Marzo 2013

Lavoro pag. 2

La Regione stanzia 11,2 milioni per l’occupazioneLETTEra pag. 3

Mauro Petrucci: “Il voto a Grillo espressione di responsabilitàe saggezza”vasTo pag. 8

Quando il pesce veniva venduto in Piazza del PopolopErsonaggi pag. 10

La “giornata vastese” di Enrico MatteiscuoLa pag. 7

“Stappi… amo e raccogli… amo!”, quarta edizione

IL NUOVOPeriodico d’informazione

Anno XXXIIn. 3 - s 1

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Il progetto sottoposto alla VIA

Gas naturale: 4 nuovi pozzinel Vastese

L’ufficializzazione alla presenza del presidente della provincia Enrico Di Giuseppantonio e del primo cittadino Luciano Lapenna

A Vasto il Liceo Musicale

Le Frecce Tricolori a giugno

nel cielo di Vasto

Esibizioni della pattuglia acrobaticareso noto il calendario 2013

a pag. 2 a pag. 6

a pag. 5

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2 IL NUOVO - Marzo 2013

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IL NUOVOperiodico d’informazione

Il progetto sottoposto alla VIA

Gas naturale: 4 nuovi pozzi nel Vastese

La Giunta Regionale abruzze-se ha approvato lo schema di Accor-do Interistituzionale sottoscritto l’8 gennaio scorso dalla Regione e dalle Province di Chieti, L’Aquila, Pesca-ra e Teramo per lo stanziamento di 11,2 milioni di euro del Fondo Socia-le Europeo da destinare alla promo-zione dell’orientamento, dell’istruzio-ne e formazione professionale e delle politiche attive del lavoro. Nell’am-bito della stessa seduta è stato ap-provato anche lo schema di accordo bilaterale che sarà sottoscritto dal-la Regione e ogni singola Ammini-strazione provinciale che disciplina gli adempimenti cui sono sottoposte le Province nel loro nuovo status di “Organismo Intermedio” nella gestio-ne delle linee di intervento cofinan-ziate dalFSE. “Si affidano alle Pro-vince risorse importanti per chi cer-ca un lavoro e per il miglioramento

dei servizi dei centri dell’impiego“, spiega la Regione.

“La gestione operativa delle risor-se è ora direttamente nelle loro ma-ni – dice Paolo Gatti, assessore alle Politiche del Lavoro – Dopo la confu-sione normativa che c’è stata a livel-lo nazionale, con i decreti Salva Ita-lia e spending review sul loro futu-ro ruolo, abbiamo dato la possibilità alle Province di ripartire con risor-se importanti per garantire i servizi dei loro Centri per l’Impiego. Ora en-triamo anche nella descrizione detta-gliata e analitica, attraverso gli ac-cordi bilaterali, delle azioni operati-ve e degli obiettivi da raggiungere attraverso questi fondi. L’obiettivo è dare ai lavoratori abruzzesi servizi piu’ efficienti per facilitare la ricer-ca del lavoro, anche attraverso le ri-qualificazione delle proprie compe-tenze professionali“.

4 nuovi pozzi nel vastese per lo stoc-caggio di gas metano: questo è quanto pre-visto dal progetto presentato dalla Sto-git di Crema ed ora sottoposto al proce-dimento di Valutazione dell’Impatto am-bientale. Tre le aree interessate, ovvero Cupello, Lentella e Montenero di Bisac-cia con lo scopo di aumentare la pressio-ne di esercizio delle strutture esistenti del 10%, quelle, cioè, la cui titolarità di concessione appartiene alla Fiume Treste Stoccaggio. Un’area di 70,65 kmq nella provincia di Chieti e per 6,14 kmq nella provincia di Campobasso, già attribuita ad Eni per una durata di 30 anni. Secon-do la Stogit la perforazione dei pozzi av-verrà con metodologie “tecnologicamen-te avanzate rispetto agli impianti tradi-zionali, con un’elevata automazione e ri-dotto impatto ambientale, sia in termini di emissioni acustiche che di impatto vi-sivo”. Naturalmente vi saranno impat-ti temporanei sul territorio dovuti alla cantieristica ed alle operazioni di perfo-razione. Negli intenti dell’azienda pro-ponente quello incrementare le attivi-tà e le potenzialità degli impianti che comprimo e stoccano il gas provenien-te dalla rete nazionale per poi fornirlo ai richiedenti con una pressione d’eser-cizio accresciuta. L’intero progetto sem-bra aver avuto il beneplacito del primo cittadino di Cupello Angelo Pollutri, che in campagna elettorale sul palco del Po-liteama Ruzzi aveva ribadito il suo di-niego al petrolio ma il suo si al metano definito “manna dal cielo”. Restano, co-munque, 60 giorni per eventuali osser-vazioni al progetto.

Lu. Spa.

Alle Province il compito di utilizzarli per le politiche del lavoro

La Regione stanzia 11,2 milioni per l’occupazione


3IL NUOVO - Marzo 2013

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L’ufficializzazione alla presenza del presidente della provincia Di Giuseppantonio e del primo cittadino Lapenna

A Vasto il Liceo MusicaleGrande soddisfazione è stata

espressa stamane in conferenza stam-pa presso la sala del Gonfalone del co-mune di Vasto per l’attivazione in cit-tà del Liceo Musicale. Presenti all’in-contro, il presidente della provincia, Enrico Di Giuseppantonio, l’assesso-re provinciale alla Pubblica istruzio-ne, Mauro Petrucci, il dirigente sco-lastico Silvana Marcucci, il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, insieme ad alcuni amministratori, come An-

tonio Spadaccini, Vincenzo Sputore e Luigi Marcello, e docenti interessati dalla nuova istituzione. L’assessore Petrucci ha sottolineato l’importan-za di un’offerta formativa che, grazie all’istituzione del Liceo Musicale, ar-ricchisce la possibilità di scelta e ri-vendica il risultato ottenuto attraver-so “una battaglia a denti stretti, por-tata avanti con difficoltà, nonostan-te ci fossero tutte le carte in regola, a causa di politiche campanilistiche contro le quali ci siamo dovuti scon-trare”. Vasto risulta sede “strategica” per questo nuovo indirizzo, perché, co-me sottolineato dallo stesso assessore, “pesca in un bacino che va da tutta la

provincia, compreso il sud dell’Abruz-zo, fino al vicino Molise”.

