Minimo7 Marzo 2013

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Salve futuri colleghi, chi scrive oggi è un ex-studente di in- gegneria che ha raggiunto il proprio traguardo trascorrendo molto tempo in Auletta Studenti Minimo 7 dove ho preparato svariati esami, buona parte della mia tesi di laurea e anche l’esame di abilitazione alla professione. Ma l’Auletta per me è stata molto di più di un luogo fisico dove vivere la vita universitaria tra una lezione e l’altra, è stata quel posto magi- co che nei ringraziamenti della mia tesi ho voluto citare in questo modo: “Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini in questa avventura pluriennale e in maniera particolare tutto il gruppo dell’AULETTA STUDENTI di ingegneria, luogo dove il sottoscritto ha preparato gli ultimi sette esami sostenuti trascorrendo gli ultimi mesi della mia carriera uni- versitaria in compagnia di persone che hanno ancora la vo- glia e la forza di credere ai propri sogni”. In particolare Mi- nimo 7 rappresenta questo spirito da più di un decennio per questo sono stato felicissimo quando mi hanno contattato per scrivere questo editoriale e sono orgoglioso di averlo fatto. Ma oggi non voglio parlarvi della vita universitaria ma di quello che c’è dopo la laurea. Tutti vi dicono che il mondo del lavoro è diverso, che inizi a vedere i frutti dei tuoi sacrifi- ci, che devi prima farti una posizione, e altre luoghi comuni. Beh si, in effetti inizi a fare dei colloqui di lavoro, trovi le prime occupazioni e pensi che con lo studio hai finito ma in realtà non è così. Proprio durante la gavetta ti rendi conto che stai continuando a fare quello facevi tra i banchi universitari, non mi riferisco al dormire/riprenderti dalla sbornia della sera prima/cazzeggiare/sognare/organizzare serate tra amici (anche se effettivamente cont inui a farlo) ma a STUDIARE. Si ragazzi la verità e che se volete stare al passo nel mondo del lavoro dovrete studiare anche dopo la laurea. Viviamo in tempi abbastanza frenetici, in contesti dove il modello di riferimento cambia in continua- zione e le aziende per trovare soluzioni vantaggiose devono stare all’avanguardia e dato che le aziende sono fatte dalle persone che ci lavorano vi verrà chiesto di stare sempre sul pezzo. Quindi non pensate che la laurea sia un punto di arri- vo ma un punto di partenza. Con il titolo di dottore in inge- gneria chiuderete un capitolo della vostra vita ma non quello dello studio, perciò pensate già a cosa vi piacerebbe fare al di fuori dell’università, sceglietevi un master professionalizzan- te o un settore in cui volete lavorare e studiatelo a fondo. Capiamoci ragazzi non vi sto consigliando di diventare spe- cialisti solo in un campo ma sto cercando di indirizzarvi su ciò che vi piacerebbe fare, perché il lavoro è fatto da almeno 40 ore settimanali e se fai qualcosa che non ti piace per 8 ore al giorno diventi intrattabile. Non è semplice trovare il lavoro che si desidera, specie in questi anni, ma almeno provateci e se non va bene trovate un equilibrio tra ciò che vi piace e quello che vi offre il mercato del lavoro al momento. Qualcu- no qualche tempo fa ha detto che il posto fisso è noioso (DICHIARAZIONE INDEGNA!), io credo che il posto fis- so non esiste più da un bel pezzo e che il lavoro è strettamen- te legato al momento che viviamo quindi vi suggerisco di restare “multitasking” dato che una laurea in ingegneria da una preparazione di base che potreste sfruttare in tanti campi e provare a fare di questa flessibilità un punto di forza. Ve lo dice uno che laureatosi nel 2006 ha conseguito due master, ha fatto il docente di matematica e fisica per un’azienda pri- vata, il dipendente di una azienda di consulenza, insegnato in corsi professionali per dipendenti e studenti universitari, il docente per le edizioni successive del primo master che ho seguito e da un paio di anni fa il libero professionista. L’ultimo consiglio che mi sento di darvi è restate con la men- te aperta, non fate solo quello in cui siete sicuri di ottenere un risultato ma provate a lanciarvi anche in quello che potreste sapere fare. Provate. Non soltanto quanto siete certi di arriva- re ma anche quando avete un idea di dove andare ma non conoscete esattamente la strada. Certe volte il viaggio è più bello ed emozionante della meta da raggiungere. Ing. Rosario Giuseppe Alessandro Riggio INDICE Pag 1 : Editoriale Pag 2: Buon Compleanno Fender Pag 3: Rubrica Tecno Pag 4– 5: Minimo 7 in Erasmus Pag 6: Verbalizzazione elettronica Pag 7: Tar Pag 8: News e attività EDITORIALE

