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    COSIMO MAGAZZINO

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    Le critiche mosse al primo t.f. dellE.B. ne impediscono lutilizzo a difesadei mercati reali, per 3 ragioni:

    a)lelevata astrazione e le ipotesi molto restrittive comportano che imercati cui fa riferimento il primo t.f. siano distanti da quelli reali, il chenon consente di conseguire lottimo paretiano

    b)lindividualismo metodologico, alla base del primo t.f., rappresenta un vincolo troppo stringente rispetto ai bisogni giudicati degni di esseresoddisfatti

    c) il criterio di ottimalit paretiana non sempre conduce a stati del mondoauspicabili.

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    Si definiscono macroeconomici quei fallimenti connessi con linstabilitdelle economie di mercato.

    In quanto fallimenti, essi denotano la presenza di inefficienze e/oiniquit.

    In quanto propri del Mercato, sono strettamente inerenti alfunzionamento concreto dei mercati.

    In quanto macroeconomici, la teoria pi adatta a spiegarli una teorianon gi di natura micro, bens macroeconomica.

    I fallimenti macro del Mercato sono 4:

    1. Disoccupazione

    2. Inflazione

    3. Squilibri della Bilancia dei Pagamenti (BP)

    4. Sottosviluppo.

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    La disoccupazione involontaria (che si ha quando vi sono dei lavoratoripotenzialmente disposti ad occuparsi al saggio di salario reale vigente, mala domanda di lavoro insufficiente per occuparli, e pertanto lofferta dilavoro risulta razionata) causa di fallimento macro del Mercato.

    Lesistenza di disoccupazione involontaria genera 2 tipi di perdite:

    a) perdita di efficienza statica: impossibilit di migliorare la posizione dialcuni individui (i disoccupati) senza peggiorare quella di altri.

    b) perdita di efficienza dinamica: si realizza uno spreco di risorse umane,con loro deperimento (LUNGHINI).

    Inoltre, la disoccupazione, oltre a rappresentare una possibile fonte diinstabilit sociale (costi non economici: frustrazione, emarginazione,aumento delleconomia parallela), accresce lineguaglianza nella

    distribuzione del reddito.Lo Stato pu intervenire tramite la redistribuzione, per via di pagamenti

    di indennit di disoccupazione (basic income system), integrazione deiguadagni, garanzia di salari minimi.

    Questi sistemi facilitano i licenziamenti o le sospensioni dal lavoro,

    riducendone i costi sia per i lavoratori che per le imprese. Tuttavia, sonouna distorsione del mercato del lavoro, disincentivando lofferta.

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    La disoccupazione volontaria si verifica quando, pur in presenza diuna situazione di equilibrio sul mercato del lavoro, esiste una parte dilavoratori disposta a lavorare solo per un salario superiore a quello che sidetermina dallincontro tra domanda e offerta.

    Tasso di disoccupazione: quota dei disoccupati sul totale delle forzedi lavoro:

    u = U / FL

    La disoccupazione frizionale un tipo particolaredi disoccupazione costantemente presente all'interno del mercato dellavoro. Essa dovuta al fatto che ci sono sempre persone alla ricerca diun lavoro. Ci avviene anche in situazioni di piena occupazione. Si ritienecos che il tasso di disoccupazione non riesca a raggiungere mai lo zero,

    in quanto anche in condizioni economiche particolarmente favorevoli visar sempre qualcuno che per un periodo, anche breve, cercher lavoro.Pur ritenendo che il tasso di disoccupazione frizionale si attesti attorno al3-4% esistono aree in cui vengono misurati tassi anche inferiori al 2%.

    In presenza di disoccupazione frizionale alcuni individui per motivi

    economici o su base volontaria transitano da unoccupazioneallaltra. 5

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    La disoccupazione stagionale connessa a dinamiche proprie del sistemaproduttivo, che tende a sperimentare lalternarsi di periodi di espansione e di

    periodi di ristagno.La disoccupazione ciclica anchessa legata alle dinamiche del sistema

    produttivo, ma i suoi effetti sono destabilizzanti: infatti nelle fasi espansive non siriesce a produrre un reddito sufficiente al sostentamento delle fasi di ristagno.

    La disoccupazione strutturale la forma pi grave del fenomeno. Denota unsistema produttivo squilibrato, in cui non possibile raggiungere il pienoimpiego, a causa di croniche deficienze o circoli viziosi del sistema stesso. Siassocia al sottosviluppo.

    Con il termine piena occupazione si intende limpegno di eliminare ladisoccupazione involontaria al di sopra di quella frizionale. In p.o.: u = NAIRU

    Le posizioni di piena occupazione (o pieno impiego) assumono la natura

    di precipizio, non rappresentando un equilibrio stabile (ROBINSON).Ci perch:

    - gli effetti della pressione della domanda di beni si fanno sentiresullofferta, dal momento che questultima in p.o. anelastica (non potendoaumentare)

    - viene meno la disciplina esercitata dalla u sulle richieste salariali. 6

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    La disoccupazione volontaria (o di ricerca) finalizzata alla ricerca di unposto di lavoro, e si registra tutte le volte in cui un soggetto rinunzia a

    unoccupazione qualsiasi sperando di trovarne una migliore.Il salario di riserva quel salario minimo a fronte del quale loccupazione

    viene preferita al sussidio.

    Sul NAIRU (tasso di disoccupazione al quale linflazione non accelera)incidono:

    - lorganizzazione del mercato del lavoro- la composizione demografica delle FL

    - la presenza di sussidi di disoccupazione.

    Sacrifice Ratio = Punti annuali di eccesso di u / Riduzione di p

    Replacement Ratio = Sussidio netto / Reddito netto

    Quando il RR elevato, ossia quando non sussiste una rimarchevole differenzatra lessere occupati e lessere disoccupati, si verifica:

    - un allungamento del tempo di ricerca del lavoro

    - molti individui, che di norma non rientrerebbero nelle FL in quanto noncercano attivamente unoccupazione, dichiarano di essere alla ricerca, solo perottenere il sussidio

    - loccupazione diviene meno stabile. 7

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    Per inflazione si intende laumento sostenuto e costante del livellogenerale dei prezzi, con la perdita di valore della moneta.

    p = (Pt Pt-1) / Pt-1Distinguiamo, dal punto di vista delle cause immediate:

    - inflazione da domanda: deriva dalla pressione della domanda aggregata(AD), che tende ad espandersi al di l dellofferta aggregata disponibile(AS), allapprossimarsi della p.o.

    - inflazione finanziaria: deriva dalla crescita della spesa pubblica (G)finanziata in deficit (Dis>0)

    - inflazione creditizia: deriva dalla eccessiva creazione di credito da partedel sistema bancario

    - inflazione da offerta: deriva dagli shocks che portano a ridurre lofferta

    - inflazione da costi: deriva dal trasferimento sui prezzi dellaumento deicosti variabili di produzione delle imprese

    - inflazione da profitti: deriva dallaumento del mark-up () delle imprese

    - inflazione importata: deriva da un prolungato aumento delleesportazioni (X) del Paese considerato, stimolate da un eccesso didomanda del Resto del Mondo (RdM). 8

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    Distinguiamo, dal punto di vista del ritmo di aumento dei prezzi:

    - inflazione strisciante: se p = 2-3%

    - inflazione moderata: se 3% < p < 10%

    - inflazione galoppante: se 10% < p < 300%

    - iperinflazione: se p > 300%

    La misurazione dellinflazione avviene tramite gli indici di prezzo

    (deflatore del PIL, deflatore dei consumi, deflatore degli investimenti,prezzi allingrosso, prezzi alla produzione, prezzi al consumo).

    Una pressione inflazionistica sorge quando i percettori dei vari redditimonetari (salari, profitti, rendite) cercano di accrescere la propria quotanella distribuzione del reddito reale prodotto, a scapito degli altriconsociati. Linflazione dunque il sintomo di una lotta sociale.

    Linflazione comporta anche una redistribuzione della ricchezza: il valore di unobbligazione fissa in termini nominali, se p , si riduce intermini reali. Pertanto linflazione avvantaggia i debitori (imprese, Stato) esvantaggia i creditori (famiglie).

    La svalutazione della moneta a causa dellinflazione definita impostada inflazione. 9

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    Per stagflazione sintende la situazione nella quale sonocontemporaneamente presenti - su un determinato mercato - sia unaumento generale dei prezzi (inflazione) che una mancanza di crescitadelleconomia in termini reali (stagnazione economica).

    Lo Stato pu intervenire mediante meccanismi di indicizzazione,che legano i redditi alle variazioni del livello generale dei prezzi (scalamobile).

