MECCANISMI DI DIFESA

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I principali meccanismi di difesa. Come agiscono e loro concettualizzazione.

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a) operazioni inconsce volte a proteggere l’individuo da:

• conflitti (situazioni in cui forze di valore approssimativamente uguale, ma dirette in senso opposto, agiscono simultaneamente sull’individuo, K. Lewin)

tra desideri e realtà esterna

tra Io - Es - Super-Io

• idee ed emozioni

b) strumento principale con cui il soggetto gestisce gli affetti/vissuti:

modalità differenziate di gestione degli affetti (più o meno evolute e comunque differenti in ogni individuo)

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sono stati classificati secondo una gerarchia, dai più immaturi o patologici, ai più maturi o sani (Vaillant, 1977)

sono una funzione dell’Io

sono inconsci

sono associati a vari livelli di sviluppo

possono essere primitivi o maturi/secondari

Differiscono quindi dalle strategie di coping, che possono essere definite come

• capacità di affrontare i problemi

• meccanismi consci, volti ad affrontare minacce esterne

possono essere sia adattivi, sia patologici

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Nessuno di noi è privo di meccanismi di difesa

la salute e la malattia psicologica stanno su un continuumcontinuum

riducono il conflitto

Funzione dei meccanismi di difesa

mantengono un equilibrio intrapsichico

regolano l’autostima e modulano l’angoscia

difendono il Sé da una minaccia

gestiscono l’angoscia nata da esperienze emotive disorganizzanti

regolano gli impulsi dell’Es, del Super-Io e del mondo esterno

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La struttura gerarchica delle difese è ipotizzabile, ma non rigidamente applicabile (modello di G.Vaillant)

Le difese possono essere più utilmente collocate lungo un continuum di due diverse dimensioni: immaturità-maturità / malattia-salute mentale

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Il concetto viene introdotto da Freud alla fine del 1800: l’anno ufficiale della nascita del concetto di “meccanismo di difesa” è il 1894.

E’ nel saggio Le neuropsicosi da difesa che Freud descrive per la prima volta l’esistenza di operazioni inconsce volte a proteggere l’individuo da conflitti, idee ed emozioni disturbanti.

Negli Studi sull’isteria (1892-1895) l’Io, agente delle operazioni difensive, viene concettualizzato come insieme di rappresentazioni che possono entrare in conflitto con altre rappresentazioni inconciliabili, segnalate da un affetto spiacevole.

Nella Metapsicologia (1915) descrive: rivolgimento contro di sé, trasformazione nel contrario;

In Gelosia, paranoia e omosessualità (1921) descrive: introiezione e proiezione;

In Inibizione, sintomo e angoscia (1925) descrive: regressione, rimozione, formazione reattiva, isolamento, annullamento retroattivo;

S. Freud

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In Lezioni introduttive alla psicoanalisi (1932) parla di quattro difese principali:

• rimozione

• sublimazione

• spostamento

• formazione reattiva

Ma anche, a partire dai casi clinici:

• proiezione

• Conversione

In Analisi terminabile e interminabile (1937) Freud precisa che la funzione dei meccanismi di difesa è tenere lontani i pericoli e le angosce che minacciano l'Io, ma che essi stessi possono divenire pericoli in quanto alcuni possono fissarsi nell'Io diventando modalità abituali di reagire, attivandosi anche quando non sono più necessari e favorendo così lo sviluppo di una nevrosi. Freud arriva a ipotizzare una preferenza innata per alcuni meccanismi di difesa che caratterizzerebbe gli individui.

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Approfondisce le intuizioni del padre (1936; 1965)

Oltre ai meccanismi già descritti dal padre introduce:

identificazione

identificazione con l’aggressore

altruismo

Intellettualizzazione

ascetismo

A. Freud

Pubertà: verso la forza degli istinti

Per A. Freud l’intento difensivo serve ad arginare non solo le

pretese pulsionali ma tutto ciò che può suscitare l’angoscia.

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• Anna Freud non si limita ad interpretare le difese dell’Io come esclusione di desideri ed immagini conflittuali, ma anche come azione che permette di autoregolarsi assumendo comportamenti adatti alle situazioni esterne.

