imagined visionary descriptions of the underwater world, scientists were looking for solutions to explore it. Many fish have developed the swim bladder, a gas-filled sac that can be expanded or compressed by muscles modifying the fish specific volume controlling buoyancy. Even the first submarines had been equipped with a similar system based on the inflating of hull external balloons ensuring the fast surfacing. Per i delfini non è solo questione di naso! I delfini ne hanno tanto, ma anche gli scienziati che hanno capito la funzione del ‘naso’ per fendere l’acqua, ridurre la resistenza e migliorarne la stabilità, riproducendolo sulla prua delle navi. I ricercatori hanno compreso la capacità dei cetacei di comunicare tra loro a distanza utilizzando onde acustiche, nonostante generino tante eco confondendo il segnale. Per orientarsi i delfini riescono a modulare di continuo la frequenza, in modo che l’eco non necessario risulti “stonato” e possa essere eliminato dal cervello. L’uomo non è ancora riuscito a copiare i delfini e a realizzare modem di comunicazione subacquea capaci di non confondere l’eco con il segnale e insieme non disturbare i delfini. È dimostrato che il rumore delle navi rappresenta una minaccia per la salute dei mammiferi marini, disturbando le loro comunicazioni e percezioni. La sfida è quella di progettare navi silenziose, anche per proteggere questi meravigliosi animali. For dolphins is not only a matter of nose! Dolphins have a great nose, but also the scientists who understood the function of the ‘nose’ to cut through the water, reduce resistance and improve stability, having reproduced it on the ship bow. Researchers have also understood the ability of cetaceans to communicate among them at a distance exploiting the acoustic waves, in spite that they generate a lot of echoes confusing the signal. To orient themselves, Dolphins modulate continuously frequency, so that the unnecessary echo results “off-key” and it is eliminated by the brain. Therefore, the man has not managed to copy dolphins building under water communication modems able to not confuse the echo with the signal and to not disturb dolphins. It is proved that the ship noise is a menace for the sea mammal health perturbing their signal communications and perceptions. The challenge is that to design silent ships, even to preserve dolphins. Eliche: le ali rotanti sottomarine. L’elica è l’immagine emblematica dell’ingegno navale. Riassume l’intuizione tutta umana di saper sfruttare le proprietà della natura per conseguire risultati incredibili, quali propulsione e movimento. Nel XVII secolo, prima dell’utilizzo delle pale (ali rotanti), gli ingegneri navali utilizzavano elicoidi simili alla vite di una coclea, mentre oggi le eliche hanno forme specializzate secondo l’applicazione. Alla Vasca Navale di Roma (CNR-INSEAN) se ne contano oltre 1600, delle quali alcune qui esposte. Da questo nasce l’abbinamento tra eliche e conchiglie, il cui guscio, frutto della paziente attività di molluschi marini, è spesso elicoidale ed è il simbolo più entusiasmante della natura marina, al punto di contenerne la voce. Screw propellers: underwater revolving wings The propeller is an emblematic symbol of the human intelligence in naval engineering, of the intuition to take advantage of nature for achieving incredible results, such as propulsion and movement. In the 17th century, before the use of blades (revolving blades), the marine engineers used cochlea-spiral like helicoids, today the propellers have different shapes based on their application: the Italian Ship Model Basin (CNR-INSEAN) in Rome, alone, stores more than 1600 different propellers, some of them are hereby exposed. This leads us to match propellers with shells whose case, patiently build up by marine molluscs, is often spring-shaped becoming the most thrilling symbol of the sea nature, so that it contains its voice! Vento. Vento portami via con te. La vela è simbolo di libertà, strumento ancestrale per superare il mare. Immaginiamo che la vela nasca dall’osservazione della Velella, una medusa planctonica dell’ordine degli Idrozoi. Vive in colonie nel Mediterraneo e nei mari caldi ed è caratterizzata dallo scheletro cartilagineo galleggiante a forma di disco oblungo e da una cresta longitudinale triangolare, simile a una vela, grazie alla quale può muoversi spinta dal vento. La vela latina (da vela alla trina, cioè triangolare) è il primo armo innovativo venuto a sostituire la vela quadrata, in uso fin dai tempi antichi. Il suo impiego permise di risalire il vento anziché assecondarne la direzione. La vela è oggi simbolo di sostenibilità e utilizzo di energia rinnovabile. Esistono prototipi di navi con grandi vele innovative, o aquiloni, in grado di ridurre i consumi. Wind. Wind blow me away with you! The sail is a symbol of freedom, it recalls the ancestral tool to overcome the sea barriers. We imagine that the idea of the sail arose from the observation of a Velella, a planktonic jellyfish included in the hydrozoans species living in colonies in the Mediterranean and in the temperate seas with the characteristic floating oblong cartilaginous disk and its longitudinal sail-like triangular crest allowing it to move by the wind on the sea surface. The lateen or latin-rig is a triangular sail, an early technological innovation replacing the square rig used from the most ancient times, allowing to “going up” the