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Classe IV ITC

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In questo modulo:

La contabilita’ di magazzino La logistica aziendale Il magazzino e le scorte

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Cos’è la contabilità di magazzino

È l’insieme delle rilevazioni dei movimenti dei beni, finalizzate a determinare la composizione qualitativa, quantitativa e monetaria delle scorte aziendali.

Essa rileva i movimenti in entrata (carico) e in uscita (scarico) delle materie, dei prodotti finiti e delle merci.

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Scopi della contabilità di magazzino

La contabilità di magazzino deve:

1. Verificare il livello delle scorte e segnalare all’ufficio acquisti le necessità di approvvigionamento;

2. Segnalare al servizio commerciale le scorte di prodotti finiti;

3. Trasmettere alla contabilità gestionale i dati per la determinazione dei costi delle materie utilizzate nei processi produttivi

4. Trasmettere alla contabilità generale i dati riguardanti le rimanenze finali;

5. Adempiere agli obblighi fiscali.

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I documenti originari

La sequenza dei passaggi dei beni all’interno dell’impresa è riscontrabile da una serie di documenti:

bollette di carico, per l’entrata di materie e di parti componenti in magazzino;

bollette di prelievo, per il trasferimento di materie e di componenti dal magazzino ai reparti di produzione;

bollette dei resi da lavorazione, per la restituzione di materie e di componenti dai reparti di produzione al magazzino in quanto inutilizzate;bollette di versamento, per il trasferimento dei prodotti ottenuti con la lavorazione al magazzino prodotti;bollette di scarico, per la consegna o il ritiro da parte dei clienti dei prodotti finiti.

A questi documenti originari si possono aggiungere le bollette di carico per i prodotti restituiti dai clienti e le bollette di scarico per le materie e le parti componenti rese ai fornitori.

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Gli strumenti della contabilità di magazzino

La contabilità di magazzino, che si basa sui documenti originari appena elencati ècostituita:

1. dal giornale di magazzino, insieme di scritture cronologiche che rilevano i movimenti in entrata e in uscita dei beni dal magazzino. Esso documenta e verifica costantemente la variazione delle scorte;

2. Dalle schede di magazzino, insieme di scritture sistematiche. È formato da tante schede quanti sono gli articoli trattati dall’impresa.

La scheda di magazzino fornisce le seguenti informazioni:1) le quantità in rimanenza, 2) i movimenti di carico, con l’individuazione degli estremi dei documenti

originari emessi;3) i movimenti di scarico e la loro specifica destinazione (commessa e cliente

se è stata effettuata una vendita, magazzino interno, resi a fornitori, c/lavoro, c/riparazione ecc.)

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Schede di magazzino a quantità e a valori

Le schede di magazzino a quantità segnalano le quantità caricate, scaricate e inrimanenza. È una modalità di scheda che consente:

la visualizzazione del livello di stock e la possibilità di evadere le richieste dei clienti;le causali dei movimenti di magazzino e le quantità movimentate per ogni causale;i consumi e i carichi degli articoli considerati.

N.B. Le schede a quantità non forniscono il valore della scorta, necessario per la determinazione del lotto economico d’acquisto e per i margini di sconto da proporre al servizio commerciale.

È quindi più diffuso l’utilizzo delle schede di magazzino a quantità e valori, cheforniscono informazioni utili sia alla contabilità generale (valorizzazione dello stock), sia alla contabilità gestionale (valorizzazione dei passaggi interni subiti dai beni in lavorazione).

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Data Causale

Movimento

Nominativo Riferimento commessa Movimento

Quantità

Consistenza

01/01

15/01

13/03

09/04

23/05

16/06

19

50

30

52

32

50

-

Hatlon Italia spa

Alfa spa

-

Betamax spa

Hatlon Italia spa

Esistenze iniziali

Acquisto: ordine 235/M

Vendita: commessa 402

Inventario di magazzino

Scarico in c/deposito

Acquisto: ordine 434/G

-

+ 50- 26

+ 3- 6

+ 40

126

176

150

153

147

187

Scheda di magazzino 2345Codice riferimento: HTN32ADescrizione: scheda elettronica Hatlon 32APosizione di magazzino: scaffalatura 32, piano 4, vano HScorta di sicurezza: 130 pezziMovimento registrati a partire da: 01/01/2012