Aspetto adattivo delle difese e importanza della loro relazione con l’ambiente;

• La normalità/patologia delle difese si stabilisce valutando:

se il soggetto utilizza numerose difese o se si limita ad impiegare una sola difesa in modo restrittivo;

qual e’ l’impatto quantitativo della difesa;

la prematurità, fissazione o regressione della difesa impiegata

Valutazione degli aspetti funzionali e disfunzionali attraverso i criteri di intensità, adeguatezza all’età, equilibrio e reversibilità.

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Meccanismi di difesa e psicopatologia

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La personalità di ogni individuo si caratterizza per la presenza di

difese “preferenziali”,

che il soggetto manifesta più frequentemente,

sia in base a determinate strutture di personalità,

sia in risposta ad eventi ambientali significativi.

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Difese primitive

• legate a forme psicopatologiche importanti nell’età adulta (perdita dell’esame di realtà e compromissione del livello di integrazione dell’identità)

• hanno la funzione di proteggere l’individuo dalla disintegrazione e dalla fusione del Sé e dell’oggetto

Difese evolute

• legate a forme psicopatologiche della sfera nevrotica

• hanno valore adattivo o sono legate al normale funzionamento psichico

• hanno la funzione di proteggere il Sé da conflitti intrapsichici

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Strutture psicopatologiche (O. Kernberg)

Nevrosi Stati borderline

Psicosi

Livello di integrazione dell’identità

Integrazione dell’identità

Diffusione dell’identità

Le rappresentazioni del Sé sono

differenziate da quelle degli Oggetti

Le rappresenta-zioni del Sé non

sono differenziate da quelle degli

Oggetti

Meccanismi di difesa

Rimozione e altre difese di

alto livello

Scissione e altre difese di basso livello

Le difese proteggono il soggetto da conflitti intrapsichici

Le difese cercano di proteggere il soggetto dalla

disintegrazione e dalla fusione del Sé con l’Oggetto

Esame di realtà

Conservato Perduto o gravemente

compromesso

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Alcuni meccanismi

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L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne senza essere in grado di ricordare o essere cognitivamente consapevole di desideri, sentimenti, ecc.

Protegge il soggetto dalla consapevolezza di ciò che prova/ha provato. Gli aspetti cognitivi sono al di fuori della coscienza, gli aspetti emotivi, invece, sono chiaramente presenti e percepiti

Viene a mancare il ricordo

Esempio:

Non capisco perché mi sento così agitato

Non riesco proprio a ricordare nulla della mia infanzia

Rimozione

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La tendenza alla scarica, propria degli impulsi provenienti dall'Es, viene contrastata da una controcarica operata dall'Io. Il materiale rimosso, caricato dall'energia pulsionale, trova l'opposizione o contro-investimento dell'Io, il quale mantiene la rimozione mediante l'utilizzo costante di una certa carica d'energia psichica che è a sua disposizione.

La rimozione va considerata come una modalità universale dello psichismo, il meccanismo “principe”, la cui finalità è proprio quella di difendere l’Io

L'inconscioL'inconscio stesso per la psicoanalisi si costituisce in massima parte come stesso per la psicoanalisi si costituisce in massima parte come conseguenza della rimozioneconseguenza della rimozione; infatti, consente all'individuo di superare eventi traumatici estremamente dolorosi sottraendoli con la dimenticanza alla coscienza

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A livello clinico, alcuni “segni” possono far ipotizzare l’utilizzo della rimozione:

• amnesiaamnesia: il non ricordare certi periodi della vita o episodi importanti e significativi;

• dimenticanza sintomaticadimenticanza sintomatica: per esempio, dimenticare un appuntamento;

• lapsuslapsus: la parola giusta non trova espressione nella coscienza;

• attacchi d'angosciaattacchi d'angoscia: quando la persona è angosciata e non comprende assolutamente la fonte o i motivi.

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Tendenza a mettere in atto modelli di comportamento appartenenti a precedenti stadi dello sviluppo.

