MASTER DI II LIVELLO IN REACH: Registration, Evaluation ... · malattia emorroidaria compare quando...

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Anno IV Numero 594 Giovedì 05 Marzo 2015, S. Adriano, Virgilio BACHECA Ordine 1. ORDINE: Rapporti di attività professionale 2. Requisiti trasferimento Titolarietà farmacia: disposizione decreto milleproroghe 3. FarmacistaPiù. Anche quest’anno il premio alle tre migliori tesi di laurea in Farmacia o CTF 4. MASTER DI II LIVELLO IN REACH Notizie in Rilievo Scienza e Salute 5. Uso prolungato paracetamolo, +68% rischio infarto e ictus 6. Farmacoresistenza: i pericoli dei troppi antibiotici Prevenzione e Salute 7. Esami del sangue: Troponina 8. Le EMORROIDI. Cosa fare e come curarle 9. Lavare i denti? Dopo mezz'ora! Ordine: Corso ECM La Malattia Psoriasica: una condizione su cui riflettere Sabato 07 Marzo p.v. ore 9.00; Sede : Ordine Come partecipare: prenotarsi sul sito dell’Ordine o in sede all’atto del corso. MASTER DI II LIVELLO IN REACH: Registration, Evaluation and Authorisation and restriction of Chemicals (CE n.1907/ 2006) Il Master, svolto presso la Facoltà di Farmacia, si prefigge di fornire le basi metodologiche, le conoscenze e le competenze necessarie per l’implementazione del Regolamento Europeo REACH concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche e delle normative europee e nazionali vigenti ad esso collegate in primis il Regolamento CLP (CE n. 1272/2008). Obiettivo principale è la formazione di figure professionali altamente specializzate, richieste dal mercato del lavoro, nella gestione tecnico- scientifica, giuridica ed economica delle sostanze chimiche in riferimento al quadro normativo europeo; http://www.masterreach.unina.it/ SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. Ogne altare tene 'na croce Ognuno ha i suoi problemi

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Anno IV – Numero 594 Giovedì 05 Marzo 2015, S. Adriano, Virgilio

BACHECA Ordine

1. ORDINE: Rapporti di

attività professionale

2. Requisiti trasferimento

Titolarietà farmacia:

disposizione decreto

milleproroghe

3. FarmacistaPiù. Anche

quest’anno il premio

alle tre migliori tesi di

laurea in Farmacia o

CTF

4. MASTER DI II

LIVELLO IN REACH

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 5. Uso prolungato

paracetamolo,

+68% rischio infarto e

ictus

6. Farmacoresistenza: i

pericoli dei troppi

antibiotici

Prevenzione e Salute

7. Esami del sangue:

Troponina

8. Le EMORROIDI.

Cosa fare e come

curarle

9. Lavare i denti? Dopo

mezz'ora!

Ordine: Corso ECM La Malattia Psoriasica: una condizione su cui riflettere

Sabato 07 Marzo p.v. ore 9.00; Sede: Ordine

Come partecipare: prenotarsi sul sito dell’Ordine o in sede all’atto del corso.

MASTER DI II LIVELLO IN REACH: Registration, Evaluation and Authorisation and restriction of Chemicals (CE n.1907/ 2006)

Il Master, svolto presso la Facoltà di Farmacia, si prefigge di fornire le basi metodologiche, le conoscenze e le competenze necessarie per l’implementazione del Regolamento Europeo REACH concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche e delle normative europee e nazionali vigenti ad esso collegate in primis il Regolamento CLP (CE n. 1272/2008).

Obiettivo principale è la formazione di figure professionali altamente specializzate, richieste dal mercato del lavoro, nella gestione tecnico-scientifica, giuridica ed economica delle sostanze chimiche in riferimento al quadro normativo europeo;

http://www.masterreach.unina.it/

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

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Proverbio di oggi……….. Ogne altare tene 'na croce

Ognuno ha i suoi problemi

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 594

PREVENZIONE E SALUTE

Ordine: ESAMI DEL SANGUE

Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto

Gli esami per Cuore e Metabolismo Esistono diversi test per verificare la salute del cuore e dei vasi, che è spesso correlata anche al buon funzionamento del metabolismo. Nella tabella alcuni fra quelli più spesso prescritti