    Alcuni studiosi hanno argomentato a favore di un moderato tasso positivodi inflazione, quale stimolo agli investimenti; infatti, le imprese vedrebberoridursi in termini reali i costi del capitale, mentre laumento dei prezzi glipermetterebbe di aumentare i ricavi totali.

    Linflazione provoca altri 2 fenomeni:

    - facendo sorgere oneri specifici per ladeguamento dei listini (menucosts) o dei macchinari per i pagamenti (slot-machine costs)

    - essendo connessa con i, linflazione aumentando il costo-opportunit delladetenzione del circolante, ne genera la riduzione, facendo aumentare i prelievi

    bancari (shoe-leather costs).

    Ilvalore della moneta (cio il suo potere dacquisto) pari a 1/P. 10

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    La Bilancia dei Pagamenti (BP) il documento contabile dove siregistrano le transazioni economiche che hanno luogo in un determinatoperiodo di tempo fra i residenti e i non residenti di un dato Paese, e dallequali scaturiscono esborsi o introiti di valute estere.

    Viene registrata a debito ogni transazione che comporti esborso divalute (importazioni, trasferimenti allestero, deflussi di capitale); mentreviene registrata a credito ogni transazione che comporti afflusso di valute

    (esportazioni, trasferimenti dallestero, afflussi di capitale).La BP si compone di 3 conti:

    1.Conto corrente: comprende le esportazioni (X) e le importazioni (M) dibeni (merci, servizi, redditi da L, redditi da K), i trasferimenti unilateralicorrenti.Allinterno del CCor, le transazioni di sole merci danno luogo alla

    bilancia commerciale: BilCom = X M2.Conto capitale: comprende le operazioni commerciali, i trasferimentirelativi ad attivit dinvestimento e le attivit intangibili (brevetti)

    3. Conto finanziario: comprende i movimenti di capitale a breve, medio elungo termine (investimenti diretti, investimenti di portafoglio, derivati,

    prestiti pubblici, crediti commerciali, capitali bancari; variazione delleriserve ufficiali).11

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    In uneconomia florida il saldo di conto corrente positivo.

    Il saldo dei movimenti dei beni dato dalla somma algebrica tra ilsaldo di conto corrente e il saldo del conto capitale.

    Se il saldo del conto finanziario positivo significa che nel Paese vi unastabilit dei mercati finanziari.

    Le Riserve Ufficiali (RU) comprendono loro monetario e le attivit invaluta verso i non residenti.

    La somma dei 3 conti dovrebbe essere teoricamente nulla. Tuttavia, pereffetto sia di errori contabili che dellevasione fiscale, viene rilevata unadiscrepanza, nella voce Errori ed omissioni.

    Contabilmente, la BP ha un saldo globale pari a 0. Infatti, ogni volta che si verificano squilibri tra movimenti dei beni e conto finanziario (oltre a

    errori ed omissioni), ha luogo una variazione delle RU di pari ammontare.Nelle fasi iniziali di sviluppo di un Paese si verificano squilibri consistenti

    e duraturi della BP. Man mano che leconomia inizia a divenire matura, laBilCom>0, mentre il saldo del conto capitale

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    La crescita un concetto prettamente economico, e pertiene allaumentodel reddito. Lo sviluppo un concetto pi generale, che coinvolge anchealtri aspetti della vita di un Paese (di carattere sociale, civile, democratico).

    Indicatori dello sviluppo:

    - PIL

    - PIL pro-capite = PIL/Popolazione

    - PIL verde

    - ISU (o HDI), che si fonda su 3 parametri: longevit, grado di cultura estandard di vita

    - Indice di malessere = u + p

    - Tasso di crescita reale pro-capite medio annuo

    Le determinanti dello sviluppo di un Paese sono:a) il tasso di investimento, la propensione marginale al risparmio (s) e iltasso di produttivit ()

    b) il capitale umano, che comprende labilit e il talento naturali,listruzione, la qualificazione professionale

    c) lacrescita demograficad) la garanzia di diritti e libert fondamentali. 13

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    Sia

    Y = N

    doveY: reddito aggregato, : prodotto medio per occupato (o produttivitmedia del lavoro), N: numero di occupati.

    Il prodottoY esprimibile anche come

    Y = (N/FL) (FL/Pop) Pop

    dove N/FL: complemento a 1 del tasso di disoccupazione (u), FL: forze dilavoro, Pop: popolazione, FL/Pop: tasso di partecipazione o di attivit.

    Le autorit di P.E. dovrebbero far aumentare il reddito e il tasso diattivit nella stessa misura della popolazione e del prodotto unitario peroccupato, favorendo cos una diminuzione della disoccupazione nellungo periodo. Unelevata crescita diY associata a una riduzione di u.

    dove ut: tasso di disoccupazione effettiva (in t), ut-1: tasso didisoccupazione al tempo t-1, gyt: tasso di crescita della produzione, gy:tasso normale di crescita della produzione.

    Una crescita della produzione superiore al tasso normale (gyt > gy) porta auna riduzione del tasso di disoccupazione (ut < ut-1). 14

    1( )

    t t yt yu u g g

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    I considerato quale componente dellaAD, ma anche dellaAS. Sia:

    ng = s/v

    dove ng: saggio di crescita garantito (ossia quel tasso di incremento degliI che mantiene lequilibrio sulla IS); s: propensione al risparmio; v:rapporto capitale/prodotto. Se ne = ng, aspettative realizzate. Se n

    e > ng,AD >0 (AD>AS). Se ne < ng, AD

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    SOLOW rimuove lipotesi harrodiana di un coefficiente fisso di capitale,per cui ng tende versoY*.

    Le decisioni di I si basano sulla disponibilit relativa di K e di L, e nonsulle aspettative degli imprenditori circa il futuro: il mercato dei beni sarsempre in equilibrio (impossibilit di squilibri sui mercati reali).

    Il sistema economico del modello neoclassico prevede lesistenza di uno

    stato stazionario: lidea che se Kpro-capite =cost. ancheYpro-capite=cost. Inassenza di progresso tecnico, ci possibile se la crescita del K segue lastessa velocit della crescita della Pop: Y/Y = L/L = K/K = n

    Nello stato stazionario, lammontare del S esattamente pari

    allammontare necessario per rimpiazzare il K usurato(ammortamento) e per consentire una crescita netta del K tale dapermettere il mantenimento della quota di Kpro-capite quando la Popaumenta a un tasso costante n. Nello stato stazionario Ypro-capite=cost.mentre Y aggregato cresce della stessa percentuale della popolazione

    (n) e non influenzato dal tasso di risparmio. 16

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    Ruolo essenziale svolto dal progresso tecnico come frutto diapprendimento connesso con la produzione (learning by doing).

    Secondo ROMER il processo di apprendimento comporta rendimenticrescenti di scala, incompatibili con lassunto di perfetta concorrenza. Ilprogresso tecnico reso endogeno (interno) al sistema economico,collegandolo ad elementi quali la spesa in R&S.

    G pu rafforzare il progresso tecnico e laumento della derivanti daIprivati. Ci costituisce una giustificazione dellintervento pubbliconelleconomia: limpossibilit per gli investitori privati di appropriarsi ditutti i vantaggi derivanti dallaccumulazione implica in uneconomia dimercato un tasso di crescita pi limitato di quello socialmente efficiente.

    In presenza di rendimenti costanti dei fattori, il tasso di crescita dellostato stazionario dipende dal tasso di accumulazione dei fattori. Inoltre, iltasso di risparmio influenza il tasso di crescita.

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    La domanda dipende soltanto dai prezzi relativi: D = f(pA

    /pB

    ).

    Se in un sistema economico di N mercati vi equilibrio su N-1mercati, allora vi sar equilibrio anche sul mercato rimanente.

    Se si realizzano queste uguaglianze e sono rispettate le pre-condizioni diperfetta concorrenza, lequilibrio risulta anche un ottimo paretiano, in virtdel primo t.f. dellE.B.

    Regola del lato corto

    Quando sul mercato non c equilibrio fra D e S, la quantiteffettivamente scambiata coincide con la minore fra quella domandata (qD)e quella offerta (qS).

    Il soggetto che non riesce a realizzare i suoi piani ottimali si dicerazionato.

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    (I) Eccesso di S sia sul mercato del L che sul mercato dei B. I lavoratorisaranno razionati (non tutta la SL trover la corrispondente DL, e quindinon potr essere scambiata); le imprese saranno razionate sul mercato deiB (non tutti i beni prodotti, SB, troveranno la corrispondente DB).