Il presidente della Provincia, En-rico Di Giuseppantonio, ha ringrazia-to il dirigente scolastico Silvana Mar-cucci “per l’impegno e la caparbietà con cui ha portato avanti il proget-to, a dimostrazione che quando si fa squadra e si lavora per un obiettivo comune i risultati arrivano”.

Anche la dottoressa Marcucci ha dato atto agli amministratori del “suc-

cesso della politica”, che ha ascoltato le esigenze del territorio. “Vasto – ha sottolineato il dirigente scolastico – è città di antiche tradizioni cultura-li ed artistiche, non poteva rimane-re sorda al grido dell’armonia prove-niente da una parte consistente dei giovani del territorio.”

“Se guardiamo al piano di studi – ha spiegato la dottoressa Marcuc-ci – ci rendiamo conto che dopo 5 an-ni di Liceo Musicale si può fare tutto, è possibile accedere a qualsiasi uni-versità, ma in più si aprono campi di attività rivolte ai mestieri del futu-ro, come quello di fonico, tecnico, re-gista, ingegnere del suono, composito-

re, concertista e altro ancora.”Il dirigente scolastico ha quindi

ringraziato il presidente Di Giusep-pantonio per il riconoscimento del la-voro svolto dalla scuola, precisando: “Dietro un buon dirigente dev’esser-ci necessariamente un buon collegio docenti e una buona squadra inse-gnanti, per questo ringrazio loro per gli stimoli e l’impegno messo in que-sta battaglia. È un successo ottenu-to per i ragazzi”.

Il professor Filoteo Di Laudo, che

ha curato l’orientamento, ha infine ringraziato le istituzioni “per il co-raggio, poiché è il dodicesimo istitu-to in tutta Italia attivato in sedi che non sono capoluoghi di provincia. No-nostante fino all’ultimo non poteva-mo assicurare le famiglie sull’effetti-va attivazione del Liceo, hanno volu-to ugualmente darci fiducia e dobbia-mo ringraziarle. Purtroppo arriviamo a iscrizioni già scadute, ma spero che se ne terrà conto”.

Natalfrancesco Litterio

Il dirigente scolastico Silvana Marcucci e Enrico Di Giuseppantonio

Un momento della conferenza stampa

Luciano Lapenna, Mauro Petrucci e Tonino Marcello



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A quattro anni dal terribile ter-remoto che ha scosso L’Aquila, il co-mune di Vasto ha voluto organizza-re una manifestazione per la conse-gna del contributo in danaro raccol-to in città dopo il sisma.

Presenti alla cerimonia presenta-ta dalla professoressa Bianca Cam-pli, il sindaco di Vasto Luciano La-penna, Stefania Pezzopane, assesso-re del comune dell’Aquila e candida-ta del PD alle prossime politiche, e una folta rappresentanza di volon-tari della Protezione civile, ‘capita-nati’ da Eustachio Frangione, auto-rità civili e militari, esponenti della Croce Rossa e delle varie associazioni che si sono adoperate in favore della popolazione aquilana. Assente il sin-daco dell’Aquila, Massimo Cialente, per via dello sciame sismico registra-to in queste ore, che l’ha tenuto im-pegnato in città.

“Il dono di questa sera – ha sot-tolineato la professoressa Campli – non lo facciamo come carità; lo faccia-mo con la consapevolezza che L’Aqui-la siamo tutti noi.”

“Potevamo spedire questo contribu-to – ha dichiarato il sindaco Lapenna – ma non sarebbe stato né bello e né giusto, perché vogliamo far sentire la nostra vicinanza e dire che non siete soli e non vi abbandoneremo.”

Il sindaco ha quindi ripercorso le

fasi dell’emergenza, ricordato la cele-rità d’intervento dei volontari della Protezione civile, alle 5 già sul posto per portare i primi soccorsi.

Quindi il ringraziamento alla cittadinanza che si è mobilitata per raccogliere i 13.321 euro consegnati nell’occasione che, come sottolineato dalla Pezzopane, “saranno utilizza-ti per la ricostruzione sociale e cul-turale; un contributo utilissimo dal momento che nemmeno noi siamo

stati risparmiati dai tagli”. Oltre ai ringraziamenti per il denaro raccol-to, il sindaco Lapenna e l’assessore Pezzopane hanno voluto ringraziare gli altri ‘attori’ dell’importante azio-ne di aiuto: “Coloro che hanno accol-to i nostri amici, chi nelle strutture alberghiere, chi in case private, sen-za ricevere nessun compenso, il co-mune, la Asl, le forze dell’ordine, la Croce Rossa, la Caritas, la Consul-ta giovanile, i Lions, le associazioni

e le parrocchie”.Un pensiero non poteva non anda-

re, nell’occasione, a Davide Centofanti, il giovane vastese morto sotto le ma-cerie della Casa dello studente.

Stefania Pezzopane si è unita ai ringraziamenti del sindaco Lapen-na, sperando di poter presto ricam-biare la calorosa accoglienza, maga-ri in occasione dell’utilizzo dei fondi donati dai cittadini vastesi.


Il sindaco Lapenna: “Sempre al fianco della città ferita”

Vasto incontra L’Aquila a quattro anni dal terremoto

Luciano Lapenna consegna il gagliardetto della Cittaall’on. Stefania Pezzopane


Politica 5


Gent.mo Direttore, vorrei par-teciparLe alcune riflessioni riguar-do all’esito elettorale. Prima di tutto penso che, a partire dai rappresen-tanti di tutte le forze politiche, dob-biamo ringraziare Grillo, e questo lo vado ripentendo da molto tempo, per-ché siamo stati fortunati che a coa-gulare un dissenso ormai troppo evi-dente, giusto ed innegabile sia stato lui, un comico, e non un qualche al-tro personaggio scaltro e spregiudica-to che, approfittando della situazione, avrebbe potuto portarci chissà verso quale deriva politica.