Nell’ediz. odierna parliamo di Troponina

TROPONINA Che cosa si misura: Il test misura la concentrazione plasmatica di troponina cardiaca, proteina contenuta nelle fibrocellule del cuore che è rilasciata in circolo solo in caso di morte cellulare (necrosi miocardica) quale si verifica nel corso di ischemia prolungata (infarto miocardico acuto). È considerata attualmente il miglior marcatore umorale di necrosi cardiaca in quanto, a differenza degli altri enzimi cardiaci tradizionalmente usati (CPK, mioglobina) è specifica per il tessuto cardiaco. Esistono due tipi di troponina cardiaca entrambi utilizzabili in clinica: la troponina I (cTnI) e la troponina T (cTnT).

Quando e perché il test è indicato: L’esame viene richiesto in Pronto Soccorso tutte le volte che

un soggetto si presenta con un dolore toracico che possa far ipotizzare un ischemia cardiaca. L’esame viene eseguito all’arrivo in Pronto Soccorso, a distanza di 6 ore dall’insorgenza dei disturbi e a distanza di 12 ore. Questo perché in corso di infarto la troponina impiega alcune ore per positivizzarsi. Ed è questo il motivo per cui un paziente che accede ad un Pronto Soccorso per un dolore toracico di sospetta origine cardiaca deve rimanere in osservazione per parecchie ore. La negatività dell’esame a 12 ore dall’insorgenza di un dolore toracico prolungato permette infatti di escludere l’origine cardiaca dei sintomi. Ovviamente nei casi in cui la diagnosi di infarto è certa in base ai sintomi e al tracciato elettrocardiografico viene subito intrapresa la terapia medica e, se indicato, il paziente è inviato alla coronarografia per dilatazione con palloncino (PTCA) e impianto stent senza attendere l’esito dell’esame. La troponina risulta particolarmente utile nei casi in cui il dolore riferito è sospetto per le sue caratteristiche, ma l’elettrocardiogramma non mostra alterazioni o nei pazienti che sono portatori di pacemaker o «blocco di branca sinistra» (in questi 2 casi l’ECG è modificato già di per sè e spesso non si riesce a fare diagnosi di ischemia).

Come si fa il test: È sufficiente un campione di sangue prelevato da una vena.

Come interpretare i risultati: Un aumento della troponina in presenza di una sintomatologia suggestiva ed eventualmente di un ECG sospetto permettono di porre diagnosi di infarto miocardico acuto. La troponina sale fino alla 24 ora poi tende a scendere. A volte l’interpretazione del risultato è più complessa. I livelli di troponina possono aumentare in altre condizioni in cui è presente un danno miocardio quali pericardite, miocardite, scompenso cardiaco, embolia polmonare, infezioni gravi, emorragie cerebrali, ipotiroidismo, traumi toracici. La troponina può poi risultare elevata nei soggetti con insufficienza renale cronica. Nei pazienti in terapia con alcuni chemioterapici (antracicline) l’aumento della troponina è espressione di cardiotossicità da parte del farmaco. (Salute, Corriere)

Calcemia Calcitonina Colesterolo D-dimero

Glicemia NT-proBNP Paratormone Pcr

Trigliceridi Troponina VitaminaD

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 594

PREVENZIONE E SALUTE

LE EMORROIDI. COSA FARE E COME CURARLE

Le EMORROIDI costituiscono una malattia nota da tempi lontani e la definizione, dal greco antico, risale addirittura a Ippocrate.