    Disequilibrio: regime di disoccupazione keynesiana. Anni Trenta.

    (II) Eccesso di S sul mercato del L, eccesso di D sul mercato dei B. Ilavoratori saranno razionati sia sul mercato del L (esprimendovi una SLeccessiva), sia sul mercato dei B (dove esprimono una DB eccessiva, chenon riesce a incontrare la corrispondente SB).

    Disequilibrio: regime di disoccupazione classica. Paesi dellEuropadellOvest negli anni Settanta. 19

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    (III) Eccesso di D sia sul mercato del L che sul mercato dei B. Le famigliesaranno razionate sul mercato dei B (non trovando una sufficiente SB persoddisfare la loro DB); le imprese saranno razionate sul mercato del L (nontrovano una SL in grado di soddisfare la loro DL).

    Disequilibrio: regime di inflazione repressa. Paesi del Blocco sovietico.

    (IV) Eccesso di S sul mercato dei B, eccesso di D sul mercato del L. Leimprese saranno razionate sia sul mercato del L (esprimendovi una DLeccessiva), sia sul mercato dei B (dove esprimono una SB eccessiva, che nonriesce a incontrare la corrispondente DB).

    Disequilibrio: quarto regime. Curiosum teorico.20

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    In un sistema bimetallico, la moneta cattiva scaccia quella buona.

    In un sistema monetario nel quale il valore nominale delle monete erapari al loro contenuto in oro o in metalli preziosi, era piuttosto comuneche le monete in circolazione perdessero parte del metallo prezioso di cuierano composte per effetto dell'uso o per la pratica illegale consistente

    nella tosatura (grattare, raschiare, tagliuzzare i bordi delle monete, percui nacque luso della zigrinatura del bordo). Accadeva cos che alcunemonete, solitamente quelle in circolazione da pi tempo, avesseroun valore intrinseco decisamente inferiore al valore nominale. In altritermini tali monete, considerate cattive, continuavano ad avere

    ufficialmente un valore determinato dal tipo di moneta (oggi diremmo ilvalore su di esse stampato), mentre il loro valore intrinseco, determinatodal contenuto in oro, argento o altri metalli preziosi, era decisamenteinferiore.

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    In un sistema bimetallico, la moneta cattiva scaccia quella buona.

    Poich le monete, passando da uno stato ad un altro, venivano fusee riconiate, le monete cattive potevano dare vita, in virt della minorequantit di metallo prezioso contenutovi, a nuove monete di valorenominale (e intrinseco) inferiore al valore delle monete dalla cui fusione

    derivavano. Pertanto, nessuno era disposto ad accettare in pagamentola moneta cattiva, preferendo quella buona, vale a dire monete di solitonuove di zecca, con un contenuto di metallo prezioso pari al valore dellamoneta.

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    La tesi generale della t.q.p. della M che il livello generale dei prezzi (P),e quindi il valore della moneta che espresso dal suo reciproco, dipendono

    dalla quantit di moneta (M):M V = P Q (Eq. degli scambi di I. FISHER)

    dove M: quantit di moneta esistente, V: velocit di circolazione dellamoneta, P: livello dei prezzi, Q: quantit dei beni.

    M V: valore monetario delle vendite di beni

    P Q: volume degli esborsi monetari (o delle transazioni)

    Nella stessa misura in cui aumenta (o diminuisce) il valore delle merciche si vendono sul mercato, deve anche aumentare (o diminuire) lesborsomonetario che si effettua per acquistarli.

    Per i quantitativisti ortodossi, la moneta sempre neutrale e ha solo

    effetti nominali (o monetari), ma non reali. Infatti, per ipotesi V = cost. eQ = cost. Dunque, variazioni di M si scaricano necessariamente solo su P.

    V = cost. perch dipende dalle consuetudini e dallorganizzazionedelleconomia circa le modalit di pagamento delle transazioni.

    Q = cost. perch per ipotesi il sistema economico in grado di

    raggiungere spontaneamente la p.o. eY*. 23

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    La Scuola di Cambridge introduce la distinzione tra quantit di Mdomandata (MD) e quantit di M offerta (MS), dove la MS dipende dalledecisioni delle autorit monetarie, mentre la MD dipende dalle decisionidel pubblico:

    MD = k P Q (Eq. quantitativa della Scuola di Cambridge)

    k = 1 /V

    dove MD: quantit di moneta domandata, k: costante di Cambridge, P:livello dei prezzi, Q: quantit dei beni. Per ipotesi:V = cost. e Q = cost.

    La MD dipende secondo una proporzione costante dal volume delletransazioni: MD = f(Q). Esiste uno sfasamento temporale fra debiti ecrediti.

    Squilibrio monetario: MD e MS non coincidono necessariamente.Domanda di moneta esercitata per 2 finalit:

    - transattiva

    - precauzionale (o cautelativo).

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    Legge di SAY

    In uneconomia di baratto, lofferta crea la propria domanda.

    Chi risparmia compie necessariamente un atto di investimento (S=I),assicurando cos lequilibrio sul mercato dei beni (IS). Non possono essercibeni invenduti: S = I

    Mano invisibile

    Principio descritto da A. SMITH, secondo il quale esisterebbe sui mercatiun meccanismo invisibile di regolazione, che permetterebbe diarmonizzare e di coordinare i vari interessi individuali. Solo il Mercatosarebbe in grado di procurare un benessere risultante da un ordinespontaneo, non voluto da alcuno ma realizzato da tutti. Lautoregolazione

    del Mercato invisibile nel senso che non promossa espressamente danessuna volont o autorit particolari. Andando anche a scapito distrategie meramente individuali, le transazioni globali (domanda eofferta) vengono rese reciprocamente compatibili.

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    I classici non attribuirono un vero ruolo alla M, giudicandola unvelo,che porta a distinguere 2 mercati: quello reale e quello monetario(modello dicotomico, prevedendo una separazione fra aspetti reali easpetti monetari delleconomia).

    Sul mercato reale avverrebbero le note dinamiche di riequilibrio sullabase della modifica dei prezzi relativi.

    Sul mercato monetario si stabilirebbe unicamente il livello generale deiprezzi, a sua volta determinato dallofferta esogena di M.

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    KEYNES propone:

    - una diversa concezione della domanda di moneta (MD)

    - una diversa concezione dei meccanismi attraverso i quali gli squilibrimonetari si trasmettono alleconomia

    - una diversa concezione del funzionamento del mercato del L.

    Il sistema keynesiano prevede la non neutralit della moneta,sia nel b.p.che nel l.p. Infatti, per KEYNES la M e le sue variazioni non si riflettono sulvolume e sullandamento della spesa complessiva in beni (MV).

    KEYNES ritiene che V cost., perch la ritiene un concetto che nonspiega nulla. Inoltre, egli rifiuta lipotesi di p.o., a causa dellincapacit peri salari nominali (W) di diminuire quando u.

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    Per risolvere gli squilibri della disoccupazione classica (volontaria)sarebbe sufficiente p e W Teoria classica

    Se i P sono perfettamente flessibili, condurranno i mercati in equilibrio;le situazioni di perdurante disequilibrio possono essere dunque attribuiteal mancato funzionamento della flessibilit dei P.

    Per risolvere gli squilibri della disoccupazione keynesiana(involontaria) Wsarebbe dannosa: se Yfamiglieallora DB, aggravandolo squilibrio presente sul mercato del L, gi afflitto da eccesso di SL.

    Problema: crisi degli anni 30

    Ricetta dei classici: W, stante un eccesso di DBRicetta keynesiana: G , stante un eccesso di SB

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    Disoccupazione keynesiana: regime in cui si ha contestualmente uneccesso di SL e di SB.

    KEYNES parl di equilibrio stabile di sottoccupazione cui giungerebbespontaneamente il Mercato, anzich di eccesso di SB.

    La situazione di disequilibrio rispetto ai piani ottimali walrasiani chenon riescono a essere realizzati, e pertanto i soggetti si trovano a essererazionati, ossia in una condizione nella quale non riescono a mettere in

    pratica le loro decisioni. Per, una volta che gli scambi si realizzino(secondo la Regola del lato corto) pu accadere che gli agenti ritenganoche le decisioni prese siano ottimali, e quindi non vi sia motivo percambiarle. Dunque, essi si trovano in equilibrio. Se non interviene unamodifica esterna, ciascuno ritiene di aver operato la scelta migliore, in

    presenza del vincolo comportamentale altrui. La situazione di equilibrio disottoccupazione keynesiana richiama la situazione di equilibrio di NASH,PARETO-efficiente, che si viene a stabilire in situazioni tipo gioco deldilemma del prigioniero. Infatti, le scelte operate da ciascun agente sonoottimali, dati i vincoli rappresentati dallattuazione dellaltruicomportamento; ma se tutti si coordinassero per cambiare i propri

    comportamenti, si potrebbe pervenire a un miglioramento paretiano. 29

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    La situazione di equilibrio di sottoccupazione keynesiana rappresenta uncaso in cui tutti gli agenti sono soddisfatti del proprio comportamento(dato il livello diY, il C quello ottimale: C=C*, mentre dato il livello dellaDB, Y=Y*), ma se famiglie e imprese potessero coordinarsi in modocredibile, potrebbero scegliere assieme una situazione nella quale ciascunodi essi raggiunge il proprio equilibrio walrasiano.