wind instead of “going along” its direction. Nowadays the sail is a symbol of sustainability and use of renewable energy: there are prototypes with innovative big sails, or kites, designed to reduce power consumption. Onda: specchio infinito in cui contemplare l’avvolgersi della propria anima… L’onda che frange incessante e assume forme a seconda degli ostacoli incontrati, plasma coste e fondali con enorme energia. L’idrodinamica, la disciplina che si occupa dei moti ondosi, studia come ridurre la resistenza degli scafi al moto, limitando la generazione di onde. Spesso i progettisti hanno imitato la natura con ispirazioni fuorvianti, come quella di creare carene a forma di pesce, producendo navi goffe come i galeoni senza comprendere il meccanismo del movimento sommerso delle creature marine. Oggi, la tensione verso l’efficienza energetica indirizza gli studi su soluzioni volte a ridurre le onde generate dagli scafi portando i progettisti a sviluppare forme idrodinamiche sempre più performanti, con soluzioni di grande discontinuità con il passato. Waves: endless mirror to contemplate our soul wrapping… The wave, infinitively breaking and taking a variety of shapes depending on the met obstacles, forcibly shapes coasts and sea bottoms. Hydrodynamics, the discipline dealing with waves, aims at reducing the hull resistance limiting the wave generation. Naval architects have often tried to imitate nature, sometimes with misleading inspirations, as in the case of galleons, ships with a fish-shaped hull causing clumsy movements and designed without understanding the movements of a completely immersed body. Today, the energy efficiency directs studies aiming at reducing the hull- generated waves, leading naval architects to design more and more performing hydrodynamic shapes, even with breakthrough solutions. “Volare” nel mare: dalla manta ai futuri mezzi sottomarini La manta è il più noto dei myliobatoidei, il corpo piatto con pinne pettorali a forma di ali e due pinne cefaliche con funzioni direzionali, come si vede nella rappresentazione di Wurtz. Il movimento è dato dall’alternarsi di battiti d’ali e planate, grazie allo scheletro cartilagineo, che permette movimenti flessibili. Questa caratteristica, oltre alla forma, è quella più interessante per gli studi di alta efficienza nell’ingegneria navale. Il prototipo IDRA, qui esposto, è la realizzazione del desiderio di volare sott’acqua sfruttando la portanza dinamica delle ali per l’immersione. Grazie alla propulsione elettrica, concretizza l’idea di solcare il mare in simbiosi, sfruttando l’acqua che scorre sul mezzo, come accade per la manta. Flying into the sea: from manta ray to the future submarine vehicles Manta ray is the most well-known Myliobatidea, the flattened body and wing- shaped pectoral and two cephalic fins with directional functions, as shown in Mr. Wurtz’s drawings. Manta rays move alternating wing beating and glides, thanks to the cartilaginous skeleton making possible flexible movements. This physical character, along with the shape, is the most interesting for high efficiency studies in naval architecture. The exposed IDRA prototype is the expression of the “flying” into water desire, exploiting wing dynamic lift for immersion. The electric propulsion makes real the idea to cut through water in a full symbiosis with it, exploiting the gliding water around the vehicle, as it happens to manta rays. 26 luglio > 3 novembre 2013 26 th July > 3 rd November 2013 Porto Mirabello | LA SPEZIA LIGHT ON THE SEA LIGHT ON THE SEA Natura e Tekne Nature and Techne ALEAFORM / ARTESCIENZA CMRE / CNR-IENI CNR-INSEAN / CNR-ISMAR CSSN / ENEA EVOLOGICS / GRAALTECH / INGV INTERMARINE / INVELARE MUSEO CIVICO G. DORIA GENOVA SITEP / STUDIO FAGGIONI / UNIGE Arte Art ANTONIO ABBATEPAOLO MAURO BENATTI ROLF BIENENTREU MARCO BOLOGNESI STEFANO BOMBARDIERI DONATO FRISIA jr ROSSANA GALLO TOBIA RAVÀ UGO RIVA DANIELA SPALETRA MARIALUISA TADEI DANIA ZANOTTO www.mouseagency.it www.dltm.it www.bellatieditore.com Orari: 26 lugl io > 14 settembre. Tutti i giorni 18 > 22. apertura anticipata alle 14 nei giorni di arrivo delle navi da crociera 15 settembre > 3 novembre. Tutti i giorni 10 > 18; venerdì e sabato 10 > 22 HOUrS: 26 th July > 14 th September. Everyday 6 pm > 10 pm Early opening at 2 pm during cruise ship arrival days 15 th September > 3 rd November. Everyday 10 am > 6 pm Friday and Saturday 10 am > 10 pm Bellati Editore è in INGRESSO LIBERO FREE ADMISSION 26 luglio > 3 novembre 2013 26 th July > 3 rd November 2013 Porto Mirabello | LA SPEZIA The Italian Ship Model Basin STUDIOFAGGIONI YACHT DESIGN iNGV Dal tronco ai rami, passando [con Pinocchio] nel ventre della balena L’archeologia testimonia l’uso di tronchi per attraversare specchi d’acqua, di canoe costruite con tronchi scavati, corteccia o pelli. Gli uomini hanno di sicuro trovato ispirazione nella struttura della cassa toracica dei grandi mammiferi marini che, per dimensioni e forma, si avvicinano di più alla struttura delle barche di pelli e ossa. La barca esposta in costruzione ci rammenta che da un punto di vista concettuale non è cambiato molto, infatti ancora oggi le imbarcazioni sono realizzate con struttura somigliante alle ossa di una balena. Il futuro vedrà certo un’inversione di rotta, ma dovremo chiederci ancora se non ci saremo fatti influenzare dalla natura. From the log to the branches, through the whale’s gut [with