A cura della Logopedista Rita Mari

LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO TIPICO E ATIPICO: indicatori di rischio per DSA nella Scuola

dell’Infanzia

PRESENTAZIONE

Questa formazione si inserisce in un progetto di continuità tra Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria con una finalità specifica:

Individuazione precoce di indici di

Rischio per DSA

Programmazione di attività

educativo-didattiche di abilitazione

delle competenze linguistiche

Principali Indici di Rischio per DSA

sono:

pregresso Ritardo di

Linguaggio

Disturbo Specifico di Linguaggio

DSL

SCREENING E PREVENZIONELa formazione degli operatori si colloca a livello di prevenzione

primaria

Prevenzione primaria: formazione specifica

allo scopo di intervenire sulle cause

esogene del DSL potenziando le

competenze e le risorse degli adulti

Prevenzione secondaria:

Screening sulla popolazione in età prescolare e scolare

Nel nostro paese esistono pochi screening codificati

per l’identificazione del DSL, scarsa formazione di

insegnanti e pediatri

SCREENING E PREVENZIONE LEGGE 170/2010

Le linee guida MIUR del 12 giugno 2011 relative alla legge 170/2010 in materia di DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) invitano il mondo della Sanità e della Scuola a collaborare nella prevenzione dei DSA,in modo da individuare aree di fragilità e potenziare attività che nelle Scuole dell’Infanzia rafforzino i prerequisiti dell’apprendimento.

SCREENING E PREVENZIONEModelli di screening precoce (per la Scuola dell’Infanzia):

• Prevenzione ai disturbi specifici di linguaggio, Zago, Fanzago, ed. Franco Angeli, 2015;

• IPDA Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento, Terreni, Tretti, Corcella, Cornoldi, Tressoldi, ed. Erickson, 2011;

• IDA Indicatori delle Difficoltà di Apprendimento, Bonifacci, Pellizzari, Giuliano, Serra, ed. Hogrefe ottobre 2015;

• Screening nella scuola dell’Infanzia Progetto Marotta in press:

• Metafonologia (CMF)• Tpv • Vispa (visuo- spatial attention test)

PERCHE’ PARLARE DI SVILUPPO TIPICO

Nella prima parte dell’incontro verrà presentato il modello di sviluppo tipico del linguaggio, importante per saper individuare gli Indici di Rischio per DSL (Disturbo Specifico di Linguaggio), che verranno elencati per ogni fascia di età (2-3-4-5 anni).

La conoscenza dello sviluppo tipico è essenziale anche per individuare obiettivi dell’educazione linguistica riferiti alle diverse epoche dello sviluppo del linguaggio.

IDEA DI SVILUPPO-COSTRUZIONE:Approccio epigenetico

Interazione tra:

• )

Informazioni affidate al

DNA Biologiche-In

nate

Stimoli dell’ AMBIENTE Costruzione/Apprendimento

“L'apprendimento è un meccanismo geneticamente programmato, destinato a far conquistare quanto non sia stato geneticamente trasmesso”. (A. Milani Comparetti))

APPRENDIMENTO

Nasciamo come un corpo dentro un altro corpo: la primissima interazione del bambino con l’ambiente è la percezione del proprio corpo e di quello materno.Le mani nella vita intrauterina hanno un ruolo esplorativo, tra i gemelli assumono anche una funzione di gioco. Dall’autoesplorazione all’esplorazione dell’utero materno. Tutto quello che costruisce il bambino è co-costruito, lo sviluppo è un sistema dinamico (interazione madre-bambino) e diadico.

SVILUPPO e APPRENDIMENTO

COSA AFFERMANO LE NEUROSCIENZE

I più recenti studi sulla plasticità cerebrale hanno mostrato come le buone cure materne incidano sullo sviluppo del cervello già a livello fetale, attraverso i neuro-ormoni che attraversano la placenta e vanno ad arricchire il feto.

Effetti positivi del massaggio sui bambini nati pre-termine, per una diminuzione dell’ormone dello stress(es.miglioramento dell’acuità visiva).

Modello della ricchezza che fa crescere, dove per ricchezza si intende l’ambiente. Il farmaco più sicuro per il cervello è un buon ambiente. Maffei Lamberto, medico e scienziato

BASI NEUROLOGICHE DELL'APPRENDIMENTO

Attenzione Memoria

Motivazione

BASI NEUROLOGICHE DELL'APPRENDIMENTO

Motivazione, Attenzione e Memoria sono i processi neuropsicologici che stanno alla base di ogni apprendimento comportamentale, cognitivo e linguistico.

N.B: Parlando di bambini piccoli dobbiamo tenere conto che la loro attenzione e motivazione sono legate al piacere che un‘attività induce.

LINGUAGGIOIl linguaggio è un codice per comprendere, esprimere

comunicare e rappresentare le idee sul mondo attraverso un

sistema convenzionale di segni arbitrari.

Codice di natura generativa consente di produrre e interpretare

un numero infinito di costruzioni atte ad esprimere significati con

un numero limitato di elementi e attraverso l’applicazione di un

numero ristretto di regole.