    Lintuizione di KEYNES fu quella di suggerire che i soggetti, presisingolarmente, non avevano la possibilit di arrivare a un accordo di questotipo, pertanto era necessario un intervento esterno e, nella fattispecie, unincremento della domanda generato dalpolicy-maker.

    Linnovazione pi rilevante di KEYNES rispetto alla teoria economica

    classica consiste nel riconoscimento della possibilit, in un sistemacapitalistico, di crisi produttive e disoccupazione, a causa dellinsufficienzadella domanda effettiva di beni (AD).

    30

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    La teoria keynesiana della moneta

    KEYNES muove dal presupposto che la M non pu prodursi facilmente,avendo unelasticit di produzione nulla: MS un dato, deciso dalle autoritmonetarie (ipotesi di rigidit della MS).

    Per KEYNES la MD esprime la preferenza per la liquidit del pubblico(detenzione di mezzi liquidi vs. acquisto di beni reali o di titoli).

    Domanda di moneta esercitata per 3 finalit:

    - transattiva

    - precauzionale (o cautelativa)

    - speculativa.

    Speculazione: acquisto di unattivit reale o finanziaria effettuato dalpubblico quando il suo P di mercato basso, con lo scopo di rivenderla

    quando P, in modo da lucrare sulla differenza.Sussiste una relazione inversa fra PTit e iTit: iTit = (100 - PTit) / PTit

    Quanto pi elevato il prezzo del titolo (PTit) tanto minore sar il tassodinteresse pagato dal titolo stesso (iTit).

    Se DTit e DTit>STitallora PTit mentre iTitSe STit e DTit

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    La teoria keynesiana della moneta

    Se in un dato istante gli speculatori dovessero valutare PTit relativamentebassi, allora avrebbero convenienza ad acquistare titoli: pertanto essiMDspeculativa, cedendo M per acquistare Tit.

    La MDspeculativa varia in ragione inversa rispetto a i: MD

    speculativa = f(i)

    La MDtransattiva+precauzionale varia in ragione diretta rispetto aY:

    MDtransattiva+precauzionale = f(PQ)

    i determinato dalluguaglianza tra MD e MS.

    Variando M

    S

    le autorit monetarie possono influenzare i.Il tasso dinteressedequilibrio (i*), che unico, quello al quale non siverificano squilibri monetari: MD = MS.

    i ha natura monetaria: esso scaturisce dallincontro tra domanda eofferta di moneta (MD e MS).

    I

    Y

    S 32

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Squilibrio monetario per la Scuola di Cambridge

    Se MD = MS, ma il p.m. decide di MS, allora MS > MD: squilibriomonetario dato da eccesso di offerta di M. Il pubblico tende a liberarsi deimezzi monetari eccedenti (MDtransattiva+precauzionale = f(PQ)) aumentando lapropria spesa in beni ( C). Ma ci conduce a PQ. E ci porta a MD:equilibrio ristabilito, MS = MD. Inoltre, essendo per ipotesi in condizioni dip.o., lofferta dei beni non pu aumentare (mentre ne sta aumentando la

    domanda): P. Lo squilibrio trova soluzione sul mercato (reale) dei beni.I prezzi P costituiscono il meccanismo riequilibratore fra MD e MS.

    Squilibrio monetario per KEYNES

    Se MD = MS, ma il p.m. decide di MS, allora MS > MD: squilibriomonetario dato da eccesso di offerta di M. Il pubblico tende a liberarsi deimezzi monetari eccedenti aumentando la domanda di titoli ( DTit); ciconduce a PTit e iTit. Lo squilibrio trova soluzione sul mercato(finanziario) dei titoli.

    Il tasso dinteressei costituisce il meccanismo riequilibratore fra MD e

    MS

    . 33

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Per KEYNES gli investimenti privati (Ipr) sono determinati dal movente delprofitto: affinch vengano realizzati, necessario che gli imprenditori

    prevedano di ottenere da essi un rendimento almeno pari al costo delcapitale investito. Tale rendimento atteso dallinvestitore deve esserealmeno pari allinteresse gravante sul prestito (qualora le somme investitesiano state mutuate), o al mancato interesse percepito (qualora limpresaimpieghi fondi propri: autofinanziamento). Via via che nel sistema

    economico si realizza un maggior volume di I, il saggio di rendimentoatteso (re) tende a diminuire.

    34

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Gli imprenditori effettueranno comunque tutti gli investimenti per i qualii tassi di rendimento attesi siano superiori, o al limite pari, al tasso di

    interesse di mercato (ri). Se si fermassero prima di tale limite,rinuncerebbero ad attuare progetti che promettono comunque un margine,bench minore, di profitto. E ci contrasterebbe con lipotesi dicomportamento razionale.

    MS e MDspec determinano i*(=Oie). Gli imprenditori ne prendono atto,

    effettuando investimenti pari a Oie, il volume di investimenti di equilibrio.

    35

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Condizione necessaria affinch venga effettuato un determinato progetto

    di investimento lesistenza di un tasso di rendimento atteso (efficienzamarginale del capitale) non inferiore al tasso di interesse sul mercato:

    emgke >= i

    - Allaumentare del volume degli I realizzati nel sistema economico, ilsaggio di rendimento atteso dagli investimenti addizionali tende a

    diminuire, essendo gli investimenti ulteriori meno promettenti.- Verranno effettuati tutti gli I per i quali emgke >= i.

    Ad alternativi volumi degli I corrispondono diversi livelli di emgk.

    I* determinato da emgk = i.

    Per i classici:W, innanzitutto, il costo dellinput lavoro (L).

    Per i keynesiani:W, innanzitutto, il reddito dei lavoratori (Y).

    36

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Y = C + I

    c = C/Y

    Y = cY + I

    Y = I * 1/(1-c) = I * 1/s

    Y = I * 1/(1-c) = I * 1/s

    con Y > I e dove 1/(1-c): moltiplicatore degli investimenti.

    Y = I + c I + c (c I) + c [c (c I)]+ = c

    0

    I + c

    1

    I + c

    2

    I + + c

    n

    I0 < c < 1; 0 < s < 1; c + s = 1; 1/(1-c) > 1

    - Le variazioni del reddito (Y) dipendono dalle variazioni degliinvestimenti (I)

    - supponendo c = cost. nel b.p., 1/(1-c) = cost.

    - il moltiplicatore degli I agisce in modo da tradurre ogni data variazionedegli I in una variazione maggiore delY.

    Se c, (1-c), 1/(1-c), Y.Se I, Y, N, u, W, C, Y,: gli aumenti della spesa globale e del

    reddito sono maggiori rispetto allincremento degli investimenti iniziali.

    Un aumento iniziale della AD si traduce in una successione di aumentiindotti delY. 37

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Per KEYNES sussistendo una situazione di disoccupazione involontaria

    del L, variazioni del Y non suscitano variazioni dei prezzi (P). Se AD,allora le imprese potrebbero N e u, portando a S, ossia ( Y). Soloquando ci si trovi in p.o. aumenti del reddito (Y) provocano aumenti deiprezzi (P).

    S = Y - C

    S = Y cY = Y (1-c)Y = S * 1/(1-c) = S * 1/s

    Y = S * 1/(1-c) = S * 1/s

    Il reddito di equilibrio (Y*) quello al quale corrispondono investimenti(I) pari ai risparmi (S): flusso circolare del reddito.

    Una parte del reddito viene spesa dalle famiglie per lacquisto dei beni diconsumo (C=cY), tornando alle imprese grazie alla vendita di questi beni.La parte residua del reddito viene risparmiata (S). Anche di questa leimprese vengono reintegrate, se gli ordinativi di beni di investimento (I)uguagliano i risparmi (S). In particolare, se I < S, la spesa globale della

    collettivit (Y=PQ) sarebbe insufficiente a reintegrare le imprese dei costisostenuti nel rocesso di roduzione.