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Edizione Marzo 2013

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Page 1: Minimo7 Marzo 2013

Salve futuri colleghi, chi scrive oggi è un ex-studente di in-

gegneria che ha raggiunto il proprio traguardo trascorrendo

molto tempo in Auletta Studenti Minimo 7 dove ho preparato

svariati esami, buona parte della mia tesi di laurea e anche

l’esame di abilitazione alla professione. Ma l’Auletta per me

è stata molto di più di un luogo fisico dove vivere la vita

universitaria tra una lezione e l’altra, è stata quel posto magi-

co che nei ringraziamenti della mia tesi ho voluto citare in

questo modo: “Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini

in questa avventura pluriennale e in maniera particolare

tutto il gruppo dell’AULETTA STUDENTI di ingegneria,

luogo dove il sottoscritto ha preparato gli ultimi sette esami

sostenuti trascorrendo gli ultimi mesi della mia carriera uni-

versitaria in compagnia di persone che hanno ancora la vo-

glia e la forza di credere ai propri sogni”. In particolare Mi-

nimo 7 rappresenta questo spirito da più di un decennio per

questo sono stato felicissimo quando mi hanno contattato per

scrivere questo editoriale e sono orgoglioso di averlo fatto.

Ma oggi non voglio parlarvi della vita universitaria ma di

quello che c’è dopo la laurea. Tutti vi dicono che il mondo

del lavoro è diverso, che inizi a vedere i frutti dei tuoi sacrifi-

ci, che devi prima farti una posizione, e altre luoghi comuni.

Beh si, in effetti inizi a fare dei colloqui di lavoro, trovi le

prime occupazioni e pensi che con lo studio hai finito ma in

realtà non è così. Proprio durante la gavetta ti rendi conto che

stai continuando a fare quello facevi tra i banchi universitari,

non mi riferisco al dormire/riprenderti dalla sbornia della

sera prima/cazzeggiare/sognare/organizzare serate tra amici

(anche se effettivamente cont

inui a farlo) ma a STUDIARE. Si ragazzi la verità e che se

volete stare al passo nel mondo del lavoro dovrete studiare

anche dopo la laurea. Viviamo in tempi abbastanza frenetici,

in contesti dove il modello di riferimento cambia in continua-

zione e le aziende per trovare soluzioni vantaggiose devono

stare all’avanguardia e dato che le aziende sono fatte dalle

persone che ci lavorano vi verrà chiesto di stare sempre sul

pezzo. Quindi non pensate che la laurea sia un punto di arri-

vo ma un punto di partenza. Con il titolo di dottore in inge-

gneria chiuderete un capitolo della vostra vita ma non quello

dello studio, perciò pensate già a cosa vi piacerebbe fare al di

fuori dell’università, sceglietevi un master professionalizzan-

te o un settore in cui volete lavorare e studiatelo a fondo.

Capiamoci ragazzi non vi sto consigliando di diventare spe-

cialisti solo in un campo ma sto cercando di indirizzarvi su

ciò che vi piacerebbe fare, perché il lavoro è fatto da almeno

40 ore settimanali e se fai qualcosa che non ti piace per 8 ore

al giorno diventi intrattabile. Non è semplice trovare il lavoro

che si desidera, specie in questi anni, ma almeno provateci e

se non va bene trovate un equilibrio tra ciò che vi piace e

quello che vi offre il mercato del lavoro al momento. Qualcu-

no qualche tempo fa ha detto che il posto fisso è noioso

(DICHIARAZIONE INDEGNA!), io credo che il posto fis-

so non esiste più da un bel pezzo e che il lavoro è strettamen-

te legato al momento che viviamo quindi vi suggerisco di

restare “multitasking” dato che una laurea in ingegneria da

una preparazione di base che potreste sfruttare in tanti campi

e provare a fare di questa flessibilità un punto di forza. Ve lo

dice uno che laureatosi nel 2006 ha conseguito due master,

ha fatto il docente di matematica e fisica per un’azienda pri-

vata, il dipendente di una azienda di consulenza, insegnato in

corsi professionali per dipendenti e studenti universitari, il

docente per le edizioni successive del primo master che ho

seguito e da un paio di anni fa il libero professionista.

