Scuola Media ´Michele Rua Via Paisiello 44, 10154 Torino ... · mentre lopinione della prof.ssa...

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Scuola Media “Michele Rua” Via Paisiello 44, 10154 Torino Per questo, l'idea di dar vita ad un giornalino scolastico scritto da studenti mi sembra una bella opportunità offerta a ragazzi e ragazze per parlare di se stessi attraverso il racconto di storie e notizie e per esternare sentimenti ed emozioni che hanno dentro e che non aspettano altro che essere messe nero su bianco. La seconda pretesa è questa: il giornalino, utilizzando le discipline curriculari in forma dinamica e come fonte di conoscenza, si propone di stimolare e rinnovare il piacere della lettura, della comunicazione e della scrittura. Perché, mettere a disposizione un giornalino scritto dagli allievi, vuole anche essere un primo passo per sottolineare l'importanza di dedicare qualche minuto della nostra giornata ad una attività, come la lettura, che è molto importante per la formazione personale ma che è troppo spesso trascurata. E, magari, chissà, a qualche lettore potrà venire voglia di cimentarsi nello scrivere qualche pezzo per il nostro giornalino! Incoraggiando i giovani giornalisti in erba vorrei solo ribadire che, in questo modo, il nostro giornalino scolastico potrebbe diventare un percorso di consolidamento e di potenziamento relativo agli apprendimenti dell’area linguistico-espressiva, di quella logico-scientifica e dell’uso del pc; la finalità è quella di produrre un documento informativo su ciò che avviene nella nostra scuola e di sintesi degli eventi del territorio e della nazione. Don Jacek Jankosz, direttore Il giornalino della scuola nasce dal desiderio degli alunni di comunicare e dalla necessità di avere uno strumento rappresentativo che possa far conoscere agli altri, anche fuori dalle mura del Michele Rua, le molteplici esperienze educative, didattiche, religiose e ricreative vissute e condivise durante l’anno scolastico.

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Scuola Media “Michele Rua”

Via Paisiello 44, 10154 Torino

Per questo, l'idea di dar vita ad un giornalino scolastico scritto da studenti mi

sembra una bella opportunità offerta a ragazzi e ragazze per parlare di se stessi

attraverso il racconto di storie e notizie e per esternare sentimenti ed emozioni che

hanno dentro e che non aspettano altro che essere messe nero su bianco.

La seconda pretesa è questa: il giornalino, utilizzando le discipline curriculari in

forma dinamica e come fonte di conoscenza, si propone di stimolare e rinnovare il

piacere della lettura, della comunicazione e della scrittura. Perché, mettere a

disposizione un giornalino scritto dagli allievi, vuole anche essere un primo passo

per sottolineare l'importanza di dedicare qualche minuto della nostra giornata ad

una attività, come la lettura, che è molto importante per la formazione personale

ma che è troppo spesso trascurata.

E, magari, chissà, a qualche lettore potrà venire voglia di cimentarsi nello scrivere

qualche pezzo per il nostro giornalino!

Incoraggiando i giovani giornalisti in erba vorrei solo ribadire che, in questo

modo, il nostro giornalino scolastico potrebbe diventare un percorso di

consolidamento e di potenziamento relativo agli apprendimenti dell’area

linguistico-espressiva, di quella logico-scientifica e dell’uso del pc; la finalità è

quella di produrre un documento informativo su ciò che avviene nella nostra

scuola e di sintesi degli eventi del territorio e della nazione.

Don Jacek Jankosz, direttore

Il giornalino della scuola nasce dal desiderio

degli alunni di comunicare e dalla necessità di

avere uno strumento rappresentativo che

possa far conoscere agli altri, anche fuori dalle

mura del Michele Rua, le molteplici

esperienze educative, didattiche, religiose e

ricreative vissute e condivise durante l’anno

scolastico.

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’Le canzoni che verranno cantate questo anno sono tutte

belle ma per sapere cosa ne pensano abbiamo provato

a intervistare qualche persona.

I primi cui abbiamo chiesto qualcosa sono stati i professori:

il prof. Bononi ha riferito un parere sulla canzone

di Simone Baldi (“Pronto a correre”): «Mi sembra una

canzone molto bella, di difficile interpretazione.