Alcune considerazioni sullo Sviluppo Tipico:Il linguaggio è un sistema comunicativo di straordinaria complessità per potersi sviluppare ed essere utilizzato richiede l’acquisizione di una serie di capacità:

• Analisi e segmentazione di suoni linguistici in modo da identificare nel flusso sonoro le diverse unità costituenti la propria lingua (fonemi, morfemi, parole e frasi)

•Padronanza di complessi pattern articolatori necessari a produrre i singoli fonemi e le sequenze di fonemi della propria lingua; acquisizione di voci lessicali e altrettanti significati;

•Padronanza di regole morfologiche e sintattiche che consentono di combinare morfemi e parole in frasi grammaticalmente corrette e dotate di senso;

•Utilizzo delle diverse funzioni comunicative al variare del contesto e dell’interlocutore;

•Padronanza delle abilità necessarie a produrre un discorso che ne garantiscono la coerenza, l’organizzazione interna e l’adattamento all’ascoltatore (Camaioni, 2001)

LE PAROLE HANNO 2 COMPONENTI ESSENZIALI

Il collegamento tra i due è arbitrario e specifico di ciascuna lingua.

Suono Significato

Ogni bambino acquisisce nei primi anni di vita le regole di base del linguaggio a cui è esposto.

Apprendere le convenzioni degli adulti nel classificare i fenomeni della realtà è un compito difficile e complesso.

LINGUAGGIO

Lo sviluppo nel bambino non procede a salti ma c’è una transizione dal gesto alle prime parole, dal

lessico alla prima grammatica. Il linguaggio si costruisce all’interno di una

relazione significativa con l’adulto.

LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

I bambini normali vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un’immediata relazione sociale con chi li cura.

(Volkmar ‘97)

L’acquisizione della comunicazione e del linguaggio è fortemente condizionata dalle capacità dell’adulto di interpretare e rispondere ai segnali del bambino.

RIFLESSIONINei primi mesi di vita è importante saper interpretare i bisogni del piccolo, il pianto è uno dei primi segnali che viene interpretato dai genitori.Certamente è bene intervenire quando il bambino è a disagio perché sporco o affamato, ottenere risposte sufficientemente appropriate aiuta il bambino a conquistare uno stato di benessere e di sicurezza, ne riduce lo stress.Anche l’intenzionalità comunicativa nasce nell’interazione madre bambino, c’è una componente maturativa, ma sicuramente il ruolo della co-costruzione nel rapporto madre- bambino è altrettanto importante.

DALLA MANO ALLA BOCCA

Il sistema cognitivo della specie umana si è sviluppato grazie all’uso delle mani. Il cervello dell’uomo si è potuto evolvere solo quando è stata raggiunta la posizione eretta che ha liberato le mani e in virtù della contrapposizione indice-pollice ha permesso la manipolazione degli oggetti.Per costruire un contesto sociale, cioè trasmettere la conoscenza sono state necessari l’imitazione e il linguaggio. Inizialmente forse gli uomini comunicavano con le mani, che hanno segnato una tappa fondamentale nella costruzione del linguaggio e della cognizione, il cervello si è evoluto perché ha avuto le mani con cui lavorare.

GESTO-PAROLA La comunicazione orale è multimodale, basata sull’utilizzo di segnali verbali e non verbali provenienti da diversi canali sensoriali, uditivo, visivo e cinestesico.Le prime espressioni linguistiche emergono insieme alle prime espressioni gestuali, rivelando la presenza di una connessione esistente fin dai primi stadi dello sviluppo del bambino (Mc.Neil).

Il linguaggio nasce quindi all’interno di una relazione significativa. I significati vengono estratti dalla manipolazione degli oggetti e

si trasformano in schemi di azione e successivamente in gesti

GESTO - PAROLA

❖ Riflesso di Babkin: esercitando la pressione sul palmo della mano di uno neonato questo apre la bocca

sistema funzionale comune.❖ Il neonato apre la bocca prima che la mano la

raggiunga.❖ Tra i 2 e i 4 mesi in concomitanza dei vocalizzi si ha

frequentemente l'estensione del dito indice.❖ Tra i 6 e gli 8 mesi contemporaneamente alla lallazione

si ha un notevole incremento nei movimenti ritmici di braccia e mano.

❖ Il gesto precede la parola nello sviluppo tipico.

GESTO- PAROLA

Il sistema mano - bocca è un sistema unico ed agisce in modo sincronico (movimento ritmico delle mani e babbling).Quando l’attività ritmica manuale si è regolarizzata ed ha dato modo al babbling di emergere e stabilizzarsi, ci possiamo aspettare un nuovo comportamento, prima motorio, poi verbale :

In questa fase compare il gesto indicativo (comunicazione intenzionale 8 mesi) ed il bambino comincia a condividere l’attenzione su uno stesso oggetto.

GESTO- PAROLA

Intersoggettività primaria :

attenzione al volto materno, manipolazione ed attenzione sull’oggetto

Intersoggettività secondaria:

attenzione condivisa su un oggetto, intenzionalità , gesto indicativo, che è la prima forma di linguaggio, in quanto esprime uno scopo, un’intenzione ma non è ancora simbolico, perché il referente deve essere presente nel contesto.

