Minimo7 Marzo 2013
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Salve futuri colleghi, chi scrive oggi è un ex-studente di in-
gegneria che ha raggiunto il proprio traguardo trascorrendo
molto tempo in Auletta Studenti Minimo 7 dove ho preparato
svariati esami, buona parte della mia tesi di laurea e anche
l’esame di abilitazione alla professione. Ma l’Auletta per me
è stata molto di più di un luogo fisico dove vivere la vita
universitaria tra una lezione e l’altra, è stata quel posto magi-
co che nei ringraziamenti della mia tesi ho voluto citare in
questo modo: “Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini
in questa avventura pluriennale e in maniera particolare
tutto il gruppo dell’AULETTA STUDENTI di ingegneria,
luogo dove il sottoscritto ha preparato gli ultimi sette esami
sostenuti trascorrendo gli ultimi mesi della mia carriera uni-
versitaria in compagnia di persone che hanno ancora la vo-
glia e la forza di credere ai propri sogni”. In particolare Mi-
nimo 7 rappresenta questo spirito da più di un decennio per
questo sono stato felicissimo quando mi hanno contattato per
scrivere questo editoriale e sono orgoglioso di averlo fatto.
Ma oggi non voglio parlarvi della vita universitaria ma di
quello che c’è dopo la laurea. Tutti vi dicono che il mondo
del lavoro è diverso, che inizi a vedere i frutti dei tuoi sacrifi-
ci, che devi prima farti una posizione, e altre luoghi comuni.
Beh si, in effetti inizi a fare dei colloqui di lavoro, trovi le
prime occupazioni e pensi che con lo studio hai finito ma in
realtà non è così. Proprio durante la gavetta ti rendi conto che
stai continuando a fare quello facevi tra i banchi universitari,
non mi riferisco al dormire/riprenderti dalla sbornia della
sera prima/cazzeggiare/sognare/organizzare serate tra amici
(anche se effettivamente cont
inui a farlo) ma a STUDIARE. Si ragazzi la verità e che se
volete stare al passo nel mondo del lavoro dovrete studiare
anche dopo la laurea. Viviamo in tempi abbastanza frenetici,
in contesti dove il modello di riferimento cambia in continua-
zione e le aziende per trovare soluzioni vantaggiose devono
stare all’avanguardia e dato che le aziende sono fatte dalle
persone che ci lavorano vi verrà chiesto di stare sempre sul
pezzo. Quindi non pensate che la laurea sia un punto di arri-
vo ma un punto di partenza. Con il titolo di dottore in inge-
gneria chiuderete un capitolo della vostra vita ma non quello
dello studio, perciò pensate già a cosa vi piacerebbe fare al di
fuori dell’università, sceglietevi un master professionalizzan-
te o un settore in cui volete lavorare e studiatelo a fondo.
Capiamoci ragazzi non vi sto consigliando di diventare spe-
cialisti solo in un campo ma sto cercando di indirizzarvi su
ciò che vi piacerebbe fare, perché il lavoro è fatto da almeno
40 ore settimanali e se fai qualcosa che non ti piace per 8 ore
al giorno diventi intrattabile. Non è semplice trovare il lavoro
che si desidera, specie in questi anni, ma almeno provateci e
se non va bene trovate un equilibrio tra ciò che vi piace e
quello che vi offre il mercato del lavoro al momento. Qualcu-
no qualche tempo fa ha detto che il posto fisso è noioso
(DICHIARAZIONE INDEGNA!), io credo che il posto fis-
so non esiste più da un bel pezzo e che il lavoro è strettamen-
te legato al momento che viviamo quindi vi suggerisco di
restare “multitasking” dato che una laurea in ingegneria da
una preparazione di base che potreste sfruttare in tanti campi
e provare a fare di questa flessibilità un punto di forza. Ve lo
dice uno che laureatosi nel 2006 ha conseguito due master,
ha fatto il docente di matematica e fisica per un’azienda pri-
vata, il dipendente di una azienda di consulenza, insegnato in
corsi professionali per dipendenti e studenti universitari, il
docente per le edizioni successive del primo master che ho
seguito e da un paio di anni fa il libero professionista.