Pinocchio] Archaeology documents the use of logs to cross rivers and lakes, then of canoes made with carved logs, bark or skins. In this evolutionary process, the man has certainly found inspiration in the structure of large sea mammals’ chest which, by dimension and shape, look more similar to the structure of boats made of skins and bones. The boat that is exhibited under construction, reveals that, conceptually, no further changes have occurred, indeed, still today, boat structures are often very similar to the whale bones! The future will certainly bring changes for which we shall ask ourselves if nature had not influenced man again. NATURA / NATURE TEKNE / TECHNE ARTE / ART 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 23 24 25 26 27 28 29 30 31 20 21 22 1. Notafly, Velella velella, Portrush Strand, County Antrim, Irlanda /Ireland, 2010 2. Associazione Invelare, Lancetta a vela latina di 4,25 m / Lateen life-boat of 56 inches, 1940 3. Donato Frisia jr, Velista, 2013 [email protected] 4. Daniela Spaletra, Paesaggio sommerso alle isole dell’arcipelago di Porto Venere, Photo Credit Sergio Sgorbini; [email protected] www.danielaspaletra.it 5. Museo di Storia Naturale “Giacomo Doria” di Genova, Stellaria Solaris Linneaus, 1764 6. CNR - INSEAN, Modello di elica marina a 4 pale / A 4 blades screw propeller’s model 7. Rossana Gallo, Viaggio interrotto, 2013 [email protected] - www.rossanagallo.it 8. Mauro Benatti, Medusa 2 - La pluritentacolata, 2013 [email protected]; maurostorie.jimdo.com 9. Alberto Altomare, Evoluzioni (mante) / Evolutions (Manta ray), Maldive / Maldive Islands, 2008 10. Alessandro Mazzei, ALEAFORM - Veicolo Sottomarino IDRA / Underwater Vehicle IDRA, 2007 11. Dania Zanotto, Black Subaqueous, installation, 2013 [email protected]; www.dania-zanotto.com 12. Marialuisa Tadei, Aculeo, 2010 [email protected] www.marialuisatadei.com 13. Alessandro Benedetti, CNR - IENI Moneglia (GE), 2001 14. Massimo Guerra, CNR - INSEAN Modello di scafo durante le prove in vasca / Hull’s model during basin test 15. Donato Frisia jr, Scoglio, 2013 16. Rolf Bienentreu, Acqua memoria, 2013 rolf.bienentreu @ gmail.com 17. Kadu Pinheiro Whale shark at Isla Mujeres, Messico / Mexico, 2012 18. Rodriguez Intermarine - Pinna stabilizzatrice per yacht / Stabilizer fin for yacht, 2009 19. Stefano Bombardieri, Gaia e la balena, 2011 [email protected] www.stefanobombardieri.it 20. Francesco Pacienza - Tonno pinnagialla / Yellowfin tuna, Vibo Valentia, 2009 21. CMRE, Centre for Maritime Research and Experimentation, Bluefin Spray Glider, 2004 22. Marco Bolognesi, Mock-Up, 2011 [email protected] http://www.marcobolognesi.co.uk/ 23. Savelle e McCartney Balaena mysticetus Linnaeus 1758/ Balena franca della Groenlandia (o balena artica) e scheletro / Greenland bowhead whale or Arctic whale and skeleton, 1991 24. Studio Faggioni - Antico gozzo in legno in fase di lavorazione / Old gozzo on wood work in progress 25. Antonio Abbatepaolo, Obelisca, 2012 [email protected] 26. Kadu Pinheiro - Dolphin’s family in Sataya bay, Egitto, Mar Rosso / South Egypt, Red Sea, 2010 27. Massimo Guerra, CNR- INSEAN Modello di scafo durante le prove di seakeeping / Hull’s model during seakeeping tests 28. Tobia Ravà, Dolfin, 2011 29. Franco Gambale Ampolla di Lorenzini, illustrazione scientifica / Ampolla di Lorenzini, scientific image, 2013 30. INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Magnetometro SeaQuest / Magnetometer SeaQuest, Acquistato nel 2008 / Bought in 2008 31. Tobia Ravà, Leviatano Infinito, 2007 [email protected] - www.tobiarava.com ARTE / ART Come arrivare Il Porto Mirabello è facilmente raggiungibile a piedi e con il servizio di trasporto pubblico ATC (fermata più vicina Via Chiodo Giardini), dalla stazione ferroviaria, dalla stazione marittima e dal centro città, tramite il nuovo ponte pedonale che parte dalla Banchina Revel (Passeggiata Morin) in corrispondenza di Via Diaz. Porto Mirabello è servito dalla rete autostradale (A12 / A15) con raccordo che porta in città, dalla rete ferroviaria con servizio Eurostar, dagli aeroporti internazionali di Genova (100 km), di Pisa (60 km) e per voli privati Luni – Sarzana (15 km); disponibile una piazzola di atterraggio per elicotteri direttamente sui moli del porto. Getting there Porto Mirabello (Mirabello Marina) is easy to reach on foot and by public transport (ACT service; nearest stop Via Chiodo Giardini), from the railway station, from the cruise terminal and from the city centre thanks to the new pedestrian bridge that starts from the Revel Quay (Passeggiata Morin) at the intersection with Via Diaz. Porto Mirabello is served by the Italian highway network (A12 /A15) with branches leading to the city, by the Eurostar rail service, the international airports of Genoa (100 km), Pisa (60 km) and the Luni – Sarzana airport (15 km) for private flights. There is also a helicopter landing pad right on the docks. Ufficio Porto / Harbour Office Viale Italia · La Spezia · Italy www.portomirabello.it 44°05’803N – 09°49’989E Distretto Ligure delle Tecnologie Marine Via delle Pianazze, 74 [email protected] www.dltm.it COMUNE Di CHiari TI www.bellatieditore.com Organizzazione Generale / General Organization In collaborazione con / In collaboration with A cura di / Edited by Anna Caterina Bellati In collaborazione con / In collaboration with Martina Rossi Coodinamento fotografico Photographic coordinator Marco Faimali

