Marketing Sociale Dispensa n3

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    Il marketing nelle professioni di aiuto

    Dispensa n 3

    In questo numero Il Marketing nelle relazioni di aiuto

    Novit per i Libero Professionisti: Decreto sulle liberalizzazioni pag. 2

    3. Piano di marketing: laswot analysis pag. 4

    3.1. Funzioni e contenuti del piano di marketing pag. 4

    3.1.1. Analisi delle minacce e delle opportunit pag. 6

    4. Definizione di Marketing nellambito delle relazioni di aiuto pag. 9

    5. Il potere del buzzreale e virtuale pag. 12

    6. Il ruolo del Marketing oggi pag. 18

    a cura del Prof. Edoardo Giusti e de!a Dott.ssa Daniela Di Renzo!"#$%&'%($)*+$,! -.#/00111+"%23(!"#4%$!($55!5$3)4#"$%3,46!#$!+$,053)40$)748+#-#Cell. 3280307460, Tel. 0664821603

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    http://www.scuolaspecializzazionepsicoterapia.it/zone/index.phphttp://www.scuolaspecializzazionepsicoterapia.it/zone/index.phpmailto:[email protected]:[email protected]
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    Novit per i libero professionisti: Decreto sulle liberalizzazioni

    La Camera dei Deputati, nella seduta del 22/3/2012, ha approvato, in via definitiva, il D.L. sulleliberalizzazioni. La nuova normativa prevede che il compenso per le prestazioni professionali deve

    essere pattuito al momento del conferimento dellincarico e che il professionista deve rendere noto

    al cliente (con un preventivo di massima) il grado di complessit dell'incarico indicando, per le

    singole prestazioni, tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi fornendo tutte le

    informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili fino alla conclusione dellincarico e deve altresi'

    indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attivita'

    professionale. Ci significa che, attualmente, tutti i compensi devono essere "contrattualizzati". !

    D.L. Liberalizzazioni - Art. 9 - Disposizioni sulle professioni regolamentate

    1. Sono abrogate le tariffe delle professioniregolamentate nel sistema ordinistico.

    2. Ferma restando l'abrogazione di cui al comma 1, nel caso di liquidazione da parte di un organo

    giurisdizionale, il compenso del professionista e' determinato con riferimento a parametri stabiliti

    con decreto del ministro vigilante. Con decreto del Ministro della Giustizia di concerto con il

    Ministro dell'Economia e delle Finanze sono anche stabiliti i parametri per oneri e contribuzioni alle

    casse professionale e agli archivi precedentemente basati sulle tariffe. L'utilizzazione dei parametri

    nei contratti individuali tra professionisti e consumatori o microimprese da' luogo alla nullita' della

    clausola relativa alla determinazione del compenso ai sensi dell'articolo 36 del decreto legislativo 6

    settembre 2005, n. 206.

    3. Il compenso per le prestazioni professionali e' pattuito al momento del conferimento

    dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessita'

    dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del

    conferimento alla conclusione dell'incarico e deve altresi' indicare i dati della polizza

    assicurativaper i danni provocati nell'esercizio dell'attivita' professionale. In ogni caso la misura

    del compenso, previamente resa nota al cliente anche in forma scritta se da questi richiesta,

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    1http://www.juris.it/blog/12-approvato-in-via-definitiva-il-dl-sulle-liberalizzazioni.aspx

    http://www.juris.it/blog/12-approvato-in-via-definitiva-il-dl-sulle-liberalizzazioni.aspxhttp://www.juris.it/blog/12-approvato-in-via-definitiva-il-dl-sulle-liberalizzazioni.aspx
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    deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole

    prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. L'inottemperanza di

    quanto disposto nel presente comma costituisce illecito disciplinaredel professionista.

    4. Sono abrogate le disposizioni vigenti che per la determinazione del compenso del

    professionista, rinviano alle tariffedi cui al comma 1.

    5. La durata del tirocinio previsto per l'accesso alle professioni regolamentate non potra' essere

    superiore a diciotto mesi e per i primi sei mesi, potra' essere svolto, in presenza di un'apposita

    convenzione quadro stipulata tra i consigli nazionali degli ordini e il ministro dell'istruzione,

    universita' e ricerca, in concomitanza col corso di studio per il conseguimento della laurea di primo

    livello o della laurea magistrale o specialistica. Analoghe convenzioni possono essere stipulate tra

    i Consigli nazionali degli ordini e il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione

    tecnologicaper lo svolgimento del tirocinio presso pubbliche amministrazioni, all'esito del corso di

    laurea. Le disposizioni del presente comma non si applicano alle professioni sanitarie per le quali

    resta confermata la normativa vigente.

    6. All'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni,

    dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sono apportate le seguenti modificazioni: a) alla lettera c), il

    secondo, terzo e quarto periodo sono soppressi; b) la lettera d) e' soppressa.

    7. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza

    pubblica.

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    3. Piano di marketing: la swot analysis

    3.1. Funzioni e contenuti del piano di marketing - Il piano di marketing un documento di

    programmazione a breve termine che serve a delineare lambiente competitivo, le strategie, gli

    obiettivi e le risorse necessarie al loro raggiungimento. La sua elaborazione richiede una

    preliminare valutazione sulla strategia in atto, al fine di verificarne lefficacia e ladeguatezza

    rispetto allambiente competitivo.

    Lo schema del piano di marketingprevede: analisi dellambiente esterno e interno, confronto fra

    minacce e opportunit esterne e punti di debolezza e forza interni, proposta di obiettivi e strategie,

    proposta di posizionamento. Vengono poi elencate nel dettaglio le azioni necessarie da effettuare

    manovrando le leve del marketing mix. Il piano si chiude con la sintesi delle spese di marketinge il

    conto economico preventivo per lanno successivo. Il piano di marketingdeve specificare il proprio

    inquadramento strategico nellambito aziendale.

    Lanalisi esterna: il primo passo quello della quantificazione delle dimensioni e degli andamenti

    del mercato, operazione non facile visto che essa raramente omogenea. Per questo opportuno

    lavorare sui segmenti del mercato che delineano pi fedelmente esigenze e comportamenti

    differenziati degli utenti. Una volta individuati i segmenti di maggior interesse per lazienda, le

    azioni di marketing risulteranno pi coerenti e adeguate. Inoltre, bisogna tener conto anche

    dellandamento dei mercati correlati che possono influire sul mercato (o segmento di mercato) di

    specifico interesse. La valutazione della concorrenza uno degli elementi essenziali dellanalisi

    esterna ed necessario un costante aggiornamento sulla sua presenza sul mercato, la sua situazione

    di mercato e i suoi obiettivi e strategie.

    Infine, nellanalisi esterna deve rientrare lesame dellutente. Tramite indagini dei consumatori si

    devono delineare comportamenti e atteggiamenti dellutenza, per poter distinguere diversi segmenti

    omogenei. I fattori chiave di successo(FCS) sono la sintesi dellanalisi esterna.Lanalisi interna e la Swot analysis: lanalisi interna focalizzata sullambiente interno, sulle

    strategie in atto, sulle aree dove orientare gli sforzi di marketing. Ad essa congiunta la Swot

    analysis, uno strumento di pianificazione strategica utilizzato per valutare i punti di forza

    (Strengths), i punti di debolezza (Weaknesses), le opportunit (Opportunities) e le minacce (Threats)

    di un progetto. Dallanalisi Swot si ottengono le linee guida per orientare la strategia per lanno

    successivo.

    Per fare una valutazione corretta della strategia bisogna leggere i risultati ottenuti in relazione agli

    obiettivi prefissi. In questa valutazione bisogna anche evidenziare se il servizio ha mantenuto o

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    cambiato il suo posizionamento sul mercato. La quota di mercato di un servizio il risultato delle

    performance che esso realizza in termini di notoriet, reperibilit, prova del servizio e fedelt di

    consumo.

    Il processo di pianificazione deve comunque seguire delle fasi specifiche, lapianificazione va

    pianificataseguendo una strategia in grado di comprendere:

    ! lanalisi della tempistica;

    ! lanalisi delle risorse disponibili;

    ! le responsabilit e le deleghe;

    ! le modalit di gestione;

    ! gli strumenti di comunicazione scelti per le specifiche attivit;

    ! lanalisi strategica (1. mappatura del territorio a cui si vuole arrivare;2. verifica degli

    stakeholder disposti ad entrare nella pianificazione, 3.analisi dellefficacia di uno specifico

    servizio offerto ed eventuali modifiche per migliorarne la diffusione, 4. analisi

    macroambientale);

    ! lanalisi dei punti di forza e di debolezza, delle minacce e delle opportunit;

    ! definire o ribadire valori, visione missionimprenditoriale e sociale;

    ! definizione dettagliata degli obiettivi finali e delle attivit da svolgere nelle fasi intermedie;

    ! definizione della strategia del servizio/prodotto (tipologia di mercato, posizionamento

    competitivo, marketing mix);

    ! selezione e organizzazione delle risorse umane, materiali, valoriali e di rete da impiegare per

    lobiettivo finale;

    ! il controllo e la verifica degli esiti - (follow up);

    ! rendicontazione e confronto con tutti gli interlocutori;

    ! revisione degli obiettivi sulla base degli esiti.2

    Lanalisi delle possibili minacce e opportunit deve essere condotta considerando sia le tendenze in

    atto sia le previsioni future, che costituiscono larea di competizione pi rappresentativa e per le

    quali necessario avere un atteggiamento reattivo in grado di prevenire le negativit.

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    2Napolitano E.M. "2001#,Reti e strumenti per il marketing de!e imprese sociali, Franco Angeli,Milano

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    3.1.1. Analisi delle minacce e delle opportunit:

    ! sapere ascoltare ci che accade fuori e dentro lorganizzazione;

    ! informarsi sui possibili cambiamenti e rendere consapevoli tutti gli operatori delegati al

    controllo di minacce e opportunit;

    ! accedere alle fonti informative ufficiali e istituzionali, ove non sia possibile impiegare risorse

    economiche per una vera e propria ricerca di mercato (giornali e radio locali, web e istituti di

    ricerca settoriali);

    ! partecipare agli incontri e agli eventi di altre organizzazioni affini o delle istituzioni che si

    occupano di welfare e politiche sociali (piani di zona: L.328/2000, fiere, convegni, Forum

    P.A., eventi del terzo settore, ecc.).

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    Esercitazione 5 Cronogramma annuale

    Di seguito riportiamo un esempio di cronogramma, uno spunto dal quale partire per seguire le

    indicazioni sopra descritte e provare a pianificare la pianificazione.

    DA T E A T T I V I T A S P E T T I

    O R G A N I Z Z A T I V I

    PA R T E C I P A

    N T I

    D E L E G H E

    C H I F A C H EC O S A

    Gennaio Riunioni di pianificazionedelle attivit

    Convocazione date Tutti i colleghi Segretaria, se

    disponibile oppure,collega incaricato

    Febbraio Seminario sulle dinamichedi coppia

    1. Programmare lattivit;

    2. mandare inviti alla banca datidisponibile;

    3. curare i contatti, fornendo tuttele informazioni richieste intempi brevi;

    4.predisporre il materiale daconsegnare o utilizzare per losvolgimento dellattivit.

    Dott. Rossi

    Dott.ssa Bianchi

    1. Dott. Rossi e

    Dott.ssa Bianchi

    2. Dott. Rossi

    3. e 4. Dott.ssaBianchi

    Marzo Incontro tra professionistidel settore medico"confronto sullanalisi delbisogno dellutenza e delmedico; individuazionedelle possibili attivit da

    o$rire in risposta ai bisogni#

    1.Programmare lattivit;

    2.elaborare una lettera di invitocon programma delliniziativa;

    3.reperire indirizzario medici di

    zona;4.inviare linvito;

    5.curare i contatti;

    6.predisporre il materiale daconsegnare ai medici "unacartellina contenente descrizionedettagliata dellimpresa e

    materiale scientifico inerente leattivit svolte#;

    7. organizzare accoglienza "unapersona allareceptio"cheaccoglie, registra le presenze,

    consegna la cartella; una leggeradegustazione da o$rire altermine dellincontro, ecc.#;

    8.predisporre una bozza diprotocollo di intesa lasciando

    Tutti i colleghi 1. Tutti i colleghi

    2. Dott. Rossi eDott.ssa Bianchi

    3. Dott. Verdi

    3. Dott.ssa Viola

    4. Dott. Neri

    5. Dott.ssa Blu

    6. Dott. Arancio

    7. Dott.ssa Azzurra

    8. Dott. Rosa

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    Ogni evento proposto non pu prescindere dalla valutazione dei tempi di successo e dei

    costibenefici, dellefficacia delle modalit di gestione, della controllabilit, delle probabilit di

    riuscita e del valore di impatto sul territorio e sul singolo cliente. La valutazione va effettuata

    tenendo conto sia degli aspetti economici, sia di quelli sociali, affinch si riesca ad intervenire

    tatticamente e con immediatezza sulle possibili minacce e opportunit che levento stesso pu

    incontrare.

    Avviare la professione oggi richiede unelevata capacit organizzativa che pu essere appresa e

    facilitata grazie al supporto di una pianificazione standardizzata che funga da guida, soprattutto

    nella fase iniziale in cui le energie da spendere sono moltissime, cos come le aspettative di

    riuscita; al tempo stesso una buone dose di pazienza nel seguire una mappa concettuale durante

    lavvio dar frutti pi soddisfacenti. Qualunque sia la scelta o la forma giuridica, la qualit

    organizzativa dovr riguardare la gestione delle risorse sia materiali (attrezzature,

    strumentazione, budget, location, ecc.), sia intangibili (processo, valore aggiunto, relazioni e

    rete, rapporti con i media, ecc.). In ogni caso i principi a cui dovrete fare riferimento saranno la

    coerenza rispetto alla Vision e alla Mission, lefficacia rispetto agli standard professionali

    richiesti dalla categoria e lefficienza rispetto agli obiettivi economici.3

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    3Il Sole 24 Ore (2008),Master 24. Marketing e comunicazione, Milano

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    4. Definizione di marketingnellambito della relazione daiuto

    Il marketing non serve a vendere qualsiasi cosa si produca, bens

    a produrre ci di cui il cliente ha bisogno.

    Il marketing diverso dalla vendita come la chimica dallalchimia, lastronomia

    dallastrologia, gli scacchi dalla dama.

    Theodore LevittInnovation in marketing, 1965

    Affrontare le strategie di marketingnel settore delle relazioni di aiuto ci pone immediatamente

    di fronte ad un conflitto: come possiamo conciliare la vocazione verso laltro con le tecniche di

    marketingmutuate dal mondo imprenditoriale, cos sfacciatamente mercantilizzate e cos poco

    attente allinteresse della persona, con un conseguente decadimento etico?

    Lequivoco di fondo deriva soprattutto da un fraintendimento terminologico dettato dallorigine

    etimologica del termine inglese marketing, che tradotto corrisponde a mercato; in realt non

    esiste un termine italiano che vi corrisponda perfettamente, per questo non viene tradotto,

    soprattutto perch la spiegazione varia a seconda della disciplina che lo studia e a cui

    applicata.

    Il marketing nellimmaginario collettivo considerato di stretta pertinenza manageriale e

    finalizzato al raggiungimento del maggior reddito possibile per unimpresa; per quanto il buon

    senso vorrebbe che linteresse della vendita di un prodotto fosse strettamente connesso agli

    interessi del consumatore, nessun lettore creder in questo momento a questa affermazione. A

    tal proposito doverosa una digressione in merito alla fiducia del fruitore: la societ in cui

    viviamo, i rapporti sociali e la gestione politica del nostro Paese ci hanno educato a diffidare

    delle buone intenzionisoprattutto quando si incontrano/scontrano gli interessi delle parti; questa

    convinzione, nel settore delle relazioni di aiuto, amplificato da una cultura spiccatamente

    cattolica che sottintende che se sei interessato ad aiutare laltro, dovrai farlo con spirito di

    abnegazione e in maniera non interessata da un punto di vista economico. Il pregiudizio si

    estende anche al professionista della relazione di aiuto e pu essere sfatato solo attraverso un

    lavoro continuo di conquista della fiducia dellutente. Infatti, prima ancora di elaborare strategie

    per la diffusione dei servizi bisogner dimostrare un impegno etico ed essere in prima linea

    nella tutela del cliente, perseguire lobiettivo imprenditoriale nel pieno rispetto della persona,

    del contesto, dellambiente.

    Il marketing dovr quindi essere utilizzato per comprendere il bisogno del fruitore, quando,dove e come intende usufruire del servizio e quanto disposto a investire per seguire ci che il

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    professionista offre. In questottica occorre elaborare unanalisi di mercato che comprenda

    losservazione dei bisogni dellutente, i movimenti dei competitors e conseguentemente farsi

    conoscere dal mercato vendendo il proprio servizio al massimo margine possibile.

    Il marketing una tecnica ancella di una pi complessa scienza: il management, ovvero la

    pianificazione, la gestione e il controllo di tutti i processi vitali di una qualsiasi organizzazione

    lavorativa.4 E lassestamento e il monitoraggio delle attivit che previene il rischio di

    fallimento di una gestione professionale ed il frutto di procedure attentamente studiate,

    consapevoli e intenzionali. Una buona analisi di marketing, oltre che permettere la

    comprensione dei bisogni del mercato, dar modo allorganizzazione di gestire con precisione le

    attivit adottando metodologie standardizzate di pianificazione finanziaria, economica, delle

    risorse umane e della propria immagine.

    In questo capitolo si approfondiscono concetti e strumenti elaborati dal marketing al fine di

    applicarli alle professioni daiuto, utilizzando come riferimento costante per la guida della

    costruzione delle attivit promozionali, letica e lestetica proprie del professionismo che meglio

    si addice ai bisogni di qualit della vita della persona, della coppia, della famiglia e della

    comunit. In particolare, approfondiremo un nuovo modello di marketing, il cosiddetto

    marketing relazionale, che da un lato segue le logiche innovative VS i modelli tradizionali,

    dallaltro presenta caratteristiche che sembrano sposarsi meglio con lambito dei professionisti

    delle relazioni di aiuto.

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    protagonismo, nel secondo caso la visione della persona da parte di uno psicoterapeuta, uno

    psicologo, un counsellor, un assistente sociale centrata proprio sul potenziale umano, sul

    potere personale e sulle risorse che lindividuo pu esprimere attraverso la consapevolezza e la

    coscienza di s, soprattutto quando questi posto nelle condizioni o sceglie di porsi nelle

    condizioni favorevoli per sviluppare questo processo di coscientizzazione.

    Trasmettere questa visione non certo un impegno semplice, tanto pi che il marketing

    nellimmaginario collettivo centrato sul profitto dellazienda e il cliente viene percepito come

    colui che paga, in modo diretto (settore privato) o indiretto (settore pubblico): perch mai

    dovrebbe mettersi in gioco e agire? Eppure il suo ruolo determinante per il buon esito del

    servizio6.

    Il cliente pu determinare landamento del marketinged tenuto a dedicare attenzione continua,

    interesse, impegno, applicazione e memoria a quanto il mercato gli sottopone: il fallimento del

    servizio sempre presente per un professionista che non si prende cura del suo cliente,

    soprattutto quando questi esce dalle linee guida della buona etica professionale e quando a

    usufruire del prodotto/servizio la persona in difficolt, vale a dire il soggetto fragile che ha

    maggior bisogno di tutela, di sviluppare un rapporto di fiducia con la persona a cui sceglie di

    affidarsi.

    La qualit della comunicazione e di come questa venga veicolata fa la differenza e permette al

    professionista di avere nel cliente un vettore del proprio servizio, oltre che un soggetto

    bisognoso; una comunicazione scrupolosa e ben curata nel contenuto, nella forma e nel canale

    fa del cliente un vero e proprio complice, con lauspicato risultato di avere un cliente attivo e

    soddisfatto, oltre che un professionista rinforzato da unimmagine positiva del suo lavoro.

    La pubblicit tradizionale si rivolgeva al destinatario con uninformazione settoriale e

    monodirezionale, dove i ruoli erano ben definiti e il messaggio ricevuto passivamente. Il

    cambiamento di ruolo da soggetto passivo ad attivo del cliente stato determinatofondamentalmente dal web e, subito dopo, dal nuovo volto del web 2.0che ha spostato ancora

    pi avanti la frontiera della comunicazione online. I social media come Facebook, My Space,

    Twitter, Viadeo, Flickr, Linkedin, dove gli utenti si scambiano idee e opinioni su brand e

    prodotti, hanno portato linterazione e la personalizzazione al massimo, rendendo obsoleto il

    vecchio modello di comunicazione mittente-messaggio-destinatario. Da destinatari passivi gli

    utenti diventano protagonisti della promozione, perch grazie al potere interattivo dei mezzi di

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    6Ibidem.

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    comunicazione che oggi selezionano, commentano, rispondono, diffondono a loro volta nuove

    informazioni che si affiancano alla pubblicit tradizionale. il passaparola, lessenza del web

    2.0, un buzzche da rumore di sottofondo pu rivelarsi una sinfonia di straordinaria efficacia per

    diventare un'alternativa intelligente ed economica nella conduzione di campagne costruite

    proprio su tale fenomeno. Sono queste le conclusioni del Word Of Mouth Summit 2009, il

    convegno organizzato dagli esperti del settore per fare il punto sulla situazione della pubblicit

    online. Creare conversazioni intorno a un prodotto, generare un flusso di commenti positivi

    nei blogo nei social forum, insomma, sfruttare il passaparola a vantaggio di un brando di un

    prodotto la chiave di questa nuova tendenza.

    Lorientamento comunicativo si dispone a considerare gli aspetti comunicativi come elementi

    trasversali e permanenti di ogni processo aziendale.

    5. Il potere del buzzreale e virtuale: il passaparola

    Alla base di un passaparola risonante c sempre un evento o unesperienza memorabile; la

    conversazione, affinch diventi brusio di fondo o buzz, richiede che largomento sia

    commentabile, ossia che generi motivo di confronto, che sia ricco di spunti in cui riconoscersi o

    far riconoscere linterlocutore; questo presuppone che il soggetto portatore del virus (v.

    marketing virale) sia convinto della positivit dellesperienza.

    Il marketing del passaparola e tutto ci che unazienda, una societ, unassociazione o un

    professionista fanno per creare conversazione sulla propria attivit, con lobiettivo di

    massimizzare il numero di commenti positivi.7La scelta dellevento diviene a questo proposito

    molto importante e richiede uno studio approfondito dei destinatari affinch si possa generare

    un elevato livello di soddisfazione. Una componente essenziale loriginalit, occorre che il

    fruitore ricordi lesperienza e la selezioni tra le tante che gli verranno proposte da professionisti

    dello stesso settore. Nel Box seguente riportiamo da E. Rosen uno dei tanti esempi di azioni chehanno determinato un eccellente buzzal fine di comprenderne il potenziale:

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    7Rosen E. "2009#,Passaparola. Come costruire con poco una campagna di marketing vincent$,Gruppo24Ore

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    Box 8

    Nella parte iniziale di Dont Look Back, un documentario sul tour di Bob Dylan nel Regno

    Unito del 1965, lartista inquadrato in piedi in una via di Londra mentre canta Subterranean

    homesick Blues lasciando contemporaneamente cadere di mano dei fogli su cui sono scritte le

    parole chiave della canzone. Lanciata lultima parola Dylan esce di scena, seguito subito dopo

    dalle due persone che per tutta la durata del brano parlano tra loro in secondo piano (il poeta

    Allen Ginsberg e il cantautore Bob Neuwirth). Nel 2007 Bob Dylan rese disponibile questo

    videoclip al pubblico. Chiunque poteva scrivere le parole che voleva e poi vedere Bob Dylan

    che cantava la canzone lasciando cadere fogli che riportavano il nuovo testo personalizzato. In

    sostanza, al posto delle parole originarie, come seminterrato, marciapiede, medicina o

    governo, un fan pu scrivere: , e Dylan lancer quelle parole come fossero sue. Dopo i 10 fogli riempiti dallutente, gli

    ultimi quattro annunciavano luscita, il primo ottobre 2007, di un nuovo cofanetto del cantante.

    Se foste appassionati di Bob Dylan e vi capitasse di vedere in televisione lannuncio del lancio

    di un nuovo cofanetto del vostro cantante preferito ne prendereste nota e, forse, ne fareste anche

    cenno ad altri. Ma se riceveste dal vostro amico Joe un video personalizzato come quello che

    abbiamo descritto, la vostra reazione probabilmente sarebbe diversa. Avete sempre pensato di

    possedere un certo talento letterario e, allora, perch non dovreste divertirvi a comporre anche

    voi alcune frasi? ... Qualunque parola pare fantastica, se viene lanciata nel vento da un Bob

    Dylan diciannovenne. Poi potete mandare il video per posta elettronica ad alcuni amici del

    college e a quella ragazza del primo anno. Anzi, a pensarci bene, per lei potreste anche scrivere

    qualche parola speciale... Di messaggi personalizzati ne furono inviati oltre 250.000 e i relativi

    video furono guardati circa 2,3 milioni di volte8.

    Lefficacia di questa trovata promozionale molto elevata come si intuisce dai numeri; vediamocosa ha reso liniziativa cos ridondante:

    ! la personalizzazione di un prodotto che porta a percepire il personaggio/mito (nel caso di

    Bob Dylan) pi vicino a s, pi accessibile; questo rappresenta un fattore molto significativo

    per il fruitore di un prodotto o servizio;

    ! la semplicit del mezzo e la sua fruibilit immediata, la scelta di far durare questa trovata

    pochi secondi consentendo a tutti di stare sulla proposta un tempo ridotto, compatibile con la

    velocit di fruibilit della rete web.

    Certo non tutti gradiscono questi sistemi, nel caso specifico ci fu chi non approv unoperazione

    di marketing cos sfacciata da un poeta come Bob Dylan ma di fatto lefficacia fu

    elevatissima.

    Uno spunto interessante deriva dalla grande diffusione del desiderio di condividere contenuti,

    commenti, emozioni e, soprattutto, immagini, che siano fotografie personali o video dove

    lutente sente di essere riconosciuto nella sua identit e dove limmagine di s viene accolta con

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    8Ibidem

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    disponibilit perch tutti si mettono in gioco nella comunit virtuale senza eccessivo

    coinvolgimento nella gestione del contatto. Molti, per esempio, sono gli spunti che possono

    essere tratti dal bagaglio delle Artiterapie per la creazione di eventi originali capaci di

    potenziare il passaparola, soprattutto attraverso il coinvolgimento delle immagini. Lesperienza

    dellutente alla base del marketingdel passaparola.

    Regala un momento di benessere ad un amico: questa una formula che si sta diffondendo

    sempre pi anche nel settore delle relazioni di aiuto; spesso legata ad attivit psico-fisiche o al

    counselling tematico (coppia, genitorialit, ansia, stress, autostima, ecc.), a volte si trovano

    soluzioni a pacchetto, dove diversi professionisti mettono a disposizione la propria

    professionalit e competenza in un settore, dedicando poche ore di tempo gratuitamente e

    lasciando che il cliente si affezioni a unattivit o al professionista, creando in questo modo

    lesperienza positiva da consigliare a conoscenti e generando cosilvirus.

    Affidarsi al commento dellamico o alle recensioni o ai fruitori di un prodotto o servizio

    rappresenta una vera e propria scorciatoia per lutente finale, un modo per non dover

    approfondire personalmente il livello di affidabilit dellofferta e, in questo modello di societ

    dove tutti rincorrono il tempo, diviene un bisogno al quale non possibile rinunciare.

    Lobiettivo finale del buzz dovr sempre essere quello di massimizzare i commenti positivi

    basati sullesperienza diretta, anche perch il brusio creato dagli utenti che parlano per sentito

    dire e non per aver provato il prodotto/servizio in questione vengono percepiti come poco

    affidabili, mentre il fruitore diretto richiama e spinge laltro a provare.

    Un dato interessante che qualunque sia lesito dellesperienza dellutente, il passaparola crea

    commenti positivi nella maggioranza dei casi, circa il 64 %, e che un prodotto che normalmente

    suscita un passaparola negativo riduce gradualmente il suo potenziale di diffusione; questo

    deriva dal fatto che quando qualcuno chiede un parere a un conoscente circa un prodotto/

    servizio di cui ha bisogno o quando spontaneamente viene dato un commento da un fruitore, loscopo sempre quello di aiutare a migliorare una situazione, alla base c il bisogno di dare una

    risposta migliorativa, questo porta a dare maggior peso alle esperienze positive piuttosto che a

    quelle negative: il consiglio viene dato citando in prevalenza cosa deve fare laltro, dove deve

    rivolgersi e non cosa non deve fare per trovare una soluzione. 9 Il passaparola viene usato allo

    scopo di risolvere un problema e non per accentuarlo o crearne di ulteriori.

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    9Ibidem, p. 19

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    Esercitazione 12

    Loperazione di marketing virale citata sopra rappresenta un esempio di idea originale ad alto

    potere di passaparola. Prova a prendere spunto da questo modello e proponi uniniziativa in

    grado di attirare lattenzione dei potenziali clienti di uno studio professionale o di

    unassociazione che si occupa di relazioni di aiuto.

    D E S C R I Z I O N E O P E R A Z I O N E : I D E A

    TA R G E T D I R I F E R I M E N T O

    P R O P O S T A D I P E R S O N A L I Z Z A Z I O N E D E L L E S P E R I E N Z A P E RI L T A R G E T D I R I F E R I M E N T O

    F R U I B I L I T E A C C E S S I B I L I T :C O M E F A R S E N T I R E V I C I N O L U T E N T E

    S E M P L I C I T D I A C C E S S O E T E M P I S T I C A

    Da un protocollo di interviste effettuate per valutare il livello di soddisfazione che lutenteprova nel momento in cuipassa la parola, emerge che il vissuto legato al sentirsi utile e lieti, a

    volte anche un p egoisti o speciali per essere allavanguardia di fronte a chi non sa muoversi

    nel mercato.10 Le persone sentono la necessit di esprimersi, di parlare, per questo hanno

    bisogno di stimoli che incentivino tale necessit: inutile dire quanto questo rappresenti un

    vantaggio per chiunque voglia far parlare di s.

    La parola passata si avvale oggi di modalit comunicative di trasmissione molto diverse da

    quelle pi tradizionali; il telefono, il contatto diretto sono stati sostituiti in massima parte da

    quello che definiamo nuovo passaparola, quello virtuale: social networking, blog e chiacchiere

    in rete, condivisione di video e link, tutti strumenti che in un arco temporale di dieci anni sono

    destinati a crescere esponenzialmente e a sostituire molte forme di marketingpi convenzionale.

    necessario facilitare gli incontri online tra potenziali utenti quando intendiamo promuovere

    unattivit, invitare persone a dialogare in un salotto virtuale di propriet di uno studio

    professionale o di una cooperativa o di un singolo professionista affinch lutente percepisca

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    10Ibidem, p. 86

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    ospitalit e agio nellesprimere i propri bisogni comunicativi; le persone apprezzano il fatto di

    essere ascoltate e voi potete fornire unoccasione in pi per farlo ma ATTENZIONE: non

    fornite MAI uno spazio di interazione se non siete in grado di gestirlo, non avete tempo, non

    fornite risposte e non potete essere presenti ogni volta che lutente vi cerca perch rischiate di

    creare unimmagine di inefficienza e incapacit di ascolto e accoglienza. Questo vale sia quando

    fornite pagine di contatto, sia se aprite un blogo unsocial networkdi incontro tra utenti.

    Inserite sui vostri siti argomenti aggiornati, chiedete opinioni capaci di innescare conversazioni

    su tematiche che restano nel vostro ambito di riferimento.

    Box 9

    Aprite un blogrivolto a operatori del settore se intendete promuovere un corso di formazione.Largomento, molto attuale in questa fase storica, il dibattitosui confini tra la figura

    professionale dello psicologo e quella del counsellor.

    Molte discussioni si sono aperte su questa tematica negli ultimi anni e molto rumore si creato

    a causa delle posizioni opposte di alcuni Ordini professionali e delle associazioni di categoria

    di counselling. Psicologi da una parte e counsellor dallaltra, conflitti, distanze e

    riconciliazioni, domande su se e come definire i confini professionali nel counselling,

    approfondimenti e ricerche sulla definizione e regolamentazione di una professione riconosciuta

    dal CNEL e mai stata soggetta a normative specifiche, il fermento culturale scaturito dalle

    ricerche avviate dallISFOL e altro ancora.

    Non pensate che sia una buona occasione per portare colleghi, operatori, studenti a interessarsi

    al dibattito e, perch no, a costruire una buona immagine del vostro profilo professionale in

    costante aggiornamento e conseguentemente affidarsi a voi per una buona formazione?

    [Per approfondire tali tematiche, visita i siti www.unicounselling.org, www.counsellingcncp.org,

    www.reico.it, www.colap.it]

    Se lutente percepisce di avere maggiore opportunit di condivisione con altri, anche lapotenzialit del passaparola crescer in modo esponenziale.

    .11Da uno studio

    condotto da Nielsen in 47 Paesi del mondo, si evidenzia che nel 74 % dei casi il commento sul

    prodotto viaggia ancora attraverso la comunicazione faccia a faccia, il passaparola tradizionale;

    nonostante la potenzialit messa in campo da internet, non bisogna mai dimenticare che la

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    11Ibidem.

    http://www.reico.it/http://www.colap.it/http://www.unicounselling.org/http://www.counsellingcncp.org/http://www.colap.it/http://www.colap.it/http://www.reico.it/http://www.reico.it/http://www.counsellingcncp.org/http://www.counsellingcncp.org/http://www.unicounselling.org/http://www.unicounselling.org/
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    relazione e il contatto umano continueranno a rappresentare la fonte di calore pi auspicabile

    per gli esseri umani e, se vi state chiedendo se pi efficace il passaparola online o offline, la

    risposta che lo sono entrambi, perch i bisogni cambiano in base alle circostanze, personali

    sociali, culturali ed economiche. Bisogna considerare, inoltre, che la quantit di informazioni

    che ci sommerge ogni giorno, le numerose fonti pubblicitarie generano spesso confusione, per

    questo andiamo alla disperata ricerca di qualcuno che abbia gi sperimentato un prodotto o un

    servizio affidandoci con maggior certezza allesito della scelta fatta da qualcun altro:

    generalmente tendiamo ad essere scettici verso le indicazioni fornite dallazienda e andiamo alla

    ricerca di persone simili a noi: lui/lei una persona come me e verosimilmente sceglier

    qualcosa che andr bene per me. Approfondiremo pi avanti lo sviluppo degli strumenti virtuali

    di marketing.

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

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    6. Il ruolo del marketingoggi

    Il marketing si definisce allinterno di una disciplina che elabora principi, standard e strumenti

    per strutturare piani competitivi attraverso strategie finalizzate alla conquista, alla soddisfazione

    e alla fidelizzazione del cliente; in questo panorama il cliente esprime una crescente richiesta di

    qualit unita al giusto costo del prodotto/servizio a cui accede, oltre che unesigenza

    contraddittoria che spazia dal bisogno di avere un rapporto diretto e umano con il prestatore di

    prodotto o servizio, al desiderio di poter gestire in modo sempre pi snello e veloce i contatti/gli

    acquisti tramite la rete virtuale.

    Storicamente il marketingpersegue obiettivi attraverso la scelta di una delle tre strategie chiave

    classificate da Porter12 (o attraverso la combinazione delle stesse, in contesti particolarmente

    competitivi):

    >13.

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    12 M. E. Porter (1947), accademico ed economista statunitense, professore alla William LawrenceUniversity, universit basata sullaHarvard Business Schooldove dirige l'Institute for Strategy and

    Competitiveness. E uno dei maggiori sostenitori della teoria della strategia manageriale. I suoiobiettivi pi importanti erano quelli di poter determinare come una societ (azienda), o una regione,possa costruirsi un vantaggio competitivo. Il sistema strategico di Porter consiste principalmente in:

    Analisi delle 5 forze di Porter (5Forces analysis) Gruppi strategici (strategic groups) Catena del valore (value chain) Strategie generiche di: leadership di costo, differenziazione, focalizzazione, (mercato di

    nicchia) Strategie di posizionamento nel mercato basate su: variet, bisogni e accesso

    Nel 1984 stato cofondatore della Monitor Group, societ con sede centrale a Cambridge,Massachussets. Nel 1994 ha fondato laInitiative for a Competitive Inner City, organizzazione non-

    profit per promuovere lo sviluppo economico nei centri urbani impoveriti.

    13Ibidem

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    In passato questi obiettivi di differenziazione erano perseguiti realizzando quei prodotti di cui il

    mercato aveva bisogno, migliorandoli con un vantaggio competitivo rappresentato da politiche

    di sviluppo del prodotto, da ampliamento della gamma, da miglioramento della qualit,

    dallofferta di accessori e servizi di varia natura, da consegne pi veloci, da un certo livello di

    personalizzazione, da facilit duso ecc.14

    Nel mercato attuale, caratterizzato da eccessiva numerosit delle offerte, da una tipologia di

    domanda da parte dei fruitori prevalentemente stabile, a tratti in declino e, soprattutto, da una

    diffusa capacit imitativa da parte dei concorrenti, le strategie citate spesso non sono pi

    sufficienti a garantire una buona redditivit degli investimenti.

    Da qui lesigenza di nuovi modelli di marketing capaci di assicurare lo sviluppo di nuove

    strategie di differenziazione di prodotto o servizio presente sul mercato, al fine di garantire

    competitivit ad una determinata attivit economica; allo stesso modo si sviluppa lesigenza di

    rileggere e reinterpretare il marketing alla luce del processo di evoluzione che ha coinvolto al

    contempo sia i saperi aziendali, sia gli studi sulla comunicazione, tanto da rendere a volte poco

    chiaro il confine tra i due ambiti.

    Il ruolo chiave del marketing resta comunque legato al processo di creazione del valore il cui

    scopo primario perseguire la massima redditivit di ritorno sugli investimenti. Questo vale

    anche per le professioni di aiuto, fermo restando che in questo particolare settore linvestimento

    determinato dal potere economico che il professionista disposto a mettere in bilancio per un

    reddito che dovr essere strutturato dallofferta di servizi che avranno come fondamento letica

    e la deontologia professionale: linteresse, la soddisfazione del bisogno e il benessere del

    cliente.

    Per ottenere il risultato di massima redditivit di ritorno sugli investimenti necessario

    ottimizzare i processi di scambio con glistakeholder:

    1. il clientepercepisce che il vantaggio del servizio ottenuto maggiore del costo investito;2. i potenziali sponsor o sostenitoriche determinano parte del reddito del professionista

    devono conoscere gli obiettivi chiari dellinvestimento;

    3. i fornitori e gli enti che forniscono laggiornamento professionale, la formazione di

    qualit e tutte quelle realt che contribuiscono a determinare la qualit del servizio offerto

    devono verificarne gli effetti produttivi;

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    14Il Sole24Ore "2008#,Master 24. Marketing e comunicazion$Milano.

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    4. i dipendenti o collaboratori contribuiscono alla creazione del valore dellazienda

    aderendo al progetto imprenditoriale se pensano di ottenere reddito, autorealizzazione sul

    lavoro e crescita professionale.15

    Nello specifico delle relazioni di aiuto, il punto 1 evidenzia la necessit di creare una buona

    alleanza, fin dal primo incontro di conoscenza e di analisi del bisogno del cliente; si deve far

    percepire la propria competenza e la disponibilit a prendersi cura del problema del cliente,

    qualit che si perfeziona con lesperienza e con laggiornamento professionale, con la

    formazione continua, la supervisione e il lavoro di crescita personale: ognuno di essi

    rappresenta un elemento essenziale in grado di strutturare lalleanza con il cliente, il quale

    percepir di poterguadagnare pi di quanto spende.

    Il punto 2 sposta lattenzione verso un altro canale, quello dei sostenitori e degli sponsor che

    avranno disponibilit ad investire denaro o tempo se a loro volta troveranno produttivo

    linvestimento sia da un punto di vista commerciale che di prestigio. Si pensi agli esercizi

    commerciali collocati nei territori, agli studi medici, agli stessi volontari che percepiranno di

    poter crescere nel progetto imprenditoriale, alle istituzioni che potranno delegare i piccoli e

    medi servizi di sostegno alle famiglie, alle comunit e a tutte quelle fasce sociali svantaggiate

    che non potranno usufruire del servizio pubblico a causa delle interminabili liste di attesa.

    Nel punto 3 troviamo realt che contribuiscono ad accrescere la qualit e limmagine del

    professionista e nelpunto 4le risorse umane che potranno percepire utile linvestimento solo se

    troveranno una propria identit o uno spazio di espressione e crescita professionale allinterno

    del progetto professionale.

    La percezione che gli stakeholder devono avere quella di valore, ossia la somma di tutti i

    vantaggi che un soggetto ritiene di poter ottenere rispetto alle sue aspettative (e a ci che offre la

    concorrenza), rispetto a un offerta reale che pu comprendere, per esempio, il prodotto, il

    servizio, la relazione, lassistenza, la sostituzione. Dal valore e dal livello di soddisfazione attesidipende il costo che il potenziale cliente disponibile a pagare.16

    Il valore costituito da differenti piani: sul piano funzionale o materiale il cliente si aspetta,

    per esempio, che vi sia puntualit nel servizio erogato o che lo studio professionale sia

    collocato in un luogo facilmente raggiungibile o che abbia un parcheggio comodo; sul piano

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    15Il Sole 24 Ore "2007#,Master 24. N. 6%Il sistema azienda %Fondamenti di Managemen#, Gruppo

    editoriale L Espresso, Roma.16Ibidem.

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    psicologico che vi sia un professionista accoglientee capace di mostrare le sue competenze di

    ascolto e di intuizione o lettura del bisogno del cliente; sul piano sociale che vi sia un luogo

    piacevole, non trascurato, dove poter sentire fin dal primo incontro la cura dei particolari.

    Questa attenzione al cliente, ai suoi bisogni e ai bisogni del suo immaginario o delle sue

    aspettative entrata a far parte dei nuovi modelli di marketinged ha introdotto il concetto di

    marketing esperienziale teorizzato da Bernd Schmitt, professore alla Columbia University, che

    lo definisce un modello di marketingbasato pi sullesperienza del consumo che sul prodotto in

    s, un modello che permette allutente di provare, sperimentare e scegliere il prodotto/servizio

    sulla base della conoscenza. Obiettivo primario della strategia di marketingsar allora quello di

    individuare che tipo di esperienza valorizzer al meglio il prodotto/servizio.

    Secondo Schmitt esistono cinque diversi tipi di esperienza (che definisce SEMs, o Strategic

    Experiential Modules):

    1. SENSE experiences, esperienze che coinvolgono la percezione sensoriale;

    2. FEEL experiences, esperienze che coinvolgono i sentimenti e le emozioni;

    3. THINK experiences, esperienze creative e cognitive;

    4. ACT experiences, esperienze che coinvolgono la fisicit;

    5. RELATE experiences, esperienze risultanti dal porsi in relazione con un gruppo.17

    Questi cinque tipi di esperienza potranno essere combinati tra loro a formare esperienze ibride

    o esperienze olistiche (nel caso in cui vengano combinate tutte e cinque).

    E immediato il collegamento che il professionista della relazione di aiuto pu fare con uno

    degli strumenti maggiormente utilizzati nellautopromozione: seminari, workshop,pretraininge

    incontri di sensibilizzazione sui temi inerenti la prevenzione del disagio; tutte forme di

    marketingesperienziale che comprendono i 5 punti elaborati da B. Schmitt e che differenziano

    il marketingnelle relazioni di aiuto da quello prettamente commerciale. In questultimo caso il

    cliente non pu prestarsi a esperienze complesse che propongono lattivazione dei sensi, delleemozioni, del corpo, della creativit, della conoscenza e dello scambio in gruppo, se non alla

    presenza di professionisti preparati nella gestione delle complesse dinamiche che lo stesso

    cliente pu agire; si tratta di far sperimentare al cliente la multisensorialit in presenza di un

    contesto capace di contenere i suoi vissuti, questo il compito di professionisti preparati negli

    specifici settori oggetto di questo testo.

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    17Pericoli G. "2003#,Il marketing esperienzial$, pubblicato sul Webhttp://www.comunitazione.it/le&i.asp?id_art=306&id_area=143

    http://www.meetschmitt.co'"il sito web di Bernd Schmitt#.

    http://www.meetschmitt.com/http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143http://www.meetschmitt.com/http://www.meetschmitt.com/http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143
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    Un consumatore coinvolto emotivamente pi portato a prestare attenzione al brand e,

    probabilmente, a restargli fedele, in grado di evangelizzare altri utenti potenziali attivando il

    citato marketing virale per lacquisizione di nuova utenza. Si tratta di un coinvolgimento

    endogeno che sviluppa e rinforza gradualmente un tipo di relazione bi-univoca tra azienda e

    utente in cui questultimo sviluppa una forte aspettativa e attesa verso il brand e cerca

    continuamente nella stessa relazione dei comportamenti che danno valore al rapporto stabilito.18

    Il valore aggiunto di un brandoggi dunque dettato dalla capacit dellimprenditore di creare

    un legame di fedelt che attivi nella persona e nella collettivit emozioni specifiche inerenti il

    tipo di prodotto o servizio offerto.

    Gli studiosi di marketing concordano sul fatto che il 90% delle scelte dei consumatori sono

    condizionate da fattori emozionali e non razionali e dalle sensazioni che si provano nel

    momento critico della presa di decisione.19

    Per il suo carattere fortemente legato alla sfera emotiva e di fidelizzazione, la qualit del

    servizio dovr rispondere a degli standard elevati; in sintesi riportiamo alcuni fattori che

    influenzano maggiormente lo sviluppo di queste sfere:

    " aspetti materiali (sede, strumentazione e personale);

    " affidabilit, precisione, puntualit, rispetto degli impegni;

    " capacit di risposta: volont di aiutare eproblem solving;

    " competenza: capacit di conoscenze necessarie al servizio;

    " cortesia;

    " credibilit: attendibilit e onest;

    " sicurezza che tutto sia sotto controllo;

    " accesso: facilit di contatto;

    " comunicazione: tenere informato il cliente con parole semplici;

    " comprensione delle reali necessit del cliente.Il marketing oggi ha superato la soglia oltre la quale un sapere non pi solo strumentale ad

    azioni concrete, ma diventato esso stesso materia di analisi e spunto di riflessione rispetto al

    contesto nel quale si sviluppa e alle sue finalit. Per questo motivo un sapere come il marketing

    non pu pi essere limitato allambito delle conoscenze relative alla dimensione

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    18Il Sole 24 Ore "2007#,Master 24. N. 7 %Il sistema azienda %Fondamenti di Managemen#, Gruppo

    editoriale LEspresso, Roma.19Ibidem.

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    imprenditoriale. Per la variet, lampiezza e la sedimentazione che ha raggiunto lo studio di

    questa materia, nella quale i momenti teorici si confrontano con quelli pratici, il marketing si

    trasforma in vero strumento operativo nelle mani degli uffici di comunicazione delle aziende, a

    vera e propria disciplina inserita a pieno titolo nei curricula universitari e che oggi, pi di ieri,

    risente delle contaminazioni culturali provenienti da altre discipline accademiche.

    Leconomia innanzitutto, ma anche la sociologia e le scienze della comunicazione hanno

    contribuito a ridefinire il percorso di un sapere che, senza esimersi dalla dimensione

    imprenditoriale, volge comunque lo sguardo verso il mondo accademico dal quale provengono

    occasioni di confronto, oltre che verso un contesto professionale, quello del terzo settore, che

    fino a pochi anni fa ha guardato con grande diffidenza la politica promozionale delle imprese.

    Un momento di confronto arrivato dalle scienze sociali e dalla psicologia che, da oltre un

    ventennio, si interrogano sullimportanza delle componenti relazionali nelle attivit

    economiche. Il contributo fornito da tali discipline in questambito ha consentito di svincolare il

    marketing, o almeno un certo modo di intenderlo, da un approccio focalizzato esclusivamente

    sul rapporto tra impresa e cliente, inscrivendolo in quella che si pu definire unapolitica di rete,

    propria di uno dei settori che nascono nellambito delle relazioni di aiuto, il servizio sociale.

    Come ci insegna la psicologia di comunit, ciascun soggetto, che si tratti di un individuo, di un

    gruppo o unistituzione o unimpresa, inserito in una rete di relazioni con altri soggetti, ancor

    pi oggi in quella che precedentemente abbiamo definito lepoca del web 2.0, dove la rete

    diviene virtuale e si allarga in modo esponenziale. La posizione ricoperta in tale reticolo ha, pi

    o meno direttamente, un valore simbolico. Il singolo pertanto, che sia impresa o cliente, non pu

    pi essere visto come unit separata e autonoma rispetto al contesto, ma come parte di un

    sistema di relazioni reticolari che legano i vari elementi, influenzandoli a vicenda, motivo per il

    quale il potere del passaparola diventato oggi molto forte e funzionale alle politiche di

    marketing.Il momento pi avanzato di questo processo, il suo terreno di concretizzazione pi alta proprio

    il web, non soltanto perch la diffusione della rete ha accellerato i processi di trasformazione e

    di differenziazione a cui limpresa deve adeguarsi, ma anche perch la marcata concorrenza che

    attraversa il mercato digitale e la relativa semplicit con la quale possono essere riprodotte le

    soluzioni tecnologiche, rendono le politiche relazionali lunico elemento significativo di

    differenziazione tra unimpresa e laltra.

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

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    Si pu dire quindi che, superata la fase in cui in rete era sufficiente esserci, oggi necessario

    interrogarsi su come essere in retee, soprattutto, su come fare rete.20

    Per concludere, possiamo affermare che il marketingaiuta a costruire un futuro redditizio per

    limpresa con un processo circolare, rigoroso di analisi, di pianificazione, di realizzazione, di

    controllo; permette di conoscere in modo approfondito il macroambiente, le aspettative dei

    clienti e la concorrenza; guida le strategie di pianificazione delle attivit dellimpresa nel medio

    e lungo periodo; contribuisce a una buona gestione del tempo e dellagenda professionale;

    monitora i risultati delle attivit e corregge le azioni non funzionali agli obiettivi.21

    "#$ &'( '))*$++',- ./$0,' 1(0)$20' *$3'4'4' '1 /2 ,/- 5-44$3'6

    #$32'4'5( (4 0/- (21(*(++- $7'(4 $ )*-88$1$*$7- '1 (28('*34($4' 3*',/(,'7$2,$9

    Il marketing ne!e professioni di aiuto

    20Sirri S. (2002),Lo psicoMarketing, Conferenza del 21 Sett. 2002, Dipartimento di ChimicaCiamician, Bologna.

    21Il Sole 24 Ore "2007#,Master 24. N. 6 %Il sistema azienda %Fondamenti di Managemen#, Gruppoeditoriale LEspresso, Roma