L’ultimo consiglio che mi sento di darvi è restate con la men-
te aperta, non fate solo quello in cui siete sicuri di ottenere un
risultato ma provate a lanciarvi anche in quello che potreste
sapere fare. Provate. Non soltanto quanto siete certi di arriva-
re ma anche quando avete un idea di dove andare ma non
conoscete esattamente la strada. Certe volte il viaggio è più
bello ed emozionante della meta da raggiungere.
Ing. Rosario Giuseppe Alessandro Riggio
INDICE
Pag 1 : Editoriale
Pag 2: Buon Compleanno Fender
Pag 3: Rubrica Tecno
Pag 4– 5: Minimo 7 in Erasmus
Pag 6: Verbalizzazione elettronica
Pag 7: Tar
Pag 8: News e attività
EDITORIALE
Buon Compleanno Fender
Settant’ anni e non sentirli, migliaia di colorazioni e di
imitazioni, il suono che crea leggende ed un marchio stori-
co sono alcuni degli ingredienti che danno vita ad un so-
gno, la Fender Stratocaster. Nata per affiancare quello che
era il modello di punta della casa di Leo Fender ( Teleca-
ster , n.d.r. ) , riscuote un notevole successo sin dall’ inizio,
nel 1954, anno di commercializzazione del prodotto, che si
differenziava dalla sorella maggiore per ergonomia, intro-
duzione della leva del vibrato ed un ulteriore pick up sin-
gle coil, che ne aumentava variazione timbrica e possibilità
di scelta. Nel 1965, la sua grande consacrazione con una
delle icone del rock, quel Jimi Hendrix che quattro anni
più tardi la ridusse in cenere sul palco di Monterey, in una
sorta di orgasmo primordiale fatto di corde incandescenti e
vernici nocive sciolte dalle fiamme. Considerato liuteristi-
camente povero rispetto ai maggiori competitor dell’ epo-
ca, questo singolare e per l’ epoca avveniristico strumento
è presente nella scena musicale dagli anni sessanta in poi,
accompagnando la nascita del Grunge nei novanta, con
Kurt Cobain leader dei Nirvana, aiutando negli anni set-
tanta la diffusione del Funk e della Discomusic grazie agli
inconfondibili suoni cristallini, fino al rock pop dei giorni
nostri. Si può quindi parlare di “ suono Fender “, di “Strat
Style”, tanto da creare patti di sangue tra lei ed il chitarri-
sta di turno. Lo stesso Hendrix un giorno disse “ I WANT
A WHITE STRAT “ . Una vera e propria ossessione.
Fino a pochi anni fa l'American Standard realizzata a Co-
rona era il modello più diffuso, con l'ampliamento del
listino e la concorrenza interna derivante dal sempre più
importante stabilimento messicano di Ensenada, che pro-
duce strumenti di qualità a minor prezzo rispetto alla pro-
duzione americana, ha permesso una distribuzione delle
vendite più omogenea. Tra le altre serie di Stratocaster
molto diffuse ricordiamo le varianti "economiche" come le
americane Highway One, le Standard o le Classic Player
messicane, ovvero le versioni a basso costo rispettivamen-
te delle standard e delle repliche Vintage americane, oppu-
re i modelli "modernizzati" come le Deluxe, con pick-up
Humbucker al ponte
oppure con pick-up Sa-
marium Cobalt Noiseless
a cancellazione del ru-
more. Idea nata negli
anni ottanta (le cosiddet-
te "Superstrat") dalla
necessità di ampliare la
versatilità sonora della
Stratocaster . A questo
proposito si citano due
chitarristi degli Iron
Maiden, Janick Gers e
Dave Murray, i quali
usano Stratocaster dotate di ben tre Humbucker (tre mini-
humbucker Hot Rails Seymour Duncan) insieme a un pon-
te di tipo Floyd Rose. Ma alla fine, per quanti stravolgi-
menti si possano i legni sono quelli e non si scappa. Frassi-
no, Ontano in soluzione unica o due pezzi per quanto ri-
guarda il body, acero in unico pezzo o con tastiera in palis-
sandro per il manico, e tre single coil, tanto amati da Eric
Clapton ma anche da Ivan Graziani, che in una sua canzo-
ne, “ il Chitarrista”, in un ipotetico e quanto mai improba-
bile discorso teologico con Nostro Signore, giurava in gi-
nocchio sulla sua Fender di non aver commesso peccato. E
per un chitarrista, lei val più della propria anima.