Spero che Simone sia all’altezza… io non lo sarei».

La prof.ssa Cordola ha espresso un opinione sulla canzone

“A te” interpretata da Cecilia Riscaldina:

«Grazie a questa canzone ho conosciuto mio marito»,

come ci dice anche la prof.ssa Zilioli «ed è un brano

bellissimo, lo ascolto sempre (anche quando faccio le pulizie).

Sono veramente contenta che la canti proprio una mia alunna!».

La professoressa Micheletti invece ha detto: «Titanic è una canzone molto bella

grazie alla fantastica voce di Celine Dion e alla sua bellissima melodia. Elisa è già

brava ma deve lavorarci molto sia per la pronuncia che per l’estensione vocale.»,

mentre l’opinione della prof.ssa Zilioli sulla canzone “Dimentico tutto” è stata:

«Molto emozionante soprattutto per la voce potente che Chiara Artuso riuscirà a

produrre. Non la conoscevo ma ascoltandola l’ho trovata coinvolgente: ottima

scelta per il Microfono d’Oro.».

Infine c’è il professor Basso che parla di “Ti porto via con me” cantata da Davide

Cerisola: «Mi piacciono molto sia la canzone, che mi ricorda un campo estivo fatto

a Cesana dove la usavamo come inno e richiamo, sia il cantante che secondo me la

interpreta molto bene. Era una delle possibili canzoni di Jovanotti per la mia prima

presentazione in questa scuola anche se alla fine ho preferito “Terra degli uomini”.

Sono contento che l’abbiano scelta per il Microfono d’Oro. Spero che vada tutto

bene ma credo proprio di sì.»

Abbiamo intervistato anche alcuni alunni come Matteo Sanna, che fa il tecnico e

quindi le ha ascoltate praticamente tutte; dice: «Secondo me i cantanti sono migliori

dell’anno scorso: le canzoni presentate sono più originali e interpretate con

bravura. Spero che vinca Martina Felletti perché ha una voce calda e la canzone è

appropriata alla sua tonalità, anche se il miglior testo è quello della canzone “Ti

porto via con me” di Jovanotti grazie al suo significato profondo».

L’ultima persona intervistata è stata Riccardo Garigliano sulla canzone “Quando

una stella muore” di Rebecca Callegaro: “La radio l’ha data molte volte, e Giorgia

rientra tra le mie cantanti preferite. Secondo me questo brano è molto appropriato

alla voce di Rebecca.”

CHI VINCERÀ?

Rebecca Bucovaz, Sara Borgione, Rossella Totaro, Valentina Maneo,

Giulia Panero, Marina Dal Piai 2A

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Se non lo sai, è in corso una

"mega" campagna di

sensibilizzazione, per

raccogliere i fondi per rifare il

campo da calcio che costerà

150.000€.

I lavori previsti sono rifare il

mantello (erba sintetica),

l'impermeabilizzazione del

campo, verranno anche

comprate nuove porte e le

protezioni laterali. I campi

sintetici durano all'incirca 6/8

anni ma il nostro ne ha 13!

Per raccogliere questa enorme

somma, l'oratorio si sta

inventando 1000 e più

iniziative:

1)banchetti dei Cooperatori

2)vendita di magliette

3)raccolta di bottiglie di

plastica vuote da vendere per

riciclarle

4)vendita di piccoli lotti del

futuro campo al prezzo di

10€.

Affrettati!!! Dai il tuo

contributo, perché i lavori

inizieranno a fine luglio e

finiranno ad ottobre!

Davide Bellosta 3B

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Ciao a tutti ! Siamo Gio e Fra! Lo sapevate che

l’ orso polare è in via di estinzione?

Lo sapevate che l’esemplare adulto

può raggiungere gli 800Kg?

E lo sapevate che può raggiungere

i 10Km di velocità?

Ecco noi lo sappiamo e vi racconteremo le informazioni

più interessanti su questo meraviglioso animale.