Tende ad affiorare qualora l'individuo si trova di fronte a situazioni fortemente conflittuali. Nella regressione si tende ad assumere inconsciamente comportamenti appartenenti a periodi passati della vita che dal soggetto sono considerati meno complessi e più gratificanti rispetto al presente.

Esempio:

Una bambina di 9 anni a cui nasce un fratellino e vuole il biberon la sera prima di dormire.

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Processo automatico e inconscio col quale la persona devia l'aggressività ostile (l'odio) per un'altra persona dirigendola contro se stessa.

In questo modo l'emozione e spesso anche l'identità della persona fatta oggetto d'ostilità resta fuori dalla consapevolezza. L'ostilità rivolta verso di sé induce la persona a ferirsi fisicamente o a nuocersi socialmente, finanziariamente ecc.

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Proiezione

Un oggetto/vissuto interno viene considerato proveniente dall’esterno

• non riconoscendolo come appartenete al Sé

• l’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne attribuendo erroneamente ad altri i propri sentimenti, impulsi, pensieri

Permette al soggetto di affrontare emozioni che lo fanno sentire troppo vulnerabile per poter ammettere di provarle egli stesso

Esempio:

Mio padre mi detesta

{invece che, Io detesto mio padre}

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Scissione

Separazione degli aspetti buoni e degli aspetti cattivi di un oggetto, che non viene riconosciuto come intero.

Esempio:

Madre totalmente buona/totalmente cattiva (v. M. Klein)

Il bene e il male assoluti impersonificati

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• L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne rifiutando di riconoscere qualche aspetto della realtà esterna o della propria esperienza.

• Il soggetto nega attivamente che un sentimento, una reazione comportamentale o un’intenzione sia presente.

• La negazione si riferisce ad un procedimento per cui il soggetto dapprima formula un desiderio, pensiero o sentimento fino ad allora rimosso, ma poi continua a difendersi negando che gli appartiene (al Rorschach vedo una cosa, dico che è brutta, poi dico che è bella)

• È diversa dal diniegodiniego l'individuo esclude dalla coscienza, in modo automatico e involontario, certi aspetti della realtà che altrimenti sarebbero causa di troppa angoscia o dispiacere (al Rorschach vedo una cosa e poi non la vedo più)

Negazione

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Esempi:

Il paziente capisce di essere stato danneggiato dalla madre e, in seguito, nega che ciò sia successo veramente.

Egli non osa mettere in dubbio l'amore della madre per lui e si illude di essere stato il figlio prediletto.

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L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne incanalando sentimenti o impulsi potenzialmente disadattivi in comportamenti socialmente accettabili.

Esempio:

[sono arrabbiato con mio padre e vorrei dargli un pugno]

L’individuo è molto forte/competitivo quando ci gioca a tennis

Sublimazione

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L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne mostrandosi incapace di sperimentare contemporaneamente le componenti cognitive ed affettive di un’esperienza, quindi l’affetto è escluso dalla coscienza (contrario della rimozione, dove rimane l’aspetto affettivo ma viene a mancare il ricordo).

Viene a mancare l’affetto

E’ l’unità operativa di base in meccanismi come l’intellettualizzazione, la razionalizzazione

Isolamento

Esempio:

[detesto mio padre quando svaluta le mie idee]

l’individuo ricorda una discussione, ma non le emozioni provate

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L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne attraverso l’uso eccessivo del pensiero astratto per evitare di provare sentimenti che lo disturbano. Cerca di risolvere le proprie angosce e i propri conflitti superinvestendo sui propri processi mentali per evitare il coinvolgimento.

L’idea che rappresenta l’affetto o l’impulso è mantenuta conscia ed espressa sotto forma di una generalizzazione, separando e distanziando così il soggetto dall’affetto o l’impulso.

Questo meccanismo è molto frequente negli adolescenti che spesso si lasciano andare a speculazioni in argomenti filosofici e religiosi nel tentativo di regolare e limitare le intense sensazioni corporee o i profondi conflitti interni

Esempio:

Disapprovo il modo che ha mio padre di condurre trattative di affari

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L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne escogitando spiegazioni rassicuranti a lui utili, ma inesatte, per il proprio o altrui comportamento.

