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Lucia da Siracusa 1 Lucia da Siracusa Santa Lucia da Siracusa (Siracusa, 283 Siracusa, 304) è stata una santa romana, venerata dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Morì martire durante le persecuzioni di Diocleziano a Siracusa. Santa Lucia da Siracusa Santa Lucia Vergine e Martire Nascita 283 Morte 13 dicembre 304 Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi Ricorrenza 13 dicembre Attributi Occhi su un piatto, Giglio, Palma, Libro del Vangelo Patrono di Siracusa, ciechi, oculisti, elettricisti, contro le malattie degli occhi e le carestie Biografie Lorenzo Lotto - Santa Lucia davanti al giudice Pascasio Nell'introduzione al romanzo storico Lucia di René du Mesnil de Maricourt [1] , Ampelio Crema ha scritto che: «la prima e fondamentale testimonianza sull'esistenza di Lucia ci è data da un'iscrizione greca scoperta nel giugno del 1894 dal professor Paolo Orsi nella catacomba di san Giovanni, la più importante di Siracusa: essa ci mostra che, già alla fine del quarto secolo o all'inizio del quinto, un siracusano - come si deduce dall'epigrafe alla moglie Euschia - nutriva una forte e tenerissima devozione per la "sua" santa Lucia, il cui anniversario era già commemorato da una festa liturgica. Tale iscrizione è stata trovata su una sepoltura del pavimento, incisa su una pietra di marmo quadrato, misurante cm 24x22 e avente uno spessore di cm 3, tagliata irregolarmente. Le due facce della pietra erano state ricoperte di calce: ciò indica che la tomba era stata violata». E così suona l'epigrafe o iscrizione di Euschia Euschia, irreprensibile, vissuta buona e pura per circa 25 anni, morì nella festa della mia santa Lucia, per la quale non vi è elogio come conviene. Cristiana, fedele, perfetta, riconoscente a suo marito di una viva gratitudine.

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Lucia da Siracusa 1

Lucia da SiracusaSanta Lucia da Siracusa (Siracusa, 283 – Siracusa, 304) è stata una santa romana, venerata dalla Chiesa cattolica edalla Chiesa ortodossa. Morì martire durante le persecuzioni di Diocleziano a Siracusa.

Santa Lucia da Siracusa

Santa Lucia

Vergine e Martire

Nascita 283

Morte 13 dicembre 304

Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi

Ricorrenza 13 dicembre

Attributi Occhi su un piatto, Giglio, Palma, Libro del Vangelo

Patrono di Siracusa, ciechi, oculisti, elettricisti, contro le malattie degli occhi e le carestie

Biografie

Lorenzo Lotto - Santa Lucia davanti algiudice Pascasio

Nell'introduzione al romanzo storico Lucia di René du Mesnil de Maricourt[1]

, Ampelio Crema ha scritto che:

«la prima e fondamentale testimonianza sull'esistenza di Lucia ci è data daun'iscrizione greca scoperta nel giugno del 1894 dal professor Paolo Orsinella catacomba di san Giovanni, la più importante di Siracusa: essa ci mostrache, già alla fine del quarto secolo o all'inizio del quinto, un siracusano -come si deduce dall'epigrafe alla moglie Euschia - nutriva una forte etenerissima devozione per la "sua" santa Lucia, il cui anniversario era giàcommemorato da una festa liturgica. Tale iscrizione è stata trovata su unasepoltura del pavimento, incisa su una pietra di marmo quadrato, misurantecm 24x22 e avente uno spessore di cm 3, tagliata irregolarmente. Le duefacce della pietra erano state ricoperte di calce: ciò indica che la tomba erastata violata».

E così suona l'epigrafe o iscrizione di EuschiaEuschia, irreprensibile, vissuta buona e pura per circa 25 anni, morì nella festa della mia santa Lucia, per laquale non vi è elogio come conviene. Cristiana, fedele, perfetta, riconoscente a suo marito di una vivagratitudine.

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Di santa Lucia esiste a Siracusa il «loculo», cioè la tomba primitiva, sulla quale fin dai tempi antichi sorse unachiesa, rifatta poi nel Seicento. Inoltre - come ha scritto Piero Bargellini nel suo libro I Santi del giorno - «esistonoiscrizioni, che testificano una remota e fervida devozione per la Martire e un culto liturgico già stabilito dai primisecoli. Infine, esiste una di quelle "Passioni" con le quali la devozione dei fedeli ha ricamato di fantasia, sopra uncanovaccio certamente storico».

Agiografia

Santa Lucia

Gli Atti del suo martirio, il cosiddetto Codice Papadopulo, narranodi una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famigliadi Siracusa, che era stata promessa in sposa ad un pagano. Lamadre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingentisomme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia edEutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro diAgata nel dies natalis della vergine e martire catanese, pregaronoS. Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna.Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata ingloria che le diceva Lucia, perché chiedi a me ciò che puoiottenere tu per tua madre? Nella visione S. Agata lepreannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa.Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione diconsacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suopatrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore idecreti di persecuzione dei cristiani emanati dall'Imperatore Diocleziano.