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Il Mare è un ambiente singolare le cui leggi fisiche e chimiche prevedono condizioni

esulanti dall’immediata percezione umana.Il sistema ecologico marino offre un

inimmaginabile scenario di forme e movimenti in continuo divenire, pur nella propria

millenaria stabilità. Chi interagisca con il mare sperimenta un ventaglio di sensazioni

raramente prevedibili, non di rado vicine allo stupore. La straordinarietà della parte

sommersa del pianeta-terra affascina da sempre la nostra razza che nei secoli

ha imitato la natura per fabbricare gli strumenti utili ad andare per mare, imparando

a esplorarlo. L’avanzamento tecnologico non ha accantonato i rimandi alla natura

impiegati in passato, a dimostrare l’equazione che il dialogo tra realtà e invenzione

conduce a risultati armonici, equilibrati e durevoli, in linea con il pensiero aristotelico per

cui tekne indica la sintesi tra mimesi, cioè imitazione (il

processo creativo) e capacità di costruire (mettere

nel mondo qualcosa che prima non c’era). Il visitatore,

sollecitato dalle opere d’arte esposte, sarà indotto

a osservare con un nuovo sguardo l’ecosistema marino con

cui ha già familiarità, avvicinandosi al mondo meno noto delle tecnologie marine.

Scopo della mostra è accompagnare i fruitori dell’evento in un percorso visivo e

cognitivo (scientifico-tecnologico-artistico) che chiarirà le correlazioni esistenti

tra forma e movimento in acqua.L’obiettivo è esaltare le illuminazioni prodotte

dalla natura lungo il cammino dell’ingegno navale con una galleria di binomi

arte/scienza che rendano più comprensibili alcune soluzioni tecnologiche

attraverso la loro interpretazione artistica.Anna Caterina Bellati

Martina Rossi

The Sea is an unusual environment whose physical and chemical laws foresee conditions that are beyond the immediate human perception. The ecological sea system offers an unimaginable scenery of forms and movements in a constant changeableness, though in its own millennial stability. Whoever interacts with the sea can experiment a range of rarely predictable feelings, quite often near to the amazement. The extraordinary side of the submerged part of the planet-earth has always fascinated human race that, during the centuries, has imitated Nature manufacturing useful tools to sail and learning how to explore the sea.The technological advancement has not set aside the inspiration from Nature employed in the past and this proves the equation that the dialogue between reality and invention leads to

harmonic, balanced and durable results, in conformity with the Aristotelian thought: techne shows the synthesis between mymesis i.e. imitation (the creative process) and ability to build (to place in our world something

there wasn’t before). The visitor, spurred by the works of art, will be led to observe, with a new sight, the sea ecosystem he already knows but coming close to the less known world of sea technologies. Purpose of this exhibition is to accompany the public in a visualand cognitive (scientific-technological-artistic) course that will clear up the existing correlations between form and movement in water. The objective is to exalt the inspirations produced by Nature all along the way of naval cleverness through a gallery of combinations art / science that should make more comprehensible some technological solutions thanks to their artistic interpretation.Anna Caterina BellatiMartina Rossi

www.dltm.itwww.bellatieditore.com

La natura L’uomo

L’ingegno navaleNature

ManNaval cleverness

Il mare da sempre attrae gli uomini che nell’imitare la natura

hanno fabbricato gli strumenti utili per navigarlo ed esplorarlo.

The sea has always fascinated human race, which made

tools for sailing and exploring it by imitating nature.

24/06/13 10:00porto mirabello SP - Google Maps

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porto mirabello SP

A. SailormarketPorto Mirabello, 24, La Spezia, Italia +39 0187 751555

Il “sesto senso” degli squaliGli studi sul comportamento degli animali migratori marini hanno dimostrato la loro capacità di percepire il campo magnetico e costruire mappe mentali per determinare la propria posizione. Squali e razze posseggono le “Ampolle di Lorenzini”, sacche di gel elettro-conduttore collegate ai pori sulla pelle che permettono di percepire il segnale del campo magnetico e trasmetterlo al sistema nervoso individuando le prede, come un target sul radar. Partendo dalla bussola, l’uomo ha sviluppato solo tecnologie rudimentali per la navigazione magnetica; i ricercatori stanno cercando di sviluppare la tecnologia per comprendere il campo magnetico terrestre e le variazioni spaziali, con strumenti (es. SeaQuest) capaci di misurare il gradiente. Si deve “nuotare” molto per doppiare lo squalo!

The “sixth sense” of sharksRecent studies concerning the behaviour of the marine migrating animals have shown their ability to perceive the magnetic field and build mental maps to determine their own position. Sharks and rays own the “Ampolle di Lorenzini”, electro-conductor gel sacs connected with the skin pores, allowing to perceive the magnetic field signal and transmit it to the nervous system, detecting the preys as a target on the radar. Starting from the compass, man developed only rudimental technologies for the magnetic navigation: researchers are trying to develop the technology to understand the hearth magnetic field and the spatial variations, exploiting instruments (ex. SeaQuest) able to measure the gradient. Man must still “swim” a lot to overtake shark!

…e il “navigar” m’è dolce in questo mareL’onda è anche instabilità, è paura di trovarsi in balìa dei flutti… eppure gli animali marini nuotano tranquilli anche nei frangenti. Gli squali sono dotati di pinne evolute per mantenere l’assetto, in velocità o fermi, quello che vorremmo per le imbarcazioni, capaci di non rollare in velocità, stabili all’ancora. I tonni hanno coda e pinne rigide specializzate per le alte velocità, le balene hanno pinne pettorali remiganti capaci di dirigere le evoluzioni e stabilizzare la grande massa. I progettisti hanno imitato queste forme naturali per realizzare timoni, chiglie e derive efficienti, fino alle moderne pinne stabilizzatrici che ‘remando’ tengono dritta la nave, comandate da sistemi di controllo dinamico. Si tratta di un capitolo della tecnologia ancora aperto… nell’attesa patiremo ancora il mal di mare!