Adriano Teriaca
Volevamo parlarvi della Bean Machine è una Ford P100 pickup del 1989.
Quest’auto nel bagagliaio è provvista di un piccolo impianto di gassificazione, in
questo modo riesce a muoversi per la combustione della pula dei chicchi di caffè.
Il limite a cui arriva sono è segnato ai 105 chilometri l’ora, è stata commissionata
dall'azienda inglese The Cooperative Food. L'inventore è Martin Bacon Può inoltre
considerarsi un auto sicuramente, i livelli di emissioni sono infatti decisamente
contenuti!
NOTIZIE FUORI DI TESTA
Ecco a voi la penna che vi permette di disegnare in 3d.
Il suo nome?? 3Doodler. In questa penna c’è un filo di plastica che una volta
sciolto si raffredda velocemente, diventando dei sottile filamento rigido.
E’ possibile disegnare qualsiasi cosa si voglia, ampiando la nostra creatività.
Il progetto è stato lanciato su Kickstarter ed aveva come obiettivo minimo
un finanziamento da 30.000 dollari.
Guarda come funziona in questo video:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=DQWyhezIze4
NOTIZIE FUORI DI TESTA
La taiwanese Polytron Technologies ha presentato il prototipo di smartphone trasparente, Questo smartphone gioca con le molecole di cri-stalli liquidi e l'elettricita per gestire il grado di trasparenza e opacita ed e basato su tecnologia Switchable Glass Ve lo immaginate?? E’ possibile che gia da quest’anno si riesca a com-mercializzare, infatti la Polytron Technologies, azienda taiwanese, ha presentato questa nuova importante soluzione al sito Mobilegeeks. Esisto-no moltissime immagini e video che ci mostrano gia l’assemblamento possibile e i vari componenti di questo specialissimo smartphone. Chiaramente non tutto e ancora definito, difatti non si e ancora deciso quale sara il sistema opera-tivo per questo terminale, certo la cosa certa e che davanti ad un gioiellino di questo tipo rimarrem-mo subito incantati dalla sua unicita . Molto probabilmente la Polytron punti a donare in licenza la propria tecnologia, e trattative in merito sarebbero gia state avviate con tante aziende. Tut-to e basato su una soluzione chiamata Switchable Glass, che in molti definiscono un "OLED condutti-vo che usa molecole di cristalli liquidi per visualiz-zare le immagini". In sostanza, in presenza di elettricità sarebbe possibi-
le visualizzare testi, icone e altre immagini, come un
comune smartphone.
Esistono però degli ostacoli, che derivano dall’as-
semblaggio dei componenti, poiché, si può realizzare
un terminale completamente trasparente, anche le
stesse batterie che forse già qualcuno le ha ideate,
ma, si può fare lo stesso con le schede Sim e le Sd.
Tra le tante soluzioni, per ridurre l'impatto visivo
troviamo quella di mettere la scheda SIM proprio
sopra lo slot SD. Per quanto riguarda l'alimentazione,
il prototipo è dotato di due piccole batterie usate per
dimostrare che si è in grado di alimentare i vari com-
ponenti. L'energia è trasportata mediante fili traspa-
renti.
I dirigenti hanno affermato che i tecnici stanno lavo-
rando su batterie agli ioni di litio più piccole, meno
visibili.
Inoltre il terminale avrà uno schiermo multi-touch su
due lati, vi immaginate?
Non ci resta che attendere questo piccolo gioiello, e
cercare di immaginarlo il più… trasparente possibi-
le!!
