iNBiCi magazine anno 7- n3 Marzo 2015

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periodico in distribuzione gratuita www.inbici.net Anno VII - N˚ 3 - Marzo 2015 RALLY DI ROMAGNA dal 30 maggio al 3 giugno RIOLO TERME (RA)

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iNBiCi magazine anno 7- n3 Marzo 2015

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RALLY DI ROMAGNAdal 30 maggio al 3 giugno

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LLa città di Verbania, definita “il giardino sul lago”, è un comune nato nel 1939 dall’u-nione di Intra, il centro maggiore, situato proprio di fronte a Laveno, con Pallanza, che invece si affaccia sul Golfo Borromeo. Una perfetta organizzazione turistica con-tribuisce a definire Verbania come eccel-lente centro di villeggiatura internazionale.Verbania è oggi il maggior centro indu-striale-commerciale del Lago Maggiore e, dal 1992, il capoluogo della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, che spazia da Omegna, sul Lago d’Orta, fino all’estrema punta settentrionale del Piemonte, la Val Formazza. Con i suoi molteplici centri, il comune di Verbania occupa una superficie molto ampia affacciandosi su di un lungo tratto della costa piemontese del Lago.Da Fondotoce, proprio sulla foce del fiu-me che si getta nel cuore del Golfo Borro-meo, si procede sulle coste settentrionali del Golfo, attraversando Suna e Pallanza.

Sul Golfo si possono scorgere l’Isola Madre che, pur ap-

partenendo a Stresa, è più vicina alle coste

di Verbania e, sullo sfon-

do, l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori.Poco prima della punta del promontorio della Castagnola, ecco l’Isolino di San Gio-vanni, a pochi metri dalla costa, anch’esso di proprietà dei Borromeo; si procede quin-di passando il promontorio e ci si immerge in un’atmosfera completamente diversa. Qui, ad Intra, la vita pare proiettata altrove: il traghetto la collega a Laveno, sulla spon-da lombarda; la costa punta decisamente verso settentrione, dove spazia anche la visuale dal Lungolago, verso il Sasso del Ferro, la Rocca di Caldé, Castelveccana e, sullo sfondo, i monti della vicina Svizzera.Vi sono diverse manifestazioni che ricor-rono annualmente a Verbania. Molte sono legate all’arte del giardinaggio, grazie al particolare clima della zona, così che, all’epoca

della fioritura delle varie specie, si svol-gono le settimane dedicate al tulipano, all’orchidea, all’azalea, alla camelia. Il tut-to si conclude nell’esplosione floreale del Corso Fiorito, una grandiosa sfilata di carri in fiore che si tiene la prima domenica di settembre.Inizia a maggio, per terminare ad ottobre, la stagione delle gare equestri di rinomanza nazionale, al centro ippico di Fondotoce. In luglio e agosto si concentrano innumere-voli iniziative: concerti a Villa Giulia, regate veliche, gare sportive, rassegne cinemato-grafiche all’aperto e mercatini. Mentre la lodevole iniziativa Verbania Città dei Bam-bini chiude la stagione in settembre.

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IL GIARDINO SUL LAGOCAPITALE DEI FIORI E MODERNO CENTRO DI VILLEGGIATURA, OGGI VERBANIA È UNA DELLE LOCALITÀ PIÙ SUGGESTIVE DEL PIEMONTE

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E DALLE VESTIGIA ROMANENACQUE FOLIGNOL’ETIMOLOGIA DEL NOME SAREBBE DA COLLEGARSI AD UN’ORIGINE SACRALE CON RIFERIMENTO ALL’ESISTENZA DEL CULTO DELLA DEA FULGINIA

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Come attestano iscrizioni e tradizioni religio-se, il territorio di Foligno fu abitato da popo-lazioni umbre. La penetrazione romana av-venne con la realizzazione della via Flaminia. L’etimologia del nome sarebbe da collegarsi ad un’origine sacrale, con riferimento all’esi-stenza dei culto della dea Fulginia.L’area occupata dalla città romana dove-va situarsi a nord dell’attuale centro, come provano ritrovamenti di necropoli e domus. Inclusa nel Ducato di Spoleto, Foligno subì le incursioni barbariche. Numerosa la do-cumentazione relativa alla penetrazione del Cristianesimo, mentre dal 1798 al 1799 e dal 1809 al 1814, la città subì la dominazio-ne francese. Partecipò al movimento risor-gimentale. Nell’ultimo conflitto venne sotto-posta a bombardamenti e fu centro attivo nella lotta di liberazione.Ancora nella seconda metà del sec. XVI erano visibili nell’area sud-orientale di Foli-gno, vicino a Santa Maria in Campis, nu-merosi resti archeologici dell’antica Fulginia. Probabilmente l’attività edilizia della città nel ’500 e nel ’600 accellerò, con il recupero di materiale da costruzione, la scomparsa di queste memorie.L’antica Fulginia dovette essere abbando-nata a seguito delle invasioni barbariche. Probabile che le popolazioni si rifugiassero sul Colle di San Valentino, ad est della città, dove esisteva un insediamento oggi scom-parso. I resti rinvenuti nella località dove si pensa sorgesse Fulginia, sono di edifici di età romana e di tombe di età romana e pre-

romana: le domus in proprietà De Gregori, in Via Costantíni, in Via Liverani e presso il Ponte d’Antimo, un’insula presso la stazio-ne ferroviaria, resti di un anfiteatro e di un acquedotto, i reperti rinvenuti attestano il maggiore sviluppo del centro di Fulginia per la prima età imperiale.La sua forma ovale, ormai persa nella ra-gnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.Il fiume Topino lambisce le mura del versan-

te nord, mentre un suo ramo interno, in cui sopravvive l’an-tico corso, attraversa la città in alcuni dei suoi angoli più carat-teristici, dove un tempo erano attivi antichi opifici. A ridosso delle mura gli orti, al di là del-le porte le piazze intorno a cui si affacciano i monumenti più ragguardevoli.In piazza S. Domenico, supe-rata Porta S. Maria (oggi Porta Todi) si trovano la chiesa di S. Maria Infraportas e quella di S. Domenico. In piazza S. France-sco, al di là della Porta Roma-na, la chiesa di S. Francesco e la più tarda chiesa del Gon-

falone. Dalla porta dell’Abbadia (oggi Porta Ancona) si giunge a piazza Garibaldi con le chiese di S. Salvatore e S. Agostino. Infine piazza S. Giacomo, sul versante nord, dove sorge l’omonima chiesa, appena superato il ponte sul fiume Topino. Dalle piazze si dira-mano le direttrici della città che confluiscono in piazza della Repubblica, tra ricchi palazzi. È qui il nodo genetico della città sviluppatasi distendendo le sue singolari geometrie.

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Inbici Magazine Direzione e Amministrazione Via Delle Scalette, 431 - 47521 Cesena (FC)

Direttore Responsabile Roberto Feroli In Redazione Roberto Feroli, Dr. Roberto Sgalla, Paolo Aghini Lombardi, Fabrizio Fagioli (Equipe Velòsystem), Dr. Iader Fabbri, Equipe Enervit, Gian Paolo Mondini, Nicoletta Brina, Matteo Gozzoli, Aldo Zanardi, Ricky Mezzera, Mario Facchini, Andrea Pelo Di Giorgio, Dr. Maurizio Radi, Gianluca Barbieri, Roberto Bettini, Paolo Mei, Roberto Zanetti, Dr. Alessandro Gardini, Dr. Piero Fischi, Luciana Rota, Lorenzo Comandini, Bruno Filippi Fotografi Playfull, Studio5, Foto Castagnoli, Bettini Photo, Ido Talenti, Leonardo Morelli, Newspower Archivio fotografico Gianni Rocchi Distribuzione Italian Business Management LTD Responsabile Grafica Loredana Cramarossa Responsabile Facebook Gianni Rocchi Stampa Wafra Responsabile marketing Sara Falco

Diritti e proprietà INBICI MAGAZINE - SARA FALCO EDITORE - Reg imprese n° REA FO 323603 Iscrizione Registro Tribunale di Forlì nr. 3/2013 del 5 aprile 2013.Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale di articoli, foto e disegni senza autorizzazioni della SARA FALCO EDITORE.

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Inbici magazine Inbicimagazine

SOMMARIO

104Salute & Benesserea cura di Alessandro Gardini

68CosmoBike Show 2015 a cura di Roberto Feroli

108Il fascino della Patagonia cilena in MTBa cura di Aldo Zanardi

72Il telaio idealea cura di Roberto Zanetti

10024 Ore della Serenissimaa cura di Newspower

58Donna In... Bici a cura di Paolo Mei

92Oltre l’ostacoloa cura di Roberto Zanetti

48Domenico Pozzovivoa cura di Roberto Feroli

86Trentino MTBa cura di Newspower

36Protagonistia cura di Paolo Mei

76Biomeccanica InBicia cura di Fabrizio Fagioli

22ACSI Ciclismoa cura di Newspower

82La gestione fisica dell’atletaa cura di Bruno Filippi

30La Leggendaria Charly Gaul, i primi dieci annia cura di Newspower

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66 SCATTO FISSO

a cura di LUCIANA ROTA

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26 COMUNI CHE SI SIEDONO AD UN TAVOLO E STRINGONO UN PATTO PER VALORIZZARE

IL TERRITORIO TRAMITE PERCORSI ED UNA CICLOSTORICA CHE DIVENTA PERMANENTE

NOI FISSATI DI CICLISMO LA STORIA DI PIETRO NASCIMBENE, EL PEDER; RICORDI DI FAUSTO COPPI E DEL BONDONE FATTO IN MACCHINA

Scatto fisso. Ci siamo. Si riprende. Si pedala. Senza freni. Con tan-ta emozione, quella di ogni volta che prendiamo in mano la bici e via. Non crediate che questa rubrica sia per i “fissati” della… fissa. Che pur ci piacciono come i fissati della bicicletta. Come siamo noi. Niente di tutto questo. L’Editore e il Direttore di INBICI promette che quando sarà l’ora si aprirà anche una parentesi dedicata. Alla fissa.Nel frattempo, eccoci qui con #ScattoFisso, che riprende corpo e parole e pedali con l’obiettivo di creare un angolo di mondo che pedala in modo vario anche e soprattutto lentamente. Con passio-ne. Con curiosità. Un pizzico di cultura. Sguardo avanti ma anche indietro, sempre coi piedi per terra, nello spazio e nel tempo. Per non perdere pezzi di passione qua e là. Per essere pedalatori lenti o veloci, in salita o in discesa, per sport o per turismo, comunque gente che ha il piacere del sapere. Del curiosare. Qua e là. A PROPOSITO DI TEMPO. Che passa, scatta e non lo fermi più. Quello di Pietro Nascimbene è un tempo che dura 85 anni. Ottanta-cinque anni, per uno degli ultimissimi gregari di Fausto Coppi. Pietro, El Peder, vive a Borgoratto Mormorolo, in Oltrepo Pavese, arrampi-cato su una collina. Lui che è di Montalto Pavese, nato il 22 febbraio di 85 anni fa, lui che dal ciclismo è rimasto deluso, ferito, conqui-stato, abbandonato ma si è fatto volere bene e tanto: siamo andati a trovarlo nel giorno del suo compleanno ed è stata subito grande festa. Per molti anni Nascimbene ha chiuso la porta ai ricordi. Poi l’ha riaperta, complici veri amici di ieri e di oggi – Remo il collezioni-sta di cose rare e bellissime di ciclismo, Erminio l’ex panettiere del “quartiere” Oltrepo (quando il pane si portava su e giù con la bici e pedalare). Ora, anche grazie a questi amici, qualche volta Pietro parla del ciclismo che fu. Del suo. Che è anche quello di Fausto Coppi. Il nostro. Quello eroico, insomma, quello che non finisce mai: quello che «si faceva fatica in salita ma anche in discesa con quelle strade», racconta Pietro. Quello che non si scorderà mai «come la tappa del Bondone, tragedia e commedia, con troppa gente finita in cima grazie a qualche passaggio in auto di troppo», quello di tante discese all’impazzata senza paura su strade bianche (o nere a

seconda del punto di vista), «qualche volta in scia a Fiorenzo Magni, che in discesa era un califfo», ma anche lui, el Peder se la cavava bene e a maggior ragione con quel mostro sacro davanti a fare la traiettoria Nascimbene prendeva ancora più coraggio…RUOTE E COLLI. DI COPPI – Restando in tema e in zona. Sabato 28 febbraio, a Tortona, provincia di Alessandria, gli organizzatori de LaMitica, ciclostorica che si corre a fine giugno sui Colli Tortonesi, hanno organizzato una riunione molto speciale. Dopo aver costru-ito un evento di rilevanza sovralocale, come LaMitica Ciclostorica per i Colli di Serse e Fausto Coppi, e a chiusura di una prima fase di lavoro il Comitato Colli di Coppi, ha organizzato presso la Fonda-zione Cassa di Risparmio di Tortona la presentazione del progetto del Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi, un progetto che nasce come azione spontanea di un gruppo di appassionati di ciclismo nel 2009, sviluppando l’idea attorno all’obiettivo di far crescere la mobilità ciclabile e il cicloturismo nel territorio vocato per tradizione a tale pratica sportiva: i Colli di Serse e Fausto Coppi.Certamente LaMitica è stato l’evento capace di catalizzare l’at-tenzione verso il nostro territorio, di un folto pubblico di simpatiz-zanti, dei media di settore e non solo, ma anche di operatori del settore turistico, così come gli eventi collaterali quali “Bellezze in Bicicletta-Tortona Retrò”, Gli Incontri Cicloletterari a Castellania o la partecipazione de LaMitica ad altri eventi “fuori porta” han-no riacceso l’interesse attorno alla bicicletta intesa come mezzo di trasporto, veicolo di cultura, stile di vita. E naturalmente hanno portato sotto una nuova luce il nostro territorio e le sue qualità pa-esaggistiche, sportive, culturali ed enogastronomiche. Di grande importanza però è stato anche il lavoro svolto parallelamente attra-verso il coinvolgimento crescente dei comuni del territorio che ha permesso di sottoscrivere un protocollo d’intesa con 26 Comuni, per la “Valorizzazione degli Itinerari Cicloturistici dei Colli di Coppi”. Il tutto come atto finale di un percorso condiviso tra Workshop, World Café, incontri e tavoli di lavoro allo scopo di lasciare un se-gno permanente tracciando, insieme a tutti gli attori coinvolti, un

percorso progettuale futuro da concertare e quindi da consolidare. L’incontro ha coinvolto soprattutto gli amministratori pubblici e gli operatori economici del territorio, esperti ed addetti ai lavori, per fornire una serie di strumenti conoscitivi al fine di com-prendere definitivamente il progetto del Parco del Ciclismo attraverso la genesi e lo sviluppo dell’idea dei Colli di Coppi e la nascita de LaMitica da even-to ciclostorico a percorso permanente. Non è solo un tuffo concreto nel passato ma anche un vero “racconto” delle potenzialità di luoghi unici con tanto di analisi dell’impatto economico del ciclo-turismo sulla piccola e grande scala. Il Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi dovrà alimentare per collegarsi alle reti ciclabili regionali e alle grandi ci-clovie europee, partendo proprio dalle vicine Lom-bardia, Emilia Romagna e Liguria. Questa è solo la partenza. Per un turismo che “E pur si muove”. In bicicletta. #cipiace

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DOMENICA 14 GIUGNO AD ATTENDERE I CICLOAMATORI CI SARANNO CINQUE PASSI, TRA CUI IL MITICO SAN PELLEGRINO. SANO AGONISMO, MA ANCHE STORIA E CULTURA DELL’OSPITALITÀ

a cura di NEWSPOWER

SI PARTE DAL CUORE DELLA VAL DI FIEMME, MA IL PERCORSO TOCCA ANCHE ALTO ADIGE E PROVINCIA DI BELLUNO. ATTENZIONE AL VULCANO DI PARDAC ED AL BOSCO CHE SUONA. I MOTIVI PER PARTECIPARE ALLA NONA EDIZIONE SONO PIÙ DI UNO

[email protected]

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Prendi la bici, aggiungi le favolose Dolomiti e le Valli di Fiemme e Fassa, immergiti nella natura e vivi fino in fondo la Marcialonga Cycling Craft. L’appuntamento con la 9a edizione della granfondo trentina su strada è per domenica 14 giugno prossimo, in fi-nir di primavera, quando il viale centrale di Predazzo accoglierà ciclisti di ogni angolo della penisola e stranieri, pronti a cavalcare con entusiasmo e sano agonismo spor-tivo i passi di Monte San Pietro, Lavazé, San Pellegrino e Valles. Dolomiti trentine, ma anche tratti di Alto Adige e provincia di Belluno sono sede di gara, contornati da ambienti la cui storia naturale e umana ri-manda a secoli e millenni fa.In questo numero vi vogliamo raccontare Predazzo, cuore della Val di Fiemme, e le peculiarità storico-naturali di questi luoghi a nostro avviso degni di una visita anche al di fuori dell’esperienza ciclistica targata Marcialonga.Predazzo quindi, città di ciclisti, di minatori e di un… vulcano. Già perché Pardàc – nel dialetto locale significa “grande prato” – ol-tre 200 milioni di anni fa aveva anche la sua bocca di fuoco dalle cui eruzioni sarebbero nate le cime del Latemar e le guglie dolo-mitiche circostanti, e la cui vetta toccava i 5000 metri. Per questo motivo, su un ter-ritorio con le più alte concentrazioni di mi-nerali al mondo, Predazzo è considerata il Giardino Geologico delle Alpi e le passeg-giate o pedalate in MTB su sentieri in quo-ta portano ad imbattersi in spiagge, fondali marini e conchiglie di diverso tipo. Le stra-tificazioni delle rocce, tra masse di calcare,

Partenza della Marcialonga Cycling Craft 2014

foto NEWSPOWER

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lettura 5 min

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sedimenti bituminosi e rocce di colore rossastro e nero sono chiaramente vi-sionabili lungo il sentiero del Doss Ca-pèl a oltre 2200 metri sopra il paese, allestito e tabellato dal Museo Geologi-co delle Dolomiti, nato a Predazzo oltre 110 anni fa. Per tutti gli appassionati di geologia e paleontologia, il centro della Val di Fiemme è una vera Mecca e chi ama le escursioni non ha che l’imbaraz-zo della scelta. Da segnalare è senz’al-tro l’itinerario che porta alle ex miniere della Bedovina, i cui giacimenti di rame e tungsteno originati dalle eruzioni vul-caniche rimasero in attività fino agli anni ’60 del Novecento. Salendo verso Bellamonte c’è il Parco Naturale di Paneveggio e Pale di San Martino in cui grandi e piccoli possono ammirare i cervi della riserva, l’immensa foresta di abeti rossi di risonanza, detta anche Foresta dei Violini, e godersi la bella passeggiata in Val Venegia dove fioriscono orchidee spontanee e rodo-dendri e dove ci si può fermare a gusta-re un piatto di polenta e tosela. Seguen-do la strada verso la Valmaggiore da Predazzo si raggiunge anche il “Bosco che Suona” che ogni anno accoglie un rito musicale tutto speciale, con musi-cisti di fama nazionale e internazionale

che scelgono e battezzano il proprio abete di risonanza. Tornando al centro fiemmese sede di start e finish della prossima Marcialonga Cycling Craft, Predazzo è il paese più popolato dell’intera valle e pensare che in origine era composto solamente da dodici masi, case isolate con appezzamenti di prati e boschi tutt’intorno dove la gente di montagna si dedicava – e lo fa ancora – alla pastorizia e al legno. In pieno centro si erge la chie-sa neogotica dei Santi Filippo e Giacomo, ma una visita la raccomandiamo anche alla chiesa di San Nicolò la cui parte più antica risale a prima del 1500 e la cui ricchezza di affreschi è testimoniata da un ciclo del XVI secolo riportato al massimo splendore grazie ad un lungo intervento di restauro conclusosi pochi anni fa. Non lontano dal centro paese si trova

anche lo Stadio del Salto “Giuseppe Dal Ben”, con i trampolini che hanno ospitato quattro edizioni di Campionati del Mondo di Sci Nordico – le ultime nel 2013 e 2014 – e numerosi eventi di Coppa del Mondo di salto con gli sci e combinata nordica. Questo è in breve ciò che si può pensare di fare in un fine settimana, o anche qualche giorno in più, a Predazzo e dintorni, e la data del 14 giugno e… dintorni può risulta-re come prima scelta. La Marcialonga Cycling Craft 2015 attende i suoi riders, le iscrizioni sono attive dal sito di gara www.marcialonga.it al prezzo di € 30 fino all’11 maggio. Ricordiamo infine anche il prezioso gadget, una giacca spor-tiva Craft windbreaker impermeabile con cappuccio, disponibile per tutti gli iscritti.Marcialonga Cycling Craft è anche su You-Tube, Facebook e Twitter.

Gruppo di testa sulle rampe della Marcialonga Cycling Craft 2014

foto NEWSPOWER

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10 L’EDITORIALEl’editore MAURIZIO ROCCHI

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La Gran Fondo Vena del Gesso dopo il debutto dello scorso anno è pronta a solcare di nuovo gli sterrati del Parco Re-gionale della Vena del Gesso Romagnola e, anche nel 2015, lo farà assieme al Ral-ly di Romagna, celebre gara a tappe di MTB alla sua 6a edizione. Dal 30 maggio al 3 giugno, quindi, Riolo Terme (RA), ac-coglierà centinaia di biker per una cinque giorni da trascorrere all’insegna della passione per le ruo-te artigliate in paesaggi unici come quelli della Vena del Gesso Roma-gnola, la dorsale gesso-sa più imponente d’Italia che caratterizza l’Appen-nino Tosco-Romagnolo. La granfondo del 31 maggio avrà partenza e arrivo da Riolo Terme e il percorso verrà rinno-vato rispetto alla scorsa edizione, ma gli organiz-zatori di Romagna Bike Grandi Eventi fanno già sapere che la gara misu-rerà circa 50 km con un dislivello di 1500 metri. La Gran Fondo Vena del Gesso sarà la seconda delle cinque tappe del Rally di Romagna e per gli appassionati il ponte del 2 giugno rappresen-ta un’occasione ideale per prendere parte alla granfondo di domenica 31 maggio o, per i più allenati, a tutto il Rally, le cui cinque frazioni si sviluppano sugli sterrati dell’Appennino Tosco-Romagnolo in un’area compresa fra le province di Ravenna, Bologna e Firenze.Il cuore pulsante della cinque giorni sarà, ovvia-mente, il centro di Riolo Terme, sede di partenza

e arrivo di tutte le tappe del Rally, Gran Fondo Vena del Gesso inclusa. In pri-mavera, quindi, gli appassionati avranno l’opportunità di divertirsi e scoprire off road, calanchi e le ricchezze geologiche del Parco Regionale della Vena del Ges-so, uno dei principali partner della ma-nifestazione assieme all’Amministrazione

Comunale di Riolo Terme e a Saint-Go-bain Gyproc, main sponsor dell’evento. Lo staff di Romagna Bike Grandi Eventi è da mesi al lavoro per regalare ai biker una cinque giorni perfetta sia dal pun-to di vista agonistico che degli eventi di contorno in quel di Riolo Terme. Sabato 30 e domenica 31 maggio biker e appas-

sionati potranno spulcia-re le ultime novità dal mondo delle due ruote fra gli stand del Villaggio Expo, mentre la serata di sabato sarà animata dalla Festa della Birra, senza dimenticare il mer-catino di prodotti tipici locali con le diverse spe-cialità enogastronomiche romagnole. La Gran Fondo Vena del Gesso, oltre ad essere seconda tappa del Rally di Romagna, fa parte di due importanti challenge del calendario italiano come il Circuito 3 Re-gioni Scott ed il Prestigio MTB. Il grande appeal della granfondo e del-la kermesse allestita da Romagna Bike Grandi Eventi è anche confer-mato dall’ottimo afflusso di iscrizioni che procedo-no a gonfie vele con biker provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero, quando mancano ancora oltre quattro mesi al via.Per tutte le informazioni sulla Gran Fondo Vena del Gesso e sul Rally di Romagna basta accede-re al sito ufficiale www.ra l l yd i r omagnamtb . i t dove si possono trovare tutti i link relativi a iscri-zioni, percorsi, regola-mento e alle attrattive turistiche offerte da Riolo Terme e dintorni.

GRAN FONDO VENA DEL GESSO E RALLY DI ROMAGNAPONTE DEL 2 GIUGNO DA BIKER A RIOLO TERME (RA)DOMENICA 31 MAGGIO 2A GRAN FONDO VENA DEL GESSO A RIOLO TERME (RA). LA BIKE-MARATHON È SECONDA TAPPA DEL CELEBRE RALLY DI ROMAGNA, DI SCENA DAL 30 MAGGIO AL 3 GIUGNO. CINQUE GIORNI DEDICATI ALLE RUOTE AR-TIGLIATE A RIOLO TERME. LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO INSERITA NEI CIRCUITI 3 REGIONI SCOTT E PRESTIGIO MTB

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COSMOBIKE SHOW 2015 APRE AL TRIATHLON

UNO SPORT IN CONTINUA CRESCITA CON 20MILA TESSERATI IN ITALIA. PER L’OCCASIONE SARÀ ALLESTITA UNA PISCINA DI 25 METRI, PER LA DISTANZA SUPERSPRINT, TRA I PADIGLIONI DI VERONA FIERE

a cura della REDAZIONE

UNA GARA SPETTACOLARE, UNA VERA NOVITÀ. E PER RECUPERARE BIRRA PARTY E GLI INTEGRATORI DELLE TANTE AZIENDE CHE SARANNO PRESENTI AL COSMOBIKE SHOW

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La prima edizione di Cosmo Bike sarà forte-mente caratterizzata da una disciplina spor-tiva in netta ascesa, il triathlon! Con l’indi-cazione “triathlon inside”, gli organizzatori vogliono infatti offrire al pubblico che visiterà i padiglioni fieristici di Verona dall’11 al 14 settembre una serie di iniziative ed eventi per far conoscere nei dettagli questa affa-scinante disciplina sportiva. Questa multi-disciplina si sviluppa in una prima frazione a nuoto, seguita da una percorso in bicicletta e infine una parte finale a piedi. Il tutto sen-za sosta, zona cambio compresa. Questo è uno sport molto giovane, nato a metà degli anni ’70 negli Stati Uniti per poi diventare di-sciplina Olimpica nel 2000 a Sidney. In Italia la Federazione Italiana Triathlon (FITRI) può contare su circa 20.000 tesserati e di questi circa 3200 sono donne. Le società sporti-ve che partecipano alle varie competizioni sono 367 e l’incremento di questi numeri è di circa il 10% ogni anno. Diverse sono le distanze che caratterizzano le specialità del triathlon che vanno da gare sprint (750 m di nuoto, 20 di ciclismo e 5 di podismo) passando alla gara Olimpica (1500 m + 40 km + 10 km) fino ad arrivare al ben noto Ironman (3800 m + 180 km + 42 km).

A CosmoBike 2015 tutti avranno la pos-sibilità di assistere ad alcuni eventi demo, per vivere in diretta un’autentica gara di triathlon. Infatti grazie ad una piscina da 25 metri appositamente allestita per l’oc-casione è in programma una gara dimo-strativa sulla distanza Supersprint (400 m nuoto + 10 km ciclismo + 2,5 di corsa), il tutto all’interno del polo fieristico e con spettacolari passaggi all’interno dei padi-glioni coperti. Altrettanto spettacolare è la “zona cambio” dove gli atleti transitano dopo il nuoto per indossare il casco, infilare le scarpe e inforcare la bicicletta, per poi ritornarci, abbandonare la bici indossare le scarpe da running e partire di volata per l’ultimo sprint.Gli organizzatori di CosmoBike hanno pensato anche ad una gara a staffetta con tre atleti che si dedicheranno ognuno sul-la singola disciplina sostenendo i colori di alcune aziende presenti all’esposizione. Il premio finale sarà un birra party per tutti!

A proposito di alimentazione, il triathleta dedica molta attenzione a questo aspetto, al pari della preparazione fisica. In effetti il triathlon è particolarmente dispendioso

dal punto di vista fisico e quindi l’integra-zione è particolarmente importante. A Co-smoBike saranno presenti nell’area adia-cente al piano vasca utilizzato per le gare, anche numerose aziende produttrici di integratori ed alimenti per gli sportivi. Ver-ranno organizzati anche dei veri “stage” aperti a tutti i visitatori, dove le aziende presenti illustreranno le diverse tecniche di integrazione alimentare per gli sportivi con l’intervento di alcuni testimonial delle diverse discipline. Sempre nell’area triath-lon alcune società sportive rimarranno a disposizione dei visitatori e presenteranno i programmi per la stagione offrendo l’op-portunità ad eventuali nuovi atleti di poter stabilire contatti successivi al momento espositivo ed avere riferimenti per iniziare a dedicarsi a questa nuova disciplina.

Presenti anche alcune organizzazioni che si occupano di stage di allenamento sia in Italia che all’estero, con invitanti settima-ne vacanza all’insegna dello sport. Insom-ma il mondo del triathlon coinvolge nume-rosi aspetti che vanno dalla preparazione fisica, all’alimentazione, alla scelta e pre-parazione dei materiali e alla scelta della tipologia di gare in funzione delle capacità dell’atleta. Ma sicuramente il triathlon è un momento di benessere fisico impareggia-bile perché comprende tante e diverse di-scipline sportive che impegnano in ugual modo tutti i distretti muscolari non trala-sciando l’aspetto tecnico che per quanto riguarda nuoto e ciclismo è di assoluta importanza.

L’obiettivo di Triathlon Inside è quindi quel-lo di offrire al visitatore un’esperienza uni-ca, conoscere un’avvincente e spettacola-re disciplina sportiva che è assolutamente alla portata di tutti e che offre una vera op-portunità per cambiare in positivo il proprio stile di vita.

Ufficio Stampa CosmoBike ExpoTel: +39.344.138.82.39Email: [email protected] Web: www.cosmobikeshow.com

foto ALBERTO DIODATO

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THE BIKE

WORLD

INTERNATIONAL B IKE EXHIBIT ION VERONA 11/14 settembre 2015WWW.COSMOBIKESHOW.COM

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OGNI PAESAGGIO DIVENTA SPETTACOLO NELLE TERRE DI SIENAa cura di ROBERTO ZANETTI

LE COLLINE E LA PROVINCIA DI SIENA SARANNO PROTAGONISTE DI UNA PRIMAVERA SCOPPIETTANTE, GRAZIE AL FRESCO INGRESSO IN CALENDARIO DI UNA NUOVA CHALLENGE CICLOTURISTICA CHE NASCE CON L’OBIETTIVO DI FAR VIVERE I COLORI E I PANORAMI DI UNA PROVINCIA DA SEMPRE VOTATA AL CICLISMO

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La primavera internazionale del ciclismo che conta aprirà i battenti sabato 7 marzo con la “Strade Bianche”, organizzata da RCS Sport, con la novità della prova profes-sionistica femminile. La provincia di Siena, da sempre legata a questo evento (sin dalla prima edizione la gara ha avuto la partenza in provincia e l’arrivo nella pittoresca Piazza del Campo nel centro di Siena), sarà prota-gonista di un nuovissimo circuito cicloturi-stico, il “Bici Club Terre di Siena”.Sull’onda dell’entusiasmo della corsa pro-fessionistica, ecco creato un calendario di ben quattro prove che si preannunciano soprattutto originali e diverse da quelli che vengono definiti “eventi di massa”.Manuel Giuggioli, Presidente del Bici Club, ci ha presentato l’intero programma del “Gran Brevetto Ciclovie in Terre di Siena 2015”. Si tratta di una serie di randonnée e cicloturistiche che faranno tappa nel territo-rio senese e in parte del Grossetano.

