Magazzino Capitolo 2

75
C OSIMO M  AGAZZINO  1

Transcript of Magazzino Capitolo 2

Page 1: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 1/75

COSIMO M AGAZZINO 

 1

Page 2: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 2/75

Le istituzioni sociali possono essere valutate sulla base di 2 criteriessenziali: efficienza ed equità.

I concetti di efficienza sono numerosi. Distinguiamo:

- Efficienza allocativa (o paretiana): si basa sul criterio paretiano. Hanatura di giudizio di valore. (I giudizi di valore sono valutazioni etiche,religiose o politiche aventi carattere personale ed esprimono posizionisoggettive su ciò che dovrebbe essere. I giudizi di fatto sono affermazioni,

corrette o errate, su ciò che è.)- Efficienza x: consiste nella capacità di scegliere i programmi di produzionetecnicamente efficienti. L’efficienza  x è un concetto introdotto da LEIBENSTEIN per indicare la capacità non dei mercati, ma dell’organizzazione aziendale, diallocare le risorse in modo efficiente (adottando un comportamento tale da

rendere il s.m.s.t. uguale al rapporto fra i prezzi) nonché di scegliereprogrammi di produzione tecnicamente efficienti.

- Efficienza dinamica: è un concetto importante, ma relativamente menopreciso di quello di efficienza paretiana, dal punto di vista delle condizioniche ne rendono possibile la realizzazione. Dipende dalla strutturaeconomica.

 2

Page 3: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 3/75

 

  A livello microeconomico vi sono almeno due concetti di efficienzadinamica.

Il primo è quello di efficienza adattiva (A LCHIAN) che consiste nellacapacità di apprendimento graduale dei problemi e delle risposte“corrette” ai problemi stessi (learning by doing).

Un secondo concetto di efficienza dinamica è dato dalla capacitàinnovativa, che corrisponde alla capacità di abbassare nel tempo il costodi produzione (ovvero di accrescere la produttività degli inputs) tramitele innovazioni di processo, ovvero alla capacità di introdurre neimercati nuovi prodotti, tramite le innovazioni di prodotto.

I regimi non concorrenziali sono paretianamente inefficienti, mapossono risultare efficienti nel senso che potrebbero minimizzare il costounitario di produzione in condizioni di rendimenti crescenti di scala;oppure essi potrebbero in talune circostanze stimolare le attivitàinnovative e, quindi, l’efficienza dinamica.

 3

Page 4: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 4/75

 

  Anche i concetti di equità sono numerosi. In linea generale, unadistribuzione del reddito o della ricchezza è considerata equa se essaassicura uguaglianza delle opportunità (o dei punti di partenza) o delle

 posizioni finali (ossia dei risultati del processo economico) per i membridella collettività: equità sostanziale.

NOZICK ha proposto il concetto di equità procedurale: una situazionedistributiva è equa se ad essa si perviene rispettando procedure cheassicurino il godimento dei diritti e delle libertà fondamentali degliindividui.

4

Page 5: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 5/75

Equità 

BOBBIO distingue 2 criteri:

a) Criterio delle capacità (uguaglianza delle opportunità o dei punti dipartenza) Dottrina liberale 

b) Criterio del bisogno (uguaglianza dei risultati o delle posizioni

finali)

 Dottrina socialistaLa distribuzione del reddito (sia di tipo personale che di tiporegionale) è un indicatore dell’uguaglianza economica.

Trade-off  efficienza-equità: ipotizza che la redistribuzione possaintralciare l’efficienza, e considerando anche i costi amministrativi della

redistribuzione, ciò porta a concludere che l’equità possa essere raggiuntasolo a scapito dell’efficienza.

Indicatori per misurare la distribuzione del reddito sono:

- la curva di LORENZ 

- il coefficiente di concentrazione di GINI 

- l’indice di concentrazione di HERFINDHAL e HIRSCHMAN.  5

Page 6: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 6/75

Se ci limitiamo agli aspetti costituzionali delle istituzioni economiche,tralasciando quelli correnti, due sono le principali norme di interazionesociale: il Mercato e lo Stato.

  Allo stadio attuale dell’analisi la differenziazione fra Mercato e Statonon può che avvenire sulla base della natura privatistica o pubblicisticadegli interessi espressi dall’istituzione.

I teorema fondamentale dell’Economia del Benessere 

(ARROW e DEBREU  )

In un sistema economico di concorrenza perfetta nel quale vi sia uninsieme completo di mercati, un equilibrio concorrenziale, se esiste, è unottimo paretiano.

Il primo t.f. ha natura descrittiva, in quanto mostra le conseguenze diuna ben definita situazione di mercato in termini di un dato criterio diordinamento sociale. Esso ha una portata propositiva alquanto limitatadata la difficoltà nelle economie concrete di soddisfare le condizioni chegarantiscano l’esistenza e la stabilità di un equilibrio di concorrenzaperfetta. Il primo t.f. può essere interpretato come una precisazione del

concetto smithiano di “mano invisibile” e dei suoi limiti concreti.  6

Page 7: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 7/75

 

SMITH

: «Il ricco […] consumerà poco più del povero e, a dispetto dellasua naturale rapacità ed egoismo, sebbene il solo scopo che si proponedal lavoro delle migliaia di persone che gli sono sottoposte sia lasoddisfazione dei suoi vani ed insaziabili desideri, egli dividerà con ilpovero tutti i miglioramenti. Il ricco è guidato da una mano invisibile afare quasi la stessa distribuzione dei beni necessari alla vita che sarebbe

avvenuta se la terra fosse stata divisa in parti uguali, proporzionali fratutti i suoi abitanti; e così, senza accorgersene […] fa progredire lasocietà».

I 2 t.f. riposano sull’individualismo etico e sull’individualismo

metodologico. Ma si pone il problema della persuasione e dellaesogenità (o genuinità) delle preferenze individuali (FRANZINI eMESSORI).

Page 8: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 8/75

Per concorrenza perfetta intendiamo un regime di mercatocaratterizzato da: a) omogeneità dei beni, b) ampia (al limite, infinita)

numerosità degli operatori, c) assenza di intese o accordi fra gli operatori,d) libertà di entrata e di uscita dal mercato, e) piena informazione.

La condizione a) permette di definire con esattezza i mercati, e non dàspazio alla persuasione del consumatore (effetti del marketing).

Le condizioni a), b), c) assicurano il comportamento  price-taking da

parte degli operatori.La condizione d) assicura sia l’assenza di extra-profitti che di

produzioni in perdita nel l.p.

La condizione e) rappresenta un requisito di trasparenza, che evita lasegmentazione dei mercati e permette l’unicità del prezzo 

(univocamente stabilito) su tutto il mercato per un dato bene.La completezza dei mercati implica l’assenza di esternalità (o

effetti esterni). L’esternalità è un vantaggio (o un danno) prodottodall’azione di un operatore su un altro operatore, per il quale il primo nonriceve (o paga) un compenso al secondo. Le esternalità sono, dunque, delle

relazioni tra operatori non mediate da un rapporto di scambio o da unrezzo, e er le uali non esiste un mercato. 

8

Page 9: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 9/75

L’equilibrio (walrasiano) di concorrenza è un vettore dei prezzi eun’allocazione economica (vettori di consumo e di produzione) chesoddisfano le condizioni di massimizzazione delle utilità dei consumatorie dei profitti delle imprese e che, inoltre, garantiscono un eccesso didomanda nullo su tutti i mercati (ossia, la perfetta corrispondenza traquantità domandata e quantità offerta).

L’esistenza di un tale equilibrio è garantita se le funzioni di utilità

hanno le caratteristiche normalmente ipotizzate (continuità, nonsaziabilità delle preferenze, etc.) e non sussistono rendimenti crescenti discala (convessità degli insiemi di produzione).