Il processo che Lucia sostenne dinanzi all'Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovanedonna nel proclamarsi cristiana. Il dialogo serrato tra lei ed il magistrato vede addirittura quasi ribaltarsi le posizioni,tanto da vedere Lucia quasi mettere in difficoltà l'Arconte che, per piegarla all'abiura, la sottopone e tormenti.Lucia esce illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, viene decapitata. Prima di morire annuncia ladestituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa.Privo di ogni fondamento, ed assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l'episodiodi Lucia che si strappa gli occhi. L'emblema degli occhi sulla tazza, o sul piatto, è da ricollegarsi, semplicemente,con la devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo nome Lucia (da Lux, luce).La sua iconografia vede spesso gli occhi accompagnati dal pugnale conficcato in gola. Il motivo di questaraffigurazione è da spiegarsi con il racconto dei cosiddetti Atti latini che descrivono la morte di Lucia per jugulatiopiuttosto che per decapitazione.Storicamente attestato, grazie anche ad una testimonianza scritta lasciataci da un testimone oculare, il can. AntoninoDe Michele, è quello che è passato alla storia come il miracolo della fine della carestia dell'anno 1646. La domenica13 maggio 1646, a chiusura di un ottavario di preghiera per la cessazione della carestia, ottavario durante il quale ilsimulacro di S. Lucia era stato esposto alla pubblica venerazione presso l'altare maggiore della Cattedrale diSiracusa, una colomba fu vista volteggiare dentro la Cattedrale durante la Messa celebrata dal Vescovo Elia de'Rossi. Quando la colomba si posò sul soglio episcoplae, una voce annunciò l'arrivo al porto di un bastimento caricodi cereali. La popolazione tutta vide in quella nave la risposta data da Lucia alle tante preghiere che a lei erano staterivolte.Priva di fondamento la leggenda che vuole che in quell'occasione i siracusani cucinarono di fretta i cereali pernutrirsene facendo così nascere la tradizione della cuccìa. La cuccìa, un dolce a base di ricotta e frumento tipico dellaSicilia occidentale, non è mai stato un dolce tipico siracusano. È stato introdotto a Siracusa, più come elemento

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folkloristico che tradizionale, negli anni '80 del XX secolo, da alcune pasticcerie siracusane.Secondo una leggenda priva di fondamento oggettivo,[2] la discendenza della santa siracusana proverrebbedirettamente dalla famiglia di Archimede, legando così le due figure più importanti della città ad un unico ramogenealogico.

Santa Lucia nella Divina CommediaLa figura di S. Lucia, nel corso dei secoli, è stata fonte di ispirazione non soltanto sul piano strettamente religioso eteologico, o artistico, ma anche letterario sia nell'ambito di una letteratura colta, diremmo “alta”, sia in un contestopiù propriamente legato alla tradizione popolare di questo o quell’ambiente in cui si è, in varia misura, radicato ilculto verso la martire siracusana.Nell’ambito della tradizione letteraria propriamente detta, la figura della Santa ispirò Dante Alighieri. Il poeta nel"Convivio" afferma che aveva subìto in gioventù una lunga e pericolosa alterazione agli occhi a causa delleprolungate letture (Cfr. Conv. III-IX, 15), ottenendone poi la guarigione per intercessione di S. Lucia. Gratitudine,speranza e ammirazione indussero quindi il sommo poeta ad attribuirLe un ruolo fondamentale non soltanto nella suavicenda personale, ma anche, allegoricamente e simbolicamente, in quella dell’umanità intera nel suo viaggiooltremondano descritto nella Divina Commedia.S. Lucia nelle tre cantiche diventa il simbolo della "grazia illuminante", per la sua adesione al Vangelo sino alsacrificio di sé, dunque, "via", strumento per la salvezza eterna di ogni uomo, oltre che del Dante personaggio euomo.Questa interpretazione religiosa della personalità storica della vergine siracusana, quale santa che illumina ilcammino dell’uomo nella comprensione del Vangelo e nella fede in Cristo, risale ai primi secoli della diffusione delsuo culto. Così, infatti, l’hanno esaltata, promuovendone la devozione, S.Gregorio Magno (590-604), S.GiovanniDamasceno (674-754), S.Adelmo d’Inghilterra (-709) e tanti altri. Ed è, appunto, a questa interpretazione della figuradi S. Lucia, che si collega Dante, in aspra e aperta polemica con il contesto storico di decadenza morale, politica,civile del suo tempo, tema, peraltro, di fondo che percorre tutta l’opera dalla "selva oscura" all’ascesa versol’"Empireo".Se esaminiamo con attenzione la figura della martire nella Divina Commedia, si scorge in Lei un personaggio che ciappare vivo e reale nel coniugare in sé qualità celestiali e umane allo stesso tempo. È creatura celeste e umana,quando su invito di Mariascende dall’Empireo, per avvertire Beatrice dello smarrimento di Dante e, del conseguentepericolo, che incombe su di lui:Questa (e cioè la "donna gentil", Maria indicata sempre così in tutta l’opera) chiese Lucia in suo dimando e disse: Orha bisogno il tuo fedele di te, ed io a te lo raccomando. Lucia, nimica di ciascun crudele, si mosse... (Inferno II,92-96).A questo punto, la santa con gli occhi luminosissimi in lacrime (li occhi lucenti lacrimando volse) si rivolge aBeatrice, la donna amata dal poeta, invitandola a soccorrere Dante personaggio prima che sia troppo tardi: Beatrice,loda di Dio vera, ché non soccorri quei che t’amò tanto, ch’uscì per te de la volgare schiera? Non odi tu pietà delsuo pianto? Non vedi tu la morte che ’l combatte Su la fiumana ove ’l mar non ha vanto? (Inferno II, 103-108)E ancora, nel 2° regno oltremondano, S. Lucia è creatura umana, materna nel prendere Dante assopito, dopo uncolloquio con illustri personaggi in una località amena (la "Valletta dei Principi") e, a condurlo alla porta d’ingressodel Purgatorio: Venne una donna e disse: I’ son Lucia lasciatemi pigliar costui che dorme; sì l’agevolerò per la suavia (Purgatorio IX, 55-57).E così, dopo averlo aiutato ad intraprendere il difficile cammino di salvezza, a seguito dello smarrimento nella "selva oscura", lo mette in condizione di intraprendere il percorso della purificazione dei propri peccati. Anche qui Dante personaggio, per influsso senz’altro del Dante autore e uomo a lei "fedele", accenna ancora una volta alla luminosa bellezza degli occhi della martire, non senza rimandi simbolici: Qui ti posò ma pria mi dimostraro li occhi suoi belli