Secondo, al di là delle frasi ipocri-te e di circostanza, di chi, sconfitto, di-ce di rispettare il verdetto degli elet-tori, che hanno sempre ragione, pen-so che, non solo ce l’hanno veramen-te ma, anzi, hanno dimostrato molta più intelligenza e saggezza di quello che si può credere e che vengono lo-ro riconosciute.

In un momento di crisi, sicuramen-te più grave di quella del dopo guer-ra, dove le aspettative non potevano che essere migliori, visto che, allora il peggio era alla spalle, mentre oggi al-le spalle ci lasciamo il meglio, perchè la disoccupazione aumenta, i giovani non trovano sbocchi all’altezza delle loro giuste e legittime aspirazioni ed ambizioni, il merito è bandito, i poveri aumentano ogni giorno di più, espor-tiamo “cervelli” ed importiamo mano d’opera, trascuriamo la scuola, impo-verendoci culturalmente, ecc.. gli ita-liani hanno scelto la via civile e demo-

cratica per dare uno scossone ad una classe politica sorda e distante dalle esigenze reali del paese. Una classe politica che ha trasformato, subdola-mente, una democrazia in una oligar-chia dove in pochi hanno preteso di decidere e controllare il parlamento, scippando ai cittadini la possibilità di controllo, verifica e scelta.

Il rischio di una deriva violenta era molto forte, non dimentichiamoci che gli anni di piombo hanno trovato origine da situazioni meno dramma-tiche ed esplosive di quelle odierne. L’aver scelto, quindi, di votare nume-rosi per il movimento di Grillo è stato, evidentemente, anche un’espressione di responsabilità e saggezza.

Le avvisaglie si avvertivano ormai da molto tempo, ma sono state igno-rate, si è continuati a tenere la testa sotto la sabbia come se tutto fosse nor-male. Nonostante l’aver fatto finta di non riuscire a trovare le giuste con-vergenze per cambiare la legge elet-torale, che, evidentemente, tutti vole-vano conservare, gli italiani sono riu-sciti anche con il “porcellum” a scar-dinare il sistema.

Lo hanno fatto eliminando, fi-nalmente tanti di quei piccoli parti-ti “personali”, che nulla hanno a che fare con una partecipazione giusta e democratica alla vita politica, ma che sono solo espressione di interessi par-cellari e personali, dicendo no ai par-titi più estremisti ed a quello dei giu-dici. Quest’ultimo no mi sembra molto significativo ed importante. In un pae-

se civile e democratico, fondato sul po-tere legislativo ed esecutivo, è giusto ed auspicabile che ognuno interpreti il proprio ruolo senza generare confu-sioni ed invasioni di campo.

L’Italia non ha bisogno di giudi-ci che facciano i politici, e viceversa, ma che facciano funzionare la mac-china della giustizia con processi che abbiano tempi fisiologici ed in linea con i paesi più civili. Oggi molte im-prese rinunciano ad investire in Ita-lia proprio per i tempi lunghi; altret-tanto rischiano, dal punto di vista economico, quelle già presenti e per le stesse ragioni.

I magistrati dovrebbero tornare ad essere percepiti dai cittadini al-lo stesso modo di come un credente considera il suo “angelo custode”: una presenza discreta, che c’è ma non si vede, che vigila e dà sicurezza, sen-za inutile invadenza.

Alla luce di queste considerazio-ni, per quanto mi riguarda, penso che la nostra classe politica non può più far finta che nulla sia accaduto. Non può ignorare più la realtà. È stato detto che il governo tecnico in parte ha fallito il suo compito perché trop-po tecnico e lontano dalle esigenze de-gli italiani. Bene le urne hanno det-to pareggio.

Tutto questo può e deve significa-re solo una cosa: visto che la respon-sabilità di gran parte della crisi è di tutti coloro che hanno governato al-meno negli ultimi quindici anni e, con-siderato che, volendo sintetizzare la situazione economica con una paro-la: debito o deficit, su un bilancio in cui il segno “meno” finale è un numero asettico, senza colore o connotazione politica o partitica, è giusto che, con un gesto di responsabilità che tutti devono agli italiani, ci si metta d’ac-cordo per un governo di salute pub-blica e/o di larghe intese, che indivi-dui i punti più importanti e priorita-ri da realizzare per uscire dalla cri-si, compresa una nuova legge eletto-rale, una riforma per la riduzione dei

costi della politica e per la soluzione della questione morale.

Questo potrebbe avvenire in va-ri modi: un esecutivo che veda PDL e PD insieme e movimento 5 stelle con funzione di controllo, con PD e Monti, PD e movimento 5 stelle insieme, per indurre anche Grillo ed il suo movi-mento alla responsabilità di un’azione non più di solo critica ma anche pro-positiva e costruttiva che vada a ri-pagare la fiducia accordatagli.

Ad ogni buon conto l’importan-te è che tutto venga fatto ricollocan-do al centro gli interessi degli italia-ni e non quelli personali e di partito, ridando equità ai provvedimenti che verranno presi,di sostegno alle classi deboli, ecc.. Solo se si recupera il vero ruolo di rappresentanza della delega data dagli elettori si potranno trovare i giusti modi ed equilibri per varare un governo che potrà portare a termi-ne il proprio programma, assicuran-do, forse, anche una maggiore credi-bilità a livello internazionale.

Se, malauguratamente, tutto ciò non dovesse avvenire non oso pensare cosa potrebbe accadere visto anche che la pazienza e il senso civico finiscono quando non si ha più nulla da perde-re, nemmeno la dignità, e la dispera-zione prende il sopravvento.

Dr. Mauro PetrucciAssessore Pubblica Istruzione

Provincia di Chieti

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Lettera di Mauro Petrucci, Assessore Pubblica Istruzione Provincia di Chieti

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Due sole tappe in Abruzzo per la Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori: la prima, il 12 maggio, a Roseto degli Abruzzi e la seconda a Vasto, il 23 giugno.