…and it is sweet to me “to sail” in this sea.Wave is also instability, the fear of being at the mercy of seas.... but the sea animals swim relaxed even in turbulent waves. Sharks have many fins, evolved to maintain the trim, in fast swimming or fixed, just what we would like in marine vessels, non rolling boats in speed conditions or stable at anchor. Tunas have stiff tails and fins suitable to high speeds, whales have rather large rowing pectoral fins able to direct their movements and stabilize their large mass. Naval architects have imitated these natural shapes for rudders, keels and efficient centreboards, up to the modern stabilizers, “rowing” in water to keep stable the ship through dynamic control systems. Anyway, this chapter of naval technology is still an open-ended subject... in the meantime we will still be seasick!

20.000 leghe sotto i mariIl mare è ambito di scoperta per eccellenza, dove i nostri sensi e abilità fisiche non aiutano, ma intralciano. In passato, i letterati inventavano descrizioni immaginifiche del mondo sommerso, gli scienziati soluzioni per esplorarlo.Molti pesci hanno sviluppato un organo, la vescica natatoria, capace di assicurare l’assetto alle diverse profondità, compensando la spinta al galleggiamento; si tratta di una sacca di aria che i muscoli comprimono o dilatano modificando il volume specifico del pesce.I vecchi sommergibili erano dotati di un sistema simile, basato sulla possibilità di gonfiare palloni esterni alla carena, permettendo la riemersione veloce.

20.000 leagues under the seaSea is the realm of discovery par excellence, a world where our senses and physical abilities are no longer helpful, but rather hampering.In the past, while great novelists imagined visionary descriptions of the underwater world, scientists were looking for solutions to explore it.Many fish have developed the swim bladder, a gas-filled sac that can be expanded or compressed by muscles modifying the fish specific volume controlling buoyancy.Even the first submarines had been equipped with a similar system based on the inflating of hull external balloons ensuring the fast surfacing.

Per i delfini non è solo questione di naso!I delfini ne hanno tanto, ma anche gli scienziati che hanno capito la funzione del ‘naso’ per fendere l’acqua, ridurre la resistenza e migliorarne la stabilità, riproducendolo sulla prua delle navi. I ricercatori hanno compreso la capacità dei cetacei di comunicare tra loro a distanza utilizzando onde acustiche, nonostante generino tante eco confondendo il segnale. Per orientarsi i delfini riescono a modulare di continuo la frequenza, in modo che l’eco non necessario risulti “stonato” e possa essere eliminato dal cervello. L’uomo non è ancora riuscito a copiare i delfini e a realizzare modem di comunicazione subacquea capaci di non confondere l’eco con il segnale e insieme non disturbare i delfini. È dimostrato che il rumore delle navi rappresenta una minaccia per la salute dei mammiferi marini, disturbando le loro comunicazioni e percezioni. La sfida è quella di progettare navi silenziose, anche per proteggere questi meravigliosi animali.

For dolphins is not only a matter of nose!Dolphins have a great nose, but also the scientists who understood the function of the ‘nose’ to cut through the water, reduce resistance and improve stability, having reproduced it on the ship bow. Researchers have also understood the ability of cetaceans to communicate among them at a distance exploiting the acoustic waves, in spite that they generate a lot of echoes confusing the signal. To orient themselves, Dolphins modulate continuously frequency, so that the unnecessary echo results “off-key” and it is eliminated by the brain. Therefore, the man has not managed to copy dolphins building under water communication modems able to not confuse the echo with the signal and to not disturb dolphins. It is proved that the ship noise is a menace for the sea mammal health perturbing their signal communications and perceptions. The challenge is that to design silent ships, even to preserve dolphins.

Eliche: le ali rotanti sottomarine.L’elica è l’immagine emblematica dell’ingegno navale. Riassume l’intuizione tutta umana di saper sfruttare le proprietà della natura per conseguire risultati incredibili, quali propulsione e movimento.Nel XVII secolo, prima dell’utilizzo delle pale (ali rotanti), gli ingegneri navali utilizzavano elicoidi simili alla vite di una coclea, mentre oggi le eliche hanno forme specializzate secondo l’applicazione. Alla Vasca Navale di Roma (CNR-INSEAN) se ne contano oltre 1600, delle quali alcune qui esposte. Da questo nasce l’abbinamento tra eliche e conchiglie, il cui guscio, frutto della paziente attività di molluschi marini, è spesso elicoidale ed è il simbolo più entusiasmante della natura marina, al punto di contenerne la voce.

Screw propellers: underwater revolving wingsThe propeller is an emblematic symbol of the human intelligence in naval engineering, of the intuition to take advantage of nature for achieving incredible results, such as propulsion and movement.In the 17th century, before the use of blades (revolving blades), the marine engineers used cochlea-spiral like helicoids, today the propellers have different shapes based on their application: the Italian Ship Model Basin (CNR-INSEAN) in Rome, alone, stores more than 1600 different propellers, some of them are hereby exposed.This leads us to match propellers with shells whose case, patiently build up by marine molluscs, is often spring-shaped becoming the most thrilling symbol of the sea nature, so that it contains its voice!

