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TRADING LIVE SHOW
trading showlive
Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita
n. 01 • novembre 2010 •
Filosofia del trading di G. LapidariEuro-dollaro di F. Cordua
Risk Management di A. Peano
Pharma & Biotech Outlook di G.NodariProfessione trader di S. Pellegrino
La teoria dei volumi di A. Aldrovandi
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TRADING LIVE SHOW
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leSiamo finalmente arrivati ai nastri di partenza.... prende vita e si concretizza un progetto nato quasi per scherzo ma che ha visto crescere di giorno in giorno l’entusiasmo , l’impegno e la determina-zione nel volerlo portare a compimento......
L’obiettivo è quello di fornire contributi sempre più qualificati e a 360° volti a formare ed “ informare “ sia un pubblico di trader neofiti ma anche coloro che praticano il trading full time ... e che lo hanno fatto diventare... la propria filosofia di vita....
In questo primo numero siamo felici di poter contare sulla collaborazione da parte di trader che ormai rappresentano un punto di riferimento importante nel panora-ma del trading italiano, sia per quanto riguarda la formazione che per l’approccio operativo che hanno saputo crearsi, frutto di studi e di anni di esperienze sul campo; ciò costituisce sicuramente del valore aggiunto in un mercato nel quale da un pò di tempo a questa parte recitano un ruolo di primo piano le “High Frequency Trading” o Black Box che dir si voglia, ossia le famigerate “ macchi-nette “ che con i loro algoritmi seguono una logica non legata ad eventi socio politici e che specialmente nell’intraday , creano frequenti trappole ai trader fai da te con lo scopo evidente di sottrarre loro dei soldi.... la maggioranza di essi , infatti, seguono le classiche regole dell’analisi tecnica e posizionano gli stop su importanti livelli di supporto/resistenza , pivot, ecc e sono quindi facilmente individuati , colpiti e..affondati dalle stesse che poi altro non sono che “ trader automatici” dotati di grande velocità e precisione che riescono a raggiungere il loro obiettivo specialmente nelle fasi con scarsi volumi ... ormai si calcola che incidano nella formazione del prezzo e nelle dinamiche del mercato domestico per il 60% degli scambi giornalieri, ed è sempre più difficile adottare le contromisure se non si hanno le adeguate conoscenze.. ma tutto questo e non solo sarà approfondito quanto prima... rivolgo quindi un sentito ringraziamento per il lavoro svolto ad Alessandro Aldro-vandi, Giovanni Lapidari, Sante Pellegrino, Gianrocco Mecca, Stefano Bagnoli, Giuseppe Cordua, Carlo Vallotto, Claudio Zanetti e in particolare a Gianpaolo Nodari di J. Lamarck Sim per la sua analisi sulle biotecnologie..
Da questo numero prenderanno inoltre vita due nuove rubriche che andranno ad arricchire i contenuti della rivista: il fashion che vedrà pubblicato un sarcastico commento della stilista Agostini sul “ made in Italy “ e una sezione immobiliare che si avvarrà della collaborazione dell’avv. Lucarini Manni al quale porgo un cordiale benvenuto....
Con la certezza di ritrovarvi sempre più numerosi nelle prossime occasioni ma anche più....scaltri e performanti.... vi auguro una buona lettura e un buon tra-ding !!