    38

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Per i keynesiani la moneta conta indirettamente, giacch M influenza

    i, ma sono le variazioni degli investimenti (I) a determinare landamentodel reddito (Y). E gli I dipendono soprattutto dalla produzione attesa (Ye)

    M i I YLa manovra di P.E. pi efficace per i keynesiani dunque quella di

    bilancio.

    Per i quantitativisti la moneta conta direttamente: le variazioni dellaquantit di moneta (M) provocano quelle del reddito nominale (Y).Landamento delleconomia, in quanto espresso principalmente dalcomportamento del reddito monetario (Y), suscettibile di essere

    controllato attraverso la manovra dellofferta di moneta (MS). Unandamento recessivo del reddito ( Y) che crei output gap (YY*, pu essere contenuta con una P.M.restrittiva. 39

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Trappola della liquidit

    Se si in presenza di unelasticit infinita della MDspeculativa, allora le

    variazioni di MS non provocano variazioni di i, n degli I, e in definitivaneanche del redditoY(che, secondo lequazione del moltiplicatore degli I,dipende proprio dagli I).

    La trappola della liquidit si manifesta quando gli operatori finanziaripreferiscono non investire in titoli poich essi si aspettano che il loro valore

    (PTit) debba diminuire. Se ci avviene essi detengono moneta, sterilizzandola manovra espansiva (MS), in attesa del futuro aumento degli interessi.

    Se si in presenza di una perfetta rigidit degli I rispetto a i, allora le variazioni di MS possono provocare variazioni di i, ma non degli I, enemmeno del redditoY.

    La manovra monetaria incide sul livello del Y, nel migliore dei casi,attraverso I. Ma tale interazione pu risultare indebolita, o al limiteinterrotta, da alcune condizioni ostative.

    Eutanasia dei rentiers: per KEYNES lesistenza dei rentiers e i lororedditi, lungi dallaver alcun effetto positivo nelleconomia capitalista, ne

    ostacolano il funzionamento, sottraendo risorse e disincentivandolaccumulazione. 40

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    La visione della macroeconomia classica molto simile a quella sottesaal concetto di mano invisibile: in un sistema capitalistico operano forze

    mosse essenzialmente dallinteresse individuale, capaci di assicurare dasole un equilibrio avente carattere di ottimalit. I fenomeni economiciappaiono allora alla stregua di manifestazioni di leggi naturali e non comeil prodotto, almeno in parte, del contesto istituzionale esistente, ridotto,invece, dai classici al puro operare di uneconomia di baratto.

    Il Mercato pressoch lunica istituzione considerata dai classici. Essinon ignorano lesistenza della moneta, ma pensano che lessenza delfunzionamento del sistema economico dal punto di vista reale possaessere ben rappresentata prescindendo dalla considerazione dellamoneta stessa. Ora, in uneconomia di baratto vale certamente la Legge diSAY, ma in uneconomia monetaria essa non pi vera. In una taleeconomia si potrebbe continuare ad assumere luguaglianza dei piani dirisparmio e di investimento, se si pensa che esiste un meccanismo capacedi riequilibrarli, ossia di coordinare le relative decisioni; si potrebbecio ipotizzare lesistenza di un prezzo del risparmio S (il tasso di interesse,i), i cui movimenti potrebbero consentire di uguagliare risparmio e

    investimento Iex ante. 41

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Loggetto dellanalisi keynesiana costituito dai movimentidelloccupazione prodotti da variazioni della domanda globale e/o dei

    parametri di comportamento.KEYNES individua i due connotati essenziali del sistema capitalistico

    nellesistenza di:

    a) uneconomia monetaria, che largamente il prodotto di convenzioni oregole formatesi nel tempo;

    b) classi sociali (lavoratori, capitalisti/imprenditori, rentiers), le cuiposizioni sono diversamente influenzate dai movimenti dei prezzi chereagiscono in modo differente a variazioni effettive o attese dei salariW, deltasso di interesse i e di altri prezzi.

    Lanalisi keynesiana contenuta nella TeoriaGenerale fondata su alcune

    ipotesi semplificatrici, fra le quali conviene ricordare:a) lesistenza di un sistema economico chiuso, ovvero di una situazione

    nella quale esportazioni (X) e importazioni (M) sono nulle (X=M=0);questa ipotesi stata successivamente rimossa da altri autori;

    b) la considerazione di una situazione di breve periodo, il che comporta

    che siano date la capacit produttiva e la tecnologia, le preferenze e leabitudini dei consumatori, il grado di concorrenza.42

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    La vischiosit dei prezzi (in particolare la loro rigidit verso il

    basso) scaturisce dal contrasto in materia distributiva fra i varipercettori di reddito: ognuno di essi tender almeno a non fardiminuire il prezzo del bene che offre, temendo che i prezzi dei beni cheegli acquista rimangano invariati o aumentino.

    Si consideri la rigidit del salario monetario (W).

    Secondo i classici la flessibilit del salario reale (W/P), ottenutaattraverso una riduzione del salario monetario e una riduzione (meno cheproporzionale) dei prezzi (P), consentirebbe il raggiungimento di unreddito di piena occupazione (p.o.): se We P, allora W/P.

    Secondo KEYNES, invece, una riduzione del salario monetario e reale pu

    far crescere loccupazione ( N) soltanto a condizione che non ne restinegativamente influenzatala la domanda globale (AD), ci che va legatoalleffetto della riduzione del salario sulle variabili dalle quali in ultimaanalisi la domanda stessa dipende: propensione al consumo (c), efficienzamarginale del capitale (emgk), tasso di interesse (i).

    43

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    1. La caduta del salario reale ( W/P) induce una redistribuzione delreddito a danno dei lavoratori e a favore delle altre classi, fra le quali irentiers, che hanno una pi bassa propensione al consumo (c).

    2. La riduzione del salario di un paese migliora la competitivit dellemerci del paese stesso, nellipotesi che i salari restino invariati allestero.

    3. La riduzione dei prezzi connessa con la caduta del salario monetario

    provoca un aumento del valore reale dei debiti, con possibilit difallimenti di impresa o, comunque, con una riduzione della propensionea investire. Si generano, poi, anche tensioni sui conti pubblici ( B).

    4. La riduzione attuale del salario reale pu indurre aspettative diulteriori riduzioni o, al contrario, di suoi aumenti nei periodi successivi,

    generando incertezza allinterno del sistema economico.5. La riduzione del salario monetario accompagnata da una qualche

    diminuzione dei prezzi fa diminuire la domanda di moneta per transazioniper il pagamento dei salari stessi.

    44

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    In generale, la molteplicit degli effetti prodotti dalle variazioni delsalario reale (W/P) induce a dubitare della capacit che esse possano

    assicurare lequilibrio del mercato del lavoro.In uneconomia monetaria le decisioni di risparmio sono separate da

    quelle di investimento (non vale la legge di SAY). In essa esiste ancheunintrinseca instabilit del valore patrimoniale della ricchezza finanziariae del rendimento del nuovo capitale.

    Essa introduce unulteriore fonte di incertezza, che pu indurre gliindividui a rifuggire dallimpiegare la ricchezza in forme che nongarantiscano la conservazione del valore stesso, ossia a mantenersi liquidi.

    In questo ambito, sottolinea KEYNES, il tasso di interesse (i) laricompensa allabbandono della liquidit per un certo periodo di tempo,

    ed quindi il prezzo che equilibra domanda e offerta di moneta.Il tasso di interesse il compenso che spetta a colui che rinuncia a

    detenere la sua ricchezza in forma liquida; esso sar tanto pi alto quantipi individui ci sono i quali pensano che in futuro il tasso di interesse saralto; e, daltra parte, qualsiasi livello di interesse che sia accettato consufficiente convinzione come probabilmente durevole, sar durevole.

    45

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Per tutte queste ragioni, in un sistema capitalistico la domanda globale eloccupazione sono instabili e possono assestarsi su livelli lontani dalla p.o.

    Nel pensiero di KEYNES lintervento pubblico sotto forma di politicamonetaria e, soprattutto, di politica fiscale, lunica forza capace diriportare il sistema alla piena occupazione.

    In situazioni belliche vi la tendenza a una crescita eccessiva della AD,soprattutto a causa delle spese militari ( G) che, aggiungendosi alladomanda normale per consumi e investimenti privati, tipicamente provocaeccessi di domanda e inflazione (AD, p).

    Nel corso della GrandeGuerra la spesa pubblica fu dapprima finanziatain deficit (Dis>0, B). In seguito i governi cercarono di finanziare la spesacon la base monetaria ( BM), diminuendo il tasso dinteresse reale (r=i-p). Il risultato fu

    p.

    La ricetta suggerita da KEYNES in occasione della S.G.M. fu, invece,quella di razionare i consumi privati ( C), proibire alcune forme diimpiego del risparmio, (quali lacquisto di beni durevoli o preziosi) eincanalare il risparmio stesso verso i depositi bancari, utilizzati persottoscrivere titoli del debito pubblico, emessi a basso tasso di interesseper ridurre il costo del finanziamento. 46

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Lanalisi keynesiana supera sia la dicotomia del modello classico sia la

    neutralit della moneta (per KEYNES la moneta non neutrale n nel b.p.n nel l.p.).

    I limiti principali del sistema keynesiano sono essenzialmente 2:

    - il ragionamento viene svolto in un sistema economico chiuso (senzaXe

    M, ossia X=M=0), ovvero in un sistema dove la BilCom in perpetuoequilibrio

    - manca la dimensione intertemporale.

    Per KEYNES nel lungo periodo siamo tutti morti.

    47

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Nellanalisi kaleckiana, la retta DD indica la produttivit marginale dellavoro (PML) al variare del numero dei lavoratori occupati (N).

    Se il numero dei lavoratori in un certo periodo fosse L, pari a quello dip.o., e il salario reale corrente fosse w/p=OW, il valore del prodottoottenuto, ODEL, sarebbe distribuito fra lavoratori (in misura pari a OWEL)e capitalisti (la parte residua del prodotto WED). Si supponga che ilavoratori consumino tutto il loro reddito e, invece, che i capitalisti non

    consumino affatto, ma investano.

    48

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Se gli imprenditori non hanno aspettative ottimistiche sui rendimentifuturi degli I, essi non investiranno i profitti realizzati, e AD.

    Se I=, ossia pari aWED, il valore della domanda sarebbe proprio ugualea quello della produzione al livello di pieno impiego. Ma se non fosse cosuna caduta dei salari monetari alla quale non si accompagni unaproporzionale riduzione dei prezzi potrebbe anche contribuire a ridurreulteriormente la domanda effettiva.

    Secondo KALECKI, la dinamica dei sistemi capitalistici dipendeprincipalmente dalle decisioni di investimento delle imprese, collegatestrettamente ai profitti realizzati, che costituiscono un indicatore anche deiprofitti futuri.

    Gli investimenti generano un incremento della capacit produttiva

    superiore allincremento di domanda, e la differenza fra questi due effetticresce allaumentare del grado di monopolio e della quota dei profitti sulreddito.

    Come KEYNES, anche KALECKI ritiene che il motore della produzionecapitalistica siano gli I e non i S: la spesa in I sa creare da s le risorsenecessarie al proprio finanziamento.

    49

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    PIGOU fa notare che esiste la possibilit astratta che il sistema

    economico ritorni sempre a un livello di piena occupazione in presenza diperfetta flessibilit del livello assoluto dei prezzi.

    Ipotesi: C = f(Y-T, M/P); shockesogeno che conduce a AD.Ci implica una caduta del livello generale dei prezzi ( P), supposti

    flessibili, e un incremento del valore reale dei saldi monetari detenuti

    (M/P), che sale al di sopra del valore precedente, per ipotesi pari aquello desiderato.

    Ne consegue la tendenza a spendere in beni di consumo leccedenza delvalore reale effettivo di detti saldi rispetto a quello desiderato ( C). Unsimile processo alimenta la domanda globale fino a riportare il sistema

    alla piena occupazione ( AD): effetto PIGOU.In termini diversi, vi sempre la possibilit che il livello generale dei

    prezzi cada di tanto da far crescere il valore reale delle scorte monetarie aldi sopra di quello desiderato, nella misura necessaria a suscitarequellaumento dei consumi capace di assicurare la piena occupazione.

    50

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    PATINKIN si prefigge di dimostrare che, in presenza di p.o.,

    lintroduzione e la generalizzazione delleffetto PIGOU superano ladicotomia classica ma, al tempo stesso, consentono di riaffermare laneutralit della moneta asserita dagli economisti pre-keynesiani.

    Questa riaffermazione parte dalla constatazione che leffetto PIGOU (teoricamente) capace di riportare sempre il sistema in piena

    occupazione.Se, in un tale sistema, varia lofferta di moneta ( MS), si ha un aumento

    del valore reale delle scorte monetarie ( M/P) (real balance effect):tale aumento prodotto dalla quantit nominale di moneta (M).

    Leccedenza che cos si ottiene del valore reale delle scorte monetarie

    rispetto alla quantit desiderata provoca un aumento della domanda diconsumi ( C, AD); ma, poich il sistema in posizione di p.o.,leccesso di domanda di beni (AD > AS) provoca un incremento dei prezzi( P) che continua fino a quando il valore reale delle scorte monetarienon ritorna al livello desiderato (M/P): p = MS : effetto PATINKIN.

    51

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    nd = e + v; ns = FL

    dove nd: domanda di L; e: posti di lavoro programmati (ossia

    effettivamente occupati);v: posti di lavoro disponibili.nd = ns non implica necessariamente che ved u siano entrambi nulli,

    ma solo che le persone in cerca di occupazione sono esattamente pari alnumero dei posti vacanti. Anche in equilibrio (nd = ns, non vi pressionesu w) esiste una quota di udaricerca: ad ogni salario corrisponde un

    livello di occupazione (e) pari al minimo tra nd e ns. I valori di e associatiad ogni livello diw costituiscono la frontiera delloccupazione.

    52

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Nel singolo micromercato, la velocit di aggiustamento dei salari (w)sia proporzionale allentit di eccesso di domanda (x), e che x sia una

    funzione inversa e non lineare del tasso di disoccupazione (u).

    pe

    53

    Lesistenza di una funzione nonlineare tra x ed u implica che aparit di tasso generale didisoccupazione si osservinovalori di w tanto pi elevatiquanto maggiore la dispersionedi u tra i micromercati del L.

    Si pu cercare di contenere priducendo la dispersione della utra i mercati, favorendo una pirapida riallocazione del fattore La seguito di variazioni della nd odella tecnologia.

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    In base alla convenzione di CASAROSA:

    - Relazione di PHILLIPS: lega il tasso di variazione del salario monetario

    (w) al tasso di disoccupazione (u) (curva di PHILLIPS originaria)- Curva di PHILLIPS: lega il tasso dinflazione (p) al tasso didisoccupazione (u) (curva di PHILLIPS trasformata).

    PHILLIPS mostra che nei periodi in cui u, allora w. Il contrarioaccade quando u. Esiste una relazione inversa e non lineare tra w edu. La stabilit della curva di PHILLIPS permette al p.m. di scegliere lacombinazione ottimale tra p ed u lungo la curva di PHILLIPS del sistema.

    54

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    PHELPS: hp: i posti di lavoro e i lavoratori sono eterogenei;linformazione incompleta (le imprese conoscono solo parzialmente le

    caratteristiche dei lavoratori); la raccolta di informazioni costosa.In presenza di posti vacanti, la generica impresa offre unw > w*, se vuol

    attirare nuovi lavoratori. Tale differenziale salariale dipende dallecondizioni del mercato del L. Se u elevato, il reclutamento pi facile.

    In equilibrio: w = we. Al di fuori dellequilibrio le aspettative non si

    realizzano e u < un se w > we.

    55

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Il sistema ha la possibilit di attestarsi in corrispondenza di un tasso di

    disoccupazione u1 diverso da quello di equilibrio un, purch leffettivainflazione salariale differisca da quella anticipata, per cui:

    w = a we = 0

    Ci plausibile qualora si verifichi una mancanza di coordinamento trale imprese o sussistano delle asimmetrie informative.

    In un simile contesto, una manovra di P.E. che riesca a u, con u < un,verrebbe convalidata se vi fosse leffettiva possibilit di w.

    Al contrario, qualora il sistema fosse sempre in grado di anticiparecorrettamente le oggettive condizioni del mercato del L, per cui w =we, non ci si allontanerebbe da un.

    56

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    Per i monetaristi il movente prevalente per la MD quello delletransazioni. MD dipende dalla ricchezza totale (o reddito permanente,

    R.P.) di cui dispone la collettivit: MD=f(Yl.p.). Si ipotizza uncomportamento di consumo tale da lasciare inalterato il tenore di vitanellarcodellintera esistenza. IlYl.p. molto pi stabile del reddito di b.p.,perch meno influenzato dalle fluttuazioni cicliche. Pertanto, anche laMD pu essere considerata stabile nel l.p.

    Ridimensionando la portata del movente speculativo, i monetaristiattenuano il legame tra MD e r, recuperando la t.q. della S. di Cambridge.

    Se MS nota, lequilibrio monetario si ha solo in MD = MS. Ma se MDdipende secondo una relazione stabile dal Yl.p., vi un solo livello diequilibrio del reddito (Y*): cio, un solo valore di Y* tale che MD = MS.

    Dunque, il reddito dequilibrio univocamente determinato.Ci comporta che nel modello IS-LM la LM tenda a verticalizzarsi,

    rendendo inefficace la P.F. Se G, allora Y. Ma gli individui sarannodisposti a C solo se ritengono che Ysia durevole. Inoltre, se lo Statocontinuasse a G, finanziandola in deficit con lemissione di titolipubblici, provocherebbe lo spiazzamento degli I privati e (

    PTit,

    r). 57

  • 8/2/2019 MAGAZZINO-Capitolo 3

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    La variazione della G pu rivelarsi inefficace gi nel b.p., se essa vienepercepita come transitoria. Infatti, in tal caso essa non intacca il reddito

    permanente (Yl.p.) e non influisce, pertanto, sul consumo.Comunque, anche se essa fosse efficace nel breve periodo, non lo

    sarebbe nel lungo, in quanto un aumento della G finanziato in deficitsenza emissione di moneta provocherebbe lo spiazzamento finanziariodella spesa privata sensibile al tasso di interesse, ossia di I.

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    Laumento della G, spostando la IS (da IS0 a IS) farebbe inizialmenteaumentare Y al di l del valore corrispondente al tasso naturale di

    produzione (Yn) ma determinerebbe: un aumento del tasso di interesse( r) (punto B); un aumento del livello dei prezzi o del tasso di inflazione( p), che ridurrebbe la quantit di moneta in termini reali (M/P) eprovocherebbe uno spostamento a sinistra della LM, determinando cosun ulteriore aumento del tasso di interesse, sino a che la domanda non si

    riporta al livello corrispondente a un (punto C).

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    Se MS > MD, leccesso di offerta di M si scarica sullintera gamma di

    mercati sui quali si possa cedere M. I sostituti possibili della M sonomolteplici. Quanto pi si allarga la gamma degli acquisti attivati cedendomezzi monetari, tanto pi si riduce limpatto dello squilibrio monetariosul solo mercato dei Tit: si allenta il legame tra MD e r.

    Se MS, MS > MD e AD, per cui p.

    Dunque p dipende da M: si ristabilisce la validit dellequazionequantitativa della moneta.

    Per FRIEDMAN la moneta non neutrale nel b.p., mentre lo nel l.p.

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    FRIEDMAN e i monetaristi concepiscono il sistema economico di mercatocome intrinsecamente stabile, a differenza dei keynesiani.

    FRIEDMAN sostiene che la P.M. a meno di non causare crescenteinflazione ( P) non pu garantire n r < r*, n u < un.

    Il tasso di interesse naturale (r*) sostanzialmente il prezzo diequilibrio fra domanda di capitale (KD) e offerta di capitale (KS).

    Il tasso naturale di disoccupazione (un) quello in corrispondenza del

    quale il numero dei posti di lavoro disponibili in una certa relazione diequilibrio con il numero dei lavoratori disoccupati; essendovi sostanzialeequilibrio fra domanda e offerta di lavoro, il salario tende a rimanerecostante.

    Hp: r = r*; u < un.

    Se M, attraverso laumento del valore reale delle scorte monetarie(M/P) porta inizialmente a una riduzione del tasso di interesse ( r) eun aumento della domanda di beni ( AD), in particolare di beni diinvestimento ( I), al quale si accompagna un aumento della produzione( Y). Al tempo stesso si ha N, reso possibile da un contemporaneoaccrescimento della domanda ( LD) e dellofferta di lavoro ( LS). 61

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    Ci costituisce unapparente contraddizione: laumento della domanda

    di lavoro pu avvenire soltanto se si suppone una riduzione del salarioreale ( W/P); daltro canto, un aumento dellofferta di lavoro ha luogosoltanto se si ipotizza un aumento del salario reale (W/P).

    Lincoerenza viene superata se si suppone che:

    a) le aspettative degli individui siano adattive;

    b) i vari operatori abbiano diversa informazione e diversi tempi direazione alle informazioni scaturenti dalla realt: in particolare, leimprese sono pi informate dei lavoratori dellaumento dei prezzi passatio in corso; esse si attendono una flessione del salario reale e aumentano il

    volume degli investimenti e la loro domanda di lavoro; i lavoratori, al

    contrario, notando un aumento dei salari nominali e non dei prezzi siattendono un aumento del salario reale e accrescono lofferta di lavoro.

    La curva di PHILLIPS originaria la relazione inversa fra tasso divariazione dei salari nominali e tasso di disoccupazione:w = (u).

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    Non si potr parlare di una sola curva di PHILLIPS, ma di un fascio dicurve di PHILLIPS di b.p., caratterizzate ognuna da un diverso valore

    dellinflazione attesa (pe).Se il tasso di inflazione attesa per il periodo t, pt, pari al tasso di

    inflazione effettiva nel periodo precedente, pt-1, si avr: wt = (ut) + pt-1Si supponga che nel periodo zero il sistema sia da tempo indefinito

    nella posizione un: allora il tasso di variazione dei salari nel periodo

    corrente sarw0 = 0.

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    Secondo la visione di FRIEDMAN, la P.M. pu innescare un processo

    inflazionistico che tende ad autoalimentarsi.Da questa analisi si possono trarre le implicazioni che seguono:

    1. La P.M., secondo i neo-quantitativisti, efficace soltanto nel b.p.; ossiariesce a garantire u < un soltanto per breve tempo; la possibilit di farloper un tempo pi lungo implica che venga aumentata ulteriormente la

    quantit di moneta ( M), il che genera inflazione ( P). Pertanto,soltanto una crescente inflazione pu garantire un tasso didisoccupazione minore di quello naturale.

    2. Nel l.p. la curva di PHILLIPS, sempre secondo i monetaristi, verticale;ossia per qualunque tasso di inflazione, vale u = un; non vi pertanto un

    trade-offfra disoccupazione e inflazione, se non nel b.p.Lazione monetaria deve svolgere il ruolo di lubrificante

    delleconomia: la variazione della quantit di moneta deve essere pari allavariazione media della sua domanda, che, se non cambia la velocit dicircolazione, corrisponde alla variazione del reddito reale, in un ambito

    di stabilit dei prezzi: M = MD = Y(seV = cost.). 64

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    La duplice idea di fondo dei monetaristi dunque che:

    a) il sistema economico privato sostanzialmente stabile, obbedendo aforze capaci di riportarlo su un sentiero di piena occupazione (il tassonaturale di disoccupazione), anche se turbato da shock esogeni;

    b) lazione pubblica inefficace, se non nel breve periodo, e non incidesulle caratteristiche strutturali del sistema economico; ad esempio,

    labbassamento del tasso di disoccupazione di mercato non riesce aridurre il tasso di disoccupazione naturale.

    Per i monetaristi il tasso dinteresse ha natura reale: r = i p, mentreMDtransattiva+precauzionale = f(PQ).

    Per i keynesiani il tasso dinteresse ha natura nominale, mentreMDspeculativa = f(i).

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    Regola semplice (o automatica) della P.M.: consiste di interventi

    decisi di volta in volta dalle autorit monetarie; in situazioni di bassolivello della domanda si compirebbero azioni monetarie espansive e,

    viceversa, in caso di eccesso di domanda. In sostanza, seV = cost., MS =Y, per evitare p.

    La superiorit della regola automatica rispetto agli interventi

    discrezionali non deriva soltanto dalla temporaneit degli effettisulloccupazione prodotti da quegli interventi e dal loro costo in terminidi inflazione, ma anche dalla possibilit che ne scaturiscano addiritturaeffetti perversi, a causa della lunghezza e variabilit del ritardo neglieffetti della politica monetaria: le conseguenze della politica monetaria

    potrebbero manifestarsi in un periodo nel quale la situazione economica del tutto mutata rispetto a quella che aveva consigliato linterventomonetario. Leffetto sarebbe di aggravare, anzich temperare leoscillazioni cicliche (3 ritardi della P.E.).

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    Dal momento che i consumi di un individuo in genere si adeguano con

    un certo ritardo a brusche variazioni del reddito, il consumo dipendesecondo alcuni autori anche dal reddito precedente.

    Supponiamo che un individuo da un anno allaltro abbia un forteaumento del suo reddito. Difficilmente egli accrescer immediatamente isuoi consumi, ma li elever gradualmente, man mano che si abitua ai

    nuovi standards di consumo. Il fenomeno per cui il reddito di un datoanno influenza non solo il consumo dello stesso anno ma anche quellodegli anni successivi stato chiamato effettodeco.

    Modigliani, rilevando che il reddito di un individuo di solito basso nelperiodo iniziale e finale della vita, mentre pi elevato nel periodo

    centrale (quando in et lavorativa), ha sostenuto che il consumo di unindividuo non dipende dal suo reddito corrente bens dal redditopercepito durante tutto larco della vita: in vecchiaia, in et dipensionamento, lindividuo consumer parte di ci che ha risparmiatonel periodo centrale della sua vita (teoria del ciclo vitale del

    consumo). 67

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    La N.M.C. rafforza il punto di vista dei monetaristi di prima

    generazione, partendo da ipotesi ancor pi ottimistiche sulle capacitriequilibratici intrinseche al sistema economico privato, e giungendo aconclusioni ancor pi negative sullefficaciadellintervento pubblico.

    Due sono le ipotesi essenziali:

    a) gli operatori formano le proprie aspettative in modo razionale,

    sfruttando tutte le informazioni disponibili, che non necessariamentesono complete. Una previsione razionale risulter corretta in media;potranno esservi degli errori, ma questi avranno natura casuale e nonsistematica. Lintroduzione di aspettative razionali (AR) equivaleallipotesi secondo la quale gli operatori si comportano come se

    conoscessero la teoria sottostante il modello. Lintroduzione di AR in unmodello economico un potente mezzo per far convergere le previsionidegli operatori sui risultati che scaturiscono dal modello stesso.

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    b) i mercati vengono continuamente riportati in equilibrio dal

    movimento dei prezzi, che sono perfettamente flessibili; in particolare,il mercato del lavoro sempre in equilibrio di piena occupazione. Ladisoccupazione esistente sempre volontaria. Essa pu ridursi, se vi unaumento imprevisto del livello generale dei prezzi avvertito dalle soleimprese e non dai lavoratori.

    Se, partendo dalla p.o., AD, p, W/P, N, LD, AS, W, (W/P)e, LS, u.

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    Sia Ail punto di equilibrio di l.p. Hp: shock positivo sullaAS ( MS).Allora,AD0 AD1 con equilibrio daAaA, dove p (da p0 a p1), e Y(daY0 aY1): effetto sorpresa. Se MS transitorio, Y(in Yn) e p (inun). Infatti, p = p

    e. LaAS non si sposta, eAD1 AD0 (poich MS ritorna

    al suo livello iniziale).

    P.M. espansiva: nel b.p. p.

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    Sia Ail punto di equilibrio di l.p. Hp: shock positivo sullaAS ( MS).Allora,AD0 AD1 con equilibrio daAaA, dove p (da p0 a p1), e Y(daY0 aY1): effetto sorpresa. Se MS permanente, p (perch pe). LaAS0 AS1, con equilibrio daA aA, dove p (da p1 a p2), e Y(daY1 aY0). Ciascun operatore, prevedendo un aumento generale dei p delle altremerci e del L in conseguenza dellaumentata domanda, sar disposto aoffrire una q minore. P.M. espansiva: nel l.p. p.

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    Gli effetti della P.M. possono essere esaminati considerando che

    laumentodellofferta di moneta provoca un incremento della domandaaggregata e, pertanto, uno spostamento verso destra della curva AD.Pertanto, ogni aumento previsto dellofferta di moneta avr lunico effettodi far aumentare i prezzi (MS , p).

    Se la manovra fiscale prevista, essa lascia inalterato lequilibrio

    generale del sistema, scaricandosi immediatamente ed esclusivamentesui p. La curva di PHILLIPS verticale anche nel b.p. La P.F. , quindi, deltutto inutile e, anzi, produce addirittura risultati negativi, per linflazioneche ne scaturisce ( p).

    Soltanto una P.F. imprevista e, si badi bene, imprevedibile sulla base

    delle informazioni di cui si dispone, pu avere efficacia; ma questa assolutamente episodica.

    I risultati della N.M.C. per la politica economica sono particolarmentedrastici e pessimisti: esclusa ogni possibilit sistematica che le misure dipolitica economica modifichino permanentemente il livello della

    produzione e delloccupazionedequilibrio (policy invariance). 72

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    Critiche mosse alle ipotesi di base della N.M.C.:

    a) la tendenza a un continuo riequilibrio dei mercati;b) il tipo di informazione disponibile;

    c) il semplicismo con il quale vengono affrontati e risolti i numerosiproblemi derivanti nella realt dalla scarsit delle informazionidisponibili, dai limiti nelle capacit di calcolo e di ottimizzazione, dalla

    complessit dei processi di apprendimento dei parametri del modello.

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    Secondo LUCAS (1976), nel momento stesso in cui unazione di P.E. vieneattuata, muta il quadro nel quale gli individui si muovono, e quindi

    possono mutare i criteri comportamentali degli individui, e i parametri dicomportamento considerati nelle equazioni comportamentali. Semutano i parametri, leffetto della P.E. sulle variabili obiettivo imprevedibile. Se il p.m. prendesse le proprie decisioni sulla base dei

    valori stimati dei parametri comportamentali, compirebbe un errore

    logico, dato che i valori effettivi dei parametri cambieranno, proprio aseguito dellazione di P.E.Pertanto, in base alla critica di LUCAS, la P.E. ha s effetto sulle variabili

    economiche, ma in un modo che non pu essere previsto sulla base deicomportamenti osservati nel passato. Di conseguenza, LUCAS ritiene che

    sia meglio, per le autorit di P.E., astenersi da interventi attivi proprioperch lesito del loro intervento sempre imprevedibile.

    Gli agenti privati e le autorit di P.E. sono legati da interdipendenzastrategica: il comportamento ottimale degli uni dipende dalcomportamento delle altre. In particolare, il meccanismo di formazionedelle aspettative si modifica in seguito a nuove misure di P.E.

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    Ripresa della Legge di SAY. Caso concreto: Reaganomics.

    Se G e T, allora Ydisp, C, S, I, N, u, Y, T.Liniziale riduzione del gettito fiscale dovrebbe, alla fine del processo,

    essere pi che compensata dallaumento della ricchezza del Paese. Su taleragionamento si basa la curva di LAFFER.

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    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/3/36/Laffer-Curve.svg
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    Curva di ARMEY: lidea alla base del lavoro di ARMEY che con livellidi spesa pubblica molto bassi, lo Stato non riuscirebbe a garantire il

    rispetto dei contratti e la protezione dei diritti di propriet, e quindi untasso di crescita positivo. Al contrario, con quote molto elevate di spesapubblica, i cittadini avrebbero scarsi incentivi ad investire e produrre,giacch i livelli di prelievo sarebbero esorbitanti, ed anche in questo casola crescita ne soffrirebbe.

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    Lanarco-capitalismo uno degli orientamenti della filosofiapolitica liberale e anarco-individualista (di area libertarian), della

    filosofia giuridica giusnaturalista contemporanea, ed presenteprincipalmente nel mondo anglosassone.

    Il principale riferimento intellettuale per lanarco-capitalismo loperadelleconomista e filosofo della politica ROTHBARD. Apparsa sulla scenaamericana nel corso degli anni Sessanta, questa teoria politica propone

    linstaurazione di una societ basata esclusivamente sul libero mercato enella quale sia eliminato ogni ricorso alla coercizione attraverso ilsuperamento dello Stato, intrinsecamente autoritario secondo gli anarco-capitalisti. A dispetto della denominazione, lanarco-capitalismo non anarchico nel senso tradizionale e socialista del termine, in quantoappare slegato e spesso anche contrapposto alle tematiche classiche

    dellanarchismo storico (quali il mutualismo, il socialismo,legualitarismo, lanti-autoritarismo, lanti-sessismo), mentre affonda leradici nella classica tradizione liberale e liberista, definendosi lunicapossibilit di dare un contenuto realistico e coerente alla proposta diabolire lo Stato e la violenza che insita in esso. Si propone di sostituire il

    W.S. con le libere associazioni, le comunit volontarie e il filantropismo. 77

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    - ACOCELLA N., Politica economica e strategie aziendali, Carocci,

    Roma, 2011 (Capitolo 3).- CELLINI R., Politica Economica, McGraw-Hill, Milano, 2010(Capitoli 16, 17 e 21).

    - MARZANO A., Politica macroeconomica, U.T.E.T., Torino, 2006(Capitolo 2).