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quella intrata aperta: poi ella e ’l sonno ad una se n’andaro (Purgatorio IX, 61-63). Infine, la vergine siracusana èspirito celeste, quando al termine del viaggio ultraterreno, nel Paradiso, Dante personaggio su indicazione di S.Bernardo, la rivede nel primo cerchio dell’Empireo, accanto a S. Anna e a S. Giovanni Battista, nel trionfo dellaChiesa da lei profetizzato durante il martirio: Di contr’ a Pietro vedi sedere Anna, tanto contenta di mirar sua figliache non move occhio per cantare osanna. E contro al maggior padre di famiglia siede Lucia, che mosse la tuadonna, quando chinavi, a ruinar, le ciglia. (Paradiso XXXII, 133-138). Dante, raggiunta la pienezza della sua ascesa,associa questa volta significativamente la figura di S. Lucia a quella della Madre di Maria, S. Anna, collocandola difronte ad Adamo, il capostipite del genere umano. Maria, Beatrice, Lucia sono le tre donne che hanno permesso, pervolere divino, questo cammino di redenzione al personaggio Dante, ma tra di esse, la vergine siracusana rappresentaper il sommo poeta, l’ineludibile anello di congiunzione (e quindi il superamento) fra l’esperienza terrena del peccatoe il provvidenziale cammino ascetico-contemplativo dell’esperienza oltremondana.Salvatore Greco(da “Santa Lucia - Tradizioni Brembane e Siracusane” - a cura di Diego Gimondi e Salvatore Greco, Ferrari Editrice2005)

Culto in Italia

Santa Lucia. Tela del secolo XVIII. Santa Mariadi Licodia

La sua festa liturgica ricorre il 13 dicembre; antecedentementeall'introduzione del calendario moderno (1582) la festa cadeva inprossimità del giorno del solstizio d'inverno (da cui il detto "santaLucia il giorno più corto che ci sia") ma non vi coincideva nei paesiche adottarono subito il nuovo calendario (differenza di 10 giorni). Neipaesi nordici, che adottarono questo calendario circa duecento anni piùtardi, il solstizio cadeva, invece, proprio il 13 dicembre (calendariogregoriano). È curioso notare che questa tradizione si può applicarenell'ambito del calendario gregoriano, avendo però l'accortezza diinterpretare il "giorno più corto" come il giorno in cui il sole tramontaprima; comunque, l'associazione non e' assoluta, in quantonell'emisfero sud della Terra è uno dei giorni più lunghi dell'anno.

La celebrazione della festa in un giorno vicino al solstizio d'inverno, èprobabilmente dovuta alla volontà di sostituire antiche feste popolariche celebravano la luce e si festeggiano nello stesso periodonell'emisfero nord. Altre tradizioni religiose festeggiano la luce inperiodi vicini al solstizio d'inverno come ad esempio la festa diHanukkah ebraica, che dura otto giorni come le celebrazioni per la santa a Siracusa, o la festa di dipavali celebrata inIndia.

È considerata dai devoti la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spessoinvocata nelle malattie degli occhi.Il corpo della santa, prelevato in epoca antica dai Bizantini a Siracusa, è stato successivamente trafugato daiVeneziani che conquistarono Costantinopoli (l'attuale Istanbul) dove è attualmente conservato e venerato nella chiesadi San Geremia a Venezia. Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per settegiorni nel dicembre 2004 in occasione del 17° centenario del suo martirio.L'arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani; riscontrata l'elevatissimapartecipazione e devozione dei devoti, siracusani e non, da allora si è fatta strada la possibilità di un ritornodefinitivo tramite alcune trattative tra l'Arcivescovo di Siracusa Giuseppe Costanzo e il Patriarca di Venezia AngeloScola.[3]

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Festa di Santa Lucia ad Erchie (BR)Si festeggia il secondo giovedì dopo Pasqua, in occasione delle tradizionali "perdonanze" ed il 13 dicembre. Il corpodi Santa Lucia fu custodito dai monaci basiliani nella grotta dell'Annunziata durante la deportazione delle spogliedella santa da Siracusa verso Costantinopoli. La leggenda racconta che un pastore vide la sua mucca allontanarsicostantemente dal resto del gregge; un giorno incuriosito la segui accorgendosi che si abbeverava non lontano;vicino a quella sorgente scorse una effige della santa realizzata durante l' epoca della sosta delle spoglie. I fedeli dell'allora "Hercle" vollero costruire una cappella in onore della santa e successivamente una basilica superiore. ilsantuario che si sviluppa su tre piani. In quello più basso sgorga l' acqua ritenuta da tanti fedeli miracolosa. Moltifedeli accorrono da tutta Italia, generalmente il giovedì, per venerare la Santa e approvvigionarsi dell'acqua santa neitipici "milicchi", per devozione, voto o ringraziamenti per grazie ricevute.[4]

Festa di Santa Lucia a Siracusa

Processione di S.Lucia a Siracusa

È una festa molto sentita e partecipata checonvoglia nella città siciliana una enormequantità di fedeli.

La festa patronale della Santa siracusanacomincia ufficialmente la mattina del 12dicembre con la traslazione del simulacroargenteo della Santa dalla sua cappella incattedrale, fino all'altare maggiore. La seravengono poi celebrati, sempre in cattedrale,i vespri solenni, presieduti dall'Arcivescovo,a cui partecipano diversi sacerdoti delladiocesi, diaconi, il Seminario Arcivescovile,diverse autorità civili e religiose. Alla finedei vespri viene distribuita ai fedeli la"cuccìa", dolce tipico della Siciliaoccidentale che viene preparato come datradizione il giorno della festa della Santa Patrona, introdotto a Siracusa negli anni '80 del XX secolo.