L’ultimo consiglio che mi sento di darvi è restate con la men-

te aperta, non fate solo quello in cui siete sicuri di ottenere un

risultato ma provate a lanciarvi anche in quello che potreste

sapere fare. Provate. Non soltanto quanto siete certi di arriva-

re ma anche quando avete un idea di dove andare ma non

conoscete esattamente la strada. Certe volte il viaggio è più

bello ed emozionante della meta da raggiungere.

Ing. Rosario Giuseppe Alessandro Riggio

INDICE

Pag 1 : Editoriale

Pag 2: Buon Compleanno Fender

Pag 3: Rubrica Tecno

Pag 4– 5: Minimo 7 in Erasmus

Pag 6: Verbalizzazione elettronica

Pag 7: Tar

Pag 8: News e attività

EDITORIALE

Page 2: Minimo7 Marzo 2013

Buon Compleanno Fender

Settant’ anni e non sentirli, migliaia di colorazioni e di

imitazioni, il suono che crea leggende ed un marchio stori-

co sono alcuni degli ingredienti che danno vita ad un so-

gno, la Fender Stratocaster. Nata per affiancare quello che

era il modello di punta della casa di Leo Fender ( Teleca-

ster , n.d.r. ) , riscuote un notevole successo sin dall’ inizio,

nel 1954, anno di commercializzazione del prodotto, che si

differenziava dalla sorella maggiore per ergonomia, intro-

duzione della leva del vibrato ed un ulteriore pick up sin-

gle coil, che ne aumentava variazione timbrica e possibilità

di scelta. Nel 1965, la sua grande consacrazione con una

delle icone del rock, quel Jimi Hendrix che quattro anni

più tardi la ridusse in cenere sul palco di Monterey, in una

sorta di orgasmo primordiale fatto di corde incandescenti e

vernici nocive sciolte dalle fiamme. Considerato liuteristi-

camente povero rispetto ai maggiori competitor dell’ epo-

ca, questo singolare e per l’ epoca avveniristico strumento

è presente nella scena musicale dagli anni sessanta in poi,

accompagnando la nascita del Grunge nei novanta, con

Kurt Cobain leader dei Nirvana, aiutando negli anni set-

tanta la diffusione del Funk e della Discomusic grazie agli

inconfondibili suoni cristallini, fino al rock pop dei giorni

nostri. Si può quindi parlare di “ suono Fender “, di “Strat

Style”, tanto da creare patti di sangue tra lei ed il chitarri-

sta di turno. Lo stesso Hendrix un giorno disse “ I WANT

A WHITE STRAT “ . Una vera e propria ossessione.