Gaetano Camarda
Smartphone trasparente
Carissimi studenti, stavamo quasi perdendo le speranze,
ed invece finalmente è stato pubblicato in nuovo Bando
Erasmus dell’anno 2013/2014.
Potevamo scegliere di fare un articolo sul giornalino per
indirizzarvi e spiegarvi tutto l’iter, ma pensiamo che siate
capaci da voi, quindi ci limiteremo a segnalarvi il link, do-
ve troverete tutte le informazioni a riguardo
www.bandoerasmus.unipa.it .
Invece volevamo presentarvi la vita in Erasmus di due
aulettisti che sono proprio in questo momento in Svezia
precisamente a Lulea e che hanno partecipando al Bando Erasmus dello scorso anno, inserendo qualche im-
magine chiarificatoria.
Nino e Claudio, sono gli indiscussi aulettisti dell’auletta
Minimo 7, che con coraggio, parsimonia e moltissimi stra-
ti di lana addosso e in valigia, hanno deciso di fare questa
piccola esperienza in un luogo veramente afoso. :P
Ogni giorno in conferenza o in videochiamata (durante le
nostre riunioni) ci raccontano alcuni gradevoli episodi
della loro vita in Erasmus come questa che vedrete
nell’immagine sotto.
Ovviamente come potrete vedere, quello di prima è stato solo un modo di dire, a Lulea fa veramente freddo,
direi freddo da non abituarsi mai, ma secondo quello che ci dicono Nino e Claudio se ti copri bene alla fine ti
abitui.
Ti abitui??? Stiamo scrivendo questo articolo si e no con 22 gradi a Palermo, lì i nostri piccoli eroi il primo gior-
no a Lulea ha toccata i –22 gradi. Brrr….Solo pronunciarli viene il freddo!! :P
MINIMO 7 IN ERASMUS
in questo modo ci diceva proprio Nino, giorni fa che, hanno delle esercitazioni affidate durante il corso con delle
scadenze di consegna, in questo modo anche loro riescono a gestirsi lo studio riuscendo comunque a godersi que-
sta esperienza.
Esperienza che consigliano a tutti noi, per innumerevoli
motivi, il primo fra tutti è senza dubbio quello di partire e
scoprire posti che non hai mai visto, le foto lo confermano
e con un po’ di sana invidia sabbiamo benissimo che dal
vivo sarà totalmente diverso.
Poi da non sottovalutare il fatto di dover parlare inglese,
per comunicare, possiamo fare qualsiasi corso di lingua ma,
parlarlo tutti i giorni e soprattutto sentirlo da altri aiuta si-
cuamente anche nella stessa pronuncia.
Conosci gente nuova, fai nuove amicizie magari con perso-
ne che sono di altre località tipo Giappone, Francia, Inghilterra e quindi arricchisci anche il tuo bagaglio di usi e
consuetudini, gastronomia, stili di vita e quant’altro.
Infondo viene allora da pensare perché non farlo, esi-
stono infiniti motivi come ci dicono loro stessi che lo
stanno vivendo.
Saranno 6 mesi di crescita per i nostri amici, Claudio e
Nino e anche se siamo felicissimi per loro, per le loro
esperienza per il loro stare bene lì, non vediamo l’ora
che tornino a casa per poterli riabbracciare.
Certo per loro sarà un colpo tornare qui a Palermo,
dopo aver vissuto 6 mesi interi di continuo gelo a Lu-
lea in Svezia, poiché la data di ritorno è prevista all’in-
circa nel periodo estivo.
Sappiamo che il giornalino in qualche modo arriverà anche da voi, potremmo anche tradurlo in inglese per tutti i
vostri nuovi amici, quindi ne approfittiamo per mandarvi un grossissimo bacio e buona continuazione terroni!! =)
NOTIZIE FUORI DI TESTA
Se ve lo raccontava un collega, potevate crederci??
Tutto merito di due architetti Carlo Santabrogio ed Ennio
Arosio, artefici di una casa progettata totalmente in vetro.
Come dire due persone trasparenti, viene da dire, infatti come
vediamo dalla foto, anche i muri sono trasparenti.