A ufficializzare le date degli ap-puntamenti, tra cui 5 appuntamenti europei, lo Stato Maggiore dell’Ae-ronautica Militare: si comincia il 5 maggio a Falconara, poi l’8 per le fe-stività di San Nicola di Bari, il 12 a Roseto degli Abruzzi, il 19 a Orbe-tello, il 25 e 26 a Salon de Proven-ce (Francia), il 15 e 16 giugno a Vol-kel (Paesi Bassi), il 23 a Vasto, il 28 e 29 a Zeltweg (Austria), il 7 luglio

Capo d’Orlando, il 14 a Chioggia, il 20 e 21 luglio a Fairford (Regno Unito), il 3 e 4 agosto a Kecskemet (Ungheria), l’11 a Tortolì/Arbatax, il 18 a Lignano Sabbiadoro, il 25 a Grado, il primo settembre a Jesolo, l’8 a Fermo/Porto S. Giorgio, il 15 a Castiglione del Lago e il 22 ad An-dora. Negli importanti appunta-menti europei “avranno il compito di rappresentare l’eccellenza italia-na nel settore aeronautico nell’am-bito di reciproci scambi con le altre nazioni. Le ‘Frecce Tricolori’, infat-ti, quale espressione di un ‘sistema’ tutto italiano perfettamente funzio-

nante, rappresentano un tassello di quel mosaico costituito da tutti i Re-parti che compongono l’Aeronautica Militare che contribuisce a perse-guire la missione affidata alla For-za armata, vale a dire garantire, insieme con le altre Forze armate dello Stato, la difesa e la sicurezza del Paese”, come sottolineato dalla stessa Aeronautica Militare.

Il 23 giugno saranno i compo-nenti della nuova formazione a far rivolgere il naso all’insù a tutti i vastesi e nello specifico: il capita-no pilota Stefano Vit, 2° fanalino, il maggiore Fabio Martin, super-

visore di addestramento acrobati-co, il capitano Stefano Centioni, 3° gregario destro, il capitano Marco Zoppitelli, 1° fanalino, il capitano Vigilio Gheser, 2° gregario destro, il maggiore Jan Slangen, coman-dante, il capitano Filippo Barbero, 1° gregario destro, il capitano Mir-co Caffelli, capoformazione, il capi-tano Gaetano Farina, 1° gregario si-nistro, il capitano Fabio Capodan-no, solista, il capitano Mattia Bor-toluzzi, 2° gregario sinistro e il ca-pitano Pierangelo Semproniel, 3° gregario sinistro.


Le Frecce Tricolori a giugno nel cielo di Vasto

ESIbIzIonI DELLA PAttuGLIA ACrobAtICA uffICIALIzzAto IL CALEnDArIo 2013



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“Il tappo di plastica, apparente-mente insignificante rifiuto, alla fine del suo utilizzo ritorna prepotente-mente alla ribalta nel progetto inter-scolastico “Stappiamo e Raccogliamo per l’AIRC” – 4a edizione – promosso dall’I.I.S.S. “Pantini – Pudente” di Va-sto che, continua ad essere la Scuola capofila del Progetto didattico-cultu-rale con la partecipazione di tutte le Scuole di Vasto e del Vastese.”

Così il professor Nicandro Gambu-to annuncia la nuova edizione dell’or-mai consolidata manifestazione.

“L’iniziativa – spiega il professor Gambuto – coinvolge, per l’attività di micro raccolta nei plessi scolastici, pro-grammata due volte l’anno, la società vastese Pulchra Ambiente S.p.A e, per le attività logistiche di stoccaggio del materiale raccolto e di trasporto dei tappi presso il Centro Ecotec di Orto-na, il Consorzio Intercomunale Civeta di Cupello. Sia la società Vastese che il Consorzio di Cupello hanno offerto il proprio prezioso contributo a titolo completamente gratuito.”

Il progetto è ideato, coordinato e diretto dal Prof. Nicandro Gambuto, docente del “Pantini Pudente”, che da anni, gratuitamente, è impegnato nelle attività di formazione e divul-gazione scientifica su tematiche am-bientali ed in particolare sul siste-ma di raccolta differenziata del ma-teriale plastico.

“I risultati raggiunti in questi me-si sono davvero notevoli considerando che un grande quantitativo di tappi è già stato stoccato presso il Consor-zio di Cupello. Nel mese di maggio, il materiale raccolto sarà trasportato presso il Centro di recupero CORE-PLA Ecotec di Ortona che, dopo pe-satura, verserà il corrispettivo econo-

mico di mercato del tappo, tramite il Consorzio Vastese, alla Scuola capo-fila che donerà il tutto all’AIRC de-legazione Abruzzo e Molise.

Il logo del progetto è stato realiz-zato dallo studente del Liceo Artisti-co di Vasto Aron Khawaja che conti-nua a incantare il pubblico con le sue creazioni artistiche.”

In questi giorni continuano in mo-do programmato gli incontri da par-te del Prof. Gambuto che ha permes-so agli studenti di acquisire consape-volezza dell’importanza della salva-guardia dell’ambiente, consapevolezza dell’importanza del riciclaggio del ma-teriale, comprensione dell’importan-za delle risorse che l’uomo trae dalla terra, anche in rapporto ai problemi conseguenti all’utilizzazione di quelle esauribili e di quelle rinnovabili, un atteggiamento costruttivo sui possibi-li sviluppi nel territorio della gestione del sistema ambientale, conoscenza delle tecniche e delle problematiche che riguardano il ciclo della plastica e la condivisione e l’importanza del valore della solidarietà.

Impegnati nel progetto anche i nu-clei comunali di protezione civile di S. Buono, Gissi, San Salvo Coop. Arco-baleno, Casalbordino, che effettuano attività programmata di micro raccol-ta nei vari plessi scolastici.

“Con questa iniziativa – spiega il dirigente scolastico Letizia Daniele – tutte le Scuole contribuiscono ad edu-care i giovani verso un corretto siste-ma di gestione della raccolta dei rifiuti rendendoli consapevoli di quanto sia importante gestire al meglio le risor-se ambientali disponibili.”