Vento. Vento portami via con te.La vela è simbolo di libertà, strumento ancestrale per superare il mare.Immaginiamo che la vela nasca dall’osservazione della Velella, una medusa planctonica dell’ordine degli Idrozoi. Vive in colonie nel Mediterraneo e nei mari caldi ed è caratterizzata dallo scheletro cartilagineo galleggiante a forma di disco oblungo e da una cresta longitudinale triangolare, simile a una vela, grazie alla quale può muoversi spinta dal vento. La vela latina (da vela alla trina, cioè triangolare) è il primo armo innovativo venuto a sostituire la vela quadrata, in uso fin dai tempi antichi. Il suo impiego permise di risalire il vento anziché assecondarne la direzione. La vela è oggi simbolo di sostenibilità e utilizzo di energia rinnovabile. Esistono prototipi di navi con grandi vele innovative, o aquiloni, in grado di ridurre i consumi.

Wind. Wind blow me away with you!The sail is a symbol of freedom, it recalls the ancestral tool to overcome the sea barriers. We imagine that the idea of the sail arose from the observation of a Velella, a planktonic jellyfish included in the hydrozoans species living in colonies in the Mediterranean and in the temperate seas with the characteristic floating oblong cartilaginous disk and its longitudinal sail-like triangular crest allowing it to move by the wind on the sea surface.The lateen or latin-rig is a triangular sail, an early technological innovation replacing the square rig used from the most ancient times, allowing to “going up” the wind instead of “going along” its direction. Nowadays the sail is a symbol of sustainability and use of renewable energy: there are prototypes with innovative big sails, or kites, designed to reduce power consumption.

Onda: specchio infinito in cui contemplare l’avvolgersi della propria anima… L’onda che frange incessante e assume forme a seconda degli ostacoli incontrati, plasma coste e fondali con enorme energia. L’idrodinamica, la disciplina che si occupa dei moti ondosi, studia come ridurre la resistenza degli scafi al moto, limitando la generazione di onde. Spesso i progettisti hanno imitato la natura con ispirazioni fuorvianti, come quella di creare carene a forma di pesce, producendo navi goffe come i galeoni senza comprendere il meccanismo del movimento sommerso delle creature marine. Oggi, la tensione verso l’efficienza energetica indirizza gli studi su soluzioni volte a ridurre le onde generate dagli scafi portando i progettisti a sviluppare forme idrodinamiche sempre più performanti, con soluzioni di grande discontinuità con il passato.

Waves: endless mirror to contemplate our soul wrapping…The wave, infinitively breaking and taking a variety of shapes depending on the met obstacles, forcibly shapes coasts and sea bottoms. Hydrodynamics, the discipline dealing with waves, aims at reducing the hull resistance limiting the wave generation. Naval architects have often tried to imitate nature, sometimes with misleading inspirations, as in the case of galleons, ships with a fish-shaped hull causing clumsy movements and designed without understanding the movements of a completely immersed body.Today, the energy efficiency directs studies aiming at reducing the hull-generated waves, leading naval architects to design more and more performing hydrodynamic shapes, even with breakthrough solutions.

“Volare” nel mare: dalla manta ai futuri mezzi sottomariniLa manta è il più noto dei myliobatoidei, il corpo piatto con pinne pettorali a forma di ali e due pinne cefaliche con funzioni direzionali, come si vede nella rappresentazione di Wurtz. Il movimento è dato dall’alternarsi di battiti d’ali e planate, grazie allo scheletro cartilagineo, che permette movimenti flessibili. Questa caratteristica, oltre alla forma, è quella più interessante per gli studi di alta efficienza nell’ingegneria navale.Il prototipo IDRA, qui esposto, è la realizzazione del desiderio di volare sott’acqua sfruttando la portanza dinamica delle ali per l’immersione. Grazie alla propulsione elettrica, concretizza l’idea di solcare il mare in simbiosi, sfruttando l’acqua che scorre sul mezzo, come accade per la manta.

Flying into the sea: from manta ray to the future submarine vehiclesManta ray is the most well-known Myliobatidea, the flattened body and wing-shaped pectoral and two cephalic fins with directional functions, as shown in Mr. Wurtz’s drawings. Manta rays move alternating wing beating and glides, thanks to the cartilaginous skeleton making possible flexible movements. This physical character, along with the shape, is the most interesting for high efficiency studies in naval architecture.The exposed IDRA prototype is the expression of the “flying” into water desire, exploiting wing dynamic lift for immersion. The electric propulsion makes real the idea to cut through water in a full symbiosis with it, exploiting the gliding water around the vehicle, as it happens to manta rays.

26 luglio >3 novembre 201326th July >3rd November 2013

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LIGHT ON THe SeA

LIGHT ON THe SeA

Natura e TekneNature and Techne

ALEAFORM / ARTESCIENZACMRE / CNR-IENICNR-INSEAN / CNR-ISMARCSSN / ENEAEVOLOGICS / GRAALTECH / INGVINTERMARINE / INVELAREMUSEO CIVICO G. DORIA GENOVASITEP / STUDIO FAGGIONI / UNIGE

Arte Art ANTONIO ABBATEPAOLOMAURO BENATTIROLF BIENENTREUMARCO BOLOGNESISTEFANO BOMBARDIERIDONATO FRISIA jrROSSANA GALLOTOBIA RAVÀUGO RIVADANIELA SPALETRAMARIALUISA TADEIDANIA ZANOTTO

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www.dltm.it www.bellatieditore.com

Orari: 26 luglio > 14 settembre. Tutti i giorni 18 > 22. apertura anticipata alle 14 nei giorni di arrivo delle navi da crociera15 settembre > 3 novembre. Tutti i giorni 10 > 18; venerdì e sabato 10 > 22

HOUrS: 26th July > 14th September. Everyday 6 pm > 10 pm Early opening at 2 pm during cruise ship arrival days15th September > 3rd November. Everyday 10 am > 6 pm Friday and Saturday 10 am > 10 pm

Bellati Editore è in INGRESSO LIBEROFREE admISSION

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The Italian Ship Model Basin

STUDIO FAGGIONIYACHT DESIGN

iNGV

Dal tronco ai rami, passando [con Pinocchio] nel ventre della balenaL’archeologia testimonia l’uso di tronchi per attraversare specchi d’acqua, di canoe costruite con tronchi scavati, corteccia o pelli. Gli uomini hanno di sicuro trovato ispirazione nella struttura della cassa toracica dei grandi mammiferi marini che, per dimensioni e forma, si avvicinano di più alla struttura delle barche di pelli e ossa.La barca esposta in costruzione ci rammenta che da un punto di vista concettuale non è cambiato molto, infatti ancora oggi le imbarcazioni sono realizzate con struttura somigliante alle ossa di una balena. Il futuro vedrà certo un’inversione di rotta, ma dovremo chiederci ancora se non ci saremo fatti influenzare dalla natura.