Legenda codici della scheda di magazzino19 = esistenza iniziale; 29 = rimanenza finaleMovimenti di scarico magazzino30 = scarico per vendita; 31 = scarico per c/lavori esterni; 32 = scarico in c/deposito presso imprese esterne; 33 = scarico per riparazione; 34 = scarico per riparazione; 34 = reso ai fornitori; 36 = scarico per controllo rimanenze con inventarioMovimenti di carico magazzino50 = carico per acquisto da fornitori; 51 = reso da clienti; 52 = carico per controllo rimanenze con inventario; 53 = carico per rientro da c/Lavori esterni

ESEMPIO

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Giornale di magazzino

Data Nominativo Causale Codice Carico Scarico

01/01

15/01

13/03

09/04

23/05

16/06

Hatlon Italia spa

Alfa spa

-

Betamax spa

Hatlon Italia spa

Esist.iniziali scheda elettronica

Acquisto schede

Vendita schede

Inventario schede

Scarico per deposito

Acquisto schede

HTN34A

HTN34A

HTN34A

HTN34A

HTN34A

HTN34A

126

50

3

40

26

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La contabilità fiscale di magazzino

L’obbligo fiscale di tenuta della contabilità di magazzino riguarda le imprese in contabilità ordinaria che hanno superato determinati livelli dimensionali.

In base al DPR 600/1973 art.14, le scritture ausiliarie di magazzino devono essere

tenute a partire dal secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui per la

seconda volta consecutivamente:

1. l’ammontare dei ricavi sia superiore a € 5.164.568,99 e

2. il valore delle rimanenze sia superiore a € 1.032.913,80

L’obbligo cessa a partire dal primo periodo d’imposta successivo a quello in cui per la

seconda volta consecutivamente l’ammontare dei ricavi o il valore delle rimanenze

sia inferiore a tale limite.

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Obbligo fiscale di tenuta della contabilità di magazzino

IMPRESE COMMERCIALI

Al piccolo dettaglio: nessun obbligo di tenuta

Al grande dettaglio: obbligo limitato alla registrazione dei movimenti dai magazzini centrali ai punti vendita

All’ingrosso: obbligo di tenere la contabilità di magazzino a quantità e a valori

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Obbligo fiscale di tenuta della contabilità di magazzino

IMPRESE INDUSTRIALI

Produzioni in serie e a ciclo continuo: obbligo di tenere la contabilità di magazzino a quantità o a quantità e valori per semilavorati, prodotti finiti, materie prime destinate a essereincorporate fisicamente nei prodotti finiti, imballaggi utilizzatiper il confezionamento dei prodotti

Produzione di opere pluriennali su appalto e di beni valutati a costi specifici: obbligo di tenere schede di lavorazione a valore dalle quali devono risultare i costi direttamente imputabili al bene

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Obbligo fiscale di tenuta della contabilità di magazzino

IMPRESE DI SERVIZI

Obbligo di tenere la contabilità di magazzino limitatamentealle materie prime utilizzate per produrre il servizio (sono escluse le imprese del settore alberghiero e della ristorazione)

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La valorizzazione dei carichi e degli scarichi

Se la contabilità di magazzino è a quantità e a valori, occorre valorizzare i movimenti di magazzino e la scorta esistente.

La valorizzazione dei carichi avviene al costo che può essere costo di acquisto o costo di produzione a seconda dell’origine esterna o interna dei beni.

La valorizzazione degli scarichi è invece più complessa, poiché non è sempre possibile individuare con certezza la corrispondenza tra le unità entrate in magazzino e quelle uscite.

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La valorizzazione dei carichi e degli scarichi

In ogni caso gli scarichi si rilevano in base al criterio del costo e si effettuano di solito con i seguenti metodi:

Metodo del costo effettivo, secondo il quale lo scarico dal magazzino si effettua a un valore pari al costo effettivamente sostenuto. Si tratta di un metodo di valutazione oggettivo ma risulta anche il meno usato;

Metodo del costo medio ponderato;

Metodo LIFO;

Metodo FIFO.