L’aspetto più problematico dell’equilibrio di concorrenza perfettaconcerne la sua stabilità, ossia la possibilità di raggiungere e mantenere

un tale equilibrio, una volta raggiunto (non esistono prove soddisfacenti).L’ottimo paretiano in un’economia di produzione e scambio richiede:

- efficiente allocazione nel consumo dei beni, uguaglianza degli s.m.s.

- efficiente allocazione degli inputs produttivi, uguaglianza dei s.m.s.t.

- efficienza generale, uguaglianza dei s.m.s. con il s.m.s.t. per ognicoppia di beni.  9

Page 10: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 10/75

 

COLES e H AMMOND hanno dimostrato la possibilità che mercatiperfettamente concorrenziali producano situazioni di equilibrio P ARETO-efficienti, ma nelle quali alcuni consumatori non abbiano i mezzi persopravvivere, oppure vi sia una dittatura (A RROW ). BERGSTROM ha chiaritoche la schiavitù può rispettare il criterio di efficienza paretiana. Pertanto,la qualifica di “ottimo” paretiano non implica un giudizio di merito sulla

sua desiderabilità.Dire che una certa posizione del sistema economico sia di ottimo

paretiano non implica che essa sia “buona” o “auspicabile”, ma soltantoche essa assicuri efficienza produttiva, efficienza nello scambio edefficienza globale, rispetto a una data distribuzione iniziale delle risorse.

SEN ha notato come una società possa trovarsi in una posizione diottimo paretiano, ma essere perfettamente disgustosa: ciò perché nulla ciassicura che l’efficienza preveda condizioni di vita democratiche od eque.

 10

Page 11: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 11/75

 

DIXIT: «Se tutti gli agenti di un sistema economico possono incontrarsi,se in prima istanza i diritti di proprietà su ogni entità economicamente

  valutabile sono assegnati, e se è possibile effettuare accordicompletamente specificati a costo zero, allora l’esito dovrebbe essere unsistema complessivamente efficiente, che assegna unicamente ladivisione delle risorse al potere contrattuale dei contraenti. In questo

sistema non vi sarebbe un ruolo per la Politica Economica».La necessità di una politica economica è data proprio dalla

insoddisfacente condizione delle assegnazioni dei diritti di proprietà.

Lo Stato corregge l’iniziale allocazione delle risorse producendo diversistati del mondo che, quantunque possano presentare condizioni di

assoluta efficienza (ma non necessariamente), non sono fra loroconfrontabili. La possibilità di affermare se uno stato del mondo siamigliore o peggiore di un altro attiene alla sfera dell’equità e non più aquella dell’efficienza. 

 11

Page 12: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 12/75

I punti a e b sono di ottimo paretiano, ma la loro desiderabilità sociale,in uno Stato democratico, è nulla. Infatti, in a  l’utilità di Marco è 0,mentre in b l’utilità di Anna è 0. Partendo da d (di ottimo paretiano), selo Stato decidesse di intervenire, in base al secondo t.f., potrebberiallocare i diritti di proprietà e condurre il sistema economico in c.

 12

Page 13: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 13/75

 

Se sono rispettate alcune condizioni relative alle funzioni diutilità individuali (mappe di indifferenza convesse) e alle funzionidi produzione (insiemi di produzioni convessi), in presenza dimercati completi ogni posizione di ottimo paretiano può essererealizzata come equilibrio concorrenziale, previa un’appropriata redistribuzione delle risorse (dotazioni iniziali) fra gli individui.

Il secondo t.f. ha invece natura prescrittiva, in quanto precisa lecondizioni che devono essere soddisfatte per raggiungere una certaposizione desiderata dei componenti della collettività.

Lo Stato dovrebbe soltanto redistribuire le risorse iniziali, senzainterferire con le regole del Mercato, che provvederebbero ad unaallocazione efficiente delle risorse.

 13

Page 14: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 14/75

 14

Page 15: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 15/75

 

II teorema fondamentale dell’Economia del Benessere 

Ogni punto sulla frontiera delle utilità possibili (FUP) è un punto diottimo paretiano. Lo sono pertanto anche i punti u e u’ nei quali,rispettivamente, l’individuo 1 e l’individuo 2 hanno soddisfazione nulla.

Si supponga, ad esempio, che la posizione iniziale sia z (paretianamente inefficiente). Se, però, gli inputs venissero combinatiopportunamente dall’individuo 2, si potrebbe raggiungere in u unaposizione di ottimo. Questa sarebbe una posizione condizionata dalpunto di partenza, che probabilmente la maggioranza dei consociatigiudicherebbe “non  auspicabile”, pur non potendone contestare il

carattere di ottimo in senso paretiano.

Ogni posizione di ottimo è ottenibile come equilibrio di concorrenzaperfetta, se sono soddisfatte le opportune ipotesi di convessità, e purchési proceda a un’appropriata redistribuzione delle risorse iniziali.

 15

Page 16: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 16/75

II teorema fondamentale dell’Economia del Benessere 

 16

Page 17: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 17/75

 

Consideriamo ancora la FUP, uu’.

Il punto d indica una posizione sulla curva che comporta una notevolesperequazione delle utilità, potendosi giudicare molto bassa lasoddisfazione dell’individuo 1 e, al contrario, molto elevata quelladell’individuo 2.

Se al pianificatore sociale sembra più equo assicurare una maggioresoddisfazione dell’individuo 1, collocando la società approssimativamentein un punto come c, egli può raggiungere tale punto, nelle condizioniipotizzate, con il procedere preliminarmente a un’appropriata redistribuzione delle dotazioni iniziali delle risorse fra i due membridella collettività, ad esempio, passando da d ad a, e lasciando poi operare

il meccanismo di mercato (di concorrenza perfetta) che si assumeraggiunga senza problemi un equilibrio nel punto c, o in un suo intorno.

In questo modo vi sarebbe una netta divisione di compiti fra Stato eMercato: al primo si assegnerebbe un obiettivo redistributivo, mentre ilsecondo assolverebbe un ruolo allocativo. 

 17 

Page 18: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 18/75

Sviluppi dei 2 teoremi fondamentali dell’Economia del Benessere 

L’analisi dell’equilibrio di concorrenza perfetta presenta dei limiti, oltrea condizioni restrittive, e si caratterizza per essere uniperiodale e perescludere l’incertezza.

 A RROW tenta di ampliare i risultati dei t.f. utilizzando:

a) Mercati a termine (nei quali il bene viene scambiato contro ilprezzo ad una scadenza futura prestabilita, ma il prezzo vienefissato nel momento presente)

b) Mercati contingenti.

L’utilizzo dei mercati a termine consente di superare l’uniperiodalità

dell’analisi. Si tratta di ampliare l’orizzonte temporale per n anni. Ognibene si caratterizza in base a 2 coordinate: natura e tempo didisponibilità. Esempio: paio di scarpe.

Se il numero delle merci è m, mentre il numero di anni entro i quali siintende estendere l’orizzonte temporale è n, allora il numero complessivodi mercati che caratterizzano il sistema economico sarà: m*n.

 18

Page 19: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 19/75

 

Tale sistema consente di stabilire l’equilibrio anche nei mercati atermine (o futuri).

Limiti di questa estensione:

a) Elevato numero di informazioni richieste.

b) Assenza di possibilità di scelte sequenziali (ogni operatore economico,

consumatore o produttore, al tempo t deve prendere tutte le decisioni dispesa per i periodi compresi nell’arco temporale.

c) Staticità e irrealisticità del modello: non prevede alcun meccanismo di feed-back delle informazioni né consente correzioni in itinere.

I mercati a termine considerano i medesimi beni connotati dadisponibilità scaglionate nel tempo. Invece, i mercati contingenti offrono la possibilità di considerare merci differenti, ossia beni dellastessa natura ma caratterizzati da evenienze diverse. Esempio: ombrello,

 vacanze, assicurazioni.

L’esistenza di mercati a termine o contingenti è tuttavia rara.  19

Page 20: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 20/75

 

Il secondo t.f., per la sua natura prescrittiva, evidenzia il ruolo che deveessere svolto dallo Stato.