L’ orso bianco è presente in tutto il bacino polare, soprattutto lungo le coste

di America del nord, Russia e Groenlandia. Questo grande mammifero è

parente stretto dell’ orso bruno, anche se ha una forma più allungata, il

muso più affusolato e le orecchie più piccole per favorirne l’ avanzamento

in acqua. Per non scivolare sul ghiaccio è dotato di artigli più affilati e

ricurvi che utilizza anche per afferrare le prede. Ha inoltre uno spesso strato

digrasso per proteggersi dal freddo.

Usa il suo manto bianco per mimetizzarsi tra i ghiacci e per essere

avvantaggiato durante la caccia.

Questo grande mammifero si nutre principalmente di foche e trichechi,

mangiandone però solo il grasso e la pelle, così le sue prede sono cibo

assicurato per gli altri animali, tra cui la volpe artica.

L’orso polare ha un forte senso dell’orientamento ed ha un olfatto molto

sviluppato ed è molto intelligente nel risolvere problemi relativi alla salute.

Tutti voi sapete che questo straordinario animale potrebbe scomparire per

sempre a causa nostra; sì, avete capito bene! A causa dell’uomo! Col

progredire del surriscaldamento globale al Polo Nord ogni anno i ghiacci si

ritirano e così l’orso non trova più cibo per sopravvivere!

Sono davvero pochi gli

esemplari di orsi polari

rimasti… alcune

associazioni, come il

WWF, stanno cercando

di ripopolare la specie

Speriamo che ce la

facciano!!!

Giorgia Rampone (2A) e

Francesca Marraffa (2B)

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Visto che la categoria dei/delle “prof” spesso viene bistrattata perché,

qualunque cosa succeda, “è sempre colpa dell’insegnante”, abbiamo pensato di

dare voce alla categoria attraverso questa rubrica…

Non chiediamo molto, ci basta un ANGOLO!

Un angolo perché, prima o poi, su questa rubrica scriveranno anche le

professoresse di matematica, tecnologia e arte, che di angoli sono superesperte

e poi perché non vogliamo occuparvi troppo spazio!

Dei prof, perché attraverso queste poche righe, questa mezza paginetta,

ognuno ci racconterà come vede la scuola, ma soprattutto come vede gli

allievi! Siamo tutti curiosi!

Scriveranno solo cose belle? Chi lo sa… dipende da voi cari ragazzi!

E allora eccoci qua! Inizio a scrivere io, pur sapendo che qualcuno potrebbe

dire “ma la Cordola è la mia prof preferita! Perché non fa scrivere lei?”

Perché la professoressa Cordola ha già troppe calligrafie astruse da decifrare,

era un po’ troppo impegnata!

Dovete sapere che tra qualche giorno, passate le grandi feste di Carnevale che

vivremo in Oratorio (per i ragazzi dalla terza media in avanti c’è una maxi

festa sabato sera) sabato e domenica, entreremo nel grande tempo della

Quaresima… di solito tutti pensano sia un tempo per fare la dieta, ma noi

proveremo (attraverso anche alcune attività, a farla diventare un po’ meno

pesante, ma sempre e comunque formativa… provare per credere!

Per intanto accontentatevi, e aspettate la prossima rubrica per vedere a chi

toccherà scrivere su queste pagine!

Alessandro Basso sdb

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Il torneo Don Bosco delle prime è un evento dove

si sfidano la sezione A con la B in tre discipline

sportive: pallavolo, calcio e basket.

Tutt’ ora la sezione A si trova in vantaggio sulla B.

Gli incontri sono sempre di mercoledì, una volta al

mese. L’ultimo incontro è stato mercoledì scorso,

dove si sono svolti gli incontri di calcio e pallavolo.

CALCIO: L’impegno si è visto su tutti e due i fronti; infatti i ragazzi della prima

A che hanno giocato a calcio hanno avuto molte difficoltà a vincere, ma alla

fine con due gol di Daniele Potenza, uno su punizione di Alessandro Bonsaver

e con quello di Nicolò Attini hanno vinto 4 a 3

.Il capitano della squadra ci ha rilasciato un’ intervista. Ecco le sue parole:

COSA PENSI DELLA PARTITA?