GESTO- PAROLA

Nello sviluppo tipico in un primo periodo fino a 16 mesi il numero di azioni/ gesti osservati è superiore al numero di parole prodotte. Progressivamente dopo il periodo di equipotenzialità il repertorio di parole in produzione diventa superiore a quello di azioni/gesti.

GESTO - PAROLASi nota una progressione nello sviluppo dei diversi tipi di azioni/gesti in relazione alla loro complessità cognitiva-motoria. Inizialmente i bambini padroneggiano:

• Gesti deittici;• Routines sociali;• Schemi di azioni eseguiti con il proprio corpo,

senza l’oggetto (gesti rappresentativi).

Sviluppo delle capacità di simbolizzazione e

decontestualizzazione

GESTO – PAROLA : EVOLUZIONE DEL GESTO INDICATIVO

• Indicare prossimale :oggetto vicino• Indicare distale : oggetto lontano (es. uccello fuori dalla

finestra o provenienza di un rumore).Si ha il progressivo distacco dall’oggetto.A 12 mesi il bambino guarda l’interlocutore dopo aver

indicato il bersaglioA 16 mesi il b. guarda il partner prima di produrre il gesto,

dopo aumentano gli sguardi mentre produce il gesto.L’indicazione può essere richiestiva e dichiarativa.C’è una correlazione positiva tra la produzione del gesto a 12

mesi e a la comprensione linguistica a 16mesi e l’ampiezza del vocabolario a 20 mesi, probabilmente perché l’indicazione dà la possibilità all’adulto di dare voce al gesto.

GESTO – PAROLA : GESTI RAPPRESENTATIVI

I gesti rappresentativi :sono gesti convenzionali, hanno una forma e un significato culturalmente condiviso, hanno la stessa efficacia della parola.Es.il bambino gioca con il telefono, fa finta di telefonare, porta il pugno all’orecchio, dice tutu.Ci sono gesti che non nascono dall’azione sugli oggetti ma dalla relazione con l’altro es . ciao , è buono, battere le mani, questi gesti vengono spesso insegnati dall’adulto.La decontestualizzazione del gesto come per la parola avviene con gradualità.Parole e gesti fortemente decontestualizzati sono contemporanei ed emergono da una comune funzione simbolica.Fino ai 17 mesi gesti e parole crescono, ma secondo un principio di economia per un concetto il b. o usa il gesto o la parola.

IL BAMBINO PRIMA AGISCE SUGLI OGGETTI, POI ESTRAE IL SIGNIFICATO CHE ESPRIME CON IL GESTO E LA PAROLA.

Lenta transizione da

Azione con oggetti

Gesti deittici e/o rappresentativi

Parole

Quando inizia l’acquisizione del

Linguaggio?

Il bambino percepisce i suoni dell’ambienteMa fra questi preferisce il suono della voce della

madre.

Ultimo trimestre di gravidanza:

Le ricerche più significative sullecapacità uditive del feto e sullereazioni motorie nei confronti distimoli acustici segnalano che:l’apparato uditivo comincia afunzionare intorno alla 24ªsettimana, in alcuni feti, e dopo la30ª in tutti;il feto reagisce alla voce, ai suoni e alla musica presenti nell’ambiente interno ed esterno con variazioni del battito cardiaco e con movimenti più o meno bruschi o tranquilli delle palpebre, del capo, degli arti, del tronco; già in epoca fetale è possibile indurre il fenomeno dell’abituazione a determinati stimoli, fenomeno che permette poi di rilevare le capacitàdiscriminative del neonato ed eventuali effetti d’apprendimento.

J. Mehler in base alle ricerche condotte sui neonati ritiene che abbiano una capacità innata di:❖ Discriminare e riconoscere stimoli acustici,❖Sviluppano una sensibilità verso le caratteristiche fonologiche della lingua a cui sono stati esposti ed è grazie alle pause, all’intonazione al ritmo che estraggono informazioni su cui segmentare il linguaggio.❖I neonati a pochi giorni dalla nascita mostrano una predilezione per la lingua materna e riescono a discriminare due lingue diverse appartenenti al contesto familiare.

Guarda i volti e ricambia lo sguardo della madre durante l’allattamento

Prime settimane di vita:

Imita movimenti facciali quali il tirar fuori la

lingua

Vocalizzazioni del benessere. Compare il sorriso.

2-4 mesi:

10 MESI

Primi mesi di vita:Il bambino discrimina e produce diverse centinaia di suoni verbali differenti, produce anche suoni che non appartengono alla sua lingua madre.