Il professor Gambuto sottoli-nea come sia “bello vedere gareggia-re tanti studenti con la raccolta dei

tappi, dopo aver scoperto l’importan-za dell’iniziativa che coniuga la sal-vaguardia dell’ambiente alla solida-rietà. Grazie di cuore ai dirigenti, ai colleghi, al personale ATA, agli stu-denti, ai volontari, che contribuisco-no a vario titolo alla riuscita del pro-getto. Rivolgo un appello a tutti i cit-tadini, alle associazioni locali, alle attività commerciali, perché posso-no raccogliere insieme a noi i tappi di plastica per poi consegnarli nei vari plessi scolastici del territorio entro e non oltre la prima settimana del me-se di maggio”.

Intanto, tutte le Scuole stanno pre-parando e organizzando lo spettaco-lo finale dell’iniziativa che si svolge-rà alla fine del mese di maggio 2013 presso il PalaBCC di Via Conti Ric-ci. Nello staff organizzativo dell’even-to l’impegno volontario e gratuito del maestro Sandro Bronzo e della signo-ra Anna Maione permetterà ai pre-senti di assistere ad una manifesta-zione particolarmente emozionante. Nel corso dello spettacolo ogni Scuola sarà protagonista attraverso una esi-bizione dei propri studenti. Durante lo spettacolo alla presenza di perso-naggi dello mondo scolastico, politico, culturale ed associativo, saranno pre-miate le Scuole che si sono maggior-mente distinte in termini di raccolta. Nell’ambito della manifestazione sarà ritirato dalla dottoressa Maria Fran-cesca De Cecco, presidente regionale dell’AIRC, l’assegno di beneficienza, frutto del grande cuore e dell’impe-gno sociale di tutto il Vastese.

Il calendario delle manifestazio-ni culturali del periodo marzo-apri-le a San Salvo presenta eventi rela-tivi ad ambiti archeologici, storico-architettonici, religiosi, del costume, letterari, teatrali e musicali. Questi, in sintesi e nelle date di svolgimen-to, i principali:

9 marzo, ore 18.00, Porta della Ter-ra: incontro sul tema: Don Giuseppe Cinquina, sacerdote di Cristo.

15/17 marzo, Manifestazioni per il Trentennale della venuta di Papa Giovanni Paolo II a San Salvo (19 marzo 1983):

15 marzo, ore 12.00, piazza Gio-vanni XXIII, apertura della tre gior-ni, con l’Orchestra della Scuola Media “Salvo d’Acquisto”; ore 17.30, stabili-mento Pilkington, Convegno sul tema: “L’etica del lavoro nell’insegnamento di Giovanni Paolo II”;

16 marzo, ore 15/18.00, piazza Giovanni XXIII, In piazza con i giova-ni; ore 21.00, piazza Giovanni XXIII, Concerto della Maranathà Band, di-retta da Lara Molino.

17 marzo, ore 17.30, Auditorium Paolo VI della Parrocchia di San Nicola, Convegno di rievocazione della visita del Papa a San Salvo, con immagini, interventi, letture e musiche.

Settimana di Pasqua. Rappresen-tazione della Passione e canti della Pasquetta, a cura dell’Associazione “Amici delle tradizioni”.

Progetto interscolastico promosso dal “Pantini-Pudente” di Vasto

“Stappi… amo e raccogli… amo!”, quarta edizioneMArzo 2013

San Salvo, i principali eventi culturali



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La figura del pescivendolo, è legata al luogo per eccellenza di quest’attività: il mercato. A Vasto, inizialmente, la vendita del pescato, proprio come quella della frutta e della verdura, si svolgeva all’aper-to; se piazza Barbacani ospitava il settore ortofrutticolo, piazza del Popolo accoglieva la vendita del pe-scato. Durante il periodo di Natale si formava un unico grande mercato che andava da piazza Lucio Valerio Pudente, dove si spostava il mercato della frutta, fino a piazza del Popolo. Poi nel 1958, è stato inaugurato il mercato coperto di Santa Chiara, ed è al piano inferiore di questa strut-tura che, da quel momento in poi, si sono stabiliti i pescivendoli vastesi. Il pessciaréle, proprio come quello dell’urtulàne, era un mestiere molto diffuso a Vasto; lo dimostra la for-mazione, anche per quest’attività, di un’Unione dei Pescivendoli, fon-data nel 1910, “allo scopo di riunire in un sol fascio tutti i pescivendoli vastesi anche se residenti all’estero; ed allo scopo di promuovere il loro miglioramento economico, morale, e possibilmente intellettuale”. Non a caso, molti pescivendoli sono diventa-ti “figure storiche” e sono rimasti nel-la memoria vastese, con i loro pitto-reschi nomignoli, quali “La Cicatille”, “Lu Giarmatore”, “Lu Ciuffulone”, “Lu Pappone”, “Lu Tragnitelle”, “Lu Pilatille”, “Lu Ciop”, “La Mannarille”, “Lu Cece”, “Lu Maggiore”. Un tempo, dietro i banchi del mercato di Santa Chiara, si succedevano, di padre in figlio, questi e molti altri pesciven-doli, che con i loro richiami, primo tra tutti il tipico “passce vive vèive ”, tentavano di attirare quanta più clientela possibile, giocando anche la carta di discriminare la merce dell’altro, insinuando che il pescato del vicino di bancone non fosse locale, ma venisse da Pescara. “A vederli la mattina, tutti intenti a vendere la propria merce in competizione con gli altri, non si sarebbe mai detto che gli stessi pescivendoli, così litigiosi, si riunissero il pomeriggio per giocare a carte” - commenta Roberto Molino, sottolineando con quest’affermazione che le dispute che si svolgevano al mercato di mattina per accaparrarsi i clienti, fossero solo una questione d’affari, senza nessun rancore per-sonale. Bisogna credergli, visto che è uno dei pochi che continua a svolgere il mestiere di pescivendolo e proviene da un ramo della famiglia Molino di Vasto che è dedita a questa attività