Alberto Allievo: All‘inizio mi sono sentito ansioso di cominciare la partita con i

miei compagni. Sono orgoglioso di me e della squadra per la vittoria.

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PALLAVOLO: L’incontro di pallavolo ha visto come protagoniste entrambe le

squadre perché all’inizio si è vista una B scatenata che ha spiazzato la squadra

della A. In seguito, nel secondo tempo, la A si è ripresa vincendo. Nel terzo

tempo la B ha guadagnato un distacco di sei punti ma la A si è ripresa

recuperando la B e vincendo.

Le ragazze della A si sono impegnate molto per questo ne abbiamo intervistata

una, Sofia Cussotto:

COSA PENSI DI QUESTA PARTITA MOLTO IMPEGNATIVA?

Sofia Cussotto: All‘ inizio ero emozionata, però dopo aver perso il primo set

ho cercato di aiutare le mie compagne. Dopo però abbiamo vinto due set e di

questo sono proprio contenta , soprattutto della squadra.

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Ciao io sono Emanuele….ecco un look completo da ragazzo !

Questo bambino indossa :

Una giacca nera (aperta e con le maniche

risvoltate)

Una camicia celeste (dentro i pantaloni)

Un papillon rosso e beige quadrettato (anche

superfluo)

Un pantalone beige morbido sulla coscia ma

stretto sulle caviglie (arrotolato al fondo)

Delle calze rosse ed arancioni a righe

Una scarpa scamosciata blu

Ma se voi per caso foste più sportivi?

Ecco un look adatto a voi!

In questa foto possiamo notare:

Un cappello in plastica (superfluo)

Una camicia grigia quadrettata(sopra)

Una maglia stampata bianca (sotto)

Un jeans dal cavallo basso (arrotolato

alla caviglia)

Uno scarponcino nero (anche

sostituibile con delle sneakers)

di Emanuele Morcinelli 2B

Però, ricordatevelo sempre, così si può

vestire solo l’esteriorità!

Ma gli uomini sono molto di più dei loro

vestiti, sono molto più della moda del

momento!

Cerchiamo allora di vestire anche

l’interiorità dell’uomo!

In che modo?

Lo scopriremo nelle prossime puntate!

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Visita d(’)istruzione al PLANETARIO di Pino Torinese

Alla domanda “ANNOIATI?”, i ragazzi hanno risposto così:

“C’hanno proiettato tutta ‘sta cosa, le meraviglie dell’universo di Margherita

Hack, in cui quelli che si sono riusciti a non addormentarsi era già tanto, e

hanno stati bravi” sostiene Gianluca, “e io mi pulivo le scarpe” aggiunge

Fabiana.

MA QUALCUNO CHE HA VISSUTO UN MOMENTO POSITIVO C’È?

“Le sedie del planetario erano comodissime” ci dice Giulia. “Mentre parlava

l’astronomo, io e Maria Chiara abbiamo progettato la nostra casa che avrà il

soffitto a cupola dove vedremo i nostri film” interviene Francesca.

“Ci siamo divertiti più sul pullman che SUL planetario” aggiunge Federico, che

veniva sgridato da un uomo dello staff “perché sfotteva”, mentre Simone

“allegramente dormiva”.

Il nostro eroe Gianluca, con occhio attento e scrutatore, ha potuto osservare la

quasi caduta di Rebecca, Giulia (A.) ed Erica, “dal palo rotatorio” (cosa sarà ‘sto

palo non si sa…)

“W la professoressa Revelli che ci ha fatto fare un’esperienza così

meravigliosissima!” canta in coro tutta la classe.

Firmato: la 3B

P.S. : “Cos’è il planetario?” si chiede l’altro Simone alla fine della gita…

Questa rubrica vuole mostrare il mondo al contrario… anche

grammaticalmente!

in realtà la visita al Planetario è stata un successone, oltre ogni

aspettativa, sia a detta dei ragazzi che degli accompagnatori!

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E chi l’avrebbe mai detto che si può parlare di fede anche attraverso la musica?

Bè, sicuramente starete pensando che adesso vi parerò di qualche brano di Bach o

di Pachelbel o di chissà chi… e invece no!!!