Nei mesi successivi, il suo cervello si organizza in modo sempre più efficiente così da riconoscere solo quei suoni che fanno parte del linguaggio a cui è regolarmente esposto esposto

Decremento del numero e della varietà dei suoni

prodotti dal bambino che inizia a rispettare le

restrizioni fonologiche della lingua a cui è

esposto

Prima ancora di parlare il bambino esprime alcune intenzioni comunicative attraverso comportamenti non verbali:

❖ - L’indicare comunicativo

❖ - Il mostrare

❖ - Le richieste ritualizzate

❖ - Il dare

NBParticolarmente predittivo del successivo sviluppo linguistico risulta l’indicare a scopo comunicativo (L. Camaioni)

COMPRENSIONE

Nei primi anni di vita la comprensione anticipa e prepara la produzione, cioè il bambino risponde ad espressioni che soltanto in un secondo momento sarà in grado di utilizzare, mostrando di capire molto più di quanto non riesca ad esprimere.TAPPE:All’età di tre mesi un neonato è in grado di distinguere diverse centinaia di suoni verbali differenti.Nei mesi successivi, il suo cervello si organizza in modo sempre più efficiente così da riconoscere solo quei suoni che fanno parte del linguaggio a cui è regolarmente esposto. Durante la prima infanzia, il cervello conserva l’abilità di apprendere anche i suoni a cui non è stato esposto, ecco perchè i bambini tipicamente imparano nuove lingue più facilmente

I bambini cominciano gradualmente ad osservare che certi suoni si accompagnano regolarmente alla comparsa di persone, oggetti e a particolari avvenimenti.sempre gli stessi eventi.

Il bambino impara ad esempio che 'ciao' viene pronunciato ogni volta che qualcuno va via, o che ‘ecco il latte’ si accompagna all'arrivo della mamma con il biberon.

Verso la metà del 1° anno di vita

Le più precoci manifestazioni indicative di una primitivaforma di decodifica verbale:

• sono fortemente ancorate allo sviluppo cognitivo

• trovano supporto in esperienze contestualmentesalienti in cui le distinzioni tra soggetto, azione,oggetto e contesto sono scarsamente delimitate, matali da favorire, attraverso la ripetizione e la familiarizzazione, una progressiva decontestualizzazione e, più tardi, il decentramentodell’azione.

Durante il secondo anno di vita la comprensione migliora rapidamente ed il bambino diventa sempre più capace di capire anche al di fuori degli ambienti conosciuti e delle situazioni abituali; da una media di 60 parole comprese a 10 mesi, si passa ad oltre 200 parole a 16 mesi.

COMPRENSIONE

2° ANNO

COMPRENSIONE

Il secondo anno di vita è un momento cruciale per lo sviluppo del linguaggio, poiché il bambino deve imparare che, per capire frasi nuove, è necessario fare attenzione non solo al significato delle singole parole ma soprattutto ai rapporti tra di esse e quindi agli aspetti più propriamente linguistici

COMPRENSIONE

Tra 12 e 18 mesi il bambino comincia a comprendere le prime associazioni tra le parole, cioè passa da una fase in cui la comprensione è limitata a singole parole alla comprensione di semplici frasi.In questo periodo e ancora per diverso tempo la comprensione anticipa e prepara la produzione, il bambino è in grado di capire più di quanto non riesca ad esprimere.

12 e 18 MESI

PRODUZIONE

LALLAZIONE

6-10 MESI

BABBLING VARIATO

COMBINAZIONI DI SILLABE PIU’ ELABORATE

9 – 10 MESI:

LA COMUNICAZIONE DIVENTA INTENZIONALE

9 mesi

COMPAIONO I GESTI COMUNICATIVI

9-12 mesi

LALLAZIONE – PAROLE IN MODO GRADUALE

Il bambino è capace di :•Imitare e fare il verso degli animali nel gioco• Rispondere a domande: Che cosa? Chi?• Ringraziare• Marcare la caduta degli oggetti• Eseguire mosse verbali di giochi familiari• Salutare al momento dell’incontro

Alla fine del 1° anno

IL BAMBINO COMBINA I GESTI E LE PAROLE

Fino a circa 1 anno e mezzo la maggior parte dei bambini usa ancora un numero limitato di parole (in genere 'mamma', 'papa', 'tata', 'pappa'), i versi di alcuni animali e poche altre parole riferite al contesto familiare

16-20 mesi: raggiunge la soglia delle 50parole

12-16 mesi

Al di là delle ampie variazioni nei tempi e nei modi di acquisizione, lo sviluppo ‘tipico’ appare caratterizzato da

alcuni fatti sufficientemente costanti.

lo 'stile' o il modocon cui i bambini apprendono

la quantità di ciò che è appresoLe differenze nelle fasi precoci di

acquisizione del linguaggio sono molto ampie e riguardano:

Di solito tra i 18 e i 24 mesi si assiste ad una accelerazione dello sviluppo del vocabolario, con aumento quasi improvviso del numero di parole prodotte (in media circa 200).

Il fenomeno è così rapido da essere definito 'esplosione del vocabolario': i bambini hanno ormai capito che tutte le cose hanno un nome, e provano piacere a nominarle, cercando attivamente di scoprire nuove parole (non a caso questo è il momento delle domande: 'cos'è?', 'cosa fa?', 'dov'è?'). (parole nuove 4-10 al giorno)

Una grossa percentuale del vocabolario sono i nomi e si riferiscono alle routines.

Prima i nomi poi i verbi

Ipotesi cognitiva Ipotesi strutturale

Perché?

Ipotesi CognitivaIl verbo è più complesso del nome.

Es: se dico “palla” evoco sempre una cosa rotonda; se dico “apro” le ipotesi sono varie: -apro gli occhi; -apro una porta; -apro una seduta.