da generazioni. Come tutte le famiglie storiche

di pescivendoli, anch’essa può van-tare l’attribuzione di un nomignolo, vale a dire “Lu Maggiore” che fu assegnato a Luigi Molino, nonno di Roberto, proprio perché era sta-to sergente maggiore dell’esercito. Anche il padre di Roberto continuò il mestiere di pescivendolo, sempre nel mercato di Santa Chiara: “Quando ero bambino - ricorda - il banco di mio padre riforniva i più importanti ristoranti del centro: toccava proprio a me andare a portare il pesce ai lo-cali più vicini e spesso lo facevo molto volentieri, perché alcuni mi davano anche una piccola mancia”. Roberto, ha iniziato a svolgere questo mestiere autonomamente a partire dal 1984; ad oggi può vantare quasi trent’anni d’attività ed è l’unico pescivendo-lo vastese che è rimasto a lavorare nella struttura del mercato di Santa Chiara: ogni mattina occupa il suo bancone di marmo, tra tutti gli altri desolatamente vuoti, e offre agli abi-tanti del centro e ad alcuni clienti affezionati provenienti dall’entroter-ra pesce fresco e locale, vive vèive. È orgoglioso del suo lavoro e della sua merce, anche se fatica molto, ogni mattina si sveglia alle 04.00, per poi recarsi al mercato ittico di Punta

Penna, dove partecipa alla vendita all’asta del pescato proveniente dai pescherecci locali, scegliendo per-sonalmente il pesce da acquistare. Anche in questo segue l’iter tradi-zionale del mestiere, certo all’epoca di suo nonno “Lu Maggiore”, quando non era stato ancora costruito il por-to, l’acquisto all’ingrosso del pesce si svolgeva a Vasto Marina nell’attuale sede del Circolo Nautico. Roberto Molino è un esempio di fedeltà alla tradizione davvero ammirevole, è uno dei pochi nipoti degli storici pesciven-doli vastesi che ha avuto il coraggio di continuare il mestiere della famiglia e l’unico a scegliere di farlo nel posto storicamente deputato a questo tipo di vendita. La sua è una vera e pro-pria “resistenza” in un luogo della memoria vastese, il mercato di Santa Chiara, che versa ormai in pessime condizioni a livello di struttura e che negli ultimi anni è stato spesso al centro del dibattito cittadino tra voci di una possibile demolizione o ristrut-turazione. Una “resistenza” anche contro gli incartamenti burocratici e i prelievi fiscali che diventano sempre più ingenti e infatti, conclude Roberto “puoi fare il pescivendolo solo se sei innamorato di questo mestiere”.

Fortunatamente, l’amore che Roberto continua a nutrire per il

suo lavoro si sente, i clienti sono soddisfatti e, al suo banco di pesce fresco e locale, accorre una discre-ta affluenza di persone al giorno, in particolare il martedì. La mattina del nostro incontro, infatti, c’è un vivace andirivieni di clienti, ho così l’occasione di conoscere altri due ve-terani di antichi mestieri vastesi, attualmente sull’ottantina: Antonio Marinucci e Antonio Natarelli. Che esperienza arricchente parlare con loro! Antonio Marinucci ha fatto per tutta la vita il pescatore, ma mi racconta che, quando andava a scuola, era bravissimo a disegnare e il suo soggetto preferito… indovi-nate un po’ qual era, venendo da una famiglia dedita ad attività marina-re? Proprio le navi, che raffigurava con grande precisione, tanto che “da grande avrei potuto fare l’ingegnere navale” commenta. Non ha mai avuto la possibilità di realizzare questo suo sogno, e ora, quando ne ha voglia, co-struisce delle piccole opere d’arte con le conchiglie, come modellini di navi e alcuni posacenere o, con materiale legnoso, qualche piccolo trabocco in miniatura. La sua vita di pescato-re è stata molto dura, soprattutto all’inizio, quando non lavorava in proprio e anche dopo una nevicata, doveva andare a pescare nei pressi del fiume Trigno. In seguito, il suo mestiere gli ha dato soddisfazioni, anche qualche piccolo vanto atletico. Ogni 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, si organizzavano delle gare di barche e di nuoto tra i pescato-ri, e spesso, è stato lui il vincitore. Antonio Natarelli, invece, è uno di quei pochi pescivendoli vastesi anco-ra viventi appartenenti alla genera-zione antecedente a quella di Roberto Molino, quando i banconi in marmo di Santa Chiara erano tutti attivi e ric-chi di pescato. Attualmente Antonio Natarelli ha ottantaquattro anni, e ha fatto il pescivendolo dall’età di otto anni continuando fino a settantano-ve anni; appartiene a una famiglia storica per questo mestiere, suo zio, Michele Natarelli, era detto “Lu Cece”. È ancora in piena forma fisica, e spesso dà preziosi consigli e un po’ d’aiuto al nipote di secondo grado, che ha scelto di continuare il mestiere del nonno. “All’età di otto anni - racconta Antonio Natarelli - facevo avanti e indietro dalla marina fino a Porta Palazzo per poter vendere il pesce al mercato”.

Tutto questo tragitto, natural-mente lo compiva a piedi, con due o

IL PESCIVEnDoLo nEI rICorDI DI robErto MoLIno

Quando il pesce “vive vèive”veniva venduto in Piazza del Popolo

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tre ceste alla volta. Successivamente, Antonio, assieme ai suoi due fratelli, Emidio e Angelo Natarelli, mise su una piccola società dedita alla vendi-ta del pescato, che aveva il suo cuore pulsante a Santa Chiara. Emidio, tra i tre fratelli, si occupava di andare ad acquistare il pesce all’asta, mentre Antonio e Angelo si dedicavano alla vendita. Lavoravano anche la dome-nica, perché andavano a vendere al mercato di Casalbordino. Il segreto di Antonio Natarelli per il successo nella sua attività era molto sempli-ce: “Quando mi chiedevano un chilo

di brodetto non ero mai fiscale sul peso, regalavo sempre qualche pesce di più, infatti ero pieno di clienti e gli altri pescivendoli m’invidiavano”. A proposito di brodetto, approfittando della sua esperienza di vendita, ecco quali qualità ci ha suggerito come immancabili per un ottimo risultato: quattro cicàtille (panocchie), un mer-luzzo “il pesce delle donne, perché ha poche spine”, una nucelle “una specie simile al testone, ma più piccola”, una sogliola, un roscioletto [triglia], “non tanto grande, altrimenti sono buoni per l’arrosto”, un occhialino, “un pesce