Fino a pochi anni fa l'American Standard realizzata a Co-

rona era il modello più diffuso, con l'ampliamento del

listino e la concorrenza interna derivante dal sempre più

importante stabilimento messicano di Ensenada, che pro-

duce strumenti di qualità a minor prezzo rispetto alla pro-

duzione americana, ha permesso una distribuzione delle

vendite più omogenea. Tra le altre serie di Stratocaster

molto diffuse ricordiamo le varianti "economiche" come le

americane Highway One, le Standard o le Classic Player

messicane, ovvero le versioni a basso costo rispettivamen-

te delle standard e delle repliche Vintage americane, oppu-

re i modelli "modernizzati" come le Deluxe, con pick-up

Humbucker al ponte

oppure con pick-up Sa-

marium Cobalt Noiseless

a cancellazione del ru-

more. Idea nata negli

anni ottanta (le cosiddet-

te "Superstrat") dalla

necessità di ampliare la

versatilità sonora della

Stratocaster . A questo

proposito si citano due

chitarristi degli Iron

Maiden, Janick Gers e

Dave Murray, i quali

usano Stratocaster dotate di ben tre Humbucker (tre mini-

humbucker Hot Rails Seymour Duncan) insieme a un pon-

te di tipo Floyd Rose. Ma alla fine, per quanti stravolgi-

menti si possano i legni sono quelli e non si scappa. Frassi-

no, Ontano in soluzione unica o due pezzi per quanto ri-

guarda il body, acero in unico pezzo o con tastiera in palis-

sandro per il manico, e tre single coil, tanto amati da Eric

Clapton ma anche da Ivan Graziani, che in una sua canzo-

ne, “ il Chitarrista”, in un ipotetico e quanto mai improba-

bile discorso teologico con Nostro Signore, giurava in gi-

nocchio sulla sua Fender di non aver commesso peccato. E

per un chitarrista, lei val più della propria anima.

Adriano Teriaca

Volevamo parlarvi della Bean Machine è una Ford P100 pickup del 1989.

Quest’auto nel bagagliaio è provvista di un piccolo impianto di gassificazione, in

questo modo riesce a muoversi per la combustione della pula dei chicchi di caffè.

Il limite a cui arriva sono è segnato ai 105 chilometri l’ora, è stata commissionata

dall'azienda inglese The Cooperative Food. L'inventore è Martin Bacon Può inoltre

considerarsi un auto sicuramente, i livelli di emissioni sono infatti decisamente

contenuti!

NOTIZIE FUORI DI TESTA

Page 3: Minimo7 Marzo 2013

Ecco a voi la penna che vi permette di disegnare in 3d.

Il suo nome?? 3Doodler. In questa penna c’è un filo di plastica che una volta

sciolto si raffredda velocemente, diventando dei sottile filamento rigido.

E’ possibile disegnare qualsiasi cosa si voglia, ampiando la nostra creatività.

Il progetto è stato lanciato su Kickstarter ed aveva come obiettivo minimo

un finanziamento da 30.000 dollari.

Guarda come funziona in questo video:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=DQWyhezIze4

NOTIZIE FUORI DI TESTA

La taiwanese Polytron Technologies ha presentato il prototipo di smartphone trasparente, Questo smartphone gioca con le molecole di cri-stalli liquidi e l'elettricita per gestire il grado di trasparenza e opacita ed e basato su tecnologia Switchable Glass Ve lo immaginate?? E’ possibile che gia da quest’anno si riesca a com-mercializzare, infatti la Polytron Technologies, azienda taiwanese, ha presentato questa nuova importante soluzione al sito Mobilegeeks. Esisto-no moltissime immagini e video che ci mostrano gia l’assemblamento possibile e i vari componenti di questo specialissimo smartphone. Chiaramente non tutto e ancora definito, difatti non si e ancora deciso quale sara il sistema opera-tivo per questo terminale, certo la cosa certa e che davanti ad un gioiellino di questo tipo rimarrem-mo subito incantati dalla sua unicita . Molto probabilmente la Polytron punti a donare in licenza la propria tecnologia, e trattative in merito sarebbero gia state avviate con tante aziende. Tut-to e basato su una soluzione chiamata Switchable Glass, che in molti definiscono un "OLED condutti-vo che usa molecole di cristalli liquidi per visualiz-zare le immagini". In sostanza, in presenza di elettricità sarebbe possibi-

le visualizzare testi, icone e altre immagini, come un

comune smartphone.

Esistono però degli ostacoli, che derivano dall’as-

semblaggio dei componenti, poiché, si può realizzare

un terminale completamente trasparente, anche le

stesse batterie che forse già qualcuno le ha ideate,

ma, si può fare lo stesso con le schede Sim e le Sd.

Tra le tante soluzioni, per ridurre l'impatto visivo

troviamo quella di mettere la scheda SIM proprio

sopra lo slot SD. Per quanto riguarda l'alimentazione,

il prototipo è dotato di due piccole batterie usate per

dimostrare che si è in grado di alimentare i vari com-

ponenti. L'energia è trasportata mediante fili traspa-

renti.

I dirigenti hanno affermato che i tecnici stanno lavo-

rando su batterie agli ioni di litio più piccole, meno

visibili.

Inoltre il terminale avrà uno schiermo multi-touch su

due lati, vi immaginate?