A vederla però la sensazione che da è molto suggestiva, non
penso di volere avere una cosa di questo tipo, troppo trasparen-
te per i miei gusti, però pensandoci bene, se volessimo attenta-
mente scrutare quello che fa il nostro vicino, basterebbe affac-
ciarci.
Cari colleghi, vi ricordate che ad inizio anno acca-
demico, vociferava tra noi studenti l’ipotesi di un
nuovo metodo di verbalizzazione elettronico??
Quanti di noi però in quel momento , io principal-
mente non credavamo che ciò sarebbe accaduto,
ed invece, questa volta ci sbagliavamo. =)
Infatti, entra in vigore dall’ 11 Febbraio di quest’
anno, il nuovo sistema di prenotazione e verbaliz-
zazione online degli esami.
Ovviamente come ci era stato preannunciato solo
sei corsi di laurea saranno soggetti a questo cam-
biamento, nello specifico: (Agroingegneria, Stati-
stica per l’analisi dei dati, Chimica e tecnologie
farmaceutiche, Studi filosofici e storici, Fisiotera-
pia, Biotecnologie) di diverse facoltà (Agraria,
Economia, Farmacia, Lettere e Filosofia, medicina
e Chirurgia, Scienze matematiche, fisiche e natura-
li).
La verbalizzazione degli esami sostenuti avviene
proprio in formato elettronico, infatti esiste un ver-
bale di esami che viene appositamente compilato e
firmato dai componenti della commissione e dallo
studente che utilizzerà la sua password di accesso
al portale studenti.
Inoltre l’ulteriore novità è che gli studenti che
avranno l’onere di usufruire di questo nuovo meto-
do, saranno informati direttamente attraverso una e-
mail dall’Università che ti informa sull’esito dell’e-
same e sulla possibilità di visionare il tuo piano di
studi aggiornato.
La procedura, messa a punto dal gruppo di lavoro
del Sistema Informativo di Ateneo coordinato dagli
ingegneri Frisella e D’Arpa.
La verbalizzazione elettronica andrà a regime per i
rimanenti Corsi di Studio dell’ateneo tra la sessione
estiva (Giugno-Luglio 2013) e quella autunnale
(Settembre 2013).
Speriamo di poterne usufruire prima della mia pro-
clamazione!! =)
Claudio Attanasio
Prenotazione e verbalizzazione elettronica
NOTIZIE FUORI DI TESTA
Vi presentiamo il Raincatch, uno stranissimo imper-
meabile che ha la particolartià di raccogliere l’ac-
qua piovane e trasformarla in acqua potabile.
Invenzione creata da due studenti del CIID di Cope-
nhagen, Hyeona Yang e Joshua Noble.
A vedersi, non è il massimo, con tutti questi tubi,
però è dotato di un sistema di purificazione dell’ac-
qua. L’acqua viene raccolta tramite il colletto e poi
incanalato verso alcune sacche dalle quali l’acqua
viene poi purificata grazie ad un sistema di filtrag-
gio fisico e chimico.
Successivamente, l’acqua purificata convoglia in
altre sacche dietro la schiena e finalmente pronta per
essere bevuta grazie ad un tubicino posto diretta
mente di fronte alla bocca. Invenzione sicuramente
utile, soprattutto per quelle popolazioni a cui
dell'acqua potabile immediatamente pronta farebbe
comodo!