From the log to the branches, through the whale’s gut [with Pinocchio] Archaeology documents the use of logs to cross rivers and lakes, then of canoes made with carved logs, bark or skins. In this evolutionary process, the man has certainly found inspiration in the structure of large sea mammals’ chest which, by dimension and shape, look more similar to the structure of boats made of skins and bones.The boat that is exhibited under construction, reveals that, conceptually, no further changes have occurred, indeed, still today, boat structures are often very similar to the whale bones! The future will certainly bring changes for which we shall ask ourselves if nature had not influenced man again.

NATURA / NATURe TeKNe / TeCHNe ARTe / ART

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1. Notafly, Velella velella, Portrush Strand, County Antrim, Irlanda /Ireland, 20102. Associazione Invelare, Lancetta a vela latina di 4,25 m / Lateen life-boat of 56 inches, 19403. Donato Frisia jr, Velista, [email protected]. Daniela Spaletra, Paesaggio sommerso alle isole dell’arcipelago di Porto Venere, Photo Credit Sergio Sgorbini; [email protected] www.danielaspaletra.it5. Museo di Storia Naturale “Giacomo Doria” di Genova, Stellaria Solaris Linneaus, 17646. CNR - INSEAN, Modello di elica marina a 4 pale / A 4 blades screw propeller’s model7. Rossana Gallo, Viaggio interrotto, 2013 [email protected] - www.rossanagallo.it8. Mauro Benatti, Medusa 2 - La pluritentacolata, 2013 [email protected]; maurostorie.jimdo.com9. Alberto Altomare, Evoluzioni (mante) / Evolutions (Manta ray), Maldive / Maldive Islands, 200810. Alessandro Mazzei, ALEAFORM - Veicolo Sottomarino IDRA / Underwater Vehicle IDRA, 200711. Dania Zanotto, Black Subaqueous, installation, [email protected]; www.dania-zanotto.com 12. Marialuisa Tadei, Aculeo, [email protected]. Alessandro Benedetti, CNR - IENI Moneglia (GE), 200114. Massimo Guerra, CNR - INSEANModello di scafo durante le prove in vasca / Hull’s model during basin test15. Donato Frisia jr, Scoglio, 201316. Rolf Bienentreu, Acqua memoria, 2013rolf.bienentreu @ gmail.com17. Kadu PinheiroWhale shark at Isla Mujeres, Messico / Mexico, 201218. Rodriguez Intermarine - Pinna stabilizzatrice per yacht / Stabilizer fin for yacht, 200919. Stefano Bombardieri, Gaia e la balena, [email protected]. Francesco Pacienza - Tonno pinnagialla / Yellowfin tuna, Vibo Valentia, 200921. CMRE, Centre for Maritime Research and Experimentation, Bluefin Spray Glider, 200422. Marco Bolognesi, Mock-Up, [email protected]://www.marcobolognesi.co.uk/23. Savelle e McCartneyBalaena mysticetus Linnaeus 1758/ Balena franca della Groenlandia (o balena artica) e scheletro / Greenland bowhead whale or Arctic whale and skeleton, 1991 24. Studio Faggioni - Antico gozzo in legno in fase di lavorazione / Old gozzo on wood work in progress 25. Antonio Abbatepaolo, Obelisca, [email protected]. Kadu Pinheiro - Dolphin’s family in Sataya bay, Egitto, Mar Rosso / South Egypt, Red Sea, 201027. Massimo Guerra, CNR- INSEANModello di scafo durante le prove di seakeeping / Hull’s model during seakeeping tests28. Tobia Ravà, Dolfin, 201129. Franco GambaleAmpolla di Lorenzini, illustrazione scientifica / Ampolla di Lorenzini, scientific image, 201330. INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Magnetometro SeaQuest / Magnetometer SeaQuest, Acquistato nel 2008 / Bought in 200831. Tobia Ravà, Leviatano Infinito, [email protected] - www.tobiarava.com

ARTe / ART

Come arrivare Il Porto Mirabello è facilmente raggiungibile a piedi e con il servizio di trasporto pubblico ATC (fermata più vicina Via Chiodo Giardini), dalla stazione ferroviaria, dalla stazione marittima e dal centro città, tramite il nuovo ponte pedonale che parte dalla Banchina Revel (Passeggiata Morin) in corrispondenza di Via Diaz. Porto Mirabello è servito dalla rete autostradale (A12 / A15) con raccordo che porta in città, dalla rete ferroviaria con servizio Eurostar, dagli aeroporti internazionali di Genova (100 km), di Pisa (60 km) e per voli privati Luni – Sarzana (15 km); disponibile una piazzola di atterraggio per elicotteri direttamente sui moli del porto.