Da una lettura immediata, se ne deriva che se il Mercato, animato dallamano invisibile smithiana, deve essere lasciato al suo libero gioco perrealizzare un’allocazione delle risorse efficiente, l’equità può essereraggiunta intervenendo sulla distribuzione iniziale dei diritti di proprietà.

Ciò prevede il seguente comportamento da parte dello Stato:- interviene nella fase della distribuzione iniziale delle risorse

- non interagisce con le forze autonome del Mercato, naturalmente proteseall’efficienza 

- non opera la redistribuzione dei redditi

- interviene, eventualmente in maniera attiva, solo a fronte di situazioniestremamente lontane dalla concorrenza perfetta.

Se lo Stato vuole intervenire nella distribuzione delle risorse, necessita diinformazione piena su gusti e preferenze di tutti gli operatori, oltre chesu ogni altro aspetto del sistema economico.

 20

Page 21: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 21/75

La mancanza di un’informazione piena espone a grossi rischi le possibilitàdi successo dell’intervento dello Stato nell’economia. D’altra parte, se tale

informazione piena esistesse, non si comprenderebbe quale ruolo dovrebbeessere assegnato al Mercato.

Il rapporto Stato-Mercato è posto in questi termini dal secondo t.f.: loStato è in grado di realizzare un sistema economico più equo attuando unaredistribuzione delle risorse; il Mercato è in grado di realizzare un sistema

efficiente allocando le risorse, dopo l’intervento statale, secondo le sueleggi e guidato dalla mano invisibile.

In concreto, lo Stato redistribuisce le risorse imponendo imposte edistribuendo sussidi (o imposte negative). Ma l’intervento statale non restaavulso dal comportamento degli operatori del Mercato. Ogni tassazione e

ogni sussidio, infatti, generano contro-reazioni; gli agenti economicimodificano i loro comportamenti abbassando l’efficienza sistemica.

Per limitare gli effetti distorsivi lo Stato dovrà tentare di imporre unsistema di tassazione non eludibile e non collegato a caratteristichepeculiari della platea dei contribuenti, che indurrebbero questi ultimi acelare le informazioni necessarie a definire la loro tassabilità.

 21

Page 22: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 22/75

Inoltre, la tassazione favorisce lo sviluppo dei mercati illegali, sommersi,al nero, definiti nel loro insieme mercati paralleli. Il fiorire di tali mercati

sarebbe limitato qualora lo Stato, piuttosto che operare trasferimenti indenaro, fornisca direttamente beni e servizi alle fasce di popolazioneassistite, previa verifica della condizione di effettiva necessità degli utenti.

Per ovviare a tali distorsioni, è stata elaborata una forma di tassazione checolpisce tutti indistintamente, ineludibile e non generatrice di variazioni

comportamentali: è la poll-tax (o imposta di capitazione). Analoghi problemi sorgono rispetto ai sussidi. Se lo Stato stabilisse una

soglia di povertà al di sotto della quale si ottiene il sussidio, gli individuiche si trovano appena al di sopra di tale soglia potrebbero trovare unaeffettiva convenienza a ridurre la propria offerta di lavoro, per ridurre il

reddito ed entrare così nella fascia dei sussidiati. Mentre gli assistitipotrebbero concepire il sussidio come deterrente alla loro determinazionedi migliorare il proprio reddito, incrementando l’attività lavorativa.

L’abbassamento del livello di efficienza derivato dall’intervento delloStato nell’economia graficamente è rappresentabile con un abbassamentodella FUP.

 22

Page 23: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 23/75

 

 Alcuni studiosi hanno cercato di assegnare allo Stato anche il compito diportare il sistema economico alla massima efficienza, sottraendolo alMercato.

Da questo punto di partenza l’analisi si spinge a valutare cosa accadrebbese lo Stato attuasse la redistribuzione intervenendo direttamente nelMercato, attraverso la spesa pubblica (G), anziché per mezzo di

trasferimenti e sussidi (Tr).L’idea, per quanto originale, si contrappone ad almeno due secoli di storia

del pensiero economico, e i risultati sono alquanto deludenti.

 23

Page 24: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 24/75

La concorrenza perfetta riposa su presupposti scarsamente realistici.

Nella realtà dei mercati prevalgono situazioni di concorrenzaimperfetta, concorrenza monopolistica, oligopolio, monopolio,oligopsonio, monopsonio, monopolio bilaterale. In tutte questesituazioni effettive di mercato viene violata la condizione diuguaglianza fra prezzo e costo marginale (p=CMg), che inconcorrenza perfetta assicura l’ottimo paretiano.

La condizione di equilibrio dell’impresa operante in concorrenzaperfetta è notoriamente rappresentata dalla uguaglianza tra costomarginale e prezzo. Le normali condizioni esistenti nei mercati rendonoimpossibile il mantenimento di questa uguaglianza.

La numerosità degli operatori e i rendimenti di scalaLa numerosità degli operatori è una variabile essenziale, in taluni casi

determinata esclusivamente dall’esistenza di economie di scala(monopolio naturale). Se i rendimenti di scala sono crescenti nel trattorilevante della curva di domanda, si ha monopolio naturale: la

minimizzazione dei costi per la quantità richiesta dal Mercato si ottieneuando esiste una sola im resa.

 24

Page 25: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 25/75

La numerosità degli operatori e i rendimenti di scala

Consideriamo il caso in cui il presupposto della molteplicità deglioperatori non sia soddisfatto dal lato dell’offerta (frequente nelle  publicutilities: energia, acqua, telefonia, trasporti).

 25

Page 26: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 26/75

La numerosità degli operatori e i rendimenti di scala

Hp: CMg costante (i rendimenti di scala avvengono sul CFU), CU decrescente all’aumentare di q per l’esistenza di un CF.

In tale situazione potrà stare sul mercato (al massimo) una solaimpresa.

Se vi fossero due o più imprese, esse troverebbero convenienza afondersi, ovvero ognuna tenderebbe ad accrescere la produzione, così daridurre i costi. La presenza di più imprese, in un regime di costidecrescenti, dà luogo ad instabilità.

Tali condizioni spingono naturalmente il Mercato alla costituzione diun monopolio naturale: l’impresa che per prima raggiungerà unadimensione più grande, eliminerà quelle rivali, fino ad assorbirle,

potendo praticare prezzi più bassi senza incorrere in perdite.Se il monopolista adottasse un prezzo P2 pari al costo marginale,

producendo la quantità OB, ciò che soddisferebbe la condizione diefficienza paretiana, esso soffrirebbe una perdita, essendo il costounitario sempre superiore al costo marginale. Invece, scegliere q=OA  

dove CU= P1 significa non realizzare l’efficienza paretiana.  26

Page 27: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 27/75

La numerosità degli operatori e i rendimenti di scala

L’unico modo per evitare la perdita, senza al tempo stesso produrreeffetti distorsivi sull’allocazione delle risorse, consisterebbe nel praticareun prezzo pari al costo marginale (p=CMg) e in aggiunta nel coprire laperdita (pari al costo fisso nel caso ipotizzato) ponendo a carico di tutti iconsumatori del bene in questione un onere in somma fissa (e perciò nondistorsivo).

Realisticamente, l’imprenditore monopolista stimerà un numerominimo di consumatori n* fra i quali ripartirà il costo fisso, facendopagare a eventuali ulteriori consumatori un prezzo che, per non esseredistorsivo, dovrà eguagliare sempre il costo marginale.

Ma in queste condizioni, al limite nessuno dei consumatori avrà

interesse a domandare inizialmente il bene, potendo rientrare fra i primin* ai quali viene fatta pagare una quota del costo fisso in aggiunta alprezzo, pari al costo marginale. Inoltre, il monopolista non conosce apriori il numero dei consumatori.