Il soggetto fornisce una ragione fittizia, ma plausibile per una data azione o impulso, anche se una motivazione difficile da ammettere è evidente ad un osservatore esterno.

Esempi: Me la prendo con mio padre quando è nervoso alla guida

Mia madre era poco affettuosa, perché lavorava molto e aveva poco

tempo per me

E’ meglio per tutti che X sia morto, cosi’ ha smesso di soffrire.

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Sforzo inconscio di controbilanciare un affetto, di solito un senso di colpa o di vergogna, con un atteggiamento e un comportamento che magicamente lo cancelli. Alla base vi è il non riconoscimento del senso di colpa e il desiderio di espiare.

L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne attraverso il pensiero magico, in cui un’azione simbolica viene agita per capovolgere o cancellare un pensiero o un’azione inaccettabili, prima portati a termine

Esempi:

I rituali messi in atto dall’ossessivo:

-Continuo lavarsi le mani

-Aprire e chiudere piu’ volte la porta

-Saltare le mattonelle nere

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L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne generalizzando o indirizzando su un oggetto minaccioso un sentimento/una risposta provati verso un altro oggetto.

Permette di esprimere l’impulso, ma lo si attribuisce ad un bersaglio meno conflittuale.

Una pulsione, emozione, preoccupazione o comportamento viene diretto da un oggetto iniziale verso un altro perché la direzione originaria per qualche ragione provoca ansia.

Esempi:

Caso del Piccolo Hans

Detesto il cane di mio padre

Le fobie: agorafobia

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ConversioneL’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne attraverso la rappresentazione simbolica di un conflitto intrapsichico in termini fisici.

L'impulso proibito si manifesta sul piano somatico sottoforma di sintomo o di una classe di sintomi. Tali sintomi altro non sono, dunque, che l'espressione in forma mascherata e simbolica dell'impulso proibito sfuggito dalle maglie della rimozione.

La conversione viene generalmente distinta dai disturbi psicosomatici, , ovvero patologieovvero patologie in cui sentimenti dolorosi vengono trasferiti a parti del corpo.

Esempio:

II braccio paralizzato poteva essere il risultato del desiderio rimosso di colpire il padre

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L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne sostituendo i propri pensieri o sentimenti inaccettabili con comportamenti, pensieri o sentimenti diametralmente opposti.

L’affetto originario, ritenuto inaccettabile, viene sostituito dal suo opposto. L’osservatore vede solo il prodotto della sostituzione (l’affetto originario non traspare, contrariamente, p.e. all’annullamento retroattivo).

La funzione di questo meccanismo difensivo è quella di negare l’ambivalenza.

Formazione reattiva

Esempio:

Adoro mio padre

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Identificazione

Processo psicologico con cui un soggetto assimila un aspetto, una proprietà, un attributo di un’altra persona e si trasforma, totalmente o parzialmente, sul modello di quest’ultima.

Identificazione con l’aggressore: processo attraverso il quale si sopprime la paura di un aspetto di realtà o della sua rappresentazione, assumendo caratteristiche dell’oggetto temuto.

Questo meccanismo può andare dalla semplice inversione dei ruoli (giocare al dottore, al fantasma) a una vera introiezione dell’oggetto pericoloso.Nell’Identificazione l’oggetto viene confuso con una parte del Sé.L’identificazione è il meccanismo di difesa alla base della melanconia in cui il soggetto si identifica con l’oggetto (il depresso se la prende con se stesso).

Nell’Introiezione l’oggetto è ospite a casa del Sé, vi è custodito; l’oggetto non detta comportamenti, atteggiamenti, norme. E’ il meccanismo alla base del lutto.