che è soprannominato in questo modo perché ha gli occhi cerchiati di nero”, e una spolverata di cioccole bianche e nere con qualche seppia. L’incontro casuale con Antonio Natarelli è stato ancora più significativo perché è av-venuto proprio al mercato di Santa Chiara, luogo simbolo del mestiere di pescivendolo. Se questo posto fosse completamente abbandonato, anche dai commercianti del piano superiore e dallo strenuo Roberto Molino, non ci sarebbe più la possibilità di fare questi incontri straordinari! È certo che la struttura del mercato avrebbe

bisogno di un buon risanamento edi-lizio, operazione per la quale anche l’amministrazione comunale, dopo molti dibattiti, si sta finalmente at-tivando. Il 12 dicembre 2012, è stato firmato un protocollo d’intesa dal sindaco Luciano Lapenna e dal pre-sidente della Camera di Commercio, Silvio Di Lorenzo, che si sono impe-gnati a mettere a disposizione un fondo complessivo di 140 mila euro per la ristrutturazione del mercato. Anche nel tradizionale incontro di fine anno, svoltosi il 28 dicembre, Luciano Lapenna ha incluso il pro-getto di ristrutturazione del mercato tra i punti più importanti da mettere in atto nel nuovo anno 2013.

Roberto Molino e tutti gli altri commercianti del piano superiore, te-stimonianze viventi di come si possa continuare a praticare dei mestieri tradizionali nei luoghi della tradizio-ne, auspicano un quanto più possibile pronto intervento di ristrutturazione. Una rivitalizzazione di quello che era in passato il centro commerciale del-la città è estremamente necessaria. Tutta Vasto ne ha bisogno. Il mercato di Santa Chiara, potrebbe diventare, più di quanto lo sia già, (ma purtrop-po solo per i pochi che lo frequenta-no) un punto d’incontro tra anziani ricchi d’esperienza e giovani, i quali avrebbero la possibilità di conoscere un pezzo della loro storia.

Nausica Strever



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Nel 1963 in visita al pozzo petro-lifero Eni-Somicen Sorgente1 in loca-lità San Lorenzo

Ovunque in Italia e altrove si commemora la figura e la spiccata personalità di un manager mondia-le come Enrico Mattei, tragicamente scomparso a seguito di un inciden-te aereo, indimenticabile presiden-te dell’Eni.

Anche nella nostra città, promos-so dal Rotary Club e dalle Ammini-strazioni comunali di Vasto e Cupel-lo, Enrico Mattei è stato ricordato con un animato incontro presso l’Agenzia della promozione culturale della Re-

gione Abruzzo in Vasto.Proprio perché di Enrico Mattei

sono numerosi i riferimenti in città: dalla intitolazione dell’Istituto Tec-nico Commerciale a indirizzo tecno-logico, meccanico, chimico, elettrotec-

nico, informatico, inaugurato il primo ottobre 1962, sorto allora come sede staccata dell’Istituto “Luigi di Savo-ia” di Chieti, attualmente ospitato in un edificio nel quartiere San Pa-olo. Inizialmente, l’Istituto era siste-mato presso la sede della Domus Pa-cis, nei pressi della cattedrale di San Giuseppe, per trasferirsi poi a Vasto Marina nell’edificio della Fondazione Padre Alberto Mileno.

Doveroso, quindi, il tributo alla memoria di Enrico Mattei il quale, proprio a Vasto, frequentò gli istitu-ti superiori, giacchè il papà Antonio, con il grado di Maresciallo dei Cara-binieri, comandava la stazione di Ca-salbordino.

E a Casalbordino Enrico Mattei apprese, nell’anno 1914, i primi ele-menti culturali nella scuola elemen-tare di via Roma, in una classe com-posta da cinquanta alunni.

Enrico Mattei, come ricorda Alber-to Zimarino suo compagno di banco, oggi orefice del luogo, era un alunno modello, intelligente, e uno dei migliori scolari sempre lodato dagli insegnan-ti Della Porta e Gizzi. La permanen-za di Enrico Mattei a Casalbordino si protrasse per cinque anni.

Ad Enrico Mattei si riconoscono universalmente le doti di protagoni-sta e manager mondiale, artefice del-la ricostruzione italiana. A lui si de-ve l’impulso per la realizzazione del-la Società Italiana Vetro (Siv), grazie

alla scoperta di giacimenti di meta-no nella zona di Piana Sant’Angelo di San Salvo divenuto centro di ag-gregazione di altre importanti real-tà industriali.

Enrico Mattei, dopo l’installazione della Siv (1962), fece una breve visi-ta a Vasto (sempre nel 1962), in occa-sione dell’apertura di un pozzo petro-lifero in località San Lorenzo (pozzo Eni-Somicen-Sorgente 1). Di questra breve ma significativa visita siamo in grado di offrire delle foto da noi scat-tate e che pubblichiamo in questa pa-gina, a corredo dell’articolo.

Giuseppe Catania

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Mattei visita il pozzo della Somicen

è accolto dalle maestranze del pozzo e dalle AutoritàEnrico Mattei in visita a palazzo di Città riceve il saluto di Nicola Suriani,

allora vice-sindaco di Vasto

Enrico Mattei giunge in contrada San Lorenzo



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Judo Club Vasto in festa per l’ot-tima prestazione di Sara Fabrizio al Campionato Cadetti femminile di ju-do che si è svolto a Roma, al Palafijl-kam: la giovane atleta vastese ha otte-nuto un brillante quinto posto. Le due sezioni, maschile e femminile, hanno visto la partecipazione di circa sette-cento atleti. Nonostante la prestazio-ne di indubbio valore, il quinto posto non ha permesso a Sara di consegui-

re la cintura nera perché, per regola-mento federale, può ottenerla solo chi si piazza ai primi tre posti di ogni ca-tegoria. Alla competizione tricolore, co-munque, la brava portacolori dello Ju-do Club Vasto si è fatta notare vincen-do due incontri per ippon, prima del li-mite di tempo, perdendo poi, purtroppo, l’incontro di semifinale che le avrebbe consentito di salire sul podio.