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Metodo del costo medio ponderato

Con il metodo del costo medio ponderato il valore di scarico dal magazzino si ottiene calcolando la media aritmetica ponderata dei valori di carico, senzadistinguere tra i diversi lotti ricevuti.

Tale metodo consente di equilibrare eventuali differenze nei prezzi di acquisto, peresempio tra le quantità acquistate a inizio anno e quelle di fine esercizio.

Il costo medio ponderato può essere calcolato:

1. per movimento: il valore delle scorte si determina ogni volta che si verificano dei movimenti in entrata;

2. per periodo: il valore delle scorte si determina dopo un periodo prestabilito (mese, anno, ecc.)

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Il metodo LIFO

Il metodo LIFO (Last In First Out) ipotizza che le materie o le merci entrate per ultime (last in) siano le prime a essere prelevate dal magazzino (first out).

Con questo metodo gli scarichi sono valorizzati utilizzando gli ultimi prezzi pagati. La scorta di magazzino viene valorizzata ai costi storici, perché il metodo considera in rimanenza i pezzi entrati nei periodi più lontani.

Prezzidi carico

Prezzidi scaricoP4 P3 P2 P1 P1 P2 P3 P4

Last in First out

P4

P3

P2

P1

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Il metodo FIFO

Prezzi di carico

Prezzi di scarico

P4 P3 P2 P1

P4

P3

P2

P1 P4 P3 P2 P1

magazzino

Il metodo FIFO (First In First Out) ipotizza che le materie o le merci entrate per prime (first in) siano le prime a essere prelevate dal magazzino (first out).

Con questo metodo gli scarichi sono valorizzati utilizzando i prezzi delle partite acquistate per prime fino alloro esaurimento.

La scorta di magazzino viene invece valorizzata a costi correnti, perché il metodo considera in rimanenza i pezzi entrati più recentemente.

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Considerazioni

L’esame dei tre metodi di valutazione degli scarichi di magazzino consente di formulare le seguenti osservazioni:

In presenza di prezzi costanti i tre metodi generano risultati uguali in termini di valore dei beni scaricati e di scorta di magazzino.

In presenza di prezzi crescenti il metodo LIFO porta a un valore delle rimanenze inferiore rispetto al metodo FIFO: con il LIFO, infatti, gli ultimi beni acquistati (a prezzi più alti) risultano scaricati. Il LIFO può pertanto comportare la sottovalutazione delle scorte mentre, con il metodo FIFO, le rimanenze presentano un valore maggiore.

In periodi di prezzi decrescenti, invece, le rimanenze di magazzino presentano un valore maggiore se valutate con il metodo LIFO.

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La logistica aziendale è quella parte della gestione che si occupa di collegare in modo razionale ed efficiente le fasi di acquisizione dei fattori della produzione, di svolgimento del processo di trasformazione tecnico-economica e di distribuzione del prodotto finito.

Le funzioni della logistica sono pertanto quelle di programmare, gestire e controllare in maniera efficiente ed efficace il flusso dei beni, dei servizi e delle relative informazioni, dal punto di origine fino al punto di consumo.

È così possibile soddisfare le richieste della clientela, fornendo un servizio adeguato, ottimizzando le procedure e riducendo i costi.

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PRODUZIONE

La logistica aziendale comprende:

Si occupa Si occupa

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La logistica aziendale

La logistica assume oggi un ruolo centrale nella catena produttiva e distributiva aziendale, ponendosi come attività di collegamento tra le altre aree dell’impresa.

L’approvvigionamento, la produzione, il marketing, la distribuzione e la finanza costituiscono infatti diversi passaggi di un’unica catena, da fare crescere in modo collegato e complementare al fine di massimizzare l’efficienza dell’intero sistema.

Fino a circa vent’anni fa molte aziende non erano dotate di una funzione logistica vera e propria: in alcuni casi essa era concepita come gestione del magazzino, in altri come servizio traffico o trasporti.

Da circa quindici anni la logistica ha via via assunto un significato più ampio, fino a diventare la funzione alla quale l’impresa affida la realizzazione del valore aggiunto del proprio prodotto: il servizio al cliente.