Ognuno, invece, tenderà a “fare il furbo” ovvero a comportarsi da

“opportunista” o “parassita” ( free rider ).  27 

Page 28: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 28/75

 

La numerosità degli operatori e i rendimenti di scala

Si badi che il problema del   free riding potrebbe essere evitato sel’impresa potesse praticare una discriminazione dei prezzi, il cherichiederebbe:

a) la disponibilità delle informazioni necessarie per far pagare a ogniconsumatore il suo prezzo di riserva, così da erodere il surplus delconsumatore

b) l’impossibilità per i consumatori di rivendere la merce su mercatisecondari.

In conclusione, al monopolista naturale non è possibile, néconveniente, praticare un prezzo pari al costo marginale.

L’esistenza di costi decrescenti porta, dunque, al “fallimento delMercato” impedendo di soddisfare le condizioni che assicurano l’ottimo paretiano.

 28

Page 29: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 29/75

 

La numerosità degli operatori e i rendimenti di scala

Se le economie di scala non sono tanto estese da portare al monopolio,ma semplicemente a un regime di oligopolio, sorge comunque un altroproblema. Invece di rispondere in modo meccanico ai prezzi fissati dalMercato, come in concorrenza perfetta, gli operatori si troverannoimpegnati in un gioco: essi fisseranno i loro prezzi o le quantità prodottetenendo conto delle reazioni degli altri operatori alle proprie decisioni eassumeranno perciò comportamenti di tipo strategico, con laconseguenza che non tutti i possibili equilibri saranno efficienti in sensoparetiano.

In presenza di monopolio naturale o oligopolio l’intervento pubblicopuò eliminare o alleviare il “fallimento del Mercato” essenzialmenteattraverso varie forme di regolamentazione (legislazioneantimonopolistica, controllo dei prezzi) o la costituzione di impresepubbliche.

 29

Page 30: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 30/75

La libertà di entrata e di uscita (contendibilità dei mercati)

Contendibilità dei mercati: possibilità che nuove imprese entrinoliberamente e senza costi sul mercato e ne fuoriescano sempreliberamente e senza costi (mercati contendibili o “contestablemarkets”).

Si supponga che le poche imprese esistenti sul mercato realizzinoextraprofitti, praticando prezzi superiori al costo medio (p>CMd).

Se l’entrata e l’uscita sono libere, nuove imprese saranno attratte epotranno condividere con quelle già esistenti una parte degli extraprofitti,acquisendo spazi di mercato mediante la fissazione di prezzi più bassi diquelli da queste praticati, fino a quando le imprese pre-esistenti nonreagiranno abbassando a loro volta il prezzo.

In un mercato contendibile, la potenziale massiccia entrata di nuoveimprese scoraggia e annulla nel tempo la presenza di extraprofitti,assicurando generali condizioni di efficienza.

La tattica del “colpisci e fuggi” (hit and run) seguita dai nuovi entrantisarebbe resa possibile dalla completa libertà di entrata e uscita dal

mercato.  30

Page 31: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 31/75

La libertà di entrata e di uscita (contendibilità dei mercati)

La contendibilità deriva dall’assenza assoluta di costi di entrata e diuscita, mentre nella realtà essi non sono trascurabili (es.: spese dipromozione dei prodotti): costi irrecuperabili (o sunk costs).

Esempi di barriere all’entrata del mercato sono: la proprietà o ilcontrollo dei fattori di produzione, la proprietà o il controllo delle retidistributive, la protezione legale (brevetti).

Gli esempi di barriere all’uscita sono legati al grado di specializzazionedei lavoratori e mezzi impegnati nell’attività di produzione.

Soluzioni all’assenza di contendibilità: legislazione anti-monopolistica, nazionalizzazione.

L’efficienza che è possibile conseguire nei mercati contendibili è diversada quella paretiana e consiste semplicemente nel fatto che l’impresa monopolista produca una quantità in corrispondenza della quale il costodi produzione sia minimo, tenuto conto del vincolo della domandacomplessiva.

Soltanto in un particolare caso questa efficienza corrisponde a quella

paretiana.  31

Page 32: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 32/75

La libertà di entrata e di uscita (contendibilità dei mercati)

La curva di domanda (D) interseca la curva del costo unitario (CU) nelpunto di minimo di questa e, pertanto, in corrispondenza anche del costomarginale. Pertanto, si ha: p=CMg. In questo caso si ha efficienza

paretiana.   32

Page 33: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 33/75

La libertà di entrata e di uscita (contendibilità dei mercati)

Date le curve CU e D, le posizioni di equilibrio sono efficienti, poiché laproduzione avviene al costo unitario minimo compatibile con ladomanda di mercato, ma l’efficienza non è quella paretiana, essendop≠CMg. Infatti, la D interseca la CU nel suo tratto decrescente, manon nel suo punto di minimo.

 33

Page 34: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 34/75

La libertà di entrata e di uscita (contendibilità dei mercati)

Date le curve CU e D, l’equilibrio è efficiente ma non stabile. Sel’impresa  incumbent producesse q=OQ2 al prezzo p=OP2 vi sarebbel’ingresso di nuovi concorrenti. Sussiste subadditività della funzionedi costo: 2 o più imprese produrrebbero a costi più elevati di una sola.

OQ2EP2 < OQ1CP1 + OAFB

 34

Page 35: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 35/75

 

 Altri presupposti della concorrenza perfetta

La molteplicità degli operatori non implica risultati di concorrenzaperfetta in presenza di accordi o intese (trust) fra gli operatori, tali dalimitarne la competizione→ Legislazione anti-trust

L’omogeneità dei prodotti è una condizione che potrebbe non  verificarsi, per effetto di politiche aziendali di differenziazione chemirino a creare mercati particolari per i prodotti dell’azienda stessa, ossiamercati tendenzialmente monopolistici (concorrenza monopolistica).

La perfetta informazione dei prezzi praticati nelle diversecontrattazioni relative allo stesso bene è anch’esso un presupposto dellaconcorrenza perfetta. Se non sussiste perfetta informazione, allora sipossono creare vari sottomercati largamente indipendenti(segmentazione dei mercati).

 35

Page 36: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 36/75

Incompletezza dei mercati ed esternalità

La completezza dei mercati è un postulato del primo t.f.

Può esservi incompletezza dei mercati in relazione:

a) all’esistenza di esternalità

b) all’esistenza di beni pubblici

c) all’assenza di taluni mercati a pronti o a termine, a causa di costi

di transazione e asimmetria informativa in ambiente incerto.L’esternalità si definisce come l’inesistenza di un corrispettivo a frontedel vantaggio (esternalità positive o economie esterne) o del danno(esternalità negative o diseconomie esterne) procurati da un operatore adaltri, configurando l’assenza di un mercato.

Ciò può essere dovuto:- all’inesistenza di “diritti di proprietà” (  property rights)individuali su alcuni beni, i quali risultano invece di “proprietà comune”.

- all’esistenza di attività di produzione o consumo congiunto: nelmomento stesso in cui un operatore compie un’attività di produzione o di

consumo, egli determina il sorgere di un bene (o di un “male”) per altrioperatori, per ragioni inerenti al modo in cui si svolge l’attività stessa.  36

Page 37: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 37/75

Esternalità

Le esternalità possono svilupparsi a più livelli:

a) tra imprese: possono essere positive (distretti industriali) o negative(pescatori nello stesso lago)→ Esternalità di produzione

b) tra impresa e consumatore: possono essere positive (nuovaindustria in una contrada agricola) o negative (inquinamento industriale)→ Esternalità di produzione

c) tra consumatori: possono essere positive (tra vicini) o negative (tra vicini)→ Esternalità di consumo.

L’effetto che in linea generale le esternalità provocano sulle condizionidi efficienza paretiana è quello di richiedere che i s.m.s. siano diversi fra i

 vari individui (esternalità di consumo) e, similmente, che i s.m.s.t. sianodiversi per le varie industrie (esternalità di produzione).

Il raggiungimento dell’efficienza paretiana in presenza di questeesternalità richiede che vi sia divergenza, non uguaglianza, dei s.m.s.t. fradue fattori nella produzione di diversi beni.