È il 13 dicembre il giorno principale della festa, in cui tutta la città e non solo si stringono attorno alla Santasiracusana. Il simulacro argenteo viene portato a spalla lungo le vie della città per giungere in serata alla chiesa diSanta Lucia al Sepolcro localizzata nel quartiere e più specificatamente nella piazza intitolata in sua memoria.Momenti suggestivi della processione sono la sosta che la Santa Patrona fa al suo arrivo nelle vicinanze del Portogrande e al passaggio sul ponte quando marinai e militari le dedicano i loro onori facendo suonare a festa le sirenedelle loro navi.Giorno 20, giornata tradizionalmente definita dai siracusani come l' ottava, il simulacro di S.Lucia, rispetto al tragittodi sette giorni prima, osserva diverse soste molto sentite dai fedeli. La prima al santuario della Madonna delleLacrime, dove avviene l'incontro tra la Santa e Maria. La seconda presso l'ospedale di Siracusa (situato a pochissimimetri dal santuario stesso) per far visita ai malati. Dopo aver effettuato le sopraccitate soste, riprende il camminoverso la Cattedrale attraversando il cuore della città.Il simulacro argenteo giunge in serata sul Ponte Umbertino (i ponti per i siracusani ) per il tradizionale spettacolopirotecnico prima di fare rientro nell'isola di Ortigia, dove raggiunge Piazza Duomo intorno alle 23 per esserericonservata nella propria cappella in Cattedrale dove resta chiusa fino alla prima domenica di maggio, quando sisvolge la festività di Santa Lucia delle quaglie.

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Nel nord d'Italia

Francesco del Cossa, santa Lucia

In alcune regioni dell'Italia settentrionale, particolarmente nel Trentinoe nelle province di Udine, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova,Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Verona, esiste una tradizione legataai "doni di santa Lucia", figura omologa dei vari Babbo Natale, Gesùbambino, Befana ed altri che, durante i secoli, hanno sostituito l'anticoculto degli avi, nell'immaginario infantile.

Secondo la moderna usanza, nata negli anni trenta e consolidatasi neidecenni successivi, i bimbi scrivono una lettera alla santa, elencando iregali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendostati bravi ed obbedienti durante l'anno.

Per accrescere l'attesa a la credenza dei bimbi, è uso che i ragazzi piùgrandi, nelle sere precedenti, percorrano le strade suonando uncampanello da messa e richiamando i piccoli al loro dovere di andaresubito a letto, ad evitare che la santa li veda e li accechi, gettandocenere nei loro occhi. Allo scopo di ringraziare la santa è uso lasciaredel cibo; solitamente delle arance, dei biscotti, mezzo bicchiere di vinorosso e del fieno per l'asino che trasporta i doni.

Il mattino del 13 dicembre, al loro risveglio, i bimbi troveranno un piatto con le arance e i biscotti non consumati,arricchito di caramelle e monete di cioccolato. Inoltre, a volte nascosti nella casa, i doni che avevano richiesti e chesono dispensati totalmente o parzialmente, secondo il comportamento tenuto e, più spesso, secondo le disponibilitàeconomiche dei genitori.Nella tradizione veronese, santa Lucia è raffigurata come una donna anziana, che evidentemente contrasta conquanto si sa della santa, morta probabilmente all'età di circa 21 anni.

Festa di santa Lucia a Savoca

Oltre alla tradizionale processione e festa del 13 dicembre, nel paesesiciliano di Savoca, in provincia di Messina, si tiene, in periodo estivo(la seconda domenica di agosto) una festa che rievoca, per le vie delpaese, il martirio della santa. Santa Lucia è impersonata da unabambina di origine savocese che, vestita di bianco, viene portata aspalla da un uomo e tiene fra le mani una palma d'argento, simbolo delmartirio. Attorno alla bambina (detta "la Lucia") molti personaggi incostume cercano di tentarla. Primo fra tutti il diavolo ('u Diavulazzu),un uomo vestito di rosso, che indossa un'antica maschera di legno e chebrandisce un forcone ricurvo detto "furcedda". La bambina ha unagrossa corda legata alla vita e questa corda viene tirata da altrifiguranti, vestiti da soldati romani, tradizionalmente chiamati "Giudei";infine all'altro capo della corda sono legati due buoi. Compito dellaLucia è compiere tre volte il giro del paese, accompagnata da tuttiquesti personaggi, e rimanere immobile di fronte alle tentazioni. Allafine del percorso la processione si ferma nella piazza principale delpaese, dove la bambina scende dalle spalle dell'uomo che la trasportava, si inchina dinanzi al popolo, i buoi vengonosciolti, i giudei si disperdono, e nel paese hanno inizio i festeggiamenti.

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La festa di santa Lucia è divenuta negli anni uno dei più importanti appuntamenti turistici dell'antico borgo diSavoca, e attira, oltre agli emigrati che rientrano a casa per le vacanze, anche molti turisti dalle vicine province diMessina e Catania, e dal resto della penisola.