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Finalità della logistica

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Evoluzione della logisticaNegli ultimi anni gli scenari nei quali le imprese hanno operato sono mutati in modo radicale, imponendo alle stesse imprese rapidi e continui adattamenti operativi e gestionali. Tra i fattori che hanno determinato l’evoluzione della gestione logistica aziendale ricordiamo:

il processo di globalizzazione che ha fortemente modificato i flussi delle merci e delle relative reti distributive. Le imprese moderne acquistano dove vogliono, producono dove più conviene, vendono dove è possibile, in tutto il mondo. Controllare e gestire questi flussi è sempre più complesso;

le nuove tecnologie informatiche: nel sistema di Internet e dell’e-commerce, la comunicazione tra fornitore e cliente presenta costi irrisori ed è immediata. Internet ha modificato la struttura della logistica aziendale, mentre l’e-commerce sta modificando i livelli di vita dei consumatori;

l’evoluzione del concetto di prodotto, che viene inteso oggi in senso più ampio rispetto al tradizionale concetto di bene concreto e tangibile.

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Dal secondo punto di vista il magazzino pone all’impresa significativi problemi di:

a)gestione degli spazi generali (layout aziendale) e specifici (layout di magazzino);

b)qualifica e motivazione del personale addetto alla ricezione, allo stoccaggio e all’utilizzo delle scorte.

Nel termine magazzino si inglobano anche le problematiche gestionali collegate alcorretto ed efficiente utilizzo delle scorte.

Dette problematiche in un’impresa commerciale sono diverse da quelle di un’impresaindustriale.

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Il magazzino nelle imprese commerciali

Le imprese commerciali non effettuano la trasformazione tecnica delle merci, limitandosi al più a modificarne l’aspetto esteriore (imballo, composizioni, ecc.) per la presentazione al cliente.

Esse svolgono una trasformazione economica dei beni, attraverso la loro conservazione e distribuzione.

Nel magazzino di queste imprese si conservano le merci destinate alla distribuzione e il materiale di consumo (imballaggi, cancelleria, materiale per confezioni, ecc.).

Disporre di un magazzino ampio e ben attrezzato per la conservazione delle merci permette all’impresa commerciale di gestire con maggior elasticità i rapporti con i fornitori e i clienti, sfruttando ad esempio condizioni favorevoli di acquisto (sconto per quantità) e garantendo una regolare evasione degli ordini.

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Il magazzino nelle imprese industriali

Nelle imprese industriali il magazzino ha la funzione di consentire lo svolgimento del processo tecnico-produttivo in modo indipendente dalla gestione degli approvvigionamenti e dalla domanda di mercato. In relazione alle diverse fasi di lavorazione dei beni si distingue tra:

1.il magazzino delle materie prime, sussidiarie e di consumo. Consente all’impresa industriale la gestione degli approvvigionamenti in funzione della loro convenienza e opportunità: è pertanto possibile che si effettuino acquisti rilevanti anche in periodi di produzione non elevata;.

2.il magazzino dei semilavorati che si originano durante il processo produttivo;

3.il magazzino dei prodotti finiti. Poiché la consegna rapida al cliente è un fattore di successo determinante per l’impresa, essa punta a soddisfare in tempi brevi le richieste del mercato. Il magazzino prodotti finiti svolge un ruolo fondamentale perché consente di mantenere regolari e costanti i processi produttivi, separando i ritmi della produzione dall’andamento del mercato.

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Materie disponibili

per il processoproduttivo

Acquisto da fornitori

Materie danneggiateo difettose

Materie rese a fornitori

Materie utilizzate

per la lavorazione

Materie resedalla

produzione

PRODUZIONE

TECNICA

Carico prodotti

finiti

Scarico prodotti

finiti ai clienti

Prodotti resialla

produzione

Prodotti resi

da clienti

IN

IN

OUT

OUT

MAGAZZINO MATERIE MAGAZZINO PRODOTTI FINITI

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Il magazzino nelle imprese

In periodi di calo della domanda, il magazzino costituisce un deposito di prodotti, pronti a essere utilizzati nelle successive fasi di crescita della domanda, durante le quali l’impresa non è in grado di produrre una quantità pari a quella richiesta .

