Lopinione comune della collegialità Le altre amministrazioni, faticosamente, e a suon di Leggi...
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L’opinione comune della collegialitàLe altre amministrazioni, faticosamente, e a suon di
“Leggi Bassanini”, si sono avviate verso trasformazioni rivoluzionarie:
- il principio della responsabilità personale;- la valorizzazione delle competenze;- la valutazione dei risultati;- l’ampio ricorso a modelli privatistici di conduzione e di gestione delle strutture e dei servizi.
Solitaria, la scuola resta affezionata
ai suoi organi collegiali
- forse perché da un bel pezzo sono finite sia la riflessione che la mobilitazione su tali organismi;
- forse perché in Italia vi è una modalità originale di concepire la partecipazione dei cittadini alle cose della scuola;
- forse perché vi è tecnicismo sindacale.
Paradossi della collegialità
Molti messaggi = nessun messaggio
Quanto più la legge tende a definire e regolare il funzionamento interno della scuola, tanto più la scuola nel suo insieme perde in trasparenza e in capacità di comunicare
Molte regole = nessuna regola
Da una parte il sistema lancia continuamente messaggi di autonomia, dall’altra li nega con un continuo richiamo all’esecuzione, all’adempimento e alle procedure.
Massima uniformità = nessuna educazione
La legge propone un modello di organi collegiali uguale per tutti gli ordini di scuola o tipologia.
Responsabilità collegiale = irresponsabilità individuale
La partecipazione alla vita organizzativa della scuola è centrata sulla rappresentanza politico-sindacale delle varie categorie: docenti, genitori, studenti, personale amministrativo e collaboratore.
Il gioco decisionale gira su se stesso e le parole corrono a torrenti senza che nessuno si preoccupi che a queste seguano dei fatti.
Dai paradossi della collegialità “coatta” all’affermazione della collegialità condivisa
La scuola dell’autonomia si configura come modello dinamico, sistemico, in cui la capacità organizzativa degli operatori è chiamata in causa direttamente per dar conto dei risultati conseguiti, documentandoli,
ma anche per introdurre modifiche in relazione alla qualità e alla quantità dei risultati stessi
L’autonomia può essere definita come la necessità di spostare la centralità dell’azione didattico-
amministrativa
dalla “pedissequa e puntuale osservanza delle leggi”
alla “qualità del servizio”
L’autonomia,
interpretata nella giusta dimensione,
significa
trasferimento di responsabilità al fine del raggiungimento di obiettivi nazionali, regionali,
della singola unità scolastica collegata all’obbligo di rendere conto alle famiglie ed alla comunità nel suo
complesso dei risultati che l’unità scolastica consegue:
LA RENDICONTAZIONE SOCIALE
Non è semplice raggiungere
una organizzazione didattica ideale;
essa è un’attività che si impara ogni giorno attraverso il reciproco scambio di informazioni e
di pareri;
organizzare la didattica non vuol dire solo saper programmare, ma provvedere e fare;
perciò l’organizzazione è conoscenza, cioè guida dell’azione pratica.
La linfa è nel coordinamento.