 37 

Page 38: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 38/75

Esternalità

Le esternalità sono causa di divergenza fra costi privati (CP) e costisociali (CS), ovvero fra prodotto marginale privato (PMgP) e prodottomarginale sociale (PMgS).

In presenza di economie esterne: CMgP > CMgS; PMgP < PMgS

In presenza di diseconomie esterne: CMgP < CMgS ; PMgP > PMgS

Nel caso di effetti esterni negativi, il soggetto che causa il danno nonsosterrà per intero il costo della sua attività, e uguaglierà il suo CMgP alp, producendo una q > q*. Infatti, in tal caso CMgP < CMgS.

Nel caso di diseconomie esterne, dunque, la produzione effettuataè superiore a quella socialmente ottimale.

L’intervento pubblico può eliminare CMgP ≠ CMgS; PMgP ≠ PMgS,rendendo “interno”  (“internalizzando”) il costo o il vantaggio procurato dall’operatore al resto della società → Imposte (o sussidi)pigouviane; vendita all’asta dei diritti (di utilizzare la risorsa o diinquinare); regolamentazione.

 38

Page 39: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 39/75

I proposizione: Se sono soddisfatte alcune condizioni (tra le qualila preventiva assegnazione dei diritti di proprietà, l’assenza o la

trascurabilità dei costi di transazione, la presenza di un’autorità esternaagli operatori che assicuri l’esecuzione dei contratti, l’esistenza di unamerce liberamente trasferibile che agisca da numerario), gli operatoriinteressati dall’esistenza delle esternalità potranno raggiungere accordimutuamente vantaggiosi senza intervento governativo; inoltre, se la

  posizione che massimizza la ricchezza sociale è unica, gli operatoriinteressati raggiungeranno quella posizione indipendentemente dal modo in cui erano stati preventivamente assegnati i diritti di

 proprietà.

II proposizione: In presenza di costi di transazione la possibilitàdi raggiungere la posizione più efficiente attraverso il mercato puòdipendere dall’assegnazione dei diritti di proprietà; pertanto, i diritti di

  proprietà dovranno essere attribuiti in modo tale da garantire il raggiungimento della posizione più efficiente, che non è necessariamente

unica.  39

Page 40: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 40/75

I proposizione

Se le ipotesi sono soddisfatte, in presenza di esternalità il soloruolo lasciato all’operatore pubblico dovrebbe essere quello diassegnare i diritti di proprietà e di assicurare l’esecuzione degliaccordi.

I costi di transazione sono quei costi organizzativi, dinegoziazione, di redazione e di esecuzione dei contratti.

Immaginiamo che vi siano due attività economiche confinanti: nellaprima un agricoltore  A  produce grano, nella seconda un’allevatrice  B pascola bestiame. Tra le due proprietà non esistono recinzioni, per cui

talvolta il bestiame arreca dei danni all’agricoltore. Sia il danno pari a100€/anno.

Il comune buonsenso (“chi rompe paga”) prevede che B paghi ad  A  100€/anno, evitando danni futuri. COASE, sebbene contro-intuitivamente,rovescia la questione, ragionando in termini di efficienza anziché di

equità. 40

Page 41: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 41/75

I proposizione

  Ammettiamo che il costo di una recinzione sia di 50€, mentre ilcontrollo del bestiame costi 75€. Il quadro normativo dovrebbe prevedere2 regole differenti:

1) diritto di pascolo o dell’allevatore: tale norma stabilisce un dirittod’uso che assegna all’agricoltore l’onere di recintare il campo per evitare i

danni;2) diritto di chiusura del pascolo o dell’agricoltore: questa normastabilisce che l’allevatore debba accollarsi i danni cagionati all’agricoltura, e limitarli.

Si pone la questione della scelta tra le 2 norme. Scegliamo utilizzando il

criterio dell’efficienza. Se A e B si sposassero, allora la costruzione di unrecinto intorno al campo, evitando il danno di 100€/anno con un costo di50€, equivarrebbe alla soluzione più efficiente. Viceversa, tentare dicontrollare il bestiame produrrebbe un risparmio di soli 25€ (=100-75)rispetto al danno.

41

Page 42: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 42/75

I proposizione

Ovviamente, il caso di soluzione delle controversie legali con ilmatrimonio dei contendenti è irrealistico. Ma per COASE, in assenza dicosti transattivi per raggiungere un accordo, la soluzione cooperativa faràprevalere la costruzione del recinto indipendentemente dalla normagiuridica.

Infatti, se vigesse la regola del diritto di pascolo  A  troverebbeconveniente recintare: con un costo di 50€, eviterebbe il danno di 100€. Se

  vigesse, invece, la regola del diritto di chiusura del pascolo, B anzichépagare il danno di 100€ o controllare il bestiame al costo di 75€,proporrebbe un accordo ad  A , sostenendo lui stesso il costo della

recinzione (50€).Pertanto, quando i costi di transazione sono nulli, la negoziazione

privata volontaria conduce ad un uso efficiente delle risorse,indipendentemente dalla attribuzione giuridica dei diritti.

La soluzione più efficiente, quella della recinzione, sarà comunque

effettuata. 42

Page 43: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 43/75

II proposizione

Immaginiamo ora che vi siano costi di transazione. Ad esempio, A e B potrebbero parlare 2 lingue diverse, necessitando di un traduttore. Sianoi costi transattivi pari a 35€. In tal caso, l’attribuzione dei diritti diproprietà e di uso diventa rilevante ai fini del raggiungimento dellasoluzione efficiente.

Se prevalesse la regola del diritto di pascolo,  A troverebbe convenienterecintare: con un costo di 85€ (=50+35), eviterebbe il danno di 100€. Se

 vigesse, invece, la regola del diritto di chiusura del pascolo, B non avrebbealcun vantaggio a cooperare, in quanto il risparmio di 25€ (=100-75)ipotizzabile nella situazione cooperativa sarebbe più che controbilanciato

dai costi necessari per raggiungere l’accordo, pari a 85€ (=50+35). Lasoluzione più conveniente per B sarà quella di controllare il bestiame,con un esborso di 75€: tuttavia, tale soluzione è socialmente inefficiente.

43

Page 44: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 44/75

 

L’importanza dell’analisi di COASE sta nel merito di aver evidenziato il

fatto che l’analisi pigouviana delle esternalità e la relativa proposta di policy (imposizione) si muovono, implicitamente, in un determinatocontesto istituzionale (ossia, nell’ambito di una certa assegnazione deidiritti di proprietà), senza porsi il problema delle possibilità che unadiversa assegnazione dei diritti abbia un impatto positivo sull’efficienza.

In secondo luogo l’analisi di COASE è all’origine di una letteratura, ormaiamplissima, sui diritti di proprietà che investe una più vasta gamma diproblemi istituzionali.

COOTER (1982) critica la teoria di COASE in quanto pensa che l’esistenza di atteggiamenti cooperativi dei vari soggetti può non dipendere soltanto

dalla possibilità di procurarsi qualche guadagno economico; anche ovequesto ci sia, la cooperazione potrebbe mancare.

Inoltre la cooperazione può dipendere dalla distribuzione complessivadei guadagni (redditi) di una società. Quindi nell’attribuzione dei dirittidi proprietà lo Stato dovrebbe considerare contemporaneamente gli

aspetti di efficienza e quelli di equità, senza privilegiare un unico aspetto. 44

Page 45: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 45/75

 Non convessità fondamentali

 All’aumentare della produzione di fumo la quantità di servizi si riduce.

Quando q di fumo=OB, la lavanderia esce dal mercato. Ma la q di fumoproducibile può aumentare fino a OC, non riducendo i servizi dilavanderia (già annullati). Dunque, anche BC è efficiente sul pianoproduttivo, e fa parte della FP. Ma allora l’insieme completo diproduzione è dato da ABC, non più convesso.