di AndreaRenault
www.cmcmarkets.it/basse_commissioni 800 977 467numero verde
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w w w. t r a d i n g l i v e s h o w. i t i n f o @ t r a d i n g l i v e s h o w. i t
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mar
iotrading showliveFilosofia del Trading
a cura di Giovanni Lapidari6Euro-dollaro: analisi e strategie a cura di Francesco Cordua
8Pharma & BiotechOutlook a cura di Gianpaolo Nodari10La teoria dei volumia cura di Alessandro Aldrovandi12Commoditya cura di Carlo Vallotto14Il titolo sotto la lenteSTM a cura di Gianrocco Mecca
EditorePUBLIGEST SRL
via G.B. Amici, 20 - FirenzeTel. 055 571359 Fax 055 582746
Direttore ResponsabileRiccardo Caracciolo
Progetto GraficoTania Magnani
Alexandra Barbieri
Direzione CommercialeSimona ChiavacciAlessandro Masi
Coordinatore progettoAndrea Renault
CollaboratoriGiovanni Lapidari, Francesco Cordolia, Gianpaolo Nodari, Alessandro Aldrovandi, Carlo
Vallotto, Gianrocco Mecca, Alberto Peano, Sante Pellegrino, Stefano Bagnoli, Claudio Zanetti, Sandra
Agostini, Avvocato Lucarini Manni
StampaTipografia Il Bandino
Per informazioni sugli abbonamenti
n. 01 - novembre 2010supplemento de LO STRILLONE n. 11
Iscrizione Tribunale di Firenze n. 5633 del 08/02/2008
Professione tradera cura di Sante Pellegrino22Soli contro tuttia cura di Stefano Bagnoli24Lateralità a zig zaga cura di Claudio Zanetti28Made in Italy... o quasia cura di Sandra Agostini29Pronto Avvocato?a cura dell’Avvocato Lucarini Manni33
Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita!
Risk managementa cura di Alberto Peano18
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mente l’andamento del mercato, potre-mo capire se l’azione di maggior forza è stata quella dei compratori o dei ven-ditori nel loro complesso, e quindi potremo decidere di seguire gli operatori vincenti del mercato (FIGURA3).
Osservando nel dettaglio cia-scuna “campana” , possiamo os-servare che nella sua parte centra-le, ossia quella con il maggior numero di volumi per livello (punta della campa-na), c’è quasi sempre una lotta neutrale tra rialzisti e ribassisti, ma man mano che le quotazioni si spostano aleatoria-mente verso una delle estremità della stessa “campana”, ossia dove i volumi per livello cominciano ad assottigliarsi, è evidente che chi ha aperto posizioni nella direzione giusta sta cominciando a guadagnare e resta in attesa (trader vincente), mentre chi ha posizioni aper-te nella direzione opposta sta realizzan-do una perdita potenziale e comincia a monitorare il proprio livello di stop loss (trader perdente). Con il passare del tempo, la casualità dei movimenti del mercato può mantenere invariate que-ste situazioni ma può anche ribaltarle, trasformando il trader vincente in uno perdente e viceversa, e senza che nessu-no degli operatori chiuda le proprie po-sizioni iniziali. Questa altalena, anche di emozioni, termina nel momento in cui il trader perdente non riesce più a so-stenere la posizione assunta in origine, a causa del mercato che prosegue nella direzione opposta, e decide di chiudere definitivamente l’operazione incassan-do la perdita e ritornando flat (FIGURA 4).
I presupposti della nostra strategia di trading consistono nell’osservare la bat-taglia che si svolge fra rialzisti e ribassisti finchè i prezzi si mantengono all’interno di ciascuna “campana”, ma di intervenire
nella stessa direzione dei trader vincenti nel momento in cui quelli perdenti de-
cidono di uscire dal mercato. Per chiudere le posizioni perdenti,
infatti, questi ultimi devono effettuare una operazione “al meglio” di segno opposto a quella originariamente sba-gliata, e di conseguenza fini-
ranno per agevolare ulterior-mente le quotazioni dei trader
vincenti. Ad esempio, per chiudere una posizione short in perdita, biso-gnerà comperare “al meglio” la stessa quantità di titoli, e molto probabilmen-te si sarà costretti a fare acquisti a prezzi sempre più alti, finendo per agevolare chi è già long e vede i prezzi salire senza fare nulla. Solitamente, queste decisioni vengono prese in corrispondenza con gli estremi (superiore o inferiore) delle “campane”, che costituiscono dei veri e propri livelli di resistenza e supporto da monitorare in un’ottica di breakout, e il movimento che segue dovrebbe essere esplosivo e fortemente direzionale (FI-GURA 5)..