Festa di santa Lucia a Catenanuova

Santa Lucia V. e M. in un momento dell'uscita inprocessione il 13 dicembre, opera lignea che si veneranella chiesa Maria Immacolata di Catenanuova (EN)

Quando fu eretta la chiesa dedicata a Maria SantissimaImmacolata a Catenanuova in provincia di Enna, un manoscritto afirma di don Gioacchino Tornatore in data 10 maggio 1908 narracosì:

La chiesa di sua natura è filiale della maggiore, cosicché ilParroco vi esercita la sua piena giurisdizione, ne amministrapersonalmente le rendite, si riserva le funzioni più importantidell’anno come il giorno dell'Immacolata 8 dicembre, quello diSan Gaetano il 31 maggio, e quello di Santa Lucia il 13 dicembre,le straordinarie solennità. Il cappellano che vi celebra la Messa ècoadiutore nato del Parroco per quanto riguardal'amministrazione dei Sacramenti.

Da questa bolla è possibile capire che il simulacro di santa Lucia èstato acquistato appunto per l’occasione dell’apertura della nuovachiesa, quindi sembra abbastanza verosimile che da quell’annos’iniziò a celebrare la festa in onore della martire Lucia, ancheperché il simulacro in gesso che fino al 2003 si portò inprocessione, risale al 1908 quindi possiamo dire che la devozionealla santa siracusana arrivò in quell’anno. L’antico simulacro ingesso nel 2004 in occasione del 1700° anniversario dal martiriodella santa, è stato sostituito da un altro in legno realizzato sucopia della statua di santa Lucia che si conserva a Siracusa, dato

che la statua del 1908 dopo il restauro del 2002 ha riportato delle lesioni che non garantivano più le processioni.

È da rilevare, che nel medaglione posto al collo della statua di santa Lucia, si conserva una reliquia portata aCatenanuova nel 1750.

Grande devozione vi è anche per questa Santa a Catenanuova. In onore di santa Lucia il popolo devoto ancora oggipartecipa al triduo cantato con preghiere e inni in suo onore le quali succedono la festa dell'Immacolata e che siconcludono il 13 del mese di dicembre con: alle 9,00 alle 11,00 e alle 17,00 la messa in suo onore, e intorno alle18,00 con l'uscita dell'artistico simulacro per le vie cittadine, tra fuochi pirotecnici, banda musicale, inni e preghiere.

A NapoliA Napoli, nel borgo marinaro di Santa Lucia (al quale fa riferimento la celebre canzone napoletana Santa Lucia) ifesteggiamenti cominciano dal Sabato precedente il 13, con una processione che porta il busto argenteo dellaMartire, risultante dalla fusione di diversi ex-voto, dal mare fino alla chiesa di Santa Lucia. All'alba del 13 dicembre,lungo l'itinerario verso la chiesa di Santa Lucia viene collocata una batteria di fuochi che precede la processione deifedeli, i quali recano candele o bengala a simboleggiare la luce della Martire che pervade il buio della notte. Per tuttala giornata del 13 dicembre si tiene Messa ad intervalli di un'ora, fino alle 18:30 quando l'intervento del Cardinalechiude le celebrazioni e dà avvio all'ultimo spettacolo pirotecnico.

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A CastelbuonoA Castelbuono, sulle Madonie, la Santa è festeggiata due volte l'anno; l'ultima domenica di settembre ricorre la festadi Santa Lucia di Campagna, che si svolge in una chiesetta fuori paese ed è consuetudine preparare sin dalla seraprima la tradizionale cuccia ("zuppa" di cereali) che sarà poi benedetta e distribuita a tutti i presenti; questa festanacque dopo il ritrovamento del quadro sottoterra e la successiva edificazione della chiesa ad opera dello stessocontadino che lo ritrovò. Ancora oggi il quadro si ritiene miracoloso. Il 13 dicembre, invece, è la congregazione afesteggiare la Santa nella chiesa del Rosario. Anche in questa occasione si distribuisce la cuccia e la gente usa nonmangiare pane o pasta per tutta la giornata. cibi tipici sono gli arancini e le panelle. la Santa è invocata contro lemalattie degli occhi in particolar modo "l'ugghialoru".

A CarlentiniL'origine della devozione verso Santa Lucia può essere ricondotta al periodo della stessa fondazione della città.Infatti gli abitanti di Carlentini il 15 marzo 1621, secondo l'antica usanza di mettere la città sotto la protezione di unsanto, scelsero Santa Lucia a "Patrona protettrice ed Avvocata della città" chiedendone la proclamazione ufficiale.Le celebrazioni avvenivano ogni anno nel giorno della Pasqua di resurrezione ma si rivelarono inopportune e il 3aprile 1842 furono spostate alla Pasqua di Pentecoste. Trent'anni dopo e precisamente il 20 ottobre 1872 il Consigliodeliberò di festeggiare la Patrona la quarta domenica di agosto di ogni anno tradizione rimasta immutata fino adoggi. Le celebrazioni durano tre giorni ed hanno inizio il sabato con l'esposizione della Sacra Reliquia, unavambraccio d'argento che custodisce un frammento osseo del braccio della Santa altre tre reliquie sono presentiall'interno di altrettanti reliquiari, la domenica mattina, alle ore 10.00, dopo la celebrazione della messa, possiamoassistere alla trionfale uscita del venerato simulacro, spinto dai "devoti di Santa Lucia", accompagnato dallaDeputazione e dalle autorità civili e militari, seguita dallo sparo dei fuochi d'artificio. Il venerato fercolo rientrerà illunedì sera alle 24.00. Il lunedì concluderà il giro della città. I festeggiamenti si chiudono con il tradizionale sparodei fuochi pirotecnici.Il simulacro di santa Lucia è un'opera di probabile manifattura locale. Sull'anno della sua realizzazione si sa poco macertamente già esisteva nel 1621 anno della proclamazione a Patrona di Carlentini. La struttura è di legno, tela, collae gesso. Nel secolo scorso il materiale fu impreziosito con l'integrale rivestimento di lamine in oro pregiato eargento, opera di diversi maestri orafi e argentieri della Sicilia. Le 18 stole, che possiede il tesoro della santa, sonoimpreziosite dei tanti ex voto dal 1630 ad oggi suddivise in ventenni o decenni, oltre i tanti ex voto raffiguranti occhiargentei, e la preziosissima croce pettorale in oro massiccio impreziosita da smeraldi ,rubini e diamanti di pregevolefattura donata a fine Ottocento dai Baroni Beneventano della Corte.