Non ci resta che attendere questo piccolo gioiello, e

cercare di immaginarlo il più… trasparente possibi-

le!!

Gaetano Camarda

Smartphone trasparente

Page 4: Minimo7 Marzo 2013

Carissimi studenti, stavamo quasi perdendo le speranze,

ed invece finalmente è stato pubblicato in nuovo Bando

Erasmus dell’anno 2013/2014.

Potevamo scegliere di fare un articolo sul giornalino per

indirizzarvi e spiegarvi tutto l’iter, ma pensiamo che siate

capaci da voi, quindi ci limiteremo a segnalarvi il link, do-

ve troverete tutte le informazioni a riguardo

www.bandoerasmus.unipa.it .

Invece volevamo presentarvi la vita in Erasmus di due

aulettisti che sono proprio in questo momento in Svezia

precisamente a Lulea e che hanno partecipando al Bando Erasmus dello scorso anno, inserendo qualche im-

magine chiarificatoria.

Nino e Claudio, sono gli indiscussi aulettisti dell’auletta

Minimo 7, che con coraggio, parsimonia e moltissimi stra-

ti di lana addosso e in valigia, hanno deciso di fare questa

piccola esperienza in un luogo veramente afoso. :P

Ogni giorno in conferenza o in videochiamata (durante le

nostre riunioni) ci raccontano alcuni gradevoli episodi

della loro vita in Erasmus come questa che vedrete

nell’immagine sotto.

Ovviamente come potrete vedere, quello di prima è stato solo un modo di dire, a Lulea fa veramente freddo,

direi freddo da non abituarsi mai, ma secondo quello che ci dicono Nino e Claudio se ti copri bene alla fine ti

abitui.

Ti abitui??? Stiamo scrivendo questo articolo si e no con 22 gradi a Palermo, lì i nostri piccoli eroi il primo gior-

no a Lulea ha toccata i –22 gradi. Brrr….Solo pronunciarli viene il freddo!! :P

MINIMO 7 IN ERASMUS

Page 5: Minimo7 Marzo 2013

in questo modo ci diceva proprio Nino, giorni fa che, hanno delle esercitazioni affidate durante il corso con delle

scadenze di consegna, in questo modo anche loro riescono a gestirsi lo studio riuscendo comunque a godersi que-

sta esperienza.

Esperienza che consigliano a tutti noi, per innumerevoli

motivi, il primo fra tutti è senza dubbio quello di partire e

scoprire posti che non hai mai visto, le foto lo confermano

e con un po’ di sana invidia sabbiamo benissimo che dal

vivo sarà totalmente diverso.

Poi da non sottovalutare il fatto di dover parlare inglese,

per comunicare, possiamo fare qualsiasi corso di lingua ma,

parlarlo tutti i giorni e soprattutto sentirlo da altri aiuta si-

cuamente anche nella stessa pronuncia.

Conosci gente nuova, fai nuove amicizie magari con perso-

ne che sono di altre località tipo Giappone, Francia, Inghilterra e quindi arricchisci anche il tuo bagaglio di usi e

consuetudini, gastronomia, stili di vita e quant’altro.

Infondo viene allora da pensare perché non farlo, esi-

stono infiniti motivi come ci dicono loro stessi che lo

stanno vivendo.

Saranno 6 mesi di crescita per i nostri amici, Claudio e

Nino e anche se siamo felicissimi per loro, per le loro

esperienza per il loro stare bene lì, non vediamo l’ora

che tornino a casa per poterli riabbracciare.

Certo per loro sarà un colpo tornare qui a Palermo,

dopo aver vissuto 6 mesi interi di continuo gelo a Lu-

lea in Svezia, poiché la data di ritorno è prevista all’in-

circa nel periodo estivo.

Sappiamo che il giornalino in qualche modo arriverà anche da voi, potremmo anche tradurlo in inglese per tutti i

vostri nuovi amici, quindi ne approfittiamo per mandarvi un grossissimo bacio e buona continuazione terroni!! =)

Page 6: Minimo7 Marzo 2013

NOTIZIE FUORI DI TESTA

Se ve lo raccontava un collega, potevate crederci??

Tutto merito di due architetti Carlo Santabrogio ed Ennio

Arosio, artefici di una casa progettata totalmente in vetro.