La fede, messa in musica, in questo articolo passa attraverso Jovanotti!

Jovanotti?!? Ebbene sì, proprio lui!

Due anni fa, Jova scrisse una canzone dal titolo emblematico: ORA.

Nel testo, per tantissime volte ascoltiamo la parola “Dicono…”, legata ad una

serie di atteggiamenti concreti. E anche nelle nostre vite è così! Spesso, a causa di

voci, di parole altrui, noi siamo bloccati e non riusciamo a schiodarci dalla

situazione in cui siamo: “Tanto non ce la farai…”, “A cosa serve che ti sforzi…?”

Anche con la fede capita così! “Ma Dio non serve…” “Ma la Chiesa… con tutti

quei problemi… così chiusa…”: Capita di sentire molti parlare così, magari anche

nelle nostre famiglie!

Ma così non è! “CREDERE è FARE ESPERIENZA, FEDE è FARE ESPERIENZA di

Qualcuno” disse qualche tempo fa un signore tedesco… e mi sento di rimbalzare

a voi questo spunto!

Perché anche Jovanotti ce lo lascia come compito! Nella canzone dice “Non c’è

montagna più alta di quella che non scalerò, non c’è scommessa più persa di

quella che non giocherò… ORA!”…

E ora tocca a voi… ascoltate la canzone se vi va… e poi rimboccatevi le mani,

anche nella ricerca di Dio!

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di Carlotta Ciacci 3A

Ingredienti:

300 g di farina

70 g di burro fuso

2 uova

140 g di zucchero

3 cucchiaini di rum

½ cucchiaino di lievito

per dolci

Scorza di limone

grattugiata

Olio di semi per

friggere

1 cucchiaio di allegria

1. i LUPINI

Iniziate preparando la fontana (che sarà mai non si sa… n.d.r) con tutti gli

ingredienti e impastare bene fino a formare una palla (termine tecnico!)

omogenea.

Prendere dei pezzi (altro termine tecnico!) di impasto e dar loro la forma di

lunghi serpentelli (come siamo naturalisti!) non troppo spessi. Poi, con un coltello,

tagliare dei pezzetti di pasta lunghi 2,5 cm circa e, con le mani, dargli una forma

all’incirca rotonda.

Friggere le nostre biglie un poco per volta in abbondante olio bollente. Occhio a

non scottarvi!

Quando i nostri lupini saranno diventati di color oro sono pronti da scolare! Si

può procedere disponendoli su un piatto e cospargerli con tanto zucchero a velo

(come preferite).

Gustate i lupini sa soli in compagnia, ma sempre con tanta allegria!

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Ecco a voi alcuni suggerimenti

pratici per allietare i vostri

pomeriggi… non si sa mai che

vi resti del tempo libero che

non sapete come utilizzare!

1. Battere bene la neve su una

superficie circolare (se non

sapete dove prenderla potete

andare in montagna e poi tornare col baule della vostra auto bello pieno!)

2.Piantare al centro della superficie battuta un picchetto cui si lega uno spago

con su due nodi (a differenti distanze l’uno dall’altro; il primo ad una distanza

pari all’altezza di una persona, il secondo 40 cm oltre, circa) e poi tracciare

nella neve due cerchi, corrispondenti ai due nodi!

3.Assemblare parallelepipedi di neve di circa 40x30x una lunghezza via via

decrescente man mano che si sale.

4. Fare un primo giro di blocchi, ben accostati, tagliati a spirale crescente, da

uno spessore di 0 cm fino a 40 cm circa. Continuare a fare giri di blocchi

finché la cupola non prende forma: la superficie interna andrà via via

restringendosi, finché non resterà un foro a tronco di cono rovesciato che

andrà poi chiuso.

5.La circolazione dell’aria deve essere garantita con un foro alla base della

parete dell’igloo e con uno sulla sommità.

6.La parete dell’igloo deve essere ben coibentata con la neve, e quella interna

va ben lisciata, così da evitare gocciolamenti di acqua e vari altri

E buon lavoro! Carlo Grassi e Yuri Lovisetto 2A

’1. COME COSTRUIRE UN IGLOO IN GIARDINO