Arriva la sentenza del TAR riguardo allo Statuto di Ateneo
"Sentenza del TAR Sicilia in ordine al ricorso propo-
sto dal MIUR avverso lo statuto dell'Università degli
Studi di Palermo". Questo l'oggetto dell' e-mail che
abbiamo ricevuto tutti da parte del Rettore. Ebbene si,
il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ri-
cerca (MIUR) aveva avanzato ricorso nei confronti di
alcuni punti dello Statuto del nostro Ateneo. In parti-
colare i punti che più hanno catturato l'attenzione criti-
ca del MIUR sono stati tre:
la modalità elettorale per la selezione dei com-
ponenti del Consiglio di amministrazione
le disposizioni transitorie nella parte che riguar-
da la competenza del Senato accademico e del
Consiglio di amministrazione in materia di mo-
difica o disattivazione dei dipartimenti pre-
esistenti
la rappresentatività all’interno dell’organo deli-
berante delle strutture di raccordo (i nuovi orga-
nismi che sostituiranno le facoltà)
Riguardo al primo punto, la modalità elettorale per la
selezione dei componenti del Consiglio di amministra-
zione (articolo 15 commi 2,4,9 dello Statuto), il TAR
ha approvato pienamente le scelte dell'Ateneo ritenen-
do priva di fondamento la censura ministeriale. Per
quanto riguarda le "disposizioni riguardanti la compe-
tenza del Senato accademico e del Consiglio di ammi-
nistrazione nella modifica o eventuale disattivazione
dei dipartimenti pre-esistenti", questo motivo di ricor-
so risulta ormai superato in quanto è già stato complet
ato il processo di riassetto dipartimentale ed è già stata
acquisita la deliberazione di entrambi gli organi di
governo accademico a riguardo. Infine, in riferimento
all'articolo 33 comma 3 lettera C dello Statuto, il TAR
ha approvato il ricorso del MIUR, disponendo che i
coordinatori dei corsi di studio facciano parte dell’or-
gano deliberante delle strutture di raccordo in numero
ristretto e non come aveva disposto l’Ateneo che ave-
va ammesso a farne parte tutti i coordinatori indistin-
tamente. Alla luce di questa sentenza, il Rettore Ro-
berto Lagalla si dichiara soddisfatto delle scelte che,
nel tempo, sono state adottate in materia di revisione
statutaria e si dichiara “certo che il connesso processo
di adeguamento potrà essere proseguito in linea con le
previsioni e in coerenza con i principi di partecipazio-
ne e rappresentatività democratica che hanno guida-
to, in Ateneo, le politiche di attuazione della legge
240 del 2010”. Ed intanto tra leggi e ricorsi vari, a noi
poveri studenti non resta altro che...studiare!
Sabrina Stira
Avvisi in bacheca
Per chi di voi, volesse collabora con noi, scrivere un articolo sul giornalino esprimendo un proprio interesse,
punto di vista, ci può trovare in auletta Minimo 7, vicino al centro stampa di Ingegneria
ATTIVITA’ CHE VI POTREBBERO INTERESSARE
SPORT
Carissimi amici/colleghi, l’università non è solo studio, esami e professori,
in questi anni in auletta abbiamo conosciuto moltissime persone che sono poi
diventati compagni di studio fino a divenire amici. Ci piace conoscere gente
nuova, e approfittiamo quindi del buon/inizio/tempo per fare un po’ di sano
movimento.Infatti i ragazzi dell’auletta organizzeranno dei giorni di attività
fisica (concordando anche con voi i giorni disponibili), usufruendo dei percorsi
atti all’interno della cittadella universitaria, è un modo per stare un po’ insieme,
conoscendoci e migliorando il nostro aspetto in previsione della Pasqua e della
prova costume ovviamente =)
PC TIME
Quale è il gioco del momento a cui nessuno di noi riesce a rinunciare??
Per noi LoL, e speriamo anche per voi. =)
In fatti i ragazzi di Minimo 7 vorrebbero organizzare una giornata di
scontri tra squadre da 3vs3 e magari se riusciamo anche 5 vs 5.
Potrebbe essere divertente passare qualche “lottando” tra amici stessi e
chi lo sa magari si scopre che le ragazze sono anche più forti in game,
oltre che nel resto delle cose :P
CINEFORUM/AMENTE
Carissimi colleghi finalmente è arrivata la primavera e con essa anche la vo-
glia di uscire, di stare con gli amici, anche di vedere un film in ottima compa-
gnia, la vostra!!
I ragazzi di Minimo 7, infatti hanno pensato di attivare il Cineforum, un modo
per poter condividere anche qualche momento serale con voi, in compagnia di
un film concordato insieme!! Non potete mancare!!
E le attività non sono finite, seguiteci su facebook al seguente link:
http://www.facebook.com/pages/Minimo7/184219107677?ref=hl