A Rocca di CambioLa devozione delle popolazioni dell’Altopiano delle Rocche alla santa protettrice della vista, patrona di Rocca diCambio, si fa risalire al XIII secolo; i festeggiamenti in onore della Santa, che richiamano fedeli da tutta la Marsica,hanno luogo durante l’ultimo fine settimana di giugno, anziché nella tradizionale data del 13 dicembre. Lospostamento della festa al periodo estivo, deciso fin dal 1794, fu una diretta conseguenza dell’estrema rigiditàclimatica della zona e delle oggettive difficoltà che s’incontravano nello svolgimento della processione lungol’impervio viottolo, solitamente innevato e ghiacciato, che in meno di due chilometri congiungeva l’abitato di Roccadi Cambio con la Chiesa di Santa Lucia.Durante questi tre giorni di festa la Chiesa viene riaperta ai fedeli e in essa vengono celebrate le Sante Messe, siatradizionali che salmodiate, officiate in numero adeguato da consentire la partecipazione ai tanti fedeli accorsi.In paese la festa si protrae per tre giorni con spettacoli pirotecnici, canti folcloristici e sfilate nei tipici costumiabruzzesi. Alla domenica la festa si chiude con la tradizionale processione, che ripercorre da secoli lo stesso viottolo,i fuochi d’artificio che illuminano la notte dell’altopiano e il tradizionale Ballo della Pupazza che si svolge nellapiazza principale del paese.

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Lucia da Siracusa 9

S. Lucia a Belpasso (CT)Il paese di Belpasso, anticamente chiamato Malpasso, ha come patrona Lucia, della quale conserva alcune reliquierilasciate nel 1654 dall'allora vicario generale di Catania e messe in salvo durante l'eruzione dell'Etna del 1669 chefece scomparire il paese.Successivamente la chiesa ricevette altre reliquie tra le quali ricordiamo le ultime donate dalla chiesa di S.Lucia inVenezia e dall'arcivescovo di Catania.Santa Lucia viene festeggiata come patrona dal 1636 ma era già venerata in precedenza: i fedeli infatti si recavanonella chiesa della Madonna delle Grazie del convento dei Carmelitani di Malpasso a pregare la Santa ai piedi di ungrande quadro.Le feste in onore della patrona che durano tredici giorni e raggiungono il culmine il 12, 13 e 14 dicembre sono unodegli appuntamenti più sentiti dalla popolazione locale che attende non solo la suggestiva processione delle reliquie edel simulacro sul fercolo d'argento, opera di artigiani orafi siciliani del Settecento (giorno 13 e 14), ma anche esoprattutto l'apertura dei carri e le "cantate" (la sera della vigilia).I carri sono delle grandi costruzioni meccaniche che racchiudono elaborate scenografie, realizzati con settimane diintenso lavoro da stuoli di artigiani (in rappresentanza di ciascun quartiere) raccolti in gruppi, ciascuno dei quali èdiretto da un "mastro" cioè l'ideatore o meglio il "progettista" dei carro.I carri vengono presentati uno alla volta, chiusi, in piazza Duomo e si aprono lentamente (la "spaccata"), svelando loscenografico contenuto in un tripudio di luci, dipinti e personaggi viventi in un crescendo spettacolare in attesadell'ultima scena del carro, l'Apoteosi di Santa Lucia, che può raggiungere la ragguardevole altezza di ben diecimetri.La "spaccata" di ciascun carro è accompagnata dall'esibizione dei "cantanti" che lodano la santa con toni struggenti.

Festa di S. Lucia ad Aci Catena (CT)Il primo simulacro di Santa Lucia, che risale al 1440, viene sostituito con l’attuale nell’anno 1666. Una sculturalignea di enorme pregio artistico che non ha eguali nel territorio circostante, voluto dalla lungimiranza dal can.Francesco Strano e che il popolo santalucioto ha custodito nell’arco dei secoli.Il 12 dicembre è già festa ad Aci S. Lucia, odierno quartiere del comune di Aci Catena. È il giorno della conclusionedel solenne novenario che ha visto una larga partecipazione di popolo. Dopo la celebrazione eucaristica i fedeli sidispongono ad andare a prelevare, come da antichissima tradizione, il braccio reliquiario dalla chiesa Matrice di AciCatena.La prima testimonianza risale al 12 dicembre 1666 in cui una solenne processione partita dalla Matrice di Aci Catenaraggiungeva la chiesa dedicata a Santa Lucia. La scena si ripete ogni anno con la stessa solennità. La processionevede la partecipazione del clero cittadino e delle confraternite. La suggestiva processione si conclude sul sagratodella chiesa di Santa Lucia con la benedizione con la reliquia e lo sparo di fuochi pirotecnici.Le cinque del mattino: il campanone incomincia a produrre i suoi rintocchi dal ritmo sincopato. Si tratta delcosiddetto “cunsulato” che annuncia la solennità del dì di festa. Poco più tardi lo stormo delle campane èaccompagnato dallo sparo di tredici salve. Tutto ormai prelude al primo momento topico della giornata: l’incontrodei santalucioti con il simulacro della loro Patrona. Alle ore 8,30 la chiesa è piena in modo inverosimile; l’emozionesi tocca con mano: tutti gli sguardi sono rivolti verso la cappella.È il momento: il “mastro di vara”, colui che ha materialmente la cura del simulacro e del fercolo, si avvicina alleporte della cappella. Cinque chiavi fanno scattare cinque serrature: la parola passa al parroco che con paroleappropriate prepara spiritualmente il momento dell’incontro; quindi, invita alla preghiera. L’”Amen” festoso dellaliturgia si confonde a questo punto con le voci di giubilo dei fedeli e l’immagine di Santa Lucia viene svelata etraslata all’altare maggiore opportunamente adornato.

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Giunge il momento del solenne Pontificale. Il coro, accompagnato dall’orchestra, anima la liturgia: è un momentointenso di preghiera corale alla presenza di tutto il popolo santo di Dio e delle autorità civili e militari.La mattinata di festa volge al termine. Adesso i cuori sono orientati verso la solenne uscita del simulacro che avverràpuntualmente alle ore 16,00. La venerata effige non è ancora apparsa sulla porta maggiore della chiesa e già è untripudio di suoni e di colori. Trasferito sull’elegante fercolo dei primi ottocento, il simulacro inizia il suo giro dellaborgata di Aci Santa Lucia e per le vie della città: un tripudio che diventa incontenibile quando si toccano gli antichiquartieri della parrocchia: il “Crucifissu ‘o vadduni”, la “Sanità”, la “Cubisia”, la “vanedda ‘e roti”.Giunge il momento finale: il trionfale ingresso in Piazza Santa Lucia. Uscendo di corsa da via Esperando, il fercolopercorre via Vittorio Emanuele, mentre i fuochi d’artificio illuminano il cielo: un momento di apoteosi che prelude alcommiato.Il simulacro di Santa Lucia viene riportato nella sua cappella e lentamente, tra canti e grida di giubilo, viene velato.

Santa Lucia è considerata patrona di

Il Seppellimento di santa Lucia, Caravaggio

• Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela(compatrona assieme alla Madonna della Lettera, a san Placidoe a San Bartolomeo).

• Arcidiocesi di Siracusa.• Belpasso (CT) - Durante i festeggiamenti si svolge la

caratteristica manifestazione dei Carri di santa Lucia, sontuosemacchine sceniche barocche, allestite dalle maestranze deiQuartieri cittadini.

• Carlentini (SR).• Castrocielo(FR).• Copparo (FE).• Cortenuova (BG).• Diemoz parrocchia di Verrayes nella regione autonoma Vallée

d'Aoste.• Erchie (BR) - Nel famoso santuario che porta il suo nome si

conservano due reliquie: un lembo della pelle e un pezzo diosso del dito di una mano.

• Fondo in Val di Non (TN).• Miglierina (CZ).Mongrassano (CS)• Montefiore dell'Aso (AP).• Motta Santa Lucia (CZ) - Si festeggia il 13 dicembre con la processione e la tradizionale "focara" (accensione di

un falo' di grandi dimensioni).• Prezza (AQ) - Si festeggia nell'omonimo santuario il 13 dicembre ed il martedì dopo la Pentecoste. Si conserva

una reliquia. Esclamazione impetratoria: Santa Lucia di Prezza ci conservi la vista.• Quargnenta di Brogliano (VI) - Compatrona della comunità parrocchiale assieme a San Lorenzo, diacono e

martire.• Rocca di Cambio (AQ).• San Pietro (frazione di Rosà) (VI).• Santa Lucia del Mela (ME).• Santa Lucia di Piave (TV).• Santa Sofia (Italia).

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• Savignano sul Rubicone (FC).• Savoca (ME).• Siracusa.• Venasca (CN).La festa di santa Lucia a Valguarnera Caropepe è da sempre sinonimo di divertimento infantile in quanto fin daitempi più antichi toccava ai bambini l'importante compito di raccogliere la legna nei boschi o nelle zone dicampagna per poi essere trasporta fino alle differenti piazze prescelte del paese. In seguito all'ammucchiamento illegname prende la forma di una piccola montagna. Alla legna viene appiccato il fuoco contemporaneamente allosquillare delle campane della chiesa madre alle otto di sera, quando proprio dalla chiesa uscirà il "quadro". Il quadroaltro non è che una immagine di santa Lucia su un foglio di carta; esso viene incollato al "burgio", termine locale perindicare un tronco spesso di paglia posizionato verticalmente il quale, uscito dalla chiesa, viene acceso all'estremitàsuperiore e portato in processione per le vie principali del paese da volontari che lo spingono con la corda oppure daun carro. Il fuoco si spegnerà da solo consumandosi naturalmente. Il secondo atto della festa si svolge il 13 seraquando, sempre dalla chiesa madre, esce la statua della santa che ripercorre le vie seguita a piedi da una numerosafolla di fedeli. Durante questi due giorni di festa è tipica usanza gustare "la cucia", altro termine locale per indicareun piatto di granuli di frumento cucinati per diverse ore e conditi a loro volta a seconda dei personali gusti. Il piattocucinato in famiglia non è consumabile nei ristoranti, poiché la ricetta si tramanda di generazione in generazione.

Culto in SveziaIn Svezia Lucia è molto venerata, sia dalla chiesa cattolica, che da quella luterana.I bambini preparano biscotti e dolciumi a partire dal 12 dicembre. La mattina del 13, la figlia maggiore della famigliasi alza ancor prima dell'alba e si veste con un lungo abito bianco legato in vita da una cintura rossa; la testa è ornatada una corona di foglie e da sette candele utili per vedere chiaramente nel buio. Le sorelle, che indossano unacamicia bianca, simboleggiano le stelle. I maschi indossano cappelli di paglia e portano lunghi bastoni decorati constelline. La bambina vestita come santa Lucia sveglia gli altri membri della famiglia e serve loro i biscotti cucinati ilgiorno precedente.Nel paese scandinavo è diffusa una tradizionale canzone di santa Lucia (Luciasången) che non è altro che la celebre"santa Lucia" napoletana adattata con un testo in lingua svedese. In diverse città alcune bambine sfilano vestite comesanta Lucia intonando il Luciasången di casa in casa.Ogni anno c'è un'elezione per la Lucia di Svezia che, infine, raggiunge la città siciliana di Siracusa, durante ifesteggiamenti di Santa Lucia, partecipando anche alla processione dell'ottava, quando il simulacro di Santa Luciaviene ricondotto in Duomo.

Patrona della vistaÈ considerata per tradizione, la patrona della vista e di tutti coloro che ne soffrono, come i non vedenti, i miopi, gliastigmatici.

Voci correlate• Seppellimento di Santa Lucia, dipinto del Caravaggio.

Bibliografia• Giancarlo Gozzi, Santa Lucia Storia, Culto, Tradizioni, Editoriale Sometti 2002• Alfio Caltabiano, Santa Luciuzza bedda Patruna di Carruntini, Casa Editrice Ma.Va. 2000• Battilana Rossana, Santa Lucia, Benedettina Editrice 1996

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Lucia da Siracusa 12

• Elena Bergadano, Lucia, Edizioni Paoline 1989• René Du Mesnil de Maricourt, Lucia, Edizioni Paoline (originale del 1858) rivisto da Ampelio Crema nel 1982• Giuseppe Maino, Santa Lucia: vergine e martire siracusana, Edizioni Paoline 1961• Sebastiano Amenta, Santa Lucia. La tradizione popolare a Siracusa e a Carlentini, Eurografica 2000.• Pasquale Magnano, Lucia di Siracusa, Edizioni ASCA, Siracusa 2004.• Mariarita Sgarlata, La Catacomba di Santa Lucia e l’Oratorio dei Quaranta Martiri, Siracusa 2006.• Sigebert von Gembloux: Acta Sanctae Luciae, ed. Tino Licht, Heidelberg 2008 (=Editiones Heidelbergenses 34).• Benito Aprile, I Manifesti dei Festeggiamenti di Santa Lucia in Italia 1/a ed. Siracusa 2005/6• Cosimo Vincenzo Morleo, Il Santuario di Santa Lucia in Erchie, 1992• Salvatore Di Salvo, "Devoti! ...W Santa Lucia. Storia di un cammino d'amore con la Santa Patrona 1998 - 2008",

edizione Angelo Parisi editore, Dicembre 2008

Altri progetti

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• Wikimedia Commons contiene file multimediali su Lucia da Siracusa

Collegamenti esterni• Scheda su Lucia da Siracusa [5], da Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei Santi, SantieBeati.it• Santa Lucia, Siracusa [6]

• Cara Santa Lucia... [7]

• Santuario di Santa Lucia a Erchie [8]

• Festa di Santa Lucia a Savoca [9]

• Chiesa di San Geremia a Venezia [10]

• I Carri di S.Lucia a Belpasso [11]

• Chiesa madre di Carlentini; cappella di santa Lucia [12]

• Archivio Storico Aprile - Ricerche Santa Lucia nel Mondo; cappella di santa Lucia [13]

Santuario Santa Lucia, Sassinoro (BN) [14]

Note[1] Renè du Mesnil de Maricourt, Lucia, 1858, riedizioni ad opera edizioni San Paolo nel 1982[2] http:/ / it. wikisource. org/ wiki/ Archimede_(Favaro)/ I[3] http:/ / amicisantalucia. blogspot. com/ 2006/ 05/ sul-ritorno-definitivo-del-corpo-di-s. html[4] http:/ / www. santaluciaerchie. it/[5] http:/ / www. santiebeati. it/ dettaglio/ 25550[6] http:/ / www. basilicasantalucia. it/[7] http:/ / www. carasantalucia. it[8] http:/ / www. santaluciaerchie. it[9] http:/ / turismo. comune. savoca. me. it/ tradizioni. htm[10] http:/ / digilander. libero. it/ santigeremiaelucia/[11] http:/ / www. prolocobelpasso. it/[12] http:/ / www. chiesamadrecarlentini. it/ chiesa_madre_carlentini_cappella_s_lucia. htm[13] http:/ / www. santalucianelmondo. blogspot. com/[14] http:/ / www. santuariosantalucia. it/

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Fonti e autori delle voci 13

Fonti e autori delle vociLucia da Siracusa  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27707399  Autori:: Abacos, Alfredbo, Alfredo48, Aretuseo734aC, Ary29, AttoRenato, Basilero, Buggia, Clemensfranz,Codas, Dardorosso, Diani, DispAcc01, DispAcc10, Elitre, Er Cicero, Etienne, Eugenio Nicola Scarcella, Evrik, Filifo, Gacio, Giancarlodessi, Gianfranco, Gianni De Luca, Ginobelp87, Giuliof,Groucho85, Guidomac, Gwilbor, Inthewolf, Ita01, Kiban, Klaudio, Kranjo, Lelezaff, Lingtft, Littlefrancy, Lo Scaligero, Lore.24, Lover, Lucio85, Luigi Proietto, Luisa, Lupudilaguardia,Marcodev, Marko86, Maxspeedy, Metralla, Miglierinapedia, Mocadele, Moloch981, Moroboshi, Nemo bis, Panairjdde, Pentauro, Pierpaolo.maimone, Pracchia-78, Riccardo Spoto, Rojelio,Rollopack, Sarausano, Sbazzone, Serse82, Sirabder87, Starlionblue, Sunflower, Tavyrob, Tizio X, Trevinci, Triph, Turgon, Vito Calise, 126 Modifiche anonime

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