Ipotesi strutturale

Nella frase i nomi sono rappresentati in numero maggiore dei verbi ed hanno una posizione più saliente.

N.B per comprendere la coerenza di un profilo linguistico è importante un’analisi qualitativa e quantitativa del lessico.

Un fenomeno interessante riguarda i rapporti tra lo sviluppo del vocabolario e la comparsa delle prime frasi. Infatti molti studi hannodimostrato che i bambini non iniziano a combinare due parole tra di loro, finché non è raggiunto un vocabolario sufficientemente ampio (tra 50 e 100 parole).

Esisterebbe cioè una specie di 'soglia critica', ossia un numero minimo di parole conosciute al di sotto del quale non può scattare la capacità di formare frasi.

•Sa usare la negazione

•Saluta quando va via

•Esprime il suo disagio, la sorpresa, la gioia, comunica emozioni e sentimenti

•Risponde alle domande: Quale? e Grazie.

2° anno di vita

- comunicano frequentemente

- possiedono un vocabolario ampio, con una dimensione media di 300 parole

-gli enunciati sono composti da più parole

- la pronuncia è discretamente accurata, ed un ascoltatore non familiare comprende circa il 50 % di ciò che dicono

- il vocabolario espressivo aumenta di 4-10 parole al giorno.

I bambini con sviluppo normale (ST) a 24 mesi:

NB A questa età il bambino ha già superato la fase dell’esplosione del vocabolario ed utilizza il linguaggio come strumento privilegiato per comunicare con gli altri ed apprendere conoscenze su ciò che lo circonda.

(M. L. Vaquer, 2008)

I bambini + produttivi ogni giorno capiscono 10 parole nuove e ne producono 5 e quelli – produttivi ne comprendono 5 e ne

producono 1.

MAMMA, FAME!!!!!!!!

ERBA BELLA

CIAO!

NB Le fasi sono stabili, i tempi no

TAPPE PRINCIPALI DELL’ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO:

Vocalizzazioni non di pianto 2-6 mesiBabbling canonico 6-7mesiBabbling variegato 9-10mesiPrima comprensione parole 8-10mesiProduzione prime parole 11-13mesi (variabilità fino a 20)Sviluppo lessicale , prime 50 parole 12-16mesi“Esplosione del vocabolario” 17-24mesiPrime combinazioni di parole 20-36mesiPrime frasi 24-30mesi

SVILUPPO MORFOSINTATTICOMORFOLOGIA

24-30 mesi : i bambini producono nomi e verbi;

30 mesi: ripetono articoli, preposizioni e copula. Compare l’articolo “LA” e le preposizioni semplici

N.B: Il bambino è portato a produrre facilmente articoli la cui finale coincide con quella del nome (la, le, i) .

36 mesi: vengono appresi i pronomi clitici: lo, la, le, gli. il bambino è in grado di accordare il soggetto con il verbo, l’articolo con il nome

e il nome con l’aggettivo.

48 mesi: compaiono i funtori e vengono prodotte in modo sistematico gran parte delle particelle grammaticali (articoli, preposizioni e pronomi) e della morfologia verbale e nominale.

SVILUPPO MORFOSINTATTICOFRASE12 mesi: espressioni di una parola contingente alla realtà, utilizzate per dichiarare o richiedere;Fase di sequenza di espressioni composte da una sola parola, es.: mamma, palla..

18 mesi: espressioni di due parole (inizio della grammatica) es: mamma palla;

24-30 mesi: SVO. Il bambino attua vere e proprie regole di formazione di frasi: seleziona le parole/soggetto da quelle che possono essere solo verbo ecc..;Segue la produzione di frasi inserite ( due verbi di cui uno all’infinito), imperative, interrogative, interrogative-negative;

36 mesi: frasi relative, temporali e condizionali.

LA NARRAZIONE

La narrazione è uno dei primi strumenti di cui il bambino dispone grazie al quale sviluppa la padronanza del linguaggio, la conoscenza del mondo e instaura relazioni.

Riuscire ad esporre un racconto verbale consente di modificare il ricordo di un evento vissuto, rendendolo coerente e accessibile integrandolo fra passato e presente.

Lo sviluppo

delle competenze narrative

3 anni

4 anni

i bambini sono in grado di rievocare informazioni ed esperienze quotidiane nel raccontare fanno delle “catene”, denominano delle parti senza una vera e propria narrazione.

compaiono i primi esempi di narrazioni fantastiche e di storie descrittive, gli eventi sono collegati temporalmente ma manca l'inserimento

dell'evento problematico, i bambini presentano i personaggi e l'evento principale con una chiusura rapida.

5 anni

Tra i 6 e gli 8 anni

Levi ed altri, 1982

le storie si arricchiscono di elementi strutturali e di situazioni problematiche, che il protagonista risolve attuando strategie.

il bambino struttura e fortifica un sistema logico linguistico ed un sistema narrativo : impara a riflettere sul linguaggio, coglie ed esprime nessi temporali, causali, intenzionali, inferenziali.

Il bambino con sviluppo tardivo del linguaggio può presentare a seconda delle aree coinvolte:

• Ipoacusia

• Ritardo mentale

• Disturbo semantico-pragmatico

• Ritardo di linguaggio (PT/LT)

• Disturbo pervasivo

I vari disturbi possono presentarsi isolati o associati. Nella fascia di età 0-3 anni è molto difficile disambiguare il disturbo multisistemico dal disturbo pervasivo.