Questo problema viene sempre più spesso risolto grazie al collegamento informatico tra l’impresa e i suoi fornitori e più in generale ricorrendo all’outsourcing, cioè trasferendo sulle imprese subfornitrici le problematiche legate alla gestione del magazzino.

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Le scorte di magazzino

Il termine scorta (rimanenza o stock) indica la quantità di materie, semilavorati e prodotti finiti presente in magazzino in un determinato momento, pronta a essere utilizzata nel processo produttivo e distributivo.

Le scorte sono classificate in base a diversi criteri:

per natura (ad esempio merci, materie prime, materie sussidiarie, materie di consumo, componenti, ricambi, semilavorati, prodotti in corso di lavorazione sottoprodotti, prodotti finiti);

in base alle caratteristiche fisico/merceologiche (ad esempio scorte solide come rame, tessuti, ingranaggi oppure scorte liquide come olii e combustibile o scorte gassose come gas butano);

secondo l’utilizzo e la funzione nel processo produttivo.

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Le scorte secondo l’utilizzo e la funzione nel processo produttivo

In questo caso le scorte si classificano in:

Scorta effettiva: quantitativo realmente presente in magazzino in un certo momento, rilevato dai programmi di gestione dello stock;

Scorta normale: scorta media normalmente in magazzino nel corso dell’anno;

Scorta massima: scorta da non superare per mantenere l’equilibrio tra efficienza produttiva e limitazione dei costi;

Scorta minima o di sicurezza: livello di stock al di sotto del quale l’impresa rischia il blocco della produzione o della distribuzione in caso, ad esempio di improvvise variazioni di mercato;

Scorta speculativa: scorta costituita in particolari situazioni di mercato, quando si originano aspettative circa un rialzo a breve termine del prezzo di acquisto delle materie o delle merci.

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La codificazione delle scorte

La codificazione consiste nell’attribuzione a ogni articolo di un “nome” che può essere un numero o un insieme

di lettere e numeri (codice numerico o alfanumerico). Si determina in questo modo una relazione biunivoca tra

l’articolo e il codice assegnato che rende veloce e certa l’identificazione.

L’attribuzione del codice consente di semplificare le procedure di gestione degli articoli: digitando a terminale il

codice del bene oggetto di analisi risulta infatti possibile conoscerne le caratteristiche merceologiche, la

movimentazione, i costi o i temnpi di produzione (se di produzione interna), le rimanenze, ecc.

La costruzione del codice del prodotto richiede l’individuazione di classi, sottoclassi, gruppi e sottogruppi,

determinati soprattutto a uso interno. Vediamo, ad esempio, che informazioni fornisce il codice R79G198610.

Classe Sottoclasse Gruppo Sottogruppo Progressivo

R 79 G 198 610Materiale per

impianto elettricoArticoli di sicurezza Articoli in plastica Pulsanti per prese

elettrichePulsantiera per

quadro salvavita

La gestione delle scorte richiede una precisa classificazione degli articoli e la loro codificazione, affinchè ogni

bene venga individuato in modo certo e oggettivo sia all’interno che all’esterno dell’azienda.

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Esternalizzazione e outsourcing

Sul fronte della distribuzione e della vendita, lo sviluppo della supply chain ( gestione della catena di fornitura) delle imprese moderne può essere considerato un’evoluzione della terziarizzazione dei servizi logistici, cioè dell’accordo con fornitori esterni per lo svolgimento di alcune fasi del processo logistico aziendale.

Con l’esternalizzazione della logistica l’impresa si avvale di fornitori esterni per la gestione operativa di una o più funzioni, in un modello nel quale l’impresa stessa affida agli stessi fornitori - legati da un rapporto di partnership aziendale – lo sviluppo di attività significative (stoccaggio, personalizzazione dei prodotti, allestimento di ordini, imballaggio, trasporto, assicurazione ecc.).

Lo sviluppo di una significativa rete di esternalizzazione è sostenuto – soprattutto nel breve periodo – dalla ricerca di riduzione dei costi da parte delle imprese che vi ricorrono. Ma nella logica della supply chain l’impresa stessa si muove con la consapevolezza che la soddisfazione delle aspettative della clientela richiederebbe investimenti in competenze e tecnologie spesso onerose e di difficile gestione.

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FINE