In ogni individuo e’ presente nel canale anale il tessuto emorroidario che svolge un ruolo importante nella continenza fecale. (fig. 1). La malattia emorroidaria compare quando compaiono sintomi legati ad un’ alterazione di queste strutture, ed in particolare sanguinamento, dolore, prurito (fig. 2 e 3). Nei paesi occidentali la malattia emorroidaria globalmente considerata nelle varie fasi interessa più del 50 % della popolazione, si tratta quindi di un problema estremamente diffuso. Nel corso degli anni sono stati utilizzati diversi sistemi per classificare le emorroidi considerando diversi parametri, la più diffusa delle quali le divide in quattro stadi in funzione della capacità o meno di prolassare all’esterno dell’ ano e di riposizionarsi nel canale anale. La sintomatologia delle emorroidi può comparire a qualsiasi età ed è frequente in occasione di eventi particolari quali ad esempio il parto. In presenza di sintomi, la prima cosa da fare è una visita che può venire eseguita dal proprio medico, da uno specialista chirurgo o coloproctologo in modo da confermare la diagnosi ed identificare altre patologie che possono presentare sintomatologia simile ma essere completamente diverse. Esistono poi complicanze della malattia, quali la trombosi emorroidaria che richiedono in genere una terapia immediata per risolvere l’episodio acuto. La definizione della malattia, del suo grado e dei sintomi permetterà di scegliere l’approccio terapeutico più adatto al singolo caso. Nella maggioranza dei casi, quando il grado delle emorroidi non e’ avanzato e la sintomatologia modesta, in genere la regolarizzazione dell’alvo, una dieta adeguata, l’ utilizzo di prodotti localmente e di farmaci permette di ottenere la scomparsa definitiva o temporanea dei sintomi. In caso di persistenza dei sintomi o di ricomparsa a breve termine, si possono prendere in considerazione altre terapie, ed in particolare per le emorroidi vengono considerate: la legatura elastica, tecnica indicata in genere nelle emorroidi di II grado con sanguinamento che

permette di ottenere ambulatorialmente, senza necessità di anestesia, un buon controllo della

sintomatologia che tuttavia in una certa percentuale di casi può ripresentarsi a distanza di tempo. la scleroterapia, tecnica che mediante l’utilizzo di prodotti sclerosanti iniettati nell’ emorroide

patologica permette di ottenere risultati simili a quelli della legatura elastica con indicazioni simili la terapia chirurgica della malattia e’ riservata in genere ai casi più avanzati, dove il prolasso diventa

la componente caratteristica della malattia. Queste tecniche richiedono sempre un’ anestesia (generale o locoregionale), in genere un ricovero di almeno un giorno e prevedono un decorso postoperatorio variabile in funzione della tecnica utilizzata. La nota tecnica di emorroidectomia secondo Milligan Morgan o Ferguson da alcuni anni è stata sostituita dall’ intervento di mucoprolassectomia secondo Longo che permette di ottenere risultati ottimi con un decorso postoperatorio più favorevole. Esistono infine tecniche nuove quali la HAL o legatura doppler guidata dei peduncoli emorroidari che sono ancora in attesa di validazione definitiva e quindi non utilizzate in maniera sistematica.

Esistono linee guida pubblicate dalla Società Italiana di Chirurgia Colorettale che illustrano dettagliatamente le indicazioni ed i risultati di ogni trattamento. In conclusione, non ha senso attualmente soffrire a lungo e spesso di nascosto per una patologia che con le moderne tecniche può venire sempre trattata in modo indolore, e definitivo. (Salute, Donna)

PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 594

PREVENZIONE E SALUTE

LAVARE I DENTI? DOPO MEZZ'ORA!

Dopo un pasto, meglio aspettare mezz’ora per lavare i denti, soprattutto se sono stati consumati cibi aciduli, che aggrediscono lo smalto e indeboliscono la superficie esterna dei denti.

Per mantenere i denti in salute e garantire loro una pulizia a prova di carie è bene lavarli dopo ogni pasto, ma senza avere troppa fretta. L'ideale sarebbe attendere una mezz'ora dai pasti prima di brandire lo spazzolino: a spiegarlo è Stefano Rizzi, Responsabile di Chirurgia Orale nell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano). «Se si è consumato un alimento ad alto grado di acidità, come accade con il limone, l'arancio o l'aceto, ad esempio, è bene attendere una trentina di minuti prima di sfregare lo spazzolino contro i denti. L'acido contenuto in molti alimenti, come l'acido citrico del limone, tende infatti a indebolire la struttura del dente e il suo smalto. Lavare i denti a ridosso del consumo di un alimento acido non si fa altro che andare a graffiare lo smalto dentale già aggredito dall'acido. Per proteggere l'integrità dei denti, quindi, è meglio aspettare una mezz'oretta».