I PARLATORI TARDIVI

Criteri di identificazione che fanno riferimento al linguaggio espressivo

Chi sono i parlatori tardivi(PT)?

(Late Talkers)

I PT non sono una categoria diagnostica, I parlatori tardivi sono quei bambini che in assenza di deficit sensoriali, cognitivi e relazionali, a 24 mesi presentano uno o più indici di rischio tra quelli sotto elencati.

Altri indici di rischio dibattuti

Tra i PARLATORI TARDIVI si distinguono3 gruppi:

• Chi recupera in breve tempo entro i 36-38 mesi (Late Bloomers);

• Chi recupera in più tempo entro i 48 mesi (i 4 anni sono il cut-off per il Disordine Fonologico, ovvero entro i 4 anni i processi anomali scompaiono);

• Quelli che non si mettono a posto (DSL – Disturbi Specifici di Linguaggio).

IL DISTURBO SPECIFICO DI LINGUAGGIODSL

• Il disturbo specifico di Linguaggio non è secondario ad altra patologia, si manifesta in assenza di deficit sensoriali,cognitivi,neurologici,emotivo-comportamentali o di situazioni di svantaggio socioculturale.

• La prevalenza del DSL in epoca prescolare è molto alta rispetto ad altri disturbi evolutivi, varia dal 3% al 6%(Chilosi et.al 2012).

• La prognosi è favorevole,ma difficilmente tende ad una remissione spontanea.

IL DISTURBO SPECIFICO DI LINGUAGGIODSL : possibili cause

• Le effettive cause non sono state identificate esiste un accordo sul concorso di fattori sia genetici che ambientali.

• familiarità (positiva nel 50% dei casi).• Fattori neuro anatomici (studi condotti con

RMf)• Disturbo dell’elaborazione percettiva• Deficit della memoria di lavoro fonologica

IL DISTURBO SPECIFICO DI LINGUAGGIODSL : caratteristiche

I bambini con DSL costituiscono un gruppo eterogeneo e differiscono per :•notevole variabilità interindividuale dei comportamenti comunicativi e sociali, •la severità delle loro difficoltà, •i fattori implicati nel disordine, •le caratteristiche dei loro errori,•Il grado in cui sono interessati vari aspetti del linguaggio •la loro risposta alla terapia logopedica

(Bortolini)

Alcune delle tipologie più frequenti:•Disturbo fonologico lessicale•Disturbo fonologico sintatticoPossono essere compremesse anche la componente narrativa e pragmatica.

IL DISTURBO SPECIFICO DI LINGUAGGIODSL : caratteristiche

PREREQUISITI DEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI o ANTECEDENTI

Gli apprendimenti scolastici di baseLETTURA SCRITTURA CALCOLO

Sono il risultato di una serie di funzioni neuropsicologiche :•linguistiche e metafonologiche,•cognitivo verbale e non verbale,•motorio e prassico,•memoria uditiva e visiva, ecc,

PREREQUISITI DEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI O ANTECEDENTI

Queste funzioni neuropsicologiche si sviluppano gradualmente e risultano presenti e mature già a 5 anni (Mazzoncini), e sono definite antecedenti agli apprendimenti scolastici.

L’individuazione precoce di un ritardo permette di mettere in atto pratiche abilitative e/o riabilitative allo scopo di individuare precocemente un DSL ed annullare o ridurre la probabilità di evoluzione in DSA.

Rapporto tra DSL e DSA

dei bambini con esiti di pregresso DSL oltre i 5 anni

dei bambini con DSA presentano un pregresso

DSL

(Allamandri, Rabbia).

30-40% EVOLVONO

DSA

60-70%

MENTRE

RAPPORTO TRA DSL E DSA

I bambini con DSL in cui risulta maggiomente colpita la componente fonologica sembrano essere più esposti al rischio di evolvere in DSA.

La causa può essere attribuita alla presenza di una scarsa competenza metafonologica.

RAPPORTO TRA DSL E DSA

Alcuni studi recenti sembrano avvalorare l’ipotesi che bambini con DSL sottoposti a training metafonologico prescolare riducono le possibilità di evolvere in DSA.

Un recente studio (Zanchi et al.2012) dimostra l’efficacia ,come riduzione di rischio di DSA , dei laboratori di potenziamento linguistico dedicati all’allenamento della consapevolezza fonolgica e della competenza narrativa nell’ultimo anno della Scuola dell’infanzia.

IN CONCLUSIONE

• Possiamo affermare che la presenza di un DSL nella storia prescolare costituisce un fattore di rischio per successivo DSA, soprattutto se è ancora presente all’ingresso della Scuola primaria.

• Ne consegue l’importanza di un’identificazione precoce che conduca ai giusti percorsi di cura.

Per una semplificazione espositiva, abbiamo individuato aspetti specifici del linguaggio peculiari per ogni fascia d’età ed indicatori di rischio per ritardo di linguaggio.