Come dire due persone trasparenti, viene da dire, infatti come

vediamo dalla foto, anche i muri sono trasparenti.

A vederla però la sensazione che da è molto suggestiva, non

penso di volere avere una cosa di questo tipo, troppo trasparen-

te per i miei gusti, però pensandoci bene, se volessimo attenta-

mente scrutare quello che fa il nostro vicino, basterebbe affac-

ciarci.

Cari colleghi, vi ricordate che ad inizio anno acca-

demico, vociferava tra noi studenti l’ipotesi di un

nuovo metodo di verbalizzazione elettronico??

Quanti di noi però in quel momento , io principal-

mente non credavamo che ciò sarebbe accaduto,

ed invece, questa volta ci sbagliavamo. =)

Infatti, entra in vigore dall’ 11 Febbraio di quest’

anno, il nuovo sistema di prenotazione e verbaliz-

zazione online degli esami.

Ovviamente come ci era stato preannunciato solo

sei corsi di laurea saranno soggetti a questo cam-

biamento, nello specifico: (Agroingegneria, Stati-

stica per l’analisi dei dati, Chimica e tecnologie

farmaceutiche, Studi filosofici e storici, Fisiotera-

pia, Biotecnologie) di diverse facoltà (Agraria,

Economia, Farmacia, Lettere e Filosofia, medicina

e Chirurgia, Scienze matematiche, fisiche e natura-

li).

La verbalizzazione degli esami sostenuti avviene

proprio in formato elettronico, infatti esiste un ver-

bale di esami che viene appositamente compilato e

firmato dai componenti della commissione e dallo

studente che utilizzerà la sua password di accesso

al portale studenti.

Inoltre l’ulteriore novità è che gli studenti che

avranno l’onere di usufruire di questo nuovo meto-

do, saranno informati direttamente attraverso una e-

mail dall’Università che ti informa sull’esito dell’e-

same e sulla possibilità di visionare il tuo piano di

studi aggiornato.

La procedura, messa a punto dal gruppo di lavoro

del Sistema Informativo di Ateneo coordinato dagli

ingegneri Frisella e D’Arpa.

La verbalizzazione elettronica andrà a regime per i

rimanenti Corsi di Studio dell’ateneo tra la sessione

estiva (Giugno-Luglio 2013) e quella autunnale

(Settembre 2013).

Speriamo di poterne usufruire prima della mia pro-

clamazione!! =)

Claudio Attanasio

Prenotazione e verbalizzazione elettronica

Page 7: Minimo7 Marzo 2013

NOTIZIE FUORI DI TESTA

Vi presentiamo il Raincatch, uno stranissimo imper-

meabile che ha la particolartià di raccogliere l’ac-

qua piovane e trasformarla in acqua potabile.

Invenzione creata da due studenti del CIID di Cope-

nhagen, Hyeona Yang e Joshua Noble.

A vedersi, non è il massimo, con tutti questi tubi,

però è dotato di un sistema di purificazione dell’ac-

qua. L’acqua viene raccolta tramite il colletto e poi

incanalato verso alcune sacche dalle quali l’acqua

viene poi purificata grazie ad un sistema di filtrag-

gio fisico e chimico.

Successivamente, l’acqua purificata convoglia in

altre sacche dietro la schiena e finalmente pronta per

essere bevuta grazie ad un tubicino posto diretta

mente di fronte alla bocca. Invenzione sicuramente

utile, soprattutto per quelle popolazioni a cui

dell'acqua potabile immediatamente pronta farebbe

comodo!

Arriva la sentenza del TAR riguardo allo Statuto di Ateneo

"Sentenza del TAR Sicilia in ordine al ricorso propo-

sto dal MIUR avverso lo statuto dell'Università degli

Studi di Palermo". Questo l'oggetto dell' e-mail che

abbiamo ricevuto tutti da parte del Rettore. Ebbene si,

il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ri-

cerca (MIUR) aveva avanzato ricorso nei confronti di

alcuni punti dello Statuto del nostro Ateneo. In parti-

colare i punti che più hanno catturato l'attenzione criti-

ca del MIUR sono stati tre:

la modalità elettorale per la selezione dei com-

ponenti del Consiglio di amministrazione

le disposizioni transitorie nella parte che riguar-

da la competenza del Senato accademico e del

Consiglio di amministrazione in materia di mo-

difica o disattivazione dei dipartimenti pre-

esistenti

la rappresentatività all’interno dell’organo deli-

berante delle strutture di raccordo (i nuovi orga-

nismi che sostituiranno le facoltà)