Michele Del Piano

‘Vasto Darts’ è la nuova e unica associazione spor-tiva dilettantistica vastese rivolta agli appassiona-ti di freccette: presidente del sodalizio co-stituitosi nei giorni scorsi è Domeni-co D’Amario, campione italiano in carica nella Categoria C. “Il soft dart, che spopola in pub e locali da almeno un lu-stro, - si legge in una no-ta - ha unito negli ulti-mi anni alcuni amici di Vasto e dintorni pres-so il pub Almanach di Via Incoronata a Va-sto. A coronamento dei successi provinciali, re-gionali e nazionali del-le due squadre in cui si erano inizialmente divi-si i compagni di ‘bevute’, ha visto la luce l’Asd Vasto Darts. La nascita dell’associa-zione sportiva dilettantistica, dai colori sociali naturalmente bianco-rossi, è stata, di conseguenza, la fisiologi-ca soluzione per riunire nella stessa formazione i ragaz-

zi e le ragazze di tutte le età che, da semplici frequenta-tori della nota birreria della città, sono diventati, pri-

ma di tutto, amici, poi giocatori di soft dart. L’aver fondato un sodalizio dilettanti-

stico - si legge ancora - permette-rà ai ragazzi della Vasto Darts

non solo di partecipare a tor-nei provinciali, regionali e

nazionali, portando al-to il nome e i colori del-la città, ma di organiz-zare iniziative ed even-ti che abbiano scopi lu-dici e ricreativi”.

Il presidente della nuova realtà vastese, come detto, è Domeni-co D’Amario, 25 anni di

Casalbordino, campione italiano in carica nella Ca-

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vastese, questi i contatti: asdva-stodarts.webnode.it, per il sito web,

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roma, campionati Cadetti di judo

Quinto posto per Sara Fabrizio

VASto DArtS. Presidente è il campione italiano Domenico D’Amario

Nuova realtà cittadina per gli appassionati di freccettetEnnIStAVoLo

A Vasto corsi promozionali



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Sabato 2 febbraio 2013: una data importante per il diciassettenne Francesco Va-stola, affermato e apprezzato judoka vastese, perché, no-nostante la giovane età, ha conquistato la cintura nera 1° Dan che la Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali gli ha conse-gnato, a Napoli, dalle mani del maestro Giovanni Mad-daloni (papà dell’olimpioni-co Giuseppe ‘Pino’), ‘mostro sacro’ del judo italiano. Un giorno, dunque, che segna un altro passo importante per Francesco che, a pochi me-si dalla maggiore età, è ri-uscito a conquistare la pre-stigiosa cintura. Tesserato dello Judo Club Vasto, dove, ad allenare, è il papà Aniel-lo Vastola, Francesco sta col-

lezionando, negli ultimi an-ni, numerosi e importanti ri-sultati in competizioni na-zionali e internazionali, con-fermando di giorno in gior-no tecnica e potenzialità di indiscusso valore. Nel corso della cerimonia di consegna della cintura nera, il mae-stro Giovanni Maddaloni si è complimentato, elogiando il ragazzo: “Fa piacere quando dei giovani, come Francesco Vastola, con sacrificio e de-dizione, arrivano a metter-si così in evidenza. Mi pre-me sottolineare che questo riscontro, per Francesco, non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza, quin-di andare avanti per que-sta strada che regalerà al-tre soddisfazioni”.

M.D.P.

Il mese di febbraio, per gli atle-ti della San Francesco Histonium Vasto, si è chiuso nel migliore dei modi grazie ai buoni risultati ot-tenuti a Pescara, in occasione del-la Coppa Olimpica di Nuoto. Per la seconda prova dell’importante manifestazione che riunisce cen-tinaia di promettenti atleti, a far-si valere su tutti, tra i vastesi, so-no stati Fabien Marciano che si è distinto particolarmente nei 200 stile libero (1’50’’97) e nei 400 sti-le (3’54”90), risultati che gli han-no assicurato la partecipazione ai Campionati Italiani Giovanili di Riccione (fine marzo), e Roberta D’Annunzio con gli ottimi riscontri cronometrici nei 50 dorso (30”64)

e 50 farfalla (20”66), risultati che, quasi certamente, le consentiranno di prendere parte ai Campionati Italiani Giovanili. Una particola-re citazione va anche a Vitaliano Borgia per gli interessanti miglio-ramenti nei 100 dorso (1’02”02) e 200 dorso (2’12”88), avvicinando-si sempre più al tempo limite di qualificazione per i campionati di Riccione, e Juriy Asauliak che si è fatto notare nei 50 stile libe-ro (26”81) e nei 100 stile (58”05). Bravi, per i loro tempi, pure Ales-sandra e Chiara Di Santo, Mari-ka Forte, Antonio Menna e Sere-na Di Pietro, seguiti quotidiana-mente dal tecnico vastese Dome-nico D’Adamo.

Sport


È Massimo Altieri il nuovo pre-sidente del Vespa Club Vasto, sodali-zio fondato nel 2000 e forte degli at-tuali cinquanta soci uniti dalla pas-sione per la mitica moto inventata dall’abruzzese Corradino D’Ascanio. Il neo presidente, in seno al nuovo Consiglio Direttivo, potrà avvaler-si anche della collaborazione e indi-scussa esperienza del vice presiden-te Francescopaolo Cirillo, dello sto-rico segretario Antonio Rotondo, del presidente onorario Luciano Florio e dei consiglieri Loris Mancini e Davi-de Barone, cui si aggiunge il revisore dei conti Giuseppe Colaneri. Altieri, nel ringraziare per la fiducia accor-datagli, ha ricordato le tante iniziati-ve in cantiere, come l’attesa seconda edizione del ‘Vespa Day’ che si terrà in estate. “Sono previste anche mol-te ‘uscite’ per soci, familiari e appas-sionati - ha detto il massimo respon-sabile del sodalizio vastese -, ovvia-mente con il fattivo impegno di tutti i tesserati e non solo. La Vespa è una passione per un mito senza tempo e l’auspicio è di incrementare il nume-ro degli iscritti”.

Michele Del Piano

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A Pescara bravi gli atleti vastesi

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Marzo 2013

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