45

Page 46: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 46/75

 Non convessità fondamentali

Supponiamo che esista una diseconomia esterna (fumo) per la quale

siano attribuiti dei permessi di inquinamento che, come suggerisceCOASE, possono essere scambiati sul mercato.

Consideriamo la situazione di una lavanderia che vende i servizi tipici einoltre vende i permessi di inquinamento alle fabbriche circostanti fino aun massimo di OC.  All’aumentare della produzione di fumo la quantità

di tali servizi che è possibile ottenere si riduce e ciò è mostrato dallafrontiera di produzione (o curva di trasformazione) nel tratto  AB (convesso).

Quando la quantità prodotta di fumo è pari a OB la lavanderia nonproduce alcun servizio, uscendo dal mercato.

L’aumento della produzione di fumo oltre B non riduce ulteriormente laproduzione di servizi di lavanderia, e perciò anche il tratto BC fa partedella frontiera di produzione.

 Allora l’insieme completo di produzione, che è quello racchiuso dallacurva  ABC, non è più convesso come nel caso in cui la frontiera sia

costituita solo dalla curva AB. 46

Page 47: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 47/75

Dal punto di vista giuridico, un bene pubblico è un bene prodotto dalloStato direttamente attraverso l’impresa pubblica; in economia le

caratteristiche di un bene pubblico sono, in essenza, la non rivalitànel consumo e la non escludibilità dal beneficio.

Nei mercati presi in considerazione nei teoremi dell’E.B. i beniscambiati mostrano rivalità nell’uso, nel senso che l’uso di un bene daparte di un operatore ne riduce la disponibilità per altri operatori.

Nella realtà dei mercati vi sono anche beni non rivali, ossia beni tali dache l’aumento del consumo da parte di un soggetto non riduce ladisponibilità per il consumo di un altro (more for you means no less for me); essi sono detti, perciò, beni pubblici.

Per non rivalità nel consumo si intende il fatto che data una collettività

di n individui ciascuno può consumare la medesima quantità del bene.Per non escludibilità dal beneficio si intende l’impossibilità di escludere

un individuo dal consumo del bene.

Esempi di beni pubblici puri: la difesa nazionale, la costruzione dimonumenti, l’illuminazione delle strade, l’emissione di segnali da parte

di un faro o di segnali radio e televisivi. 47 

Page 48: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 48/75

 

In tutti questi casi il godimento di tali beni da parte di un individuo

addizionale non comporta (quasi) alcun aumento di costo, ossia il costomarginale è (quasi) nullo: CMg=0.

Questi costituiscono delle esternalità, in quanto chi li produce causa un  vantaggio non soltanto a se stesso, ma anche ad altri, che possonousufruirne liberamente (senza il pagamento di un prezzo).

Un bene pubblico è un bene per il quale i costi di produzione sonosoltanto fissi.

Consideriamo il caso di un faro: se  A  sostenesse il costo fisso per laproduzione di tale bene, ne trarrebbero vantaggio sia A che B, e a B nonsi potrebbe far pagare, in concorrenza perfetta, se non il costo marginale,

pari a zero nel caso di un bene pubblico puro.Con ciò A realizzerebbe una perdita, ovvero si farebbe carico di tutto il

costo del bene pubblico, ciò che può ridurre la sua convenienza aprodurre quel bene, in linea generale.

48

Page 49: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 49/75

In queste condizioni ognuno tenderà a porsi piuttosto nella posizione di“parassita” (  free rider ), in attesa che altri decidano di produrre il bene

pubblico.Per alcune tipologie di beni pubblici non è possibile escludere dal

consumo nessun operatore, per la natura stessa del bene e per ragionitecniche: è il caso della difesa nazionale e del faro.

Per altri, come per i segnali televisivi, questa possibilità esiste, ma

l’esclusione comporta il sostenimento di costi addizionali.Un bene pubblico puro è un bene contraddistinto sia da non rivalità nel

consumo che da non escludibilità dal beneficio.

Un bene privato puro è un bene caratterizzato da rivalità nel consumo eescludibilità dal beneficio.

Per i beni pubblici puri, nessun cittadino privato sarebbe disposto asostenere il costo. Se un singolo vi provvedesse da solo, non vi sarebbemodo di escludere gli altri cittadini dall’usufruire del servizio.

Per questo motivo, lo Stato deve necessariamente provvedere allaproduzione dei beni pubblici.

49

Page 50: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 50/75

 

La presenza di beni pubblici puri rappresenta un motivo di mancato

raggiungimento dell’ottimo paretiano, in quanto i cittadini non possonoesprimere preferenze circa la quantità di bene pubblico di cui intendonoservirsi, né tanto meno possono modificarne il prezzo, rappresentatodalla tassazione.

Esistono, peraltro, beni misti, che hanno una sola delle due

caratteristiche tipiche dei beni pubblici.Inoltre, lo Stato può fornire, per motivi diversi, beni perfettamente

divisibili ed erogabili a singoli consumatori (servizi di trasporto, sanitari,di istruzione). La presenza e la modalità dello Stato in quelle produzioninon caratterizzate da non rivalità nel consumo e non escludibilità dal

beneficio si spiega in base a motivi di equità, di calmierizzazione deiprezzi, di sicurezza.

 50

Page 51: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 51/75

 

Beni privati puri: sia escludibili che rivali.

Beni pubblici puri: né escludibili né rivali.

Risorse comuni: rivali ma non escludibili.

Monopoli naturali: escludibili ma non rivali.

La “tragedia delle proprietà comuni” (commons), è dovuta al fattoche quando una persona usa una risorsa comune diminuisce l’uso che nepossano fare gli altri consociati. Le risorse comuni tendono ad essereusate eccessivamente quando gli individui non devono pagare un prezzo

per il loro utilizzo. Ciò crea una esternalità negativa. Es.: aria, acqua.  51

Escludibilità

Rivalità

Sì NoSì Beni privati puri Monopoli

naturali

No Risorse comuni Beni pubblicipuri

Page 52: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 52/75

Dilemma del prigioniero

La soluzione efficiente è in 1, con U A =8 e UB=8.

Ma l’equilibrio è in 3, con U A =6 e UB=6.

 52

Page 53: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 53/75

Dilemma del prigioniero

Se sia A che B decidessero di costruire il faro, potrebbero condividere i

costi e godere di un elevato vantaggio netto (8 per ognuno).Ma questa soluzione non costituisce un equilibrio perché ognuno dei

due si attende un guadagno maggiore da soluzioni non cooperative.

 Ad esempio, A trova più conveniente non costruire, in quanto seguendoquesta strategia dalla sua attività guadagnerebbe 11, se l’altro decidesse di

costruire addossandosene interamente il costo (  free riding).Guadagnerebbe 6, se l’altro decidesse anch’egli di non costruire.

Lo stesso vale per B e, pertanto, a entrambi conviene sceglierel’alternativa di non costruire (casella 3) che è però paretianamenteinefficiente rispetto al risultato cooperativo (casella 1).

Questo ragionamento fornisce quindi una giustificazione a favore (delfinanziamento) della produzione di beni pubblici da parte di entipubblici.

Tale produzione sarà finanziata da proventi fiscali, anziché dalpagamento di un prezzo.

 53

Page 54: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 54/75

 

 Vi sono numerosi casi intermedi che caratterizzano beni il cui consumo

può non risentire della numerosità degli utenti fino a un certo livello,oltre il quale però vengono a crearsi problemi di congestione e cadute nellivello del servizio (teoria dei clubs, BUCHANAN).

La teoria deve il suo nome al fatto che nei clubs i soci si trovano a doverscegliere simultaneamente il livello di servizio desiderato e il costo da

sostenere (tessera): entrambe le variabili dipendono dalla numerositàdegli iscritti. Un maggior numero di soci riduce i costi di gestione, maprovoca progressive cadute del livello di servizio, sino a tradursi infastidiosi affollamenti.