Riguardo al primo punto, la modalità elettorale per la

selezione dei componenti del Consiglio di amministra-

zione (articolo 15 commi 2,4,9 dello Statuto), il TAR

ha approvato pienamente le scelte dell'Ateneo ritenen-

do priva di fondamento la censura ministeriale. Per

quanto riguarda le "disposizioni riguardanti la compe-

tenza del Senato accademico e del Consiglio di ammi-

nistrazione nella modifica o eventuale disattivazione

dei dipartimenti pre-esistenti", questo motivo di ricor-

so risulta ormai superato in quanto è già stato complet

ato il processo di riassetto dipartimentale ed è già stata

acquisita la deliberazione di entrambi gli organi di

governo accademico a riguardo. Infine, in riferimento

all'articolo 33 comma 3 lettera C dello Statuto, il TAR

ha approvato il ricorso del MIUR, disponendo che i

coordinatori dei corsi di studio facciano parte dell’or-

gano deliberante delle strutture di raccordo in numero

ristretto e non come aveva disposto l’Ateneo che ave-

va ammesso a farne parte tutti i coordinatori indistin-

tamente. Alla luce di questa sentenza, il Rettore Ro-

berto Lagalla si dichiara soddisfatto delle scelte che,

nel tempo, sono state adottate in materia di revisione

statutaria e si dichiara “certo che il connesso processo

di adeguamento potrà essere proseguito in linea con le

previsioni e in coerenza con i principi di partecipazio-

ne e rappresentatività democratica che hanno guida-

to, in Ateneo, le politiche di attuazione della legge

240 del 2010”. Ed intanto tra leggi e ricorsi vari, a noi

poveri studenti non resta altro che...studiare!

Sabrina Stira

Page 8: Minimo7 Marzo 2013

Avvisi in bacheca

Per chi di voi, volesse collabora con noi, scrivere un articolo sul giornalino esprimendo un proprio interesse,

punto di vista, ci può trovare in auletta Minimo 7, vicino al centro stampa di Ingegneria

ATTIVITA’ CHE VI POTREBBERO INTERESSARE

SPORT

Carissimi amici/colleghi, l’università non è solo studio, esami e professori,

in questi anni in auletta abbiamo conosciuto moltissime persone che sono poi

diventati compagni di studio fino a divenire amici. Ci piace conoscere gente

nuova, e approfittiamo quindi del buon/inizio/tempo per fare un po’ di sano

movimento.Infatti i ragazzi dell’auletta organizzeranno dei giorni di attività

fisica (concordando anche con voi i giorni disponibili), usufruendo dei percorsi

atti all’interno della cittadella universitaria, è un modo per stare un po’ insieme,

conoscendoci e migliorando il nostro aspetto in previsione della Pasqua e della

prova costume ovviamente =)

PC TIME

Quale è il gioco del momento a cui nessuno di noi riesce a rinunciare??

Per noi LoL, e speriamo anche per voi. =)

In fatti i ragazzi di Minimo 7 vorrebbero organizzare una giornata di

scontri tra squadre da 3vs3 e magari se riusciamo anche 5 vs 5.

Potrebbe essere divertente passare qualche “lottando” tra amici stessi e

chi lo sa magari si scopre che le ragazze sono anche più forti in game,

oltre che nel resto delle cose :P

CINEFORUM/AMENTE

Carissimi colleghi finalmente è arrivata la primavera e con essa anche la vo-

glia di uscire, di stare con gli amici, anche di vedere un film in ottima compa-

gnia, la vostra!!

I ragazzi di Minimo 7, infatti hanno pensato di attivare il Cineforum, un modo

per poter condividere anche qualche momento serale con voi, in compagnia di

un film concordato insieme!! Non potete mancare!!

E le attività non sono finite, seguiteci su facebook al seguente link:

http://www.facebook.com/pages/Minimo7/184219107677?ref=hl