Getting therePorto Mirabello (Mirabello Marina) is easy to reach on foot and by public transport (ACT service; nearest stop Via Chiodo Giardini), from the railway station, from the cruise terminal and from the city centre thanks to the new pedestrian bridge that starts from the Revel Quay (Passeggiata Morin) at the intersection with Via Diaz. Porto Mirabello is served by the Italian highway network (A12 /A15) with branches leading to the city, by the Eurostar rail service, the international airports of Genoa (100 km), Pisa (60 km) and the Luni – Sarzana airport (15 km) for private flights. There is also a helicopter landing pad right on the docks.

Ufficio Porto / Harbour Office Viale Italia · La Spezia · Italy

www.portomirabello.it44°05’803N – 09°49’989E

Distretto Ligure delle Tecnologie MarineVia delle Pianazze, 74

[email protected]

COMUNE Di CHiari

Marchio

a) Primario - Portrait

b) Secondario - Landscape

COLORI MARCHIO AVIVA

Giallo Aviva Pantone 109 C C0 M10 Y95 K0 R255 G217 B0 #FFD900

Blu Aviva

Pantone 293 C C100 M69 Y0 K4 R0 G79 B182 #004FB6

Verde Aviva

Pantone 361 C C65 M0 Y90 K0 R89 G179 B55 #59B337

T Iwww.bellatieditore.com

Pantone Process Cyan

Pantone 280 C

Pantone 186 C

Organizzazione Generale / General Organization In collaborazione con / In collaboration with

A cura di / Edited by

Anna Caterina Bellati In collaborazione con / In collaboration with

Martina Rossi

Coodinamento fotograficoPhotographic coordinator

Marco Faimali

Arte Art ANTONIO ABBATEPAOLO

MAURO BENATTIROLF BIENENTREU

MARCO BOLOGNESISTEFANO BOMBARDIERI

DONATO FRISIA jrROSSANA GALLO

TOBIA RAVÀUGO RIVA

DANIELA SPALETRAMARIALUISA TADEI

DANIA ZANOTTO

Mediterraneo

Mare. Mare Nostrum. Il mare mi appartiene? Il mare ci appartiene? Il mare appartiene a me solo? Appartiene a noi? Noi chi? Appartiene a tutti?

Io appartengo al mare? Noi apparteniamo al mare? Chi appartiene al mare? Cosa so del mare? Cosa sappiamo del mare? Cosa sa di me il mare? Cosa sa di noi il mare? Cosa c’è aldilà del mare? Dove comincia l’aldilà del mare? Esiste un aldiqua del mare? Il mare conosce il suo inizio? Il mare conosce la sua fine? Dove finisce il mare comincia la terra. Dove finisce la terra comincia il mare. Sono nati insieme? Moriranno insieme? Esisteranno sempre? Resisteranno sempre? Perché resistere? Per gli uomini? Per i pesci? Per le alghe? Per nessuno? Il mare sa di esistere?

Per esistere bisogna avere coscienza di essere vivi. Una balena sa di essere viva? Una stella marina sa di essere viva? Un fondale sa di essere pieno di vita?Io so di essere vivo, dunque sono più forte dei fondali,più forte di una stella marina, più forte di una balena. Sono il padrone di tutti i fondali, di tutte le stelle marine, di tutte le balene.Il mare è al mio servizio.La natura è al mio servizio. Posso dominare qualunque cosa. Posso distruggere qualunque cosa.

Posso davvero?

Finché ci sarà mareci sarà una barca. Ci sarà un uomosu quella barca. Ci sarà un approdo. Ci sarà un approdo?

Anna Caterina BellatiVenezia, settembre 2011

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Mediterranean

The sea. Our Sea. Mare Nostrum.

Does the sea belong to me? Or belong to us?

Or could the sea reallybelong to me alone?

Or really belong to us? But who exactly is ‘us’?

Might it belong to everyone?

Indeed could I form partof the sea?

Could we form part of the sea? Who forms part of the sea? What do I know of the sea?

What do we know of the sea? What does the sea make of me?

What does the sea makeof all of us?

Is there a hereafterbeyond the sea?

Where does‘beyond the sea’ begin? Is there even a herewith

of the sea? Does the sea realize

it has a beginning? Does it know its end?

Where the sea ends the land begins. Where the land ends then the sea takes over. Were they created together?

Will they die together? Or might they exist forever?

Can they endure? And why should they?

For Mankind? For the fish? Algae? For nothing? Is the sea aware of its existence?

To exist there has to be an awareness of being.

Is a whale aware? A starfish? Is the deep sea bed conscious

of being so full of life?I am conscious of my existence, thus I am more aware than the

Deep, stronger than a starfish, more aware than a whale. I rule the sea bed, all the starfish and whales too.

The sea is at my disposal. Nature is at my service.

I can dominate everything,I can destroy everything.

But can I really?

As long as there is a sea there will be a boat. There will be Man on the boat.

There will be a landfall. Will there really be a landfall?

Anna Caterina BellatiVenice, September 2011

LIGHT ON THe SeA

1 > Antonio Abbatepaolo, Obelisca, 2012

2 > Ugo Riva, Come imperturbabili dei, 2010

3 > Rolf Bienentreu, Acqua memoria, 2013

4 > Marco Bolognesi, Mock-Up, 2011

5 > Stefano Bombardieri, Gaia e la balena, 2009

6 > Donato Frisia jr, Lampedusa, 2012

7 > Tobia Ravà, Leviatano Infinito, 2007

8 > Daniela Spaletra, Respiro 2011 / 2013

9 > Marialuisa Tadei, Aculeo, 2010

10 > Rossana Gallo, Smuma di mare, 2013

11 > Mauro Benatti, Medusa 1 - La blu ramata, 2013

12 > Dania Zanotto, Underwater Love, 2013

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