SVILUPPO TIPICO

ASPETTO FONETICO-FONOLOGICO: l’inventario fonetico è incompleto. Mancano infatti i suoni di difficile realizzazione : gn-ci-gi-z-r-gl-sci-uo. Rispetto ai processi fonologici si vede il perdurare di errori come: nana ( banana)- poto ( topo)- veretro ( vetro) – sasa (casa) – chefè ( caffè)- tatta ( cacca)- kekko (tetto)- panana (banana)

ASPETTO LESSICALE: il bambino possiede un vocabolario di circa 1000 parole, il suo vocabolario si arricchisce quotidianamente di nuove parole, usa verbi semplici-pronomi-preposizioni-aggettivi, comprende concetti topologici ( dentro-fuori-sopra-sotto).

ASPETTO MORFO-SINTATTICO: la frase del bambino è descrittiva, la l.m.e è di 3-4 parole.

ASPETTO PRAGMATICO: in questa fase comprende che il linguaggio serve a comunicare tra 2 persone ed inizia a rispettare i turni della comunicazione.

3 ANNI

- La comunicazione del bambino è ancora prevalentemente gestuale - Il vocabolario è inferiore a 100 parole- Il linguaggio è incomprensibile, costituito da monosillabi oparole mal articolate (è invece normale che siano ancora presenti imprecisioni sui gruppi consonantici o omissioni di alcune parti grammaticali, es FINETA per FINESTRA) - Il bambino non combina tra loro due parole per fare una frase minima - Il bambino non ascolta il linguaggio altrui - Il bambino ha difficoltà di comprensione verbale per parole che si riferiscono a cose consuete e/o per semplici ordini o richieste (es. METTI IL CAPPELLO)

!!! Attenzione a questi segnali !!!

3 ANNI

SVILUPPO TIPICO

• ASPETTO FONOLOGICO: l’inventario fonetico è completo (potrebbe mancare la /r/). Si tratta di una fase di stablizzazione in cui è ancora possibile la presenza di qualche processo fonologico come la riduzione dei gruppi consonantici (/kopa/ per /skopa/) o la metatesi (/t∫imena/ per / t∫inema/).

• ASPETTO LESSICALE: il bambino dispone di un vocabolario ricco (circa 1500-2000 parole) ed è in grado di utilizzarlo in modo vario ed adeguato ai diversi contesti.

• ASPETTO MORFO-SINTATTICO: ampliamento della frase. Consolidamento della struttura della frase con utilizzo di enunciati complessi e graduale comparsa delle subordinate.

• ASPETTO PRAGMATICO: in questa fase si assiste ad un evidente implemento dell’uso del linguaggio a scopi descrittivi e narrativi.

4 ANNI

!!! Attenzione a questi segnali !!!

• -I tempi di attenzione durante il racconto di storie sono limitati

• Le frasi sono ristrette a 2 o 3 parole (es. MAMMA PAPPA per MAMMA VOGLIO LA PAPPA)

• Non ci sono elementi grammaticali nella frase ( es. PAPA' VIA MACCHINA per IL PAPA' E' ANDATO VIA CON LA MACCHINA); mentre la presenza di frasi tipo I PAPA’ VIA A MACCHINA è la tipica espressione, anche se non corretta, di un bambino che con maggiori probabilità acquisirà spontaneamente la forma corretta. Possono inoltre essere presenti alcuni ipercorrettivismi (es. HO APRITO LA PORTA)

• Il bambino non riesce ad usare il linguaggio per arricchire il gioco o per esprimere sentimenti e giudizi (BIMBO BRUTTO per IL BIMBO E‘ CATTIVO)

• La produzione verbale del bambino è incomprensibile per gli estranei

• Il bambino non ascolta il linguaggio altrui

• Il bambino non riesce a comprendere comandi a più istruzioni (es. PRENDI LA BAMBOLA E PORTALA A GIOVANNA IN CUCINA)

4 ANNI

Gli elementi strutturali del gioco simbolico sono gli stessi che sottendono agli aspetti narrativi ( es.esplicitazione verbale dei significati: i bambini fanno e se ciò che fanno viene tradotto in immagini e linguaggio, accedono alla simbolizzazione della realtà); il bambino, narrando, struttura via via un gioco simbolico più ricco. Il bambino, giocando, migliora la propria competenza narrativa

Gioco SimbolicoNarrazione

…I BAMBINI NARRANO… All'ingresso alla scuola materna il bambino ha già acquisito la capacità di

variare i morfemi, l'uso delle preposizioni, del passato, delle frasi negative, e dei verbi servili, cioè tutte le strutture di base per una frase complessa. Nel racconto la sintassi è prevalentemente descrittiva e le proposizioni sono giustapposte senza collegamenti.

A 4 anni si assiste alla comparsa delle frasi coordinate in successione temporale.

In questa fase la narrazione compie un passaggio chiave: dall'inferenza verticale, in cui il bambino mette in relazione i particolari di una singola immagine, descrivendo l'azione e chiedendo informazioni sugli eventi, si passa all'inferenza orizzontale, nella quale collega un'immagine alla successiva in termini di causa-effetto, successione temporale o entrambi, e descrive gli eventi con una sintassi complessa.

sviluppo tipico Può comprendere quasi tutto ciò che sente dire,

anche forme frastiche più complesse (es. /se hai messo le scarpe da ginnastica, allora mettiti in fila per entrare in palestra/).