Il calendario:1) Terre di Siena Ciclotour Percorso rando: 182 km (2650 m/ disl), partenza dalle ore 7.30 alle 8.30 Percorsi cicloturistici: 50 e 100 km, partenza alle ore 8 alle 9

Si inizierà proprio il giorno della festa della donna, l’8 marzo 2015, con la prima prova, denominata proprio “Terre di Siena Ciclo-tour”, con partenza e arrivo a San Gimignano.Il giorno successivo alla nona edizione di Strade Bianche, la straordinaria gara per professionisti del calendario internazionale UCI, vi sarà la possibilità di pedalare sulle

stesse strade scegliendo uno dei tre per-corsi: il primo di 200 km valido come bre-vetto randonnée. Tale percorso permetterà conseguire il punteggio che per partecipare alla mitica e leggendaria Parigi-Brest-Parigi, una delle “vedette” del panorama enduran-ce mondiale. Gli altri due, invece, potranno essere pedalati nella più tranquilla, se così si può definire, formula cicloturistica di 50 e 100 km.

2) Grand Tour della Valle di Merse Percorso rando: 290 km (3250 mt/ disl), partenza dalle ore 21 alle 22 di Sab. 28 marzo Percorsi cicloturistici: 100 km e 60 km, partenza dalle ore 9 alle 10 di Dom. 29 marzo

La seconda prova sarà in programma il 29 marzo 2015, quando andrà in scena il “Grand Tour della Valle di Merse” con ben 300 km di emozioni e colori. Anche in que-sto caso si potrà ottenere il punteggio per poi misurarsi alla Parigi-Brest-Parigi. Un viaggio di giorno (e per i randagi anche di notte) lungo tre percorsi disegnati dalle silenziose strade che, dalle boscose Colline Metallifere, portano all’oceano infinito di terra delle lunari Crete Senesi, fino ad arrivare nel cuore della città di Siena per poi dirigersi a far conoscenza della misteriosa Montagnola.

3) Grand Tour UNESCO Percorso rando: 385 km (4150 mt/ disl), partenza dalle ore 18 alle 19

Per la terza prova, in programma il 3 maggio

2015, la location prescelta è ancora una vol-ta San Gimignano, con il “Grand Tour UNE-SCO”. In questo caso la distanza cresce e si arriva a 400 km e anche questa prova sarà occasione per ottenere le credenziali neces-sarie alla Parigi-Brest-Parigi. Le Terre di Siena vissute in bicicletta, giorno e notte, lungo un percorso che dalle torri di San Gimignano raggiunge i quattrositi UNE-SCO e le zone di produzione dei vini DOCG del territorio senese. Un’occasione anche per rimanere una settimana a ben vivere e poi partecipare alla GranFondo della Vernac-cia il 10 maggio.

4) Grand Tour Terre d’Etruria Percorso rando: 570 km (6172 mt/disl), partenza dalle ore 10 alle ore 11 

L’ultima prova in programma andrà in scena il 31 maggio 2015, e sarà la più dura, vista la distanza da percorrere: 600 km. La sede è quella di Ropolano Terme, il nome della ma-nifestazione è “Grand Tour Terre d’Etruria”. Saranno toccate tutte le zone delle acque termali e anche in questo caso si potrà otte-nere il punteggio per partecipare alla Parigi-Brest-Parigi.Suggestivo percorso che da Rapolano toc-ca gli storici luoghi termali del senese e della maremma fino alle terme romane di Ventu-rina. Bagno Vignoni-Chianciano-San Ca-sciano Bagni-Saturnia sono le celebri loca-lità delle «acque calde» che anticiperanno la visita alle «acque salate» di Follonica e della costa Etrusca.

Modalità d’iscrizione:Molto conveniente la possibilità di abbonarsi e, di conseguenza, i costi sono veramente accessibili a tutti con servizi di primo livello.Alle prove randonnée e cicloturistiche posso-no partecipare tutti coloro che sono in pos-sesso di un certificato medico idoneo o sono regolarmente tesserati ad una ASD affiliata ad un Ente della Consulta. Per le prove ran-donnée si può utilizzare anche la convenien-te iscrizione on line attraverso il sito  www.audaxitalia.it. Nel costo di iscrizione (6 e 10 €) sono compresi tutti i servizi messi a dispo-sizione dalla ASD organizzatrice come ristori, pasta party e quant’altro.

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Una bella immagine di Piazza del Campo a Siena

In bici sulle colline di Siena

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cicloturismo

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GREENFONDO PAOLO BETTINI

LOGISTICA RINNOVATA, PROPRIO COME PARTE UNA PARTE DEL PERCORSO. MA LE NOVITÀ DELL’EDIZIONE NUMERO 18 SONO ANCHE TRA LE AZIENDE SPONSOR, CON UNA NEW ENTRY… ROSA

a cura di ROBERTO FEROLI

CHIUSO IL PROGETTO ASIATICO PROSPETTATO LA SCORSA ESTATE, L’EX CT AZZURRO SARÀ COME SEMPRE AI NASTRI DI PARTENZA. I TRE PERCORSI SI SNODANO COME SEMPRE NEL TERRITORIO DELLA GEOTERMIA

[email protected]

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«Siamo sempre gli stessi. Ma con diverse novità». Queste le primissime parole di Stefano Gazzarri, che segue da vicino, nei panni di organizzatore, una manifesta-zione che punta alle 1500 iscrizioni. Par-te ed arriva da Pomarance, in Toscana, provincia di Pisa. Un paesino di poco più di 3mila abitanti, dove il riscaldamento in larga parte è gentilmente offerto dal sot-tosuolo e nelle toppe esterne delle porte d’ingresso si possono ancora lasciare le chiavi. Un luogo tranquillo, quindi, che però il 12 aprile sarà gradevolmente scos-so dalla presenza di cicloamatori; già mille quelli iscritti nel momento in cui scriviamo. Lo scorso anno furono 1340, obiettivo mi-nimo per il 2015 è invece quota 1440. E sarà una edizione a suo modo speciale, la prossima. Quella della maturità, si potreb-be facilmente dire. Ma anche quella in cui la tradizione delle prime diciassette pe-dalate incontra alcune modifiche del per-corso, oltre ad un nuovo partner che alla manifestazione porterà lustro e non solo. Partiamo proprio da qui, allora, dal nome nuovo che entra, e come entra, a carat-terizzare la manifestazione. Si tratta di Vittoria, marchio che produce ruote ad elevata performance, ovviamente da bici. E che in Toscana porterà le sue autovet-ture, le stesse che accompagneranno

il Giro d’Italia, mettendo a disposizione l’assistenza meccanica. Una occasione per l’azienda stessa, che avrà la possi-bilità di verificare direttamente al volante alcune delle strade che interesseranno il giro rosa, che quest’anno, mai accadu-to prima nella sua lunga storia, passerà proprio da Pomarance. Anzi, dove è fis-sato l’arrivo della Granfondo, lì i migliori del mondo si affronteranno per un GPM. «Sicuramente ci siamo fatti un bel regalo» dice Gazzarri riferendosi a questa impor-tante new entry.

Il percorso. Leggermente modificato, soprattutto nella prima parte. Questo a causa di frane e smottamenti che un po’ in tutta Italia hanno costretto diversi organizzatori a correre ai ripari. Ma qui, nel caso specifico della GreenFondo Pa-olo Bettini, non tutto il male è venuto per nuocere. Le nuove strade sono parte di una pedalata pnoramica, molto comple-ta anche da un punto di vista scenico. Ed per diversi chilometri l’asfalto è nuovissi-mo, finito di stendere a metà febbraio. Il corto misura 70 chilometri, il medio ne misura 82 con 1220 metri di dislivello. Il lungo invece tocca i 130 chilometri, e permette di affrontare un dislivello di 2100 metri.

A capo dei partenti, come giusto che sia, Paolo Bettini. La scorsa estate Alonso, il pilota ormai ex Ferrari, era stato coin-volto in un progettone ciclistico in medio oriente. Ed a sua volta, lo spagnolo aveva preso immediato contatto con Bettini. Poi tutto si è fermato, e così l’ex Ct della na-zionale sarà uno dei circa 1500 in sella. Anche lui, come gli altri, passeranno sotto le torri delle centrali geotermiche. Per chi non le conoscesse, e non si prendesse neppure la briga di una googlelata veloce, allora vi basti sapere che pur parlando di prodotti assolutamente industriali, sono addirittura vincolate dalle Belle Arti. Così, per dire… Di inedito c’è la salita di Gello, che porta in una zona mineraria dove è allestito anche uno scenografico ristoro.Altre novità. Il sito internet, completamen-te rinnovato. Un utile strumento per repe-rire info, anche sulla iscrizione. Lo trovate all’indirizzo greenfondopaolobettini.it. E poi un’area attrezzata per i camperisti, che potrebbe diventare un vero e proprio fiore all’occhiello della manifestazione, un piccolo plus in realtà molto grande per tutti coloro che si spostano in camper, magari anche con famiglia al seguito op-pure in gruppo tra vari ciclisti che insieme affrontano il viaggio e condividono spese e divertimento.

foto MAURO FANFANI

foto PLAYFULL NIKON

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ACSI CICLISMO

MONTA IN SELLA E VIVI UNA STAGIONE CICLISTICA DA PROTAGONISTA

a cura di NEWSPOWER

CRESCONO SEMPRE PIÙ LE GRANFONDO ITALIANE TARGATE ACSI

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Dopo un inizio anno assai “turbolento” dal punto di vista politico, gli appassionati di granfondo non vedono l’ora di rimettersi in sella per la nuova stagione di gare e il set-tore ciclismo dell’ACSI ancora una volta pe-dalerà al loro fianco. L’ACSI, infatti, è stato il primo ente a tendere la mano alla Federci-clismo dopo che quest’ultima aveva abban-donato la Consulta Nazionale del Ciclismo il 31 gennaio scorso e si è subito impegna-to a garantire il principio della reciprocità, consentendo ai tesserati FCI e di tutti gli altri enti di promozione sportiva di prendere parte alle manifestazioni ciclistiche targa-te ACSI. Inoltre, il settore ciclismo dell’AC-SI ha deciso di aderire al tavolo di lavoro promosso dalla FCI per stilare il “manifesto delle buone pratiche del ciclismo per tutti” volto a migliorare le qualità organizzative e partecipative delle manifestazioni ciclistiche. Insomma, per l’ACSI è prioritario che ogni appassionato possa gareggiare e divertirsi alle granfondo, sempre nel rispetto delle re-gole e dei principi dell’ordinamento sportivo.

Nel 2015, dunque, i calendari dei Cam-pionati Italiani “Fondo” e “Granfondo e Mediofondo” ACSI sono pronti ad offrire agli amanti delle due ruote un’infinità di occasioni per pedalare in alcune delle ma-nifestazioni più celebri della penisola. La stagione del ciclismo su strada ACSI si è aperta lo scorso febbraio con prove orga-nizzate dai comitati provinciali di tutta la penisola, ma a marzo entra nel vivo perché questo mese prendono il via i due più noti circuiti organizzati da ACSI. Il Campionato Italiano Fondo, infatti, comincia domenica 15 marzo con la Gran Fondo della Cera-mica a Santo Stefano di Camastra (ME), mentre una settimana più tardi si attraver-sa lo Stretto per disputare la Gran Fondo Antonino Scopelliti a Villa San Giovanni (RC). Domenica 29, infine, appuntamento in riva all’Adriatico per la Gran Fondo Città di Riccione (RN) e quest’anno il traguardo della gara romagnola verrà allestito all’in-terno del Parco Oltremare di Riccione, cornice unica e suggestiva per una gara

amatoriale. Il Campionato Italiano Fondo ACSI terrà impegnati i cicloamatori sino al 30 agosto quando la “Fondo Leopardiana” di Recanati (MC) chiuderà l’edizione 2015 del circuito. Domenica 22 marzo, invece, prende il via il Campionato Italiano Granfondo e Me-diofondo: il circuito ACSI include alcune delle più apprezzate manifestazioni del Centro e del Nord Italia come la prova inaugurale della serie, la 21a Granfondo Davide Cassani di Faenza (RA) con i suoi itinerari da 125,8 km e 95,8 km fra i sa-liscendi dell’Appennino Tosco-Romagno-lo. La gara di Faenza non sarà che il suc-coso antipasto del mese di aprile quando il circuito proporrà altre tre classiche della primavera granfondistica: domenica 12, infatti, gli appassionati potranno “sceglie-re” se pedalare alla Granfondo Selle Ita-lia di Cervia (RA), la storica “Via del Sale” che ogni anno fa registrare 4500 iscritti, o alla 17a Granfondo Liotto di Vicenza, quest’anno di scena fra le meraviglie della

Il Podio Donne della Granfondo delle 5 Terre a Deiva Marina

Tempo di

lettura 5 min

foto PLAYFULL NIKON

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città palladiana e le salite dei Colli Berici. Due settimane più tardi la serie farà tappa di nuovo nel Vicentino per la Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica del 26 aprile e poi il Campionato Italiano Gran-fondo e Mediofondo ACSI proseguirà sino a settem-bre. Fra i tanti appuntamenti in programma spiccano la Granfondo della Vernaccia di Colle Val d’Elsa (SI) il 10 mag-gio, la Granfondo Colnago di Desenzano del Garda (BS) il 17 maggio o la Granfondo delle 5 Terre (13 settembre)

che sul lungomare di Deiva Marina (SP) farà calare il sipario sul Cam-pionato Italiano Granfondo e Me-diofondo ACSI 2015.Il fitto menù di manifestazioni del settore ciclismo dell’ACSI, oltre alle granfondo dei Campionati Italiani, propone anche gli eventi inseriti all’interno dei calendari nazionali e provinciali di ciclismo su strada e un’infinità di prove dedicate alle al-tre specialità delle due ruote come cronometro, mountain bike, cro-noscalate, pista e ciclismo giova-nile. Per tutti i dettagli sugli eventi ACSI basta accedere al sito ufficiale www.acsi.it/Ciclismo dove si trova-no anche le informazioni sulle van-taggiose condizioni di tesseramen-to e sulle polizze assicurative che ACSI offre ai propri associati per la stagione 2015.

La partenza della Granfondo Via Del Sale – Selle Italia, CerviaLa Granfondo Liotto in provincia di Vicenza

Il Ct Davide Cassani alla partenza della sua Granfondo a Faenza

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La 17a edizione della Gran Fondo “Città di Riccione”, in program-ma domenica 29 marzo, si espande a tutto il territorio riccionese coinvolgendo i suoi luoghi di eccellenza: la bellezza della centro cittadino, poi il Parco Oltremare ed anche il favoloso entroterra. Le due ruote animeranno un weekend indimenticabile, vivace e ricco di eventi per sportivi, residenti e turisti ai quali il ciclismo si rivelerà nel suo lato più glamour e divertente. Per il secondo anno di fila, il marchio d’abbigliamento Nalini sarà il main sponsor dell’evento, confermando così la sua fiducia ad una Granfondo che ambisce a diventare un punto di riferimento nazionale per i ciclisti amatoriali più appassionati. Si potrà scegliere se prendere parte al percorso da 130 km oppure a quello più corto da 85 km, che costituiscono rispettivamente la 3a prova Fondo ASCI Ciclismo e la 2a prova del rinomato circuito Romagna Challenge. In entrambi sarà inserita una cronoscalata inedita di 2,8 km situata nei pressi dell’abitato di Sassofeltrio (PU).Dall’edizione di quest’anno sono previste numerose novità, a partire dai servizi che saranno offerti ai parteci-panti all’evento e alle loro famiglie: gli sportivi si troveran-no a disposizione ampi parcheggi per le auto, ricchi punti ristoro e un servizio cucina per il con-sueto “Pasta Party” di fine corsa.

Mentre il ciclista di famiglia pedala nel favoloso entroterra, chi lo accompagna passerà una giornata indimenticabile fra le ec-cellenze della Perla Verde: dallo shopping in viale Ceccarini e via Dante, alla visita al Parco Oltremare per due accompagna-tori del partecipante, da indicare al momento dell’iscrizione. Nel Parco, dove si troveranno l’arrivo della gara e l’arena pre-miazioni, villaggi esperienziali per bambini e ragazzi, anche la possibilità unica di vivere l’incontro con i delfini della laguna più grande e bella d’Europa.La “svolta” della Gran Fondo “Città di Riccione” è stata accolta con entusiasmo dal sindaco di Riccione Renata Tosi: “La città sarà pronta ad accogliere al meglio una manifestazione sportiva come la Gran Fondo Città di Riccione legata al turismo, alla scoperta di luoghi d’intrattenimento tematici e delle bellezze che Riccione è in grado di offrire in ogni periodo dell’anno. Un connubio tra pub-blico e privato che ben si sposa con la strategia dell’Amministra-

zione Comunale di destagionalizzare progressivamente e con incisività la no-stra offerta turistica. Questi sono eventi possibili perché il nostro sistema ope-ra a fianco di sog-getti del territorio che contribuiscono a rendere appetibile Riccione sotto vari aspetti, come quel-lo del filone turisti-co-sportivo”.

LA 17A EDIZIONE DELLA GRAN FONDO “CITTÀ DI RICCIONE”DOMENICA 29 MARZO 2015 UN EVENTO CHE COINVOLGE TUTTA LA CITTÀ

Parco Oltremare di Riccione

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foto BETTINIPHOTO

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UNESCO CYCLING TOUR

PARTENZA COL BOTTO PER L’UNESCO CYCLING TOUR 2015

a cura di PAOLO MEI

LA NEONATA GRANFONDO DEL PO DI FERRARA FA SUBITO IL PIENO DI EMOZIONI, COLORI E PARTECIPANTI, CON QUASI 600 CICLOAMATORI AI NASTRI DI PARTENZA IN UNA GIORNATA STUPENDA DAL PUNTO DI VISTA METEOROLOGICO

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L’UNESCO Cycling Tour parte alla grande con una “prima” di grande prestigio, la ne-onata Granfondo del Po ha infatti aperto i battenti in quel di Ferrara, su un percorso prevalentemente pianeggiante di 130 km, ideale per le prime sfuriate di stagione.Numerosi i ciclisti alla prima gara della nuova stagione, altrettanto numerosi colo-ro che si sono presentati al via già piutto-sto rodati.La giornata, fantastica dal punto di vi-sta meteorologico, si è rivelata perfetta per mettere alla prova muscoli e gam-be dei cicloamatori in questo inizio sta-gione. Si sono presentati quasi in 600 ai nastri di partenza della prima edizione, in via Bacchelli a pochi passi dalla pisci-na. Percorso semplice con un menù che prevedeva dapprima il passaggio lungo la

sponda rodigina e poi quella ferrarese.

Insomma, un percorso relativamente faci-le, con poco dislivello, ma che comunque si è rivelato selettivo.L’organizzazione ha dimostrato di es-sere di ottimo livello, arricchita anche da un gran numero di accompagnatori degli amici del pedale che si sono ben presto trasformati in visitatori della città, andando a confermare quello che è l’intento del cir-cuito UNESCO, ovvero unire le manifesta-zioni sportive alla salvaguardia e conser-vazione del patrimonio artistico nazionale, facendolo conoscere ai turisti.Partenza puntuale alle ore 10 per l’edizione numero uno di una corsa che punta a di-ventare una classica di inizio stagione, pre-ceduta dal saluto dell’assessore allo sport Simone Merli, il quale ha posto l’accento sulla rilevanza dell’evento in un contesto non solo sportivo ma anche culturale.Distanza importante, come detto in pre-

cedenza, ma grande attenzione al “comfort” per i partecipanti con ben due ristori lungo il percorso, rispetti-vamente al km 56 e al km 104.

Dal punto di vista agonistico la vittoria ha sorriso

a Enzo Melloni (Phonix Racing) che ha chiuso con soli 6 secondi di vantaggio su Marco Sintoni (BD Fast) e 3’25” su Enzo Beccari (Phonix Racing). Tra le donne, centra il successo Maria Cri-stina Prati (Team del Capitano) davanti a Alessia Bortoli (Velo Club Due Torri Rovigo) e a Enrica Furlan (Spezzetto Bike Team).Nelle varie categorie, la vittoria ha sorriso rispettivamente a Marica Tassinari (Elite Sport Women), Simonetta Brunaldi (Ma-ster Women1), Annarita Piccari (Master Women 2), Luca Romio (Elite Sport), Ser-gio Renato (Master 1), Michele Marchiori (Master2), Mirko Mancini (Master 3), Alber-to Parise (Master 4), Massimo Nanni (Ma-ster 5), Franco Boffi (Master 6), Claudio Ar-dondi (Master 7), Enrico Bindini (Master 8).A questo punto i riflettori si spostano dall’Emilia Romagna al Piemonte con una delle gare più interessanti del circuito: il 3 maggio sarà il turno della Bra Bra Speciali-zed, in programma il 3 maggio 2015. Non mancherà certamente l’occasione per gli scalatori in una delle corse più selettive e tecniche dell’UNESCO Cycling Tour.

Il podio maschile

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KEVIN PAUWELS (SUNWEB – NAPOLEONGAMES) –

CICLOCROSS SOUDAL CLASSICS JAARMARKTCROSS NIEL 2014

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LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL, I PRIMI DIECI ANNI

LA LEGGENDARIA TORNA IL 19 LUGLIO, INSIEME ALLA CRONOMETRO DEL VENERDÌ ED ALLA NOVITÀ DELLA MOSERISSIMA

a cura di NEWSPOWER

ISPIRATA DAL GRANDE CAMPIONE, LA PRIMA EDIZIONE DELLA CICLOSTORICA DI TRENTO OFFRE PER LA GIORNATA DI SABATO UNA VALIDISSIMA ALTERNATIVA ALLA GARA DELLA DOMENICA, SULL’ONDA DI UN TREND VINTAGE CHE NON CONOSCE CRISI

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“La Leggendaria Charly Gaul” si appresta a festeggiare in gran-de stile l’edizione del decennale, e ancora una volta le strade di Trento, del Monte Bondone e della Valle dei Laghi verranno invase dai cicloamatori di tutte le nazioni durante il fine settimana dal 17 al 19 luglio prossimi. Inoltre, nello stesso week end, Tren-to e dintorni saranno meta anche degli appassionati di ciclismo vintage, perché fra i tanti eventi volti a celebrare la 10a sinfonia firmata “GF Charly Gaul” spicca “La Moserissima – 1a Ciclosto-rica di Trento” che sarà di scena sabato 18 luglio sulle strade bianche e sulle piste ciclabili della provincia di Trento.L’organizzazione dell’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e dell’ASD Charly Gaul Internazionale continua quindi ad arricchi-re la propria offerta per far trascorrere agli appassionati un intenso week end nel segno de “La Leggendaria Charly Gaul” e dell’amo-re per il ciclismo. Gli appuntamenti clou saranno, come sempre, la

cronometro di venerdì 17 luglio e la granfondo su strada di dome-nica 19 con il doppio percorso da 57 e 141 km fra Trento, il Mon-te Bondone e la Valle dei Laghi. Una delle principali novità 2015 riguarda proprio la prova contro il tempo che sarà di scena sul tra-dizionale percorso di 24 km nella Valle dei Laghi, ma che quest’an-no assegnerà anche le maglie tricolori del Campionato Italiano FCI Amatori. Tutto confermato, invece, per quanto riguarda la

Piazza Duomo, la partenza

foto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

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gara in linea, con la scenografica partenza

da Piazza Duomo a Tren-to e l’arrivo in cima al Monte

Bondone, al culmine della salita intitolata a Charly Gaul: il dislivello

dell’itinerario corto sarà di 2000 metri, mentre chi sceglierà il tracciato lungo dovrà

vedersela due volte con la Montagna di Trento per un totale di 4000 metri di dislivel-

lo positivo, roba da scalatori puri. Anche quest’anno “La Leggendaria Charly Gaul” sarà l’unica tappa italiana dell’UCI World Cycling Tour, la serie con prove anche in Australia, Su-dafrica, Dubai, Francia, Danimarca, Canada, Grecia, Brasile, Gran Bretagna, Slovenia e Au-stria, che consente di qualificarsi ai Campionati del Mondo Amatori e Master 2015. Sempre per rimanere in tema di conferme, “La Leggenda-ria Charly Gaul” tiene particolarmente alla tutela della salute dei cicloamatori e nel 2015 ripropo-ne l’inserimento del Requisito Etico all’interno del regolamento, per qualificare ulteriormente la manifestazione anche nei confronti di una tema-tica importante come quella della lotta al doping. I concorrenti, infatti, al momento dell’iscrizione dovranno dichiarare l’inesistenza di sanzioni sportive, civili e/o penali, ovvero indagini in cor-

so per fatti relativi al doping, e di non aver assunto e non assu-mere sostanze inserite nelle liste antidoping UCI, CONI e WADA. “La Leggendaria Charly Gaul” si conferma in prima linea an-che come evento green: dal 2013, infatti, la granfondo trentina aderisce al progetto UCI Eco Cyclo che intende sensibilizzare il settore ciclistico e le “popular race” nei confronti delle tematiche ambientali. Nel 2014 un team di esperti di Eco Cyclo ha defini-to “La Leggendaria Charly Gaul” un esempio da seguire per le sue caratteristiche di gara integrata nel paesaggio e nel territorio, dove ogni anno vengono coinvolti enti istituzionali, volontari, as-sociazioni locali e mezzi di comunicazione. Inoltre, il team di Eco Cyclo ha sottolineato la grande attenzione dedicata dagli organiz-zatori trentini alla raccolta differenziata e allo smaltimento dei rifiuti di una manifestazione che ogni anno coinvolge migliaia di ciclisti. Rispetto dell’ambiente e promozione del territorio sono anche due aspetti distintivi de “La Moserissima”, la cicloturistica d’epo-ca ideata per celebrare al meglio il decennale de “La Leggendaria Charly Gaul” e per far rivivere su strade bianche e itinerari lontani dal traffico l’atmosfera del ciclismo dei tempi eroici. La ciclostorica intitolata a Francesco Moser e alla sua famiglia fa parte del Giro d’Italia d’Epoca 2015 e sabato 18 luglio animerà la vigilia della granfondo assieme al DJ set serale in Piazza Fiera a Trento e al talk show dedicato alla storia del ciclismo, dove tanti ospiti d’ec-cezione ricorderanno eventi epici come l’impresa di Charly Gaul sul Monte Bondone al Giro d’Italia 1956. Per tutte le informazioni su “La Moserissima” basta accedere al sito www.lamoserissima.it,

mentre per quanto riguarda “La Leggendaria Charly Gaul”

il sito da consultare è www.laleggendariacharlygaul.it oltre agli account ufficiali Facebook e YouTube e all’hashtag ufficiale #laleggendaria10 nei diversi social network.

foto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

foto NEWSPOWER

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20ª FIERA CICLO & VENTO

TRA L’ATELIER E L’OFFICINA

a cura della REDAZIONE

IL 22 MAGGIO A CESENATICO SI ALZA IL SIPARIO SULL’EXPÒ DEL PEDALE. OTTANTA LE AZIENDE PRESENTI, ATTESI 40MILA VISITATORI

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È il diversivo più gettonato dai tredici-mila ciclo-amatori della Nove Colli, il rito santificato, almeno una volta nella vita, da tutti gli appassionati della bicicletta: parliamo della visita annuale tra gli stand della Fiera internazionale “Ciclo & Ven-to”, che quest’anno celebra la sua 20ª edizione. L’expò – incastonato fra piazza Costa, viale Roma ed il lungomare Carducci – propone in anteprima le grandi novità delle case co-struttrici che presenteranno a Cesenatico i nuovi campionari di biciclette da corsa e mountain bike ed i ritrovati tecnici più ag-giornati in fatto di telai, cambi, manubri, ruote, selle, componentistica e accessori, ma anche abbigliamento tecnico, itinerari consigliati e metodiche d’allenamento. La “due giorni”, che vede sempre in cabina di regia il collaudato consorzio formato da Confartigianato e Confesercenti, si inseri-sce nell’ambito delle iniziative legate alla Settimana del Cicloturismo che culminerà con la Gran Fondo Nove Colli. Oltre 40mila persone hanno visitato, lo scorso anno, i padiglioni della fiera, che ha ospitato quasi 80 aziende, con alcuni tra i marchi più accreditati dell’industria inter-nazionale del ciclo. L’appuntamento è per il 22 e 23 maggio e, ancora una volta, nella città leonardesca si riunirà per due giorni il gotha del ciclismo declinato in ogni sua variante: da quello super-tecnico dei pro-fessionisti del pedale a quello accessoriato dei cicloamatori.Una trentina di aziende saranno ospitate nel-la tensostruttura montata in piazza Costa, mentre altre 48 esporranno nell’area fieristica ricavata in viale Carducci ed in viale Roma. I settori merceologici presenti vanno, come detto, dalle biciclette di ultima generazione ai telai in carbonio, dai manubri e accessori alle ruote, dall’abbigliamento tecnico alle scarpe, dagli integratori alle riviste specializzate. Non mancheranno stand con preparatori atletici ad alto livello per consulenze. Insomma, un piccolo eden del ciclista, che spigola tra l’a-telier e l’officina, una sintesi delle grandi no-vità proposte in anteprima dalle aziende, ma anche l’occasione per assistere a conferen-ze specializzate di medici e preparatori. Ciclo & Vento, seconda fiera italiana del set-tore, inaugura venerdì 22 maggio alle 15.30 (orario d’apertura dalle 9.00 alle 24.00), per restare aperta al pubblico il giorno succes-sivo dalle 9.00 alle 22.30.

foto STUDIO 5

foto STUDIO 5

foto PLAYFULL NIKON

foto PLAYFULL NIKON

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KTM PROTEK DAMA, PRESENTATA LA STAGIONE 2015

TUTTE LE ATTIVITÀ DELLA NUOVA ANNATA SVELATE DAVANTI AD OLTRE 250 OSPITI. AL GRIDO DI “PIÙ GIOVANI, E PIÙ ATTIVITÀ AGONISTICA”

a cura della REDAZIONE

LA SQUADRA PUNTA SU MARATHON E CROSS COUNTRY, PUNTANDO SU BIKER DI SICURO VALORE. E CURA L’AVVIAMENTO ALLA BICI DI TANTI PICCOLI NUOVI CICLISTI

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Quella della KTM Protek Dama è la stagio-ne della svolta. Il Team agonistico ha subito un cambiamento importante, scegliendo di privilegiare ancor di più l’attività agonistica puntando sui giovani. Una nuova direzio-ne apprezzata anche da Fausto Maschi, responsabile commerciale Italia di KTM BIKES INDUSTRIES: «Anche nel 2015 abbiamo deciso di affiancarci al Team di Torrevilla, sia per i risultati ottenuti in questi anni, che per il nuovo corso che punta sui giovani ed i ragazzini in particolar modo. Siamo convinti, come KTM, che questa sia la politica vincente. Ci vorrà magari un anno in più per avere i risultati sperati, aspettiamo certi della bontà della scelta».Mattia Beretta, Filippo Colombo, Fran-cesco Fumagalli e Samuele Motta sono il nuovo corso del KTM PROTEK DAMA. Proprio loro, gli esordienti che gareggeran-no in sella alle KTM Aera, guidati da Andrea Buffa, saranno presenti a tutte le gare na-zionali ed a quelle regionali, nell’ottica della multidisciplinarietà parteciperanno anche a gare su strada.Decisamente più rodati ed esperti i biker che saranno parte del Team coordinato da Nunzio Avventura. Tra loro Simone Colom-bo, Master 2, Campione Italiano Marathon,

i nuovi arrivi Maximilian Vieider, Elite, già campione Italiano Junior, Andrea Righettini, Elite, Campione Italiano Under 23, Jhon-natan Botero Villegas, Elite, Campione Co-lombiano Under 23, tutti e tre al loro primo anno nella categoria maggiore, ed Eddie Andrea Rios Rendon, Elite, specialista delle marathon, già al Torrevilla nel 2010 e 2011.«Abbiamo cercato di assemblare una squadra che potesse giocare le sue carte sia nelle marathon che nel cross country» conferma Fabrizio Pirovano presidente Torrevilla MTB. «Ci siamo affidati a biker di assoluto valore. Sia i nuovi arrivati, sia chi è stato riconfermato, saprà dare il massi-mo per raggiungere il risultato che ci siamo prefissati. Gli atleti sanno che devono dare il massimo e lottare fino alla fine, nessuno di noi metterà loro mai pressione per ot-tenere una vittoria a tutti i costi. La serietà e la correttezza debbono essere il primo traguardo».E poi le competizioni, immancabile termo-metro della preparazione ma anche del de-siderio di una squadra giunta al suo 28esi-mo anno. La Pedala coi Lupi sarà proposta a Monza Parco Villa Reale, il 6 giugno, in collaborazione ed in sostegno della UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Musco-

lare. Ma anche a Monticello Brianza Parco Villa Greppi, nella tradizionale versione del week end lungo nei giorni 10, 11 e 12 lu-glio; con tante iniziative collaterali, il venerdì BiCirco con artisti di strada e spettacoli per tutti, poi il sabato Pedala coi Lupi e per chi non pedala 3 concerti di musica sopraffina. Infine domenica 12 luglio Teatro by Bike per i bambini.Le escursioni nel 2015 saranno legate ad EXPO2015, avranno tutte come base di partenza località con la stazione ferroviaria oppure molto vicina, per permettere ai visi-tatori di EXPO di visitare e pedalare in mez-zo alla natura della Brianza ed alla scoperta di angoli suggestivi e storici che si rifanno alla cultura ed alla tradizione brianzola.La società si prodiga infine anche in una attività di avvicinamento all’uso della MTB viene svolta da un paio di anni al Parketto, un’area che l’Amministrazione di Monticel-lo Brianza ha concesso al Torrevilla MTB, su cui è stata realizzata una pista, aperta a tutti. Viene utilizzata per corsi rivolti ai più piccoli che usano la bici, per poter guidare al meglio il loro mezzo. Nel 2014 si sono svolti due corsi che hanno avuto un buon numero di presenti, e che verranno ripro-posti nel 2015.

Gli atleti della KTM Protek Dama

foto MICHELE MONDINI

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a cura di PAOLO MEI

PROTAGONISTI

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Tempo di

lettura 5 min

Buongiorno Francesco, da parte di tutta la redazione di INBICI. Dopo tanti anni tra i professionisti il suo ultimo inverno non è stato dei migliori. Poi a metà feb-braio tutto si è risolto, con la firma per l’Androni Giocattoli Venezuela. Ha tirato un sospiro di sollievo?«Fortunatamente, nonostante il morale non fosse dei migliori, ho continuato ad allenarmi con impegno e serietà a Tenerife, visto che mi erano state date rassicurazioni sul rinno-

vo per il 2015. A metà gennaio, quando i miei colleghi correvano, io non avevo ancora firmato: è stato da quel momento che ho ini-ziato a preoccuparmi. Fortunatamente, gra-zie anche al mio procuratore, sono riuscito a riprendere la trattativa, precedentemente sospesa, con Savio. Grazie a lui, sono ri-uscito a rientrare in gruppo in extremis!»

Il suo curriculum sportivo è “segnato” dal titolo mondiale Under 23 a Zolder nel

2002. A 35 anni, dopo 13 anni nella mas-sima categoria, possiamo fare un bilancio della carriera. 36 vittorie tra i prof: tantissi-me per un corridore normale, forse meno di quelle che si aspettava uno come lei?«Il mondiale è stata una vittoria importante. Mi sento soddisfatto anche di quello che ho fatto nei 13 anni successivi. Mi sono confrontato con i migliori velocisti, a volte spuntandola, molte altre volte no, ma sen-to di poter fare ancora bene!»

FRANCESCO CHICCHI, PROFESSIONE SPRINTERPUROSANGUE DELLE VOLATE, ARRIVA DA CAMAIORE, TERRA DI CICLISMO E DI CICLISTI. OTTIMO DILETTANTE, FRANCESCO CHICCHI HA VESTITO LA MAGLIA IRIDATA TRA GLI UNDER 23 NEL 2002 A ZOLDER, DIVENTANDO CAMPIONE DEL MONDO INSIEME AD UN FAMOSO CORREGIONALE, MARIO CIPOLLINI, CHE VINSE TRA I PROFESSIONISTI. DOTATO DI UNA ESPLOSIVITÀ FUORI DAL COMUNE, HA COMUNQUE RACCOLTO TROPPO POCO RISPETTO ALLE ATTESE. UN INVERNO DIFFICILE CHE SEMBRAVA PORRE FINE ALLA SUA CARRIERA HA INVECE REGALATO IN EXTREMIS ALLO SPRINTER TOSCANO UN’ULTERIORE CHANCE, ALLA CORTE DI GIANNI SAVIO. E IL SUO 2015 SI PREANNUNCIA SCOPPIETTANTE

Francesco Chicchi con la maglia della Fantini Vini – Selle Italia vince la 4a tappa del Le Tour de Langkawi 2013

foto BETTINIPHOTO

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Tra le squadre in cui ha militato ci sono Fassa Bortolo, Quick Step, Liquigas, Omega Pharma, poi i team di Luca Scin-to prima di passare con Gianni Savio. Ha corso con Petacchi, Bartoli, Van-denbrouke, Basso, Boonen, Bettini. Una scuola importante quella che lei ha fre-quentato finora, giusto?«Sì, ho corso in grandi team e con moltissi-mi campioni, la maggior parte di loro mi ha insegnato a crescere, altri meno. Con molti componenti di altri team mi sento ancora oggi, per amicizia, non certo per parlare di gare o allenamenti. Segno che oltre alle vit-torie anche io ho lasciato un buon ricordo come persona.»

foto BETTINIPHOTO

foto BETTINIPHOTO

Francesco Chicchi con Gianni Savio, Team Manager della formazione italo-venezuelana

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Francesco Chicchi con la maglia dell’Omega Pharma – Quick Step

durante la 1a tappa del Giro d’Italia 2012

Chicchi con la maglia Omega Pharma – QuickStep vincitore della Nokere Koerse 2012

Page 40: iNBiCi magazine anno 7- n3 Marzo 2015

Era proprio impossibile concretizzare il rinnovo con la Southeast?«Da parte mia la volontà c’era sicuramen-te. Ho aspettato finché potevo perché ero convinto del rinnovo tant’è vero che non avevo portato avanti parallelamente alcu-na trattativa. Ho saputo che in squadra c’era chi voleva tenermi e chi invece non propendeva per questa scelta. Forse alla fine è meglio così, perché ho una grinta nuova. L’unico rimprovero che potrei fare alla squadra è che forse avrebbero potuto essere più schietti. Mi avrebbe fatto molto

meno male perché è stata una situazione di apprensione ed incertezza che mi ha accompagnato nei mesi freddi.»

Cosa le è mancato in questi ultimi anni?«Non voglio scaricare colpe su nessuno, però tutti i velocisti hanno un paio di com-pagni che li pilotano fino all’ultimo km. For-se mi sono mancati questi due ‘vagoni’.»

Nel 2012 a Montecatini, lei venne bat-tuto a pochi metri dal traguardo da Ro-

berto Ferrari, in una tappa del Giro. Fu un secondo posto che le lasciò l’amaro in bocca. Ecco, cosa darebbe France-sco Chicchi per una tappa al Giro?«Eh già, ci andai vicino! Ma non bastò a vincere. Pensare che per una tappa al Giro farei salti mortali! Il Giro è una cor-sa dura, con corridori di livello altissimo, bellissima. Se avrò la possibilità di esserci nel 2015, state tranquilli che ci riproverò!»

Veniamo ai giorni nostri: come detto in precedenza ha trascorso un inverno difficile. Cosa passa nella testa di un “senza contratto” nei mesi freddi, ma soprattutto dove ha trovato le motiva-zioni per allenarsi comunque?«Ti ripeto, ero tranquillo di essere ‘siste-mato’ e per questo ho fatto i soliti allena-menti. Ci sono stati momenti di sconforto, ma sapevo che non dovevo fare l’errore di mollare nemmeno per un attimo. Poi l’ac-cordo con Gianni Savio mi ha dato forza nuova e voglia di rimettermi in gioco.»

Come siamo messi a motivazioni per la stagione che ormai è iniziata?«Bene: cattivo e determinatissimo.»

E del Principe del ciclismo, Gianni Sa-vio, cosa ci dice?«È straordinario: quando parla incanta, come il mio primo DS Ferron (Giancarlo Ferretti, ndr). Mi ha accolto con entusia-smo nella sua grande famiglia, mi ‘regala’ attenzioni. E poi, cosa importante, è una persona seria.»

Proviamo a sognare: la corsa che vor-rebbe vincere nel 2015.«Non ho una corsa preferita, mi piacciono tutte. Se però potessi scegliere, non avrei dubbi: una tappa al Giro!Grazie Francesco e in bocca al lupo per il 2015!»

38Francesco Chicchi (Omega Pharma –

QuickStep) vincitore della 1a tappa del Tour de San Luis 2012

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foto BETTINIPHOTO Chicchi con la maglia di leader al Tour de San Luis 2012

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FESTIVAL DEL CICLISMO A TORRE DEL GRECO

GLI UOMINI DELLA BLACK PANTHERS GIÀ DA TEMPO AL LAVORO PER ASSICURARE UNA DUE GIORNI DI SPORT E PASSIONE PER IL CICLISMO

a cura di LUCA ALÒ [email protected]

La cronoscalata al venerdì e la gara in linea la domenica sono il piatto forte di questa manifestazione che fa capo a uno dei rinomati fan club di Vincenzo Nibali che nel tempo vuol diventare fio-re all’occhiello di tutto il movimento ci-clistico campano: «Abbiamo l’ambizione di regalare agli sportivi torresi e di tutta la Campania – sottolinea l’organizzatore Francesco Vitiello – tre giornidi sport per mettersi alla prova, fare nuove amicizie e scoprire nuove interessanti realtà spor-tive. Ci sono tantissime realtà imprendi-

toriali che vogliamo promuovere e valo-rizzare questi territori, ci auguriamo che questi 3 giorni di sport siano un’ottima vetrina per tutti».

Si parte venerdì 1° maggio con la Cro-noscalata Vincenzo Nibali di 8 chilometri valida per l’assegnazione del campiona-to regionale scalatori, mentre domenica 3 maggio spazio alla gara in circuito con il Trofeo Ciclistico Città di Torre del Gre-co sulla distanza di 54 e 63 chilometri, in base alla fascia d’età, valevole anche

come campionato Intersud sotto l’egida dell’US ACLI.

A dimostrazione della fattiva collabo-razione dell’amministrazione comunale che ha creduto fin da subito in questa manifestazione, il Festival del Ciclismo costituisce una valida occasione di pro-mozione del territorio di Torre del Greco, alle falde del Vesuvio, alla luce dell’uffi-ciale candidatura della città torrese ad ospitare una tappa del Giro d’Italia nel 2016.

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GRANFONDO CITTÀ DI VERONA DAMIANO CUNEGO

QUALCHE LEGGERA MODIFICA NEL TRATTO INIZIALE DEL PERCORSO, CON IL PIENO APPOGGIO DI UN’AMMINISTRAZIONE ATTENTA E PRECISA

a cura della REDAZIONE

LA MANIFESTAZIONE FA PARTE DELL’UNESCO CYCLING TOUR 2015. DAVVERO TANTE LE NOVITÀ CHE RIGUARDANO LA DECIMA EDIZIONE

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MMartedì 2 giugno Verona ospita la sua decima Granfondo, ancora una volta in-testata a Damiano Cunego. La manifesta-zione è inserita all’interno dell’UNESCO Cycling Tour 2015, che comprende le gare che si svolgono in quei luoghi che sono patrimonio dell’UNESCO. Verona è tra questi, non potrebbe essere diversa-mente; anche così si spiega la provenien-za dei partecipanti alla scorsa edizione, per il 73% fuori dalla provincia di Verona. Il richiamo della città dell’Arena è assai consistente, e così l’organizzazione spin-ge sui cosiddetti “contenuti extra”. Ce ne parla Giuseppe Sfragara, di Area Sport Ssd, che si occupa di questa decima edizione insieme a Sergio Bombieri ed a Mauro Rossetti.

«In primis, la partenza. Sotto le pendici dei monti Lessini, senza attraversare più

del centro. L’amministrazione chiude una decina di chilometri della tangenziale, in entrambi i sensi di marcia. Abbiamo già ricevuto l’autorizzazione. Poi, una part-nership ancora più profonda con Confe-sercenti Verona, con cui organizzeremo l’area espositiva che non offrirà solo ma-teriali tecnici, ma ospiterà anche eccellen-ze del territorio, come ad esempio quelle legate al food.»

Senza dimenticare che si tratta di un tra-guardo importante, dieci anni di Granfondo Città di Verona. «Premieremo tutti – antici-pa Sfragara – con una speciale medaglia ricordo che stiamo coniando in questi gior-ni. Inoltre esistono 22 senatori, ovvero 22 granfondisti che hanno partecipato a tutte le precedenti nove edizioni; se si iscrive-ranno, infilando così anche la decima, ri-ceveranno una speciale targa ricordo». Ma le celebrazioni per il raggiungimento della doppia cifra non si fermano qui. «Ancora su partenza ed arrivo. Prima della gara, l’intrattenimento musicale dei concorrenti in griglia sarà affidato ad una banda, che nei minuti immediatamente precedenti il via suonerà l’Inno d’Italia. E poi – dice an-cora Sfragara – sul podio, i primi tre della granfondo e della medio fondo alzeranno al cielo un piatto commemorativo dell’edi-zione numero 10, alla strega di quanto ac-cade in corse a tappe di livello mondiale».

I percorsi, due appunto. Il lungo, 145 chi-lometri e 3300 metri di dislivello; il medio, di 85 chilometri e 1400 metri di dislivello.

E poi, i tanti momenti pensati anche per gli accompagnatori. Probabilmente la Ve-rona Card a disposizione di chi soggior-nerà in città già dal 30 maggio, con la possibilità di accedere a tutti i siti museali di Verona, compresa ovviamente l’Arena. La passeggiata in bici del 31 maggio, con tanto di guide su due ruote, che il-lustreranno i numerosi, splendidi monu-menti della città di Romeo e Giulietta. Si sta valutando anche la possibilità, per la giornata del primo giugno, di concedere ad iscritti ed accompagnatori l’ingresso a tutte le aree museali al costo di un solo euro.

Spalmata su almeno 3 giorni, la decima edizione della GF Città di Verona si ap-presta ad essere la più ricca ed intensa di sempre. Con le iniziative dedicate ai primi dieci anni di vita, e con un’area espositi-va che mixerà ruote e selle al buon cibo ed altro ancora. Oltre ad una intensa pro-grammazione anche per i più piccoli, dalla gimcana al Nutella party, passando poi per rinfreschi, spettacoli, concerti ed altri eventi musicali, per tutta la famiglia, che ogni sera animeranno le zone della città dedicate alla granfondo.

foto NEWSPOWER

La partenza della Granfondo Città di Verona – Damiano Cunego di una passata edizione

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È

GRANFONDO SELLE ITALIA

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a cura della REDAZIONE

LA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DA SPORTUR, AL VIA COME SEMPRE DAL BAGNO FANTINI DI CERVIA, SUPPORTA CONCRETAMENTE L’ISTITUTO SCIENTIFICO ROMAGNOLO PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI (IRST) IRCCS

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È ormai una di quelle Granfondo che non si può saltare. Nel calendario, ormai va segnata con un circolino rosso, una evi-denza di cui si prende nota già dall’anno prima. Quest’anno un leggero sposta-mento di data, col passaggio alla secon-da settimana di aprile in quanto la prima domenica del mese sarà la domenica di Pasqua. E comunque continua a crescere l’attesa per l’appuntamento del prossimo 12 aprile, sulla splendida location “vista mare” della spiaggia Fantini Club di Cer-via. Vale subito la pena dire che anche quest’anno la 19a Granfondo Selle Italia Via del Sale sceglie di affiancare alla sfida sportiva quella solidale, offrendo duecen-to iscrizioni speciali a prezzo maggiorato (quote a partire da 50 euro) a sostegno di un’importante causa, ossia lo studio di una nuova tecnica di cura dei tumori in avvio all’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS.Le differenti quote consentiranno di par-tire in griglia blu, in griglia rossa d’onore, oppure davanti a tutti in griglia Vip, per vivere un’esperienza davvero unica, con ingresso in griglia riservato e la nuvola dei ciclisti alle proprie spalle. Il ricavato sarà devoluto alla messa a punto della IART, ossia una nuova metodica sperimentale ideata dal Prof. Giovanni Paganelli, Di-rettore della Medicina Nucleare dell’IRST IRCCS, che potrebbe permettere alla cura conservativa dei tumori della mammella di compiere un deciso passo in avanti. Ad impreziosire ulteriormente la connota-zione benefica della manifestazione sarà anche una speciale Serata Charity, in programma venerdì 10 aprile, a cui parte-ciperanno numerosi volti noti del mondo dello sport e del giornalismo.

Capitolo divisa ufficiale, in edizione limita-ta. E, dopo pochi giorni dal lancio, è stato naturalmente subito un grande successo! Sono infatti numerosissime le richieste ri-cevute dagli amici granfondisti che voglio-no conservare un ricordo, da indossare durante la propria gara e gli allenamenti. Il completo è realizzato in tessuto tecnico di alta qualità by Factory, in grado di garantire a chi la indossa le migliori prestazioni ed il massimo comfort oggi ottenibili: polieste-re, elastomero e carbonio, per la maglia, e tessuto traspirante con imbottiture diffe-renziate e gel medicinale per la salopette. Maglia e salopette possono essere acqui-state online al prezzo di 37 euro ognuna, personalizzate con il proprio nome.

Le prime giornate di sole primaverile risve-gliano la voglia di tornare sui pedali! Così, ai tanti amici granfondisti che non vedono l’ora di ‘scaldare la gamba’ dopo i mesi in-

vernali ed allenarsi su strade che regalano emozioni e paesaggi fantastici, gli organiz-zatori dedicano quest’anno una giornata di prova ufficiale sul percorso della gara. L’appuntamento è domenica 15 marzo, con partenza alle ore 9.30 dal Fantini Club, per una prova divertente, non competitiva, da fare tutta d’un fiato sul percorso me-dio di 107 km, adatto anche a gambe non troppo allenate. La pedalata è aperta a tutti e non ha quota di iscrizione. Si tratta di un raduno libero su strade aperte al traffico. Non è prevista assistenza e i partecipanti sono tenuti al rispetto del codice della stra-da. Un ristoro di arrivo attenderà i parteci-panti al rientro al Fantini Club. È possibile prenotarsi compilando il form online, op-pure direttamente in loco la mattina della partenza.Tutte le info che riguardano la manifesta-zione sono reperibili sul sito granfondosel-leitalia.it

foto SPORTUR

foto BETTINIPHOTO

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Info e iscrizioni: www.granfondoselleitalia.com

Info: +39 0544 [email protected]

#granfondoselleitalia

12 APRILE 2015

19°CERVIA, FANTINI CLUB

ULTIMEISCRIZIONI

200 postiper la ricerca

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SEI GIORNI DI GAND 2014

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GRANFONDO DEGLI SQUALI

IDEATORI ED ORGANIZZATORI CONTINUANO A LAVORARE AD IDEE ED ULTERIORI NOVITÀ IN VISTA DELLA PRIMA EDIZIONE DELLA GRANFONDO

a cura della REDAZIONE

ENTRATA SCONTATA AL RINOMATO ACQUARIO ED UN PACCO GARA COLMO DI PRODOTTI LOCALI. ED ANCORA MOLTO SARÀ ORGANIZZATO PRIMA DEL 17 MAGGIO

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Ad un paio di mesi dalla primissima edizione, la Granfondo degli Squali continua ad aggiungere dettagli e novità. L’esperienza degli organizzatori, l’ASD Veloclub di Cattolica, che di ciclismo ne ma-sticano da anni, è infatti già di livello tale che ogni sfumatura viene presa e ripresa in considerazione, con l’unico intento di creare…l’evento perfetto.

Tant’è che, appena al suo primo anno, è già promossa anche a prova di campionato italiano fondo ACSI. Così, quello del 17 mag-gio sarà anche un appuntamento di grandissimo interesse che ve-drà impegnati gli atleti su due percorsi, uno corto da 80 km ed uno lungo da 130 km, che si snoderanno tra mare e colline, attraver-sando due regioni, Romagna e Marche, con arrivo a Gabicce Mare. L’evento coinvolgerà tutto il territorio con una serie di iniziative colla-terali, eventi e opportunità per il pubblico di ciclisti ed accompagna-tori, proposte dai privati o dalle associazioni che parteciperanno.

La manifestazione vale inoltre anche come V Campionato Ita-liano Gommisti – Trofeo Vredestein, ideato da Apollo Vredestein Italia, nota azienda olandese produttrice di pneumatici, da qual-che anno impegnata anche nel ciclismo e sostenitrice di questa importante manifestazione, che affiancherà Prestigio come main sponsor alla Granfondo.

Ma ciò a cui si continua a lavorare riguarda anche il pacco gara. Ora, in gara non si va certo solo per ritirare il pacco, e di questo abbiamo anche scritto su questa rivista lo scorso anno. Quando però si incontrano aziende che vogliono essere presenti nel pro-getto, che desiderano porre prodotti di eccellenza all’attenzione dei partecipanti, allora davvero vale la pena dare il giusto spazio anche a questo elemento. Ecco quindi una fascia scalda-orecchie della Veloplus, la bottiglia di Sangiovese griffato Granfondo de-gli Squali, un pacco di piadine GLM, attina Go&Fun, integratore

Il comune di Cattolica

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Inkosport, una borraccia ed un asciugamano. E poi, soprattutto, il 50% di sconto sul biglietto dell’Acquario per tutta la stagione per tutta la famiglia! Ed ancora, uno sconto speciale offerto dagli Hotel Partner se il ciclista tornerà a Cattolica o a Gabicce durante la stagione 2015.

Ancora sul 17 maggio, anzi, il giorno prima. L’organizzazione sta creando qualcosa di gran-de appeal. Sabato sarà infatti una festa per tutti i ciclisti e ac-compagnatori, perché nell’a-rea Expo, situata nella splendi-da cornice dell’Acquario, sarà offerto un aperitivo con piadina e prodotti locali, il tutto accom-pagnato dalla musica di Radio Studio + , a partire dalle ore 16 e fino alle 19.

La festa continuerà poi anche domenica, dopo l’arrivo. A Gabicce ci sarà ancora musi-ca, ristoro di pesce e meda-glia a tutti i partecipanti. Infi-ne pasta party finale al pesce azzurro, ed ancora ristoro di pesce anche all’Acquario di Cattolica, dove poi si svolgerà la premiazione finale.

Novità tante, e tante ce ne saranno. Nel senso che gli organizza-tori promettono altre sorprese; saranno annuciate nele prossime settimane, ed anche noi le attendiamo, per curiosità, certo, ma anche per rilanciarle attraverso la nostra rivista, il sito internet e la pagina facebook di INBICI Magazine.

Il castello di Gradara

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DOMENICO POZZOVIVO

UNO SCALATORE AI VERTICI DEL CICLISMO ITALIANO

a cura di ROBERTO FEROLI

UN ATLETA GENEROSO E MAI DOMO, CHE CON UNA LAUREA IN TASCA E DIVERSI IMPORTANTI RISULTATI, AFFRONTA OGNI GARA COL GIUSTO SPIRITO DI SACRIFICIO. E QUALCHE GRANDE SODDISFAZIONE, COME LA TAPPA VINTA A LAGO LACENO NEL 2012

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Domenico Pozzovivo, classe 1982. Pro-fessionista dal 2005. Nell’aprile del 2010 si è laureato in Economia Aziendale; ap-pena 30 minuti dopo era in sella sul Mon-te Terminillo, per la ricognizione su di una tappa del Giro d’Italia. Doppia frattura alla gamba destra nell’agosto 2014, e dopo 27 giorni, contro i 60 diagnosticati, era di nuovo in sella con sorprendenti ri-sultati. È questa una fotografia adeguata per conoscere e riconoscere Domenico Pozzovivo, professione ciclista, specia-lità della casa salite. Un atleta che ha passato diverse vicissitudini nella propria carriera e che dal 2013, nel pieno della sua maturità, indossa la maglia dell’A-g2R La Mondiale. E pensare che al ciclismo è approdato dopo diversi passaggi.

«Sì, fin da piccolo ho sempre pra-ticato sport, incitato anche dalla mia famiglia. Prima la ginnastica artistica, poi il calcio. Sono passato al ciclismo per un paio d’anni, ma mi trovavo ad allenarmi spesso da solo, e così sono rientrato nel calcio. Mio padre, che era un allenatore, mi ha incitato a tor-nare di nuovo al ciclismo viste le mie capacità at-letiche.»

Come ti defini-resti?«Senza dubbio il tipico scalatore puro. Per vincere, sempre meglio avere un bell’ar-rivo in salita. Per caratter ist iche, quando ho inizia-to ad investire sul ciclismo, a pen-sare di poter co-struire una car-riera, trovavo

diverse affinità con Marco Panta-ni, così mi sono sempre ispirato a lui.»

Sei nato a Policoro, ma hai sempre vissuto a Montalbano Jonico, in provincia di Matera.«Sì, ho tanti tifosi in quelle zone, quando l’anno scorso siamo pas-sati col Giro tutto il mio paese era in strada. In Basilicata il ciclismo è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, penso e spero anche grazie a me.»

Immaginavi le soddisfazioni ed i sacrifici che

hanno poi costellato la tua car-riera?

«Le soddisfazioni non sono mancate, a prezzo di grandi sacrifici. Ma sono molto contento di aver intrapreso questa strada, mi ha permesso di ar-rivare a traguardi che non avrei mai immaginato. Ricordo tanti viaggi, che hanno caratterizzato i miei primi anni

come quelli di molti altri, soprat-tutto nella categoria Juniores. A caccia di gare dure, adatte alle mie caratteristiche. Si partiva la domenica, si facevano 600 chi-lometri per arrivare al via e dopo la gara si tornava a casa. Il gior-no dopo, a scuola.»

È a costo di questi sforzi che è arrivato il quinto posto fina-le al Giro d’Italia del 2014, nel-

lo stesso anno il quinto anche alla Liegi-Bastogne-Liegi, il se-

sto alla Vuelta del 2013, la vittoria al Giro del Trentino 2012. E poi una vittoria di tappa indimenticabile.

«Con la maglia della Colnago, l’ottava del Giro del 2012, da Sulmona a Lago Laceno (AV), 229 chilometri. La punta più a Sud della corsa rosa, l’avevo mes-sa nel mirino e l’ho vinta. Per me un moti-vo di orgoglio ed una grande emozione.»

Poi il famoso gatto, lo scorso 10 agosto.«Che, premetto, non era nero. In ritiro sullo Stelvio, penultimo giorno. In una discesa

Domenico Pozzovivo con a ruota il colombiano Nairo Quintana

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molto veloce, un gatto, immagino preso dalla paura, invece di rimanere a bordo strada, ha corso contro la mia ruota an-teriore e sono volato via, finendo la mia corsa contro il guard rail. Frattura a tibia e perone. Il giorno dopo, 11 agosto, sono riuscito a farmi operare in una clinica a Bolzano L’ortopedico mi aveva diagnosti-cato uno stop di 60 giorni prima di tornare in bici, una possibilità a cui non ho pro-prio mai pensato. Poi sono andato a Forli dal fisioterapista Bruno Filippi, le terapie sono state ottime, mirate, e dopo appena due settimane sono riuscito a fare già le prima giornate sui rulli. Ho subito parteci-pato alla Milano-Torino ed ho terminato il Giro di Lombardia, dopo appena 5 giorni che ero tornato su strada.»

Progetti ed obbiettivi del 2015. «Intanto sono stato in Australia, classico avvio di stagione con tanto vento ed i ciclisti di casa già in buonissimo stato di forma, arrivando tra i primi malgrado il giorno prima il contatto con un’auto-mobile mi abbia procurato una picco-la frattura all’ulna sinistra. Poi mi sono sottoposto ad un nuovo intervento, perfettamente riuscito, per estrarre dalla gamba la placca inserita ad ot-tobre. Dopo la Tirreno Adriatico ed il Giro della Catalogna, a fine marzo, punterò il Trentino, la Liegi e natu-ralmente il Giro d’Italia.»

Indomito Pozzovivo. Sempre pron-to ad affrontare nuove salite.

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Giro d’Italia 2014 - 20a tappa Maniago - Monte Zoncolan, Domenico Pozzovivo con Rafal Majka, Pierre Rolland e Fabio Aru

Domenico Pozzovivo tira il gruppo di testa al Tour de San Luis 2014

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TOUR DE FRANCE 2014

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IL COACH

ALLA SCOPERTA DEL LATTE, NOSTRO PRIMO NUTRIMENTO APPENA NATI

a cura di IADER FABBRI

NE ESISTONO DIFFERENTI TIPOLOGIE, CIASCUNA CON SPECIFICHE PARTICOLARI PROPRIETÀ. PROTEINE, ASSIMILABILITÀ, INTOLLERANZA. DI MUCCA, CAPRA, RISO O COCCO. TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SU UNO DEGLI ALIMENTI PIÙ DIFFUSI E CONSUMATI

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Appena nati, il latte è il primo nutrimento che assumiamo per crescere e sviluppar-ci. Esso è costituito da un’emulsione di grassi ed acqua in cui sono disciolti pro-teine, sali minerali, vitamine ed anticorpi preposti all’immunità del neonato. I vari componenti e il loro rapporto cambia a seconda del mammifero che lo produce, la sua età e vari altri fattori, ma viene co-munque sempre prodotto dopo il parto, quando la ghiandola ipofisi stimola la se-crezione della prolattina.Quando si parla genericamente di latte, solitamente si intende il latte vaccino e su questo alimento si sono accese ampie e dibattute discussioni: viene considerato essenziale da coloro che lo ritengono fon-te di innumerevoli benefici e, al contrario, poco adatto alla nostra alimentazione da coloro che sostengono che l’intolleranza deriva dalla nostra “evoluzione genetica/alimentare”. Quello che mette tutti d’ac-cordo e che va in controtendenza alle correnti di pensiero di qualche anno fa, è l’assoluta importanza che viene data all’allattamento materno come miglior ali-mento per il neonato, da preferire sempre all’allattamento artificiale.In commercio si possono trovare una grande varietà di latti di origine sia ani-male che vegetale e ognuno di loro ha caratteristiche diverse che li rendono più

o meno adatti al loro consumo in età pe-diatrica. Il latte vaccino è anche un ali-mento che viene consigliato agli sportivi per il suo grande apporto di minerali e l’ottimo bilanciamento di carboidrati, pro-teine e grassi; da esso vengono prodotti molti integratori specifici per gli sportivi.

La sua straordinaria ricchezza in nutrienti fa sì che si avvicini, forse più di qualun-que altro cibo, al concetto di “alimento completo”, perché contiene proteine (ca-seina, lattoglobulina, lattoalbumina), sali minerali (cloruri e fosfati), vitamine (vita-mina A e alcune del gruppo B), zuccheri (lattosio, glucosio). Ma la composizione del latte è molto complessa, perché può

variare in funzione di fattori genetici, del-lo stato fisiologico dell’animale, del suo stato sanitario, della sua alimentazione, dell’ambiente in cui è allevato e della tec-nologia utilizzata per la mungitura. Le proteine contenute nel latte sono ad alto valore biologico, perché sono alta-mente assimilabili dall’organismo. Con-tengono tutti gli aminoacidi essenziali, cioè quelli che l’organismo non è in grado di sintetizzare da solo ed anche i grassi contenuti nel latte sono più facilmente digeribili rispetto ai grassi di altri alimenti proteici, in quanto presenti in forma emul-sionata, frazionati in goccioline.A volte un ridotto consumo di latte viene motivato con una generica intolleranza

Chi è IADER FABBRI Classe ’78, dalla sua esperienza di atleta, matura la voglia di approfondire le proprie conoscenze, passando dall’insegnamento di varie discipline a trainer in molti eventi per aziende sportive, lavorando come mental coach e preparatore atletico.Finiti gli studi da dietista si laurea presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Camerino in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei prodotti della salute. Partecipa come relatore a congressi e conferenze e offre consulenze ad aziende di integrazione alimentare e a varie società sportive.Iader è Consulente in ambito Nutrizionale per tutte le nazionali di Ciclismo della Federazione Ciclistica Italiana, Strada, MTB e BMX. È preparatore del Team Gresini Racing di Motomondiale e membro dell’equipe medico-scientifica della Nazionale Italiana di Football Americano. Oggi esercita la sua attività di professionista presso il suo Poliambulatorio “FIT” a Faenza.

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di lettura 6 min

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all’alimento, ma solitamente si tratta di intolleranza allo zucchero presente, il lat-tosio, unico nel suo genere: esso viene scisso in glucosio e galattosio dall’enzi-ma lattasi e l’intolleranza può derivare da un deficit di questo enzima.Il latte che arriva al consumatore ha subìto un processo di sterilizzazione, ef-fettuato tramite trattamenti termici. Tali processi si distinguono in pastorizza-zione (effettuata esclusivamente su latte intero), sterilizzazione UHT (trattamento ultrarapido ad alta temperatura) e ste-rilizzazione semplice (che garantisce la lunga conservazione).Il latte di asina si avvicina più di ogni altro a quello umano. Esso è stato ampiamen-te usato in passato quando l’allattamen-to materno non era disponibile.Il latte di capra viene commercializzato in alternativa al latte vaccino, e contiene sequenze aminoacidi simili a quelle del latte di mucca. È più digeribile, ma co-

munque non esclude le stesse re-azioni allergiche derivanti dall’as-sunzione di latte vaccino.Il latte di pecora viene utilizzato so-prattutto come materia prima per la produzione casearia e di ricotte; il suo consumo diretto ha un baci-no di utenza molto limitato. Se ne sconsiglia l’uso in caso di sovrap-peso o sedentarietà.Un’alternativa al latte tradizionale, scelta da sempre più persone, è costituita dai latti vegetali, in primis

il latte di soia. I latti vegetali sono infat-ti completamente privi di colesterolo, di lattosio e caseina, tutte caratteristiche che li rendono appetibili e graditi. Nutri-zionalmente il latte di soia è quello più simile al latte vaccino, è il latte vegetale meno calorico e il più ricco di proteine: queste ultime si trovano in quantità so-vrapponibile a quelle del latte vaccino e sono di buon valore biologico. Ha però un contenuto di grassi nettamente infe-riore a quello del latte inte-ro. Contiene fibre, vitamine A, E e B e minerali, come il ferro in quantità doppia ri-spetto al latte vaccino.Il latte di riso ha invece mol-te meno proteine sia del latte di soia che del latte vaccino, ma essendo ricco di zuccheri semplici, forni-sce energia prontamente disponibile. È inoltre il latte

meno grasso, contiene prevalentemente grassi polinsaturi, oltre che fibre, vitami-na A, B, D e minerali. Non contiene però la vitamina B12 e la vitamina D. In com-mercio contiene sempre oli aggiunti, di solito olio di semi di girasole.Il latte di avena ha caratteristiche simili al latte di riso.Il latte di mandorle è una valida alternati-va all’assunzione di frutta secca, abitudi-ne sana ma da tenere sotto controllo per non esagerare: le mandorle sono ricche di acidi grassi polinsaturi, antiossidanti e calcio ed hanno effetti positivi sul siste-ma cardiovascolare. Il contenuto di gras-si saturi è limitato, ma l’apporto calorico è notevole.Il latte di cocco, nonostante la sua alta concentrazione di grassi, ha ottime ca-pacità digestive, infatti spesso nei paesi orientali viene utilizzato come sostitu-to dei latti artificiali per le sue proprietà antinfiammatorie e disinfettanti del tratto digerente.

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LA CARTELLONISTICA NON È UN OPTIONALTROPPE CORSE TRASCURANO QUESTO IMPORTANTE ASPETTO, CREANDO NON POCHI DISAGI AI PARTECIPANTI. ECCO DOVE E PERCHÉ NASCONO GLI ERRORI PIÙ RICORRENTI

54 SICUREZZA IN GARAa cura di GIANLUCA BARBIERI

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Come già sottolineato diver-se volte, “Sicurezza in Gara” è una rubrica nata per analizza-re aspetti legati a questo im-portante tema, ma anche per sviscerare alcune mancanze organizzative che spesso si evidenziano nelle più disparate manifestazioni del Belpaese, sia su strada che su MTB.Una delle criticità che spesso incontriamo è quella legata alla cartellonistica riservata ai par-tecipanti.Forse tutto nasce dal fatto che spesso, anche i grandi eventi, prima di diventare tali, sono pas-sati per la cosiddetta “gavetta”. Tutto par-te, quasi sempre, da una dimensione lo-cale e poi, col passare degli anni, il bacino d’utenza cresce e l’organizzazione si trova a fronteggiare problemi troppo grandi o troppo complessi per il proprio know-how. Spesso ci siamo accorti che gli organizza-tori danno per scontato che i partecipanti alla loro gara sappiano già come muoversi in loco, anche al cospetto di scelte logisti-che in alcuni casi cervellotiche e, in ogni caso, discutibili. Non è un caso che spes-so ci si trovi di fronte ad iscrizioni effettua-te in una location, pasta party in un’altra, partenza ed arrivo in un’altra ancora e che, malgrado la molteplicità dei servizi, non vi siano cartelli indicatori per chi deve fruirne.Una buona segnaletica e una giusta scelta

logistica possono servire anche agli orga-nizzatori per gestire bene, per esempio, i parcheggi e, soprattutto, risparmiare all’or-ganizzatore – che ha già tante cose da fare – le inutili richieste di informazioni da parte di chi si trova spaesato e non sa dove an-dare o come muoversi.Come stavamo dicendo, a volte, notiamo organizzatori che si trovano in mano eventi di grande portata, pur conservando una mentalità ed un approccio troppo provin-ciale. Per questo danno per scontate al-cune indicazioni che, al contrario, scontate non sono. Tanto più si punta ad allargare il bacino d’utenza della propria gara, tan-to più le indicazioni devono essere chiare e precise. Se per problemi logistici non si possono accorpare i vari servizi e le zone

d’iscrizione sono diverse dal pasta party o da partenza ed arrivo, una segnalazione chiara e riconoscibile può aiutare a ri-solvere il problema. Una buona cartellonistica offre la possibilità al partecipante di muoversi con fluidità, evitando di creare intralci alla manifestazione e alla viabilità quando arriva in auto. Pensate a quelle granfondo con migliaia di partecipanti: se tutti iniziassero a girare a destra e a manca per cercare il parcheggio o le iscri-zioni, sarebbe il caos.E qui entra in gioco anche il fat-tore sicurezza, poiché meno flu-

ido è il traffico, tanto più alto è il rischio di incidenti.Infine diciamo che una buona cartellonisti-ca, evidenziata con segnali adeguati, ben visibili e posizionati nel posto giusto, diven-ta il biglietto da visita della manifestazione, poiché offre subito al partecipante la sen-sazione di alti standard organizzativi.La differenza tra gara e gara non la fa solo il percorso, il pacco gara, la gestione della sicurezza ecc., ma anche la ricerca dei par-ticolari: una buona cartellonistica, un ring di partenza ed arrivo ordinato con gli striscioni posizionati bene (dunque ben tesi), nonché puliti, fanno spesso la differenza. Insomma, una corretta informazione diven-ta solo un vantaggio per tutti e credetemi: “La cartellonistica non è un optional”.

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INKOSPOR

LA QUALITÀ CERTIFICATA CHE NON LASCIA DUBBI. UNA VASTA GAMMA DI INTEGRATORI, OGGI INDISPENSABILI PER OGNI SPORTIVO CHE VOGLIA MIGLIORARE PRESTAZIONE E TEMPO DI RECUPERO

a cura della REDAZIONE

SEMPRE PRESENTE SUI CAMPI DI GARA, L’AZIENDA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO È FORNITORE UFFICIALE ANCHE DELLA NIPPO FANTINI DE ROSA

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Apriamo raccontando, seppur in poche pa-role, che Inkospor è un marchio prodotto e distribuito da Nutrichem Diät + Pharma GMBH, azienda farmaceutica tedesca lea-der nella produzione di alimenti clinici e spe-cializzata in alimentazione clinica (enterale e parenterale), dietetica e nutrizione sportiva. Nutrichem è stata fondata nel 1977 a Roth, nei pressi di Norimberga, circa 100 km a nord di Monaco. Sono quindi 38 gli anni di esperienza nell’alimentazione clinica e 32 in integrazione alimentare (dal 1983) per lo sport e per il benessere. L’azienda tedesca ha la propria base italiana a Stagno, in pro-vincia di Livorno, ed il titolare è Benedetto Catinella. Che racconta così una parte del proprio lavoro:«È importante dare la giusta informazione. È importante raccontare perché un integrato-re è meglio di un altro. Per questo sviluppia-mo una intensa attività di comunicazione, che passa anche attraverso sponsorizza-zioni, certificazioni, info sul nostro sito in-ternet, promozione alle più importanti fiere, e presenza all’interno dei villaggi presenti a ciascuna importante manifestazione trico-lore. Mi risulta – prosegue Catinella – che quando compriamo un oggetto, ad esem-pio una televisione od un’automobile, ma anche quando compriamo una bicicletta, prendiamo informazioni, e soprattutto pre-tendiamo una garanzia, che per di più è do-vuta secondo precisi termini di legge. Ecco,

credo che per non essere illuso, per non dire ingannato, anche lo sportivo, quando compra un integratore, deve chiedere ap-posite garanzie. Per questo il nostro compi-to è fare continua informazione». Per capire ancora più in profondità le parole di Catinella, è sufficiente porsi una doman-da: sapete quale è l’unico marchio di inte-gratori con certificazione Europea DIN EN ISO 9001:2008 (cioè riguardante la produ-zione prodotti), presente in Italia? La rispo-sta è Inkospor. Che, tra l’altro, è presente in ben 29 paesi nel mondo. Con una serie di prodotti capaci di coprire tutte le necessità del ciclista e dello sportivo più in generale, prima, durante e dopo la performance.

Ed ora apriamo una parentesi, che riguarda un squadra che ha iniziato davvero bene la stagione. La Nippo Vini Fantini De Rosa è un team Professional Continental che in questo 2015 dovrà lavorare piuttosto dura-mente. È il primo team italo giapponese, e per quest’annata di corse ha contrattualiz-zato anche Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia del 2004, tre Giri di Lombardia ed una Amstel Gold Race, nel 2008. Oltre ad un argento mondiale, sempre nel 2008, conquistato a Varese. Dovrà darsi da fare, e parecchio, dicevamo, il team guidato dal Ds Stefano Giuliani, perché al momento in cui scriviamo sono due le wild card che ha ottenuto: per la Amstel Gold Race, e so-prattutto per il Giro d’Italia. Bene, la Nippo Vini Fantini De Rosa si reintegra per il secondo anno consecutivo con i prodotti Inkospor, fornitore ufficiale di Cunego e compagni. Proprio Stefano Giuliani tocca l’argomento, sottolineando subito la piena soddisfazione degli atleti, che ha portato a raddoppiare i termini temporali dell’accordo. «Abbiamo lavora-to già nella scorsa stagione, con Inkospor, e ci siamo trovati davvero bene. Sappiamo quanto sia importante reintegrare a modo, per recuperare più velocemente e meglio, e per ottenere quindi performance di più alto livello in competizione. Oggi – aggiun-ge Giuliani – sono prodotti fondamentali, e dopo la positiva esperienza del 2014 ab-biamo deciso di rinnovare l’accordo. I pro-dotti Inkospor possono fare veramente la differenza».

Il campione Veronese Damiano Cunego con i compagni del nuovo team Nippo Fantini De Rosa

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Buongiorno Cristina e benvenuta nell’universo INBICI. Se ci ritroviamo qui a parlare di lei, è perché in qualche modo il ciclismo fa parte della sua vita. Come e quando è sbocciata la voglia di due ruote ?«Semplicemente seguendo le orme di mio fratello: tutte le domeniche andavo a guar-dare le sue gare e nel ’93, all’età di 12 anni è sbocciata la voglia di due ruote.»

Ciclista, su strada, anche su pista, ma soprattutto ciclocrossista. Cos’ha il cross di così magico e affascinante per una ragazza?«È una disciplina che ti insegna l’equili-brio, insegna ad aver dimestichezza ed essere un tutt’uno con il mezzo. Sa tirarti fuori la grinta e, cosa più importante, inse-gna a non importi limiti ma ad abbatterli, soprattutto quelli mentali!»

Tra i suoi piazzamenti più importan-ti, spicca un podio a livello junior, nell’ormai lontano 1998. Poi il pas-saggio tra le elite e il “ritiro” (prima del ritorno tra gli amatori) nel 2002. Che cosa le è mancato per diventare “qualcuno”?«Ho corso negli anni più ‘impegnativi’ per le donne. La categoria intermedia tra junior ed elite, non esisteva, così a 19 anni ti trovavi in gruppo con glorie del ciclismo femminile, come Luperini, le sorelle Cappellotto, Bonanomi, Zoc-ca, Pregnolato, Pucinskaite, Bellutti, ecc. Sicuramente è mancato da parte degli organi competenti, un po’ di ri-guardo verso le giovani, costrette sem-pre a ‘rincorrere’; per fortuna so che ora non è così. Le proposte delle ‘vecchie guardie’, hanno portato ad un migliora-mento delle categorie.»

Come detto in precedenza, nel 2007 è rientrata nelle categorie amatoriali. Della bici non si può fare a meno, in particolare di quella da cross. E lei ama il cross “duro”, quello infangato, quello più poetico e “vero”, giusto?«Giustissimo! Quando ci sono condizioni avverse riesco a tirare fuori il meglio di me. Più faticosa è la gara, più dà sod-disfazione il risultato finale. Che ci sia il tipico ‘piattone’ o il percorso ‘su e giù’ non fa differenza, l’importante è che ci sia fango… adoro sguazzarci in mezzo!»

Quali sono i risultati più importanti otte-nuti nella sua “seconda vita” ciclistica?

CRISTINA CORTINOVIS, LA SPECIALISTA DEL FANGO

HA INIZIATO CON LA GINNASTICA ARTISTICA, MA SIN DALLA GIOVANE ETÀ È CRESCIUTA A PANE E CICLISMO. TITOLARE DI UN NEGOZIO DI BICICLETTE, È ANCHE PRESIDENTE DELLA SQUADRA PER CUI GAREGGIA. ADORA LA BICICLETTA IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI, MA È ASSOLUTAMENTE STREGATA DAL CICLOCROSS

Cristina Cortinovis

Donna In... Bicia cura di PAOLO MEI

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Tempo di

lettura 5 min

foto SILVIO PELIZZARI

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«I più importanti sono stati i campionati italiani individuali di ciclocross di Vo’ nel 2010, Busalla nel 2011, Belgioioso nel 2014 e Falzè di Piave nel 2015; ho otte-nuto buoni risultati anche nella staffetta di Mulazzano nel 2012 e a Uboldo nel 2015.»

Amatore significa non solo bici ma an-che dover lavorare per potersi diverti-re in bici. Che cosa fa Cristina Corti-novis nella vita di tutti i giorni?«Nella vita di tutti i giorni gestisco con mio fratello un negozio di biciclette ‘Ra-glia bike’, sono presidente della mia squadra ‘Raglia team’ e dedico la pausa pranzo alle uscite in bici o ai miei animali ed ai miei hobby.»

C’è una donna sportiva, non necessa-riamente legata al ciclismo, che l’ha colpita particolarmente?«Rimanendo in Italia ho un’ammirazione per Maria Canins, fu nel 1988 la prima vincitrice del Giro d’Italia femminile. Se andiamo oltre confine, Jeannie Longo è per me una leggenda.»

INBICI è la vetrina dei ciclisti amato-riali: vuole raccontare ai lettori come si svolgono le sue giornate di allena-mento e come è suddivisa la sua sta-gione agonistica?«Durante la settimana, dovendo lavora-re, ho a disposizione 2h 30’. Suddivido il tempo con una fase di riscaldamento,

una di lavoro specifico e una di defati-camento; questo per quanto riguarda gli allenamenti specifici. La mia stagio-ne agonistica inizia con le competizioni di ciclocross da ottobre a febbraio. Poi il

‘riposo’, facendo allenamenti più o meno lunghi per godere degli splendidi pae-saggi che offre la nostra penisola. Ogni tanto mi butto in qualche competizione di MTB per fare ritmo. Da fine agosto ri-comincio la preparazione per la stagione di ciclocross.»

Ha degli hobby particolari?«Mi piace viaggiare, lontano dal caos per scoprire nuovi posti immersi nella natura. Da qui la mia passione per le sabbie di tutto il mondo, che colleziono. Ho una ‘fissa’ per le unghie lunghe e decorate, che mi ricostruisco non appena finisce la stagione crossistica.»

Il 2015 pedalato è appena cominciato: ha un sogno agonistico per l’annata in corso?«Il sogno agonistico per l’annata in corso l’ho già realizzato con la vittoria a gen-naio scorso, del campionato italiano di ciclocross ACSI, che riconfermo dopo quello della passata stagione.»

Grazie Cristina, è stato un piacere “ospitarla” sulle pagine del nostro giornale.«Grazie a tutti Voi per questa intervista. Che sia l’occasione per suscitare curiosi-tà in altre cicliste per questa meravigliosa disciplina che è il ciclocross. Chi la pro-va, non ne fa più a meno, provare per credere!»

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La grinta di Cristina Cortinovis

foto MAURIZIO POZZI

foto MAURIZIO POZZI

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È

GRANFONDO LAIGUEGLIA

L’APERTURA DELLA STAGIONE 2015 HA FATTO IL PIENO DI AMATORI. 2600 I PARTENTI, CHE HANNO SFIDATO UN FORTE VENTO

a cura della REDAZIONE

VALEVOLE COME PROVA DI APERTURA DEL PRESTIGIO, LA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DA GS ALPI VEDE I SUCCESSI DI IGOR ZANETTI E CLAUDIA GENTILI

[email protected]

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È il via alla stagione, un momento che gli amatori attendono con una certa impazien-za. Dai rulli all’evento, il primo del 2015, la granfondo Laigueglia non tradisce le attese. Superato il muro dei 3000 iscritti, l’organiz-zazione ha dovuto sforarlo di nove unità, 2600 invece i partenti. Qualcuno ha infatti preferito non rischiare la pioggia, che non c’è stata, con le nuvole spazzate però da un forte vento che ha infastidito tutta la corsa.

Nella prima dell’anno, resa più dura dalle condizioni meteo, non sono mancati attac-chi, partenze e ripartenze sin dalle prime battute. Troppo grande il desiderio di torna-re in sella, accompagnato da una giornata comunque senza pioggia e vissuta su stra-de in buone condizioni, malgrado la com-prensibile apprensione dell’organizzazione.

Partenza alle 9, come da previsione. Davanti a tut-ti, l’auto più prestigiosa della Polizia, la Lambor-ghini. Prima Alassio, poi Albenga, fino a Cisano sul Neva ed ancora la prima salita di Onzo. Qui il tentativo tecnico è sta-to subito quello di una prima scrematura e ad emergere sono stati da subito quelli che erano additati come favoriti. Igor Zanetti e Claudia Gentili. Zanetti, insieme a Vicenzo Pisani, hanno lanciato un attacco con-

tro cui poco hanno potuto Klaus Steinkeller ed Alessio Ricciardi. La faccenda si è risolta con una volata a due, con Zanetti che ha avuto la meglio si Pisani. Una dimostrazione di forza dell’atleta della Cannondale Gobbi Fsa, che riprende con una vittoria dopo aver chiuso un 2014 avvero ad altissimo livello.

Anche in campo femminile non è mancata la battaglia, sebbene le posizioni principali si siano designate già alla prima salita. Alla fine Chiara Ciuffini ha ceduto in volata a Claudia Gentili, che in provincia di Savona non aveva mai vinto, mentre Simona Bonomi ha chiuso al terzo posto con un ritardo vicino al minuto.

Ma in quanto a scaramucce per primeg-giare, anche le squadre non hanno fatto

mancare la propria grintosa presenza in termini di classifica finale. Anche perché la Granfondo Laigueglia era valevole come prova di apertura del Prestigio, del Gran Trofeo Gs Alpi e del Gran Premio Costa Ligure. Sul gradino più alto del podio è andato il Team Sportissimo Top Level, di Modena. Dietro, GS Passatore, Cuneo, e Team Gf Pinarello, Treviso.

La manifestazione, come si suol dire, è fi-lata via liscia. Unico inconveniente, quella manciata di atleti, o pseudo tali, di cui alla Laigueglia c’era solo il chip, mentre loro gareggiavano in altra manifestazione. Una pericolosa sostituzione di persona, che oltre ad essere equiparabile ad una truffa sportiva, mette anche a repentaglio la sa-

lute dei ciclisti. Tante volte si è detto, ma pare giovi ricordarlo: e se, durante un intervento medico di urgenza, si somministras-se una cura non adatta al soggetto, semplicemente perché la sua identità è in realtà un’altra rispetto a quella identificata dal chip?E comunque, è sufficiente che gli organizzatori met-tano a reciproca disposi-zione l’elenco degli iscritti, un banale foglio di excel. Incrociando i dati, ecco i nomi. Nulla di più facile per smascherare chi met-te a repentaglio la propria sicurezza.

La partenza della Granfondo Laigueglia

foto PLAYFULL NIKON

Igor Zanetti, il vincitore

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PRIMADURANTEDOPOOGNI ALLENAMENTO E OGNI GARA

PrimaDurante

Dopo

www.enervitsport.com

Official partner Sport nutrition partner

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ALLENAMENTO INDOORTUTTI IN PISTA CON CASSANI Sotto a chi tocca. È ora di cominciare a fare sul serio. E peda-lare. La bici indoor si può fare, dunque, niente scuse se fuori fa freddo e nessuno vuole accompagnarti per una sgambata invernale o di fine inverno. Anche se una buona alternativa c’è ed è quella che ci ha raccon-tato il Ct Davide Cassani, ai microfoni di Radio DeeJay, durante una delle effervescenti puntate di DeeJay Training Center, il pro-gramma domenicale (dalle ore 12 in diretta) con Linus, Baldini e Cassani, dedicato appunto allo sport per chi lo fa. E a proposito di chi lo fa, il Ct azzurro delle nazionali di ciclismo ha raccontato che di recente è sceso in pista – dopo 30 anni! – per provare il velodromo di Montichiari (in provincia di Brescia), una struttura che in determinati giorni e orari è aperta anche agli amatori che desiderano fare ritmo e dedicarsi ad allenamenti specifici “giran-do in allegria” sull’ovale. Che piova o faccia freddo poco importa perché lì si gira indoor.

Spiega in proposito Davide Cassani: «La fluidità che ti dà la pista è fondamentale, li vedi i pistard che si esprimono poi su strada: essi hanno un colpo di pedalare diverso, più rotondo, ostentano una brillantezza che è tipica che solo la pista ti può dare. Girare in pista ti dà anche un colpo d’occhio nella gestione del mezzo e della corsa che non impari altrove». Serve anche come piano di allenamento: «In pista – continua il tecnico – puoi fare lavori di brillantezza, cambi di ritmo, volate. È stata ed è davvero l’arma vincente e in più di molti corridori pro-fessionisti che oggi il mondo del ciclismo invidia. Pensare che noi italiani eravamo ‘maestri’ in pista. Cosa è successo in questi anni? È successo che alla fine abbiamo lasciato tutto ‘per’ la strada. Un errore al quale va posto rimedio». «Molti amatori adesso si allenano a Montichiari piuttosto che fare un’ora in casa di rulli, cosa che fa bene anche quella, diciamo-lo. Arrivano in pista per fare dei lavori e soprattutto per divertirsi come dei matti! Unica accortezza, che vale comunque in qualsiasi ambiente in cui si pedali, il velodromo fa paura, devi allenarti con continuità e abituarti man mano, perché non è facile. È molto al-lenante e un sacco divertente. È soprattutto difficile non avere i freni: questo fatto per uno stradista è già di per sé un... freno. Al primo approccio non ti senti sicuro. Il segreto potrebbe stare in questo: quando ti trovi in difficoltà non devi mai stare all’interno ma devi salire. È la tua via di fuga». «Agli amatori che inseriscono nei loro programmi di allenamento invernali la pista consiglio di scegliere un giorno tranquillo, pro-grammare bene l’uscita e arrivarci con le giuste energie e la men-te sgombra. Anche l’alimentazione è importante: inutile fare una mangiata anche due ore prima. Bastano uno o due Presport, bere molto anche nelle ore prima, e poi curare bene il recupero subito dopo la sessione di allenamento. Sia con un pasto leggero sia con una miscela di integratore Enervit R2 che ti aiuta immediatamente entro la mezzora dal termine il reintegro essenziale per i tuoi mu-scoli. Sarà una buona scelta per non avvertire dolore muscolare e per alimentare costantemente i muscoli che hanno lavorato. Se l’allenamento fosse a metà mattina, consiglio ugualmente una colazione leggera, bilanciata, magari con in aggiunta uno shaker di Carbo Flow da dosare per almeno un paio di settimane con-secutive. Una miscela che aiuta ad ottimizzare il lavoro continuo. La regola, ai pasti e durante la giornata, è comunque sempre la stessa: moderazione ed equilibrio, varietà, tanta verdura e non

esagerare con quella ormai superata concezione di carico di car-boidrati complessi che per un amatore sono solo una difficoltà in più: quella della digestione e dell’organizzazione dell’alimentazio-ne dello sportivo.»

FA FREDDO? IO RULLO!Fa freddo? Non sai come fare per iniziare ad alleggerirti per le prossime scorribande INBICI? Un bel consiglio arriva dalla Dot-toressa Elena Casiraghi, responsabile dell’Enervit Nutrition Center for Sport & Wellness di Milano, che sul suo blog dedicato a temi di allenamento, di sport, di nutrizione sportiva, propone una serie di consigli da tenere nel taschino e… pedalare! Scrive l’esperta: «L’allenamento a stomaco vuoto e quello in-terval training, ormai, è risaputo che sono i metodi più efficaci e pratici per insegnare al corpo a consumare i grassi. In altre parole, sono metodi ottimali per dimagrire e per migliorare le prestazioni di endurance.La corsa, si sa, è la disciplina che sembra avere la miglior effi-cacia. Ma per chi mamma che freddo correre al mattino presto d’inverno la soluzione sono i rulli. Ovvero, il ciclismo indoor.Così indoor che puoi pedalare nel tuo salotto o nella tua cantina con la stessa bicicletta con cui sei abituato ad uscire in strada o

foto BETTINIPHOTO

Il velodromo di Montichiari

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gareggiare. Cosa serve? Sono sufficienti 30 minuti al giorno. 3 volte settimana. Meglio ancora se effettuati prima di colazione, cioè a digiuno.Come? Esegui un breve riscaldamento. 5 minuti con pochi Watt possono bastare. A seguire esegui 30” all out sprigionando sui pedali tutta la tua potenza. Recupera per 2 minuti pedalando con agilità e con pochi Watt. Ripeti per 3 volte. Esegui, infine, 5 minuti di defaticamento. Con quale frequenza? 3 volte alla settimana per 6 settimane è un periodo sufficiente per misurare significativi miglioramenti.Questo allenamento, infatti, aumenta la capacità ossidativa del muscolo scheletrico – cioè la capacità di consumare i grassi da parte del muscolo per produrre energia – e la salute cardio-metabolica.Nello studio in cui questo allenamento è stato sperimentato, si è osservato un aumento del metabolismo del 12% nella prima ora successiva al test, una diminuzione della pressione arteriosa del 7%, un aumento dell’attività di un marker relativo all’aumento dell’ossidazione di lipidi (il cui nome proprio è Beta-hydroxy acyl coA dehydrogenase) e dell’attività della proteina GLUT 4 che in altre parole significa un miglioramento del trasporto degli zuccheri senza un necessario coinvolgimento dell’ormone insulina.Se sei molto allenato o non puoi allenarti a digiuno, il consiglio è quello di effettuare da 4 a 6 ripetizioni del programma centrale con 4-5 minuti di recupero tra un blocco e l’altro.Un allenamento semplice, rapido ed efficace per chi desidera in-segnare all’organismo a consumare i grassi migliorando la propria composizione corporea, diminuendo la massa grassa e ottimiz-zando la salute cardiovascolare.

BIBLIO:Gillen J.B. et al. Three minutes of all-out intermittent exercise per week increases skeletal muscle oxidative capacity and improves car-diometabolic health. Plos One 9:11, 2014. Dal blog http://www.sporteat.com di Elena Casiraghi.

Inverno cadono le foglie e rallentano le difese? Qualche volta è così. Dalla scienza arriva un integratore che aiuta a contrastare lo stress ossidativo e si cura delle nostre cellule. Nel loro cuore. È tutta questione di… polifenoli, sui quali la Nutrizione Umana ha di recente posto grande attenzione perché davvero efficaci e utili. «Più delfinidine consumate, più rallentate il processo di invecchiamento. È impossibile prenderne troppe», promette il ricercatore Barry Sears, biochimico americano, celebre inventore della Dieta Zona, che nei suoi libri (testi tradotti in diversi Paesi e che hanno venduto milioni di copie al mondo) parla con coscienza di causa e ricerche collegate dei benefici dei Polifenoli anche e soprattutto abbinati all’integrazione di Omega-3 del tipo rx, i più puri.A proposito di Polifenoli, continua il ricercatore: «A basse dosi (circa 25-50 mg al giorno) le bacche di maqui agiscono da potenti antiossidanti, ad alte (50-100 mg al giorno) iniziano ad avere un’azione antinfiammatoria significativa e a dosi ancor più alte (250-500 mg al giorno) attivano l’enzima della vita, promuovendo quindi il dimagrimento e il rallentamento del processo di invecchiamento».«I polifenoli, sintetizzati dalla parte più antica del sistema immunitario che condividiamo con le piante, sono in grado di inibire un’eccessiva produzione di sostanze infiammatorie, tra cui quelle derivanti da un danno muscolare, tipico dell’attività fisica intensa di un atleta. L’incidenza dell’alimentazione sull’infiammazione cellulare è un fenomeno ormai noto: alcuni fattori (grassi saturi, carichi glicemici eccessivi) favoriscono l’espressione di geni proinfiammatori; altre sostanze (acidi grassi omega-3, polifenoli) sono invece in grado di inibirli. Ricerche preliminari mostrano che la capacità dei polifenoli di modulare l’infiammazione cellulare è (quasi) immediata. Un studio recente dimostra proprio come i polifenoli riducano il danno muscolare indotto da un intenso esercizio fisicoin atleti allenati. Questo ridotto danno muscolare è correlato con una diminuzione dei livelli di citochine infiammatorie, che è espressione di uno dei noti benefici antinfiammatori relativi a un’aumentata assunzione di polifenoli».

La Ricerca di Enervit consiglia EnerZona Maqui RX Polifenoli, solo in farmacia.

Prezzo consigliato: 1 confezione da 42 cps euro 29.

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GRANFONDO DEL CAPITANO

BAGNO DI ROMAGNA LA LOCALITÀ TERMALE DELL’APPENINO TOSCO-ROMAGNOLO SI APPRESTA A VIVERE UN EVENTO MONDIALE

a cura della REDAZIONE [email protected]

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Continua a crescere in maniera espo-nenziale il grande interesse già esplo-so nei mesi scorsi sulla rinnovata e più completa serie di gare che animeranno l’edizione 2015 della Gran Fondo del Capitano che avrà luogo domenica 7 giugno a Bagno di Romagna, edizione che si avvia inesorabilmente al pieno di iscrizioni visto l’incremento continuo del-le partecipazioni. È infatti di questi giorni la conferma della presenza, e sarebbe la prima volta nella storia della Gran Fondo dell’alto Savio, di Fred Morini ex ciclista professionista, oggi responsabile repar-to corse della Bianchi e con lui saranno venti gli iscritti del Bianchi Factory Team. Insomma l’idea degli organizzatori delle “Strade del Benessere” che hanno avuto il grande intuito di aggiungere all’evento una manifestazione di grande appeal e levatura internazionale come il campio-nato mondiale di ciclismo sprint per gior-nalisti, una gara itinerante che negli anni

passati si è svolta in  Germania e Belgio e che ha visto al via rappresentanti dei media di tutta Europa: fra i primi classi-ficati nelle ultime edizioni ci sono infatti giornalisti provenienti da Germania, Rus-sia, Grecia, Slovenia, Francia, Gran Bre-tagna, Austria, Ukraina e Olanda.

Il tutto ovviamente sempre all’insegna dello sport “pulito”, dello sport sano che apporta al fisico solo benessere e salute. In questi giorni gli organizzatori di “Stra-de del Benessere” sono impegnati nella realizzazione degli eventi collaterali che potranno e dovranno coinvolgere non solo gli iscritti alle competizioni ma an-che gli accompagnatori. Per questo in collaborazione con l’APT e gli operatori turistici della zona si stanno approntan-do pacchetti speciali per far vivere a tutti una tre giorni all’insegna del benessere e dello sport. Si comincerà venerdì sera cinque giugno con una grande cerimonia

di aperura alla quale saranno presenti an-che tutti i partecipanti al Campionato del Mondo dei giornalisti. Si proseguirà poi il sabato con un aperitivo di chiusura del mondiale con prodotti tipici locali offerti a tutti i presenti, aperitivo che precederà la premiazione ufficiale. Per gli accom-pagnatori verranno invece organizzate escursioni a piedi o in mountain bike con intermezzi dedicati alla buona cucina. I più piccini, invece, potranno avventurar-si, con l’aiuto di guide, nel “Sentiero degli gnomi”. Il territorio a disposizione di tutti, insomma. Un evento che come al solito farà vivere ai protagonisti giornate dedi-cate alla salute e al relax con un percorso che si snoda su saliscendi che permet-tono di godere degli splendidi paesaggi che l’Appennino tosco-romagnolo re-gala. Gli organizzatori de “Le strade del benessere” sono ormai votati alla lotta al doping, alla ricerca di un ciclismo da vi-vere e da godere.

Una delle strutture termali di Bagno di Romagna

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foto NEWSPOWER

ANDREA TECCHIO GRAN FONDO EDDY MERCKX 2014

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Il mondo del ciclismo sale nuovamente in sella e inizia il suo percorso che lo porterà, come ogni anno, a concludere la sua corsa nei mesi autunnali. Qualcuno avrà già iniziato la preparazione sfidando un inverno ab-bastanza rigido e giornate sempre più corte del solito. Qualche for-tunato si sarà spostato nei paesi più caldi per macinare chilometri in più, altri invece avranno approfittato per rivedere i materiali del 2015. Tutti, o la maggior parte, hanno di certo pianificato la nuova annata sportiva, puntando gli obiettivi minimi. Gli organizzatori delle gare classiche e delle gran fondo sono già da tempo in fermento per pianificare il loro evento, per ottenere il massi-mo della visibilità e dei partecipanti.Tutte le aziende, parallelamente, si sono preparate per offrire agli at-leti professionisti ed amatori il materiale tecnico giusto, le innovazioni migliori, i colori più alla moda: si muovono veloci e prima del tempo, per arrivare più lontano.Anche Xerpa, marchio praticamente neonato del settore degli ac-cessori bici da corsa, ha mosso le sue leve creative e commerciali ed è riuscito nell’intento – in pochissimo tempo – di arrivare dove il prodotto può davvero fare la differenza: all’interno del negozio. Grazie ad un accordo di esclusiva con il noto distributore italiano Beltrami TSA, Xerpa sarà presente già dal mese di febbraio nei mi-gliori negozi specializzati di tutta la nostra penisola. Una scommessa o una sfida? Poco importa: pensiamo davvero che questi acces-sori – ricordiamolo: ingegno, disegno e produzione completamente Made in Italy – abbiano marcato un solco che difficilmente si perderà. Il cambiamento delle abitudini del ciclista sta alla base della teoria: collocare differentemente gli strumenti del primo soccorso in caso di foratura è un processo mentale che stravolge meccanismi sedimen-tati da tempo. E Xerpa ha cambiato le carte in tavola.

La novità che completa l’offerta Xerpa è finalmente la commercia-lizzazione del porta borraccia XP3, da marzo sia nei negozi che nel-lo store ufficiale. Nato dalla costola del fratello maggiore, XP3 è un

porta borraccia proposto in termoplastica nera e bianca e arricchito da una borraccia da

550 ml, sempre in dotazione.

La lucentezza della livrea, in una gamma colori di 5 combinazioni cromatiche, e la possibilità di personalizzarla graficamente – per un minimo di ordinativi – fanno di questo accessorio un articolo unico. E nel caso si fosse già in possesso di un XP2 allora si potrebbe usufruire di entrambi i contenitori per i liquidi – necessari nei mesi più caldi – uniformando allo stesso tempo l’estetica dei due porta borraccia.

L’attesissimo XP3 e tutto il sistema integrato SOS forature in una ver-sione personalizzata sono visibili nel nuovo video pubblicitario che da qualche giorno è online sul sito web di Xerpa. Lo spot è stato girato in una nota località delle Canarie, alcune settimane fa e vede come protagonista il volto del ciclismo nostrano Max Lelli, alle prese con un imprevisto: la foratura. Notevole è la percezione di praticità di questo accessorio ma sopratutto è positivamente minimale l’impatto visivo che Xerpa regala alla bicicletta.

Per il 2015 l’azienda modenese ha deciso di investire su una serie li-mitata articoli, affinando il design e migliorando contemporaneamen-te ogni momento commerciale e di comunicazione.Un grande vantaggio per il negoziante – e per tutta la filiera distribu-tiva – è la nuova campagna di sensibilizzazione verso il cliente finale, messa in atto dai primi giorni di marzo.“CLOSE TO YOU” è il messaggio evocativo che il marketing Xerpa vuole spingere tramite una pianificazione media molto ramificata, tra carta stampata e web, per incentivare il cliente interessato a

provare la gamma prodotti direttamente presso il proprio rivenditore di fiducia. Ulteriori approfondimenti sulle novità Xerpa e sulla campagna “CLOSE TO YOU” sul sito web www.xerpa.it

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UNA NUOVA STAGIONE PER

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CLOSE TO YOU.

Grazie alla partnership con Beltrami TSA puoi trovare i nostri prodotti direttamente nel tuo negozio di fi ducia o nei migliori centri specializzati. Potrai provare con mano la praticità di utilizzo di XP2, osservare la ricercata estetica di XP1 e stupirti della lucentezza della livrea del nuovo porta borraccia XP3, oggi a tua disposizione.

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COSMOBIKE SHOW 2015

A VERONAFIERE IL NUOVISSIMO APPUNTAMENTO CHE STA FACENDO DISCUTERE NELLA STESSA MISURA IN CUI AVRÀ SUCCESSO. CON NOVITÀ CHE PORTERANNO ANCORA PIÙ IN ALTO L’INTERESSE VERSO IL SETTORE

a cura di ROBERTO FEROLI

IL MONDO DELLA BICICLETTA NON PERDE COLPI; ANZI, GRAZIE ALLA FIERA CHE ANDRÀ IN SCENA DALL’11 AL 14 SETTEMBRE, SI RINNOVA E PROPONE UN NUOVO CONCETTO, FRUTTO DEL MIX TRA ESPERIENZA ORGANIZZATIVA E DIALOGO CON LE IMPRESE

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CosmoBike Show lancia una sfida interessante per tutti: aziende del settore, espositori, visitatori, appassionati. È una sfida che Pa-olo Coin, Project Manager di questo ambizioso progetto, confida “di voler vincere con largo margine, dopo una fuga come quelle d’altri tempi”.

Se questa è la premessa, è perché ci sono tutti gli ingredienti per fare della nuova fiera dedicata alla bicicletta un vero e proprio evento. Il primo ingrediente è la location, la Fiera di Verona. Ae-roporto Internazionale Catullo, Austostrada del Brennero, breve distanza dai confini italiani, con affaccio su paesi da sempre cultu-ralmente legati al mondo delle due ruote. «È innegabile – confer-ma Coin – la Fiera di Verona organizza con successo alcuni eventi che rappresentano il Made in Italy nel mondo. Quindi sotto il pro-filo della capacità ricettiva ed organizzativa siamo assolutamente tranquilli. Semmai la scommessa di CosmoBike Show è quella di creare un evento che rappresenti la bici in Italia e non solo».

Dall’11 al 14 di settembre. Il confronto con altre fiere internazio-nali, in particolare quella di Friedrichshafen, non ha permesso di prendere in considerazione altre date che erano comunque state valutate. Saranno 5 giorni all’insegna di tutto ciò che è bicicletta, con due attente finestre su mobilità ed imprese giovani. Cosmo-Bike Mobility si pone l’obiettivo di far incontrare domanda e offerta e di creare un appuntamento stabile e continuativo per questo mondo che è di fondamentale importanza per le città del terzo millennio. Invece attraverso Startup@CosmoBike Show, sarà pos-sibile promuovere gli imprenditori e le loro idee. L’obiettivo è infatti quello di sostenere imprese giovani, o anche appena nate, ovvia-

mente nel settore del ciclo, e che realizzino o propongano prodotti e servizi ad alto tasso di innovazione.

Domanda delle domande. Di fiera, c’è ancora bisogno? «Le azien-de in questo momento si rendono conto che un evento forte è un valore riconquistato negli ultimi anni. Una fiera deve saper tenere conto delle necessità ed anche delle preoccupazioni delle impre-se; non bisogna sprecare investimenti, anche in comunicazione e marketing. Mai come durante questo anno – prosegue Coin – mi sono confrontato con tante aziende, che mi hanno dato diversi suggerimenti. Dobbiamo dare alla bici grandi opportunità, dob-biamo realizzare una fiera emozionale attraverso il contatto col pubblico, una fiera che determini quel plus valore che solo le fie-

re ben fatte sanno dare. Tutto il lavoro che sto volgendo insieme ad uno staff ampio e preparato serve proprio a produrre un qualcosa di veramente nuovo».

Anche perché l’Italia, come in altri settori, anche in quello delle due ruote a pedali è un caso sostanzialmente unico, con un tessuto imprenditoriale del settore davvero ricco, e con la presenza di marchi storici che nessu-no al mondo può vantare. «anche per que-sto – sintetizza Coin – i risultati che ci atten-diamo sono assolutamente rappresentativi di quello che è il settore. Sotto il profilo del pubblico, credo che una manifestazione con la capacità ricettiva ed organizzativa della Fiera di Verona possa dare subito ottimi ri-scontri. Una sola preoccupazione – confida poi il Project Manager – quella di essere mol-to chiaro sul fatto che la nostra nuova fiera si presenta come un enorme potenziale, una grande possibilità. A tutti diciamo di affidarsi serenamente ad un nuovo progetto».

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PRESTIGIO URBAN STYLE

DOPO LA SANDX, ECCO UN’ALTRA NOVITÀ CHE DISEGNA DA OGGI IL FUTURO DELLA BICI

a cura della REDAZIONE

SI CHIAMA URBAN STYLE, E REGALA AGLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE UNA NUOVA PROSPETTIVA. BELLA, AGILE, STILE RICERCATO E TANTI COLORI PERSONALIZZABILI

[email protected]

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Si avvicina il settimo compleanno. Compiuti all’insegna di ricerca ed innovazione. Ma anche di sartorialità, che cuce addosso al cliente la miglior bici possibile, che risponde cioè a tutte le esigenze di chi la sceglie tra mille marche e modelli. Un traguardo che Prestigio taglia con il vento in poppa, grazie a nuove idee che si trsformano in og-getti di design, funzionali e pratici. E così l’azienda di San Marino ne ha combinata un’altra delle sue. Ma andiamo con ordine.Da sempre, Prestigio si pone sul mercato come una realtà capace di offrire un mezzo di qualità ottima ed alte finiture. Un bel prodot-to, insomma. Perché totalmente artigianale, made in in Italy e su misura. Le bici vengono cioè prodotte una ad una, ed il risultato è quello di modelli unici, disegnati appositamente sulle misure del cliente finale. Chi sceglie la bici sceglie molto di più di due ruote, un manubrio ed una sella. Sceglie una bicicletta che vada bene per lui, la sola che lui voglia davvero pedalare. Prestigio lo ha capito molto bene, sfornandone una diversa dall’altra, così come la vuole il cliente finale.Ed ha pure capito che oggi la bici continua ad evolversi, e per farlo nel migliore dei modi deve riuscire ad anticipare il gusto del cliente. Deve cioè saper proporre la bici che verrà.

Giancarlo Di Marco, amministratore delegato di Prestigio, ha così lanciato sul mercato due modelli nel giro di appena un paio di mesi. Della SandX abbiamo già scritto. Una sorta di mountain bike dal peso non superiore agli 8 chilogrammi, passo più lungo e raggio di sterzata più ampio, per una manovrabilità ottimale anche sulla sabbia, fondo per cui la SandX è stata immaginata e costruita. Una bici splendida, tutta da provare, che sul modello di altre nazioni europee, Olanda in particolare, potrebbe diventare di divertimento e gran moda, e vivere un vero e proprio boom sui tanti chilometri di costa del nostro paese, soprattutto in periodi come la primavera e l’autunno.Ora è il turno della Urban Style. Questa volta niente sabbia, e nep-pure niente galleria del vento in cui è stata affinata la specialissima che porta il nome di Michele Bartoli. Questa volta Prestigio ha pen-

sato a chi vuole una bici che possa essere pedalata in città, ma anche dotata di elementi costruttivi di qualità alta e di un design più che gradevole, innovativo, capace di conquistare col suo fascino retrò e futuristico insieme. Sull’unione degli opposti fonda il suo fa-scino il modello Urban. Il telaio è in alluminio, per mantenerla leggera e filante. La gamma di colori è ampia e per tutti i gusti, come le personalizzazioni, che contribuiranno a rendere la vostra Urban assolutamente unica ed irripetibile. Infine il dettaglio costruttivo, che unisce il confort di una bicicletta da passeggio alle dinamiche tecniche di una bicicletta da corsa. E tutto certificato dal calciatore Matteo Brighi, che ha avuto l’opportunità di provarla per primo, ovviamente sulle strade di Rimi-ni. Giudizio finale assolutamente positivo, volto alto e promozione col massimo; questo il verdetto finale di Brighi. La nuova Prestigio Urban c’è, e possiamo scommettere che ne vedremo scorrere in città sempre di più…

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72 IL TELAIO IDEALE

FINOTTILA CURA DEI DETTAGLI

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di ROBERTO ZANETTI E MONICA ANELLO

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Tempo di

lettura 6 min

Il nostro punto di vista:È sempre molto affascinante quando la consegna della bici avviene direttamente dalle mani del produttore. Di questi tempi non accade spesso; siamo sempre così di corsa (in tutti i sensi) che non c’è mai il tempo per confrontarsi, come accadeva una volta, con chi realmente vive con passione questo meraviglioso sport.Da Finotti tutto questo è possibile perché, oltre a vendere, il co-struttore tortonese è coinvolto in prima persona a consigliare e va-lutare attentamente la soluzione più idonea per ogni singolo ciclista.Anche la Black F15, uno dei nuovi modelli da corsa del catalogo 2015, viene proposta di serie come appare nelle foto del test: fra-me set monoscocca T700 (già predisposto per l’allestimento sia di gruppi meccanici che elettronici), gruppo Sram Force 22 con rela-tive ruote Sram S27 in alluminio e trittico piega+attacco+reggisella della “italianissima” Deda. Un insieme di tutto rispetto se si conside-ra il prezzo di listino (eventuale scontistica a parte) che viene impo-sto: 3.999,00 € al pubblico, IVA compresa. Andando a “navigare” nei vari siti o cataloghi on line vi accorgerete come in commercio esistano modelli appartenenti allo stesso segmento di mercato con quotazioni decisamente più alte. E questo, alle volte, è dovuto solo a un marchio o a una firma maggiormente altolocata che compare a caratteri cubitali nella grafica. La Black F15 presentata in questo servizio è un prodotto Finotti e, pur essendo un monoscocca (quin-di prodotto su misure standard, XS-S-M-L-XL-XXL, da stampo), viene curata dal costruttore stesso nei minimi particolari che vanno dall’assemblaggio alla messa in strada, fino al posizionamento fina-le prima della consegna. Se invece il cliente volesse customizzare la

propria bici nessun problema. Basta acquistare il kit telaio già com-prensivo di forcella in carbonio (anche questa monoscocca) e della serie sterzo Deda completa di spessori – aggiungerci un gruppo e una coppia di ruote a proprio piacimento o magari già comprati in precedenza – e con una spesa del tutto ragionevole (2.400,00 € al pubblico, IVA inclusa) ottenere così una specialissima polivalente da utilizzare in tutte le occasioni, sia in gara che in allenamento.

In evidenza:Poter contare su un unico telaio per installare, a proprio piacimento, un gruppo meccanico o elettronico non è cosa da poco e sulla Black F15 questo è possible. Inoltre, alcuni dettagli come Il cavo del freno posteriore che entra anteriormente, tramite un apposito foro, nella scatola dello sterzo e scorre lungo tutto il tubo orizzonta-le senza pieghe e senza interruzioni, danno risalto alla valutazione globale della bici proposta da Finotti.

Test bike

Test bike

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Mi sarebbe piaciuto…L’assemblaggio di serie (gruppo Sram Force 22 e cerchi Sram S27 in alluminio) mi ha dato delle risposte positive in fatto di affidabilità, precisone (il gruppo) e scorrevolezza (i cerchi). Detto questo, però, mi sarebbe piaciuto provare la Black F15 con dei component al top della categoria come, per esempio, un gruppo d’alta gamma o una coppia di ruote full carbon. Sono convinto che il mezzo di Finotti avrebbe guadagnato in leggerezza (anche se i 7,2 kg riscontrati al peso sono già un successo) e, sicuramente, in reattività agli scatti e alla progressione. Ovviamente, come ho già sottolineato poco fa, acquistando il kit telaio è possible personalizzare la Black F15 e ren-

derla più performante, consona alle caratteristiche e alle esigenze di ogni singolo ciclista.

Il Produttore e Distributore per l’Italia:Cicli Finotti Strada Statale per Genova 15057 Tortona (AL) Italytel. +39 0131 821973 Fax: +39 0131 821973E-mail: [email protected] site: www.finotti-cicli.it

Caratteristiche tecniche:

• Telaio: carbonio monoscocca T700 con finitura UD, predisposto per l’installazione di tutti i gruppi meccanici ed elettronici• Cambio: Sram Force 22• Deragliatore: Sram Force• Guarnitura: Sram Force con pedivelle 172,5 mm• Catena: Sram Force 22• Ruota libera: Sram Force 22 - 11x28• Movimento centrale: Press Fit BB86• Freni: Sram Force• Forcella: carbonio monoscocca (360 gr)• Serie sterzo: Deda completa di spessori 1” 1/8 sopra e 1” 1/2 sotto

• Attacco manubrio: Deda Zero 100 in alluminio da 110 mm• Piega manubrio: Deda Zero 100 in alluminio da 40 C/C – 42 esterno• Reggisella: Deda Superzero Carbon• Sella: Selle Italia SLR Flow• Cerchi: Sram S27 in alluminio• Mozzi: Sram• Coperture: Continental Grandsport Race 700x23• Portaborraccia: Elite pvc• Taglie: XS-S-M-L-XL-XXL• Colori: nero opaco• Peso telaio: 940 gr (forcella esclusa)• Peso bici completa (come in foto): 7,20 kg senza pedali nella taglia M (come modello testato)

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La Finotti Black F15 usata per il test

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Accessori e materiali utilizzati per il test:

• Casco: Carrera Nitro www.carreraworld.com• Occhiali: Tifosi mod. Veloce Gloss Carbon www.tifosioptics.com• Abbigliamento: Alka Sport www.alka-sport.com• Copriscarpe: Pro www.pro-bikegear.com• Strumentazione: Garmin 500 GPS www.garmin.it• Pedali: Look Keo 2 Max Blade www.lookcycle.com

In vendita a partire da:Novembre 2014

Tempo di consegna:60 giorni lavorativi dalla data dell’ordine con modello in foto

Prezzo:€ 3.999,00 al pubblico, IVA inclusa come modello testato (in foto)€ 2.400,00 al pubblico, IVA inclusa solo kit telaio (telaio monoscocca in carbonio T700 + forcella in carbonio monoscocca + serie sterzo Deda completa di spessori)

Il cavo del freno posteriore entra, tramite un apposite foro, nella parte

anteriore della Black F15 per poi scorrere internamente lungo tutto

il tubo orizzontale senza pieghe e senza interruzioni

Nella parte anteriore del deragliatore è “ancorato” il salvacatena, detto anche

comunemente “dente di cane”

La guarnitura compact 50x34 del nuovo gruppo Sram Force 22 con pedivelle da 172,5 mm

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È L’ORA DEL CHECK UP BIOMECCANICO

76 BIOMECCANICA INBICI

La primavera è alle porte e – dopo le pri-me uscite invernali – è giunta l’ora del check up biomeccanico del ciclista. In cosa consiste?Nel controllo della posizione sul sellino, curando nei minimi dettagli l’interazione del corpo con la bicicletta allo scopo di ottimizzarne la postura e dunque scon-giurare tensioni o dolori da sovraccarico e migliorare l’efficienza e la performance.Il check up biomeccanico del ciclista può essere effettuato a vari livelli e per le sin-gole specialità o categorie. I tecnici Velosystem® hanno messo a punto protocolli check up specifici per ogni esigenza:• Check up Strada• Check up MTB• Check up Crono• Check up Pista• Check up Triathlon

In questo numero vi presentiamo i primi due servizi:

Il CheckUp Strada è il servizio di finaliz-zazione per i ciclisti praticanti su stra-da ad ogni livello: amatori, agonisti e professionisti.

Il CheckUp Strada viene personalizzato avendo come riferimento le caratteristiche antropometriche e posturali del ciclista e la specialità su strada praticata (corse ve-loci, corse in linea, corse a tappe, gran-fondo, endurance e randonnè).Gli obiettivi perseguiti dal CheckUp Stra-da sono diversi: • individuare e suggerire dimensioni

e caratteristiche tecniche di telaio e componenti anche in funzione della specialità praticata;

• ottimizzare i principali parametri di as-setto attraverso una scrupolosa perso-nalizzazione delle regolazioni dei com-ponenti;

• rispondere a specifiche esigenze di comfort e performance relative alla specialità strada praticata.

Il CheckUp Strada viene certificato dal Tecnico Velosystem® tramite il rilascio dell’apposita scheda tecnica in cui vengo-no schematizzate le misure antropometri-che rilevate, la geometria e i componenti ideali nonché le regolazioni di assetto: tacchette, sella e manubrio.Se invece siete amanti delle ruote grasse Velosystem® vi propone il CheckUp MTB,

un servizio di biomeccanica finalizzato ai praticanti su off-road di ogni livello: amatori, agonisti e professionisti.Il CheckUp MTB è persona-lizzato in funzione delle carat-teristiche antropometriche e posturali del biker e della spe-

cialità off-road praticata: FreeRide, Endu-ro o Trail, XC (Cross Country), Marathon o GF (Granfondo).Gli obiettivi del CheckUp MTB sono i seguenti: • individuare la tipologia di telaio ideale

districandosi fra le scelte di tipologia 26” , 27,5”, 29”;

• individuare e suggerire dimensioni e caratteristiche tecniche di telaio e componenti anche in funzione della specialità MTB;

• ottimizzare i principali parametri di as-setto attraverso una scrupolosa perso-nalizzazione delle regolazioni dei com-ponenti;

• individuare il compromesso fra effi-cienza biomeccanica della pedalata e bilanciamento dei carichi per la condu-zione del mezzo (salite e discese estre-me);

• rispondere a specifiche esigenze di comfort e performance relative alla specialità MTB praticata;

Il CheckUp MTB è certificato dal Tecnico Velosystem® tramite il rilascio dell’ap-posita scheda dati in cui vengono sche-matizzate le misure rilevate e consigliate, comprese quelle di telaio e dei compo-nenti ideali nonché delle regolazioni di as-setto: tacchette, sella e manubrio.Per entrambi i servizi di CheckUp, il tem-po stimato è di 60 minuti circa.

*Responsabile Tecnico Velosystem®

a cura di FABRIZIO FAGIOLI*

[email protected]

SU STRADA O IN MOUNTAIN BIKE È SEMPRE FONDAMENTALE CONTROLLARE LA POSIZIONE SUL SELLINO, CURANDO NEI MINIMI DETTAGLI L’INTERAZIONE CORPO E BICICLETTA

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Cesenatico FCMonza-Brianza MBFondi LTLuzzi CSRoma RMNuoro NUPergine V. TNPiacenza PCMassagno - SvizzeraCapriolo BSMalo VICarpi MOCascina PICittà di Castello PGArgenta FENovoli LETovo di S. Agata SOBrasilia BrasileVarese VATerni TRPinerolo TOCivitavecchia RMBoffalora S.T. MIImpruneta FICrema CRForlì FCBari BAManfredonia FGCesenatico FC

0547 675940348 51793910771 5376440984 54378006 85538280784 39050331 4266446334 8984694+41 79 6237763333.87861750445 607702331 1769295328 5516679338 79892710532 8522330832 7110520342 770066(61) 3248 04600332 1810073324 6232614 0121 32581510766 3 20 3902 97255461055 20200040373 278063338 8723018080 89645040884 5363060547 673499

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Laboratorio biomeccanico professionale offre tutti i servizi Velosystem

Punto attrezzato per l’offerta dei servizi base per il comfort del ciclista

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NATALI SPORTS WEAR SEMPRE IN PRIMA LINEA

PARTNER DEL CIRCUITO REGIONALE TUSCANY BIKE CHALLENGE, UNA SERIE DI GRANFONDO IN TERRA TOSCANA, NATALI SPORTS WEAR

SI PREPARA AD AFFRONTARE UNA NUOVA STAGIONE AGONISTICA AVVINCENTE E RICCA SI SODDISFAZIONI

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di NATALI SPORTS WEAR

Il marchio Natali è da sempre abbinato al mondo del ciclismo in tutte le sue categorie. Le crescenti domande di mercato e varie esigenze logistiche hanno spinto i vertici aziendali ad aprire gli orizzonti anche in altri sport come, tanto per citarne qualcuno, il podismo, il triathlon e il biathlon. In abbinamento alle divise ufficiali per la competizione o l’allenamento, inoltre, Natali Sports Wear, ha incrementato la produ-zione puntando anche sull’abbigliamento da riposo o, come si usa dire in gergo, il “dopo gara” (tute, felpe, giubbini personalizzati, cap-pellini, magliette…).A prescindere dal capo presentato o dallo sport prescelto, Nata-li Sport Wear si distingue fin dai primi anni della sua nascita per la qualità del prodotto “made in Italy”. L’intuizione di Bruno Natali, il suo storico e compianto fondatore, è stata quella di credere nella propria azienda legando il nome al ciclismo in tutte le sue forme, pubbli-cizzando il marchio nelle principali competizioni regionali e nazionali. Nel frattempo il mondo è cambiato e così anche lo sport ma Natali, grazie alla tradizione a alla grande passione per il suo lavoro, resta nel cuore degli atleti che hanno scelto di correre ed allenarsi con le divise del brand toscano. Natali realizza delle confezioni davvero di ottima finitura, molto curate, accontentando le richieste dei clienti più esigenti; un lavoro di carat-tere artigianale proprio come una volta, proprio come quando Bruno Natali diede inizio a quella che ai giorni nostri è ancora una realtà attiva e consolidata.La figlia Antonella, dopo la scomparsa del padre, ha saputo dare continuità alla tradizione di famiglia conferendo, in azienda, la mas-sima disponibilità per accogliere qualsiasi richiesta, studiando le

principali migliorie produttive e facendo testare i capi tecnici da atleti professionisti e da amatori evoluti. Tempi di consegna molto rapidi (massimo 35-40 giorni per i nuovi ordini) e modesti quantitativi minimi per il personalizzato sono le armi vincenti di Natali Sports Wear, così da soddisfare anche il più piccolo gruppo di amici o i team minori. Inoltre, direttamente presso la sede della ditta, si possono trovare nel punto vendita al dettaglio, sia dei capi di produzione propria che di molti accessori tecnici per il ciclismo.Per finire ci sembra giusto rimarcare come, malgrado la difficile situa-zione contingente dell’economia non solo italiana ma internazionale, Natali abbia sempre creduto nella pubblicità e nella comunicazio-ne mirata, fatta bene! Rendere visibile il brand con un sito internet rinnovato ed aggiornato, con stand fieristici nei vari eventi sportivi, ascoltare ogni suggerimento della clientela, sono input che servono a migliorarsi nel tempo e farsi conoscere dalla stragrande maggioranza degli atleti presenti sul campo gara in Italia e non solo…

Il Produttore/Distributore per l’Italia e l’estero:Natali Sports Wear SrlVia Martiri di Belfiore, 22 - 51010 Santa Lucia (PT)Tel. +39 0572 451801 E-mail: [email protected] site: www.natalimaglificio.it

La vittoria di Thomas Pinaglia alla 28a Firenze-Empoli

Gli atleti della Gragnano Sporting Club vestono Natali Sports Wear

foto TOMEI MARCO

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BIKE PASSION

SPAZIO A PRODOTTI SEMPRE PIÙ INTERESSANTI. MA ANCHE ALLA GRANDE NOVITÀ, IL PICCOLO GIRO DELLA ROMAGNA

a cura della REDAZIONE

DAL 24 AL 27 SETTEMBRE SI POTRÀ PEDALARE IN UN VERO E PROPRIO GIRO A TAPPE SU ALCUNE DELLE STRADE PIÙ CONOSCIUTE DELLA ROMAGNA

[email protected]

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Uno show room di 600 metri quadri con una vasta gamma di prodotti, tante novità ed una accentuazione sul pedale al femminile. Una completissima officina con tre meccanici sempre attiva, con tempi di presa in carico e riconsegna decisamente soddisfacenti per tutti i biker, sempre attenti ad avere disponi-bile, ed in perfetto stato, la propria bicicletta. E le tendenze, le ultimissime, a cui Bike Pas-sion dedica spazio, affermandosi così come uno di quei luoghi che un appassionato deve frequentare, punto e basta.Un negozio bello, e non solo. Tra i tanti marchi presenti, alcuni dei più importanti del mondo. Tra questi, Specialized. L’azienda americana, nata nel 1974 in California, sta dedicando grande attenzione al mondo woman, in con-tinua espansione. Con telai ad hoc, modelli costruiti su misura per le esigenze dell’altra metà del pedale. Compresi componenti ed accessori, tutti studiati proprio per le spe-cifiche esigenze delle atlete. La tensione di Specialized e del suo progetto donna la si trova anche entrando a Bike Passion, che a questo aspetto ha dedicato una parte co-munque significativa della propria attività.I mesi invernali hanno reso ancor più concre-

ta la prospettiva “fat bike”. Il mezzo dalle ruo-te grasse più grosse del mercato, si guida su strada, e sulla neve dà forse il meglio di sé. Così i vari modelli a disposizione sono an-dati bruciati, e probabilmente ancora adesso stanno sgommando su qualche monte loca-le o direttamente sulle Dolomiti. «Sì, stanno riscuotendo un successo enorme – confer-ma Marco Stradaioli, titolare insieme a Mirko Dalprato – si informano in tanti e tutti i mar-chi ne hanno ormai avviato la produzione. Sono sicuro che cresceranno molto già questa primavera, soprattutto perché può essere un mezzo molto divertente».E poi il meglio di Garmin e GoPro. Ed an-cora il numero, in continua crescita, di iscritti alla squadra Bike Passion, 300 circa, e così cresce l’impegno necessario alla sua miglior gestione ed aumentano anche le partecipa-zioni a manifestazioni in giro per l’Italia. Isole comprese, in particolare per il Giro della Sar-degna, in cui il team Bike Passion riconferma la propria presenza anche per il 2015. E poi tanti altri appuntamenti, sia per i più esperti che per chi invece vuole provare l’emozione di trovarsi in un flusso di ciclisti con la sua divisa Bike Passion, ma in maniera assolu-

tamente più tranquilla, ad un livello cicloturi-stico. Poi, ovviamente, la partecipazione alla Granfondo Davide Cassani, l’evento di casa. Ed una novità, un’anticipazione: «Per la fine di settembre 2015 organizzeremo un pic-colo giro di Romagna, su 4 tappe». Di cosa si tratta? Da giovedì 24 a dome-nica 27 settembre si corre a tappe. Come per le gare con G maiuscola, al termine di ogni tappa, oltre a quella di Leader del-la classifica generale, si assegneranno le maglie per il GPM e per i traguardi volanti. Tutte le premiazioni, come al Giro d’Italia o al Tour De France, saranno quotidiane. La prima tappa si svolgerà interamente a Lugo, e per l’occasione la città sarà chiusa al traffico. Seconda tappa a Riolo, con un classico circuito su cui si corre da mezzo secolo. Poi il sabato la Faenza-Monte Bu-sco, mentre l’ultima tappa sarà una gara in linea con base di partenza ed arrivo a Cà di Lugo. Il tutto organizzato da Bike Passion, Romagna Bike Grandi Eventi, SC Baracca, SC Voltana. Perché, fanno sapere, era ora di dare una scossa all’ambiente, di riportare in Romagna una gara a tappe, con percor-so misto e variegato per tutti gli amatori.

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PICCOLO GIRO DELLAROMAGNA 2015

DAL 24 AL 27 SETTEMBREAPERTO A TUTTI GLI ENTI DELLA CONSULTA

PER INFORMAZIONI: MARCO STRADAIOLI TEL 0546.668302

Giovedì24.09.2015Lugo (RA)

Domenica 27.09.2015

Ca’ di Lugo (RA)

Sabato26.09.2015Faenza (RA)

Venerdì25.09.2015

Riolo Terme (RA)

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LA GESTIONE FISICA DELL’ATLETA

LE MIGLIORI CONDIZIONI SI OTTENGONO GRAZIE A SPECIFICI SCHEMI, CHE VANNO PERÒ VARIATI DAL PROFESSIONISTA IN BASE A NUMEROSE VARIABILI, CHIARE PERÒ AGLI OCCHI SOLO DI CHI HA SUFFICIENTE ESPERIENZA

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INTRODUZIONETutte le discipline sportive, professionisti-che e non, richiedono diversi supporti al fine di completare preparazione e forma di ogni singolo atleta. Attualmente sono mol-teplici i professionisti chiamati in causa in questo ruolo: nutrizionisti, psicologi, medi-ci, preparatori, direttori sportivi, osteopati, fisioterapisti, massaggiatori, tutti importan-ti per raggiungere e mantenere la migliore condizione dell’atleta durante l’intera sta-gione agonistica.Sono fisioterapista da 20 anni, e fin dall’i-nizio del mio percorso, ho assistito diver-se discipline sportive fra le quali il ciclismo professionistico, nel quale sono tutt’ora

impegnato. Ne sono anche appassionato e lo pratico da sempre. Mi sono reso conto, praticando il mestiere in studio e con la squadra, che non c’è ancora chiarezza per quanto riguarda il potenziale che può avere un fisioterapista sulle presta-zioni di un ciclista; e per questo tratterò a più riprese l’argomento in questa rivista cer-cando di dare le giuste informazioni affinché i lettori interessati possano discriminare con decisione chi può essere in grado di risolve-re un certa gamma di problematiche legate alla gestualità ciclistica stessa.Prima di entrare nei dettagli voglio sottoli-neare che sarebbe bene affidarsi a chi sa fare seriamente il proprio lavoro e che nu-

tre una buona esperienza nella disciplina in questione affinché si possano ottenere i risultati desiderati.

IL MASSAGGIO: CONCETTI FONDAMENTALIIl primo argomento che rientra in questa ampia panoramica è il famoso “massaggio” di cui si sente incessantemente parlare.È importante sapere che è un termine mol-to generico, in quanto, in realtà, nasconde molteplici possibilità manuali di gestione. A seconda del tipo di disturbo che spinge il ciclista ad affidarsi ad un operatore, sarà quest’ultimo, sfruttando doti ed esperienza, a decidere che tipo di manovre eseguire per

[email protected]

a cura di BRUNO FILIPPI

GESTIONE ED ASSISTENZA DELL’ATLETA NEL CICLISMO.PRIMO FOCUS DEDICATO AI CONCETTI FONDAMENTALI CHE DISCIPLINANO UN BUON MASSAGGIO Tempo

di lettura 6 min

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gestire e risolvere tale problema. Prima esi-genza, quindi, è la perfetta conoscenza di anatomia muscolare, vascolare, linfatica ed anche neurologica.

Elementi fondamentali del sistema muscolarePrendiamo come esempio il muscolo an-teriore della coscia: il quadricipite. Il fun-zionamento ottimale di tale struttura, così denominata perché formata da quattro fa-sci muscolari diversi, è garantito da diversi sistemi integrati; in sintesi:

• Vascolarizzazione, cioè una circolazione sanguigna arteriosa (che apporta ossigeno e nutrienti) e venosa (che elimina anidride carbonica);• Sistema linfatico, sito nello strato di tessuto connettivo sovrastante il tessuto muscolare, deputato all’eliminazione delle tossine prodotte dal muscolo (e non solo)durante l’azione sportiva nel nostro caso;• Trofismo muscolare, che comprende lo stato nutrizionale, il volume della massa ed il tipo di fibre che prevale (il tipo e la quan-tità di fibre che prevalgono nella gamba del ciclista sono completamente diverse da quelle del centometrista);• Sistema nervoso, che induce la contra-zione del muscolo e raccoglie informazioni di vario genere;• A questa classificazione aggiungo an-che l’allenamento del muscolo, cioè la capacità o meno di sviluppare nel migliore dei modi la gestualità (vari tipi di pedalata) attraverso un buon scivolamento ed una buona elasticità delle fibre.

Già da queste informazioni sintetizzate al massimo si capisce chiaramente che non esiste un massaggio standard, o meglio, un massaggio che va bene per tutto. L’operatore al quale vi affidate (scrivo ope-ratore perché non voglio dare un’esclu-siva al fisioterapista ma a tutti coloro che sanno cosa fare) dovrà ascoltare il vostro problema attraverso il maggior numero di informazioni possibili, fare una valutazio-ne obiettiva ed agire di conseguenza. Le capacità manuali, quindi, si adattano alle esigenze del momento.Nello schema seguente riporto quali sono le manovre base del massaggio muscola-re che si adottano solitamente. Sono es-senziali ma anche standard nello stesso tempo. Non basta saper eseguire tali ma-novre, occorre molto di più. L’azione deve essere sempre anticipata da una valutazio-ne, e qui entra in gioco la sensibilità che le mani devono avere necessariamente; la capacità di captare e tradurre ogni tipo di imperfezione, difetto o stato di sofferenza al passaggio. Per far questo si sfruttano quindi diversi gradi di pressione in modo da esplorare i diversi strati fondamentali.

Nel secondo schema, invece, sempre a scopo valutativo entriamo nei dettagli che fanno la differenza. Di che cosa hanno bi-sogno le nostre gambe? Di essere liberate e svuotate dalle tossine? (non esiste solo l’acido lattico!); di essere “maltrattate” per-ché sature di contratture piccole e grandi provocate da allenamenti intensi piuttosto che da mancanza di regolare seduta col proprio operatore oppure, ancora, provo-cate da un trauma diretto o indiretto?Potrei andare avanti per ore a fare esempi sulla natura di un problema che mette in difficoltà i vostri muscoli e quindi la vostra condizione e le vostre prestazioni…

Tutti gli sport richiedono una gestualità diversa e quindi il sistema muscolo-sche-letrico si adatta e risponde alla continuità degli allenamenti e delle competizioni dif-ferentemente. E l’operatore deve tenere conto di questi fattori perché va a lavorare su stessi gruppi muscolari sì, ma struttu-rati in maniera completamente diversa. Questo primo approccio deve servire per capire che a volte capita di affidarsi a persone con la speranza di un risulta-to che, invece, stenta ad arrivare o che comporta una spesa importante fino al punto di farvi demordere oppure consi-derare il “massaggio” inutile… In realtà siete semplicemente capitati fra le mani sbagliate. Come in tutte le cose, ahimé, anche nell’assistenza sanitaria c’è chi ne approfitta traducendo l’attività quotidia-na in catena di montaggio a solo scopo di interesse, approfittando dell’ingenuità di chi non ha mai avuto la necessità in precedenza. Ascoltate quindi amici e co-noscenti che hanno già fatto esperienze di questo tipo, oppure persone fidate che conoscono meglio di altri questi settori.

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www.alicebike.it

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Le Barrette energetiche e gli Aenergy Drink AloeXPro sono perfetti per darti energia a breve e lunga durata. Ideali per la vita attiva, le attività sportive e per le performance esplosive in cui si richiede il massimo dell’energia in brevissimo tempo.

INTEGRATORE ENERGETICO SALINOquesti i Vantaggi:

• Integratore energetico-salino al piacevole sapore al lime a base di Aloe arborescens, ideale per reintegrare i sali minerali persi durante l’attività fisica.• Arricchito con Sodio, Magnesio e Potassio è particolarmente indicato per contrastare gli effetti di stanchezza e fatica, dare energia e supportare la normale funzione muscolare. • La Vitamina C con il suo effetto antiossidante, protegge le cellule dall’effetto dei radicali liberi e rinforza il sistema immunitario durante e dopo l’attività fisica.

BARRETTA ENERGETICA questi i Vantaggi:

• Aloexpro Barretta Energetica con Creatina, Maltodestrine, Amminoacidi ramificati e Aloe arborescens per un corretto apporto di principi attivi essenziali nello sforzo fisico.• Gli effetti positivi della creatina sulla performance derivano dalla sua capacità di liberare energia nei momenti di massima richiesta metabolica. La creatina è infatti un precursore per la formazione di ATP, la principale forma di energia utilizzata dalle cellule. • Assumere Aloexpro Barretta Energetica durante una gara o un allenamento garantisce l’assunzione di maltodestrine per un apporto costante di energia mantenendo relativamente stabile la glicemia.• Come tutti gli altri amminoacidi i ramificati hanno funzione plastica; inoltre grazie alla loro porzione alifatica possono essere catabolizzati per produrre di energia.

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TRENTINO MTB

COME SEMPRE, LA PRIMA PROVA È LA VALDINON BIKE. E COME PER TUTTE LE ALTRE, DA MAGGIO AD OTTOBRE, SONO ATTESI MOLTI BIKER ANCHE DALL’ESTERO

a cura di NEWSPOWER

LE TRE GARE MARATHON DEL CIRCUITO ASSEGNANO PUNTI CON COEFFICIENTE 1.5. PROMOZIONI PENSATE PER LE SQUADRE NUMEROSE E PER TUTTI UN PACCO GARA RICCO COME NON MAI DI PRODOTTI LOCALI

[email protected]

86foto NEWSPOWER

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Attenzione, attenzione. A tutti i biker: Trentino MTB in rapido avvicinamento, vi preghiamo di prendere posto e soprattut-to staccare un tagliando di iscrizione. Chi prima arriva meglio “alloggia”, meno paga e può starsene tranquillo, pronto per il de-butto fissato per il 3 maggio a Cavareno, in Alta Val di Non. Ma andiamo per gradi. Consultando il sito ufficiale www.trentinomtb.com e cu-riosando sulla pagina Facebook del chal-lenge trentino si possono rintracciare tutte le informazioni necessarie per l’iscrizione cumulativa a tutte le sei prove inserite in Trentino MTB 2015. Da maggio fino ad ottobre il calendario legge ValdiNon Bike, 100 Km dei Forti, Dolomitica Brenta Bike, La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme, Val di Sole Marathon e 3T Bike e aderendo fin da ora a tutte quante il prezzo totale è di € 140 invece di € 166 se ci iscrivesse gara per gara. Un bella novità per l’anno in corso, proposta dagli organizzatori trentini capitanati da Alessandro Bertagnolli, è la possibilità di registrarsi in “abbonamento” anche solo a cinque gare (€ 120) e l’idea nasce dalla condivisione con atleti e amici del circuito del fatto che qualche domenica della bella stagione può capitare – o si è già fissato in agenda – qualche altro impe-gno e a quel punto sarebbe un vero pec-cato perdersi l’evento in sella nonostante lo si abbia già pagato in anticipo. Fin dal primo vagito di Trentino MTB, nel 2009, la ValdiNon Bike è sempre stata pro-va di apertura con i suoi 43 km circa di sali-scendi in sterrato che richiamano centinaia di appassionati provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. La gara di Cavareno del 3 maggio prossimo è il giusto equilibrio per ogni taglio di biker, con tratti in falsopiano alternati a strappi scaldamuscoli e disce-se da cavalcare a tutta, per un dislivello complessivo di poco superiore ai 1200 metri. L’ampia radura nei pressi del Centro

Sportivo Altanaunia – sede di premiazio-ni finali e pasta party – ospiterà lo start di giornata e subito si attaccherà la sceno-grafica zona del Passo della Mendola, con il Monte Arsen a 1300 metri a fare da Cima Coppi di gara. Una volta giunti in… cima, per l’appunto, via al gioco dei freni e della guida più ardita e giù in direzione Fondo e il suo Lago Smeraldo, da provare anche in assetto non ciclistico, rilassandosi al sole di primavera o facendo una piacevole passeggiata nei boschi adiacenti. Il tratto successivo è tecnicamente una tirata at-traverso i meleti e i frutteti di cui la Val di Non è ricca, con gli abitati di Sarnonico, Cavareno e Romeno a salutare il passag-gio dei concorrenti. Nei pressi del piccolo centro di Don si trova l’ultima asperità di giornata prima dell’arrivo, un frammento in

salita sterrata che già in passato si è di-mostrato risolutore ai fini di classifica, si veda lo scorso maggio quando Johann Pallhuber piazzò qui l’allungo vincente sul compagno di squadra Mattia Longa e sul veneto Walter Costa. Dopo la ValdiNon Bike, Trentino MTB si sposterà sull’Alpe Cimbra con Lavarone quartier generale della 100 Km dei Forti del 14 giugno, che anche in questa sta-gione viene inclusa nel trittico di gare del 1000Grobbe Bike Challenge sull’intero fine settimana di metà mese. Per quanto riguarda la prova dei Forti ci sarà an-che quest’anno il dop-pio percorso Classic e Marathon, con il più lungo

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che assegna punti con coefficiente 1.50. Oltre a ciò, la 100 Km dei Forti è prova Jolly di circuito – insieme alla Vecia Fero-via – e tutti coloro che chiuderanno la gara riceveranno il 20% di punti in più, secondo la stuzzicante regola creata lo scorso anno dagli organizzatori di Trentino MTB che tenne le classifiche di categoria in bilico fino all’ultimo evento. Tornando alle iscrizioni cumulative, chi de-cide di registrarsi fin da ora a tutto il chal-lenge in mountain bike nei territori della provincia di Trento riceve anche un pacco gara particolarmente gustoso, composto da mele Melinda, una confezione di for-maggio Trentingrana, un pacco di pasta trentina Felicetti, vino della Cantina Vivallis più alcuni integratori Inkospor e il lubrifi-cante WD 40.In ultimo, le squadre numerose farebbero meglio a considerare seriamente l’abbona-mento alle varie gare poiché in questi mesi che anticipano lo start è disponibile la Pro-posta Offerta Speciale Team, con quote 3x2 e 2x1 tutte da scoprire sul sito www.trentinomtb.com.

Lorena Zocca e Lorenza Menapace alla Valdinon Bike 2014

Atleti alla 3T Bike 2014

foto NEWSPOWER

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MENTE IN SELLA a cura di CLAUDIA MAFFI

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IMPOSTARE UN PROGRAMMA DI ALLENAMENTO MENTALE:DALLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI ALLE 5 FASI DI LAVORO

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Tempo di

lettura 7 min

«D«Dove il corpo non arriva, vi arriva la mente.»

L’allenamento mentale, proprio come una preparazione atletica, è basato su step di lavoro chiari e ben precisi che saranno poi adattati e personalizzati dal mental trainer a seconda delle esigenze di ogni specifi-co atleta; spesso i corridori si rivolgono ad uno psicologo sportivo di fronte ad un calo prestazionale, oppure per difficoltà di gestio-ne dell’ansia e degli stress correlati alla vita agonistica, o ancora perché magari faticano a prendere sonno la sera prima di un evento competitivo importante, altri ancora si di-chiarano consapevoli di non riuscire, in gara, ad esprimere appieno le proprie potenzialità. Durante un primo colloquio con il corrido-re, il preparatore mentale cercherà di capire ed individuare, anche grazie al supporto di test sport specifici, quelle abilità menta-li che, se non adeguatamente sviluppate e gestite dall’atleta, potrebbero ostacolare l’e-spressione ottimale della performance; que-sto è vero in modo particolare per gli sport di resistenza, come appunto il ciclismo, in cui si arriva a spingere il proprio corpo al limite della sopportazione fisica di dolore e fatica: il protrarsi dello sforzo per tempi prolungati mette a dura prova l’organismo e l’uni-co modo per affrontare il dolore e uscirne vincitori è disporre di motivazione e for-za mentale in quantità più che sufficienti a gestire la sofferenza estrema. L’allenamento mentale serve proprio a questo: prepara gli atleti ad affrontare mentalmente la fatica. Al giorno d’oggi sono numerosi gli studi scien-tifici che evidenziano l’esistenza di specifici legami fra corpo e psiche: una mente “al-lenata” a trovare in se stessa le risorse per fronteggiare anche le sfide più estreme so-stiene il corpo dell’atleta anche quando questi è stremato, giunto al limite delle sue forze fisiche; in sostanza dove il corpo non arriva, vi arriva la mente.In un periodo come quello attuale sembra che nel mondo dello sport i metodi di alle-namento fisico tradizionali non siano più sufficienti a stimolare ed incrementare la qualità delle prestazioni fisiche delle nuove generazioni di atleti, ed è proprio in questo scenario che entra in campo la psi-cologia sportiva proponendo l’allenamen-to mentale come “valore aggiunto” che,

integrato nella preparazione atletica, può fare la differenza in atleti già ben allenati fisi-camente, aiutandoli nel sopportare anche le prove più dure ed estenuanti. Un percorso di preparazione mentale si pone l’obiettivo di aiutare l’atleta, attraverso tutta una se-rie di esercizi mentali specifici, a sviluppare quelle abilità psicologiche necessarie non soltanto per “sopravvivere” alle compe-tizioni più dure ed impegnative, ma soprat-tutto per fare la differenza in confronto ad altrettanti atleti ben preparati dal pun-to di vista fisico e tecnico; a parità di forza fisica e di abilità tecnica vincerà il corridore che sarà psicologicamente più allenato ad affrontare le ansie, le fatiche ed il dolore che le competizioni spesso portano con sé. Ogni sport richiede agli atleti di sviluppare specifiche abilità mentali, quali ad esempio:• La capacità di prevenire e fronteggiare le crisi metaboliche in gara;• La gestione dell’ansia pre-gara, dei disturbi del sonno e altre difficoltà legate a stress eccessivi;• La capacità di controllare ed affrontare il dolore atletico;• La gestione dell’affaticamento;• La capacità di gestire lo stress;• L’abilità di focalizzare l’attenzione e mantenere la concentrazione in gara;• La capacità di indurre il proprio corpo in uno stato di rilassamento che favorisca il recupero delle energie...Queste sono soltanto alcune delle capacità mentali principalmente coinvolte negli sport di resistenza e lo sviluppo di ciascuna di que-ste può diventare l’obbiettivo dei cosiddetti “programmi di allenamento mentale”. Sa-ranno poi il mental trainer e l’atleta, a seguito di un primo colloquio, ad individuare e sce-gliere insieme quali di queste abilità mentali necessitano di essere sviluppate con prio-rità; esistono anche dei test specifici che permettono al preparatore atletico di capire a quale livello, ciascuna di queste abilità è o meno posseduta da un determinato atleta.Detto ciò, come è strutturato nello spe-cifico un programma di allenamento mentale?Come per la preparazione fisica anche in questo caso si programmano delle sedute, fra psicologo sportivo e atleta, che si svolgo-no seguendo cinque fasi principali:

Fase 1: si scelgono le abilità mentali spe-cifiche che si intende allenare, le quali diventeranno gli obiettivi principali del programma di preparazione; è consigliabi-le scegliere di allenare soltanto poche abilità alla volta, individuandole fra quelle maggior-mente coinvolte nella prestazione sportiva. Può essere utile stendere assieme allo psi-cologo il “profilo di prestazione” dell’atleta ossia, il corridore pensa a tutte le fasi della sua performance che intende ottimizzare le quali poi, con l’aiuto dello psicologo, verran-no fatte risalire ad abilità mentali specifiche che sarà utile allenare attraverso ben precisi esercizi mentali;

Fase 2: lo psicologo sportivo, avvalendosi di procedure e strumenti specifici, verifica in quale misura le abilità mentali che si vuole sviluppare sono già in possesso dall’atle-ta. Questa valutazione continuerà per tutto l’arco del programma di allenamento al fine di registrare ogni miglioramento dell’atleta ri-spetto a ciascuna abilità mentale specifica, fino ad ottenere il livello di abilità desiderato;

Fase 3: nella Fase di allenamento cosid-detto “a secco” l’atleta inizia ad allenare ciascuna abilità mentale al di fuori però di un contesto “stressante” quale l’allenamen-to giornaliero in bici; ad esempio il ciclista, prima di imparare a rilassare i muscoli del-le gambe durante il movimento in gara o in allenamento, svolgerà dei semplici esercizi a casa per imparare a rilassare la muscolatura da fermo;

Fase 4: quando l’atleta ha imparato a pa-droneggiare le abilità allenate “a secco” potrà applicare queste strategie anche durante l’allenamento in bici e poi in gara;

Fase 5: la Fase del Re-test consiste nel valutare l’efficacia del programma di allena-mento mentale effettuato, ed avviene attra-verso il monitoraggio del livello di padronan-za acquisito, da parte dell’atleta, nelle abilità e strategie apprese.

La mente è una risorsa importante dalla quale attingere energia, fate in modo di sco-prire e sfruttare appieno le potenzialità che essa vi offre.

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ORTLER BIKE MARATHON, NUOVA E GIÀ GRANDE

LE ISCRIZIONI ALLA PRIMISSIMA EDIZIONE STANNO SUPERANDO OGNI ASPETTATIVA; COMPLICE LA BELLEZZA DEI LUOGHI, A COMINCIARE DA GLORENZA, SEDE DELLA PARTENZA

a cura di NEWSPOWER

I BIKER VIVRANNO UN PASSAGGIO ALL’INTERNO DI ALTRE 12 CITTADINE, OLTRE AD UN MONASTERO ED UN ANTICO CASTELLO. A BORDO CORSA ANCHE IL CARATTERISTICO LAGO DI RESIA, COL CAMPANILE CHE ESCE DA ACQUE ARTIFICIALI DATATE 1955

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Esiste un posto in Alto Adige dove tra ca-stelli incantati, città fortificate, laghi dalle acque cristalline e imponenti massicci al-pini si pedala che è un piacere. La Val Ve-nosta dista poco più di un’ora da Bolzano e per il prossimo 6 giugno manda in scena la prima Ortler Bike Marathon che fin da adesso si preannuncia come un debutto con il botto. La doppia variante di tracciato, Classic di 51 km e 1600 metri di dislivello e Marathon da 90 km e 3000 metri dsl farà la felicità di qualsiasi tipologia di biker, dai pro a caccia di risultati ai semplici appassiona-ti del pedalare immersi in scenari naturali unici. E da questo punto di vista la Val Ve-nosta non è seconda davvero a nessuno, basti pensare che tra il fondovalle, la zona del Parco dello Stelvio e quella di Passo Resia si contano 80 itinerari in off-road che fanno della Val Venosta un autentico para-diso per le ruote grasse, con chilome-traggi e quote variabili che si

adattano anche in questo caso a chiun-que, dai principianti fino agli esperti di alta montagna. E pedalando in Val Venosta – a questo proposito consigliamo vivamente qualche giorno in più di permanenza nel fine settimana di gara – si scoprono situa-zioni senza pari sul Monte Sole, pedalabile praticamente tutto l’anno, tra bunker bellici e sbarramenti anticarro dove si è scritta la storia d’Italia e d’Austria sul Passo Resia, tra rifugi e malghe in altura fino a toccare le cave di marmo bianco di Covelano, le più alte d’Europa a 2200 metri di altitudi-ne. Nella bella stagione in Val Venosta si viaggia veloci anche a bordo dei bikeshut-tle, le navette su gomma, che consento-no di raggiungere tranquillamente i punti di partenza dei vari i t i n e r a r i ,

senza dimenticare che questa parte di Alto Adige è servita da un comodo treno dove poter trasportare la propria due ruote e nei pressi delle varie stazioni è anche possibile noleggiare la bicicletta.Oltre agli straordinari aspetti naturalistico-paesaggistici, la Val Venosta è regione dall’alto tasso di contenuti storico-culturali, ed ecco allora che ci sembra quantomai doveroso raccontarvi di castelli e leggende dal sapore medievale, quando le città era-no fortificate e i guerrieri a cavallo corteg-giavano le principesse a palazzo. Partendo da Glorenza, sede di partenza e arrivo del-la Ortler Bike Marathon di sabato 6 giugno, stiamo parlando di una vera città gioiello,

foto SABINE JACOB

foto SABINE JACOB

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una miniatura i cui dettagli si sono nel tem-po conservati in maniera sublime, dalla cinta muraria con torrioni semicircolari e tre porte di accesso a testimonianza del-la forte vita commerciale fin dai tempi dei Romani, ai pittoreschi vicoli e strette viuzze interne dove si affacciano case padronali di XV e XVI secolo e fascinosi porticati. I castelli e le rocche sono un altro elemento di spicco artistico e culturale della Val Ve-nosta, sono 40 in tutto ed il nome di Castel Coira a Sluderno non può che catturare la scena. I biker lo potranno ammirare anche in gara al km 82 circa, tuttavia anche in questo caso un’ulteriore e più approfondita visita varrebbe la pena farla. Nel corso dei

secoli, la struttura del secolo XIII ha subito ricostruzioni, ampliamenti, abbellimenti fino a raggiungere oggi uno splendore unico nella zona e nel mondo, con un’armeria che raccoglie oltre 50 corazze di epoca medie-vale e rinascimentale e una loggia ricca in colonne di marmo e affreschi di varia na-tura. C’è poi il Castello di Castelbello, tra Laces e Naturno e il Castel Principe a Bur-gusio vicino Malles, dopo circa 6 km dallo start di gara. Le rovine del Castello di Mon-techiaro e quelle del Castello Rotund, inol-tre, testimoniano ancora oggi di un’attività e una vita intensa in epoca medievale e richia-mano l’attenzione di tanti turisti ogni anno.In ultimo, per questo numero di INBICI, vi

raccontiamo dei laghi di Resia e dei Preti, accarezzati dal percorso più lungo della Ortler Bike Marathon tra il km 24 e il 48 circa, e anch’essi degni di escursioni e passeggiate anche in assetto non compe-titivo, per ammirare un’area incontaminata in quota e il celebre campanile immerso, non lontano dal confine con l’Austria.Chiudiamo ricordando che tutti i dettagli per prendere parte alla 1a Ortler Bike Ma-rathon sono sul sito www.ortler-bikemara-thon.it che contiene anche regolamento, le altre iniziative per fine primavera e links turistici per pianificare il proprio soggiorno a Glorenza e dintorni. La Ortler Bike Mara-thon è anche su Facebook.

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foto SABINE JACOB

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OLTRE L’OSTACOLO92

ALABARDA DA FUORI STRADA

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Ricollegandomi fin dall’inizio con quello appena detto in apertura di servizio e malgrado la 903 TRB possa sembrare una full suspended non propriamente votata alla competizione, nel test effet-tuato si fanno apprezzare anche in salita delle sorprendenti qualità di potente sca-latrice. Confermando la bontà e la poliva-lenza del prodotto Wilier anche nel varie-gato mondo della mountain bike, con la 903 TRB si possono tranquillamente af-frontare le nuove avventurose specialità del fuori strada come quelle dell’enduro, del trail o dell’all mountain, mantenendo così fede alla gloriosa tradizione del mar-chio di Rossano Veneto.L’obiettivo è stato quello di avere un pro-dotto off road con un buon travel: la for-cella Rock Shox Revelation con 140 mm di escursione permette uno scorrimento molto fluido e buona rigidità, anche a fronte delle poche regolazioni previste su questa versione. Il comando remoto lock out al manubrio, invece, ne aumenta la praticità durante la corsa proprio quando le fasi di guida si fanno più impegnative con dislivelli, frenate, accelerate e cam-biate improvvise.Anche la sospensione centrale è Rock Shox, la Monarch RT3, settata per le caratteristiche del carro FSS. Oltre alla posizione aperta il tuning offre una posi-zione “Lock” in cui il blocco è quasi totale mentre, per quanto riguarda la posizione “Pedal”, la frenatura è decisamente più accentuata ma lascia ancora un buon margine di sensibilità al lavoro svolto dall’ammortizzatore.Una MTB divertente ma con un retrogu-sto corsaiolo, efficace quando si spinge a fondo in salita e si affrontano i per-corsi più impegnativi, anche con disce-se tecniche e veloci. Coniugare queste due esigenze cosi diverse tra di loro è complicato e, soprattutto, di non facile risoluzione. Studi e analisi del mercato hanno fatto ricadere la scelta dei tecnici di Wilier sul sistema FSS (Floating Shock Suspension), sistema brevettato di deri-vazione VPP (Virtual Pivot Point). La pri-ma cosa che viene messa in evidenza quando si osserva da vicino la 903 TRB è che, in questo sistema, l’ammortizzatore

non ha un punto in cui è fissato diretta-mente sul telaio ma flotta tra due link di collegamento del carro posteriore. Que-sto particolare disegno aiuta il rendimen-to pedalatorio (e quindi, di conseguenza, l’efficacia in salita), conferisce alla bici un basso livello di bobbing e un basso pedal kick back. Un sistema, quindi, che risponde perfettamente alle esigenze di un biker completo ed esigente.

In evidenza:Ai bassi rapporti di trasmissione, l’azione intermittente della pedalata crea continue accelerazioni alla massa complessiva del-la bici e del ciclista. Trovandosi in alto, il centro di massa della 903 TRB trasferi-sce alle ruote l’azione di accelerazione, inducendo la sospensione posteriore a comprimersi, a causa del trasferimento del peso dalla ruota anteriore alla ruota

a cura di ROBERTO ZANETTIfoto di ROBERTO ZANETTI

LA FILOSOFIA DEL MARCHIO E LA SUA TRADIZIONE DI PRODUTTORI DI SPECIALISSIME DA CORSA, HANNO SEMPRE GENERATO UNA PASSIONE, DA PARTE DI WILIER, NELLA COSTRUZIONE DELLE PROPRIE BICI. PARTICOLARITÀ CHE, COME NEL CASO DELLA 903 TRB, È VALIDA ANCHE PER I NUOVI MODELLI DELLA GAMMA OFF ROAD PRESENTI IN CATALOGO

Tempo di

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Test bike

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posteriore. Grazie a specifici accorgimenti progettuali apportati dai tecnici di Wilier, la sospensione risente molto poco di questo fenomeno; l’Antisquat (parametro che de-termina il bobbing) rimane alto anche per elevate escursioni.

Da rivedere:È un peccato che in una mountain bike così moderna non sia previsto, di serie, un reggisella telescopico. Come nelle versioni più accessoriate, già complete di questo componente ormai quasi in-dispensabile su questa tipologia di bici,

anche la 903 TRB, a mio parere, potreb-be fare il salto di qualità e dare maggior importanza ai contenuti generali proposti nell’allestimento base.

Il Produttore e Distributore per l’Italia:Wilier Triestina SpAVia Fratel M. Venzo, 1136028 – Rossano Veneto (VI)Tel. +39 0424 540442Fax. +39 0424 540441E.mail: [email protected] site: www.wilier.it

Caratteristiche Tecniche

• Telaio: lega di allumino• Cambio: Sram X0• Deragliatore

posteriore: Sram X0• Deragliatore

anteriore: Sram X0

• Guarnitura: FSA monocorona 34 denti (pedivelle 175 mm)

• Ruota libera: Sram X0 11V 10x42

• Catena: Sram X0

• Freni: Sram X0• Forcella: Rock Shox Revelation RL Air –

escursione 140 mm• Ammortizzatore centrale: Rock Shox Monarch RT3• Serie sterzo: FSA• Attacco manubrio: Promax• Manubrio: Ritchey Pro in alluminio• Reggisella: Ritchey Pro in alluminio• Sella: Selle San Marco by Wilier• Cerchi: Mavic en 321 da 27,5 in alluminio• Mozzi: Miche• Coperture: Michelin Wild Racer’s 27,5• Pedali: Shimano• Portaborraccia: PVC• Taglie: S – M – L - XL• Colori: azzurro/nero (come in foto)• Peso bici completa (allestimento

come bici testata): 13,2 kg completa di pedali

Wilier 903 TRB 27,5

Il particolare attacco Promax che completa, con manubrio e reggisella, il trittico Ritchey

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Accessori e materiali utilizzati per il test• Casco: Carrera Nitro www.carreraworld.com• Occhiali: Briko www.briko.com• Scarpe: Nalini Octopus mtb www.nalini.com• Abbigliamento: Castelli by Wilier custom project www.wilier.it

In vendita a partire da:settembre 2014

Tempo di consegna:Circa 20 giorni lavorativi, a seconda della disponibilità di magazzino

Prezzo:a partire da 2.899,00 € al pubblico, IVA inclusa, secondo del modello e dell’allestimento proposto presente nel catalogo Wilier 2015

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Un primo piano del nodo sterzo della 903 TRB

L’esclusivo sistema di sospensione centrale presente sulla 903 TRB

Sul modello testato era presente il gruppo completo Sram X0, sia sul deragliatore

anteriore che su quello posteriore, come si evince dalla foto in oggetto

Poche strade adatte al ciclismo nel cuore dell’Europa ti danno la possibilità di sostituire le fredde ed innevate mattine primaverili con il piacevole e caldo scenario di un litorale mozzafiato. Se stai cercando dei fantastici luoghi per allenarti o semplicemente per divertirti in sella alla tua bicicletta, le province croate dell’Istria sono il paradiso ideale per i ciclisti, sia per gli amanti della bici da strada che per i biker in mountain bike, con dei luoghi che ti lasceranno con il fiato sospeso.

L’Istria è divenuta, negli ultimi anni, una delle mete favorite in Europa dai turisti in bicicletta, sia per i meravigliosi percorsi costieri e dell’entroterra, sia per i percorsi ciclabili che si estendono per più di 2000 km, adatti sia agli stradisti che ai biker. Ogni anno crescono anche gli eventi e le manifestazioni ciclistiche.

SI PARTE IN PRIMAVERA CON LA BICICLETTA ATTRAVERSO L’ISTRIA E L’ISOLA DI KRK IN CROAZIA!

Valamar ama il ciclismo tanto quanto voi ciclisti ed è per questo che vi offre il 10% di sconto sulle vostre prenotazioni, su tutti i bike hotel della catena Valamar. L’offerta è valida per tutto l’anno 2015*, inoltre verrà consegnata una borraccia in omaggio. Per usufruire di questi vantaggi dovrete usare al momento della prenotazione il codice sconto: VALAMARLOVESBIKE. * l'offerta non è valida nel periodo dal 19/06 al 04/09

Vi ricordiamo che i bike hotel della nostra catena offrono numerosi servizi a tutti i ciclisti e mettono a disposizione il servizio di noleggio bici.

Per maggiori informazioni visitate il sito web: www.valamar.com/lovesbike

BIKEVALAMAR

Si tratta di uno degli eventi ciclistici internazionali più popolari e più attraenti dell'Istria che attraversa le zone circostanti di Pazin, Rabac e arriva fino al tetto dell'Istria, il Monte Maggiore. Composto da cinque tappe per un totale di 256 chilometri di lunghezza, continua ad attirare ogni anno sempre più partecipanti da tutte le parti d'Europa. Anche se la gara è aperta a persone di tutte le età e di ogni categoria competitiva, attira altrettanti ciclisti professionisti e dilettanti, non solo a causa del suo ricco montepremi, ma anche a causa dei suoi percorsi impegnativi che mettono alla prova e migliorano le abilità di tutti i partecipanti. Ma se si pensa che stare 5 giorni da solo in bicicletta è noioso, la novità di quest'anno è avere un partner. In due, sarà più facile superare chilometri e altezze che vi stanno aspettando. Inoltre, avrete un testimone dei racconti delle vostre avventure.

Da sottolineare:1 evento2 membri del team3 categorie5 tappe100 squadre256 chilometri6908 metri di salita CON IN PIÙ la cerimonia di premiazione e la maratona famigliare in bicicletta!

Per ulteriori informazioni, visitare www.terramagica.istria-bike.com

Se preferite lo scenario delle isole, la più grande isola croata KRK vi dà il benvenuto. Con i suoi 60 km di sentieri interamente tracciati, di percorsi sulle spiagge e strade ben curate sulle colline, vi permette di vivere la vostra passione gustando il sapore del mare avvolti da un fresco clima. Potrete pedalare immersi nella natura incontami-nata attraverso ulivi e vigneti tipici mediterranei.

La Valamar Hotels e Resorts mette a dispo-sizione la vostra vacanza ideale con diverse tipologie di soggiorno.

Oltre alle camere accoglienti potrete trovare numerosi servizi: strutture ed impianti per attività sportiva, servizio di custodia biciclette, area di lavaggio biciclette, scaricare gratuitamente in formato GPS i percorsi, organizzazione di tours con guide esperte, pranzo al sacco rinforzato, servizio lavanderia per l'abbigliamento sportivo, servizio di officina meccanica ed un servizio di noleggio bici nel caso in cui non abbiate la vostra.

VALAMAR TERRA MAGICA 12 – 17 maggio 2015

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Poche strade adatte al ciclismo nel cuore dell’Europa ti danno la possibilità di sostituire le fredde ed innevate mattine primaverili con il piacevole e caldo scenario di un litorale mozzafiato. Se stai cercando dei fantastici luoghi per allenarti o semplicemente per divertirti in sella alla tua bicicletta, le province croate dell’Istria sono il paradiso ideale per i ciclisti, sia per gli amanti della bici da strada che per i biker in mountain bike, con dei luoghi che ti lasceranno con il fiato sospeso.

L’Istria è divenuta, negli ultimi anni, una delle mete favorite in Europa dai turisti in bicicletta, sia per i meravigliosi percorsi costieri e dell’entroterra, sia per i percorsi ciclabili che si estendono per più di 2000 km, adatti sia agli stradisti che ai biker. Ogni anno crescono anche gli eventi e le manifestazioni ciclistiche.

SI PARTE IN PRIMAVERA CON LA BICICLETTA ATTRAVERSO L’ISTRIA E L’ISOLA DI KRK IN CROAZIA!

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BIKEVALAMAR

Si tratta di uno degli eventi ciclistici internazionali più popolari e più attraenti dell'Istria che attraversa le zone circostanti di Pazin, Rabac e arriva fino al tetto dell'Istria, il Monte Maggiore. Composto da cinque tappe per un totale di 256 chilometri di lunghezza, continua ad attirare ogni anno sempre più partecipanti da tutte le parti d'Europa. Anche se la gara è aperta a persone di tutte le età e di ogni categoria competitiva, attira altrettanti ciclisti professionisti e dilettanti, non solo a causa del suo ricco montepremi, ma anche a causa dei suoi percorsi impegnativi che mettono alla prova e migliorano le abilità di tutti i partecipanti. Ma se si pensa che stare 5 giorni da solo in bicicletta è noioso, la novità di quest'anno è avere un partner. In due, sarà più facile superare chilometri e altezze che vi stanno aspettando. Inoltre, avrete un testimone dei racconti delle vostre avventure.

Da sottolineare:1 evento2 membri del team3 categorie5 tappe100 squadre256 chilometri6908 metri di salita CON IN PIÙ la cerimonia di premiazione e la maratona famigliare in bicicletta!

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Se preferite lo scenario delle isole, la più grande isola croata KRK vi dà il benvenuto. Con i suoi 60 km di sentieri interamente tracciati, di percorsi sulle spiagge e strade ben curate sulle colline, vi permette di vivere la vostra passione gustando il sapore del mare avvolti da un fresco clima. Potrete pedalare immersi nella natura incontami-nata attraverso ulivi e vigneti tipici mediterranei.

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RALLY DI ROMAGNA, IL RITORNO

SI PARTE IL 30 MAGGIO. IL GIORNO SUCCESSIVO VA IN SCENA LA GRANFONDO VENA DEL GESSO, TRA CALANCHI E BOSCHI

a cura di NEWSPOWER

VILLAGGIO EXPO, FESTA DELLA BIRRA ED UN CONCORSO FOTOGRAFICO NELLE SCUOLE. LA GRAN FONDO SI CONFERMA E SI RINNOVA. ED È SEMPRE PARTE DEL 3 REGIONI SCOTT E DEL PRESTIGIO MTB

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Sentieri e sterrati del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola sono un para-diso per i biker. Doline, calanchi, inghiotti-toi, rupi scoscese si alternano a boschi e prati lungo la dorsale gessosa più impo-nente d’Italia. Questo paesaggio così ricco, dal 30 maggio al 3 giugno, ospita la Gran Fondo Vena del Gesso ed il Rally di Roma-gna, due eventi che ogni anno portano a Riolo Terme (RA) centinaia di appassionati da tutta Italia e da tutta Europa. La Gran Fondo Vena del Gesso, seconda tappa del Rally di Romagna, sarà di scena domenica 31 maggio e consentirà ai biker di vivere un’esperienza unica fra off road e single track di questo territorio molto particolare dal punto di vista naturalistico e geologico. La ricchezza della flora e della fauna, unita ai diversi microclimi della zona, regalano un paesaggio molto variegato, riconosciuto anche come Sito d’Interesse Comunitario, dove pedalare è un vero piacere. La Gran Fondo Vena del Gesso di domeni-ca 31 maggio, come tutte le altre tappe del Rally di Romagna, avrà partenza e arrivo a Riolo Terme con un percorso ancora in fase di definizione ma che si attesterà sui

50 km e sui 1500 metri di dislivello. Gli iti-nerari della Gran Fondo Vena del Gesso e del Rally di Romagna non presentano solo bellezze naturali ma sono anche carichi di storia: tutte le frazioni del Rally, infatti, si snodano sull’Appennino Tosco-Romagno-lo fra le province di Ravenna, Bologna e Firenze, i territori della Linea Gotica teatro di aspri scontri durante la Seconda Guerra Mondiale e dove si trovano i luoghi simbolo della Resistenza Romagnola.Insomma, il Rally di Romagna e la Gran Fondo Vena del Gesso rappresentano un’occasione ideale per trascorrere il ponte del 2 giugno nel segno della MTB e della natura. Inoltre, gli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi sono pronti a mandare in scena anche tante iniziative di contor-no, con Riolo Terme che per cinque giorni si trasformerà in una piccola capitale della mountain bike. Fra le tante iniziative in pro-gramma all’ombra dell’imponente Rocca Sforzesca di Riolo figurano la Festa della Birra di sabato 30 maggio, il Villaggio Expo, il mercatino di prodotti tipici con le numero-se specialità enogastronomiche romagnole e lo speciale “Menù del Rally” che coniuga

le prelibatezze della cucina locale alle esi-genze dei biker. Le Terme di Riolo, inoltre, rappresentano un’opportunità perfetta per chi vuole “recuperare” dagli sforzi spesi in sella alla Gran Fondo Vena del Gesso o al Rally di Romagna. Fra i tanti partner della manifestazione, oltre al Parco Regionale della Vena del Gesso, al Decathlon store di Faenza e al main sponsor Saint-Gobain Gyproc, troviamo anche Coop Reno che da anni è al fianco degli organizzatori, come sottolinea Gilberto Bianchini, coordinatore delle attività sociali di Coop Reno. «La va-lorizzazione, il rispetto e la tutela del terri-torio sono fra i principi cardine del mondo della cooperazione. Per questo motivo so-steniamo gli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi. La granfondo ed il Rally sono due eventi importanti per promuovere Riolo Terme non solo come centro termale, ma anche per dare risalto alle bellezze naturali della nostra zona. Inoltre, queste manifesta-zioni trasmettono alle giovani generazioni valori positivi come l’amore per lo sport e il rispetto dell’ambiente e, proprio per questo motivo, abbiamo lanciato un’iniziativa dedi-cata ai ragazzi delle scuole». Coop Reno e Rally di Romagna hanno deciso di promuo-vere il concorso fotografico “Scatti in bici” riservato agli alunni delle scuole primarie e secondarie di Riolo, come spiega Bianchini: «Nelle settimane precedenti la gara met-teremo delle urne nelle scuole e nei nostri punti vendita, dove i ragazzi potranno inse-rire le loro foto che dovranno essere scat-tate mentre si pedala sul nostro territorio. Le immagini selezionate verranno poi pre-sentate al pubblico durante le giornate del Rally di Romagna. Inoltre, come di consue-to, sosterremo le due gare con le forniture di prodotti a marchio Coop per i ristori».La Gran Fondo Vena del Gesso è anche inserita nei celebri circuiti 3 Regioni Scott e Prestigio MTB, per tutte le informazioni sulla bike marathon e sul Rally di Romagna basta accedere al sito www.rallydiroma-gnamtb.it.

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a cura di LUCA ALÒ

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È a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Te-ramo, che è nata una nuova ed interessan-te realtà ciclistica. Come spesso accade, anche questa è nata dall’idea di un grup-po di amici che pedalano per passione, e questa passione la condividono al punto di immaginare qualcosa di più importante. Si inizia così a progettare una squadra di ciclismo amatoriale, che col passare dei mesi prende corpo e forma fino a diventa-re il team Go Fast, presentato ufficialmente lo scorso dicembre. Con una novità nella novità: il settore master e quello del para-ciclismo, che in organico prevede l’azzurro e plurimedagliato Pierpaolo Addesi insie-me alla new entry Fabio Farroni. La nuova formazione, presieduta da Andrea Di Giu-seppe, è così pronta a misurarsi tra gare

su strada, granfondo, mountain bike e pa-raciclismo. A vestire i colori sociali rosso-neri per tutto l’anno solare 2015 saranno in primis il presidente Andrea Di Giuseppe, insieme al suo vice Marco Milanesi. Come detto, Il Team Go Fast ha privilegiato l’inserimento in squadra del settore paraci-clismo. E questo è naturalmente un grande motivo di orgoglio per i dirigenti teramani. Se ne è parlato anche durante la presenta-zione ufficiale, a cui tanti personaggi legati al mondo delle due ruote non hanno volu-to mancare. Un in bocca al lupo speciale è infatti arrivato anche da parte dello staff della squadra professionistica GM Cycling Team, con il presidente Gabriele Marche-sani, i DS Dimitry Nikandrov ed Alessan-dro Donati e il neo pro Antonio Di Sante.

In particolare, i primi due hanno ricordato i bei trascorsi con l’allora maglia del Team Kyklos Abruzzo, ripercorrendo le tappe principali che hanno caratterizzato una meravigliosa parentesi del cammino agoni-stico e del panorama amatoriale abruzze-se e non solo. Tra i numerosi ospiti, anche Umberto Capozucco, consigliere nazio-nale UISP, Roberta Bucciarelli, presidente regionale Lega Ciclismo UISP Abruzzo, il biker Mirco Catone e l’ex campionessa del mondo juniores Alessandra D’Ettorre. Da parte di tutti loro, il sostegno e l’augurio a tutto lo staff del neonato Team Go Fast. Sostenuto, tra l’altro, da numerosi sponsor che hanno scelto di aderire ad un progetto pronto a misurarsi con la stagione da poco partita.

TEAM GO FAST

LA SOCIETÀ TERAMANA È AL SUO PRIMO ANNO DI VITA E SI APPRESTA AD AFFRONTARE CON ENTUSIASMO LA NUOVA STAGIONE AGONISTICA

IL TEAM GO FAST HA SVELATO L’INTERO ORGANICO. CICLISMO AMATORIALE E PARACICLISMO INSIEME PER UN PROMETTENTE 2015

foto MAURIZIA CORRADETTI

foto MAURIZIA CORRADETTI

La divisa del Team Go Fast 2015

Il taglio della torta durante la recente presentazione del team 2015

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24 ORE DELLA SERENISSIMA

A BARBARANO VICENTINO, SU DI UN CIRCUITO DI 7 CHILOMETRI. PER SQUADRE ED ANCHE PER CORAGGIOSI SOLITARI CHE DESIDERANO SFIDARE PRIMA DI TUTTO SE STESSI

a cura di NEWSPOWER

E PER CHI SI AVVICINA ORA ALL’ENDURANCE, ECCO LA PRIMA VOLTA DELLA 6 ORE DEI CANONICI. UNA PRIMISSIMA PROVA, UN BUON ALLENAMENTO O UN TRAGUARDO DA TAGLIARE. SFIDA AL PROPRIO LIMITE ALL’INTERNO DI UNA VASTA SERIE DI EVENTI

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Quando si parla di mountain bike e di en-durance il pensiero corre subito alla 24 Ore della Serenissima, l’evento di Barba-rano Vicentino che ogni anno celebra la passione per le ruote artigliate all’ombra dei Colli Berici. La sesta edizione della 24 Ore della Serenissima si disputerà saba-to 4 e domenica 5 luglio nel caratteristico borgo vicentino e anche nel 2015 la ma-nifestazione sarà una splendida occasio-ne per passare due giornate all’insegna dello sport e del divertimento. Tutto ruo-terà attorno alla 24 Ore che vedrà team e “solitari” impegnati in un circuito di 7,2 km e 220 metri di dislivello con l’anfiteatro dei Colli Berici a fare da arena naturale al percorso. Il tracciato, infatti, si snoda fra i vigneti del Conte Piovene Porto Godi e all’interno delle proprietà del Castello Ma-rinoni, una villa veneta costruita in un’area dove nel medioevo sorgeva un maniero che i vescovi-conti di Vicenza utilizzavano come residenza estiva. Il quartier generale della 24 ore, invece, verrà allestito negli accoglienti spazi degli impianti sportivi di Barbarano e ospiterà anche il Festival En-durance della Serenissima, l’iniziativa che affianca alla gara di mountain bike un’in-finità di eventi di contorno e altre prove endurance nelle discipline più disparate come beach volley, calcio a 5 e tennis, per citarne solo alcune. La 24 Ore della Serenissima da sempre si distingue per l’elevata qualità dei servizi che offre ai pro-pri partecipanti, per la calorosa ospitalità che il paese di Barbarano riserva ai biker e soprattutto per il clima di festa che si instaura durante la 24 Ore. In questo tipo di eventi, infatti, non conta tanto superare l’avversario ma pedalare per 24 ore, con-frontandosi con i propri limiti in una pro-

va in cui le energie mentali sono preziose quanto quelle fisiche. Anche gli avversari, quindi, diventano compagni di fatiche con cui condividere le emozioni dell’evento o scambiare utili consigli tecnici, magari di fronte a un gustoso piatto del pasta par-

ty Sgambaro che sarà aperto 24h su 24h con un menù ad hoc per le esigenze dei rider in gara. Assieme a Jolly Sgambaro altri sponsor importanti come Melegatti, Sportler, Elettroveneta, DoPla, Corratec, Fonti Lissa o Remeha sono partner della 24 Ore della Serenissima e grazie al loro contributo lo staff e i volontari possono garantire a tutti i partecipanti l’accoglien-za e servizi di prim’ordine che contraddi-stinguono la gara di Barbarano. Il comitato organizzatore dell’Adventure & Bike Team conosce bene la bellezza di queste iniziative e per questo ha deciso di inserire all’interno della 24 Ore della Serenissima un evento destinato ai bi-ker che vogliono avvicinarsi per la prima volta a questo tipo di competizioni: la 6 Ore dei Canonici. Questa gara nella gara, infatti, rappresenta un approccio “soft” al mondo MTB endurance o un’ottima oc-casione per fare un lungo allenamento di preparazione alle bike marathon. La 6 Ore dei Canonici prende il nome dallo storico Palazzo dei Canonici, monumen-to simbolo di Barbarano Vicentino. La prima documentazione ufficiale in cui vie-ne menzionato il palazzo è datata 1187 e nell’edificio, ristrutturato ed ampliato in epoche successive, convivono elementi di architettura gotica, rinascimentale e settecentesca. La 6 Ore dei Canonici, inoltre, fa parte dell’“Endurance Tour”, il più importante circuito del panorama nazionale composto da sei gare che da maggio a ottobre vedrà impegnati i bi-ker in Veneto, Toscana e Lombardia e sicuramente porterà in dote all’evento di Barbarano centinaia di appassionati. Le iscrizioni alla “6 Ore” e al circuito sono aperte così come quelle per la 24 Ore

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della Serenissima e sul sito www.adven-ture-bike.com si possono trovare tutte le offerte speciali che gli organizzatori riser-vano ai biker e team più previdenti. La 24 Ore della Serenissima è anche la terza tappa del circuito 24h Italian Mtb Chal-lenge, inoltre sarà valida come Trofeo Elettroveneta e per la “Gran Combinata della Serenissima” assieme all’Atestina Superbike di Este (PD) e alla South Beri-ca di Sossano (VI). Da quest’anno, infine, la 24 Ore della Serenissima si fregerà an-che dell’importante titolo di prova unica di Coppa del Mondo MTB Endurance ACSI.

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ROYAL TEAM

LA SQUADRA DI PESARO CRESCE ANCORA. UN NUOVO PRESIDENTE CHE RILANCIA IL PROGETTO AL FEMMINILE

a cura della REDAZIONE

E POI UNA SQUADRA CHE POTRÀ TOGLIERSI DIVERSE SODDISFAZIONI DURANTE LE 15 GRANFONDO IN PROGRAMMA

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Si è presentato alla stampa in una delle più affascinanti location di cui si possa vantare il cicloturismo: Cà Virginia, una country house nelle sinuose colline del Montefeltro a pochi chilometri da Urbino già città patrimonio UNESCO. È il Royal team, società con base a Pesa-ro che a fine gennaio ha affidato la presidenza a Tiziana Ballestrieri, una nomina che chiude il primo capitolo di un progetto di promo-zione dell’attività ciclistica che ha visto sempre al centro la donna. Non solo come sportiva, ma anche mamma, moglie, lavoratrice. Un progetto sportivo tutto al femminile, prima condiviso e poi portato avanti con determinazione e voglia di emergere da un gruppo di di-rigenti pesaresi. Un desiderio mai legato unicamente ai risultati, ma principalmente alla costituzione di un gruppo unito capace di conti-nuare per diverse stagioni, puntando ad un confronto personale e con quanti svolgono il ciclismo, che porti al benessere dell’individuo attraverso la condivisione dell’attività con gli altri tesserati del team.Questa è una filosofia che fa del Royal Team una squadra dove la forza del gruppo ed il reciproco rispetto valgono più dei risultati. Che restano però, e giustamente, un interessante obbiettivo. Come è, ad esempio, per Mattia Faternali. «Per ora sta andando tutto bene, in base alla mia attività lavorativa mi gestisco gli allenamenti. Ma la cosa più bella è che sono felice» dice il classe ’89, che aggiunge: «devo ringraziare una persona che mi è molto vicino, e per me è diventato come un fratello, ed è Michele Rezzani, siamo insepara-bili. Mi segue in tutti gli allenamenti e mi dà stimoli, e sono sicuro che ascoltandolo, vista la sua pluriennale esperienza, posso arri-vare a grandi risultati». A partire dalla Nove Colli, che Fraternali ha messo nel mirino. «Darò comunque più del massimo, perché tutta la Royal crede molto in me, e non voglio deluderli. Ho scelto di cor-rere per loro perché ho conosciuto un gruppo fantastico».Insieme a Florinda Neri, un altro nuovo arrivo è quello di Elisa Bene-det, che arriva a Pesaro con il dolce carico delle vittorie della scorsa stagione: cinque vittorie, tra cui la Granfondo Montebelluna, Gran-fondo Davide Cimolai, Granfondo Padova, Granfondo Templari ed una cronoscalata. Oltre a 6 podi ed il quinto posto alla Nove Colli.La trentenne di Cordignano (TV) racconta come è arrivata al Royal Team, mettendo ancor di più in evidenza l’aria che si respira nel-

la squadra del neo presidente Ballestrieri. «Alcuni amici mi hanno parlato molto bene di questa squadra e di come interpreta l’attivi-tà ciclistica in ambito femminile. Inoltre ho incontrato diverse volte quest’anno le ragazze e ho visto che il team cura molto l’aspetto estetico e l’organizzazione. E poi ha stilato un programma stimo-lante e ricco di importanti appuntamenti. Io sono legata all’Emilia Romagna in quanto mia madre ha origini riminesi e spesso sono in terra romagnola, anche questo è stato importante nella scelta del team per la stagione 2015».Sono, quelle dei tesserati con la squadra marchigiana, parole di stima ed affetto, verso una squadra che vanta senza dubbio un approccio sano ed equilibrato al mondo delle due ruote. Un mondo dove, al di là del sano agonismo e della soddisfazione personale, resta fonda-mentale pedalare col gusto di superare i propri limiti, ma soprattutto di stare bene, in sella ed insieme alla propria squadra.

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SALUTE & BENESSEREa cura del dottor ALESSANDRO GARDINI*

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Il cardo mariano (Silybum Marianum) è una pianta erbacea perenne molto diffu-sa nelle nostre campagne, con la quale vi sarete imbattuti nei sentieri durante le vostre uscite in MTB o ai bordi delle stra-de lasciando le città percorrendo le vie meno trafficate.1

Dai semi e dal fiore si ricavano i principi attivi composti da una miscela di flavo-nolignani comunemente definita come Silimarina, costituita principalmente da silibina, silidianina e silicristina.2

È una pianta molto utilizzata in campo medico ed erboristico grazie alle proprie-tà a livello del fegato (epatoprotettive) sostenute da numerosi studi.1 L’azione protettiva e disintossicante epatica della silimarina e della silibina è dovuta in pre-valenza alla perossidazione lipidica ed all’aumento della stabilità di membrana a livello degli epatociti (cellule del fegato), rendendoli più forti alle aggressioni del-le sostanze tossiche.2 Il cardo mariano aumenta la produzione di glutatione, una sorta di “spazzino” del nostro organismo, coinvolto nella disintossicazione da so-stanze nocive nel fegato, nello stomaco e nell’intestino, nonché dell’enzima su-perossido dismutasi (il cardo mariano si è dimostrato molto più attivo della vitamina E).1 L’azione epatoprotettiva è completa-ta dalla stabilizzazione dei mediatori dei processi infiammatori con conseguente effetto antifiammatorio. Secondo gli ulti-mi studi compiuti all’università iraniana di Azad questo ultimo aspetto risulta molto utile anche in campo sportivo.1-4

Risulta quindi efficace nei periodi di ec-cessiva intensità degli allenamenti o inse-guito ad assunzione eccesiva di farmaci o integratori, oppure nei periodi in cui l’a-limentazione è poco equilibrata, per pro-teggere uno dei nostri principali organi emuntori, quale è il nostro fegato.Putroppo come spesso accade in fitote-rapia, la biodisponibilità di questa droga non è delle migliori; anche se il princi-pio attivo Silimarina è stato studiato a lungo, ed ampiamente utilizzato negli studi in vitro e in vivo, occorre guardare sempre al fitocomplesso perché l’azione del principio attivo può essere rafforza-ta ed equilibrata da tutto quell’insieme

di sostanze che lo compongono. In vir-tù della sua natura chimica la silimarina non viene assorbita con una grande ef-ficacia così tal quale, problema che può essere risolto con l’utilizzo delle recenti tecnologie fitosomiali per aumentarne il trasporto a livello cellulare2-5. Sono pre-feribili, nella scelta degli integratori fito-terapici a base di silimarina, le formule a rilascio slow con il vantaggio di avere un micro rilascio continuo e prolungato, con maggior efficacia e compliance da parte del paziente, in virtù delle minori somministrazioni. Gli studi hanno dimostrato la scarsità di effetti tossici in vitro e in vivo, tutta-via è da utilizzare con cautela nei sog-getti ipertesi per la presenza di tirami-na. Tra i più comuni effetti collaterali e comunque osservati raramente, vi sono disturbi gastrointestinali quali nausea, gonfiore, diarrea e a volte disturbi der-matologici quali prurito ed orticaria. Tra le interazioni con altri medicinali citiamo

quella con alcuni farmaci antidepressivi (anti-Mao).2

*Responsabile Reparto Fitoterapia, Sport e Benessere Farmacia del Bivio

BIBLIOGRAFIA1 FITOTERAPIA Impiego razionale delle dro-ghe vegetali, Capasso Grandolini Izzo, Ed. Springer, 20062 Integrazione naturale e fitoterapia - Manuale Pratico, A. Bertuccioli M. Neri, Ed. Elika, 20133 Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, E. Campanini, Ed. Tecniche Nuove, 19984 Effect of short-term endurance training and silymarin consumption on someof preinflam-matory cytokines, growth mediators and im-mune system performance, Ali Reza Barar, S. Hossein Alavi, Saeed Shirali and Farhad Ghazalian ISSN 0976-1233 CODEN (USA): ABRNBW5 Argomenti di fitoterapia biofarmaceutica, F. Di Pierro, Ed. Cece

IL CARDO MARIANO: UN PREZIOSO ALLEATO PER IL FEGATO

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CAMPIONATO XCE ED XC

LA VALLE D’AOSTA SI PREPARA AI CAMPIONATI ITALIANI ED AGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA IN UN LUNGO E ROVENTE WEEK-END ESTIVO

a cura di PAOLO MEI

SPETTACOLO A COURMAYEUR, A PARTIRE GIÀ DA GIOVEDÌ 18 GIUGNO. PARTENZA E ARRIVO SARANNO POSIZIONATI AI 1223 METRI SLM, CON UN PERCORSO SU ASFALTO, PORFIDO E RICCO DI OSTACOLI NATURALI E ARTIFICIALI

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La Valle d’Aosta della Mountain Bike ritorne-rà protagonista i prossimi 19-20-21 giugno 2015 con l’organizzazione del Vélo Club Courmayeur Mont Blanc di una tre giorni di altissimo livello. In palio i titoli nazionali della spettacolare XC Eliminator, una tappa de-gli Internazionali d’Italia XC e il Campionato Italiano di Società destinato alle categorie giovanili. Grande spazio riservato anche alle categorie amatoriali, il vero motore della FCI.

La Regione Autonoma Valle d’Aosta ritor-nerà a far parlare di sé nel prossimo mese di giugno con una tre giorni dal tasso tecnico e organizzativo di primo livello. Protagonista sarà il Cross Country moderno, nel senso più vero del termine. Un impegno a 360° fortemente voluto sia dall’Amministrazione Regionale, che da sempre crede fortemen-te sul ciclismo e sull’indotto generato dal-la disciplina in oggetto, sia dal Comune di Courmayeur, all’interno del quale la passio-ne per le cosiddette “ruote grasse” è radi-cato da oltre un ventennio.Il progetto in realtà nasce da molto lontano e ha radici storiche legate al secolo scorso, quando la località ai piedi del Monte Bianco fu a più riprese protagonista di varie prove di carattere regionale nell’epoca pionieristi-ca della MTB. Ente Organizzatore della tre giorni sarà il Vélo Club Courmayeur Mont Blanc, gui-dato dal presidente Claudio Chéraz, Rudi

Garbolino (uno dei pionieri della specialità in terra rossonera) e da un gruppo di affiatati e validi collaboratori. Dopo l’organizzazione dei campionati italiani giovanili 2012 (test brillantemente superato con massima valu-tazione da parte della FCI), ecco la prima opportunità di crescita costituita, appunto, da tre giorni di gare.Il meglio della mountain bike sarà dunque a Courmayeur già giovedì 18 giugno 2015, alla vigilia del campionato nazionale XCE, che andrà in scena il giorno successivo nel centro della rinomata località valdostana, che succede a Rovereto, sede dell’edizio-ne 2014. Partenza e arrivo saranno posizionati ai 1223 m slm di Courmayeur, con un per-corso altamente spettacolare e cittadino su asfalto, porfido e ricco di ostacoli naturali e artificiali. I metri di dislivello per tornata sa-ranno 30 e la lunghezza di ogni giro sarà pari a 400 metri. La parola d’ordine sarà spettacolo, mentre l’adrenalina sarà l’ingre-diente principale della giornata. Partenza della gara alle ore 15.00, finali in serata e grande conclusione con la vesti-zione ufficiale delle maglie dei vari campioni nazionali. In pista, oltre alle categorie ago-nistiche, ci saranno anche gli amatori e le categorie giovanili.Sabato 20 giugno si aprirà con i campion-cini in erba. I giovanissimi saranno in gara in una prova denominata “Grand Prix”, che in Val d’Aosta ha una tradizione ormai quasi ventennale. Percorsi impegnativi ma co-munque adatti al divertimento dei più picco-lini saranno il teatro della mattinata su due ruote valdostana. Nel pomeriggio scenderanno in pista tutte le categorie amatoriali della Federazione Ci-clistica Italiana, che potranno sfidarsi su uno dei percorsi più impegnativi degli Internazio-nali d’Italia edizione 2015. Al termine degli eventi agonistici l’attenzione si riverserà sul momento delle cerimonie di premiazione protocollari.Domenica 21 giugno, il programma preve-de al mattino la finale del Campionato Italia-no di Società Giovanile, con le prime cate-gorie in gara a partire dalle ore 9.00, il tutto su un percorso tecnico e già testato in parte nei campionati nazionali 2012. La partenza sarà data nella località di Dolonne, a poche centinaia di metri dal centro.Nel pomeriggio, infine, andrà in scena il mo-

mento clou, con l’unica tappa valdostana degli Internazionali d’Italia (che ritornano in regione dopo la fortunata tappa del 2006 targata Sarre, ndr) di XC, la disciplina Olim-pica. Attesi dunque personaggi del calibro di Marco Aurelio Fontana (bronzo olimpi-co a Londra 2012 e bronzo mondiale ad Hafjell 2014) ed Eva Lechner (già vincitrice in coppa del mondo). Le partenze saranno in programma tra le ore 11.00 e le ore 15.00 e vedranno impegnate tutte le categorie agonistiche (junior, under 23 ed elite). Il per-corso sarà in questo caso molto tecnico e assolutamente in linea con il mountain bi-king moderno, ricco di passaggi impegna-tivi e single track. Di grande impatto anche il cosiddetto “Rock Garden”, molto di moda nelle gare attuali, a testimonianza di una grande attenzione ai particolari. Ponti artifi-ciali, aree tecniche e punti panoramici sono le frecce nell’arco dell’organizzazione.Al termine della gara, premiazione e vesti-zione delle maglie dei leader del circuito.La sede logistica della “tre giorni” sarà il pa-lazzetto dello sport di Courmayeur, nell’abi-tato di Dolonne,«Abbiamo cercato di mettere al servizio dei biker la nostra esperienza – dice Rudi Gar-bolino – con un percorso tecnico inserito in un contesto naturale impareggiabile ai pie-di del Monte Bianco. La Regione Valle d’A-osta ci supporta in maniera determinante, insieme al Comune di Courmayeur, senza questi due enti e senza i nostri sponsor sarebbe impossibile pensare ad un evento del genere. Il nostro obiettivo è quello di crescere ulteriormente, nella speranza di arrivare un giorno a portare la Coppa del Mondo in Valle d’Aosta».

Marco Aurelio Fontana

Eva Lechner

foto BETTINIPHOTO

foto CHIERICATO/ACMEDIAPRESS

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IL FASCINO DELLA PATAGONIA CILENA IN MTB

TRANSANDES CHALLENGE, THE EPIC MOUNTAIN BIKE RACE IN PATAGONIA

a cura di ALDO ZANARDIfoto di MARCELO TUCUNA E ALDO ZANARDI

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La Transandes Challenge è giunta alla sua settima edizione, se quella 2014 sembrava insuperabile, nel 2015 si sono registrati nuovi record. Non tanto per il numero degli iscritti, limitati da regola-mento a 350 partecipanti, quota rag-giunta in entrambe le edizioni, ma per il valore tecnico e nell’interesse mediatico riscontrato. Ben 26 le nazioni rappresen-tate, con i media di tutto il mondo col-legati all’aggiornatissimo sito per dare notizie e reperire le fantastiche immagini che giungevano, quasi in tempo reale, da uno degli angoli più remoti e affascinanti del mondo. La regione che ospita la TAC è quella dell’Auracania, circa 800 chilo-metri a sud di Santiago del Cile, la ca-

pitale, ai margini della Patagonia cilena, una zona ricca di laghi e vulcani che la caratterizzano. Il clima è generalmente buono e a gennaio, piena stagione esti-va dell’emisfero australe, le temperature possono superare anche i trenta gradi centigradi ma con notevole escursione termica tra giorno e notte, influenzato anche dalle correnti oceaniche, sono solo una cinquantina i chilometri che la separano dall’oceano Pacifico.Quest’anno, per la mia terza partecipa-zione, ho avuto una nuova compagna d’avventura, Ilaria Balzarotti, a dire il vero è stata proprio lei a fare la pro-posta, che, dopo una brevissima rifles-sione, ho deciso di accettare con entu-

siasmo. Ilaria avevo già avuto il piacere di conoscerla bene nel 2013 alla Trans Tunisine Marathon, dove mi aveva la-sciato un’ottima impressione, sì, perché per questo genere di gare bisogna avere lo spirito giusto e ad Ilaria questo non manca certo.Partiamo da Milano con qualche giorno d’anticipo sull’inizio della gara, il viaggio è lunghissimo ed estenuante. Ad ogni tratta ritiro bagagli, bici comprese, e nuove procedure d’imbarco. Milano, Ma-drid, Santiago del Cile e Temuco, questi sono in successione gli scali aerei, ma una volta giunti a Temuco non è finita, un lungo transfer di 150 km ci separa dalla nostra meta, Neltume, con molti

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Ilaria Balzarotti (Team Buff) e Aldo Zanardi (Scott Racing Team)

foto MARCELO TUCUNA

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chilometri di strade sterrate. Man mano che ci avviciniamo alla meta ci allontania-mo dalla civiltà e Ilaria, per quanto stan-ca, è affascinata dagli scenari che incon-triamo. Giunti a Neltume, nella regione Los Ríos, dopo un viaggio di oltre 30 ore, ci rechiamo nell’ostello che ci ospiterà e mai nome fu più azzeccato “Bosque Encantado”, una piccola struttura, in-teramente in legno come la quasi tota-lità delle strutture locali, dove finalmente

possiamo farci una doccia e rilassarci. Quattro passi per il villaggio, strade ster-rate e nessun traffico, una cena frugale in un locale gestito da tre ragazzine, dove non c’era quasi niente, ed è già ora di andare a dormire.Il risveglio è magico, solo in quel mo-mento realizziamo dove ci troviamo. Una buona colazione e via a montare le bici, pronti per saggiare i terreni che dovremo affrontare nei giorni successivi. Da Nel-tume ci rechiamo al Canopy Village, nel-la riserva biologica di Huilo Huilo, dove sarà allestito il campo gara, ma mancano ancora tre giorni e non troviamo niente. Proseguiamo sulla strada principale, ov-viamente sterrata, la 203-CH route per Huahum Pass e raggiungiamo Puerto Fuy, sul lago Pirehueico, dove con il tra-ghetto si può raggiungere l’Argentina. Mangiamo nei pressi del porto e poi de-cidiamo di rientrare verso Neltume, come primo giorno può bastare. Un po’ di ri-poso e poi alla ricerca di un nuovo locale per la cena, dove sperimentare la cucina locale.Il mattino seguente decidiamo di prova-re la prima tappa. Dopo la colazione ci rechiamo in zona partenza, dove stan-no allestendo il campo. Qui incontriamo Juan Pablo Santiagos e il suo staff, tra i quali vogliamo citare Daniel Püschel, coordinatore generale, e Luis Carvacho, responsabile dei percorsi, che con i suoi collaboratori ha lavorato mesi per sce-gliere, preparare e segnalare gli itinerari che tra due giorni andremo ad affrontare. Ci avventuriamo sul percorso, già segna-lato con fettucce colorate. Dopo qualche chilometro ci accorgiamo che l’acqua scarseggia, le borracce sono quasi vuote e desistiamo dal proseguire. Intanto Ilaria ha avuto modo di prendere confidenza con il terreno, un misto di sabbia e cene-re vulcanica, simile a quella di alcuni tratti dei percorsi sull’Etna. Sì, ci troviamo su dei vulcani, molti dei quali attivi, maesto-si e affascinanti, con le parti sommatali

ricoperte dalla nave anche adesso che è piena estate.Ritorniamo a Neltume e ci rechiamo in una Cabañas, dove trascorreremo l’ulti-ma notte prima di trasferirci nelle tende al campo. Il posto è incantevole e al matti-no seguente facciamo colazione all’aper-to. Nel primo pomeriggio ci trasferiamo al campo, dove ci registriamo e prendia-mo possesso delle nostre tende, che ci ospiteranno per 4 notti.Il giorno seguente è l’ultimo prima della partenza, il campo va affollandosi di volti, voci e lingue diverse, provenienti da tutto il mondo. Decidiamo di pedalare senza esagerare e ritorniamo Puerto Fuy. Alla sera è tutto pronto, una cerimonia con musica e balli tradizionali precede la cena di benvenuto, a seguire il briefing con le istruzioni per la prima tappa.Noi siamo iscritti nella Open Mixed, dove sappiamo già esserci forti coppie elite, tra le quali spiccano gli statunitensi Mary McConneloug e Michael Broderick, plurivincitori della competizione.Da domani non si scherza, i percor-si sono severi, ma il primo obiettivo è divertirsi…E allora, come dice sempre Ily, «gasss»!!!

Ci siamo, è il giorno del via....Sveglia presto al campo, fila per i bagni e poi tutti al tendone per la colazione. C’è un po’ di tutto, dolce, salato, bar-rette, latte, caffè, insomma tutto quello che serve per fare una buona colazione energetica per affrontare la tappa.Oggi si parte e di arriva a Huilo Huilo, perciò non ci sono borse da fare e con-segnare, un po’ più di calma.Ci prepariamo e ritiriamo le bici dal parco chiuso, controlliamo la pressione gomme e via, in griglia. Ilaria avverte la tensione e io cerco di tranquillizzarla, la gara è lun-ga, dobbiamo gestire anche le energie nervose.Alle 9.30 il via, con Juan Pablo San-tiagos che scandisce gli ultimi istanti

Ilaria Balzarotti (Team Buff) e Aldo Zanardi (Scott Racing Team)

foto ALDO ZANARDI

foto MARCELO TUCUNA

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facendo salire l’adrenalina. Procediamo abbastanza regolari, la prima parte della gara già la conosciamo, l’avevamo pro-vata tre giorni fa. Lungo la prima lunga salita Ilaria ha qualche problema con il deragliatore che non vuol scendere sul 24. Alla fine la convinco a fermarsi, le do la mia bici e la faccio ripartire, mentre cerco di capire il problema. Fortunata-mente è solo la regolazione del finecorsa, una piccola registrata e tutto funziona, la raggiungo e si tranquillizza. Procedia-mo con un buon passo, anche se non abbiamo la situazione degli avversari di categoria, la sensazione è quella di fare un buon ritmo. Scaliamo il vulcano, un tratto in saliscendi e poi la parte più dura, con numerosissime rampe oltre il 30%. Riusciamo a pedalarle bene, Ilaria su queste pendenze è davvero forte, e superiamo molti concorrenti appieda-ti. Finalmente siamo in vetta, un lungo tratto pianeggiante sotto la sommità del vulcano, lambendo la neve, e poi giù in picchiata, una lunga e tecnica discesa. Cerchiamo di non prenderci rischi e i tratti più tecnici li superiamo a piedi. Al termine della discesa un meraviglioso ponte tibetano ci permette di attraversa-re la valle, per affrontare l’ultimo tratto di salita prima di giungere al traguardo, che tagliamo mano nella mano con grande felicità. 71 km e quasi 2500 m dsl+ in 5h 29’, direi un buon inizio…Andiamo a pranzo e passiamo al punto del cronometraggio, chiedendo il no-stro risultato… siamo terzi di categoria, obiettivo centrato e grande felicità.Pranzo, doccia, manutenzione bici, il tempo scorre veloce ed è già ora di cena. Mangiamo in compagnia e poi pre-miazioni di tappa, con la soddisfazione di salire sul podio con grandi campioni.Si va a dormire presto, le tende sono un po’ in pendenza e non è proprio comodo.Il risveglio all’alba, il cielo è grigio e mi-naccia pioggia, che arriva poco prima del via. Non è fortissima ma non fa molto caldo. Fortunatamente non dura molto e possiamo goderci i meravigliosi percorsi senza tanta polvere. Tappa dura anche oggi, da Hulo Hulo a Liquiñe, 55 km e altri 2500 m dsl+. Ilaria pedala davvero bene e prendiamo margine sui nostri av-versari diretti per il podio e fino a metà gara talloniamo da vicino anche Elisa Garcia e Claus Plaut, i secondi della pri-ma tappa, mentre Mary McConneloug e Michael Broderick sono inavvicinabili. Percorsi spettacolari, foreste maestose, laghi e vulcani ovunque, panorami moz-zafiato ci accompagnano per l’intera du-rata della tappa, 4h 30’ è il nostro tempo finale, ancora terzi di categoria.La terza tappa è da Liquiñe a Catripulli, 75 km e altri 2300 m dsl+. La stanchez-za comincia a preoccupare Ilaria, anche

perché noi veniamo dall’inverno, mentre ci stiamo confrontando con avversari che sono nel pieno della stagione agonistica. Teniamo duro, Ilaria è bravissima e fa ancora la differenza sulle salite più dure. Dopo 4h 59’ siamo ancora terzi di tappa, consolidando la generale.Catripulli-Catripulli è la quarta tappa, altri 71 km per 2300 m dsl+. Partiamo bene, nei falsipiani Ilaria fa un po’ fatica, ma da grande guerriera non molla. I nostri avversari diretti sono a contatto, i cile-ni María Paz Lizama e Eugenio Parra sono ossi duri. In un tratto pieno di rami a terra sento la ruota posteriore esplode-re, mi giro e… disastro, la valvola strap-pata, lattice ovunque e la paura di aver danneggiato il cerchione. Fortunatamen-te non è cosi e dico a Ilaria di procedere mentre monto la camera d’aria. Bisogna stare attenti a non allontanarsi troppo, ai controlli bisogna essere nei 2 minuti l’uno dall’altro altrimenti si viene penalizzati di un’ora e alla seconda infrazione scatta la

squalifica. Riparo e rientro, quando Ilaria mi vede tira un sospiro di sollievo e dob-biamo fare un finale quasi da cronometro a coppie per riuscire ad avere la meglio su Maria e Eugenio.In quattro tappe abbiamo già percor-so poco meno di 300 km e 10.000 m dsl+, la stanchezza comincia veramen-te a farsi sentire. La tappa da Catripulli a Pucón è di 58 km, con “solo” 1500 m dsl+. Cerchiamo di partire bene, ma poi nei tratti pianeggianti non riusciamo a fare gran ritmo e stentiamo a tenere i treni. Quando arrivano Maria e Eugenio decidiamo di lasciarli andare, per non rischiare di saltare. Poi si presentano le salite vere e li Ilaria riesce ancora a spingere bene, sugli strappi più duri noi procediamo in bici, quando in tanti sono a piedi e riusciamo a passare anche Ma-ria e Eugenio, avversari leali e simpatici. Li saltiamo ma non riusciamo a prende-re un gran margine e nei falsipiani finali riescono a precederci, aggiudicandosi

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meritatamente il primo podio di tappa. Riusciamo a limitare i danni, perdendo pochi minuti, conservando il buon bot-tino guadagnato nelle prime tappe. Ar-rivati a Pucón, cittadina turistica del sud del Cile, ci troviamo nella “civiltà”, cosa che per tanti giorni avevamo dimentica-to. Asfalto, traffico, ma una bella citta-dina, ricca di locali, una bella spiaggia sul lago di Villarica, dominata dall’im-ponente vulcano Villarica, un maestoso cono di 3000 m, quasi sempre fumante. Domani ci aspetta l’ultima tappa, una cronometro con partenza con ordine in-verso alla classifica generale, poco più di 25 km e circa 1000 m dsl+, scalando una parte delle pendici del vulcano, con partenza e arrivo dal centro di Pucón.Ilaria avverte la tensione, sente la stan-

chezza nelle gambe e teme di rovinare tutto. Cerco di tranquillizzarla dicendo “cosa vuoi che accada, abbiamo 30’ di vantaggio, dobbiamo solo stare attenti in discesa”. Partiamo tranquilli, ma come al solito Ilaria tira fuori il carattere e da gas, saliamo con un discreto passo. Ini-zia la discesa, a tratti tecnica e su fondo smosso insidioso. Ilaria guida benissimo e arriviamo al tappeto finale indenni. Ci fermiamo e ci abbracciamo per la felicità, è fatta, l’obiettivo del podio finale è rag-giunto. Chiudiamo la tappa ancora quar-ti, ma questo conta poco.Alla sera la grande festa, con una spetta-colare grigliata di carne tradizionale pa-tagonica, vino a volontà e le premiazioni finali.Tanta felicità per tutti e noi festeggiamo il grande risultato con amici e avversari/amici, tutti molto corretti e simpatici.

Cala la notte, ci trasferiamo in un ostello a Pucón, dove trascorreremo i prossimi giorni per un po’ di meritato riposo.È stata un’avventura fantastica, ricca di emozioni. Con Ilaria mai uno screzio, sempre uniti nell’affondare tutte le situa-zioni, veramente una compagna d’av-ventura eccezionale, oltre alla forte atleta ho scoperto una grande persona.La Transandes Challenge 2015 si chiude qui a Pocón, una grande avventura che ci ha regalato tante soddisfazioni. Ades-so ci aspetta il lungo viaggio di rientro, con nel cuore tante immagini e momenti indimenticabili.Alla prossima avventura Ily, grazie di averla condivisa con me, hai dato ancora più valore a un’esperienza già di per sé meravigliosa.

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Il Podio

foto MARCELO TUCUNA

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GS FORESTALE - OLYMPIA – VITTORIA

IL VERNISSAGE AL BIKE PARK VALLEVERDE. SOLE ALTO E NEVE LUCENTE HANNO RESO INDIMENTICABILE IL LANCIO DELLA NUOVA PARTNERSHIP TRA IL GS FORESTALE E DUE IMPORTANTI MARCHI

a cura di GIANLUCA BARBIERI

UN SOGNO A CINQUE CERCHI ACCOMPAGNERÀ IL TEAM GUIDATO DA ALESSANDRO FONTANA, CHE DA QUEST’ANNO APRE A PIÙ AZIENDE SPONSOR SULLA MAGLIA. ALLA PRESENTAZIONE DEL TEAM 2015 LA VERA STORIA DELLA SUA ORIGINE

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Si è tenuta presso il Bike Park Valleverde di Pozzolo (VI) la pre-sentazione del GS Forestale – Olympia – Vittoria. Una presen-tazione molto particolare, con tutta la stampa di settore e le tv nazionali e regionali presenti all’evento. Una location, uno scenario ed una presentazione unici, baciati dal sole e con la neve caduta negli ultimi giorni a fare da cornice agli allestimenti installati per l’occasione.

Desideriamo portare a voi lettori il profumo dell’aria che si re-spirava all’Agriturismo Bike Park Valleverde: un clima solare, sereno, scherzoso, ed allo stesso tempo serio e determinato. La prima cosa balzata agli occhi dei presenti è stata la sempli-cità dei ragazzi di Fontana, seppur consapevoli di essere tra i migliori nel circuito dell’XCO in Italia. Un messaggio importan-te, che dovrebbe essere recepito anche dai tanti amatori che spesso traducono risultati di tipo amatoriale e magari distribuiti tra Enti ed FCI, in richieste assurde a sponsor e team. Evidente la volontà di sponsor come la Cicli Olympia, Vittoria, ProAction, Sidi, Selle SMP, PMP, Rudy Project, di collaborare con lo Stato Italiano e la FCI, per portare l’Italia dello sport e del ciclismo, quello vero, ad altissimi livelli, lavorando su ra-gazzi umili ma con obiettivi ben precisi. Infatti all’evento erano presenti tutti, dai Responsabili della Forestale, a quelli della FCI regionale e nazionale, nonché i referenti di tutti gli sponsor di questo importante team che, è inutile dirlo, sarà presente in tutti gli eventi nazionali ed internazionali che si disputeranno in Italia, non disertando gli importanti eventi internazionali che daranno lustro ai colori ed ai prodotti italiani. «Tutto è nato da una battuta: perché non creiamo un team chia-mato Olympia – Vittoria? Porta bene!» Queste le prime scherzo-se parole di Marino Pizzo (Technical Manager Olympia) rivolte a Lisa Colombelli (Responsabile Commerciale Vittoria – Fox). Da lì il contatto con il GS Forestale che da quest’anno consen-tirà l’inserimento nelle proprie maglie di altri sponsor, arrivan-do così ad un accordo pluriennale tra le Aziende ed il Gruppo Sportivo; un accordo che è stato decisivo per dare vita ad un progetto ambizioso, un sogno mirato al Tricolore, già detenuto dal Team, all’Europeo che si terrà in Italia, ma anche a Mondiali ed Olimpiadi. Obiettivi che verranno perseguiti con la nuova Olympia Iron, montata in monocorona PMP, Selle SMP, ruote e coperture Vittoria e forcelle FOX. Proprio la predisposizione di questa bici all’Xco, vincitrice degli Awards 2014 ad Expobici, dovrebbe facilitare il conseguimento di questi obiettivi non im-possibili da raggiungere.

Insomma un Team, GS Forestale – Olympia – Vittoria che do-vrebbe portare ad altissimi livelli il tricolore italiano in Italia e nel mondo. Ecco i paladini del GS Forestale – Olympia – Vittoria diretti da Alessandro Fontana: Luca Braidot, Campione Italiano XCO in carica, Mirco Tabacchi, Campione Italiano XCO 2013, insieme a Daniele Braidot, Nicolas Pettinà ed Alessia Bulleri.

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