Cibi acidi e dolci, grandi nemici dei denti: Ma quali sono i cibi che danneggiano maggiormente i

denti? «Sicuramente gli alimenti acidi e quelli dolci – spiega il dottor Rizzi –. Quelli acidi perché, come abbiamo appena spiegato, vanno a indebolire e a disgregare la struttura del dente. I cibi zuccherati, invece, perché tendono ad aumentare le percentuali di rischio di sviluppare patologie di tipo cariogeno». Attenzione, poi, a mele e carote. Il danno ai denti che cibi come questi possono provocare «non è di certo dovuto alla loro composizione – spiega l’esperto – dal momento che sono cibi molto salutari. Il problema per le nostre dentature, con questi alimenti, dipende dal tipo di morso che si dà loro: troppo spesso, infatti, vengono mangiati a “strappo”, cioè si incidono e si strappano, con gli incisivi, rischiando di sviluppare microfratture che, alla lunga, possono anche portare alla morte del dente. Meglio, quindi, se si è sprovvisti di un coltello, incidere affondando l'incisione del morso fino alla fine, senza strappare il boccone». (Salute, Humanitas)

USO PROLUNGATO PARACETAMOLO, +68% RISCHIO INFARTO E ICTUS

L'uso prolungato e ad alti dosi del paracetamolo, uno degli antidolorifici ed antipiretici (e' usato per abbassare la temperatura) da banco piu' diffusi, assunto tutti i giorni e ad alto dosaggio, aumenta del 68% i rischi di infarto ed ictus.

Non solo. Il paracetamolo, che agisce inibendo l'azione delle prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori) ed è considerato dai medici più sicuro della più celebre aspririna, aumenta del 50% il rischio di ulcera o emorragie. Questo il quadro, riferisce il Daily Mail, che emerge da uno studio condotto da ricercatori britannici del su 666.000 pazienti seguiti in 8 diverse ricerche, che hanno assunto quotidianamente paracetamolo fino ad un massimo di 14 anni per lenire i forti dolori causati da artrite o gravi mal di schiena. Philip Conaghan, responsabile della ricerca, invita comunque alla prudenza, perchè in molti pazienti che hanno assunto a lungo il paracetamolo potrebbero aver avuto malattie che hanno probabilmente causato la morte prematura a prescindere dal farmaco. In ogni caso per Conaghan servono ulteriori studi per poter accertare o escludere il legame tra il paracetamolo e l'aumento dell'incidenza di casi di infarto o ictus. (Agi)

PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 594

SCIENZA E SALUTE

FARMACORESISTENZA: I PERICOLI DEI TROPPI ANTIBIOTICI

Il numero di prescrizioni degli antibiotici negli ultimi anni è molto aumentato, sia a livello privato sia ospedaliero. Con quali conseguenze?Il primo rischio è quello dell'antibiotico-resistenza. Troppi antibiotici prescritti sul territorio e a livello ospedaliero: e il

rischio della farmacoresistenza è sempre più alto. A parlare

dell'aumento dell'utilizzo degli antibiotici registrato negli ultimi anni e

delle conseguenze che l'uso indiscriminato di questa tipologia di

farmaco può provocare è il dott. Michele Lagioia, Direttore Sanitario

di Presidio di Humanitas di Rozzano (Milano): «Con variazioni in peggio

negli ultimi 5 o 6 anni, il consumo di antibatterici e antibiotici è in continuo aumento sia a livello

comunitario relativamente ai volumi di prescrizione territoriale, sia a livello ospedaliero.

Sempre più spesso in ospedale ci troviamo di fronte a pazienti che arrivano dal territorio – domicilio

privato, residenze assistite, case di riposo – con una, se non più, terapie antibiotiche già svolte negli

ultimi mesi e sempre più frequentemente, costringendo la struttura ospedaliera a cercare di

combattere l'antibiotico resistenza che ne deriva con ulteriori terapie antibiotiche».

Che cosa è esattamente l'antibiotico resistenza?

«L'antibiotico resistenza – spiega il dott. Lagioia – è un meccanismo legato all'attivazione di alcuni geni

del batterio grazie alla quale il batterio riesce a inibire l'attività chimica della molecola antibiotica che

avrebbe dovuto debellarlo e a sopravvivere.