Come si evince dalla FIGURA 5, ogni vol-ta che i prezzi superano una del-le estremità della campana si realizzano delle improv-vise accelerazioni rialziste o ribassiste dei prezzi. Le esplosioni rialziste, ripe-tiamo, non sono generate dalla volontà dei compratori ma, paradossalmente, solo dal-la chiusura in perdita delle posizioni ribassiste. E così vale anche per i violenti movimenti ribassisti, che invece sono causati dalla chiusura al meglio delle operazioni long in perdita. Aggiungia-mo, inoltre, che questo meccanismo comportamentale è ben osservabile più volte nel corso di una giornata e, più precisamente, ogniqualvolta di riesca ad individuare una “campana” di volumi.
Durante una seduta di Borsa, infatti, si possono formare fino a 6/7 configura-zioni di questo tipo.
✓ Regole operative di baseDal punto di vista operativo, quindi, il se-tup di ingresso per aprire una posizione è molto semplice: innanzitutto è neces-sario aver preventivamente individuato i livelli estremi della “campana”, sia quel-lo superiore che quello inferiore. Poi, si tratta di aspettare che le quotazioni rag-giungano uno dei due estremi: se viene toccato il livello superiore bisognerà immediatamente entrare in posizione LONG al miglior prezzo possibile, men-tre se venisse eseguito quello inferiore sarà conveniente aprire una posizione SHORT sempre con altrettanta rapidità proprio a quel livello. Nella FIGURA 6 è riassunto un caso pratico di trading con questa strategia. Come si vedrà, l’ope-rativià intraday non è particolarmente frenetica (al massimo 6/7 operazioni al giorno) e i trades possono essere tem-poralmente anche lunghi, con obiettivi ambiziosi.
Quanto scritto finora è solo l’approccio iniziale ad una delle possibili strategie
di trading realizzabili attraverso il VOLUME PROFILE.
Nei prossimi numeri della pre-sente rivista entreremo maggior-mente nel dettaglio della tecnica,
illustrando come devono essere configurate le “campane” per essere
considerate valide ai fini del breakout, dove devono essere fissati i target e gli stop loss delle posizioni aperte, come individuare le inversioni del trend, come comportarsi durante il rilascio dei dati macroeconomici, perché osservare la correlazione con i mercati internaziona-li, ecc…
Buon Trading!
Il loro studio è fondamentale ai fini di una corretta interpretazione dell’andamento delle quotazioni perché consente di trovare conferme
sugli eventuali movimenti direzionali del mercato, in base alla teoria di Dow: quando i volumi di scambio sono elevati o in crescita, generalmente confermano la forza del trend primario in corso, rialzista o ribassista che sia; al contrario, quantità negoziate scarse o in evidente diminuzione dovrebbero indicare una fase di incertezza, che a volte può es-sere solo una momentanea correzione del trend principale, talvolta una sua definitiva inversione.Gli analisti tecnici che si sono dedicati nel corso degli anni allo studio approfon-dito dei volumi hanno fatto notare che le rappresen-tazioni grafiche tradizionali, indipendentemente dal time-frame utilizzato, forniscono infor-mazioni interessanti se gli istogrammi vengono analizzati nella loro succes-sione temporale (e confrontati con lo sviluppo grafico dei prezzi) ma non ri-escono a mostrare dettagliatamente ciò che sta avvenendo nell’unità di tempo scelta mentre si stanno formando. Se consideriamo, ad esempio, il grafico a 15 minuti del Future FTSE/MIB nella giorna-
ta di giovedì 19 agosto u.s. (FIGURA 1), è possibile osservare che sulla barra che va dalle 12 alle 12:15 i prezzi hanno oscil-lato tra i valori 20.505 e 20.660, e che ci sono stati complessivamente 1.761 con-tratti eseguiti, ma non riusciremo mai a capire quali sono stati i singoli prezzi più eseguiti, ossia esattamente quei “valori” che hanno indotto gli operatori a pren-dere posizioni importanti, accentuando la realizzazione del movimento rialzista (la barra, infatti, alla fine risulterà posi-tiva). In pratica, non abbiamo il dettagl-io di quanti contratti sono stati scam-
biati esattamente al prezzo di 20.505, quanti al prezzo 20.510, quanti al
prezzo 20.515, quanti al prezzo 20.520, e così via fino a 20.660, per quei 15 minuti.
In pratica, stiamo cercando i cosiddetti volumi per livel-
lo di prezzo (VOLUME PROFILE), un’informazione che non è possibile
ricavare dai grafici tradizionali, ma che richiede una particolare rielaborazione quantitativa con la conseguente neces-sità di dover scegliere una più specifica rappresentazione grafica. Questo indi-catore viene proposto dai software di analisi tecnica con nomi diversi, come “Price/Volume” (eSignal e Ninja Trader), “Tick Distribution” (T-Cube e ProRealTi-
me), “Price Distribution” (PowerDesk2), “Linee Blu” (VisualTrader5), ecc., e con-siste nella rappresentazione dei volumi come istogrammi orizzontali a fianco delle consuete barre/candele dei prez-zi, allo scopo di spiegare come proprio questi prezzi si distribuiscano statistica-mente all’interno del range della seduta di Borsa (FIGURA 2).
✓ L’indicatore VOLUME PROFILELa caratteristica principale dell’indica-tore VOLUME PROFILE è quella di creare delle particolari configurazioni grafiche a forma di “campana” ruotata di 90 gra-di in senso antiorario, quasi sempre ben individuabili ad occhio nudo, con alcuni riferimenti statistici alla curva di Distri-buzione Normale (o Gaussiana). La de-finizione di queste “campane” corrispon-de ad una fase di accumulo dei volumi per livello concentrati in una certa area di prezzi. Ovviamente, con il VOLUME PROFILE siamo in grado di vedere qua-li sono i prezzi che vengono scambiati con maggiore frequenza o con notevo-li volumi ma non riusciamo a capire se il mercato sarà rialzista o ribassista: nel momento in cui ogni azione o future viene negoziato, infatti, c’è sempre un compratore e contemporaneamente un venditore che si stanno scambiando quel titolo. Solo osservando successiva-
La teoria dei volumi
a cura di ALESSANDRO ALDROVANDI
FIGURA 1 – Grafico a barre del Future FTSE/MIB nella seduta del 19/8/2010 con indicazione dei volumi tradizionali (timeframe a 15 minuti)
FIGURA 4 – Modello comportamentale dei tra-der all’interno della “campana” del VOLUME PROFILE
FIGURA 2 – Grafico a istogrammi del Future FTSE/MIB nella seduta del 19/8/2010 con l’indicatore VOLUME PROFILE (timeframe a 15 minuti)
FIGURA 3 – Grafico a istogrammi del Future FTSE/MIB nella seduta del 19/8/2010 con l’indi-viduazione delle “campane” del VOLUME PRO-FILE
FIGURA 5 - Grafico a istogrammi del Future FTSE/MIB nella seduta del 19/8/2010 con l’indicazio-ne dei vari movimenti esplosivi dei prezzi (frecce bianche), sia al rialzo che al ribasso, oltre le estre-mità delle “campane”
FIGURA 6 – Esempio di una seduta di trading sul Future Dax: nella giornata sono state effettuate solo 2 operazioni per un totale di 46 punti (1.150 euro al lordo di commissioni e tassazione fiscale)
..direzione giusta sta
cominciando a guadagnare..
Secondo le teorie tradizionali dell’analisi tecnica, i volumi corrispondono alla quantità numerica di titoli (azioni o contratti future) che vengono scambiati durante la seduta di Borsa e sono solitamente visu-alizzati nella parte bassa del grafico con una successione di istogrammi verticali suddivisi in base al timeframe prescelto.
...una lotta neutrale tra rial-zisti e ribassisti, ma man mano
che...
... il setup di ingresso per
aprire una posi-zione è molto
semplice...