La possibilità di costruire situazioni locali, caratterizzate da differenti

livelli e tipologie di servizi e da differenti tariffazioni è giudicata unasoluzione da contrapporre alla presenza di uno Stato centralizzato chestabilisce un livello unico di bene pubblico→ Teorie del Federalismo

 54

Page 55: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 55/75

 

Teoria dei clubs

Obiettivo: massimizzazione del beneficio pro-capite netto

Bn = B – C

B = f(N, Q); Bn < 0; BQ > 0; BQQ < 0

B: beneficio pro-capite, C: costo pro-capite, N: numero degli iscritti, Q:quantità dei servizi erogati.

Se N, maggiore congestione. Se Q, maggiore benessere, ma

saturazione.In assenza di economie di scala: C = aQ/N

Se N, minore costo pro-capite. Se Q, maggiori costi.

 55

Page 56: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 56/75

Teorema di O ATES 

Ipotesi:

• Lo Stato non è in grado di offrire quantità differenziate

• Costo marginale costante, assenza di economie di scala

• Assenza di effetti di traboccamento

• Preferenze identiche all’interno di ciascuna comunità.

Si immagini l’offerta di un solo servizio. Si deve decidere la quantità daprodurre del servizio. Si ordinino i membri della comunità in sensocrescente per grado di valutazione del servizio. Si sottoponga a votazione

a maggioranza la decisione.La quantità prodotta sarà quella desiderata dal soggetto che si trovanella posizione mediana, perché è quello che consente di realizzare unamaggioranza (Teorema dell’elettore mediano).

 56

Page 57: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 57/75

 

Teorema di O ATES 

Il teorema dimostra la convenienza economica nella fornitura di benipubblici adottando una soluzione decentralizzata nella struttura delgoverno, determinando altresì la dimensione ottima delle

 varie giurisdizioni locali. Le ipotesi alla base del modello sono:

a) gusti identici degli individui appartenenti ad una stessa comunità;in tal modo è possibile avere una sola curva di domanda per ognicomunità rendendo più semplice l’analisi;

b) assenza di economie di scala, ciò comporta che l'aumento didimensione non rende conveniente la produzione dei beni a livello di

governo;c) assenza di esternalità, il bene cioè non produce effetti positivi o

negativi al di fuori della comunità in cui esso è prodotto.

 57 

Page 58: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 58/75

 

Teorema di O ATES 

Il benessere collettivo aumenta se i beni pubblici, i cui servizi sonogoduti solo da cittadini che vivono in una determinata zona geografica,

 vengono finanziati dai residenti e prodotti a livello locale. Ciò scaturiscedalla natura stessa dei beni pubblici, i quali potendo essere consumati da

tutti i componenti la collettività in modo uguale, vengono offerti dalgoverno centrale in modo omogeneo, senza cioè tener conto delladifferenza dei gusti dei consumatori, provocando così una perdita dibenessere.

La determinazione della dimensione ottima degli enti locali viene

quindi stabilita misurando la differenza tra il grado di soddisfazionegenerato dalla produzione locale dei beni pubblici e il costo in termini diimposizione fiscale da loro sopportata.

 58

Page 59: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 59/75

 

Teorema di TIEBOUT 

Ipotesi implicite:

• Numero ampio di autorità locali con un uno specifico mix di servizi

• Non ci sono economie di scala

• Si adotta esclusivamente il principio del beneficio• Informazione completa

• Non ci sono costi di mobilità

I cittadini sono in grado di votare con i propri piedi ( voting with

one’s feet), ossia di spostarsi verso l’area che offre il rapportoservizio pubblico/tariffazione meglio rispondente alle preferenzesociali.

 59

Page 60: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 60/75

  Alcune azioni pubbliche ispirate alla regolamentazione si ispirano

al paternalismo, ossia a quell’atteggiamento di sostituire le scelte“paterne” (o di persone esterne) a quelle di un individuo.

Ciò si giustificherebbe poiché:

a) le persone in questione non dispongono di informazioni su

aspetti rilevanti delle loro scelte, oppure hanno informazionidistorte

b) il loro processo decisionale non rispetta gli assunti dellarazionalità.

Tali bisogni che si intendono tutelare sono detti bisognimeritori, e i beni dei quali si vuole salvaguardare il consumo al dilà delle preferenze individuali sono detti beni meritori (merit

 goods) (MUSGRAVE).

60

Page 61: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 61/75

 

Nella realtà spesso l’informazione è sia incompleta che asimmetrica.

Sia nei mercati a pronti che in quelli a termine, i costi di transazionesono più elevati in presenza di informazione asimmetrica.

Questa si riferisce alla diversa informazione disponibile per le due partifra le quali potrebbe aversi una transazione, denominate l’una (quella chenon ha un set informativo completo) delegante o mandante o principale,

l’altra (quella che ha completa informazione) delegato o mandatario oagente.

L’informazione asimmetrica può dar luogo a due diverse situazioni:

a) selezione avversa (adverse selection)

b) rischio di comportamento sleale o rischio morale o azzardo

morale (moral hazard ).

61

Page 62: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 62/75

La selezione avversa ha luogo quando una delle parti (ildelegante) non può osservare importanti caratteristiche esogene – 

ossia preesistenti alla decisione di effettuare la transazione – deldelegato o del bene oggetto della transazione o delle situazioninelle quali possa trovarsi il delegato stesso.

 A KERLOF: mercato delle automobili usate.

In tale mercato esiste una notevole asimmetria informativa: ben pochi

dei potenziali compratori possiedono le conoscenze necessarie per valutare l’affidabilità e lo stato di conservazione di un’auto usata. Sisupponga che la quotazione dell’usato sia riferita ad auto aventicaratteristiche medie di usura, difettosità, ecc. Allora soltanto iproprietari di auto con caratteristiche uguali o inferiori alla media sono

indotti a offrirle sul mercato. L’agente conosce perfettamente i difettidell’auto, potendo valutarne correttamente il prezzo.

Questo porta chi si occupa di valutare l’usato ad abbassare il prezzo diuna vettura media, il che peggiorerà ulteriormente lo standard delle

 vetture offerte, e così di seguito, fino ad arrivare alla presenza sul mercato

di soli “bidoni” (lemons), o addirittura alla scomparsa del mercato. 62

Page 63: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 63/75

 

La selezione avversa è causa di un forte spreco sociale, provocando

la perdita del surplus dello scambio (la differenza positiva di valoreche un bene possiede per chi intende acquistarlo rispetto a chi intende

 venderlo).

Es.: se A possiede un’auto che valuta 1000€ e B valuta l’acquisto dell’auto di A pari a 1500€, lo scambio avverrà con un surplus di 500€, che saranno

distribuiti tra i due contraenti a seconda della loro capacità di trattare. Inuna situazione bilanciata o equa, A venderà l’auto per 1250€, ed entrambii contraenti valuteranno il vantaggio derivante dallo scambio pari a 250€.

63

Page 64: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 64/75

Il caso del rischio morale sorge, invece, quando il delegante non riescaad osservare le azioni compiute dal delegato o i caratteri di un bene da

questi fornito (controllabili da parte del delegato stesso) successivamentealla decisione di effettuare la transazione. Il rischio morale nasce,dunque, in conseguenza dello scambio: l’asimmetria è endogena.

 Ad esempio, la mancata adozione da parte dell’assicurato di precauzioniatte a evitare il sinistro e l’elusione (shirking) da parte del lavoratore (o

del manager ) dell’obbligo contrattuale di effettuare con impegno unacerta prestazione→ Problemi di incentivo. 

Una volta stipulato il contratto, s’ipotizzi contro il furto, il mandatariopotrà rendere il veicolo più o meno rischioso operando comportamentipiù o meno accorti rispetto al bene assicurato.