Questo meccanismo porta quindi alla necessità di somministrare un'ulteriore molecola antibiotica per

eliminare quello stesso batterio dimostratosi resistente alla prima molecola».

L'utilizzo indiscriminato di antibiotici anche quando non ce ne sarebbe bisogno – perché, ad esempio,

si tratta di infezioni virali e non batteriche – e l'utilizzo di molecole antibiotiche complesse quando in

realtà sarebbe sufficiente l'impiego di molecole più elementari favoriscono l'incremento

dell'antibiotico resistenza e, quindi, di batteri sempre più resistenti alla somministrazione di antibiotici

e sempre più difficili da debellare e, di conseguenza, più pericolosi per la salute.

Individuare l’antibiotico più efficace con il test dell'antibiogramma

Quello dell'aumento dell'assunzione di antibiotici sia a livello privato sia ospedaliero, spiega l'esperto,

«è un circolo vizioso che si potrebbe rallentare e controllare con un maggiore ricorso

all'antibiogramma, il test che consente di determinare con precisione la sensibilità dei batteri agli

agenti antimicrobici, il cui obiettivo è individuare l'antibiotico specifico e poter quindi prescrivere la

molecola più capace e meno complessa per debellare il batterio rilevato.

Allestire un antibiogramma significa fotografare la sensibilità di un certo batterio a un pannello di

molecole antibiotiche: le linee guida internazionali indicano di scegliere la molecola meno complessa

alla quale il batterio mostri più sensibilità, per ottenere il massimo risultato con il minimo rischio di

attivazione di geni che codificano per l'antibiotico resistenza». (Salute, Humanitas)

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 594

FarmacistaPiù. Anche quest’anno il premio alle tre migliori tesi di laurea in Farmacia o Chimica e

Tecnologia Farmaceutiche

Anche quest’anno, nell’ambito della manifestazione FarmacistaPiù, che si terrà dall’8 al 10 Maggio 2015 presso Fiera Milanocity, verranno premiate tre tesi di laurea conseguite nell’anno 2014.

Domanda di partecipazione: dovrà essere inviata, compilata in tutte le sue parti entro e non oltre il 15 Marzo 2015, tramite la compilazione della form online sulla Home page del sito www.ilfarmacistaonline.it

ORDINE: RAPPORTI DI ATTIVITÀ PROFESSIONALE (COLLABORAZIONE O ESPLETAMENTO DI PRATICA PROFESSIONALE)

Nota esplicativa dell’ASL Napoli 1 in merito all’obbligo da parte dei Titolari di Farmacia di provvedere ad effettuare le comunicazioni alla competente ASL di pertinenza, di inizio attività professionale in forma di collaborazione o di pratica professionale.

La nota esplicativa e i moduli da utilizzare per la comunicazione contestuale allo STAP della Regione Campania, all’ASL e all’Ordine Provinciale dei Farmacisti sono reperibili sul sito istituzionale dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it, Sezione Servizi, → Modulistica

REQUISITI TRASFERIMENTO TITOLARIETA’ FARMACIA: DISPOSIZIONE DECRETO MILLEPROROGHE

Si informa che il Senato ha approvato in via definitiva, l’articolo unico del ddl 1779 di conversione del decreto legge del 31 dicembre 2014 n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, c.d. milleproroghe.

Per quanto di interesse si segnala in particolare che all’art. 7 del DL citato è stato aggiunto il comma 4 quater che sposta fino al 31 dicembre 2016 l’efficacia delle disposizioni in materia di requisiti per il trasferimento della titolarità della farmacia, di cui all’art. 12 della legge 2 aprile 1968, n. 475, e s.m.i.

Fino al 31 Dicembre 2016, ai fini dell’acquisizione della titolarità di una farmacia, è richiesta esclusivamente l’iscrizione all’albo dei farmacisti.

Sono escluse dall’applicazione della disposizione le sedi oggetto del concorso straordinario. Sarà comunque cura della FOFI approfondire l’esame del citato provvedimento dopo la sua

pubblicazione nella GU e comunicare eventuali ulteriori novità di interesse della professione.

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca