MAGAZZINO-Capitolo 12

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    COSIMO MAGAZZINO

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    La politica macroeconomica tende al raggiungimento dei seguenti

    obiettivi: piena occupazione, stabilit dei prezzi, equilibrio della B.P.,sviluppo.Gli strumenti macroeconomici sono: politica monetaria, politica di

    bilancio, politica dei prezzi e dei redditi, politica del cambio.Moneta: insieme dei mezzi di pagamento a disposizione di una

    collettivit, ossia della moneta legale detenuta dal pubblico (Circ.) pi idepositi dei risparmiatori (D).

    Politica monetaria: insieme degli interventi dei p.m. tesi a incideresulla quantit di moneta.Leconomia monetaria uneconomia nella quale le transazioni sono

    regolate con lo scambio di un particolare bene, denominato moneta, e

    non di tutti gli altri beni (economia di baratto).

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    La prima e pi importante funzione della moneta quella di mezzo di

    pagamento o intermediario degli scambi, regolando i rapporti didebito e di credito sorti in seguito agli scambi economici.Una seconda funzione della moneta quella di unit di conto: essa il

    bene nei termini del quale sono calcolati tutti i prezzi e contabilizzati ivalori.

    Una terza funzione della moneta quella di riserva di valore, ossiaviene impiegata come possibile strumento di investimento.

    Una quarta funzione della moneta quella di misura per i pagamentidifferiti, servendo a trasferire potere di acquisto nel tempo.

    La moneta ha un carattere essenzialmente fiduciario.Nel corso del tempo si passati dalla moneta-merce (il bene che

    fungeva da moneta aveva anche una sua utilit intrinseca in quantomerce) alla moneta metallica, poi a quella cartacea e, infine, a quellabancaria.

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    Corso forzoso: quando luso della moneta imposto da unautoritpubblica, come lo Stato. Con corso forzoso si intende la non convertibilittra la moneta e lequivalente in metallo prezioso (oro e/o argento, di solito)in un sistema monetario bilanciato sul valore delloro (sistema aureo).

    Corso legale: quando unautorit pubblica attribuisce ad una moneta unpotere liberatorio.Lipotesi di economia monetaria comporta, in particolare, che vi sia

    scissione fra il momento in cui i redditi vengono percepiti e quello nelquale vengono spesi, nonch fra gli operatori che hanno titolarit sui beniprodotti e quelli che ne domandano luso.

    Gli attori del processo produttivo ricevono una quantit di moneta checonferisce loro un potere dacquisto dei beni prodotti. Alcuni di questi

    attori (le famiglie) domanderanno solo una parte dei beni cui viene loroconferita la titolarit (potenziale), e risparmieranno una parte del lororeddito. Altri attori (le imprese) domanderanno beni per un valoresuperiore a quello loro assegnato dalla distribuzione, al fine di aumentarela loro capacit produttiva (investimento). Pertanto, le famiglie sonounit in surplus di S o in deficit di C, mentre le imprese sono unit ineccesso di C e in deficit di S. 4

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    La possibilit di soddisfare simultaneamente i piani di S delle famiglie e

    quelli di C delle imprese legata allesistenza di strumenti finanziari, inparticolare di crediti diretti (prestiti, obbligazioni, azioni, emessidalle imprese e sottoscritti dalle famiglie) attraverso i quali le unit ineccesso cedono temporaneamente la disponibilit di potere di acquisto aquelle in difetto di risparmio.

    I crediti diretti sono negoziati nei mercati finanziari o mercati deicapitali, e i sistemi finanziari dove prevalgono sono dettimercatocentrici. Invece, i sistemi economici nei quali sianoparticolarmente sviluppati gli intermediari finanziari sono detticreditocentrici.

    Nei mercati finanziari distinguiamo:- mercati primari, dei titoli allemissione;- mercati secondari, dei titoli gi esistenti;- mercati derivati, concernenti attivit finanziarie il cui valore legatoa quello di altri titoli (sottostante).

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    Lo sviluppo degli intermediari finanziari (i.f.) e dei crediti indiretti(ossia che passano dalle unit in surplus agli intermediari, e poi da questiultimi alle unit in deficit) pu ridurre il costo del credito per 3 ragioni:1. Nellacquisizione dei crediti dalle unit in eccesso e nellerogazione deicrediti a quelle in deficit esistono economie di scala o di variet, legatealla riduzione dei costi di gestione e allesistenza di costi fissi diinformazione sul rischio. In tal caso gli i.f. assumono il ruolo di

    certificazione della qualit di chi domanda credito.2. Possibilit della trasformazione qualitativa nel credito, checomporta un allungamento della sua scadenza. Dal momento che nontutti i risparmiatori alla scadenza fissata chiederanno la restituzione deifondi, gli i.f. potranno prestarli a una scadenza pi lunga, mantenendo la

    riserva precauzionale o libera).3.Diversificazione dei rischi individuali: lesistenza di i.f. consente didiversificare gli impieghi e ridurre sia il rischio complessivo che il tassodinteresse.

    Struttura finanziaria: insieme degli intermediari finanziari, delle

    attivit o passivit finanziarie e dei relativi mercati. 6

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    Moneta-pegno: possiede un contenuto intrinseco (moneta-merce,moneta metallica).

    Moneta-segno: non possiede un contenuto intrinseco n convertibilein alcuno strumento dotato di valore intrinseco. rappresentata da unbene avente utilit solamente in quanto moneta, il cui valore fissato inmodo convenzionale ed universalmente riconosciuto dalla societ.

    Tipi di moneta:

    - banconote: create dagli istituti di emissione; rappresentano la monetaavente corso legale;- depositi: creati dalle banche; rappresentano la moneta fiduciaria;- raccolta bancaria pronti contro termine.

    La raccolta bancaria pronti contro termine consiste nella vendita di

    titoli a pronti e nel contemporaneo riacquisto a termine degli stessi.Distinguiamo3 aggregati monetari:- M0: Circ. = BMP- M1 o moneta in senso stretto: M0 + Dep. a vista- M2 o aggregato monetario intermedio: M1 + Dep. fino a 2 anni- M3 o moneta in senso ampio: M2 + Operazioni pronti contro termine

    + Quote dei fondi di investimento + Titoli di debito fino a 2 anni. 7

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    LIstituto di emissione pu evitare linsolvenza degli i.f. (possibile quandole riserve detenute siano inferiori ai ritiri dei depositi: es. fuga agli sportelli)

    fornendo loro liquidit, assolvendo alla funzione pubblica di prestatore diultima istanza (o banca delle banche o Banca Centrale, B.C.).

    Listituto di emissione fissa per le banche ordinarie un obbligo dimantenere una riserva obbligatoria a fronte dei depositi (lammontare diriserve richiesto dalle autorit monetarie che la banca deve detenere), in

    aggiunta alla riserva libera (lammontare di riserve, in eccesso a quelleobbligatorie, che la banca decide di detenere per far fronte a situazioni diilliquidit impreviste).

    Le attivit finanziarie utilizzabili dalle banche ordinarie al fine dicostituire la riserva obbligatoria formano la base monetaria (B.M.) omoneta ad alto potenziale. Essa comprende tutte le passivit a vistaemesse dalle autorit monetarie oltre a quelle prontamente trasformabili inesse.

    Gli impieghi (la domanda) della B.M. sono presso le banche (comeriserva libera e obbligatoria) e presso il pubblico (come scorta dicircolante).

    I canali di creazione della B.M. sono 4: Estero, Tesoro, Operazioni dimercato aperto, Banche.8

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    La B.C. crea B.M. attraverso il canale Estero acquisendo riserve ufficiali,

    quando la B.P. in avanzo. Si tratta dellemissione di B.M. per far frontealle richieste di cambiare la moneta nazionale contro valute estere, e

    viceversa. Se la B.P. in attivo, affluisce nel Paese un maggior quantitativodi valuta straniera rispetto alla domanda che ne viene fatta dagliimportatori. Queste operazioni servono anche per controllare i cambi.

    Sterilizzazione: operazione, condotta dalle autorit monetarie, dineutralizzazione dellesito dei conti con lEstero sulla B.M.La B.C. crea B.M. attraverso il canale Tesoro poich la B.C. pu

    concedergli credito attraverso lacquisto di titoli di Stato sul mercatoprimario, mediante il conto corrente di Tesoreria e le anticipazionistraordinarie. La B.C. emette moneta per coprire le spese del Governo:monetizzazione della spesa pubblica. Questo canale stato chiuso inItalia nel 1981 dalla Legge Andreatta sul divorzio tra B.C. e Tesoro e alivello europeo dal Trattato di Maastricht (1992).

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    La B.C. crea B.M. attraverso le operazioni di mercato aperto (O.M.A.)

    tramite acquisti e vendite dei titoli sul mercato secondario. Se la B.C.acquista titoli crea B.M.; se vende titoli, distrugge B.M. il canalequantitativamente pi importante.

    La B.C. crea B.M. attraverso le banche quando rifinanzia il sistemacreditizio mediante operazioni di risconto di cambiali o di anticipazioni sui

    titoli.

    Lequilibrio prevede: BMS = BMD

    BP + FINT + RB + OMA = BMP + BMB

    dove BP: saldo della B.P.; FINT: variazione del finanziamento al Tesoro;RB: variazione del rifinanziamento bancario; OMA: operazioni di mercatoaperto; BMP: variazione della B.M. domandata dai privati; BMB:

    variazione della B.M. domandata dalle banche.

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    Bilancio di una banca

    Supponiamo che:a) il pubblico voglia mantenere un rapporto fisso (h, parametro

    comportamentale dei privati, esprime la propensione dei privati a detenereB.M. presso di s, anzich D) fra circolante (BMP) e depositi posseduti (D):BMP = h * D, con h0.

    Se il tasso dinteresse sui D , allora h , infatti: h=f(i).b) le banche mantengano un rapporto fisso (j) fra B.M. per riserve

    obbligatorie e libere (BMB) e depositi raccolti (D): BMB = j * D, con 0

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    Le banche tenderanno a detenere una quota di riserve sui depositi tantopi alta quanto pi elevato il costo di illiquidit (rappresentato dal tasso

    dinteresse sulle operazioni di rifinanziamento della banca centrale), etanto pi bassa quanto pi alto il costo opportunit delle riservemedesime (rappresentato dal tasso di rendimento degli investimenti almargine, e quindi, per esempio, dal tasso overnight).

    Il processo di moltiplicazione della moneta trova la sua origine nella

    moltiplicazione dei depositi.Supponiamo che la B.C. aumenti di 1 mln la BM (stampandobanconote) e che i cittadini depositino questa somma in una banca. Labanca, ora, potr creare ulteriore liquidit bancaria partendo dal depositoiniziale. Dopo aver, infatti, accantonato una certa quota a titolo di riservaobbligatoria (poniamo il 20%), essa potr prestare le restanti 800 mila acoloro che hanno bisogno di credito. Se questo denaro ritorna di nuovonel circuito bancario, la banca che lo riceve potr riutilizzarlo, dopo avernuovamente dedotto la quota di riserva obbligatoria, ovvero potrconcedere credito per 640 mila lire. Chiaramente la somma disponibilesar sempre minore; il processo si arrester quando la somma delle

    riserve accumulate dalle banche sar uguale al deposito iniziale. 12

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    LS = BMP + D

    dove LS : offerta totale di moneta.

    LS = hD + D = D (1+h)D = (1/(h+j)) BM

    LS = ((1+h)/(h+j)) BM

    dove (1+h)/(h+j): moltiplicatore della moneta, che quando h e j.Poichj1.Dunque, la moneta M un multiplo finito della B.M.Il moltiplicatore della M basato sul fatto che la stessa banconota viene

    contemporaneamente percepita come strumento di pagamento da pi

    operatori contemporaneamente: da chi ha in mano la banconota circolantee da tutti quelli che lhanno depositata, in precedenza, presso qualcheistituto creditizio.

    Se le banche potessero concedere in credito lintero ammontare dei D deirisparmiatori, il processo di moltiplicazione della M non avrebbe mai fine.

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    Poniamo che il pubblico riceva moneta per 1.000 euro, ne trattenga il 10%

    e depositi il resto presso le banche; queste avranno, quindi, 900 euro didepositi in pi, dei quali una parte, poniamo il 20%, terranno come riservae il resto, 720 euro, impiegheranno concedendo prestiti; il pubblico,ricevuti questi 720 euro, ne tratterr il 10% e depositer il resto presso lebanche, che vedranno quindi i loro depositi aumentare di ulteriori 648

    euro, i quali, andandosi a sommare ai precedenti 720 euro, porterannolaumento complessivo a 1.368 euro, che sommato ai 1.000 euro diincremento iniziale della base monetaria determina un aumentocomplessivo della quantit di moneta pari a 2.368 euro; ci vuol dire che,dopo un solo ciclo, 1.000 euro di incremento della base monetaria hannogi generato un aumento pi che doppio dellofferta di moneta e, poich il

    processo si ripete pi volte, ad ogni ciclo successivo si avr un ulterioreaumento dei depositi e, quindi, dellofferta di moneta (seppur via viadecrescente).

    Questo meccanismo anche noto come "piramide dei depositi", unapiramide tronca dove i depositi costituiscono la base maggiore e la moneta

    ad alto potenziale (ossia la base monetaria) costituisce la base minore. 14

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    LS = ((1+h)/(h+j)) BM

    A parit di BM, lofferta totale di M (LS) :a) se j. Quanto maggiore il coefficiente di riserva delle banche(obbligatorio e libero), tanto pi il processo di moltiplicazione della M sarattenuato dalla mancata concessione in credito di ci che le banche hanno

    ricevuto in deposito;b) se h, essendo negativa la derivata prima del moltiplicatore rispetto a h.Se h=0, gli operatori preferiscono detenere sempre tutto in D, e il valore delmoltiplicatore della M massimo. Se, al contrario, gli operatoripreferiscono detenere sempre presso di s i mezzi di pagamento come Circ.senza effettuare D, allora il moltiplicatore della M assume il suo valore

    minimo.La quantit di M esistente in uneconomia dipende sia dalle autorit di

    P.M. che dal comportamento dei privati. Infatti, il comportamento deirisparmiatori incide sulla quantit di M in virt del parametro h, mentre ilcomportamento degli istituti di credito incide sulla quantit di M in virt

    del coefficiente di riserva libera (cRL), che rientra nel parametroj. 15

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    In tutte le economie il moltiplicatore monetario ha un valore superiore a

    1, il che vuol dire che Ms>BM o, in altri termini, che lofferta di moneta,oltre che dalla base monetaria, creata dalla B.C., costituita dallacosiddetta moneta bancaria, creata dalle banche raccogliendo depositi econcedendo prestiti o acquistando titoli (prestiti e titoli che, nel lorocomplesso, costituiscono il credito bancario).

    Leffetto moltiplicativo trova la sua spiegazione nel processo circolare chesi innesca tra banche e loro clienti: questi ultimi depositano la liquidit ineccesso, rispetto a quella che desiderano detenere, presso le banche, lequali, a loro volta, la ridistribuiscono al pubblico sotto forma di prestiti oacquisto di titoli; il pubblico, per, trattiene solo una parte della liquiditcos ricevuta, depositando nuovamente il resto presso le banche, sicch il

    processo continua a ripetersi, creando ad ogni passaggio nuovi depositiche, andandosi a sommare a quelli gi esistenti, aumentano loffertacomplessiva di moneta. Va notato che la nuova moneta non viene creatadalla singola banca, che si limita a raccogliere depositi ed a concedereprestiti o acquistare titoli, ma dal sistema bancario nel suo complesso.

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    In linea teorica, la P.M. dovrebbe perseguire come obiettivi finali quelli

    comuni a tutte le politiche macroeconomiche: livello del reddito aggregato(Y), livello delloccupazione (U), stabilit del livello dei prezzi (P),equilibrio nei conti con lEstero (BP), sviluppo (g).

    La Scuola keynesiana privilegia gli obiettivi del reddito edelloccupazione, mentre la N.M.C. privilegia la stabilit dei prezzi.

    Secondo la teoria tradizionale del modus operandi della P.M., levariabili possono essere cos distinte:a) Strumentib) Indicatoric) Obiettivi operativid) Obiettivi intermedi

    e) Obiettivi finali.

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    Dalla teoria della P.E. sappiamo che gli strumenti debbono essere delle

    variabili: a) controllabili dal p.m.; b) efficaci sugli obiettivi; c) separabili(ossia, leffetto di ciascuno di essi deve essere separabile da quello dellealtre variabili).

    La teoria economica concorda nellindividuare i seguenti strumenti diP.M.:

    - B.M., la cui controllabilit dipende dallo specifico canale di creazione edal contesto istituzionale;- cRO, nato per fini prudenziali ha finito per essere un importantestrumento per regolare la quantit di M;- massimale sugli impieghi, misura amministrativa con la quale leautorit monetarie impongono agli istituti di credito un limite massimo

    alla concessione di crediti. Se il massimale , la P.M. restrittiva;- vincoli di portafoglio, disposizioni amministrative con le quali sicostringono gli istituti di credito a modellare il proprio portafogli diattivit, s da soddisfare alcuni requisiti, destinando una frazione dellapropria raccolta nellinvestimento in titoli specifici;

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    - posizione netta sullEstero, disposizione amministrativa con la quale si

    invitano gli istituti di credito ad assumere una posizione (creditoria odebitoria) in valuta straniera presso banche straniere. Laccensione di unap.n.s.e. consente di LS, poich le banche nazionali depositeranno pressola B.C. le valute estere ottenute in prestito e, in contropartita, la B.C. creerB.M., cedendo loro moneta nazionale;

    - fissazione dei tassi dinteresse (i) di pertinenza delle Autoritmonetarie, come il tasso ufficiale di risconto, TUR.

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    Gli indicatori sono variabili facilmente osservabili, la cui dinamica

    informa le Autorit sulleffettiva direzione che stanno prendendo levariabili rilevanti.

    Indicatori della P.M. sono i tassi di interesse di mercato (tassiinterbancari, tassi sui titoli obbligazionari, etc.).Ad esempio, se le Autorit hanno messo in atto una misura teoricamente

    di P.M. restrittiva, allora si devono attendere che i tassi dinteresse

    .Osservare se e quanto i tassi di interesse effettivamente , in seguito allamanovra attuata, fornir informazioni sulleffettiva realizzazione deiprocessi economici attesi.

    Gli obiettivi operativi sono variabili endogene, direttamente influenzate

    dagli strumenti utilizzati, ma che non rappresentano, di per s, il veroobiettivo finale della politica attuata.

    La loro dinamica consente di fare previsioni sugli obiettivi che si stannoperseguendo.Ai tempi della lira italiana, la Banca dItalia utilizzava M2 quale obiettivo

    operativo. 20

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    Gli obiettivi intermedi sono variabili influenzate dagli strumenti

    utilizzati, aventi un chiaro e diretto legame con gli obiettivi finali.La loro dinamica consente di fare previsioni immediate sulle variabili che

    rappresentano gli obiettivi finali.Ai tempi del marco tedesco, la Bundesbank utilizzava M3 quale obiettivo

    intermedio; mentre la Banca dItalia utilizzava il Credito Monetario

    Interno (CMI) o il Credito Totale Interno (CTI).Il CMI pari al finanziamento monetario del deficit pubblico (cio ildeficit al netto della parte coperta con emissione di titoli del debitopubblico) pi i crediti bancari ai privati:

    CMI = (G T - B) + CRIl CTI pari al deficit pubblico (comunque esso sia finanziato) pi i

    crediti bancari ai privati, pi gli altri finanziamenti ottenuti dalle imprese(ossia i titoli obbligazionari emessi):

    CTI = (G T) + CR + OB 21

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    La letteratura economica si divide fra chi ritiene che tutti gli obiettivi

    della P.E. debbano essere presenti nellazione delle B.C. e chi ritiene, alcontrario, che lobiettivo prioritario se non unico debba essere lastabilit del livello generale dei prezzi. Tale visione conflittuale si traducein formulazioni molto differenti degli statuti delle B.C.

    Inoltre, si tratta di stabilire quale obiettivo concreto perseguano le B.C., e

    se e come e quanto lo debbano comunicare. Infatti, gli annunci sugliobiettivi di P.M. hanno di per s importanza nellindirizzareleconomia, inquanto influenzano le aspettative dei privati; a tal punto che lannuncio(che pu essere credibile o meno, a seconda del grado di reputazionegoduto dalla B.C.) dellobiettivo pu essere addirittura configurato comeuno strumento in s (effettodannuncio).

    A tale proposito si dibatte anche se sia opportuno che la B.C. annunziesplicitamente tutti i suoi obiettivi (operativi, intermedi, finali) ovverosoltanto quello finale.

    La definizione di una moltitudine di obiettivi pu comportare unconflitto fra gli obiettivi stessi, a causa di una loro sostituibilit, laddove

    il perseguimento di uno di essi precluda la possibilit di raggiungerne altri. 22

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    La scelta delluno o dellaltro obiettivo intermedio dipende da numerose

    circostanze:a) controllabilit dellaggregato ipotizzato come obiettivo intermedio;b) stabilit delle funzioni di comportamento;c) legami fra obiettivi intermedi e finali.

    Quanto pi prossimo lobiettivo intermedio agli strumenti, tanto

    maggiore sar la capacit di controllarlo.Una ulteriore questione riguarda la stabilit delle funzioni dicomportamento, ma non il grado di sostituibilit fra diverse attivit; inparticolare, se esse siano pi probabilmente di natura reale o monetaria.

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    Data la LM, la posizione desiderata della IS IS0. Potrebberointervenire shocknegativi (ISIS) o positivi (ISIS). In tal caso, il

    reddito oscillerebbe da Y a Y, rispettivamente, se si perseguisse unobiettivo intermedio di costanza dellofferta di moneta (chepermetterebbe i). Ove, invece, lobiettivo intermedio fosse quellodellinvarianza di i (al livello i0), la LM sarebbe orizzontale, perch perogni posizione della IS a seguito dello shock verrebbe offerta quella

    quantit di M tale da mantenere i = i0. In questo secondo caso il redditooscillerebbe in un campo pi ampio, fraY1 eY1.

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    Per poter mantenere costante il livello del reddito desiderato, shockdi

    natura monetaria richiederebbero di essere compensati da variazioni diMS tali da lasciare invariato i. Vale a dire, in questo caso, che lobiettivointermedio dei p.m. deve essere i e non la quantit di M. In presenza diun aumento autonomo della MD, che tende a far spostare verso sinistra laLM0, se si mantenesse invariata MS si avrebbe un i e Y. Ci pu essereevitato se lobiettivo intermedio proprio quello di mantenere invariato i;lautorit monetaria fornir allora tanta B.M. da provocare un MS = MD.

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    Se il redditoY lontano dal suo livello ottimale, soprattutto a causa delle

    variabili che determinano la curva IS (ossia quando i mercati reali sonoinstabili) preferibile che i p.m. perseguano una P.M. che mantenga Mcostante.

    Se la MD molto instabile, la P.M. deve fissare il suo obiettivo in terminidi i.

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    Inflation targeting (intervento a uno stadio): condotta in base alla

    quale la B.C. comunica soltanto lobiettivo finale e, in particolare, lobiettivodel tasso dinflazione (p), individuando quale obiettivo intermedio il valorestimato dellinflazione attesa (pe). Dunque linflazione riveste il dupliceruolo di obiettivo finale e obiettivo intermedio.

    Intervento a due stadi: condotta in base alla quale la B.C. persegue

    lobiettivo finale in via indiretta, attraverso il conseguimento in via direttadi obiettivi intermedi. Dunque linflazione riveste lunico ruolo di obiettivofinale.

    Inflation targeting flessibile: condotta in base alla quale la B.C.affianca allobiettivo dellinflazione (comunque primario) un set diobiettivi differenti, seguendo una strategia a doppio pilastro.

    Monetary targeting: condotta in base alla quale la B.C. sceglie qualeobiettivo finale il tasso dinflazione, e come obiettivo intermedio lo stockdimoneta.

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    Indipendenza politica o funzionale della B.C.: quando la B.C. ha

    completa e autonoma responsabilit di decidere le linee di P.M., scegliendolobiettivo finale.

    Indipendenza economica od operativa della B.C.: quando la B.C. hacompleta e autonoma responsabilit di decidere gli strumenti di P.M.necessari per conseguire lobiettivo finale.

    Il governo della moneta assume anche un ruolo ai fini dello sviluppo dil.p. Esso pu avere luogo in 2 maniere completamente differenti:a) assicurando la stabilit monetaria e incentivando il risparmiofinanziario;b) usando linstabilit monetaria in modo tale da stimolare linvestimento e

    la crescita.La scelta tra le 2 alternative dipende dalla natura delle aspettative degli

    operatori e da vari aspetti del sistema finanziario e sociale.

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    Una P.M. restrittiva con un aumento del tasso dinteresse (i) provoca una

    riduzione del prezzo di mercato dei titoli posseduti dalle banche, chevengono cos immobilizzati; infatti, se le banche decidessero di vendere talititoli, incorrerebbero in perdite in conto capitale, essendone diminuito ilprezzo.Leffetto ROOSA (o dimmobilizzo) dimostra come in realt le

    banche, allaumentare del tasso dinteresse, saranno scoraggiate nel farecredito, in quanto (seppure il tasso attivo di interesse sia cresciuto) nonsaranno disposte a concedere crediti finanziati dalla vendita di titoli.Laumento del tasso di risconto determina quindi, una diminuzione,

    anzich un aumento, della propensione del sistema bancario a finanziarela domanda di credito da parte del sistema.

    La manovra di P.M. restrittiva pu accrescere lincertezza sul futuro einnalzare la domanda di liquidit.

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    In presenza di rischio di insolvenza dei prenditori di fondi e di

    informazione asimmetrica pu emergere un effetto di razionamentoendogeno, che tende a verificarsi indipendentemente da eventi esterni;ogniqualvolta una certa banca si trovi di fronte a una domanda di creditoeccedente essa tender a reagire non aumentando il tasso dinteresse, maoffrendo credito ad alcuni clienti e negandolo ad altri.

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    Lefficacia quantitativa dellazione monetaria diversa a seconda che essa

    sia usata in senso espansivo o restrittivo. Essa maggiore nel casorestrittivo, per le seguenti ragioni:- il moltiplicatore effettivo dei D tende ad essere pi elevato conriferimento a una riduzione della B.M.;- nella riduzione del tasso di interesse nominale, nel caso di una P.M.

    espansiva, esiste un limite inferiore (floor), dato che i non pu esserenegativo (trappola della liquidit); al contrario, non vi limiteallaumentodel tasso dinteresse a seguito di una P.M. restrittiva;- la domanda di credito pu essere anelastica a i.

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    TAYLORha elaborato una formula algebrica che permette di spiegare laP.M. effettivamente seguita dal Federal Reserve System. Secondo tale

    formula, a partire dagli anni Ottanta la B.C. americana avrebbedeterminato i tassi dinteresse di b.p. sulla base:- del tasso dinteresse reale di lungo termine,- del tasso dinflazione,- dello scarto fra tasso d'inflazione effettivo e tasso dinflazione

    desiderato,- della differenza fra crescita effettiva e crescita potenziale del PIL(output gap).

    dove it: tasso di sconto nominale di b.p.;

    t: tasso dinflazione effettivo;t*: tasso dinflazione ottimale; rt*: tasso dinteresse reale di l.p.;yt: livello

    del reddito aggregato effettivo; : : livello del reddito aggregato potenziale;a: parametro.

    La TAYLORs rule ha destato notevole interesse soprattutto per lepossibilit offerte di anticipare correttamente la manovra sui tassidinteresse da parte della Federal Reserve. 32

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    Inflazione strutturale: aumenti salariali che sarebbero giustificati in unsettore (poich in questo settore la dinamica della produttivit cresciuta

    altrettanto), quando sono applicati ad altri settori (nei quali la produttivitdel lavoro cresciuta ad un tasso minore) sono causa di inflazione. Lacausa dellinflazione risiederebbe nel fatto che uguali aumenti salariali

    vengono applicati a settori nei quali la dinamica della produttivit cresciuta con saggi differenti.

    Teorema di MODIGLIANI e MILLERIn assenza di tasse, costi di fallimento, asimmetrie informative,

    in un mercato efficiente il valore di unimpresa non affetto dallamodalit con cui limpresa si finanzia.

    Non importa, dunque, se limpresa ottiene il proprio capitale

    raccogliendo finanziamenti tramite lemissione di azioni o tramite debito;allo stesso modo la politica del dividendo non ha effetti sul valoredellimpresa.

    Il teorema costituito da due proposizioni distinte, che possono essereestese a una situazione che preveda la presenza di tassazione.

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    L inflazione distorce il sistema dei prezzi relativi in 3 modi distinti:

    1) alterando il meccanismo di trasmissione dei valori tra i mercati deidiversi beni di uno stesso sistema economico, in un dato periodo ditempo;2) alterando il meccanismo di trasmissione dei valori attraverso periodidiversi di tempo, in un dato sistema economico;3)

    alterando il meccanismo di trasmissione dei valori tra sistemieconomici diversi, in un dato periodo di tempo.

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    Sotto alcuni aspetti, linflazione favorisce il risparmio.

    Il risparmio diretto delle imprese favorito dallinflazione, nella misurain cui questa espande i margini di profitto delle imprese, e quindi leopportunit di auto-finanziamento.

    Inoltre, una motivazione ad intensificare il risparmio il voler disporrecomunque di un dato volume di potere di acquisto futuro.

    Linflazione deprime sia il reddito reale sia il valore reale della ricchezzamonetaria posseduta da determinati soggetti economici (i salariati e ipossessori di titoli a reddito fisso), e per questo tramite ne riduce lacapacit di consumo. Al tempo stesso, essa elargisce extra-profitti di naturainflazionistica, o vantaggi rappresentati da pi bassi interessi reali suiprestiti ottenuti, ad altri operatori. La riduzione dei consumi imposta agli

    uni d cos luogo ad una formazione di risparmio forzoso che si accumulanelle mani degli altri.

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    Linflazione (p) avvantaggia i debitori e svantaggia i creditori, riducendo

    il tasso dinteresse reale (r).Gli investimenti a lunga hanno la capacit di produrre redditoproiettata nel l.p., richiedendo di essere finanziati con debiti a lungascadenza. Indebitarsi alunga significa impegnarsi a corrispondere il tassodinteresse originariamente pattuito per il l.p. di durata del prestito. Inperiodi dinflazione, il costo del finanziamento rappresentato da r, nonda i. Apparentemente, unalta inflazione pu rendere pi convenientelinvestimento. In realt, linflazione introduce un rischio aggiuntivo nelledecisioni di investimento a lunga. infatti difficile prevedere ilcomportamento di p nel l.p. Questo il rischio-inflazione degli I alunga. Gli imprenditori saranno inclini a rinviare molte decisioni di I a

    lunga, in attesa di una schiarita sul fronte di p.Tuttavia, ai fini dellaccumulazione di capitale produttivo, della crescita

    economica, della trasmissione di ricchezza nel tempo, sono gli Ialungaquelli pi importanti.

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    Si supponga che p aumenti nel Paese A e rimanga stabile nel RdM. Iprezzi dei beni prodotti in A (inflazionato) aumentano, in rapporto ai

    prezzi praticati nel RdM (pA/pRdM). Dunque v un pi ampio volume diM in circolazione rispetto alle disponibilit di beni nel Paese A, ove siregistra un eccesso della spesa globale in beni e servizi (M*V) rispettoallofferta globale degli stessi (P*T).

    La AD mondiale di beni avverte le conseguenze dellinflazione, e lacompetitivit di prezzo del Paese A risulter minore. Il RdM esercita unaminore domanda verso i beni prodotti da A (che sono divenuti pi costosi):pertanto le esportazioni di A diminuiscono (XA). Gli stessi operatorinazionali preferiscono acquistare allestero beni che prima acquistavanoallinterno: pertanto le importazioni di A aumentano ( MA).

    Si viene cos a creare un disavanzo nei conti con lestero.

    La copertura finanziaria del disavanzo con lestero pu essere attuata invia temporanea mediante crediti, finanziamenti, aiuti internazionali.Proprio nella consapevolezza dellesistenza di limiti di tolleranza aldisavanzo con lestero da parte di un Paese si rintraccia unaltrafondamentale giustificazione della p. antinflazionistica dei governi.

    Linflazione distorce artificiosamente il meccanismo di trasmissione deivalori tra diversi sistemi economici.37

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    Linflazione configura uno stato di eccesso di domanda (AD>AS),

    mentre la deflazione si riferisce ad uno stato di insufficienza delladomanda (AD

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    - ACOCELLA N., Politica economica e strategie aziendali, Carocci,

    Roma, 2011 (Capitolo 12).- CELLINI R., Politica Economica, McGraw-Hill, Milano, 2010(Capitoli 19 e 20).