 Vari accorgimenti possono essere escogitati per evitare le conseguenzenegative delle asimmetrie informative: regolamentazione, creazione diimprese pubbliche, contratti nei quali il pagamento sia legato al controllodi qualità o ai risultati ottenuti, prestazione di garanzie, certificazioni diqualità, segnalazione delle caratteristiche della merce. In tutti questi casi

lo Stato cerca di ridurre il margine di alea e favorire gli scambi. 64

Le informazioni asimmetriche nei contratti

Page 65: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 65/75

65

Le informazioni asimmetriche nei contratti 

pre-contratto

post-contratto

Rischio morale

(o azione nascosta, oinformazione nascosta) 

Selezione avversa

I beni di buona qualitàsono «scacciati» dal Mercato,che diviene troppo «sottile»

Si originano

comportamentiopportunistici

CAUSA 

RIMEDI di MERCATO: equilibri di separazione (segnali, reputazione; selezione);

contratti con incentivo (modelli principale-agente).

CORREZIONI: lo Stato deve intervenire con certificazioni (di qualità e diprodotto); garanzie pubbliche (prestito d’onore); forme assicurative di Stato(contributi obbligatori di pensionamento); sistema di incentivi e sussidi(contro i sinistri: prevenzione del fuoco, tassazione degli alcolici).

Page 66: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 66/75

66

I parametri per giudicare i fallimenti del Mercato 

efficienza allocativa = una situazione in cui non è possibile ottenere“un pasto gratis” (ottimo paretiano: efficienza di consumo,di produzione, generale)

dinamica

adattiva = capacità di adeguarsi ai fatti nuovi

innovativa = capacità del sistema di introdurreinnovazioni (SCHUMPETER )

equità 

Esplosione diconcetti

eguaglianza dei punti di partenza

eguaglianza delle posizioni finali

distribuzione secondo il talento

distribuzione secondo i bisogni

Criterio di R  AWLS: il più svantaggiato (maximin)

Criterio di NOZICK:i diritti fondamentali

Sono giudizi di valore 

Page 67: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 67/75

67 

Le funzioni dell’ allocation bureau (AB) 

Teorema del second best: se N condizioni definiscono un ottimo

paretiano, non è vero che una situazione nella quale un numero n < N dicondizioni sono soddisfatte sia necessariamente superiore a una situazionein cui un numero minore m < n < N di esse siano soddisfatte.

1) Se si manifesta un solo inadempimento, il primo compito del bureauè di rimuoverlo;2) nell’impossibilità di attuare il punto 1, è necessario intervenire sull’intero sistema

 AB si compone di molti uffici

azioneindipendente(condizioni diseparazione)

azione coordinata

Fallimenti: monopolio - esternalità - beni pubblici- assenza di mercati (contingenti, a termine)- informazione asimmetrica - beni meritori- beni comuni

Page 68: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 68/75

 

Non è vero che una situazione nella quale un numero maggiore di

condizioni di ottimo paretiano, ma non tutte, sono soddisfatte sianecessariamente, o anche probabilmente, superiore ad unasituazione in cui un numero minore di esse siano soddisfatte.

Consideriamo la sola condizione di efficienza globale di un ottimoparetiano: in un sistema di N (con N molto grande) mercati di

concorrenza perfetta, vale p = CMg per tutti gli N beni: condizione diottimo paretiano o di first best.

Qualora si verifichi un “ineliminabile” impedimento che allontani uncerto mercato dall’equilibrio concorrenziale, sarebbe impossibileconseguire la stessa soluzione di primo ottimo. Tuttavia, si potrebbe

pensare che il modo migliore per avvicinarsi ad essa sia il garantirel’eguaglianza tra p e CMg almeno su tutti gli altri N-1 mercati. Il second best theorem dice che tale conclusione non è vera.

Infatti, la distorsione su di un mercato non rimane isolata, ma sipropaga sugli altri mercati.

68

Page 69: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 69/75

 

Il teorema del second best  consente due importanti risultati

normativi:1) qualora anche un solo impedimento si frapponesse nel consentire lasoddisfazione di tutte le condizioni di efficienza statica, siraggiungerebbe comunque un risultato che è inferiore rispetto all’ottimo paretiano (che è definito di primo ordine);

2) l’esistenza di una soluzione di secondo ordine non consente diconcludere che di fronte a un unico impedimento ci si debba limitare agarantire la soddisfazione delle rimanenti condizioni di efficienza: anchedi fronte a una sola deviazione dall’equilibrio, è necessario che l’intera soluzione del sistema di mercato sia rivista.

69

Page 70: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 70/75

Teorema di GREENWALD e STIGLITZ 

Ogniqualvolta vi siano asimmetrie informative e/o mercatiincompleti, il sistema di economia di mercato non è Pareto-efficiente in senso vincolato.

L’espressione «Pareto-efficiente in senso vincolato» ci ricorda che

quando esaminiamo se esista qualche politica dello Stato in grado diportare a un miglioramento paretiano, stiamo assumendo che l’operatore pubblico sia soggetto agli stessi vincoli informativi e alla stessaincompletezza dei mercati degli operatori privati.

 Allocazioni efficienti non possono essere ottenute da parte del Mercato

senza l’intervento dello Stato, se non in casi particolari che comportanoipotesi molto limitative. In molti casi esistono interventi dello Stato chesono migliorativi in senso paretiano.

70

Page 71: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 71/75

Teorema di S APPINGTON e STIGLITZ 

Se lo Stato vendesse all’asta i diritti a produrre un dato bene, purchél’asta sia architettata adeguatamente, esso raggiungerebbe i 3 seguentiobiettivi:

1. Efficienza economica: assicurarsi che siano coloro i quali hanno un vantaggio comparato nella produzione ad effettuarla, e che siano fornite

le tecniche produttive adeguate e i livelli ottimali di impegno2. Equità: soddisfare gli obiettivi distributivi

3. Estrazione delle rendite: ottenere dai produttori la massima rendita(cioè profitto) possibile.

Il teorema fornisce le condizioni sotto cui i principali obiettivi dellaproduzione dello Stato possono essere ugualmente soddisfatti dallaproduzione privata (cioè, lasciata al Mercato).

71

Page 72: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 72/75

 

In condizioni di certezza, l’intervento diretto tramite un vincolo

sulle quantità conduce allo stesso risultato dell’intervento indiretto tramite un’imposizione sui prezzi. Circa l’efficienza, invece, non è possibile stabilire una volta per tutte quale tipo diintervento sia più conveniente.

La scelta tra uno strumento di politica economica di intervento diretto(sulle quantità, q) e uno di strumento di intervento indiretto (sui prezzi,p, che porta gli agenti economici a modificare quindi per via indiretta leloro scelte su q) deve valutare l’efficacia (la possibilità di conseguire ilrisultato atteso) e l’efficienza (rapporto tra beneficio conseguito e costo

comportato).

72

Page 73: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 73/75

73

L’intuizione: 

Settore privato(Mercato)

Risultatonon desiderato

Obiettivo

Intervento diretto

Interventoindiretto

Con l’intervento indiretto si agisce sulle determinanti delleazioni private, usando il Mercato 

Con l’intervento diretto si vincolano le scelte private,

 forzando il Mercato 

L’efficienza microeconomica

dell’intervento: 

f

d ll’ d

Page 74: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 74/75

74

 preferenza dell’intervento indiretto 

 X*/2

x1 + x2 = x*

1 2Teorema di B AUMOL e O ATES:in un contesto di certezza, l’interventoindiretto (imposte o sussidi) minimizzaautomaticamente il costo socialedell’intervento, risultando perciòmaggiormente efficace dell’interventodiretto:

B’(x1) = B’(x

2) = p* 

Distribuzione efficientedel vincolo:

B’(x1) = B’(x2)

B’(x1) < B’(x2)

Page 75: Magazzino Capitolo 2

8/2/2019 Magazzino Capitolo 2

http://slidepdf.com/reader/full/magazzino-capitolo-2 75/75

 

-  A COCELLA N., Fondamenti di Politica Economica, Carocci, Roma,

2000 (Capitoli 5 e 6).- CELLINI R., Politica Economica, McGraw-Hill, Milano, 2010

(Capitoli 3, 4, 5 e 6).