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Riconoscere le dinamiche difensive del paziente

Verificare quali dinamiche difensive siano prevalenti o il “peso specifico” di quella dominante

Correlare difesa vs assetto mentale o quadro diagnostico

Monitorare l’andamento delle difese nel corso del trattamento Studi sul processo psicoterapeutico

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Defense Mechanism Rating Scale (DMRS, Perry, 1991)

Strumento applicato ai trascritti delle sedute di psicoterapia per la valutazione dei meccanismi di difesa.Prende in esame 27 meccanismi di difesa organizzati in una progressione gerarchica che prevede 7 diversi livelli di maturità/adattamento:

1.maturo, 2.inibizione mentale-difese ossessive, 3.inibizione mentale-difese nevrotiche, 4.distorsione minore dell’immagine (difese narcisistiche), 5.diniego, 6.distorsione maggiore dell’immagine (difese borderline), 7.acting e cattiva o mancata regolazione difensiva.

Ogni difesa viene valutata 0 se “nessun esempio presente”, 1 per “uso probabile” e 2 per “uso certo”.Fornisce dati relativi alle singole difese usate dal soggetto (Individual Defense Score), al livello difensivo (Defense Level Score) e al funzionamento generale difensivo (Overall Defensive Functioning). Quest'ultimo si collocherà su una scala 1-7.

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II PARTE

ESERCIZIO:Trova il meccanismo di difesa

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Una donna cerca di avere un figlio, che sia lei sia il marito desiderano tanto. Subito dopo il matrimonio ha avuto un aborto spontaneo e ora, in seguito ad una biopsia che ha mostrato l’esistenza di un tumore in fase

iniziale, deve sottoporsi ad un intervento di isterectomia totale. La donna ha sempre provato sentimenti di inferiorità nei confronti della

sorella più giovane che ha già quattro figli e, nella cittadina in cui vivono, ha vinto un premio come “mamma dell’anno”

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a

Dopo una lieve infezione post-operatoria, scrive una lunga lettera di accusa ai medici che reputa arrabbiati con lei. Accusa il medico di non averle proposto un pap test in tempi utili per evitare l’intervento e pensa di procedere contro di lui legalmente per incapacità professionale.

PROIEZIONE

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b

Rinnova un antico interesse per lo studio della pianificazione familiare, di cui si era occupata al tempo del college e discute appassionatamente con i suoi conoscenti più giovani sulla necessità di non “ingrandire” troppo le loro famiglie. Improvvisamente “ricorda” di come sia sempre stata terrorizzata all’idea del dolore del parto e fa notare al marito quanto siano stati fortunati ad avere evitato quella esperienza.

Formazione reattivaRazionalizzazione

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c

Legge moltissimo sui tumori uterini, pone al medico molte domande sulla natura dell’intervento che dovrà subire. Si preoccupa nei minimi dettagli su come prevenire infezioni post-operatorie e prendersi cura della ferita. In ospedale il suo passatempo è quello di apprendere sempre nuovi termini medici.

ISOLAMENTO

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d

Si scopre incapace di ricordare il nome dell’operazione subita, tranne che era per una “nocciolina nel pancino”. “Dimentica” di recarsi al primo controllo medico dopo l’operazione. A casa scoppia in un pianto dirotto quando rompe un vaso di poco valore a forma di anfora. Non ha idea del perché di questo pianto

RIMOZIONE

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e

È felice di ricevere cartoline di auguri dai figli della sorella. accetta l’invito di partecipare alle iniziative domenicale dell’asilo locale e scrive una poesia, che viene pubblicata sul giornale del paese, sulle gioie dolci-amare dell’essere una zia senza figli

SUBLIMAZIONE

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f

È molto interessata alla crescita dei tulipani e narcisi sul balconcino della sua camera di ospedale. Non chiede mai informazioni sul suo decorso ospedaliero, ma si preoccupa della comparsa di una strana muffa sui bulbi che sta coltivando. Sapendo che ha la passione del giardinaggio chiede spesso consigli al chirurgo su come coltivare i bulbi

SPOSTAMENTO

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g

Chiede alle infermiere di essere trasferita al reparto maternità. Girovaga per l’ospedale cercando il suo bambino: Fa un’ordinazione telefonica di una culla costosa e di completini per un neonato da recapitarle a casa. Non prova alcun dolore post-operatorio

DINIEGO