Riesce ad articolare quasi tutti i suoni. A volte può avere qualche difficoltà sui più difficili (ad es. /r/, /gl/, /sc/) o nella produzione di parole complicate (ad es. /coccodillo/ per /coccodrillo/).

Si esprime con una terminologia simile a quella adulta (oltre 2.000 vocaboli acquisiti).

5 ANNI

Produce frasi sempre più elaborate (6-7 parole per frase con coordinate e subordinate), usa AGGETTIVI, PRONOMI, AVVERBI e molte altre parti grammaticali.

Può commettere qualche errore nella coniugazione di verbi complessi.

Sa dare definizioni su cos’è un oggetto e a cosa serve (es. /la palla è un gioco che rimbalza/)

Sa raccontare avvenimenti (passati - presenti -futuri) spiegandoli adeguatamente anche a chi non li conosce, usando termini spaziali e temporali appropriati

A 5 anni risultano acquisite le abilità di metafonologia globale::

-Riconoscimento e produzione rime-Segmentazione sillabica di parole-Fusione sillabica-Identificazione della sillaba

iniziale, finale, intermedia

L’acquisizione di queste ultime è un prerequisito importante per l’apprendimento del codice scritto.

5 ANNI sviluppo tipico

!!! Attenzione a questi segnali !!!

• Mentre parla ha numerosi inceppi, interruzioni o blocchi•Quando vuole spiegare qualcosa tende ancora a fare elenchi di parole, non riesce a raccontare o a conversare es. C'E' IL BIMBO, C'E' IL CANE; C'E' ....)•Fatica a denominare oggetti, azioni o elementi più astratti ma di uso comune (numeri, colori...)•Tende ad usare parole generiche (COSA; PAPPA, TATA)•La struttura della frase è povera, con errori, tralascia parti grammaticali, es. IO NO GIOCHI BIMBO per NON VOGLIO GIOCARE CON IL BIMBO) •Fa solo giochi di movimento e non riesce ad organizzarsi con il linguaggio il gioco del far finta•Non riesce a riconoscere parole corte divise in sillabe, es CA-NE

5 ANNI

E I BAMBINI STRANIERI?

Miti e pregiudizi:Il cervello è monolingue;Parlare due lingue aumenta il rischio di disturbo di linguaggio; Un bambino con DSL non può parlare un’altra lingua;Imparare una seconda lingua sottrae tempo all’apprendimento della primaI genitori di bambini con disabilità devono rinunciare a parlare la loro lingua madre al bambino;I bambini imparano in fretta la nuova lingua.

BILINGUISMO

Fare diagnosi di disturbo linguistico in un bilingue non è semplice perché :

▪Non esistono test standardizzati per bilingui;▪Applicando la testistica italiana ai bambini bilingui andiamo a misurare l’acculturazione in Italiano ;

Quindi è necessario tenere conto di ALTRI fattori:▪Tipo di bilinguismo: consecutivo-simultaneo▪Lo status della lingua madre : maggioritario- minoritario▪Tipologia del bilinguismo: additivo o sottrattivo▪Progetto migratorio della famiglia

BILINGUISMO

Le caratteristiche del disturbo dei bambini monolingui sono indice di normale funzionamento nei bambini bilingui e si riferiscono ad una fase precisa d’acquisizione chiamata :

INTERLINGUA.

Quindi è normale per i bambini bilingui :•Mescolare le lingue che conoscono adattandosi al contesto in cui si trovano( code-mixing);•Usare circonlocuzioni;•Usare frasi eccessivamente semplici ( scarso uso aggettivi e avverbi)•Sbagliare le concordanze , preposizioni e locativi;•Usare iperegolarizzazioni;•Usare all’interno di una frase in italiano una morfo-sintassi riconducibile alla loro lingua madre ( transfert da L1);•Code-mixing

BILINGUISMO

Parliamo di tempi:

• l’interlingua ha un tempo variabile e personale;

•Servono circa 2 anni per imparare una seconda lingua per le conversazioni contestuali mentre

sono necessari dai 5 ai 7 anni per la lingua della scolarizzazione (usi cognitivi del linguaggio).

IN SINTESIUna riflessione sulle tappe di sviluppo linguistico

descritte e gli indicatori di Rischio indicati per ogni fascia di età può :

• aiutare gli insegnanti ad individuare delle fragilità all’interno della sezione in cui lavorano;

• orientare verso attività di educazione linguistica adeguate ad abilitare i bambini nelle aree di criticità;

• Individuare i bambini che non si modificano rispetto ad un intervento educativo mirato come bambini con Indice di Rischio maggiore per DSL e quindi suggerire ai genitori un approfondimento clinico.

IN SINTESI PREVENIRE SIGNIFICA:

❖ Individuare precocemente gli Indici di Rischio per DSL.

❖ Fare diagnosi di DSL in epoca prescolare in modo da:• Migliorare la prognosi;• Ridurre rischio di evoluzione in DSA;• Produrre effetto positivo sul bambino e sulla sua famiglia.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE